L'acqua minerale naturale - Sanpellegrino Corporate: Acque ... Valore... · Uno degli elementi...
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SOMMARIO
L'acqua minerale naturale∞ Caratteristiche ed evoluzione normativa
∞ Le differenze con le altre acque
∞ Le preferenze dei consumatori
∞ L'importanza di una corretta idratazione
Il legame tra acqua minerale naturale e territorio∞ Il ciclo dell'acqua
∞ Gli acquiferi
∞ L'origine dell'acqua minerale naturale
∞ La captazione delle fonti e le autorizzazioni
∞ La protezione delle fonti
La qualità dalla fonte alla tavola∞ Il monitoraggio delle risorse
∞ La qualità dei materiali
∞ Il processo di imbottigliamento
∞ La qualità del prodotto finito e dei trasporti
∞ Persone
L'impegno per l'ambiente∞ Il consumo di acqua
∞ Le emissioni di gas effetto serra
∞ L'impatto del contenitore di PET
∞ Le casette dell'acqua
∞ L'acqua minerale, una risorsa per il territorio: salvaguardia dell’ambiente e sviluppo economico
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L'ACQUA MINERALE NATURALE
È una risorsa preziosa, con peculiarità e caratteristiche organolettiche tali da non po-
ter essere riprodotte.
È l’acqua minerale naturale.
L’acqua minerale è un prodotto all’apparenza semplice, che si trova in natura, ma è
necessario un grande impegno da parte delle aziende produttrici per preservarne la
purezza originaria e garantire che arrivi sulle nostre tavole con le stesse caratteristiche
con cui sgorga alla sorgente.
Non tutti sanno che l’acqua minerale, per essere definita tale, deve provenire per legge
da falde o giacimenti sotterranei, essere imbottigliata pura alla fonte senza subire mo-
difiche e ricevere un apposito riconoscimento dal Ministero della Salute. L’imbottiglia-
mento dell’acqua minerale non è dunque delocalizzabile e pertanto crea occupazione
e indotto, a partire dai territori nei quali sono presenti le fonti.
Dietro a una bottiglia di acqua minerale c’è un accurato processo produttivo e l’impe-
gno costante delle persone in esso coinvolte nel garantire la qualità di ogni sua fase:
dalla captazione dell’acqua minerale alla sorgente, alla scelta dei materiali di con-
fezionamento, all’imbottigliamento. Un processo che si basa sulla salvaguardia delle
fonti e dei territori circostanti dai quali discende la purezza originaria e l’essenza stessa
dell’acqua minerale.
Questi aspetti, insieme all’evoluzione normativa del settore, alla scelta dell’acqua mi-
nerale come prodotto di qualità e all’impegno per l’ambiente sono il cuore di questa
pubblicazione. Un strumento che si propone di illustrare le peculiarità di questa risorsa
e il valore che le aziende del comparto creano per il nostro Paese.
Stefano AgostiniPresidente e Amministratore Delegato
Gruppo Sanpellegrino
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CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE NORMATIVA
L’imbottigliamento dell’acqua minerale ha
origine nel XIX secolo con la diffusione del-
le cure termali. In Francia, in Italia e in In-
ghilterra fioriscono durante il periodo del-
la Belle Epoque numerosi centri per sfrut-
tare i poteri curativi delle acque termali.
La volontà di conservare e trasportare acque
con particolari proprietà per goderne anche
al ritorno dal periodo di cura danno un impulso
all’industria dell’imbottigliamento.
La prima definizione di acqua minerale naturale in Italia è riportata nei primi due
articoli del Regio Decreto del 28 settembre 1919, n. 1924, dove la legge affida al
Ministero dell’Interno la potestà di concedere l’autorizzazione a commercializzare
un'acqua minerale. Nel decreto l’acqua minerale si delinea ancora nella sua fisionomia
originaria di farmaco in quanto dotata di proprietà terapeutiche o igieniche particolari,
non riproducibili artificialmente.
Regio Decreto del 28 settembre 1919, n. 1924
1. Agli effetti della legge 16 luglio 1916 n. 947, sono considerate acque minerali quelle che
vengono adoperate per le loro proprietà terapeutiche od igieniche speciali, sia per la bibita
sia per altri usi curativi.
Non si considerano acque minerali:
le ordinarie acque potabili, comunque messe in commercio, le acque gassate e le acque
di seltz, costituite da acqua potabile trattata con anidride carbonica; le acque preparate
estemporaneamente, per ricetta medica; i fanghi.
2. Si considera acqua minerale naturale quella che viene offerta all’uso così come
scaturisce dalla sorgente...
Nel 1972, l’entrata in vigore di un Decreto del Presidente della Repubblica (14 gennaio
1972 n. 2), trasferisce alle Regioni le competenze in materia mineraria e l’autorizzazione
all’utilizzo di un’acqua minerale, all’esercizio degli impianti di imbottigliamento e della
vigilanza igienico sanitaria.
L'ACQUA MINERALE NATURALEL'ACQUA MINERALE NATURALE
A partire da questi anni si assiste ad una crescita del mercato dovuta da una parte alla
maggiore sensibilità dei consumatori italiani verso una sana alimentazione, dall'altra ad
un ampliamento delle occasioni di consumo favorite dall'introduzione dei contenitori
in plastica, più leggeri e pratici da trasportare.
NORMATIVA ATTUALE
La normativa attuale delle acque minerali naturali è quella regolata dal Decreto
Legislativo 8 ottobre 2011, n. 176, che recepisce la Direttiva Europea 2009/54/CE.
Decreto Legislativo 8 ottobre 2011, n. 176
Art. 2 Definizione e caratteristiche di un’acqua minerale naturale
1. Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno
caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute.
2. Le acque minerali naturali si distinguono dalle ordinarie acque potabili per la purezza originaria e la sua conservazione, per il tenore in minerali, oligoelementi o altri costituenti
ed, eventualmente, per taluni loro effetti. Esse vanno tenute al riparo da ogni rischio di inquinamento.
3. Le caratteristiche di cui ai commi 1 e 2 devono essere valutate sul piano:
a) geologico ed idrogeologico;
b) organolettico, fisico, fisico-chimico e chimico;
c) microbiologico;
d) se necessario, farmacologico, clinico e fisiologico.
4. La composizione, la temperatura e le altre caratteristiche essenziali delle acque minerali naturali debbono mantenersi costanti alla sorgente nell’ambito delle variazioni naturali, anche in seguito ad eventuali variazioni di portata.
Secondo la normativa un’acqua minerale naturale deve quindi possedere i seguenti
requisiti:
• L’origine sotterranea e protetta
• La purezza originaria e la sua conservazione
• L’imbottigliamento all’origine
• Il tenore in minerali e oligoelementi e le caratteristiche essenziali costanti nel
tempo
• Eventuali proprietà favorevoli alla salute
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È il Ministero della Salute, come previsto dallo stesso Decreto Legislativo che riconosce
e autorizza un’acqua "minerale naturale" in quanto tale.
È sempre il Ministero della Salute che, dopo una valutazione degli studi clinici-
farmacologici, autorizza con decreto di riconoscimen-
to le indicazioni favorevoli alla salute che possono
essere riportate in etichetta, secondo alcune
espressioni previste dal Decreto Legislativo
176/2011 (come per esempio "stimola
la digestione", "può favorire le funzioni
epatobiliari").
Uno dei fattori fondamentali, sempre
previsto dalla legge, che garantisce la
preservazione dell’acqua minerale nella sua
purezza e caratteristiche originarie è inoltre
l’imbottigliamento alla fonte, che sigilla tutte le
proprietà con cui l’acqua sgorga.
Ogni acqua minerale è diversa dalle altre grazie ai sali minerali e agli oligoelementi che
acquisisce lungo il suo percorso sotterraneo verso la fonte.
La tipologia e la quantità di questi ultimi è
strettamente correlata alle caratteristiche
delle rocce e dei terreni percorsi che
conferiscono gusto e proprietà distintive
all’acqua, rendendola una risorsa unica.
