Laboratorio di scuola politica
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Transcript of Laboratorio di scuola politica
Laboratorio di scuola politica proposte di buon senso per il bene comune
A cura di Giuseppe Carpentieri http://peppecarpentieri.wordpress.com
Qualcosa” che non va, creative commons;, ediz. 2014, su scribd, calameo, Issuu
Prosperanza, creative commons, 2014, su calameo, Issuu Dalla resilienza alla rigenerazione, creative commons, 2014, su Issuu
Piccoli consigli per vivere la fine di un’epoca e l’inizio di un cambio di paradigma culturale utile all’evoluzione delle comunità.
gennaio 2014 giugno 2014
Creare un gruppo attivo
Accesso alla conoscenza
Condivisione delle
conoscenze e delle esperienze
Elaborazione degli obiettivi
• Stabilire un obiettivo condiviso e perseguirlo con metodi e strumenti
• L’uso di competenze “specifiche forti” e l’uso di competenze “trasversali”
• Usare il metodo della visione: immaginare la comunità che vogliamo
Visione politica
Obiettivo condiviso competenze visione
Attitudini per un politico e per un gruppo di persone (“competenze specifiche forti”)
regole, democrazia,
trasparenza e partecipazione
Competenze specifiche
Conoscenze e ricerca
Valori
Attitudini per un politico e per un gruppo di persone (“competenze trasversali”)
Gestire le emozioni
Comunicare
Guidare, motivare e valorizzare
Gestire le relazioni ed i
conflitti
Negoziare
Attitudini per un gruppo di persone
flessibilità
Sperimentare altri punti di vista
Incontrare effettivamente le
persone
Disponibilità a capire
Attitudini per un politico e per un gruppo di persone
esperienza
feedback Generalizzazione
teorizzazione
Proiezione futura
Si riparte
1
Percorso di apprendimento
• Per il gruppo: – Open space technology (sviluppare la creatività
lavorando insieme) – World cafè – Democrazia, uguaglianza, regole e coinvolgimento
attivo
Metodi e strumenti di lavoro
incontri
Progettazione, priorità
Comunicazione, Azioni politiche
La realtà è complessa
scomporre
soluzioni
“Competenze specifiche forti”: incontri, ricerche, Open space
proposte
Valutazione politica collegiale “Competenze trasversali”
Attitudini per un politico e per un gruppo di persone
Attitudini per un politico e per un gruppo di persone
esperienza
feedback Generalizzazione
teorizzazione
Proiezione futura
Si riparte
1
Percorso di apprendimento
Metodo di Auto analisi con l’uso delle mappe mentali
Organizzazioni a rete
nodi • Entità relativamente autoregolate, di dimensioni diversificate (associazione …)
connessioni • Legami fra i nodi, regole e valori condivisi, relazioni, scambi
strutture • Direzione strategica, centro operativo, consulenza
Proprietà operative • Meccanismi di guida e controllo (procedure, norme, manuali ...) • Meccanismi di informazione e comunicazione (sistema informativo, incontri …) • Meccanismi di valutazione, compensazione e sviluppo (valutazioni ...) • Meccanismi di integrazione e coordinamento (gruppi di lavoro, comitati …)
Organizzazioni a rete
associazione
associazione
associazione
associazione
valori
Proprietà operative
obiettivi
Direzione strategica
Nodi della rete Condizioni di appartenenza alla rete
Nodo, associazione • Valori condivisi • Proprietà operative condivise • Obiettivi condivisi • Direzione strategica condivisa
Cultura organizzativa e abilità del coordinamento
• Capacità di avere la visione complessiva di un’intera serie di punti di vista al fine di centrare il problema creatività
•Abilità nel sentire quali sono le vere esigenze delle persone considerando che sono la vera risorsa di un’organizzazione e rispondere per tempo a tali esigenze sensibilità
• Capacità di intuire il futuro e di costruirlo secondo un progetto profondamente sentito visione
• Capacità di adattarsi facilmente versatilità
• Essere in grado di eliminare le attività dispersive e di concentrare gli sforzi e le risorse verso i cambiamenti importanti focalizzazione
• Capacità di gestire e vivere le prospettive a lungo termine, anziché ricerca i risultati immediati pazienza
Creare ed immaginare
• Accrescere la tecnica delle visioni
• Immaginare luoghi ideali e progettarli
• Adattare le visioni ai mezzi locali ed alle capacità individuali e collettive
La politica è comunicazione Secondo wikipeda: i media sociali come un gruppo di applicazioni Internet basate sui presupposti ideologici e tecnologici del Web 2.0 che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti I social media rappresentano fondamentalmente un cambiamento nel modo in cui la gente apprende, legge e condivide informazioni e contenuti. In essi si verifica una fusione tra sociologia e tecnologia che trasforma il monologo (da uno a molti) in dialogo (da molti a molti) e ha luogo una democratizzazione dell'informazione che trasforma le persone da fruitori di contenuti ad editori.
comunicazione
Web 2.0
abilità competenze
Approcci • Capire lo Stato così com’è e progettarne uno
diverso • Capire i bisogni reali umani e progettare una
società adeguata
• Fare entrambe le cose?! Competenze
specifiche forti
Competenze trasversali
Conoscenze e soluzioni
creative
Approcci • Per capire lo Stato così com’è abbiamo
bisogno di “competenze specifiche forti” e per proporne un cambiamento abbiamo bisogno del consenso popolare
• Per capire i bisogni reali dobbiamo conoscere noi stessi, e per proporre un cambiamento conforme a questo abbiamo bisogno del consenso popolare
Un ragionevole dubbio Lo psicologo e filosofo umanista Erich Fromm ricorda il
fatto che milioni di persone condividano gli stessi vizi non rendi questi vizi virtù
In una cultura collettiva, giudizi e ragionamenti si basano su quelle che vengono percepite come le verità del paradigma fondamentale. Di conseguenza, se le credenze paradigmatiche di una cultura fossero false o inesatte, la popolazione che avesse consapevolmente operato secondo quelle credenze fallaci esprimerebbe collettivamente giudizi e ragionamenti di cattiva qualità.
