La ricchezza n.79 GENNAIO-FEBBRAIO 2017 euro 3,00 è nella ...oggi per un funerale si spendono in...

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MA QUANTO MI COSTA MORIRE? Nuova tassa sui funerali: parla Taffo, opinion leader salute & famiglia euro 3,00 n.79 GENNAIO-FEBBRAIO 2017 CN/AN SCIENZA DEL PULITO Ecco il percorso di sanificazione MENINGITE vaccino GRATIS? I NUOVI POVERI? Sono i divorziati con i figli DIABETE Il ruolo centrale del Podologo

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MA QUANTO MI COSTA MORIRE?

Nuova tassa sui funerali:parla Taffo, opinion leader

salute & famiglia

euro 3,00n.79 GENNAIO-FEBBRAIO 2017

CN

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Conoscere profondamente le caratteristiche dei luoghi in cui coltiviamo le viti, ci aiuta a valorizzare i diversi frutti che da queste terre prendono vita. Castelli di Jesi, Conero e Abruzzo: 3 territori, 10 vigneti, 210 ettari in tutto tra

Verdicchio, Montepulciano e altri vitigni tipici della costa adriatica.

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E’ questione di vecchia data se la salute del cittadino debba essere calata dall’alto (quando per esempio si at-tende il Piano dei vaccini) oppure lasciata alla discrezio-ne spesso sciatta dell’individuo. Di sicuro la confusione fatta ultimamente con le raccomandazioni-imposizioni sui vaccini fatte da mass media e decreti ministeriali, dalle regioni e dalle associazioni e ordini di medici, non aiuta. Di qui, il problema del vaccino obbligatorio: può essere, la salute, materia di imposizione per il cittadi-no? Il dibattito è apertissimo. Per anni si è parlato, ad esempio per le scuole, di vaccino “raccomandato” non obbligatorio. Oggi alcune regioni come Emilia Romagna e Toscana tornano a parlare di necessità di obbligo. Cosi in molti asili è passato il nuovo regolamento, previa inac-cettabilità dell’iscrizione. Dunque verso dove andiamo? La imposizione del vaccino obbligatorio non sembra ave-re appoggio politico e comunque resterebbe difficile nelle scuole applicarla senza diktat coercitivi e con il rischio di qualche rinuncia all’iscrizione. Restano resistenze di di-verse categorie e qualche allarmismo di troppo come nel caso della fantomatica correlazione vaccino/autismo. Quello che serve sarebbe l’uniformità delle leggi regio-nali in materia. Altrimenti le Regioni dovrebbero cam-biare “leggi ordinistiche e contratti collettivi di lavoro” prevedendo sanzioni per i medici che non applicano vaccinazioni con continuità o addirittura le sconsiglia-no.... insomma a questo punto ci piacerebbe sapere anche quanti predicano bene e razzolano male, raccomandan-do vaccini e non essendo essi stessi per primi vaccinati. Ricerca del consenso, campagne informative mirate sono meno o niente efficaci senza una precisa e determinata sensibilizzazione degli operatori del sociosanitario, colo-ro che stanno al pubblico dentro il sistema.

Luca [email protected]

Vaccinazioniobbligo o scelta?Questione piùpolitica chesanitaria

4 FUNERAL HOUSE

FISCO: arriva la tassa sui morti

10 SOCIETÀ & FUTURO

Trust quando serve e quando conviene

12 FOCUS

MENINGITE, niente psicosi

16 INGEGNIERI IN CORSIA

Gli ingegneri clinici a Genova

22 RICERCA

Staminali, la salute esige il freddo

26 SOCIALE

S.Stefano: una clinica dentale per tutti

30 IGIENE IN SANITÀ

Garanzia d’igiene per un pulito certificato

36 IL PODOLOGO

Malati diabetici: la centralità del podolo

38 ASSOCIAZIONI

Al servizio di chi lavora e dei pensionati

39 LE GRANDI MALATTIE

Poliomelite, l’antico male dei faraoni

40 COOPERAZIONE

Ma ai nuovi poveri chi ci pensa?

in QUESTO NUMERO

FIRST AN

NO

UN

CEMEN

T

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PILLOLE

ROMA- Insieme per la Solidarietà Roma 1 con il presidente Piero Bian-chi, traccia un bilancio ancora positivo per il 2016 aprendo il nuovo anno alla speranza di migliorare l’impegno sempre mantenuto con i progetti del Comune di Roma, aspettando che si sblocchino le varie programmazioni sociali e soprattutto i bandi di gara sospesi, concer-nenti i servizi fondamentali per la città che i volontari hanno garantito da anni, anche in condizioni di sacrificio. Ricordando l’attività della compianta Francesca Marchetti, all’annuale ritrovo di fine anno sono

Insieme per la Solidarietà, premiati i volontari

stati assegnati numerosi premi per lavori artistici e fotografici eseguiti dagli associati, che hanno mostrato quest’anno abilità e coinvolgimento sia dal lato letterario che poetico, sia grafico che d’immagine. Il presidente Bianchi ha poi concluso il tradi-zionale convivio lasciando un positivo messaggio a tutti: Insie-me per la Solidarietà sarà sempre un punto di riferimento per i suoi volontari, rinnovando impegno e passione civile anche in un momento difficile per tutti.

ROMA - La proposta di legge sulle ferrovie turistiche è diventa-ta legge. Un risultato importante per la crescita del Paese che passa dalla volontà di dotare i territori di infrastrutture ade-guate a sostegno della mobilità e, di conseguenza, del turismo. Dalla Sulmona-Castel di Sangro alla Mandas-Arbatax, da Ascia-no-Monte Antico alla Fano-Urbino: saranno diciotto le linee ferroviarie ad essere classificate come tratte ad uso turistico che consentiranno di viaggiare tra le eccellenze ambientali e paesaggistiche italiane utilizzando binari e stazioni dimentica-te a cui oggi viene garantita una nuova vita trasformandole in vere e proprie risorse nazionali. Tra le linee a vocazione turi-stica è stata inserita anche la Civitavecchia – Capranica – Orte la cui riapertura rappresenta una grande prospettiva sul piano turistico e occupazionale.

Ferrovie turistiche, finalmente ecco la leggeDiciotto linee “minori” riconosciute: anche per i paesi colpiti dal sisma una nuova speranza di ripresa

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Smartphone, facebook e la rete in genere sono diseducativi per gli adolescenti? DI sicu-ro non ci si può schierare a priori. Essere “contro” non giova, anzi accresce ogni proble-ma. Il prof. Paolo Crepet però nel suo ultimo libro “Baciami senza rete” , di cui parlerà in una trasferta marchigiana ad Ancona e Urbino il 30 marzo prossimo, sottolinea alcuni passaggi importanti. Anzitutto è importante per i ragazzi recuperare il senso del rap-porto fisico, l’incontro tra le persone, il contatto tra i giovani. Ecco dunque che acquista importanza il fatto stesso di guardarsi negli occhi mentre si parla, di stringersi la mano, di toccarsi quando si fa l’amore, appunto con riferimento ad esempio al bacio. Sono cose che sembrano “antiche” e qualche ragazzo le considera fuori moda acuendo timidezza, isolamento, incomunicabilità. Tutte “patologie “dell’era attuale che segnano l’inizio e la moltiplicazione di problematiche psicologiche di nuova e varia natura.Crepet detta alcune regole irrinunciabili dell’educazione: incontrarsi e parlare presuppo-ne la natura personale della relazione che… fa sempre bene.

Crepet e i social diseducativi

APPUNTAMENTO A URBINO 30MARZO2017

L’utilizzo smodato non aiuta a crescere i ragazzi in maniera… “intelligentemente normale”

Competenze certificate in ediliziaIl 19 dicembre 2016 il marchio “BRICKS Building Refurbishment With Increased Competence Knowledge And Skills”, per le classi 37 (edili-zia) e 41 (formazione) è stato ufficialmente depositato presso l’EU-IPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale della domande di Marchio comunitario Collettivo). Il marchio, sviluppato nell’ambito delle attività del progetto finanziato nell’ambito del pro-gramma IEE/BUILD UP Skills – Pillar, verrà pubblicato nel bollettino dei marchi comunitari. Secondo la procedura in vigore dovrà passare un periodo di tre mesi dalla data di pubblicazione nel quale soggetti terzi eventualmente titolari di diritti anteriori potranno depositare opposizione alla domanda di registrazione. Il marchio di qualità euro-peo “BRIKS” ha tra le sue principali finalità quella di:- promuovere un nuovo sistema nazionale di qualifica VET (Voca-tional & Educational Training) nel rispetto delle direttive RES (Pro-mozione dell’uso delle fonti rinnovabili di energia) e BPDP (Perfor-

mance energetica degli edifici), rimuovendo gli ostacoli precedente-mente individuati dalla roadmap italiana; - promuovere la formazione dei formatori e dei lavoratori in can-tiere, contribuendo a sviluppare buone prassi soprattutto per i lavo-ratori che dimostrano di avere più difficoltà di accesso a forme di ag-giornamento professionale;- definire una procedura di certificazione delle competenze di parte terza basata sulle norme internazionali, definendo dettagliata-mente le skill professionali come previsto dal Quadro Europeo delle Qualifiche;- promuovere un percorso di qualificazione delle imprese dotate di personale certificato;- coinvolgere tutte le Regioni e le Province Autonome per pro-muovere e disseminare i risultati del progetto attraverso il sistema scolastico e della formazione professionale.

Ferrovie turistiche, finalmente ecco la legge

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FUNERAL HOUSE

La 12esima Commissione permanente ‘Igiene e sanità’ del Senato sta esa-minando in questi giorni il ddl sulla

‘Disciplina delle attività funerarie‘, già in discussione da aprile 2015. Il testo, a firma principale di Stefano Vaccari (Pd), propone di definire i soggetti che possono operare nel settore funebre, riorganizzare la tipolo-gia di operatori privati, riordinare il sistema cimiteriale e combattere l’evasione fiscale. La conseguenza, però, sarà quasi certamente un aumento dei costi sulle spalle dei clienti, tanto che già si parla di ‘tassa sui morti’. Ve-diamo di cosa si tratta.

Verso un riordino

delle attività funerarie e cimiteriali.

Prime preoccupazioni

FISCO: arriva la tassa sui morti

Chi la pagherà e in che modo

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a cura di Luca Guazzati

Il disegno di legge prevede innanzitutto l’as-soggettamento a IVA 10% dei servizi funera-ri, che fino a oggi erano esenti dall’imposta. Ciò comporterà inevitabilmente un aumento dei costi di un funerale tipo; ad esempio se oggi per un funerale si spendono in media 3.000 euro, con la nuova norma la spesa au-menterà a 3.300 euro.Per controbilanciare tale prelievo fiscale, è previsto un aumento delle detrazioni per le spese funebri, le opere edili, le lapidi cimite-riali e i relativi accessori funebri. Va precisa-to però che questa agevolazione non vale per le famiglie a basso reddito, in quanto hanno

All’estero sono già molto diffuse da tempo, ma negli ultimi tempi stanno prendendo piede anche in Italia: stiamo parlando del-le funeral home, le case funerarie. Non si tratta delle semplici agenzie di onoranze funebri a cui siamo abituati a rivolgerci in caso di scomparsa di un congiunto, ma di imprese pensate per organizzare l’addio al caro estinto in tutti i suoi dettagli. Le funeral home sono grandi strutture com-poste da più spazi, a partire dalle sale del commiato, in cui è possibile vegliare la sal-ma del defunto in un ambiente sicuramen-te più accogliente rispetto a quello offerto dagli obitori o dalle celle dei cimiteri. Sono poi presenti una o più sale adibite alla ce-lebrazione di cerimonie laiche e religiose. Anch’esse, come le sale del commiato, possono essere allestite in diversi modi, a seconda delle preferenze dei parenti del defunto o del defunto stesso, se ha lascia-to disposizioni in merito quando era in vita. Fin qui nulla di particolarmente innovati-vo… ma, quello che in noi italiani potrebbe destare una certa curiosità (se non scon-

Funeral home…verso il funerale stile USA?

già detrazioni che coprono l’imposta. Per-tanto, per le famiglie meno abbienti questa nuova tassa si aggiungerà a tutte le altre.È previsto inoltre un contributo fisso per ogni funerale, pari a 30 euro rivalutati ogni anno in base al tasso di rivalutazione mone-taria rispetto all’anno precedente, elaborato dall’ISTAT da corrispondersi a cura del man-datario del funerale. L’importo è destinato a finanziare la vigilanza e il controllo da parte delle aziende locali.Il disegno di legge introduce anche l’obbligo per i Comuni di destinare il 20% della TASI incassata ai cimiteri monumentali affinché

possano coprire i loro costi. Ma la novità che ha destato più clamore è quella che prevede una riduzione delle agenzie funebri presenti sul territorio. Il disegno di legge in discus-sione al Senato stabilisce che le imprese funebri che organizzano dai 301 ai 1000 funerali l’anno dovranno assolutamente ave-re tre mezzi di proprietà, più sei dipendenti assunti a tempo indeterminato e un diretto-re tecnico. Nel caso in cui l’impresa funebre organizzi più di 1.000 funerali, essa dovrà essere in possesso di quattro carri funebri e avere dodici dipendenti a tempo indetermi-nato iscritti sul libro paga.

certo, per qualcuno), è la presenza di bar e ristoranti (o, comunque, sale da pranzo in grado di ospitare un catering) all’interno delle funeral home! Il connubio funerale/cibo richiama subito alla mente molti film americani e, in effet-ti, è proprio dagli Stati Uniti che giunge una concezione diversa dell’estremo salu-to. Negli USA i funerali sono occasioni per riunire la famiglia, ricordare vita e opere dell’estinto, celebrare la sua nuova esisten-za ultraterrena e…ingozzarsi! Solitamente la veglia funebre avviene proprio a casa del defunto, o comunque in un ambiente do-mestico. Laddove non si disponga di una casa adat-ta allo scopo, intervengono proprio le fu-neral home con le loro mortuary (le sale del commiato, appunto).La salma è esposta all’interno della bara, nella stanza accanto, parenti e amici pos-sono usufruire del rinfresco. Spesso ai par-tecipanti viene chiesto di condividere con gli altri i propri ricordi della persona scom-parsa, raccontando piccoli aneddoti e, ma-

gari, brindando alla sua memoria, facendo anche un po’ di musica…. Il funerale vero e proprio si celebra il giorno successivo in una chiesa o direttamente al cimitero. Al termine della funzione si tiene il brunch, generalmente più ricco rispetto al rinfresco della veglia. Anche in questo caso, il “fe-steggiato” pur fisicamente assente, viene onorato al meglio, ben presente nei pen-sieri e nelle parole degli astanti.Tutto questo potrebbe sembrare inusua-le… anzi useremmo il termine… poco tra-dizionale in un paese come il nostro, dove la morte esige dolore, rispetto e sobrietà, ma anche le funeral home italiane offrono la possibilità di consolidare i legami fami-liari e ricordare chi non c’è più intorno ad una tavola imbandita…perché il funerale, in fondo, può anche essere una festa di addio.

