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Leonardo, i ricavi “volano” Il 14 marzo scorso si è tenuto l’incontro tra le segreterie nazionali di Uilm, Fim e Fiom e l’ad di Leonaro, Alessandro Profumo. Periodico di informazione quindicinale della Uilm nazionale - Direttore politico: Rocco Palombella - Direttore responsabile: Rosa Pugliese Redazione: Corso Trieste, 36 00198 Roma - Iscrizione presso la Cancelleria del Tribunale civile di Roma n°413/2010 del 21 ottobre 2010 #14 del 29 marzo 2019 L’Editoriale di Rocco Palombella Cari lavoratori, prosegue incessante il tentativo di Cgil Cisl e Uil nello stabilire un calendario di incontri che portino a risolvere nel concreto le problematiche che in questi anni si sono accumulate. PRIMO PIANO Electrolux si consolida Blutec: è il momento delle idee Aferpi-Piombino, riavviata l’area di laminazione Sirti: impegno per azzerare i licenziamenti Memorandum sull’Europa O ti fermi o muori

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Leonardo, i ricavi “volano”

Il 14 marzo scorso si è tenutol’incontro tra le segreterie nazionalidi Uilm, Fim e Fiom e l’ad diLeonaro, Alessandro Profumo.

Periodico di informazione quindicinale della Uilm nazionale - Direttore politico: Rocco Palombella - Direttore responsabile: Rosa Pugliese

Redazione: Corso Trieste, 36 00198 Roma - Iscrizione presso la Cancelleria del Tribunale civile di Roma n°413/2010 del 21 ottobre 2010

#14 del 29 marzo 2019

L’Editorialedi Rocco Palombella

Cari lavoratori,

prosegue incessante il tentativo

di Cgil Cisl e Uil nello stabilire un

calendario di incontri che portino

a risolvere nel concreto le

problematiche che in questi anni

si sono accumulate.

PRIMO PIANO

Electrolux si consolida Blutec: è il momento delle idee Aferpi-Piombino, riavviatal’area di laminazione

Sirti: impegno per azzerare ilicenziamenti

Memorandum sull’Europa O ti fermi o muori

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Cari lavoratori, prosegue incessante il tentativo di Cgil Cisle Uil nello stabilire un calendario di incon-tri che portino a risolvere nel concreto leproblematiche che in questi anni si sonoaccumulate e che hanno visto i governiche si sono avvicendati adottare misureanche di grande rilevanza sociale senza ilconfronto con le parti sindacali. Si è aperto uno spiraglio molto sottileprima della grande manifestazione del 9febbraio e, successivamente, ci sono statidue incontri che hanno, da un lato, sancitola volontà delle parti di stabilire un metodonuovo di confronto, dall’altro anche i temida discutere.Archiviati, almeno per il momento, i duetemi oggetto di una forte caratterizzazionepolitica da parte del governo, quali Reddito di cittadinanzae Quota cento, nel primo incontro si è discusso di salariominimo. Abbiamo preso atto della proposta del governo distabilire la cifra di nove euro orarie lorde per quei lavoratorinon coperti da una contrattazione nazionale. Cgil Cisl e Uilhanno riconfermato una posizione che per la verità non èinedita, cioè quella di far valere erga omnes i contratti na-zionali e considerare quindi le retribuzioni base di questiultimi. Sarebbe sbagliato, infatti, adottare per tutti una so-luzione che riguarda il 20% dei lavoratori mettendo in di-scussione ciò che riguarda la stragrande maggioranza dichi è coperto dalla contrattazione (80%). Basti considerareche il salario minimo mensile fissato nei paesi europeioscilla da 2.071 euro del Lussemburgo a 286 euro della Bul-garia. Fissare per legge il salario minimo in Italia a un livello piùbasso dei minimi contrattuali costituirebbe una ghiotta oc-casione per le imprese di derogare al contratto nazionale.Il salario, l’orario di lavoro e gli inquadramenti professionalirappresentano alcuni tra i più importanti elementi nego-ziali a cui il sindacato non può rinunciare, perché rappre-sentano i diritti fondamentali alla base del rapporto dilavoro.Seguiranno probabilmente altri incontri col governo, spe-rando che questo tema non diventi un elemento di disputao di caratterizzazione elettorale da ora alla fine di maggio,momento in cui si svolgeranno le elezioni europee. Noi cer-tamente dobbiamo essere vigili e fare in modo che la poli-tica non si appropri di un tema prettamente di naturasindacale. Il 15 marzo si è svolta a Roma una partecipata manifesta-zione dei lavoratori edili e delle costruzioni per sollecitareil governo a porre quei rimedi a un settore che in questianni ha pagato più degli altri il peso della crisi. Si sono persimilioni di posti di lavoro e si sono bruciate opportunità dicrescita per il nostro Paese. Uno degli elementi che ha ca-ratterizzato la manifestazione è stato quello dello sbloccodei cantieri e delle opere pubbliche sospese da diversi anni.La nostra categoria ha partecipato, insieme a tutte le cate-

