Le mie montagne giovanni chioetto
description
Transcript of Le mie montagne giovanni chioetto
Le mie montagnegiovanni chioetto
Dolomiti, lago di Federa 2.046 slm, si rispecchia il Bec de Mezdi, Cortina d'Ampezzo
Negrar 12 maggio
Dal sito “Una vita come prima”Cortina “Ra Stua”
Il percorso della vita è come la salita ad una montagna. C’è chi sceglie o trova nel suo percorso montagne facili e difficili. C’è chi percorre vie facili e chi quelle difficili, chi non raggiunge mai la vetta perché muore o perché e costretto a tornare indietro. Bisogna saper desistere, capire i propri limiti e, se possibile, scegliere le montagne adatte al proprio fisico.
La metafora della montagna
Bloghttp://prontoanziano.blogspot.it/
Alto Patronato Parlamento Europeo
Bloghttp://chiamablog.blogspot.it/
Pierpaolo e Giovanni Maria Teresa
Petra
Mai disperare
Giovanni [email protected]
REGIONE del VENETO
in memoria di Giuseppina Brollo
Servizio di informazione Oncologico
Regione del Veneto
Il primo obiettivo è la creazione di un servizio di informazione telefonica, attivo inizialmente per 7 ore al giorno, per 5 giorni alla settimana, con lo scopo di dare un informazione corretta e aggiornata sui servizi sanitari e
sociali disponibili in regione per la prevenzione e la cura dei tumori.
• SERVIZI OFFERTI DAGLI OSPEDALI E STRUTTURE SANITARIE DEL VENETO PER LA DIAGNOSI E CURA DEI TUMORI;
• CENTRI DI ALTA SPECIALIZZAZIONE RICONOSCIUTI NELLA NOSTRA REGIONE;
• SERVIZI OFFERTI DA ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO;• SERVIZI DI SOSTEGNO PSICOLOGICO; • INDICAZIONI PRATICHE PER IL CITTADINO, DIRITTI E SERVIZI
SOCIALI; • PROGRAMMI DI PREVENZIONE.
Cos’è ed obiettivi pratici
CHIAMA) FORNISCE INFORMAZIONI SU:
Chi fornisce il servizio? Dall’altro capo del telefono, chiunque ne avesse bisogno, trova un gruppo di volontari composto da ex pazienti, infermieri, psicologi,
medici ed altre figure professionali pronti a rispondere ad ascoltare
Il progetto nasce da esperienze vissute e dalla sensibilità
di chi ha conosciuto da vicino il problema.
• I FONDATORI del progetto, dopo esperienze personali o indirette, hanno pensato di predisporre un servizio di orientamento e supporto fondamentale per affrontare la malattia e le cure. Senza volersi sostituire alle strutture ospedaliere, risponde a una forte esigenza degli utenti, utilizzando un linguaggio non istituzionale, ma semplice, diretto e informale.
• La comunicazione, che per noi è parte della cura, porterà il progetto a muoversi a 360° anche nel mondo dei giovani con un sito dedicato.
INVALIDITÀ CIVILE E LEGGE 104L’invalidità Civile consiste nel
riconoscimento di uno statoinvalidante, indipendente da causa diservizio, lavoro o di guerra, in base al
quale l’interessato può ottenerebenefici economici e/o socio-sanitari
previsti dalla legge.
ESENZIONE TICKETIl malato affetto da patologia cronica ha
diritto all’esenzione totale dal pagamento del ticket per le prestazioni
correlate
DIRITTI E SERVIZIprestazioni sanitarie (farmaci, visite ed
indagini cliniche) necessarie per lapatologia in oggetto (D. M. Sanità
329/1999).
CONTRASSEGNO AUTOIl Comune riconosce al malato il diritto
ad ottenere il contrassegno auto dilibera circolazione e sosta che permette
il libero transito nelle zone a trafficolimitato e nelle zone pedonali, la sostanei parcheggi riservati ai disabili o, inmancanza di questi, la sosta gratuita
nei parcheggi a pagamento.
LTC: Cancer as a Long Term Condition
Diritti e Doveri
23/3/201
1
Attività
Imparare a vivere da follow-up’er
non ho trovato il manuale di istruzioni, ma ho ascoltato tante esperienze di vita
Per follow-up si intende un periodo di tempo
successivo alla fine di un trattamento,
farmacologico o meno, durante il quale il
soggetto è controllato periodicamente
attraverso visite cliniche o esami strumentali.
chi almeno una volta all’anno vive in apnea in attesa dell’esito di un esame oncologico
chi ha finalmente capito di non essere infinito
chi convive con un cambio di vita e si sente perfino più sereno di prima
chi ha provato che anche un semplice malditesta non è più come prima
Chi sono I follow-up’er?
