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"LA NOSTRA SPECIE" Marvin Harris IN PRINCIPIO: L'evoluzione anatomica del piede nei progenitori dell'uomo è importantissima per capire l'evoluzione della nostra specie. Le scimmie nostre antenate erano molto diverse da quelle di oggi e da quelle che erano a loro contemporanee ma non avevano acquisito la posizione eretta. Le dita del piede erano ancora specializzate nella presa, inadatte a sopportare se non per brevi tragitti il peso di un corpo eretto. Mancava l'inarcatura in avanti della colonna vertebrale subito sopra l'osso sacro che permetteva di stare in equilibrio. La posizione eretta permise di raggiungere una notevole abilità nell'uso degli arti superiori nel momento in cui non la vita cominciò a svolgersi sempre più sulla terra e solo occasionalmente sugli alberi. Con l'irrobustirsi del pollice antagonista delle altre dita i nostri antenati disposero di ampia gamma di abilità manuale. Con la possibilità di maneggiare utensili o oggetti vari non si ebbe più la necessità di avere delle zanne per tagliare, aprire, spezzare i rami. Di conseguenza si assiste ad una specializzazione dei molari . NASCITA DI UNA CHIMERA: Con Darwin si fece strada l'odea che anche l'uomo poteva avere dei progenitori da cui , per selezione naturale , saremmo discesi. Era difficile però ammettere che il cammino evolutivo cominciasse da alcune specie di scimmie e fosse andato avanti così come avviene in altre specie: vi era infatti l'idea preconcetta di una netta separazione tra uomo a animale proprio perchè secondo le leggi della selezione naturale essere inferiori intellettualmente e fisicamente a noi si sarebbero esistinti presto perchè poco adatti a sopravvivere, erano dei perdenti su tutti i fronti. Ciò portò gli scienziati a credere che vi fosse un "anello mancante": una teoria sbagliata in partenza proprio perchè non vi è un solo anello lungo l'evoluzione ma più anelli intercciati fra loro. Si detta vità ad una specie di chimera col corpo di scimmia ma col crevello grande come il nostro. Quando si iniziarono i primi scavi scientifici alla fine dell' 800 l'idea era quindi quella di trovare questo anello mancante tra l'uomo e la scimmia. Sembrò riuscirci DUBOIS nel 1890 nell'isola di Giava ma successivamente, per il fatto che era troppo simile ad una scimmia il Pithecanthropus erectus venne riclassificato come un gibbone gigante. In realtà l'ERECTUS era a metà strada tra l'Homo sapiens e i nostri progenitori più simili alle scimmie. Nel 1912 vi fu invece una vera e propria truffa . si pensò di aver trovato il famoso anello mancante grazie a Dawson che ritrovò in Inghilterra un una creatura col cervello grosso come il nostro ma con mandibole e incisivi simili a quelli della scimmie, così come ipotizzava Darwin (uomo di Piltdown). Un sacerdote volontario in paleoantropologia, Teilhard De Chardin, ritrovò il famoso canino. Le ossa però furono controllate con il metodo di datazione al fluoro solo nel 1953 e si constatò la truffa cioè che si trattava di un collage di ossa umane e di scimmia ricomposto e sotterrato da una persona che ebbe cura anche di limare i denti e di scolorire la mandibola. LUCY IN THE SKY WITH DIAMONDS: Nel 1973 nel trinagolo di AFAR in Etipia , Donald Johanson scopri i resti di un australopiteco più antico di quelli ritrovati nella Rift Valley tra Tanzania ed Etiopia (tra 3 milioni e 1,3 milioni di anni ) cioè datato, secondo il metodo del decadimento del potassio radioattivo in argon radioattivo, 3,250 milioni di anni. Era di sesso femminile ed era alto solo 1 metro e 10: venne denominato Australopithecus AFARENSIS, "Lucy" dal nome della canzone dei Beatles che era il criptogramma di LSD. Le dimensioni 1

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"LA NOSTRA SPECIE" Marvin Harris

IN PRINCIPIO:

L'evoluzione anatomica del piede neiprogenitori dell'uomo è importantissimaper capire l'evoluzione della nostra specie.Le scimmie nostre antenate erano moltodiverse da quelle di oggi e da quelle cheerano a loro contemporanee ma nonavevano acquisito la posizione eretta. Ledita del piede erano ancora specializzatenella presa, inadatte a sopportare se nonper brevi tragitti il peso di un corpo eretto.Mancava l'inarcatura in avanti dellacolonna vertebrale subito sopra l'osso sacroche permetteva di stare in equilibrio. Laposizione eretta permise di raggiungere unanotevole abilità nell'uso degli arti superiorinel momento in cui non la vita cominciò asvolgersi sempre più sulla terra e solooccasionalmente sugli alberi. Conl'irrobustirsi del pollice antagonista dellealtre dita i nostri antenati disposero diampia gamma di abilità manuale. Con lapossibilità di maneggiare utensili o oggettivari non si ebbe più la necessità di averedelle zanne per tagliare, aprire, spezzare irami. Di conseguenza si assiste ad unaspecializzazione dei molari .

NASCITA DI UNA CHIMERA:

Con Darwin si fece strada l'odea che anchel'uomo poteva avere dei progenitori da cui ,per selezione naturale , saremmo discesi.Era difficile però ammettere che ilcammino evolutivo cominciasse da alcunespecie di scimmie e fosse andato avanticosì come avviene in altre specie: vi erainfatti l'idea preconcetta di una nettaseparazione tra uomo a animale proprioperchè secondo le leggi della selezionenaturale essere inferiori intellettualmente efisicamente a noi si sarebbero esistintipresto perchè poco adatti a sopravvivere,erano dei perdenti su tutti i fronti. Ciòportò gli scienziati a credere che vi fosseun "anello mancante": una teoria sbagliatain partenza proprio perchè non vi è un solo

anello lungo l'evoluzione ma più anelliintercciati fra loro. Si detta vità ad unaspecie di chimera col corpo di scimmia macol crevello grande come il nostro. Quandosi iniziarono i primi scavi scientifici allafine dell' 800 l'idea era quindi quella ditrovare questo anello mancante tra l'uomo ela scimmia. Sembrò riuscirci DUBOIS nel1890 nell'isola di Giava masuccessivamente, per il fatto che era tropposimile ad una scimmia il Pithecanthropuserectus venne riclassificato come ungibbone gigante. In realtà l'ERECTUS eraa metà strada tra l'Homo sapiens e i nostriprogenitori più simili alle scimmie. Nel1912 vi fu invece una vera e propria truffa .si pensò di aver trovato il famoso anellomancante grazie a Dawson che ritrovò inInghilterra un una creatura col cervellogrosso come il nostro ma con mandibole eincisivi simili a quelli della scimmie, cosìcome ipotizzava Darwin (uomo diPiltdown). Un sacerdote volontario inpaleoantropologia, Teilhard De Chardin,ritrovò il famoso canino. Le ossa peròfurono controllate con il metodo didatazione al fluoro solo nel 1953 e siconstatò la truffa cioè che si trattava di uncollage di ossa umane e di scimmiaricomposto e sotterrato da una persona cheebbe cura anche di limare i denti e discolorire la mandibola.

LUCY IN THE SKY WITH DIAMONDS:

Nel 1973 nel trinagolo di AFAR in Etipia ,Donald Johanson scopri i resti di unaustralopiteco più antico di quelli ritrovatinella Rift Valley tra Tanzania ed Etiopia(tra 3 milioni e 1,3 milioni di anni ) cioèdatato, secondo il metodo del decadimentodel potassio radioattivo in argonradioattivo, 3,250 milioni di anni. Era disesso femminile ed era alto solo 1 metro e10: venne denominato AustralopithecusAFARENSIS, "Lucy" dal nome dellacanzone dei Beatles che era ilcriptogramma di LSD. Le dimensioni

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ridotte, il rapporto tra la lunghezza dellabraccia e il rsto del corpo e la formadelle dita della mano, leggermentericurve fanno pensare ad un essere chespesso saliva sugli alberi. Tuttaviaalcuni ritrovamenti di impronte provanoche avevano acquisito la stazione erettain quanto le orme presentavano unalluce allineato con le altre dita e untallone ben visibile.

L'ALBERO DELLA VITA: E' difficile correlare i diversiritrovamenti di afarensis a resti ancorapiù vecchi di scimmie o ai primiominidi in base ai scarsi ritrovamentifossili. L'analisi delle catene diaminoacidi presenti in proteine qualil'emoglobina possono aiutarci nellostudio dell'albero genealogicoconfrontando tra loro coppie-base delpatrimonio genetico. Un altro metodo consiste nello studiodelle reazioni immunologicheconfrontando tra loro le reazioni ad unastessa sostanza allergica. Questo metodoci consente anche di capire quando duespecie hanno iniziato a diversificarsi inmodo significativo perchè le differenzeimmunologiche si accumulano neltempo in modo costante. Si è visto adesempio che gorilla e scimpanzè hannoavuto un progenitore comune non più di6 milioni di anni fa : l'afarensis sicolloca quindi a circa 1 o due milioni dianni dall'antenato comune di scimmie eominidi. L'albero della vita ha iniziato acrescere a partire da 3 miliardi di annifa. Sul ramo dei primati, iniziato adevolversi circa 30 milioni di anni fa sicollocano le scimmie. Da unadiramazione secondaria hanno avutoorigine le scimmie odierne e i primiominidi da cui deriva il genere "homosapiens".

L'ENIGMA DEL PICCOLO HOMO

ABILIS:

Sempre nella Rift Valley si sono trovatii resti dell'erectus datati 1,6 milioni dianni cioè i più recenti ritrovamenti diquesta specie. Tra i 2 milioni e 1,8milioni di anni si colloca invece un altroominide a metà strada tra l'afarensis el'erectus: l'homo abilis. Aveva uncervello più grande delleaustralopitecine ma un pò più piccolodell'erectus. E' stato chiamato abilisperchè accanto ai ritrovamenti sono statirecuperati degli utensili come pietrescheggiate . A parte gli utensili ladisitnzione tra australopithecus e abilis èminima se si tiene conto oltre tutto cheentrambi sono stati messi in relazionecon ritrovamenti di utensili.