gorie della Uil, non solo per solidarietà, masoprattutto per condividere e sosteneretemi essenziali per la ripresa del nostroPaese.Subito dopo la manifestazione i segretarigenerali di Cgil Cisl e Uil e i segretari di ca-tegoria sono stati ricevuti dal premierConte e dai ministri competenti. Anche inquesto caso sono stati assunti degli impe-gni. Il rischio del famoso “sblocca cantieri”è che, tuttavia, le modifiche apportate alcodice degli appalti possano riaprire lastrada alla illegalità e alla corruzione. Possiamo tracciare un primo bilancio degliincontri, considerando il metodo utilizzatoda parte di questo esecutivo. Un metodosicuramente positivo, basato sull’ascolto

delle parti sociali. Adesso riteniamo che sia giunto il mo-mento di fare il passo successivo: che non restino solo in-contri di circostanza e di ascolto, ma che diventino incontrinegoziali, dove le posizioni espresse dalle parti sociali ven-gano prese seriamente in considerazione. E’ un periodo anche di grande attività della nostra catego-ria, dopo l’approvazione del coordinamento di Leonardo, il12 di marzo, abbiamo avviato le assemblee in tutti i sitid’Italia per illustrare i contenuti della piattaforma di se-condo livello prossimo alla scadenza. Le assemblee già pro-grammate stanno riscuotendo un grande interesse esoprattutto la voglia di discutere oltre al sistema premialeanche la possibilità di conoscere il piano industriale, gli in-vestimenti e i programmi per ogni singola divisione. Appena concluso questo programma di assemblee ci saràla presentazione ufficiale ai vertici di Leonardo della piat-taforma definitiva. Sarà una fase inedita perché per laprima volta presentiamo il rinnovo contrattuale di secondolivello senza aver conosciuto preventivamente i dati di bi-lancio, il consuntivo del 2018, e i dati di bilancio preventivirelativi al 2019.Il 19 aprile si è tenuto il primo incontro per quanto riguardala divisione Aerostrutture. Leonardo ha già annunciato lapresentazione di progetti di sviluppo e adeguamento tec-nologico per l’ammodernamento delle linee di produzione:investimenti da realizzare nel prossimo biennio che po-tranno raggiungere un valore superiore ai 200 milioni dieuro per i quattro stabilimenti. L’azienda prevede per il2019 una crescita dei carichi di lavoro con un bilancia-mento delle attività fra i diversi siti fino a raggiungere unasostanziale saturazione degli stessi. Come Uilm siamo sod-disfatti del cambio di strategia. Certo, occorrerà concretiz-zare la prospettiva con le azioni, abbiamo quindi chiesto dipresentare quanto prima i progetti di sviluppo e innova-zione.Questo numero si concentra anche su altre vertenze, daElectrolux alla situazione che sta vivendo ancora oggi Blu-tec passando per Sirti, solo per citarne alcune. A me nonresta che augurarvi una buona lettura…

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L’Editorialedi Rocco Palombella

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Il 14 marzo scorso si è tenuto l’incontro tra le segreterie na-

zionali di Uilm, Fim e Fiom e l’ad di Leonaro, Alessandro

Profumo. Incontro più che positivo in cui il Ceo ha illustrato

i risultati d’esercizio 2018 del Gruppo approvati dal Cda, i

quali hanno superato di gran lunga le aspettative: 12,24 mi-

liardi di euro di ricavi, ordini per 15,3 miliardi e un utile netto

di 510 milioni, con un ulteriore riduzione del debito. “La

Uilm nazionale – si legge nel comunicato sindacale – valu-

tando positivamente i dati esposti attende gli incontri con

le divisioni che inizieranno dalla prossima settimana per

conoscere i piani di investimento e sviluppo che dovranno

dare risposte chiare al futuro industriale all’intero gruppo

Leonardo. In questo scenario si avvierà la discussione del

contratto integrativo che riteniamo debba essere uno stru-

mento importante per rispondere alle aspettative dei lavo-

ratori”.

DECOLLO DELLE AEROSTRUTTURELo dicevamo da tempo. Quando il vecchio management

considerava la divisione Aerostrutture un “costo” noi della

Uilm ci vedevamo una grande opportunità di business e

così è stato. Durante l’incontro del 19 marzo (il primo della

serie di incontri calendarizzati con le varie divisioni del

Gruppo) tenutosi a Roma presso la sede Unindustria, il ver-

tice della Divisione Aerostrutture ha annunciato al Coordi-

namento nazionale di Uilm, Fim e Fiom di voler finalmente

rilanciare i quattro stabilimenti dislocati tra Puglia e Cam-

pania: circa 200 milioni di euro è la probabile cifra che verrà

investita per il rilancio della Divisione, ripartita tra Leonardo

e i fondi pubblici. Una grande vittoria per tutti quei lavora-

tori che ci hanno creduto fino in fondo, anche quando

“qualcuno” minacciava cessioni a società terze o addirittura

dismissioni.

