Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e...

13
Edizione straordinaria Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino Tema di questa nuova edizione “Neve di Primavera” .Vittorio Sgarbi inaugura l’evento ed è subito caos Una delle feste più attese è la festa di Natale, in questo giorno ricordiamo la nascita di Gesù…ma prima di questo? Il periodo che precede questa festa, si chiama Avvento, che significa attesa della venuta. In questo periodo ogni uomo dovrebbe dedicarsi alla preghiera, al raccoglimento, alla venuta del Signore. Ma veramente ci prepariamo così? La risposta la troviamo semplicemente guardandoci intorno. La cosa che più ci preoccupa è l’organizzazione della festa, acquisto di regali, dispense da riempire… Dobbiamo correre, correre e correre fino all’ultimo giorno Primo pensiero: i regali… Mamma mia… certo che questa dei regali è proprio una bella idea! Non mi sembra che sia connessa alla nascita di Gesù,voi cosa ne pensate?Gesù nasce povero in una grotta, mentre noi perdiamo tutto il mese di Dicembre alla ricerca di regali… E cosa dire della cena? Prepariamo troppo di tutto e le pietanze sono il doppio se non il triplo di ciò di cui abbiamo bisogno. Alla fine del pasto ci sentiamo gonfi come dei palloni pronti a scoppiare. Eppure Gesù è nato povero in una grotta, al freddo e al gelo, senza nulla da mangiare… Ed ora ci manca solo l’abito più bello da indossare per il grande evento. Ma quale evento? Ah, certo, la nascita di Gesù, ma che strano, io non l’ho incontrato…Eppure ho ho organizzato tutto alla perfezione… Questo è, per noi oggi, festeggiare il Natale. Ma Gesù nasce davvero, Gesù viene ad abitare in mezzo a noi, ci chiama a cambiare la nostra vita. Proviamo a vivere un Natale diverso, proviamo ad “attendere” la venuta del Signore in maniera diversa… Proviamo a vivere un Avvento all’insegna della preghiera e della riflessione e sopratutto pensiamo anche a chi non ha quello che abbiamo noi. Prepariamoci all’avvento Salerno –Il primo novembre a Salerno, il sindaco Vincenzo De Lucaa accompagnato dal crito d’arte Vittorio Sgarbi ha dato il via alla nuova edizione di “Luci d’artista”. Il tema scelto per quest’ anno è “Neve di Primavera” ed è dedicato a tutte le donne salernitane.Esse sono state disposte in varie zone della città e resteranno accese fino alla terza domenica di gennaio. Centinaia di persone si sono riversate per le strade per partecipare all’inaugurazione di questa, ormai, attesissima iniziativa. Che ogni hanno accoglie centinaia e centinaia di persone proveniente da rutta l’Italia. Pare che l’arrivo di tanti turisti sia favorevole all’economia della città, ma la questione è molto dibattuta. Per il momento c’è solo traffico e caos Neve di primavera è il tema dell'ottava edizione di Luci d'Artista. Alle tradizionali composizioni di carattere natalizio e invernale ("Giardino d'Inverno", albero di Natale, slitta, renne) si è aggiunta l'opera simbolo che, come di consueto, è stata messa in Piazza Flavio Gioia: una raffigurazione della primavera di Botticelli. Il tema della primavera è presente, poi, in diverse zone del centro storico grazie alla presenza nelle strade del ciliegio. Novità alla Villa Comunale, dove ai folletti , agli gnomi, agli elfi del "Giardino incantato" si sono aggiunti personaggi degli abissi marini, che sarà in futuro la nuova scenografia di quest'angolo della città. Altra novità sul lungomare cittadino, dove, insieme agli stand dei mercatini di Natale, pinguini luminosi occupano sulla scogliera nei pressi di Piazza Cavour il posto degli abituali gabbiani. Non mancano, come di consueto, le opere di artisti della luce: il "Mito" di Nello Ferrigno collocato in via Velia, "Cyrcus" di Luca Pannoli che illumina via Diaz e strade limitrofe. Luci d'artista è una manifestazione culturale avviata dal comune di Torino nel 1998 e dal comune di Salerno nel 2006. In occasione delle festività natalizie, alcune piazze e vie delle città si vestono di luci, che vanno oltre le consuete luminarie di fine anno: sono opere concepite da artisti contemporanei, che si qualificano per l'alto valore scenografico e/o per valori fortemente simbolici e concettuali. Dall'anno 2006 la stessa iniziativa è stata adottata anche nella città di Salerno. Nel 2009-2010 un gemellaggio ideale tra le due città, di Torino e Salerno, ha prodotto uno scambio reciproco. Nel periodo della manifestazione (novembre- Fondatori Nonna Vittoria e la classe terza Direttore AnnaMaria De Nicola Redazione la classe terza dell’Istituto Santa Teresa Del Babin Gesù [email protected]

Transcript of Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e...

Page 1: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

Edizione straordinaria

“Le luci d’artista” colorano la città

Aspettando Gesù Bambino Tema di questa nuova edizione “Neve di Primavera” .Vittorio

Sgarbi inaugura l’evento ed è subito caos

Una delle feste più attese è la festa di Natale, in

questo giorno ricordiamo la nascita di Gesù…ma

prima di questo?

Il periodo che precede questa festa, si chiama

Avvento, che significa attesa della venuta. In

questo periodo ogni uomo dovrebbe dedicarsi

alla preghiera, al raccoglimento, alla venuta del

Signore.

Ma veramente ci prepariamo così? La risposta la

troviamo semplicemente guardandoci intorno.

La cosa che più ci preoccupa è l’organizzazione

della festa, acquisto di regali, dispense da

riempire…

Dobbiamo correre, correre e correre fino

all’ultimo giorno

Primo pensiero: i regali… Mamma mia… certo

che questa dei regali è proprio una bella idea!

Non mi sembra che sia connessa alla nascita di

Gesù,voi cosa ne pensate?Gesù nasce povero in

una grotta, mentre noi perdiamo tutto il mese di

Dicembre alla ricerca di regali…

E cosa dire della cena? Prepariamo troppo di

tutto e le pietanze sono il doppio se non il triplo

di ciò di cui abbiamo bisogno. Alla fine del

pasto ci sentiamo gonfi come dei palloni pronti a

scoppiare.

Eppure Gesù è nato povero in una grotta, al

freddo e al gelo, senza nulla da mangiare…

Ed ora ci manca solo l’abito più bello da

indossare per il grande evento. Ma quale evento?

Ah, certo, la nascita di Gesù, ma che strano, io

non l’ho incontrato…Eppure ho ho organizzato

tutto alla perfezione…

Questo è, per noi oggi, festeggiare il Natale. Ma

Gesù nasce davvero, Gesù viene ad abitare in

mezzo a noi, ci chiama a cambiare la nostra vita.

Proviamo a vivere un Natale diverso, proviamo

ad “attendere” la venuta del Signore in maniera

diversa… Proviamo a vivere un Avvento

all’insegna della preghiera e della riflessione e

sopratutto pensiamo anche a chi non ha quello

che abbiamo noi.

Prepariamoci

all’avvento

Salerno –Il primo novembre a Salerno, il

sindaco Vincenzo De Lucaa accompagnato

dal crito d’arte Vittorio Sgarbi ha dato il

via alla nuova edizione di “Luci d’artista”.

Il tema scelto per quest’ anno è “Neve di

Primavera” ed è dedicato a tutte le donne

salernitane.Esse sono state disposte in

varie zone della città e resteranno accese

fino alla terza domenica di gennaio.

Centinaia di persone si sono riversate per

le strade per partecipare all’inaugurazione

di questa, ormai, attesissima iniziativa. Che

ogni hanno accoglie centinaia e centinaia

di persone proveniente da rutta l’Italia.

Pare che l’arrivo di tanti turisti sia

favorevole all’economia della città, ma la

questione è molto dibattuta. Per il

momento c’è solo traffico e caos

Neve di primavera è il tema dell'ottava

edizione di Luci d'Artista. Alle

tradizionali composizioni di carattere

natalizio e invernale ("Giardino

d'Inverno", albero di Natale, slitta,

renne) si è aggiunta l'opera simbolo

che, come di consueto, è stata messa

in Piazza Flavio Gioia: una

raffigurazione della primavera di

Botticelli. Il tema della primavera è

presente, poi, in diverse zone del

centro storico grazie alla presenza

nelle strade del ciliegio.

Novità alla Villa Comunale, dove ai

folletti , agli gnomi, agli elfi del

"Giardino incantato" si sono aggiunti

personaggi degli abissi marini, che

sarà in futuro la nuova scenografia di

quest'angolo della città. Altra novità

sul lungomare cittadino, dove, insieme

agli stand dei mercatini di Natale,

pinguini luminosi occupano sulla

scogliera nei pressi di Piazza Cavour

il posto degli abituali gabbiani. Non

mancano, come di consueto, le opere

di artisti della luce: il "Mito" di Nello

Ferrigno collocato in via Velia,

"Cyrcus" di Luca Pannoli che illumina

via Diaz e strade limitrofe.

Luci d'artista è una manifestazione

culturale avviata dal comune

di Torino nel 1998 e dal comune

di Salerno nel 2006. In occasione

delle festività natalizie, alcune piazze

e vie delle città si vestono di luci, che

vanno oltre le consuete luminarie di

fine anno: sono opere concepite da

artist i contemporanei, che si

qualif icano per l 'a l to valore

scenografico e/o per valori fortemente

s i m b o l i c i e c o n c e t t u a l i .

Dall'anno 2006 la stessa iniziativa è stata adottata anche nella città di Salerno. Nel 2009-2010 un gemellaggio ideale tra le due città, di Torino e Salerno, ha prodotto uno scambio reciproco. Nel periodo della manifestazione (novembre-

Fondatori Nonna Vittoria e la classe terza Direttore AnnaMaria De Nicola

Redazione la classe terza dell’Istituto Santa Teresa Del Babin Gesù [email protected]

Page 2: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

g e n n a i o ) p a r t e d e l l e l u c i continua pag.2

adottate l'anno precedente dal capoluogo piemontese sono state esposte a Salerno, oltre ad altre opere inedi te apposi tamente commissionate. Nel 2009 invece la città di Torino ha adottato diverse opere salernitane, iniziando così un "gemellaggio" vero e proprio con scambio delle opere di entrambe le città.Nello stesso anno, l'albero di Natale di 25 metri situato a piazza Portanova risulta essere il più alto di tipo artificiale in Italia

[].

Nel 2011, la manifestazione salernitana che ogni anno attira migliaia di turisti da tutta Italia ma

anche dal resto d'Europa, vede la partecipazione dell'artista Nello Ferrigno. I pannelli luminosi da lui disegnati, realizzati dalla ditta torinese così come per molte altre installazioni, sono stati poi scambiati con il capoluogo piemontese, per le successive edizioni dell'evento invernale, rinnovando il gemellaggio iniziato cinque anni prima.

Di particolare successo nelle varie edizioni il tema del giardino incantato

[4], che avvolge di

Un giardino fantastico e luccicante di

mille meraviglie, ulter iormente

ampl ia to r i spe t to a l l ’ed iz io ne

precedente, fiorito per magia a

sorprendere e incantare con le sue luci e

i suoi colori chi si troverà nuovamente a

percorrerlo. Ed in un angolo della Villa

Comunale ecco apparire le creature

d e g l i a b i s s i m a r i n i c h e c i

accompagnano in un mondo altrettanto

fantastico. Queste creature sono

meravigliose perché la vita in fondo al

mare genera figure straordinarie e

sorprendenti. In tutta la via dei

Mercanti e nelle vie del centro storico,

si vola con i tappeti volanti sospesi tra i

PAGIN A 2

La primavera rinascimentale

Piazza Flavio Gioia

LUCI D’ARTISTA GEMELLAGGIO TRA NORD E SUD

Il Giardino incantato

Villa Comunale - Centro Storico

E’ uno dei punti di maggiore attrazione

di tutto il percorso di Luci d’Artista

anche perché rappresenta con forza la

speranza della rinascita. Per quanto

l’inverno dell’anima possa essere

violento, gelido la primavera della

rinascita ritorna sempre con tutta la sua

carica d’energia vitale, bellezza.

D AN ZA D I PAR O L E

Il Giardino d'Inverno

Largo Campo

In piazza Sedile del Campo il Giardino

d’Inverno. Brillanti stalattiti scendono dalle

balconate della piazza, e due i sfavillanti

salici coperti di neve luccicante completano

la scena veramente incantevole. Sulla

facciata di Palazzo Genovese fioriscono

abeti innevati che rendono ancora più

intensa l’atmosfera. -

Lanterne Magiche

Piazza S. Agostino

Il cielo è illuminato da lanterne colorate. i.

Il drago simboleggia la forza del male che

l’energia della luce riesce a dominare. Due

alberi di ciliegio abbaglianti ci portano nel

lontano Oriente

Page 3: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

D AN ZA D I PAR O L E Pagina 3

Percorso consigliato

MAPPA TOPOGRAFICA DÌ SALERNO

Città d’artista

Page 4: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

Ed è subito

storia

La nascita, o la natività, di Gesù Bambino è la narrazione della venuta al mondo di Gesù Cristo e si basa principalmente sui Vangeli di Matteo e Luca, è descritta quindi, nel Nuovo Testamento della Bibbia. Le versioni di Matteo e Luca sono diverse. Luca narra la storia del Natale così come è tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le annunciò in nome di Dio che ella avrebbe concepito un figlio per opera dello Spirito Santo. Il figlio annunciato era destinato a essere grande e chiamato Figlio dell'Altissi Di fronte all'incredulità di Maria l'angelo le indicò la sua parente Elisabetta la quale vecchia e sterile stava aspettando un figlio per grazia di Dio ed era già al sesto mese, poiché nulla è impossibile a Dio. Maria disse il suo "sì" dichiarandosi serva del Signore; quindi, si mise subito in viaggio per andare a visitare Elisabetta, che abitava presso Gerusalemme, a circa 120 chilometri d i d i s t a n z a . Dopo Maria e suo marito Giuseppe lasciarono Nazaret per andare a Betlemme, il paese di origine della famiglia di

Giuseppe, che era della discendenza di Davide, per partecipare al primo censimento organizzato dall'imperatore r o m a n o A u g u s t o . In una grotta, Maria diede alla luce Gesù, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia degli animali.

Matteo invece narra che la famiglia di Gesù si dette alla fuga verso l'Egitto al fine di evitare la furia assassina di Erode, deciso a eliminare i bambini di Betlemme sospettati di nascondere fra essi un possibile rivale per il potere, dopo che un angelo aveva messo in allarme Giuseppe in sogno. E poi racconta della visita dei Re Magi provenienti dall'Oriente, giunti sul luogo per adorare il Messia appena nato a Betlemme, con la guida di una stella cometa. I Re Magi offrirono a Gesù un tesoro composto da oro, incenso e mirra. Durante la notte ogni mago sognò che Re Erode aveva in progetto di uccidere tutti i bambini appena nati. Decisi a ostacolare i progetti del sovrano, ritornarono a casa senza informare Erode del successo della loro missione. Il modo di trascorrere,

ED IZIO N E STR AO R D IN AR IA PAGIN A 4

PERCHE’ FESTEGGIAMO IL SANTO NATALE?

Ciao Nonna Venezia !!! Come stai ?

Io sto bene, anche a 97 anni, soprattutto quando vedo bambini attenti come

te e i tuoi amici.

Nonna, cosa è importante nella vita?

Nella vita è importante sapere che noi non siamo i proprietari del mondo

che ci è stato donato da Dio e che perciò dobbiamo rispettare le cose e le

persone.

Nonna, a proposito di Dio, ma tu cosa pensi del Natale ?

Il Natale è una bellissima festa perché arriva Gesu’ che porta tanta letizia e

gioia nel cuore di tutti gli uomini se lo vogliono, perché Gesù ci rispetta.

In che senso ?

Gesù, pur potendo, non si impone a noi, ma si propone a noi. Hai capito ?

Più o meno ho capito.

Nonna, tutte queste luci, questi cenoni, pensi che possano distrarre dal

senso del Natale ?

In parte è vero, però ci sono da considerare due cose.

Quali ?