• Fonte: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizioni 2010, pag.258
Iniziare dalla riflessione
Accesso alla conoscenza
Sintesi visioni di politica economica • (1989) Politica post ideologica (fine dei regimi autoritari: nazi-
fascismo [1944] e comunismo) – Economia del debito (modello della crescita quantitativa)
• Capitalismo: – Pensiero Liberista (o neo liberista) [Reagan&Thatcher], (modello
della crescita) – Pensiero keynesiano (modello della crescita)
• Finanza ed implosione (Hyman Minsky) dell’economia del debito (crescita) e fine dei partiti otto-novecenteschi (?), cosa ci attende?
• Picco del petrolio e fine dell’era industriale • Esiste un altro modello? SI, uscire dall’economia del debito ed
adozione dell’approccio qualitativo rispettoso della democrazia e delle leggi della fisica, la bioeconomia.
Feudalesimo elitario
1968. Colpo di Stato: manuale pratico di Edward Luttwak [...] “Il colpo di stato si attua traendo vantaggio da questo comportamento meccanico: durante il golpe, perché usa parti dell’apparato dello stato per appropriarsi il controllo delle leve; dopo, perché il valore delle leve dipende dal fatto che lo stato è una macchina“. Chi sono i congiurati migliori? Ecco come li descrive Luttwak (p. 35): ” Tutto il potere, tutta la partecipazione, è nelle mani di una piccola élite istruita, benestante e sicura, e quindi radicalmente differente dalla vasta maggioranza dei suoi concittadini, praticamente una razza a parte. Le masse riconoscono questa realtà e accettano il monopolio del potere dell’élite, salvo che qualche esazione insopportabile porti a una rivolta disperata [...]
2011
2009
2012
Commissione e Consiglio
direttive
cittadini
Bilderberg, Trilaterale, CFR,
WTO, BCE
Borse telematiche
USA & UE (Governi e Parlamenti)
Gerarchia: modello verticale feudale, controllo autoritario, forza militare e servizi segreti.
La moneta è uno strumento non è ricchezza
Accesso alle tecnologie utili
Libertà e consumo
consapevole
Uscire dall’economia
del debito
Stampare moneta sovrana
Istruzione, ricerca,
innovazione e tecnologie utili
Bisogni reali
Democrazia (metodo)
Politica della
risorse (etica)
soluzioni
cittadini
Democrazia (metodo)
Sovranità monetaria
(strumento)
Soluzioni creative
Fotosintesi clorofilliana, risorse naturali, sistemi per trasformare l’energia ed usarla in maniera razionale.
Modello circolare: autopoiesi e democrazia: pluralismo delle idee, crescita, evoluzione.
Disoccupazione, sistemi a confronto
Confronto fra “l’austerità” europea e la “politica espansiva” negli USA, effetti sull’occupazione
Fonte: Paul Krugman, Fuori da questa crisi, adesso! Garzanti, 2013
Indice GINI, diseguaglianza
Italia regina europea delle diseguaglianze. Così la crisi ha impoverito la classe media; 11 marzo 2013 Corriere Sera
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.77 Il problema
è la crescita quantitativa = sprechi
Overshoot Day: il nostro debito con la Terra
Consumare meno e meglio
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Decrescita selettiva del PIL nei paesi occidentali = eliminare gli sprechi
La crisi energetica
Dipendere da una sola fonte non rinnovabile
Condivisione delle
conoscenze e delle
esperienze
Elaborazione degli obiettivi
Picco del petrolio La teoria del picco di Hubbert (detta anche più brevemente picco di Hubbert) è una teoria scientifica (o modello) proposta, nella sua formulazione iniziale, nel 1956 dal geofisico americano Marion King Hubbert, riguardante l'evoluzione temporale della produzione di una qualsiasi risorsa minerale o fonte fossile esauribile o fisicamente limitata.
Oggi siamo nel picco del petrolio e questo significa che la domanda di petrolio è superiore all’offerta (estrazione). Una società che usa il petrolio come risorsa primaria nell’agricoltura, nella produzione di merci, nei trasporti al momento del picco è praticamente in crisi. E’ necessario ripensare e ricordare la società quando non dipendeva dal petrolio e impiegare le nuove tecnologie delle fonti alternative.
Fonte: D. & D. Meadows, J. Randers, I nuovi limiti dello sviluppo, Oscar Mondadori 2006
Picco dei metalli
Fonte: D. & D. Meadows, J. Randers, I nuovi limiti dello sviluppo, Oscar Mondadori 2006, pag. 132
Flusso dei materiali
Efficienza significa ridurre l’uso di materiale ed energia in ogni merce o prestazione grazie a una tecnologia e un’organizzazione ottimizzate, grazie al riciclaggio e alla limitata produzione di rifiuti.
Riduzione dei grandi
consumi con l’efficienza
trasporti
agricoltura
edilizia
energia
Piani nazionali
La crisi della democrazia rappresentativa
Dipendere da una religione: la crescita infinita
Condivisione delle
conoscenze e delle
esperienze
Elaborazione degli obiettivi
Controllo della moneta debito • Banche, SpA, assicurazioni, paradisi fiscali
Serbatoi di pensiero (think tank) • liberismo, pensiero unico
Organizzazioni politiche • Partiti, media
Leggi, norme
La crisi della democrazia rappresentativa
Il modello feudale che provoca diseguaglianze, povertà e violazione dei diritti umani.
