La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

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CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE RELAZIONE SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELLA REGIONE PIEMONTE Esercizio finanziario 2009 con ricostruzione di serie storiche a partire dal 2007 (Relazione ai sensi dell’art.3 legge 14 gennaio 1994, n.20)

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CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE RELAZIONE SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELLA REGIONE PIEMONTE Esercizio finanziario 2009 con ricostruzione di serie storiche a partire Esercizio finanziario 2009 con ricostruzione di serie storiche a partire dal 2007

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CORTE DEI CONTI

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO

PER IL PIEMONTE

RELAZIONE SULLA GESTIONE FINANZIARIA

DELLA REGIONE PIEMONTE

Esercizio finanziario 2009 con ricostruzione di serie storiche

a partire dal 2007

(Relazione ai sensi dell’art.3 legge 14 gennaio 1994, n.20)

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Magistrato istruttore:

Referendario Walter Berruti

Analisi economico finanziaria:

Clara Petruzzelli

Guido Curre

Maddalena Lobosco

Analisi dei derivati:

Giuseppe Giuliano

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Corte dei conti

Sezione Regionale di controllo per il Piemonte

Delibera n. 60/2010/SRCPIE/FRG

La Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte, composta dai Magistrati:

Presidente f.f. Gianfranco BATTELLI

Primo Referendario Giuseppe Maria MEZZAPESA

Referendario relatore Walter BERRUTI

Referendario Alessandra OLESSINA

Nell’adunanza del 6 ottobre 2010

Visto il Decreto del Presidente della Corte dei conti del 21 dicembre 2000 relativo

all’insediamento delle Sezioni Regionali di Controllo nelle Regioni a statuto ordinario a

decorrere dal primo gennaio 2001;

Visto l’art.100, secondo comma, della Costituzione;

Visto il Testo Unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con Regio Decreto 12

luglio 1934, n.1214 e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n.20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e

controllo della Corte dei conti;

Vista la legge 5 giugno 2003 n.131, art.7, comma 7;

Vista la deliberazione n. 14/2000 delle Sezioni Riunite della Corte dei conti, adottata

nell’adunanza del 16 giugno 2000, concernente il regolamento per l’organizzazione delle

funzioni di controllo della Corte dei conti come modificato dalla delibera del Consiglio di

Presidenza n. 229 del 19/06/2008;

Vista la deliberazione n. 59 del 15 dicembre 2009, con la quale è stata programmata

l’attività di controllo per l’anno 2009;

Vista la nota del Magistrato Istruttore, con la quale viene richiesto di deferire all’esame

della Sezione la relazione sulle risultanze del controllo, eseguito ai sensi dell’art.3 comma 4

della legge 14 gennaio 1994 n. 20, sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte esercizio

2008;

Vista l’Ordinanza n. 27/FRG del 9 settembre 2010 con la quale il Presidente della

Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte ha deferito l’esame e la pronuncia sulla

relazione in argomento alla Sezione, convocata per l’adunanza odierna;

Udito il relatore, Referendario Walter BERRUTI;

Uditi i rappresentanti dell’Amministrazione

DELIBERA

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di approvare l’unita relazione sulle risultanze del controllo, eseguito ai sensi dell’art.3 comma 4

della legge 14 gennaio 1994 n.20, sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte esercizio

2009;

ORDINA

che la Deliberazione e la relazione vengano trasmesse al Presidente del Consiglio Regionale del

Piemonte, al Presidente della Giunta Regionale del Piemonte, all’Assessore al Bilancio e Finanze

della Regione Piemonte.

Così deliberato nell’adunanza del 6 ottobre 2010.

IL PRESIDENTE F.F.

F.to Dott. Gianfranco BATTELLI

IL RELATORE

F.to Dott. Walter BERRUTI

Depositato in Segreteria il: 13 ottobre 2010 Il Dirigente

F.to Dott. Gregorio VALENTINI

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INDICE

PREMESSA .................................................................................................................. 3

1. LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA DELLA REGIONE PIEMONTE ......................... 4

1.1 IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA REGIONALE ............................. 4 a) Generalità .......................................................................................................... 4 b) Il Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale 2009-2011 .......... 4

1.2 LA LEGGE FINANZIARIA 2009 ................................................................................. 6

2. LE ENTRATE REGIONALI ......................................................................................... 7

2.1 LE PREVISIONI PLURIENNALI............................................................................. 7 2.2 LE ENTRATE DI COMPETENZA ............................................................................ 8 2.3 GLI ACCERTAMENTI........................................................................................ 11 2.4 LE RISCOSSIONI............................................................................................ 13 2.5 DATI RIASSUNTIVI ......................................................................................... 15 2.6 I RESIDUI ATTIVI ........................................................................................... 19

3. LA SPESA REGIONALE........................................................................................ 23

3.1 GLI STANZIAMENTI DI COMPETENZA ................................................................ 23 3.2 LA GESTIONE DELLA SPESA. GLI IMPEGNI ED I PAGAMENTI ................................. 24 3.3 I RESIDUI PASSIVI ......................................................................................... 31

4. IL RISULTATO FINANZIARIO 2009 .................................................................... 39

4.1 RESIDUI PASSIVI PERENTI .............................................................................. 41

5. LE ANTICIPAZIONI PASSIVE DI CASSA.............................................................. 42

6. IL PATTO DI STABILITA’ INTERNO PER IL 2009 ................................................ 46

7. L’ATTENDIBILITA’ DEI DATI CONTABILI ........................................................... 46

8. I CONTROLLI INTERNI DELLA REGIONE PIEMONTE ........................................... 48

8.1 CONTROLLO DI REGOLARITA’ AMMINISTRATIVA E CONTABILE ............................. 49 8.2 CONTROLLO DI GESTIONE............................................................................... 49 8.3 VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA..................................................................... 53 8.4 CONTROLLO STRATEGICO ............................................................................... 54

9. LA GESTIONE DEL PERSONALE........................................................................... 54

10. INDEBITAMENTO............................................................................................ 57

10.1 TRIENNIO 2006 – 2008...................................................................................... 57 10.2 STRUMENTI DERIVATI .................................................................................... 61 10.3 L’INDEBITAMENTO NEL 2009. .......................................................................... 64

11. CONCLUSIONI ................................................................................................ 65

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PREMESSA

La legge (art. 3 commi 4 e ss. L. n. 20/1994, art. 7 comma 7 L. n. 131/2003) intesta alla

Corte dei conti - Sezione regionale di controllo – la funzione del controllo successivo , anche in

corso di esercizio, sulla gestione del bilancio e del patrimonio delle amministrazioni pubbliche,

con la verifica della legittimità e regolarità delle gestioni, nonché il funzionamento dei controlli

interni a ciascuna amministrazione. Demanda altresì di accertare, anche in base all’esito di

altri controlli, la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla

legge, valutando comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell’azione

amministrativa. Nei confronti delle amministrazioni regionali, il controllo della gestione

concerne il perseguimento degli obiettivi stabiliti dalle leggi di principio e di programma.

La Corte riferisce, almeno annualmente, al Parlamento e ai consigli regionali sull’esito del

controllo eseguito.

Tale il quadro normativo, la Regione Piemonte ha dato corso con notevole ritardo (nel mese di

giugno) alla richiesta istruttoria avanzata dal magistrato istruttore sin dal mese di gennaio.

Nella consapevolezza delle serie difficoltà di combinare le esigenze della Sezione con i tempi

tecnici di produzione del consuntivo, sono stati chiesti anche dati di pre-consuntivo

specificando che sarebbero stati trasfusi nel referto finale unicamente dopo averli confrontati

con i dati ufficiali del consuntivo.

Ciò nonostante, i dati sono stati inviati solo dopo l’invio del rendiconto al Consiglio regionale

per l’approvazione, la quale è intervenuta a breve distanza con L. r. n. 16 del 14 giugno 2010.

Tuttora non sono pervenuti i seguenti documenti a loro tempo richiesti nella prima nota

istruttoria:

• breve relazione sulle azioni poste in essere dall’Amministrazione per assicurare il

rispetto del Patto di stabilità;

• indicazione sull’utilizzo specifico dell’avanzo di amministrazione;

• indicazione della finalità dei mutui contratti;

• indicazione dei tempi intercorrenti tra la liquidazione e l’emissione del mandato di

pagamento, nonché tra l’emissione del mandato di pagamento ed il pagamento;

• elenco residui attivi relativi ai redditi di beni patrimoniali con indicazione di titoli di

supporto, importi e natura del debitore, nonché l’elenco e la descrizione dei cespiti;

• elenco dei titoli di credito ed obbligazionari riportante la consistenza dei medesimi.

Nell’adunanza pubblica del 6 ottobre 2010 il rappresentante della Regione ha spiegato tali

ritardi e disfunzioni con il recente cambiamento della Giunta a seguito delle elezioni

amministrative.

Si tratta, tuttavia, di una situazione non nuova e che si ripete con un sensibile peggioramento,

come si può evincere dalla lettura dei referti relativi agli anni precedenti.

Si auspica che, per il futuro, ciò non abbia più a verificarsi, al fine di rendere operativo e,

soprattutto, efficace quel controllo collaborativo voluto dal legislatore.

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1. LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA DELLA REGIONE PIEMONTE

1.1 Il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale

a) Generalità

La L.r. 23 maggio 2008 n. 12, modificando l’art. 5 della L.r. 11 aprile 2001 n. 5 (legge di

contabilità regionale), dispone che il Documento di Programmazione Economico Finanziaria,

sulla base di valutazioni sullo stato e sulle tendenze della situazione economica e sociale

internazionale, nazionale e regionale, costituisce il quadro di riferimento per la predisposizione

dei bilanci pluriennale e annuale e per la definizione ed attuazione delle politiche della Regione.

Con Deliberazione del Consiglio Regionale del 22 dicembre 2008 n. 232-54983 è stato

approvato il Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale 2009 – 2011.

Le correlazioni tra programmazione e bilanci sono esplicitate mediante l’articolazione del

quadro programmatico delle spese, oltre che per obiettivi, corrispondenti a cinque macro –

aree (Competitività, Welfare, Ambiente ed energia, Territorio, Governance), anche per

strutture organizzative (Direzioni e Strutture speciali), secondo l’impostazione dei bilanci

regionali.

b) Il Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale 2009-2011

Il Documento descrive sinteticamente lo scenario socio-economico internazionale e l’evoluzione

dell’economia europea, quindi si sofferma sulla situazione italiana e piemontese con riferimento

al periodo 2007-2008 e alle previsioni per il 2009-2011.

Per le previsioni si è utilizzato un modello multisettoriale predisposto dall’Ires (l’Istituto di

ricerche economiche sociali del Piemonte, ente pubblico strumentale della regione dotato di

autonomia funzionale) in collaborazione con Prometeia (società di consulenza e ricerca

economica e finanziaria) anche in base al quadro di riferimento contenuto nel DPEF per gli anni

2009-2013, che individua tre direttrici di sviluppo: crescita, stabilità, coesione sociale.

La stima previsionale delle principali entrate tributarie regionali (Irap, addizionale Irpef,

addizionale sul gas metano, accisa sulle benzine, tassa automobilistica regionale), provinciali

(imposta provinciale di trascrizione, imposta RC auto), comunali (addizionale Irpef, Ici,

addizionale su consumo energia elettrica, Tarsu) presenta una modesta dinamica rispetto al

periodo precedente.

Opportunamente si avverte che tali previsioni risentono dei limiti di approssimazione del

modello e dei dati sulle basi imponibili.

Il quadro tendenziale delle spese per il triennio 2009-2011 è redatto per obiettivi strategici,

suddividendo le politiche regionali nelle seguenti cinque macro-aree:

1) Competitività, comprendente le politiche volte a favorire lo sviluppo sostenibile del sistema

economico piemontese;

2) Welfare: politiche finalizzate a garantire ai cittadini un adeguato livello di servizi sociali;

3) Ambiente ed energia: politiche che mirano a salvaguardare gli ecosistemi naturali ed a

promuovere l’utilizzo razionale delle fonti di energia disponibili;

4) Territorio: politiche per la tutela e la valorizzazione del patrimonio territoriale regionale;

Page 9: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

5

5) Governance: politiche volte a rendere più efficiente la rete delle amministrazioni pubbliche

operanti sul territorio regionale.

E’ stata opportunamente confermata l’impostazione del DPFER 2008-2010 volta a favorire una

programmazione per obiettivi, piuttosto che solo per settori, direzioni, strutture burocratiche.

Il quadro delle spese tendenziale si è basato sulle previsioni finanziarie formulate in termini di

competenza da parte degli Assessorati, dalle Direzioni e dalle Strutture speciali regionali, a

politiche invariate e ipotizzando l’assenza di vincoli di finanza pubblica.

Va dato atto dell’impegno a redigere previsioni finanziarie per obiettivi strategici anche in

termini di cassa.

Le previsioni di spesa sono state articolate, all’interno di ciascuna macro-area, in obiettivi

generali, obiettivi specifici, azioni operative, distinguendo, a ciascun livello, fra risorse

regionali, statali, europee e di altra derivazione.

La valutazione della compatibilità di tali previsioni con i vincoli di finanza pubblica avviene

mediante il confronto con i limiti posti dal patto di stabilità interno, disciplinato, al momento

della redazione del DPEFR, dall’art. 77 D.L. 25 giugno 2008 n. 112 conv. in L. 6 agosto 2008 n.

133, e, in particolare, per le regioni, dall’art. 77 ter. La norma richiede che le spese finali, in

base alle quali, in attesa dell’applicazione del nuovo regime, è determinato il patto di stabilità

interno, siano espresse sia in termini di competenza che di cassa. Nel DPEFR si considera solo

il dato in termini di competenza. La Regione, come sopra rilevato, dovrà dotarsi di strumenti

che consentano di avere il dato anche in termini di cassa.

Dal suddetto raffronto sono emersi ampi scostamenti rispetto ai valori programmatici imposti

dal patto di stabilità interno. Il Documento contiene pertanto la conseguente correzione dei

tendenziali di spesa, distinta per macro-area d’intervento. Espone quindi i quadri

programmatici delle spese finali e delle spese totali relativi al triennio 2009-2011 resi coerenti

con i vincoli nazionali di finanza pubblica, quali vigenti al momento della redazione del

Documento.

Negli anni passati, questa Sezione ha rilevato più volte la carenza del necessario raccordo tra

programmazione e bilanci, nonché la scarsa capacità del DPEFR di incidere sui documenti

contabili propriamente detti.

Opportuna appare pertanto la riclassificazione per strutture organizzative dei quadri delle

spese già esposti per macro-aree d’intervento secondo un quadro programmatico della spesa

riclassificato per direzioni e strutture speciali regionali. Il quadro peraltro considera solo le

spese finali, al netto di quelle per la sanità, di quelle di funzionamento e di quelle relative al

Fondo aree sottoutilizzate – FAS (il cui programma attuativo regionale è ancora in corso di

definizione) e senza distinzione fra spese di parte corrente e in conto capitale. Sussistono

pertanto margini di miglioramento.

Il quadro programmatico delle spese 2009 è riportato nella seguente tabella:

Page 10: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

6

Quadro programmatico delle spese 2009

N Area Area intervento Totale Valore %

1 Competitività 547.924.962,90 4,58%

2 Welfare 8.910.896.469,68 74,51%

3 Ambiente ed efficienza energetica

195.036.924,53 1,63%

4 Territorio 1.266.802.101,82 10,59%

5 Governance 1.039.405.383,53 8,69%

Totale 11.960.065.842,46 100%

Sul piano del monitoraggio dei risultati delle politiche programmate, la Regione riferisce di

avere in corso di allestimento nuovi strumenti informatici, che dovrebbero consentire di seguire

la dinamica dei procedimenti contabili connessi agli obiettivi strategici (in particolare riguardo

ai movimenti di cassa) e di fornire informazioni dettagliate sulla territorializzazione delle

politiche regionali, sui quali si riservano le opportune valutazioni.

Va infine rimarcato favorevolmente il fatto che la Regione si sia dotata del Piano di valutazione

della politica regionale unitaria 2007-2013, quale parte integrante del Documento unico di

programmazione, approvato con D.G.R. 21 luglio 2008 n.19-9238.

1.2 LA LEGGE FINANZIARIA 2009

La legge finanziaria regionale contiene il quadro di riferimento finanziario per il periodo

compreso nel bilancio pluriennale.

L’art. 8 della cit. L.r. n. 7/2001 disciplina i contenuti della legge, che, in coerenza con gli

obiettivi stabiliti nel documento di cui all'art. 5 ed in connessione con lo sviluppo della fiscalità

regionale, dispone annualmente il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel

bilancio pluriennale e provvede, per il medesimo periodo:

a) alle variazioni delle aliquote e di tutte le altre misure che incidono sulla determinazione del

gettito dei tributi di competenza regionale, con effetto dal 1° gennaio dell'anno cui essa si

riferisce;

b) al rifinanziamento, per un periodo non superiore a quello considerato nel bilancio

pluriennale, delle leggi di spesa regionale;

c) alla riduzione, per ciascuno degli anni considerati dal bilancio pluriennale, di autorizzazioni

legislative di spesa;

d) alla determinazione, per le leggi regionali che dispongono spese a carattere permanente o

pluriennale, delle quote destinate a ciascuno degli anni considerati.

La legge finanziaria, inoltre, può disporre, per ciascuno degli anni compresi nel bilancio

pluriennale, nuove o maggiori spese correnti o riduzioni di entrata nei limiti delle nuove o

maggiori entrate di sicura acquisizione e delle riduzioni permanenti di autorizzazioni di spesa

corrente. In ogni caso, le nuove o maggiori spese disposte con la legge finanziaria non possono

concorrere a determinare tassi di evoluzione delle spese medesime che risultino incompatibili

con le linee stabilite nel DPEFR.

Page 11: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

7

La legge finanziaria regionale per l’anno 2009 è la L.r. 30 dicembre 2009 n.35 (in B.U.R. 2

gennaio 2009 n. 53 s.o.). Si compone di 17 articoli, suddivisi in capi contenenti “Disposizioni

finanziarie”, “Disposizioni in materia di edilizia”, “Modifiche di leggi regionali”, “Disposizioni

transitorie”.

I principali contenuti della legge riguardano la sostituzione dall’art.1 L.r. 28 dicembre 2007 n.

29 relativo alla determinazione dell’aliquota dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito

delle persone fisiche IRPEF; l’istituzione dell’imposta regionale sulle attività produttive a

decorrere dal 1° gennaio 2009 ai sensi dell’art.1 comma 43 L. 24 dicembre 2007, n. 244;

l’istituzione di un fondo regionale a sostegno dell’acquisto della prima abitazione; il

rifinanziamento di varie leggi di spesa.

2. LE ENTRATE REGIONALI

2.1 LE PREVISIONI PLURIENNALI

Le previsioni di entrata, confrontate con le entrate effettivamente accertate a consuntivo negli

esercizi di riferimento, forniscono un adeguato indicatore della capacità di programmazione

dell’Ente.

Si è ritenuta significativa la costruzione di tabelle contenenti dati riferiti ad un arco temporale

quinquennale (2005-2009): ciò al fine di cogliere con maggiore evidenza l’andamento

dell’indicatore, costituito dalla differenza percentuale tra gli importi previsti e quelli accertati a

consuntivo.

La tabella T2.1 mostra i dati a scorrimento forniti dai bilanci pluriennali nel periodo 2005 -

2009: nel 2009 si registra un incremento del 30% rispetto al 2005. Le previsioni sono in

aumento sino al 2007 e decrescono dal 2007 al 2009, anno in cui, per la prima volta nel

quinquennio il bilancio di previsione riporta un dato inferiore all’anno precedente. Le previsioni

riferite al primo anno di ogni bilancio triennale sono comprensive dell’avanzo di

amministrazione presunto.

La tabella T2.2 mette a confronto le previsioni pluriennali, di cui alla tabella precedente, con i

rendiconti di fine esercizio, nei quali è compreso l’avanzo di esercizio.

I valori riportati sono stati considerati senza le contabilità speciali (Titolo VI).

I dati di rendiconto (tabella T2.2) confermano l’andamento decrescente dei dati di previsione

nell’ultimo anno, infatti anche il rendiconto 2009 si assesta su livelli significativamente inferiori

rispetto al 2008.

Lo scarto tra i dati del bilancio di previsione e quelli del rendiconto 2009 si è poi ridotto

notevolmente rispetto al 2008, raggiungendo il minimo del triennio 2007-2009 con uno scarto

del 7,7%: ciò pare rappresentativo di una migliorata capacità di programmazione anche in

considerazione del fatto che il bilancio preventivo del 2009 è stato approvato il 30 dicembre

2008, conformemente ai principi di redazione del documento di bilancio, mentre quello del

2008 era stato approvato solo il 23 maggio del medesimo anno.

Page 12: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

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BILANCI PLURIENNALI – PREVISIONI DI ENTRATA AL NETTO DELLE CONTABILITA’

SPECIALI

Tabella T2.1 Milioni di euro

Previsioni

Pluriennali 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

2005 9.375 8.820 8.596

2006 10.756 8.600 8.596

2007 11.772 10.318 10.554

2008 12.277 10.856 10.723

2009 12.221 10.847 10.847

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte – Bilancio previsione 2009 e pluriennale 2009-2011. Il dato iniziale di ciascun triennio comprende l’avanzo di amministrazione presunto

RAFFRONTO TRA PREVISIONI DI ENTRATA DA BILANCI PLURIENNALI E PREVISIONI

FINALI DI COMPETENZA

Tabella T2.2 Milioni di euro

2007 2008 2009

Previsioni finali 13.428 18.457 13.254

Previsioni iniziali 11.772 12.277 12.221

Differenza in valore 1.656 6.180 1.033

Scarto % 29,92% 33,48% 7,79%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte – i dati sono depurati delle contabilità speciali e comprendono l’avanzo di amministrazione;

2.2 LE ENTRATE DI COMPETENZA

Le previsioni iniziali del bilancio 2009, approvato con L.r. 30 dicembre 2008 n. 36,

comprensive delle contabilità speciali, ammontano complessivamente, in termini di

competenza, a 12.770 milioni di euro (comprensivi di un avanzo finanziario presunto di 12,479

milioni di euro), valore che diminuisce di quasi il 30% rispetto a quello delle previsioni iniziali

del 2008.

Nel corso dell’esercizio finanziario 2009 sono intervenute variazioni alle previsioni iniziali, la cui

entità, esposta per Titoli, è indicata nella tabella T2.3: essa assume valori significativi per il

Titolo VI (contabilità speciali), per il Titolo II (contributi e assegnazioni dello Stato), per il

Titolo V (mutui, prestiti, obbligazioni). La maggiore variazione in aumento è quella relativa al

Titolo VI, dovuta alla compartecipazione regionale all’IVA (art. 2 D.Lgs 18 febbraio 2000 n.

56).

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CONFRONTO PREVISIONI INIZIALI E PREVISIONI FINALI – ESERCIZIO 2009

Tabella T2.3 Milioni di euro

Titolo Previsioni

iniziali Variazione +/- Previsioni finali

Titolo I – Tributi propri della Regione 9.461,769 26,674 9.488,443

Titolo II – Contributi e assegnazioni dello Stato

1.330,285 273,615 1.603,900

Titolo III – Entrate extratributarie 203,000 44,031 247,031

Titolo IV – Alienazioni beni / patr. / trasf. / rimborsi

200,000 7,700 207,700

Titolo V – Mutui / prestiti / operazioni creditizie

1.000,000 700,000 1.700,000

Titolo VI – Contabilità speciali 549,484 4.437,918 4.987,402

Totale parziale 12.744,538 5.489,938 18.234,476

Avanzo finanziario 12,479 -4,665 7,814

Totale 12.770,017 5.485,273 18.242,290

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Allo scopo di poter disporre di elementi di raffronto con i dati relativi alle previsioni finali delle

entrate di competenza per il triennio 2007-2009, sono state elaborate le tabelle T2.4 e T2.5

che seguono: esse riportano rispettivamente i valori delle previsioni finali in termini assoluti e

le variazioni in termini percentuali, relativamente agli esercizi 2007, 2008, 2009.

PREVISIONI FINALI DEL TRIENNIO 2007-2009

Tabella T2.4 Euro

Titolo Previsioni finali 2007 Previsioni finali 2008 Previsioni finali 2009

Titolo I 8.772.294.493,10 8.810.911.807,00 9.488.443.009,55

Titolo II 1.235.564.213,84 1.583.662.827,09 1.603.900.851,96

Titolo III 110.010.854,16 320.142.266,27 247.031.532,59

Titolo IV 1.621.674,00 21.057.773,31 207.700.000,00

Titolo V 3.030.000.000,00 1.597.474.577,52 1.700.000.000,00

Titolo VI 5.782.781.392,09 799.530.622,08 4.987.402.793,16

Totale 18.932.272.627,19 13.132.779.873,27 18.242.292.496,17

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

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PREVISIONI FINALI DELLE ENTRATE: VARIAZIONI PERCENTUALI A CONFRONTO

Tabella T2.5

Titolo Variazione 2007/2006 Variazione 2008/2007 Variazione 2009/2008

Titolo I 0.78% 0,44% 7,69%

Titolo II -12,14% 28,17% 1,28%

Titolo III 58,63% 191,01% -22,84%

Titolo IV 0% 1198,52% 886,33%

Titolo V -20,11% -47,28% 6,42%

Titolo VI 1,43% -86,17% 523,79%

Totale -3,77% -30,63% 38,85%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Nel corso dell’esercizio 2009 si registra un’inversione di tendenza rispetto agli esercizi

precedenti: infatti, le previsioni finali sono aumentate del 38% rispetto al 2008, compensando

quasi totalmente la diminuzione avvenuta nel 2007. In controtendenza i dati relativi al Titolo

II e del Titolo III: i primi rimangono infatti sostanzialmente stabili, mentre i secondi

presentano un segno negativo in ragione della riduzione delle entrate relative al recupero

delle sanzioni amministrative e delle violazioni tributarie. In netto aumento, invece, le

variazioni registrate al Titolo VI, in ragione della già citata compartecipazione regionale

all’IVA.

Il grafico G1 rappresenta quanto sopra descritto.

Grafico G1

Previsioni finali entrate 2007-2009

0,00

2.000.000.000,00

4.000.000.000,00

6.000.000.000,00

8.000.000.000,00

10.000.000.000,00

12.000.000.000,00

14.000.000.000,00

16.000.000.000,00

18.000.000.000,00

20.000.000.000,00

Titolo I

Titolo II

Titolo III

Titolo IV

Titolo V

Titolo VI

Totale

Previsioni finali 2007

Previsioni finali 2008

Previsioni finali 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 15: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

11

2.3 GLI ACCERTAMENTI

Nella tabella T2.6 sono messi a confronto i dati relativi alle previsioni finali ed agli

accertamenti relativi all’esercizio finanziario 2009.

Anche nel 2009 è confermata la notevole differenza fra i dati di previsione e quelli accertati

riguardo il Titolo IV (alienazioni di beni, ecc.) (€ 207.700.000 il previsto, 12.293.000

l’accertato): tale situazione con tutta probabilità è da ascriversi ai proventi da alienazioni di

beni immobili, indicati nelle previsioni finali del relativo capitolo in un importo di 200 milioni

di euro, mentre, in sede di rendiconto risultano accertati, nello stesso capitolo, per poco più

di 4 milioni di euro. Tale anomalia si era registrata anche nell’esercizio precedente. Appare

quindi opportuna l’adozione di adeguati provvedimenti correttivi in conformità ai principi

fondamentali che presiedono alla redazione del bilancio.

Da rilevare, infine, che il valore del Titolo VI, inferiore al previsto, è dovuto al minor

accertamento delle entrate per compensazione regionale dell’IVA ex art. 10 D.lgs. 56/2000)

RAFFRONTO TRA PREVISIONI FINALI ED ACCERTAMENTI – ES. 2009

Tabella T2.6 Euro

Titolo Previsioni Accertamenti %

Titolo I 9.488.443.009,55 8.962.518.000,00 94,46%

Titolo II 1.603.900.851,96 1.534.070.000,00 95,65%

Titolo III 247.031.532,59 264.629.000,00 107,12%

Titolo IV 207.700.000,00 12.293.000,00 5,92%

Titolo V 1.700.000.000,00 1.309.000.000,00 77,00%

Titolo VI 4.987.402.793,16 3.039.163.000,00 60,94%

Totale Parziale 18.234.478.187,26 15.121.673.000,00 82,93%

Avanzo Finanziario 7.814.308,91

Totale 18.242.292.496,17 15.121.673.000,00

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 16: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

12

Grafico G2

Confronto previsioni accertamenti 2009

0,00

2.000.000.000,00

4.000.000.000,00

6.000.000.000,00

8.000.000.000,0010.000.000.000,00

12.000.000.000,00

14.000.000.000,00

16.000.000.000,00

18.000.000.000,00

20.000.000.000,00

Titolo I

Titolo II

Titolo III

Titolo IV

Titolo V

Titolo VI

Totale Parziale

Previsioni

Accertamenti

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Con l’aiuto della seguente tabella T2.7 è possibile mettere a confronto i dati degli

accertamenti rispetto alle previsioni finali, relativamente al triennio 2007 - 2009.

Tale raffronto indica che, pur a fronte dell’incremento il valore assoluto degli accertamenti

(cfr. più sotto, la Tabella T2.8), il valore percentuale degli accertamenti del 2009 diminuisce

del 10,32% rispetto al 2008, anno nel quale la differenza tra il valore accertato e le

previsioni finali assume il valore più basso nel triennio in esame.

In termini generali, e pur con la flessione registratasi nel 2009, i dati riportati nella tabella

sono indicativi di una tendenza al miglioramento rispetto ai periodi precedenti.

RAFFRONTO TRA PERCENTUALI DI ACCERTAMENTO PER GLI ESERCIZI 2007, 2008 E

2009

Tabella T2.7

Titolo 2007 2008 2009

Titolo I 100,34% 99,14% 94,46%

Titolo II 99,39% 99,88% 95,65%

Titolo III 159,35% 98,74% 107,12%

Titolo IV 133,72% 10,35% 5,92%

Titolo V 29,70% 69,87% 77,00%

Titolo VI 8,84% 61,86% 60,94%

Totale 61,37% 93,25% 82,93%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Nella successiva tabella T2.8 sono messi a confronto gli accertamenti in valore assoluto,

relativi agli anni 2008 e 2009.

Page 17: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

13

ACCERTAMENTI A CONFRONTO: ESERCIZI 2008 E 2009

Tabella T2.8 Euro

Titolo Accertamenti 2008 Accertamenti 2009 Variazione %

Titolo I 8.735.117.954,70 8.962.518.000,00 2,60%

Titolo II 1.581.728.139,55 1.534.070.000,00 -3,01%

Titolo III 316.095.364,80 264.629.000,00 -16,28%

Titolo IV 2.178.998,69 12.293.000,00 464,16%

Titolo V 1.116.108.181,24 1.309.000.000,00 17,28%

Titolo VI 494.613.786,08 3.039.163.000,00 514,45%

Totale 12.245.842.425,06 15.121.673.000,00 23,48%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Si evidenzia un netto incremento in valore assoluto degli accertamenti che passano da €

12.245.842 del 2008 a € 15.121.673 del 2009.

Il dato tuttavia, al fine di esprimere un giudizio sulla capacità di accertamento della

Regione, va messo in relazione con quello delle previsioni finali concernenti gli accertamenti.

Come sopra rilevato, tale rapporto (tra accertamenti e previsioni finali) è diminuito dal 2008

al 2009 (passando dal 93,25% all’82,93%, per contro sono aumentate le previsioni finali

(da circa 13 miliardi a circa 18 miliardi). In termini percentuali, la variazione di quest’ultime,

come ancora sopra rilevato, è stata del 38,85%. Quindi, come confermeranno i dati più

avanti riportati, l’incremento degli accertamenti non implica che la capacità di accertamento

sia migliorata.

2.4 LE RISCOSSIONI

Nell’esercizio 2009 le somme riscosse in conto competenza ammontano a 13.007 milioni di

euro, a fronte di accertamenti per 15.121 milioni di euro, come si evince dalla seguente

Tabella T2.9, nella quale sono riportati dati disaggregati per Titoli.

Il dato appare nel complesso positivo (come si vedrà l’indice di riscossione nel 2009 si

attesta sull’86,02%), permangono livelli bassi di riscossione in relazione ad alcuni titoli del

bilancio: per il Titolo III (entrate extratributarie) l’indice è del 46,28%, per il Titolo V

(mutui, ecc.) è del 38,88%. Quest’ultimo dato trova spiegazione nel mancato incasso sul

conto “proventi dei mutui a pareggio del bilancio (L.r. n.7/2001)” (fatto già rilevato nel

precedente referto).

Positiva, anche in vista dell’attuazione del federalismo fiscale, appare l’elevata percentuale

di riscossione del Titolo I (92,67%), riguardante i tributi propri della Regione, mentre il dato

decisamente più basso (66,66%) relativo al Titolo II (Contributi e assegnazioni dello Stato)

può spiegarsi con il ritardo proprio dei trasferimenti erariali.

Page 18: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

14

CONFRONTO RISCOSSIONI - ACCERTAMENTI ESERCIZIO 2009

Tabella T2.9 Euro

Titolo Accertamenti Riscossioni Risc/Accert %

Titolo I 8.962.518.000,00 8.305.443.000,00 92,67%

Titolo II 1.534.070.000,00 1.022.631.000,00 66,66%

Titolo III 264.629.000,00 122.475.000,00 46,28%

Titolo IV 12.293.000,00 11.273.000,00 91,70%

Titolo V 1.309.000.000,00 509.000.000,00 38,88%

Titolo VI 3.039.163.000,00 3.036.226.000,00 99,90%

Totale 15.121.673.000,00 13.007.048.000,00 86,02%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Grafico G3

Raffronto Riscossioni - Accertamenti 2009

0,00

2.000.000.000,00

4.000.000.000,00

6.000.000.000,00

8.000.000.000,00

10.000.000.000,00

12.000.000.000,00

14.000.000.000,00

16.000.000.000,00

TitoloI

TitoloII

TitoloIII

TitoloIV

TitoloV

TitoloVI

Totale

Accertamenti

Riscossioni

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Nella seguente Tabella T2.10 sono riportati i valori del rapporto percentuale fra le

riscossioni e gli accertamenti relativi agli esercizi 2007, 2008 e 2009: la lettura dei dati

riportati nella tabella indica nel complesso un miglioramento per l’anno 2009 rispetto ai dati

degli anni precedenti, nonostante il Titolo III ed il Titolo V registrino ancora basse

percentuali di accertamento (comunque in miglioramento rispetto al 2008).

Page 19: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

15

CONFRONTO TRA RISCOSSIONI ESERCIZI 2007, 2008 E 2009

Tabella T2.10

Risc/Accert

% 2007

Risc/Accert

% 2008

Risc/Accert

% 2009

Totale 80,48%

79,86% 86,02%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte. Dati comprensivi delle entrate del Titolo VI (contabilità speciali)

Nel complesso, la gestione delle entrate mostra un miglioramento rispetto al biennio

precedente, in particolare per quanto riguarda le riscossioni, come meglio si evince dalla

seguente tabella T2.11.

Grafico G4

Riscossioni/Accertamenti nel triennio 2007-2009

76,00%

77,00%

78,00%

79,00%

80,00%

81,00%

82,00%

83,00%

84,00%

85,00%

86,00%

87,00%

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Dati comprensivi delle entrate del Titolo VI (contabilità speciali).

2.5 DATI RIASSUNTIVI

La Tabella T2.11 riassume i dati relativi al valore delle entrate (depurate del Titolo VI

relativo alle contabilità speciali) e costituisce un elemento utile per la costruzione di alcuni

fra i più significativi indicatori finanziari del triennio in esame.

Page 20: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

16

ENTRATE TOTALI

Tabella T2.11 Milioni di euro

2007 2008 2009

Previsioni finali di competenza 13.149,49 12.333,25 13.247,07

Previsioni finali di cassa 17.285,68 17.045,83 18.100,98

Riscossioni di competenza 8.842,44 9.288,34 9.970,82

Riscossioni di cassa 10.434,70 11.173,55 12.341,20

Accertamenti 11.107,77 11.751,23 12.082,51

Residui attivi di competenza 2.265,32 2.462,88 2.111,68

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Nota: valori depurati delle contabilità speciali (Titolo VI) e dell’avanzo finanziario.

Nella seguente Tabella T2.12, si evidenzia il grado di realizzazione delle entrate, indicatore

che misura l’entità delle risorse di competenza effettivamente disponibili in corso di esercizio

rispetto a quelle previste e consiste nel rapporto tra accertamenti e previsioni finali di

competenza. In tutto il triennio di riferimento, si sono registrati accertamenti (escluse le

contabilità speciali) inferiori rispetto alle previsioni di competenza.

GRADO DI REALIZZAZIONE DELLE ENTRATE

Tabella T2.12 Milioni di euro

2007 2008 2009

Previsioni di competenza 13.149,491 12.333,25 13.247,07

Accertamenti 11.107,766 11.751,23 12.082,51

Realizzazione % 84,47% 95,28% 91,21%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Nota: valori depurati delle contabilità speciali (Titolo VI) e dell’avanzo finanziario.

Dall’esame della tabella precedente si evince che il trend dell’ultimo ha visto un deciso

miglioramento dal 2008 al 2007 per peggiorare lievemente nel 2009.

L’esame comparativo fra i dati riassuntivi contenuti in questa tabella e quelli disaggregati,

riportati nella tabella T2.6, indica come tale diminuzione sia in massima parte imputabile

alle minori entrate del Titolo IV (alienazioni, ecc.), come più sopra annotato.

Page 21: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

17

Grafico G5

Grado di realizzazione delle entate esercizi 2007-2009

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

2006 2007 2008

0,78

0,8

0,82

0,84

0,86

0,88

0,9

0,92

0,94

0,96

0,98

Previsioni dicompetenza

Accertamenti

Realizzazione %

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

La seguente Tabella T2.13 fornisce ulteriori elementi di valutazione: in essa viene posto in

evidenza il rapporto tra accertamenti e riscossioni di competenza nel triennio in esame,

depurati dei dati relativi al Titolo VI.

Tabella T2.13 Milioni di euro

2007 2008 2009

Accertamenti 11.107,77 11.751,23 12.082,51

Riscossioni di competenza 8.842,44 9.288,34 9.970,82

Realizzazione % 79.60% 79,04% 82,52%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Come si evince dalla tabella sopra riportata, nel 2009 si registra una percentuale in

aumento delle riscossioni rispetto al dato rilevato nei due anni precedenti. L’esame

comparativo fra i dati contenuti in questa tabella e quelli disaggregati, contenuti nella

tabella T2.9, indica in particolare, una bassa percentuale di riscossione delle entrate del

Titolo III (entrate extratributarie) e del Titolo V (mutui, ecc.), peraltro già rilevata nell’anno

precedente.

La successiva tabella T2.14 è relativa all’andamento, nel triennio, del rapporto tra previsioni

di cassa e riscossioni di cassa, indicativo della effettiva capacità di riscossione delle risorse

totali. Essa mostra come vi sia un miglioramento nell’andamento della capacità di

riscossione complessiva nell’ambito del triennio 2007-2009: infatti, l’indice passa al

68,18%, rispetto al 65,55% del 2008 e al 60,37% del 2007.

Page 22: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

18

CAPACITA’ DI RISCOSSIONE TOTALE

Tabella T2.14 Milioni di euro

2007 2008 2009

Previsioni di cassa 17.285,68 17.045,83 18.100,98

Riscossioni di cassa 10.434,70 11.173,55 12.341,20

Capacità di riscossione % 60,37% 65,55% 68,18%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Grafico G6

Capacità di riscossione risorse totali

2007-2009

0,00

2.000,00

4.000,00

6.000,00

8.000,00

10.000,00

12.000,00

14.000,00

16.000,00

18.000,00

20.000,00

2007 2008 2009

Previsioni di cassa

Riscossioni di cassa

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Da ultimo, la tabella T2.15, che segue, delinea il rapporto tra le riscossioni di competenza e

le previsioni, idoneo a individuare la quota delle risorse esigibili del bilancio di competenza:

il valore percentuale rimane in linea con quello dell’anno precedente, mentre si evidenzia

un aumento dei valori assoluti delle previsioni di competenza e delle riscossioni

Questo risultato conferma l’attenzione della Regione a formulare previsioni tendenzialmente

più attendibili.

Tabella T2.15 Milioni di euro

2007 2008 2009

Previsioni di competenza 13.149,49 12.333,25 13.247,07

Riscossioni di competenza 8.842,44 9.288,34 9.970,82

Riscossioni % 67,24% 75,31% 75,27%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 23: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

19

2.6 I RESIDUI ATTIVI

La gestione dei residui è idonea a segnalare eventuali anomalie e conseguenti situazioni di

criticità nella gestione finanziaria.

La tabella T2.16 riporta i valori dei residui attivi maturati nella competenza e di quelli pregressi

nel corso del triennio.

L’andamento dei residui presenta un aumento nel 2008 rispetto al 2007, seguito da una

diminuzione nel 2009: essi passano dai 5.097 milioni di euro del 2008 ai 4.808 milioni di euro

del 2009. L’esame delle due componenti dei residui indica che esse hanno fra di loro un

andamento non costante. Il risultato finale, che vede una diminuzione dei residui totali, è

influenzato da un miglioramento nel settore dei residui di competenza rispetto a quello dei

residui pregressi.

RESIDUI ATTIVI NEL TRIENNIO 2007-2009

Tabella T2.16 Milioni di euro

2007 2008 2009

Residui di competenza 2.267,50 2.466,29 2.114,62

Residui pregressi 2.726,90 2.630,80 2.693,64

Totale 4.994,40 5.097,09 4.808,26

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Grafico G7

Residui attivi 2007-2009

(in milioni di euro)

0,00

1.000,00

2.000,00

3.000,00

4.000,00

5.000,00

6.000,00

2007 2008 2009

Residui pregressi

Residui di competenza

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Per quanto riguarda, in particolare, l’andamento dei residui attivi pregressi, il grafico G8

evidenzia un andamento alterno: ad un aumento registratosi nel 2007 segue una

Page 24: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

20

diminuzione degli stessi nel 2008 e nel 2009. In particolare i residui attivi generati negli

esercizi precedenti passano da un valore pari a 2.726 milioni di euro del 2007 a un valore

pari a 2.630 milioni di euro del 2008 per raggiungere nel 2009 un valore pari a 2.631 milioni

di euro.

Grafico G8

Residui attivi pregressi 2007-2009

(in milioni di euro)

2.726,90

2.693,64

2.630,80

2.580,00

2.600,00

2.620,00

2.640,00

2.660,00

2.680,00

2.700,00

2.720,00

2.740,00

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Focalizzando l’attenzione sull’esercizio 2009 si può rilevare, dall’analisi della tabella T2.17,

come l’importo del totale dei residui sia prevalentemente determinato dai Titoli I (tributi propri

della regione), II (contributi e assegnazioni dello Stato) e V (mutui, ecc.).

Per quanto concerne il Titolo I, il valore totale dei residui, pari a 1.987 milioni di euro, deriva

principalmente dai residui pregressi (pari a 1.330 milioni di euro); per il Titolo V, invece,

l’incremento è dovuto anche per questo esercizio al mancato incasso, nella gestione di

competenza, dell’importo iscritto, sul conto “proventi dei mutui a pareggio del bilancio (L.R.

n.7/2001)” .

RESIDUI ATTIVI ESERCIZIO 2009

Tabella T2.17 Migliaia di euro

Titolo Residui da esercizi

precedenti Residui dalla competenza Totale residui

Titolo I 1.330.081 657.074 1.987.155

Titolo II 683.458 511.439 1.194.897

Titolo III 136.867 142.155 279.022

Titolo IV 251 1.020 1.271

Titolo V 303.565 800.000 1.103.565

Titolo VI 239.426 2.937 242.363

Totale 2.693.648 2.114.625 4.808.273

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 25: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

21

Come si evince dalla Tabella T2.18, i residui attivi generati negli esercizi precedenti, che

all’inizio dell’anno 2009 ammontavano a 5.097 milioni di euro, sono stati riaccertati, alla

chiusura dell’esercizio finanziario, in 5.066 milioni di euro, per un minore importo di 31

milioni di euro. Del totale riaccertato risultano incassati 2.372 milioni di euro, mentre sono

rimasti da incassare i rimanenti 2.693 milioni di euro, con una percentuale di incasso dei

residui pregressi del 46,83%, in aumento rispetto al 41,77% del 2008 ed al 37,22% del

2007 I residui ancora da incassare si concentrano principalmente nel Titolo I e nel Titolo II,

rispettivamente per 1.330 milioni di euro e 683 milioni di euro.

RESIDUI DA ESERCIZI PRECEDENTI

Tabella T2.18 Migliaia di euro

Titolo Accertamenti

iniziali Accertamenti

finali Incassato %

Rimasti da incassare

Titolo I 2.474.505 2.462.813 1.132.732 45,99% 1.330.081

Titolo II 994.924 981.642 298.184 30,38% 683.458

Titolo III 215.623 211.915 75.047 35,41% 136.868

Titolo IV 252 252 0 0,00% 252

Titolo V 1.168.607 1.167.987 864.421 74,01% 303.566

Titolo VI 243.176 241.874 2.447 1,01% 239.427

Totale 5.097.087 5.066.483 2.372.831 46,83% 2.693.652

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Il grafico G9 fornisce una indicazione visiva dell’andamento della percentuale di riscossione

dei residui pregressi, la quale conferma il miglioramento nella capacità di riscossione dei

medesimi, che, in parte, ha contribuito al miglioramento degli indici finanziari dell’esercizio

2009 rispetto all’esercizio 2008.

Grafico G9

Percentuale di riscossione dei residui pregressi

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

45,00%

50,00%

ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 26: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

22

Più nel dettaglio, le poste dei Titoli I e II che rilevano ai fini del totale dei residui

pregressi si riferiscono:

• Per il Titolo I – all’addizionale regionale IRPEF, che incide per 1.022 milioni di

euro e all’assegnazione proveniente dal riparto del Fondo Sanitario Nazionale per

294 milioni di euro;

• Per il Titolo II – al fondo di rotazione ai sensi delle Leggi 183/87 e 845/78, che

incide per 132 milioni di euro; ai fondi per l’attuazione del POR 2077/2013-

Obiettivo competitività per 208 milioni di euro; all’obiettivo 2 per 60 milioni di

euro; agli interventi di riqualificazione sanitaria centri urbani per 55 milioni di

euro; agli accordi di programma quadro materie varie per 26 milioni di euro.

Per quanto riguarda i residui attivi di competenza, il grafico G10 mette in luce il loro

andamento decrescente, come già rilevato nel precedente referto.

Grafico G10

Residui di competenza 2007-2009

(in milioni di euro)

2.267,50

2.466,29

2.114,62

1.900,00

2.000,00

2.100,00

2.200,00

2.300,00

2.400,00

2.500,00

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

I residui passano da un valore pari a 2.267 milioni di euro nel 2007 a un valore pari a 2.114

milioni di euro nel 2009.

Come emerge dalla tabella T2.19, tale valore è prevalentemente determinato dalla mancata

riscossione dell’importo iscritto, nel Titolo V, sul conto “proventi dei mutui a pareggio del

bilancio (L.R. n.7/2001)”. Altre poste rilevanti che hanno generato residui attivi di

competenza riguardano:

• Per il Titolo I – la compartecipazione regionale all’Iva per 380 milioni di euro;

l’addizionale regionale IRPEF per 110 milioni di euro; la partecipazione regionale al

gettito dell’accisa sulla benzina e gasolio per 104 milioni di euro;

Page 27: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

23

• Per il Titolo II – l’assegnazione di fondi per l’attuazione del POR 2007/2013, per 66

milioni di euro; l’assegnazione di fondi U.E per l’obiettivo della competitività

occupazionale per 210 milioni di euro; la ricerca sanitaria e le politiche socio

assistenziali, per 143 milioni di euro; l’iniziativa interregionale programma Italia –

Francia, Italia - Svizzera, per 23 milioni di euro; il trasferimento fondi per il

finanziamento delle A.P.Q., per 21 milioni euro;

• Per il Titolo III – i contributi statali e CEE, per 120 milioni di euro.

RESIDUI DI COMPETENZA ESERCIZIO 2009

Tabella T2.19 Migliaia di euro

Titolo Residui di competenza

Titolo I 657.074

Titolo II 511.439

Titolo III 142.155

Titolo IV 1.020

Titolo V 800.000

Titolo VI 2.937

Totale 2.114.624

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

3. LA SPESA REGIONALE

3.1 GLI STANZIAMENTI DI COMPETENZA

Le previsioni finali degli stanziamenti di competenza relativi all’esercizio 2009, al netto delle

contabilità speciali (Titolo IV), ammontano complessivamente a 13.253 milioni di euro, in

aumento rispetto al 2008 (5,11%). Come già rilevato, l’andamento delle previsioni finali di

competenza, dopo il rilevante aumento registrato nel 2006 a causa delle Olimpiadi invernali, ha

subito una netta diminuzione nel biennio 2007-2008 per poi registrare una lieve variazione in

aumento (+ 5,11%) nell’esercizio 2009.

PREVISIONI FINALI DI COMPETENZA

Tabella T3.1 Milioni di euro

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Previsioni finali di competenza 11.733 11.674 14.299 13.383 12.609 13.253

Variazione % 2,95% -0,5% 22,48% -6,40% -5,78% 5,11%

Nota: i dati riportati nella tabella sono al netto delle partite di giro.

Page 28: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

24

Grafico G 11

Previsioni finali di competenza

13.38312.609

13.253

14299

1167411733

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Nota: i dati riportati nella tabella sono stati depurati delle contabilità speciali (Titolo IV).

3.2 LA GESTIONE DELLA SPESA. GLI IMPEGNI ED I PAGAMENTI

La tabella T3.2.1 riporta i dati relativi agli impegni ed ai pagamenti riferiti all’esercizio

finanziario 2009.

Nelle rimanenti tabella T3.2.2 e T3.3 è riportata la composizione per categoria economica

rispettivamente del Titolo I (spesa corrente) e del Titolo II (spesa in conto capitale).

QUADRO DELLE SPESE DI COMPETENZA ESERCIZIO FINANZIARIO 2009

Tabella T3.2.1 Migliaia di euro

Previsioni

finali Impegnato % Pagamenti % Residui

Spese correnti 10.698.236 10.531.967 98,45% 8.620.192 81,85% 1.911.775

Spese di investimento 1.607.693 1.346.319 83,74% 314.032 23,33% 1.032.287

Mutui e prestiti 947.271 340.417 35,94% 340.417 100,00% 0

Totale parziale 13.253.200 12.218.703 92,19% 9.274.641 75,91% 2.944.062

Partite di giro 4.987.403 3.038.349 60,92% 2.990.361 98,42% 47.988

Totale 18.240.603 15.257.052 12.265.002 2.992.050

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 29: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

25

Tabella T3.2.2

TITOL0 I - ANALISI PER CATEGORIA ECONOMICA

Categoria Descrizione Previsioni

finali Impegnato

Pagamenti in competenza

1 Servizi Organi Costituzionali della Regione

34.173 33.207 18.926

2 Personale 215.956 210.777 152.873

3 Acquisto beni e prestazioni di servizi 371.295 333.774 183.642

4 Utilizzo di beni di terzi 21.050 20.962 18.404

5 Trasferimenti correnti allo Stato ed altri enti pubblici

9.579.660 9.482.860 7.949.313

6 Trasferimenti correnti ad altri soggetti 249.327 237.464 89.737

7 Interessi 199.526 193.069 191.152

8 Imposte e tasse 14.550 14.550 11.621

9 Oneri straordinari della gestione corrente

10.507 5.303 4.525

10 Fondi di riserva di parte corrente

11 Fondi di riserva speciali 2.193 00 00

Totale 10.698.237 10.531.966 8.620.193

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

La tabella T3.2.2 conferma che la categoria 5 “Trasferimenti correnti allo Stato e ad altri enti

pubblici” rappresenta la maggior parte delle spese correnti: tale spesa rappresenta il 92,22%

del totale delle spese del Titolo I. La spesa per il personale della Giunta Regionale, invece,

rappresenta circa l’1,7% del totale delle spese correnti.

Tabella T3.2.3

TITOL0 II - ANALISI PER CATEGORIA ECONOMICA

Categoria Descrizione Previsioni finali Impegnato Pagamenti in competenza

1 Investimenti fissi 154.601 136.874 65.373

2 Trasferimenti in conto capitale allo Stato ed Altri enti pubblici

892.518 731.716 144.632

3 Trasferimenti in conto capitale ad altri soggetti

380.460 327.678 62.465

4 Partecipazioni azionarie e conferimenti di capitale

1.750 1.749 1.499

5 Concessioni di crediti ed anticipazioni per finalità produttive

149.493 148.302 40.063

6 Trasferimenti correnti ad altri soggetti 0 0 0

7 Fondi di riserva e speciali 28.871 0 0

Totale 1.607.693 1.346.319 314.032

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Come per le spese correnti, la categoria 2 “Trasferimenti in conto capitale allo Stato ed altri

enti pubblici” rappresenta la parte preponderante delle spese del Titolo II – Spese in conto

capitale. Di fatto, le spese per la categoria 2 sono circa il 46% del totale spese Titolo II.

Un’altra voce che assorbe una parte rilevante delle spese del Titolo II è rappresentata dalla

Page 30: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

26

categoria 3 “Trasferimenti in conto capitale ad altri soggetti”: tale spesa rappresenta circa il

20% del totale (previsioni finali 23%, impegnato 24% e pagamenti 20%).

CAPACITA’ DI IMPEGNO 2006-2009

Tabella T3.3 Milioni di euro

2007 2008 2009

Previsioni finali di competenza 13.383,28 12.609,17 13.253.200

Impegni di competenza 11.477,19 11.917,04 12.218.703

Capacità di impegno 85,75% 94,51% 92,19%

Note: valori depurati dalle contabilità speciali (Titolo IV).

Nel corso dell’esercizio 2009 la capacità di impegno, che misura la capacità di utilizzare gli

stanziamenti e consiste nel rapporto tra impegni e stanziamenti finali di competenza, al netto

delle partite di giro, raggiunge il valore di 12.218 milioni di euro, equivalenti al 92,19% delle

previsioni finali di competenza. Tale dato s’inserisce in un trend complessivamente crescente

nel triennio 2007-2009.

Grafico G 12

Capacità di impegno 2007-2009

(in milioni di euro)

92,19%94,51%

85,75%

75,00%

80,00%

85,00%

90,00%

95,00%

100,00%

105,00%

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

La Tabella T3.4 che segue, mostra uno spaccato dei dati generali contenuti nella tabella T3.2.

Il rapporto tra previsioni finali, impegni e pagamenti è stato suddiviso per settori di spesa.

Anche per il 2009 è confermata la capacità di rispettare le previsioni finali, già osservata per il

2008, che per questo esercizio è pari al 92%: naturalmente con alcune eccezioni, quali “ le

spese non attribuite” e “orientamento e formazione professionale”.

Come noto, il dato più rilevante che si registra negli impegni è rappresentato dalla voce “difesa

della salute e strutture”, che incide per circa il 47% sul totale delle previsioni finali nel 2009, a

Page 31: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

27

fronte della percentuale del 64% registrata nel 2008. In controtendenza rispetto al 2008 il dato

relativo alle “spese non attribuite” (con le quali vengono individuate delle partite di giro

derivanti dai trasferimenti dello Stato) che nel 2008 incideva con una percentuale di circa il 3%

sulle previsioni, mentre nel 2009 tali spese incidono sulle previsioni finali con una percentuale

di circa il 16%.

Sul fronte dei pagamenti, anche per il 2009 si deve evidenziare come il rapporto

impegni/pagamenti registri una percentuale inferiore al 50% per 25 voci, rappresentate nella

tabella T.3.4. Quanto alle voci più significative, si registra nella voce relativa alla sanità una

percentuale del 62% sul totale pagato (in diminuzione rispetto al 2008 che registrava un

79%), una percentuale del 3,50% degli oneri finanziari, anch’essa in diminuzione rispetto al

precedente anno che riportava un rapporto del 5% sul totale pagato.