Primo: Gesù è Lui che viene incontro a noi e se ne frega se siamo distratti,

anzi ci aspetta sempre; secondo: la distrazione non genera la letizia di Gesù

e le persone se ne accorgono e recuperano quasi sempre il senso del Natale. Ricordi il tuo Natale da piccola, è cambiato negli anni?

Certo che ricordo !!! Non è cambiato niente !!! Certo, i contorni sono

cambiati, ma c’è una cosa che è rimasta intatta: il profumo intenso di Gesù

nell’aria e la letizia nel cuore di chi lo riconosce e non lo rifiuta inseguendo

i contorni.

Grazie Bisnonna !!

Grazie a te pronipote e ricorda sempre ciò che diceva Sant’Alfonso in una

canzone che descrive la nascita di Gesù: era notte e sembrava

mezzogiorno. Gesù illumina tutta la nostra vita.

Quando eri bambino dove abitavi?

Quando ero bambino abitavo a Pastena di Salerno, in una casetta sul

mare.

Cosa mangiavi il giorno di Natale?

Il giorno di Natale mangiavo: pasta al sugo, cappone imbottito di

pane, soppressate e formaggio, frutta fresca secca, zeppole di natale.

Qual’era il tuo piatto preferito?

I miei piatti preferiti erano la pasta al sugo e le zeppole, perché erano

piatti che mangiavamo raramente.

Secondo te perché a Natale si mangiano cose speciali?

Si mangiano cose speciali per dare più importanza alla festa che

ricorda la nascita di Gesù, che nascendo ha trasformato il mondo.

Ai tuoi tempi c’erano le luci d’artista?

Ai miei tempi non c’erano le luci d’artista e moltissime famiglie non

avevano né corrente elettrica né acqua in casa. Anche l’illuminazione

pubblica era molto limitata.

Ai tuoi tempi si faceva l’ albero di Natale?

Ai miei tempi non si faceva l’albero di Natale. Si è

cominciato a farlo negli anni cinquanta.

Ricevevi anche tu dei regali a Natale?

Più che ricevere giocattoli a Natale ricevevo qualche abito

nuovo.

Tu facevi il presepe?

Io facevo il presepe insieme ai miei fratelli e alla mia mamma.

Noi bambini raccoglievamo il muschio per le strade.

Continua pag.5

Page 5: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

PAGIN A 5

È Natale!

È Natale ogni volta

che sorridi a un fratello

e gli tendi la mano.

È Natale ogni volta

che rimani in silenzio

per ascoltare l'altro.

È Natale ogni volta

che non accetti quei principi

che relegano gli oppressi

ai margini della società.

È Natale ogni volta

che speri con quelli che

disperano

nella povertà fisica e spirituale.

È Natale ogni volta

che riconosci con umiltà

i tuoi limiti e la tua debolezza.

È Natale ogni volta

che permetti al Signore

di rinascere per donarlo agli

altri.

Madre Teresa di Calcutta

D AN ZA D I PAR O L E

da pag.4

Le casette del presepe erano fatte

di legno e di sughero, i personaggi

erano fatti di argilla. Tutte le

mattine passavano da casa gli

zampognari che, davanti al

presepe, suonavano la novena di

natale.

Cos’è la novena di Natale?

La novena di natale è una

preghiera natalizia cantata e

suonata.

Andavi a messa?

Andavo sempre a messa il giorno

di Natale.

La notte di natale a casa tua

facevano qualcosa di particolare?

La notte di Natale facevamo una

piccola processione nel cortile di

casa, portando il bambinello nella

mangiatoia del presepe.

A Natale vi univate ad altre

famiglie?

A Natale ci univamo ai vicini di

casa formando lunghe tavolate e

giocando a tombola con le

lenticchie.

Tu eri sempre felice a Natale?

A Natale ero sempre felice

perché non si andava a scuola, ero

Quando eri bambino dove abitavi?

Quando ero bambino abitavo a Pastena

di Salerno, in una casetta sul mare.

Cosa mangiavi il giorno di Natale?

Il giorno di Natale mangiavo: pasta al

sugo, cappone imbottito di pane,

soppressate e formaggio, frutta fresca

secca, zeppole di natale.

Qual’era il tuo piatto preferito?

I miei piatti preferiti erano la pasta al

sugo e le zeppole, perché erano piatti

che mangiavamo raramente.

Secondo te perché a Natale si

mangiano cose speciali?

Si mangiano cose speciali per dare più

importanza alla festa che ricorda la

nascita di Gesù, che nascendo ha

trasformato il mondo.

Ai tuoi tempi c’erano le luci d’artista?

Ai miei tempi non c’erano le luci

d’artista e moltissime famiglie non

avevano né corrente elettrica né acqua

in casa. Anche l’illuminazione

pubblica era molto limitata.

La mia nonna paterna quando era

bambina abitava a Salerno la sua

casa era grande e con un giardino.

C’era l’acqua corrente, calda e

fredda, si riscaldava con un

termosifone alimentato da una

stufa a legna al posto delle

moderne caldaie a gas. C’era la

luce elettrica ma le lampadine

avevano una luce fioca. La nonna

aveva il telefono, ma era l’unico

nel palazzo. In casa c’era tutto il

necessario per una vita comoda

compreso un grande guardaroba e

un divano blu. Come giochi aveva:

una casa delle bambole con dei

mobili in miniatura, le bamboline

di pezza a cui faceva i vestitini e

una bambola di porcellana(che

non poteva toccare),una trottola e

le “pignatelle” (attrezzi da cucina

per la cucina-gioco). Di solito

indossava dei vestitini, però

metteva sempre un grembiulino e

nelle occasioni speciali i vestitini

buoni: una gonnellina grigio

chiaro, una camicetta a pois ed un

gilet del colore della gonnellina. A

natale si riuniva a casa sua con i

suoi parenti. Nonna ricorda gli

zampognari che suonavano la

ninna-nanna davanti al presepe. La

famiglia di nonna faceva il presepe

con dei fogli beige e li schizzava

di verde e di bianco, con il

muschio ornava la grotta,

poggiava i pastori di terracotta e le

candeline per illuminarlo e

preparava dolci natalizi. Però i

regali ai bambini li portava solo la

Befana.

