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“Liberare le potenzialità di una persona perché riesca a portare al massimo il suo rendimento; aiutarla ad apprendere piuttosto che limitarsi ad impartire insegnamenti” (Timothy Gallwey).
L’essenzialità del coaching
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Il coach è un professionista che che accompagna le persone nella loro crescita personale facilitando il raggiungimento di risultati concreti e duraturi, partendo dal presupposto che le
persone hanno in se tutte le risorse per raggiungere i propri obiettivi.
Cosa non è il coaching ? Non è una relazione di aiuto, non è una
psicoterapia , non è una consulenza, non è counseling.
Il coaching è una metodologia che agisce sul qui e ora, affiancando il cliente nel trovare le sue soluzioni per costruire un ponte immaginario che lo porti al suo futuro desiderato.
Le 11 competenze chiave sviluppate da ICF sono requisiti professionali indispensabili per ogni coach.
Le ho volute rappresentare simbolicamente in una ruota
perché sono tutte essenziali nel processo di coaching, e fanno parte di un ciclo che si ripete ...
Iniziamo il giro della ruota … che ci condurrà alla scoperta di tutto ciò che è il coaching
…si parte…
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1. Patti etici codice
di condotta
2. Contratto
3. Fiducia
incondizionata
4. La presenza
5. Ascolto attivo
nelle dimensioni del
fare ed essere 6. Domande o risposte
potenti, domande si,
domande no ..
7. Comunicazione in
modo diretto
8. Pianificare
obiettivi, pace e
merito
9. Stimolare
consapevolezza, livelli
logici, bilancio delle
competenze
10. Progettare
azioni
11. Gestire
responsabilità e
progressi
Stabilire le basi
Comunicare con efficacia
Co-creare la relazione
Facilitare apprendimento e risultati
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Un bravo coach è capace di……
1. Patti etici , codice di condotta .
o Essere allineati alle regole di condotta professionale previste dal
codice etico di ICF con particolare attenzione alla privacy.
o Comunicare le differenze tra coaching, consulenza e altre professioni di supporto indicandole al cliente qualora fosse necessario.
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2. Contratto, stabilire l’accordo di coaching.
o Il coach illustra al cliente i termini della relazione sotto il profilo
amministrativo come i compensi, la logistica, i tempi; per quanto riguarda il processo rileva con chiarezza il macro obiettivo che si vuole raggiungere e nell’arco della singola sessione l’argomento specifico che si vuole esplorare.
o Nel primo incontro si concorda con il cliente cosa viene e non viene offerto e le rispettive responsabilità nel processo di coaching.
o Il cliente è responsabile di stabilire l’area su cui lavorare e dei risultati che otterrà, mentre il coach è responsabile di tutto il processo.
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3. Stabilire fiducia e vicinanza con il cliente
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Fiducia
incondizionata…
…del coach verso se stesso, verso il
cochee e verso il processo di
coaching. Del cliente verso se stesso
e verso il coach.
Creare un
ambiente sicuro
e accogliente Sospensione
del giudizio
Rispetto per le
percezioni del
cliente, il suo stile
di apprendimento,
il suo modo di
essere
Integrità
personale,
onestà e
sincerità
Creare una
relazione
empatica
Stabilire
accordi chiari
e mantenere
le promesse
Rispettare
i silenzi
Autorizzazione
ad esplorare con
il cliente nuove
aree sensibili e
delicate
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4. Presenza nel coaching.
Il coach si pone in una dimensione di “egoless”, ovvero sgombra la sua mente, mette da parte qualsiasi pregiudizio, il proprio vissuto emozionale e cognitivo ed è totalmente presente con l’individuo come se si trovasse con lui in una bolla che esclude tutto il resto. Deve essere empatico senza essere sostitutivo, deve entrare in sintonia, senza dare le risposte che lui avrebbe dato se si fosse trovato al posto del cliente. Ciò permette al coach di poter cogliere tutti i segnali utili sia verbali che non, per poi formulare le giuste domande, senza perdere di vista il focus e senza entrare nei contenuti.
5. Ascolto Attivo
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Nella relazione di coaching l’ascolto attivo è la capacità del coach di comprendere attraverso tutti i segnali verbali e non verbali il significato di cio’ che il coachee esprime, gli obiettivi, le emozioni, i suoi valori e le sue convinzioni. Il coach ascolta con naturalezza, curiosità, meraviglia; riassume e rispecchia quello che il coachee ha detto per accertarsi di aver ben compreso.
6. Domande potenti
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Le domande aiutano le persone a trovare le proprie soluzioni, perché il coach parte dal presupposto che ognuno di noi sappia esattamente cosa sia meglio per lui, anche se raramente è in grado di vederlo da solo. La domanda potente è una domanda che nasce dall’osservazione e dall’ascolto, e che – fatta al momento giusto e nel modo giusto – aiuta il coachee a fare chiarezza sui propri obiettivi, a mettersi in azione, ad allargare il quadro di riferimento a sciogliere blocchi, a scoprire nuove capacità in sé o ad imparare cose nuove. Non aver fretta di ricevere una risposta per dare spazio di riflessione…. .IL SILENZIO POTENTE.