Poiché la loro composizione è stabile e
garantita, è sufficiente leggere l’etichetta
apposta sulla bottiglia per sapere
quello che un’acqua minerale contiene
esattamente.
COME LEGGERE L’ETICHETTA
In Italia per legge, sull’etichetta di ogni bottiglia si devono trovare tutte le informazioni relative alle caratteristiche dell’acqua minerale:
• la denominazione legale "acqua minerale naturale"
• il nome commerciale dell’acqua minerale naturale, il nome della sorgente e il luogo di utilizzazione della stessa
• l’indicazione della composizione analitica, risultante dalle analisi effettuate, con i componenti caratteristici (sali minerali e oligoelementi)
• il residuo fisso, la conducibilità, il PH, la temperatura e la Co2 libera alla sorgente
• La data e il laboratorio presso cui sono state effettuate le analisi.
• il termine minimo di conservazione
• il contenuto nominale (ad esempio 0,5 litri, 1 litro etc.)
• la dicitura di identificazione del lotto
• eventuali proprietà favorevoli alla salute e modalità di conservazione del prodotto
Le analisi sull'etichetta delle bottiglie delle acque minerali devono essere aggiornate per legge almeno ogni 5 anni; una volta all'anno l'azienda imbottigliatrice deve inviare all'autorità sanitaria i risultati delle analisi per verificare la sua composizione, che la distingue da ogni altra acqua minerale e che per legge è costante. I controlli sulla qualità dell’acqua eseguiti dall’azienda lungo tutto il processo produttivo tuttavia (analisi chimiche, chimico-fisiche e microbiologiche) sono molto più frequenti.
LE TIPOLOGIE DI ACQUA MINERALE NATURALE
IL RESIDUO FISSOUno degli elementi distintivi delle acque minerali è il residuo fisso, ossia la quantità di sali minerali disciolti nell’acqua, ottenuta mediante evaporazione di un litro d’acqua, sino a temperatura di 180°C.In base al residuo fisso si distinguono in:
• minimamente mineralizzare: residuo inferiore o uguale a 50 mg/L
• oligominerali: da 51 a 500 mg/L
• mediamente mineralizzate: da 501 a 1500 mg/L
• ricche di sali minerali: superiore a 1500 mg/L
LA DUREZZALa durezza è determinata dal contenuto di calcio e magnesio. Si esprime in gradi francesi (°f): più il valore è alto più l’acqua è calcarea.La scala in uso distingue:
• Acque leggere o dolci: durezza inferiore a 15 gradi
• Acque mediamente dure: durezza compresa tra 15 e 32 gradi
• Acque dure: durezza superiore a 32 gradi
Una durezza media o elevata può determinare variazioni nel gusto dell’acqua, ma nessun problema per la salute.
L'ACQUA MINERALE NATURALEL'ACQUA MINERALE NATURALE
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L'ACQUA MINERALE NATURALE L'ACQUA MINERALE NATURALE
La disinfezione può modificare le caratteristiche organolettiche dell’acqua potabile e
generare sottoprodotti chimici che richiedono frequente monitoraggio*.
La qualità dell’acqua potabile dipende anche dallo stato della rete di distribuzione, che
può variare sensibilmente da comune a comune.
Nel caso di problemi alle tubature o di tubature vecchie, l’acqua può interagire con
i materiali che le costituiscono provocandone la corrosione e portando in soluzione
alcuni elementi (in particolare metalli), con conseguente aumento della loro
concentrazione.
Mentre un’acqua minerale fuori parametro perde il riconoscimento ministeriale e non
può più essere commercializzata, un’acqua potabile fuori parametro può ottenere
dalla Regione deroghe, concesse entro valori massimi ammissibili stabiliti dal Ministero
della Salute e purché non presenti nessun potenziale pericolo per la salute umana.
LE DIFFERENZE CON LE ALTRE ACQUE
L’acqua potabile
Le acque comunemente definite "potabili"
sono le "acque destinate al consumo uma-
no" principalmente distribuite tramite gli
acquedotti pubblici, ma anche in cisterne
e altri contenitori.
Esse rispondono ai requisiti indicati dal
Decreto legislativo del 2 febbraio 2001, n. 31,
entrato in vigore il 25 dicembre 2003.
Decreto legislativo del 2 febbraio 2001, n. 31
Finalità
1. Il presente decreto disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano al
fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi della contaminazione delle acque,
garantendone la salubrità e la pulizia.
Definizioni
Ai fini del presente decreto, si intende per acque destinate al consumo umano:
1. Le acque trattate e non trattate, destinate ad un uso potabile, per la preparazione di cibi e
bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine...
2. Le acque utilizzate in un’impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la
conservazione o l’immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo
umano...
Le acque potabili hanno origini diverse: laghi, fiumi, falde superficiali e sotterranee.
Nella gran parte dei casi l’acqua erogata in Italia è sottoposta a disinfezione prima di
essere distribuita tramite acquedotti.
Per preservare la qualità microbiologica dell’acqua fino all’utenza (al rubinetto), è
necessario mantenere una certa concentrazione di disinfettante residuo che impedisca
un’eventuale proliferazione batterica all’interno della rete di distribuzione. Esempi di
tali disinfettanti sono: cloro, sostanze come perossido di idrogeno (acqua ossigenata),
catalizzatori di argento-rame, oltre all’ozono.
Vi sono inoltre dispositivi di disinfezione che agiscono tramite raggi UV.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel documento "Guidelines for drinking water quality" afferma che "L'uso di disinfettanti chimici nel trattamento delle acque porta solitamente alla formazione di sottoprodotti chimici. Tuttavia, i rischi per la salute dei sottoprodotti sono ridotti confronto ai rischi associati ad una disinfezione inadeguata ed è importante che l'efficacia della disinfezione non sia compromessa nel tentativo di controllare tali sottoprodotti. Alcuni disinfettanti, come il cloro, possono essere facilmente monitorati e si consiglia il monitoraggio frequente ovunque sia praticata la disinfezione con il cloro".
*
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MINERALE RUBINETTO FILTRATA
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ACQUA MINERALE,
DEL RUBINETTOO FILTRATA
Diversificatada laghi, fiumi, falde freatiche e sotterranee
Sotterraneada acquiferi profondi e protetti naturalmente, non alimentati direttamente dalle precipitazioni
Diversificatada laghi, fiumi, falde freatiche e sotterranee
Vietati trattamenti di disinfezione o che modificano la composizione. Pura microbiologicamente"all’origine"
Trattamenti di potabilizzazione, solitamente di disinfezione con il cloro
Filtrazione che separa alcuni inquinanti e può modificare la composizione salina
Obbligatoria secondo il Decreto Legislativo 8 ottobre 2011, n. 176 e tutelata da aree di "salvaguardia"
Non indicatanel Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31
Non indicatanel DecretoLegislativo 2 febbraio 2001, n. 31
Costante nel tempo,per definizione stessa di acqua minerale
Idratazione ed eventuali effetti favorevoli sulla salute solo se riconosciuti e autorizzati dal Ministero della Salute
Imbottigliamento alla fonte con tubature inacciaio inox conformi alle norme in materia di contatto con gli alimenti
Lo stato della rete di distribuzione varia da Comune a Comune
Dipendente dallo stato delle tubature all’ingresso dell’apparecchiaturadi filtrazione
Non richiesta, può variare
Idratazione Idratazione
Non richiesta, può variare
L'ACQUA MINERALE NATURALE
L’acqua filtrata
È il risultato dell’utilizzo di caraffe filtranti o
apposite apparecchiature utilizzate sia in
ambito domestico che nei pubblici esercizi
(ristoranti e alberghi). Entrambi i sistemi
"trattano" l’acqua, già potabile, distribuita
dalla rete dell’acquedotto cittadino.
Diverse sono le tecniche utilizzate:
osmosi inversa, filtri a carbone attivo, filtri
a struttura composita.