L'ALBA DELLA TECNOLOGIA:

Molti animali utilizzano utensili perprocurarsi del cibo o per sopravvivere.Gli scimpanzè hanno in questo sensodelle doti notevoli. Si è visto poi che incattività con adeguati stimoli, essipossono compiere dei considerevolisalti di qualità nel loro utilizzo alcontrario di quanto avviene in naturadove gli stimoli sono minori . Questescimmie poi, proprio come dovevanofare quelle antropomorfe, dovendoutilizzare tutti e 4 gli arti per camminarenon possono trasportare utensili perlunghi tragitti per cui conviene lorofabbricarli sul momento e gettarli nonappena si deve salire sugli alberi perripararsi dai nemici. L'uso degli utensiliha accelerato la differenziazione tramani e piedi e più questadifferenziazione si accentuava più leloro mani erani in grado di maneggiareutensili. Il vantaggio era quello di poteraccapparrarsi risorse di cibo a terramolto pregiate e nutrienti che gli altriprimati non potevano prendere. Prestoquesto vantaggio cancellò lo svantaggio

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di non poter più arrampicarsi comeprima sugli alberi favorendo invece gliindividui con sempre più evolutecapacità di usare le mani e gli utensili.Le incursioni fuori dalla foresta sifecero così sempre più frequenti eaumentarono anche le distanza percorse.Ciò favorì gli individui che sapevanocostruirsi gli utensili migliori e spinsegli australopitechi a sperimentare anchele altri fonti di nutrimento presenti nellesavane. Il cibo era in gran partesotterrato (tuberi, radici, ecc.) per cui vifu uno stimolo notevole a costruireutensili sempre più specializzati perquesto scopo. La savana offriva poi la possibilità dicatturare prede molto più grandi mentrenella foresta erano piccole, difficili dacatturare. Per un periodo le australop. sinutrirono anche di carogne entrnado inconcorrenza con sciacalli, avvoltoi eiene. Quando si presentava un pericoloesse erano ancora in grado di fuggiresugli alberi : i resti fossili di alcunemani dimostrano che esse erano ancoraun pò ricurve mentre le braccia eranopiuttosto lunghe. La dieta era moltovaria , non solo vegetali ma anche carnecioè proteine, sia dagli insetti che dallaselvaggina di piccole dimensioni. Le loro mandibole e i loro denti nonpermettevano però di lacerare edilaniare le prede come facevano le iene. dovevano aspettare il loro turno fino aquando , l'utilizzo di strumenti anchepiù efficaci di denti e mandibole nonpermise loro di tagliare, spellare ,triturare (homo abilis).

Ma l'utilizzo di utensili, di borse perportarseli appresso nelle lunghecamminate, mette le australopitecine adun livello non molto maggiore dellescimmie. Il salto di qualità fu fattoquando si selezionarono gli individuipiù veloci a costruire gli utensili, piùabili nel sapere quando e come

utilizzarli e come migliorarli: l'abilisinfatti ha un cervello più grande dialmeno il 40-50 %. Tuttavia fino allacomparsa dell'erectus, 1,6 milioni dianni fa l'abilis si arrampicava ancorasugli alberi e si dedicava allosciacallaggio non essendo ancora ingrado di cacciare prede molto grosse. Non mise apunto lancie o asce adatta allancio contro le prede ma sicuramenteingaggiva lunghi inseguimenti nellasavana uccidendo le prede da vicino construmenti da taglio .

L'ENIGMA DELL'HOMO ERECTUS:

Anche se con un cervello più grandeniente ci fa supporre che esso servisseper l'utilizzo di strumentoparticolarmente complicati.Considernado la mancanza di progressotecnologico effettuato dall'erectusnell'arco di più di 1 milione di anni nonpossiamo basarci su nulla per affermareche l'erectus fosse più intelligentedell'abilis. Non si era quindi ancorasviluppata la capacità tipica dell'uomodi eleborare un repertorio di tradizioni apartire dall'esperienza collettiva al finedi aumentare le conoscenzetecnologiche in modo costante neltempo. Considerando però che uncervello più grosso richiede un notevoledispendio di energie esso dovevacomunque avere una funzione chegiustificava la sua selezione: KonradFialkowski ipotizzo che quell'aumentoera legato alla capacità di correre nellasavana. UN NUMERO ELEVATO DICELLULE CEREBRALIAVREBBERO CONSENTITOALL'ERECTUS DI PERCORRERELUNGHE DISTANZE SOTTO ILSOLE PER INSEGUIRE LE PREDE EPROCURARSI IL CIBO, CIOE' INCONDIZIONI DI GRANDE STRESSTERMICO A CARICO DELLE

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CELLULE CEREBRALI DIFFICILIANCHE PER MOLTI TIPI DIANIMALI. Alcune specie cacciatepotevano essere anche molto più velocima sulla lunga distanza, con un'azionedi caccia collettiva , gli erectus avevanola meglio. Questa caratteristica"vincente" selezionatasi nei millenni siaccompagna ad un'altra caratteristicadell'erectus e poi dei suoi discendenti: ilsistema di termoregolazione. Lamaggior parte degli animali sitermoregola attraverso l'apparatorespiratorio emettendo l'aria calda eumida e immettendo flussi di aria frescanei polmoni. L'uomo ha invece un grannumero di ghiandole sudorifere con lequali umidifica la propria pelle: conl'evaporazione di questo leggero filmliquido avviene lo scambio termico conl'esterno che abbassa la temperatura delflusso di sangue sottopelle e quindiabbassando progressivamente latemperatura di tutto il corpo. Lavelocità del flusso d'aria e il grado diumidità favorisce l'abbassamento dellatemperatura. Nella savana, correndo, siverificano tutte questa situazioni datal'aria secca. Anche il pelo diconseguenza perde la sua funzione ditrattenimento del calore e diventa inoltreincompatibile con la corsa. Solo sulcapo restava un fitto pelo perproteggereil cervello dal calore del sole,per proteggersi dal freddo durante lanotte l'erectus non deve aver incontratoparticolari difficoltà a costruirsi abitirudimentali utilizzando le stesse pietreutilizzate per la selvaggina. Il pelo sullafaccia dei maschi si può spiegare conl'usanza di spaventare gli avversarimaschi durante la riproduzione. Semprelegato ai rituali dell'accoppiamento sonoanche i peli delle ascelle e del pube cheservono appunto a non disperdere lasecrezione di ghiandole endocrine cherisultano utili come richiamo sessualedurante l'eccitazione.

La seleziona ha portato inoltre ad unerectus alto e magro perchè pur inpresenza di una stessa massaaumentando la superfice si puòdisperdere più facilmente il calore

IL CERVELLO COMINCIA APENSARE.

La massa cerebrale disposizionepredisponeva l'erectus ad un salto diqualità intellettuale e cioè, facendo unparagone con l'evoluzionedell'informatica, al passaggio da una"programmazione lienare ad una inparallelo". Il problema sottopostoall'analisi della macchina è scompostoin diversi segmenti ognuno dei qualiviene poi risolto in sequenza,separatamente, uno dopo l'altro. Pergrossi problemi occorrevano alloragrossi computer. Alcuni problemi perònon possono essere risolti nemmeno inquesto modo perciò si cominciò aricorrere alla programmazione inparallelo: tanti piccoli computercollegati in rete che tentano di risolverelo stesso problema affrontandolo sottodiversi punti di vista. Quindi così comele sacche di galleggiamento dei pescihanno poi trovato una loro funzionetrasformandosi in polmoni il cervellodell'erectus inizialmente selezionato perla corsa in condizioni di stress termico,si trasformo in cervello per pensare. Findall'inizio gli ominidi si affidarono alleprime forme di cultura cioè a fare tesorodegli insegnamenti degli adulti inmateria di nutrimento, difesa ecc.Questa capacità di imparare,immagazzinare e trasmettere si è poitrasformata in genotipo. Questo perònon significa che alcune specie sianopiù dipendenti di altredall'insegnamento e dalla trasmissionedi questo alle generazioni successive

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piuttosto che dalle caratteristichegenetiche. Le differenze nel mondoanimale si trovano quindi in gran partenelle diverse capacità di elaborare leinformazioni contenute nello schemacerebrale piuttosto che nei geni. Ladifferenza tra le culture elementari deglianimali e quelle umane è quantitativacioè le scimmie ne hanno un numerodefinito mentre l'uomo ne possiede innumero pressocchè illimitato.

IL LINGUAGGIO:

Il linguaggio si è sviluppato perchèpermetteva di formulare regole per undeterminato comportamento insituazioni lontane nel tempo e nellospazio cioè di comunicare intorno asituazioni astratte. Diventa essenzialenell'apprendimento di nuove tecniche dicaccias, per la collaborazione, perl'organizzazione sociale. Via via illinguaggio favorì un'evoluzione dellasocietà verso un'organizzazione moltocomplessa rispetto a tutti gli altrianimali fondata su leggi e sulla parola.Così il piccolo imparare con pocheistruzioni a camminare in modo eretto,allo stesso modo impara presto illinguaggio anche se le istruzioni nonsono così radicate. Questa capacità èprovata dall'acquisizione di unlinguaggio nuovo a seguito delcolonialismo da parte delle nuovegenerazioni. Un esempio è il linguaggio"pidgin" nei caraibi dove moltepopolazioni dai diversi linguaggiaffluite nelle piantagioni dovevanocomunicare tra loro. La primagenerazioni di parlanti infatti nonpoteva conatre sui genitori e illinguaggio era molto elementare:mancava anche un minimo di sintassioppure l'uso degli articoli davanti ainomi. Ben presto questi linguaggi siperfezionarono nei linguaggi "creoli"con regole grammaticali "inventate" nel

giro di una genrazione. Queste regolepoi indipendentemente dallacombinazione dei linguaggi inizialirisulta molto simile nelle diverse isoledei caraibi.

LINGUAGGI PRIMITIVI.

La complessità di un linguaggio nondipende dal grado di sviluppotecnologico o politico raggiunto: illinguaggio indiano dei Kwakiutlpossiede ad es. il doppio delle desinenzedel latino. Anche il criterio basato sullagenericità o meno delle parole usate nonè valido. Le cause delle differenzevanno invece ricercate nelle necessitàpratiche, nei specifici bisogni culturali.Quando gli ominidi comnciarono adipendere sempre di più dallaproduzione di utensili e dalle tradizioniculturali allora anche il linguaggiodivenne più evoluto per comunicare unnumero crescente di richieste che unrepertorio troppo povero di suoni e gestinon poteve soddisfare in quanto ci servel'aiuto degli altri.

IL TRIONFO DEL SUONO:

Quando l'utilizzo di suoni dotati disenso divenne un sicuro vantaggioriproduttivo la faringe iniziò adevolversi e a specializzarsi, si allungòcausando contemporaneamentel'intersecarsi del condotto per respirare equello per mangiare. Questa evoluzionenon iniziò prima della comparsadell'homo sapiens. Si tratta diun'evoluzione legata alla capacità innatadi produrre suoni: la prova è che ilneonato emette una grandissima varietàdi suoni molti dei quali vengono poirepressi durante l'educazione perchè nonnecessari al linguaggio adulto che deveadottare in futuro. L'articolazione dellinguaggio richiede una complessacoordinazione tra diverse parti del corpo

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(respirazione, lingua, naso, ecc.) che si èevoluta parallelamente alletrasformazioni fisiche della faringe: ilpre-sapiens cioè anche se in possesso diun'ipotetica faringe come la nostra nonsarebbe stato comunque in grado diemettere suoni simili ai nostri. Lacapacità di parlare si è perfezionata dipari passo alla capacità di ascoltare cioèdi distinguere suoni diversi tra loroassociandoli poi a significati compiuti:ciò spiega la nostra capacità di faremusica che nella sua essenza è unaforma di parola così come la parola è inun certo senso una forma di musica.

