L'altra medicina magazine 16 preview
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SULLE ALI DI PSICHE. Hernán Mamani, viaggio nel mondo di un curandero
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MAGAZINE
n. 16
IL MONDO DELLE ERBEPROVIAMO IL TÈ ROSSO,L’INFUSO SUDAFRICANORICCO DI VIRTÙ SALUTARI
IPNOSI REGRESSIVARIVIVERE IL PASSATOPER SUPERAREI PROBLEMI DEL PRESENTE
FIORI DI BACHLA SCELTA NATURALE CHE RISOLVETUTTI I TIPI DI PIGRIZIA
RimediomeopaticiTi aiutano
a riscoprire la gioia di vivere
Giù gli zuccheri!
Si può fare conlo Yoga e altri
metodi naturali
RespirazionePranayama Gli eserciziper ritrovareserenità
SALUTE ARMONIA BENESSERE NATURALE
MassaggiotibetanoTradizioneantistress
Facciamociun succo Per ottenereil massimoda fruttae verdura
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OMEOPATIALe deflessioni dell’umore
Pipì a letto, un messaggio
da interpretare
IL MONDO DELLE ERBE
Gomma da masticare:
un’eredità della cultura MAYA
Tè rosso, un regalo dal Sudafrica
pag. 12
LE ALTREMEDICINE
Sommario
Guida pratica all’ipnosi regressiva
Ragione esentimento:
un conflitto risolto dal Pranayama
Ku nye chi Il massaggio tibetano
che mantiene giovani
NUTRIZIONENATURALE
KOJI il fungo del Giappone
pag. 78
Succo crudo vegetale, un elisir di lunga vita
pag. 80
pag. 16
pag. 26
pag. 30
pag. 62
pag. 68
pag. 72
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RUBRICHE
DOSSIER
Il periscopio
Psicoterapia per tutti i giorni
Il tuo omeotipo
I nostri amici animali
Sulle ali di psiche
Ci salverà un fiore
Aromaterapia
Scoperte in soffitta
Esercizio del mese
Le ricette del mese
Prepariamolo in casa
Il mercato della salute
Il giramondo
Libri e web trend
Annunci olistici
Giù gli zuccheri!Erbe contro il diabete: vediamo su cosa puntare
Quello che manca per regolare la glicemia
Tradizione indiana: scegliamo lo Yoga per il diabete
Il rapporto con la madre all’origine del diabete
Un bel massaggio è sempre d’aiuto
pag. 40
pag. 20
pag. 10
pag. 22
pag. 24
pag. 34 pag. 84
pag. 86
pag. 88
pag. 36
pag. 39
pag. 77
pag. 83 pag. 94
pag. 91
pag. 8
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Omeopatia
Le deflessionidell’umore
Una possibile risposta
con la medicina omeopatica
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rimo paziente: «Dottore non so cosa misuccede, ma da qualche settimana vedotutto storto, ogni cosa mi sembra inutile emi prende una strana ansia, come se do-vesse accadere qualcosa di brutto da un
momento all’altro». Secondo paziente: «Da qualcheanno prendo l’antidepressivo e non riesco a gua-rire, mi dicono che queste forme hanno costante-mente bisogno di una cura, ma io non mi sento piùio, non mi fa piacere nulla, nemmeno quello che miè sempre piaciuto. Non sopporto nemmeno che glialtri siano allegri, tutto mi preoccupa eppure non hovoglia di parlarne con nessuno». Questi passi di col-loqui in studio con due diversi pazienti sono unesempio che descrive come si sentono molte per-sone che attraversano una deflessione dell’umore,che nel primo caso è di recente insorgenza e nel se-condo oltre ad essere pervasivo si è cronicizzata.
I rimedi per questi due casiIl primo paziente dapprima attribuisce la sua ansia aduna vessazione subita sul lavoro, in cui ha sentitomortificato il suo valore come venditore, meravi-gliandosi lui stesso che la cosa lo avesse colpito, per-ché mai era stato sensibile alle critiche. La raccolta accurata della sua storia personale, però,permette di risalire alla vaccinazione antiinfluenzalefatta proprio pochi giorni prima della “vessazione”. È stato sufficiente usare per qualche giorno Carci-nosinum MK in gocce, tre gocce tre volte al giornoper risolvere il suo stato. Nel secondo caso il miglioramento inizia invece conAmbra grisea, utilizzato con diluizioni sempre cre-scenti: tuttavia la complessità del caso ha richiestoche oltre alla medicina omeopatica fosse necessarioricorrere all’aiuto di una psicoanalista ad indirizzoGestalt.