Imparare ad essere follow-up’er
Imparare a sentirsi sempre chiamare “Paziente”... ma ora sta a sottolineare che la virtù da fortificare è proprio la pazienza
Imparare a prendersi cura di noi stessi a 360°
Imparare a conoscere i nostri diritti
Imparare a scambiare le esperienze con chi ne ha bisogno
Aiutare e sentirsi aiutati
cosa puo’ servire?
LA NUTRIZIONE
L’ATTIVITA’FISICA
L’EQUILIBRIO
Quando incontro delle persone che conoscono la mia patologia, vedo nei loro volti l'imbarazzo quando mi
chiedono come sto. Recentemente, con chiaro riferimento al mio K, un amico mi rivolge la consueta
domanda che si fa, per cortesia, tra viventi: Come stai? Gli rispondo: Abbastanza bene! Sono passati 15 mesi
dall'intervento, spero di arrivare al traguardo del prossimo controllo, giugno/luglio, ancora senza recidive
e poi a quello dei due anni. Beh - mi dice - tutto sommato sono due anni regalati.
Gli rispondo: Hai ragione, amico mio, d'altronde la nostra vita è tutta regalata! Potevamo non esserci e
invece ci siamo!
Si può chiedere ad un malato di cancro: Come stai?
L'ho citato in un recente post, lui di anni regalati ne ha avuti ben 19, con la notevole differenza che io ho cominciato a 69 anni e lui a 31. Vivere in attesa di una recidiva è come vivere in attesa del Big One, diceva (Big One è il nome dato ad un presunto futuro e catastrofico terremoto californiano). Big One è anche un capitolo del libro "Ho vissuto più di un addio". Rifletto spesso, invito tutti a farlo, su queste frasi di David, tratte dal libro su citato, editori Sperling & Kupfer, 2011, pag. 59: «Quando non si può più combattere contro la malattia, rimane ancora una lotta da intraprendere, quella per affrontare bene la morte: salutare adeguatamente le persone che si devono salutare, perdonare le persone che si devono perdonare, ottenere il perdono delle persone da cui ci si deve far perdonare. Lasciare messaggi, sistemare le proprie cose. E partire con un sentimento di pace e "connessione". Avere la possibilità di preparare la propria partenza è in realtà un grande privilegio.»
Quando non si può più combattere contro la malattia David Servan-Schreiber
Le montagne di “Una vita come prima”Stessa montagna, tante interpretazioni e tanti stati
d’animo!
La montagna più alta del massiccio è il Pic des Mouches che raggiunge i 1.011 m.
Che differenza con i quadri di Cezanne!
L’amico Joachim Gasquet racconta Cézanne:“Dal fondo di questa nebbia, tutto contratto, dipingeva, una mattina, dopo aver sistemato il suo cavalletto dinanzi al monte Victoire. Aveva il suo modello. Dipingeva. Un tempo grigio che ora amava, un sorriso pallido, una mattina mite di vecchiaia del mondo. Dipingeva… Quando la sua carrozza venne a prenderlo, il suo cocchiere lo trovò mentre batteva i denti, con la sua tavolozza in mano, zuppo d'acqua. La pioggia era cessata. Un cielo argenteo dava un senso di serenità ai campi.L'arcobaleno aureolava il tragico monte.Cézanne senza vedere nulla, poté a malapena risalire sulla carrozza. Un libro, il suo vecchio Virgilio, rotolò nel fango.“- Lasciatelo, e lasciate la mia tela,“ brontolò. Aveva la febbre. Delirava. Lo fecero stendere. Tutta la notte rivide, all'orizzonte della sua tela, laggiù, all'orizzonte del suo pensiero e della sua vita, una Sainte-Victoire come mai ancora aveva ammirato. La dipingeva divina. La vedeva prorompente, sovrannaturale, veritiera, nella sua essenza ed eternità. La rivede forse ancora…„
Montagna della Fede per alcuni, fanatismo per altri Međugorje - Monte Križevac (500 m)
Perchè una persona gastrectomizzata per un K4 si è recata a Međugorje dal 19 al 22 aprile con un viaggio organizzato da un gruppo di credenti nella Gospa (Signora, così viene chiamata la Madonna da quelle parti)? Per una guarigione, per grazia ricevuta, per fede, per curiosità, per vedere il sole roteare o le croci nel cielo, per sentire i profumi o come dice Roberto Magarotto nel suo sito Per una vita come prima "per trovare la forza di vivere quel che gli resta da vivere con pienezza affettiva o spirituale"?
Conclusioni: "Come! Sei andato a Medjugorje?" - mi chiede la gente incredula. "Tu che sei un laureato in fisica, non crederai mica alle apparizioni della Gospa? Lo sai che i vescovi di Mostar hanno a più riprese dichiarato di non approvare che sacerdoti e laici cattolici “organizzino” pellegrinaggi a Medjugorje?"."Ma guarda un po' - rifletto e rispondo - se uno si deve giustificare perché ha compiuto un viaggio del genere".Medjugorje è un luogo dove chi crede vede rafforzata la sua fede, mentre chi non crede può trovare la conversione o quella spiritualità che non ha mai avuto o che ha perso. Sicuramente Medjugorje spinge quasi tutti, credenti o meno, a riflettere sul significato del mistero della vita, e ciò non fa male. Nonostante il business imperante che sta investendo Medjugorje, si possono trovare ancora risposte adeguate ai problemi che ci angosciano.