GLI UOMINI DI NEANDERTHAL:

Tra i 400mila e i 200mila anni fal'erectus fu sostituito dal sapiensarcaico e poi dal neanderthal circa100mila anni fa, comparso in europa ein medio oriente. Il cervello era didimensioni simili alle nostre. Avevanoancora mandibole prominenti e gambemolto robuste, incisivi massicci(probabilmente adatti a conciare le pellidi cui avevano bisogno per coprirsi):dato che il periodo di diffusionecoincide con un periodo di glaciazioni sicapisce perchè esso avesse un corpoparticolarmente tozzo, tarchiato (regoladi Bergman). Si sono fatte numerosiipotesi riguardo a possibili ritualifunerari officiati nelle caverne dovevivevano ma i resti che hanno fattosupporre questo (ceneri, ossa, resti difiori e pollini) sono probabilmente solodelle coincidenze: i fiori ad es. potevanoessere degli espedienti per coprire gliodori dei cadaveri sotterrati nellecaverne. Del resto anche se fosse cosìnon si può provare che avessero unaforma di cultura verbale basate sucredenze comuni.

IL SAPIENS:

Tra i 115 mila e gli 85 mila anni fa inAfrica compaiono i primi ominidianatomicamente vicini al sapiens anchese gli utensili utilizzati che ci sonopervenuti sono sostanzialmente glistessi del sapiens arcaico. Anche inIsraele sono stati ritrovati rsti fossili disapiens moderno datato circa 92 milaanni fa. In europa bisogna inveceaspettare i 45 mila anni ma a quel tempogli utensili erano molto più evoluti einiziava anche il decollo culturale. Ladiffusione deve essere avvenutapartendo dal medio-oriente versol'Africa e solo dopo un lungo periodoanche in Europa, ancora stretta dallamorsa del freddo dell'era glaciale.L'altra teoria è che passaggio dal sapiensarcaico a quello moderno devecomunque essere avvenuto in più puntie tutti gli individui avevano nelneanderthal il loro progenitore. Inmedioriente il neanderthal ha convissutoper circa 30 mila anni col sapiensvivendo più o meno nello stesso modo,utilizzando utensili uguali. Le capacità linguistiche e culturali delsapiens moderno non si sono sviluppateprima di 45-35 mila anni fa per cuimentre in Africa e medioriente sapiensmoderno e neanderthal hannoconvissuto per almeno 30mila anni inEuropa la coesistenza è stata nonsuperiore ai 5 mila anni. La comparsadei sapiens moderni in Europa èassociata all'uso di tecnologienettamente superiori al neanderthal.Avevano inventato gli aghi per cucire,punte di pietra per le lancie. Bastarnopoche occasioni di scontro tra sapiens eneanderthal per fare arretrare questi inzone povere di selvaggina e piùinospitali e a fare in modo che siestinguessero. Il neanderthal nonraggiunse mai il decollo linguistico eculturale: se questo fosse avvenutoprobabilmente l'evoluzione sarebbeandata in un'altra direzione.

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L'ALBA DELLA CULTURA:

Quindi 30mila anni fa il sapiens haperfetta padronanza dell'udito, dellavista , della mani e della parola:fisicamente l'evoluzione si è quasifermata mentre nel giro di "soli" 5milaanni fioriscono culture moltocomplesse, forme d'arte, religioni, ecc.Le pitture parietali ad es. dimostranoche era nata una forma d'arte con precisiscopi sociali come la coesione delgruppo e il rapporto con gli animalinell'ambito di rituali precisi. Un'insiemedi rituali molto simili a quelli ancora inuso in molte popolazioni attuali dicacciatori-raccolglitori. Un ritualesimile si svolge ancora adesso inAustralia con gli intichiuma degliaborigeni. Ci si orna di piume e didecorazioni su tutto il corpo imitando imitici progenitori animali come l'emu esi contempla la terra dall'alto perimmaginare com'era la terra da"giovane". Nel paleolitico si feceesperienza anche del tempo e delpassaggio della stagioni: sono stateritrovate delle pitture raffigurantianimali con la loro livrea invernale edestiva e delle tavolette che in base adelle osservazioni astronomicheindicavano il tempo trascorso.

QUANTO SONO ANTICHE LERAZZE:

E' difficile rispondere perchè i restifossili non riguardano le parti molli delcorpo umano oppure i capelli, la labbra,ecc. E' difficile anche separare in modonetto due razze o definirle distinte traloro: negli USA ad es. la distinzione trabianchi e neri non si basa su diversitàgenetiche ma su classificazioni fatte daigenitori. Si possono vedere quindi dei"neri" che appaiono invece più bianchidi alcuni bianchi e viceversa cioè se un

genitore è nero e l'altro bianco il lorofiglio è considerato "nero" anche segeneticamente lo è solo per il 50 %.Oltre tutto la maggior parte degliamericani ha nel sangue una parte disangue "nero" anche se risalente a moltegewnerazioni precedenti. Si usa quindistipare molte popolazioni in definizionirazziologiche spesso artificiali. Allostesso modo i neri degli USA haricevuto nel tempo significativeporzioni di geni "bianchi" dai lontanidiscendenti europei, per cui pensare cheessi siano geneticamente degli africani èscientificamente scorretto. I trattivisibili poi non coincidono con quelliinvisibili come ad es. il grupposanguigno: aborigeni, scozzesi, africanihanni tutti al 70-80 % il gruppo 0 manon per questo sono della stessa razza.Le caratteristiche di una razza sono inrealtà numerosissime. Un altro elemento"invisibile" che supera i confini razzialitradizionali è la capacità di sentire ilPTC (Phenylthiocarbamide): in ognirazza c'è una stessa percentuale dipopolazione che l'avverte e un'altra chenon la percepisce affatto. Fin dalleprime differenziazioni del sapiens lecombinazioni e le frequenze dei genihanno mantenuto le caratteristiche deigruppi razziali in uno stato fluido. Moltimutamenti razziali si sno poi verificaticasualmente quando un gruppostaccatosi da quello di partenza avevaun certo gene in abbondanza: lalontananza e l'isolamento hannoincrementato la differenza presentandoalla fine un elevato numero di individuicon quelle caratteristiche. la mescolanzarazziale dovuta alle migrazioni rendeinfine imprecise le distinzioni fin daiprimissimi tempi del sapiens. Si sarebbeportati poi a pensare che un segnocaratteristico potrebbe essere unadattamento climatico come il nasolungo nei climi freddi ma se un gruppodi africani andasse in un clima freddo,

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nel giro di alcune generazioni siselezionerebbero allo stesso modo degliindividui con il naso lungo pur nonessendo una popolazione che discendeda individui tipici dei climi freddi.Tuttavia è possibile individuare lefrequenze medie di geni che sisovrappongono per verificare la distanzatra una popolazione e un'altra e inoltrerisalire al momento esatto in cui si sonodivise dal momento che le mutazionigenetiche procedono a ritmi regolari. Laprima ramificazione dalla comuneradice africana risale a circa 90mila annifa, i due rami sono diventati 3 circa60mila anni fa e 5 tra i 45 e i 35 mila faperiodo in cui si sono differenziate traloro le razze europee, quelle asiatichedel nord . Il criterio adottato (daCavalli-Sforza) per individuari le attualirazze (africani, europei, asiatici delnord-est, asiatici del sud-est, aborigeni,abitanti di Nuova Guinea e pacifico)non si basa su nessuno dei trattisomatici tipici come il colore della pelleo dei capelli e più si risale nel tempo epiù le razze risultano diverse da quelledi oggi.

IL COLORE DELLA PELLE:

La distinzione in colorazioni estremecome il bianco e il nero deve essereavvenuta per adattamento ambientale apartire da una pelle bruna circa 10milaanni fa. La colorazione indica lapresenza di melanina che protegge lapelle dai danni dei raggi UVA e UVB .Questi raggi però non sono dannosi insenso assoluto perchè in dose adeguata èvitale per l'uomo in quanto aiuta lasintesi della vitamina D essenziale perl'assorbimento del calcio. Le carenze dacalcio sono senz'altro più gravi di unamoderata esposizione al sole ecomunque la colorazione rappresenta uncompromesso tra i due rischi. Lepoplazioni che vivono nelle zone

temperate assumono colorazioni diversea seconda delle stagioni. Le popolazioniche per motivi di temperatura devonovivere coperti e quindi non esposti airaggi devono sintetizzare la vitamina Din altro modo: olio di fegato di pesce ealtri cibi. Le popolazioni che invecevivono nell'entroterra devono rifornirsiin altro modo e cioè dal sole. Tuttavia ilcolore della pelle non corrispondeperfettamente alla latitudine ma anche aspinte culturali. Al nord quindi il rischiodi una carenza di vitamina D nellepopolazioni che non possono attingereai cibi del mare è stato superato tramiteuna selezione di individui di pelle moltochiara e quindi capace, anche in zonelimitate del corpo come il viso, disintetizzare la vitamina tramite il sole(da qui la caratteristica colorazionearrossata delle guance).La cultura ha poi favorito l'immaginedel "bianco" al nord e viceversa del"nero" al sud del mondo favorendo unapreferenza dei genitori verso questicolori sinonimi di sana e robustacostituzione.

L'ARRETRATEZZA DELL'AFRICA:

Nel 500 d.C. i regni dell'AfricaOccidentale erano allo stesso livello diquelli europei tranne che per alcuniaspetti tecnologici data la presenza deldeserto che aveva tagliato fuori quelleregioni dalle invenzioni delle civiltàmediterranee diffuse dai romani. In unsecondo periodo anche l'influenza arabafu impedita. Il bacino mediterraneoiniziò poi ad espandersi nei trafficicommerciali in tutto il mondotrasformandosi in potenze marittimeconquistatrici: all'arrivo in africaoccidentale quindi la situazione fu lorofavorevole e iniziò una dominazione chedovette durare per almeno 500 anni.quando l'oro e altre risorse finirono sipassò al baratto di merce umana

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destinata alle piantagioni d'oltreoceano.Iniziarono i baratti tra armi e schiavi edi conseguenza le guerre tra tribù lerivalità, la divisione tra popolazioni equindi l'incapacità di opporsi a potenzepiù forti. Un'altro esempio sono ilGiappone e l'Indonesia molto simili peri livelli di cultura raggiunti fino al XVIsecolo ma mentre il secondo divennecolonia olandese e oggi paese povero earretrato il primo si opposestrenuamente all'occidente facendopenetrare solo ciò che serviva perdiventare potenze anche militari (testi dichimica, fabbricazioni tecnicche ecc.) efavorendo il Giappone così come loconosciamo.

LE RAZZE HANNOUN'INTELLIGENZA DIVERSA ?

E' difficile basarsi sul quoziented'intelligenza che per almeno un 20 %riflette in realtà differenze che traggonoorigine dall'ambiente culturale cioèdall'ambiente piuttosto che dalpatrimonio genetico. riguardo ai bianchie ai neri si potrebbe ad es. farli allevarerispettivamente da famiglie nere ebianche e vedere poi i QI ma anche quiriulterebbero determinanti i pregiudizidovuti al colore della pelle. Il punteggiopiù basso che si riscontra tra i neri degliUSA è dovuto allora ai secoli didominazione bianca, di discriminazione:le tosicodipendenze, la criminalità traqueste persone non dovute quindi adeficit intellettuali.

UN DIVERSO TIPO DI SELEZIONE.