Svelare le credenze del PIL • L’affermazione che la crescita economica sia indispensabile per far
crescere l’occupazione viene ripetuta come un mantra benché, a differenza del mantra, non abbia lo scopo di liberare la mente dalla realtà illusoria, ma di avvilupparla in una illusione irreale, priva di riscontri empirici e di fondamenti teorici. Dal 1960 al 1998 in Italia il prodotto interno lordo a prezzi costanti si è più che triplicato, passando da 423.828 a 1.416.055 miliardi di lire (valori a prezzi 1990), la popolazione è cresciuta da 48.967.000 a 57.040.000 abitanti, con un incremento del 16,5 per cento, ma il numero degli occupati è rimasto costantemente intorno ai 20 milioni (erano 20.330.000 nel 1960 e 20.435.000 nel 1998). Una crescita così rilevante non solo non ha fatto crescere l’occupazione in valori assoluti, ma l’ha fatta diminuire in percentuale, dal 41,5 al 35,8 per cento della popolazione. *
*MAURIZIO PALLANTE, “estratto” da Orientare la politica economica e industriale a creare occupazione nelle tecnologie che riducono l’impronta ecologica. Perugia, 9 ottobre 2010
Visione politica • Cambiare i paradigmi culturali per
tendere alla “prosperanza”, attraversando un periodo di transizione. Uscire dall’economia del debito e adottare criteri qualitativi.
• Cos’è la bioeconomia? • Adottare il Benessere Equo e
Sostenibile (BES) come indicatore principale di riferimento
Indicatori della qualità di vita • “Benessere Equo e Sostenibile” (BES) (CNEL ed ISTAT dal 2011, “Gruppo di
indirizzo sulla misura del progresso sulla società italiana” come obiettivo per integrare il PIL) – invece che concentrarsi su un concetto di produzione, quale è il Pil, si deve
privilegiare la misura del benessere economico delle persone; – non esiste una misura singola che possa dar conto di tutte le varie dimensioni del
benessere e gli indicatori compositi non sono una risposta soddisfacente, così come la misura della felicità;
– ci si deve concentrare sulle dimensioni rilevanti per il benessere degli individui: lo stato psicofisico delle persone, la conoscenza e la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo, il lavoro, il benessere materiale, l’ambiente, i rapporti interpersonali e la partecipazione alla vita della società e l’insicurezza. Inoltre, bisogna guardare alla distribuzione di tutte le dimensioni del benessere (equità)
• “Depiliamoci” – Benessere Interno Lordo (http://www.benessereinternolordo.net/joomla/)
• Happy Index Planet (http://www.happyplanetindex.org/) • Indicatore del progresso autentico (GPI) è un concetto nell'economia verde
e nell'economia di assistenza sociale che è stata suggerita per sostituire il Prodotto Interno Lordo (PIL) come misuratore dello sviluppo economico.
• Felicità Interna Lorda (FIL) Il termine fu coniato nella metà degli anni ottanta dal re del Bhutan Jigme Singye Wangchuck che mise in rilievo il suo impegno per la costruzione di un'economia coerente con la cultura tradizionale del suo paese basata sui valori spirituali del buddhismo.
Esseri umani
Crescita pil + produttività
Bisogni dell'economia
Bio-Economia
Piena realizzazione degli esseri umani
Bisogni degli uomini Fondamenti
Fine ultimo
Decrescita Crescita (+quantità)
(+qualità)
limite
Fare sempre Fare bene
Armonia con la natura
- hybris
Cos’é la decrescita : sistemi a confronto
Esseri umani Bio-
Economia
• Merci che non sono beni - Sprechi (es. Casa mal costruita)
• Beni che si possono avere solo sotto forma di merci - Richiedono competenze tecniche specialistiche (es. TAC)
•Beni che possono non essere merci - Autoproduzione (es. Cibo, ripetizioni, cura di anziani/bambini) -Scambi non mercantili fondati sul dono e la reciprocità •Beni che non possono essere merci - beni relazionali (rapp. D’amore, solidarietà, d’empatia) - creatività, spiritualità, gioco disinteressato
+ convivialità
Cos’é la decrescita : Merci e Beni
• Merci che non sono beni
• Beni che non sono merci • Uso e acquisto + consapevole dei Beni che si possono avere solo sotto forma di merci (+ locale, stagionale, duraturo, riutilizzo, riparazione, senza imballaggi, etc.)
Scambi mercantili
Scambi non mercantili fondati sul dono e la reciprocità
Autoproduzione di beni e fornitura diretta di servizi alla persona
Meno e Meglio!
selettivo
selettivo
Cos’é la decrescita : Merci e Beni
non sempre sono BENI
non necessariamente sono MERCI
MERCI BENI
BENZINA CONSUMATA STANDO IN CODA
MARMELLATA FATTA IN CASA
non sempre hanno una connotazione positiva
posso produrre per me o per donare
Oggetti o servizi che si scambiano per denaro
Oggetti o servizi che rispondono ad un bisogno o soddisfano un desiderio
Cos’é la decrescita : Merci e Beni
vengono scambiate con denaro
non vengono scambiati con denaro
MERCI BENI
Concepite per produrne sempre di più
non ha senso produrne più del necessario
sono destinate alla vendita
non sono destinati alla vendita
Cos’é la decrescita : Merci e Beni
fanno aumentare:
Migliorano la qualità della vita!