7. Comunicazione diretta.
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La comunicazione diretta è la capacità del coach di comunicare in modo efficace con il coachee, utilizzando un linguaggio chiaro, diretto e appropriato, sia quando offre i feedback che quando riformula per maggiore comprensibilità, utilizzando metafore e analogie, aiutando così il cliente a chiarire meglio cio’ che desidera o quello che non gli è chiaro.
8. Creare consapevolezza
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E’ la capacità di integrare diverse fonti di informazione e di fare interpretazioni che possano aiutare il cliente ad ottenere la consapevolezza necessaria al raggiungimento del suo obiettivo.
Come ? Osservando le reazioni fisiche, il pensiero, il linguaggio del coachee ed esplorando le varie aree dei livelli logici, per aiutarlo a scoprire nuovi pensieri, nuove emozioni e nuovi punti di vista, verificando gli eventuali ostacoli interni ed esterni. Questo è il percorso che lo aiuterà a vedere nuove possibilità di azione verso il suo obiettivo. Il coach riconosce in maniera neutra quanto osservato, Identificando anche i punti di forza e le aree che necessitano crescita.
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Comportamenti
Come si agisce
Credenze Cosa ci spinge e cosa ci
frena
Identità Chi si è e chi si
vuole essere
Ambiente Luogo dove si
agisce e con chi
Capacità Le proprie risorse
Valori In che cosa si
crede
Mission Lo scopo della vita
9. Progettazione di azioni A questo punto il coach, una volta che il cliente ha raggiunto la sua
consapevolezza , lo aiuta a definire e a sviluppare un suo piano d’azione …che lo condurrà al raggiungimento dei suoi obiettivi, esplorando la realtà, aiutandolo a valutare varie opzioni e a prendere delle decisioni.
Il coach sostiene i punti di vista in linea con gli obiettivi del coachee
aiutandolo ad impegnarsi già durante la sessione di
coaching.
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9. Progettazione di azioni
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Il piano d’azione è la parte concreta del processo di coaching. Il coach con apposite domande aiuta il cliente a riflettere sulle sue priorità rispetto agli obiettivi, verificando i vantaggi e gli svantaggi , la fattibilità e le scadenze facendo poi una sintesi su quanto progettato. Inoltre esplora quali ostacoli potrebbero presentarsi, a quali risorse interne o esterne farà affidamento e quantifica l’impegno che il cliente si vuole prendere in termini numerici da 1 a 10. A questo punto si stabiliranno dei compiti in pieno accordo con il cliente per supportarlo e guidarlo tra una sessione e l’altra.
10. Pianificare e stabilire obiettivi
A questo punto il coach aiuta il coachee con delle domande ad accedere alle sue risorse, o ad altre fonti di apprendimento, per poter poi valutare le varie opzioni e prendere delle decisioni per mettere in atto un piano d’azione. Il piano di azione rappresenta la progettazione concreta, visiva e specifica del ponte sul futuro, attraverso l’immaginazione, la visualizzazione dell’azione, come un film il coachee può verificare anche le sensazioni positive e ostacolanti che si presentano ora e che si sarebbero presentate nel corso dell’azione. Il coach non convince mai il cliente ad agire, ma lo spinge alla coerenza fra desideri, azione, potenzialità e obiettivi, in alcuni casi SFIDANDOLO, facendo in modo però che l’azione sia adeguata rispetto alle competenze e alle potenzialità altrimenti si potrà incorrere in delusioni.
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11. Gestire responsabilità e progressi. E’ compito e responsabilità del coach tenere sempre presente il
Focus sul macro obiettivo delineato con il coachee , mentre è responsabilità del cliente definire le sue azioni.
E molto importante includere nel contratto il
punto di partenza per poter poi monitorare e
valorizzare i progressi che si sono raggiunti.
Il coach deve anche essere pronto a modificare
azioni e cambiare direzione se lo ritiene necessario e porre attenzione anche ad eventuali altri obiettivi che il cliente porta alla luce. Il coach responsabilizza il cliente sugli impegni che si è preso per raggiungere i risultati definendone
i relativi tempi.
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Consapevolezza è il punto di non ritorno , si può solo
andare avanti.
Responsabilità a trovare le risposte che contano
Impegno verso se stessi e verso i risultati che si vogliono
ottenere. Azione
Include 4 passaggi
ENCOMPASSMENT (seguire sempre le risposte del cliente per
ripartire con le domande)
CAUSA /EFFETTO (ricorda come fare le domande, cosa otterrai
facendo questo ??..e che effetto avrà?..e cosa significherà per te?
