La Poesia Della Storia

download La Poesia Della Storia

of 3

description

Cinema

Transcript of La Poesia Della Storia

  • 5/21/2018 La Poesia Della Storia

    1/3

    19/8/2014 La poesia della Storia

    http://ilmanifesto.info/la-poesia-della-storia/ 1/1

    VISIONI

    La poesia della Storia Cristina Piccino, LOCARNO, 19.8.2014

    Cinema. Si chiuso il festival di Locarno, la giuria con presidente

    Gianfranco Rosi ha premiato i fuoriclasse Lav Diaz e Pedro Costa.

    Un'edizione fragile con magnifiche sorprese: iKommunisten di Straub, Il

    potere degli affetti di Helena Ignez

    CONDIVIDI

    http://ilmanifesto.info/sezioni/visioni/http://ilmanifesto.info/wordpress/wp-content/uploads/2014/08/18/109visdxpezzosettantarighe4422613753-0687200fc3-o.jpghttp://ilmanifesto.info/sezioni/visioni/
  • 5/21/2018 La Poesia Della Storia

    2/3

    La poesia della Storia

    Kommunistendi Jean Marie Straub non era in gara a Locarno, forse, anzi sicuramente lo stesso regi-sta non avr voluto al punto da presentare una copia lavoro in cui il puntiglio per la luce che attra-versa il cinema di Straub e Huillet sembra quasi essere messo in secondo piano. La prima cosa checi diceKommunisten che Straub pensa qui il suo cinema come un archivio personale da utilizzarefunzionalmente, cos che questo film diviene una lezione in cui i frammenti dei film del passato, piuno nuovo, in apertura, ispirato a Malraux (vedi accanto Rinaldo Censi) con la voce dello stessoStraub (fuori campo) che interroga i comunisti in prigionia, possono essere utilizzati come materialedi studio.

    Kommunistensono lui stesso e Danile Huillet, ma soprattutto quel loro cinema che ha attrave-rsato il Novecento, i suoi conflitti e le sue impossibili utopie cercando nelle pieghe delle parolee delle immagini che le tessevano quanto rimasto sospeso, nascosto, sepolto tra gli oblii imposti dachi la Storia la scrive e la determina. Ogni pezzo di film ci porta in un terreno aperto, in un pass-atoche ci appare attuale, perch quegli interrogativi sono rimasti senza risposta, se non quella diunimmagine che con determinazione non smette di porli.Lotta di classe, dunque, e resistenza; lotta al colonialismo che comincia in fabbrica un lungo pianodi occupazione nel Cairo che rivendica la propria indipendenza dagli inglesi laddove cominciato ilcinema. O forse anche il suo trucco, gli operai messi davanti alla macchina da presa dai fratelliLumire, padroni della fabbrica, potranno mai essere operai in lotta? Le masse rurali organizzanoattentati e sabotaggi, lavoratori, studenti, ufficiali, disoccupati manifestano uno accanto allaltronelle strade della capitale.Le lacerazioni dei comunisti, i loro cambiamenti, un movimento che riflette le trasformazioni dellesociet. LItalia contadina di Operai contadini che piano piano si fa sedurre dalla fabbrica. LItaliadei partigiani e dei fascisti, lEuropa del dopoguerra. Il genocidio ha prodotto per una sola gener-azione ci che le classi subalterne hanno subito in secoli .Fortini/Cani, il nazismo e la violenza

    delluomo sulluomo nellet moderna.Cosa significa comunisti? Cosa nella Storia e cosa oggi in questo film che scompone la produzionedi senso storico senza retorica della convenienza? Il cinema di Straub costruisce un pensiero, e inquesto spazio dichiara la sua forza di resistenza, lessere cinema comunista che significa non piegatoalle celebrazioni dellideologia, e al corrispettivo di ci che si intende con malinteso impegnoo politicit delle immagini. Al contrario la sua libert porsi in contrasto con gli apparati domina-ntim cercando la corrispondenza con la parola poetica, una nuvola, uno scorcio di cielo, le Alpiapuane, un bosco. Straub ci riporta al Godard diAdieu au langage, rivisto in questi giorni, fino alPedro Costa di Cavalo Dinheiro, straubiano nel senso che anche Costa cerca la sua immagine neifuoricampo della narrazione, nella parola spogliata dallidelogia.

    Proviamo a ritrovare le tracce di ci nelle visioni locarnesi lasciate ormai alle spalle, unedizione ilcui palmars finale della giuria guidata da Gianfranco Rosi appare impeccabile: Lav Diaz e le Filip-pine negli anni Settanta del suoFrom What is Before, ancora la Storia intesa come ricerca di imma-gini, di storie, e insieme rivendicazione di un immaginario. E, appunto, Pedro Costa, che erano peri fuoriclasse in una competizione (gli unici possibili viene da dire, e a suo modo lo ancheListen up

    Philips di Alex Ross Perry) assai fragile. Lo stesso vale per le altre sezioni forse troppi due con-corsi? e questa fragilit caratterizzata da molte storie generazionali, perch i registi sono giovanie perci parlano del proprio tempo e delle persone a loro vicine, non provoca rotture n sussulti.Uno dei motivi che essere nel proprio tempo non significa assecondarlo, cosa che invece spessoemerge da queste storie di nevrotici trentenni precari, persino ossessivi, che per limmagine acca-

    rezza immergendoli in universi pieni di riferimenti noti, piacevoli, rassicuranti.

  • 5/21/2018 La Poesia Della Storia

    3/3

    Mi piaciuta lingenuit dei fratelli brasiliani Ricardo e Luiz Pretti e di Pedro Diogenes. Prodotto colcrownfunding il loro film cerca lanarchia delle immagini e del cinema e della vita. Una dichiarazionedi resistenza che corre sulle onde di una radio clandestina, dalla quale i tre protagonisti incitano allalotta contro capitalismo e repressione a cominciare dalla sintassi delle proprie immagini. Com ospunhos cerrados si avvicina un po a quel cinema novo eccentrico, omaggiato con la proiezione diCopacabana mon amor di Sganzerla, da cui (forse) deve ancora imparare il gusto ludico e festivo ma questa sembra una caratteristica di quasi tutto il cinema di ricerca che viene coccolato adesso,poca sensualit, superfici tonde, questa s laria dei tempi.E invece senza nostalgia si pu direAdieu au langage, e ogni volta mettersi in gioco. Ce lo mostraHelena Ignez, musa del cinema novo brasiliano, regista diPoder dos Afetos,magnifico esempio di uncinema politico e spregiudicato, la cui politicit si radica ancora una volta nellimmagine. E chemischia dolcezza degli affetti, e il suo potere, femminismo e travestimenti coloratissimi da under-ground di Jack Smith.La storia di un amore, le parole di una vita passata, e la felicit di un bacio in primo piano. Ci sono levoci di tanti personaggi irrequieti e anche misteriosi che sembrano alludere a un universo personalee insieme alla trasformazione del pensiero. Helena Ignez tra corpi e colori ci porta in quel sogno incui si incontrano poesia, teatro, giochi dei bimbi, infanzia, giovinezza, vecchiaia. Unimmagineeterna e pulsante che danza nel tempo e nello spazio. Nei vagabondaggi della giovane protagonista,tra i riflessi di specchi, e un set che rivendica la sua irriverenza, vuve un cinema che scompiglia leconvenzioni. Con grazia, divertimento, amore.

    2014 IL NUOVO MANIFESTO SOCIET COOP. EDITRICE

    http://ilmanifesto.info/wordpress/wp-content/uploads/2014/08/18/19vissotriuireget.do--256x143.jpg