La religione tra libertà e...
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LA RELIGIONE TRA LIBERTA’ E INTOLLERANZA
Attività di approfondimento storico a conclusione dell’unità didattica
sulle guerre di religione tra 1500 – 1600
Classe seconda I
ANNO SCOLASTICO 2014-15
Fonte: “Chiedi alla storia” vol. 2 (pag 138-139) Ed. Mondadori Pearson
Ogni volta che una nuova religione si é imposta al
mondo,ha dovuto lottare prima con forti resistenze e
l’intolleranza dei governanti.
Solo in pochissime civiltà e in periodi relativamente
brevi la libertà religiosa è stata considerata un valore da
rispettare.
Gli imperatori di Roma, generalmente tolleranti con tutte le religioni
purché non intaccassero l’autorità dello stato, quando si videro minacciati dal diffondersi del
cristianesimo, lo contrastarono, anche con pesanti persecuzioni.
In un secondo momento invece preferirono usarlo come instrumentum regni,
ovvero come strumento di potere per tenere sotto controllo la situazione .
Paradossalmente, poco tempo dopo la sua legittimazione, fu proprio il cristianesimo a non
accettare confessioni alternative, come ad esempio alcune interpretazioni della
stessa religione cristiana (l’arianesimo o il manicheismo),
che vennero condannate come eresie e represse con durezza.
L’Occidente raggiunse una certa stabilità religiosa perché la chiesa cattolica regnò incontrastato per
circa un millennio.
Questa situazione durò fino a quando si manifestò la protesta di Lutero: era il 1517 e per
quasi due secoli l’Europa fu dilaniata dalle guerre di religione
Solo verso la fine del Seicento si raggiunse una sorta di consapevolezza
superiore in nome di una vera tolleranza.
Fu il filosofo inglese John Locke (1632 - 1704) a scrivere una
Lettera sulla tolleranza, in cui sosteneva che “tutti hanno il
diritto di professare la fede che credono, rispettando però le leggi
dello stato”. Egli individuò il nocciolo del
problema : la chiesa non deve farsi stato
e nemmeno deve condizionare lo stato.
Da allora, nei paesi europei
e più in generale in Occidente, si è affermato il
principio della libertà religiosa.
Cosa dice la costituzione
italiana?
La Costituzione italiana ha fatto proprio questo principio e ha anche affermato con decisione il valore della libertà religiosa.
No, non in tutto il mondo sono validi questi tre articoli:
3) In alcuni paesi i cittadini vengono trattati in modo diverso a seconda della loro pelle, religione o classe sociale
8) In alcuni paesi è obbligatorio seguire una sola religione, altrimenti si rischia la morte.
19) Se viene professata una religione diversa da quella imposta dallo stato si viene discriminati.