Attualmente la materia è regolamentata dal
Decreto Ministeriale 7 febbraio 2012, n. 25 che
contiene disposizioni tecniche riguardanti le appa-
recchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano.
Al fine di prevenire potenziali rischi per la sicurezza dei consumatori e garantire
le prestazioni dei dispositivi il decreto richiede che sia assicurata la disponibilità di
esaustive istruzioni d’uso, per quanto riguarda l’installazione, la manutenzione e
l’impiego dei dispositivi, in funzione sia della tipologia di trattamento che delle
specifiche dell’apparecchiatura.
Le apparecchiature per il trattamento delle acque potabili possono modificare
le caratteristiche chimiche, microbiologiche, organolettiche dell’acqua che esce
dal rubinetto e causare un impoverimento dell’acqua con un abbattimento di
micronutrienti e sali minerali*.
Inoltre, tali apparecchi devono essere adeguatamente mantenuti anche tramite la
sostituzione periodica dei filtri, per consentire un corretto funzionamento ed evitare
inconvenienti di ordine igienico-sanitario*. Con il tempo, infatti, i filtri perdono la
loro capacità di ritenzione degli elementi chimici e possono anche dare origine a
contaminazioni microbiche.
* Fonte: Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del DM 7 febbraio 2012 n. 25 (www.salute.gov.it)
L'ACQUA MINERALE NATURALE
1514
LE PREFERENZE DEI CONSUMATORI
Se oggi le acque minerali hanno una così larga diffusione, ciò è dovuto alla scelta di
un’ampia fascia di consumatori: GfK Eurisko ha rilevato che il 98% degli italiani consuma
acqua minerale indicando tra le motivazioni il gusto (52%) e la sua salubrità (62%).
Il 43% beve esclusivamente questa tipologia (nel 2011 era il 36%) preferendola a quella
del rubinetto i cui consumatori esclusivi sono il 16%.
ACQUA MINERALE 24.449
BIBITE GASSATE 23.142
BIRRA 22.517
ACQUA FRIZZANTE 22.108
SUCCHI DI FRUTTA 21.940
21.736BEVANDE BASE FRUTTA
IL CONSUMO DI BEVANDE IN ITALIA
GUSTO53%
SALUTE62%
38% è dissetante
35% ha un buon gusto
27% è naturale
24% è sicura e testata
24% aiuta la digestione
23% è leggera
19% è diuretica
19% favorisce una corretta idratazione
19% è salutare
8% dà senso di benessere
6% ha una composizione bilanciata
4% fa bene alle ossa
MOTIVAZIONE DI CONSUMO DELL'ACQUA MINERALE NATURALE
7%
uso non la uso più
12%
2010 2015
9%
3%
2010 2015
UTILIZZO DI CARAFFE FILTRANTI
Fonte: GFK Eurisko, 2015
Numero famiglie:
% Utilizzatori cara�e filtranti in Italia
Fonte: GFK Eurisko, 2015
Fonte: GFK Eurisko, CSR Monitor 2016
L'ACQUA MINERALE NATURALEL'ACQUA MINERALE NATURALE
L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA IDRATAZIONE
Una corretta idratazione è fondamentale per il naturale
svolgimento delle reazioni biochimiche e dei processi
fisiologici che ci assicurano la vita. Il corpo umano è
composto in media per il 60% da acqua.
L’acqua permette il trasporto dei nutrienti, ha
potere detossinante, regola la temperatura
corporea e il bilancio energetico; svolge
un ruolo importante come diluente
delle sostanze ingerite e favorisce i
processi digestivi.
E' importante assumere ogni giorno
almeno 2 litri di acqua sotto qualsiasi
forma in un regime dietetico vario ed
equilibrato e con uno stile di vita sano,
per mantenere il fisico in uno stato di
buona salute.
L'acqua, inoltre, contribuisce al mantenimento
delle normali funzioni fisiche e cognitive. In
condizioni di moderata disidratazione (circa 2%),
causata per esempio da temperatura ambientale elevata,
si sono osservati segnali come mal di testa e stanchezza, riduzione
della concentrazione e dell’attenzione*.
L’acqua, non contenendo calorie, è la bevanda ideale per rispondere al bisogno di
idratazione. Le peculiarità dell’acqua minerale naturale sono rappresentate da un lato
dalla presenza e composizione dei sali minerali in essa disciolti, dall’altro dall’assenza
di sostanze inquinanti o indesiderabili. L'acqua minerale non solo disseta ma in alcuni
casi può apportare quantitativi significativi di sali minerali e oligoelementi (calcio,
magnesio, potassio, fluoro, ferro…), esplicitamente riportati in etichetta, contribuendo
a soddisfare i fabbisogni giornalieri di questi nutrienti.
* Fonte: Idratazione per il benessere dell’organismo a cura Prof. Solimene e Dott. Zanasi
1716
IL LEGAME TRA ACQUA MINERALE NATURALE E TERRITORIO
La tipologia di un’acqua minerale naturale dipende dal luogo di origine della fonte e
dalla natura della falda acquifera.
Durante il lungo percorso sotterraneo che può durare decenni, centinaia o addirittura
migliaia di anni, un’acqua minerale acquisisce sali minerali e oligoelementi dalle rocce
con le quali viene a contatto.
La ricchezza di falde acquifere profonde, l’ampia varietà di rocce e strutture geologiche
presenti in Italia determinano le condizioni per la formazione di un’ampia varietà di
acque minerali particolari e diverse tra di loro che, proprio come il vino, hanno il loro
esclusivo terroir, ovvero un territorio che imprime una sua particolare firma.
Sali minerali e oligoelementi costituiscono l’impronta digitale di un’acqua minerale,
possono esistere acque minerali simili ma non ne esiste una identica all’altra.
"Quando acre e quando forte, quando prisca e quando amara, quando dolce e quando grossa o sottile ….Onde diren che ‘n tante nature
si trasmuta, quanto son vari i lochi donde passa. E come lo specchio si transmuta nel colore del suo obbietto, così questa si transmuta nella natura del loco donde passa."
Leonardo da Vinci, Il codice Arundel (a cura di C. Pedretti)
1918
Permanenzamedia dell’acqua
Percentuale di precipitazioni
InfiltrazionePenetrazione dell’acqua nel suolo
79%sugli oceani
2%di precipitazioni
16 miliardidi Litri al secondo
14 miliardidi Litri al secondo
21%sulle terre immerse
CondensazioneIl vapore dell’acqua si
condensa e forma le nuvole
Precipitazioni
2500 anninegli oceani
1,5 settimanenell’aria
da 2 settimanea 30.000 anninelle acque sotteranee
da 1000 a 9700 anninei ghiacciai
17 anninei laghi
PrecipitazioniL’acqua cade sotto forma di pioggiao di neve
EvapotraspirazioneEvaporazionedell’acqua attraversoil suoloe le piante
EvaporazioneTrasformazionein vapore dell’acqua degli oceani sottol’azione diriscaldamentodel sole
DeflussoScorrimento dell’acquarimasta in superficienei corsi d’acqua
IL CICLO DELL'ACQUA
Nel ciclo naturale l’acqua proveniente dalle precipitazioni atmosferiche intraprende
percorsi differenti: una parte va ad alimentare le risorse idriche superficiali, una parte si
infiltra nel sottosuolo dando origine a falde acquifere, anche molto profonde.
Una fonte di acqua minerale e il suo percorso sotterraneo sono il risultato di una
lunghissima storia, iniziata probabilmente milioni di anni prima della sua scoperta.
IL LEGAME TRA ACQUA MINERALE NATURALE E TERRITORIOIL LEGAME TRA ACQUA MINERALE NATURALE E TERRITORIO
2120
FALDE PROFONDE E PROTETTE
L’acqua minerale naturale può provenire solo da acquiferi
sotterranei, profondi e protetti naturalmente.
Si tratta di falde acquifere protette da uno strato di
materiale impermeabile sia inferiore che superiore.