MERCI BENI
il PIL
il consumo di risorse naturali
l’inquinamento
riducono il PIL
riducono sprechi e inquinamento
Cos’é la decrescita : Merci e Beni
Auto produzione
scambi non mercantili
scambi mercantili
Cos’é la decrescita : L’economia della decrescita
crescita del PIL
cibo babysitter
impresa di pulizie badante
per anziani
decrescita
cibo
cibo cibo
cura dei figli
cura degli anziani
giocattoli vestiti vestiti vestiti
Cos’é la decrescita : L’economia della decrescita
Organizzazione amministrativa
• L’Amministrazione locale è divisa in strutture, “compartimenti”, ma dovrebbe muoversi secondo “processi” affinché TUTTA la “macchina” possa raggiungere gli obiettivi politici.
Fonte: Franco Archibugi, pianificazione strategica, Alinea 2005, pag. 88
I
Identificazione unità di programmazione.
Definizione mandati e missioni
II Struttura di programma
III Temporalizzazione e
fissazione di traguardi (targets)
IV Specificazione dei
progetti e delle operazioni
V Sistemi di
monitoraggio e controllo dei
risultati
VI Contabilità dei costi operativi,
loro finanziamento e bilancio di programma
Ciclo di processo di pianificazione strategica
Obiettivi riforma PA
Miglioramento delle performance • Controllo strategico interno
Soddisfazione dei destinatari
dei servii • Giudizio dal basso
partecipazione • Far conoscere i dati
delle performance ai cittadini
Valutazione e controllo strategico
• L’attività di valutazione e controllo strategico (art. 6 D, Lgs. 286/1999) mira a verificare, in funzione dell’esercizio dei poteri di indirizzo da parte dei competenti organi, l’effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive ed atti di indirizzo politico.
• Le strutture di controllo strategico supportano l’organo politico ai fini della valutazione del personale dirigenziale; nelle amministrazioni statali, detto controllo è affidato ad apposite strutture, denominate «servizi di controllo interno»
• Fonte: Vincenzo Pedaci, Il management pubblico, IV edizione, Simone, 2012, pag.258.
Supporto di indirizzo alle decisioni politiche anche attraverso gli strumenti del controllo di gestione, al fine di fornire indicazioni di indirizzo per rimediare agli scostamenti e
ripensare la strategia
FINALITA’ DEL CONTROLLO STRATEGICO
Verificare se la strategia dell’Ente è giusta: se gli obiettivi
fissati sono stati conseguiti
Analizzare gli eventuali scostamenti e fattori ostatici
cercando possibili rimedi
Identificare la responsabilità politica e gestionale della
mancata attuazione delle scelte
Fonte: Vincenzo Pedaci, Il management pubblico, IV edizione, Simone, 2012, pag.258.
Controllo di qualità nei servizi pubblici
Servizi, modello di riferimento
Qualità prevista
Qualità paragonata
Qualità percepita
Qualità prestata
qualità progettata
Aspettativa che l’utente ha nei confronti del servizio
Livelli standard coi quali dovrebbe essere erogato il servizio
Qualità che il cittadino/utente ritiene di ricevere
Confronto con gli altri Enti
Ciclo e gestione delle performance
• Definizione e assegnazione degli obiettivi da raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori
• Collegamento tra obiettivi e allocazione delle risorse • Monitoraggio in corso di esercizio e attivazione degli eventuali interventi
correttivi • Misurazione e valutazione delle performance, organizzativa e individuale • Utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito • Rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-
amministrativo, ai vertici delle amministrazioni nonché ai componenti degli organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi
Il ciclo della gestione si articola nelle seguenti fasi
Fonte: Vincenzo Pedaci, Il management pubblico, IV edizione, Simone, 2012, pag.205.
Ciclo e gestione delle performance
• Rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche e alle strategie dell’amministrazione
• Specifici e misurabili in termini concreti e chiari • Tali da terminare un significativo miglioramento della qualità dei
servizi erogati e degli interventi • Riferibili ad un arco temporale determinato • Commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a
livello nazionale e internazionale, • Confrontabili con le tendenze della produttività dell’amministrazione
con riferimento, ove possibile, almeno al triennio precedente • Correlati alla quantità e alla qualità delle risorse disponibili
Gli obiettivi sono:
Fonte: Vincenzo Pedaci, Il management pubblico, IV edizione, Simone, 2012, pag.206.
Trasparenza
• Governo • Condivisione degli atti: Bilancio
valutazione
• Valutazione politica degli investimenti, spesa pubblica
Proposte dal basso
• Individuazione di eventuali sprechi
http://www.governo.it/rapportiparlamento/documenti/rapporto_spending.pdf
Domanda & offerta
Fondi europei
Priorità
Trasparenza degli atti
Programma elettorale (Promesse, mercato dei voti, fiducia politica)
Linee programmatiche di mandato [Consiglio]
Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO) [Giunta]
Nuova Amministrazione, comunità
Co-gestione: Amministrazione &
Cittadini, azionariato diffuso popolare.
Piani urbanistici,
piani di investimento
Servizi pubblici
locali (energia, rifiuti, etc.)
Fonte: Raffaele Parlangeli, Domenico Pellerano, Tecniche di performance management per migliorare la P.A. Franco Angeli, 2012
Fonte: Giorgio Sangiorgi (a cura di), Management e governance nella pubblica amministrazione, Franco Angeli, 2008
Democrazia diretta e partecipativa • Introdurre tutti gli strumenti di democrazia
diretta e partecipativa negli Enti territoriali (Regione, Provincia, Comune)
• Iniziativa e referendum (ambito regionale, provinciale e comunale) senza quorum di validità – Referendum deliberativo ed abrogativo (mai
referendum consultivi)
• Bilancio partecipativo deliberativo (ambito comunale)
Pianificazione partecipata
Il “comunicare” con gli abitanti e tra gli abitanti per comprendere, ricostruire una “immagine condivisa” della città
Town meeting
Assemblee di zona
sperimentare Laboratori di quartiere
Scelta delle “priorità”
rappresentanti
Delibere, leggi
(scelte politiche)
lavoro
tasse Democrazia diretta
Delibere, leggi (scelte
politiche)
Migliore qualità
della vita
cittadini SpA
rappresentanti
Cittadini, lavoro, tasse
Cittadini, democrazia diretta
rappresentanti
servizi
Ribaltare la piramide
Integrare la democrazia rappresentativa con la democrazia diretta e la revoca del mandato.