La selezione agisce tramite ilpatrimonio gentico e le suetrasformazioni, il DNA, quando questetrasformazioni risultano vincenti esseentrano nel patreimonio genetico di tuttele generazioni che vengono dopo.Anche le culture in quanto insieme di

comportamenti e pensieri si selezionanoin modo da essere funzionali allasopravvivenza di una popolazione.Alcune tradizioni cioè offrono maggioresuccesso e per questo sono scelte peressere tramandate. Una volta peròraggiunto il decollo culturale unaselezione culturale basata sul successoriproduttivo non ha più ragione diesserci. Gran parte dei progressitecnologici o culturali odierni si basanosu altri criteri di selezione anzi alcuneusanze (ad es. la contraccezione) vannoin senso esattamente opposto. Si puòdire anzi che il tasso di successoriproduttivo legato ad una usanzaaumenta o domoniuisce a seconda deibenefici che essa comporta. Un aumentodella progenie non è dovuta ad es.un'irrefrenabile voglia di figli ma perchèquesti garantiscono benessere nellafutura vita di anziani.

RESPIRARE:

L'aria sembra essere un bene gratuito,cioè senza costi in quanto più cheabbondante sulla terra. Allo stessomodo era considerata l'acqua un po ditempo fa cioè prima dell'urbanesimo edel problema dell'approvigionamentoidrico: l'inquinamento, il costosostenuto per abbatterlo, le spesedurante il tempo libero per allontanarsidallo smog sono in realtà dei costipesanti anche se indiretti e menovisibili.

MANGIARE

Quando si è ben nutriti il segnale dellafame è un avvertimento di un pericolofuturo più che immediato. In mancanzadi cibo un essere umano può, dopol'astinenza ingerire quantità enormi dicibo ma dopo aver raggiunto un livellomassimo si attesta al fabbisognopersonale fino a raggiungere il peso

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normale o quello d'origine. Si tratta diun "cibostato" che però non spiegacome mai, pur in presenza di condannesociale all'obesità per motivi di salute eestetici , una larga porzione dellapopolazione continui a rimanere insovrappeso e molte siano addiritturaobese. Nei tempi passati quindi sisuppone che fu la mancanza di cibo piùche il cibostato ad impedire che laspecie umana ingrassasse. Il ciboconsumato ma non necessario per unutilizzo immediato vieneimmagazzinato sotto forma di grasso,cioè una fonte di calori in previsione diun bisogno futuro. Chi si sottopone allediete si allena a trasformare in modosempre più efficiente il cibo ingerito incalorie. La capacità di trasformare ingrassi la quantità di energie eccedente siè selezionata nel tempo di pari passoall'evoluzione dell'uomo che dovevaperiodicamente sopravvivere in periodidi carestia alimentare. Una voltaterminata, come ancora avviene inalcune popolazioni africane il ciboingerito nel periodo successivo èsovrabbondante rispetto al fabbisognocalorico: spesso si tratta di banchettirituali. Siccome durante la carestia lacrescità corporea cessa dalle linee diHARRIS nei resti fossili umani si puòrisalire ai periodi di siccità e in cheperiodo della vita dell'individuo sonostati subiti. Le "veneri" grasse ritrovatein molti siti archeologici non indicanoche esistessero donne così grasse masemplicemente che esse erano veneratein quanto simbolo della fertilità vistoche le donne più "grasse" delle altreavevano maggiori chance disopravvivere alle carastie e di mettere almondo dei figli.

PERCHE' INGRASSIAMO:

Mentre un tempo erano le fasce poverea correre il rischio di morire di fame ora

la situazione si è invertita e questecorrono il rischio di ingrassare adismisura. L'ignoranza delle dinamichenutritive, di come si ingrassa e dei dannicardiovascolari, porta i ceti poveri anutrirsi male e ingrassare anche perchèil cibo è prevalentemente quello piùricco di zucchero e amidi cioè quelli piùeconomici rispetto a carne o pesce. Lecalori oggi costano molto poco e ilgrasso è sinonimo di fallimento epovertà.

GUSTI INNATI:

Oltre all'aria e all'acqua l'uomo deveingerire altre 41 sostanze chimiche cioèsostanze nutritive fondamentali: dalglucosio, agli aminoacidi, carboidrati egrassi più alcuni cereali e fibre nondigeribili. la selezione naturale ci haquindi messo in grado di sopravviveretramite un'alimentazione variegata almassimo in modo da non dipenderecome alcuni animali da una sola specieanimale o vegetale e rischiare cosìl'estinzione. Pur essendo onnivoripossediamo però delle preferenze findalla nascita come ad esempiol'avversione ai gusti aspri, piccanti omolto salati che in natura corrispondonopoi a specie animali o vegetali velenosi.Contro queste tendenze innatedeterminate dalla selezione naturale sioppongono delle scelte dovute allaselezione culturale che propongonogustispesso molto piccanti o acidi come lojogurt e il latte acido che traggonoorigine dall'intolleranza al lattesemplice. A livello innato abbiamo unapreferenza per i cibi dolci che in naturahanno difeso gli uomini da sostanzepotenzialmente velenose . Con lozucchero a livello industriale l'uomo hapotuto poi disporre di grandi quantità diglucosio facilmente ingeribili. Lozucchero poi disciolto in bevande comcaffè o tè è un potente ricostituente. La

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preferenza per il dolce non è però unfattore unicamente innato tanto è veroche se non si fosse abbinato ad altresostanze "tiramisù" come caffè o tè o senon fosse stato stato anche moltocalorico non si sarebbe diffuso solo peril suo sapore. Oggi, pur in presenza dimolti milioni di obesi, di carie e didiabete lo zucchero è ancoramoltodiffuso perchè ha un'intera industriadietro basata su di esso e tuttavia moltepersone preferiscono gustare molti cibisenza la presenza di dolcificanti: quandosaranno la maggioranza un giorno ibambini cresceranno con il disgusto delsapore dolce.

GUSTI ACQUISITI:

In molti casi alcuni gusti rispondono adesigenze pratiche di tipo alimentare, insituazioni naturali definite. Questientrano poi nella cultura di un popolo.La predilezione per i gusti piccantirisalirebbe ad es. al fatto che ilpeperoncino o latre sostanze piccantirisolvono il problema dei gas intestinalinelle popolazioni che fanno molto usodi legumi al posto della carne. Potendomangiare poco a causa della povertà e dicondizioni di vita stentate ilpeperoncino stimola le ghiandolesalivarie e provoca una sensazione disazietà. L'avversione ai cibi come gliinsetti o i vermi mangiati in altre culturerisale unicamente a scelte alimentari cheall'origine si sono basate su una sceltaconveniente tra diverse fonti proteiche.La caccia o l'allevamento di animali digrossa taglia nei recinti è stata cosìfavorita rispetto a vermi o insetti eviceversa in altre situazioni ambientali.Il divieto di carne di maiale ad esempiorisale in parte alla non convenienza nelsuo allevamento rispetto agli ovini e aibovini nel caso delle popolazionimediorientali: richiedono infatti moltaombra, acqua e poi non possono trainare

gli aratri. Molte altre tradizioni traggonoorigine da questo compromesso tral'animale come fonte di trazione o altriservizi e come fonte di proteine. (E' ilcaso dell'India dove conviene mantenrein vita fino all'età avanzata le vacchepiuttosto che macellarle: il letame èfonte di energia perchè è bruciato percucinare o fertilizzante nei campi, illatte è fonte alimentare, l'animale in sè èun trattore nei campi. I costi sono moltobassi perchè spesso mangia ai bordidelle strade o si nutre di avanzi. Nelneolitico invece la vacca eraampiamente mangiata e solo conl'urbanizzazione e la crescitademografica rurale e urbana non potèpiù essere utilizzata sia come fonte dicibo che per la trazione nei campi. Latrazione divenne un bene preziosoperchè occorreva mettere a colturamolte terre perciò non divennero untabù, un animale disprezzato come ilmaiale in medioriente ma sacro etutelato in ogni modo. I bramini che untempo erano quelli addetti alla loromacellazione rituale divennero poi i piùstrenui difensori anche contro ladiffusione di un'industria della carne. Iltabù di non mangiare carne di vacca nondiminuisce la capacità del sistemaeconomico indiano di produrre cibo perla vita delle popolazioni. L'apparenteabbondanza di vacche che si vede neicentri urbani in realtà nasconde unacostante necessità di vacche nellecampagne dove devono essere almeno 2per ogni agricoltore. Anche quelledecrepite quindi hanno un valore e dopoaver vagato per i centri urbani o nelleperiferie cibandosi nelle zone limitrofeo nei rifiuti ritornano alle rispettivestalle. Il mtreo di giudizio del valoreproduttivo dei bovini indiani non deveallora seguire criteri occidentali. Ancheselezionando bovini in numero minorema più grandi e efficienti si porrebbe ilproblema di come distribuirli tra i

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contadini. Il numero bovini-popolazionepoi non è dovuto al tabù dellamacellazione perchè in realtà hannomolti metodi indiretti di soppressione:in alcune regioni anche molto religioseinfatti vi sono più buoi che vacche.Iltabù impedisce poi che venganomacellate in periodi di carestia rendendoimpossibile la coltivazione dei campinei periodi delle piogge. Le proteinecomunque non mancano : provengonodal latte e dagli ovini.

I GENI:

La capacità di bere latte è differente indiverse parti del mondo a causa didifferenze genetiche. La capacità diprodurre lattasi, cioè l'enzima chepermette di scindere il lattosio insaccarosio e galattosio si perde con l'etàcreando poi intolleranza. Il lattosio èimportante anche per digerire il calcio,importantissimo per le ossa. Gli adultiposson procurarsi il calcio anche daaltre fonti come alcuni vegetali ma ilneonato no ed è per questo che il lattematerno è ricco di calcio. Anche lavitamina D è basilare per assorbire ilcalcio ma il neonato può ottenerla solodal sole perchè il latte materno ne èprivo. Il lattosio rimane dunque unostrumento importante per il neonato puressendo uno zucchero complesso. Illatte animale si è reso disponibile conl'allevamento a partire da 12 mila annifa e fin dall'inizio capirono che perdigerirlo meglio occorreva farlodiventare jogurt o formaggio (il lattosiodiventa galattosio e saccarosio) evitandoal corpo umano di dover produrre lattasiper poterlo bere e digerire. La perditaprogressiva di lattasi non fu una perditain termini di vantaggi riproduttivi inquanto la vitamina D e il calcio potevaessere assunto in altri modi tramite ilsole e i vegetali a foglia verde.Geneticamente questa mancanza si è

tramandata fino a noi nelle popolazionimediorientali, indiane , ebrei ecc. Glieuropei invece si sono selezionatigeneticamente con la capacità diprodurre lattasi: la vitamina D dai pesci,il sole o i vegetali a foglia verde,quando mancano rendonoindispensabile questa capacità. In Indiaad esempio, quando si cominciò adallevare i bovini, il latte divenne unelemento importante nella cucina manon essendo l'unica fonte di calciopreferivano bere jogurt o latte acido. Lalattasi è quindi assente popolazioniadulte in misura molto maggiorerispetto all'europa. Anche i cinesi hannoquesta caratteristica ma il fatto checonsiderano il latte disgustoso non èdovuto solo al fatto che non riescono adigerirlo: se avessero allevato animalida latte e consumato latte acido o jogurtavrebbero sopperito alla mancanza dilattasi. La causa sta allora nel fatto chenon hanno mai introdotto l'allevamentodi animali da latte: ciò è dovuto acostrizioni ambientali che si sonoriflesse poi nella cultura cinese. Questasi basa sullo scambio con le popolazionilimitrofe per procurarsi animali da tiroper le coltivazioni. Non c'era necessitàdi allevarli in proprio per cui non c'eranemmeno il latte. L'India invece eradivisa dalle popolazioni che praticavanola pastorizia da alte catene montuose edoveva quindi allevare i bovini in "casa"dove come i maiali in Cina svolgevanoanche la funzione di spazzini. In India siusa in cucina il latte e il burro, in Cina ilgrasso di maiale.