Questa caratteristica le protegge naturalmente da rischi di
inquinamento provenienti dalla superficie.
Le falde profonde non sono alimentate direttamente dalle
precipitazioni atmosferiche ma dall’acqua che si infiltra dove il terreno è permeabile in
una zona, detta di ricarica, situata anche molto distante dalla falda stessa.
Alcune falde possono essere caratterizzate da una pressione interna superiore rispetto
a quella atmosferica: sono le cosiddette falde "in pressione" o "artesiane". Per questa
ragione dai pozzi artesiani l’acqua scaturisce spontaneamente.
GLI ACQUIFERI
L’acqua che si infiltra nel terreno e si muove nel sottosuolo costituisce le "falde idriche"
sotterranee (o acquiferi).
La parola falda, deriva dal tedesco "falte" (piega) e indica un deposito "idrico" tra gli strati,
appunto pieghe, del terreno. Le falde idriche sono classificate in due categorie: "falde
freatiche" o di superficie e "falde profonde".
FALDE FREATICHE
Le falde di superficie o falde freatiche (o libere) sono gli acquiferi alimentati direttamente
dalle precipitazioni atmosferiche che si infiltrano dalla superficie e penetrano nel terreno
permeabile, sino ad incontrare uno strato di materiale impermeabile (come, per esempio,
l'argilla) detto base o "letto" della falda freatica.
IL LEGAME TRA ACQUA MINERALE NATURALE E TERRITORIO
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STRATOIMPERMEABILE
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FALDA PROFONDA E PROTETTAFALDA FREATICA
AREA DI RICARICA AREA DI RICARICA
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FALDA PROFONDA E PROTETTAFALDA FREATICA
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L’acqua minerale può
provenire solo da acquiferi sotterranei,profondi e
protetti
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LA CAPTAZIONE DELLE FONTI E LE AUTORIZZAZIONI
Il punto in cui un’acqua minerale viene
captata si definisce fonte. Le acque minerali
possono scaturire spontaneamente dal
sottosuolo in sorgenti o essere prelevate
con pozzi profondi che raggiungono gli
acquiferi anche a qualche centinaio di
metri di profondità. In quest’ultimo caso
le acque minerali possono essere emunte
con pompe oppure risalire attraverso il pozzo
spontaneamente se la loro pressione è superiore a
quella della superficie. In questo caso il pozzo viene definito artesiano. Nei territori
montuosi spesso le acque minerali vengono prelevate alle sorgenti che sgorgano da
fessure della roccia o del terreno. Nelle pianure invece i pozzi sono la norma.
salioligoelementi
acquiferoprofondoe protetto
ROCCIA IMPERMEABILE
ROCCIA IMPERMEABILE
L’ORIGINE DELL’ACQUA MINERALE NATURALE
Un acquifero profondo e protetto è quindi
una sorta di serbatoio sotterraneo costitui-
to da roccia permeabile protetta, sopra e
sotto da strati di materiali impermeabili.
In questo "serbatoio" l’acqua meteorica
infiltrata ed in movimento continuo, subi-
sce un processo di mineralizzazione, acqui-
sisce cioè dalle rocce che attraversa i sali e gli
oligoelementi che la caratterizzano in maniera unica
proprio come un’impronta digitale, sino al raggiungimento di una condizione di equi-
librio chimico-fisico proprio dell’acqua minerale naturale.
La quantità e tipologia di sostanze disciolte dipende da diversi fattori tra cui la composizione
mineralogica delle rocce, il grado di solubilità dei minerali che le compongono, la durata
e velocità con cui l’acqua fluisce, la temperatura, la presenza di gas naturali.
La tipologia delle rocce
Il panorama idrogeologico italiano è caratterizzato da differenti categorie di rocce,
classificabili in generale come segue:
• Rocce metamorfiche (catena alpina)
• Rocce dolomitiche (fascia prealpina centro-orientale)
• Depositi alluvionali (pianura padana)
• Rocce sedimentarie (catena appenninica)
• Graniti e vulcaniti (Sardegna)
L'ampia varietà di rocce e strutture geologiche presenti in Italia determina le formazione
di acque minerali particolari e distinte. La circolazione in rocce metamorfiche dà
origine ad acque con basso residuo fisso come nel caso dell’acqua minerale Levissima.
S.Pellegrino origina invece da rocce dolomitiche, con formazioni gessose alla base,
che attribuiscono una certa ricchezza di sali minerali.
Acqua Panna origina da rocce sedimentarie-arenarie, mentre ciascuna delle fonti
Nestlé Vera beneficia delle caratteristiche delle rocce sedimentarie di ogni acquifero
locale (sedimentarie-calcareo a Santa Rosalia, sedimentarie calcareo-dolomitiche a
Castrocielo e sedimentarie clastiche-alluvionali a San Giorgio in Bosco).
Rocce metamorfiche (catena alpina)
Depositi alluvionali (pianura padana)
Graniti e vulcaniti (Sardegna)
Rocce dolomitiche (fascia prealpina
centro-orientale)
Rocce sedimentarie (catena appenninica)
IL LEGAME TRA ACQUA MINERALE NATURALE E TERRITORIO IL LEGAME TRA ACQUA MINERALE NATURALE E TERRITORIO
2524
Un’azienda di imbottigliamento di acqua minerale naturale, per poter esercitare tale
attività, deve disporre dell’autorizzazione ufficiale ad utilizzare una o più fonti. L’acqua
minerale è una risorsa pubblica, anzi è un bene di valore primario ed assoluto.
Per questo motivo la legge ne prevede la "concessione" temporanea ad aziende
che dimostrino di essere in grado di gestire il ciclo industriale necessario ad
estrarla, imbottigliarla e distribuirla preservando la purezza originaria, la costanza,
le caratteristiche salubri e mantenendo costante l’equilibrio fra captazione e
ricostituzione della falda acquifera. L’utilizzo di questa risorsa è tutelato dagli organi
regionali, provinciali o comunali competenti che rilasciano ad una società privata il
permesso di sfruttare e valorizzare l’acqua minerale naturale a beneficio generale del
territorio e dello stesso concessionario.
Il percorso è complesso: occorre richiedere agli Enti Istituzionali competenti, general-
mente le Regioni, il rilascio del "permesso di ricerca" su una porzione di territorio
definita. Il richiedente, una volta autorizzato diviene "permissionario" e con tale qualifica
può effettuare studi, ricerche e prospezioni nel sottosuolo entro un termine definito.
Se le ricerche portano all’individuazione di nuove risorse idriche, il permissionario
può sottoporle ad analisi ufficiali, da effettuare nelle 4 stagioni consecutive di un
anno solare, al fine di qualificare l’acqua come "nuova acqua minerale naturale" (o
come "acqua minerale naturale" da miscelare in acqua minerale già esistente ed
autorizzata, se proviene dal medesimo acquifero). Le nuove fonti, per poter essere
utilizzate ai fini produttivi, devono aver superato una serie di valutazioni dal punto
di vista geologico-idrogeologico, fisico, chimico e chimico-fisico, climatologico.
Gli esiti delle valutazioni sono sottoposti al Ministero della Salute, l’Istituzione che deve
concedere il riconoscimento ufficiale della nuova acqua minerale.
Successivamente viene fatta domanda per trasformare il permesso di ricerca in "con-
cessione mineraria" e, una volta ottenuta, è possibile avviare la predisposizione delle
opere idrauliche finalizzate all’attività di imbottigliamento. Infine è necessario chiedere
l'autorizzazione all'imbottigliamento all’organo sanitario di territorio competente.
Riconoscimento u�ciale nuova Acqua Minerale Naturale
Rilascio permesso “Concessione Mineraria”
3Approvazioneall’mbottigliamento dell’organo sanitario del territorio
421 Permessodi ricerca
IL LEGAME TRA ACQUA MINERALE NATURALE E TERRITORIO
2726
LA PROTEZIONE DELLE FONTI
Il prelievo e l’imbottigliamento di un’acqua minerale richiede una rigorosa protezione
dell’area di captazione e delle zone circostanti per garantire nel tempo la conservazione
della sua quantità e qualità.
