La valutazione del rischio RUMOREE VIBRAZIONI · N.B. E’molto importante nella valutazione del...
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La valutazione del rischio La valutazione del rischio
RUMORERUMORE E VIBRAZIONIE VIBRAZIONI
Il suonosuono è una perturbazione meccanica emessa da una sorgente
che si propaga in un mezzo elastico (gas, liquido, solido) sotto
forma di vibrazioni e che è in grado di eccitare il senso dell’udito.
SORGENTE propagazioneRICEVITORE
EMISSIONE, PROPAGAZIONE, RICEZIONEDEL SUONO
• Emissione: meccanismo con cui una sorgente sonora
provoca un movimento oscillatorio in un mezzo
elastico.
• Propagazione: meccanismo con cui il movimento è
trasmesso e si propaga attraverso il mezzo.
• Ricezione: meccanismo con cui il suono è rivelato e
trasformato in sensazione fisiologica (orecchio umano)
o in segnale misurabile (strumento di misura)
Con il suono si ha una variazione della pressione dell’aria…si creano delle VIBRAZIONI…
Lo “strumento” che permette all’uomo di percepire le vibrazioni sonore èl’orecchio che trasforma gli impulsi “meccanici”, trasmessi al suo interno, in impulsi “nervosi” da inviare al cervello.
L’apparato uditivo
queste VIBRAZIONI producono delle
che si propagano in tutte le direzioni e vengono percepite dalla membrana del timpano che si trova nel nostro orecchio
CAMPO DELL'UDIBILE
Il fenomeno vibratorio (evento sonoro) per essere percepito dall’orecchio umano deve avere determinate caratteristiche in termini di :
�CONTENUTO ENERGETICO
� FREQUENZA
CAMPO DELL'UDIBILE PER CONTENUTO ENERGETICO
POTENZA SONORAIN WATT
1000
0,000000001
INTENSITA’ SONORAIN W/mq
100
0,000000000001
PRESSIONE SONORAIN Pascal
200
0,00002
CAMPO DELL'UDIBILE IN RELAZIONE ALLA FREQUENZA
FREQUENZA ⇒⇒⇒⇒ in hertz (Hz)
INFRASUONI SUONI UDIBILI ULTRASUONI
20 20.000
Livello di pressione Sonora (SPL)
Il decibel (dB) esprime l'entità della variazione di pressione sonora: 0 ÷ 140
Il decibel (dB) è una scala logaritmica introdotta per semplicità d'uso a causa dell'ampiezza del campo dinamico dell'orecchio umano.
Livelli di pressione sonora (dB) nella vita quotidiana
SOGLIA DEL DOLORE
Aereo a reazione al decollo130
Motori e reattori al banco/discoteca in talune situazioni120
Martello pneumatico / allarme110 - 120
Tromba di automobile / tessitura100 - 110
LIMITE DI SOPPORTABILITA’
Motociclo in accelerazione90 - 100
Traffico stradale / aspirapolvere70 - 80
Conversazione / ufficio affollato60 - 70
biblioteca / abitazione silenziosa30 - 40
Tic tac di un orologio20
Soglia di udibilità5 – 10
il RUMORE lo possiamo definire come un effetto acustico sgradevole, indesiderato ecc. che ci provoca
fastidio
CHE COSA E’ IL RUMORE ?
i rumori definiti acuti, come ad esempio uno strumento, hanno alte frequenze cio è oltre 2000 hertz
mentre i rumori definiti gravi, come quello ad esempio di un temporale, hanno basse frequenze e cio è meno di 250 hertz
Il rumore, in funzione della durata, può essere distinto
• rumore stabile o stazionarioquando le variazioni di intensità non superano 3 dB;
• rumore fluttuantequando le variazioni superano i 3 dB;
• rumore intermittentequando un rumore di durata superiore a 1 sec. cade bruscamente in più riprese durante il periodo di osservazione;
• rumore impulsivocaratterizzato da rumori di alta intensità e durata inferiore ad 1 sec.
Il RUMORE è invece prodotto da onde irregolari e non periodiche che generano una sensazione sgradevole e fastidiosa dell'orecchio
Il SUONO è prodotto da onde acustiche regolari e periodiche con uguale frequenza (toni puri)
IL SUONO e IL RUMORE
EffettiEffetti del del rumorerumore: dipendono principalmente dall’intensità e dalla durata dell’esposizione.
A livello uditivo l’esposizione a rumore elevato per tempi prolungati può determinare l’insorgenza di ipoacusia
neurosensoriale bilaterale.
