LachimicavincentediNovara - BioPmed | Piemonte Innovation ...del farmaco dell’Università del...

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38 Impresa & territori Il Sole 24 OreVenerdì 22 Febbraio 2013 - N. 52

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Un maxidisastro negliEmirati ArabiUnitigestitograziea una tecnologiasviluppataaNovara,da iNovaria, spinoffdell’UniversitàdelPiemonte Orientale einsediatonell’incubatore di imprese Enne3.Siè trattatodi unasimulazione, cheha ipotizzatouncrollo all’internodel FerrariWorld, ilcomplessosorto nelle vicinanzedell’autodromodiFormula 1 adAbuDhabi. Acoordinaregli interventie i soccorsi docenti ericercatoridell’Unipmn, guidatidal capodelegazioneFrancescoDella Corte, docenteallaUnipmne direttoredelloEuropeanmaster indisaster medicine.Le varie fasi sonomonitoratedaPierLuigi Ingrassia, cheguida ilCrimedim(Centro di ricercainterdipartimentale in medicinad’emergenzaedei disastrie di informaticaapplicataalladidatticae allapraticamedica). Adagevolareleoperazioni è stato il software Dsssviluppatoda iNovaria, cheha consentitodimonitorareogni fasee ogni aspettodell’esercitazionecheprevedevaanche180 vittimesimulate. La taskforce novarese, prima di arrivare a gestire ilfinto disastro, ha battuto la concorrenzadella Federal emergency managementagency degli Stati Uniti.

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1CAPACITÀ DI CREARE START UPNeiprossimimesilestartupdentroEnne3salirannoaunaventina.Restanocomunquepocherispettoadaltrerealtà,cheperòsonospessopiùgrandiestrutturate

BASSA

Il punteggioAttraversounagrigliadi12variabiliciascunpolodell’innovazioneèdefinitoneisuoipuntidiforzaedidebolezza.Novarahadallasuapartelostrettorapportotraricercaeimprese,maledimensionirestanoridotte

1RAPPORTI CON IL MONDO SCIENTIFICOIllegamedellaricercaedell’innovazioneconilsistemadelleimpreseèdilungadata.Oggilapresenzadell’Universitàediunincubatorefavoriscequestasinergia

BUONO

Vittorio NutiL’AQUILA

Non sempre maxi concorso pubbli-co è sinonimo di caos. A volte, si riesce afare presto e bene, anche se si hanno difronte poco meno di 37mila candidatureper 14 diversi profili professionali: dalgeologo, all’ingegnere, all’architetto eall’amministrativo.

È il caso del concorso per la selezionedi 300 unità di personale per la ricostru-zione della città dell’Aquila e dei 56 Co-muni interessati dal terremoto del 2009:appena5 mesi e tre giornidalla pubblica-zione del bando (11 settembre 2012)all’approvazione, il 14 febbraio scorso,delle ultime graduatorie.

A "scremare" i candidati, individuare i1.730 idonei, e selezionare i vincitori finalicurando la logistica del concorso, ci ha

pensatoilFormezPa.Perloro,ora,l’assun-zioneatempopieno negliorganicidelmi-nisterodelleInfrastruttureepressoglien-ti locali. In 128 andranno al Comunedell’Aquila; 72 si distribuiranno tra i Co-muni del cratere; altri 100 entreranno ne-gli uffici locali del Ministero. Il vincitorepiùgiovaneha23anni; ilpiùanziano52.

Da record anche i tempi per il "primogiornodi lavoro"deivincitori, giàconvo-catiperil26febbraioall’auditorium"Ren-zo Piano" dell’Aquila, dove opterannoper la sede di lavoro.

Ma le buone notizie non finiscono qui:dallaselezionecondottadallacommissio-ne interministeriale Ripam (test a quiz, 4

prove scritte ed una orale) sono usciti so-prattutto giovani (età media 34 anni) edonne(ben165 su 300).

Avincereè statoanche ilmeritoperchélamediadelpunteggiodeivincitorièaltis-sima(97su100),con37candidatichehan-no ottenuto 100 su 100. E per superare lapreselezioneele5provecontalipunteggi,occorreva preparazione, concentrazione,capacità tecniche ed espositive. Vinconole donne che hanno espresso una ottimaperformancerisultandointestacomeme-dia voti, come idonei, come vincitori deiconcorsi,comepunteggi eccellenti.

Fugatoanche il timoredimoltiparteci-panti che già lavoravano per la ricostru-zione di dover "cedere il passo" a candi-dati del Nord. Il 61% dei vincitori è infat-ti abruzzese e il 27% arriva dal Centro-Sud. «È una bella giornata per chi credeancora nel futuro del Paese, per i giova-ni, le donne, il nostro Mezzogiorno» hacommentatoCarlo Flamment, presiden-te di Formez Pa.

L’agenzia ha tagliato i tempi concor-suali, ma non la trasparenza: tutte le fasisalienti delle prove (estrazione quesiti,correzione elaborati con il lettore otti-co) sono andate in diretta streaming, perun totale di 83 ore, seguita da oltre 93mi-la utenti. Pubblici anche gli orali, apertial controllo dei candidati.

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DISCRETA

PUNTI DI DEBOLEZZA

INSUFFICIENTE

SCARSA

SulsitodelSole24Ore,inunaappositasezione,sonodisponibiligliarticoliegliapprofondimentideinostriinviati,fruttodelviaggioall’internodeidistrettitecnologiciitalianipresentinellediverseregioni

MEDICINA DEI DISASTRI

NegliEmirati ArabiiNovaria gestiscele possibili emergenze

ILGIUDIZIO

ALTO

Accordo con Amadeus e Capital Dynamics

Bellco supera l’emergenzae apre il capitale a due soci

Carlo Andrea FinottoNOVARA.

TraNovarae laricerca... lachimicafunzio-na.Nonèungiocodiparole.

Non è neppure un caso che in un isolato diqualche centinaio di metri nella zona Est dellacittàsiconcentrinounaseriedilaboratori, isti-tuzioni e sedi di multinazionali: la facoltà diFarmacia dell’Università del Piemonte Orien-tale; laNovamont,cheha inventato ilMaterbi,plastica biodegradabile con cui si realizzano

sacchetti,stoviglieealtrioggetti; l’IstitutoGui-do Donegani che nel corso della sua storia haportato avanti le scoperte del premio NobelGiulioNatta(graziealqualefuinventatalapla-stica) e che oggi è uno dei centri di ricerca Eniper le energie non convenzionali. E poi, nellostesso quadrilatero, nel palazzo di Renzo Pia-no che ospitava l’Istituto sperimentale metallileggeri,oggisededellaFondazioneNovaraSvi-luppo voluta dalla Provincia, trovano posto icentridiricercadifarmaceuticaechimicaver-deTicinumLabeChemessentia(dellaspagno-la Chemo Group), il Dipartimento di scienzadel farmaco dell’Università del PiemonteOrientale,e l’incubatoredi impreseEnne3del-lostesso ateneo, con unadecina di spin off.

«Sonorealtà–spiegaildirettorediEnne3Lo-

renzo Lener – che occupano una quarantina diaddetti, ma il numero è destinato a salire con ilprossimo ingresso, tra marzo e giugno, di altrecinquerealtà».Complessivamente,sottoiltettodiNovaraSviluppolavoranocirca200persone.

Certo,oggi«conlacrisigeneraleègiàimpor-tantegestireemantenerel’esistente»comesot-tolinea il rettore dell’Università del PiemonteOrientaleCesare Emanuel. Non sono più i tem-pi d’oro della Società elettrochimica novarese,poi intitolata a Guido Donegani, promotoredell’istituto nel 1921 insieme a Giacomo Fauser,cuioggièintitolata laviadovehasedel’istituto.

Un po’ per vocazione, un po’ per le aziendeinsediate, un po’ grazie alla presenza dell’Uni-versità, quello tra Novara e l’innovazione restaunrapportoprivilegiato.Manonèl’unicoterre-no di coltura dal quale si sviluppano start up ingradodiimporsialivellodiideeeprocessiinno-vativi.«TraiprossimiingressiinEnne3–annun-cia Lener – la prossima settimana si insedieran-noduerealtàcheoperanonell’ambitodeisocialmediaedell’Ict».Mentretramaggioegiugnosa-rà la volta di una società che ha sviluppato unmetodo per monitorare il degrado progressivodei materiali (si veda altro articolo in pagina) eche sta già lavorando con Israele e la bibliotecadelCongresso a Washington. Ma ci sarà pure lastart up che utilizza delle felci per bonificarearee dallapresenza di arsenico e che «potrebbetrovare impiego nel risanamento di poli indu-strialidismessi»sottolineaLener.

Ilquadrilatero checomprende NovaraSvi-luppo, incubatore, facoltà di Farmacia si tro-va nel quartiere di Sant’Agabio, zona di areedismessee dove si concentra una forte immi-grazione.Oltre alla funzione disviluppare in-novazioneericerca, quelladi favorireriquali-ficazione non è secondaria.

«Èuna parte diNovara – spiegaCesare Ema-nuel –, che dal punto di vista sociale potrebbepresentarecondizionidelicate. Inquestaareasistaconsolidandoestrutturandounparcoscien-tificoetecnologicoincuil’universitàèunacom-ponentefondamentale».Acrederenellepoten-zialità dell’incubatore e delle sinergie è anchel’Associazione industriali di Novara, che ha da-to vita a Enne3 insieme alle istituzioni locali,all’ateneoeallaCameradicommercio:«L’Ain–ricordailpresidenteFabioRavanelli–èfraisocifondatori dell’incubatore, che continua a soste-nere,soprattuttocome"facilitatore"dellanasci-ta di nuove idee imprenditoriali e "garante" diunagovernancechegliassicuridellelogichege-

stionali imprenditoriali: dalla scelta delle ideemeritevolidi essere incubate fino alla ricerca dipartnerindustriali interessati».

Come dice il presidente di Novara Svilup-po, Maurizio Grifoni, «le contaminazioni so-no importantissime e questo è un ecosistemache funziona egregiamente». E, a propositodei flussi di informazioni e collaborazioni tramondo accademico e imprenditoriale, Rava-nelli cita «il progetto "Nova Res", spin-off ac-cademicocheforniscealle impreseconsulen-za tecnica sui nuovi materiali: una testimo-nianza tangibile di questa impostazione».

Il sistema-incubatore, tuttavia, ha bisogno di

crescere. Fisicamente, da un lato, e anche comereteecomeimprese,dall’altro.

Sul primo fronte è in campo il Comune: difronte al palazzo di Renzo Piano sorgerà unanuovastruttura dioltre5milamq,«unproget-to bellissimo – assicura il sindaco di NovaraAndreaBallarè– destinatoa ospitare ilcentrodiricercaperlemalattieautoimmunidell’uni-versità e con ulteriori ampi spazida destinareall’incubatore ed eventualmente ad altre atti-vità legate a innovazione e ricerca». I tempisono strettissimi, come dice Ballarè: «L’ope-ra dovrà essere completata entro fine dicem-bre 2014». Il costo è di poco meno di dieci mi-lioni,«finanziatiper il60% confondi Uee peril resto dal Comune», dice Ballarè.

Il secondo fronte è ladoppia scommessa sucui si spende in prima persona Grifoni. Da unlato, annuncia il presidente, «come NovaraSviluppoentropochigiornidovremmoentra-re a far parte di Apsti, l’Associazione parchiscientificie tecnologici italianicheraggruppai principali poli di innovazione in Italia». Intuttosono unatrentina conoltre 11milaaddet-ti. Dall’altro, Novara Sviluppo si candida a di-ventarepartner«diuno deipiùimportantiac-celeratoridi impresadegliStatiUniti,Rocket-Space di San Francisco – spiega Maurizio Gri-foni –. L’obiettivo è di creare una partnershipconanche altri soggettia livello nazionale perselezionarelemiglioristartuppresentisulter-ritorio italianoeportarleacrescereea impor-si sul mercato. Il passo oggi più difficile».

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Terremoto. Proclamati i 300 vincitori del «concorsone»

In 5 mesi scelti i professionistiper la ricostruzione all’Aquila

Natascia RonchettiMIRANDOLA (MODENA)

Con l’ingresso di due fondi di investi-mento, Amadeus e Capital Dynamics, laBellco di Mirandola, top player del setto-re biomedicale, prepara l’espansione suimercati esteri, dopo una recente acquisi-zione in Canada e l’apertura di una nuovafiliale nel Nord Europa. Prossime tappe,l’Asia e il Centroamerica. La Montezemo-lo&Partners Sgr Spa, società di gestionedel fondo Charme II, ha infatti ceduto il20%delcapitale socialediBellcobi, lacon-trollante al 100% dell’azienda del distret-to modenese, fra le prime tre in Italia neisistemidi emodialisi edepurazione extra-corporea del sangue, leader nel mercatodelle macchine per dialisi.

L’operazione – Amadeus ha il proprioquartiere generale in Inghilterra, Capital

Dynamics è un fondo di investimento glo-bale con sede in Svizzera – apre la strada auninvestimentoperaumentare la capacitàproduttiva, con un ampliamento dello sta-bilimento di Mirandola. Un intervento ne-cessario per sostenere un piano di svilup-po che prevede oltre al rafforzamento de-gli storici presidi oltreconfine la penetra-zione in nuovi mercati. «Questa è la dimo-strazionedelpotenzialeinternazionaledel-la nostra azienda – spiega Tommaso Beol-chini, traicofondatoridiCharmeIIemem-bro del Cda di Bellco – ma anche del fattocheladrammaticafasedelterremotoèdav-vero, ora, alle nostre spalle».

L’azienda,350dipendentioggituttiopera-

tividopo tre mesidi forzata inattivitàacau-sa del sisma, è riuscita a ricostruire veloce-mente lo stabilimento, in piena attività dal-loscorsosettembre,eachiudereil2012con-tenendo la contrazione del fatturato a 5 mi-lioni.Conunbilancioconsolidatodi 103mi-lioniharealizzatounmargineoperativolor-do di 15 milioni. «Un risultato eccezionaledopo il dramma del terremoto», sottolineaBeolchini. Adesso, con l’ingresso dei nuovipartner, è pronta a investire sul territorio,per sostenere la crescita all’estero. Il pianodi investimenti andrà all’esame del consi-glio di amministrazione in marzo. Il 40%dei ricavi arrivano dal mercato domestico,attraversounaretedirivenditorieagenti. Il60% del volume d’affari è invece realizzatoall’estero, grazie a una trama di succursalidirette in Canada, Spagna, Olanda, Belgio,Francia e Nord Europa. Un quota che ora ivertici di Bellco vogliono aumentare attra-verso joint venture in Asia e nell’AmericadelSud,perfarsispazioneibaciniemergen-ti.«Sonoconvintochel’aperturadelcapita-leadueinvestitoriinternazionali–diceMat-teoCorderodiMontezemolo,ceodiMonte-zemolo & Partners Sgr – sarà di ulterioresupporto alla crescita dell’azienda sui mer-catiesteri». Il fondoAmadeusètra ipiù im-portanti investitori europei in aziende tec-nologiche. Capital Dynamics ha 17 miliardididollari diattività ingestione.

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Beni culturali

NOVARA

La società, almeno ufficialmente,non ha ancora un nome, ma i suoicomponenti stanno già lavorando

con Israele e gli Stati Uniti per laconservazione dei preziosi rotoli delMar Morto e i documenti custoditinella Biblioteca del Congresso diWashington.

«In effetti – racconta MarcelloManfredi, 26 anni, laureato in chimica edottorando – avremmo dovuto darevita alla nostra società a febbraio, ma iosto partendo per gli Usa e quindiabbiamo rinviato l’appuntamento dalnotaio a maggio o giugno». La realtà chevedrà la luce ed entrerà nell’incubatoredi imprese dell’Università delPiemonte Orientale si chiamerà Isalit,acronimo di Innovative Solutions andAdvanced LED Imaging Techniques.Ne faranno parte il docente di Chimicadella sede di Alessandria EmilioMarengo, 52 anni, Manfredi, MarcoBobba, 35 anni ed Elisa Robotti, 36.

Macomesi èarrivati allacollaborazionecon iBeniculturaliisraelianie conil Congressoamericano?«Ilprofessor Marengo– raccontaMarcelloManfredi–grazie aisuoi lavorièstato contattatonel2009 daGregBearman»,scienziatostatunitense chehalavorato peranni per la Nasaesviluppanuovi sistemiper la rilevazionedi immagini spettroscopiche,occupandosianchedeiRotolidel MarMorto,documentidi inestimabilevalore, rinvenuti tra il 1947 e il 1956,contenenti scrittibiblici inalcuni casirisalentiancheal 150 avantiCristo.Perfarlabreve,dopo icontatti conBearman,interessatodagli studimessi incampodalgruppodiMarengo,Manfredièpartitoper unmeseper Washington,dove«abbiamoverificato la validitàdeinostrimetodiutilizzandounLedmultispectral imaging»,macchinariocheacquisisce immagini adiverselunghezzed’onda.«Sullabasedeidatiinviatici in precedenzadaBearman noiabbiamosviluppatounsistemadialgoritmicapacedianalizzare leimmaginiacquisite, cosacheprimanonerapossibile fare». Unavoltaverificatal’efficaciadel metodo èentrato inscenaancheIsraele, i cuimanoscritti antichi sistannodegradandoerischianodidiventare illeggibili.«Conloro –confermaManfredi– lavoriamodal2011».Questavolta, anche inItalia ci sièaccortidellepotenzialitàdiquellache sichiameràIsalit: «GrazieaunfinanziamentodellaFondazione Cariplostiamoportandoavanti unprogettodimonitoraggiosualcuni affreschidel1400a ValleLomellina.L’analisi saràcompletataentro finemarzo»diceMarcelloManfredi.

L’ideadel gruppodi Isalit,però,è dinonrestareconfinatinell’ambitoculturale,madiestendere leapplicazioniancheall’industria, inparticolarenell’ambitodel controlloqualità,vista lacapacità dello strumentodieffettuare accurati monitoraggidellasuperficie, inmodo relativamentesemplice,utilizzando algoritmicheneanalizzanoeventuali anomalie.

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PUNTI DI FORZA

LachimicavincentediNovaraNuovispaziperspinoffemalattieautoimmuni-InarrivopartnershipcongliUsa

2CAPACITÀ DI FARE RETEPiùcheall’interno,nell’ambitodelterritorio,devonoesseresviluppatelealleanzealivellonazionale:NovaraSvilupposistamuovendoinquestadirezione

3CAPACITÀ DI REGISTRARE BREVETTINonsonoancoramoltele«invenzioni»registratedallestartupnovaresi.Unascarsitàfisiologicadovutaadimensionienumerodeglistessispinoffpresenti

SU INTERNET

Il nostro viaggio nel cuoredei distretti tecnologici italiani

.com

LA RIPRESATutti operativi i 350 addetti,effetti minimi sul fatturatoe Mol record di 15 milioninonostante lo stop di tre mesiper i danni causati dal sisma

EMILIAROMAGNA

12 Biotecnologie e hi-tech nel NovareseEntro il prossimo giugno saranno insediate 5 nuove start upnell’incubatore Enne3 che vede insieme Università e industriali

ABRUZZO

ILRATINGDELSOLE

3INTERNAZIONALIZZAZIONESebbenelestartupchefannocapoalpolonovaresenonsianonumeroseegiàstrutturate,lalorocapacitàdiimporsisugliscenariinternazionaliepiùchepositiva

I SOGGETTI IN CAMPOGrifoni:ecosistemachefunzionaBallarè: impegnoeconomicoforteEmanuel: larealtàsiconsolidaRavanelli:Ainsostienedall’iniziolasinergiatraricercaeimprese

2RAPPORTO IMPRESE RICERCAÈstrettoillegameconleimprese.Nonacasol’associazioneindustrialielaCameradicommerciosonotraifondatoridell’incubatoreinsiemeall’università

A7

A4

A26

MortaraMortaraMortara

NovaraNovaraNovara

VigevanoVigevanoVigevano

MilanoMilanoMilano

PaviaPaviaPavia

Novara sviluppoNovara sviluppo

PIEMONTEPIEMONTEPIEMONTE

LOMBARDIALOMBARDIALOMBARDIA

N

10km0

La societànon (ancora) natache collaboracon Usa e Israele

TEMPI RAPIDISelezionati dal Formez Pa37mila candidati per 14 profiliGià martedì prossimoi nuovi assunti si riunirannoper scegliere il luogo di lavoro

Specializzazioni diversificate. Sopra, un ricercatore della Cage Chemicals, start up insediata all’interno dell’incubatorenovarese Enne3, e specializzata nella ricerca e produzione nell’ambito del molecular imaging, servizi di custom-synthesis,servizi di chimica analitica. Nelle due immagini a destra, fasi dell’intervento sui Rotoli del Mar Morto, realizzato dairicercatori che stanno dando vita allo spin off Isalit che nei prossimi mesi entrerà a far parte dell’incubatore. Sopra un tecnicoalle prese con un frammento degli antichi manoscritti, sotto, l’apparecchiatura a luce led che, grazie agli algoritmi inventatidal team del professor Marengo, analizza il degrado dei Rotoli

I distretti della ricercaL’INDUSTRIAEIPOLIDELL’INNOVAZIONE

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38 Impresa & territori Il Sole 24 OreMercoledì 6 Marzo 2013 - N. 64

Il punteggioAttraversounagrigliadi8variabiliciascundistrettoèdefinitoneisuoipuntidiforzaedidebolezza.NelcasodelBiondustryParkdiCollerettoGiacosa(To)spicannolacapacitàdicrearestartup,l’internazionalizzazioneeilrapportotraimpreseelaricerca

BUONA

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1CAPACITÀ DI CREARE START UPL’improntadiSilvanoFumerononsièpersa.Alcunestart-upnoncel’hannofatta.Malamaggioranzaèrimastainpiedi

SCARSO

1CAPACITÀ DI FARE RETEIlbiotechnonfavorisceirapporti"orizzontali"fraaziende.Nelparcomancaunaveraintegrazionefragrandiimpreseestartup

BREVI

Dal Territorio

BASSA

ALTA

PUNTI DI DEBOLEZZA

DISCRETO

PUNTI DI FORZA

ILGIUDIZIO

SulsitodelSole24Ore,inun’appositasezione,sonodisponibiligliarticoliegliapprofondimentideinostriinviati,fruttodelviaggiocondottoall’internodeidistrettitecnologiciitalianipresentinellediverseregioni INSUFFICIENTE

Paolo BriccoCOLLERETTO GIACOSA (TO). Dal nostro inviato

L’artigianato biotech c’è ancora. An-che se l’inventore di quella formula, cheprovavaatrovareall’Italiadellapiccolaim-presa una collocazione non provinciale,ma realistica nelle mappe internazionalidel capitalismo e della ricerca, non c’è più.E benché tante cose, in questi anni, sianocambiate. Non necessariamente in me-glio, in sintonia con il declino italiano.

Vieni al Bioindustry Park del Canavese aCollerettoGiacosa,aseichilometridaIvrea,e scopri un pezzo di Paese che, a differenzaditantialtri, riesceamantenereunasuapre-cisafisionomia(eanonliquefarsi)nonostan-telascomparsadeldeusexmachina.SilvanoFumero,ilfondatore,èmortocinqueannifa.Fumero, a lungo responsabile della ricercadiSerono,èstatounodeiprotagonistidiBigPharma. «Per amore del suo Canavese, cheallorastavasperimentandoladeindustrializ-zazione post-olivettiana – ricorda RobertoRicci,direttoregeneraleesuopiùstrettocol-laboratore–,FumeroebbeneglianniNovan-ta l’idea del bioparco». Qui c’erano i labora-toricreatidaSilviaOlivetti, sorelladiAdria-no,eda suomarito, il chimico alsazianoAn-toine Marxer. «Una tradizione storica im-portante – nota Rita Bussi, manager di Mer-ck Serono – che ha permesso al Bioparco diinnestarsi su un tessuto imprenditoriale escientificogiàfavorevole».

I fili delle vicende si riannodano. Fumeroavevauntavolo in noceappartenuto aSilviaOlivetti.L’amarcordèunsentimentonobile.Che, però, non deve offuscare il profilo delBioparco, che ha i suoi punti di debolezza,maanchei suoipuntidi forza.La cosasicuraè,infatti,cheilmeccanismoconcepitodaFu-mero non è saltato. In questi anni coincisicon la recessione internazionale e con losmottamento italiano, è riuscito svilupparecon gradualità il suo particolare modello dibusiness: ilraccordofraimprenditoriapriva-ta e ricerca pubblica da un lato e, dall’altro,l’appaiamento, se non l’integrazione, fra gliinvestimenti secchi delle grandi imprese(BraccoeMerckSerono,peresempio)eifeb-bricitanti tentativi (in buona parte andati abuonfine)dellestart-up.Oggi,qui,cisono29aziende: 15 non sono nate nel parco, ma vi sisonoinsediate;14,invece,visonostatefonda-te.Leprimecontanosupocopiùdi200addet-ti.Lestart-upnehannouncentinaio.

LastrutturadelBioparco(gestione,ammi-nistrazione,serviziscientificieditrasferimen-totecnologico) èformata da26dipendenti. IlBioparcohafatturatonel2012pocopiùdi5mi-lionidieuro,conunrisultatonettopositivodicirca300milaeuro. Il suo capitalesocialeèdi12,5milionidieuro.Iltotaledegliinvestimentiè di 110 milioni di euro: 70 milioni di euro ap-portatidalle impreseprivate,40milionidallamano pubblica (il 40% dall’Unione europea,il 40% dallo Stato e il 20% dalla Regione Pie-monte,fonteorainviadiprosciugamentoperlacrisideicontipubblicilocali).C’èpoiilven-turecapital.Intuttoicapitalidirischioappor-tati da operatori professionali ammontano a43 milioni di euro, per la maggior parte con-centrati sullesocietàAAAeCreabilisThera-peutics.Inquestacifrasitrovanoanchei6mi-lioniraccoltidaEporgenfra71sociprivati(in

particolare professionisti e imprenditori diIvrea e di Biella) e investiti in 11 start-up delparco.«Duediesse,GenovaxeSmile–spiegailvicepresidentediEporgen,LucianoStabile,anch’egli amicoe sodale diSilvano Fumero–leabbiamoceduteconsoddisfazioneaimpre-se farmaceutiche italiane. Entro il 30 marzocompleteremo un altro aumento di capitaleda1milionedieuro».Soldipubbliciecapitaliprivati. Ricerca e industria. «Di fatto – dice il

presidentedelBioparcoRiccardoBor–abbia-mo trovato un equilibrio gestionale fra le di-verse anime del parco. La macchina va». Lapiccola "macchina" scientifico-industriale diColleretto ha precise caratteristiche che lapongonoaunadistanzaugualedaidueestre-miitaliani.Seaunestremosi trovailKilome-tro Rosso di Bergamo, in cui tutto è privato,all’altro c’è l’Area Science Park di Trieste, apredominanza pubblica. In mezzo, ecco ilBioindustryParkdelCanavese:capitalesocia-leegovernance inmanoaisocipubblici, indi-rizzistrategicieinvestimentiappannaggioan-che(esoprattutto)deiprivati.

Il 40% del capitale è di Finpiemonte, la fi-nanziaria della Regione Piemonte, e il 23% èdellaProvinciadiTorino. Icriteridigestioneoperativasonodaimpresaprivata.Ilgovernosocietario è profondamente influenzato daquesta natura pubblica. «Mi pare naturaleche gli azionisti esprimano i vertici», dicel’amministratore delegato Alberta Pasquero,"espressione" dalla Provincia di Torino, gui-datadall’esponentedelPdAntonioSaitta.Pa-squeroèunapiccola imprenditricenel setto-redellosviluppolocale.ÈstataunaesponentedilungocorsodelPcipiemontese.Oggiècon-sigliere comunale del Pd a Ivrea. «E, poi, co-medire–aggiungePasquero–unostudia». IlpresidenteBor, "indicato"dallaFinpiemonteespressionedellaRegioneoggiguidatadalle-ghistaRobertoCota,è inveceunmanagerin-formatico. Anche lui è una persona intellet-tualmenteonesta.NonfafintadiabitareinunaltroPaese:«Nonsapevonulladibiotecnolo-gie. Da quando faccio il presidente, mi sonoinformato,holetto».

