Kolkata libretto

10
“importante non è avere tante idee, ma viverne una.” - Ugo Bernasconi - SISM Presentazione del Progetto Calcutta

description

Kolkata libretto

Transcript of Kolkata libretto

“importante non è avere tante idee, ma viverne una.” - Ugo Bernasconi -

SISM Presentazione del Progetto Calcutta

Kolkata. Ex Calcutta. Ex capitale dell’India britannica. Kolkata è oggi la capitale dello stato federato del Bengala Occidentale, una delle città più popolate e più povere del mondo con i suoi 15 milioni di abitanti circa. Ha una grande storia questa città, una storia tanto lunga quanto dolorosa, segnata dalla colonizzazione, dalle lotte per l’indipendenza e dal Black Hole, dalla seconda guerra mondiale e i bombardamenti. Una città popolata da persone semplici, gentili, incredibilmente felici per essere persone che non hanno niente, talvolta nemmeno da mangiare, ma che non negano un solo sorriso o un aiuto, soprattutto a chi non conoscono. Persone che non vedono nel diverso qualcosa di cui aver paura, ma qualcosa di straordinario. Persone da cui noi abbiamo tanto da imparare.

IIMC

L’Institute for Indian of Mother and Child (IIMC) è un’organizzazione non governativa nata circa 20 anni fa da un’idea e un desiderio di un medico che, stanco di quella sensazione che un po’ tutti noi proviamo (o per lo meno dovremmo provare) di impotenza e frustrazione davanti alla povertà più nera e alle ingiustizie che colpiscono tante persone al giorno d’oggi, decise di fare davvero qualcosa, iniziare dal piccolo e fare la differenza, nella propria realtà. Dedicata ai più poveri tra i poveri, essa porta cure mediche gratuite, permette un’educazione sanitaria, miglioramenti economici e sociali a persone che altrimenti non potrebbero riceverne. IIMC nasce con l’opera del Dr. Sujit Brahmochary, ufficialmente nel 1989, con l’obiettivo di dare una risposta effettiva ed efficace alle persone che necessitano di cure mediche che non hanno accesso alla sanità, nemmeno a quella di base. Oggi, IIMC è cresciuta così tanto da poter espandere il suo raggio d’azione e occuparsi di Sanità, Educazione, Adozioni a Distanza, Micro Credito …

Il Dr. Sujit.

IIMC è stata fondata dal dottor Sujit Kumar Brahmochary nel 1989. Dopo la laurea ottenuta a Calcutta, il Dr Sujit si è spostato in Europa, in particolare in Belgio, dove ha ottenuto la specializzazione in pediatria. Ritenendo che come dottore sarebbe stato molto più utile in India che in Belgio, è ritornato nella sua città natale, per aiutare le persone più povere a migliorare le loro condizioni. Tornato a Calcutta ha collaborato con Madre Teresa e ha preso parte alla sua opera come direttore medico della missione. Dopo due anni di lavoro capì però che quello non poteva continuare ad essere semplicemente un lavoro, ma che sarebbe diventato il senso della sua vita, la sua missione. Così, nel 1989 cominciò a lavorare in un’area povera a 30 km da Calcutta, mettendo su una sua propria organizzazione, la cui sede era una piccola casa abbandonata, dove circa 20 bambini al giorno venivano portati per essere curati. Ben presto la piccola clinica diventò il centro di riferimento per le persone più povere della zona per il miglioramento delle loro condizioni sanitarie, economiche e sociali.

Sedi.Sebbene Tegharia in ordine di tempo sia stata la prima clinica a essere “fondata” e attualmente sia la clinica qualitativamente migliore, con numerosi ambulatori e anche dello strumentario appropriato, si tratta sempre e comunque di una clinica ambulatoriale, senza un reparto o dei letti. La sede reale dell’associazione è invece la “Indoor”, una grande costruzione nella quale è presente il cuore dell’associazione, con il centro amministrativo, il locale dove si preparano i pasti per i bambini etc. Le altre cliniche fuori porta, oltre a Tegharia, sono Chakberia, Hogolkuria, Kheadah e Dhaki.