Noi ci chiediamo: "Chi sono io per

essere così brillante, così grandioso?

Pieno di talenti, favoloso?"

In realtà chi sei tu per non esserlo?

Tu sei un figlio di Dio.

Nelson Mandela

Help

Page 6: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

ED IZIO N E STR AO R D IN AR IA PAGIN A 6

Il presepe e l'albero di Natale sono le tradizioni natalizie più diffuse al mondo.

Nel presepe moderno vengono

rappresentati sia il luogo sia tutti i

personaggi della Natività. Quest'usanza

diventò popolare da quando statue e

rappresentazioni religiose divennero

sempre più numerose nelle chiese

italiane. Una tradizione tutta italiana è

il presepe vivente: uno dei più famosi è

il presepio di piazza di Spagna a Roma.

Il primo presepe vivente fu realizzato

da San Francesco d'Assisi, nel 1223 a

Greccio.

La tradizione del presepe ha origini antichissime, infatti deriva dal culto dei Lari,

diffuso fra i Romani e gli Etruschi. I Lari erano gli antenati e venivano rappresentati

con delle piccole statue. Il 20 dicembre le statue venivano disposte sopra un piccolo

altare presso il quale la famiglia si riuniva per pregare.

La tradizione del presepe è particolarmente

radicata a Napoli. Le statue, in legno e vestite

con abiti di stoffa, sono delle vere e proprie

opere d'arte. Le tradizionali tecniche di

produzione artigianale risalgono al XV secolo.

A Napoli, l'Associazione Italiana Amici del

Presepio organizza ogni anno mostre di arte

presepiale.

Per quanto riguarda invece l'albero di Natale,

la sua origine è associata a numerose leggende,

alcune legate al culto pagano e altre al culto

cristiano. Nei culti pagani dell'Europa del Nord,

l'abete veniva venerato come simbolo di lunga

vita. Le origini vengono in genere fatte risalire al mondo tedesco nel XVI secolo,

sulla base di preesistenti tradizioni cristiane e pagane. Verso il secolo XI, nell'Europa

dei Nord, sì diffuse l'uso di allestire rappresentazioni (sacre rappresentazioni o

misteri) che riproponevano episodi tratti dalla Bibbia.

Nel periodo d'Avvento, una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della

Genesi sulla creazione. Per simboleggiare l'albero «della conoscenza del bene e del

male» del giardino dell'Eden si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la

stagione, ad un abete sul quale si appendevano dei frutti.

L'usanza di esporlo in casa partì dalla Germania e solo successivamente si diffuse in

tutta Europa. Entrò nelle case italiane solo alla fine del XIX secolo, quando la moglie

di Umberto I decise di allestirlo nel Quirinale. Da qui divenne un costume popolare.

La tradizione italiana vuole che venga allestito l'8 dicembre, il giorno

dell'Immacolata, e smontato il 6, giorno dell'Epifania.

Page 7: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

Due sono le figure folkloristiche legate al Natale: Babbo

Natale e la Befana. La prima ha la stessa origine in tutto il

mondo cristiano: deriva da un personaggio storico, il

vescovo San Nicola da Mira. Si dice che il vescovo,

durante il periodo natalizio, facesse doni ai più poveri. La

rappresentazione moderna di Babbo Natale, vestito di

rosso e con le renne, è invece abbastanza

recente e risale al XIX secolo. La figura della

Befana è invece legata ad una leggenda: dopo la

nascita di Gesù, scelse di non seguire i Re

Magi, ma subito dopo se ne pentì. Da allora, si

dice che la notte dell'Epifania porti doni ai

bambini, sperando che uno di questi sia

proprio Gesù.

Molte tradizioni natalizie sono infine legate alla musica (canti natalizi come Tu scendi dalle

stelle e Jingle Bells), a particolari piante (l'agrifoglio, il vischio, la stella di Natale) e pietanze

sia dolci (panettone, pandoro e altri dolci natalizi) che salati (zampone, cotechino), spesso con

forte variabilità da regione a regione.

Nella zona di Bergamo, i contadini allestiscono i presepi “ambulanti”, passano per le vie del

centro suonando e cantando dietro un carro che ospita una capanna, con Maria, San Giuseppe,

Gesù Bambino e i pastori.

Nell’Abruzzo e nel Molise gli abitanti, che si recano alla Messa di mezzanotte, lasciano la

porta di casa aperta e la tavola imbandita fino al loro rientro. Una leggenda, infatti, dice che la

Madonna, San Giuseppe e Gesù bambino hanno così modo di scaldarsi, di nutrirsi e di benedire

la casa.

La sera del 24 dicembre in Toscana, il capofamiglia pone sugli alari del focolare, una grossa

radice di ulivo o di quercia e vi dà fuoco. Finchè il ceppo continua ad ardere, la porta di casa

resta aperta e, a chiunque entri, viene offerto un buon piatto di minestra, seguito da “cantucci e

brigidini” (tipici dolci natalizi) annaffiati da un bicchiere di vino nuovo.

In alcuni paesi delle Marche vengono intonate melodiose pastorali sulle voci degli animali che,

secondo la leggenda, parlano nella Notte Santa. C’è il gallo che, con il suo grido squillante,

annuncia:”E’ nato Gesù!”. Allora il bue, con il suo muggito prolungato, chiede:” Dove?

Dove?”. E la pecora, con la sua voce tremula, risponde:”Beetlem! Beetlem!”.

In Sicilia vengono accesi grandi fuochi in segno di giubilo, mentre i “ciaramellari” intonano

nostalgiche ninne-nanne. C’è anche l’usanza di scegliere un bambino di pochi mesi e di

portarlo in chiesa presso l’altare. Ognuno poi gli offre un dono.

Ricordiamo in oltre in Emilia Romagnache la sera della vigilia è tradizione preparare i famosi

tortellini, piatto tipico del giorno di Natale. Al suono delle campane che annunciano la Messa di

mezzanotte, la preparazione della pasta deve essere terminata affinchè tutti possano partecipare

alla Messa.

Il modo di trascorrere, quindi, la vigilia, qui da noi è pressoché uguale. La classica cena con i

parenti, le giocate a tombola, lo scambio dei regali e poi per i cristiani la Santa Messa di

mezzanotte per assistere al miracolo della nascita di Gesù

Ma è per tutti così?Secondo i dati dell’Osservatorio di Milano tre italiani su quattro passeranno

il 25 dicembre a casa, con figli e parenti, sette su dieci andranno alla messa di mezzanotte: il

4% in più rispetto all' anno scorso.

Page 8: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

Al momento di friggerli, porli in

un setaccio e scuoterli in modo

da eliminare la farina in

eccesso. Friggeteli pochi alla

volta in abbondante olio

bollente: preleva teli gonfi e

dorati, non particolarmente

coloriti. Sgocciolateli e

depositateli ad asciugare su

carta assorbente da cucina.

Fate liquefare il miele a

bagnomaria in una pentola

abbastanza capiente, toglietela

dal fuoco e unite gli struffoli

fritti, rimescolando

delicatamente fino a quando

non si siano bene impregnati di

miele. Versate quindi la metà

circa dei confettini e della frutta

candita tagliata a pezzettini e

rimescolate di nuovo.

Prendete quindi il piatto di

portata, mettetevi al centro un

barattolo di vetro vuoto e

disponete gli struffoli tutto

intorno a questo, in modo da

formare una ciambella. Poi, a

miele ancora caldo, prendete i

confettini e la frutta candita

restanti e spargeteli sugli

struffoli in modo da cercare di

ottenere un effetto esteticamente

gradevole. Quando il miele si

sarà solidificato, togliete

Ricetta degli struffoli

Tempo di preparazione: 20

min.+ tempo frittura

Porzione: per 10 persone

Ingredienti: farina 600 gr.Uova

4 + 1 tuorloZucchero 2 cucchiai

Burro 80 gr1 bicchierino di

limoncello o rumScorsa di

mezzo limone grattugiata Sale

un pizzico Olio (o strutto ) per

friggere.

Per condire e decorare:- miele

400 gr.- confettini colorati-

confettini cannellini - 100 gr di

arancia candita, 100 gr di cedro

candito , 50 gr di zucca candita

Procedimento:

disponete la farina a fontana,

impastatela con uova, burro,

zucchero, la scorza grattugiata di

mezzo limone, il rum e un poco

di sale. Ottenuto un amalgama

omogeneo e sostenuto, dategli la

forma di una palla e fatelo

riposare mezz’ora. Poi lavoratela

ancora brevemente e dividetela

in pallottole grandi come arance,

da cui ricavare, rullandoli sul

piano infarinato, tanti bastoncelli

spessi un dito; tagliateli a

tocchettini che disporrete senza

sovrapporli su un telo infarinato.

IL PANETTONE

è un dolce tipico milanese ma che

si consuma in tutta Italia. La pasta

morbida è farcita con frutta

candita, scorzette di arancio e

cedro, e uvetta. Il panettone nasce a

Milano ai tempi di Ludovico Il

Moro, quindi verso la fine del ’400,

e ancora oggi si fa con la stessa

ricetta.

Questa ricetta viene poi seguita alla

lettera da Angelo Vergani,

fondatore dell’omonima azienda,

nel 1944.

Anche del panettone esistono molte

Ingredienti

Per la produzione del panettone artigianale si utilizzano esclusivamente i seguenti ingredienti:

Acqua

Farina 0

sale

Uova fresche e/o tuorli pastorizzati

Latte

Burro e/o margarina

zucchero

Frutta candita (in particolare arancia e cedro)

Uvetta sultanina

vanillina

lievito di birra

Lievito naturale

I MOSTACCIOLI

sono dei dolci della tradizione napoletana.

Sono formati da una pasta morbida dal

sapore di miele e frutta candita e sono

coperti da cioccolata. Tra le varianti più

diffuse ci sono quelle con il cioccolato bianco

IL PANDORO

è uno dei dolci tipici italiani. E’ nato a Verona. La

pasta è soffice e profuma di vaniglia. Anche se la

sua nascita risale al 1800, nel 1894 Domenico

Melegatti, proprietario dell’omonima azienda,

brevetta un dolce a forma a tronco di cono con

l’idea di una stella. Il disegno è di un pittore

impressionista, Angelo Dall’Oca Bianca. Viene di

solito venduto con lo zucchero a velo che va

cosparso sopra al pandoro, ma ormai in vendita ci

sono molte varianti: ricoperto di cioccolato, ripieno

di cioccolata o crema pasticcera. Un consiglio

goloso? Provare a tagliarlo orizzontalmente, dopo

averlo riscaldato, e metterci sopra un po’ di

Nutella!