QuinessunopensadiessereaCambridgeo

nella Silicon Valley. Questa è l’Italia. Però, lecose dentro al parco funzionano. In un para-digma italiano, ma funzionano. Il problema èquello che accade fuori. «Come va l’investi-mentoa Singen, inGermania? Bene–rispon-de Fulvio Uggeri, direttore del Centro Ricer-chedellaBracco–Certo,comeaziendaitalia-na,avremmopreferitorealizzarloqui.Aveva-mocompratoilterreno,fattoilprogettodiba-se, richiesto le autorizzazioni ai comuni. Lecondizioni del sistema italiano, con la Regio-ne Piemonte, non erano però paragonabili aquelle garantite dalla Germania. Peccato, sa-rebbe stato un investimento da 100 milioni,con una ricaduta diretta di 150 posti di lavo-ro». Questo iter è valso con tutte le ultimegiunte: i berluscones di Enzo Ghigo, i demo-cratdiMercedesBressoeeileghistidiCota.

Un altro disallineamento fra sistemi pro-duttivinazionaliè rappresentato dalmecca-nismo di regolazione delle attività, un ele-mento fondamentale nelle biotecnologie enella medicina, come spiega Enrico De Ma-ria,amministratoredelegatodiAAAItalia,lacui capogruppo è una società francese natadauno spin-off delCern. «Prendiamo la me-dicina nucleare – afferma De Maria – il no-strointeressedimercatosarebbespecificata-menteitaliano.Glispecialistiitalianidimedi-cinanuclearehannounpesoimportantenel-la comunità scientifica europea. Peccatoche, proprio da noi, il mix di regolazione, diburocrazia e di vincoli autorizzativi alla finerendaognicosamoltocomplicata».

Lanaturadellebiotecnologieèestramen-te complessa. Ci sono profili regolatori nonsemplici da maneggiare. Gli investimentihanno prospettive di lunghissimo periodo.E, nonostante la possibilità di fare businessper le Pmi nei segmenti lasciati scoperti daBig Pharma, esiste un alto profilo di rischio.Elementi spesso sconosciuti al contesto ita-liano. Come hanno sperimentato quelli diEporgen.«Siamosottoiraggixdell’AgenziadelleEntratediIvrea–raccontailvicepresi-denteStabile–chevuoledeichiarimentiper-ché, osservando le nostre partecipate, si èformata il sospetto che siano società di co-modo,datochesonoprivedifatturato.Lari-cerca,intuttoilmondo,funzionacosì:haiin-genti spese di ricerca, non fatturi per anni eti auguri di vendere con lucro un brevetto auna grande società. Speriamo di riuscire afarlocapireancheai funzionaridelfisco».

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Fralestart-updiCollerettoGiacosasitrovanoduedistintimodelli,industrialiefinanziari.Chidecidedi

farericercaesviluppo.Echi, invece,scegliediposiziarsisuiservizi.Nelprimocasoservonosoldi,tantisoldi.Magarifallisci.Ma,secelafai,diventiricco.Nelsecondocaso,ilcapitalenecessarioèbenpiùesiguo.Larottaèrelativamentepiùsemplice.Èperòimprobabilechetu,ungiorno,possaguadagnaredeldenarovero.IlprimosegmentoèrappresentatodaCreabilisTherapeutics.IlsecondodaProcelltech.CreabilisèlasocietàpiùmaturadelBioparco.Stasviluppandounamolecoladisintesi-laCT327-destinataaltrattamentodelprurito:soprattuttonellapsioriasienelladermatiteatopica.«Alcunisorridonoalpensierodelprurito-spiegaSilvioTraversa,direttorescientifico-inrealtà,perchisoffredicertepatologie,èunproblemadrammatico».Questomercato,difattoancoravergine,vale750milionidieuroall’anno.Creabilisèstatafondatanel2003aColleretto,doveottoricercatorisidedicanoallaricercapreclinica.OggiilquartiergeneraleèaCanterbury,inInghilterra.IlKentospitavalaPfizer.Cinquemilascienziati.QuandolaPfizerhachiuso,questopatrimoniosièinpartedisperso.«Allora-diceTraversa-abbiamosceltodiaprirelà.OraaCanterburyabbiamo12ricercatori.NelnostrosettorevabenefarelaricercapreclinicainItalia,malosviluppoclinicoeilquartiergeneraledevonoessereinInghilterra».L’amministratoredelegatodelgruppoèEliotForster,giàacapodelleattivitàasiatichediPfizer.Oggiilmanagementeisocifondatori(lafamigliaFumeroeAlfredoBoni,unimprenditorecanavesanoattivoneiserviziall’industria)hannoil31%delcapitale.Cisonopoiifondidiventurecapital:gliamericanidiAbbVieBiotechVentureshannoil6%,ifrancesidiSofinnovail41%einorvegesidiNeomedil22percento.«Apartelaprimasottoscrizioneda6milionidieuro-spiegaTraversa-cisonostatialtridueaumentidicapitaleda35milionidieuro».L’altromodelloèappuntorappresentatodaProcelltech.LapresidenteèVittoriaArdissone,unaunder40conlaureainbiologiaaTorinoePh.D.inimmunologiaaGenova.Conuncapitalesocialedi100milaeuroeunprestitoobbligazionarioconvertibileda500milaeuro,leieisuoisocihannofondatonelgiugnodel2009unaaziendachefatturacirca300milaeuroall’anno.«Offriamoservizidiricercaedisviluppoelavoriamosufarmacibiotecnologicipercontodiimpresepiùgrandi»,sottolineaArdissone.LaProcelltechdevesciogliereunnodostrategico.NeiprossimiannidovràconnettersibeneainetworkinternazionalidiBigPharmaedelbiotech.«Ancheperché-notaArdissone-nonesistonovereepropriemultinazionaliitaliane».Questovaleperl’Italia.Dentrolaquestioneitaliana,c’èpoiunaquestionecanavesana,inparticolareperquantoriguardalalogististica.LalineaferroviariadicollegamentofraIvreaeChivassohaunsolobinario.L’autostradaTorino-AostaèfralepiùcaredelPaese.«Nonèfacileconvincereiricercatoridifuori,perfinoquellitorinesi,avenirealavorarequiaColleretto»,notaArdissone.

P. Br.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le prospettive

Natascia RonchettiBOLOGNA

Oltre duemila interventi di supporto, 17reti di impresa per la ricerca, 25 progetti chesono riusciti ad attrarre risorse per più di 304milioni. Inaugurato ieri, il Cerr,consorzioperla ricerca tra le associazioni industrialidell’Emilia Romagna, è in realtà già ampia-mente rodato. Un ponte tra mondo delle im-prese, da un lato, e mondo delle università edei centri di ricerca dall’altro, ora più vicinigrazie a un servizio operativo dalla fine 2011,cheassicuraalle impresemassimariservatez-zama ancheefficienzaedefficacia.

Costituito nel pieno della recessione, hagià coinvolto 250 imprese e tenuto a battesi-mo 15 tavoli di confronto su tecnologie abili-tanti e partecipazione ai cluster nazionali.«Perché è proprio nei momenti di crisi – diceil presidente degli industriali emiliano roma-gnoli,MaurizioMarchesini–chebisognafare

ricerca e innovazione, che sono driver di cre-scita». Sponda istituzionale offerta dalla Re-gione, alcuni successi come quello ottenutoda duePmi chesono riuscite ad aggiudicarsi ifinanziamenti (2,8 milioni) sul settimo pro-grammaquadro, altre risorse da Regione,mi-nistero degli Affari esteri, progetto ClusterCentro-Nord, progettoSmart Cities.

«Losvilupposi fasull’innovazione–spiegaDiana Bracco, vice presidente di Confindu-stria con delega alla ricerca e all’innovazione,a Bologna per il taglio del nastro – che devepermeare il mondo delle imprese e i centri diricercama anchetutto il sistemadella pubbli-ca amministrazione». Ma se le aziende gli in-vestimenti su ricerca e innovazione sono an-checostretteafarlipermisurarsiconilmerca-

to, sempre più severo, «Confindustria – ag-giunge Bracco – continua a insistere su un si-stemadiinnovazioneinlineaconinostricom-petitor, grazie al credito di imposta struttura-leemaggioratosullecommessecheriguarda-no la ricerca». Anche perché all’orizzonte c’èHorizon 2020, il nuovo programma della Ueper il finanziamento della ricerca e dell’inno-vazione, in dirittura d’arrivo (2014-2020). Sulpiatto ci sono qualcosa come circa 80 miliar-di.«EnoivogliamoandareinEuropaaprende-relanostraparte»,spiegaBracco.Pienacondi-visione degli obiettivi con la Regione, che hamessoincampolaretedei tecnopoliperil tra-sferimento tecnologico alle imprese. «Abbia-mo lavorato con una convinzione di fondo, ilnostromessaggioèlacrescita»,dicel’assesso-reregionalealleAttivitàproduttiveGianCar-lo Muzzarelli. Green economy, saperi e com-petenze,made in Italy i capisaldideibandi re-gionali, orientati «a sostenere le imprese chestanno nel mondo – prosegue Muzzarelli – eche fanno innovazione ma anche che creanooccupazione, che si impegnano ad assume-re».Cerr,giàaccreditataallaRetedell’altatec-nologia della Regione, fornisce assistenzastrategica alle imprese lungo tutto il ciclo diinnovazione,permigliorarnelacompetitivitàcon servizi di tutorship e networking, checomprendono anche il sostegno alla creazio-nediretidi impresaper laricercaeindividua-zionedipartner internazionali.