IL PIANO DI RILANCIOLe linee guida del Piano Industriale presentato da Schisano,

responsabile della divisione, prevedono il rilancio e lo svi-

luppo delle attività di base della Divisione Aerostrutture già

nel prossimo biennio, finalizzate a raggiungere il break-

even previsto entro il 2020. Gli obiettivi a medio e lungo pe-

riodo saranno basati sul l’analisi di business e di mercato,

sviluppando nel tempo un nuovo modello organizzativo

volto al miglioramento continuo: già nei siti di Pomigliano

D’Arco e Nola è stata avviata l’introduzione della nuova or-

ganizzazione, denominata Leonardo Production System

con il preciso scopo di migliorare le performance produt-

tive, la qualità del prodotto e la soddisfazione del cliente. A

tal proposito la Divisione Aerostrutture a già messo in

campo delle Task Forces specifiche dedicate ai processi

aziendali.

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Leonardo, i ricavi “volano”di Giuseppe Danza

PRIMO PIANO

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Il SITO DI POMIGLIANOGià a fine febbraio si era intuito. La cerimonia in pompamagna organizzata a febbraio nel sito di Pomigliano D’Arconon lascia spazio a dubbi: il ministro Luigi Di Maio, alla pre-senza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e diProfumo, ha annunciato investimenti per 130 milioni dieuro per il rilancio del sito campano. A far da cornice, unbando da 1 miliardo di euro per l’intera filiera aeronauticaitaliana. Ma non basta. Sempre a Pomigliano D’Arco sor-gerà il nuovo Pomigliano AeroTech Campus, il nuovo hubper l’innovazione tecnologica della Divisione Aerostruttureche prevede anche la reingegnerizzazione dei processi pro-duttivi del sito e rappresenta un primo passo verso il rilan-cio del settore aeronautico per tutto il Sud. L’AeroTechCampus, infatti, ospiterà ricercatori e innovatori impegnatinello sviluppo di tecnologie in ambito aeronautico con ilprezioso contributo dell’Università Federico II di Napoli.

LA PUGLIA “CAPITALE” DEI COMPOSTIIl sito pugliese di Capitanata sarà lo stabilimento con mag-giori investimenti nel breve periodo: dopo l’acquisizione delC-Series Bombardier da parte di Airbus, il colosso aeronau-tico europeo ha fatto il boom di vendite del velivolo ora de-nominato Airbus A220 e per questo la produzione deglistabilizzatori orizzontali e verticali vedrà un netto incre-mento che potrebbe addirittura triplicare nei prossimianni. Per questo motivo, Schisano ha annunciato il raddop-pio delle attrezzature e l’incremento del rates di pro-gramma sin da subito. Ulteriori investimenti sono statiannunciati per la duplicazione delle attrezzature necessa-rie all’incremento produttivo del caccia F35 (JSF), di cui ilsito foggiano produce l’ala e parte della sezione centraledella fusoliera. Dulcis in fundo, nuove fabbricazioni di partiin materiale composito del Boeing 787 giungeranno a Fog-

gia: Pax Door Surround, Crown Join e Edge Frames sarannoin parte prodotte nel cuore della Daunia. Anche su Grotta-glie l’azienda ha deciso di incrementare la produzione sul787: grazie all’attività di insourcing sulle ditte esterne, il sitogrottagliese vedrà nuove attività di montaggio di parti delvelivolo di punta della Boeing con frames, Keel frames, Mi-scellanea Fusoliera, Cargo Door Surround e Pax Door. Lostabilimento tarantino si conferma così sito di eccellenzaproduttiva nella partnership con Boeing.

SOGNANDO IL 797Per la Uilm è fondamentale il pieno coinvolgimento (attivo)dei lavoratori nelle scelte strategiche dell’azienda in questadelicata fase di riorganizzazione (e rilancio) di Leonardo, unmomento storico in cui si rende necessario concretizzarele prospettive annunciate realizzando in breve gli investi-menti previsti. Programmare incontri specifici di sito conRsu e segreterie territoriali significa per la Uilm dar vita allapianificazione dei vari investimenti sugli stabilimenti, oltreche avviare discussioni costruttive sull’organizzazione dellavoro e sulle ricadute occupazionali. Nel prossimo incontrodi divisione, previsto nel mese di maggio, verranno illustratii risultati del 2018 relativi al PdR che verrà erogato a lu-glio2019. Ma la Uilm è sempre attenta al futuro. Gli ottimirisultati raggiunti e i buoni propositi, per quanto rosei, nondistolgono lo sguardo dall’orizzonte e risultano non suffi-cienti ad improntare una veduta concreta e davvero lungi-mirante nel panorama aeronautico al Sud. È per questoche la Uilm ha sollecitato sin da subito la Direzione azien-dale di Leonardo ad “impiegare il massimo sforzo commer-ciale per l’acquisizione di nuovi programmi con Boeing eAirbus”, in attesa delle ricadute occupazionali che po-trebbe comportare il MoU per COMAC CR929. Ed è da quiche comincia il sogno del Boeing 797…

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L’8 marzo scorso, al ministero dello Sviluppo economico,Electrolux ha presentato un piano industriale che consolidae rafforza la presenza del gruppo svedese in Italia, attraverso140 milioni di investimenti previsti nel triennio 2019-2021per le fabbriche di casa nostra. A cui sono da aggiungersiulteriori 130 milioni, da deliberare, destinati a una radicaletrasformazione della fabbrica di frigoriferi di Susegana, conimportanti interventi riguardo l’automazione e la digitaliz-zazione dei processi produttivi. “In quella occasione ab-biamo ribadito la necessità di avviare al più presto unconfronto specifico per Susegana al fine di favorire gli inve-stimenti e garantire un futuro stabile ai lavoratori”, ci spiegail responsabile nazionale Uilm del settore, Gianluca Ficco.

CRITICITÀ OCCUPAZIONALII volumi previsti per il triennio 2019-21 rimarrebbero co-stanti, intorno agli 800mila pezzi. A fronte di ciò, l’aziendastima circa sessanta lavoratori in esubero a Susegana,buona parte dei quali maturerebbero i requisiti pensioni-stici nello stesso periodo. Alcune criticità occupazionali per-mangono però dai precedenti piani industriali per glistabilimenti di Porcia e Solaro. “La gestione di tali esuberiattraverso piani sociali e importanti incentivi all’esodo hapermesso, soprattutto per lo stabilimento lombardo, di ri-durre drasticamente il ricorso agli ammortizzatori sociali”,continua Ficco. Nel corso dell’incontro è stato sottoscrittotra le parti un accordo che estende anche ai lavoratori diPorcia la possibilità di beneficiare di un incentivo all’esododi 100mila euro, a cui gli interessati dovranno aderire entroil prossimo 8 aprile. Per lo stabilimento di Solaro è statachiesta al governo la possibilità di utilizzare i contratti di so-lidarietà residui in modo più flessibile, per garantire ancheper il 2020, qualora fosse necessario, l’utilizzo degli stessi.

RISULTATO DI LOTTE E SACRIFICI Nel complesso il piano industriale è positivo, poiché con-solida la presenza della multinazionale svedese nel nostroPaese e la estende con l’acquisizione di due nuove fabbri-che, la Best di Fabriano, che produce cappe, e la Spm diModena del settore Professional. “Tutto ciò – aggiunge Ficco– è anche e soprattutto il risultato delle lotte e dei sacrificidelle lavoratrici e dei lavoratori che hanno permesso di su-perare la fase difficile degli scorsi anni con il raggiungi-mento dell’accordo del 2014”.

SUSEGANAIl 26 marzo, a Mestre, si è tenuto quindi l’incontro tra il coor-dinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm e la direzione azien-dale che ha confermato il possibile piano di investimenti perlo stabilimento di Susegana, pari dicevamo a 130 milioni dieuro, di cui 80 milioni sul processo, 35 sul prodotto e 15 sullealtre voci, a iniziare da sicurezza e ergonomia. Il piano preve-drebbe la allocazione a Susegana della futura alta gamma diprodotti, la costruzione di dieci nuovi impianti tecnologici,quattro flussi logistici ottimizzati e due nuove linee forte-mente automatizzate; le nuove postazioni saranno disegnatenel rispetto dei criteri ergonomici, con una serie di miglioriequali la eliminazione delle fasi di lavoro più gravose, l’aumentodelle postazioni in cui è possibile lavorare da seduti e il fermodel pezzo da montare presso la postazione lavorativa. Gli in-vestimenti inizierebbero già nel 2019, ma le nuove linee, chesi aggiungerebbero a una già esistente, e le nuove produzionipartirebbero nel 2022. Dal punto di vista occupazionale in talmodo si avrebbero circa 60 eccedenze nel 2022, quasi deltutto coperte tuttavia con chi nel periodo 2019-2022 potrebbeagganciare la pensione attraverso due anni di Naspi.

ACCORDO SU TURNI E GETTITO PRODUTTIVOL’investimento e la assegnazione a Susegana della nuovagamma di prodotti sono stati, però, subordinati da Electro-lux al raggiungimento di un accordo su turni e gettito pro-duttivo. Quanto ai turni, Electrolux intende applicare laforma modificata di 6X6 applicata negli anni ‘90, in cuierano previsti tre turni dal lunedì al venerdì di circa 6,25 oree due turni il sabato di 6 ore (il differenziale con le 40 oresettimanali contrattuali veniva colmato in parte dal-l’azienda, in parte con l’assorbimento di Par). Quanto al get-tito produttivo, Electrolux sui nuovi impianti dal 2022prevede un gettito orario massimo di 104 pezzi l’ora nel pre-montaggio e 100 pezzi l’ora nel montaggio.

LA POSIZIONE DELLA UILM“La Uilm è consapevole che il nuovo investimento e le nuoveallocazioni produttive sono importantissime per il futurodella fabbrica di Susegana – dichiara Ficco – ma è altrettantoimportante cercare di negoziare le migliori condizioni possi-bili per i lavoratori sull’organizzazione del lavoro e sulla turni-stica”. Per questo è stato chiesto di approfondire i risvoltioccupazionali, per poter verificare le affermazioni di principiofatte dall’azienda, a cominciare dalla dichiarata disponibilitàalla riqualificazione professionale e alla reinternalizzazione dialcune produzioni. Inoltre per quanto riguarda la turnistica,la Uilm si è riservata di proporre soluzioni alternative chesiano in grado di conciliare le esigenze della produzione econ quelle dei lavoratori, in ogni caso migliorando gli accordipassati. Sul gettito produttivo, si ritiene che vadano costruiti,con l’effettivo coinvolgimento dei delegati sindacali, condi-zioni per un lavoro migliore dal punto di vista della salute edel rischio di malattie professionali: il gettito è difatti solo unodegli aspetti importanti, ma forse ancor di più lo sono le sa-turazioni, l’ergonomia e l’organizzazione del lavoro.

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Electrolux si consolida

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Il 21 marzo un lungo corteo ha attraversato la città di Ter-mini Imerese (Palermo): circa 4mila persone hanno parte-cipato alla manifestazione di sindaci, tute blu e sindacatiper chiedere al governo nazionale “la riapertura di un tavoloal ministero dello Sviluppo economico con Fca e la con-ferma degli ammortizzatori sociali” per i dipendenti dellaBlutec. Nelle scorse settimane sono finiti agli arresti i verticidel management dell’azienda accusati di malversazione difondi pubblici e la Procura ha anche sequestrato lo stabili-mento. “Il progetto di riqualificazione deve andare avanti –ha dichiarato Gianluca Ficco, della Uilm nazionale nel suodiscorso alla piazza – le istituzioni devono assumersi le lororesponsabilità e chiediamo ad Fca di confermare le com-messe”. “I lavoratori non si fermeranno – gli hanno fatto ecoil segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone e il se-gretario della Uilm Palermo, Vincenzo Comella – questa si-tuazione non è più sostenibile, ci convochino subito emettano nero su bianco un reale piano di rilancio”.

IMPEGNO STRAORDINARIO Presenti, tra gli altri, il sindaco metropolitano Leoluca Or-lando, presidente Anci Sicilia, e l’assessora comunale di Pa-lermo, Giovanna Marano. “Oggi i lavoratori chiedono unimpegno straordinario a seguito della vicenda giudiziariache ha coinvolto i vertici di Blutec – spiega Marano – Terminie la sua area industriale non possono pagare il conto di unavicenda che, ancor prima che giudiziaria, è sempre statasociale, economica e politica. Valorizzare Termini Imeresedeve essere l’impegno di tutti. Per questo esprimiamo so-

lidarietà ai lavoratori e alle forze sindacali per l’impegno eil sostegno nella ricerca di una soluzione vera e percorribile”.

I LAVORATORI DI BLUTECSono settecento gli operai ex Fiat e circa trecento i lavora-tori dell’indotto che chiedono risposte al governo nazio-nale. Il corteo, dopo avere attraversato il centro di TerminiImerese, si è fermato in piazza Duomo. Le saracinesche deinegozi sono state abbassate in segno di rispetto. Presentianche numerosi studenti e cittadini, oltre a delegazioni FimFiom e Uilm, Cgil Cisl e Uil provinciali e regionali arrivati datutta la Sicilia. Intanto un primo risultato è stato ottenuto:il Mise ha convocato il tavolo Blutec il 9 aprile a Roma. Al-l’incontro saranno presenti anche i lavoratori che arrive-ranno in pullman e terranno un presidio. Si proverà ancoraa far ripartire uno stabilimento che per per 40 anni è statopunto nevralgico della Fiat, oggi Fca, e fondamentale so-stegno economico per numerose famiglie. Sono trascorsisette anni e due mesi quando Fca ha lasciato Termini ce-dendo lo stabilimento alla Blutec di patron Ginatta. “Noinon ci rassegniamo e non dimentichiamo il progetto di Ter-mini Imerese – conclude Ficco – per un semplice motivo:perché non possiamo farlo, perché su questo territorio nonc’è un’alternativa alla ripresa dell’attività industriale. Ci sonole risorse, ora però servono le idee. Perché persino le risorsenon sono niente senza le idee giuste”. Infine, Ficco ha ricor-dato che Blutec ha altri stabilimenti in Piemonte, Abruzzoe Basilicata e che tutti i lavoratori rischiano di pagare percolpe non loro.

Blutec: è il momento delle idee

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“Con i tre treni di laminazione in marcia e 700 lavoratori infabbrica è stata avviata, di fatto, la fase uno del piano di ri-lancio dello stabilimento ex Lucchini di Piombino da partedella nuova gestione Jindal South West; è un segnale inco-raggiante, un’iniezione di fiducia”. Questo è quanto ab-biamo costatato nel pomeriggio dello scorso 14 marzo conla visita effettuata nello stabilimento toscano, a valle delConsiglio Territoriale della Uilm Piombino-Livorno tenutosinella mattinata dello stesso giorno presso lo storico “HotelCentrale” nel centro di Piombino.

CENTRO DI ECCELLENZANel mio intervento conclusivo della riunione dello stesso Con-siglio territoriale ho ricordato che proprio quella sede, diversianni prima, era stata scelta per tenere una riunione dei sin-dacati europei del settore acciaio per discutere delle prospet-tive dell’industria siderurgica in Europa; all’epoca la cittàpiombinese, con la Lucchini in piena attività, fu scelta perchérappresentava un centro siderurgico europeo di eccellenza.La speranza, oggi, è quella che si ricostruisca quel polo si-derurgico, anche consolidando e sviluppando le altre dueimportanti realtà siderurgiche dell’ex Magona e della Tena-ris Dalmine, che tanto benessere economico ha generatoper quel territorio per diversi decenni. In questa prospettivadi rilancio risulterà essere strategica la potenzialità delPorto di Piombino. Ed è per questo che abbiamo voluto en-fatizzare quel momento, nella consapevolezza che tanto la-voro c’è ancora da fare per costruire una solida prospettiva.

PASSATO ALLE SPALLECon l’area a freddo in marcia possiamo ritenere finalmentesuperata la disastrosa gestione Cevital che, di fatto, avevacompletamente fermato lo stabilimento. Accompagnatidal segretario generale della Uilm Piombino-Livorno, Lo-renzo Fusco, nel corso della visita in stabilimento abbiamoavuto la possibilità di parlare con i lavoratori presenti inturno e percepire il loro orgoglio e la voglia di fare, la ne-cessità di dare un senso alla loro vita. E quindi va ricono-sciuto proprio a loro il merito di aver rimesso in marcia, inbrevissimo tempo e senza grosse difficoltà, i treni di lami-nazione fermi da oltre 24 mesi.

FASE DUEAdesso, ci attendiamo che quanto prima si definisca la fasedue: la decisione degli investimenti dell’area a caldo per lacostruzione dell’acciaieria con due forni elettrici. Indiscre-zioni ci riportano di un possibile incontro, nei prossimigiorni, fra Sajjan Jindal ed il ministro Luigi Di Maio per unadiscussione del progetto di rilancio della produzione acaldo per un investimento complessivo di circa 1 miliardodi euro.Ci auguriamo, dunque, di conoscere il progetto definitivocon il crono programma degli investimenti per poter dareuna prospettiva di lungo periodo a tutti i 1900 lavoratori exLucchini.

Periodico di informazione quindicinale della Uilm nazionale - Direttore politico: Rocco Palombella - Direttore responsabile: Rosa Pugliese

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Aferpi-Piombino, riavviata l’area di laminazionedi Guglielmo Gambardella

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Il confronto dei sindacati con Sirti è ripartito il 21 marzoscorso in Assolombarda a Milano. La “settimana della lotta”ha dato quindi i suoi primi frutti. Sirti ha, infatti, espresso lavolontà di azzerare i licenziamenti attraverso diversi stru-menti alternativi. “Un risultato positivo che al momento nonazzera gli 833 esuberi, ma che avvia un processo di gestioneconservativa mirato all’obiettivo esuberi zero, che l’aziendaha espressamente condiviso”, ci spiega il responsabile delsettore, Michele Paliani.

LE INTENZIONI DI SIRTIL’azienda ha prospettato una procedura che prevede diversistep, a partire dall’accompagnamento alla pensione Naspi,incentivata e volontaria (Fornero e Quota 100); utilizzo diammortizzatori sociali conservativi; incentivi alla ricolloca-zione esterna di auto imprenditorialità e out-placement; ri-conversione professionale interna digitale, energia etrasporti; e infine, riduzione del costo del lavoro. La delega-zione sindacale, pur apprezzando l’apertura dell’azienda, hasottolineato come al momento il numero degli esuberi siarimasto pressoché invariato e ha chiesto che il cosiddetto“piano sociale” sia strutturato su base triennale, con verificheannuali circa la capienza delle persone che saranno impat-tate dagli ammortizzatori sociali.