Per quantificare ll’’esposizione di un lavoratore al rumoreesposizione di un lavoratore al rumore si utilizza:
LIVELLO EQUIVALENTE
LAeq,Te
livello, espresso in dB, di un ipotetico rumore costante che, se sostituito al rumore reale per lo stesso intervallo di tempo T, comporterebbe la stessa quantità totale di energia sonora. VALORE ENERGETICO MEDIO
hEXL 8,
LIVELLO DI ESPOSIZIONE GIORNALIERA AL RUMORE: valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di 8 ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo
ES.Intonaci industriali Capo squadra
Laeq,TeEsposizione (%)
LEX,8h
Accanto al livello sonoro continuo equivalente viene infine utilizzato un secondo parametro, comunemente noto come livello di picco. Tale livello è definito come:
PRESSIONE ACUSTICA DI PICCO (Ppeak): valore massimo della pressione sonora acustica istantanea ponderata in frequenza C
N.B. E’ molto importante nella valutazione del rumore impulsivo. È noto infatti che a parità di contenuto energetico medio, un rumore che presenta caratteristiche di impulsività costituisce un fattore di rischio aggiuntivo per la salute di cui bisognerebbe tenere conto nella valutazione del rischio.
Ppeak
LEX,8h = 80 dB(A)
Ppeak = 135 dB(C)
Valori inferiori di esposizione che fanno scattare l’azione
LEX,8h = 85 dB(A)
Ppeak = 137 dB(C)
Valori superiori di esposizione che fanno scattare l’azione
LEX,8h = 87 dB(A)
Ppeak = 140 dB(C)
Valori limite di esposizione
D. D. LgsLgs. 81/08 . 81/08 -- TITOLO VIII TITOLO VIII -- CAPO IICAPO IIValori limite di esposizione e valori di azione
Ad ogni valore del livello sonoro LEX,8h viene affiancato anche un valore di picco a riconoscimento dell’aggravio di rischio uditivo rappresentato dal rumore impulsivo
NON SUPERAMENTO DEL VALORE INFERIORE DI AZIONE
LEX8h < 80 dB(A) – 135 dB(C)
OBBLIGHI D.L.:
- Valutazione del rischio
SUPERAMENTO DEL VALORE INFERIORE DI AZIONE
LEX8h > 80 dB(A) – 135 dB(C)
OBBLIGHI D.L.:
- Misura dei livelli di esposizione
- Informazione e formazione
- Sorveglianza sanitaria a chi ne fa richiesta oqualora il M. C. ne conferma l’opportunità
- Messa a disposizione dei D.P.I.
SUPERAMENTO DEL VALORE SUPERIORE DI AZIONE
LEX8h => 85 dB(A) – 137 dB(C)
OBBLIGHI D.L.:- Sorveglianza sanitaria
- Elabora ed applica un programma di misuretecniche ed organizzative volte a ridurrel’esposizione al rumore
- Fa tutto il possibile per assicurare che venganoindossati i D.P.I.
- Perimetra / limita l’accesso e munisce diadeguata segnaletica
SUPERAMENTO DELVALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE
LEX8h > 87 dB(A) – 140 dB(C)
OBBLIGHI D.L.:
AZIONI IMMEDIATE:RIDUZIONE DELL ’ESPOSIZIONE
INDIVIDUAZIONE CAUSEMODIFICHE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
1. Nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’art. 190, il datore di lavoro valuta il rumore durante il lavoro, considerando:a) livello, tipo e durata dell’esposizione, ivi incluso il rumore impulsivo;b) I valori limite di esposizione e i valori di azionec) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore;d) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza derivanti da interazione fra rumore e sostanze ototossiche e vibrazioni;e) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza risultanti da interazione fra rumore e segnali di avvertimento;f) Le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature di lavoro;g) Esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;i) Le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e quelle reperibili in letteratural) La disponibilità di DPI dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione
Valutazione del rischio
La sordità si instaura in 4 fasi
1. Ridotta capacità uditiva temporanea dopoesposizione a rumore, sensazione di orecchieovattate
2. Apparente stato di benessere
3. Difficoltà alla percezione dei toni acuti
4. Difficoltà a percepire la conversazione
La La fasefase 4 4 sisi instaurainstaura quandoquando ll’’esposizioneesposizione al al rumorerumore ha ha unauna duratadurata tale tale dada non non consentireconsentire ilil recuperorecupero uditivouditivo e e sisi
parlaparla pertantopertanto didi
IPOACUSIA DA RUMOREIPOACUSIA DA RUMORE
La normativa prevede che il datore di lavoro,
nell’ambito del processo di valutazione, deve prendere
in considerazione, per quanto possibile a livello
tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei
lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e
sostanze ototossiche e fra rumore e vibrazioni
SOSTANZE OTOTOSSICHE
-Aumenta il rischio di perdita dell’udito
-Ha un possibile effetto addizionale(riduttivo) sulla capacità di comprensionedel parlato
L’esposizione a solventi addizionataall’esposizione a rumore:
SOSTANZE OTOTOSSICHE
OrganofosforatiMiscela di solventiParaquatCombustibiliStagnoPercloroetilene
Manganese, PlatinoDisolfuro di Carbonio
Mercurio e derivatiAcqua ragia
Piombo e derivatiEtil-benzene
CadmioN-Esano
ArsenicoXilene
Cianuro di IdrogenoStirene
Monossido di CarbonioToluene
NoHAV<12086,3LEX,wsettimanale
FresatoreNeriFlavio
siWBV<12078,8LEX,wsettimanale
Carrellista –lavaggiopezzi
BruniMarco
SiWBV12581,0LEX,8hAddettopresse e cesoie
VerdiMassimo
NoNo13883,8LEX,8hMagazziniere–
raddrizzatoretubi
BianchiRomeo
NoHAV13295,5LEX,8hSbavatoreRossiMario
Esp. a ototossici
Esp.a vibrazioni
dB(C) peakLEX
in dB(A)
Parametrodi
riferimento
MansioneCognomee
Nome
D.P.I.(dispositivi di protezione individuale)
- INSERTI (ovatte e filtri da introdurrenel condotto uditivo)
- CUFFIE (adatte a esposizioni prolungate, più efficaci degli inserti, permettonol’ascolto della voce di conversazione)
- CASCHI (indicati per attività particolarmente
rumorose, ingombranti, non permettono
l’ascolto della voce di conversazione)
• Protezione adeguata max 80 dB(A) e min 65 db(A)
• Adeguati alle condizioni di lavoro
• Rispondere alle esigenze ergonomiche o di
salute (vanno scelti previa consultazione dei
lavoratori o dei loro rappresentanti)
• Obbligo di addestramento all’uso
• Inoltre il D.L. deve verificarne l’efficacia
Es. Verificando che non si siano determinati peggioramenti nella
funzionalità uditiva dei lavoratori del gruppo omogeneo; nel caso
affrontare il problema con il M.C.
D.P.I.Valutazione dell’attenuazione sonora di un protettore
auricolare
ES. Ambiente con rumore stazionario LCeq = 105 dB
Protettore auricolare con attenuazione (SNR) = 30 dB
•Se il protettore auricolare è indossato per 8 h, il livello effettivo all’orecchio è :
L’Aeq,8h = 105 – 30 = 75 dB
•Se il protettore auricolare è indossato per
7 h e 30 min, il livello effettivo all’orecchio è:
L’Aeq,8h = 105 – 12 = 93 dB
La valutazione del rischio La valutazione del rischio
RUMORE E RUMORE E VIBRAZIONIVIBRAZIONI::
IN ITALIA
IL 26 % DEI LAVORATORIIL 26 % DEI LAVORATORI
EE’’ ESPOSTO A ESPOSTO A
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
-- 11% con 11% con esposizioneesposizione giornalieragiornaliera continua continua o quasi con o quasi con utensiliutensili e/o e/o macchinemacchine vibrantivibranti
-- 8% con tempo 8% con tempo didi esposizioneesposizione tratra ¾¾ e e ½½del del turnoturno didi lavorolavoro
-- 7% con 7% con esposizioneesposizione corrispondentecorrispondente a a ¼¼del del turnoturno didi lavorolavoro
IL CAPO III EIL CAPO III E’’ ENTRATO IN VIGORE DAL 1/1/2009ENTRATO IN VIGORE DAL 1/1/2009
PER LE AZIENDE CHE HANNO EFFETTUATO LA VALUTAZIONE AI SENSI DELLA NORMATIVA PREVIGENTE (D.Lgs. 187/2005): AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI QUALORA LE VARIAZIONI INTRODOTTE DAL TITOLO VIII DEL “TESTO UNICO”RICHIEDANO AZIONI DI PREVENZIONE PRECEDENTEMENTE TRASCURATE O NON RISCHIESTE.
NORMATIVA DI RIFERIMENTONORMATIVA DI RIFERIMENTOD.LGS. ND.LGS. N°° 81 DEL 9/4/2008 81 DEL 9/4/2008
Titolo VIII (AGENTI FISICI Titolo VIII (AGENTI FISICI –– rumore, ultrasuoni, infrasuoni, vibrazioni, CEM, radiazioni ottiche artificiali, microclima, atmosfere iperbariche, radiazioni ionizzanti) )
Capo III (Capo III (PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI))
Le vibrazioni meccaniche possono essere definite come un movimento
oscillatorio di un corpo solido intorno ad un punto o posizione di
riferimento.
Per la semplicità d’uso e l’efficacia dei sensori disponibili per la misura, l’accelerazione
è il fenomeno fisico che viene normalmente utilizzato per caratterizzare le vibrazioni, e
viene espressa in m/s2.
Il potenziale lesivo degli strumenti vibranti è correlato quasi esclusivamente alla
frequenza ed all’accelerazione. Quanto più è elevata la frequenza tanto meno l’effetto
lesivo si propaga dal punto di contatto
DEFINIZIONIDEFINIZIONI
• Vibrazioni inferiori a 2 Hz: agiscono su tutto
l’organismo. Sono provocate da alcuni mezzi di
trasporto e determinano nell’uomo effetti noti
come “mal di mare”, “mal d’auto”, ecc
(stimolazione vestibolare).