Elisa Scoccia

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Una nuova tassa sui morti, l’aumento dell’iva e quindi dei costi per la tu-mulazione ed i funerali, la situazione

drammatica della mancanza di spazi nei cimiteri con i loculi che costano ormai sicu-ramente più di qualsiasi cerimonia funebre… Ma stiamo parlando di diritti o di disservizi per i cittadini? Il nostro opinion leader in materia è Daniele Taffo, ultima generazione di una famiglia che ha dedicato tradizionalmente competenza, professionalità ed esperienza ad un servizio fondamentale per la persona: le esequie fu-nebri e l’ultimo saluto al caro estinto.Quella della nuova tassa sui morti, dise-gno di legge in via di approvazione al Se-nato, sembra una antipatica quanto certa imposta da cui nessuno può sfuggire, qua-si una condanna che si aggiunge al dolore dell’estremo saluto ai propri cari….“Premesso che la legge Vaccari potrebbe esse-re condivisa dal momento che insieme all’ag-gravio stabilito si prevede un aumento della detraibilità fino alla spesa massima di 10mila euro… le aziende come la nostra non risul-terebbero danneggiate dal provvedimento

anche se ci rendiamo conto che è un aggravio per la famiglia. Da sottolineare che la decisione andrebbe nella direzione di prevenire ed eliminare chi comunque vive nel sommerso. Ad oggi, questa tassa ancora non è stata approvata e l’iter più volte ha avuto ritardi e sospensioni. Ma la ma-teria dell’imposizione erariale sui defunti è e resterà solo di competenza delle Regioni come enti locali. Qui nel Lazio ad esempio è questione locale: della Regione in primis e del Comune per il trasporto e la sepoltura. Cosi la destinazione cimiteriale va richiesta al Comune. Qui, attra-verso una serie di appalti e subappalti, nelle camere mortuarie degli ospedali, si affollano i venditori di servizi funerari, perciò diventa un fatto di professionalità, anche se tutti hanno diritto di lavorare….”Intende dire che ci sono aziende e profes-sionalità di livello molto differente che si occupano dei servizi mortuari?“Certamente. Vede, a livello nazionale chi ha competenze a 360° e cioè sedi e strutture, mezzi adeguati e certificate, professionalità e tutti i servizi sono una esigua minoranza

FUNERAL HOUSE

Quanto conta la professionalità di chi lo fa per mestiere

Ultimo salutoParla Daniele Taffo:

“La funeral home non si improvvisa”. Servizi cimiteriali,

cremazione e limiti di un sistema

superato

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a Roma siamo solo noi. In Italia ce ne sono poche”. Perché?“In alcune Regioni d’Italia ci sono ancora dei regolamenti precisi, che vincolano la salma a rimanere oltre le 24 ore nell’obitorio dell’ospe-dale. La stessa non può dunque essere ospitata altrove come all’estero per una veglia o un estremo saluto organizzato per esempio dalla famiglia. La struttura sanitaria però non è mai bene organizzata per chi non è più in vita: l’obitorio è di solito una stanza poco salubre, male isolata e male attrezzata, senza servizi igienici preventivi come per esempio impianti di aerazione specifici o sanificazione, soprat-tutto alla mercè pubblica di ditte approssi-mate di servizi funerari, imprese che vendono funerali di quart’ordine senza competenze o professionalità. La poca cura, la scarsa atten-zione e la non osservanza delle regole fonda-mentali mettono a repentaglio il momento più delicato di ogni famiglia, non proteggono dal dolore e dalla volgarità, inutile ed evitabile. Non offrono sicurezza, garanzia, riservatezza. L’obitorio diventa così luogo lugubre, maca-bro, evitato da tutti, mostrando tutti i limiti di

un sistema superato”.C’è dunque anche una responsabilità del-le strutture sanitarie?“Certo: a Roma c’è un po’ di confusione, si rischia di comperare loculi di seconda mano o inagibili, in cimiteri che assomigliano a mer-cati…. Il Verano non è il Flaminio, nel primo sono rimasti gli uffici cimiteriali, ma i loculi sono solo nel secondo”. La Taffo ha un’esperienza ed affidabilità comprovata. Ma come funeral house state aspettando ancora le autorizzazioni…“La location per l’estremo saluto, per la veglia funebre, per mantenere un caro estinto qual-che giorno in più prima della tumulazione definitiva, magari per permettere a qualche parente lontano di arrivare... in Italia ce ne sono poche. Non ci sono tradizionalmente locali adeguati, raramente esiste il rito della cerimonia anche fuori dalla Chiesa. Oppure semplicemente l’ultimo saluto fuori dal tem-po con cerimonia a parte, diversa, riservata, appartata nella massima privacy. Noi siamo pronti per questo, abbiamo già tutto, servizi, locali, impiantistica, personale, strutture, ar-redi e accessori, e per professionalità la massi-

ma attenzione per le condizioni igienico sani-tarie. Abbiamo fatto un grande investimento nell’attesa dell’autorizzazione dell’autorità competente in materia, appunto la Regione”.Se parliamo di cremazione, i nostri let-tori iniziano a porre una serie di dubbi, domande, richieste: Taffo se ne occupa da sempre…“Le richieste sono in aumento. Si può senza dubbio dire che sia ormai anche questa un’esi-genza. Un po’ per praticità, un po’ per rispar-mio. Il costo per i residenti nella capitale è di circa 600 euro, 800 per i non residenti. Ma oc-corre comunque la bara con rivestimenti spe-cifici per entrare in altoforno. I forni cremato-ri non sono molti in Italia e tutti dei Comuni. Infine, l’urna, diversi modelli per ogni esigenza dalla conservazione alla dispersione. Ci sono anche posti nei cimiteri riservati, ovviamente a costi minori per il minor spazio occupato. Altrimenti si può spargere le ceneri nei luoghi autorizzati anche qui non tutti i Comuni ne hanno dato autorizzazione. Infine, stessa cosa per la conservazione in casa: non tutti gli enti pubblici la autorizzano allo stesso modo”.

Luca Guazzati

“A Roma c’è un po’ di confusione, si rischia di comperare loculi di seconda mano o inagibili, in cimiteri che assomigliano a mercati….”Da sinistra Daniele, Alessandro e Luciano Taffo

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inchiesta

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SOCIETÀ&FUTURO

www.fiduciariamarche.it

Valerio VicoPresidente Fiduciaria Marche

Francesco De BenedettoProcuratore Fiduciaria Marche

I componenti del Cda della Fiduciaria Marche: Pietro Giugliarelli, il presidente Valerio Vico e Ma-rio Giugliarelli

Federico BarbieriProcuratore Fiduciaria Marche

Con il dott. Francesco De Benedetto, senior trust consultant della Fiducia-ria Marche, approfondiamo in questa

puntata uno degli strumenti più versatili ed interessanti per la tutela dei capitali: il Trust, istituto giuridico di grande duttilità il cui vantaggioso utilizzo in Italia è stato compre-so solamente di recente. Non parliamo solo di capitali, quando citia-mo il trust, ma di un “contratto” vero e pro-prio in grado di offrire innumerevoli ed in-novative soluzioni per garantire la tutela del proprio patrimonio e in grado di ottimizzare anche il passaggio generazionale, nella più

completa legalità e trasparenza. Ed in que-sto, la Fiduciaria Marche ricopre un ruolo di primaria importanza a livello interregionale.“Infatti – afferma il dott. De Benedetto - la Fiduciaria Marche può assumere l’ammi-nistrazione di beni in qualità di trustee o esplicare l’incarico di guardiano (o protector) nell’ambito di trusts istituiti”.Ma in quali ambiti? In sostanza stiamo parlando di applicazioni anche diverse tra loro…“Nel diritto italiano l’istituto del Trust trova ampie applicazioni per ampie finalità (ge-stioni fiduciarie, passaggi generazionali di

Colloquio con il senior consultant Francesco

De Benedetto della Fiduciaria Marche

TRUST, quando serve e quando conviene

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Scriveteci alla mail [email protected]

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEDott. Valerio Vico - Presidente e AD

dott. Mario Giugliarelli - Consigliere e ADdott. Pietro Giugliarelli - Consigiere e AD

PROCURATORI OPERATIVIdott. Francesco De Benedetto

(senior trust consultant)

dott. Federico Barbieri(senior insurance consultant)

ORGANIGRAMMA

beni ed aziende familiari, destinazioni di beni a finalità caritatevoli, tutela patrimoniale, ecc). I vantaggi sono evidenti soprattutto con riferimento alla flessibilità dell’istituto rispetto ai tradizionali e usualii strumenti del diritto italiano nonché a possibili vantaggi economici. Per questa sua caratteristica, il Trust si presta bene ad un utilizzo mirato anche dove risulterebbe poco conveniente il ricorso agli strumenti giuridici tradizionali”.Lei da anni è uno dei senior della Fidu-ciaria Marche, ma chi ha nella sua “squa-dra”? “La Fiduciaria Marche si avvale esclusiva-mente di specialisti estremamente qualificati in grado di analizzare, studiare e realizzare i più sofisticati meccanismi di Trust fornendo risposte ottimali a tutti gli interessati ed es-sendo di supporto anche agli studi professio-nali che propongono tale strumento giuridico ai propri clienti. I nostri referenti sono Professionisti di altis-simo livello in grado di risolvere le proble-matiche più diverse anche a livello interna-zionale”.

COS’È IL TRUST?E’ una innovativa forma di affidamento dei propri beni con la quale una persona, definita disponente (o settlor), trasferisce la proprietà di tutti o di parte dei suoi beni a un altro soggetto giuridicamente ricono-sciuto, chiamato trustee.LA FIDUCIARIA MARCHE dovrà ammi-nistrare attenendosi scrupolosamente a quanto stabilito nell’atto di Trust dal disponente e trasferire ai beneficiari (be-neficiaries) nei tempi e modi prestabiliti, i beni inizialmente conferiti, comprese le rendite conseguite durante il periodo di amministrazione. Con tale “negozio” il disponente, trasferendo i suoi beni in Trust, separa gli stessi dal patrimonio che rimane residualmente nella sua sfera giuri-dica. Nel Trust possono essere conferiti beni mobili, mobili registrati, immobili, partecipazioni societarie, azioni, titoli, denaro, gioielli, opere d’arte o qualsiasi diritto su di essi.

L’atto di dotazione (conferimento dei beni), può essere fatto successivamente all’atto di costituzione del Trust, in più tranche e da soggetti diversi.

QUANDO SERVE E QUANDO CONVIENE?• Per proteggere il proprio patrimonio; • Per la destinazione particolare di taluni

beni;• Per garantire operazioni commerciali e

immobiliari;• Per opere benefiche e borse di studio;• Per ottimizzare la trasmissione genera-

zionale della ricchezza;• Per proteggere soggetti deboli , portato-

ri di handicap e/o interdetti;• Per la realizzazione di patti di sindacato

societari.

Francesco De Benedetto

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Prese d’assalto le farmacie per i vaccini, siamo alle solite: dopo il bombarda-mento mediatico sui recenti casi di fine

anno di meningite, scoppia la psicosi della gente comune. C’è un’epidemia? L’infezione arriverà nella mia regione?La meningite è un male incurabile? Ma il vaccino non funziona? Domande frequenti a cui non tutte le tra-smissioni tv e gli articoli dei giornali hanno dato risposte esaurienti o tantomeno tran-quillizzanti…Vediamo allora insieme cosa dicono i dati ufficiali, nel momento in cui il ministero spin-ge affinchè tutti i vaccini siano obbligatori e quindi (si spera) gratuiti. E il parlamento deve su questo legiferare subito.“Nel 2016 - riferisce il Ministero della Salute - sono stati segnalati 178 casi di meningite da meningococco, con un’incidenza in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015. Ciò è dovuto alla presenza in Toscana di una trasmissione

più elevata che nel resto d’Italia, dove la si-tuazione è costante, soprattutto per quanto riguarda l’infezione da meningococco di tipo C, negli adulti già notata nel corso del 2014. Il numero totale dei casi di meningite, do-vuti, quindi, anche agli altri germi indicati, è passato da 1479 nel 2014, a 1815 nel 2015 e a 1376 nel 2016, quindi con una discreta diminuzione rispetto al biennio passato. Per esempio, si sono verificati 940 casi di menin-gite da pneumococco nel 2016 (rispetto ai 1256 casi del 2015) e 80 da emofilo (rispetto ai 131 del 2015): come si vede una tenden-za in diminuzione. C’è anche da dire che la letalità della meningite è di circa il 10% nei casi dovuti a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e di circa il 12% nei casi da meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% nel caso in cui il ceppo di meningococco sia il C (13 su 51 pazienti). “Non si intende certamente minimizzare la gravità della patologia - precisa il Ministero

MENINGITE, niente psicosi

Lo dicono al ministero e

lo ribadiscono specialistici

medici e farmacisti.