Migliore qualità della
vita
cittadini
piani
•Esperti, mondo accademico
•cittadini •Dipendenti eletti
Bilancio comunale “esplicato”
Piani urbanistici, mobilità, energia
Piano dei servizi
Piano degli Investimenti
Partecipazione popolare al processo decisionale
Trasparenza degli atti ed accesso ai piani per elaborare proposte, idee e progetti con metodi creativi
Bilancio esplicato e Piano degli
investimenti
Assemblee popolari priorità
Inserimento progetti nel
bilancio
• bilancio • Piano
urbanistico
trasparenza
• World cafè • Open space
technology • Town Meeting
priorità • verifica • Cittadini e
funzionari pubblici
Soddisfacimento dei bisogni
Modello assembleare
Priorità locali
• Bilancio comunale • investimenti
regionale
• Ambito regionale • Aggiornamento dei piani rispetto alle priorità locali
Legge finanziaria
• Ambito nazionale • Aggiornamento dei piani rispetto alle priorità regionali
Migliore qualità della
vita
cittadini
piani
Domanda & offerta
Fondi europei
Priorità
Cittadini, idee, bisogni
Proposta referendum
delibera
Modello referendario (democrazia diretta)
Nessuna intermediazione e valutazione diretta delle idee
Conferma o revoca
(referendum, Town Meeting)
Verifica del mandato
elettorale a metà mandato
Controllo popolare dei dipendenti eletti
E’ necessario modificare il Tuel, Testo unico degli enti locali
Il termine resilienza viene usato in meccanica, in ingegneria per indicare la capacità dei materiali a resistere, mentre in psicologia indica la capacità umana ad adattarsi e di affrontare le avversità della vita. Mentre per rigenerazione si intende nel senso sociale, morale o religioso, rinascita, rinnovamento radicale, redenzione che si attua in una collettività: rigenerazione morale, civile, politica di un popolo, di una nazione, della società (dizionario Treccani).
Il termine “rigenerazione urbana” appare nel lessico della pianificazione urbanistica inglese alla metà degli anni settanta. Nel 1993 fu istituita un’agenzia a livello nazionale, Urban Regeneration Agency (URA) con competenze nel tema della “rigenerazione urbana”. In ambito urbanistico è possibile individuare una periodizzazione del concetto di “rigenerazione urbana” che parte dal dopoguerra – piani di ricostruzione – fino agli anni novanta, cioè dalla ricostruzione dei centri storici ed urbani promossa dallo Stato fino alla nascita delle agenzie pubbliche-private degli anni ottanta.
Urbanistica, pianificazione ed organizzazione territoriale, insediamenti umani
• Piani regionali, piani territoriali • Piani provinciali, piani territoriali • Piani comunali, piani regolatori, piani operativi
«uso del suolo, risorse, vincoli»
• Piani paesistici (tutela del paesaggio del territorio) • Piani di bacino (difesa delle acque) • Piani delle aree protette • Piani dei parchi
«piano specialistico»
• Piani del traffico • Piani della mobilità • Piani del rumore • Piani delle cave (attività estrattive) • Piani delle coste • Piani dei servizi
«piano di settore»
Il Parlamento italiano nel corso degli anni ha promulgato leggi che hanno distribuito «competenze» e «funzioni», spesso sovrapponendosi, creando una confusione che ha favorito un cattiva gestione delle risorse territoriali. Ecco un elenco dei livelli di competenza e dei piani:
Ambito comunale
• Piano di massima e previsione programmatiche, localizzazioni, zonizzazione
• Regolamento edilizio
Piano regolatore generale (Piano
Strutturale C.; Piano Urbanistico C. ..)
• Piani particolareggiati (P.P.) • Piani di lottizzazione (P.L.) • Piani per l’edilizia economica e popolare (P.E.E.P.) • Piani per gli insediamenti produttivi (P.I.P.) • Piani di recupero • Programmi integrati e assimilati
Piani attuativi
• I cittadini dovrebbero sapere che l’elenco precedente dei piani dimostra in quanti ambiti e livelli si possa pianificare, dimostra la complessità burocratica delle politiche istituzionali e testimonia quanto controllo dovrebbe esserci affinché si possa prevenire la corruzione. I piani sono condizionati dai criteri estimativi mercantili che non favoriscono la tutela degli ecosistemi.
• E’ consuetudine far credere che tramite un’ideale “compensativo” e grazie alla mercificazione del territorio sia sempre possibile ripagare il danno di una scelta politica.
• Le leggi della natura e della fisica ci insegnano l’esatto contrario, tutto si trasforma e non esistono processi reversibili, mentre l’entropia cresce sempre.