La normativa vigente ai fini del rilascio della Concessione Mineraria prevede la
definizione di aree particolari e relative misure di protezione, tese alla salvaguardia
della risorsa (Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152).
Le misure di protezione sono tanto più strette quanto più ci si avvicina al punto di
captazione.
Zona di tutela assoluta: deve avere un’estensione di almeno dieci metri di raggio dal
punto di captazione, essere adeguatamente protetta e adibita esclusivamente alle
opere di captazione.
Zona di rispetto: è costituita dalla porzione di territorio circostante la zona di
tutela assoluta. In assenza di specifiche indicazioni da parte delle regioni (o delle
province autonome) ha un’estensione di almeno 200 metri di raggio rispetto al
punto di captazione. È sottoposta a forti vincoli e destinazioni d’uso tali da tutelare
qualitativamente e quantitativamente l’acqua minerale captata.
Zona di protezione: coinvolge l’area di ricarica ed è delimitata secondo indicazioni
delle regioni (o delle province autonome). È sottoposta a vincoli e destinazioni d’uso
per assicurare la protezione del bacino idrico.
In sintesi la normativa prevede la creazione, intorno a ciascuna fonte d’acqua
minerale, di tre aree idealmente concentriche, caratterizzate da vincoli gestionali
via via crescenti all'avvicinarsi ad essa. Il perimetro delle aree risulta da una serie di
valutazioni, prima fra tutte quella geologica ed idrogeologica. Le aree di rispetto
hanno importanza fondamentale, perché in esse possono coesistere altri operatori
oltre al concessionario.
Risulta quindi essenziale rispettare le restrizioni imposte dalla normativa.
Zona di protezione:
Limitazioni e prescrizioni per gli
insediamenti civili, produttivi, turistici,
agro-forestali e zootecnici
Zona di rispetto:
Alcune delle attività vietate:
• Edilizia residenziale e relative opere di urbanizzazione
• Opere viarie, ferroviarie e in genere infrastrutture di servizio
• Pratiche agronomiche
• Dispersione di fanghi, acque piovane provenienti da piazzali e strade, acque reflue
• Utilizzo di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi; rifiuti
• Apertura di cave
• Gestione rifiuti
Zona di tutela assoluta:
Consentite solo le opere di
captazione
FONTE
L’IMPEGNO DI SANPELLEGRINO
Sanpellegrino mette in atto delle misure di protezione che superano le prescrizioni di legge.
Nella zona di captazione, i fabbricati che proteggono la fonte sono dotati di porte blindate; l’area è monitorata attraverso sensori anti intrusione e videocamere; gli accessi ai locali di captazione sono tracciati e sono previste procedure di sicurezza in caso di allarme.
Da queste considerazioni è nato il termine "cassaforte", che racchiude in sé la fonte e il locale di captazione.
La cassaforte consente di estrarre l’acqua minerale e di trasmetterla al consumatore nella sua purezza originaria, come se questi, ogni volta che beve l’acqua minerale dalla bottiglia, si abbeverasse direttamente alla fonte.
Al fine di gestire al meglio le risorse idriche affidate, Sanpellegrino effettua studi scientifici sugli acquiferi e avvia accordi con altri operatori presenti nelle zone protette per mettere a sistema le pratiche migliori di gestione del territorio: della definizione di aree da custodire con maggior forza all'individuazione di culture e pratiche agricole che non pregiudichino la falda acquifera. Molto spesso i risultati superano, in termini di protezione e preservazione della qualità delle risorse idriche, gli obiettivi imposti dalla normativa in vigore.
IL LEGAME TRA ACQUA MINERALE NATURALE E TERRITORIO IL LEGAME TRA ACQUA MINERALE NATURALE E TERRITORIO
2928
LA QUALITÀ DALLA FONTE ALLA TAVOLA
Un’azienda che imbottiglia un’acqua minerale ha il compito di mantenere inalterata la
sua purezza originaria, caratteristica esclusiva di questa risorsa.
In Sanpellegrino la filiera che porta l’acqua minerale dalla fonte al consumatore è
disegnata, strutturata e gestita impiegando i migliori materiali, impianti e i processi più
sicuri in ogni sua fase: dalla captazione ai materiali di confezionamento, dal processo
di imbottigliamento alla logistica.
Ogni stabilimento del Gruppo rispetta processi e norme atte a portare la qualità
originaria dell'acqua minerale naturale sulle tavole dei consumatori cosi come sgorga
dalle sorgenti.
QUALITÀdell’Acqua MineraleNaturale
SORGENTI
MATERIE PRIME
PRODUZIONE
PR
ODOTTO FINITO
ACQUAACQUA
ACQUA
LOGISTICA
3130
LA QUALITÀ DALLA FONTE ALLA TAVOLA
IL MONITORAGGIO DELLE RISORSE
Ogni fonte del Gruppo Sanpellegrino è dotata di un Servizio Sorgenti, formato da tecnici
specializzati che custodiscono l’area, effettuano prelievi alla sorgente e controllano
tutto il processo, dalla fonte sino allo stabilimento.
La conservazione della qualità originaria dell’acqua
minerale inizia con il monitoraggio alla fonte di
alcuni parametri previsti dalle normative re-
gionali: livello dell’acqua, portata, tempera-
tura, precipitazioni atmosferiche.
Attraverso sistemi di rilevazione predispo-
sti dall’azienda titolare della concessione,
vengono effettuate verifiche qualitative,
analisi chimiche, chimico-fisiche, batterio-
logiche e analisi su microinquinanti atmosfe-
rici, previste dalle normative sanitarie.
Il prelievo di questa risorsa è condotto in modo re-
sponsabile, rispettando innanzitutto la sostenibilità degli acquiferi, cioè la loro capa-
cità di ricarica naturale. L’azienda titolare della concessione ha il compito di tutelare e
perpetuare la risorsa custodita.
Dalla fonte all’imbottigliamento
Dalla captazione sino all’impianto di imbottigliamento l’acqua minerale viene a
contatto solamente con acciaio inossidabile ed aria trattata.
L’acciaio è il materiale più idoneo in quanto non è soggetto a corrosione, ha una
superficie compatta priva di porosità che quindi non trattiene elementi di qualsiasi
provenienza, resiste agli urti e alle sollecitazioni meccaniche.
La qualità dell’aria a contatto con l’acqua minerale deve essere di adeguata qualità
igienica.
Per questo deve essere filtrata con impiego di carbone attivo per rimuovere eventuali
contaminanti chimici e successivamente trattata con filtri batteriologici.
LA QUALITÀ DALLA FONTE ALLA TAVOLA
LA QUALITÀ DEI MATERIALI
Per garantire la qualità e la sicurezza alimentare del prodotto finito tutti i materiali
sono sottoposti a rigide procedure che prevedono:
• acquisti da fornitori qualificati e selezionati
• conformità dei materiali di packaging alle
normative vigenti sui materiali a contatto
con gli alimenti
• controlli in accettazione della conformi -
tà delle materie prime e di packaging
• tracciabilità dei materiali mediante si-
stemi informatici
• monitoraggio costante dei materiali di
packaging sensibili prima dell’utilizzo in
produzione
Le bottiglie oltre a proteggere, contenere, traspor-
tare e presentare il prodotto, rappresentano anch’esse delle piccole "casseforti" in
grado di mantenere inalterata la qualità originaria e le caratteristiche organolettiche
dell’acqua minerale che contengono. I materiali più utilizzati sono il PET e il vetro.
Il PET
Il PET (PoliEtilenTereftalato), è una materia plastica appartenente alla famiglia dei
polimeri. Nella sua forma originaria si presenta in granuli, detti anche chips o pellet,
che attraverso un processo di fusione vengono trasformati prima in preforme e
successivamente in bottiglie.