Ma l’allarme c’è e i vaccini non

tranquillizzano

Siamo nella norma

FOCUS

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- ma semplicemente riportare la questione entro i parametri della documentazione og-gettiva”. Al momento non esiste alcuna situazione epi-demica, la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma attesa in linea coi numeri degli ultimi anni, il presidio preven-tivo rappresentato dalla vaccinazione è di-sponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave e sarà in distribuzione gratuita secondo le previ-sioni del nuovo Piano nazionale, inserito per questi motivi nei Livelli Essenziali d’Assisten-za che il Sistema Sanitario Nazionale eroga. I nostri ospedali e i nostri medici garantiscono comunque e sempre un’assistenza e una tera-pia di primissimo ordine ai pazienti che ven-gono ricoverati per meningite. Il Ministero sta operando per garantire il consolidamento della copertura vaccinale, a supporto delle Regioni, anche con studi e ricerche che possa-

no chiarire i meccanismi di trasmissione e di virulenza dei germi. “Questo non significa - puntualizza il Mini-stero - non essere attenti e non garantire interventi tempestivi e mirati ogni volta che si verifichi una caso di meningite, così come non ci si stancherà mai di raccomandare la vaccinazione secondo la scheda vaccinale na-zionale in corso di pubblicazione, ma è altret-tanto vero che l’opinione pubblica deve poter comprendere con precisione quali siano i rischi e quali siano i comportamenti da tene-re, escludendo ogni ingiustificato allarmismo. Per quanto riguarda il meningococco di tipo C, il più letale, le cifre dicono che ha causato 36 decessi negli ultimi quattro anni, in una popolazione di quasi 65 milioni di persone. Considerando tutti i ceppi di meningococco che danno la meningite, non si supera il 10% della letalità, anche in questo caso con 711 casi nel quadriennio (178 nel 2016) e 77 decessi registrati complessivamente (17 nel

I suggerimenti AIFAL’Agenzia italiana del Farmaco, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno realizzato un breve documento di domande e risposte sulla meningite e sulle vaccinazioni disponibili e necessarie. Nel documento si ribadisce che attualmente non c’è un’epidemia di meningite in Italia. La diffusione della meningite in generale è bassa ed è rimasta costante negli ultimi cinque anni e l’andamento dei casi riscon-trati rispecchia questo trend. I bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i gio-vani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre infezione e malattia. Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età. Il vaccino pertanto va somministrato solo alle fasce di popolazione raccomandate e a rischio per mantenere alta la protezione individuale e collettiva dalla malattia. Nel caso di soggetti adulti sani la vaccinazione non è necessaria. È importante seguire il calendario vaccinale e consultare sempre il proprio medico in merito all’opportunità e alle tempistiche delle vaccinazioni.

“Al momento non esiste alcuna situazione epidemica. La circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma, in linea coi numeri degliultimi anni”

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2016). Se consideriamo l’intero quadriennio analizzato (dal 2013 al 2016), abbiamo 629 decessi per meningite da qualsiasi causa, a fronte di 6786 pazienti diagnosticati. Per dare un’idea comparativa, i decessi da inci-dente stradale nel nostro Paese sono stati 3419 solo nell’anno 2015”.Dunque, un fenomeno mediatico o poco più, se si pensa alla Toscana?La Società Italiana di Igiene e Medicina Pre-ventiva (Siti), la Società Italiana di Pediatria (Sip), la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) e la Federazione Italiana dei Medici Pediatri (Fimp), in rela-zione all’allarme che si è diffuso tra la popo-lazione riguardo i casi di meningite riportati dai media, affermano che “la situazione epi-demiologica è nel nostro Paese in linea con la consueta incidenza della malattia, tranne che per la Regione Toscana dove le autorità sani-

tarie hanno intrapreso interventi straordinari di prevenzione”. Ribadiscono “la necessità di aderire alle normali campagne di immu-nizzazione previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale rivolte a bambini ed ad adolescenti che rappresentano le categorie più a rischio, mentre per gli adulti va evitato un indiscriminato ricorso ai centri vaccinali, ma vanno seguite le indicazioni delle strut-ture sanitarie locali e vanno eventualmente effettuate valutazioni caso per caso con il proprio medico di fiducia in funzione di parti-colari esposizioni”. Auspicano che “le Regioni provvedano rapidamente a investire risorse umane nelle aziende sanitarie per fornire un servizio adeguato ai cittadini soprattutto in previsione dell’imminente implementazione del nuovo calendario vaccinale nazionale che rappresenta un elemento fondamentale per la protezione della salute dei cittadini”.

Riassumendo: controllatevi, vaccinatevi, le Regioni mettano a disposizione tutto l’oc-corrente per i vaccini. Infatti, ecco arrivare il via libera al piano nazionale vaccini da parte della Conferenza delle Regioni. Nel nuovo calendario vaccinale entreranno i vaccini anti meningococco b, rotavirus e varicella per i bambini più piccoli, l’antipapillomavirus an-che per gli adolescenti… Ma i tempi per met-tere il piano in condizioni operative?I medici, da parte loro – aggiungiamo noi della redazione – non facciano due pesi e due misure su un fenomeno che si è sempre manifestato (vedi il commento dell’ospedale Cardarelli “da noi sempre stati almeno due casi al mese”), e sul quale molti atteggiamenti dipendono dal prezzo dei vaccini stessi sul mercato…Infine, i giornalisti non calchino la mano su episodi che riguardano i bambini, che purtroppo, fanno sempre “cronaca”.

PER SENTIRSI PIÙ TRANQUILLI1. C’è un’emergenza meningite?No, niente epidemia di meningite. In base ai dati dell’ISS, nel 2015 e nel 2016 si sono verifi-cati in Italia quasi 200 casi per anno di malattia invasiva da meningococco, la maggior parte dei quali causati dai sierogruppi B e C. L’andamento rispecchia il trend degli ultimi anni, l’unica variazione epidemiologica riguarda il focolaio di meningococco C presente in Toscana che è però circoscritto in un’area specifica.2. Quali batteri causano la meningite?Tra gli agenti batterici che causano la meningite il più temuto è Neisseria meningitidis (me-ningocco), oltre a Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e Haemophilus influenzae. Del meningococco esistono diversi sierogruppi, dei quali il più aggressivo è il sierogruppo C, che insieme al B è il più frequente in Italia e in Europa.3. Quali sono le fasce più a rischio?I bambini piccoli (al di sotto dei 5 anni di età) e gli adolescenti sono a rischio più elevato. Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più pic-coli, al di sotto dell’anno di età.4. Quali sono i vaccini a disposizione? Esistono tre tipi di vaccino anti meningococco:• il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC).• il vaccino coniugato tetravalente che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y.• il vaccino contro il meningococco di tipo B.5. Sono obbligatori o raccomandati?Alcuni vaccini sono già raccomandati e offerti gratuitamente, altri invece lo saranno appena entrerà in vigore il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale. La scheda vaccinale attual-mente in vigore prevede la vaccinazione anti meningococco C nei bambini che abbiano com-piuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adole-scenti. Il vaccino tetravalente coniugato anti meningococco A, C, Y, W è consigliato anche per gli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli e dovrebbe comunque essere sommi-nistrato a chi si reca in Paesi dove sono presenti i sierogruppi di meningococco contenuti nel vaccino. Al di fuori delle due fasce di età sopracitate, il vaccino è fortemente raccomandato in persone affette da talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite, asplenia ed è consigliato anche in presenza di particolari condizioni (lattanti che frequentano gli asili nido, ragazzi che vivono in collegi, dormono in dormitori, militari, per chi debba recarsi in regioni come l’Africa. 6. Quali sono gratuiti e quali a carico del cittadino?La vaccinazione contro il meningococco C è gratuita e il calendario nazionale prevede la somministrazione di una sola dose a 13 mesi. Il vaccino è, inoltre, gratuito per gli adolescen-ti e raccomandato sia a chi non sia mai stato vaccinato nell’infanzia sia a chi abbia già ricevu-to la dose prevista a 13 mesi. Per il resto l’offerta vaccinale varia da Regione a Regione.

FOCUS

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INGEGNERI IN CORSIA

Lorenzo LeograndePresidente AIIC

Sempre più richieste in Sanità sono le competenze specifiche in tema di innova-zione tecnologica. E sempre più richiesti sono i professionisti che garantiscano un’adeguata introduzione e un governo di tecnologie che condizionano fortemente qualità e sicurezza delle prestazioni sanitarie. L’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC), rappresenta una categoria che si distingue non più per il fattore di novità ma per competenza specifica.

www.aiic.it

“Il Convegno si terrà a Genova dal 6 all’8 aprile 2017 e segnerà una nuova tap-pa nella storia dell’ingegneria clinica

italiana, che da tempo sta interpretando il proprio ruolo professionale e strategico con dinamismo, forte di una presenza qualifica-ta e capillare in tutto il territorio”. L’annun-cio del presidente dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC) arriva dopo quanto promesso già lo scorso anno al Convegno Nazionale 2016 (a Bari, di cui abbiamo dato ampio resoconto) Anche quest’anno c’è un filo conduttore importante…“Al centro dei lavori il tema dell’Innovazione, declinato nelle forme, nelle criticità e nelle op-portunità – afferma Leogrande - che sono più vicine alla nostra professione, così nevralgica per lo sviluppo equilibrato e affidabile della Sanità italiana”.Si parla di rinnovamento e cambiamen-

to…“Il tema del Convegno ci permetterà di analiz-zare, comprendere e giudicare i percorsi che partendo dall’innovazione tecnologica punta-no al rinnovamento reale del sistema salute, sempre senza dimenticare che l’innovazione reale è quella che porta benefici ai pazienti, agli operatori, ai processi. I lavori privilegeranno come sempre e con maggior precisione un approccio concreto, in cui la capacità di visione e di prospettiva sarà bilanciata dalla necessità – che è propria della nostra professione – di essere garanzia e presidio autorevole di realismo e pragma-tismo”.Ci parli delle keywords di approfondi-mento scelte per questa edizione.“Continueremo come nostra consuetudine a proporre un Convegno che confermi lo stile e le caratteristiche della presenza AIIC all’inter-no del mondo della sanità e della salute:

UN EVENTO FORMATIVO E DI GRANDE IMPATTOL’intero evento, nonché i singoli corsi di formazione, saranno accreditati per il ri-lascio dei Crediti Formativi per gli iscrit-ti all’Ordine degli Ingegneri (CFP). Tutte le informazioni sull’evento (programma scientifico, schede di iscrizione, eventi sociali, etc.) sono consultabili sul sito del Convegno.www.convegnonazionaleaiic.it

Gli Ingegneri clinici a Genova

XVII Convegno Nazionale

dell’Associazione Italiana

Ingegneri Clinici

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• Autorevolezza nel presidio del settore delle tecnologie per la sanità• Capacità di integrazione multi-professionale • Dialogo con gli stakeholder nazionali e locali• Autorevole impatto formativo• Forte interazione con il mondo della produ-zione industriale a forte contenuto tecnologico avanzato• Capacità di comunicazione dei valori e dei temi AIICCompleteranno l’evento una serie di iniziative ormai consolidate, quali corsi di formazione specialistici, workshop aziendali, eventi socia-li, l’area poster e la fondamentale area esposi-tiva in cui i professionisti del settore potranno incontrare l’industria e trovare opportunità reciproche di confronto e colloquio sulle ultime novità dalle aziende.

INNOVAZIONE, PREMIATE LE IDEEAIIC ha strutturato una iniziativa permanente dedicata all’innovazione con lo scopo di valorizzare le competenze acquisite dagli Ingegneri Clinici nel contesto delle Me-dTech e stimolarli ad esplorare nuove opportunità professionali per mettere a frutto la propria capacità di sviluppare idee innovative. La genesi del progetto parte dalla convinzione che gli Ingegneri Clinici possono e devono essere stimolati ad esplorare nuove opportunità professionali per mettere a frutto le capacità di ricerca e sviluppo maturate durante l’attività svolta nel contesto del Servizio Sanitario. Per sostenere questo obiettivo abbiamo consolidato la partnership con PNICube, il consorzio na-zionale degli incubatori accademici deputati a supportare il processo che consente di evolvere un’idea innovativa in Startup, entrando di ruolo nella giuria del Premio Nazionale per la categoria LifeScience, che anche quest’anno con il supporto AIIC ha portato in tribuna un primo premio assoluto.Per partecipare alla Call for Ideas occorre inviare la scheda di partecipazione compi-lata entro il 10 Marzo 2017 ed inviarla all’indirizzo: [email protected]. Per qualsiasi supporto alla stesura del progetto potete scrivere allo stesso indirizzo email.