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Al Bioindustry Parkispirati dagli OlivettiSilvia, sorella di Adriano, costruì qui i primi laboratoriinsieme al marito, il chimico alsaziano Antoine Marxer

LE CIFRE E LE STRATEGIEDuemila interventi di supporto,304 milioni di risorse attratteDiana Bracco: «Lo sviluppo si fasull’innovazione, anche la Padeve introdurlo nel suo sistema»

ILRATINGDELSOLE

Esperimenti. Una ricercatrice al lavoro in uno dei laboratori biotech presenti al Biondustry Parkdi Colleretto Giacosa, località che si trova nel Canavese, in provincia di Torino

SU INTERNET

Il nostro viaggio nel cuoredei distretti tecnologici italiani

CONGIUNTURAUnioncamere: dall’exportle speranze della ripresa«L’exportè l’unico indicatoreche,nelleprevisionidelle impresemanifatturiere,mostrasegnali positivieaccende lesperanzediunaripresadell’economiaanchese ibeneficidella competitivitàesteradeinostri prodotti sarannocoltiprevalentementedalle impresesettentrionali,Nord Ovest in testa». Èquesta l’indicazioneche emergedall’indaginecongiunturale effettuatadalCentrostudidiUnioncamere relativaal IVtrimestre2012ealle previsioni per il Itrimestre2013.«Le incertezzedel mercatointernocontinuanoafarsi sentiresulnostrosistemaproduttivo», commenta ilpresidentediUnioncamere,FerruccioDardanello.«Dopo avervissutounperiodonataliziodecisamentesotto tonoeaverdatocorso aunastagione dei saldichesembranon aver dato i risultatidesiderati,ilcommercio al dettagliosi apprestaadiniziareunanuovafase all’insegna dellariduzionedelle vendite. Il contestodidifficoltàcomplessivosembra colpireanchele impresedella filiera turisticache

pure,almenonelleareedi montagna,dovrebbeproprio inquesti mesisperimentare leperformance migliori».

ASSOLOMBARDAIndicati i saggi per l’elezionedel nuovo presidenteInvistadell’assembleadi giugno, chenominerà il successore diAlbertoMeomartinialla guidadi Assolombardaper ilprossimoquadriennio, la Giuntadell’associazionehaeletto ieri icomponentidella Commissione didesignazionescegliendoli tra personeconsignificativaconoscenzadel sistemaconfindustrialee inrappresentanzadiimpreseassociatesia manifatturierechedeiservizi, siapiccoleche grandi.LaCommissione,chesi è immediatamenteinsediata,ècompostada: Benito Benedini(pastpresident Assolombarda),PatriziaGiangrossi(presidente gruppomerceologicosistema modadiAssolombarda)eGian FrancescoImperiali (consigliere incaricatoAssolombardaper le relazioni industriali eaffarisociali). I saggi inizierannoora la piùampiaconsultazionedella base associativaal fine di individuareuna opiù candidaturedasottoporrealla Giuntache avrà ilcompitodidesignare ilnuovo presidentechesarà poieletto dall’assemblea generalediAssolombarda ilprossimo10giugno.

18. Il biotech del Canavese (Piemonte)Il modello di business raccorda pubblico e privati e integrai grandi investimenti (Bracco e Merck Serono) con le start up

EMILIAROMAGNA

.com

3CAPACITÀ DI ACCEDERE AI FONDIFinora,disoldinesonoarrivati.Adesso,conlacrisideicontipubblici, inprimisregionali, lecosepotrebberocambiare

LA STRUTTURAFatturato annuo da 5 milioni,capitale sociale di 12,5:le aziende operative sono 29Dal venture capital 43 milioniconcentrati su AAA e su Creabilis

3RAPPORTO IMPRESE RICERCALestartuphannounrapportostrettoconlaricerca,dedicandosialleattivitàlasciateliberedaibigplayerooffrendoloroservizi

I PROGETTI

PIEMONTEPIEMONTE

VALLE D’AOSTAVALLE D’AOSTA BiellaBiella

VercelliVercelli

TorinoTorinoAlessandriaAlessandria

AstiAsti

PIEMONTE

VALLE D’AOSTA Biella

CollerettoGiacosaGiacosa

CollerettoGiacosa

Vercelli

TorinoAlessandria

Asti

BioindustryBioindustryParkParkBioindustryPark

N

3km0

Tra molecoledi sintesie forti difficoltàlogistiche

2INTERNAZIONALIZZAZIONESialestrutturedelBioparcosialeaziendesonobenintegratenelcircuitointernazionaledellaricercaedell’industriabiotech

2GRADO DI APERTURAPesanoideficitdelsistemalocale.Il linkaimercati(peresempiodellavoro)èipotecatodallamarginalità(logistica)delCanavese

Strumenti. Inaugurato ieri il Consorzio Cerr che favorisce l’incontro tra atenei e Pmi

Bologna diventa crocevia per i cluster

I distretti della ricercaL’INDUSTRIAEIPOLIDELL’INNOVAZIONE

La due ruote super veloceUnamotociclettaelettricacheviaggiaa220chilometriorari,nonproduceemissioniedèaimpattoacusticozero.IlprototipoèstatorealizzatograzieaifinanziamentidelministeroagliAffariesterinelprogrammadicollaborazionetraItaliaeIsraeleedèunodeiprogettidiricercasviluppatipropriograzieaCerr,chehapromossol’ideaefacilitatoiltrasferimentotecnologicoFarmaci d’avanguardiaTraiprogettineiqualihagiocatounruolodiprimopianoilconsorzioemilianoromagnoloanchequellicheriguardanonuovipathdisintesiperfarmaci,conunnuovoprocessodiestrazioneepurificazionediprincipiattivi,enuovibiomakersdautilizzarenelsettoreoncologicoTra cuscinetti intelligenti e SismocellC’èpoilosviluppodicuscinetti intelligentiinfibradicarbonio,grazieasensoriotticinanostrutturati,eilprogettoSismocell,perladissipazionedell’azionesismicainacciaioefibradicarbonio.Stampaintelligente,infine,conScrypi,ingradodirilevaremalfunzionamenti

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32 Impresa & territori Il Sole 24 OreMercoledì 27 Marzo2013 - N. 85

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La formula del B2B tematico piace alsettore dell’Ict che mette da parte fiere edesposizioni e punta sul matching perincrociare domanda e offerta in tema diinnovazione e nuove applicazioni.L’appuntamento a Torino è per il prossimo18 e 19 aprile: torna il Tosm – Torinosoftware and system meeting – una duegiorni organizzata da Camera dicommercio e Unione industriale.Appuntamento di primavera dedicato allefiliere Digital media, eTourism, Beniculturali e Smart Energy & Smart Building,oltre che Finance & Digital Payments eSecurity per le applicazioni nel turismo,nei musei e per i beni culturali. Più di trentagli operatori nazionali e internazionaliinteressati a soluzioni tecnologiche peredifici intelligenti e a basso consumo, perrestauri degli edifici storici con soluzionepiù efficienti, per la digitalizzazione deicontenuti, la promozione e il mobilemarketing. Dal 3 aprile sul sitowww.tosm.it al via la richiesta diappuntamenti da parte delle impreseinteressate a presentarsi sul mercato.

F. Gre.© RIPRODUZIONE RISERVATA

1CAPACITÀ DI REGISTRARE BREVETTINonostantelabuonaperformanceperilnumerodibrevettiregistrati,serveunamarciainpiùnellafasedisviluppoeingegnerizzazionedeiprocessi

BASSO

Il punteggioAttraversounagrigliadi14variabiliciascundistrettoèdefinitoneisuoipuntidiforzaedidebolezza.Valduggiaresistegrazieallafilieralocale,allaflessibilitàeallafortespintadell’export.Dimensionieproduttivitàilimiti.

1CAPACITÀ DI FARE RETEL’esperienzadecennalediTorinowirelessharadicatonell’arealacapacitàdiconnettersifraimpresesoprattuttoinchiavedisviluppodelletecnologieSmart

BUONA

DISCRETO

PUNTI DI DEBOLEZZA

INSUFFICIENTE

SCARSA

SulsitodelSole24Ore,inun’appositasezione,sonodisponibiligliarticoliegliapprofondimentideinostri inviati,fruttodelviaggiocondottoall’internodeidistrettitecnologiciitalianipresentinellediverseregioni

ILGIUDIZIO

ALTA

MATCHING SU INNOVAZIONE

Il Tosm fa incontrarei protagonistidelle filiere digitali

Filomena GrecoTORINO

Nel suo identikit c’è il numero più altodiaddettinell’Icttraleregioniitalianeecir-cail20%deibrevettinazionali. IlPiemonteèterradi innovazionetecnologicaeintem-pi di sviluppo delle Smart thecnologies, ilpolo dell’Ict scommette di vivere la sua se-conda giovinezza. A cominciare dalla pro-

vinciadiTorinodovesicontanocirca7mi-la aziende del comparto e una tradizioneche affonda le sue radici nell’epoca dellaOlivettidi Ivrea.

Gli ingredienti in campo sono molti: laFondazione Torino wireless, nata nel 2002per agire da facilitatore e da promotore difiliere produttive (tra i soci fondatori Ale-nia Aeronautica, il Centro ricerche Fiat,STMicroelectronics, Telecom Italia, Tele-spazio); il polo di innovazione Ict costitui-to dall’ente Regione nel 2009, oggi unnetwork con 167 aziende e 11 tra universitàe centri di ricerca, 60 progetti approvatinell’ultimo triennio e investimenti per ol-tre25milioni.Infine,ilClusternazionalede-dicato alle Smart thecnologies – uno degliotto in Italia– istituito nel dicembre scorsosottoilcoordinamentopropriodelPiemon-

te.«Lasfidaperl’IctdiTorino–spiegaLau-ra Morgagni, responsabile della Fondazio-neTorino Wireless – è fare il salto di quali-tà, superare la prospettiva di territorio edentrare in un’ottica di cluster nazionalecheguarda all’Europa».