Ci sono dei momenti in cui tutto sembra andare per il versosbagliato. La risposta è sempre e solo il farmacoantidepressivo? È interessante apprendere che cosa ha dadire un medico omeopata con una lunga esperienza nella curadi questi disturbi.
Giuseppe Fagone
P
Mi sembra di guardare il mondo dallo spazioQuattro anni fa ho visto in studio un sedicenne accompagnato dalla madre, un ragazzo chesembrava come tanti ne vedi in giro, capello arruffato, cuffie nelle orecchie, sguardo vago.
«Da qualche mese mio figlio è sempre più assente, a scuola è sceso il suo rendimento, a casanon vuole parlare con nessuno, ascolta solo la sua musica e trascorre ore cercando di fare deidisegni che non finisce e provando a scrivere delle canzoni», questo il racconto della madre. Lui,il ragazzo, mi racconta che non riesce più a disegnare e a studiare perché si sente bloccato, vivecome se «fossi lontano nello spazio e vedessi tutto da lassù, distaccato da tutto senza possibilitàdi mettermi in contatto». La sua è la storia di un ragazzo cresciuto in una famiglia moltopresente e attiva, che ha assecondato le sue tendenze e quelle del fratello, ma che ha semprerichiesto un buon livello di rendimento. La prescrizione della medicina omeopatica HydrogenumMK prima e successivamente XMK ed LMK, in gocce ripetute nei giorni, ha permesso di finirel’anno scolastico con la promozione e ha reso il ragazzo più partecipe e vivace, contento diriuscire di nuovo a fare i suoi disegni fantastici e di suonare con un gruppo di amici in una band.
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Omeopatia
Depressione e deflessione dell’umoreL’omeopata, che spesso si sente dire che la medicinaomeopatica è di aiuto per le patologie psicosomati-che ma non per le cose più gravi, si trova ad affron-tare spesso problematiche che vanno dalle sempliciansie reattive a forme depressive post traumatichefino ai disagi psichici più complessi, che solo erro-neamente possono essere definiti disturbi psicoso-matici, i quali, detto in tutta sincerità, non sono poicosì semplici né da affrontare né tantomeno da cu-rare. Ansia, depressione, deflessione dell’umore, de-finiscono stati diversi tra di loro. Mentre l’ansia è unacondizione nella quale si vive la sensazione che qual-cosa possa accadere, senza che noi possiamo im-pedirlo e limitarlo, la depressione è una importantepatologia psichiatrica, cui il DSM-IV (il manuale perle diagnosi dei disturbi psichiatrici alla sua quartaversione, usato da tutti gli psichiatri) dedica moltepagine. Il termine deflessione dell’umore, invece, losi usa per definire condizioni in cui un soggetto nonriesce a mantenere uno stato di serenità o a goderepienamente delle gioie della vita, ma senza che que-sto progredisca fino alla limitazione delle capacità direlazione e attività, come accade con le vere e pro-prie depressioni.
E poi c’è anche l’ansiaLo stato di ansia è spesso associato alle forme di de-pressione o della semplice deflessione dell’umore,peggiorando la condizione del paziente. Il primopasso è sempre la corretta diagnosi dello stato dimalattia e l’inquadramento all’interno di un percorsoprognostico. Ogni omeopata affronta con regolaritàpazienti che soffrono di ansie e depressioni, alcunedi queste sono di tipo stagionale come un pazienteche ho visto qualche anno fa che appena iniziaval’autunno con le piogge e la nebbia, fino a tutto l’in-
L’ingiustizia mi fa arrabbiare e mi sconforta
Una signora viene in studio perché hadei rialzi pressori, ma esponendo i suoi
sintomi, dopo pochissimo, comincia araccontare del suo superlavoro in ufficio, delsenso di eccessiva responsabilità e dellafrustrazione di essere parte di un ufficio che icolleghi di altri uffici considerano, nonostantetutto, un luogo tranquillo. L’aver dovutolasciare la casa paterna, insieme a una serie dilutti e delusioni amorose, hanno a poco apoco spinto questa donna in un senso disolitudine. Le palpitazioni e il rialzo pressoriosono sempre legati ad eventi avversi, che leivive sempre come una ingiustizia o con sensidi colpa per non essere stata abbastanzaprevidente. L’umore sempre deflesso e l’ansiadi non riuscire ad essere all’altezza del suodovere la fanno apparire come se fossesempre a lutto. Solo l’uso di Aurummuriaticum natronatum ha permessonell’arco di un anno di recuperare unacapacità di indulgenza verso se stessa, masoprattutto ha permesso di imparare a direno ad alcune richieste di lavoro eccessive,riuscendo così a dedicare a se stessa il tempofuori dall’ufficio e recuperando un sorrisoverso le persone vicine.