Urbanistica, pianificazione ed organizzazione territoriale, insediamenti umani
• Il Parlamento, consapevole delle leggi della fisica ed applicando la Costituzione, dovrebbe stimolare gli Enti locali nell’uso di procedure estimative condizionate dal valor d’uso sociale, criterio non monetario, ed associarlo alla misurazione dei flussi di energia per far sviluppare una pianificazione libera dalle obsolete logiche mercantili che stanno distruggendo risorse non rinnovabili pregiudicando l’esistenza delle future generazione. Per concretizzare questo principio è necessario ripensare la contabilità pubblica poiché gli amministratori distruggono l’ambiente per soddisfare l’obbligo del pareggio di bilancio. Fonte immagine, Monica Lavagna, Life Cycle
Assessment in edilizia, Hoepli
Urbanistica, pianificazione ed organizzazione territoriale, insediamenti umani
Programmi europei
Programma nazionale
“Strumenti” finanziari dall’alto Enti pubblici e privati finanziano le iniziative
“Strumenti” finanziari dal basso
• I cittadini hanno il potere di condizionare le istituzioni finanziare spostando i propri risparmi verso progetti virtuosi.
• Il caso di Schonau. I cittadini acquistano la rete locale ed auto producono energia con fonti alternative (soldi privati).
• Il caso di Torraca (SA), prima city led al mondo. L’Amministrazione rende il Comune auto sufficiente con fonti alternative (soldi pubblici e uso degli incentivi).
La valutazione delle attività
• Politici e amministratori sono chiamati a esprimere valutazioni sulle attività industriali e sulle imprese (e project finance), con l’approccio circa l’analisi della contabilità generale e l’approccio contabilità direzionale
• Esiste un terzo approccio, al di fuori delle logiche ortodosse: bioeconomia e analisi multicriteria e sostenibilità forte.
La valutazione delle attività
Fonte: Anthony N. R., Hawkins, Macrì, Merchant, Analisi dei costi, McGraw-Hill, 2008, pag.2
La valutazione delle attività
Fonte: Anthony N. R., Hawkins, Macrì, Merchant, Analisi dei costi, McGraw-Hill, 2008, pag. 15
La valutazione delle attività
Fonte: Anthony N. R., Hawkins, Macrì, Merchant, Analisi dei costi, McGraw-Hill, 2008, pag. 21
La valutazione delle attività • Un progetto di investimento è un insieme di attività che
richiedono l’impiego di disponibilità liquide e che hanno l’obiettivo di conseguire benefici futuri. La valutazione economica degli investimenti consenti di verificare la fattibilità economica del progetto e di scegliere tra più alternative, quelle più convenienti. Il giudizio di convenienza è operato sulla base di opportuni parametri calcolati attualizzando le uscite e le entrate monetarie, a un determinato saggio di sconto e nell’ambito di un determinato orizzonte temporale.
Fonte Vittorio Gallerani, Manuale d’estimo, Mc-Graw-Hill, 2011, pag. 322
La valutazione delle attività • La valutazione prevede lo svolgimento di sette fasi: 1) l’analisi del progetto
fornisce la base informativa per attivare le fasi successive 2) la scelta dell’orizzonte temporale corrisponde al periodo durante il quale si prevede si manifesteranno gli effetti dell’investimento 3) la determinazione delle uscite e delle entrate costituisce il fondamento dell’analisi degli investimenti ed è basta sui principi di cassa, di analisi differenziale e di coerenza sull’unità di conto 4) la determinazione del saggio di sconto, il costo opportunità e il rendimento atteso del capitale 5) il calcolo dei parametri di valutazione: valore attuale netto (VAN), rapporto entrate uscite (REU), saggio di rendimento interno (SRI), tempo di ritorno del capitale (TRC) 6) la scelta del parametro di valutazione dipende dallo scopo per cui la valutazione è richiesta: accettazione/rifiuto, scelta tra progetti che si escludono, ordinamento dei progetti 7)l’analisi del rischio è volta a misurare le incertezze della valutazione dovute all’aleatorietà di alcune variabili ed è costituita dall’analisi di sensitività e dall’analisi di scenario.
Fonte Vittorio Gallerani, Manuale d’estimo, Mc-Graw-Hill, 2011, pag. 322
La valutazione delle attività • Per l’analisi della contabilità generale esistono indici
e criteri di valutazione, l’analisi sull’esercizio del bilancio (ROE=Rn/Pn reddito netto/patrimonio netto, ROA=Ro/Ci, ROS=Ro/S, ROD=Of/Db oneri finanziari/debiti
verso banche) [aspetto economico – costi e ricavi] e l’analisi sull’attività finanziaria (VAN, REU, TIR, TRC, WACC e Kd [costo del
capitale finanziamento] e Ke [costo del capitale di rischio]) • Considerazione: negli ultimi anni i criteri valutativi
hanno “agevolato” il servizio del debito poiché l’indice del TIR finanziario interessa alle banche (aumento dei debiti pubblici e privati).
La valutazione delle attività
Fonte: a cura di Giuliana Bo (Unità Tecnica Finanza di Progetto - CIPE - PCM)
La valutazione delle attività • Per convenienza economica (redditività) di un investimento si
intende la capacità del progetto di creare valore nell’arco della durata di una concessione di costruzione e gestione e di generare un livello di redditività per il capitale investito, adeguato rispetto alle aspettative dell’investitore privato, vale a dire la capacità del progetto di garantire una remunerazione congrua del capitale di rischio (ke).
• Per sostenibilità finanziaria (bancabilità) si intende, invece, la capacità del progetto di generare flussi di cassa sufficienti a garantire il rimborso del prestito, vale a dire la capacità del progetto a far fronte alla copertura del servizio del debito, in un determinato anno o in riferimento all’intero periodo di rimborso del finanziamento contratto.
Fonte: a cura di Giuliana Bo (Unità Tecnica Finanza di Progetto - CIPE - PCM)
Valutazione delle attività • L’associazione openpolis ha condiviso un buon
servizio denominato openbilanci.it • Dal sito è possibile conoscere l’andamento dei bilanci
pubblici dei Comuni italiani negli ultimi dieci anni e le priorità di spesa dei politici (la direzione politica).