Gli Ingegneri clinici a Genova

Filo conduttore: innovazione organizzativa nella gestione di tecnologie e servizi sanitari

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EVENTI

Farmacisti a confronto…come una grande famiglia

IV edizioneFARMACISTAPIÙ

Per il futuro di un comparto

che vuol tornare

ad essere protagonista

Si terrà a Milano, dal 17 al 19 marzo, la IV edizione di FarmacistaPiù, il con-gresso nazionale dei farmacisti italiani,

voluto dalla Federazione degli Ordini, dalla Fondazione Francesco Cannavò, da Utifar e organizzato da Edra. Professione, innovazione, politiche per la salute e sostenibilità del sistema, i capisaldi del più importante evento culturale della categoria. Occasione unica di approfondimento, forma-zione e confronto tra operatori del settore salute, istituzioni, associazioni e industria farmaceutica.“Alla base di FarmacistaPiù c’è il concetto di una professione in costante evoluzione, impegnata nella costruzione consapevole del futuro del farmaco, del servizio farmaceuti-co e della sanità - spiega Andrea Mandelli Presidente Fofi - La novità più importante - aggiunge - sarà un maggiore coinvolgimento diretto dei Consigli degli Ordini nelle attività congressuali, che chiamiamo a dare un con-

tributo concreto, affiancando al modello del “convegno frontale” quello del vero e proprio workshop”. Come ricorda Mandelli, sono stati anche istituiti tavoli tematici, momenti di riflessione ed elaborazione sugli aspetti centrali della professione e sulle più impor-tanti linee evolutive: «L’apertura ai capitali e i farmaci innovativi, per citarne soltanto due. Un lavoro che culminerà per ciascun tavolo in un documento che esprimerà la posizione della professione sul tema trattato».A tracciare gli scenari della prossima edizio-ne di FarmacistaPiù è anche il Presidente del Comitato Scientifico del congresso naziona-le, nonché Vice Presidente Fofi, Luigi D’Am-brosio Lettieri. “Questa quarta edizione vuole essere ispirata a un protagonismo territoriale finalizzato a patrimonializzare le proposte e le compe-tenze provenienti dal territorio, attraverso il pieno coinvolgimento dei rappresentanti ter-ritoriali a tavoli tematici di lavoro”.A parlare, invece, degli obiettivi che si pone

per questa edizione l’Utifar, è il suo pre-sidente Eugenio Leopardi. “L’associazione persegue l’obiettivo di accrescere la profes-sionalità del farmacista, al di là del ruolo di dispensatore del farmaco. Vogliamo trasferire a chi parteciperà alla manifestazione, un concetto fondamentale: il farmacista deve evolvere, deve accrescere il suo ruolo e il suo bagaglio culturale. Deve potersi proiettare verso un futuro fatto di offerte di servizi al cittadino, che col tempo speriamo vengano anche riconosciuti dallo Stato”. “FarmacistaPiù è un esempio concreto di come noi, insieme alla Fofi e ad Utifar, ci ado-periamo per un farmacista più consapevole dei suoi valori e dell’evoluzione cui è chiama-to”, spiega invece Enrica Bianchi, Presidente della Fondazione Cannavò. “Mi aspetto un confronto costruttivo, fatto di idee concrete che permettano di delineare il futuro di un comparto, quello farmaceutico, che rappresenta una delle eccellenze del no-stro Paese”.

MILANO17-19MARZO2017

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MILANO

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FORMAZIONE

Il Consorzio Nazionale Meuccio Ruini ha completato le attività dei Piani C.I.E.L.I, G.E.C.O, F.I.D.eS. e C.A.F.F, approvati da

FonCoop nell’ambito dell’avviso 27. Crescita delle competenze, nuovi approcci, risposte efficaci ai cambiamenti settoriali: questi in estrema sintesi i risultati dei quatto progetti promossi dal Consorzio Ruini sull’avviso 27 di FonCoop e conclusisi recentemente.I diversi ambiti sono stati affrontati con una metodologia consolidata che punta alla si-nergia delle azioni per raggiungere più com-piutamente gli obiettivi.Di seguito una breve sintesi dei singoli ri-sultati.C.I.E.L.IComunicare con gli Insegnanti Efficacemente per Lavorare InsiemeIl Piano C.I.E.L.I. ha approfondito un tema cruciale nell’educazione primaria: le proble-matiche legate ai DSA, tema che merita un

Dall’educazione allafarmacia “innovativa”

quanto attività commerciali si legano stret-tamente alle esigenze del mercato. Nuove competizioni e nuove regolamenta-zioni hanno, infatti, messo definitivamente in crisi il ruolo del farmacista tradizionale: dalle vendite dei farmaci generici in luoghi non specificatamente addetti, alle vendite online, legalizzate e non, il campo nel quale trovare risposte per mantenere il vantaggio competitivo e la tenuta sul mercato obbliga-no ad una riflessione sugli obiettivi e su qua-le possa essere la formazione più adeguata a vincere le nuove sfide.

C.A.F.F. Contabilità, Amministrazione e Fiscalità Finanziaria Il Piano C.A.F.F ha concentrato le sue attività sull’obiettivo di promuovere una visione globale di processo delle attività ammini-strative.

Quattro progetti finanziati da Foncoop e realizzati dal Consorzio Meuccio Ruini

esame articolato e una particolare e specifi-ca attenzione. Alcuni bambini in età prescolare presentano, infatti alcuni disturbi che possono influire sulle loro capacità di apprendimento.

G.E.C.O.-Gestire Efficacemente Conoscere OttimizzareIl Piano G.E.C.O. ha individuato un obiettivo ambizioso cioè promuovere l’acquisizione di un approccio globale alla qualità ancorato a competenze che permettano all’impresa be-neficiaria un allineamento all’elevato nume-ro delle imprese certificate in tutta Europa.F.I.D.eS.Farmacie Innovative nella Distribuzione e EsposizioneIl Piano F.I.D.E.S. è stato progettato per rispondere efficacemente al cambiamento economico/culturale che recentemente ha investito il settore delle farmacie, che, in

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EXECUTIVE MASTERManagement del Settore SanitarioPharmacy Management

PROGRAMMAMANAGEMENT DEL SETTORE SANITARIOExecutive Master

PHARMACY MANAGEMENTExecutive Master

1. Il settore sanitario: evoluzione, assetti istitu-zionali e nuove sfide del mercato 2. Strategie di posizionamento ed assetti organizzativi delle strutture sanitarie pubbliche e private 3. La ge-stione amministrativa e finanziaria dell’azienda sanitaria 4. La gestione strategica del persona-le e l’organizzazione del lavoro 5. Il marketing e la comunicazione nelle strutture sanitarie 6. Risk e quality management: le responsabilità del management sanitario e la gestione del rischio clinico 7. Acquisti, HTA e market access in sani-tà 8. Gestione dei processi e controllo qualità.

1. Il market access nell’industria farmaceuti-ca 2. Strategie di marketing 3. Attività di ven-dita in farmacia, category management, visual merchandising 4. Business development e sales management 5. La gestione economica e finan-ziaria 6. I nuovi trendi: la tecnologia applicata al mercato farmaceutico 7. Strategie di gestio-ne delle aziende farmaceutiche e biomedicali.

2 MESI - 8 WEEK END - 96 ORE3 MESI - 12 WEEK-END

Laureati in discipline sanitarie

Laureati in discipline economiche e giuridiche

Professionisti nel settore sanitario e farmaceutico

Aziende sanitarie pubbliche e private

Imprese biomedicali e farmaceutiche

Società di consulenza

Agenzia di promozione e visual merchanding

Agenzia di pubblicità e media specializzati

Aziende cosmetiche ed erboristiche

Media specializzati

Laboratori/Officine farmaceutiche

Farmacia, biologia, chimica, informazione medico scientifica, ingegneria biomedicale, dietisti, psicologi, tecnologi alimentari, biologi, laureati in scienze erboristiche.

Istituto Studi Direzionali

ManagementAcademygr

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RICERCA

precursori emopoietici simile a quello che si era registrato negli stessi al momento della raccolta. Vengono comparati anche i risultati con quelli già ottenuti dopo 5, 10 e 15 anni di congela-mento. Le cellule staminali cordonali scongelate dopo più di 20 anni sono ancora in grado di attecchire in un ospite quando vengono trapian-tate e di innescare una risposta immune, poiché i linfociti T rimangono anch’essi vivi e funzionanti dopo il periodo di crioconservazione. La condi-zione fondamentale è che tutto il processo, dalla raccolta al trattamento e alla crioconservazione avvenga nel pieno rispetto degli standard FACT NETCORD”.Cos’è Fact Netcord?“FACT-NetCord è un’organizzazione no profit con sede negli Stati Uniti, punto di riferimento mondiale per le biobanche pubbliche o private e le normative”.Come funziona l’accreditamento?“Essere accreditati FACT-NetCord è segno di ga-ranzia ed eccellenza e InScientiaFides è l’unica struttura sanitaria privata situata nella penisola italiana ad aver ottenuto tale riconoscimento. Siamo autorizzati al funzionamento dall’Autho-rity di competenza, certificata ISO 9001:2008, GMP (Good Manufacturing Practice) e accredita-ta FACT-NetCord. Nel mondo solo 44 biobanche di conservazione di cellule staminali da cordone ombelicale hanno superato il lungo processo di accreditamento”.

Staminali, la salute esige il freddo

Sempre più quando si tratta di salute, occorre affidarsi a istituzioni e strutture accreditate, certificate, in regola con gli

standard internazionali. Specialmente poi quando parliamo delle cellule staminali e delle opportunità a loro legate di sopravvivenza, nel tempo, per la nostra famiglia, i nostri figli, i nostri cari. Inoltre, le strutture che “trattano” e conservano un bene prezioso come quello che deriva dal cordone ombelicale di una mamma, devono padroneggiare le tecniche del freddo e della crioconservazione, per riuscire a creare una biobanca nel tempo. Ne parliamo con la dott.ssa Luana Piroli, direttore scientifico di In Scientia Fides.Iniziamo dal freddo: perché è così necessa-rio e per quanti anni si possono conservare?“Il Prof. Broxmeyer (Università dell’Indiana, In-dianapolis, USA), uno dei pionieri della criocon-servazione, ha pubblicato nel 2011 un articolo in cui si valuta il mantenimento di diverse carat-teristiche funzionali delle cellule staminali cor-donali anche dopo 23,5 anni di conservazione. E’ un’ulteriore conferma sulla loro vitalità e funzio-nalità che si aggiunge ad un dato concreto come i 20.000 trapianti di cellule staminali effettuati utilizzando il sangue del cordone ombelicale per il trattamento di numerose patologie ematologi-che. Lo studio ha dimostrato che, in campioni di sangue cordonale scongelati, trascorsi 23,5 anni, è possibile ottenere un numero di cellule e di

www.inscientiafides.com

Eccellenza certificata e verificata da enti

riconosciuti a livello internazionale,

garanzia di un rilascio sicuro delle cellule staminali

conservate da In Scientia Fides

Quali garanzie offre?“Il certificato di Accreditamento FACT indica la no-stra struttura sanitaria come più sicura e riconosciuta da tutti i centri di trapianto del mondo. Il processo ispettivo verifica diversi aspetti del nostro laboratorio, portando ad accreditare una serie di garanzie:Societaria, in quanto viene rilasciato l’accreditamen-to solo se la società presenta soliditàScientifica, in quanto verificano tutto il processo: la raccolta, il trasporto del campione, il processo di estrazione delle cellule staminali, il congelamento e la crioconservazione a lungo termineAggiornamento continuo: è il FACT-NetCord ad ag-giornarci in tempo reale rispetto a tutte le evoluzioni scientifiche del nostro settoreRilascio del campione in qualsiasi parte del mon-do, in quanto attraverso il registro tenuto da FACT-Netcord la nostra biobanca è collegata a tutti i cen-tri di trapianto internazionali. I laboratori di sangue cordonale che ottengono l’accreditamento FACT-NetCord assicurano un’operatività d’eccellenza nella crioconservazione e nella tracciabilità delle unità di sangue cordonale stoccate, utile ad un rilascio sicu-ro”.

In caso di trapianto cosa succede?“Quando viene programmato un trapianto, l’unità di sangue cordonale viene scelta sulla base dell’ac-creditamento agli standard FACT-NetCord, al fine di garantire al paziente la massima qualità del prodotto cellulare infuso disponibile al momento. Gli standard FACT rappresentano, per i centri trapian-ti di tutto il mondo, una garanzia di qualità clinica e di laboratorio. Ciò vale per tutte le fasi di conservazione dell’unità di sangue cordonale e del rilascio. InScien-tiaFides, pertanto, garantisce ai genitori che decido-no di affidare il proprio campione alla nostra Bioban-ca non solo l’eccellenza del processo e della criocon-servazione ma anche la garanzia dell’unica cosa che conta veramente: la riconsegna del campione in caso di necessità in qualsiasi centro trapianti del mondo”.

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RICERCA&INNOVAZIONE

A colloquio con il nostro esperto Cesare Ivaldi

Il trattamento con terapia intensiva ad onde soniche pressorie, radiofrequenze ed Ozono - SORAZON, ha messo in evidenza risultati clinici soddisfacenti a volte risolutivi con sparizione totale del dolore su un alto numero di pazienti trattati dal 2003 al 2010. Essendo una terapia

non invasiva, non dolorosa, si considera un mez-zo indicato per le patologie dolorose del piede.

