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Amministrazione Provinciale d i Siena - Assessorato alla Cultura

La Musica e la Bibbia

Att i del Convegno Intemazionale d i Studi promosso da Biblia

e dall'Accademia Musicale Chigiana Siena 24 - 26 agosto 1990

a cura di Pasquale Troia

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GARAMOND

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Copyright 1 9 9 2 by Garamond Via Quint ino Sella, 41 - 00187 Roma. Tel. ( O 6 ) 488.21.10 Propriet letteraria riservata. Printed i n Italy.

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I d ir i t t i d i traduzione, d i memorizzazione elettronica, d i riproduzione e d i adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i micro f i lm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutt i i paesi.

Gl i esempi musicali r iportati nel testo sono stati elaborati elettronicamente con i l software H B Music Engraver^" su computer Apple* Macintosh* da GARAMOND Editoria Musicale Elettronica - Roma.

Pellicole CAPITAL - Pomezia (Roma)

Finito di stampare per conto della GARAMOND Editrice nel mese di luglio 1992 dalla PUBBLIPRINT SERVICE s.n.c. - Roma Via Salemi, 7 - Tel. 06/20.31.165

25 agosto, pomeriggio cripta della Basilica di San Domenico

MUSICA DALLA BIBBIA? Brevi considerazioni per future ricerche ;

^ - PierAngelo SEQUERI * teologo, musicista

1. L'estetico toma d i moda nel campo del pensiero colto\a la seriet della sua ripresa - che appunto gl i deve assegnare una importanza non stagionale - minacciata da qualche eccesso d i confidenza che rende l'estetico u n tema d i troppo "facile" consenso. "Le cose belle - invece - sono di f f ic i l i " dice l 'antico f i -losofo (Platone, Ippia Maggiore, 304c).

Le insidie d i questa ripresa possono essere riassunte alla breve: l'estetico r i -mane assimilato, nel sapere sociale pi diffuso, con i l piacevole, con l 'orna-mentale, con i l patetico. Le figure hanno i loro superlativi (l 'eccitante, i l grazio-so, i l commovente). I l bel lo vive oggi in questa costellazione d i significati l'effi-mera condizione d i ci che eccedente: che significa, in definitiva, superfluo. Sicch appare assai difficile l ' impresa d i ridare alle qualit estetiche dell'espe-rienza l'importanza che si deve riconoscere a ci che ci consente d i afferrare un senso decisivo per l'esistenza^.

' Vice Prefetto della Biblioteca Ambrosiana. Docente di Teologia Fondamentale alla Facolt Teo-logica Settentrionale a Milano. cofondatore nel 1982 del "Laboratorio di Musicologia Applicata",

^, -una libera associazione dedicata alla ricerca ed allo sviluppo dei valori formativi e delle poten-zialit educative inerenti all'esperienza musicale-. Pubblica contributi teologici e musicali origina-

& li: // teologico e il musicale, in "Teologia" 10(1985) 307-338; Una teologia del "sacro in musica", ..> in Rivista Liturgica 1A\99>1) 453-466; Musica, teologia, liturgia, in Studia Patavina 1 (1991)1-35;

La Musa che la grazia, in Teologia 15(1990) 104-129 (su // musicale e il teologico nei prolego- meni all'estetica teologica di H. U. voti Balthasar}, Il fascinans del sacro: estetica e teologia I (pr

manuscripto); //fascinans del sacro: estetica e teologia //(stampato in proprio) in collaborazione ^ con A. Torno, ha pubblicato Divertimenti per Dio. Mozart e i teologi, PIEMME, Casale Monferrato

(Al) 1991 Significativamente presente in convegni e congressi, ha pubblicato e sono state eseguite molte sue composizioni su temi religiosi e prevalentemente biblici: L'insopportabile silenzio di Dio, cantata-oratorio su libro di Giobbe per soli coro e orchestra, testo e musica di P.A. Sequeri; Maranath, cantata oratorio sulla visione dell'Apocalisse.

1 H.G. GADAMER, Attualit del bello, Genova 1986; H. KtlNG, Arte e problema del senso, Queri-niana, Brescia 1988; S. GIVONE, Storia dell'estetica, Bari 1988 (un'ampia ed eccellente bibliog-rafia ragionata a cura di F. VERCEIXONE)

2 S. ZECCHI, i o te//pzz, Milano 1990. . .vw

318 PIERANGELO SEQUERI

Pi radicalmente per, la questione posta dalla "marginalit" civile e religio-sa dell'estetico (la quale - n o n ci si i l luda - pu convivere benissimo con ogni enfasi sociale ed ecclesiastica sulla importanza culturale e spirituale della "grande arte") perfettamente simmetrica al problema sollevato dagli esiti del-la sua pretesa d i "autonomia". I n altri termini , quando i l bel lo si raccolse e si esaur nella grande "opera" d i una soggettivit "geniale", propr io allora le ope-re dell'estetico si radunarono ai margini dell 'operare quot id iano del l 'uomo. Identificate semplicemente come eccezione, esse f in irono per confermare la regola della loro normale estraneit alla vita vissuta. Coltivate come p u r i segni d i una coscienza "singolare", dissuasero dal ricercare nella coscienza ind iv i -duale e collettiva i s imbol i del l 'umano "comune" che i n esse venivano alla l u -ce^