IL PIACERE SESSUALE:

Come la fame esso è un potente stimoloall'azione dell'uomo e quindi svolge unruolo nella selezione di determinate

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forme culturali. Vi è una strettasomiglianza tra il piacere sessuale e ledroghe psicotrope e anche se non siingerisce nulla l'analogia c'è in quanto ilcorpo umano è in grado di crearsi dasolo le sostenza chimiche euforiche. Nelcervello c'è una sostanza, l'encefalina,che stimola i gli stessi recettori neuralidel cervello su cui agisce anche l'eroinae altri neurotrasmettitori. A livelloendogeno abbiamo una sostanza simileper funzione agli oppiacei, cioè leendorfine. A livello artificiale è diffcileriprodurre lo stimolo prodotto da questesostanze . Data la potenza di questo tipodi stimolazione piacevole la selezionenaturale ha fatto in modo che questopiacere risultasse intermittente e solodietro stimolazione degli organiriproduttivi proprio perchè altrimentisarebbe prevalente rispetto allo stimolodella fame o della sete. D'altra partenessun essere vivente utilizza cosìfrequentemente i propri organi genitali,del resto proporzionalmente moltogrossi rispetto al resto del corpo, comel'uomo che culturalmente si è evolutosganciando il piacere sessuale dallariproduzione.

Nella donna, facendo tutti i calcoli suiperiodi fecondi, sulle capacità vitalidello spermatozoo, il periodo fertile siriduce a circa tre giorni nell'arco dei 28giorni del ciclo mestruale. Anche moltialtri mammiferi hanno questelimitazioni ma sopperiscono emettendotutta una serie di messaggi visivi,chimici per "avvisare" il maschio che siè fertili. Negli scimpanzè ad es. lafemmina attrae con dei rigonfiamenti ilmaggior numero possibile di maschi checompetono non aggressivamente tra loronelle fome tipiche ma in base a chiriesce a fecondare più femmine cioè chiha i testicoli più grossi e lo sperma piùpotente. I gorilla invece creano degliharem esclusivi e quindi le femmine

non hanno necessità di attrarre tantimaschi e bastano semplici segnali visivianche poco vistosi. Negli scimpanzèpigmei vi è il massimo dellapromiscuità femminile : più maschifecondano la stessa femmina ma non c'èun periodo preciso durante l'anno perchèil rigonfiamento, cioè il segnale difertilità, c'è costantemente. Gli organigenitali maschili e femminili sonomolto grandi rispetto al corpo eentrambi hanno rapporti con lo stessosesso. La competizione si basa sulladisponibilità di sperma e quindi non sitratta di pratiche legate allacompetizione fisica tra dominante-subordinato. Questa specie ha quindiscisso il rapporto copulazione-ovulazione come l'uomo trariproduzione-copulazione. Anche l'uomo adotta il metododell'accoppiamento frequente e non solodurante l'ovulazione per ottenere unvantaggio riproduttivo e non si basa sein minima parte a fattori ormonali ovisivi periodici. Alcune indagini hannoanche evidenziato che il pensiero delsesso è frequentissimo. Il motivo diquesto comportamento può essere ilvantaggio offerto dallo stimolo che essocomporta ad una sempre maggiorecooperazione tra maschi e femmine chepoi si traduce in una collaborazionecostante per la ricerca del cibo o ladifesa e altri servizi reciproci.

I SENI PROMINENTI DELLEDONNE:

Essi funzionano come stimolo continuoper gli uomini e non soltanto durantel'ovulazione come alcuni scimpanzè. Adifferenza dei primati sono questeghiandole ad essere grosse proprioperchè sono più visibili nella stazioneeretta. Il rigonfiamento poi è associatoal successo riproduttivo degli esemplaricol seno più grosso: i maschi di

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conseguenza si sono selezionati con unapredilezione per questa caratteristica.Nell'uomo però sono molto forti lecomponenti culturali per cui a periodialterni risultano attraenti ora un senopiccolo ora uno molto grosso e così via.allo stesso modo non è il mostrare ilseno ad eccitare ma può essere proprioil nasconderlo a metà.

DARE E AVERE:

Fin dall'inizio dell'ominazione vi fu unoscambio tra maschio e femmina trasesso e cibo. Uno scambio che sirafforza nel tempo cementando ilrapporto e creando all'interno dei gruppila prima forma di famiglia comeistituzione. La capacità di generalizzareil concetto di scambio a qualsiasi tipo dibene o servizio all'interno dellacomunità e fra più individui fu possibilegrazie allo sviluppo della memoria utilenel caso di una dilazione nel tempotrascorso tra il dare e l'avere,dell'attenzione, ecc. Per la nascita diistituzioni e di rapporti di scambio piùcomplessi occorre invece aspettare lanascita del linguaggio, un elementocapace di formalizzare nel tempo idiritti e i doveri impliciti in ognisituazione di scambio.

L'ACCOPPIAMENTO DEGLIOMINIDI:

Alcune teorie vorrebbero l'uomo e ladonna uniti in famiglie monogame, conrapporti sessuali frontali che rafforzanoil legame ed offrono al tempo stessoun'adeguata cura dei figli. La mongamiaè invece da considerare solo una delletante forme possibili di convivenza: lemotivazioni culturali delle diverseforme di relazioni sono dettate a lorovolta da motivi pratici legati al luogo incui si vive. Poligamia, poliandria,poliginia, monogamia sono modelli

validi in determinati contesti perchèoffrono ciascuno la loro soluzione piùefficacie di sopravvivenza. La poligamiaad es. esiste laddove c'è abbondanza diterra ma scarsità di manodopera per cuimolte mogli e molti figli aggiungonoricchezza all'uomo . Spesso questomodello è stato adottato in momenti digrande espansione in territori pocoabitati (ad es. i mormoni durante lacolonizzazione dello UTAH) perstabilire un controllo su un vastoterritorio. All'opposto la poliandria si èsviluppata in condizioni di scarsitàambientali per cui più fratelli eranodisposti a condividere una stessa donnapur di lmitare il numero degli eredi. Lamonogamia è invece in una situazioneitermedia. Del resto non c'è unapredisposizione genetica per nessuna diqueste forme tanto è vero che da noi puressendoci la monogamia in realtàassistiamo a forme di poligamiaindiretta dovuta all'adutlerio, ai divorzi,ecc. Attualmente si sta sviluppandovelocemente in tutto il mondo lapoliandria cioè tanti uomini per unadonna. Anche lo stereotipo della donnaa casa che cura le faccende domestiche eil maschio che esce per procacciarsi ilcibo è falso. Attualmente vediamo chemolte competizioni atletiche vedono undivario minimo tra uomini e donne chesarebbe impossibile se in passato la suavita fosse stata legata esclusivamentealle quattro mura domestiche.

I GENI E L'INCESTO:

Ci sono motivazioni culturali bendefinite riguardo alla condannadell'incesto che tra l'altro assume gravitàdiverse a seconda che esso si verifichitra padre e figlia, madre e figlio o trafratelli e sorelle. Non c'è unapredisposizione genetica, una repulsionenaturale e quindi una selezione naturaleche l'ha prodotta ma una selezione

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culturale basata sulla convenienza omeno di determinati scambi. Lamotivazione secondo cui questo tipo dirapporti è stato col tempo condannatoperchè comporta uno svantaggioriproduttivo (figli deformi o nati male)ovunque riconosciuto e quindi nonselezionato culturalmente mageneticamente, non funziona. Unacaratteristica culturale conveniente puòessere tramandata, inventata ereinventata più volte e comunque lacondanna non è poi così diffusa : neiregni egiziani, Inca e altri eraampiamente diffuso. Considerando ilperdurare di pratiche incestuosenonostante le severe condanne non sipuò dire che c'è un'inclinazione a nonfare incesto. Altre teorie ipotizzanoinvece che ci può essere mancanzainnata di attrazione tra fratelli e sorellenel caso in cui esi siano cresciutiinsieme durante l'infanzia a strettocontatto fisico. Anche queste hannocome presupposto che la nascita di figlideformi o morti oppure la perdita didiversità genetica che comporta unapeggiore resistenza alle malattie o arischi ambientali nuovi, abbia portatoalla condanna innata dell'incesto .Questo però non è vero perchè ad es.nelle piccole società pre-agricole dovela deformità dei neonati non è accettata,anche se gli accoppiamenti avvengonotra parenti , alla fine si vede che i genidifettosi gradualmente scompaiono. Per difendere quella teoria si porta comeesempio l'usanza detta "adotta una figlia- sposa una sorella" presso gli abitanti diTaiwan. E' una forma di matrimonio incui i genitori, molto anziani adottanouna bambina con l'intenzione dieducarla ad essere devota al propriofiglio anche perchè dopo il matrimoniodovranno convivere tutti insieme. Sidice allora che questo tipo di matrimoniè ad alto indice di divorzi e di adulteri.Non si considera però il fatto che

quresto matrimonio è socialmenteconsiderato umiliante per gli sposi, ditipo inferiore rispetto agli altri: senzaquesto atteggiamento della società forseil comportamento dopo il matrimoniosarebbe diverso. Non si tratterebbeinfatti di indifferenza sessuale ma dirisentimento e delusione provata per ilfatto di sentirsi coppia di rangoinferiore. Un altro esempio riguarda i/leragazzi/e vissuti insieme fino all'età di 6anni nei kibbutz che non mostrerebberoattrazione sessuale reciproca. Dalmomento che dopo la vita nel kibbutz igiovani sono arruolati per lungo temponell'esercito e si mescolano con tantialtri giovani, la probabilità che coloroche hanno vissuto per sei anni neikibbutz e in particolare nello stessokibbutz e con la stessa età (di solitoinvece c'è una differenza di circa 3 annitra uomo e donna) si incontrino e sisposino è statisticamente bassa. Ma ilfatto che nonostante questo alcunecoppie siano fra queste dimostra che lateoria non è valida.

IL MITO DEL GRANDE TABU':

L'incesto quindi è un tabù selezionatosiculturalmente e non geneticamente: ades. in alcune tribù di cacciatori-racc.esso esiste non perchè si pensa allaprole successiva ma perchè accoppiarsiall'interno e quindi la mancanza discambi con altre tribù basati sulloscambio di donne contro merci-servizirisulterebbe fatale per la lorosopravvivenza. La collaborazione conpopolazioni vicine è essenziale e lapresenza di parenti nelle fila deipotenziali "nemici" vicini riduce di fattol'utilizzo della guerra per dirimere lecontroversie tra tribù diverse.L'esogamia è allora un'esigenza praticanon una predisposizione innata.L'incesto in quanto ritardo nellerelazioni di scambio è quindi

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disapprovato: la perdita di una persona ècompensato dall'arrivo di un'altra dallatribù accanto ma l'interruzione di questoscambio può essere fatale. Anche nellesocietà complesse, dopo l'introduzionedella vita agricola, la condanna hacontinuato per il vantaggio chel'esogamia permette durante le fasi dellecoltivazioni che richiedono moltebraccia: quando si è imparentati è piùfacile reperirle. I legami formano poidelle alleanza o dei patti di nonaggressione che limitano i conflitti tragruppi che hanno al loro interno irispettivi parenti . L'incesto padre-figliae madre-figlio sono poi destabilizzantidell'armonia familiare. Quello madre-figlio lo è in modo particolare perchè siconsidera la madre e il figlio come duesoggetti che fanno il "doppio gioco".Quello tra padre e figlia , per il fattoche l'adulterio maschile è menocondannato risulta meno grave. Inultimo figura quello tra fratello e sorellache in alcuni stati è stato addiritturadepenalizzato e nelle classi elitarieampiamente diffuso anche perchè nonentra in conflitto con le regoledell'adulterio marito-moglie.

IL MITO DELLA PROCREAZIONEOBBLIGATORIA:

Anche la procreazione non è unatendenza innata basta pensare a tutte leforme di contraccezione o di abortodiretto e indiretto adottate findall'antichità che di fatto hanno separatoil sesso dalla riproduzione. La madrenemmeno ha una tendenza innata aprocreare e ad allevare e proteggere ifigli. Quindi il comportamento non èselezionato per aumentare il successoriproduttivo ma per soddisfare bisogniche possono al contrario portare indirezione opposta. Il fatto che l'abortodiretto fosse meno usato di oggi èdovuto alla pericolosità per la madre

delle vecchie pratiche (calci sullapancia, schiacciamento, intrugli vari daingerire, ecc.), si preferiva allora quelloindiretto, lasciando morire quello cheveniva considerato (per autoconvizioneo mascheramento a sè stesse delle lorovere intenzioni) il figlio destinato allamorte perchè meno adatto e più deboledegli altri. Questo riceveva diconseguenza meno cure perchèoccorreva prediligere gli altri fratelli maproprio per questo morivano nel primoanni di vita. La morte di questo figlionon porta con sè particolare dolore.Nelle società preindustriali queste mortirappresentavano circa il 50/70 % di tuttele morti entro il 1 anno. Oltre a questooccorre dire che queste morti hanno unadifferenza tra maschi efemmine aseconda dell'importanza atrtribuita alruolo del maschio in società. L'infanticidio è diffuso sia in oriente chein Europa dove però per ovviare alleleggi penali ricorrevano in modomassiccio a quello indiretto come la"copertura" cioè il coprire con le coperteil bambino mentre dormiva fino alla sua"accidentale" morte per soffocamento ol'affidamento ad una balia pocopremurosa che chiedeva poco inpagamento ma assicurava untrattamento negativo al bambino finoalla sua morte sicura per mancanza dicure adeguate. Altra soluzione è ilbrefotrofio dove nel secolo scorso lecondizioni di vita portavano anche lì amorte sicura, fino all'80/90 % dei casi.Nelle società in cui avviene questo ilneonato è come il feto cioè una non-persona: in ognuna di quelle culture visono rituali simili che simboleggianol'entrata del bambino nell'età adultaprima della quale non si è nulla.L'infanticidio avveniva sempre inquell'intervallo. Quando nasceva ilfiglio (ad es. in Giappone) non ci sicongratulava mai con i genitori primadella cerimonia di iniziazione proprio

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perchè non si sapeva con certezza chefine avrebbe fatto il bambino. Ora non c'è più , nelle societàindustriali, la percezione dell'utilità deifigli in famiglia ma in molte altreculture i figli sono un sostegno basilaredell'economia domestica. Secondoalcuni studi , in Bangladesh , i figlicominciano a produrre più di quantoconsumano già dall'età di 12 anni. Inepoche passate i figli aumentavano diimportanza mano a mano che i genitoriinvecchiavano e non potevano portareavanti attività come la caccia , laraccolta ecc. Nel momento in cui i figlicominciavano a consumare più diquanto producevano occorreva fare unaltro figlio. In considerazione del fattoche nei paesi come l'Indi c'è un altotasso di mortalità infantile, i genitorimettono al mondo un numero di figliche è proporzionale a questo tasso. Ilnumero dei figli tende quindi a superarequello "normale" o ideale per le proprienecessità . Ponendo 3 il numero idealeper una coppia facilemnte essa arriva a4 o più proprio perchè sanno che uno diloro potrebbe morire entro il primo annodi vita: non usano quindi metodicontraccettivi fino a quando non sonoarrivati a 4 o 5 figli. La riduzione dellamortalità infantile non comporta quindiproporzionalmente un aumento dellapopolazione perchè figli più sani indurràa fermarsi al numero ideale. Il tasso dicrescita comunque non si ferma fino aquando non cambiano anche altri fattori.Nelle terre dove l'agricoltura richiedenotevole forza fisica vengono prediletti ifigli maschi per ottenere i quali èinevitabile andare "a vuoto" con alcunefiglie femmine (se se ne vogliono 2 èfacile arrivare ad un totale di 5 figli). InGiappone ad es. al tempo della societàagricola l'ideale era avere in media 2figli , 1 maschio e 1 femmina che sipreferiva nascessa per prima in modo dafare da "mamma" al fratellino che

avrebbe sostituito poi il padre soloquando questi era anziano. Se ilmaschio nasceva per primo potevanonascere nel tempo delle rivalità colpadre dovuta a impazienza. Un elemento che potrebbe ridurre lacrescita demografica , oltre al valore omeno attribuito ad un figlio in più neicampi, può essere il maggiore vantaggioeconomico offerto dal mandarlo ascuola per fare un mestiere impiegatizio.I tassi demografici dei paesi del 3mondo assomigliano molto a quellodelle minoranze etniche e razziali piùpovere all'interno dei paesiindustrializzati. Negli USA ad es. averepiù figli permette a una donna povera diusufruire di una sovvenzione statale equindi di poter vivere meglio rispetto aduna senza figli. Inoltre già in tenera etàessi contribuiscono all'economiadomestica con lavori part-time,furtarelli, droga ecc. e alla difesa dellamadre da ladri e rapinatori . In quellasocietà, dove si muore facilmente peromicidio , le madri devono come inIndia superare il numero "ideale".

FALLIMENTO RIPRODUTTIVO:

Con 'idustrializzazione il numeroeccessivo è diventato addirittura unostacolo per il mantenimento di unostile di vita generlamente migliorato.Prima di potersi mantenere da solo edeventualmente poter essere d'aiuto aigenitori quando questi saranno vecchipassa molto tempo e i genitori devonoinvestire molto denaro (scuole,università, preparazione professionale,ecc.): tutto questo è determinato dalpassaggio da un'economia basata sullaproduzione di merci ad una di servizi einformazioni. Nel momento dellamassima fecondità i giovani non sipreoccupano di procreare ma spendonoper studiare, per beni di consumo,viaggi ecc. ; questo è quindi in

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controtendenza rispetto alla teoriadell'innata tendenza a procreare. Latendenza è addirittura opposta cioè chiha più mezzi per allevare eventuali figline ha addirittura di meno dei cetipoveri: si preferisce avere una secondacasa, una seconda macchina piuttostoche un secondo figlio.Un'altra motivaziomne ad avere pochifigli può essere quella di non disperdereil proprio patrimonio o benefici/stili divita raggiunti. In India ad es. le classiaristocratiche ricorrevanosistematicamente all'infanticidio inquanto la selezione culturale ha portatoall'affermarsi di un comportamento chepermetteva ai maschi di avere tanti figlida numerose concubine ,nessuno deiquali poteva costituire un pericolo pereventuali rivendicazioni ereditarie. Nelcaso delle figlie invece, i figli maschi daloro generati potevano creare moltiproblemi in futuro con le richiesteereditarie. Si evitava così il rischio delladispersione eccessiva delle ricchezze edel potere. Dal punto di vista biologicoinvece, cioè quello del maggiorsuccesso riproduttivo, si è detto chequesto era dovuto al fatto che una figliapiù di 12 gravidanze non poteva averementre un maschio ne poteva averequanti ne voleva attraverso numeroseconcubine. Data la ricchezza dellefamiglie in questione il successoriproduttivo era possibile ancheaccettando in famiglia i figli delleproprie figlie senza difficoltà per il loromantenimento.

Un altro metodo per non disperderepotere e ricchezze era quello della dotecon cui le famiglie delle spose offrivanoa quelle dei mariti prima del matrimoniodei beni per l'acquisto del diritto diproprietà sulle terre che sarebberospettate alle mogli in modo da evitareogni controversia futura. In India lariluttanza a pagare la dote ha portato in

molte regioni ad un aumento dei casi diinfanticidio di neonati femmine.

IL BISOGNO DI ESSERE AMATI:

Facendo un discorso strettamenteeconomico , le spese che oggi occorronoper allevare un figlio almeno fino ai 18anni e garantirgli un futuro non sarannomai ripagate. C'è quindi qualcosa in piùe in particolare il bisognoPSICOFISICO di ricevere affetto. Unbisogno che fa dimenticare tutte lesofferenze, le incomprensiponi e leingratitudini : è il bisogno di essereamati. L'aspettativa dei genitori diessere ricambiati in qualche modo èculturalmente determinata ed è la mollache spinge ad avere un figlio così comel'obbligo di essere un "buon padre" ouna "buona madre". Queste convinzionisono incrementate anche dall'esistenzadi una società improntataall'individualismo e dal fatto che in unasocietà simile le coppie sperano dicementare il loro rapporto grazieall'incentivo di essere genitori.

PERCHE' L'OMOSESSUALITA':

L'omosessualità è molto diffusa in tuttoil mondo. In alcune parti èistituzionalizzata svolgendo un ruolodeterminato anche di prestigio, in altre èufficialmente condannata (soprattutto sesi tratta di donne) ma ugualmentepraticata. Ciò dimostra che l'uomo non ègeneticamente portato per l'uno o l'altrosesso nè che la pratica sessuale in unperiodo della vita dimostri unadeformazione innata che precluda daldesiderio della donna per i restantianni. Anche se è vero che in minimapercentuale alcuni squilibri ormonalicomportano pratiche omosessuali èanche vero che la maggior parte di esseè determinata culturalmente. Del restoanche alcuni primati come gli

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scimpanzè pigmei, molto similiall'uomo, si stimolano tra appartenentiallo stesso sesso pur avendo rapportimolto intensi anche con l'altro sesso. Ilcomportamento orientato all'altro sessoè in realtà il frutto di secoli didisapprovazione sociale, di condanne eoggi anche di malattie a trasmissionesessuale. Unica caratteristica umanainnata è quella di separare il sesso e ilpiacere sessuale dalla procreazione :questa capacità culturale si riflette anchenell'omosessualità che è anchemultiforme.

OMOSESSUALITA' MASCHILE:

Si pensa sempre agli omosessualieffeminati ma storicamente è verol'esatto contrario. Molti comportamentisessuali istituzionalizzati avvenivanonegli ambienti militari (come nelle città-stato della Grecia) dove i guerrieri piùanziani introducevano i giovani all'artedella guerra in cambio di favori sessuali.In alcune popolazioni africane,nell'esercito permanente avvenivano deiveri e propri matrimoni tra anzianiguerrieri e ragazzi-moglie. Raggiunta lamaturità i ragazzi-mogli si sposavano.In altre tribù il rapporto era legato alvalore atrtribuito allo sperma: il liquidoseminale, una volta adulti poteva ancheessere usato per procreare ma senzaabusi in quanto il seme non andavasprecato in quel modo. E' il liquidoseminale secondo loro che ci permettedi essere uomini di essere nutriti e insostanza di esistere e essere nutriti: ladonna ha quindi un ruolo marginale. Imaschi formano quindi stirpi moltounite, addestrate alla rudezza deicomportamenti, al coraggio , alla forza.Nell'antica Grecia l'omosessualità inminima parte era diffusa anche negliambienti intellettuali in quanto per laconcezione che si aveva della donna, ilrapporto con il maschio (il discepolo)

ofrriva anche un rapporto intellettuale,un'elevazione spirituale che la donnanon poteva dare. In larga maggioranzaperò l'omosessualità era legata allacondizione di inferiorità e disfruttamento in cui versavano i cetisubalterni, gli schiavi, i prigionieri ecc.Anche nelle altre civiltà avveniva lostesso (Persia, Cina, ecc.) ad opera dianaloghe classi aristocratiche odominanti. La caratteristica comune ècomunque quella che l'omosessualitànon è legata ad un'immagine diperversione o di devianza ma èassolutamente normale, non patologico.In alcune tribù è anzi consutudinecomune essere bisessualioccasionalmente o almeno in un periododella vita. Un' altra distinzione va fattatra penetrante e penetrato: nella nostracultura la distinzione è evidente e poneil secondo in una posizione molto piùnegativa del primo che in un certo sensoè più tollerato in quanto rispetta in partei canoni di mascolinità dominante, cioè"così virili da poterlo fare anche con ifinocchi senza essere per questo degliomosessuali".Tra i nativi americani e tante altreculture (come nei rituali afro-brasilianidetti macumba) i penetrati acquisisconoanzi una condizione a metà tra l'uomo ela donna che li rende molto rispettabili.Distaccati dal mondo, sonoregolarmente consultati per dei consigli,delle previsioni o per svolgere alcuni ritireligiosi. I berdache ad es. si vestonoda donna e si "offrono" ai guerrieriparticolarmente valorosi. A volte siaffiancano alle vere mogli svolgendolavori femminili e aiutando in moltimodi la famiglia. Per un guerrieroandare con un berdache non èdisonorevole o poco maschile. Anche inIndia ci sono dei "non-uomini/non-donna" molto rispettati gli hijira unavera e propria comunità in cui perentrarne a far parte occorre sottoporsi

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alla castrazione. Si vestono da donna, sidepilano ecc. : non tutti peròacquisiscono posizioni elevate. Glihijira possono darsi alla prostituzione ochiedere l'elemosina. Quando nasce unbambino l'hijira è convocato perinfondere fertilità al neonato, unacerimoni effettuata con una danza cheserve a propiziarsi fertilità e benessereanche per la famiglia. Nelle cultureoccidentali l'omosessualità non èistituzionalizzata ma è condannata invari modi, anche giuridicamente fino apoco tempo fa. Essendo però unfenomeno ineliminabile e comunquemolto diffuso, devono vivere in ungruppi chiusi, quasi delle caste o dellespecie di gruppi etnici. Tra l'altro chi haun rapporto con un omosessuale vieneautomaticamente etichettato comeomosessuale , al contrario di quantoavviene in altre culture. Questo fattonasce dalla necessità per una società dievere bambini indipendentemente dalfatto che gli adulti possono anche farnea meno. L'omosessualità, come altreforme di rapporti non riproduttivi sonoquindi un pericolo per una società chepassa da un'economia agricola ad unaindustriale che per vari motivi (ad es.quello della speranza di esserericambiati in affetto dal bambino in unasocietà individualistica e aggressiva) habisogno di bambini.

OMOSESSUALITA' FEMMINILE:

In questo ambito gli esempi sono poconumerosi, per tutta una serie dielementi:

- le donne non hanno quasi mai fattoparte di organizzazioni militari, chenecessitano di gruppi uniti tra loro.- nel caso della Grecia, alle donne eraprecluso l'ingresso nei circoli filosofici equindi all'"apprendistato omosessuale".- le donne sono svantaggiate in ogni

attività per il semplice fatto di essereostacolate in quanto donne: fareaccettare i loro casi di omosessualitàdiventa più difficile così come è piùdifficile che emergano alla luce del solee quindi che possano essere studiati.

I casi più conosciuti di omosessualitàistituzionalizzata rigaurdano donne chevivono in gruppi dove i maschi devonoemigrare in creca di lavoro. Ad es. ilcaso delle mummy-baby game insudafrica: le donne più anzianeaccolgono giovani donne ricevendoaffetto e sostegno morale e dando incambio una parte del denaro del propriomarito. Le altre occasioni ruotanointorno ai comportamenti assuntinell'adolescenza quando è frequente chegiovani ragazze si riuniscano tra loroper particare giochi erotici o comunquevi siano momenti di promiscuità comenel caso dei kung. Qui le giovani donneusano imparare e provare in gruppotecniche sessuali nuove con altre donneprima di sposarsi. Altra occasione è ilmatrimonio poligamo nei quali a causadel disinteresse del marito per alcunedonne è frequente il rapporto lesbico.

Le difficoltà ad emergere come realtàistituzionalita è ancora più difficile cheper le comunità di gay maschi in quantogli ostacoli provengono proprio daquesti oltre che dal movimentofemminista. Infatti l'uomo è fin dapiccolo abituato e spinto ad imporre lapropria personalità in modo da farsilargo nella società. Le donne non hannopotere economico e spesso il loro ruoloè costretto all'interno delle muradomestiche. Altro elemento di ostacoloderiva dal fatto che l'omosessualitàfemminile demolisce l'immagine delladonna come oggetto di desideriosessuale ad escluivo uso del maschio.

SPERMATOZOO CONTRO OVULO:

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Secondo alcune teorie madchi efemmine avrebbero diverse strategiesessuali e quindi modelli dicomportamento e di pensiero diversi traloro. La strategia delle donne alla finedovrebbe imporre un comportamentoselettivo riguardo al partner e la cura deifigli, per l'uomo invece sarebbeindispensabile accoppiarsi il maggiornumero di volte possibile con donnesempre diverse senza pensiero per lepossibili nascite. La donna infatti èriproduttivamente limitata: ha un soloovulo al mese da fecondare e un numerofisso e limitato da gestire per tutta lavita feconda. Una volta incinte nonpossono evere altri bambini perparecchio tempo per cui è il maschio,portatore di milioni di spermatozoi, adevere il vantaggio riproduttivo migliorese si accoppia con più donne. Donna euomo vorrebbero quindi cose diverse daun rapporto sessuale: la donna affetto,sostegno, ecc. l'uomo invece la libertà dicambiare come e quando vuole.Ossrvando le femmine di scimpanzèpigmeo si vede però che maschi efemmine sono entrambi spinti aricrecare il soddisfacimento sessuale. Ledonne inoltre hanno la capacità diprovare più orgasmi in successionerispetto all'uomo: è un fatto che vaquindi contro il concetto della donna-pudica. In molte parti del mondo è delresto diffusa la poliandria o averenumerosi amanti, soprattutto dove c'èpovertà. Le donne riceverebbero da piùmariti l'occorrente per vivere in cambiodi prestazioni sessuali. Le donne però aldi fuori di queste scelte obbligate, sesono lasciate libere sono per naturaportate a ricercare il piacere come equalnto l'uomo solo che ancora adessovige il doppio standard per cui all'uomosi perdona molto di più. Un fattofisiologico comunque c'è : la fatica, ilrischio e il dolore di sopportare le

gravidanze per cui nelle società dovesono poco utilizzate le tecnichecontraccettive questo è un freno. Il frenoculturale e la disapprovazione socialelegata alla supremazia maschile sonoquindi determinanti. Malinowski, studiando i costumisessuali di alcune tribù della polinesiascoprì che la condanna di costumifemminili troppo disinibiti era simile aquella esercitata sui giovani ma non permotivi morali quanto per lo scarsorendimento sessuale. Le donne eranoportate ad avere più rapporti per nottecon uomini diversi ma usavano lamassima discrezione. Sempre inpolinesia la Mead scoprì poi che peralcune donne l'amore non era tanto unpresupposto del rapporto sessualequanto un premio successivo a rapportoavvenuto sempre che questo fossesoddisfacente per la donna. Il rappoortosessuale è per queste donne un dono didio anche più uomini possono fornirepiù doni utili al sostentamento delladonna. Non è però l'uinco motivoperchè nel caso di insoddisfazionesessuale il rapporto era troncato: ildesiderio era quindi ai primi posti.

GLI UOMINI SONO PIU'AGGRESSIVI DELLE DONNE ?

Alla base di tutto ci sarebbe una diversaconcentrazione di testosterone nelsangue ma questo non spiuega comemai fra gli uomini più aggressivi dellastoria figurano molti castrati. Oltre tuttosi è visto che la quantità è maggiore unavolta che è avvenuto l'atto aggressivo enon prima. Gli esperimenti sui primatidimostrano che con lo sviluppo dellacorteccia cerebrale gli influssi ormonalisul comportamento non si annullanoma quantomento passano in secondipiano. Del resto se le circostanze dellavita lo impongono una femmina puòessere più aggressiva di un maschio così

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come è vero il contrario. Questo si puòvedere nelle nostre cultureindustrializzate dove uomo e donnaassumono spesso gli stessi impegni dirsponsabilità e gli stessi ruoli. Si è vistoallora che le donne in carriera hanno unlivello di testosterone più elevato dellecasalinghe: questo però spiega moltopoco perchè può voler dire sia che iltestosterone è indispensabile perraggiungere certe posizioni, sia chehanno quel livello perchè svolgonofunzioni di responsabilità. Ma ilcambiamento generalizzato dallacampagna all'industria in cui la donna èpassata da un ruolo di casalinga aquello di operaia o impiegata o managernon può spiegarsi con un aumento ditestosterone nel sangue.

MASCHIACCI E MASCHI DOPO I 12ANNI:

Sempre riguardo al testosterone nelsangue si è visto che vi è un'influenzatra questo livello e lo sviluppo futurodel feto . La modifica sarebbe a livellodella parte maschile del cervellodeterminando nel maschio unapropensione all'agressività e nellafemmina un comportamento damaschio, oltre che alla comparsa di unclitoride ingrossato. L'aspetto ormonaleè però solo uno degli elementi in giocoperchè può contare molto invece il fattoche la madre non allevi la propria figliacome se fosse una femmina normale.Oltre a trattarle come maschi le madritendono a crearsi delle aspettative dicomportamento tipiche del maschiopiuttosto che di una figlia femmina.Secondo altre teorie lamascolinizzazione avverrebe durante lapubertà attraverso l'educazione: unmaschio geneticamente tale ma diaspetto femminile perchè ha livelli ditestosterone bassi verrebbe allevatocome se fosse una femmina. Quando in

pubertà il livello si ristabilisce ilmaschio diventerebbe un maschio a tuttigli effetti nonostanti anni di educazione,di aspettative e comportamenti al"femminile" da parte dei genitori edell'ambiente. Il dubbio è però se in queicasi le madri e l'ambiente avvesseroveramente uno sforzo per considerarlifemmine e non maschi considerandol'ambiente incentrato sulla supremaziamaschile: i genitori probabilmente eincosciamente fanno tutti gli sforzi perallevarli e considerarli come maschi enon come femminuccie. Questo quindinon vuol dire che c'è una supremaziadell'ormone sull'educazione masemplicemente che i comportamentidegli adolescenti si adeguano a secondadella corrispondenza o meno traanatomia e comportamento definitadalla cultura prevalente.