Il PET possiede caratteristiche ideali per l'imbottigliamento del Acqua Minerale
perché è leggero, infrangibile, perfettamente igienico; presenta un’alta trasparenza,
apprezzata dal consumatore che può vedere il contenuto della bottiglia e una buona
permeabilità ai gas.
Tutte queste caratteristiche, unite all’altissima flessibilità che consente di ottenere
forme, dimensioni e colorazioni diverse, ne hanno decretato il successo come
materiale di packaging nel settore del beverage.
32
Fonte
280° C
100° C
10Confezionamento
1Introduzione
di pellet di resina PET
2Riscaldamento
del PET finoallo scioglimento
3Immissione
del PET liquido nellostampo delle preforme 4
Riscaldamentodella preforma perrenderla elastica
5So�atura della
preformanello stampodelle bottiglie
So�atura aria alta
pressione
6Riempimento
con acqua convogliatadalla sorgente
7Tappatura
8Etichettatura
9Verifica
della conformità delle bottiglie
11Pallettizzazione
e imballaggio
12Consegna
ai rivenditori
Controlli di processo in fase di so�aggio
Controlli di processo in fase di etichettatura
Controlli di processo sulle materie prime
Controlli di processo sul packaging secondario e sui pallet di prodotto finito
Controlli di processo in fase di riempimento
LA QUALITÀ DALLA FONTE ALLA TAVOLA
Il PET è un materiale al 100% riciclabile e una volta riciclato non perde le sue
caratteristiche positive. Può essere trasformato in una grande varietà di altri oggetti
tra cui altre bottiglie. Dal 2010 infatti, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto
Ministeriale del 18 maggio 2010, n.113 è possibile distribuire l’acqua minerale in
bottiglie prodotte con PET riciclato (RPET) fino a una quantità del 50%.
Il PET attraverso la raccolta differenziata e l’avvio al riciclo può trasformarsi quindi in
un’importante risorsa.
Il vetro
L’altro materiale utilizzato per la produzione di bottiglie di acqua minerale è il vetro.
Come il PET, anche il vetro possiede proprietà ideali per preservare la qualità dell’acqua
minerale non cambiandone le caratteristiche e costituendo una barriera invalicabile
per batteri o elementi inquinanti esterni.
Mentre il PET è più utilizzato prevalentemente per i formati destinati ad un consumo a
domicilio o fuori casa, la bottiglia di vetro è il contenitore privilegiato dalla ristorazione.
IL PROCESSO DI IMBOTTIGLIAMENTO
L’imbottigliamento dell’acqua minerale naturale avviene in condizioni igieniche tali
da mantenere il suo stato di purezza originaria, attraverso un rigoroso controllo del
processo per impedire qualsiasi forma di contaminazione.
Le principali misure messe in atto a tal fine riguardano:
• utilizzo di impianti di produzione in
acciaio inox
• processi di sanificazione
• validazione dei processi di produzione
e di sanificazione
• oltre 4000 controlli di qualità in fase di
produzione al giorno per prodotto
• oltre 500 controlli di qualità in
laboratorio al giorno
Processo di imbottigliamento in contenitori di PET
3534
ACQUAACQUA
ACQUA
LA QUALITÀ DALLA FONTE ALLA TAVOLA
LA QUALITÀ DEL PRODOTTO FINITO E DEI TRASPORTI
Il prodotto finito deve essere conforme alle normative di tutti i Paesi in cui il prodotto
viene venduto così come le etichette che ne descrivono provenienza e caratteristiche.
L’acqua minerale imbottigliata deve essere sottoposta
a monitoraggio chimico, microbiologico e sen-
soriale presso il laboratorio di stabilimento e
da laboratori esterni specializzati.
La fase logistica che dopo il processo di
imbottigliamento consegna l’acqua mi-
nerale ai clienti della distribuzione e quin-
di al consumatore finale prevede alcune
misure essenziali per conservare la qualità
del prodotto finito: lo stoccaggio dei pro-
dotti finiti in magazzini idonei a preservarne la
qualità; la riduzione degli stock per garantirne la
freschezza ai consumatori finali; la "tracciabilità" dei
prodotti finiti mediante sistemi informatici e il controllo igienico dei mezzi di trasporto
prima del carico.
Nella distribuzione finale del prodotto, come
prescrive anche la legge, va evitata l'esposi-
zione del prodotto ad elevate fonti di calore
come del resto è consigliabile per qualsiasi
prodotto alimentare.
Il prodotto finito inoltre è anche sotto-
posto a monitoraggio nei magazzini dei
clienti della distribuzione da parte dell’au-
torità sanitarie.
PERSONE
Le Persone rappresentano la risorsa più preziosa e per questo il Gruppo Sanpellegrino
ha l’obiettivo di favorire un ambiente di lavoro sicuro, sereno e di
facilitare il loro coinvolgimento nel raggiungimento degli
obiettivi aziendali.
La sicurezza è una priorità non negoziabile: in
questo contesto vengono mantenuti elevati
standard di sicurezza sia per i dipendenti
del Gruppo sia per quelli dei fornitori o
delle società esterne chiamate a presta-
re i loro servizi nei nostri siti.
Consapevole del fatto che le Persone
possono fare la differenza, l’azienda
predispone strumenti e processi per
assegnare obiettivi chiari e mettere a
frutto potenzialità e talento, ricono-
scendo e premiando il raggiungimento
dei risultati.
La Qualità è un valore condiviso che non ri-
guarda solo prodotti e servizi ma anche i com-
portamenti delle Persone perché è anche attraverso
i comportamenti che si contribuisce al successo dell’a-
zienda in un contesto sfidante e in continua evoluzione.
La cura nei dettagli e la proattività nell’innovazione sono tratti distintivi: ogni anno
vengono premiate negli stabilimenti del Gruppo decine di idee proposte dalle Persone
che lavorano sulle linee che contribuiscono a migliorare i processi e la sicurezza, in un
percorso di continuo improvement.
3736
L'IMPEGNO PER L'AMBIENTE
L'Italia, per caratteristiche geologiche e conformità territoriale, ha a disposizione una
grande quantità d'acqua ed è tra i primi produttori al mondo di acqua minerale, con
265 marche.
Questa risorsa rappresenta un patrimonio di grande importanza che le aziende
imbottigliatrici si impegnano a salvaguardare e a rendere disponibile alle generazioni
presenti e future. La cura dell'ambiente è una priorità che le aziende perseguono
con progetti di tutela e valorizzazione della risorsa acqua e di riduzione dell'impatto
ambientale nei processi produttivi e distributivi.
3938
IL CONSUMO DI ACQUA
L'acqua dolce rappresenta il 3% dell'acqua totale presente sulla Terra. Il 2,4% è acqua
non disponibile congelata ai poli e la parte rimanente è parzialmente intrappolata nel-
la terra o inquinata. La percentuale di acqua dolce disponibile al
consumo umano in definitiva è lo 0,003%. I consumi di acqua
a livello mondiale sono assorbiti dall’agricoltura per il 70%
e a seguire dall’industria che ne utilizza il 20%. L’uso do-
mestico rappresenta il 10%.Ogni prodotto contiene acqua:
per produrre 1 Kg di carne sono necessari più di 15.000 lt di
acqua, 1600 per 1 Kg di pane e quasi 2500 per una maglietta.
Fonte: waterfootprint.org
Uno studio della Barilla CFN ha evidenziato che per imbottigliare un litro di acqua
sono necessari da 2,4 a 5,4 litri, considerato l’intero ciclo di vita del prodotto, dall’e-
strazione delle materie per produrre il contenitore fino alla distribuzione del prodotto
e smaltimento della bottiglia. Nel confronto con le altre bevande, l’acqua minerale
naturale si colloca alla base della piramide dell’ "impronta idrica".
