LA CONCILIAZIONE FAMIGLIA LAVORO · Bandi/premi: RSI, occupazione, legge 125, Amico della famiglia,...
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LA CONCILIAZIONE
FAMIGLIA LAVORO
Dott.ssa Erika Freschi
di VARIAZIONI s.r.l.
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CONCILIARE
VALORIZZARE LE
DIFFERENZE
PERSONALIZZARE
Trovare un EQUILIBRIO TRA TEMPI
DIVERSI
DEFINIRE LA CONCILIAZIONE
LE SOLUZIONI DEVONO ESSERE DINAMICHE E REVERSIBILI,
MODIFICABILI E RINEGOZIABILI AL VARIARE DELLE CONDIZIONI
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DEFINIRE LA CONCILIAZIONE
Contesti: lavoro sul mercato, lavoro di
cura, relazioni, tempo per sé
Benessere individuale ed organizzativo
Leve e strumenti: organizzazione, cultura, finanza,
servizi
Portatori di interesse: individui,
organizzazioni, istituzioni
DIMENSIONE INDIVIDUALE > CICLI DI
VITA
DIMENSIONE PROFESSION
ALE > PERCORSI DI
CARRIERA
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LA CONCILIAZIONE FAMIGLIA LAVORO: PER CHI?
COINCIDENZA e CONVERGENZA DI
INTERESSI ENTE PUBBLICO
AZIENDE / DATORI DI LAVORO
FAMIGLIE INDIVIDUI/LAVORATRICI/LA
VORATORI
ORGANISMI DI RAPPRESENTANZA
TERZO SETTORE/SERVIZI
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LA CONCILIAZIONE FAMIGLIA LAVORO: A QUALI BISOGNI
RISPONDE?
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QUINDI LA CONCILIAZIONE FAMIGLIA LAVORO è UNA
QUESTIONE PUBBLICA?
Se metà della popolazione femminile resta a casa non è più solo un problema di
ruolo sociale della donna e di emancipazione femminile, ma diventa un
problema di Pil, di mercato, di crescita economica del paese che, come
ci indica sempre più insistentemente l’Europa, è legato non solo alla
produttività, ma anche al tasso di occupazione generale.
(Isfol 2010)
La crescita generata dall’ingresso delle donne nel mondo del lavoro ha
rappresentato, secondo illustri economisti, il contributo maggiore alla crescita
dei paesi sviluppati dell’ultimo secolo.
(A. Casarico e P. Profeta, 2009)
L’aumento dell’occupazione femminile al 60% in Italia genererebbe un aumento
del Pil tra il 6,5% e il 9,2%.
(Zizza, 2008, cit. da A. Casarico e P. Profeta, 2009)
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Oggi in Italia se prima della nascita del figlio lavorano 59 donne su 100,
dopo la maternità ne continuano a lavorare solo 43, con un tasso di
abbandono pari al 27,1%. L’esigenza di cura è la motivazione
principale dell’abbandono del lavoro (90% dei casi)
(Rapporto Isfol 2009)
La maternità, la nascita del primo e ancor più del secondo figlio,
determinano in Italia un calo dell’occupazione femminile superiore
alla media Eu 27, ma soprattutto ben più elevata di quella dei paesi
più virtuosi. L’avere uno o due figli lascia pressoché invariato il
tasso di occupazione femminile in Olanda (-2,1% un figlio e -2,9%
due figli) e Francia (- 2,8% e -3,6%), mentre in Italia determina un
calo dell’occupazione del 6,8% nel caso di un figlio e
addirittura del 15,7% nel caso di due figli.
(Eurostat, Labour force survey 2008)
QUINDI LA CONCILIAZIONE FAMIGLIA LAVORO è UNA
QUESTIONE PUBBLICA?
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Scarto fra il numero medio dei figli avuti dagli intervistati, pari a
1,71, e il numero medio dei figli desiderati, pari a 2,13. Quali
sono le cause: l’avere avuto poche risorse economiche (soldi)
19,5%; tempo per conciliazione 8,9%; l’assenza di servizi per
l’infanzia (asili, ecc.) per lo 0,3%; la precarietà del lavoro per
l’1,5%; il posporre la nascita del figlio agli anni a venire per
l’11,7%; altre ‘motivazioni personali’ 57,8% dei casi.
(Rapporto 2009 del Centro Internazionale Studi Famiglia, indagine
campionaria.)
Circa i due terzi delle neo-mamme che abbandonano la propria
occupazione dichiarano di averlo scelto “volontariamente”, in
prevalenza per difficoltà a trovare il giusto equilibrio tra vita
familiare e lavorativa.
(Banca d’Italia, 2009)
QUINDI LA CONCILIAZIONE FAMIGLIA LAVORO è UNA
QUESTIONE PUBBLICA?
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La depressione post-parto colpisce da 50.000 a 75.000 neomamme
l’anno in Italia, con un costo sociale valutato in circa 500 milioni di
Euro in 12 mesi.
(Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, 2010)
In Italia è molto più alto rispetto al resto d’Europa il numero di famiglie
dove lavora solo l’uomo (37,2%, contro una media Eu del 24,9%)
(dati EU 2007) cosa che espone maggiormente la famiglia al rischio
povertà.