DEFINIZIONIDEFINIZIONI
• Vibrazioni comprese fra 2 e 20 Hz:
agiscono su tutto l’organismo e sono
prodotte dagli autoveicoli, dai treni, dai
trattori, dalle gru, ecc. e sono trasmesse
all’uomo attraverso i sedili e il pavimento
e determinano nell’uomo alterazioni
degenerative a carico della colonna
vertebrale
• Vibrazioni superiori a 20 Hz:
prodotte principalmente da
utensili portatili e trasmesse agli
arti superiori. Agiscono: su
settori limitati del corpo e sono
prodotte da trapani elettrici,
motoseghe, ecc e determinano
sull’uomo lesioni osteoarticolari a
carico dell’arto superiore e
disturbi neurovascolari
(angioneurosi) a carico dell’arto
superiore.
DEFINIZIONIDEFINIZIONI
DEFINIZIONI (art. 200)DEFINIZIONI (art. 200)
Vibrazioni trasmesse al sistema manoVibrazioni trasmesse al sistema mano--braccio (HAV)braccio (HAV)
le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari
Si riscontra in lavorazioni:
• in cui si impugnino utensili vibranti o materiali sottoposti a vibrazioni o impatti.
• in cui vi è contatto delle mani con l'impugnatura di utensili manuali o di macchinari condotti a mano.
Principali lavorazioni Tipologia di utensile
Edilizia - lapidei, metalmeccanica Scalpellatori, Scrostatori, RivettatoriEdilizia - lavorazioni lapidei Martelli PerforatoriEdilizia - estrazione lapidei Martelli Demolitori e Picconatori
Metalmeccanica Trapani a percussioneMetalmeccanica, Autocarrozzerie Avvitatori ad impulso
Fonderie - metalmeccanica Martelli SabbiatoriMetalmeccanica Cesoie e Roditrici per metalli
Metalmeccanica - Lapidei - Legno Levigatrici orbitali e roto-orbitaliMetalmeccanica - Lapidei - Legno Seghe circolari e seghetti alternativiMetalmeccanica - Lapidei - Legno Smerigliatrici Angolari e AssialiMetalmeccanica - Lapidei - Legno Smerigliatrici Diritte per lavori leggeriLavorazioni agricolo-forestali MotosegheLavorazioni agricolo-forestali DecespugliatoriManutenzione aree verdi Tagliaerba
Lavorazioni agricolo-forestali MotocoltivatoriPalletts, legno Chiodatrici
Produzione vibrati in cemento Compattatori vibro-cementoProduzione vibrati in cemento Iniettori elettrici e pneumatici
Trasporti etc. Manubri di motocicletteLavorazioni lapidei (porfido) Cubettatrici
Calzaturifici RibattitriciOdontoiatria Trapani da dentista
Sindrome da vibrazioni mano-braccio(Hand Arm Vibration Syndrome: HAVS)
Insieme di segni e sintomi associati a prolungata esposizione a vibrazioni ad alta frequenza che si trasmettono al sistema mano-braccio
• Alterazioni vascolari
• Alterazioni neurologiche
• Alterazioni muscolo-scheletriche
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIO
lesioni vascolari
�� Forma Forma secondariasecondaria didi fenomenofenomeno didi
RaynaudRaynaud ((comunementecomunemente denominatadenominata ““sindromesindrome del del
ditodito biancobianco””))
�� QuartaQuarta patologiapatologia professionaleprofessionaleindennizzataindennizzata dalldall’’INAILINAIL
�� InteressamentoInteressamento delledelle
ditadita maggiormentemaggiormente
esposteesposte al al microtraumamicrotrauma
vibratoriovibratorio
�� ComparsaComparsa didi pallorepallore
locale e locale e delimitatodelimitato allealle
ditadita
SINDROME DEL DITO BIANCO
• Neuropatie del nervo mediano, ulnare e radialedel polso
• Compromissione della componente sensitiva
• Ipoestesie, parestesie, riduzione della sensibilitàtermica, riduzione della presa di precisione
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIO
lesioni neurologiche
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIO
lesioni muscoloscheletriche
• Lesioni tendinee: polso
• Lesioni osteoarticolari di tipocronico-degenerativo con particolare interessamento dipolsi e gomiti
• Lesioni tendinee: tendinitedei muscoli flessori dellamano
• Lesioni osteoarticolari: cisti, vacuoli delle ossa carpali e metacarpali, artrosi dei polsi, artrosi ed osteofitosi deigomiti (sperone oleocranico)
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIO
lesioni muscoloscheletriche
Si riscontra in lavorazioni a bordo di:
• mezzi di movimentazione usati in industria ed edilizia,
• mezzi di trasporto
• in generale macchinari industriali vibranti che trasmettano vibrazioni al corpo intero.