Page 9: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

Il buccellato in siciliano cucciddatu è un dolce tradizionale siciliano,

diffuso in tutta l’isola, e consumato nel periodo natalizio. Si tratta di

un impasto di pasta frolla, steso a sfoglia non sottile e farcita con un

ripeno di fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d’arancia o altri

ingredienti che variano a seconda delle zone in cui viene preparato,

poi chiusa e conformata in vari modi, spesso a forma di ciambella.

Il ripieno di mandorle è costituito da un impasto di mandorle pelate,

zuccata (zucca candita) e gocce di cioccolato. Il ripieno di fichi, più

tradizionale, è invece costituito da un impasto di fichi secchi, frutta

candita e pezzetti di cioccolato. Il buccellato “casereccio” viene

solitamente ricoperto di glassa, quello prodotto in pasticceria è

ricoperto di zucchero a velo o di frutta candita. Cotto al forno, il

buccellato si conserva a lungo e, sempre presente nelle tavole

natalizie, viene consumato nell’intero periodo festivo.

I CAVALLUCCI MACERATESI

sono dolci d’antica tradizione, la cui ricetta si tramanda di

generazione in generazione. Di origine contadina sono

entrati nelle consuetudini alimentari di tutta la provincia e

non solo. Appartengono al genere delle paste farcite la cui

origine è assai remota, ma la loro diffusione si è verificata

sicuramente nell’alto medioevo, quando si è diffuso l’uso

della pasta fresca. Particolarmente conosciuti quelli di Apiro.

IL PANPEPATO

è un dolce tipico di varie regioni, da Ferrara a Terni, da Rieti a

Frosinone. E’ un composto di mandorle, nocciole, pinoli, pepe,

cannella, noce moscata, canditi, pezzi di buccia di arance o cedro,

impastati con cacao, miele, farina, mosto cotto d’uva e infine il tutto

cotto al forno. Ci sono dei riferimenti al panpepato già nel ’400. Il

nome deriva dalle spezie che venivano inserite e che lo rendevano un

IL PANFORTE

è un dolce tipico della Toscana, di origini molto antiche. Sembra

infatti che fosse un dolce che già nel Mille veniva servito al

clero. La base è quella del pane a cui vengono aggiunti conce di

arancia, cedro, mandorle e viene coperto dallo zucchero

vanigliato.

I Pasticcini della classe III

La ricetta non si sa, basta un po’ di fantasia e

tanta buona volontà

Page 10: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

Il periodo Natalizio offre anche la possibilità di

concedersi una vacanza, molti preferiscono trascorrere

queste vacanze sulla neve per poter sciare, ma gli sport

invernali sono tanti essi comprendono tutte le discipline

sportive che si svolgono su ghiaccio o su neve grazie

alla tecnica dello scivolamento.

Tradizionalmente sono praticate durante il periodo

invernale nei paesi alpini, nell’ Europa settentrionale e

orientale, in Nord America e in Giappone. Negli ultimi

decenni del XX secolo l'introduzione di materiali

sintetici che consentono lo scivolamento come sulle

superfici innevate o ghiacciate, la costruzione di

impianti sportivi al coperto e la diffusione dei sistemi

per l'innevamento artificiale hanno permesso di

estendere la pratica degli sport invernali ad altri periodi

dell'anno. Gli sport invernali piacciono molto ai

bambini, soprattutto quando iniziano ad essere padroni

della tecnica. La massima competizione internazionale

degli sport invernali sono i Giochi Olimpici invernali,

nel cui programma sono inseriti i principali sport (anche

se non tutti) che si praticano su neve e ghiaccio.

Gli sport invernali si possono raggruppare in due grandi

gruppi: sport sulla neve e sport sul ghiaccio.

Sport sulla neve tra i quali il primo

da nominare è sicuramente lo sci, soprattutto la discesa.

A questo sport ci si può avvicinare anche in età

giovanissima perché da piccoli i bambini riescono a

superare più facilmente il timore naturale verso il senso

di vuoto delle pendenze. Lo sci alpino consiste proprio

nello scendere a valle lungo un pendio montano

scivolando sulla neve grazie ad un paio di sci lungo

pendii appositamente attrezzati con impianti di risalita e

specifico trattamento del manto nevoso. La variante

“fuoripista” che non può essere definito una disciplina

sportiva, viene invece

praticata su terreni

innevati non battuti e

questo a volte può

provocare spiacevoli

incidenti dovuti all’imprudenza degli sciatori. Dal punto

di vista agonistico, le gare di sci alpino consistono nel

percorrere nel più breve tempo possibile un tratto di

pista predeterminato.

Meno adatto ai bambini, ma comunque piacevole per

la vicinanza con la natura e paesaggi naturali è lo sci

nordico che raccoglie una serie di discipline in cui il

tacco dello scarpone non è fissato allo sci. Alcune delle

più note specialità ricomprese nello sci nordico sono lo

sci di fondo o anche il salto con gli sci in cui gli atleti

scendono lungo la rampa di un trampolino d cui

spiccano un balzo cercando di atterrare quanto più

lontano possibile dal trampolino. Un altro strumento di

scivolamento nato solo negli anni 60 negli Stati Uniti,

che oramai ha acquistato un suo ruolo nella pratica

sportiva, è lo snowboarding, conosciuto in Italia

semplicemente come snowboard, evoluzione della

tavola da surf portata sulla neve.