Valutazione delle attività Opencoesione.gov.it consente di controllare la spesa dei fondi europei
La valutazione delle attività Nell’ortodossia classica, la convenienza economica e gli indici finanziari ignorano le leggi della natura.
La valutazione delle attività
Giuseppe Longhi, “Sostenibilità urbana e territoriale”, in Il nuovo manuale dell’urbanistica, a cura di L. Benevolo, Mancosu editore, 2010
Approccio olistico:
stili di vita L’orto sinergico, auto produrre insieme Democrazia diretta: esser sovrani
Creare e progettare insieme, open space technology Autoformazione:
biblioteca di quartiere
• Il contadino è l’uomo libero in grado di produrre tutto ciò di cui ha bisogno e compra solo poche cose necessarie, la sua economia reale è libera dai ricatti della finanza e dai capricci del mercato.
• Le tecnologie odierne consentono di ricostruire l’economia reale contadina con l’impiego dell’agricoltura sinergica e l’autoproduzione energetica con fonti alternative
• Pensare e progettare la comunità, relazioni e reciprocità
• Co-gestire i beni comuni (acqua, cibo, energia, internet)
“Civiltà contadina modernizzata”
Portare l’agricoltura sinergica in città e progettare una rete di orti sinergici per i bisogni delle scuole primarie e dei cittadini
“Civiltà contadina modernizzata”
“Civiltà contadina modernizzata” Progettare una rete di fattorie autosufficienti energeticamente a servizio della città. Lo schema energetico integrato è un’applicazione per una fattoria, estratto dal testo di Luciano Paoli, energie rinnovabili impieghi su piccola scala.
Autoprodurre energia: passare dalle grandi centrali alla “generazione distribuita” con le fonti alternative.
“Civiltà contadina modernizzata”
La transizione che stiamo vivendo ci consente di fare una considerazione sul cambio di paradigma, poiché la crisi energetica figlia del "picco del petrolio" mostra l'opportunità di sviluppare tecnologie più eco-efficienti che consentono l'applicazione di una democrazia economica. Scaldare, raffrescare e spostarsi potrà essere meno costoso, e potrà essere fatto in maniera indipendente, più efficiente (solare, micro eolico, pompe di calore, smart-grid, bici pedelec, etc.). Con un piano industriale nazionale per lo sviluppo di queste tecnologie potrà aumentare l'occupazione verso impieghi socialmente più utili.
“Civiltà contadina modernizzata”
La contabilità pubblica non assegna valore ai beni comuni (acqua, energia, cibo, internet). Lo Stato riconosce i beni privati e pubblici ed il lavoro è lo "strumento intermedio" che tratta tali beni. E' necessario individuare un altro “ente”, la comunità, mentre lo Stato deve riconoscere e tutelare i beni comuni attraverso il valore d'uso sociale, metro non monetario. L’Amministrazione deve individuare un regolamento per riconoscere e tutelare i beni comuni. La comunità dovrà prendersi cura di questi beni e attraverso il lavoro renderli fruibili a tutti in maniera razionale e compatibile con la natura, liberi dal ricatto dei mercati e dall'avidità delle SpA.
Comunità e beni comuni
Comunità Beni culturali,
territorio, cibo, servizi
locali
Mobilità, Bici pedelec
Orto sinergico Sufficienza
energetica
Democrazia diretta
Riciclo totale
Le accademie, i progettisti ed i costruttori sono perfettamente consapevoli del pessimo stato dell’arte dell’ambiente costruito, e sanno che le prossime scosse di terremoto produrranno danni e morti, non è una previsione pessimistica, ma una visione realistica e corretta rispetto alle conoscenze relative alle tecniche costruttive degli edifici. Ciò che mi lascia basito è proprio il fatto che gli addetti ai lavori sanno che la natura si ripeterà nel suo comportamento naturale, e sprigionerà un’energia sufficiente a far crollare gli edifici e che ci saranno danni e morti per l’inerzia politica dell’uomo. Non è il terremoto che uccide, ma l’ignoranza dell’uomo, e nel nostro caso l’inerzia dei dipendenti politici che sono stati psico-programmati dal nichilismo del pareggio di bilancio e dall’inganno psicologico denominato economia del debito.
La vita prima di tutto
Articolo 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Applicando l'articolo nove della nostra Costituzione possiamo risolvere buona parte dei problemi occupazionali del nostro Paese. Secondo le stime dell'Unesco l'Italia possiede fra il 60 e il 70% dei beni culturali mondiali (rapporto Eurispes 2006), mentre il paesaggio nostrano fu definito il giardino d'Europa. Pertanto è del tutto ridicolo credere che una Nazione del genere possa ritenersi in crisi o che non ci siano opportunità di lavoro, perché la ricchezza reale circonda i cittadini italiani, forse incapaci di guardare e capire la bellezza che è intorno a loro. Tutti i Governi che si sono succeduti hanno provveduto a smantellare la ricerca per favorire istituti stranieri, e le SpA hanno potuto inquinare siti naturali recando danni biologici e morti per tumori e neoplasie. Per pianificare una politica nazionale sui temi della prevenzione primaria, riduzione del rischio sismico, il riuso, il recupero e la conservazione dei beni culturali è necessario riprendersi la politica monetaria e industriale.