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verno, era non solo triste ma proprio depresso. Lasua vita rifioriva con l’arrivo della primavera, fino aquando ha assunto Aurum metallicum che, oltre amigliorare il suo umore, ha guarito la sua iperten-sione.
Non parliamo soltanto di depressioneLa maggior parte delle deflessioni dell’umore è rife-rita ad eventi scatenanti abbastanza comuni: un lutto,una delusione d’amore, un fallimento professionaleo economico, una vita condotta all’interno di unacondizione familiare difficile. Ognuno di questi casiha manifestazioni diverse del proprio soffrire equindi richiede diversi approcci terapeutici; nellagran parte è sufficiente l’uso di una medicina omeo-patica o della sequenza di più di una medicina omeo-patica se il caso è molto complesso, ma alcuni pos-sono necessitare dell’aiuto della psicoanalisi,dell’intervento degli assistenti sociali o di un consu-lente della coppia o della famiglia. Le deflessionidell’umore, non devono sempre essere inquadrate
nella definizione di depressione, molti stati del-l’umore possono essere fisiologici. Per esempio, latristezza dopo la morte di un caro o la rottura di unarelazione, sono condizioni normali. Il problema puòporsi quando questo stato si prolunga o si manifestacon atteggiamenti che mettono a rischio la relazionecon il resto del mondo o con se stessi.
E non sempre serve il medicoIn altri casi non si tratta di depressione o ansia, madella risposta fisiologica a condizioni esterne per-turbanti come potrebbe essere una relazione fami-liare critica, un rapporto di lavoro vessatorio o mor-tificante, ma anche difficoltà economiche nondipendenti dalla propria imperizia o negligenza. Inquesti casi la possibilità di modificare lo stato dellecose, con l’intervento di un’azione socioassisten-ziale, sindacale o legale, è di per sé in grado di mi-gliorare lo stato dell’umore senza bisogno di far-maci. Non necessariamente tutti i malesseri hannobisogno dell’intervento del medico.
Di questa donna, bella e intelligente, mi parla una sua amica che fadi tutto perché venga dall’omeopata per guarire. Me la presenta
dicendo: «Lei vuole rimanere da sola perché ama stare in alto e vede glialtri come esseri piccoli con cui non può perdere tempo a parlare. È comeuna principessa sulla torre. Ha problemi con gli uomini perchénessuno è alla sua altezza e, anche se sembra che si preoccupiper il mondo, in realtà non è così. Vuole essere confortata eavere affetto, ma subito si scusa perché si sente di disturbo».Quando vedo la paziente il suo principale disturbo è la gastritee il reflusso esofageo. Solo dopo, prendendo confidenza,comincia a raccontare della forte preoccupazione per igenitori anziani e malati, della sensazione di solitudine eabbandono e dell’afflato che sente per la sofferenza deglialtri. Ha una grande paura delle malattie e di poter avere ilcancro, ma questo rivela la sua vera sofferenza: la perditadel compagno qualche anno prima a seguito di un tumoreche lo ha ucciso poco più che quarantenne. Lei è veramentecosciente delle sue qualità e vorrebbe evitare di sembraresuperiore agli altri ma non ci riesce, perché lei deve sempretenere le fila della situazione, non può perdere il controllo. Ilmiglioramento è innescato da una medicina omeopatica noncomune per questo tipo di persone, Phosphorus flavus,somministrato nel tempo a diluizioni sempre crescenti, cui èseguito un netto miglioramento della sintomatologia.
La principessa solitaria nella torre
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6 8 L’altra medicina
Le altre medicine
Ragione e sentimento:un conflitto risolto dal Pranayama
“Il cuore, a dargli ascolto...”, scriveva il nostro AlessandroManzoni, racconta ciò che più lo consola ma è poi la ragionea farlo star male. Come conciliare il contrapposto sentire?
Proviamo a... respirare!Daniela Roccatello
l cervello accoglie, attraverso i sensi, il mondoesterno che spesso entra dentro di noi senzaaverlo scelto. Il cuore, inteso come sede delle emozioni e deisentimenti più profondi, reagisce a queste im-
posizioni con un disagio che crea sofferenze sia fisi-che che psichiche: i battiti aumentano, arrivano delleextrasistole, lo stomaco duole, la digestione siblocca) oppure ci sentiamo in colpa, impotenti difronte a dei veri e propri nemici che minano la salutedel corpo-mente-spirito (cattive notizie, immaginiimmorali, suoni sgradevoli, odori nauseabondi...).
Se la mente... menteLa strada è il luogo dove è possibile incontrare oc-casionalmente una persona a noi antipatica, che si èdimostrata ostile o gelosa della nostra vita. Quandola vediamo, è a pochi passi da noi, non è piùpossibile evitarla, allora decidiamo di sa-lutarla con gentilezza, magari con unacordiale stretta di mano e un gransorriso. In tale occasione la mente…mente: non siamo riusciti a esseresinceri e di conseguenza ci sen-tiamo adirati con noi stessi.
Sicurezza esteriore, ma...Esistono parole che ci terrorizzano.Basta ricordare, ad esempio, il medico
che, dopo aver guardato i nostri esami, ci butta ad-dosso, senza mezzi termini, una diagnosi inaspettatache ci trascina con una rapidità sorprendente in unostato di ansia profonda. Momenti di paura. Ci ritro-viamo tremanti, sudati, increduli. Vorremmo gridare“AIUTO!” invece riusciamo solo a simulare con il no-stro viso e la nostra parola una falsa sicurezza e unaserena accettazione del verdetto al fine di dimo-strarci all’altezza della situazione. Risultato imme-diato: un netto contrasto tra fuori e dentro di noi.
Orecchio teso involontariamenteLe orecchie, si sa, sono sempre aperte, di conse-guenza capita di ascoltare, non volendolo, una con-versazione che qualcuno fa a voce alta, trovandosicasualmente a... portata di udito, senza nemmenoche questa persona si renda conto di nuocere al
malcapitato che gli sta accanto. Che fare?Dire di abbassare i toni o rimanere in si-
lenzio e sperare che finisca presto? Labattaglia fra noi e noi è dichiarata.
La vista aggredita dalla realtàcircostantePuò succedere che, guardandoci at-torno, incontri, situazioni o imma-gini per noi riprovevoli colpiscano i
nostri occhi quando meno ce loaspettiamo e che di conseguenza non
I
Il cuoreha le sue ragioniche la ragionenon conosce
W. Shakespeare
continua a pag. 70
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6 9www.laltramedicina.it
I primi esercizi di respirazione Attraverso alcuni facili esercizi di respirazione profonda del Pranayama, antica arte terapeutica indiana, larivalità che spesso esiste tra cuore e cervello si trasforma in amicizia e sostegno reciproci. Proviamol’esperienza unica di pacificare ragione e sentimento con l’unico mezzo che tutti abbiamo a disposizione:il respiro. Iniziamo qui sotto con un esercizio che predispone il corpo e la mente agli esercizi successivi.
Assumendo questa posizione, ad occhi chiusi,inspira profondamente.
Piega il busto in avanti finché i polsi toccano le cosce.
Espira e contemporaneamente metti le mani sotto alle coste.
In questa posizione continua a respirare per almeno 30 secondi.
SBLOCCO DEL DIAFRAMMA
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7 0 L’altra medicina
Le altre medicine
riusciamo ad evitare. In città soprattutto la nostra vi-sta è continuamente aggredita da innumerevoli sti-moli sia appositamente studiati per attirare il nostrosguardo (i cartelloni pubblicitari, le scritte sui muri)sia causati da situazioni particolari (ad esempio, ildegrado sociale e ambientale). Vorremmo non incontrare mai certe situazioni ripro-vevoli che a volte però sono anche potenti seduttrici,usate nelle grandi metropoli come richiamo per farcispendere tempo e denaro. Come convivere con l’inevitabile senza che il nostroessere più intimo ne soffra?
Una via d’uscitaLe situazioni sopra descritte creano inevitabilmenteuna separazione tra la ragione che ci costringe ad ac-cettare e il sentimento che vorrebbe solo scegliere
quello che ci fa sentire bene. Tutte le volte che siamocostretti a dire “SÌ” mentre vorremmo dire “NO”, ilconflitto fra mente e cuore, fra ragione e sentimentoè certo.Tra i sensi, recettori sempre attivi e sempre aperti diun mondo non voluto e il cuore che, invece, esige unfiltro, uno scudo che gli garantisca la possibilità didecidere che cosa accogliere e viceversa che cosa ri-fiutare, inizia un condizione di attrito altalenante tradentro e fuori, un elastico di cui non conosciamo illimite e la cui rottura percepiremmo come unoschiaffo o una ferita con conseguenze più o menogravi.Noi non possiamo cambiare gli eventi che dalmondo esterno, più o meno inaspettatamente, ci ar-rivano addosso, ma grazie ad un nuovo modo di re-spirare correttamente riusciremo a modificare il no-
BAHYA
Da sinistra: inspira ed espira profondamente dal naso. Poi piega la testa in avanti fino a chiudere latrachea; contemporaneamente contrai la cintura addominale. Resta in apnea. Infine, quando ancora nonsenti l'esigenza di respirare, alza la testa, rilascia la muscolatura addominale ed inspira profondamente.Benefici: smorza l’ira, i battiti cardiaci rallentano, predispone alla meditazione, riduce l’ipertensione.�
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ANULOMA VILOMA
Respirazione a narici alternate. Da sinistra: con il pollice chiudi la narice destra ed inspira dalla narice sinistra.Chiudi con l’indice la narice sinistra. Alza il pollice ed espira dalla narice destra: inspira dalla stessa narice.�Siconclude sempre l’esercizio espirando dalla narice sinistra. Benefici: pulisce le nadi (in sanscrito, tubo, canale),migliora la memoria recente e la concentrazione, dilata il tempo della nostra giornata.
stro atteggiamento interiore al fine di conciliare almeglio la vita fuori e dentro di noi. Un modo di re-spirare che ci permetta di essere più calmi, più di-staccati ma comunque partecipi alla vita degli altri,un respiro che offra la possibilità di rafforzare la no-stra vita morale per diventare sempre più unici fra ciòche pensiamo, sentiamo e vogliamo. Il respiro Pranayama “allena” e fortifica la compo-nente emotiva a stare di fronte agli impulsi esterniprovenienti attraverso i sensi, e a quietare il turba-mento animico che essi provocano. Si impara a leg-gere l’evento esterno come quasi si fosse una terzapersona, pur vivendo pienamente le emozioni daesso provocate.
Il respiro, questo sconosciutoQuietare la mente, liberarla da pensieri ossessivi, ri-petitivi e a volte molto negativi che impediscono diesprimere emozioni e sentimenti propri della forzadel cuore come la passione nel fare, il rispetto e ladevozione assoluta per la vita in sé, l’essere fedeli aipropri ideali e quant’altro. Questo l’aiuto che vienedai nostri polmoni, luogo di scambio preziosissimoper la nostra vita e la nostra salute: inspiriamo e por-tiamo ossigeno a tutte le cellule per rigenerarle, espi-riamo e buttiamo fuori anidride carbonica, quel ve-
leno che deve uscire dal nostro corpo ad ogni re-spiro perché si disintossichi e lo renda finalmente li-bero da rabbie inespresse, preoccupazioni mai ri-solte, dubbi che negano la fiducia necessaria al finedi riuscire a capire quale decisione prendere per riu-scire a “fare la cosa giusta”.
L’OBIETTIVO IN SINTESI “SALDO PENSARE” REGGE“RETTO SENTIRE” SALVAA “CHIARO VOLERE” SEGUEL’ATTO
Quando il nostro stato di coscienzaè in armonia con questo mantraofferto da un grande maestro,siamo certi che ogni divisione,conflitto o separazione tra ragionee sentimento è finalmente risolto.
Foto
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Le altre medicine
KU NYE CHIIl massaggio tibetano che mantiene giovani
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Pressione su specifici punti e meridianicon l’impiego di oli medicamentosi a basedi spezie: scopriamo una tecnica antistressmillenaria, fonte inesauribile di energia. Gabriella Centonze
l massaggio ku nye chi è un’antichissima praticaterapeutica tibetana trasmessa da maestro a di-scepolo senza interruzione fino ai nostri giorni.È difficile rintracciarne l’origine, ma è proba-bile che sia nata parallelamente allo sviluppo
del complesso sistema medico tradizionale tibetano,le cui origini risalgono a circa ottomila anni fa.Questa tecnica di massaggio, sviluppatasi in modounico nella “terra delle mille piante medicinali”, as-sume connotazioni proprie e viene utilizzata per laguarigione di numerose patologie, prime fra tuttequelle derivanti da un eccesso di stress, il che la rendeuna pratica quanto mai attuale ai nostri giorni. Questo trattamento favorisce il profondo rilassamentofisico e psichico: le persone che ricevono il massaggioku nye chi riferiscono, nei giorni seguenti, una “rin-novata” energia e un senso di quiete.
Un’ora e mezzo di… deliziaIl massaggio completo ku nye chi dura generalmenteun’ora e mezzo e si può effettuare anche una volta al
mese a scopo preventivo. È indicato per gli anziani(ne beneficiano in termini di energia rinnovata, mi-gliore elasticità e qualità del sonno), per i bambini,anche piccoli (sono molto ricettivi al massaggio!) eper gli sportivi (ne beneficiano in termini di mobilitàarticolare, circolazione e rilassamento muscolare).Vediamo nel dettaglio le quattro fasi.
Prima fase L’operatore fa penetrare l’olio tera-peutico in tutto il corpo del ricevente. Questa primafase si chiama ku, che in tibetano significa “appli-care”. Gli oli impiegati per il massaggio sono di tretipi: olio di sesamo, olio d’oliva e olio di girasole(vedi sotto). La differenza è da ricercare nella poten-zialità dell’olio stesso; quello di sesamo e girasolehanno una potenza più calda, mentre quello d’olivaè più fresco. Durante il processo di oliazione, la pelledel ricevente viene cosparsa di olio tiepido; i movi-menti dolci e non invasivi dell’operatore permettonoun profondo assorbimento di questo “elisir”, la-sciando la pelle morbida e nutrita.
I
Un’arte antica: come preparare l’olioAncor oggi in Tibet si seguono le indicazioni tramandateda millenni per mantenere inalterata la preparazionedegli oli utilizzati per il massaggio. Si fanno bollire per molte ore, in uno dei tre oli scelti(olio di sesamo, d’oliva o di girasole), spezie comecoriandolo, anice, chiodi di garofano, noce moscataoppure si mettono a macerare fiori di calendula opolvere di sandalo. Dopo aver filtrato le spezie, l’olioviene “caricato” per molti giorni al sole se ha qualitàcalda o ai raggi della luna se ha qualità più fresca.
“Lo stato di salute
equilibrato ci darà lunga vita e assenza di malattia”
Nida Chenagtsang
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7 4 L’altra medicina
Seconda fase Eccoci adesso alla fase di “mo-bilizzazione delle articolazioni” (tsik jor). Mediantemovimenti sapienti e delicati, l’operatore scioglie learticolazioni riscaldandole e stimolandole in modoopportuno per facilitare e recuperare la mobilità ar-ticolare e l’elasticità muscolare. Questo procedimento è particolarmente indicato perchi ha la necessità di liberarsi dalle tensioni musco-lari accumulate e dalle rigidità causate da posturescorrette.
Terza fase Arriviamo così al massaggio vero eproprio (nye). Consiste in diciannove tecniche benstrutturate per far lavorare i muscoli precedente-mente riscaldati. Due esempi: tug-nye (scuotere convibrazione) consiste nello scuotere delicatamente,
Le altre medicine
con la mano aperta, i muscoli della schiena per in-durre vibrazioni piacevoli che rilassano profonda-mente la muscolatura; nun-kor-nun prevede digito-pressioni abbinate a rotazioni utilizzando ipolpastrelli o il palmo delle mani; agisce affievo-lendo i dolori in punti specifici.
Quarta fase È il momento in cui viene “ri-mosso” l’olio (chi). In questa fase finale, molto pia-cevole e rigenerante, si cospargono schiena, gambe,braccia e addome con un leggerissimo strato di fa-rina di ceci e viene effettuato un impercettibile scrubsfavorendo la microcircolazione. Se le gambe soffrono di cellulite, alla farina di ceci sipuò mescolare la farina di semi di carruba, che haun’azione lenitiva mirata.
Conchiglie di fiume e yoga,antiage naturale!Il massaggio del viso con le conchiglie e lo yoga sono duetrattamenti dall’antica medicina tibetana che contribuiscono ad allentare le tensioni muscolari del viso e a rinforzare eossigenare la muscolatura facciale. Nei corsi organizzatidall’Accademia di Medicina tradizionale tibetana(www.iattm.net/ita), di cui il fondatore e direttore è il dottorNida Chenagtsang, si potranno apprendere le seguenti tecniche:auto-trattamento: prevede il massaggio di 19 punti del visomediante la tecnica di ‘’kor nun kor’’, che permette di alleviarenumerose condizioni di disequilibrio come: cefalee, insonnia,ipertensione, epistassi, scarsa memoria, gengiviti, stanchezzavisiva, influenza, sinusite, rigidità muscolare, bruxismo;yoga tibetano ne jang: verranno spiegati 6 esercizi di questaantica pratica che favorisce un’ottimale circolazione sanguigna,allentamento delle tensioni muscolari e una potentetonificazione di tutta l’area del viso e del sottomento,apportando benefici anche alla cervicale;l’uso della conchiglia di fiume: il massaggio del viso con la conchiglia di fiume, piacevole e rilassante, è particolarmente indicato per prevenire e lenire le rughe facciali ed è un potente anti-stress;preparazione degli oli per l’auto-massaggio: verranno spiegate le modalità per la realizzazione delle sostanze da utilizzare per il massaggio, con particolare attenzione all’uso di spezie ed erbe mediante bollitura a bagnomaria e successivaesposizione ai raggi del sole e della luna.
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La terapia con il bastoncinoAntica pratica millenaria esclusivamente tibetana, trasmessa da maestro a discepolo, la terapia con il bastoncino (yuk cho) risale agliyogi tibetani della tradizione ngakpa. Utilizzata in seguito come terapia di guarigione dalla medicina tradizionale tibetana, che la incluse nella ricca gamma di terapie esterne, può essere applicata singolarmente o in associazione alle altre.Chiamato “lo strumento che realizza i desideri”, il bastoncino è da sempreutilizzato per curare tutte le affezioni muscolari e nevralgiche ed èpotentissimo nella risoluzione di problematiche quali lombosciatalgia,sciatica, mal di schiena, mal di stomaco, torcicollo, mal di testa, eccesso di liquidi alle caviglie, crampi... I bastoncini, fatti di ratan (bambù pieno), sono caratterizzati da 4 tipidiversi di terminazione. La loro efficacia è dovuta all’effetto vibrazionaleprodotto sulle parti trattate (testa, viso, colonna vertebrale, spalle, braccia dolenti); se usati con sapienza e delicatezza possono dare risultati molto efficaci.
In occasione della prima edizione dell’Olis Festival di Milano
organizza il convegno
Splenda il sole sui nostri bambini.Come aiutarli a crescere in armonia e salute
Sabato 9 febbraio alle ore 14.00 presso Superstudio Più, via Tortona, 27 Milano
InterverrannoCarlotta Galetti (Pranayama), Clara Granatieri (nutrizione naturale), Maria Grazia Parisi (floriterapia), Roberto Petrucci (omeopatia),
Roberto Solimè (fitoterapia)
MAGAZINE
Con il contributo di:
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«Non c’è niente di insignificante nel mondo: tutto dipende dal tuo punto di vista»
Johann Wolfgang Goethe
Periodico onlineN° 04Gennaio [email protected]
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