L’IMPEGNO DI SANPELLEGRINO
Acqua Minerale in bottigliaAltra Acqua addizionale*
Litri di acqua utilizzata per litro imbottigliato
2007
1,11
1 1
0,81
2015
-27%
Il Gruppo Sanpellegrino è impegnato nell’ottimizza-zione continua dell’utilizzo di acqua durante il pro-cesso di imbottigliamento.
Dal 2007 al 2015 ha ridotto nei suoi stabilimenti il consumo di acqua addizionale (ovvero quella non imbottigliata) del 27% per ogni litro di acqua minerale imbottigliata e venduta in Italia.
* L'acqua utilizzata nel processo di imbottigliamento esclusa quella contenuta nella bottiglia
CO2
CO2
CO2
CO2
L'IMPEGNO PER L'AMBIENTEL'IMPEGNO PER L'AMBIENTE
Carbon Footprint:g eq CO2 prodotti per Kg o lt di alimento
* Fonte: Duble Pyramid 2015, Barilla Centre of Nutrition and Nutrition Foundation: g CO2 eq per kg o litro
10%Uso domestico
20%Industriale
70%Agricoltura
Water Footprint:Litri di acqua consumata nel ciclo di vita del prodotto per litro di bevanda
Elaborazione della Duble Pyramid 2011, BCFN FoundationI valori fanno riferimento ai valori massimi esposti nella Piramide Alimentare BCFN
Water FootprintLitri di acqua consumata nel ciclo di vita del prodotto per litro di bevanda
Carbon Footprint:g eq CO2 prodotti per Kg o lt di alimento
L’IMPEGNO DI SANPELLEGRINO
CO2
2007
168
124
2015
-26%
Fonte: GEF Italy Domestic - Greenhouse (g eq CO2 / litro)
Numerosi i progetti che hanno portato a questo risultato:• Riduzione del peso degli imballaggi
• Maggior efficienza nella produzione della resina PET da parte dei fornitori esterni
• Crescenti tassi di raccolta/riciclo della plastica
• Riduzione del consumo di energia e utilizzo negli stabili- menti del 100% dell’energia elettrica da fonti rinnovabil: Le emissioni di gas serra associate a tali fonti sono minori rispetto a quelle dell'energia elettrica tradizionale
• Maggiore utilizzo del Treno Produzione Gas Effetto Serra per ogni litro imbottigliato in Italia
Sanpellegrino ha ridotto i gas effetto serra per ogni litro imbottigliato di acqua minerale trasportato in Italia dal 2007 al 2014 del 27% (Fonte: Global Environmental Footprint*).
LE EMISSIONI DI GAS EFFETTO SERRA
Secondo gli studi di Life Cycle Assessement (impatto di un prodotto lungo l’in-
tero clclo di vita) disponibili su alcuni brand di acque minerali di-
stribuite in Italia, le emissioni di gas effetto serra per litro di
acqua minerale imbottigliata in PET rientrano in un intervallo
compreso tra 71,4 e 230 g CO2 eq per litro prodotto. (www.
environdec.com EPD acque minerali lug 2016). Anche per
quanto riguarda questo indicatore, l’acqua minerale naturale si
colloca ai livelli più bassi della piramide del "Carbon Footprint".*
4140
In Italia, un cittadino emette
mediamente 15.500 g eq di CO2
al giorno (fonte World Bank 2013)
e consuma mediamente 0,51 lt
di acqua minerale confezionata
in PET. Considerato che l'impatto
del contenitore in PET associato a
tale consumo si colloca secondo
l'EPD* tra i 25 e 69 g eq CO2 (in
base al tipo di imballaggio), si può stimare che questo rappresenti una percentuale
compresa tra 0,20 e 0,45 delle emissioni totali di un cittadino.
* Fonte: www.environdec.com EPD for mineral water, Luglio 2016
Lo smaltimento
Il PET è un materiale al 100% riciclabile. Ogni volta che un contenitore di PET è riciclato,
la sua "riserva" di petrolio è recuperata e riutilizzata. Il PET quindi può trasformarsi da
rifiuto in importante risorsa perché può essere riciclato senza perdere le sue proprietà
in una grande varietà di oggetti tra cui contenitori per alimenti e altre bottiglie di acqua
minerale. È opportuno quindi migliorarne la gestione aumentando la sua raccolta
differenziata, in costante crescita negli ultimi anni, e il suo avvio a riciclo. Il PET in Italia
vale il 21,9 % degli imballaggi in plastica immessi al consumo* di cui il PET attribuibile
alla categoria dell’acqua minerale rappresenta circa 10 punti (valutazione basata su
dati IRI 2015). Il tasso di riciclo del PET è del 45,2%* e, così come per le altre plastiche,
una sua percentuale significativa è avviata a recupero energetico.
* Fonte: Rapporto Corepla su Gestione 2015
7%Altro
3%Petrolchimica
(esclusa plastica)
Distribuzione Consumi Petroliferi
Fonte: Plastics Europe, Facts 2015
4%Plastica
35%Riscaldamento
29%Trasporto
22%Energia
3,6%Altri
prodottiin plastica
0,4%Imballaggi
in PET
Il consumo di petrolio assorbito dagli imballaggi in PET è circa lo
0,4% del petrolio estratto e utilizzato per qualunque uso
Le emissioni di gas e�etto serra in Europa
7%Elettricità(uso domestico)
8%Trasporto Aereo
15%Alimentazione
14%Trasporto Privato
11%Servizi Pubblici
24%Altri prodotti
18%Riscaldamento
1,7%Imballaggi(0,6% plastica)
1%Trasporto Pubblico
L'IMPATTO DEL CONTENITORE DI PET
Le caratteristiche del PET consentono di pro-
durre imballaggi particolarmente leggeri che
implicano minori quantità di materiali da
produrre, trasportare e smaltire. Da anni le
aziende imbottigliatrici hanno introdotto
continue innovazioni per lo sviluppo di
contenitori sempre più leggeri e rispettosi
dell’ambiente tanto che negli ultimi dieci
anni il peso delle bottiglie in PET è stato ri-
dotto mediamente del 28%.*
Utilizzo del petrolio
Il PET è prodotto a partire da fonti fossili ma la percentuale di petrolio impiegata per la
sua produzione totale a livello mondiale non supera lo 0,4% di tutto il petrolio estratto.
Le emissioni di gas effetto serra relativi agli imballi in plastica
Alcuni studi* evidenziano che gli imballaggi in plastica rappresentano lo 0,6 % del to-
tale dei gas serra immessi mediamente nell’ambiente da un cittadino europeo.
LA SECONDA VITA DEL PET
si realizzaun bikini
si realizzaun maglione
si realizzauna coperta
di pile
si realizzauna felpa
in pile
si realizzaun imbottitura di un
piumino matrimoniale
bo
ttiglie
PE
T
5 bo
ttiglie
PE
T
10 bo
ttiglie
PE
T
20 bo
ttiglie
PE
T
27 bo
ttiglie
PE
T
67
* Fonte: Denskstatt study on the impact of plastic packaging on energy consumption and GHG emissions
L'IMPEGNO PER L'AMBIENTEL'IMPEGNO PER L'AMBIENTE
* Fonte: Plastic Europe, citato in "Programma Specifico di Prevenzione 2013-2015" Corepla.
4342
L’IMPEGNO DI SANPELLEGRINO
LE CASETTE DELL’ACQUA
Un fenomeno forzatamente connesso alla categoria dell'acqua minerale è rappre-
sentato dalla rapida propagazione delle "case dell’acqua", impianti che distribui-
scono acqua proveniente dall’acquedotto micro-
filtrata o trattata, con la possibilità di refrige-
rarla o di aggiungere anidride carbonica.
Sono impianti costruiti con fondi del-
le multiutilities, le aziende controlla-
te dagli enti locali che distribuisco-
no l’acqua potabile o, in alcuni casi,
delle Regioni, Province o Comuni.
In uno studio dell'Istituto Bruno Le-
oni, si è stimato che per 800 case
dell'acqua in Italia siano stati spesi cir-
ca 24 milioni di euro. La regione con il più
alto numero di casette dell’acqua è la Lom-
bardia che conta quasi la metà degli impianti.
