La conoscenza come “bene pubblico”: strumenti di raccolta e analisi delle informazioni
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ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di Ivrea Pinerolo Torino
CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA DI ENTI LOCALI
UNIVERSITA’ DI TORINO Facoltà di Economia
La conoscenza come “bene pubblico”:
strumenti di raccolta e analisi delle informazioni
sulla gestione
ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di Ivrea Pinerolo Torino
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UNIVERSITA’ DI TORINO Facoltà di Economia
La raccolta e la gestione delle informazioni: una visione strategica
• Le informazioni sulla gestione sono un patrimonio collettivo, culturale, sociale ed economico oltre che uno strumento di lavoro
• La raccolta delle informazioni implica il sostenimento di costi; questi costi possono essere interpretati come “investimenti”
• Gestire male le informazioni significa correre il rischio di far perdere efficacia ed efficienza all’azione amministrativa non si governa la trasformazione
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La raccolta e la gestione delle informazioni: di chi la responsabilità ?• la realizzazione degli obiettivi• la corretta ed economica gestione delle risorse pubbliche• l’imparzialità, il buon andamento, la trasparenza della pubblica
amministrazione
riguardano gli organi di governo, i responsabili delle strutture
… e il controllo di gestione
Tutti devono essere coinvolti (in base al ruolo ricoperto) nel processo di raccolta e gestione delle informazioni sulla gestione per pianificare per conoscere e controllare i risultati
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Il catalogo dei prodotti e degli indicatori del Comune di Torino
• Il primo obiettivo: individuare gli output della gestione: (i prodotti)
• Il secondo obiettivo: riflettere sulla misurazione degli aspetti più rilevanti di ciascuna attività ed individuare gli indicatori più appropriati
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Il processo di “costruzione” del catalogo
• 3 sessioni di lavoro (mediamente) con i responsabili di ciascuna unità organizzativa– Presentazione del progetto e definizione delle linee guida– Valutazione e perfezionamento della prima versione del
catalogo; verifica dei dati disponibili e dei miglioramenti necessari
– Validazione della versione finale del catalogo
• Un approccio “empirico” guidato: riflettere sulle variabili critiche al di là degli schemi
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Il catalogo prodotti-indicatori: criticità e fattori di successo
Criticità• I diversi “punti di vista”: quantità “prodotte”, effetti prodotti, qualità• Criteri di calcolo degli indicatori (chi fornisce che cosa)• Disponibilità dei dati
– Le “viste” su più livelli– Le “informazioni contabili”– La misurazione dei tempi di completamento di un processo
Fattori di successo• Esplicitazione, condivisione e gestione delle regole di calcolo• Aggiornamento continuo per adeguare il catalogo alla realtà e alle
necessità• La scomposizione degli indicatori su più livelli (“la dimensione”)• Avvio di progetti per la raccolta dei dati ritenuti necessari ove non
disponibili
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Il catalogo prodotti: utilizzi operativi
• Programmazione del bilancio e del piano degli obiettivi– Relazione Previsionale e Programmatica– PEG
• Rendicontazione dei risultati:– Relazione al conto consuntivo– Documentazione a supporto del referto del controllo di
gestione– Bilancio Sociale– Bilancio di Mandato
• Valutazione dei risultati (attenzione!)
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Esempio del catalogo prodotti-indicatori:
i servizi educativi
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Strumenti tecnologici a supporto della raccolta e della gestione delle informazioni sulla gestione: il datawarehouse comunale
• Un progetto nato nel 2003 in collaborazione con CSI Piemonte
• Obiettivo: identificare le informazioni rilevanti contenute negli applicativi gestionali e consentirne un utilizzo “condiviso” e “semplificato”
• La trasversalità “naturale e necessaria” di alcune informazioni:– Il territorio– I cittadini– Il personale
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L’architettura del Datawarehouse comunale della Città di Torino
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Datawarehouse comunale: alcune componenti realizzate
• Informazioni contabili per il controllo di gestione• Personale• Tributi (incrocio banche dati)• COSAP• Gestione verbali codici della strada • Graduatorie asili nido e scuole materne + consumo
pasti - divisione servizi educativi• Progetti e utenti servizi - divisione lavoro
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Datawarehouse comunale: punti di attenzione
• Occorre progettare con attenzione la tipologia dell’informazione che si desidera ottenere – modificare successivamente l’architettura è molto
complicato
• Valutare attentamente il grado di difficoltà nell’impiego degli strumenti per la realizzazione e la gestione del reporting– non tutto è (può) essere semplice
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Le informazioni sugli aspetti rilevanti di un’attività: il contributo del Progetto Qualità
• Il Progetto Qualità: dal 2006 una priorità del Comune di Torino
• Le sinergie con il Controllo di Gestione– Le analisi sui processi: che cosa deve essere tenuto sotto
controllo– Gli indicatori per la misurazione dei fattori critici– Gli obiettivi di miglioramento come elemento sostanziale del
PEG– La qualità dei servizi offerti come parte integrante del
sistema di valutazione dei risultati
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Il Progetto Qualità: il servizio di gestione della TARSU
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La raccolta e la gestione delle informazioni: un esempio di pianificazione e controllo della gestione di un servizio
• 2005: progettazione del nuovo capitolato per la gestione del servizio di lavanderia presso gli istituti di ricovero per anziani
• Le criticità:– La scelta dello strumento ottimale di gestione a fronte di molteplici
alternative• La raccolta delle informazioni sui costi del servizio• La valutazione degli effetti derivanti dalle diverse alternative possibili• L’individuazione degli strumenti di controllo dei consumi
• I soggetti coinvolti– Settore Anziani divisione Servizi Sociali
– Economato
– Controllo di gestione
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Fattori critici di successo
• L’analisi condivisa degli standard attraverso la comparazione di realtà omogenee
• La condivisione con i responsabili dei servizi– degli strumenti di raccolta e controllo delle informazioni– dei risultati progressivamente monitorati
• L’adeguamento progressivo (e controllato) degli standard individuati inizialmente
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I risultati del lavoro di pianificazione e controllo dei costi del servizio di lavanderia presso gli istituti di riposo per anziani
• Revisione delle modalità di acquisto• Miglioramento dell’organizzazione• Omogeneizzazione dei comportamenti• Risparmio sui costi di approvvigionamento e gestione
Scelta del modello di servizio “ottimale”
…ma anche: innovazione culturale nei processi di monitoraggio dei costi– uffici direttamente interessati alla gestione– uffici dell’economato
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Il controllo di gestione: uno sguardo verso il futuro
Da controllo di gestione……….
…..a consigliere sulla gestione
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DOV’E’ LA SAPIENZA CHE ABBIAMO SMARRITO NELLA CONOSCENZA E
DOV’E’ LA CONOSCENZA CHE ABBIAMO SMARRITO NELL’INFORMAZIONE ?
T.S. ELIOT