Sino a quando Kierkegaard, folgorato dalla seriet della gestione morale e religiosa che i n gioco nelle intenzioni e nelle opere d i ogni singolo essere umano, mise un'ipoteca ancora non riscattata sul l ' impulso alla dissipazione dello spirito che la cura dell'estetico produce. ,*,

Identif icandone simbolicamente propr io la figura musicale con i l tr ionfo della sensualit: particolarmente pericoloso, precisamente perch abitato dal fascino seduttivo dell ' intelligenza. La musica, che ormai diventata opera raffi-nata del pensiero n o n meno che dell 'artigianato, qu i l'astuzia suprema del ser-pente. La sensualit evocata dal musicale ha u n travestimento perfetto: nessun altra arte capace d i rappresentare i l puro tr ionfo del sensibile simulando la massima vicinanza con l 'elemento immateriale e spirituale della coscienza'*.

V' allora insanabile distanza - anzi inimicizia - fra i l "caso serio" dell'esi-stenza e i l "gioco pericoloso" dell'arte? Si deve dunque scegliere tra i due? Con-cedersi al secondo con cattiva coscienza, trattenendosi dietro i pretestuosi con-f in i dell 'uti le e del dilettevole; oppure dedicarsi al p r imo con ottusa tecnica, fa-cendo ci che doveroso e giusto, della bellezza sia quel che sia?

2. La ricerca dedicata alla necessit d i una radicale ripresa della questione inerente al "gioco serio" dell'estetico ha pi d i u n argomento per interessarsi a fondo del rapporto fra la vicenda musicale e la tradizione biblica. Purch, r i -percorrendo a ritroso i l f i lo rosso che collega g l i it inerari della cantillatio mo-nastica e della chanson trobadorica, de l l 'mno confessante e del Lied affettuo-so, della salmodia responsoriale e dell 'aria col da capo, siolasci istruire dallo sfondo unitario in mo l t i m o d i emergente della mousike originaria. Dove ap-punto la demarcazione delle forme si scioglie nell 'evidenza d i sotterranei lega-mi , perch la parola e i l r i tmo, i l suono e l'idea, la melodia e la prosodia, l 'uma-

3 M. PECKHAM, Oltre la vistone tttigica. La ricerca dell'identit nel secolo diciannovesimo, Mila-no 1965. J. LEVINSON, Music, Art, and Metaphysics. Essays in Philosophical Aesthetics, Cornell Univertsity Press, Ithaca and London 1990.

4 V. MELCHIORRE, Arte ed esistenza, Firenze 1956; ID., Eticit dell'arte e senso dell'essere, Milano 1986.

LA MUSICA E LA BIBBIA 319

na "vcx:alit" e la mondana "consonanza" n o n avevano ancora patito la v io len-za d i una specialistica separazione. E "musica" significa i n pr imo luogo l ' int imo splendore d i tutto ci che ha r i tmo e forma, armonia e t imbro, disegno cosmi-co e risonanza interiore. Quando insomma la musica era l'esperienza e l'espressione d i una profonda "giustizia" dell'essere, dove l'esatta proporzione della Verit e i l libero gioco della Grazia n o n erano ancora irr imediabilmente scissi.

Se in questo orizzonte dell'estetico che si viene introdott i , e i n questo mo-do, allora la secolare tradizione biblica, cos avara d i determinazioni filosofiche e tecniche a proposito dell'estetico i n genere e del musicale in specie, appare capace d i istruire percorsi decisivi e d i lunga distanza. Gl i stessi de l resto che l'inconscio collettivo dell 'occidente ha d i fatto assimilato: svolgendone l ' inedita figura d i una "storia musicale" del tutto inimmaginabi le a pr ior i . Che p o i sol-tanto "una" - oggi appare definitivamente chiaro - delle molte storie possibil i .

Esplorare direttamente alla sorgente le figure simboliche del nesso pro fon-do e universale che lega l'esperienza religiosa con quella estetica; e compiere questa percorso seguendo il f i lo della interazione simbolica fra i l teologico e i l musicale nella tradizione dei l ibr i sacri dell 'ebraismo e del cristianesimo, dun -que operazione simbolica essa stessa. Essa infatti realizza l ' intenzione d i sot-trarsi creativamente alla deriva della storia del bel lo e del musicale (del resto non sono la filosofia e l'estetica dell 'occidente a parlare, da almeno u n secolo, del loro "esaurimento" nella "morte dell 'arte" e nella "fine della musica"?) l

Si tratta infine d i cercare nelle or ig ini storse della memoria - ben oltre i l cor-to respiro d i avanguardie volontaristicamente proiettate in u n futuro radical-mente alternativo - nuove costellazioni della storia ancora possibile. Nella tra-dizione del mito, le Muse sono figlie d i Zeus e d i Mnemosyne. del lo splendore creativo del d iv ino e dell'oscurit feconda della memoria: ch i perde la memo-ria, deve rimanere pr ivo anche dello splendore.

3. Musica nella Bibbia, musica con la Bibbia. Su questi aspetti del legame suggerito dall'assunto generale "Musica e Bibbia" abbiamo ascoltato evocazio-ni dense di prospettive, puntig l iosi tracciati analitici, suggestive divagazioni storiche. Abbiamo cos accumulato molte stimolazioni: che hanno certamente aperto al nostro desiderio d i sapere nuov i - e talora del tutt