Fonte: “Qualcosa” che non va, agg. 2013
La società del presente/futuro • Agire direttamente: integrare la democrazia
rappresentativa con la democrazia partecipativa e diretta
• Sviluppare la resilienza locale, creatività • Saper interpretare il mondo e benessere psicofisico • Autoprodurre cibo, orti sinergici, consapevolezza dei
consumi, stili di vita • Uso razionale dell’energia: prima eliminare gli sprechi • Scambio e reciprocità: rete sociale, il valore del dono • Mobilità intelligente • Convivialità, cultura, sport e tempo libero • Monete locali cioè sovrane e libere dal debito e dagli
interessi • Strategia rifiuti zero/riciclo totale
Sintesi del percorso
Accesso alla conoscenza
Condivisione delle
conoscenze e delle
esperienze
Elaborazione degli obiettivi azione cambiamento
Sintesi obiettivi e priorità
Sovranità alimentare
Class action efficace
Introdurre la democrazia
Cambiare i paradigmi
dell’istruzione
Restituire sovranità alla Repubblica
Sufficienza energetica
Cultura
Maurizio Pallante La decrescita felice
Salvatore Settis Azione popolare
Paolo Michelotto Democrazia dei cittadini
“Libertà individuale significa avere la libertà di controllare i propri pensieri e di far manifestare le sensazioni che si desiderano nella propria vita. Raggiungere la libertà individuale consiste nello sviluppare nuove abitudini e competenze e nell’abituarsi a far funzionare il cervello come noi desideriamo.“
Richard Sennett L’uomo artigiano
Yona Friedman Alternative energetiche
Wuppertal Institut Futuro sostenibile
Pierre Rabhi Manifesto per la terra e per l’uomo
Cultura “Libertà individuale significa avere la libertà di controllare i propri pensieri e di far manifestare le sensazioni che si desiderano nella propria vita. Raggiungere la libertà individuale consiste nello sviluppare nuove abitudini e competenze e nell’abituarsi a far funzionare il cervello come noi desideriamo.“
Cultura “Libertà individuale significa avere la libertà di controllare i propri pensieri e di far manifestare le sensazioni che si desiderano nella propria vita. Raggiungere la libertà individuale consiste nello sviluppare nuove abitudini e competenze e nell’abituarsi a far funzionare il cervello come noi desideriamo.“
Bibliografia • ANTONIO MICLAVEZ, Euflazione, Arianna editrice, 2009 • ANTONIO LA SPINA, I costi dell’illegalità, il Mulino, 2008 • BENJAMIN R. BARBER, Consumati, da cittadini a clienti, Einaudi, 2010 • BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, Evoluzione spontanea, Macro edizioni, 2010 • DANIEL ESTULIN, Il club Bilderberg, Arianna editrice, 2009 • DANIEL LERCH, Post carbon cities, Transition Italia, 2010 • FERRUCCIO PINOTTI e LUCA TESCAROLI, Colletti sporchi, BUR, 2008 • FERRUCCIO PINOTTI, Fratelli d’Italia, BUR, 2007 • FRANCESCO VIGNARCA, Mercenari SpA, BUR, 2004 • GUSTAVO ZAGREBELSKY, Imparare democrazia, in ET Saggi [1443] Einaudi, 2005 • GIAMPAOLO FABRIS, La società post-crescita, Egea, 2010 • JEAN ZIEGLER, La privatizzazione del mondo, Net, 2004 • JOHN PERKINS, Confessioni di un sicario dell’economia, Minimun fax, 2010 • J. STIGLITZ, A. SEN, J.P. FITOUSSI, La misura sbagliata delle nostre vite, Etas, 2010 • LORETTA NAPOLEONI, Economia canaglia. Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale, Saggiatore, 2008 • LORETTA NAPOLEONI, Il contagio, Rizzoli, 2011 • LORETTA NAPOLEONI, Democrazia vendesi, Rizzoli, 2013 • LIVIO de SANTOLI, Le comunità dell'energia, Quodlibet, 2011 • MARCO DELLA LUNA e ANTONIO MICLAVEZ, Euroschiavi, Arianna editrice, 2007 • MARCO DELLA LUNA e PAOLO CIONI, Neuroschiavi, Macro edizioni, 2008 • MARCO PIZZUTI, Rivelazioni non autorizzate, Ed. Il punto d’Incontro, 2009 • MARCO SABA, o la banca o la vita, Arianna editrice, 2008 • MAURIZIO PALLANTE, La decrescita felice, Edizioni per la Decrescita felice, 2009 • MAURIZIO PALLANTE, La felicità sostenibile, Rizzoli, 2009 • MAURIZIO PALLANTE, Meno e meglio, Bruno Mondadori, 2011 • MICHELE BUONO e PIERO RICCARDI, Il mondo alla rovescia, Edizioni per la Decrescita felice, 2009 • NINO GALLONI, MARCO DELLA LUNA, La moneta copernicana, Nexus, 2008 • NORBERTO BOBBIO, L’età dei diritti, in ET Saggi [478], Einaudi, Torino, 1995 • PAOLO MICHELOTTO, Democrazia dei cittadini, Troll edizioni, 2008 • PETER NORTH, Moneta locale, Arianna editrice, 2011 • ROB HOPKINS, Manuale pratico della transizione, Arianna editrice, 2009 • SERGE LATOUCHE, Come uscire dalla società dei consumi, Bollati Borighieri, 2011 • SERGE LATOUCHE, L’invenzione dell’economia, Arianna editrice, 2005 • SALVATORE SETTIS, Azione popolare, Einaudi, 2012 • THOMAS BENEDIKTER, Democrazia diretta, Sonda, 2008 • VANDANA SHIVA, Ritorno alla terra, Fazi editore, 2009 • WUPPERTAL INSTITUT, Futuro Sostenibile, Edizioni Ambiente, 2011 • ZYGMUNT BAUMAN, La società individualizzata, in biblioteca paperbacks [20], il Mulino, 2010