Vibrazioni trasmesse al corpo intero Vibrazioni trasmesse al corpo intero
(WBV):(WBV):
le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide.
DEFINIZIONI (art. 200)DEFINIZIONI (art. 200)
Principali settori di impiego Macchinario
Edilizia, lapidei, agricoltura Ruspe, pale meccaniche, escavatoriLapidei, cantieristica Perforatori
Agricoltura Trattori, MietitrebbiatriciCantieristica, movim. industriale Carrelli elevatoriCantieristica, movim. industriale Trattori a rallaTrasporti, servizi spedizioni etc. Camion, autobus
Trasporti, marittimo Motoscafi, gommoni, imbarcazioniTrasporti, movimentazione industriale Trasporti su rotaiaProtez.civile, Pubblica sicurezza etc. ElicotteriPubblica sicurezza, servizi postali, etc. Motociclette, ciclomotori
Cantieristica, movim. industr. Autogru, gruVibrati in cemento, varie industriali Piattaforme vibranti
Sanità Autoambulanze
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO
W.B.V. (Whole Body Vibration)
• Patologie del rachide lombare
• Disturbi cervicobrachiali
• Disturbi digestivi
• Disturbi circolatori nel sistema venosoperiferico
• Effetti sull’apparato riproduttivo femminile
• Effetti cocleo-vestibolari
Livello di azioneazione giornaliero di esposizioneLivello limitelimite giornaliero di esposizione
VALORI LIMITE (art. 201)VALORI LIMITE (art. 201)
Livello limitelimite giornaliero di esposizione1 m/s2 1,5 m/s2 (periodi brevi)
Livello di azioneazione giornaliero di esposizione0,5 m/s2
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO
Livello limitelimite giornaliero di esposizione5 m/s2 20 m/s2 (periodi brevi)
Livello di azioneazione giornaliero di esposizione2,5 m/s2
VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO
Livello di AZIONEAZIONEgiornaliero di esposizione
Livello LIMITE LIMITE giornaliero di esposizione
NON C’E’ RISCHIO MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (BONIFICHE)
SORVEGLIANZA SANITARIA
MISURE IMMEDIATE PER RIPORTARE
L’ESPOSIZIONE AL DI SOTTO DEL LIMITE
1. nell’ambito di quanto previsto dall’art. 181, il datore di lavoro valutavaluta e,
quando necessario, misuramisura i livelli di vibrazioni meccaniche a cui i lavoratori
sono esposti.”
2. Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere
valutato mediante l'osservazione delle condizioni di lavoro specifiche e il
riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni
per le attrezzature o i tipi di attrezzature nelle particolari condizioni di uso
reperibili presso banche dati dell'ISPESL o delle regionibanche dati dell'ISPESL o delle regioni o, in loro assenza,
dalle informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzatuinformazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzaturere.
Questa operazione va distinta dalla misurazione, che richiede l'impiego di
attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata e che resta comunque
il metodo di riferimento
VALUTAZIONE DEL RISCHIO (art. 202)VALUTAZIONE DEL RISCHIO (art. 202)
VALUTAZIONE DEL RISCHIO (art. 202)VALUTAZIONE DEL RISCHIO (art. 202)Nella valutazione il Datore di Lavoro tiene conto di:
a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione (incluse vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti)b) i valori limite di esposizione e i valori d'azionec) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio;d) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche e l'ambiente di lavoro o altre attrezzature;e) le informazioni fornite dal costruttore dell'attrezzatura di lavoro;
f) l'esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche;
h) condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature;
i) informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese quelle reperibili nella letteratura scientifica.
MISURE DI PREVENZIONE E MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ART. 203)PROTEZIONE (ART. 203)
Quando sono superati i valori dvalori d’’azioneazione il Datore di Lavoro elabora un programma di misure tecniche organizzative per ridurre al minimol’esposizione:
a) Altri metodi di lavoro che comportano una minore esposizioneb) Scelta di attrezzature ergonomiche che producono il minor livello possibile di vibrazionic) Fornitura di dispositivi accessori per ridurre i rischi di lesioni (DPI)d) Adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoroe) Progettazione ed organizzazione dei posti di lavorof) Informazione e formazione dei lavoratori sull’uso corretto e sicuro delle attrezzatureg) Limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione
h) Organizzazione degli orari con adeguate pause
i) Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo e dall’umidità
MISURE DI PREVENZIONE E MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ART. 203)PROTEZIONE (ART. 203)
Se, nonostante le misure adottate, il valore limite di
esposizione è stato superato, il datore di lavoro prende
misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto di
tale valore, individua le cause del superamento e adatta, di
conseguenza, le misure di prevenzione e protezione per
evitare un nuovo superamento.