Afaredapalestrasarannoi4progettiap-provatidalMiurintemadiSmarttechnolo-giesdelvaloredi43milioni,conricaduteinterrapiemonteseper9milioni.Entroilme-sediaprile,spiegaLauraMorgagni,saràco-stituitoilconsorzioincapoalClustermen-tre entro il primo semestre dell’anno saràpronto il Modello di servizio destinato alleimprese, ancora in fase di definizione, eche dovrebbe prevedere il sostegno all’in-ternazionalizzazione,ilsupportonelleana-lisidimercato,finoall’assistenzaperlapar-tecipazione ai bandi. Nella seconda partedell’annosiavvierà il lavoroveroepropriodicoinvolgimento delle imprese.

In campo anche i 12 progetti ammessi afinanziamento–nellaprimafasedivaluta-zione – sul bando del ministero dell’Istru-zione "Smart Cities and communities"con l’endorsement della Città di Torino evalore per 183 milioni, progetti in corsaper l’ok nella seconda fase di valutazioneche si chiuderà il 30 aprile, prima del pas-saggio alla fase esecutiva vera e propria.«Il polo piemontese – aggiunge ancoraMorgagni–potràfareladifferenzasostan-zialmente su due filoni, lo sviluppo delleapplicazioni Ict per la mobilità e il temadell’efficientamento energetico».

Secondo per importanza in provincia diTorinodopolameccanica, dunque, il com-partodell’Ictèchiamatoinuncertosensoacambiare pelle e cercare nuovi filoni dimercato. Non ha dubbi Andrea Giacardi,nuovo presidente della sezione Ictdell’Unione industriale di Torino: «L’Ictpiemontese conta numeri significativi mailmomentostoricoattuale–sottolineaGia-cardi – è caratterizzato da una forte crisi,visto anche il calo degli investimenti dellaPanellaregionepercirca60milioni.Allorabisognatrovare mercatoaltrove, sviluppa-re nuovi filoni, altrimenti il rischio è il ridi-mensionamento».Inquestopassaggiodeli-cato,dunque,leiniziativeincamposonoes-senziali per sostenere lo sviluppo, «a pattoche le aziende stesse – riprende Giacardi –cambino pelle puntando su un modello

nonpiù incentrato sui servizima sullapro-gettualità, per questo servono investimen-tie risorseper formazione e innovazione».Risorse che possono arrivare dalla nuovafasediprogettualitàsulletecnologiesmart,«a patto che in Italia – conclude Giacardi –come in Europa le risorse vengano messein campo in tempi rapidi, altrimenti il ri-schioècheleimpresefaccianounpassoin-dietroa causadellascarsa liquidità».

Razionalizzare gli strumenti in campo,garantire dinamiche veloci per rendere di-sponibili risorse e, infine, massimizzare irapporti tra Pmi e grandi aziende. «Senza

gli operatori più pesanti, a cominciare daTelecom,nonsifastrada»aggiungeGiacar-di. Un tema che ha molto a che fare con lacapacità del territorio non soltanto di regi-strare brevetti ma anche di svilupparli intermini industriali.

La capacità di fare rete, in un’ottica diprogramma e di filiera, ha caratterizzato illavoro del polo di innovazione da cui sonoscaturiti progetti come "Autumn", svilup-patodaAkhela, insiemealle pmiExperien-tiaeSsbProgetti,accantoall’IstitutoMarioBoella: il teamharealizzatounnuovosiste-madiinterazionetrauomoeveicolofinaliz-zato ad aumentare la sicurezza nella guidadelveicolo,grazieall’usodelparabrezzaco-medisplay.Oppure"FaPre",nelsettoreho-mecare,unsistemadiprevenzioneemoni-toraggio delle cadute degli anziani con unapproccio innovativo basato sull’utilizzodomesticodiuna rete di sensori intelligen-ti. Progetto che fa capo alla Reply, accantoalle pmi C System e Dynamic Fun, sempreconl’IstitutoMarioBoella.«Ilnostroobiet-tivoprimario–spiegaGianmarcoPiola,re-sponsabile del Polo di innovazione – è svi-luppare prototipi da avviare alla fase di in-dustrializzazione, attraverso le call per glistudi di fattibilità. Per sviluppare i contattielepartnershiptraleaziendepuntiamosulformat del "corporate meeting", presenta-zioni sintetiche delle imprese, raccolta diinformazioni sotto forma di schede, in vi-stadi incontriB2B».

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Il caso

TORINO

Unaapp perregalareun branomusicaledurante unconcerto.Oppureundispositivo luminoso

daapplicare inacqua,che segna il tempodurante la preparazione atleticadellanazionale italianadi nuoto.O,ancora, ilRiparautoon line,acui si puòchiedere unpreventivoselezionandola propriazonadi interesse.Sono32 lestart-upospitatenell’Incubatoredel Politecnicodi Torino.Dall’Ictpuro, al compartomeccanotech,almedicale, conuna sezionenuovadedicataalle imprese interneteduemilionidieuro all’annodi equity investiti.L’ambizione?«Non saremomaicompetitivicome laSilicon Valley–diceMarcoCantamessa,presidente eaddi I3P–mapossiamo ambirea trasformare lanostramanifattura tradizionale inunamanifatturadel XXIsecoloe puntareasvilupparesoluzioni Ict daapplicareaidiversisettori economici».

Sotto le insegnedel Polisi staevolvendol’esperienzadella Safen,societàdiengineeringchesviluppabrevettiperpneumotrasformatori.Tradotto,portaavanti soluzioni per ilcontrollodei fluidi inambito industriale.Nelcaso particolare,hacreato unostrumentoche permette, se inserito suunalineaproduttiva,di ridurre lapressionedurante le lavorazionisenzadisperdere l’energia, ripagandosi inmenodiunanno.Esempioclassico disoluzioni innovativeapplicate alavorazioni tradizionali.«Un’aziendapartitagrazieaun businessangel–spiegaCantamessa–eche haun rapportoimportanteconungrossogruppoindustrialeper unafornitura pilota».Ambitidiversi,modelli dibusinessritagliati sumisura asecondadellastartup.Comeper ProxToMe, la appnata traTorinoeSan Franciscoeche attraverso ilbluetoohe inambienteDropox è ingradodigarantire loscambiodi filee dati, ancheconsistenti, trapersone vicine.«Unaideabrillante,che sta prendendopiede oltrecheper idocumenti anche,adesempio,per la musica,un’ideache si innesta –spiegaCantamessa –suunatecnologiamolto importante, ingradodi garantire ilriconoscimentoin prossimitàconbluetoohenon conwi-fi(energeticamentepiù dispendioso)e chehagrandipotenzialitàdi sviluppo anchenelsettoredeipagamenti». Imprenditoripiùricercatorepiùbusinessangelè statoloschematipo per lo sviluppo dellaNisoBiomed,aziendanata inI3P cheharicevuto la certificazioneper il suodispositivomedico ingrado dieffettuareesami in temporeale sui succhigastricidurante legastroscopie. Giàsul mercatoancheiprodottidi Aquatech,una delleaziendeitaliane presenti alle OlimpiadidiLondraconidispositiviper ilnuotoe conunfatturato realizzatoal 100per 100all’estero.Un segno, tra glialtri, chel’Italia, comesottolinea Cantamessa,«nonèun Paese sempliceperunastart-up,che vasostenuta in fase inizialeesviluppatanel tempo». Accantoaibusinessangel,dunque, servonoilventurecapital e l’attenzionedaparte diinvestitorie grandiaziende verso leimprese innovative.

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PUNTI DI FORZA

Una Silicon Valley lungo il PoIntorno al capoluogo piemontese il 20% di tutti i brevetti nazionali

SU INTERNET

Il nostro viaggio nel cuoredei distretti tecnologici italiani

29 Torino wirelessConFondazione,PoloIcteclusterSmarttechnologiesinprovinciailsettoreèsecondoperimportanzasoloallameccanica

ILRATINGDELSOLE

.com

LE CRITICITÀGiacardi (Unione industriale):«Bisogna trovare nuovi mercatiin grado di sopperire al calo Pa»Morgagni: «Occorre entrarein un’ottica europea»

3RAPPORTO IMPRESE E RICERCADaconsiderarepositivamenteilrapprototraimprese,centridiricercadigrandiaziendesulterritorio,Politecnicoealtrienticomel’IstitutoBoella

3INTERNAZIONALIZZAZIONEAncoranonconsolidatal’affermazionedelleaziendedelcompartoIcttorineseall’estero,anchepermancanzadioperatoristranierisulterritorio

N

5 km0

Alpignano

Volpiano

Airasca

Moncalieri

PIEMONTEA4

A6

A55

Torino WirelessTorino WirelessTorino Wireless

Le app crescononell’incubatoredel Politecnico:32 startup attive

MILANO

Tra i diversi modi di sostenere la ri-cerca made in Italy (o comunque quellaeuropea), ci sono anche i finanziamentidi Bruxelles. Ai quali si accede con garee concorsi molto rigorosi, determinatiin base a parametri specifici e stringentideterminati dalla concorrenza tra le di-verse aziende della Ue.

In sostanza, chi presenta i progettipiù attendibili, o almeno quelli che ri-spondono maggiormente ai paletti pre-determinati a Bruxelles, in genere ottie-ne le "sponsorizzazioni" finanziariemaggiormente significative.

Nonperniente ierièstato formalmenteannunciato dalla stessa Bei (Banca euro-peapergliinvestimenti)ilperfezionamen-todelprestito"multicurrency"(cioèinva-lutediriferimento"miste")pariacirca350milionidieuroafavorediStmicroelectro-nics (Stm) – società europea quotata nelleBorse Ue - per i programmi pluriennali diricerca e sviluppo (R&s) del gruppo lea-der inEuropa neisemiconduttori.

Il finanziamento è rimborsabile in ot-

to anni. Il sostegno riguarda il ciclo com-pleto delle attività di ricerca finalizzataalla realizzazione di nuovi dispositivi dipotenza elettronici e sistemi micro-elet-tromeccanici: la ricerca, lo sviluppo deiprodotti e - ovviamente - l’integrazionedei risultati in sistemi integrati su unchip (microprocessore).

In particolare, gli investimenti riguar-dano gli impianti e gli stabilimenti di ri-cerca italiani di Agrate Brianza (vicino aMilano) e Catania in Sicilia.

La cooperazione con l’Unione europeasi inserisce in una tradizione di collabora-zione collaudata tra la Banca dell’Unioneeuropea e la multinazionale Stm (con sta-bilimenti anche in altre parti del mondo,

tracuiSingapore),conoperazionidi "pre-stito finanziario" concluse in passato perleattività di ricercasia inItalia sia inFran-cia. Nello specifico, le risorse andranno asostegno degli investimenti in ricerca esviluppo per applicazioni a forte crescita(prodotti di potenza, Mems e sensori, mi-crocontrollori, analogici avanzati e appli-cazioniper la sanità).

Intanto il gruppo – lo scorso 17 marzo– ha rimborsato, utilizzando liquiditàdisponibile, i residui 350 milioni di eu-ro di "obbligazioni senior" a tasso varia-bile di una emissione originaria di 500milioni di euro.

Sotto l’aspetto tecnico la linea di cre-dito, alla quale la Stm non ha ancora fat-to ricorso, è disponibile anche nell’im-porto equivalente in dollari statuniten-si (per eventuali coperture sul rischiodi cambio) e prevede la possibilità dierogazione dei fondi fino al settembre2014, con scadenza finale di rimborso aotto anni dall’erogazione.

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2CAPACITÀ DI ACCEDERE AI FONDIL’esperienzadelpolodiinnovazionedell’IctedellapartecipazioneaibandiperlosviluppoditecnologiedestinateallaSmartcitiesdimostranofortedinamismo

2RAPPORTI CON IL MONDO SCIENTIFICORestauntemadarilanciareeperfezionarequellodelrapportotrailmondodellaricercaeleimpresedelcompartoIctdiTorinoeprovincia

I distretti della ricercaL’INDUSTRIAEIPOLIDELL’INNOVAZIONE

350milioniIl finanziamento erogatoI fondi erano previsti da un bando europeoper la ricerca vinto dalla multinazionale

Elettronica. Credito di 350 milioni di euro per gli stabilimenti di Agrate e Catania

Bei finanzia la ricerca di Stm

Tecnici al lavoro. Torino, Area di Ricerca Photonics, laboratorio congiunto Istituto Superiore Mario Boella e Politecnico di Torino

Il Sole 24 ORE Eventiwww.formazione.ilsole24ore.com

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Servizio ClientiTel. 02 5660.1887 - Fax 02 [email protected]

INTEGRAZIONE EDIFICIO-IMPIANTOSoluzioni per un obiettivo di efficienzaMilano, 4 aprile 2013 (Ore 09.30-13.00)Sede del Gruppo 24 ORE - Auditorium, Via Monte Rosa 91

Efficienza nella progettazione e integrazione delle soluzioni di impianto con le scelte di recupero del corpo edilizio; questii temi guida dell’evento organizzato da Gruppo 24 ORE in collaborazione con Viessmann che vedrà anche la premiazionedei migliori progetti selezionati dalla Giuria del Concorso di idee 2012 “Progettare la Riqualificazione Efficiente”.

La partecipazione all’evento è libera e gratuita fino ad esaurimento dei posti.

www.formazione.ilsole24ore.com/edificioimpianto

* le immagini fanno riferimento ai progetti vincitori del Concorso di idee 2011 Viessmann

Media partner:

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32 Impresa & territori Il Sole 24 OreMartedì 2 Aprile 2013 - N. 90

BUONA

Il punteggioAttraversounagrigliadi8variabiliciascundistrettoèdefinitoneisuoipuntidiforzaedidebolezza.ATorinolaricercasull’automotiveelameccanicaoggifaiconticonl’assenzadellaFiat.Sonoancorapresentiicentridiavanguardia,anchestranieri.

1ACCESSO AI FINANZIAMENTIIlclustertorinesescontaildeficititalianodiscarsiinvestimentipubblicisullaR&S.Unproblemanonparticolare,magenerale.

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1INTERNAZIONALIZZAZIONENellaTorinopost-egemoniaFiatl’attivitàproduttivaeglispillovertecnologicisonosemprepiùsegnatidaicarmakersstranieri.

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ALTA

BASSO

ILGIUDIZIO

TORINO. Dal nostro inviato

«Senzalanostracaraturatecnologica, i tedeschinonciavrebberopresoin

considerazione».EnzoPacella,addiItaldesign,sintetizzacosì latradizionedell’aziendafondatadaGiorgettoGiugiaronellaprogettazioneenellaprototipazioneatredimensioni.DunqueVolkswagen,cheoggièproprietariadiunodeimarchistoricideldesignitalianoetorinese,nonsièsoltantoinnamoratadell’estetica.Èstataancheattrattadallacomponenteinnovativaneiprocessi industriali.FindaglianniOttanta,Giugiaroèstatounodeiprimicardesignerautilizzareil3D,unatecnologiacheconsenterapiditàeabbattimentodeicostirispettoaiprocessimateriali.Ancoraoggi,ognianno,Italdesigninvesteinmediatremilionidieurosull’informatica.«Questoalloracirendevaunaeccezionerispettoaiconcorrenti-riflettePacella-oggicirendeperfettamenteintegrati inungruppocheinvestemoltissimointecnologia».ItedeschidiVolkswagen.GliamericanidiGeneralMotors.Gli italo-americani(oamericano-italiani,asecondadeipuntidivista)diFiat-Chrysler(oChrysler-Fiat). Ilclustertorinese,dalpuntodivistadell’attivitàindustrialeedellacoagulazionedeifenomeni innovativi,èoggiunsistemaaperto.Dunque,glispillover tendonoadispiegarsisulmedioolungoraggio.Nonsonopiùsoltantolocalizzatiall’internodiunaristrettacintadaziariacoincidenteconilvecchioconcettodiprossimitàgeografica.Succede,così,chelaOlsa(140milionidieurodi fatturatoconicomponentidiilluminazione, 1.200addettiestabilimentiinPolonia,Cina,MessicoeBrasile)fatturiil20%conlaBmweil20%conVolkswagen,duepunti inpiùrispettoaquantofattoconilgruppoFiat.E,dunque,chei transferttecnologici inentrataeinuscitadall’azienda,"intermediati"daunaR&Sparial9%deiricavi,sianoparticolarmentemarcatidalrapportoconlacommittenzatedesca.«Nell’automotive-osservailpresidentedell’OlsaAlbertoPeyrani- l’innovazioneèstandardizzata.Dicerto, l’internazionalizzazionedelsistemalocaletorineseèunfenomenopositivo.Anchese, suuntemacomplessocomel’innovazione, fapremio il tipodiprogettoincuisei impegnatopiuttostocheilPaesedellacommittenza.Èimportantesviluppareprodottidialto livello.NonimportachelacontropartesiaPorscheoMaserati»Anchese,per ildelicatotemadelrapportofrasistemanazionaleemercatiglobali,esisteunaincognitadifondo.«Sì,èverocheglispillover tendonoaesserealungoraggioechelafornituratorinesenonvivepiùlamonoculturaFiat -diceMauroFerrari,vicepresidentedellaWebastoItaliaesoprattuttopresidentediAnfia Componenti - ma è altrettantovero che molte multinazionali dellacomponentistica insediatisi in Italianon possono prescindere dal rapportocon il produttore nazionale. E che, oggi,una produzione limitata a 400milavetture all’anno, come è stato nel 2012,potrebbe costringere molte di esse arivedere i loro piani italiani». Fiat e nonFiat. Ma, sempre, Fiat.

P. Br.© RIPRODUZIONE RISERVATA

DISCRETO

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

SulsitodelSole24Ore,inun’appositasezione,sonodisponibiligliarticoliegliapprofondimentideinostriinviati,fruttodelviaggiocheèstatofattoall’internodeidistrettitecnologiciitalianipresentinellediverseregioni.Unviaggiochehaconsentitodiconosceregliaspettiavoltemenonotieinqualchecasosottovalutatidiunapartedelpaesechehagrandicapacitàdiinnovazionechemettealserviziodelsistemaproduttivo. INSUFFICIENTE

Paolo BriccoTORINO. Dal nostro inviato

Un paesaggio industriale e tecnologicoplasmatoerimodellato.Anchenell’automo-tive.Torinonon èpiù,davvero,Torino.