Medical Programme

La Indoor è attiva da più di 12 anni. I bambini con Marasma o Kwashiorkor sono ammessi in questo piccolo ospedale. L’iter prevede che i pazienti vengano prima accolti in una delle outdoor e saranno i medici che lavorano lì a decidere se le loro condizioni sono tali da giustificare un ricovero vero e proprio. Bambini che sono affetti da malattie della pelle, infestazioni da parassiti, e problemi respiratori, sono comunque accolti nella clinica. Ogni mese, 7 o 8 volontari, soprattutto studenti di medicina ma non solo, danno il loro sincero e attivo supporto al progetto. È inoltre attiva la formazione di personale infermieristico da parte di personale specializzato proveniente dall’estero, e 3 dottori lavorano attivamente per far funzionare al meglio la clinica.

Patologie rinvenute (n pazienti in un anno) Servizi Malnutrizione – 48 20 letti Infezioni cutanee – 533 Servizio di emergenza Diarrea – 18 Programma per assicurare una nutrizione

corretta alle madri nei villaggi. Ustioni – 21 Programma per la prevenzione di gravidanze

indesiderate -Family Planning Programme- (presentazione di metodi anticoncezionali etc)

Asma – 21 Istruzione delle giovani madri, con preparazione alla gravidanza e alla maternità

Altre patologie – 53 Operazioni chirurgiche minori

Tegharia. Questa clinica è attiva da 17 anni, aperta due giorni alla settimana. 10 dottori si occupano di visite gratuite e al sottopiano c’è la distribuzione gratuita delle medicine da loro prescritte. Riceve 35950 pazienti l’anno, e questo numero è costantemente in crescita. Di questi, circa 1320 sono bambini malnutriti, che vengono trattati e la cui alimentazione è poi garantita dai “pacchetti” del cibo, che vengono a loro volta preparati nella indoor. Si tratta di scatole contenenti delle miscele di farine di vario genere, da sciogliere in acqua o latte, contenenti le giuste quantità di carboidrati, fibre, grassi e proteine, tali da garantire la giusta nutrizione dei bambini, almeno per i primi anni di vita. Il gruppo di Educazione Sanitaria e Promozione Sanitaria è costantemente attivo in questa clinica, per dare consigli alle madri in svariati campi, come i metodi anticoncezionali, la cura dei bambini, l’igiene, etc. la crescita e la salute dei bambini sono costantemente monitorizzate. È inoltre presente uno studio radiologico, un’unità di Anatomia Patologica, uno studio Oculistico ed Odontoiatrico. Oltre a questo, esiste anche un piccolo ambulatorio di Omeopatia (molto amata dalla gente del posto).

Chakberia. Questo centro è attivo da 15 anni circa, aperto un giorno alla settimana (martedì). Riceve circa 12482 pazienti all’anno. Si tratta principalmente di contadini che lavorano nella campagne circostanti e delle loro famiglie: tra le patologie più diffuse in questa zona c’è l’infestazione da filarie, oltre ad una lunga serie di malattie della pelle e anemie. Tre medici sono presenti in questa clinica, affiancati dai volontari stranieri e dalle infermiere. Oltre al progetto sanitario è qui attiva la Banca del Microcredito e la Scuola.

Hogolkuria. Attivo da circa 15 anni, accoglie 7718 pazienti l’anno, ed è aperta un solo giorno alla settimana (giovedì). In questa area sono state iniziate numerose altre attività dal progetto, come la Banca del Microcredito, la Scuola, sono stati utilizzati terreni incolti e trasformati in campi coltivati, vengono costruite case per le persone che non le hanno, etc.

Kheadah. Attiva da 8 anni, accoglie 7677 pazienti l’anno. Le condizioni delle persone che si rivolgono a questa clinica sono le peggiori. È più dislocata rispetto alle altre che abbiamo descritto finora, in un’area fortemente depressa, dove attualmente sta già funzionando la Scuola (grande orgoglio dell’associazione, vista la percentuale di analfabetismo della zona) e stanno partendo altri progetti.

Dhaki. Dhaki, da un punto di vista architettonico, è un po’ la punta di diamante del progetto. È la sede più grande in assoluto, più grande anche della indoor, fortemente dislocata rispetto a Kolkata (3 h di viaggio circa) ma assolutamente straordinaria. La

clinica riceve circa 13508 pazienti l’anno, i dottori si recano lì una o due volte la settimana, e i volontari possono passare fino a 3 giorni in questa sede, offrendo il loro aiuto nella clinica vera e propria, nella scuola o con le donne che lavorano nei campi attorno. È attivo qui il progetto del Microcredito, vengono costruite case, vengono rese coltivabili terre che sfamano con i loro prodotti numerose famiglie, e la scuola funziona benissimo, tanto che anche i bambini più piccoli sono in grado di parlare bene l’inglese. La domenica è il giorno libero, ma talvolta vengono fatti i Medical Camp, First Aid Camp e altri “Campi” dove i volontari affiancano i medici nelle più svariate attività.