Da rilevare per il 2009 il dato dei pagamenti delle “spese non attribuite” che registra un valore

del 24% sul totale pagato in netto aumento rispetto al rapporto del 2008 che si assestava

intorno al 2%.

Nell’adunanza del 6 ottobre 2010 il rappresentante della Regione, in merito alla lieve flessione

della capacità di impegno, ha osservato che l’Ente ha effettuato le previsioni e, quindi, gli

stanziamenti senza considerare i vincoli derivanti dal patto di stabilità, di cui invece è stato

necessario tenere conto in sede di gestione.

Questa prassi operativa peraltro appare non coerente con i principi di una sana gestione

finanziaria, basata sulla sequenza coordinata tra programmazione, gestione, controllo.

Page 32: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

28

Tabella T3.4

N. SETTORI DI INTERVENTO

PREVISIONI FINALI IMPEGNATO PAGAMENTI RESIDUI

l Ord.uffici amm.generale ed organi istituzionali

497.539.026,09 477.939.202,41 288.634.701,68 189.304.500,73

2 Lavoro 82.169.014,99 81.014.094,72 21.846.731,83 59.167.362,89

3 Polizia amm.e servizi antincendi 720.000,00 691.163,47 266.974,31 424.189,16

4 Istruzione e diritto allo studio

137.508.274,05 125.064.951,58 23.783.077,83 101.281.873,75

5 Orientamento e form.profess.

352.514.588,07 345.200.305,05 73.065.664,06 272.134.640,99

6 Org.della cultura e strutture

136.687.794,19 120.766.854,55 45.648.021,65 75.118.832,90

7 Assist.sociale e relative strutture 256.531.915,12 249.026.419,76 84.784.845,74 164.241.574,02

8 Difesa della salute e strutture 8.747.213.130,28 8.611.238.502,49 7.588.378.625,46 1.022.859.877,03

9 Sport e tempo libero 37.061.947,34 30.251.081,34 713.901,33 29.537.180,01

lO Agricoltura e zootecnica

106.594.507,37 97.917.983,36 6.563.263,30 91.354.720,06

11 Foreste 45.360.322,33 40.175.180,99 14.758.109,74 25.417.071,25

12 Sviluppo dell'econ. montana

39.494.901,72 36.289.389,11 16.030.133,77 20.259.255,34

13 Acquemin.termali ed att.estratt. 3.775.823,00 3.758.108,61 7.115,84 3.750.992,77

14 Caccia e pesca 11.619.003,09 11.313.909,39 2.120.300,62 9.193.608,77

15 Oo.pp.non cons. negli altri settori 171.730.035,37 137.439.440,69 33.455.198,52 103.984.242,17

16 Acq. fogn.altre opere igieniche 56.918.108,66 44.331.457,16 26.370.072,31 17.961.384,85

17 Viabilità 108.883.500,25 98.808.610,85 35.015.019,38 63.793.591,47

18 Trasporto su strada 24.786.363,18 18.255.850,30 349.467,42 17.906.382,88

19 Trasporto ferroviario 601.281.687,19 554.295.128,34 391.361.363,52 162.933.764,82

20 Trasporto maritt.e navig.interna 1.947.279,90 1.835.632,57 73.705,35 1.761.927,22

21 Trasporto aereo 0,00 0,00 0,00 0,00

22 Altri trasporti 38.285,00 38.284,96 38.284,96 0,00

23 Artigianato 32.910.204,00 27.599.801,77 939.801,12 26.660.000,65

24 Turismo e industria alberghiera 62.352.187,30 57.701.360,57 7.519.222,48 50.182.138,09

25 Fiere,mercati e comm.interno

19.951.099,54 16.538.790,31 2.881.285,18 13.657.505,13

26 Edilizia abitativa 165.694.538,94 153.451.611,35 63.644.538,69 89.807.072,66

27 Urbanistica 10.946.973,43 9.243.608,73 872.082,30 8.371.526,43

28 Industria e fonti di energia

217.861.782,06 213.031.390,23 41.654.515,22 171.376.875,01

29 Prot.natura beni amb.parchi e riserve

138.112.406,90 117.928.093,03 36.926.494,47 81.001.598,56

30 Ricerca scientifica 42.216.442,60 35.890.880,16 1.607.911,35 34.282.968,81

31 Oneri finanziari 448.050.596,19 430.800.393,87 428.882.860,13 1.917.533,74

32 Spese non attribuite 5.612.880.466,14 3.039.965.282,63 2.990.949.787,49 49.015.495,14

33 Int.non ripartibili a favore finanz.locale 66.250.725,63 66.249.375,99 35.859.207,15 30.390.168,84

Previdenza sociale 3.000.000,00 3.000.000,00 0 3.000.000,00

TOTALE 18.240.602.929,92 15.275.052.140,34 12.265.002.284,20 2.992.049.856,14

Fonte:elaborazione della Corte dei conti su dati forniti dalla Regione Piemonte

Page 33: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

29

Ai fini di un esame complessivo della gestione finanziaria della Regione relativa all’esercizio

2009, la successiva tabella T3.5 riporta i dati più significativi del triennio 2007-2009, relativi

alla gestione della spesa. I dati sono stati depurati dalle contabilità speciali (Titolo IV).

GESTIONE FINANZIARIA 2007-2009

Tabella T3.5 Milioni di euro

2007 2008 2009

A - Previsioni finali di competenza 13.383,28 12.609,17 13.253,20

B - Impegni di competenza 11.477,19 11.917,04 12.218,70

C - Massa spendibile (A+G) 17.800,04 17.334,77 18.239,98

D - Pagamenti di competenza 8.677,09 8.967,37 9.274,64

E - Pagamenti complessivi (cassa) 10.696,44 11.286,97 12.127,95

F - Residui passivi di competenza 2.800,10 2.949,67 2.944,06

G - Residui passivi iniziali 4.416,75 4.725,60 4.986,78

H - Risorse disponibili (B+G) 15.893,94 16.642,64 17.205,48

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte. Note: valori depurati dalle contabilità speciali (Titolo IV).

L’esame della tabella evidenzia come la diminuzione del dato delle previsioni finali di

competenza del 2008 rispetto a quello registrato nel 2007 (-774,11 milioni di euro), si

riassesta nel 2009 con una previsione pari a 13.253 milioni di euro (+ 644 milioni di euro), cui

fa riscontro un conseguente aumento della massa spendibile. Pertanto Il trend del 2009

registra una previsione finale di competenza in aumento del +5,11%, massa spendibile:

+5,22%, residui passivi iniziali: +5,53%.

Il rapporto tra impegni e pagamenti nel triennio 2007-2009 registra un aumento pari al 3,83%

nel biennio 2007-2008 e al 2,53% tra il 2008 e il 2009.

I residui passivi di competenza aumentano tra il 2007 e il 2008 (+5,3%) e sostanzialmente

rimangono costanti nel 2009 registrando (-0,9%).

Tali dati indicano una capacità di spesa con un aumento non lineare nel triennio. Inoltre,

esaminando i dati relativi al rapporto esistente tra pagamenti complessivi e massa spendibile,

riassunto nella tabella T3.6, che segue, si evince un andamento che decresce (-5%) nel

biennio 2006-2007, per risalire nel biennio 2008-2009 (+ 6%), ritornando ai livelli del 2006.

Page 34: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

30

CAPACITA’ DI SPESA 2007-2009

Tabella T3.6 Milioni di euro

2006 2007 2008 2009

Pagamenti complessivi 11.853,87 10.696,44 11.286,97 12.127,95

Massa spendibile 18.159,72 17.800,04 17.334,77 18.239,98

Capacità di spesa 65,28% 60,09% 65,11% 66,49%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Grafico G13

Capacità di spesa 2007-2009

56,00%

58,00%

60,00%

62,00%

64,00%

66,00%

68,00%

2006 2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Sempre allo scopo di porre in evidenza la efficacia della azione amministrativa, nella tabella T.

3.7, che segue, sono stati riportati i dati della velocità di cassa: rapporto tra i pagamenti

complessivi e le risorse disponibili (queste ultime date dalla somma dei residui passivi iniziali e

degli impegni). Tale indice misura la capacità di tradurre in pagamenti l’insieme delle risorse

disponibili.

VELOCITA’ DI CASSA 2007-2009

Tabella T3.7 Milioni di euro

2007 2008 2009

Risorse disponibili 15.893,93 16.642,64 17.205,48

Pagamenti complessivi 10.696,44 11.286,97 12.127,95

Velocità di cassa 67,30% 67,82% 70,49%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 35: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

31

Dall’esame dalla tabella 3.7 emerge un costante miglioramento della capacità di utilizzare le

risorse disponibili, che presenta un lieve miglioramento nel 2008, confermato nel 2009 con un

ulteriore aumento del rapporto pari al 2,67%.

Grafico G14

Velocità di cassa 2007-2009

65,00%

66,00%

67,00%

68,00%

69,00%

70,00%

71,00%

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

3.3 I RESIDUI PASSIVI

I dati riassuntivi della gestione dei residui passivi sono riportati nella tabella T3.8 che segue.

Tali dati verranno di seguito utilizzati per la formazione di tabelle atte a verificare l’andamento

della gestione dei residui passivi nel triennio considerato e a costruire appositi indicatori

finanziari.

TABELLA RIASSUNTIVA DEI DATI RELATIVI AI RESIDUI PASSIVI

Tabella T3.8 Milioni di euro

2007 2008 2009 Var. % 2009-

2008

Impegni di competenza 11.987,98 12.411,16 15.257,05 22,93%

Residui passivi iniziali in c/ residui 4.524,62 4.854,07 5.091,60 4,89%

Residui passivi finali in c/residui 4.052,49 4.485,03 4.923,93 9,79%

Residui passivi di competenza 2.928,37 3.054,45 2.992,04 -2,04%

Residui passivi totali 4.854,07 5.091,60 4.957,90 -2,63%

Pagamenti c/residui 2.126,79 2.447,88 2.958,08 20,84%

Residui passivi eliminati 472,13 369,04 167,67 -54,57%

Residui utilizzati 2.598,92 2.816,92 3.125,75 10,96%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 36: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

32

In termini generali si può innanzitutto osservare che, nel 2009, il totale dei residui passivi1

provenienti sia dalla gestione di competenza che da quella in conto residui ammonta a

4.957,90 milioni di euro. L’andamento nel corso del triennio non è lineare: nel 2009 esso

risulta decrescente con una variazione del -2,63% rispetto al 2008, sufficiente a compensare

del tutto l’incremento registratosi in tale esercizio.

I residui passivi formatisi negli esercizi precedenti, che all’inizio dell’esercizio 2009

ammontavano a 5.091,60 milioni di euro, alla fine dell’anno sono stati riaccertati in 4.923,93

milioni, con una riduzione di 167,670 milioni, mentre sono stati pagati 2.958,08 milioni.

Valutato nel triennio 2007-2009, l’andamento dei residui passivi in conto residui è crescente:

4.052 milioni di euro nel 2007, 4.485 nel 2008, 4.923,93 nel 2009.

L’andamento dei residui in conto competenza, invece, non è costante: essi aumentano dal

2007 al 2008 (da 2.928 a 3.054 milioni di euro), per diminuire nel 2009 e tornare a valori

prossimi a quelli del 2007 (2.992,04 milioni di euro, - 2,04%).

La tabella 3.9 evidenzia la composizione dei residui passivi nei diversi titoli che compongono il

rendiconto. I dati mostrano come i residui si formino soprattutto nei primi due titoli.

RIEPILOGO DEI RESIDUI PASSIVI DA PAGARE AL 31 dicembre 2009.

Tabella T3.9 Migliaia di euro

Da esercizi

precedenti Dalla competenza Totale

Titolo I – Spese correnti 888.401 1.911.775 2.800.176

Titolo II – Spese di investimento 1.077.400 1.032.286 2.109.686

Titolo III – Spese rimborso mutui, prestiti 0 0 0

Titolo IV – Partite di giro 51 47.988 48.039

Totale 1.965.852 2.992.049 4.957.901

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte

La tabella T3.10 riporta il riepilogo dei residui passivi in conto residui alla fine dell’esercizio

2009. Una prima analisi mostra come, nel 2009, la Regione abbia privilegiato il pagamento dei

residui passivi pregressi in c/residui relativi alle spese correnti rispetto a quelli per spese

d’investimento. Più nel dettaglio si nota che il valore dei residui iniziali nei due primi titoli è

simile (2.671 milioni di euro per le spese correnti, 2.314 milioni per gli investimenti) e che

maggiori economie hanno interessato i residui relativi al titolo II. I pagamenti invece sono

maggiori nel titolo I. A fine esercizio resta, infatti, da pagare il 34% dei residui relativi alle

spese correnti, contro il 49% di quelli relativi alle spese di investimento.

1 Il totale dei residui passivi è ottenuto come somma dei residui finali in c/residui e dei residui passivi di competenza, al netto dei pagamenti in c/residui

Page 37: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

33

RIEPILOGO DEI RESIDUI PASSIVI IN C/RESIDUI AL 31/12/2009.

Tabella T3.10 Migliaia di euro

residui iniziali in c/residui

residui finali in c/residui

economie pagamenti residui

rimasti da pagare

Titolo I – Spese correnti 2.671.788 2.617.674 54.114 1.729.274 888.400

Titolo II – Spese di investimento 2.314.993 2.201.440 113.553 1.124.040 1.077.400

Titolo III – Spese rimborso mutui, prestiti 0 0 0 0 0

Titolo IV – Partite di giro 104.824 104.818 6 104.767 51

Totale 5.091.605 4.923.932 167.673 2.958.081 1.965.851

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Un primo indicatore finanziario, che permette di analizzare la variazione dei residui passivi nel

corso dell’esercizio, è l’indice di accumulazione di tali residui. Esso indica la variazione,

positiva o negativa, in termini percentuali dei residui complessivi rispetto all’anno precedente

per effetto della gestione e consiste nel rapportare la differenza tra residui passivi finali

(generati dalla gestione in c/competenza e in c/residui) e iniziali (formatisi negli esercizi

precedenti) con l’ammontare dei residui passivi iniziali.

INDICE DI ACCUMULAZIONE DEI RESIDUI PASSIVI

Tabella T3.11 Migliaia di euro

2007 2008 2009

Residui passivi iniziali 4.416.752 4.725.602 4.986.781

Residui passivi totali al 31/12 4.725.601 4.986.780 4.909.901

Accumulazione residui 6,99% 5,53% -1,54%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Note: i valori sono stati depurati del Titolo IV.

Page 38: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

34

Grafico G15

Accumulazione dei residui passivi

6,99%

5,53%

-1,54%-2,00%

-1,00%

0,00%

1,00%

2,00%

3,00%

4,00%

5,00%

6,00%

7,00%

8,00%

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

L’andamento dell’indice di accumulazione dei residui passivi, come reso più evidente dal

grafico, è nettamente decrescente (esso passa dal 6,99% del 2007 al -1,54% del 2009).

Questo dato appare positivo e può essere sintomatico di una migliore gestione dei pagamenti.

INDICE DI SMALTIMENTO DEI RESIDUI PASSIVI.

Tabella T3.12 Migliaia di euro

2007 2008 2009

Residui utilizzati 2.491.250 2.688.489 3.020.936

Residui passivi iniziali 4.416.752 4.725.602 4.986.780

Smaltimento residui 56,40% 56,89% 60,58%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Note: i valori sono stati depurati del titolo IV

Page 39: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

35

Grafico G16

Smaltimento residui passivi

56,40% 56,89%

60,58%

54,00%

55,00%

56,00%

57,00%

58,00%

59,00%

60,00%

61,00%

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

L’indice di smaltimento dei residui passivi misura la dinamica di tali residui per effetto di

pagamenti o di eliminazione e consiste nel rapporto tra i residui utilizzati (dati dalla somma dei

pagamenti in conto residui e dei residui eliminati) e l’ammontare dei residui iniziali. Esso

consente di analizzare la capacità della Regione di ridurre i residui accumulati.

Il grafico G16 evidenzia, nel 2009, una netta variazione in aumento dell’indice in discorso

(60,58%) rispetto al 2008 (56,89%). Da una prima analisi, essa appare la conseguenza di un

incremento dei residui utilizzati rispetto al 2008 (che, infatti, passano da 2.688 a 3.020 milioni

di euro, con una differenza del 12,37%), cui fa riscontro una aumento più contenuto dei residui

iniziali (da 4.726 milioni del 2008 a 4.986 milioni del 2009, con una differenza del 5,53%).

INDICE DI CAPACITA’ DI PAGAMENTO IN C/RESIDUI

Tabella T3.13 Migliaia di euro

2007 2008 2009

Residui passivi iniziali 4.416.752 4.725.602 4.986.781

Pagamenti (residui) 2.019.353 2.319.598 2.853.314

Capacità di pagamento in c/residui 45,72% 49,09% 57,22%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Note: i valori sono stati depurati del titolo IV

Page 40: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

36

Grafico G.17

Capacità di pagamento in c/residui

45,72%49,09%

57,22%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

La capacità di pagamento in conto residui risulta in aumento. Anche questo indicatore

conferma come, nel 2009, la Regione abbia ancora migliorato la gestione dei residui.

L’incremento dei pagamenti, infatti, è superiore a quello dei residui passivi iniziali: i primi

registrano un aumento percentuale del 23,01%, a fronte di un aumento del 5,53% dei secondi.

INDICE DI CONSISTENZA DEI RESIDUI

Il successivo indice evidenzia in che misura la gestione abbia generato residui da riportare agli

esercizi futuri. Esso consiste nel rapporto tra il totale dei residui passivi finali e la somma di

impegni e residui passivi iniziali senza i pagamenti e le eliminazioni per perenzione o

insussistenza.

La tabella T3.14 e il successivo grafico mostrano il miglioramento della gestione in conto

competenza, che ha portato ad una diminuzione dei residui passivi.

Tabella T3.14 Migliaia di euro

2007 2008 2009

Impegni 11.477.187 11.917.037 12.218.703

Residui passivi finali in c/residui 1.925.502 2.037.113 1.965.844

Residui passivi totali al 31/12 4.725.601 4.986.780 4.909.862

Consistenza residui 35,26% 35,74% 34,61%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Note: i valori sono stati depurati del titolo IV

Page 41: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

37

Grafico G18

Consistenza residui passivi

34,61%35,26%35,74%

30,00%

32,00%

34,00%

36,00%

38,00%

40,00%

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

INCIDENZA DEI RESIDUI PASSIVI.

Tale indice misura, in senso negativo, la capacità di pagamento ed è ricavato dal rapporto tra i

residui passivi di competenza e gli impegni contratti nel corso dell’esercizio. Esso rimane

pressoché costante (24,40% nel 2007, 24,75% nel 2008, 24,09% nel 2009), mentre

aumentano degli impegni di competenza. Il dato conferma una sostanziale stabilità nella

formazione dei residui nella gestione di competenza.