C’è la retorica pubblica sulla diversifica-zioneeconomicaesulmutamentoculturaledi una città meno "meccanica" di un tempoesemprepiùdiversanell’atteggiamentodeitorinesi verso la vita. Nonostante una crisidurissimaglistranierifrequentanolepastic-cerie con cioccolata e brioche degne dellecortiottocentescheevisitanomuseiegalle-rie, inparticolarediartemoderna,daglialle-stimenti mai banali. E la malinconianell’aria da economia in recessione è attuti-ta dall’immagine delle ragazze in minigon-nasugliskateboardaprendereilprimotepo-reprimaverile,bellissimoilcontrastodeilo-ro sorrisi adolescenziali con le severe geo-metrie diPiazzaSan Carlo.

La vera ragione di questa metamorfosiidentitariaèrappresentata dal suo caratteredi continuità: la sostanza strutturale di unmutamento che, negli ultimi dieci anni, hainvestito anche qui l’industria dell’auto, lasua base manifatturiera e la sua capacità dicreare innovazione, in quel mix di tecnolo-gieedisapereinformalechecaratterizzatut-ti i "carguys", i ragazzidell’auto,daTorinoaDetroit,da Wolfsburga ToyotaCity.

Sergio Marchionne, fra il 2004 e il 2008,salva la Fiat da una condizione prefallimen-tare e, nel 2009, concepisce l’operazioneChrysler. Ilmanager italo-canadesetrova alsuo arrivo un gruppo esangue, indebolitonel core business dai cambiamenti esogenidella geopolitica dell’auto internazionale edalla strategia endogena di diversificazioneattuata dal gruppo torinese degli anni No-vanta,eredità di medio periodo della preva-lenza dell’approccio da conglomerata deldottor Romitie della sconfitta della tenden-za"auto esoloauto" dell’ingegner Ghidella.

Questa condizione generale, allora, si ri-flette anche nelle fabbriche di Torino, conMirafiori sempre più vuota. Fuori, però, lecosedatempostannocambiando. Il rappor-to della subfornitura torinese con i gruppitedeschiefrancesi,findaglianniNovanta,siè intensificato. Nella committenza. E, dun-que,nelleosmositecnologicheamillechilo-metri di distanza fra grande casa produttri-ceepiccoleemedieimpreselocali.Ilrisulta-to di questo stravolgimento è un cluster, inparte informale e in parte formale, in cui -nella inevitabile amalgama di cose Fiat enon Fiat - si delineano anche molti elementiautonomidalgruppo torinese.

In questo reticolo di piccole e medie im-prese si trovano catalizzatori semipubbli-ci come il Mesap, il polo di innovazionedella meccatronica che si trasfondenell’automotive. Ci sono dei robusti nodi"stranieri" come General Motors Power-train Europe, il centro di ricerca sui moto-ridiesel, l’unico al mondo del gruppo ame-ricano, rimasto a Torino dopo lo sciogli-mento nel 2005 dell’alleanza con la Fiat. Ecompaiono dei gangli ibridi, come l’italia-naItaldesigndiGiorgettoGiugiaro,cheog-gi fa parte del gruppo Volkswagen.

Naturalmente–osservaDarioScapaticci,dal1998al2001responsabiledell’innovazio-

ne in Fiat Auto e oggi responsabile tecnicodel Mesap – non esiste una spaccatura fraciò che èFiat eciò che non èFiat. Il contestoe il terreno di coltura è quello di una granderealtà tecnico-industriale novecentesca. Laproiezione, però, è ormai definitivamentecollegata alla dimensione internazionale».Nella dinamica locale-globale, qui a Torinoun esempio di trasfusione Fiat-non Fiat èrappresentatodalcentro di ricercadi Gene-ral Motors, dove non a caso l’amministrato-redelegato(unicoitalianoinquestaposizio-ne in tutto il gruppo) è Pierpaolo Antonioli,uno dei padri del common rail, una innova-zioneconcepitaneglianniNovantadalCen-troRicercheFiatchehadavverocambiato ilmercato dell’automotive. Altrettanto non acaso, qui si sviluppano i motori diesel, in uncontesto metropolitan-industriale che hasempreavutonellamotoristicaunodeipun-ti forti della cultura industriale Fiat. «Qui –spiega Antonioli – vengono concepiti e svi-luppati imotoriagasoliopertutte lemarchedel gruppo. C’è la ricerca. C’è lo sviluppo.C’è l’ingegnerizzazione». Il centro nasce

conl’alleanzasancita fra laFiatdiPaoloFre-sco e la Gm di Rick Wagoner, che si scioglienel 2005. Detroit non smobilita Torino. E,perfinoduranteil tracollofra2008e2009,viinveste 25 milioni di euro. Oggi la cifra com-plessiva è di 50 milioni di euro: tutta spesatasu macchinari e tecnologie, dato che l’edifi-cioèdelPolitecnicodiTorino.Quilavorano535ricercatori,chenel2012hannorealizzato75 brevetti, il 55% del totale europeo e il 7%deltotalemondialediGm.Ognianno,aTori-no, vengono assunte fra le 40 e le 80 perso-ne. I laboratori di prova assomigliano a saleoperatorie, in cui si dà un senso all’immagi-ne del motore "cuore" della macchina: ogninuovoprototipovienefattogirareconattac-cati sensori che ricordano cannule e rileva-tori che sembrano sonde in grado di auscul-tare ogni sua minima reazione meccanicaedelettronica.Ilcentro–dove«lavoranoso-prattutto ragazzi presi dalle facoltà di inge-gneria, preferiamo costruire percorsi inter-ni», dice Pierpaolo Antonioli – è un autenti-co ponte con l’automotive industry interna-zionale, dato che qui si sviluppano i motoriper tutto il gruppo: «Siamo baricentrici ri-spettoalquartiergeneralenegliStatiUnitieainostristabilimentiasiatici,tantodalavora-re su tre turni», specifica l’amministratoredelegato.Questapropensioneinternaziona-le peraltro fa il paio nell’habitat locale congli analoghi flussi di competenze e tecnolo-giefraFiateChryslersullarottaTorino-Au-burn Hills. E si inserisce in un contesto se-gnatodall’attitudinemolecolaredellepicco-le e delle medie imprese, che cercano unaattitudinerazionalizzatrice-nellororappor-to con il mercato e con la ricerca - appuntoin istituzionicomeil Mesap.

Al Mesap, di cui non fa parte il Centro Ri-cercheFiat,operano95impresericonducibi-li all’automotive, oltre due terzi delle qualiconmenodi250addetti.Moltedilorobenefi-cianodell’attivitàsvoltanellaricercaconpo-litecnici e atenei italiani: 10 dei 41 milioni dieurocatalizzatineisuoiprogetti riguardanol’automotive. Nella nuova reticolarità tori-nese, se c’è il grosso nodo General Motors,trova spazio anche Cms che è una sorta di"laboratorio artigiano hi-tech". Vi lavoranoseipersone.Nataquarant’annifacomesatel-lite della Fiat – lastrature e stampi in zonaMirafiori,unclassicodell’industrializzazio-netorinese– hapocoallavoltaallentato i le-gamicon quest’ultima. Oggi realizza pezzi ecomponenti per i prototipi delle auto. Ledue macchine ibride inventate dal Politeni-codiTorino, laXam(benzinaericaricaelet-trica) e la Idra (idrogeno), montano partimeccanicheprototipatedallaCms.

Mauro Tutolo, 40 anni, è un perito mec-canico come lo era suo padre, Amedeo,che fondò l’azienda nell’ormai lontano1973. Snocciola con soddisfazione le uni-versitàconcui la suasocietà lavora:Mode-na, la Sapienza, Firenze. Più, naturalmen-te, il Politenico di Torino. E, senza tanti gi-ri di parole, con il senso pratico di chi ognigiorno si muove fra laboratori e fabbriche,conclude: «Che cosa è successo? È succes-so che, a un certo punto, ci siamo accortiche la Fiat non dava più da mangiare a tut-ti». E si sono organizzati.

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Fra design e hi-tech

Torino accelerasull’auto post FiatIl processo di internazionalizzazione è compiutoI fulcri sono il Mesap e General Motors Powertrain

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Il nostro viaggio nel cuoredei distretti tecnologici italiani

ILRATINGDELSOLE

ARTIGIANATO TECNOLOGICOCms, nata negli Anni 70intorno a Mirafiori, collaboracon il Politecnico: da questapartnership due prototipi ibridia benzina-elettricità e a idrogeno

Componentistica. Operai specializzati al lavoro all’interno dello stabilimentodi Torino di General Motors Powertrain Europe

3RAPPORTO IMPRESE RICERCALeaziendedelcluster,anchelePmi,tendonoainvestireinR&S,soprattuttoallorointerno,sulmodellodellegrandiimprese

30. L’automotive del PiemonteNonostante una crisi durissima e l’importanza degli insediamentistorici del Lingotto la nuova frontiera è fatta da stranieri e Pmi

.com 2GRADO DI APERTURAAncheinquestocaso,ildeficitèsistemico.Ilclusterinformalefaticaatrovareinterlocutoriinistituzioniconbudgetdecrescenti.

3RAPPORTI CON IL MONDO SCIENTIFICOIlrapportoconilPolitecnicodiTorinoèbuono.Moltomenointensoillegameconleuniversitàpiemontesi.

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I prototipi in 3 Ddi Giugiaroper convincereVolkswagen

2CAPACITA’ DI FARE RETEImeccanismidiclusterizzazioneconsentonoladiffusionedeglispillovertecnologiciprovenientidallegrandiimprese

I distretti della ricercaL’INDUSTRIAEIPOLIDELL’INNOVAZIONE