La cittadinanza digitale

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"La cittadinanza digitale" (Edizioni della Sera, 2010) di Gianluigi Cogo, si concentra sui nuovi stili di vita indotti dalle tecnologie, cerca le radici del nuovo umanesimo digitale in quelle più tradizionali dell’umanesimo culturale, analizza le nuove forme di partecipazione e di democrazia digitale, mette sotto la lente di un “ microscopio critico” le azioni di eGovernment e ne stimola un ripensamento in prospettiva 2.0, attingendo a piene mani dal web sociale e dai paradigmi che questo fenomeno sta esaltando.

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2NUOVI MEDIA

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Gianluigi Cogo

La cittadinanza digitaleNuove opportunità tra diritti e doveri

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© 2010, Edizioni della Sera di Giovinazzo StefanoPrima edizione: maggio 2010ISBN 978-88-904730-3-600148, RomaTel. 320.4126622www.edizionidellasera.com

Proprietà letteraria ed artistica riservataTutti i diritti riservatiProgetto grafico: Elisa Bonfadini

Immagini interne tratte da: wikimedia.comNote tratte da: Wikipedia

Foto autore di: Francesco Lodolo

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A mio padre

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Information Access, Video & Geospatial: la proposta di Scube New Media nel Cloud

“Computing is turning into a utility”. La ormai famosa frase di Nicholas Carr riassume bene le motivazioni per le quali Scube New Media (www.scubenewmedia.it) ha deciso di proporsi sul mercato come cloud solution provider specializzato nella fornitura di soluzioni e servizi professionali che aiutano le imprese ad accelerare il passaggio al nuovo paradigma cloud computing.

Oltre alle competenze più che decennali, ciò che caratterizza Scube (una sede a Milano e una Roma) è la vision, la capacità di aver previsto in anticipo il potenziale del cloud computing e di aver scelto come partner i leader di settore - Google, BrightCove e Amazon – le cui tecnologie supportano decine di progetti realizzati per clienti di medio-grandi dimensioni del settore pubblico e privato. Ciò ha consentito a Scube di incontrare un successo crescente, confermato anche nel 2009 da un incremento di fatturato del 35%.

Scube opera sul mercato dal 1998, realizzando portali web con integrazione di mappe digitali (basati sulla propria soluzione GeoCMS sviluppata a partire dalla tecnologia Google Maps), implementazioni che impiegano la piattaforma per l’Enterprise Search Google GSA, soluzioni di Messaging & Collaboration basate su Google Apps Premier, piattaforme per l’utilizzo di video online e Web TV, che sfruttano l’avanzatissima tecnologia di BrightCove e soluzioni basate sugli Amazon Web Services.

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Tra gli esempi di utilizzo di GeoCMS per il marketing territoriale, il portale cultura delle Regione Lazio, la Regione Umbria e la Protezione Civile di Milano. Per applicazioni di store locator vanno invece citati Apple EMEIA, Editoriale Domus, Ferservizi, Italcogim, Napoli Servizi etc.

Tra le decine di progetti basati sulla soluzione di Search realizzati da Scube con GSA, vi sono quelli per il miglioramento del reperimento di informazioni sui portali di Provincia di Milano, Regione Valle d’Aosta, Regione Veneto, Regione Lazio, Università di Torino, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Napoli, ISTAT e molti altri ancora. Per le implementazioni di search all’interno di realtà aziendali, da citare IFAD, EditorialeDomus, Sky, ATAC, Ansaldo Sistemi Industriali.

Per quanto riguarda le innovative e sempre più richieste applicazioni di Video Online & WebTV, il partner di Scube è Brightcove, che permette di proporre moderne soluzioni per l’erogazione di contenuti video online che risolvono le esigenze editoriali e marketing più diverse: dall’e-learning, al viral marketing alla realizzazione di vere e proprie WebTV. Brightcove è una piattaforma scalabile in grado di gestire dalle più semplici esigenze di distribuzione video a veri e propri palinsesti televisivi. È integrabile con le maggiori reti di delivery dei contenuti e si interfaccia con i più importanti servizi di erogazione pubblicitaria (ADServer). Più di 700 clienti in 28 paesi, tra cui i maggiori editori, utilizzano i servizi di BrightCove per la gestione e la pubblicazione dei propri video. In Italia, Scube già vanta progetti di tutto rispetto realizzati per clienti quali Il Sole 24 Ore, Condenast e Banca Popolare di Sondrio.

Sul fronte dell’infrastruttura, infine, Scube è in grado di offrire soluzioni nella “nuvola” grazie alla proposta di servizi quali disponibilità di potenza di elaborazione e archiviazione, che poggiano su piattaforma Amazon (EC2 e S3).