SORVEGLIANZA SANITARIA SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 204)(art. 204)
Vanno sottoposti a sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti a vibrazioni
superiori al valore di azionevalore di azione
Periodicità: 1 volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico
competente con adeguata motivazione
INFORMAZIONE E FORMAZIONE INFORMAZIONE E FORMAZIONE
In base all’art 184
I lavoratori esposi ai rischi fisici devono ricevere informazione e formazione riguardo:
a) Misure adottate per ridurre il rischio
b) Valori d’azione e valori limite di esposizione
c) Risultati delle valutazione e/o misurazione delle vibrazioni e le potenziali lesioni derivanti dalle attrezzature di lavoro
d) Individuazione e segnalazione degli effetti negativi dell’esposizione
e) Circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto alla sorveglianza sanitaria
f) Procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l’esposizione
g) Uso corretto dei DPI
Metodi di Metodi di valutazione valutazione del rischiodel rischio
Banca Dati ISPESLBanca Dati ISPESLhttp://www.ispesl.it/test/lineeGuida.htm
Banca Dati ISPESLBanca Dati ISPESL
Impugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sondaImpugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sonda
Banca Dati INAIL 2004Banca Dati INAIL 2004http://www.inail.it/pubblicazionieriviste/tuttititoli/rischio/vibrazioni/indice.htm
Banca Dati INAIL 2004Banca Dati INAIL 2004
Banca Dati INAIL 2004Banca Dati INAIL 2004
BANCA DATI – LIMITI DI IMPEGO• Non è sempre semplice trovare nella Banca Dati l’attrezzatura
sufficientemente simile a quella effettivamente in uso.
• I dati riportati sono caratterizzati, a parità di attrezzatura, da una discretavariabilità che porta ad intervalli numerici a volta molto ampi. In tali casi sidovrebbe utilizzare l’estremo superiore dell’intervallo.
• Nel caso in cui l’attrezzatura effettivamente in uso sia datata e non soggettaa corretta manutenzione, l’impiego della banca dati potrebbe comunqueportare ad una sottostima del rischio.
• Nel caso in cui la banca dati riporti valori di esposizione superiori al valoredi azione o addirittura al valore limite, la corretta applicazione delle misuredi prevenzione e protezione (art. 203, D.Lgs. 81/2008) risulta di difficileapplicazione, non essendo noti i valori di esposizione reali.
Banca DatiBanca Dati
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTOREUTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
Per le macchine portatili tenute o condotte a mano, tra le altre informazioni incluse nelle istruzioni per l’uso, deve essere dichiarato "il valore medio quadratico ponderato in frequenza dell’accelerazione cui sono esposte le membra superiori quando superi i 2,5 m/s2". Se l’accelerazione non supera i 2,5 m/s2 occorre segnalarlo.
D.P.R. 459/96 – Direttiva Macchine
Per quanto riguarda i macchinari mobili, la Direttiva prescrive al punto 3.6.3. che le istruzioni per l'uso contengano, le indicazioni del valore quadratico medio ponderato, in frequenza, dell'accelerazione cui é esposto il corpo (piedi o parte seduta) quando superi 0,5 m/s2; se tale livello é inferiore o pari a 0,5 m/s2, occorre indicarlo.
N.B.N.B.
Generalmente i valori di emissione dichiarati dal produttore sono ottenuti in condizioni di impiego standardizzate, conformemente a specifiche procedure di misura definite per ciascun macchinario dagli standard ISO-CEN. Tali standard prevedono l’effettuazione di misure in condizioni operative non necessariamente corrispondenti a quelle di reale impiego di ciascun macchinario.
In che misura, i valori di emissione dichiarati dal produttore sono utilizzabili
nella valutazione e prevenzione del rischio vibrazioni?
L’ ISPESL fornisce coefficienti moltiplicativi ottenuti in una serie di condizioni
sperimentali da utilizzare per poter ottenere una stima dei valori di A(8) riscontrabili in
campo a partire dai dati di certificazione.
I dati del costruttore non vanno utilizzati quando:
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTOREUTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
� il macchinario non è usato in maniera conforme a quanto indicato dal costruttore;
� il macchinario non è in buone condizioni di manutenzione;
� il macchinario è stato modificato;
� il macchinario non è uguale a quello indicato (differente marca – modello).
