LA DIVINA COMMEDIA - scuoleasso.gov.it · CANTO XXVI. DANTE SFOGA IL SUO SDEGNO CONTRO FIRENZE...

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LA DIVINA COMMEDIA CANTO XXVI

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LA DIVINA COMMEDIA

CANTO XXVI

DANTE SFOGA IL SUO

SDEGNO CONTRO

FIRENZE

“Godi Firenze,

poi che sé sì

grande che per mare e per terra batti l’ali, e per lo’

inferno tuo

nome si spande!”

DANTE SI SPOSTA IN UN

NUOVO CERCHIO

“E proseguendo la

solinga via, tra le

schegge e tra’ rocchi de lo scoglio lo pié

sanza la man non si spedia”

(qui Dante si sente “come”

Ulisse, ma non “uguale”)

DANTE ULISSE

Meta AldiláMeta Aldilá, con tragitto diverso

EsploratorePellegrino

Conoscenza sullo stesso piano della morale (in parallelo)

Conoscenza con separazione dalla morale

Intraprende il viaggio invitato da Dio

Intraprende il viaggio sfidando Dio

Umiltà del non sapere Arroganza di sapere

Viaggia verso il purgatorio attraversando l’Inferno per volontà di Dio

Viaggia verso il purgatorio per mare, ingannando i suoi uomini e andando contro Dio

Il viaggio si compie nel mondo infernale

Il viaggio si compie in uno spazio geografico «reale»

Viaggio folle se fosse solo.(Virgilio inviato da Dio a fargli da guida)

Viaggio folle

DANTE ULISSE

“Quante lucciole nella valle appaiono al contadinoche si riposa sulla collina nel tramonto estivo”

(Anche l’8ª bolgia–nel cerchio VIII risplendeva di tante piccole fiamme)

“E come il profeta Eliseo quando vide innalzarsi in

cielo il carro di Elia”

(Così si muovevano le fiamme per il fondo della bolgia)

DANTE OSSERVA E DOMANDA

“Dentro i fuochi ci sono le

anime dei dannati;

ciascuna di esse è avvolta dalla fiamma da cui è

bruciata.”

“Dopo averti ascoltato sono più sicuro di me, ma già

volevo domandarti: chi c’è in quella fiamma che si divide in due nella

parte superiore?”

Il loro essere celati da una fiamma sta a

rappresentare le vie e le arti nascoste che essi

utilizzarono in vita per perseguire i propri scopi e

l'ardore che li animò, incuranti delle conseguenze negative che il loro agire avrebbe

comportato sugli altri.

Queste anime fanno fatica a parlare perché essi

utilizzarono la loro eloquenza abilmente per raggiungere i propri obiettivi.

CONTRAPPASSO PER ANALOGIA

VIRGILIO RISPONDE ALLA DOMANDA DI DANTE

“In quella fiamma a due punte vengono Ulisse e

Diomede, uniti adesso nella punizione come nella vita

andarono insieme incontro all’ira divina”

DANTE PREGA VIRGILIO DI

PARLARE ALLE DUE ANIME DANNATE E VIRGILIO

ACCETTA.

VIRGILIO PARLA ALLE ANIME

“Non muovetevi, ma uno di voi due mi dica dove andò a morire

dopo aver perso la via”

ULISSE SI RIVELA RACCONTANDO LA SUA

STORIA.

“Quando me ne andai da Circe...”

“Allora iniziai un viaggio nel profondo mare occidentale

con una sola nave e un piccolo gruppo di uomini che

non mi abbandonò”

DISCORSO DI ULISSE AI

SUOI COMPAGNI

“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a

viver come bruti, MA per

seguire virtute e

canoscenza”

ULISSE CON QUESTO DISCORSO INCORAGGIA I

COMPAGNI A INTRAPRENDERE IL

VIAGGIO

ULISSE RIVELA LA SUA MORTE

“De la nova terra un turbo nacque e percosse del legno

il primo canto. Tre volte il fé girar con tutte l’acque a la

quarta levar la poppa in su e la prora ire in giù com’altrui

piacque, infin che ‘l mar fu sovra noi richiuso”

LA DIVINA COMMEDIA

CANTO XXVI