Tabella T3.15 Milioni di euro

2007 2008 2009

Residui passivi di competenza 2.800,1 2.949,67 2.944,06

Impegni di competenza 11.477,18 11.917,04 12.218,70

Incidenza residui passivi 24,40% 24,75% 24,09%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte. Note: valori depurati dalle contabilità speciali (Titolo IV).

Page 42: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

38

Grafico G20

Incidenza residui passivi

24,40%24,09%24,75%

20,00%

21,00%

22,00%

23,00%

24,00%

25,00%

26,00%

27,00%

28,00%

29,00%

30,00%

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

INDICE DI CAPACITA’ DI PAGAMENTO IN C/COMPETENZA

Quanto sopra trova corrispondenza sul piano dei pagamenti in conto competenza. In termini

percentuali, nel triennio 2007-2009, essi rimangono costanti (la capacità di pagamento si

attesta, infatti, intorno al 75%). I valori assoluti, invece, mostrano un aumento, sia per

quanto riguarda gli impegni, che per i pagamenti. Ciò appare significativo di una migliorata

capacità di gestione del ciclo della spesa.

Tabella T3.16 Migliaia di euro

2007 2008 2009

Impegni 11.477.187 11.917.037 12.218.703

Pagamenti (competenza) 8.677.088 8.967.370 9.274.641

Capacità di pagamento in c/competenza 75,60% 75,25% 75,91%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Note: i valori sono stati depurati del titolo IV

Page 43: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

39

Grafico G19

Capacità di pagamento in c/competenza

75,60%75,91%

75,25%

70,00%

72,00%

74,00%

76,00%

78,00%

80,00%

2007 2008 2009

4. IL RISULTATO FINANZIARIO 2009

Il risultato di amministrazione indica la capacità della Regione di garantire l’equilibrio tra

entrate e uscite al netto delle spese per finanziare l’indebitamento.

Gli elementi che intervengono nella determinazione del risultato finanziario sono: il fondo di

cassa finale – dato dalla somma del fondo cassa iniziale e della differenza tra riscossioni e

pagamenti - i residui attivi e i residui passivi.

Le seguenti tabelle contengono gli elementi di calcolo del risultato finanziario 2009.

FONDO DI CASSA FINALE DELL’ESERCIZIO 2009

Tabella T4.1 in euro

FONDO DI CASSA FINALE DELL’ESERCIZIO 2008

Fondo di cassa iniziale 644.890,94

Riscossioni di cassa + 15.379.879.947,47

Pagamenti di cassa - 15.223.083.580,80

Fondo cassa Finale = 157.441.257,61

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte

Page 44: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

40

RISULTATO FINANZIARIO DELL’ESERCIZIO 2009 Tabella T4.2 in euro

RISULTATO FINANZIARIO DELL’ESERCIZIO 2009

Fondi di cassa finale 157.441.257,61

Totale dei residui attivi + 4.808.274.808,80

Totale dei residui passivi - 4.957.901.757,50

RISULTATO FINANZIARIO 2009

AVANZO = 7.814.308,91

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte

L’esercizio finanziario 2009 si è chiuso con un avanzo di 7.814.308,91 euro.

Come mostrano la successiva tabella T4.3 e il grafico G17, nell’esercizio finanziario 2009 si

registra un aumento dell’avanzo rispetto al 2008 di €1.689.566,25. Il dato, tuttavia, conferma

una tendenza a portare il risultato di amministrazione a valori nettamente inferiori a quelli del

passato. Basti notare che l’avanzo del triennio 2005-2007 oscillava tra i 328 e i 278 milioni di

euro. L’ultimo biennio, invece, come visto, registra un avanzo che è appena tra i 6 ed i 7

milioni di euro. Da una prima analisi di tali dati, tale differenza potrebbe essere in parte dovuta

all’aumento dei residui passivi, che hanno compensato gli elementi attivi dell’avanzo, registrato

principalmente tra il triennio 2004-2006 (in cui i residui passivi ammontavano a 2.408,32

milioni di euro nel 2004, 2.419,68 nel 2005, 2.880,07 nel 2006) e il triennio 2007-2009 (in cui

tali residui sono pari a 4.854,07 milioni di euro nel 2007, 5.091,60 nel 2008, 4.957,90 nel

2009). L’aumento di tali residui potrebbe essere ascrivibile ad una gestione finanziaria che ha

privilegiato le spese in conto capitale nel corso degli ultimi anni. Tali spese, in relazione alla

loro natura generalmente pluriennale, creano importi impegnati che verranno utilizzati per

adempiere contratti in esercizi futuri o per pagare compensi di opere, di lavori o di forniture

eseguite. Dai dati in possesso risulta che all’aumento delle spese in conto capitale ha

corrisposto, nel corso del 2009, un aumento dei pagamenti dei residui passivi riferiti al Titolo

II (1.124.040 migliaia di euro nel 2009, 823.751 nel 2008, 951.913 nel 2007, 852.130 migliaia

di euro nel 2006), probabilmente in relazione alla partecipazione della Regione Piemonte agli

investimenti in opere pubbliche, infrastrutture, grandi eventi realizzati nel corso degli ultimi

anni sul territorio regionale ovvero al finanziamento di opere legate ad eventi straordinari o

calamità naturali.

Tabella T4.3

RISULTATO AMMINISTRAZIONE (euro)

Anno 2007 2008 2009 Delta 2009-2008 Delta %

Risultato finanziario (avanzo)

278.771.794,86 6.124.742,66 7.814.308,91 1.689.566,25 27,59%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte

Page 45: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

41

GRAFICO G17

Risultato finanziario (avanzo)

0,00

50.000.000,00

100.000.000,00

150.000.000,00

200.000.000,00

250.000.000,00

300.000.000,00

2007 2008 2009

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte

4.1 RESIDUI PASSIVI PERENTI

Un altro dato da considerare nella valutazione della gestione finanziaria della Regione Piemonte

è quello riguardante i residui passivi perenti. Come noto, l’istituto della perenzione

amministrativa individua quali residui perenti i residui passivi che non sono pagati entro un

determinato termine dall’esercizio cui si riferiscono e ne consente l’eliminazione dal bilancio.

Per la Regione Piemonte la definizione di residui perenti è data dall’art. 23 comma 8 del

Regolamento regionale di contabilità del 5 dicembre 2001: “Le spese impegnate e non pagate

entro il termine dell'esercizio costituiscono residui passivi da comprendere tra le passività del

conto generale del patrimonio e sono conservate, nel conto dei residui, per non più di due anni

successivi a quello in cui l'impegno si è perfezionato, per le spese correnti, e per non più di

quattro anni per le spese in conto capitale, e per non piu’ di sette anni per le contabilità

speciali di cui all’articolo 29. Gli impegni cancellati trovano sede in apposita voce delle passività

del conto generale del patrimonio, di cui all' articolo 37 della l.r. 7/2001”. In base ai dati forniti

dalla Regione, l’ammontare dei residui perenti è pari a 325.208.411,31 di euro, dall’esercizio

1999 al 2009.

Come noto, per i residui perenti, che costituiscono debiti dell’Ente pur se espunti dalle scritture

di bilancio, deve essere garantita una copertura finanziaria. Allo scopo, l’art. 18 L.r. 11 aprile

2001 n.7 prevede la costituzione di un fondo di riserva dal quale sono prelevate le somme

occorrenti a integrare stanziamenti di spese obbligatorie secondo la legislazione in vigore. Per

spese obbligatorie s’intendono, tra le altre, quelle stanziate per crediti non prescritti, il cui

pagamento sia richiesto dai creditori.

Page 46: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

42

Una adeguata copertura, ad esempio, come avviene in altre Regioni, potrebbe essere ottenuta

tramite il vincolo di una quota dell’avanzo di amministrazione. Nel bilancio di previsione la

Regione Piemonte ha costituito un fondo di riserva di parte corrente per la copertura dei residui

perenti che ammonta a 6.532.265 milioni di euro, mentre per il conto capitale è di 5.000.000

milioni di euro. A consuntivo non risultano effettuati pagamenti a valere su tali fondi.

Va osservato che le dette riserve si presentano di entità molto ridotta rispetto al totale dei

residui passivi perenti, che, come detto, ammonta a oltre 325 milioni di euro.

Tale prassi non appare ispirata a prudenza e denota una situazione debitoria non ottimale, se

non rischiosa, per l’Ente.

A tale riguardo il rappresentante della Regione in adunanza ha osservato che è stato ritenuto

piu’ opportuno, in luogo della copertura mediante costituzione di un fondo di adeguato

ammontare, reimpegnare eventualmente per competenza. Ciò anche in base alle scarse

richieste, nel passato, di pagamento di residui perenti.

Tale prassi desta comunque perplessità, in quanto il reperimento, sia in termini di competenza,

che in termini di cassa, dei fondi di copertura eventualmente necessari, a fronte di una massa

debitoria di tale entità, potrebbe generare seri problemi di ordine finanziario.

5. LE ANTICIPAZIONI PASSIVE DI CASSA

Come mostrano la tabella T5.1 e il grafico G18 che seguono il ricorso alle anticipazioni è

decisamente diminuito nel corso dell’ultimo quinquennio passando da oltre 900 milioni di euro

nel 2005-2006 a zero del 2007. Nel 2008 si registra un ritorno all’utilizzo delle anticipazioni

passive per un importo di 103 milioni di euro. Nel 2009 sono previste due voci per le

anticipazioni passive : una per 191 milioni e un’altra, denominata anticipazione passiva

straordinaria per il settore della sanità, per 509 milioni di euro. Per la prima voce

l’accertamento è stato pari a zero, mentre la seconda è stata integralmente accertata e

riscossa nel corso dell’esercizio 2009. Opportunamente è stato tenuto distinto il settore della

sanità, che presenta peculiarità sotto il profilo economico-finanziario.

ANTICIPAZIONI PASSIVE ASSUNTE DALLA REGIONE PIEMONTE Tabella T5.1 Milioni di euro

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Anticipazioni Passive 556 908 940 0 103 0

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte. Per il 2009 non è stata considerata l’anticipazione straordinaria per la sanità pari a 509 milioni di euro.

Le anticipazioni passive, oltre che essere sintomatiche di difficoltà legate ad una asincronia

nella gestione delle spese e delle entrate, rappresentano una spesa per interessi a carico

dell’amministrazione. La loro riduzione o mancanza va quindi valutata positivamente. Nel

caso della Regione Piemonte un giudizio in tali termini può essere espresso nei limiti di cui

sopra.

Page 47: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

43

Grafico G18

Anticipazioni Passive 2004-2009

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

2004 2005 2006 2007 2008 2009

anticipazioni passive

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Nella tabella sotto sono riportati gli importi pagati dalla Regione Piemonte a titolo di interessi

su anticipazioni. Nel 2009 sono maturati interessi passivi per 14,2 milioni di euro.

Tabella T5.2 Milioni di euro

2006 2007 2008 2009

Anticipazioni Passive 940 0 103 0

Interessi passivi su anticipazioni 0 20,7 3,5 14,2

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 48: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

44

Grafico G19

Evoluzione anticipazioni passive e interessi su anticipazioni 2006-

2009

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

2006 2007 2008 2009

anni

Am

monta

re

anticip

azio

ni

0

5

10

15

20

25

Am

monta

re inte

ressi

passiv

i

Interessi passivi su anticipazioni Anticipazioni Passive

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

La riduzione o l’assenza di anticipazioni può generalmente ricollegarsi a una migliorata capacità

di programmazione e di previsione ovvero a una maggiore disponibilità di risorse. Le

successive tabelle mostrano un incremento della capacità di riscossione nel 2009 (+ 3% circa),

cui ha fatto riscontro un aumento dei pagamenti complessivi.

I dati riportati nelle tabelle T5.2, T5.3 e T5.4, infatti, evidenziano un aumento delle risorse

disponibili tra il l 2007 e il 2009. Corrispondentemente risulta aumentata la capacità di

riscossione totale (data dal rapporto tra le previsioni e le riscossioni di cassa), che si assesta,

per il 2009, al 68,18%.

CAPACITA’ DI RISCOSSIONE TOTALE

Tabella T5.2 Milioni di euro

2007 2008 2009

Riscossioni di cassa 10.434,70 11.173,55 12.341,20

Previsioni di cassa 17.285,68 17.045,83 18.100,98

Capacità di riscossione % 60,37% 65,55% 68,18%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Page 49: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

45

CAPACITA’ DI SPESA

Tabella T5.3 Milioni di euro

2007 2008 2009

Pagamenti complessivi 10.696,44 11.286,97 12.127,95

Massa spendibile 17.800,04 17.334,77 18.239,98

Capacità di spesa 60,09% 65,11% 66,49%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte

VELOCITA’ DI CASSA

Tabella T5.4 Milioni di euro

2007 2008 2009

Pagamenti complessivi 10.696,44 11.286,97 12.127,95

Risorse disponibili 15.893,94 16.642,64 17.205,48

Velocità di cassa 67,30% 67,82% 70,49%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte

Grafico G19

Evoluzione indici 2007-2009

54,00%

56,00%

58,00%

60,00%

62,00%

64,00%

66,00%

68,00%

70,00%

72,00%

2007 2008 2009

Capacità riscossione Capacità di spesa Velocità di cassa

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Nel complesso, i dati del triennio 2007-2009 evidenziano come la gestione delle entrate e delle

spese sia stata tendenzialmente in equilibrio. Il totale delle riscossioni si assesta, infatti, su

valori prossimi a quelli dei pagamenti complessivi.

Page 50: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

46

6. IL PATTO DI STABILITA’ INTERNO PER IL 2009

Per il 2009 si applicano le disposizioni di cui all’art. 77 ter D.L. n.112/2008 convertito in L.

n.133/2008 che, pur prevedendo la prosecuzione della sperimentazione per addivenire ad un

computo basato sui saldi finanziari (L. n. 296/2006, art.1, commi 656 e ss.), ha come obiettivo

il contenimento delle spese finali.

Per l’anno 2009, in particolare, il complesso delle spese finali di ciascuna Regione a statuto

ordinario non può essere superiore al corrispondente complesso di spese finali determinate

sulla base dell’obiettivo programmatico previsto per il 2008 diminuito dello 0,6%.

La Regione Piemonte per il 2009 ha dichiarato di avere rispettato il patto interno di stabilità

avente come obiettivo il contenimento delle spese finali, senza distinzione tra spese correnti e

spese in conto capitale; risultano invero osservati entrambi i limiti di spesa, in termini di cassa

e di competenza.

In particolare, il risultato di cassa è stato di 2.891.725 migliaia di euro a fronte di un obiettivo

di 2.895.439 migliaia di euro; il risultato di competenza (impegni) è stato di 3.090.523 euro

rispetto ad un obiettivo di 3.151.921 migliaia di euro.

La Regione, peraltro, nonostante la richiesta (punto n. 5 della nota istruttoria del 28 gennaio

2010), non ha fornito indicazioni circa le azioni poste in essere per assicurare l’osservanza dei

parametri di legge.

7. L’ATTENDIBILITA’ DEI DATI CONTABILI

Nell’ambito del controllo effettuato annualmente dalle Sezioni regionali di controllo della Corte

dei conti sulla gestione finanziaria delle Regioni, assume rilevanza la verifica della correttezza

dei dati e delle procedure volte alla redazione del rendiconto (auditing finanziario – contabile).

Tale attività s’incentra sull’analisi dell’attendibilità del sistema informativo contabile

dell’amministrazione, che costituisce un fondamentale strumento di redazione delle scritture

contabili in modo coerente ed attendibile; valuta inoltre la conformità alle leggi nazionali e

regionali, l’effettiva attuazione di programmi adottati in sede normativa o amministrativa;

verifica infine la regolarità delle procedure amministrative contabili.

Tale controllo si svolge attraverso una fase istruttoria, nella quale sono richiesti dati e

documenti necessari per analizzare il sistema di controllo interno attuato dall’ente, la sua

effettiva operatività sui servizi amministrativi, la consistenza dei residui attivi e passivi, lo

scostamento fra previsioni iniziali e finali e dati rilevati a rendiconto, l’entità dei redditi

derivanti dal patrimonio immobiliare, la regolarità delle procedure contabili.

Per quanto concerne la disciplina delle procedure di contabilità, nel referto del 2008 era

segnalata la redazione di un Manuale Operativo per la gestione della spesa e si prospettava la

redazione di un Manuale Operativo per la gestione delle entrate. Quest’anno la Regione non

Page 51: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

47

ha fornito informazioni in merito a quest’ultimo. La sua adozione appare opportuna al fine di

un’univoca e completa regolamentazione della gestione delle entrate e delle spese.

Si osserva inoltre che, in conformità ai rilievi di questa Sezione, gli atti d’impegno della spesa

sono stati integrati con gli estremi relativi alla ragione e alla motivazione della medesima e

dotati di numero progressivo, poi riportato nell’atto di liquidazione. Tale inserimento facilita la

gestione della procedura di impegno, rendendo visibile in un unico documento l’insieme dei

dati occorrenti per la verifica di tale fase procedurale.

Per quanto concerne la documentazione relativa ai mandati (primi due mandati emessi nel

mesi di marzo, luglio e novembre 2009), non sono emerse anomalie in ordine alla correttezza

delle registrazioni e all’apposizione dei previsti visti autorizzativi. Al riguardo si precisa che non

sono pervenuti dati in merito alla tempistica mediamente intercorrente tra la liquidazione e

l’emissione del mandato di pagamento, nonché tra l’emissione del mandato e il pagamento,

dato, quest’ultimo, sintomatico della concreta capacità di programmazione finanziaria dell’ente,

nonché dell’efficace gestione da parte degli uffici preposti.

La verifica svolta sulle variazioni di bilancio approvate dalla Giunta Regionale ha valutato la

loro conformità alla L.r. n. 7/2001 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte). Tale

normativa prevede la possibilità di variazioni e di storni alle UPB, mediante provvedimenti

amministrativi della Giunta da approvare entro il 30 novembre dell’anno cui il bilancio si

riferisce e unicamente nei casi di:

- istituzione di nuove unità previsionali di base di entrata, per l'iscrizione delle entrate

derivanti da assegnazioni vincolate a scopi specifici da parte dello Stato e dell'Unione

Europea, nonché per l'iscrizione delle relative spese, quando queste siano

tassativamente regolate dalla legge (art. 24, c.2);

- variazioni compensative tra capitoli della stessa unità previsionale di base, fatta

eccezione per le autorizzazioni di spesa di natura obbligatoria, per le spese in annualità

ed a pagamento differito e per quelle direttamente regolate dalla legge (art.24, c.3);

- variazioni compensative all'interno della medesima classificazione economica, tra unità

previsionali di base strettamente collegate nell'ambito di una stessa funzione obiettivo o

di uno stesso programma o progetto (art.24, c.4);

- variazioni compensative anche tra unità previsionali di base diverse, qualora le

variazioni stesse siano necessarie per l'attuazione di interventi previsti da intese

istituzionali di programma o da altri strumenti di programmazione negoziata

(art.24,c.4).