Fascite plantare La pianta del piede è costituita da una fascia plantare di 4 strati formata da fasci di tessuto connettivo fibroso, da muscoli, tendini e legamenti.Tutti questi, agiscono insieme per mantenere stabili gli archi ossei del piede mentre si cammina, si corre e permettere di flettere le dita.Il quarto e più profondo strato della pianta del piede, con i muscoli chiamati “interossei” letteralmente siti tra le ossa, è molto soggetto a degenerazione per carichi meccanici non facilmente ammortizzabili.

Nella zona del calcagno, il dolore acuto (talalgia) è causato più fre-quentemente dallo stato degenerativo dell’inserzione della fascia plantare per microtraumi ripetuti e micro lacerazioni con conseguente periostite da trazione, e talvolta, anche per la presenza di una forma-zione osteofitasica (sperone).

Il dolore del tallone inoltre può essere provocato da Entesopatie, processi patologici a carico delle zone di congiunzione all’osso dei ten-dini e legamenti di natura traumatica, degenerativa, infiammatoria, calcifica (Entesiti); in particolare posteriormente all’inserzione del Tendine d’Achille o inferiormente all’inserzione dei legamenti della fascia plantare.

Vanno considerate causa di dolore anche le Neuropatie da intrap-polamento, Tunnel tarsale, nervo abduttore del 5° dito (mignolo) e tendine flessore dell’alluce inserito su ossa sesamoidi.

LA TALLONITEUna cura antinfiammatoria contro il dolore

24 senzaetà24

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TEMPORO MANDIBOLARE - artrite - artrosi - dolore di masticazione

COLONNA CERVICALE - artrite - artrosi - cervicalgia - discopatie - vertigini - nausea - traumi contrattivi, contusivi

COLONNA DORSALE - artrite - artrosi - discopatie - dolori crolli vertebrali - traumi contrattivi, contusivi

COLONNA LOMBARE SACRALE- artrite - artrosi - discopatia - radicolite - sciatalgia - sacroileite - lombalgia - colpo della strega - traumi contrattivi, contusivi - dolore trauma coccige

SPALLA- artrite - artrosi - periartrite scapolo omerale - cu�a rotatori - tendinopatia calci�ca - sovraspinato - CLBO - acromion claveare - borsite sad - calci�cazioni - brachialgia - lussazione - lesione muscolo tendinea - traumi contrattivi, contusivi

GOMITO - artrite - artrosi - epicondilite (gomito tennista) - traumi contrattivi, contusivi

POLSO- artrite - artrosi - rizartrosi - tendinite- traumi contrattivi, contusivi, distorsivi

MANO - artrite - artrosi - tunnel carpale - dito a scatto - metacarpalgia - traumi contrattivi, contusivi

ANCA - artrite - coxartrosi - coxalgia - pubalgia - lussazione - necrosi testa femore, ovalizzata

COSCIA/GAMBA- traumi contrattivi, contusivi - ematomi

GINOCCHIO - artrite - gonartrosi - meniscopatie degenerative - lesioni legamenti - sinoviti - traumi distorsivi, contusivi - cisti di baker

CAVIGLIA - artrite - artrosi - traumi distorsivi, contusivi- lesioni - calci�cazioni tendine d’achille

PIEDE - artrite - artrosi - talloniti - tarsalgie - speroni calcaneari - metatarsalgie - alluce valgo - sesamoidi - neuroma di Morton - tendinite - fascite plantare - trauma contusivo

PATOLOGIE VARIE - artrite reumatoide - artralgia - tendinite tenosinovite - calci�cazioni - borsiti - sinoviti periostite - ritardi di consolidazione ossea

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26 senzaetà

SOCIALE

ALTA SPECIALIZZAZIONE

Per info e contattiCLINICA DENTALE SANTO STEFANO

Via Aprutina 194Porto Potenza

(presso Polo Diagnostico) Tel. 800131852

SantoStefanoRIABILITAZIONE

Una Clinica dentale altamente spe-cializzata, che opera all’interno di un centro ospedaliero e che offre

prestazioni di elevata qualità, capace di dare le migliori garanzie di assistenza e sicurezza con le più avanzate tecniche diagnostiche e chirurgiche. Il Centro odontoiatrico Santo Stefano di Porto Potenza, avviato da quasi un anno e

mezzo con un grande successo di utenza, è attrezzato per affrontare tutte le problema-tiche odontoiatriche, dalla chirurgia implan-tare all’implanto-protesi, dall’ortodonzia agli interventi di estetica.La clinica è dotata di 4 sale operative e vi opera un pool di 11 professionisti con grande esperienza, laureati in medicina e chirurgia, odontoiatria, igiene orale, scienze infermieristiche.Alle professionalità si affianca una dotazione strumentale di primissimo livello come la Tac “Cone-Beam”, tomografia dentale com-puterizzata che lavora a bassissime dosi radianti e consente una scrupolosa program-mazione dell’intervento nonché una realiz-zazione di altissima precisione.Il direttore del centro è il prof. Michele Grechi, consulente scientifico del reparto di chirurgia orale avanzata dell’Ospedale San Raffaele di Milano.“La fase preparatoria all’intervento – dice il prof. Grechi – è di assoluta importanza e noi, a tal fine, utilizziamo le più moderne tecnolo-gie messe a disposizione dal mercato”.Al suo ingresso il paziente viene visitato dalla dottoressa Angela Grechi, laureata in Medicina e Chirurgia e specialista in Odon-

Una clinica dentale per tutti anche per pazienti con problematiche complesse

Foto di Luigi Gasparroni

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27senzaetà

ALTA SPECIALIZZAZIONE La Clinica si trova all’interno del Polo diagnostico Santo Stefano di Porto Potenza Picena (Mc), punto di riferimento affidabile, tempestivo ed accessibile dal punto di vista economico per un approfondimento o semplicemente per prevenzione

tostomatologia, che, dopo aver valutato le condizioni cliniche generali del paziente e i suoi problemi specifici, prescrive gli esami diagnostici necessari per la corretta elabora-zione di un piano di trattamento personaliz-zato e multidisciplinare.Le problematiche ortodontiche, sia in bam-bini che in pazienti adulti, vengono affronta-te dalla dr.ssa Monica Cimadamore, odonto-iatra specialista in ortodonzia.Uno dei punti di eccellenza del Centro è la chirurgia implantare a carico immediato: “ovvero – spiega Grechi - il paziente viene sottoposto all’intervento chirurgico per poi uscire dal Centro, il giorno stesso, con i denti già posizionati nel cavo orale”. In modo particolare, la tecnica “All on four” dei 4 impianti più protesi fissa è la soluzione ideale per il ripristino dell’intera dentatura, in un’unica giornata. “Il nostro Centro dentale è organizzato anche per assistere e trattare pazienti con patologie internistiche, bambini, o persone con scarso grado di collaborazione, per i quali il piano di trattamento può prevedere, nei casi più complessi, anche il ricovero presso il reparto chirurgico di Villa dei Pini ed il coinvolgimen-to di specialisti di altre branche (Anestesista,

Chirurgo Maxillo-Facciale, Cardiologo, Onco-logo, etc.)”. La Clinica dentale si trova all’interno del Polo diagnostico Santo Stefano di Porto Po-tenza. Quest’ultimo rappresenta a tutti gli ef-fetti quel punto di riferimento affidabile per la qualità del servizio, tempestivo nell’offrire la prestazione ed accessibile anche dal pun-to di vista economico che si cerca quando, per valutare una malattia o per semplice prevenzione, si ha la necessità di ricorrere a un approfondimento diagnostico. Apparecchi di ultima generazione e uno staff di professionisti specializzati nei diversi ambiti della diagnostica consentono oggi prestazioni di altissimo livello. Diagnostica Ecografica, Elettromiografia, Elettroencefalogramma, Galattografia, MOC, Radiologia convenzionale, Risonanza Ma-gnetica, Senologia e TAC: queste le principali prestazioni erogate, sia in regime privato che in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale. Gli appuntamenti in regime privato vengono fissati entro 48 ore dalla richiesta. È possibile accedere ai servizi del Polo Dia-gnostico Santo Stefano anche la sera e du-rante il fine settimana. Foto di Luigi Gasparroni

Foto di Luigi Gasparroni

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28 senzaetà

SOCIALE

Si chiama WELFIE e sintetizza in modo semplice e funzionale quello che è il futuro delle prestazioni socioassisten-

ziali per tutta la famiglia. In più, con una card che può essere attivata a livello azien-dale, il sistema Welfie diventa un comodo e conveniente investimento per il benessere del singolo, della famiglia, dei partner e di tutti i familiari e clienti offrendo servizi assi-stenziali, medici, di cura a competenza Cooss Marche. L’applicazione del welfare aziendale alla sfe-ra della famiglia, di più, all’intera comunità, è un’iniziativa che Cooss Marche ha avviato con successo sul territorio, poi allargando

successivamente la sfera dei partecipanti con una campagna di lancio capillare dedi-cata alle ditte e alle imprese delle Marche. Infatti la convenienza è massima – anche fi-scalmente – nel considerare gruppi di utenti di un certo numero. Anche se i servizi Cooss sono per tutti.Si parte dall’ambito domestico per arrivare all’Educativo, Psicologico, sociosanitario e ricreativo, per tutte le fasce d’età e con un listino prezzi per le prestazioni che offre vantaggi considerevoli. Non solo: oggi con le app e il monitoraggio costante l’utilizzo degli operatori COOSS si paga in sostanza da solo ma è un valore aggiunto notevole sia per

COSE DA SAPERE

su Cooss e su Welfie!

COOSS Cooperativa Sociale Onlus

che si adopera per la cura, l'assistenza

e la promozione dell'individuo.

Ci occupiamo di servizi sociali, socio-

sanitari, assistenziali ed educativi, rivolti

a tutti coloro che ne fanno richiesta:

dal bambino all'anziano, dall'immigrato

allo studente.

Da sempre investiamo sul territorio

partecipando al miglioramento delle

infrastrutture e fornendo servizi sempre

all’avanguardia nel settore dell’assistenza

CHI SIAMO

RACCONTIAMO IL WELFARE:

DA COOSS A WELFIE!

Sappiamo che le aziende sono fatte di persone e che

le persone sono una risorsa importante, da curare e

assistere ogni giorno.

Il Welfare aziendale é oggi una realtà che permette

ad un’azienda di fornire una serie di servizi ai propri

dipendenti, collaboratori e partner, per migliorare

la qualità della loro vita.

Come Cooss lavoriamo da sempre in quest’ambito

e abbiamo studiato il nuovo servizio WELFIE.

Una serie di soluzioni personalizzate che l’azienda

può integrare nei benefici che offre ai propri

collaboratori.

COSA FACCIAMO

WELFIE BOX

Welfie è un pacchetto di servizi

alla persona studiato per rispondere

alle esigenze singole e familiari

Welfie è una card contenuta in un box

che si attiva online e contiene le

indicazioni per usufruire di tanti servizi

personalizzati

Welfie può essere utilizzato per il

singolo, per la formazione dei figli, per

l’assistenza agli anziani, per rendere più

semplice la vita casalinga e molto altro.

Per saperne di più su Welfie basta

collegarsi alla piattaforma welfie.care

e scoprire tutti i vantaggi di WELFIE!

DOMESTICOEDUCATIVO

PSICOLOGICO

SOCIO-SANITARIORICREATIVO

AMBITI COPERTI DA WELFIE

Per aiutarti nella gestione della

vita quotidiana: dalla colf al

mediatore familiare

Per fare studiare i tuoi figli

all’estero o anche solo per

aiutarli a fare i compiti

Se hai necessità di un sostegno

psicologico per te o per i tuoi

familiari, anche a domicilio

Per assistenza ai tuoi cari

che hanno difficoltà motorie

o necessitano di cure domiciliari

Per trovare il perfetto Campus

estivo,o regalare ai tuoi familiari

anziani un soggiorno climatico

VORRESTI DIVENTARE UN PARTNER DEL PROGETTO WELFIE?

VIENI ALLA PRESENTAZIONE DEDICATA AI PARTNER

IL 6 LUGLIO 2016 ALLE 18.00

Seeport Hotel - Ancona

www.welfie.care

I VANTAGGI DI FARE WELFARE

ESSERE UN’AZIENDA

“WELFARE ORIENTED”

é una scelta molto importante per le realtà

produttive contemporanee. Significa infatti

poter stimolare i propri dipendenti a lavorare

con standard qualitativi sempre molto alti,

rafforzare il loro senso di appartenenza

all’azienda e certificare la propria attitudine

alla modernitàassicurandosi un vantaggio

fiscale: investire risparmiando.

INCREMENTO

PRODUTTIVITÀDETRAZIONE

FISCALE

MIGLIORAMENTO

DELLA QUALITÀ

DEL LAVORO

GENERAZIONE

SENSO DI

APPARTENENZA

WELFARE AZIENDALE: per le Marche c’è WELFIE

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29senzaetà

a cura di Nicolò Scocchera

consulenza che per praticità. Tanto per fare un esempio, il valore delle prestazioni socio-sanitarie, come per chi non è autosufficiente, non concorre alla formazione del reddito ed è quindi esente dalle imposte personali Irpef. Il vicepresidente Cooss Marche Andrea Scocchera ha sottolineato che Welfie nasce come servizio per tutti e permette soluzioni personalizzate che ogni azienda può itegrare con benefit e premi per i propri collaborato-ri, dipendenti, familiari. Tale servizio fa par-te senza dubbio dei progetti innovativi che Cooss Marche sta mettendo in atto da tempo per il miglioramento della qualità della vita a tutte le età.

COSE DA SAPERE su Cooss e su Welfie!