ESSERE/FARE (domande sulla persona,
sull’essere e sul fare)
CONGIUNZIONE/INTEGRAZIONE ( in caso di conflitto, chiedere
se c’è un’altra via ?)
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PASSATO/PRESENTE/FUTURO (riconoscere le risorse per poterle
riutilizzare nel presente e nel futuro.)
CONTINUUM/POLARITA’ (il tutto o niente, bianco o nero, per
persone che lavorano sugli estremi, far esplorare i risultati intermedi..)
ZOOM (per ampliare la percezione nel coachee, partendo da se o per
restringere sulle possibilità delle persone.)
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Tattico – lavora sui comportamenti, per obiettivi da raggiungere a breve
termine. (es colloqui di lavoro, decisioni di tipo pratico.)
Strategico - lavora su obiettivi a più ampio respiro, aiuta il coachee a
far emergere potenzialità e risorse che potrà poi utilizzare anche in contesti e situazioni differenti puntando sulla consapevolezza e sui progressi.
Trasformazionale – lavora sul livello dei valori e dell’identità a
livello di consapevolezza, le persone scoprono di avere risorse che non pensavano di avere e possono quindi realizzarsi, cioè dare forma a qualcosa che era in loro latente, ottenendo risultati significativi e duraturi.
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IN SINTESI IL PROCESSO DI
ACCOGLIENZA: presentazioni in un clima confidenziale. METODO: spiegare cosa è il coaching, le differenze con gli altri approcci,il
codice etico, la trasparenza e il patto di riservatezza. DEFINIRE OBIETTIVO MACRO : è il risultato che il cliente vuole raggiungere;
l’obiettivo è allenabile se risponde risponde ai seguenti requisiti: Positivo Sotto Controllo Con Evidenza esterna metodo PACE E MERITO Misurabile Realistico e accessibile alle risorse Tempificabile 22
SESSIONE : una volta definito l’argomento specifico che il cliente vuole affrontare nel tempo a disposizione, e quale risultato vuole portarsi via alla fine della sessione (obiettivo di sessione), sempre ricordando il macro obiettivo, e dopo aver verificato che sia realizzabile, il coach inizia ad esplorare, mettendo in atto le competenze dell’ascolto, della presenza e della comunicazione attraverso le domande.
A metà sessione il coach farà una valutazione intermedia x verificare se si sta andando nella direzione del Risultato, che ha volte può cambiare e il coach in questo caso segue il cochee.
Raggiunta la consapevolezza, il coach comincia a lavorare sulle azioni che il coachee metterà in atto fuori, tra una sessione e l’altra.
A fine sessione il coach fa una valutazione finale sullo svolgimento della sessione appena conclusa.
Ogni sessione successiva avrà un suo argomento e un suo obiettivo di sessione (ogni argomento si apre e si chiude nell’arco della sessione.)
CONTRATTO: definire tutti i dettagli amministrativi, prevedendo anche un’ evidenza del risultato desiderato.
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La fine del percorso di coaching è un momento emozionante, il coach celebra i risultati ottenuti, e ripercorre brevemente con il suo coachee i momenti salienti del percorso, quelli che hanno dato una svolta. Il coachee a questo punto potrà puntare su nuovi obiettivi che con gli apprendimenti conseguiti potrà perseguire in modo autonomo. Il coachee si porterà via il benefico effetto del coaching in termini di autoconsapevolezza e di autostima e nella concretezza di avere un obiettivo chiaro da perseguire ed un’azione (piccola o grande che sia…)
Ho frequentato il Corso “Advanced Coach Academy” c/o Life Coach Italy di Giovanna Giuffredi, * per acquisire nuove competenze sul coaching, sia teoriche che pratiche, in quanto il mio obiettivo è da molto tempo poter svolgere questa professione.
.. questo percorso per me ha avuto un grande significato, che va oltre le
nozioni, ho avuto la conferma che il coaching è un processo di crescita personale, che aiuta a conoscere sè stessi, accedendo alle proprie risorse e ad averne consapevolezza, per poter poi percorrere nuove esperienze di vita, una condizione molto importante, credo, per poter essere un buon coach.
Ho capito che per realizzare i propri sogni è essenziale mettersi in gioco
ed affrontare lo sconosciuto, tra incertezze e ostacoli interni ed esterni da superare, iniziando un cammino che passo dopo passo, porta alla meta desiderata.
“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di
correre il rischio di vivere i propri sogni.” Paulo Cohelo.
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* Advanced Coach Academy,
programma accreditato ATCP da ICF.
Direttore Didattico
Giovanna Giuffredi Life & Corporate Coach , Mentor Coach & Trainer
Founder and CEO di Life Coach Italy
Daniela Laurenti e-mail: [email protected] www.lifecoachsolutions.it