Macch ina N o rm a tiva
d i r ife r im en to
C ond iz ion i d i lavo ro
du ran te il te st
R ea li con d iz ion i d i
u so
Fa ttore d i co rrez ione
N ote
M arte lli p erfo ra to ri
EN 50144-2 -6
Pe rfo ra z ione d i cem en to
Tu tte 2 S o lo trapano sen za pe rcu ss ione va lo re in fe rio re
D em o lito ri EN 50144-2 -6
A sso rb ito re a s fe re d i a cc ia io
Per fo ra z ion e cem en to e /o m ura tu ra
1 ,5
Il fa tto re d i co rrez ion e è va lid o u n icam en te se il m acch in ario è im p iega to con fo rm em en te a qu an to p re sc ritto d a l costru tto re
T rapan i tu tti e cce tto p ercu ss ion e
EN 50144-2 -1
M isu re a vu oto a lla ve lo c ità m ass im a
Tu tte le ope raz ion i d i trapana tu ra e avv ita tu ra (n o p ercu ss ione)
1 Tu tte ad eccez ion e im pa tto
T rapan i a p ercu ss ion e
EN 50144 -2 -1
Fo ra tu ra d i cem en to con agg lom era ti
Tu tte le ope raz ion i d i trapana tu ra e avv ita tu ra (n o p ercu ss ione)
1 ,5 S o lo pe rcu ss ione
Lev ig a tr ic i ( tu tte)
EN 50144-2 -4
Sm erig lia tu ra d i la stra d i a llum in io
Tu tte le ope raz ion i d i sm erig lia tu ra (n on lu cid a tu ra)
1 ,5 con lu c ida tu ra va lo re in ferio re
Sm erig lia tric i ( tu tte)
EN 50144-2 -3
D isco sb ilan cia to a vu oto
Tu tte le ope raz ion i d i sm erig lia tu ra (n on lu cid a tu ra)
1 ,5 con lu c ida tu ra va lo re in ferio re
S eghe tto a lte rn a tivo
EN 50144-2 -10
Tag lio d i m u ltis tra to
Tag lio d i d ivers i m ate ria li
1 ,5
Il fa tto re d i co rrez ion e è va lid o u n icam en te se il m acch in ario è im p iega to con fo rm em en te a qu an to p re sc ritto d a l costru tto re
S eghe c irco la ri
EN 50144-2 -11
Tag lio d i m u ltis tra to
Tag lio d i d ivers i m ate ria li
2 ,0
Il fa tto re d i co rrez ion e è va lid o u n icam en te se il m acch in ario è im p iega to con fo rm em en te a qu an to p re sc ritto d a l costru tto re
A vv ita tori EN 50144-2 -2
V e lo c ità m ass im a a vu oto
A vv ita tu ra su vari m a teria li
1 ,5
Il fa tto re d i co rrez ion e è va lid o u n icam en te se il m acch in ario è im p iega to con fo rm em en te a qu an to p re sc ritto d a l costru tto re
M oto sega a ca tena
EN 50144-2 -13
Tag lio legno Lavo ri d i can tie r is tica e ca rp en te ria
1 va lo ri r is con ta ti in cam po t ip icam en te u gua li a va lo ri ce rt if ica ti
Tabella 5Macchine elettriche. Coefficienti moltiplicativi (fattore di correzione) per calcolare l’esposizione stimata in campo a partire dai dati di certificazione
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTOREUTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
M acch ina N orm ativa
d i rife r im en to
Cond iz ion i d i lavo ro
du ran te il tes t
R ea li co n d iz ion i d i us o
Fa tto re d i co rrez ione
No te
M arte lli e sca lp e lli a p ercu ss ione
EN 28662 -2 :1992
A sso rb itore a sfe re d i a cc ia io
Tu tte 1 ,5 - 2 ,0 1 ,5 pe r u so com e
rive tta tore e s crosta to re ; 2 ,0 pe r tu tt i g li a ltri u s i
M a rte lli p e rfo ra to ri p er lap id e i e m arte lli ro ta tiv i
EN 28662 -3 :1994
Fo ra tu ra d i cem en to
Per fo raz ion e lap id e i e cem en to
2 ,0
Sm erig lia tric i (tu tte )
EN 28662 -4 :1995
D isco sb ilancia to a vuo to
Tu tte le ope raz ion i d i sm e rig lia tu ra (non lu cida tu ra)
1 ,5 non app licab ile p er u tens ili d i tag lio e spazzo le a ccia io
Sm erig lia tric i (tu tte )
EN 28662 -4 :1995
D isco sb ilancia to a vuo to
tag lio 2 ,0 app licab ile per spazzo le a cc ia io
D em olito ri s trada li e p iccona tori p er rocc ia ed iliz ia ecc .