COOSS Cooperativa Sociale Onlusche si adopera per la cura, l'assistenza e la promozione dell'individuo.Ci occupiamo di servizi sociali, socio-sanitari, assistenziali ed educativi, rivolti a tutti coloro che ne fanno richiesta: dal bambino all'anziano, dall'immigrato allo studente. Da sempre investiamo sul territorio partecipando al miglioramento delleinfrastrutture e fornendo servizi sempreall’avanguardia nel settore dell’assistenza

CHI SIAMO

RACCONTIAMO IL WELFARE:DA COOSS A WELFIE!Sappiamo che le aziende sono fatte di persone e che le persone sono una risorsa importante, da curare eassistere ogni giorno.Il Welfare aziendale é oggi una realtà che permette ad un’azienda di fornire una serie di servizi ai propri dipendenti, collaboratori e partner, per migliorarela qualità della loro vita.Come Cooss lavoriamo da sempre in quest’ambito e abbiamo studiato il nuovo servizio WELFIE.Una serie di soluzioni personalizzate che l’azienda può integrare nei benefici che offre ai propri collaboratori.

COSA FACCIAMO

WELFIE BOX

Welfie è un pacchetto di servizialla persona studiato per risponderealle esigenze singole e familiari

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Welfie può essere utilizzato per il singolo, per la formazione dei figli, perl’assistenza agli anziani, per rendere piùsemplice la vita casalinga e molto altro.

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L’igiene è un percorso che non si im-provvisa. Quando occorre pianificare la sanificazione della biancheria in

una struttura sociosanitaria è meglio affidar-si a dei professionisti. Siamo andati a trovare Europa Multiservice, che abbiamo conosciuto come azienda che si occupa della fornitura e della sanificazione di biancheria per cliniche e case di riposo a tutti i livelli. Abbiamo visto un’intera parete di certificati ISO per la qualità certificata, i controlli e l’analisi delle fasi industriali del lavaggio. Abbiamo poi chiesto chiarimenti riguardo allo slogan aziendale: “Scienza del pulito“: che significa?Il titolare Eugenio Rapini ci ha aperto le por-te dell’azienda e ci ha illustrato passo passo tale percorso.Il camion che entra in ditta trasporta bian-cheria da lavare: ha la paratìa interna di separazione per garantire la massima sicu-rezza igienico sanitaria. Anzitutto viene compilata una scheda della merce in arrivo - qualunque passaggio indu-striale viene registrato, certificato e risulta tracciabile in ogni momento - e affidato un codice cliente, poi, in base alla quantità, vie-ne stilato un piano di lavoro che corrisponde alla tipologia di lavaggio scelta. A seconda, infatti, della provenienza della struttura, la biancheria richiede un tipo di lavaggio e l’impiego di detersivi diversi o speciali, a

seconda ad esempio se sia materiale infetto o meno. Le “buche” per caricamento aereo – così si chiamano in gergo tecnico i sacchi che viag-giano sospesi su rotaia – una volta colme di biancheria (max 35 kg cadauno) si avviano verso le macchine, che sono di diverso tipo. Ci sono due centrifughe professionali a lavaggio discontinuo oggi impiegate prin-cipalmente per la biancheria degli ospiti, materassi e cuscini; c’è la cella lava carrelli cui ritornano dopo lo scarico merce i car-relli che hanno portato la biancheria usata; poi la macchina principale, a 12 camere in multisequenza, che permette un ciclo com-pleto di lavaggio automatico in 45 minuti con risciacquo controcorrente, tutto sempre in zona asettica controllata. I vari passaggi meccanici industriali permettono al minimo l’intervento umano. Altra macchina fondamentale del percorso è la pressa a 40 bar che toglie l’acqua facendo-la ricadere sulla vasca sottostante che funge da sciorinatoio. Di nuovo la biancheria parte sospesa ed i nuovi sacchi smistano per codi-ce cliente la merce. Alla fine tutto viene diviso per la parte fina-le: piegatura e confezione. Occorre dire, passando fra le apparecchiatu-re, che l’esperienza e la competenza di Euro-pa Multiservice ha permesso di costruire in loco macchinari artigianali di indubbia effi-

Garanzia d’igiene per un pulito certificato!Il percorso di lavaggio e sanificazione della biancheria in ambito sanitario visto da dentro: ecco l’esperienza Europa Multiservice

IGIENE IN SANITA’

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31senzaetà

cacia come l’impianto dell’acqua ad osmosi inversa che la lavora dal pozzo aziendale di riferimento e la cella asciuga materassi costruita “in casa” con caldaia a vapore (è un po’ simile al principio delle fornaci che asciugano i mattoni): permette su quattro lati arieggiati di trattare in zona asettica 4 materassi per volta. In ogni cella una stru-mentazione tecnologicamente avanzata per-mette di misurare a livello costante il tasso di umidità residuo per ottimizzare ogni fase dell’asciugatura. Infine, fanno parte dei con-trolli e delle certificazioni ISO i passaggi nei locali dove sono i detergenti, collegati alle macchine di lavaggio in modo automatico e diretto e naturalmente alla centrale termica. Un vero spettacolo, e siamo alla fine del percorso, è il “volo” delle lenzuola sui tapis roulant che portano alla stiratura, piegatura e al confezionamento, in blocchi, pronti per la consegna di ritorno. Anche qui, selezione “personalizzata” per capo, da una parte la piana, con lenzuola, federe, coperte, asciu-gamani cuscini e materassi; dall’altra la sala con i tovagliati e infine la parte abiti da lavo-ro e camici, con la biancheria ospiti. Quando piegati e igienizzati, i blocchi di biancheria giungono profumati e stirati sul tavolo fina-le, sembra di uscire da una catena di mon-taggio che applica alla perfezione lo slogan e la tradizione aziendale della ditta Europa Multiservice: “la Scienza del Pulito”.

Garanzia d’igiene per un pulito certificato!

In alto Eugenio Rapini.Ecco documentato dal nostro obiettivo alcune fasi del “Percorso dell’ìIgiene”: dalla selezione della biancheria sui sacchi in entrata, al “volo” delle lenzuola verso le macchine automatiche dell’igienizzazione, fino alla a piegatura, stiratura e confezione

a cura di Luca Guazzati

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32 senzaetà

MEETING

Mancano meno di 4 mesi alla se-conda edizione dell’Expodental Meeting, manifestazione di riferi-

mento del dentale che riaprirà i battenti il 18-19-20 maggio 2017 presso la suggestiva location di Rimini Fiera. La prima edizione dello scorso maggio ha visto la partecipa-zione di 244 espositori provenienti da tutto il mondo, 16.000 visitatori qualificati e una forte presenza di operatori esteri che, in-sieme al ricchissimo programma scientifico e culturale, hanno decretato il successo dell’unica rassegna fieristica organizzata dall’Associazione Industriale di riferimento del settore, l’UNIDI (Unione Nazionale Indu-strie Dentarie Italiane). Costituita nel 1969, quest’ultima conta circa 100 aziende italiane di produttori di attrezzature e materiali per dentisti e odontotecnici; una realtà indu-striale che, ad oggi, risulta essere una delle maggiori del mondo, tra le prime per volume di affari, innovazione, tecnologia ed espor-tazione. Oltre a rappresentare un’occasione per promuovere il Made in Italy, Expodental Meeting 2017 si propone come momento di incontro e formazione, un luogo in cui inno-vazione, aggiornamento e servizi si integra-

no per soddisfare le esigenze di espositori e visitatori.Come l’anno scorso, nelle sale in padiglione si svolgerà un programma scientifico e cul-turale ricco di eventi clinici ed extra-clinici dedicati a tutte le figure professionali che ruotano attorno al dental care. Allo scopo di favorire l’incontro tra espositori e operatori, la manifestazione si aprirà con un evento ad hoc, durante il quale le aziende presenteran-no le loro novità a una platea di operatori, distributori e agenti. A favore di una sempre maggiore internazionalizzazione, è prevista una folta rappresentanza di delegazioni estere, favorita dal sostegno del MISE (Mini-stero dello Sviluppo Economico) e dalla rin-novata collaborazione tra UNIDI e ITA/ICE (l’agenzia per la promozione delle imprese italiane all’estero), a cui spetta il compito di promuovere l’evento nelle aree geografiche d’interesse.Per Expodental Meeting 2017 sono previste numerose novità, tra cui l’allestimento di un intero padiglione dedicato esclusivamente alle tecnologie digitali e alle loro applicazio-ni in campo odontoiatrico e odontotecnico: in EXPO3D merceologia e cultura si affian-

cheranno per offrire al professionista una visione completa dell’intero flusso digitale. È questo uno spazio pensato per promuovere la formazione e permettere alle aziende di esporre i loro prodotti digital. Ma Expoden-tal Meeting non è solo una grande vetrina dove dare visibilità ai migliori articoli pre-senti sul mercato del dentale: è prima di tutto un’opportunità di fare cultura. Difatti, nella sala congressi principale si alterneran-no gli interventi dei principali esperti del settore, mentre le aziende, oltre ad esporre i loro prodotti, organizzeranno anche semina-ri e workshop nelle sale trasparenti. Una fiera da visitare, un evento a cui parte-cipare, certo…ma Expodental Meeting pro-mette di essere prima di tutto un’esperienza da vivere.

Elisa Scoccia

www.expodentalmeeting.com

Per info e contattiEXPODENTAL

Comunicazione Eleonora [email protected]

T. +39 [email protected]

i

EXPODENTAL MEETING 2017 Il futuro del dentale è ADESSO

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GALLERIA PAULSON MUSEUM

FONDAZIONEVINCENZO DIPAOLO

Giorgio De Chirico

Giuseppe Migneco

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Gennaro Picinni

Ernesto Treccani

Mario Russo

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Primo Conti

Romano Stefanelli

Valeriano Trubbiani

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Martine Goeyens

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TI

Personale di Martine Goeyens post impressionista dal 23 febbraio al 5 marzo

Personale del maestro Silvio Craiadal 9 al 18 marzo 2017

Gennaro Picinni -Gargantua e Pantagrueledal 23 marzo al 2 aprile

Personale di Jose' Guevara dal 6 aprile al 16 aprile

Festival della grafica d'autore dal 20 aprile al 26 aprile

Personale di Rosario Mazzella dal 27 aprile al 7 maggio

Personale di Enzo Coppoladal 11 maggio al 20 maggio

Personale di Plinio Mesciulan dal 25 maggio al 1 giugno

Personale di Giulio Turcato dal 3 al 11 giugno

Personale di Antonio Calderara dal 15 giugno al 21 giugno

Personale di Elio Marchegiani e Luigi Montanarini dal 22 al 29 giugno

calendario

orario10:00-13:00/17:00-20:00

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GALLERIA PAULSON MUSEUM

FONDAZIONEVINCENZO DIPAOLO

Giorgio De Chirico

Giuseppe Migneco

Aligi Sassu

Pericle Fazzini

Domenico Purificato

Salvatore Fiume

Pietro Annigoni

Orfeo Tamburi

Arturo Martini

Jose' Guevara

Corneille

Gennaro Picinni

Ernesto Treccani

Mario Russo

Gianni Testa

Elio Marchegiani

Julio Le Parc

Primo Conti

Romano Stefanelli

Valeriano Trubbiani

Bruno D'Arcevia

Silvio Craia

Martine Goeyens

Enzo Coppola

Antonio Calderara

Giuseppe Tampieri

Carla Accardi

e tanti altri autori

GLI A

RTIS

TI

Personale di Martine Goeyens post impressionista dal 23 febbraio al 5 marzo

Personale del maestro Silvio Craiadal 9 al 18 marzo 2017

Gennaro Picinni -Gargantua e Pantagrueledal 23 marzo al 2 aprile

Personale di Jose' Guevara dal 6 aprile al 16 aprile

Festival della grafica d'autore dal 20 aprile al 26 aprile

Personale di Rosario Mazzella dal 27 aprile al 7 maggio

Personale di Enzo Coppoladal 11 maggio al 20 maggio

Personale di Plinio Mesciulan dal 25 maggio al 1 giugno

Personale di Giulio Turcato dal 3 al 11 giugno

Personale di Antonio Calderara dal 15 giugno al 21 giugno

Personale di Elio Marchegiani e Luigi Montanarini dal 22 al 29 giugno

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IL PODOLOGO

senzaetàwww.associazionepodologi.it

La Regione Lazio, attraverso l’approva-zione dei nuovi PDTA della persona diabetica e l’introduzione del Podolo-

go nei tre livelli assistenziali, ha compiuto una scelta importante di tutela della salute del cittadino.Il Prof. Mauro Montesi, Presidente dell’Asso-ciazione Italiana Podologi, si dichiara sod-disfatto di questo risultato e commenta con entusiasmo quanto si è riusciti ad ottenere in termini di assistenza per i cittadini che soffrono di patologie legate al diabete.In Italia, ricorda Montesi, il 25% dei malati diabetici soffre di complicanza del Piede Diabetico. E’ noto che, se non adeguatamen-te assistiti, i pazienti con ulcere podaliche possono essere soggetti a gravi conseguenze che possono portare anche all’amputazione

Malati diabetici: la centralità del Podologo alla luce

dei nuovi PDTA nella prevenzione e cura del piede diabetico

Una patologia sempre sottovalutata:mai intrapreseiniziative sufficienti a ridurreil numero delle amputazioni

