Itinerario storico ambientale (parte II)
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Itinerario storico ambientaleScuola –Loc. Viganovo – Cascina Costa -
Loc.ScanaloccoCascina Albarotto – Leno – Scuola
parte II
Delle classi 2°B e 3°B
ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI LENOSCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “CARLO DOSSI” - LENO
Assaporando la natura e chiacchierando amabilmente tra di noi, non ci siamo accorti che la Cascina Atalìa è ormai vicina. Si vede già il secondo ponte sulla Santa Giovanna.
Proseguendo verso est sulla strada del Viganovo, ecco il secondo ponte sulla Santa Giovanna riconoscibile
per la sua particolarità e bellezza, presso la Cascina Atalìa.
Alla confluenza di un canale laterale con la Santa Giovanna, nel 1994 è stata collocata un’immagine
della Madonna di Medjugorie con il bambino.E’ stata costruita da alcuni volontari della Caritas di Ghedi, che hanno
portato aiuti alle popolazioni della Jugoslavia, provate dalla guerra.I sassi del basamento provengono dal monte delle apparizioni
Il ponte , la Santella e la Cascina Astalìa sullo sfondo.
Un filare di gelsi! Ecco un campo moronato
La diffusione del gelso nel nostro territorio iniziò intorno al 1574. In passato era comunissimo in tutta la pianura e i suoi filari potati a capitozza davano un’ impronta caratteristica al paesaggio. Oggi i pochi filari rimasti ricordano i tempi ormai passati
dell’allevamento del baco da seta
GELSO BIANCOFamiglia moraceaeMorus alba l.Nomi locali: mùr
.
Le “more” del Gelso bianco, pur essendo dolciastre, sono meno buone di quelle del gelso nero,
GELSO NEROHa foglie più piccole e più dure di quelle del gelso bianco. I suoi frutti sono neri e lucidi, diventano piacevolmente dolci quando sono maturi.
È un buon combustibile.
La Seriolazza supera la Santa Giovanna presso la Cascina Costa
È notevole come l’uomo ha permesso , con una bellissima struttura in pietra, alle acque della Seriolazza, di oltrepassare la Santa Giovanna, per incanalarsi verso le chiaviche di partizione e muovere le ruote della macina da grano e dell’olio da semi di lino. Questi macchinari sono ormai scomparsi, purtroppo.
Nella mappa del catasto austriaco si vede bene l’intreccio delle canalizzazioni.
A circa tre chilometri dal paese raggiungiamo la Cascina Costa, dopo poco vi è il confine con il comune di Ghedi.
Per parecchi secoli qui vi è stato un mulino con una ruota e un torchio azionati dalla caduta d’acqua del canale.
Come si può leggere nel Sommarione al n°3179 il Mulino con una ruota e torchio era di proprietà del Comune di Leno. Notizie del mulino si hanno già nel 1573. Il bosco intorno al mulino era di proprietà della Badia.Nel 1811 con atto notarile il comune ha venduto il mulino a privati.Il mulino fu demolito nel 1935 per inutilizzo degli impianti
Sistema di chiuse presso
la Cascina Costa
La Cascina Costa nella mappa del Catasto Austriaco
In questo punto si può toccare l’acqua e guadare il canale; sulla sinistra si forma una piccola spiaggia. Noi ragazzi adoriamo venire
a rinfrescarci nelle calde giornate estive.Da qui si può passare anche a cavallo.
Dove la strada forma un angolo retto e prosegue per Ghedi … ecco l’acqua che compare dal nulla
Il Capo fonte
Acqua nascerà, Acqua crescerà … … Acqua laverà e disseterà … Acqua cheta rompi i ponti..
…Laudato si’, mi’ Signore ,per sor’aqua,La quale è multo utile et humile et pretiosa et casta…
Le risorgive spesso si sporcano e si interrano
PIOPPO DEL CANADÀFamiglia SalicaceaePopulus x canadensis L.Nomi locali: Canadà, Canadèss, Canadèsa
Il pioppo ibrido o euroamericano è un albero alto 20-28m con tronco diritto , regolare, slanciato e grossi rami generalmente aperti che formano una chioma di aspetto variabile.Il sistema radicale abbastanza profondo ma poco sviluppato è poco adatto a sostenere esemplari di grandi dimensioni che spesso vengono abbattuti durante i temporali con vento intenso, specie se piantati lungo i fossi.
Pioppo canadese
Le foglie del pioppo canadese hanno lamina largamente triangolare, sono lunghe e larghe circa 10 cm hanno una breve punta all’apice e sono finemente dentate
Questo albero è un ibrido tra il pioppo nero ed un pioppo americano Populus deltòides Marshall.Diffuso in tutta la pianura padana sia a gruppi, sia isolato sia in colture
Curiosità: Il suo legno tenero, leggero con bassa resistenza agli urti, di facile lavorabilità ma di scarsa durata, si usa in falegnameria per compensati, pasta di legno, per ricavarne cellulosa, imballaggi casseforme per cemento armato, zoccoli, fiammiferi (perché brucia lentamente)
I Gattici
E vi rivedo, o gattici d'argento,brulli in questa giornata sementina:e pigra ancor la nebbia mattutina :sfuma dorata intorno ogni sarmento.(…) Giovanni Pascoli da Myricae
Il nostro percorso continua lungo la via, un tempo detta
“Scanalocco”
La strada continua costeggiando campi e canali. Aziende agricole si affacciano sulla strada si possono così ammirare mucche e vitellini.
Chi si lamenterà per l’odore non sempre gradevole si ricordi che l’odore di smog che si accumula presso gli incroci trafficati delle
nostre città è decisamente più fastidioso e pericoloso per la salute.
Nei Catasti dell’ottocento lungo il nostro percorso vi è solo la Cascina Albarotto
Mappa austriaca
A circa un chilometro dal paese incontriamo un viale di pioppi cipressini che ci conduce alla cascina Albarotto.
Il nome Albara in bresciano è usato per indicare il pioppo.Nella mappa catastale napoleonica e nel relativo
Sommarione la troviamo censita al n° 3202
Sommarione
Mappa catastale napoleonica
Cascina Albarotto nella mappa catastale del periodo della dominazione austriaca
Cascina Albarotto
Questa parte di percorso è poco ombreggiato.Le rive dei fossi devono essere tenute pulite da erbe, la presenza di
alberi, come dicono gli agricoltori rende difficile il lavoro.Questi campi nei primi anni del 1800, come rilevato nel
Sommarione, erano coltivati, irrigati e contornati di gelsi.
Nuove “coltivazioni”sono apparse negli ultimi anni. Al posto di cereali adesso vi sono pannelli fotovoltaici
La presenza di aziende agricole che allevano animali si denota anche dai molti campi coltivati ad erba.
Dopo aver percorso Via Albarotto si procede in Via Desiderio, ci si immette in Via Marconi e si raggiunge la rotonda che ci porta in Via F.lli De Giuli .
La nostra scuola ci aspetta.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,La quale ne sustenta et governa,
Et produce diversi fructi con coloriti flori et herba