In questa disciplina gli sci tradizionali sono stati

sostituiti da una tavola in materiale simile a quello dello

sci che consente all’atleta di esibirsi in piroette e salti.

Anche uno sport ricco di tradizione come lo sci si è

evoluto negli anni novanta grazie al contributo delle

nuove tecnologie. Uno degli sviluppi di maggior

successo è stato il carving. Grazie a nuovi materiali ed a

una riprogettazione della forma, questo sci - più corto,

stretto al centro e largo alle estremità - permette di

imitare le curve strette degli snowboard.

Tra le curiosità più nuove e forse un po’ controverse, si

può ricordare l’heliski una esperienza mista di sci e volo

in elicottero: gli sciatori vengono trasportati in elicottero

sui ghiacciai di alta montagna e poi si lasciano cadere e,

con gli sci attraverso pendii di neve farinosa si scivola

fino a valle

Natale è anche …………….

Neve

Page 11: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

Ali sport su ghiaccio

Anche gli sport su ghiaccio hanno una loro tradizione

ed un loro fascino. Sono praticati principalmente su

superfici piane e gli atleti utilizzano pattini su lame

oppure su percorsi in discesa con mezzi adatti allo

scivolamento.

Tra le principali discipline sportive che caratterizzano il

pattinaggio su ghiaccio si può ricordare il pattinaggio

artistico che nei paesi dal clima sufficientemente rigido

si può praticare all’aperto, sulla superficie di laghi,

fiumi e canali sulla cui superficie si sia formato uno

strato di ghiaccio.

Si ritiene che questa tipologia di pattinaggio abbia

avuto le sue origini in Svezia più di dodici secoli fa con

i Vichinghi, ma dei reperti antichi fanno pensare ad

origini risalenti già al 50 A.C..

La disciplina sportiva più suggestiva consiste in una

esibizione dell’atleta che può eseguire salti, piroette e

passi rappresentati su una base musicale.

Ma vi è anche il pattinaggio su ghiaccio di velocità in

cui gli atleti devono percorrere una determinata

distanza nel minor tempo possibile.

Noto è anche l’hockey su ghiaccio, uno sport di squadra

in cui i pattinatori attraverso l'utilizzo di un bastone

ricurvo indirizzano il disco (tecnicamente puck) nella

porta della squadra avversaria. Viene definito

generalmente uno sport veloce e fisico.

L'hockey su ghiaccio è lo sport più popolare in quelle

nazioni dal clima sufficientemente freddo da permettere

la formazione di una copertura naturale di ghiaccio in

ambienti esterni, come il Canada, la repubblica Ceca, i

paesi nordici (in particolare Finlandia e Svezia), Stati

Uniti, Russia e Svizzera. Con l'avvento delle piste di

ghiaccio artificiali si è potuto iniziare a praticarlo anche

nei mesi caldi e soprattutto nei paesi dal clima più

caldo.

Una differente tipologia di sport su ghiaccio consiste

nella percorrenza in discesa di tratti ghiacciati con

mezzi adatti allo scivolamento.

Ci si riferisce allo slittino, ovvero una piccola slitta

dotata di pattini sul quale l’atleta si distende per

prendere velocità con la testa dietro oppure al bob, una

slitta carenata, anch’essa dotata di pattini, che deve

percorrere in velocità una pista attrezzata.

Negli ultimi anni, anche con riferimento a questi sport,

si è assistito ad un ampliamento di discipline nate anche

grazie al mescolamento di discipline diverse come ad

esempio la nuovissima “vela sul ghiaccio” (dall’inglese

ice Flying) in cui si è utilizzato uno scafo tipico delle

imbarcazioni e lo si è dotato di pattini e di una vela da

surf per scivolare su laghi ghiacciati.

Page 12: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

Buon Natale

dalla classe III

Nessuno è nato

schiavo, né signore,

né per vivere in

miseria, ma tutti

siamo nati per

essere fratelli.

Nelson Mandela

La Redazione di Danza di Parole Vi Augura Buon

Natale e Vi invita a meditare per costruire insieme un

MONDO più GIUSTO

Page 13: Le luci d’artista” colorano la città Aspettando Gesù Bambino · tradizionalmente conosciuta e cioè. che l’Angelo Gabriele fu inviato a Maria e le ... Il figlio annunciato

Tra noi che vale, se ti mando in dono

questi miei versi, o tu parli di me,

che vale il ricordarci quanti sono

i debiti che abbiamo l'un con l'altro,

ogni dedica è scritta, e non ce n'è

di migliori, nè un lascito più scaltro

di quel che scrisse il reciproco amore

del fare insieme, senza chieder conto

di nulla che a quell'opera maggiore

ch'era, non si sa come, amore insieme

operante, che gode del suo vivere,

e noi siam nulla, l'abolito seme...

E' l'opera comune che ha valore,

dimenticami, guardami nel vero

di ciò che fai con lo spontaneo cuore

sempre in quel senso dov'è il più sincero

creder comune, fiamma di candele,

ex voto che favellano al mistero,

consumando il lucignolo e le pene

nel pensier generale, e qual si spegne

prima non conta, è la vita che tiene.

Carlo Betocchi, L'opera comune

Dedico questi versi, che ho fatto miei, ai Nonni e ai

genitori dei miei allievi che hanno collaborato per la

realizzazione di questa piccola e preziosa “Opera d’Arte”

Buon Natale

Anna De Nicola