Il presidente AIP Mauro Montesi

maggiore o minore dell’arto. Noi, come Asso-ciazione Italiana Podologi, abbiamo ritenuto opportuno fare un “focus” su questo proble-ma, redigendo un documento che si propone di evidenziare come il contributo della Po-dologia, mediante la definizione di Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) specifici per il paziente diabetico, possa por-tare alla drastica riduzione del numero delle amputazioni causate dalla complicanza del piede diabetico.I dati del passato parlano chiaro – dichiara Montesi – e ci allarmano. In Italia dal 2003 ad oggi si sono registrate 93.884 amputazio-ni, con oltre 1.700.000 giornate di degenza per una degenza media di circa 19 giorni per paziente. Le amputazioni riferite all’anno 2015, in particolare delle dita dei piedi, sono

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risultate in aumento rispetto all’anno pre-cedente e radicalmente in aumento rispetto alla media degli ultimi 10 anni. Il che sta a significare che, anche nel lungo periodo, non sono state intraprese iniziative sufficienti a ridurre il numero delle amputazioni. Da qui l’esigenza di proporre nuove strategie che puntino alla riduzione delle amputazioni, attraverso l’attività sul territorio dello stu-dio podologico e la stretta collaborazione con il Medico di Medicina Generale e il Dia-betologo. Con il Piano Nazionale della Malattia Diabe-

tica (entrato in vigore a gennaio del 2013) per la prima volta, viene formalmente rico-nosciuto il ruolo del Podologo nell’assisten-za al paziente diabeticoSi fa –sottolinea Montesi - per la prima volta esplicito riferimento all’interno del team diabetologico alla figura del Podologo, “con-siderata la specificità del Piede Diabetico”. Il Podologo quindi, proprio in virtù delle peculiarità del profilo professionale, è indi-viduato come specialista essenziale per la prevenzione, assistenza e cura del paziente diabetico, in riferimento alla complicanza

di Andrea Barbieri

L’Associazione Italiana Podologi AIP, fondata nel 1974da Mauro Montesi, attuale Presidente, ha il merito storico

di averintrodotto la Podologia in Italia, scienza medica ampiamente affermata nei Paesi più sviluppati, quali Spagna,

Regno Unito, Francia, U.S.A., Canada. Attualmente AIP è l’unica associazione formalmente riconosciuta come persona giuridica e accreditata presso le Istituzioni Nazionali e presso

gli Organismi Internazionali. AIP aderisce alla Federazione Internazionale Podologi e Podoiatri (FIP).

Grazie ad AIP la figura del podologo, come professionista laureato, è ormai entrata a

pieno titolo nello scenario della sanità italiana.

CHI È L’AIP

del piede diabetico.Si è evidenziato, nel tempo, come il podologo sia fondamentale nella prevenzione e assi-stenza al paziente che presenta complicanza del piede diabetico, perché determinante nella riduzione delle amputazioni e dei rela-tivi costi di ospedalizzazione. La riduzione delle amputazioni rappresenterebbe un for-te risparmio anche, e soprattutto, nei costi sociali derivanti dalle amputazioni, garan-tendo così una migliore qualità della vita del paziente. Con l’introduzione dei nuovi PDTA per i pazienti diabetici, e il recentissimo inserimento dell’assistenza podologica al pa-ziente diabetico nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, si è compiuto, un grande passo avanti verso una sanità “più vicina” a chi ha bisogno e una conquista, in termini sociali, di grande rilevanza.Bisogna fare un plauso particolare al Mini-stro Lorenzin – ha concluso Montesi – che ha avuto la sensibilità di inserire nei Lea le patologie legate al diabete. Ora spetta alle Regioni fare il proprio dovere di recezione immediata di tale input; si tratta di un’occa-sione irripetibile.

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ASSOCIAZIONI

Un intenso anno di attività e di azione sociale per l’associazione Partenope Dacia che moltiplica il suo impegno

nei settori lavoro, occupazione e difesa dei diritti dei cittadini.Il 2017 porta con sé una novità: l’avvio della convenzione con il sindacato UN SI AU per l’assistenza e tutela dei pensionati. Oggi si avverte più che mai la necessità di una rinnovata attenzione alla terza età, con la prospettiva della longevità attiva e con degli obiettivi specifici: dare risposte alle diverse fragilità ma anche a chi sta bene con una nuova attenzione sociale al cambiamento. Un’attenzione che forse è venuta meno nelle attuali e recenti lotte sindacali stante una flessione allarmante della politica e dei par-titi che non affiancando (o alimentando) più come prima il sindacato tradizionale, ne ha determinato l’inconcludenza e l’inefficacia.“Altre fondamentali iniziative per il 2017 - ci racconta il presidente di Partenope Dacia Piero Romano - le stiamo mettendo in atto nei seguenti settori: consulenza e difesa alle persone che hanno stipulato un mutuo nel periodo 2005/2009 per l’applicazione dalle banche di un tasso Euribor illegittimo. La consulenza e la difesa alle persone che hanno

stipulato cessioni del quinto e più volte rinno-vato (restituzione premi assicurativi e spese di gestione). Inoltre la consulenza e assistenza alle persone sovraindebitate secondo quanto predispone e consente la legge 3/ 2012. A tale proposito sono previsti una serie di convegni, il primo a Cagliari dopo il 15 febbraio”.Partenope Dacia inoltre sta predisponendo il progetto vacanza sicura (sono in corso di stipula convezioni con strutture turistiche in diverse parti d’Italia; oltre al progetto Welfare aziendale per il miglioramento della qualità della vita dei dipendenti (attraverso caf, patronato, pacchetti sanitari, mutua integrativa,pacchetti legali etc). Infine, nella stesura di una Carta dei servizi (convenzioni con una scoutistica in vari settori), Parteno-pe Dacia ha programmato il rafforzamento della presenza territoriale allargando la sua azione a tutte le regioni. Un programma intenso e impegnativo che raddoppia gli sforzi di essere a servizio del cittadino, con un occhio attento alle esigenze attuali di chi lavora e matura diritti nella società in cui viviamo, nel solco della mission associativa e del progetto deliberato sulla qualità e dello stile di vita delle persone e della tutela a 360 gradi.

Al servizio di chi lavora e dei pensionati

L’associazione Partenope Dacia

moltiplica presenza, partecipazione,

impegni nel 2017

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LE GRANDI MALATTIE

Sintomi e causeLa poliomielite, conosciuta anche con l’appel-lativo di “Paralisi infantile”, per la propensione a colpire i bambini, è una malattia virale con-tagiosa che si trasmette per via aerea. Il suo nome deriva dai termini greci poliós, che signi-fica “grigio”, myelós, riferito al midollo spinale, a cui si aggiunge il suffisso -itis, che indica lo stato infiammatorio dei tessuti. Ne è la causa il poliovirus, che colpisce il sistema nervoso cen-trale, in particolare i neuroni motori, portando ad una forte debolezza muscolare e, conse-guentemente, alla paralisi degli arti. Solo in un caso su 100 però provoca questi effetti, mentre nel 10% delle volte porta soltanto febbre, asso-

circostanze furono tristemente ricordate poi-ché nel 5-10% dei casi il virus immobilizzava i muscoli del torace impedendo la respirazione. L’unico rimedio per permettere la sopravviven-za dei pazienti, in maggioranza bambini, era collocarli nel “polmone di acciaio”, una struttu-ra che consentiva la respirazione artificiale.

Il vaccino. All’inizio degli anni ’50, il virologo statunitense Jonas Salk intraprende la ricerca di un vaccino sperimentale, che viene ottenuto dopo avere ucciso il virus con la formaldeide. I test furono compiuti nel 1954 con una delle sperimentazioni di massa più grandi della storia, su quasi due milioni di bambini in 44 Stati americani. Il 12 aprile 1955, dieci anni esatti dopo la morte del presidente Roosevelt, una delle vittime più illustri della polio, viene dato l’annuncio: il vaccino di Salk funziona, ed avrebbe debellato la poliomielite. Ancora oggi l’unica difesa rimane il vaccino, che in Italia è obbligatorio dal 1966. Il 5 maggio 2014 l’Oms ha dichiarato la polio “emergenza di salute pubblica internazionale”. A preoccupare gli esperti è la crescita dei casi in Africa e Asia, dove sono aumentati dell’86% in pochi anni. Per questo è importante dif-fondere la cultura del vaccino soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, con capillari campagne di prevenzione.

Riccardo Fraternali

POLIOMELITE, L’ANTICO MALE DEI FARAONI

migliando ad una banale influenza.

La poliomelite nota sin dall’antico Egitto. Diversi reperti archeologici databili intorno al 3700 a.c. presentano gravi malformazioni os-see, come la mummia del Faraone Siptah, della XIX dinastia, conservata al Museo egizio del Cairo: l’unica tra le salme dei faraoni a presen-tare una marcata deformità fisica. Ad essa si aggiunge la stele egizia conservata al Glyptotek Museum di Copenhagen e datata tra il 1580 e il 1350 a.c raffigurante il sacerdote Rouma, appoggiato a un bastone per via della gamba destra atrofica e visibilmente accorciata. È stato ipotizzato che anche l’imperatore roma-no Claudio (41-54 d.c.) camminasse zoppo per via di questo male. La prima descrizione clinica fu formulata dal medico inglese Micha-el Underwood solo nel 1789, che la indicò in via generica come una “debolezza” degli arti inferiori.

Le epidemie. È intorno ai primi anni del ‘900 che la Poliomelite si manifesta in tutta la sua pericolosità quando, prima in Europa e poi in America, iniziano ad apparire pandemie loca-lizzate. Negli Stati Uniti, nel 1952 un’epidemia fece registrare 58.000 casi in un anno con più di 3 mila morti. Nel 1958, fu la volta dell’Italia. Secondo i dati ufficiali ci furono circa 10 mila casi, con più di 8 mila persone paralizzate. Tali

Nel 1958 ci furono circa 1000 casi in cui il virus immobilizzava i muscoli del torace impedendo la respirazione. L’u-

nico rimedio per permettere la soprav-vivenza dei pazienti, in maggioranza bambini, fu collocarli nel “polmone di

acciaio”, una struttura che consentiva la respirazione artificiale.

Al servizio di chi lavora e dei pensionati

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COOPERAZIONE

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“L’attenzione nei confronti dei più deboli è un atto dovuto in una società civile” afferma il responsabile della cooperativa

sociale Atlante Riccardo Castriota, che ha la sua sede ad Ancona. Ma non sempre parlia-mo di categorie svantaggiate, persone con handicap, fragilità manifeste, come anziani, orfani, immigrati, senzatetto. In questa inter-vista scopriamo un argomento che fa molto riflettere: quello dei nuovi poveri, una cate-goria in forte aumento di cui sembra non oc-cuparsi né le istituzioni preposte, tantomeno le legislazioni vigenti. Ma chi sono i nuovi poveri e perché au-mentano?“Sono i divorziati con prole, le persone che hanno perso l’occupazione e non riescono per l’età o la mancanza di formazione specifica a diversificare la loro attività e rientrare sul mercato del lavoro, chi ha sbagliato in-vestimento e si trova a fronteggiare, con un fallimento o un mutuo sopra le spalle, una rata mensile superiore al reddito, chi, infine,

si trova in precarie condizioni di salute e non riesce più a fare il lavoro di prima. Poi, ci sono coloro che all’improvviso devono caricarsi del mantenimento di un proprio caro con ulte-riore spesa imprevista, come per esempio un anziano genitore malato con la pensione al minimo; un figlio che torna ad abitare a casa; una figlia che rimane sola dopo il divorzio con un bambino e che non riuscendo a pagare la retta dell’asilo deve anche rinunciare al lavoro che aveva…. E’ semplice capire perché, con queste concause e tali concatenazioni, il fenomeno si accresce, diventa un caso difficil-mente risolvibile”.Oggi se ne parla sempre troppo poco…“Perché questo fenomeno è scansato, antipati-co, scomodo e si preferisce non parlarne anzi-ché analizzarlo. Occorre un approccio diverso, un’attenzione mirata”. Su quali aiuti si può allora contare?“Ecco, qui il problema diventa tragedia, o rabbia se ci si pensa bene. Non esistono nor-mative mirate e i casi dei nuovi poveri sono

talmente disparati che persino considerarli categoria diventa un problema. Esistono punti di ritrovo come la parrocchia, il circolo sociale o la caritas e la mensa del povero: sono palliativi che aiutano a sopravvivere alla giornata, a mangiare a vestirsi. Ma per il resto? Persino per i carcerati è previsto il recupero sociale… Occorre ripensare scopi ed obiettivi dell’assistenza sociale alla base. Noi delle cooperative, che effettuiamo una serie di servizi alle famiglie ed alle persone svantag-giate direttamente dentro le loro case, ci ac-corgiamo che non basta più assistere ed aiu-tare. Occorre che il livello sociale dell’assisten-za venga rivista dal basso tenendo conto che nuove fortissime spinte vengono da casistiche, categorie e eventi che non vengono appro-fonditi, catalogati, inseriti in studi e ricerche, analizzati come si conviene. Bisogna iniziare a cambiare la visione stessa dell’assistenza affinchè la società civile allarghi l’attenzione con una visione globale comprendente anche questi nuovi poveri”.

Ma ai nuovi poveri chi ci pensa?

Intervista con Riccardo

Castriota della cooperativa

sociale Atlante: “L’attenzione è

un impegno dovuto”

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MEDICINA

Il ventennale dell’Associati Fisiomed è sta-to un momento di incontro e approfondi-mento che, prima delle feste di fine anno,

ha fatto davvero riflettere sul futuro della sanità privata e sugli straordinari risultati qualitativi raggiuti da questa realtà. Dopo l’introduzione e la relazione per obiettivi fatta dall’Amministratore del gruppo Enrico Falistocco, proposti nella precedente punta-ta, oggi passiamo invece in rassegna gli altri interventi.