Sono inoltre attivi altri programmi, come - Education Pogramme – un programma di educazione per

bambini che altrimenti non imparerebbero mai né a leggere né a scrivere. Si può “sponsorizzare” un bambino con una piccola donazione: questi soldi, che per noi non sono così tanti (circa 200 euro l’anno: poco più di 16 euro al mese!) assicurano quaderni, matite, zaini, divise, e scolarizzazione per un bambino. E molto di più. Gli assicurano una possibilità.

- Health Education and Health Promotion Unit. Grazie a questo programma vengono educate figure professionali come infermiere ed Health Workers. Le Health Workers sono donne che, educate alle pratiche mediche di base, vengono rimandate nei villaggi di partenza di modo che possano fungere non solo da operatori di primo soccorso, ma anche da vedette per un gran numero di realtà che altrimenti non avrebbero nessuna tutela da un punto di vista sanitari. Grazie a loro situazioni potenzialmente pericolose possono essere prevenute e/o prese per tempo, grazie al contatto diretto con la indoor e le outdoor e i medici che lì lavorano.

- Micro credito.- Rural Development Programme: vengono organizzati campi e costruite case.

E molti altri programmi ancora.

Chi può partire? Tutti possono partire! Sono chiamati a collaborare col progetto soprattutto gli studenti di medicina degli anni preclinici (I, II, III) ma anche quelli degli anni successivi possono partecipare senza problemi. Non c’è bisogno di avere una preparazione pratica, le cose che sarete chiamati a fare sono

estremamente semplici e si imparano rapidamente (misurazione della pressione, iniezioni intramuscolo, medicazioni cutanee…).È invece assolutamente necessario avere una buona conoscenza dell’inglese: una volta là gli altri volontari (che vengono da tutte le parti del mondo) si rivolgeranno a voi in inglese, e le istruzioni vi saranno

date dai dottori ugualmente in inglese. Non conoscere questa lingua non solo vi precluderebbe una

bellissima esperienza di scambio culturale con gli altri ragazzi, ma sarebbe un grossissimo ostacolo per voi e per gli altri. Siate coscienti di quello che fate: non è una vacanza! Non andrete là a fare i turisti: sarete volontari e quindi persone che stanno facendo un viaggio per aiutare gli altri, che metteranno i bisogni degli altri davanti ai propri piaceri e divertimenti. Non esiste che lasciate scoperta una clinica per una gita a Darjeeling, o che lavoriate male perché avete fatto tardi la sera prima. Ci sarà tempo per tutto, e sarà un’esperienza che vi lascerà tanto, sia in termini di conoscenze che di competenze. Ma non siate irresponsabili. Prudenza. Non dimenticate le vaccinazioni! L’India è comunque un paese con condizioni igieniche “precarie”…fate attenzione a quello che mangiate, a come maneggiate le siringhe, a come toccate le lesioni che dovrete curare. Mi raccomando, GUANTI!!!!Ricordate che siete in un paese straniero, con una cultura molto diversa dalla nostra. Prestate attenzione a come vi comportate, e non siate irrispettosi.

Da un punto di vista pratico, rivolgetevi al responsabile locale per maggiori informazioni. Una volta deciso di partire rivolgetevi sempre a lui/lei per compilare l’application form da spedire via mail a Project for People, l’organizzazione che farà una prima scrematura dei volontari. Se verrete selezionati (cosa che saprete dopo massimo 3 mesi), il vostro nome verrà inviato al responsabile locale che vi contatterà per un colloquio: il resoconto del colloquio, che verterà su inglese e motivazione, verrà spedito al gruppo finalizzato Progetto Calcutta. Se sarete selezionati a questo secondo turno potrete ufficialmente considerarvi volontari del progetto Calcutta! Attenzione: superare il primo turno di selezioni non vuol dire essere ammessi al progetto.

Attenzione!!!! Contattate il responsabile locale del progetto almeno 6 mesi prima del mese in cui voi volete partire. La application form fa inviata invece 5 mesi prima, e la conferma o la smentita dell’avvenuta selezione la avrete 3 mesi prima di partire.

“Once we dreamt That we were strangers.

We wake up to find That we were dear to each other.”

Rabindranath Tagore