LA POSIZIONE DEI SINDACATIFim Fiom e Uilm, in una nota unitaria, sostengono che l’uti-lizzo del contratto di solidarietà, frutto di una battaglia sin-dacale condotta già nel 2012, debba avere la più ampiaestensione possibile, al fine di redistribuire il disagio econo-mico coinvolgendo il maggior numero di dipendenti. “La ri-chiesta di riduzione del costo del lavoro però – sottolineaancora Paliani – è impraticabile per quanto ci riguarda,anche perché i lavoratori fanno già abbastanza sacrifici. Perquesto abbiamo proposto a Sirti di discutere più nel detta-glio di organizzazione sul lavoro affrontando le questioni le-gate a ogni singolo reparto. Siamo convinti che vi sianomargini sufficienti per il ricupero delle inefficienze”.

RIDUZIONE DEL SUB-APPALTOUn’altra questione posta dai sindacati è la sensibile ridu-zione delle attività affidate al sub-appalto. Per Fim Fiom eUilm la condivisione del piano industriale, che prevede unatrasformazione dell’azienda verso unità di business a mag-giore valore aggiunto, non può prescindere dalla tutela deilivelli occupazionali. Un percorso difficile, ma non impossi-bile, sul quale continuerà il confronto in Assolombarda indue appuntamenti già stabiliti: oggi, 29 marzo, e il 4 aprile.“A breve partiranno le assemblee informative in tutte le sediterritoriali – conclude Paliani – nel frattempo non ci fer-miamo e continuiamo il nostro pressing sul governo per ot-tenere l’apertura di un tavolo di settore delle Tlc”.

Periodico di informazione quindicinale della Uilm nazionale - Direttore politico: Rocco Palombella - Direttore responsabile: Rosa Pugliese

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Sirti: impegno per azzerare i licenziamenti

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Si avvicinano le elezioni europee 2019 e da quando sonostate istituite nel 1979, quelle di quest’anno saranno le nonenel Vecchio Continente. Il Consiglio dell’Unione Europea hadeciso in maniera unanime il periodo in cui si svolgeranno:le urne dei 27 Stati Membri si apriranno tra il 23 e 26 mag-gio 2019 e ogni Paese ha scelto la data ufficiale. Come sap-piamo, in Italia si voterà il 26 maggio.

IL MANIFESTOIl sindacato industriale europeo IndustriAll Europe, a cui laUilm è affiliata, in vista di questo importante appunta-mento a cui noi tutti i cittadini maggiorenni europei siamochiamati, ha deciso di preparare un manifesto. Questo verràufficialmente lanciato il 2 aprile a Bruxelles, ma i suoi con-tenuti ci sono stati già presentati in qualità di affiliati.Il primo messaggio che IndustriAll Europe ha voluto dareè innanzitutto quello di andare a votare, dato che soloquelli che votano avranno voce in capitolo. Lo slogan parlachiaro: “È arrivato il momento di mettere i lavoratori alprimo posto!”, così IndustriAll Europe evidenza l’importanzadi preservare i processi di integrazione europea: pace e de-mocrazia, accesso all’istruzione per tutti, sicurezza sociale,protezione dei diritti umani e dei cittadini europei. La crisifinanziaria, le politiche di deregolamentazione, l’austerità,il terrorismo hanno portato l’Unione Europea davanti a unincrocio: l’Europa va rimodellata, altrimenti affonderà.

I VALORI SOCIALIIndustriAll Europe, quindi, denuncia la necessità di avereun progetto europeo basato sui valori sociali che:• Difenda i diritti dei lavoratori e garantisca la sicurezza oc-cupazionale;

• Promuova delle società eque e inclusive che non sianodiscriminatorie;

• Protegga i cittadini e lotti contro la povertà;• Difenda i valori fondamentali dell’Unione Europea: cherispetti la dignità umana e i diritti umani, democrazia, li-bertà e uguaglianza;

• Assicuri le decisioni democratiche delle Istituzioni euro-pee;

• Garantisca una giustizia indipendente, che lotti contro lacorruzione e assicuri il rispetto dello Stato di diritto;

• Offra delle prospettive dei posti di lavoro e di futuro aigiovani;

• Lotti contro il cambiamento climatico mettendo in attogli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle NazioniUnite e l’obiettivo “zero emissioni” fissato dall’Accordodi Parigi;

• Abbia l’ambizione di preservare un’industria fiorentenelle sue frontiere.