EN 28662 -5 :1994
A sso rb itore a sfe re d i a cc ia io
dem o liz ion e cem en to e a sfa lto
2 ,0
1 ,5 dem oliz ion e as fa lto (n e l caso d i d ispos itiv i an tiv ib raz ion i l 'espo s iz ione d ip ende sens ib ilm en te da lla fo rza d i sp in ta . Il fa tto re d i co rrez ione è va lido un icam en te se i l m acch in ario è im p iega to con form em en te a quan to p re sc ritto da l costru tto re)
T rapan i a p ercu ss ione
EN 28662 -6 :1995
fo ra tu ra a percu ss ione in cond iz ion i standa rd izzate
fo ra tu ra a percussione
1 ,5
C acc iav iti a p is to la e d iritti avv ita to ri
EN 28662 -7 :1997
P rova su supporto d i tes t
Tu tte 1 ,5 nessuna
Lev iga tr ic i o rb ita li e ro torb ita li
EN 28662 -8 :1997
Lev iga tu ra su superfic ie d i a cc ia io standa rd con ca rta ab ras iva
Tu tte 1 ,5 app licab ile so lo p e r buone cond iz ion i m anu ten tive
C om pa tta to re costipa to re (peste lli)
EN 28662 -9 :1996
Percu ss ione su supe rfic ie standa rd
Tu tte 1 ,5 nessuna
Ceso ie e rod itric i
EN 28662 -10 :1998
Tag lio d i fog li d i m eta llo
Tu tte 1 ,5 nessuna
Ch ioda tric i
C EN ISO /TS 8662-11 :2004
n .d .
Tabella 6Macchine pneumatiche. Coefficienti moltiplicativi (fattore di correzione) per calcolare l’esposizione stimata in campo a partire dai dati di certificazione
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTOREUTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
• Quando non è possibile fare ricorso allebanche dati esistenti, occorre rivolgersi allamisurazione strumentale, che richiede:
- Personale tecnico qualificato
- Attrezzature specifiche
- Metodologia appropriata
STRUMENTI DI MISURASTRUMENTI DI MISURA
STRUMENTI DI MISURASTRUMENTI DI MISURA
STRUMENTI DI MISURA STRUMENTI DI MISURA -- HAVHAV
SISTEMA DI ACQUISIZIONE
ACCELLEROMETRO TRIASSIALE
FILTRO
STRUMENTI DI MISURA STRUMENTI DI MISURA -- HAVHAV
STRUMENTI DI MISURA STRUMENTI DI MISURA -- WBVWBV
ACCELEROMETRO TRIASSIALE CON ADATTATORE A CUSCINO PER IL RILIEVO DELLE VIBRAZIONI AL
CORPO INTERO.
Dispositivi di Dispositivi di ProtezioneProtezioneIndividualeIndividuale
Attenuazione ottenuta sul campo < 10%
Attenuazione ottenuta sul campo 10% -20%
Attenuazione ottenuta sul campo 40% - 60%
GUANTI ANTI VIBRANTI
Tipologia di utensile Attenuazione attesa delle vibrazioni (%)
Utensili di tipo percussorio < 10% Scalpellatori e Scrostatori – Martelli rivettatori
< 10%
Martelli Perforatori < 10% Martelli Demolitori e Picconatori < 10% Trapani a percussione < 10% Avvitatori ad impulso < 10% Martelli Sabbiatori < 10% Cesoie e Roditrici per m etalli < 10% Martelli piccoli scrostatori < 10% Utensili di tipo rotativo Levigatrici orbitali e roto-orbitali 40% - 60% Seghe circolari e seghetti alternativi 10% - 20% Sm erigliatrici angolari e assiali 40% - 60% Motoseghe 10% - 20% Decespugliatori 10% - 20%
Livelli di protezione
minimi ottenibili
dai guanti anti-
vibrazione stimati per
alcune tipologie di
utensili.
GUANTI ANTI VIBRANTI
GUANTI ANTI VIBRANTI
DEVONO ESSERE CERTIFICATI E MARCATI CE,
DEVONO AVERE UNA SCHEDA TECNICA
DEVONO ESSERE OMOLOGATI SECONDO LA UNI EN ISO 10819: 1998
N. B.
- Non offrono attenuazioni comparabili con i DPI uditivi (non sono in grado di proteggere adeguatamente i lavoratori e riportare i livelli di esposizione a valori inferiori ai valori limite)
- Non è facile sapere se e quando attenuano su un dato attrezzo
- Non funzionano sui utensili di tipo percussorio
I SEDILI SONO EFFICACI?
Spesso i sedili montati sui mezzi non riducono le vibrazioni trasmesse al
conducente, anzi, nell’intervallo 1 Hz ÷ 20 Hz, amplificano talvolta anche di un
fattore 2-3 e oltre le vibrazioni.
1. SEDILI ANTIVIBRANTI
Progettazione ad hoc di sedili antivibranti
passivi (meccanici, idraulici, pneumatici) o
attivi (Active Vibration Control)
I silent block sono supporti antivibranti utilizzati
per ridurre le vibrazioni che raggiungono le cabine
delle macchine movimento terra e dei trattori agricoli
o forestali, vibrazioni generate principalmente dalle
asperità del terreno e dalla presenza di buche e
avvallamenti e che giungono all’operatore mediante
la catena di trasmissione costituita dalle ruote, dagli
assali, dal telaio della cabina e dal gruppo sedile
2. SILENT BLOCK
Sono costituiti da:
• parte elastomerica (gomma naturale)
• parti metalliche di supporto (per il fissaggio)