"Come! Sei andato a Medjugorje?"
Post ScriptumNel post che ho dedicato all'amica e volontaria Rosa (clicca qui) ho scritto: "Quando Giovanni era in procinto di partire per Međugorje, gli ha consegnato un fazzolettino con scritto il nome di una giovane mamma colpita da leucemia, dicendogli: "Riportamelo indietro benedetto, che glielo riconsegnerò!" E Giovanni ha obbedito; come si fa a dire di no alla Rosa?".Ma nel commento postato pochi giorni dopo ho scritto: "Rosa mi ha comunicato ieri sera che la signora Simonetta, ricoverata in Clinica ematologica, alla quale ho portato un fazzolettino imbevuto d'acqua di Međugorje, non è più tra noi. Sentite condoglianze alla famiglia da parte dei volontari di IASI. Sicuramente la mia scarsa fede non ha prodotto il miracolo! Arrivederci Simonetta.
K 2 – 8611 m 1 morto ogni 4 scalatori31 luglio 1954 - Achille Compagnoni e Lino Lacedelli
Le vie della vita
Il Gasherbrum II (noto anche come K4) è la tredicesima montagna più alta della Terra (m 8035)
K4
3 dicembre 2010: Gastrectomia totale
Il mio K4: altezza 526 giorni
K4: La mia montagna – Esame istologico
K4: La mia montagna - stadiazione
Chemio o non chemio?
Dialogo con il mio medico di base, ovvero MMG
How many times must a man look up
Before he can see the sky?Prima di poter vedere il cielo?
E quante volte deve un uomo guardare in alto
Pasqua 2011
Blowing in the wind
The answer my friend is blowing in the wind...La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento
Caro Giovanni, fermo restando che "sto come una mosca in attesa del parabrezza sull'autostrada" condivido lo spirito "soffiante" di questa Pasqua; spero solo che non soffi troppo forte, altrimenti il buon Bob Dylan ci insegna che potrebbe trattarsi di un "hurricane". Buona Pasqua a te e a tutti i tuoi cari.Bruno
Il chirurgo che mi ha tolto lo stomaco
Caro Bruno ecco il testo di Fly On A Windshield (Mosca Su Un Parabrezza) dei Genesis
C'e qualcosa che si sta solidificando nell'aria.Il muro della morte si sta abbassando su Time Square.Sembra che non importi a nessuno,Continuano come se nulla fosse.Il vento sta soffiando più forte oraE getta polvere nei miei occhi,E la polvere si attacca alla mia pelle.Creando una crosta che non posso rimuovere.E mi sto librando nell'aria come una mosca in attesa del parabrezza sull'autostrada.
Forse è realistico, ma è più da Venerdì Santo che da Pasqua di Risurrezione
Buona Pasqua
La mia risposta
Ricordo di Tania
Quando ho inserito il post, Tania era deceduta da un mese, non lo sapevo, l'ho scoperto oggi. Desidero quindi aggiungere al ricordo di Roberto e di Rossella anche il mio. Arrivederci Tania, perchè a chi ci lascia io non dico addio, ma arrivederci! Arrivederci, perchè tutti prima o dopo lasciamo questo nostro amato/odiato corpo e affrontiamo il mistero della Morte e dell'Universo, e mi piace pensare che questa breve parentesi terrena sia una piccola tappa per altre esperienze. Da laureato in fisica mi incuriosisce la speculazione metafisica sull'immortalità quantica derivante dall'interpretazione multi-mondo della meccanica quantistica. Da cristiano, poco praticante, mi affascina anche la Morte e Resurrezione di Cristo (Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno). Tania, spero di incontrarti in altri mondi. A te, ai tuoi familiari e a quanti ti hanno conosciuto dedico infine una poesia di Kahil Gibran.
Alla domanda perché tanta sofferenza, non sappiamo cosa
rispondere!Tanti sono morti disperati.
E questi hanno sofferto più di Cristo. Ma la grande, la tremenda
verità è questa: soffrire non serve a niente.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1908/50 (postumo 1952)
Soffrire non serve a niente?
I nostri ammalati potranno giungere a considerare la vita come valore (….), solo se insegneremo loro a dare un contenuto
e uno scopo alla loro esistenza: in altri termini ed in breve (…) chi ha un perché
per vivere, sopporta qualsiasi come” (Viktor Emil Frankl, 1977)
Alla ricerca di un significato della vita
Il mio perché per vivere l’ho trovato nella
professione di insegnante e preside e ora nel
volontariato! Auguro anche a voi di
trovarlo