MOTORE DEL PROGRESSO SOCIALENel suo manifesto, quindi, IndustriAll Europe vuole che ilprogetto europeo ridiventi un motore di progresso so-ciale, che abbia un mercato comune basato sulla coope-razione, la solidarietà e l’uguaglianza come mezzo perdifendere i diritti dei lavoratori e di posti di lavoro digni-tosi, protetti da una contrattazione collettiva forte. La de-mocrazia e la giustizia sociale non si fermano davanti aicancelli di una fabbrica o davanti alla porta di un ufficio.Nel modello sociale europeo che IndustriAll Europe rilan-cia, i lavoratori devono essere coinvolti in ogni decisioneche può incidere sul futuro della propria azienda, sul loroposto di lavoro e sulla loro vita. La democrazia sul postodi lavoro è sempre più necessaria in un’epoca di trasfor-mazione massiccia delle nostre industrie iniziata con laglobalizzazione crescente, la digitalizzazione e l’invec-chiamento della popolazione.

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Memorandum sull’Europadi Chiara Romanazzi

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Nel veneto nel 2018 ci sono stati 76.486 infortuni contro i74.486 del 2017, con un incremento del 3.2% in negativo, diquesti 62.985 sono avvenuti nell’industria di servizi e artigia-nato. Padova è terza negli infortuni dello scorso anno con14.302, con una diminuzione rispetto al 2017. Le morti sul la-voro in veneto nel 2018 sono state 115 contro le 91 del 2017con un incremento del 26%, Padova nel 2018 ha avuto 19morti contro i 14 del 2017 con un incremento del 35%. Sononumeri che destano molta angoscia e che non essere soloesposti, ma ci devono portare a delle soluzioni che possanofar sentire i lavoratori più sicuri nelle postazioni di lavoro.

LA MANIFESTAZIONEIl 28 marzo le strade di Padova sono state teatro di un’im-portante e sentita manifestazione dedicata sia al ricordodei troppi morti sul lavoro avvenuti nella provincia, sia allanecessità di continuare la lotta per assicurare salute e sicu-rezza in ogni luogo di lavoro. Alla manifestazione si è arrivatidopo aver fatto più di 300 assemblee all’interno delleaziende metalmeccaniche. Lo sciopero è stato uno dei piùpartecipati di sempre, con un’adesione pressoché totale dilavoratrici e lavoratori delle aziende metalmeccaniche dellaprovincia di Padova. Questa forte e compatta partecipa-zione al corteo di oltre 3mila persone, che ha riempito levie della città di bandiere non solo metalmeccaniche, haanche visto la presenza di lavoratori e lavoratrici di altre ca-tegorie sindacali, pensionati, studenti ed esponenti dellasocietà civile.

LE TESTIMONIANZELa manifestazione si è aperta con le testimonianze dei fa-migliari delle vittime sul lavoro. Xhanina Haka, figlia diGezim Haka, ha aperto gli interventi dal palco seguita dalleparole di Valerica Bratu, moglie di Marian Bratu che, anchea nome di Rodica, moglie di Sergiu Todita, ha voluto por-tare un messaggio ben chiaro: di lavoro non si può e non si

deve più morire. Le loro parole hanno commosso la piazzae lasciato il segno in ogni persona presente.Gli interventi delle Rsu hanno portato gli esempi quotidianidelle loro giornate lavorative, importante è stata la testimo-nianza di Beggio Maurizio, Rsu Uilm dell’azienda Mita diConselve che ha voluto portare la sua esperienza di mira-colato del posto di lavoro, ha avuto un infortunio che po-teva essere mortale.

IL SENSO DI RESPONSABILITA’La piazza – fortemente voluta da Fim, Fiom, Uilm, dai dele-gati, dalle Rsu e dai lavoratori – ci porta davanti a un grandesenso di responsabilità. Quanto fatto fino a oggi non ter-mina con questa manifestazione, anzi! Il nostro impegno ela lotta di ognuno di noi non terminerà finché non sarà rag-giunto l’obbiettivo di modificare le condizioni di lavoro dichi ancora oggi non ha tutele né certezze e la conquista diuna nuova unità dei lavoratori: un lavoro sicuro, un contrattoper tutti e la possibilità di costruirsi una vita devono esserela base da cui partire, non un’utopia irrealizzabile.Anche il sindaco Giordani ha voluto portare il suo saluto ailavoratori in piazza, esprimendo vicinanza alle famigliedelle vittime. Diversi delegati, Rls e Rsu hanno ricordato dalpalco l’importanza della collaborazione nelle aziende: lavo-ratori, Rls e Rsu devono essere costantemente in contattoper assicurare salute e sicurezza durante il proprio turno dilavoro, di qualsiasi tipo di luogo e di mansione si tratti.

USARE UN LINGUAGGIO CHIAROLa percezione del rischio è differente in base alla cultura,all’esperienza e alla storia individuale, pertanto varia dalcontesto e dal settore in cui si opera. Semplicità e chiarezzasono termini chiave. L’integrazione reale attraverso unaadeguata e sufficiente didattica risulta essere una vera pre-venzione degli infortuni, fenomeno purtroppo sempre inaumento in Italia.

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O ti fermi o muoridi Andrea Farinazzo