Giuseppe Luchetti (Oncologo e specialistica diagnostica ecografica) “Parlare di ecografia mammaria non significa parlare solo di un esame di screening, ma del metodo migliore per individuare even-tuali noduli mammari anche al di sotto del centimetro nelle donne under 40. Alle donne al di sopra dei 40 si raccomanda di eseguire invece la mammografia Qualora poi non sia sufficiente per garantire una buona osser-vazione di seni particolarmente densi, entra in gioco anche l’ecografia. Questa può essere tradizionale o usufruire delle nuove tecno-logie: l’elastosonografia e l’ecografia con mezzi di contrasto. Altre novità sono il color

doppler e il power doppler, che consentono di osservare la vascolarizzazione del nodulo, in base alla quale si può stabilire se si tratta di una formazione benigna o neoplastica. Le giovani donne dovrebbero eseguire un’eco-grafia mammaria una volta l’anno, coloro che hanno un’età compresa tra il 40 e i 50 dovrebbero sottoporsi sia ad ecografia che a mammografia ogni anno, mentre al di sopra dei 50 è importante eseguire la mammografia ogni 2 anni”.

Silio Ciccioli (Radiologo)“Collaboro con Associati Fisiomed da diversi anni. Qui si effettuano esami radiologici tra-dizionali ma disponiamo anche di un’appa-recchiatura di risonanza magnetica all’avan-guardia e della mammografia con tomosin-tesi, che rappresenta un grosso passo avanti nello studio della patologia mammaria. Certo, in ambito diagnostico anche la migliore tec-nologia non basta se non c’è un professionista in grado di utilizzarla al meglio!”

Ovidio Ciarpella(Otorino) “Nel mio settore le nuove tecnologie hanno

determinato grandi cambiamenti; prima per individuare eventuali problemi occorreva l’osservazione diretta di orecchie, naso e gola, attraverso dei dilatatori o l’abbassalin-gua e utilizzando uno specchio frontale che emanava luce. Diverso tempo fa sono state introdotte delle fibre ottiche rigide o flessibili collegate a una piccola telecamera che è in grado di arrivare vicinissima alla sede dell’e-ventuale patologia e proiettarne l’immagine su uno schermo. L’otorino, oltre a osservare lo schermo, può registrare le immagini e estrar-re dei fotogrammi, in modo da ottenere una diagnosi sempre più precisa”.

Mauro Alfarano(Ortopedico) “Io provengo dalla scuola ortopedica di Mo-dena, che ha una grande tradizione nella chirurgia dell’arto superiore. Il bagaglio di esperienza che porto con me ha trovato il suo degno completamento nelle potenzialità diagnostiche degli Associati Fisiomed. Avva-lersi di ottime strutture diagnostiche significa poter fare ecografie con possibilità di impiego in articolazioni molto piccole, come quelle della mano. Ma parlo anche della risonanza magnetica, grazie alla quale si possono indi-

La Salute ai Raggi X

La squadra vincente della Associati Fisiomed spiega i suoi “cavalli di battaglia”: le relazioni per il ventennale

www.associatifisiomed.it

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viduare malattie traumatiche o degenerative delle articolazioni più importanti, come spal-la, gomito e polso”.Massimo Ascani (Fisiatra) “Nel mio campo capita spesso che il medico sia considerato sbrigativo o poco attento. I pazienti si presentano dallo specialista con i risultati di numerose indagini (a volte trop-pe!) e pretendono che il medico effettui una diagnosi sulla base di quelle immagini. In realtà un medico realmente attento dovrebbe concentrarsi sull’esame clinico. È importante ascoltare il paziente, osservarlo e passare solo successivamente alla valutazione delle imma-gini, prescrivendo eventualmente altri esami”.

Vincenzo Di Costanzo (Massofisioterapista)“Noi di Associati Fisiomed ci riteniamo una famiglia di professionisti della salute. In fisio-terapia e riabilitazione il paziente va inserito al centro del percorso terapeutico, anzi, que-sto deve essere costruito intorno al paziente per poter ottenere i migliori risultati dal pun-to di vista fisico e psicologico. Noi siamo una squadra di fisioterapisti e massofisioterapisti che portano avanti questo lavoro da diversi anni ottenendo ottimi risultati. Collaboriamo tra noi mettendoci tutta la nostra profes-sionalità ma anche un po’ di cuore, senza il quale non si potrebbe garantire il meglio al paziente”.

Edy Virgili (Nutrizionista) “Associati Fisiomed offre un’ampia gamma di professionisti per le esigenze di tutte le età. Io mi occupo di nutrizione, disciplina associata a tutte le patologie. Mangiare correttamente

è importante per tutti, ma assume un ruolo chiave in determinate fasi della vita, come la vecchiaia. Spesso nell’anziano sussiste una depressione più o meno leggera che lo porta a mangiare poco, rischiando di andare incon-tro a sarcopenia e malnutrizione. In questi casi si possono proporre schemi nutrizionali stuzzicanti che, oltre ad appagare il palato, garantiscano all’anziano tutti i nutrienti necessari. Per i bambini, stiamo assistendo ad un aumento preoccupante di allergie ed intolleranze. Lo sviluppo di queste problema-tiche può avvenire nei primi mesi di vita, dato che il bambino eredita il 90% del microbiota intestinale dalla mamma”.

Alberto Damiani (Gastroenterologo) “La psiche incide molto sul funzionamento dell’apparato digerente. La somatizzazione a livello gastrointestinale è causa di disagi nella gran parte della popolazione, basti pensare che nel mio ambulatorio circa il 70% dei pazienti ha problematiche psicosomati-che (colon irritabile, reflusso gastroesofageo e dispepsie funzionali). Qui non eseguiamo attività endoscopica, ma offriamo consulenze gastroenterologiche sulla base della diagno-stica ecografica. Per quel che riguarda la pre-venzione, questa si basa su esami di screening come la ricerca del sangue occulto fecale per quel che riguarda il cancro del colon-retto, mentre, per individuare la patologia gastrica, si sta diffondendo anche nel nostro territorio il gastropanel, prima presente solo nel Nord Italia”.

Antonio Capomagi (Proctologo) “La proctologia ha assunto rilievo solo negli

ultimi 30 anni e il progresso tecnologico ha permesso di affinare le tecniche di intervento nell’area perineale e rettale. Le patologie più frequenti sono stipsi ostinata (a volte determinata da cause organiche, come il prolasso rettale), emorroidi e altre patologie proctologiche minori. Tutti i pazienti oltre i 45 anni devono comunque sottoporsi a colonscopia poiché alcuni disturbi di questo genere potrebbero essere sintomi di malattie neoplastiche”.

Domenico Diacono (Chirurgia laser vascolare ed epilatorio) “Da 20 anni Fisiomed si occupa di trattamenti laser su lesioni cutanee di vario tipo e aspor-tazioni di neoformazioni. Utilizziamo il laser YAG , che ci permette di ottenere ottimi risul-tati nella gran parte dei casi”.

Una corretta e puntuale diagnostica parte dalla consapevolezza di affidarsi ad un team di professionisti

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MEDICINA

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Direttore sanitario da due anni, Giu-seppe Gismondi si occupa dell’area diagnostica al centro La Fenice di

Porto Sant’Elpidio. Con lui approfondiamo alcuni aspetti della prevenzione e della cura e degli investimenti fatta per tutto il territo-rio da parte di questa struttura. Da quali settori e competenze è fatta l’a-rea diagnostica de La Fenice?“Abbiamo tutto, dalla risonanza magnetica all’ecografia, alla radiologia convenzionale. Soprattutto abbiamo uno staff competente di medici specialisti che in particolare curano le richieste più frequenti della gente, vale a dire ecografia, neuroradiologia e mammografia.Il pubblico chiede di più queste prestazioni perché nel sistema sanitario pubblico si aspet-ta mesi mentre da voi in un paio di giorni si riesce a fare qualsiasi esame…“Noi non siamo competitor del SSSN (sistema

sociosanitario nazionale) ma possiamo dire che la nostra eccellenza è nella prevenzione: nell’autodiagnosi dove è preziosa la consu-lenza e il consiglio del medico di fiducia per capire quale sia la metodica d’intervento o l’azione più indicata per la cura”.Quali sono le prestazioni più richieste?“Senza dubbio sono frequenti le radiografie alle articolazioni, a qualsiasi età, mentre per la donna la mammografia. Noi siamo il secon-do step dopo l’esame del medico di famiglia”.Che tipo di apparecchiature ha in dota-zione La Fenice?“Siamo in grado di effettuare qualunque tipo di esame sia addominale, neurologico oppure osteoarticolare, con apparecchi di ultima generazione, come la risonanza magnetica aperta per chi soffre di claustrofobia. Poi an-che a qualsiasi altra parte del corpo, i nostri esami clinici sono evidenziati grazie al mezzo

Diagnosi chiara e veloce, cura efficiente

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di contrasto/endovena che completa nei casi dubbi ogni approfondimento e indirizza me-glio verso la diagnosi finale.”Ha parlato delle richieste frequenti nel campo osteoarticolare.“Ritengo siano necessità non legate al territo-rio ma… figlie dei tempi. Ossia dovute spesso a stress o posture errate o viziate da sedute sbagliate, troppe ore alle guida, la vita seden-taria e l’ufficio, l’assenza di movimento… Così i problemi alla colonna, la cervicale, le ginoc-chia, lombalgie ect”.Accennava anche alle nuove tecnologie in dotazione?“Si: le apparecchiature ecografiche innovative sono capaci di eseguire rx di qualità ottimale e in 3D ad esempio preziosi per alcune par-ti del corpo come in campo ginecologico e urologico, penso alla prostata, con responsi, referti e immagini in digitale consegnati in tempo reale. Il paziente è sensibile alla ve-locità e ai tempi di consegna. Spesso la cura efficiente è anche quella veloce”.Abbiamo allora anche un valore aggiun-to…“Certo: riusciamo a dare un servizio immedia-to al paziente oltre a garantire la qualità e la competenza di ogni reparto. Qui a La Fenice curiamo molto tutto l’insieme delle prestazio-ni ed il cittadino lo sa”.

Diagnosi chiara e veloce, cura efficiente

La Fenice risponde alle

esigenze in area

diagnostica. Intervista al ds Giuseppe

Gismondi

Il dott. Giuseppe Gismondi, direttore sanitario La Fenice

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Dott.ssa Cinzia PancallettiConsulente grafologa

Prosegue la collaborazione con la dott.ssa Pancalletti, grafologa, cui è possibile sottoporre domande e testi da analizzare. La scrittura appartiene ad un lato della personalità che svela molto di sé e ci fa conoscere dentro.

GRAFOLOGIA

E’ importante la posizione che occupano le parole scritte nel foglio di carta? E quella della firma?La grafologia si avvale di uno dei suoi fonda-mentali parametri quale il simbolismo spa-ziale, elaborato da Max Pulver, (1889-1952, filosofo, poeta, grafologo), egli studiò cioè la posizione che occupano i vari simboli grafici che si muovono nel foglio di carta, ogni volta che scriviamo infatti subiamo una sorta di sti-moli che provengono dalla superficie grafica, dalle sue parti: superiore, inferiore, sinistra, destra e centrale. Ognuna di queste zone ha un significato ben preciso e dà indicazioni circa l’orientamento dello scrivente: se maggiore è l’occupazione verso il vettore destro ci sarà una certa pre-disposizione verso il futuro, si potrà anche evincere che tipo di rapporto esiste rispetto all’autorità, mentre la sinistra dà indicazioni relative al vissuto dello scrivente e il suo rap-porto con la figura materna, le origini, il pas-sato; la zona superiore del foglio, e pertanto di ogni riga scritta, ci rivela la sfera mentale o quanto sono state soddisfatte le istanze spi-rituali; la zona inferiore è quella relativa agli istinti, ai bisogni primari e a quell’ambito di cui non siamo consapevoli; infine la zona cen-trale riguarda la nostra quotidianità, la sfera delle relazioni e degli affetti. Il ritmo spaziale testimonia anche un adat-tamento più o meno riuscito e indica se lo scambio tra lo scrivente e il suo ambiente si esprime in maniera equilibrata.

In sostanza numerose sono le indicazioni che le posizioni delle masse grafiche ci suggeri-scono oltre a tutti i parametri e i segni grafo-logici di cui si è già parlato. La grafia, o più precisamente il gesto grafico, diventa tale dopo aver affrontato uno spazio, dopo essersi messo in relazione con altri gesti, dopo aver conquistato la sua realtà auto-noma (Nicole Boille, “Il gesto grafico - gesto creativo” Trattato di Grafologia).E’ altresì importante anche valutare il rap-porto che intercorre tra il bianco e il nero del foglio di carta, vale a dire quanto inchiostro è presente, quanto è ammassato, diversamente

quanto la grafia “respira” lasciando spazi bianchi, dunque vuoti. Possiamo pertanto tranquillamente afferma-re la grande importanza di come le masse grafiche affrontano lo spazio non solo rela-tivo ai margini laterali e superiori-inferiori bensì anche quello che riguarda le interrighe, interlettere e interparole.Margini ampi o ristretti, regolari o irregolari, la posizione della firma, la sua distanza dal testo, sono tutti elementi molto importanti che contribuiscono a delineare le caratteristi-che della personalità del soggetto scrivente.

Grafia: l’equilibrio si vede dal rispetto degli spazi

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