Le inaugurazioni delle case dell'acqua sono spesso eventi mediatici per promuovere
la sostituzione del consumo di acqua minerale con l'acqua erogata dalle stes-
se, assumendo vantaggi di tipo ambientale ed economico in considerazione del fatto
che l'acqua erogata solitamente costa al cittadino pochi centesimi al litro (e in al-
cuni casi è gratuita). Tuttavia il confronto non può essere fatto con l'acqua minera-
le, un prodotto alimentare con specifiche caratteristiche naturali, tra cui la purezza,
la costanza qualitativa, eventuali proprietà favorevoli alla salute. Inoltre l'acqua mi-
nerale è imbottigliata in condizioni di elevato controllo. L'acqua erogata dalle ca-
sette deve rispettare dal punto di vista igienico i requisiti dell'acqua potabile previsti
dalla legge (Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001, n. 31) e la loro qualità dipen-
de anche dai contenitori in cui è raccolta. Viene data infatti indicazione ai cittadi-
ni di consumarla entro tempi molto brevi. Il fatto che sia un’acqua trattata inoltre
non assicura che mantenga le caratteristiche garantite per l’acqua dell’acquedotto.
È responsabilità del gestore delle case dell'acqua infatti predisporre "analisi di labora-
torio volte a garantire e fornire evidenza del mantenimento dei parametri relativi alla
potabilità dell’acqua e al controllo di eventuali cessioni derivanti da prodotti e materiali
in contatto con l’acqua".*
Le case dell’acqua implicano investimenti in impianti che erogano acqua di una qualità
in sostanza paragonabile a quella del rubinetto di casa ma ad un prezzo generalmente
superiore rispetto a quest’ultima.
* Fonte: Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del D.M. 7 febbraio 2012, n. 25).
CASETTADELL’ACQUA
Sanpellegrino è fortemente impegnata sul fronte del packaging, adottando le innovazioni più avanzate nell’ottica di un rispetto sempre maggiore dell’ambiente.
Negli ultimi anni ha messo in atto progetti di light-weighting (letteralmente "alleggerimento") con l’obiettivo di ridurre il peso di bottiglie e imballaggi e nel dicembre 2010 è stata la prima azienda di acque minerali a lanciare sul mercato un’innovativa bottiglia prodotta con il 25% di PET Riciclato (RPET),gli stabilimenti del Gruppo raccolgono fino al 99% degli scarti di produzione per il loro avvio a reciclo con l'obiettivo di raggiungere il 100% (0 rifiuti in discarica) nel 2017-2018. Il Gruppo aderisce al CONAI, (Consorzio Nazionale Imballaggi) per lo smaltimento e il riciclo degli imballaggi in plastica e dal 2016 a Coripet, un consorzio autonomo per la raccolta e la rigenerazione degli imballaggi in Pet di acqua e soft drink. Il consorzio, prevedendo la raccolta selettiva del PET attraverso macchine "ecocompattatrici", si pone l’obiettivo di aumentare la sua percentuale di riciclo in oggetti di utilità.
Il Gruppo promuove la raccolta differenziata anche attraverso attività educative. Con il progetto "Raccogli la plastica, semina il futuro" promosso nelle scuole primarie, Sanpellegrino ha l’obiettivo di stimolare la sensibilità dei bambini sull’importanza del PET, come utilizzarlo e smaltirlo nel modo corretto.
L'IMPEGNO PER L'AMBIENTEL'IMPEGNO PER L'AMBIENTE
I CANONI
Un tema spesso dibattuto è quello relativo all’entità dei canoni di concessione pagati dalle aziende imbottigliatrici di acqua minerale naturale.
L’alta competitività del settore e i costi di produzione, controllo e distri-buzione rendono questo business meno remunerativo di quanto si possa pensare. Il risultato ante imposte delle imprese del settore, per esempio, nel 2012 è stato dell’1,1% (Fonte: studio settoriale Plimsoll effettuato su 109 imprese del settore).
L’Italia ha a disposizione oltre 430 fonti di acqua minerale na-turale, per un totale di 265 marche tra le quali i consumatori possono scegliere liberamente secondo i propri gusti. A tale varietà si accompagna una forte competitività tra le aziende del settore e dunque dei prezzi al pubblico: il prezzo di un litro di acqua minerale in Italia nel canale Retail è di 0,21 €, il più basso rispetto a quello dei 9 maggiori Paesi Europei. (fonte dati IRI/Nielsen).
In Italia, è possibile acquistare acqua minerale naturale a un costo compreso tra 0,11 €, per i brand nella fascia più bassa del mercato, e 0,32 € per quelli di fascia più elevata.
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L'acqua minerale una risorsa per il territorio: salvaguardia dell’ambiente e sviluppo economico
L’acqua minerale, oltre ad essere nel nostro Paese una delle bevande più amate, simbolo
di naturalezza, sicurezza e salubrità, riveste un ruolo importante nell’economia italiana
rappresentando per i territori limitrofi le fonti una ricchezza.
L’imbottigliamento deve per legge avvenire direttamente alla sorgente e questo fa
dell’acqua minerale un bene non delocalizzabile, in grado di generare occupazione e
valore per le Comunità locali, con ricadute sull’intero sistema economico nazionale.
Secondo uno studio commissionato da Sanpellegrino all’Istituto Althesys ("Creare
valore condiviso per far crescere l’Italia: il caso Sanpellegrino", 2013), la filiera coinvolta
direttamente o indirettamente nelle attività del Gruppo conta circa 4.550 aziende che,
nel corso del 2012, hanno portato occupazione a 7.000 persone in Italia, pari allo 0,17%
degli impiegati nell’industria italiana. Per ogni collaboratore diretto di Sanpellegrino
l’attività dell’azienda ha generato in maniera indotta circa 3 ulteriori posti di lavoro.
Altri indicatori calcolati nello studio riguardano il valore creato lungo tutta la filiera da
Sanpellegrino, pari a 1,1 miliardi di euro, circa lo 0,10 % della produzione industriale italiana.
Nel complesso, sempre nello stesso anno, l’intera filiera ha portato 390 milioni di euro
di contribuzione fiscale (pari allo 0,1% delle entrate fiscali in Italia) all’Italia, attraverso
le imposte pagate da imprese, lavoratori e consumatori.
Oltre ad essere una preziosa "fonte" occupazionale per le comunità locali le acque
del Gruppo rappresentano anche un volano di promozione e valorizzazione turistica,
potenziato da una proficua sinergia tra pubblico e privato nello sviluppo dei territori
delle fonti.
Studio commissionato da Sanpellegrino all’Istituto Althesys
circa
4.550aziende
nel corso del
2012occupazione per
7.000persone in italia
pari allo
0,17%degli impiegati nell’industria italiana
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Questa risorsa naturale è pertanto un importante patrimonio da salvaguardare e
valorizzare: un impegno che le aziende imbottigliatrici del nostro Paese concretizzano
quotidianamente attraverso l’adozione di politiche di sostenibilità ambientale e
territoriale. La tutela dell'ambiente e l'utilizzo sostenibile dell’acqua non possono che
essere priorità per aziende che utilizzano una risorsa naturale le cui caratteristiche
uniche sono proprio frutto del territorio da cui origina.
L'ACQUA MINERALE UNA RISORSA PER IL TERRITORIO
Sanpellegrino è l’azienda leader nel campo del beverage in Italia,
con acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi.
I suoi prodotti, attraverso filiali e distributori, sono presenti in 145 Paesi nel mondo.
Sanpellegrino, come principale produttore di acqua minerale,
è da sempre impegnato per la sua valorizzazione
e lavora con responsabilità e passione per garantire
a questa risorsa un futuro di qualità.
A cura della
Direzione Public Category Affairs e della Commissione Bilaterale.
Grazie a tutti i colleghi che hanno contribuito a questa pubblicazione.
Design: Paolo Castello - Milano