INTELLIGENZA MASCHILE EFEMMINILE, MENTE

MATEMATICA E SENSORIALE

La grandezza del cervello è in relazionealle dimensioni del corpo: secondoqueste proporzioni quello della donna èmediamente più grosso di quellodell'uomo. Alcune teorie vorrebberodimostrare che uomo e donnapossiedono intelligenze di diversanatura per cui l'uomo ad es. sarebbe piùportato per la matematica. In questericerche non si tiene contodell'ambiente familiare , degli stimoliricevuti , cioè di di tutti quei fattori checoncorrono a formare l'immagine di sèche ha il bambino e quindi a fargliscegliere una possibile carriera. Inquesto modo si trascura il fatto che pertradizione la matematica è associata almaschio: l'ambiente, il padre chegeneralmente aiuta i figli nei compiti dimatematica, gli orientamenti scolastici,tutto concorre a dimostrare che lamatematica non è materia per le donne.

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Tutto questo avviene spesso in un'etàmolto delicata per le scelte future perchèsi è molto influenzati dalle pressioni aconformarsi ad un ruolo ocomportamento che sia ritenuto da tuttiidoneo. Le differenze deriverebbero peraltri dalle due parti del cervello: lasinistra è quella del linguaggio e dellefunzioni verbali, la destra è deputataalle immagini, alle associazioni spazialitra oggetti. Quindi espressione verbalecontro pensiero matematico: la donnaavrebbe più predisposizione per laprima perchè ha l'emisfero sinistro piùsviluppato. Tuttavia in ciascun emisferovi sono funzioni che sono tipicamenteassociate da tutte le culture allafemminilità e viceversa. Ritornando agliesperimenti fatti con test attitudinalirisulterebbe che il successo nel pensieromatematico è di 4 a 1 per gli uomini.Anche se il rapporto fosse di 2 a 1perchè si suppone che intervenganofattori genetici legati al sesso ciò nonspiega il rapporto di 9 a 1 di donne cheintraprendono la profesione nel campodella matematica . Il punto sta alloranella supremazia maschile sulla donna:l'udito femminile ad es. sarebbe piùsensibile e duraturo di quello maschilee tuttavia nelle orchestre vediamo moltipiù uomini che donne così come neigrandi ristoranti gli "chef" sono quasisempre uomini. Quindi è errato provarea livello genetico ciò che invece traeorigine da comportamenti socialmenteacquisiti. I geni poer spiegare lestrategie riprodutive diverse tra uominie donne, o le differenze tra emisfericerebrali per le tendenze innate,andrebbero invece messi da parte perconcentrarsi sulle differenze fisiche,innegabili e tangibili e sulle differenzeche queste hanno determinato nei ruolisessuali culturalmente selezionati.

SESSO , CACCIA E CAPACITA' DIUCCIDERE

Le differenze fisiche e le prestazioniatletiche (che nelle fasi precedenti alparto e durante l'allattamento subisonodelle drastiche riduzioni) sonoinnegabili: appena dopo il decolloculturale è quindi avvenuto che le donnerestavano a casa a svolgere vari compititra cui l'allevasmento dei figli e i maschiandassero a caccia di grandi animali emaneggiassero armi che potevanoall'occorrenza essere usate contro altretribù. La caccia di animali piccoli o laraccolta di frutta e tuberi fatta dalledonne era comunque altrettantoessenziale se si considera che la dieta sibasa solo in minima parte sulla cacciagrossa.Questa divisione che si riscontratuttora tra i cacciatori raccoglitoriportava uomo e donna su un pianoparitario. Ciononostante anche in questetribù egualitarie l'uomo ha unaposizione superiore sia per le carichepubbliche ricoperte sia quando c'è dadirimere una controversia. Nel bambinopoi l'immagine del padre (che spessopunisce fisicamente la moglie) èassociata all'autorità e quella dellamadre all'amore. L'uomo poi fin dapiccolo è allenato all'uso e allafabbricazione delle armi: si tratta di unmonopolio che dà molto potereall'uomo. Durante i conflitti bellici lasubalternità della donna si aggrava:la sopravvivenza è affidata all'uomo e ledecisioni importanti, quindi, sono presesempre dagli uomini e non dalle donneche tra l'altro se restano incinta sono ungrave impedimento oltre che pericolo.La superiorità fisica ha selezionatoculturalmente l'uomo come cacciatore equindi anche come guerriero : fin dapiccolo è abituato ad essere coraggiosoe forte. Nelle popolazioni di guerrierila subalternità aumenta e aumenta anchela violenza fatta alle donne quando

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disobbediscono ad alcune regole. Inalcune poplazioni le incursioni deinemici sono così frequenti chel'allenamento alla guerra dei maschidiventa l'attività principale. Le donnedegli Yanomano ad es. sono date insposa già prima della nascita oscambiate (date in sposa ad un secondomarito) in cambio di favoriAttualmente il ruolo delle donne incampo militare è stato possibile anchegrazie alle ridotte dimensioni delle armida guerra impiegate che non richiedonocome una volta forza fisica. In nuova guinea - papaua la subalterntiàè ancora maggiore: tramite il ritualeNama che è un rito di iniziazione deimaschi. La donna viene colpita ad unagamba per dimostrare la superioritàdell'uomoe inseguito deve svolgere peril resto della sua vita i lavori più pesanti.

LE GUERRE:

Sicuramente c'è una parte innata diaggressività ma l'origine delle guerre stanella competizione per il possesso dellerisorse (terre, foreste, selvaggina, ecc.)da cui dipende l'esistenza di unapopolazione. Le pressione demogreficacreata dalla mancanza di efficientimezzi di prevenzione delle nascite , losfruttamento eccessivo o unacombinazione dei due fattori inducevaalla regolazione dello squilibrio tramitela guerra che permetteva di otteneremaggiore terra e di ridurreviolentemente la popolazione vicina.Quindi le carenze di cibo improvviseportano quasi sempre al conflitto tratribù vicine con una frequenzanotevolmente superiore a quella deinostri giorni. Ma la regolazione dellepressione demografica non si puòrisolvere solo con la guerra perchè nelgiro di pochi decenni il livello siripresenta come in origine: Gli altrimezzi di controllo della popolazione

come ad es. l'aborto diretto o indiretto,e l'infanticidio sono sempre necessari :anzi la guerra è proprio lo stimoloprincipale dell'infanticidio femmminilein quanto una società di guerrieri habisogno di maschi. La guerra quindi èun valido correttore ma solo in modoindiretto in quanto sviluppa una culturaandrocentrica: il controllo dellapopolazione si ottiene in modo efficaceriducendo il numero delle femmine piùche dei maschi (ottenibile con lapoligamia). Guerra, infanticidio,astinenza sessuale, sono comunquemezzi molto "costosi" scelti solo pernecessità. Entrano in gioco solo quandolo sforzo per procurarsi del cibo diventaeccessivo rispetto ai risultati ottenuti. Lapressione demografica si misura prorpioin relazione alla frequenza di questepratiche più che sugli aspetti esterioridella malnutrizione.

CARNE, NOCI E CANNIBALI:

Un esempio di cannibalismo dovuto allapressione demografica ci viene dagliaborigeni australiani del Queensland.Nell'ambiente in cui vivevano, cioè laforesta pluviale, la carenza di carne eraricorrente e soprattutto di quella grassadelle grandi prede, i raccolti di noci omandorle ricche di calorie era troppoaleatorio: uccidere e mangiare unadonna o un bambino (con carni piùricche di grasso) della tribù vicina erauna soluzione molto costosa epericolosa ma necessaria. Era necessrioanche perchè tutte le altre tecniche perridurre la pressione demografica eranogià in uso: allattamento prolungato (chetra l'altro comporta carenza alimentarianche mortali per il bambino), astinenzasessuale, infanticidio.

LA CARNE GRASSA:

Pur essendo onnivori gli uomini danno

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grande importanza al consumo e alloscambio di carne e prodotti di origineanimale ma non per motivi genetici.Questa prefernza è dovuta ai nostriprocessi digestivi. La carne è importanteperchè:- è fonte di aminoacidi essenziali- contiene vitamine importanti- contiene grassi importantissimi per iltrasporto delle vitamine A, D, E e K.

Quando si è in debito di energia se siingerisce della carne magra le proteinein essa contenute sono trasformate inenergia: per poterle inveceeconomizzare il segreto stanell'abbinarle a fonti di calorie come lapasta, il pane o il riso. Il metodo piùefficiente è comunque la carne grassaperchè il grasso ha molto più poterecalorico. Il vanatggio è anche dato dallafacilità di accumulazione: se si devonoavere riserve di grasso per i periodi dicarestia attraverso gli amidi, il processodigestivo di immagazzinamento non èefficiente perchè si perdono per stradamolte calorie. Se la fonte di riserva è giàun grasso allora la perdita è minima. La carne può essere allora un buonmotivo per combattere.

GUERRA PER LA SELVAGGINA:

Nelle foreste pluviali la predilezione peri rari animali di grande taglia è dovutaall'enorme dispendio di energie perottenere le fonti tipiche di proteine egrassi quali i vermi, gli insetti, ecc.Cacciare animali è molto difficileperchè spesso occorre fare giorni egiorni di cammino . Ma la scarsità diselvaggina non è all'origine degli scontritra tribù . Gli Yanomano ad es. nonsembrano mal nutriti in proteine etuttavia praticano l'infanticidiofemminile e la guerra. Essere coraggiosiin guerra e catturare mogli o avereprestigio e quindi più mogli e più

successo riproduttivo non è anchequesta una spiegazione: non si spiegainfatti l'alto tasso di infanticidiofemminle. Nello sforzo di ottenere dallaforesta una dieta nutriente hannoraggiunto il livello critico dellariduzione dei profitti e quindi sonosottoposti alla pressione demografica. Questa pressione può esistere anchepresso popolazioni che allevano animalie coltivano la terra se però la densitàsupera un certo livello: la bellicositàpuò anche qui essere notevole. I Papuaad es. praticano il taglia e brucia persfruttare il potere fetilizzante delleceneri e poter coltivare. Ma la densitàdella popolazione non permette diaspettare che gli alberi ricrescano equindi si passa ad un altro terrenoimpoverendo così le risorse.Aumentanole praterie e le lotte per accaparrrarsi piùterre da coltivare. Nel caso dei Papua isegni visibili delle carenze alimentarisono visibili ed indicano che la presionedemografica è al massimo. Chi soffresono soprattutto le donne e i bambiniperchè gli uomini drtengono il monpoliosul consumo della carne di maiale. Lapressione è quindi maggiore che tra gliYanomano in quanto il guadagno dellecoltivazioni di patata dolce edell'allevamento dei maiali non ripaga lascomparse della foresta e degli animaliselvatici.