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Questo libro segue un percorso di ricerca che trova alimento nella pratica e nell’esperienza che Gianluigi Cogo ha maturato nella sua vita professionale.

È la stessa concretezza che deve presiedere ad ogni programma di innovazione, in particolare nella pubblica amministrazione; dice infatti Cogo: «l’innovazione non può esaurirsi con l’adozione delle ultime tecnologie disponibili» (paragrafo 1.3).

Il rischio di perdere contatto con la realtà dell’organizzazione del lavoro, fatta di uomini e tecnologie, di responsabilità e di customer satisfaction si presenta quando ci si illude che l’innovazione si introduca per legge, con norme, sanzioni, comitati, cabine di regia. Tutte cose necessarie, ma che funzionano solo se in ciascuna organizzazione il processo lavorativo, il work flow si modifica sulla base di un disegno di semplificazione, di risposta diretta, di responsabilizzazione sul risultato.

Nella pubblica amministrazione italiana, nel processo di acquisizione di nuove tecnologie domina invece un determinismo giuridico-tecnologico. Facciamo un esempio per chiarire il nostro pensiero. Il giurista, a cui l’amministrazione demanda del tutto impropriamente di formulare le esigenze di innovazione della PA, pensa che la Posta Elettronica Certificata venga adottata dai cittadini per decreto: basta stabilire un diritto e sanzionare l’inadempienza formale, per ottenere, secondo questa visione, il risultato.

Dall’altro lato l’ingegnere, che porta le tecnologie dalle imprese all’amministrazione, vende certezze tecnologiche, mondi virtuali dove “tutto si può fare” a prescindere dai costi economico finanziari e dall’inerzia delle risorse umane:

Prefazionedi Mario Dal Co*

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software, hardware, applicativi, data base si affastellano in una vetrina tecnologica senza senso.

Questa strada del determinismo giuridico e dell’ottimismo tecnologico non porta lontano: insieme producono semplicemente l’ennesimo buco nell’acqua, il rifiuto nei fatti dell’uso della nuova tecnologia, perchè nessuno ha spiegato al cittadino a che cosa serve, come si usa, perchè conviene adottarla e nessuno ha addestrato i dipendenti pubblici a comportasi in modo coerente per raggiungere il risultato: comunicare ai clienti quali PEC sono aperte, per quali istanze, con quali responsabili, sulla base di quale flusso organizzativo e di quale ordinamento delle responsabilità.

L’esempio dimostra che l’innovazione, nel nostro esempio una innovazione modesta come la PEC, sviluppa il suo potenziale solo se viene introdotta come processo normale di lavorazione, rendendone esplicite le convenienze: occorre, in altre parole, promuovere il prodotto con una azione di preparazione del cliente, della rete di distribuzione, della rete di assistenza.

Cogo, con riferimento alla cooperazione applicativa del Sistema pubblico di Connettività ci ricorda (paragrafo 4.6) che dobbiamo recuperare tempo perduto negli ultimi due anni. Tempo perduto nella riorganizzazione del CNIPA in DIGITPA, anche per effetto di riduzioni draconiane delle disponibilità economiche. Certamente una fase di federalismo costruens e non semplicemente declaratorio, ha bisogno di un centro di definizione degli standard e dell’interoperabilità, per evitare il proliferare di barriere alla circolarità dei dati e allo scambio delle informazioni tra le amministrazioni. Tra le barriere da evitare vi è anche l’abuso del richiamo alla tutela della privacy, che caratterizza le nostre amministrazioni, tenute sotto scacco di associazioni dei consumatori che privilegiano la logica del not in my backyard.

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Occorre ripensare i processi di innovazione come operazioni di marketing, che vanno sostenute monitorate e raccontate sia a chi decide (policy maker) sia a chi utilizza il nuovo prodotto o servizio con gli strumenti del marketing: ossia valorizzando l’impatto positivo e le convenienze all’adozione dell’innovazione.

Questa promozione deve avvalersi degli strumenti propri del marketing: pianificazione della comunicazione alla struttura di vendita e al cliente, sviluppo di un piano di formazione e di assistenza nella fase di introduzione del nuovo prodotto, test e certificazione del prodotto, assistenza nell’uso, reporting.

In questo senso, anche il Piano di e-government del governo necessita di un aggiornamento, che infatti è in corso: l’implementazione dei progetti, anche nelle aree prioritarie (scuola-università, salute, giustizia) dipende, assai più che dalla disponibilità di risorse finanziarie, dalla trasformazione dell’organizzazione del lavoro e dal commitment sui risultati.

* Consigliere per l’innovazione Ministero per la pubblica innovazione e l’ innovazione

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