Dalla verifica svolta non sono emerse irregolarità.

Page 52: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

48

Non è stato invece possibile eseguire una verifica sui redditi derivanti da beni patrimoniali

poiché in mancanza dei dati richiesti, relativi a residui attivi derivanti da tali beni, a titoli di

supporto, importi e natura del creditore. Ciò potrebbe indicare che non è stata aggiornata la

situazione patrimoniale, per quanto riguarda l’individuazione dei cespiti immobiliari di proprietà

della Regione e i redditi da essi derivanti.

Inoltre, non è stato dato seguito alla richiesta avente ad oggetto la consistenza dei titoli di

credito ed obbligazionari attestata dalla banca depositaria. La Regione, peraltro, risulta titolare

di quote azionarie in diverse società partecipate, come si evince dai dati pubblicati sul sito

dell’Ente.

8. I CONTROLLI INTERNI DELLA REGIONE PIEMONTE

Come previsto dall’art. 39 della legge di contabilità, la Regione esercita i controlli interni,

compreso il controllo di gestione, secondo le modalità stabilite dal decreto legislativo 30 luglio

1999, n. 286 (recante il riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio

e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività' svolta dalle amministrazioni

pubbliche). La normativa ha subito rilevanti modificazioni da parte del DLgs. 150/2009, il cui

impatto sarà valutato nei prossimi referti.

La L.r. 6 agosto 2009 n. 22 ha aggiunto all’art. 39 cit. il comma 2 bis, che dispone che la

Giunta regionale, con propria deliberazione, individua tra gli atti concernenti i capitoli

denominati “Acquisto di beni e servizi”, “Trasferimenti correnti” e “Trasferimenti in conto

capitale” quelli per i quali il parere di regolarità contabile ed amministrativa è obbligatorio ai

fini dell'esecutività dell'atto.

Giova qui ricordare che i controlli interni sono diretti a:

a) Garantire la legittimità, regolarità e correttezza dell'azione amministrativa (controllo di

regolarità amministrativa e contabile);

b) Verificare l'efficacia, l’efficienza e l’economicità dell'azione amministrativa al fine di

ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati

(controllo di gestione);

c) Valutare le prestazioni del personale dirigenziale (valutazione della dirigenza);

d) Valutare l'adeguatezza dei provvedimenti di attuazione degli indirizzi politici (es. attuazione

dei piani, programmi, etc.) in termini di coerenza tra obiettivi predefiniti e risultati conseguiti

(valutazione e controllo strategico).

Inoltre sono principi dell’assetto dei controlli interni, applicabili alle regioni nell’ambito della

loro autonomia organizzativa (art. 1, comma 2 D.Lgs. n. 286/1999), i seguenti:

a) l'attività' di valutazione e controllo strategico supporta l'attività' di programmazione

strategica e di indirizzo politico-amministrativo;

b) il controllo di gestione e l'attività' di valutazione dei dirigenti sono svolti da strutture e

soggetti che rispondono ai dirigenti posti al vertice dell'unita' organizzativa interessata;

Page 53: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

49

c) l'attività di valutazione dei dirigenti utilizza anche i risultati del controllo di gestione, ma è

svolta da strutture o soggetti diversi da quelli cui è demandato il controllo di gestione

medesimo;

d) le funzioni di cui sopra sono esercitate in modo integrato;

e) è fatto divieto di affidare verifiche di regolarità amministrativa e contabile a strutture

addette al controllo di gestione, alla valutazione dei dirigenti, al controllo strategico.

Tali tipologie di controlli hanno lo scopo di garantire economicità, efficienza, efficacia e

regolarità dell’azione amministrativa, consentendo alle amministrazioni interessate di

individuare e porre in essere i necessari e opportuni provvedimenti di autocorrezione e

autoregolazione dell’attività amministrativa.

La Regione ha trasmesso un rapporto concernente l’attività di controllo di regolarità

amministrativa e contabile svolta nell’anno 2009 e una relazione sull’attività svolta nel

medesimo anno dalla Direzione controllo di gestione.

8.1 CONTROLLO DI REGOLARITA’ AMMINISTRATIVA E CONTABILE

Nel referto 2008 si prendeva favorevolmente atto della deliberazione del Consiglio regionale n.

1207 del 21 aprile 2009, con cui veniva impegnata la Giunta ad adottare urgenti provvedimenti

per l’istituzione di un nuovo settore o struttura flessibile, da collocarsi alle dipendenze della

Direzione risorse finanziarie, con l’incarico di svolgere in modo stabile e continuativo verifiche

di regolarità amministrativa e contabile. Ciò allo scopo di svolgere il controllo con personale

assegnato in via esclusiva.

Per il 2009 tale struttura non è stata istituita, pertanto il controllo si è svolto secondo le

modalità del 2008, ovvero dalla Ragioneria e dal Gruppo di lavoro per il controllo di regolarità

amministrativa e contabile.

La verifica preventiva degli atti è svolta dalle Ragionerie delegate presso le Direzioni regionali

ed è finalizzata all’esercizio di un tempestivo intervento di correzione.

Il Gruppo di lavoro dovrebbe essere coinvolto dal settore Ragioneria per il successivo controllo

degli atti che presentano particolari criticità, rilevate, ma non risolte con il dirigente

interessato.

Nel 2009 il settore ha eseguito controlli ispettivi diretti a verificare la regolarità dei

procedimenti a rilevanza contabile con riferimento alle norme di legge, alle procedure

amministrative e alle direttive in materia di archiviazione e a verificare ogni altro aspetto

contabile di particolare rilevanza o urgenza.

Tali ispezioni, svolte presso tutte le Direzioni su un campione di atti, non hanno rilevato casi di

particolare criticità. Non risulta pertanto essere stato interessato il predetto Gruppo di lavoro.

8.2 CONTROLLO DI GESTIONE

Il lavoro svolto nel 2009 dalla Direzione controllo di gestione ha riguardato la prosecuzione di

attività già avviate, concernenti la rendicontazione sociale al fine della redazione del bilancio

Page 54: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

50

sociale della Regione Piemonte, o, per la gestione delle risorse finanziarie, l’esecuzione del

Programma Operativo. Nuove attività concernono la realizzazione e il monitoraggio di un

sistema di governance delle istituzioni no profit finanziate dalla Regione Piemonte, nonché,

nell’ambito del progetto Conti Pubblici Territoriali, l’analisi dei flussi finanziari del settore

pubblico allargato a livello regionale, con redazione di monografie annuali.

La Direzione riveste inoltre funzioni di autorità di audit in riferimento alla gestione dei fondi

strutturali europei, coordinando ed integrando le attività svolte dalle Società di revisione

incaricate dell’audit operativo e collaborando con le autorità di gestione e di certificazione dei

programmi della Regione Piemonte.

La relazione trasmessa alla Sezione illustra il Programma Operativo dei Direttori Regionali,

sulla cui base è fatta l’assegnazione delle risorse finanziarie per obiettivi, e l’attività di supporto

al Nucleo di valutazione.

La Direzione del controllo di gestione è stata incaricata dalla Giunta di svolgere le operazioni

necessarie all’adeguamento delle assegnazioni, operando in modo da compensare

l’assegnazione di risorse tra le Direzioni, senza modificare il tetto complessivamente assegnato

per l’anno 2009, dati i vincoli del patto di stabilità.

Per quanto riguarda l’attività di supporto al Nucleo di valutazione, la Direzione medesima, nel

corso dell’anno 2009, ha predisposto i report di monitoraggio per la verifica del raggiungimento

degli obiettivi dell’anno 2008.

L’attività di report e di assistenza tecnica ai direttori dei centri di responsabilità si articola come

segue.

- Monitoraggio finanziario: i report periodici sono diretti a evidenziare le capacità d’impegno e

di pagamento sui capitoli di bilancio attribuiti alle singole Direzioni regionali.

- Report dei residui attivi e passivi: il report mostra i valori in serie storica degli ultimi cinque

anni di gestione dei residui attivi e passivi, i residui riscossi, quelli di nuova formazione, i

residui finali, fino a determinare, con l’indicazione dei dati riguardanti la cassa, l’avanzo di

amministrazione.

- Costo del personale regionale: il report espone le competenze del personale e gli oneri (a

carico dell’Amministrazione regionale) per singola qualifica o categoria, riportando i dati (di

cassa) relativi a retribuzioni, oneri riflessi, straordinari e missioni, il costo del personale con

rapporto di co.co.co., il costo del personale degli Uffici di comunicazione.

- Certificazione della compatibilità dei costi della contrattazione collettiva decentrata

integrativa con i vincoli di bilancio (art. 48, comma 6 D.lgs n. 165/2001) e della coerenza con

i vincoli del CCNL.

- Certificazione dei risultati conseguiti nell’attivazione di nuovi servizi e nei processi di

riorganizzazione (art.15, comma 5 CCNL 1 aprile 1999): in risposta alla richiesta della

Direzione risorse umane e patrimonio d’indicare l’eventuale attivazione di servizi o processi

finalizzati all’accrescimento di quelli esistenti con dotazione organica immodificata, la

Direzione controllo di gestione ha individuato nell’ambito del Programma Operativo dei

Direttori regionali gli obiettivi e le azioni inerenti servizi o processi di miglioramento

Page 55: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

51

qualitativo e quantitativo, finalizzati all’accrescimento di quelli esistenti, fornendo elementi

valutativi.

La Direzione controllo di gestione è intervenuta nel quadro del nuovo procedimento degli

accordi di programma, predisponendo gli allegati relativi alle variazioni di risorse del

Programma Operativo 2009 e collaborando con le Direzioni coinvolte al completamento dell’iter

dei provvedimenti di volta in volta predisposti.

La Direzione è intervenuta nel Progetto conti pubblici territoriali, redigendo una monografia

sull’analisi dei flussi finanziari del territorio regionale aggiornati annualmente.

Ha svolto attività di audit dei fondi strutturali previsti dal Regolamento CE n. 438/2001 e dal

Regolamento CE n. 1828/2006 avvalendosi di società di revisione, incaricate secondo i

rispettivi contratti.

L’attività concernente la governance delle istituzioni no profit ha costituito un obiettivo

condiviso con la Direzione cultura turismo e sport con l’intento di realizzare e monitorare un

sistema di governance delle istituzioni no profit, finanziate dalla Regione Piemonte attraverso

la predisposizione di atti regolamentari. L’obiettivo di competenza ha riguardato la

partecipazione alla definizione di specifici atti di regolazione: Codice Etico, Linee Guida di

comportamento amministrativo -contabile, Regolamento.

E’ stata predisposta, sul fronte del controllo di società ed enti dipendenti dalla Regione, una

relazione con oggetto, in via principale, la valutazione della gestione contabile dell’ente CRAL.

Infine, è stata svolta un’azione di direzione e monitoraggio nella predisposizione del Bilancio

sociale della Regione Piemonte.

Così sinteticamente descritto il controllo di gestione svolto nella Regione Piemonte, si osserva

che sussistono ampi margini di miglioramento di tale forma di controllo verso un ruolo non di

sola verifica, ispettorato o di studio, ma di complessiva guida della gestione diretta ad aiutare

l’amministrazione realizzare quello che, con espressione efficace, è stato definito il miglior

rapporto fra risorse consumate e i bisogni soddisfatti. A tale fine andrà privilegiato il momento

del confronto tra obiettivi e realizzazioni. La verifica della realizzazione degli obiettivi, poi,

implicherà la considerazione dell’efficienza, dell’efficacia e del livello di economicità conseguito.

Il tutto secondo uno schema, che, in linea generale, vede una fase d’individuazione del

modello, una di rendiconto dei risultati, un’altra di confronto tra realtà e modello e di analisi

delle cause degli scostamenti, un’ultima infine consistente nella realizzazione dell’azione

correttiva. La struttura burocratica deputata al controllo di gestione, quale ne sia la sua

denominazione, in sostanza, dovrà attrezzarsi, anche sul piano dell’acquisizione dei dati, per

fornire agli amministratori e ai responsabili, in maniera sempre più precisa ed esaustiva, le

informazioni atte a valutare l’avvenuto raggiungimento degli obiettivi, ad analizzare e a

spiegare le divergenze.

Più in particolare, il controllo di gestione è previsto dal d.lgs. n. 286/1999 ed attuato dalla

Regione Piemonte con L. R. n.7/2001. Gli artt. 39-40 di detta legge individuano i controlli

interni attuati dalla Regione, le loro finalità e le modalità di attuazione.

Page 56: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

52

Va ricordato che l’art. 4 d.lgs. n. 289/1999 cit. definisce le modalità applicative del controllo di

gestione e prevede che le amministrazioni pubbliche debbano definire:

1. l'unita' o le unità responsabili della progettazione e della gestione del controllo di

gestione;

2. le unità organizzative a livello delle quali si intende misurare l'efficacia, efficienza ed

economicità dell'azione amministrativa;

3. le procedure di determinazione degli obiettivi gestionali e dei soggetti responsabili;

4. l'insieme dei prodotti e delle finalità dell'azione amministrativa, con riferimento all'intera

amministrazione o a singole unità organizzative;

5. le modalità di rilevazione e ripartizione dei costi tra le unità organizzative e di

individuazione degli obiettivi per cui i costi sono sostenuti;

6. gli indicatori specifici per misurare efficacia, efficienza ed economicità;

7. la frequenza di rilevazione delle informazioni.

L’analisi effettuata da questa Sezione sullo stato dei controlli interni nella Regione Piemonte

evidenzia come l’Ente abbia da tempo individuato le unità organizzative di cui ai punti nn. 1 e

2, mentre al tempo stesso è in atto una procedura che individua gli obiettivi gestionali riferiti

ad ogni soggetto responsabile di unità organizzativa. L’individuazione degli obiettivi dovrebbe

avvenire sulla base di quanto stabilito dai documenti di programmazione, quali il D.P.F.R. e la

legge finanziaria, distribuendo gli obiettivi in coerenza con le singole attività svolte da ogni

unità organizzativa. La Regione ha predisposto allo scopo un Programma Operativo, sistema di

assegnazione degli obiettivi e di rendicontazione. Dalla documentazione in possesso di questa

Sezione emerge che sono stati assegnati ai direttori degli obiettivi collettivi i cui contenuti

rispecchiano le finalità di riduzione della spesa e di adeguamento della normativa regionale alle

direttive europee. Ciò, tuttavia, non essendo conosciuti gli obiettivi assegnati ai dirigenti, che

specifichino quelli collettivi, non ha consentito di verificarne con precisione la congruenza con

le finalità programmatiche previste dal D.P.F.R. e dalla legge finanziaria. Nel contempo, non è

emerso lo svolgimento da parte degli uffici del controllo di gestione di una efficace attività di

indirizzo della gestione amministrativa e di collegamento tra la programmazione generale e

quella operativa di attuazione, cui far seguire l’attribuzione delle risorse economiche ed

umane. A tal fine non è sufficiente conoscere l’assegnazione delle risorse economiche per

direzioni, senza che risulti l’ammontare delle risorse per singolo obiettivo, i costi sostenuti, le

risorse umane dedicate.

La Regione esercita un monitoraggio su diversi servizi e processi (il nuovo procedimento degli

accordi di programma, il progetto conti pubblici territoriali, l’audit dei fondi strutturali, ecc.),

tale attività non dovrebbe tuttavia essere disgiunta da una di analisi delle funzioni. Utile a tal

fine potrebbe essere un censimento analitico delle attività svolte dai vari settori, funzionale ad

una migliore e più efficace attribuzione e ripartizione di competenze, risorse economiche,

obiettivi, costi e responsabilità.

Per la rilevazione dei costi, la Regione ha previsto l’adozione di un Piano dei conti, prospetto

che indica, in dettaglio, i passaggi utili per la tenuta della contabilità (art. 20 del Regolamento

Page 57: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

53

di contabilità 5 dicembre 2001 n. 18), unitamente ad un sistema di contabilità economica

fondato su rilevazioni analitiche per centri di costo. Non risulta, sulla base delle informazioni a

disposizione, l’attuazione concreta di tali strumenti di controllo, che sarebbe invece opportuna.

L’utilizzo della contabilità analitica, invero, consentirebbe la localizzazione e l’imputazione dei

costi o dei ricavi ai centri di responsabilità, cui sono assegnate le risorse. Il raffronto tra le

risultanze della contabilità analitica e quelle della contabilità generale, utilizzata per la gestione

del bilancio, dovrebbe costituire l’attività principale del controllo di gestione, diretta a misurare

efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa.

Nel controllo di gestione assumono particolare importanza i tempi di rilevazione del grado di

raggiungimento degli obiettivi mediante reporting al fine di assicurare la tempestività dei

necessari correttivi. La Regione Piemonte ha a disposizione un buon sistema informativo, cui

non pare corrispondere, però, una precisa ed efficace attività di reporting da parte del controllo

di gestione. Risultano predisposti dei report periodici con cadenza mensile per il monitoraggio

finanziario e con cadenza trimestrale per il “Diagramma a quadrato”, che pongono in evidenza

la capacità d’impegno e la capacità di pagamento sui capitoli di bilancio attribuiti alle singole

Direzioni regionali. I report sono trasmessi ai Direttori e resi disponibili sull’Intranet regionale.

Tale reportistica può consentire il monitoraggio per ogni singola Direzione dell’andamento delle

entrate e delle spese. Da quanto è emerso, tuttavia, detto reporting sembra non fornire

precise indicazioni sullo stato di attuazione degli obiettivi programmati e sull’andamento della

gestione dei singoli servizi.

Nell’adunanza pubblica del 6 ottobre 2010 il rappresentante della Regione ha riferito che la

Giunta si è già attivata per promuovere l’evoluzione del controllo di gestione nella direzione

sopra indicata.

8.3 VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA

La Regione ha predisposto un sistema di valutazione delle prestazioni dirigenziali incentrato

sull’orientamento agli obiettivi dell’Ente, secondo un modello di direzione per obiettivi come

metodo di gestione.

Le valutazioni considerano i risultati raggiunti a fronte degli obiettivi assegnati, i

comportamenti tenuti e le conoscenze tecnico-professionali sviluppate.

I valori cui si ispira il sistema di valutazione possono essere così sintetizzati:

• Orientamento al risultato, in una logica di superamento del modello dell’adempimento;

• Orientamento al miglioramento;

• Sviluppo dell’empowerment, per diffondere autonomia e valorizzare le competenze;

• Integrazione e cooperazione interfunzionale, per sviluppare il gioco di squadra e assicurare

il raggiungimento di risultati complessi;

• Capacità innovativa, per sollecitare l’accelerazione al cambiamento;

• Orientamento al “cliente” per promuovere una logica di servizio.

Page 58: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

54

Il modello è diretto a garantire, in ogni momento e in ogni aspetto del processo valutativo,

univocità, uniformità e omogeneità di trattamento. Il medesimo presenta opportunamente dei

margini di flessibilità in relazione alle situazioni specifiche, proprie delle singole Direzioni e

delle diverse tipologie di funzioni.

Il modello si ispira ai seguenti principi:

• Trasparenza delle regole del sistema e del rapporto tra valutatore e valutato;

• Equità, omogeneità e uniformità nella valutazione;

• Partecipazione del valutato al processo di valutazione e all’individuazione delle azioni di

sviluppo;

• Conoscenza diretta dell’attività del valutato parte del valutatore;

• Condivisione degli obiettivi tra valutatore e valutato;

• Globalità della valutazione (risultati e comportamenti);

• Fattibilità, ovvero conoscenza e considerazione del contesto nel quale il valutato ha

agito e delle esigenze contingenti;

• Ciclicità e costanza del processo nel tempo;

• Integrazione con gli altri sistemi in uso presso l’Ente e in particolare con il Programma

Operativo.

Per ogni Direttore sono individuate due aree di valutazione: la prima, oggettiva e dedicata agli

obiettivi, ha inciso per il 70 per cento, la seconda, soggettiva, legata alla percezione della

qualità della prestazione, per il 30.

Ognuna delle due aree di valutazione è composta da diversi fattori con valori prestabiliti.

Il Nucleo di valutazione ha partecipato alla definizione degli obiettivi assegnati e ha valutato il

grado di raggiungimento dei medesimi.

8.4 CONTROLLO STRATEGICO

Anche per il 2009 non risulta attuata nella Regione Piemonte questa modalità di controllo

interno, volta alla valutazione ex post dell’adeguatezza delle scelte effettuate, in termini di

congruenza tra obiettivi assegnati e risultati raggiunti.

Deve quindi evidenziarsi, ancora una volta, come la mancanza di tale controllo privi l'attività' di

programmazione strategica e di indirizzo politico-amministrativo di un rilevante supporto.

9. LA GESTIONE DEL PERSONALE

Il personale in servizio presso gli uffici della Giunta della Regione Piemonte presenta un lieve

calo (- 45 unità nel 2009 rispetto al 2008).

La tabella sottostante riporta, per il triennio di riferimento e sulla base dei dati forniti, la

consistenza numerica del personale suddiviso tra dirigenti, compresi gli incarichi a tempo

Page 59: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

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determinato, e personale delle categorie A, B, C, D del CCNL, compresi i soggetti con incarico a

tempo determinato dipendenti degli uffici di comunicazione ai sensi della L.r. n. 39/1998.

IL PERSONALE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE PIEMONTE

Tabella T9.1

2007 2008 2009

Dirigenti 175 175 167

Non dirigenti 2.494 2.518 2.481

Totale 2.669 2.693 2.648

Fonte: Corte dei conti – rielaborazione di dati forniti dalla Regione Piemonte

I dirigenti scendono a 167 unità nel 2009. Anche il personale non dirigenziale, dopo un

incremento nel 2008, è diminuito, seppure di poche unità.

La tabella seguente evidenzia le dinamiche del personale per categorie, senza considerare i

diciassette Direttori regionali.

IL PERSONALE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE PIEMONTE AL 31/12/2009

Tabella T9.2

2007 2008 2009

DIR. TD 20 3 0

DIR. TI 155 155 150

Categoria D 1411 1527 1527

Categoria C 528 422 507

Categoria B 479 496 381

Categoria A 1 1 1

Coll. TD 75 72 65

Totale 2669 2693 2631

Fonte: Corte dei conti – rielaborazione di dati forniti dalla Regione Piemonte

I dati esposti evidenziano:

• La diminuzione del personale dirigenziale riguarda 3 unità assunte con contratto a

tempo determinato e 5 unità a tempo indeterminato. Inoltre, dalla scheda fornita

dalla Regione, emerge che 4 dirigenti a tempo indeterminato sono in aspettativa per

contratto di diritto privato presso altri enti;

• La categoria D è rimasta invariata. Tuttavia, va rilevato che, all’interno della

categoria, si è avuto un aumento netto del personale D6 (+306 unità) per

progressione di carriera verso la posizione apicale con una conseguente riduzione del

personale D5 (-330 unità), del personale D2 (-98), del personale D3 (-29), mentre è

aumentato il personale D1 (+28).

Page 60: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

56

• Un aumento della categoria C (+85 unità). Questo dato riguarda le categorie C5 e C1

che aumentano rispettivamente di 79 e 97 unità, a fronte di una riduzione di 89 unità

per la categoria C3;

• Una diminuzione del personale appartenente alla categoria B (-115 unità).

Queste variazioni, intervenute nel corso del 2009, hanno modificato la distribuzione

percentuale del personale per categorie, come mostra la tabella T9.3.

IL PERSONALE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE PIEMONTE

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER CATEGORIE

Tabella T9.3

Fonte: Corte dei conti – rielaborazione di dati forniti dalla Regione Piemonte

Per quanto riguarda il personale assunto con forme di lavoro flessibile (tempo determinato) la

Regione ha comunicato di aver adoperato, nel corso del 2009: 144 unità di personale a tempo

determinato e 192 co.co.co.

Si è proceduto a rielaborare i dati forniti dalla Regione in modo da pervenire al valore della

spesa complessiva per il personale presente in Regione a qualunque titolo (tempo

indeterminato, tempo determinato).

Dalla tabella T9.4 si rileva una riduzione della spesa per il personale, corrispondente

all’evidenziata diminuzione numerica.

SPESA PER IL PERSONALE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE PIEMONTE - IMPEGNI Tabella T9.4 Euro

2007 2008 2009

184.538.000 184.481.754 172.267.144

Fonte: Corte dei conti – rielaborazione di dati forniti dalla Regione Piemonte

La spesa per il personale a tempo indeterminato, come evidenziato nel grafico successivo,

diminuisce in relazione alla predetta diminuzione del personale di ruolo.

2007 2008 2009

Dirigenti 6,56% 6,46% 5,7%

Categoria D 52,87% 56,72% 58,04%

Categoria C 19,78% 15,68% 19,27%

Altre categorie 20,79% 21,14% 16,99%

Page 61: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

57

Grafico G9.1

Andamento della spesa del personale

165.000.000

170.000.000

175.000.000

180.000.000

185.000.000

190.000.000

spesa totale 184.538.000 184.481.754 177.120.474

spesa personale a tempoindeterminato

172.288.668 176.569.895 172.267.144

2007 2008 2009

Fonte: Corte dei conti – rielaborazione di dati forniti dalla Regione Piemonte

La riduzione della spesa, tuttavia, non riguarda il personale assunto con forme flessibili. In

particolare, da un confronto con i dati già in possesso, emerge un forte aumento della spesa

del personale a tempo determinato dal 2008 al 2009 (che passa infatti da 7.157 migliaia di

euro nel 2007 a 2.809 migliaia di euro nel 2008, per poi risalire a 4.853 migliaia di euro nel

2009). La spesa per il personale 2009 è così composta:

Grafico G9.2

177.120.474

4.853.330

172.267.144

0

20000000

40000000

60000000

80000000

100000000

120000000

140000000

160000000

180000000

spesa totale spesa a tempodeterminato

spesa a tempoindeterminato

Ripartizione della spesa per il personale 2009

Fonte: Corte dei conti – rielaborazione di dati forniti dalla Regione Piemonte

10. INDEBITAMENTO

10.1 Triennio 2006 – 2008.

Facendo seguito alla riserva espressa nel precedente referto e ad apposita successiva

integrazione istruttoria, si sono approfonditi alcuni aspetti dell’indebitamento e della finanza

derivata praticata dalla Regione nel triennio 2006-2008.

L’indebitamento in tale triennio ha registrato un incremento di 570.956 migliaia di euro

(+16%) dovuto principalmente all’assunzione di nuovi mutui che, nel periodo esaminato,

Page 62: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

58

subiscono un incremento di 622.073 migliaia di euro (+48%); all’opposto, la componente

obbligazionaria registra una lieve diminuzione pari a 51.116 migliaia di euro (-2%).

La tabella che segue riassume l’indebitamento complessivo della Regione nel triennio 2006-

2008 per tipologia e le variazioni intervenute nel periodo considerato.

Tabella T10.1 (dati in migliaia di euro)

RIEPILOGO INDEBITAMENTO PER TIPOLOGIA

2006 2007

Variaz.%

2006-2007 2008

Variaz. %

2007-2008

Variaz. %

2006-2008

Mutui 1.293.794 1.214.695 -6% 1.915.866 58% 48%

Prestito obbligazionario

2.249.457 2.223.084 -1% 2.198.341 -1% -2%

Debito Totale 3.543.251 3.437.779 -3% 4.114.207 20% 16%

Quota capitale mutuo

155.025 79.096 -49% 86.669 10% -44%

Quota capitale prestito obbligazionario

14.975 26.373 76% 27.527 4% 84%

Totale Quota capitale

169.999 105.469 -38% 114.196 8% -33%

Interessi mutuo 70.229 54.841 -22% 69.800 27% -1%

Interessi prestito obbligazionario

12.701 91.730 622% 109.294 19% 761%

Totale Interessi 82.930 146.571 77% 179.094 22% 116%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Dalla tabella emerge che nel 2007 l’indebitamento della Regione ha registrato una lieve

diminuzione, seguita nel 2008 da un incremento dovuto principalmente all’assunzione di nuovi

mutui.

Nel triennio 2006-2008, come evidenziato, emerge un complessivo incremento

dell’indebitamento regionale (+16%), con un incremento della componente relativa agli

interessi sul debito contratto (+116%), mentre la quota capitale diminuisce (-33%).

Esaminando le variazioni per tipologia, si riscontra una diminuzione dell’incidenza della

componente relativa ai mutui, con riferimento alla quota capitale (-44%) e agli interessi passivi

(-1%), mentre, sempre nel complesso, l’indebitamento per mutui registra un incremento

(+48%), causato dall’assunzione di nuovi mutui nell’esercizio 2008. All’opposto,

l’indebitamento per prestito obbligazionario subisce un lieve decremento (-2%), mentre si

rileva una forte crescita dell’incidenza, sia della quota capitale (+84%), che degli interessi

passivi (+761%). Inoltre, mentre gli interessi relativi all’indebitamento per mutui rimangono

sostanzialmente stabili, attorno ai 70 milioni di euro, gli interessi per i prestiti obbligazionari

registrano un forte incremento, attestandosi nel 2008 a 109 milioni.

Di conseguenza, la componente obbligazionaria assume un peso sempre maggiore nel bilancio

regionale: da 27.676 migliaia di euro (quota capitale + interessi) nel 2006 a 136.821 migliaia

di euro nel 2008, con una crescita di 109.145 migliaia di euro (+394%). Al contrario,

Page 63: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

59

l’indebitamento relativo ai mutui ha un peso minore, rispetto al passato, sul bilancio regionale:

si passa da una spesa nel 2006 di 225.254 migliaia di euro (quota capitale + interessi) ad una

spesa nel 2008 di 156.469 migliaia di euro, con una diminuzione di 68.785 migliaia si euro (-

31%). Nel complesso, tuttavia, la spesa per mutui rimane, in valore assoluto, la componente

che pesa maggiormente sul bilancio regionale, essendo la relativa quota capitale più elevata

rispetto a quella dei prestiti obbligazionari.

La tabella T2, di seguito riportata, riassume l’esposizione debitoria della Regione per tipologia

di indebitamento.

Tabella T10.2 (dati in migliaia di euro)

RIEPILOGO INDEBITAMENTO PER TIPOLOGIA

2006

% sul

totale 2007

% sul

totale 2008 % sul totale

Mutui 1.293.794 37% 1.214.695 35% 1.915.866 47%

Prestito obbligazionario

2.249.457 63% 2.223.084 65% 2.198.341 53%

Debito Totale 3.543.251 100% 3.437.779 100% 4.114.207 100%

Quota capitale mutuo

155.025 91% 79.096 75% 86.669 76%

Quota capitale prestito obbligazionario

14.975 9% 26.373 25% 27.527 24%

Totale Quota capitale

169.999 100% 105.469 100% 114.196 100%

Interessi mutuo 70.229 85% 54.841 37% 69.800 39%

Interessi prestito obbligazionario

12.701 15% 91.730 63% 109.294 61%

Totale Interessi

82.930 100% 146.571 100% 179.094 100%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Dalla tabella emerge come, nel triennio in esame, la Regione Piemonte abbia perseguito un

riequilibrio delle diverse tipologie di indebitamento: infatti, nel 2006 la quota dei mutui sul

totale dell’indebitamento è pari al 37%, mente nel 2008 risulta pari al 47%; la componente

obbligazionaria nel 2006 era del 63%, mentre nel 2008 è del 53%.

La preminenza del prestito obbligazionario nel 2006 è frutto della scelta della Regione di

finanziarsi, in quell’anno, esclusivamente con tale strumento. Nello specifico, con deliberazione

di Giunta n. 135-3655 del 2 agosto 2006, la Regione ha emesso un prestito obbligazionario per

un totale di 1.856 milioni di euro. Con questa operazione, la Regione ha estinto mutui per

863.636 migliaia di euro, così ripartiti:

Page 64: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

60

Tabella T10.3 (dati in migliaia di euro)

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

L’emissione del prestito obbligazionario ha, pertanto, prodotto i principali effetti sin

dall’esercizio 2007, anno in cui si riscontra un rilevante incremento degli interessi passivi per

detta tipologia di indebitamento e un incremento, seppur minore, della quota capitale.

Nello specifico, l’emissione del prestito obbligazionario (del. Giunta n. 86 del 2 agosto 2006)

prevedeva un importo massimo complessivo di 2.000 milioni di euro da erogare in due

tranches: una di importo di 1.800 milioni di euro di durata massima trentennale ed una di

importo massimo di 200 milioni di euro di durata massima decennale. Il prestito

obbligazionario ha riguardato la tranche di 1.800 milioni di euro con scadenza trentennale e la

seconda tranche per un ammontare di 56 milioni di euro con scadenza quinquennale (tale

scadenza è desunta dalla durata dei contratti derivati stipulati in seguito all’emissione del

prestito obbligazionario), come di seguito si vedrà.

Per quanto concerne, invece, l’esposizione debitoria complessiva della Regione Piemonte

nell’esercizio 2008, essa ammonta a 4.114.207 migliaia di euro, di cui 1.915.866 migliaia di

euro per mutui e 2.198.341 migliaia di euro per prestiti obbligazionari.

Pare opportuno qui riportare la tabella T4 (già contenuta nel precedente referto), che riassume

l’indebitamento complessivo della Regione per tipologia di indebitamento e istituto di credito.

MUTUI RIMBORSATI CON IL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO

Istituto Scadenza

Debito residuo

DEXIA-CREDIOP 31/12/2018 208.333

DEXIA-OPI 150 m. 31/12/2019 135.000

DEXIA-OPI 100 m. 31/12/2019 90.000

DEXIA-OPI 250 m. 31/12/2019 225.000

MPS 30/06/2010 54.459

MPS 30/06/2013 67.510

OPI 31/12/2018 83.333

Page 65: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

61

Tabella T10.4 (dati in migliaia di euro)

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Con lettera n. 5224/DB0900 del 18 febbraio 2010, la Regione ha specificato l’indebitamento

per gli anni 2006, 2007 e 2008.

Nel 2006 sono state assunte obbligazioni per 1.856 milioni di euro.

Nel 2007 è stato stipulato un mutuo a 30 anni ad erogazione multipla di 900 milioni di euro:

una prima erogazione di 500 milioni di euro è stata ottenuta con inizio ammortamento

1/10/2008; una seconda erogazione per 290 milioni di euro è stata ottenuta con inizio

ammortamento 1/1/2009; una terza erogazione è stata richiesta per l’importo di 9,2 milioni di

euro con inizio ammortamento 1/1/2010; mentre, la restante parte del mutuo (100,8 milioni di

euro) è stata ceduta alla società SCR Piemonte S.p.A., cui è stato trasferito il credito con il

consenso del mutuante.

Nel 2008 sono stati stipulati due mutui, entrambi ad erogazione multipla, di cui uno da 400

milioni di euro a 20 anni e uno da 600 milioni di euro a 30 anni. Di detti mutui, sono state

richieste le seguenti erogazioni: una da 400 milioni di euro a 20 anni con inizio ammortamento

dal 15/1/2009 ed una di 450 milioni di euro a 30 anni con inizio ammortamento al

31/12/2009.

10.2 STRUMENTI DERIVATI

La Regione Piemonte, a seguito del prestito obbligazionario emesso nell’esercizio 2006, ha

posto in essere una operazione di finanza derivata, diretta all’ammortamento del debito e alla

gestione del rischio derivante dall’andamento dei tassi di interesse. In particolare, in data

16/11/2006 la Regione ha stipulato n. 5 contratti di strumenti derivati (swap).

La tabella T5, che segue, riepiloga i contratti di finanza derivata stipulati dalla Regione

Piemonte.

RIEPILOGO INDEBITAMENTO PER TIPOLOGIA E ISTITUTO DI CREDITO

Istituto Mutui Prestito

Obbligazionario Totale In %

B.I.I.S. 425.000 617.950 1.042.950 25,35%

Cassa Depositi e Prestiti 379.649 379.649 9,23%

Dexia Crediop 1.108.264 962.441 2.070.705 50,33%

Merril Lynch 617.950 617.950 15,02%

Unicredit 2.953 2.953 0,07%

Totale complessivo 1.915.866 2.198.341 4.114.207 100,00%

In % 46,57% 53,43% 100,00%

Page 66: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

62

Tabella T10.5 (dati in migliaia di euro)

RIEPILOGO STRUMENTI DERIVATI REGIONE PIEMONTE

Data stipula Merrill Lynch Banca Opi Dexia Totale

Derivato 1 16/11/2006 600.000 600.000

Derivato 2 16/11/2006 600.000 600.000

Derivato 3 16/11/2006 600.000 600.000

Derivato 4 16/11/2006 28.000 28.000

Derivato 5 16/11/2006 28.000 28.000

Totale 628.000 628.000 600.000 1.856.000

% sul totale 33,84% 33,84% 32,33% 100,00%

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

I contratti nn. 1, 2 e 3 fanno riferimento al prestito obbligazionario di 1.800 milioni di euro con

scadenza trentennale, mentre i contratti nn. 4 e 5 si riferiscono al prestito obbligazionario di 56

milioni di euro con scadenza quinquennale.

Da un primo esame, parrebbe non compiutamente osservato quanto prescritto dal D.M. n.

389/2003, il quale prevede che l’importo nominale delle operazioni stipulato con ogni singola

controparte non ecceda, tendenzialmente, il 25% del totale, qualora l’ammontare nominale

delle operazioni derivate complessivamente poste in essere superi i 100 milioni di euro.

La Regione ha stipulato i contratti di finanza derivata con i seguenti istituti di credito: Merrill

Lynch, Banca Opi e Dexia. I contratti di finanza derivati stipulati dalla Regione, oltre a

prevedere lo scambio dei flussi differenziali tra le parti, prevedono un flusso di pagamento

dalla Regione alla controparte a titolo di quota capitale con finalità di ammortamento. Infatti, a

ciascuna scadenza la Regione versa a ciascuna controparte somme, che confluiscono in uno

specifico fondo, in modo da accumulare progressivamente il capitale che la Regione adopererà,

alla scadenza, per la restituzione del prestito obbligazionario.

Con tale operazione l’ente accumula il capitale progressivamente, di anno in anno, nel fondo e,

di conseguenza, non ha la necessità di disporre dell’intero capitale per la restituzione del

prestito obbligazionario sin dalla data della sua emissione, ma unicamente nel momento del

rimborso della quota capitale, alla scadenza. La normativa di settore prevede l’accumulo in un

fondo di ammortamento senza indicazioni in ordine alla sua disponibilità, utilizzo e gestione,

lasciati alla regolamentazione contrattuale tra le parti. La modalità di costituzione e gestione

del fondo sono rilevanti soprattutto in considerazione della durata dei prestiti obbligazionari e

del conseguente rischio che la parte pubblica assume in caso di insolvenza dell’intermediario

finanziario al quale è affidata la gestione del fondo. L’ente pubblico dovrebbe prudenzialmente

considerare il rischio inerente quest’ultima, provvedendo, ad esempio, a costituire idonea

garanzia. Dalla documentazione pervenuta non sembra che la Regione abbia previsto una

siffatta garanzia a tutela del rischio di insolvenza degli intermediari, mentre pare soddisfatto il

requisito, previsto dalla normativa, che il contratto debba essere concluso con intermediari

dotati di adeguati rating.

Page 67: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

63

La Regione, nel corso dell’adunanza, ha inoltre riferito che il fondo non è composto da titoli di

rischio.

I contratti stipulati dalla Regione possono inquadrarsi in due operazioni di derivati: uno per un

nozionale di 1.800 milioni di euro, che comprende i contratti nn. 1,2,3 da 600 milioni ciascuno

stipulati rispettivamente con Merrill Lynch, Banca Opi e Dexia, ed uno, per un nozionale di 56

milioni di euro, che comprende i contratti nn. 4 e 5 da 28 milioni ciascuno, stipulati

rispettivamente con Merrill Lynch e Banca Opi.

Il contratto n. 1, stipulato in data 16 novembre 2006 con Merrill Lynch International, produce

effetti a partire dal 27 novembre 2006 e scade il 27 novembre 2036. Tale strumento è

collegato all’emissione obbligazionaria di 1.800 milioni di euro a scadenza trentennale.

Detto contratto prevede, oltre allo scambio di flussi differenziali calcolati sulla base dei tassi di

interesse che le parti intendono scambiarsi, una quota che la Regione corrisponde

all’intermediario finanziario a titolo di quota capitale da accumulare, di anno in anno, in un

fondo, finalizzato a rimborsare il prestito obbligazionario.

Il contratto prevede lo scambio di flussi differenziali con scadenza semestrale, calcolati sul

nozionale residuo secondo il piano allegato al contratto. I tassi di interesse previsti dalle parti

sono: l’intermediario finanziario riconosce flussi finanziari calcolati su un tasso di interesse

variabile ancorato all’Euribor 6 mesi più uno spread pari a 0,155% (l’euribor è rappresentato

dal tasso individuato sul circuito Telerate alla pagina 248); per contro la Regione riconosce

flussi calcolati su un tasso di interesse variabile ancorato all’Euribor 6 mesi più uno spread pari

a 0,00%, in un corridoio compreso tra un floor pari a 3,75% (3,74% per la scadenza del

27/11/2006) e un cap pari al 6% (in tal caso, l’Euribor è individuato sul circuito Reuters alla

pagina Euribor01). Inoltre, per entrambe le parti, i flussi sono calcolati con scadenze

semestrali e con la condizione Actual/365.

Pertanto, l’individuazione del tasso Euribor 6 mesi sul quale calcolare i flussi differenziali viene

determinato sulla base di due circuiti differenti: Telerate, per l’intermediario finanziario, e

Reuters, per la Regione.

Per i contratti nn. 2 e 3, stipulati rispettivamente con Banca Opi e Dexia, valgono le stesse

considerazioni.

Il contratto n. 4, stipulato in data 16 novembre 2006 con Merrill Lynch International, produce

effetti a partire dal 27 novembre 2006 e scade il 27 novembre 2013. Tale strumento è

collegato all’emissione obbligazionaria di 56 milioni di euro a scadenza quinquennale. Detto

contratto prevede, oltre allo scambio di flussi differenziali calcolati sulla base di tassi di

interesse che le parti intendono scambiarsi, una quota che la Regione corrisponde

all’intermediario finanziario a titolo di quota capitale da accumulare, di anno in anno, in un

fondo finalizzato a rimborsare il prestito obbligazionario.

Il contratto prevede lo scambio di flussi differenziali, con scadenza annuale, calcolati sul

nozionale residuo secondo il piano allegato al contratto. I tassi di interesse previsti dalle parti

sono: l’intermediario finanziario corrisponde un tasso fisso pari a 4,094%; per contro la

Regione riconosce flussi calcolati su un tasso di interesse variabile ancorato all’Euribor 12 mesi

Page 68: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

64

più uno spread pari a 0,15%, (l’Euribor è individuato sul circuito Reuters alla pagina

Euribor01).

Il contratto n. 5, stipulato con Banca Opi, dispone in modo analogo.

Va osservato che nella conclusione dei citati contratti le parti si sono avvalse dei formulari

contrattuali predisposti dall’ISDA e, sostanzialmente, ne hanno accettato la regolamentazione

generale. Lo schema contrattuale ISDA rappresenta uno strumento molto diffuso tra gli

operatori finanziari internazionali e contiene clausole e modalità operative già consolidate. Non

va taciuto, tuttavia, che sussistono dubbi sull’opportunità che tale schema contrattuale venga

adottato dagli enti pubblici italiani nell’ambito di contrattazioni finanziarie particolarmente

complesse con operatori finanziari specializzati. Perplessità sorgono, ad esempio, oltre che

dalla formulazione del contratto in lingua inglese, dal rinvio, per la disciplina del rapporto e le

eventuali controversie, alla legge e alla giurisdizione inglese.

Data la complessità della descritta situazione pare ancora opportuno riservare ulteriori

approfondimenti.

10.3 L’INDEBITAMENTO NEL 2009.

Secondo i dati trasmessi dalla Regione Piemonte emerge che per l’esercizio 2009 il debito

totale contratto ammonta a 4.845.729 migliaia di euro ( 2.676.185 migliaia di euro per

mutui e 2.169.543 migliaia di euro per prestiti obbligazionari). La tabella T10.6 riporta i dati

del debito totale suddivisi per mutui e prestiti obbligazionari dal 2006 al 2009.

Tabella T10.6 dati in migliaia di euro

SITUAZIONE DEL DEBITO DAL 2006-2009

2006 2007 2008 2009

Debito totale 3.543.251 3.437.779 4.114.207 4.845.729

per mutui 1.293.793 1.214.694 1.915.866 2.676.186

per prestiti obbligazionari 2.249.457 2.223.084 2.198.341 2.169.543

Quota annua interessi 68.380 146.576 176.934 127.574

per mutui 55.679 54.847 67.640 47.026

per prestiti obbligazionari 12.701 91.730 109.294 80.547

Quota capitale 131.289 105.472 116.356 127.708

per mutui 116.314 79.099 88.829 98.911

per prestiti obbligazionari 14.975 26.373.383 27.527 28.797

Fonte: elaborazione della Corte dei conti sulla base di dati forniti dalla Regione Piemonte.

Il debito nell’esercizio 2009 è aumentato rispetto all’anno precedente di 731.522 migliaia di

euro pari ad una percentuale in aumento del 17,78%, mentre nel 2007 si è registrato una

diminuzione rispetto al 2006 di 105.473 migliaia di euro pari ad una percentuale del -2,98%.

Nel complesso il debito totale della Regione è aumentato dal 2006 al 2009 di 1.302.478

migliaia di euro pari ad una percentuale del 37%.

Page 69: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

65

L’ incremento del 2009 è imputabile all’accensione di due nuovi mutui pari a 400.000.000 euro

ciascuno per una durata di trenta anni. Non sono peraltro pervenute le informazioni richieste

relativamente alle finalità di tali mutui contratti nell’esercizio 2009.

Anche per quest’anno la Regione dichiara di aver rispettato il limite dell’indebitamento del 25%

dell’ammontare complessivo delle entrate tributarie non vincolate (art. 23 comma 1 D.Lgs. 28

marzo 2000 n. 76): infatti, secondo i dati forniti, il totale delle entrate tributarie non vincolate

ammonta a 1.407.737.102 euro a fronte di un ammontare complessivo, di ammortamento per

capitale ed interessi dei mutui riferiti all’esercizio 2009, pari a 255.282.046 euro, con una

percentuale del 18% circa, al di sotto del limite previsto.

La Sezione, con riferimento all’esercizio 2009, si limita quindi a evidenziare un rilevante

incremento dell’indebitamento complessivo della Regione, riservando eventuali

approfondimenti sulla scorta di ulteriore integrazione istruttoria.

11. CONCLUSIONI

Si richiamano, qui di seguito, in sintesi gli elementi più significativi che hanno caratterizzato la

gestione finanziaria relativa all’esercizio 2009.

E’ stata opportunamente confermata l’impostazione del DPEFR 2008-2010 volta a favorire una

programmazione per obiettivi, piuttosto che solo per settori, direzioni, strutture burocratiche.

Positivamente altresì va considerato l’impegno a redigere le previsioni finanziarie per obiettivi

strategici anche in termini di cassa, così come quello a predisporre nuovi strumenti informatici

di monitoraggio finanziario, diretti a seguire la dinamica dei procedimenti contabili connessi

agli obiettivi strategici, con particolare riguardo ai movimenti di cassa, e a fornire informazioni

dettagliate sulla territorializzazione delle politiche regionali.

Va nella direzione di un raccordo tra programmazione e bilanci e della capacità del DPEFR di

incidere sui documenti contabili propriamente detti, aspetti sui quali questa Sezione in passato

non aveva mancato di evidenziare criticità, la riclassificazione per strutture organizzative dei

quadri delle spese già esposti per macro-aree d’intervento e la redazione di un quadro

programmatico della spesa riclassificato per direzioni e strutture speciali regionali. Il quadro

peraltro considera solo le spese finali, al netto di quelle per la sanità, di quelle di

funzionamento e di quelle concernenti il Fondo aree sottoutilizzate, senza distinzione fra spese

in conto corrente e in conto capitale. Sussistono pertanto margini di miglioramento.

Nel complesso, per il 2009, risulta una migliore capacità di programmazione in termini

finanziari, espressa dalla congruenza tra dati previsti e dati di consuntivo.

Rispetto al 2008, infatti, diminuisce lo scarto tra gli indici delle previsioni iniziali e quelli del

rendiconto.

Per quanto concerne l’amministrazione generale dei conti ovvero il rapporto tra la gestione

degli accertamenti e delle entrate, nonché degli impegni e delle spese non si registrano

particolari criticità.

Page 70: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

66

In particolare, la gestione delle entrate evidenzia che:

- gli accertamenti nel 2009 aumentano del 23,48% rispetto all’esercizio precedente;

- il grado di realizzazione delle entrate peggiora lievemente passando dal 95,28% del

2008 al 91,21% del 2009;

- la capacità di riscossione di competenza nel triennio 2007-2009 migliora dal 79,60%

del 2007 al 79,04% del 2008 all’85,52% del 2009;

- la capacità di riscossione totale aumenta nel triennio passando dal 60,37% del 2007 al

65,55% del 2008 al 68,18% del 2009 ;

- le riscossioni di competenza si assestano su valori prossimi a quelli del 2008

assestandosi al 75,27% delle previsioni.

Le somme incassate in conto competenza nel 2009 hanno registrato un leggero aumento

passando da 9.288 milioni di euro a 9.970 milioni di euro, rapportando le riscossioni

all’ammontare degli accertamenti si evidenzia un miglioramento della capacità della Regione di

incassare gli accertamenti delle entrate (86,02% del 2009 contro il 79,68% del 2008).

Nella gestione delle spese emerge un peggioramento della capacità d’impegno, ovvero della

capacità di utilizzare gli stanziamenti, che passa dal 94,51% del 2008 al 92,19% del 2009,

dato comunque migliore di quello del 2007, pari all’85,75%.

La capacità di spesa, che misura l’effettivo utilizzo delle risorse disponibili, registra un

andamento lievemente crescente dal 2006 al 2009 con un incremento, in quest’ultimo anno,

dell’1,38%, che la porta al 66,49%.

Anche la capacità di pagamento, rapporto tra impegni e pagamenti, migliora leggermente

rispetto al 2008, portandosi al 75,91%.

Per quanto concerne i residui passivi, essi, provenienti sia dalla gestione di competenza, che

da quella in conto residui ammontano a 4.957,90 milioni di euro, in diminuzione rispetto al

2008 (-2,63%), ma in aumento (+2,14%) rispetto al 2007.

L’indice di accumulazione dei residui passivi è nettamente decrescente nel triennio 2007-2009

e si presenta addirittura negativo (-1,54%) nel 2009, il che conferma l’impegno della Regione

a ridurre i residui pregressi e la formazione di nuovi.

La capacità di smaltimento dei residui passivi presenta un miglioramento rispetto al 2008,

passando dal 56,89% al 60,58%.

L’incidenza dei residui passivi, quale rapporto fra i residui passivi di competenza e gli impegni

contratti nel corso dell’esercizio, al netto delle partite di giro, rimane sostanzialmente costante

(dal 24,40% del 2007 al 24,09% del 2009) pur a fronte di un aumento degli impegni.

Per quanto concerne i residui attivi, essi subiscono una diminuzione nel 2009, passando da un

valore pari a 5.097 milioni di euro nel 2008 a 4.808 milioni di euro nel 2009. Si evidenzia il

differente andamento delle due componenti del totale dei residui: rispetto al 2008, i residui di

competenza diminuiscono, mentre quelli pregressi aumentano.

Il risultato finanziario dell’esercizio 2009 presenta un avanzo di 7.814.308,91 di euro, che,

benché superiore a quello del 2008, risulta in forte diminuzione dal 2007 (nel triennio 2005-

Page 71: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

67

2007, infatti, l’avanzo di amministrazione oscillava tra i 328 e i 278 milioni di euro). Tale dato

può ritenersi indice della capacità della Regione di garantire l’equilibrio tra entrate e spese;

l’eccessiva riduzione, peraltro, potrebbe esporre l’Ente a eventuali rischi di squilibrio

finanziario.

Al riguardo, va anche considerato il deciso aumento dei residui passivi perenti nell’ultimo

triennio, che, per il 2009, ammontano a oltre 325 milioni di euro. Tali residui costituiscono

debiti dell’Ente; per essi peraltro non risulta prevista un’adeguata copertura finanziaria nel

bilancio di previsione.

Nell’esercizio non risultano anticipazioni passive di cassa ordinarie, nonostante la previsione

per un ammontare di 191 milioni di euro, nel contempo, tuttavia, è stata attivata

un’anticipazione passiva straordinaria di 509 milioni di euro per il settore sanità.

Con riferimento al personale, i dati a disposizione indicano una lieve diminuzione del numero

dei dirigenti e del personale non dirigenziale. Nel complesso, nel triennio 2007-2009, si

registra una riduzione quantitativa e di spesa. La spesa si riduce da circa 184 milioni di euro

nel 2008 a circa 172 milioni nel 2009, in conseguenza della contrazione del personale di ruolo.

Aumenta invece la spesa per il personale assunto con forme flessibili.

Per quanto riguarda i controlli interni appare viepiù opportuna l’istituzione, per la quale la

Giunta risulta avere già assunto specifico impegno, di una struttura deputata a svolgere in

modo stabile e continuativo verifiche di regolarità amministrativa e contabile. In tal modo, a

differenza di quanto ancora avvenuto nel 2009, il controllo assumerebbe carattere

maggiormente strutturale, con indubbi vantaggi sul piano dell’efficacia.

Per il controllo di gestione, si segnala l’opportunità di passare da un ruolo che attualmente

sembra sostanzialmente di verifica, ispettorato e studio, a quello di complessiva guida della

gestione, incentrato sul confronto tra obiettivi e realizzazioni. La struttura deputata al

controllo di gestione, quale ne sia la sua qualificazione, dovrà quindi attrezzarsi, anche sul

piano dell’acquisizione dei dati, per fornire agli amministratori e ai responsabili, in maniera

sempre più precisa ed esaustiva, le informazioni atte a valutare l’avvenuto raggiungimento

degli obiettivi, ad analizzare e a spiegare le eventuali divergenze.

Quanto al controllo strategico, anche quest’anno va rilevato che la Regione non ha ancora

adottato i relativi provvedimenti attuativi.

La situazione debitoria dell’Ente ha fatto registrare un aumento nel corso dell’ultimo triennio.

Al riguardo, non sono state fornite più precise indicazioni in ordine agli strumenti attivati nel

2009 ed alle loro finalità, appare pertanto opportuno riservare ulteriori approfondimenti

istruttori.

Dalla documentazione trasmessa risulta rispettato il limite dell’indebitamento del 25%

dell’ammontare complessivo delle entrate tributarie non vincolate (art. 23 comma 1 D.lgs. n.

76/2000).

La Regione ha in essere tre contratti derivati con scadenza trentennale, stipulati con tre istituti

di credito nel novembre 2006 per un capitale nozionale di 1800 milioni di euro. Altri due hanno

importo e durata nettamente inferiori. Non risulta quindi osservata la norma prudenziale

Page 72: La relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria della Regione Piemonte

68

(contenuta nel D.M. n. 389/2003) per la quale, in caso di capitale superiore a 100 milioni di

euro, l’importo nominale delle operazioni derivate con ogni singola controparte non deve

eccedere, tendenzialmente, il 25% del totale.

Dalla documentazione esaminata, inoltre, non risulta che la Regione abbia previsto una

garanzia a tutela del rischio di insolvenza degli intermediari delle suddette operazioni

finanziarie, per contro questi ultimi appaiono dotati di adeguato rating.

Suscita infine perplessità, in considerazione della natura di ente pubblico dello stipulante, la

formulazione del contratto in lingua inglese, nonché il rinvio, per la disciplina del rapporto e le

eventuali controversie, alla legge e alla giurisdizione inglese.

La complessità e la durata di tali rapporti, tuttavia, ha ancora consigliato di riservare ulteriori

approfondimenti.