In Italia, essere disoccupata ha un forte effetto negativo sulla
probabilità di avere un figlio.
(Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, “Determinanti sociali e
culturali della maternità”, 2010)
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QUESTIONE PUBBLICA?
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IL QUADRO NORMATIVO A LIVELLO NAZIONALE
NAZ.
Accordo Sacconi
7.03.11 L. 183/10, art. 46
Italia 2020
1.12.09
Dlgs 198/06
Dlgs 151/01
L. 53/2000
L. 285/97
L. 104/92
Legge-quadro per l'assistenza,
l'integrazione sociale e i diritti
delle persone handicappate
Istituisce un fondo
nazionale per la
realizzazione di interventi
a favore dell’infanzia e
dell’adolescenza
Promuove l’equilibrio dei
tempi di lavoro, di cura, di
formazione e di relazione
finanziamenti ex ART. 9
Testo unico delle disposizioni legislative
in materia di tutela e sostegno della
maternità e della paternità
Codice delle pari opportunità
tra uomo e donna (modificato
dal Decreto legislativo 25
gennaio 2010, n. 5)
Programma di azioni
per l’inclusione delle
donne nel mercato
del lavoro
Intesa Conciliazione 29.04.2010
“Collegato lavoro”
Azioni a sostegno delle politiche di conciliazione
tra famiglia e lavoro
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QUALI STRUMENTI PER LA CONCILIAZIONE FAMIGLIA
LAVORO?
CULTURA ORGANIZZAZ
IONE DEL LAVORO
MISURE FISCALI E
FINANZIARIE SERVIZI
FIN
AN
ZIA
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TI P
UB
BLI
CI E
PR
IVA
TI
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GLI STRUMENTI A SUPPORTO DELLE AZIENDE
Art.9 legge 53
Bandi/premi: RSI, occupazione,
legge 125, Amico della famiglia,
premio imprese in-pari, ecc.
Altri strumenti: fondi
interprofessionali, risorse proprie,
ecc.
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L’azienda Il
territorio
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2007
SOTTOSCRIZIONE PRIMO ACCORDO QUADRO LOCALE
2007-2009
CANDIDATURA 26 PROGETTI AZIENDALI ART.9 LEGGE 53/2000
(tra cui ASL MN)
2008
PROTOCOLLO INTESA PROVINCIA –CCIA
sportello informativo art.9
2008-2009 PROGETTO AZIENDA TERRITORIO SERVIZI
COMUNI ALTO MANTOVANO
2008 PRESENTAZIONE
MODELLO MANTOVA AL SEMINARIO ROMA
SPORTELLI INFORMATIVI
CIF – UNCOM - CONFINDUSTRIA
SCAMBIO BUONE PRATICHE CON ALTRE PROVINCE E SEMINARI
INFORMATIVI
FEBBR. 2010
REGIONE LOMBARDIA: CONCILIAZIONE NELLA
PROGRAMMAZIONE CON L’APPROVAZIONE DELLA SCHEDA AQST
AGOSTO 2010
DGR 381/2010 DI RECEPIMENTO
DELL’INTESA STATO-REGIONI PER FAVORIRE
LA CONCILIAZIONE
NOVEMBRE 2010
FIRMA DELL’ACCORDO DI COLLABORAZIONE
TERRITORIALE PER LA RETE PER LA
CONCILIAZIONE DI MANTOVA
GIUGNO 2011 PRESENTAZIONE DEL PIANO TERRITORIALE
PER LA CONCILIAZIONE
2011
PRESENTAZIONE DI 20 PROGETTI AZIENDALI ART.9 LEGGE 53/2000
UN ESEMPIO CONCRETO: IL MODELLO MANTOVA
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Intesa Conciliazione 2010 – Regioni e Dipartimento p.o.
Stanziamenti territoriali e scelta misure da realizzare a livello regionale
Attivazione processi locali (Ruolo ASL): ACCORDI e PIANI territoriali per la conciliazione
Tavoli politici + Tavoli tecnici + Coordinamento e assistenza tecnica regionale
Processi locali partecipati > azioni sperimentali (voucher maternità/paternità/aziende, bandi rete di imprese, …)
UN ESEMPIO CONCRETO: REGIONE LOMBARDIA
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COINVOLGERE LE AZIENDE
Portare il tema della conciliazione famiglia-
lavoro nei luoghi/processi/progetti
già attivi in ambito economico
Avvicinare le imprese ai luoghi/processi/progetti
che fino a ieri riguardavano solo la
sfera sociale
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IL PERCORSO DA INTRAPRENDERE
GO
VE
RN
AN
CE
IV _ Piano di intervento e strategie. Formalizzazione accordi. Avvio sperimentazioni pilota.
III _ Ipotesi di intervento, individuazione risorse e definizione ruolo degli attori territoriali.
II _ Raccolta e analisi dei dati sul contesto locale.
Discussione e analisi dei bisogni.
I _ Inquadramento della conciliazione famiglia-lavoro
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE