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Anno XX - N° 282 31 Maggio 2015 Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale Le elezioni del 31 maggio nei Comuni del Sulcis Iglesiente hanno determinato due conferme, tre novità ed un ritorno I cittadini hanno scelto oltre i partiti La crisi socio-economica e la crescente sfiducia dei cittadini rende il ruolo degli amministratori locali sempre più difficile. Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita Via Roma P.zza Matteotti CARBONIA ALL’INTERNO del Sulcis Iglesiente del Sulcis Iglesiente AUTOFFICINA AUTOFFICINA CARBONIA CARBONIA di Diana Donatello InstallazIone ImpIantI Gpl a paRtIRe Da € 800 loc. sirai - Carbonia - tel. 0781 1986387 Cell. 329 4338541 - mail: [email protected] + chilometri - salati A nche le elezioni Re- gionali del 31 mag- gio 2015 hanno con- fermato il crescente distacco tra i cittadini e la poli- tica, con un sempre più marca- to astensionismo che ormai si avvia a superare la soglia del 50%. La mancata soluzione del- la grave crisi socio-economica e, soprattutto, i ripetuti scanda- li portati alla luce dalle inchie- ste giudiziarie a tutti i livelli, stanno portando alla rassegna- zione e quindi alla convinzione che la scelta della classe dirigen- te regionale e nazionale attraver- so il voto sia inutile, perché «tan- to alla fine sono tutti uguali»! Sicuramente quanti si affac- ciano alla gestione della “cosa pubblica” non sono tutti ugua- li ma convincere i cittadini e ri- conquistarne così la fiducia per- duta, sta diventando, giorno do- po giorno, sempre più difficile. In prima fila, in quella che si presenta come una vera e pro- pria impresa, ci sono i sindaci, in particolare quelli eletti nei pic- coli Comuni. Nelle elezioni Am- ministrative del 31 maggio che hanno visto gli elettori di 169 Comuni sardi chiamati alle urne per rinnovare i rispettivi Consi- gli comunali (in 2 Comuni, Au- stis ed Anela, non si è votato perché non sono state presenta- te liste) ed eleggere i nuovi sin- daci, l’affluenza alle urne si è confermata in calo, mantenen- dosi però su livelli decisamente più accettabili. Nei sei Comuni chiamati al voto nel Sulcis Iglesiente, l’af- fluenza alle urne s’è attestata complessivamente sul 67,15%, con la punta più alta a Tratalias (76,30%) e la più bassa a San- tadi (60,65%). I cittadini hanno scelto i nuo- vi sindaci e i consiglieri, candi- dati all’interno di liste civiche, oltre i partiti. I sindaci eletti il 31 maggio 2015 L’Eurallumina riparte, l’ex Alcoa non ancora Pagina 3 129.840 abitanti, 37.408 disoccupati/inoccupati Pagina 5 Il mare sardo si conferma il più bello d’Italia Pagina 9 Uomini, storie e sapori sulle rotte del tonno Pagina 8 Gli equilibri instabili di Antonio La Rosa Pagina 9 VillAMASSArGiA Elettori: 3.300 - Votanti: 2.132 (64,60%) lista civica “Il Paese che vorrei” Candidato sindaco: Debora Porrà - Eletta Voti: 1.091 - 52,96% - 8 seggi lista civica “Progetto Villamassargia” Candidato sindaco: Pierluigi Palmas Voti: 969 - 47,03% - 4 seggi SANT’ANNA ArrESi Elettori: 2.578 - Votanti: 1.815 (70,40%) lista civica “Giorno nuovo” Candidato sindaco: Teresa Pintus - Eletta Voti: 707 - 39,94% - 8 seggi lista civica “Sant’Anna Costa Arresi” Candidato sindaco: Gigi Balloccu Voti: 606 - 34,23% - 2 seggi lista civica “Arresinus” Candidato sindaco: Adriana Lobina Voti: 457 - 25,81% - 2 seggi TrATAliAS Elettori: 1.051 - Votanti: 802 (76,30%) lista civica “Obiettivo Comune” Candidato sindaco: Marco Antonio Piras - Eletto Voti: 312 - 39,29% - 8 seggi lista civica “Tratalias di tutti” Candidato sindaco: Iside Fonnesu Voti: 278 - 35,01% - 2 seggi lista civica “Progetto Tratalias” Candidato sindaco: Gerardo Pisà Voti: 204 - 25,69% - 2 seggi SANTADi Elettori: 3.434 - Votanti: 2.083 (60,65%) lista civica “Servizio e rispetto per Santadi” Candidato sindaco: Elio Sundas - Eletto Voti: 1.280 - 63,71% - 8 seggi lista civica “Impegno e azione quotidiana” Candidato sindaco: Marco Murgia Voti: 729 - 36,28% - 4 seggi GibA Elettori: 2.093 - Votanti: 1.496 (71,47%) lista civica “Giba e Villarios uniti” Candidato sindaco: Andrea Pisanu - Eletto Voti: 870 - 58,90% - 8 seggi lista civica “Continuità e Progresso” Candidato sindaco: Learco Fois Voti: 607 - 41,09% - 4 seggi PiSCiNAS Elettori: 821 - Votanti: 587 (71,49%) lista civica “Per Piscinas” Candidato sindaco: Mariano Cogotti - Eletto Voti: 338 - 58,78% - 7 seggi lista civica “Camminando verso il futuro” Candidato sindaco: Fabrizio Pintus Voti: 237 - 41,21% - 3 seggi Il Cagliari retrocede in serie B dopo 11 anni Pagina 11 I risultati Deborà Porrà - Villamassargia Elio Sundas - Santadi Andrea Pisanu - Giba Mariano Cogotti - Piscinas Teresa Pintus - Sant’Anna Arresi Marco Antonio Piras - Tratalias continua a pagina 2 IL NUMERO 282 1-16:IL NUMERO 181 2/11 08/06/15 16:36 Pagina 2

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Anno XX - N° 282 31 Maggio 2015Q u i n d i c i n a l e d i I n f o r m a z i o n e P o l i t i c a , E c o n o m i c a e S o c i a l e

Le elezioni del 31 maggio nei Comuni del Sulcis Iglesiente hanno determinato due conferme, tre novità ed un ritorno

I cittadini hanno scelto oltre i partitiLa crisi socio-economica e la crescente sfiducia dei cittadini rende il ruolo degli amministratori locali sempre più difficile.

Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n°  32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita

Via RomaP.zza Matteotti

CARBONIA

ALL’INTERNO

del Sulcis Iglesientedel Sulcis Iglesiente

AUTOFFICINAAUTOFFICINA

CARBONIACARBONIAdi Diana Donatello

InstallazIone ImpIantI Gpl

a paRtIRe Da € 800loc. sirai - Carbonia - tel. 0781 1986387

Cell. 329 4338541 - mail: [email protected]

+ chilometri- salati

Anche le elezioni Re-gionali del 31 mag-gio 2015 hanno con-fermato il crescente

distacco tra i cittadini e la poli-tica, con un sempre più marca-to astensionismo che ormai siavvia a superare la soglia del50%. La mancata soluzione del-la grave crisi socio-economicae, soprattutto, i ripetuti scanda-li portati alla luce dalle inchie-ste giudiziarie a tutti i livelli,stanno portando alla rassegna-zione e quindi alla convinzioneche la scelta della classe dirigen-te regionale e nazionale attraver-so il voto sia inutile, perché «tan-to alla fine sono tutti uguali»!

Sicuramente quanti si affac-ciano alla gestione della “cosapubblica” non sono tutti ugua-li ma convincere i cittadini e ri-conquistarne così la fiducia per-duta, sta diventando, giorno do-po giorno, sempre più difficile.

In prima fila, in quella che sipresenta come una vera e pro-pria impresa, ci sono i sindaci, inparticolare quelli eletti nei pic-coli Comuni. Nelle elezioni Am-ministrative del 31 maggio chehanno visto gli elettori di 169Comuni sardi chiamati alle urneper rinnovare i rispettivi Consi-gli comunali (in 2 Comuni, Au-stis ed Anela, non si è votatoperché non sono state presenta-te liste) ed eleggere i nuovi sin-daci, l’affluenza alle urne si èconfermata in calo, mantenen-dosi però su livelli decisamentepiù accettabili.

Nei sei Comuni chiamati alvoto nel Sulcis Iglesiente, l’af-fluenza alle urne s’è attestatacomplessivamente sul 67,15%,con la punta più alta a Tratalias(76,30%) e la più bassa a San-tadi (60,65%).

I cittadini hanno scelto i nuo-vi sindaci e i consiglieri, candi-dati all’interno di liste civiche,oltre i partiti.

I sindaci eletti il 31 maggio 2015

L’Eurallumina riparte, l’ex Alcoa non ancora

Pagina 3

129.840 abitanti, 37.408 disoccupati/inoccupati

Pagina 5

Il mare sardo si conferma il più bello d’Italia

Pagina 9

Uomini, storie e sapori sulle rotte del tonno

Pagina 8

Gli equilibri instabili di Antonio La Rosa

Pagina 9

VillAMASSArGiAElettori: 3.300 - Votanti: 2.132 (64,60%)

lista civica “Il Paese che vorrei”Candidato sindaco: Debora Porrà - Eletta

Voti: 1.091 - 52,96% - 8 seggilista civica “Progetto Villamassargia”

Candidato sindaco: Pierluigi PalmasVoti: 969 - 47,03% - 4 seggi

SANT’ANNA ArrESiElettori: 2.578 - Votanti: 1.815 (70,40%)

lista civica “Giorno nuovo”Candidato sindaco: Teresa Pintus - Eletta

Voti: 707 - 39,94% - 8 seggilista civica “Sant’Anna Costa Arresi”

Candidato sindaco: Gigi BalloccuVoti: 606 - 34,23% - 2 seggi

lista civica “Arresinus”Candidato sindaco: Adriana Lobina

Voti: 457 - 25,81% - 2 seggi

TrATAliASElettori: 1.051 - Votanti: 802 (76,30%)

lista civica “Obiettivo Comune”Candidato sindaco: Marco Antonio Piras - Eletto

Voti: 312 - 39,29% - 8 seggilista civica “Tratalias di tutti”

Candidato sindaco: Iside FonnesuVoti: 278 - 35,01% - 2 seggi

lista civica “Progetto Tratalias”Candidato sindaco: Gerardo Pisà

Voti: 204 - 25,69% - 2 seggi

SANTADiElettori: 3.434 - Votanti: 2.083 (60,65%)

lista civica “Servizio e rispetto per Santadi”Candidato sindaco: Elio Sundas - Eletto

Voti: 1.280 - 63,71% - 8 seggilista civica “Impegno e azione quotidiana”

Candidato sindaco: Marco MurgiaVoti: 729 - 36,28% - 4 seggi

GibAElettori: 2.093 - Votanti: 1.496 (71,47%)

lista civica “Giba e Villarios uniti”Candidato sindaco: Andrea Pisanu - Eletto

Voti: 870 - 58,90% - 8 seggilista civica “Continuità e Progresso”

Candidato sindaco: Learco FoisVoti: 607 - 41,09% - 4 seggi

PiSCiNASElettori: 821 - Votanti: 587 (71,49%)

lista civica “Per Piscinas”Candidato sindaco: Mariano Cogotti - Eletto

Voti: 338 - 58,78% - 7 seggilista civica “Camminando verso il futuro”

Candidato sindaco: Fabrizio PintusVoti: 237 - 41,21% - 3 seggi

Il Cagliari retrocede in serie B dopo 11 anni

Pagina 11

I risultati

Deborà Porrà - Villamassargia

Elio Sundas - Santadi Andrea Pisanu - Giba Mariano Cogotti - Piscinas

Teresa Pintus - Sant’Anna Arresi Marco Antonio Piras - Tratalias

continua a pagina 2

IL NUMERO 282 1-16:IL NUMERO 181 2/11 08/06/15 16:36 Pagina 2

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2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

I cittadini accettano sempre me-no le indicazioni dei partiti e scel-gono in autonomia da chi farsi am-ministrare e quando si rendono con-to di aver sbagliato, la volta succes-siva cambiamo senza porsi alcun pro-blema.

Dei tre sindaci uscenti, sono sta-ti rieletti Marco Antonio Piras, 45anni, a Tratalias (per la sua terza ele-zione è stato “aiutato” dalla presenzadi tre liste) e Mariano Cogotti, 52 an-ni, a Piscinas, mentre è stato sorpren-dentemente battuto Learco Fois a Gi-ba, dove Andrea Pisanu, 40 anni, gliha negato il terzo mandato con un ri-sultato molto netto.

Gli altri due nuovi sindaci sonoquelli eletti a Sant’Anna Arresi, Te-resa Pintus, 40 anni, vicesindacouscente (anche lei favorita dalla pre-senza di tre liste) e a Villamassargia,dove Debora Porrà, 31 anni, ha scon-fitto a sorpresa Pierluigi Palmas, as-sessore uscente, scelto dalle primariedel PD e sostenuto anche dall’UDC.

Ritorna sindaco, dopo cinque an-ni, infine, Elio Sundas (62 anni) aSantadi, ex presidente del Consiglioprovinciale, eletto con la percentua-le più alta, il 63,71%.

giampaolo Cirronis

Le elezioni del 31 maggio nei Comuni del Sulcis Iglesiente hanno determinato due conferme, tre novità ed un ritorno

I cittadini hanno scelto oltre i partitiLa crisi socio-economica e la crescente sfiducia dei cittadini rende il ruolo degli amministratori locali sempre più difficile.

TrataliasProgetto Tratalias

Pisà sindaco

Candidato sindaco:* gerArDO PiSàVoti 204 - 25,69%

Consiglieri eletti: 2

Tratalias di tuttiiside Fonnesu sindaco

Obiettivo Comunelista Civica per Tratalias

Candidato sindaco:* iSiDe FONNeSuVoti 278 - 35,01%

Consiglieri eletti: 2

Candidato sindaco:MArCO PirAS eleTTO

Voti 312 - 39,29%Consiglieri eletti: 8

Candidati consiglieri:

Massimiliano loddo 31Michelangelo Pirosu 30Mario Pes 30Bruno Cani 19Federico Diana 16Gabriele Melis 16Marinella Ghiani 15Irma Ciani 11Giorgio Cera 10Manuela Cadoni 9Marco Fadda 6Martino Ivanoe Senis 2* eletto consigliere

Candidati consiglieri:

Claudia Cuccu 56Vincenzo Esposito 39Fulvio Piras 30Priska Steger 23Roberta Piras 21Franca Zara 13Alessandro Piras 12Pietro Antonio Matta 10Maria Cristina Atzori 9Nicola Cruccas 9Cristiano Atzori 7Mauro Usai 7* eletto consigliere

Candidati consiglieri:

giulio renato Zara 50Daniela uccheddu 36gianluca lindiri 36emanuele Pes 35Mauro Antonio Cuccu 30Patrizia Cani 25Alberto Cani 18Stefania Piredda 15Carlo La Marca 13Maria Raffaela Matta 13Monica Pia 8Marco Steri 3

GibaContinuità e progresso

giba e Villarios

Candidato sindaco:* leArCO FOiS

Voti 607 - 41,09%Consiglieri eletti: 4

Amministrare il paeseper costruire il futuro.giba e Villarios uniti

Candidato sindaco:ANDreA PiSANu - eleTTO

Voti 870 - 58,90%Consiglieri eletti: 8

Candidati consiglieri:

giacinto granella 113Mario Camboni 69roberto Zanda 58Michele Orrù 50Giorgio Cogotti 45Nicola Demontis 38Andrea Diana 38Brunello Orrù 33Mitore Gambula 29Nicola Diana 21Simone Manai 18Giovanni Falessi 18* eletto consigliere

Candidati consiglieri:

emanuele Pistis 143Nicola Atzori 80Salvatore Orrù 76Alberto Pittoni 68Alessandro Porcina 68Simone Atzori 62Francesco uccheddu 55Francesca Diana 49Maria Cristina Serrenti 48Francesca Murgia 43Sara Lepuri 40Gilda Diana 29

Sant’Anna ArresiArresinus

Candidato sindaco:* ADriANA lOBiNA

Voti 457 - 25,81%Consiglieri eletti: 2

Costa Arresigiorno nuovo - Sant’Anna

Arresi: la nostra casa,la nostra gente

Candidato sindaco:* gigi BAllOCCuVoti 606 - 34,23%

Consiglieri eletti: 2

Candidato sindaco:TereSA PiNTuS eleTTA

707 - 39,94%Consiglieri eletti: 8

Candidati consiglieri:

Maurizio Titti Podda 112Daniela Soru 86Samuele Mei 32Nicola Angius 30Ponziana Ledda 29Andrea Letizia Virdis 23Laura Silanus 19Fernando Pistis 18Mojca Cancedda 12Andrea Virdis 12Giovanni Putzu 10Roberto Carrieri 9* eletto consigliere

Candidati consiglieri:

gino Potettu 85Aldo Porcu 54Roberto Cappai 49Loretta Atzori 45Martino Uccheddu 43Ilaria Garia 40Matteo Marongiu 39Elisabetta Rossu 37Veronica Viola 37Elena Fadda 36Elvio Muscas 22Eleonora Murgia 20* eletto consigliere

Candidati consiglieri:

Daniela Farci 80Fabio Diana 77Maddalena garau 75Ambrosiano Pintus 62roberto Dessì 58gabriela Caschili 51emanuela Pilloni 51Patrizia emanuela Costa 43Massimiliano Selis 41Alfiero Pittoni 36Valerio Lecca 27Roberto Virdis 24

PiscinasCamminando versoil futuro di Piscinas

Candidato sindaco:* FABriZiO PiNTuSVoti 237 - 41,21%

Consiglieri eletti: 3

Per PiscinasAl servizio del cittadino

Candidato sindaco:MAriANO COgOTTi - eleTTO

Voti 338 - 58,78%Consiglieri eletti: 7

Candidati consiglieri:

Anna licia Curreli 43Silvia lai 42Giuliano Fois 31

Gina Piotti 25

Michele Acca 24

Isabella Murtas 15

Adriano Taris 15

Maurizio Trastus 6

Valter Matta 2

Caterina Bisicchia 0* eletto consigliere

Candidati consiglieri:

gianluca Trastus 91Federico Atzori 54loredana Frau 33giuseppe Fadda 28eleonora Atzei 24giovanni Mancosu 17Massimo uccheddu 17Assunta Frezza 14

Mario Bachis 10

Gesualdo Concas 3

Santadiimpegno

e azione quotidiana

Candidato sindaco:* MArCO MurgiAVoti 729 - 36,28%

Consiglieri eletti: 4

Servizio e rispettoper Santadi

Candidato sindaco:eliO SuNDAS - eleTTO

Voti 1.280 - 63,71%Consiglieri eletti: 8

Candidati consiglieri:

Federico Pintus 128luca Pia 71Federico Peddis 62Alberto Erriu 58Andrea Caddeo 55Bianca Cani 51Anna Claudia Arru 45Erika Atzori 34Monica Ariu 33Daniela Garia 32Luana Deias 7Efisio Pioncu 6* eletto consigliere

Candidati consiglieri:

Massimo impera 198giancarlo Acca 148Simone Secci 131Marco loi 108Veronica impera 85giancarlo Mei 84Simona garau 84Francesca impera 78Marco Pusceddu 53Paola Mei 47Francesca Melis 46Federico Trogu 38

Villamassargiail paese che vorrei

Candidato sindaco:DeBOrA POrrà eleTTA

Voti 1.091 - 52,96%Consiglieri eletti: 8

lista civica

Candidato sindaco:* Pierluigi PAlMAS

Voti 909 - 47,03%Consiglieri eletti: 4

Candidati consiglieri:

Silvia Vacca 155Francesco Mameli 153Silvia Dessì 91Noemi Fadda 68Arianna Porcu 60Fabio Bernardini 56Marco Mandis 48Federico Orrù 42Samuele Tocco 41Marino Lai 38Massimiliano Perria 32Ylenia Sais 24

Candidati consiglieri:

Salvatorangelo Cambula 96Paola Ferreli 79Nicola Bianchini 76Andrea Canè 74Roberto Sais 72Andrea Spada 71Luca Onnis 52Gianluca Cani 31Andrea Virdis 27Cinzia Pilloni 26Maria Rosaria Portas 25Silvia Mura 22* eletto consigliere

www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com - informazione in tempo reale

Debora Porrà (Villamassargia).

Elio Sundas (Santadi).

Teresa Pintus (Sant’Anna Arresi).

Andrea Pisanu (Giba).

Marco Antonio Piras (Tratalias).

Mariano Cogotti (Piscinas).

dalla prima pagina

IL NUMERO 282 2-11:IL NUMERO 181 2/11 08/06/15 16:38 Pagina 1

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3La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

L’Eurallumina riparte, l’exAlcoa non ancora. è questo,in brevissima sintesi, lo sta-to di avanzamento delle ver-

tenze avviate per il rilancio dei dueimpianti fermi ormai da anni nell’a-rea industriale di Portovesme.

Il 28 maggio, nella sala conve-gni del Consorzio Industriale a Por-tovesme, è stato presentato il pro-getto di costruzione ed esercizio diun impianto di cogenerazione, in unincontro organizzato dalla proponen-te Euralenergy, previsto dal program-ma di rilancio dell’attività produtti-va dello stabilimento Eurallumina.

Alla presentazione hanno parte-cipato l’amministratore delegato del-lo stabilimento di Portovesme, l’in-gegner Vincenzo Rosino; due rap-presentanti della Foster Wheeler ita-liana, la società che ha realizzato ilprogetto, Vincenzo Tota e MassimoZanasso; due rappresentanti delSAVI, il Servizio della sostenibilitàambientale, valutazione impatti e si-stemi informativi ambientali dellaRegione Sardegna; i rappresentantidel comune di Portoscuso e dellaprovincia di Carbonia Iglesias; rap-presentanti di associazioni e comitatie tantissimi lavoratori che da annilottano per riconquistare il loro po-sto di lavoro.

L’ingegner Vincenzo Rosino,Vincenzo Tota e Massimo Zanasso,hanno presentato il nuovo impianto,progettato per garantire, con un im-patto amientale notevolmente ridot-to rispetto ai vecchi impianti, la com-pleta copertura della domanda dienergia termica ed elettrica della raf-fineria di bauxite e a contribuire alraggiungimento delle condizioni ne-cessarie per la ripresa delle attivitàproduttive di Eurallumina. Il progettoprevede un investimento di 185 mi-lioni di euro e un ciclo di produzio-ne della durata di 25 anni. Se i lavo-ri procederanno senza intoppi, du-reranno poco meno di tre anni e l’av-vio della produzione è previsto peril mese di marzo 2018.

Al termine della presentazione, itecnici del SAVI hanno raccolto le

osservazioni dei cittadini rappresen-tanti di associazioni e comitati (la loropresentazione, come prevede la nor-mativa, è possibile fino al 23 giugno,essendo stato depositato il progetto loscorso 23 aprile), che si sono alterna-ti negli interventi, tutti molto critici,soprattutto per l’impatto ambientaledel nuovo impianto: Angelo Cremo-ne, Aldo Minasso, Francesco Gigan-ti, Vincenzo Pillai, Franco Loi e Al-fredo Biggio. Al termine, sono inter-venuti i lavoratori e Antonello Pi-rotto, rappresentante della RSU, haletto un documento nel quale sono sta-te ricostruite tutte le fasi del lungopercorso che ha portato al risultato

che apre la strada per il ritorno al la-voro di centinaia di lavoratori e po-ne le basi per un rilancio dell’interafiliera dell’alluminio con il passag-gio di proprietà dello stabilimento exAlcoa.

Il clima, nella sala convegni delConsorzio industriale provinciale eraabbastanza teso, tra i sostenitori delprogetto e gli oppositori, ma i lavorisi sono svolti regolarmente fino allafine.

«è nostro dovere, oltre che unagrande soddisfazione apprendere dal-la Conferenza dei servizi per l’avviodelle procedure per la costruzionedella centrale di autoproduzione del-lo stabilimento dell’Eurallumina, cheiniziano a concretizzarsi i desideri,

gli sforzi, e i sacrifici delle lavora-trici e dei lavoratori che da oltre seianni lottano per la riapertura dellostabilimento fermato dalla Rusal nelmarzo del 2009 - hanno commenta-to alcuni giorni dopo i segretari gene-rali della Fulc Francesco Garau, Ni-no D’Orso e Salvatore Sini -. Rite-niamo di dover sostenere con forzache è oltremodo sbagliato, per que-sto territorio, affermare che l’unicascelta che può essere fatta è quellatra la salute e il lavoro. La storia delSulcis Iglesiente evidenzia le sceltefatte; nel Basso Sulcis si pratica l’a-gricoltura, nelle sue coste il turismone afferma la bellezza, nell’Iglesiente

che sarà bonificato si affermerà lacultura mineraria in tutte le suesfaccettature, a Portovesme dovràproseguire l’attività industriale che èinsita in quello scorcio di territorioche altri prima di questa generazio-ne ha deciso dovesse radicarsi.»

«Il nostro obiettivo è semprestato e sempre sarà quello di sorve-gliare che tutto sia fatto nel rispettodelle leggi che tutelano la salutepubblica e di chi giornalmente la-vorerà negli impianti, ed in partico-lare - concludono i segretari gene-rali della Fulc Francesco Garau,Nino D’Orso e Salvatore Sini - vi-gileremo che l’Azienda e la Rusalmantengano sino in fondo gli impe-gni sottoscritti.»

Se il percorso per il riavvio degliimpianti dell’Eurallumina è giuntoad un punto di svolta, altrettanto non sipuò dire per quello dello stabilimentoex Alcoa, per il quale resta da risol-vere il problema del passaggio diproprietà da Alcoa a Gencore, la mul-tinazionale che ha manifestato la suadisponibilità ad acquisire gli im-pianti e ad avviarne il rilancio pro-duttivo.

I tempi della soluzione della ver-tenza si allungano e i deputati sardihanno consegnato una lettera al pre-sidente del Consiglio dei ministri, Mat-teo Renzi, nella quale chiedono unintervento istituzionale per affronta-

re a portare a compimento la vertenzache riguarda il futuro dello stabili-mento e quello dei lavoratori.

«Il Governo e la Regione hannoinvitato Glencore, proprietaria nellastessa area di Portovesme di un im-portante stabilimento di produzionedi metalli non ferrosi, a discutere qualicondizioni fondamentali debbanosussistere per considerare la possi-bilità di riavviare l’impianto: Glen-core è apparsa pronta a verificare, at-traverso ulteriori approfondimenti que-sta opportunità - scrivono tra l’altroi deputati sardi al Premier Renzi -; ilconfronto fra Governo, Regione eGlencore si è quindi sviluppato pre-valentemente sulle condizioni eco-nomiche e di fornitura dell’energia,

sulle possibilità di sostenere con risor-se pubbliche gli investimenti necessarie sul miglioramento delle condizionidi contesto infrastrutturale. L’esitodell’operazione è tuttavia subordina-to al completamento da parte di Glen-core di una esaustiva due dilegencein relazione all’impianto e alle condi-zioni della sostenibilità della gestionedelle attività nel lungo termine; dagliesiti dell’ultima riunione della TaskForce sullo stato del confronto Alcoa-Glencore che si è tenuta al Mise loscorso 6 febbraio, si apprende che latrattativa tra le due multinazionaliprosegue nel rispetto di quanto pre-visto nel citato protocollo d’intesa.

Risultano inoltre in corso di defini-zione gli strumenti di carattere na-zionale che, soprattutto in tema dicontenimento del costo dell’energia,possano favorire la competitività del-le produzioni strategiche.

Ora, se è vero che in questi anni ilcorso del prezzo dell’alluminio nelleborse internazionali non ha brillato,gli analisti convergono nel definireprospettive future di mercato senzadubbio positive. Vi sono, dunque, con-dizioni economiche e industriali perla riattivazione degli impianti.

è, dunque, assolutamente indispen-sabile portare a conclusione il lungopercorso istituzionale di sopra rias-sunto, percorrendo “l’ultimo miglio”consistente nel verificare in sede di

Unione Europea che le previste con-dizioni normative e regolatorie sul-l’approvvigionamento di elettricitànon confliggano in alcun modo con itrattati istitutivi, a garanzia dei futu-ri investimenti pubblici e privati.»

Per questo motivo, i deputati sar-di hanno chiesto a Matteo Renzi «chela cura del dossier presso gli ufficidella Commissione abbia non solola priorità temporale necessaria aduna conclusione rapida e positivadei procedimenti autorizzativi, masia trattata al giusto livello di inter-locuzione po-litica e non solo ammi-nistrativa, e sia considerata uno degliobiettivi del Suo Governo nelle rela-zioni con le istituzioni comunitarie.»

Una delegazione di lavoratori exAlcoa è stata ricevuta il 28 maggiodal presidente del Consiglio, MatteoRenzi, dal ministro delle Infrastrut-ture e dei Trasporti, Graziano Delrio,e dal governatore della Sardegna, Fran-cesco Pigliaru, a Olbia, dove si è svol-ta l’inaugurazione del Mater Olbia.

Il presidente Renzi ha dichiaratodi essere operativo per raggiungerel’obiettivo del riavvio della produ-zione nello stabilimento ex Alcoa edi avere interlocuzioni costanti conl’Unione europea, in attesa di riceve-re la risposta in merito alla questioneenergetica. Ha aggiunto che conta diavere conferme entro due mesi e diritenere ipotizzabile una visita nel Sul-cis entro il prossimo mese di settem-bre, per definire la riapertura dellostabilimento. In risposta alle perples-sità dei lavoratori, riferite alle dichiara-zioni di Alcoa sulla rinuncia alla ces-sione se questa non si fosse conclusaentro il mese di luglio, il governatorePigliaru ha detto di aver incontrato siai vertici di Glencore sia quelli di Alcoae di aver ricevuto da queste l’impe-gno a voler attendere i tempi neces-sari alla definizione dell’accordo.

Matteo Renzi, infine, ha comuni-cato di aver assegnato delega al mi-nistro Graziano Del Rio per la “que-stione Sulcis” con priorità Alcoa, sen-za la quale - ha aggiunto - «tutto il re-sto crollerebbe».

Giampaolo Cirronis

Il 28 maggio è stato presentato il progetto di costruzione ed esercizio dell’impianto di cogenerazione previsto per il rilancio dell’Eurallumina

L’Eurallumina riparte, l’ex Alcoa non ancoraI deputati sardi hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per sollecitare un intervento nella vertenza Alcoa.

Il presidio dei lavoratori nello stabilimento ex Alcoa dura ormai da 13 mesi.La presentazione del progetto Eurallumina al Consorzio industriale.

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4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

Gentile Cittadina e Cittadino,

la crisi economica del nostro territorio ha portato ad un aumen-to delle richieste di sostegno economico e sociale da parte di tantepersone, anche nel nostro Comune. Per aiutarle puoi fare qual-cosa anche Tu. Basta un piccolo gesto, che non costa nulla: puoidecidere di firmare per devolvere il 5 per mille dell’imposta sulreddito (IRPEF) a favore dei Servizi Sociali del Comune di Car-bonia, che utilizzerà i fondi per diversi progetti sociali.

Anche quest’anno, infatti, è possibile destinare il 5 per mille asostegno delle attività sociali svolte dal proprio Comune di resi-denza.

Che cosa è il 5 per mille?

Il 5 per mille non rappresenta un onere in più per i contribuenti,non è una tassa aggiuntiva. In mancanza di una scelta, infatti, siverserà allo Stato la stessa somma. Con la Tua firma sulla dichia-razione dei redditi, invece, puoi scegliere di destinare una quota diimposte, che devono comunque essere versate per le iniziative so-ciali del tuo Comune. Con un piccolo gesto il Tuo 5 per mille ri-marrà così alla Tua comunità.

Il 5 per mille non sostituisce ma si aggiunge all’8 per mille; ledue scelte non sono alternative fra loro e possono essere espresseentrambe.

Come destinare il 5 per mille al Comune di Carbonia?

In tutti i modelli per la dichiarazione del reddito (Modello 730,Modello unico, CUD) trovi un modulo o un’apposita sezione. Perscegliere il Tuo Comune di residenza quale destinatario del 5 permille è sufficiente firmare nel riquadro che riporta la scritta “So-

stegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza”.

È molto semplice, ma se dovessi incontrare qualche difficoltàpuoi chiedere aiuto al Tuo CAAF, al Tuo commercialista o agli uffi-ci dei Servizi Sociali.

Il Comune di Carbonia ha bisogno di fondi per affrontare il cre-scente disagio economico e sociale: anche per il 2015 i trasferi-menti di Stato e Regione per le politiche sociali sono stati ridimen-sionati. Sapere che tante famiglie si trovano in condizioni di gran-de difficoltà non può lasciarti indifferente, né puoi pensare che siaun problema che altri debbano risolvere, poiché coinvolge l’interaComunità. Per questo, l’Amministrazione comunale chiede il Tuoaiuto, con una firma che a Te non costa nulla, ma che può rappre-sentare una speranza per le fasce più deboli della nostra Città.

L’Amministrazione si impegna ad informare sull’impiego deifondi ricevuti. Se vuoi avere ulteriori informazioni, puoi rivolgertiai Servizi Sociali.

Grazie per tutto quello che potrai fare.

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5La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

Sono sempre più drammatici idati relativi ai flussi occupa-zionali e al numero dei disoc-cupati e degli inoccupati nel-

l’ex provincia di Carbonia Iglesias.Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2014

i lavoratori che hanno perso il lavorosono 12.574, 6.642 uomini e 5.932donne; per contro, sono 11.714 i nuo-vi assunti, 5.705 uomini e 6.009 don-ne. Il saldo negativo è, dunque, di 860unità lavorative ma questo dato nondice tutto, perché va tenuto conto delladiminuzione dei posti di lavoro a tem-po indeterminato e dell’aumento de-gli occupati a tempo determinato.

Nello stesso 2014, si è registratauna perdita di 4.191 posti di lavoro atempo indeterminato (2.319 uominie 872 donne) e di 7.647 posti di lavo-ro a tempo determinato (4.121 uomi-ni e 3.526 donne), a fronte dei 2.127nuovi assunti a tempo indeterminato(1.322 uomini e 805 donne) e dei 7.852nuovi assunti a tempo determinato(4.197 uomini e 3.655 donne).

Sono inoltre 1.736 i posti di lavo-ro persi di cui non è noto se l’occu-pazione fosse a tempo determinato oindeterminato (202 uomini e 1.534donne), mentre sono 1.735 i nuovi a-ssunti di cui ugualmente non è noto

se l'occupazione fosse a tempo deter-minato o indeterminato. Appare evi-dente che la stragrande maggioranzadi contratti di questo tipo interessi ledonne.

Il numero dei disoccupati e inoc-cupati ha raggiunto quota 37.408,18.902 uomini (15.720 disoccupati e3.182 inoccupati) e 18.506 donne(12.595 disoccupate e 5.911 inoccu-pate). è evidente come tra le donnesia percentualmente molto elevato ilnumero di inoccupate, quasi un terzodel totale (31,94%), mentre tra gli uo-mini il numero degli inoccupati inci-de in misura meno rilevante sul tota-le (16,83%).

Le fasce d’età che registrano il mag-gior numero di disoccupati e inoccu-pati sono quelle tra 35 e 44 anni (9.325,dei quali 4.486 uomini e 4.839 don-ne), tra 45 e 54 anni (7.414, dei quali3.363 uomini e 4.051 donne) e, infi-ne, tra 55 e 64 anni (6.451, dei quali3.862 uomini e 2.589 donne). Questefasce d’età sono anche quelle nellequali è più difficile, in molti casi pres-soché impossibile, trovare un’occu-pazione più o meno stabile.

Nel 2013 i lavoratori cessati era-no stati 11.722, 5.913 uomini e 5.809donne. Di questi, 2.315 a tempo in-

determinato (1.435 uomini e 880 don-ne) e 8.202 a tempo determinato (4.327uomini e 3.875 donne). Di altri 1.205lavoratori cessati (151 uomini e 1.054donne) non è noto se l’occupazionefosse a tempo determinato o indeter-minato.

Nello stesso anno 2013, i lavora-tori assunti furono 12.366, 5.835 uo-mini e 6.531 donne. Di questi, 2.1.30a tempo indeterminato (1.185 uomi-ni e 945 donne) e 8.248 a tempo de-terminato (4.443 uomini e 3.805 don-ne). Di altri 1.988 lavoratori neo as-sunti (207 uomini e 1.781 donne), nonè noto se l’occupazione fosse a tem-po determinato o indeterminato.

La fonte dei dati è il Sistema In-formativo del Lavoro della Sardegna(SIL-Sardegna), elaborati dall’Osser-vatorio mercato del lavoro (OML)della provincia di Carbonia Iglesias.

«Stiamo monitorando i dati dal2009 - commenta Roberto Puddu, se-gretario della Camera del Lavoro diCarbonia Iglesias - e mai, fino al 2014(e il trend continua ad aprile del 2015)le cessazioni avevano superato le at-tivazioni. Tutt’altro, il delta è semprestato positivo nell’ordine di 1.500/2.000unità.»

Giampaolo Cirronis

Sono sempre più drammatici i dati relativi ai flussi occupazionali e al numero di disoccupati ed inoccupati nel Sulcis Iglesiente

129.840 abitanti, 37.408 disoccupati/inoccupatiPer la prima volta il numero dei lavoratori cessati è superiore a quelli dei nuovi assunti e crescono le assunzioni a tempo determinato.

Si è svolta nella Sala polifun-zionale, in Piazza Roma, aCarbonia, la conferenza stam-pa di presentazione del nuo-

vo Piano di comunicazione e sensi-bilizzazione alla raccolta differen-ziata.

Nel suo intervento, l’assessoredell’Ambiente, Franco Manca, haricordato come le linee di indirizzo peril nuovo bando sul Servizio si sianoconcentrate sulla riduzione dei co-sti per i cittadini e il miglioramentodel servizio rispetto agli anni prece-denti, anche grazie all’ascolto delleproposte della popolazione. Il co-mune di Carbonia si sta qualifican-do per la sua particolare attenzionealle tematiche ambientali. Carboniaè, infatti, uno dei primi Comuni inSardegna per la raccolta differen-ziata e, allo stesso tempo, è uno deiprimi ad aver istituito al suo internoil “Servizio Ambiente”.

Il nuovo Servizio di igiene urba-na affidato alla società De Vizia,della durata di 7 anni (quello appenaterminato è durato cinque anni conuna proroga di tre mesi), è entratoin vigore il primo maggio e andrà apieno regime tra circa 6 mesi. Il suocosto complessivo è di 22 milioni198 mila euro (3 milioni 171mila eu-ro a base annua) + Iva.

Con il nuovo servizio sono stateintrodotte alcune importanti novitàcome l’incremento dell’orario di aper-tura dell’Ecocentro (dalle attuali 18

ore si passerà a 52 ore settimanali (tut-ti i giorni dal lunedì al sabato dalle9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle18.00, la domenica dalle 8.30 alle12.30) e l’istituzione degli Ecocentrimobili che saranno dedicati in ma-niera particolare alle frazioni di Cor-toghiana e Bacu Abis (un giorno lasettimana, il sabato, a Cortoghiana,dalle 9.00 alle 12.00; a Bacu Abis,dalle 15.00 alle 18.00).

Il nuovo servizio prevede la rac-colta dell’organico tre volte alla setti-mana, la raccolta del secco una voltala settimana e la raccolta di plastica,carta, vetro e lattine ogni due setti-mane. Verrà sperimentata anche laraccolta tramite le isole ecologicheinterrate.

I cittadini sono stati invitati a col-laborare al meglio per la raccolta

differenziata. Con il nuovo servizioci sarà una maggiore attenzione neicontrolli, anche grazie all’utilizzodi alcune telecamere installate indeterminate zone della città, al finedi sconfiggere il fenomeno delle di-scariche abusive che si è sviluppatonegli ultimi anni anche nel territo-rio comunale. L’Amministrazionecomunale, inoltre, sta lavorando conla Regione per la riduzione dei co-sti dell’indifferenziato in discarica.L’assessore Manca ha spiegato chequesti accorgimenti dovrebberopermettere un ulteriore migliora-mento della quota di differenziato,oltre il 70%, e quindi ad un’ulterio-re riduzione dei costi del Servizio chegià quest’anno (tenendo conto del fat-to che il nuovo appalto è in vigoreda maggio e che quindi per quattromesi i costi sono quelli previsti dalvecchio appalto) vedranno una di-minuzione tra il 12 e il 15%.

Il Gestore del servizio, Paolo Cos-su, ha poi presentato la campagnadi comunicazione e sensibilizzazio-ne della raccolta differenziata nelcomune di Carbonia. Il nuovo Pia-no di comunicazione, che contienediverse novità, è consultabile nel si-to istituzionale del comune di Car-bonia (www.comune.carbonia.ci.it),nella sezione Raccolta Differenzia-ta alla voce Piano di Comunicazio-ne e sensibilizzazione raccolta dif-ferenziata.

G.P.C.

Presentato a Carbonia il nuovo Piano della raccolta differenziata

Carbonia, Comune e De Vizia insieme altri 7 anni

La squadra della vecchie glo-rie del Sorso ha vinto il 1°Memorial “Giorgio De Gra-di”, calciatore del Carbo-

nia degli anni ’60. Nel triangolaredisputato allo stadio “Carlo Zobo-li” di Carbonia, ha avuto la megliosulle vecchie glorie del Carbonia edel Thiesi. è stata una giornata digrande festa nel ricordo di una ban-

diera del Carbonia degli anni ’60,scomparso cinque anni fa all’età di68 anni. Si sono ritrovati i protago-nisti di tanti campionati di serie C,Serie D e Interregionale. Tra loro an-che Luciano Serena, calciatore del-la mitica Carbosarda, e Nino Spanu,originario di Sorso, oggi consiglie-re comunale a Carbonia.

Le tre partite, disputate sulla di-

stanza di due tempi di 15 minuticiascuna, hanno registrato complessi-vamente un solo goal, quello con ilquale il Sorso ha superato il Thiesinella terza partita. Le prime duepartite, infatti, quella tra Carbonia eThiesi e quella tra Carbonia e Sor-so, si sono concluse sullo 0 a 0 esono state vinte, ai calci di rigore, dalThiesi e dal Sorso.

Giorgio De Gradi, milanese dinascita, arrivò a Carbonia nel cam-pionato di serie D 1965/66, prove-niente dal Milan, dove aveva inizia-to a giocare nelle giovanili, e visseun’esperienza a Reggio Calabria,con la Reggina, in serie C. In segui-to, aggregato con la prima squadradel Milan di Rocco e Viani, videsfumare l’esordio in serie A a favo-

re di Lodetti. Certamente quel trenoperso condizionò il resto della vitadi De Gradi da giocatore a certi li-velli. Onestamente è stato un veropeccato per le grandi qualità chepossedeva: De Gradi, infatti, era ungiocatore di classe sopraffina cheavrebbe potuto giocare anche in A.I suoi limiti erano la pigrizia negli al-lenamenti e un carattere di atleta non

sempre ligio alle regole. Giorgio De Gradi in biancoblù

giocò sei campionati: i primi quattroin serie D e, dopo la stagione di Sor-so, sempre in serie D, gli altri due inPromozione. Le sue presenze con lamaglia del Carbonia sono state 136,con una rete. Lasciato il Carbonia,ha concluso la sua carriera da gio-catore nei dilettanti del Portoscuso.

Lo stadio Carlo Zoboli ha ospitato un triangolare tra vecchie glorie

Tutti in campo per ricordare Giorgio De Gradi

Sara Marrocu, vicepresidentedell’Assemblea regionale esegretaria del circolo diPortoscuso, lascia il Partito

Democratico.«Dopo una lunga riflessione, in

atto da diversi mesi - spiega SaraMarrocu -, sono arrivata alla con-clusione che sia arrivato il momen-to di mettere la parola fine ai mieiincarichi e alla mia militanza al-l’interno del Partito Democratico.In queste ultime ore ho presentatole dimissioni da vicepresidente del-l’Assemblea regionale e da compo-nente della stessa e della segreteriafederale del Sulcis Iglesiente e dasegretaria del circolo di Portoscu-so. Vado via anche, ma non solo,perché Civati, altri dirigenti e tantimilitanti del PD con cui ho condi-viso buona parte della mia attivitàpolitica, hanno deciso di lasciare.

Vado via, soprattutto, per cercaredi costruire un’altra casa che sentamia, perché quella che riconoscevocome tale non lo è più; le fondamen-ta democratiche e di sinistra che pa-revano salde sono invece crollate.

Vado via perché so che sarebbeipocrita e controproducente conti-nuare a lavorare in un partito del tut-to trasformato, che comincio a sen-tire estraneo è sempre più a imma-gine e somiglianza di chi lo guida.»

«Da diverso tempo - aggiunge Sa-ra Marrocu - mi chiedevo per quantoancora avrei avuto le forze e gli sti-moli per continuare a impegnarmie lottare con la minoranza - di cui hofatto parte - per migliorare e cam-biare ciò che non condivido. Con ilpassare dei mesi ho compreso chetutti gli sforzi fatti sinora erano stativani, e ho riconosciuto che stare in unpartito non può tradursi in un pe-renne stato di trincea, a lottare sen-za tregua contro tutto e tutti coloro chedovrebbero essere i tuoi compagni.Non può voler dire condurre una“guerra” quotidiana (mi si passi iltermine, visto che mi si ripete da piùparti che si deve lottare e combat-tere all’interno) contro chi dovrebberappresentarmi e governarmi.»

«La goccia che ha fatto traboc-care il vaso - sottolinea Sara Mar-rocu - è stata ritrovarmi in piazza con

insegnanti, alunni, personale dellascuola e tantissime altre persone aesprimere e gridare il mio disaccordocon la riforma scolastica pensata daGiannini e Renzi e, attraverso unagrande mobilitazione di piazza,chiedere a quello che dovrebbe es-sere il “mio” governo di cambiarlae tener conto del parere di chi, nel-la scuola, ci lavora e ci vive.

«Non riesco più a tollerare chequesto PD non rispetti gli impegnipresi con gli elettori nel febbraio2013 e che abbia invece adottato lalinea del Segretario-Premier, il co-siddetto “cambiamo verso”, attuan-dolo con metodi a dir poco discuti-bili. Personalmente, il verso in cuivanno lo Sblocca Italia, il Jobs Act,

la Buona Scuola e l'Italicum non lovoglio seguire, perché non sono af-fatto convinta che questi provvedi-menti facciano prendere all’Italia eagli italiani la direzione giusta.

La mia coscienza m’impedisce diessere iscritta ad un partito diven-tato oramai un grande calderone cheribolle di ex fascisti, razzisti, omo-fobi, indagati, cosentiniani e berlu-sconiani pentiti o riciclati: tutti pun-tualmente candidati alle prossimeregionali e poi definiti impresenta-bili e imbarazzanti dai vertici, cheprima li candida e poi ci chiede dinon votarli. La realtà che supera lepeggiori fantasie.»

«Per queste e altre ragioni la-

scio, e m’impegno insieme ad altria costruire una nuova casa dovepossa risiedere la mia, la nostra, untempo quella del PD, idea di sini-stra moderna e aperta alla societàcivile.»

«Lavorerò sin da subito per co-struire una nuova realtà politica cheparta da e con le persone, che sioccupi - stavolta, infine, per davve-ro - dei diritti civili, di uguaglianzae multiculturalità, dei problemi deilavoratori tutti e di chi un lavorol’ha perso o non c’è l’ha; che portiavanti politiche rispettose del no-stro pianeta e di chi lo abita. Nes-sun revival o operazioni nostalgi-che: sia chiaro che non sarà questol’obiettivo.

Sono consapevole che sarà fati-coso, molto impegnativo e che si pre-senteranno dei momenti difficili, mali affronterò con l’umiltà di chi sadi non avere la verità in tasca, conconvinzione, passione e entusiasmo.Quelle caratteristiche, insomma, chevia via stavo perdendo in questi ul-timi mesi di militanza all’interno delPD, contraddistinti da impegno, re-sponsabilità, e rispetto degli impe-gni presi.

«Ecco cosa mi spinge a lasciarecon convinzione ma non senza sof-ferenza. Non sarà indolore il distac-co da alcune persone che continue-ranno il loro percorso nel partito,dagli amici, dai compagni che sti-mo e a cui voglio bene, che rispettoe rispetterò sempre, con cui ho con-diviso e lavorato tanto. Spero in ognicaso che i nostri cammini si possa-no incrociare e che magari qualcu-no possa aggiungermi, con i proprimodi e tempi - che non ho la pre-sunzione di voler giudicare.

Ringrazio in modo particolare ilSegretario Federale e la Segreteriaper questi mesi, anche se pochi, dilavoro insieme e tutti i componentidel mio circolo, a cui auguro buonlavoro e buona fortuna.

Sono arrivata alla conclusione diun percorso - conclude Sara Mar-rocu - che mi lascia in eredità unbagaglio ricchissimo di esperienzee di lavoro, che porterò orgogliosacon me in questo nuovo inizio.»

Sara Marrocu

Anche in Sardegna alcuni dirigenti hanno lasciato il partito

Sara Marrocu: «Non mi riconosco più nel PD»

Sara Marrocu.

La brochure della campagna.

Sono state consegnate, a Car-bonia, le chiavi agli asse-gnatari delle sei nuove casedi edilizia residenziale pub-

blica a canone sociale (case popola-ri), costruite nell’ex cantiere comu-nale di via Trieste.

Le case rientrano in un progettopiù ampio per il recupero di parte delpatrimonio pubblico cittadino, dadestinare alla realizzazione di nuo-vi alloggi. Grazie a questo progetto,dal valore complessivo di 868.000euro, oltre all’ex cantiere comunalesono stati recuperati anche il primopiano dell’ex albergo operaio di viaTrieste (6 alloggi temporanei) e l’exambulatorio di piazza 1° Maggio (2alloggi). Con la consegna delle caserecuperate dall’ex cantiere si è con-clusa anche la fase della consegnadegli alloggi alle famiglie.

La nuova consegna è parte di unimportante progetto voluto dall’Am-ministrazione comunale per dare ri-

sposte al “bisogno” di case espres-so dalla popolazione. A questo pro-posito si ricorda che il 7 maggio didue anni fa il Comune aveva con-segnato le chiavi agli assegnatari del-

le 25 case di edilizia residenziale pub-blica a canone sociale (case popola-ri), costruite al’incrocio tra via An-gioj, via Carducci e via Manzoni.

«Ringrazio l’assessore dei Lavo-

ri pubblici, Franco Manca, l’asses-sore alle Politiche per la Casa, Mar-co Galizia, l’ingegner GiampaoloPorcedda e l’ingegner Lucia Pilleridell’Ufficio Tecnico, che hanno se-guito i lavori, la dott.ssa IasmineNieddu e l’avvocato Livio Sanna,che si sono occupati delle assegna-zioni - ha commentato il sindacoGiuseppe Casti -. Ringrazio anchel’impresa che ha eseguito i lavori,poiché grazie al suo impegno sia-mo riusciti a completare i lavori intempi brevi. Faccio appello agli as-segnatari affinché si prendano curadi questi appartamenti che sono ilrisultato di un importante lavoro edi un consistente investimento.»

L’area nella quale sono state rea-lizzate le sei nuove case, comprendeun ampio terreno che gli assegnata-ri potrebbero trasformare in un giar-dino o anche in un orto urbano, nelquale coltivare piante da frutto, fio-ri e ortaggi.

Consegnate le sei case realizzate nelle strutture dell’ex cantiere

Una nuova risposta al “bisogno” di case

La consegna della prima casa.

Giorgio De Gradi. Le vecchie glorie del Carbonia.

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6 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

Continua (2)

Il bombardamentonon era durato piùdi una decina diminuti, ma l’effet-to delle bombe,piovute inaspet-tatamente dal cie-lo fu disastroso.

Dappertutto fumo e calcinacci, ca-se sventrate e urla di dolore. Appenafuori dall’uscio una donna a terra, conle spalle appoggiate al muro, le gam-be mozzate, il torace squarciato, gliocchi ormai ciechi spalancati sul cie-lo da cui era venuta la morte; più in là,nella piazzetta, il farmacista era ri-verso, davanti all’uscio con il viso nel-la polvere, orribilmente mutilato; ovun-que si vedevano i segni della morte.

Dopo le prime bombe di via Bo-nelli e la virata stretta, gli aerei ave-vano colpito il lato Est del paese, viaCagliari, la periferia e il greto del fiu-me, dove le donne stavano lavando ipanni al momento dell’incursione, pro-vocando una strage. Quando, infine,raggiunsero l’infermeria d’emergen-za, Luigi e la sorella videro i mortiche già venivano colà ammucchiati aridosso del muro esterno; erano le per-sone ferite che giungevano cadavereprima di poter essere soccorse. Den-tro era ancora peggio. Dappertutto la-menti, urla strazianti dei feriti e deiparenti che trovavano un loro congiun-to, a lungo cercato, morto. Infermiericon le mani rosse di sangue, strematiche facevano del loro meglio per soc-correre i feriti sempre più numerosi,mentre un solo medico militare cor-reva da una lettiga ad un’altra per in-tervenire sui più gravi.

Luigi fu medicato e bendato, poil’ufficiale gli diede un’occhiata e sen-tenziò:

- Lui va a Cagliari in ospedale conil prossimo trasporto.

Luigi non disse nulla, ma cercò discomparire da quel luogo, passandosilenziosamente tra soldati, infermieri,feriti e parenti, sino alla porta; diedeuno sguardo verso il medico e quandovide che non gli badava, scivolò fuorie via, di corsa a casa.

- Mi seu sarvau immoi - pensò -non bollu morri a Casteddu, aundighettanta bombas dogna dì.

***

Antonio Sibiriu, il piccolo mura-tore, stava porgendo il paiolo, colmodi impasto cementizio, a suo padreche tendeva il braccio per afferrare ilmanico, quando udì il primo scop-pio, seguito poi dagli altri, uno dopol’altro, a mano a mano che le bombe,toccando il suolo, esplodevano.

Il luogo ove lavoravano era abba-stanza distante da quello in cui eranoavvenute le esplosioni ma la loro casa

poteva essere tra quelle colpite.Il paiolo finì a terra insieme alla

cazzuola e subito Antonio, tredici an-ni, corse dietro al padre che veloce-mente si avviava verso il luogo dovesi levava più denso il fumo.

Le prime bombe caddero lungo lavia Porru Bonelli, nella piazzetta cheoggi ricorda quella data: 17 febbraio1943. A quell’ora, con un pallido soleche si faceva strada tra i varchi dellenubi, ospitava i vecchi del paese checommentavano gli ultimi bollettini uf-ficiali e forse uno di loro, più sveglio osolo più incosciente, raccontava di quan-to sentito quella notte nella trasmissio-ne di Radio Londra, quando una bom-ba era piombata proprio al centro dellapiazzetta affollata ed era esplosa lan-ciando roventi frammenti d’acciaiotutt’intorno e seminando la morte.

***

Antonio Garau, abitava, così comeLuigi, in via Cagliari ma duecento me-tri più in là. Aveva consumato il pa-sto tranquillamente, ma anch’egli eraansioso di correre in strada per giocarecon i suoi coetanei che sentiva schia-mazzare sulla via.

Appena finito il pasto di metà gior-nata, uscì dunque sulla strada e si unìalla brigata di ragazzini vocianti.

Proprio allora era arrivato, sullasua cigolante bicicletta, l’uomo de iscocciula, il venditore di arselle, un an-ziano di Pabillonis che fatto il suo ca-rico di molluschi a Marceddì, portaval’appetitosa merce a Gonnosfanadiga,per ricavarne un congruo guadagno.

I bambini lo circondarono allegri:fra strepitii e lazzi si facevano largo trale comari che si erano avvicinate percomprare il loro involtino di arsellerigate, nella speranza di ottenere, daloro, qualche bocconcino appetitoso.

La cugina di Antonio aveva appe-na comprato un chilogrammo di ar-selle e ficcando la mano nell’involto,ne aveva estratto un’abbondante man-ciata che aveva poi distribuito equa-nimemente tra le manine protese ver-so di lei, quando un rombo improv-

viso attirò l’attenzione dei presenti,subito dopo un’esplosione, fortissimama abbastanza lontana. Ci fu, a quelpunto, un fuggi fuggi generale. Anto-nio corse verso la sorella diciottenneche si trovava sull’altro lato dellospiazzo e in quell’attimo alcuni “spez-zoni” esplosero tra la piccola folla.

Antonio vide, pur nel fumo, suasorella accasciarsi, come una bambolarotta, al suolo e lì giacere immobile,completamente ricoperta di sangue.Poco distante il fratellino, con le car-ni lacerate in più punti, e lui stesso furaggiunto da numerose schegge inpiù parti del corpo, vagava senza la-mentarsi tra morti e feriti a terra, te-nendo stretto al fianco con la manosinistra, il braccio destro completa-mente lacerato, trattenuto alla spallada pochi lembi di pelle e da qualche

nervo che spiccava bianchissimo trala carne maciullata; non piangeva macontinuava a pronunciare i nomi del-la sorella e del fratellino, una sorta dilamento continuo più che un richiamo.

Arrivarono alcune persone e an-che qualche militare per soccorrere iferiti e ricomporre i morti.

Antonio fu portato all’infermeriadi fortuna allestita poco lontano masua sorella vi giunse cadavere.

Medicate alla meglio le ferite, ven-ne trasportato all’ospedale civile diCagliari, dove gli fu amputato il brac-cio destro sino all’omero ed estratti, dadiverse parti del corpo vari frammentidi metallo, tranne una scheggia, “di-menticata” nel braccio, appena soprail gomito sinistro. Una scheggia che,oggi nel suo studio di maestro in pen-sione, Antonio ci mostra, in traspa-renza, piccola ombra scura appenasotto lo schermo pallido della pelle.

In quello stesso luogo perì ancheAntonio Sanna e Antonio Atzeni che,sopravvissuto benché invalido, allagrande guerra. Faceva il guardianonella miniera di perda de pibera edessendo di turno di notte, quel gior-no era a casa; era uscito di corsa dal-l’abitazione per portare al sicuro isuoi quattro figli, uno dei quali strin-

geva tra le braccia, mentre correva,gridando il nome degli altri, una bom-ba gli era esplosa a pochi metri, unascheggia gli perforò il ventre ed altriframmenti ferirono i figlioli. Morì qual-che giorno dopo a Cagliari.

La cuginetta di Antonio, Maria Me-lis di 11 anni, ebbe asportata metà del-la calotta cranica proprio sull’uscio dicasa; sua madre la prese in bracciourlando e, continuando ad urlare, cor-reva di qua e di là nella vana ricercadi aiuto, stringendo a sé il corpicinoinerte il cui capo ciondolava orribil-mente vuoto.

Il fratello minore di Antonio, fudato per morto e deposto tra i cadave-ri; una donna, Zia Maria Cosci, for-tunatamente, notò un sussulto del cor-picino e, constatato che respirava, sep-pur debolmente, lo prese tra le brac-cia e lo portò nell’infermeria poco di-stante dove ricevette le prime cureprima di essere trasferito a Cagliari.

Numerosi altri, i cui nomi sono ri-cordati nel bronzo della targa in piazza17 febbraio, furono uccisi in quelgiorno funesto, in prossimità di quelpiccolo spiazzo di Via Cagliari.

***

I B 25 che colpirono il paese e isuoi inermi abitanti erano carichi dibombe a frammentazione che arrivan-do al suolo esplodevano sparando tut-t’intorno piccoli pezzi d’acciaio delladimensione d’un dado, provenientidalla frammentazione di un mollonecontenuto nel proiettile e schegge dimetallo dell’involucro che dovevanoservire a distruggere gli aerei parcheg-giati al suolo; sulle persone ebberoeffetti micidiali, dato che ogni singo-la bomba poteva uccidere ogni esse-re vivente si trovasse nel raggio di 30- 50 metri. Le bombe erano state im-barcate in grappoli del peso di 100 lib-bre (kg 45,360 circa), da 20 lb. cadau-na (9,71 kg circa). In ogni aereo era-no imbarcati 12 grappoli. Tenendo dun-que conto che furono 9 gli aerei chesganciarono il loro carico, sul paesepiovvero poco meno di 4.900 kg dibombe che causarono, complessiva-mente, la morte di 183 persone e il feri-mento, più o meno grave, di altre 300.

Ore 14.45.Don Severino Tomasi aveva de-

ciso di concedersi una mezzora di ri-poso prima di incominciare il giro po-meridiano ai suoi parrocchiani infermi,per questo, senza neppure sfilarsi la to-naca nera, né allentare il colletto ec-clesiastico intorno al collo, si era sedu-to, o meglio, disteso nella vecchia pol-trona ereditata dal suo predecessore.

Il pasto era stato rapido e frugalema diluito in un abbondante bicchie-rone di vino rosso, che era l’unico pec-cato di gola che si concedeva e, co-me ogni giorno, dopo il pasto, senti-va il bisogno di una breve sosta nella

routine quotidiana; aveva da visitaredue persone inferme per portare loroil conforto di una parola di speranza,doveva poi guidare la recita del rosa-rio e quindi dir messa, sistemare lachiesa per un ufficio funebre che si sa-rebbe tenuto il giorno successivo…Le palpebre si abbassarono e stava perscivolare nel sonno, quando, propriosulla sua testa, udì un rombo che cre-sceva di intensità, pochi attimi poi, ilfragore di un’esplosione fortissima chefece vibrare i bicchieri nella credenzae i vetri delle finestre di tutta la casa,seguita subito da un altro scoppio, e poiun altro ed un altro ancora...

Tremando come una foglia scos-sa dal vento, il giovane sacerdote la-sciò la canonica e corse in strada.

Appena fuori, alzando lo sguardoal di sopra dei tetti vide colonne di

denso fumo sollevarsi da più parti nelpaese e udì gemiti ed urla arrivare fi-no a lui.

Tenendo la tonaca sollevata alleginocchia, cominciò a correre temen-do per quello che, immaginava, avreb-be visto. Attraversò, sempre di corsa,strade e vicoli e sbucò infine in unapiazzetta e lì si fermò, impietrito perciò che vedeva: sangue dappertutto an-che sui muri delle case intorno, bu-cherellate dai proiettili sparati dallebombe; stesi al suolo parti di corpismembrati, tra i sassi del selciato scor-revano rivoletti di sangue.

Severino senza neppure pensarea benedire quei poveri resti, continuòa camminare, infilando un vicolo die-tro l’altro, ma lentamente, trascinan-do i piedi e con il cuore che sentivabattere, sempre più pesante, in petto.

Dappertutto non vedeva che rovi-ne, morte e dolore, mentre lamenti egrida aleggiavano nei vicoli, nelle stra-de e nelle pazze del paese, come seun unico, gigantesco velo di dolorericoprisse ogni cosa ed ogni persona.

Ore 15.00.Quando, trafelati e con il cuore in

tumulto nel vedere la “carneficina” cheera sta fatta, arrivarono a casa, Anto-nio Sibiriu e suo padre, constatarono

che la loro abitazione era intatta, mamamma Peppina non era in casa. Eraandata, infatti, in via Marconi per pren-dere la razione di pane, per la fami-glia, con la tessera che attribuiva laquantità spettante.

Insieme, padre e figlio, si miseroa cercarla per il paese. Con il cuorein gola per l’apprensione percorreva-no strade intasate da persone che cer-cavano i loro cari, da carri che traspor-tavano feriti o morti, o più semplice-mente da coloro che, rimasti illesi, siprodigavano per aiutare chi, meno for-tunato di loro, era stato colpito o avevaavuto la casa semidistrutta. Una si-gnora sfollata da Cagliari per timoredei bombardamenti, aveva avuta col-pita direttamente la casa e due suoibambini erano rimasti uccisi.

La trovarono, infine, la signora Pep-

pina. Una bomba era esplosa non lonta-no da lei mentre percorreva la via Mar-coni vicino al panificio del signor Castied era stata colpita da numerose scheg-ge. Era stata portata nell’infermeria emedicata, in lista per essere traspor-tata al più presto all’ospedale a Ca-gliari.

Il medico del paese, il vecchio dot-tor Cabitza, insieme al medico mili-tare, dottor Dore, per tutta la giornata ela notte si prodigarono a tamponareferite, cucire lacerazioni, amputare ma-ni, e braccia, mentre, accompagnatedai rintocchi delle campane a morto,nelle case si piangevano i defunti.

Della formazione di dodici B 25,nove bombardieri sganciarono il lorocarico di ordigni sul paese di Gon-nosfanadiga, i restanti 3, forse consa-pevoli di non aver raggiunto il loroobiettivo, non bombardarono e si di-ressero verso il bersaglio secondario:l’aeroporto di Decimomannu doveavvistarono diversi aerei parcheggia-ti. Sganciate le loro bombe, tutti i do-dici B 25 tornarono alla base, senzaaver avuto nessun attacco da parte del-la caccia nemica né esser presi di mi-ra dalla contraerea.

Settantadue anni fa, il 17 febbraio del 1943, i bombardieri americani lanciarono bombe dirompenti sulla Sardegna

A Gonnosfanadiga ci furono oltre 100 morti e 300 feritiCon lo scoppio della guerra, nel giugno del ‘40, la Sardegna era diventata la principale base da cui si levavano in volo i velivoli italiani.

I caccia pesante P38. I caccia bombardieri B17.

Giuseppe Mura.

2 - continua

Si è svolto a la Valletta di Mal-ta, il Pal Food Festival,evento conclusivo del pro-getto di cooperazione trans-

nazionale MeDIETerranea. Misura421 PSR Sardegna 2007/2013. Ilpresidente del Gal Sulcis Iglesiente,Capoterra e Campidano di Cagliarie di Assogal, Luciano Cristoforo Pi-ras, ha presentato insieme ai Gal mal-tesi, al ministro per i fondi europei eal segretario del Parlamento malte-se, il progetto di cooperazione sulladieta mediterranea.

Il progetto MeDIETerranea haper obiettivo la valorizzazione e lapromozione delle abitudini alimen-tari dei popoli del Mediterraneo qualistile di vita e di alimentazione sanoed equilibrato. Ha coinvolto partnerdi tre regioni italiane (Sardegna, Ba-silicata e Veneto) e dell’Isola di Mal-ta. Le azioni principali riguardano lostudio e la realizzazione di un menùeuro-mediterraneo quale carta comu-ne di ricette e pietanze dei territoricoinvolti, la realizzazione di un car-tone animato che abbia per filo con-duttore storie e leggende segnalate

dagli studenti delle scuole locali, larealizzazione di festival quali sim-posi di cultura e tradizioni locali nelleregioni coinvolte nel progetto e, in-fine, azioni di educazione alimentare

rivolte agli istituti scolastici dei ter-ritori dei GAL aderenti.

Il GAL Sulcis Iglesiente Capo-terra e Campidano di Cagliari, dal19 al 22 dicembre 2014, aveva par-tecipato, in qualità di capofila, al III

evento internazionale del progetto dicooperazione transnazionale Me-DIETerranea, tenutosi in Basilicatae, dall’8 al 10 maggio 2014, avevaorganizzato a Masainas, Teulada,

Sant’Anna Arresi e Santadi, nell’am-bito dei progetti di cooperazione trans-nazionale “MeDIETerranea”, “Gio-vani e Sviluppo Rurale” e “Agriso-ciale: coltiviamo cittadinanza”, il “Sim-posio delle identità rurali europee”.

La Valletta di Malta ha ospitato l’evento conclusivo del progetto

Il progetto MeDIETerranea al Pal Food Festival

Il convegno svoltosi a La Valletta di Malta.

Pubblico delle grandi occa-sioni, lo scorso 9 maggio, alcampo Santa Barbara di ViaGiovanni Maria Angioy, a

Carbonia, per la seconda edizione

del Memorial Luigi Manca, patro-cinato dal comune di Carbonia. Pro-tagoniste le squadre giovanissimi del-l’A.S.D Don Bosco e del CagliariCalcio, quest’ultima allenata dal

tecnico di Carbonia Giorgio Melis.Fin dalle prime battute è emersa

evidente la differente levatura tec-nica tra le due squadre, con i rosso-blù del Cagliari più volte in goal sia

nel primo sia nel secondo tempo,quando Melis ha messo in campotanti ragazzi al primo anno giovanis-simi, praticamente ancora in età pergiocare nella categoria esordienti (al-

la fine sono stati 12 i goal realizza-ti dal Cagliari che ha tenuto la suaporta inviolata). Al di là del risulta-to che non aveva alcuna importan-za, è stata una giornata di festa per

gli appassionati del calcio giovani-le, nel ricordo di Luigi Manca, permolti anni dirigente dell’A.S.D. DonBosco, scomparso poco più di unanno fa.

Grande partecipazione di pubblico al campo Santa Barbara di Carbonia

Al Cagliari il 2° “Memorial Luigi Manca”

Un’azione di gioco. Il secondo goal realizzato dal Cagliari.

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7La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

Si è tenuto dal 15 al 17 mag-gio, in un clima festoso, aSant’Antioco, il 1° radunoregionale dell’Associazio-

ne nazionale dei Carabinieri.Venerdì 15 maggio, nel Palazzo

del Capitolo, in Piazza Alcide DeGasperi, è stata inaugurata la Mo-stra dei cimeli dell’Arma dei cara-binieri, rimasta aperta fino al 22 mag-gio e sono stati premiati scolari e stu-denti distintisi in lavori a tema.

Sabato 16 maggio è stato aperto

ufficialmente il raduno con l’incon-tro in Municipio tra autorità milita-ri, civili e presidenti di sezione del-l’Associazione nazionale carabi-nieri e la successiva deposizione diuna corona d’alloro al monumento

ai caduti, sul lungomare CristoforoColombo. Ha partecipato ai lavoriRuggero Olla, padre di Silvio, ilmaresciallo del 151° ReggimentoBrigata Sassari ucciso a Nassiriyail 12 novembre 2003 nell’attentatoalla base “Maestrale”.

Nel pomeriggio, nell’aula con-siliare, si è svolto un incontro-di-battito sul tema “Il Convitato diPietra”, una presenza tutta da sco-prire, moderato dal professor Da-rio Siddi.

I momenti più emozionanti del-la giornata sono stati vissuti a finemattinata, con la sfilata in parata deiradunisti, giunti da tutta la Sardegna,lungo la Via Roma fino a PiazzaUmberto I, preceduti da rappresen-tanze della Scuola Allievi Carabi-

nieri di Iglesias e dell’Arma terri-toriale e resa finale degli onori alleautorità presenti.

Da mezzogiorno fino alle 20.00,in Piazza Umberto I, si è tenutol’annullo filatelico speciale presso

il box di Poste Italiane. Con lo spe-ciale timbro sono state bollate tuttele corrispondenze affrancate pre-sentate allo sportello, dove eranodisponibili sia i francobolli, sia ilmateriale filatelico in tema con lamanifestazione.

Sarà ancora possibile, fino a metàluglio (complessivamente 60 gior-ni), richiedere l’apposizione degli an-nullo filatelico sulle corrispondenzerecandosi personalmente allo spor-tello filatelico di Cagliari Centro, in

piazza del Carmine, o inviando glioggetti, già affrancati, in busta chiu-sa ed accludendo la busta già indi-rizzata e affrancata per la restituzio-ne.

Il raduno ha portato nell’Isoladi Sant’Antioco alcune migliaia di

persone e si è così trasformato co-me un’anteprima dell’ormai pros-sima stagione turistica, nonostantecondizioni meteorologiche nonproprio ottimali, sicuramente menofavorevoli rispetto alla settimana

che ha preceduto il raduno. Tutti glialberghi e i ristoranti hanno registra-to il tutto esaurito, con riflessi anchenel territorio, soprattutto nella vici-na Carbonia.

Giampaolo Cirroniswww.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

Dal 15 al 17 maggio 2015 Sant’Antioco ha ospitato il primo raduno regionale dell’Associazione nazionale dei Carabinieri

Sant’Antioco in festa per la “Benemerita”Poste Italiane ha attivato a Sant’Antioco un servizio postale temporaneo con l’emissione di un annullo filatelico speciale.

Nella suggestiva cornice delMedau “Sa Grutta”, si-tuato alla sommità dellacollinetta che sovrasta il

sito archeologico di Cannas di sotto,si è tenuta, nelle giornate del 16 e17 maggio, un’esposizione di pian-te officinali spontanee di Sardegna.

L’esposizione dal titolo Magichepiante magiche, è stata organizzatadalla farmacista/erborista dott.ssaAnnarita Manca, da sempre cultriceed esperta di erbe medicinali, cheha spiegato, ai numerosi ed interes-satissimi visitatori, le proprietà te-rapeutiche delle piante ed erbe chei nostri antenati, con la saggezza chegli proveniva dagli antichissimi avi,raccoglievano ed utilizzavano percurare i loro malanni, quando anco-ra erano di là da venire le ASL e isofisticati apparecchi di analisi cheoggi si utilizzano per la diagnosi e lacura delle malattie che ci affliggono.Accanto alle erbe curative, come adesempio l’aristolochia, utile per cu-rare l’artrite, i dolori reumatici e quel-li mestruali, la Barba di becco, notacome Latti de Oceddu, utile per cu-

rare le verruche o l’Iperico (Pirinco-ni) eccellente cicatrizzante e leniti-vo per le scottature, erano presenti learomatiche, i profumi dell’orto, gra-devoli per insaporire i nostri cibi.Talvolta, utili ad alleviare i nostri malifisici e non solo, come ad esempio

l’alloro che, oltre a contribuire alsapore dei nostri intingoli, è noto perle sue proprietà antisettiche e per es-sere un ottimo digestivo se utilizza-to in infusione; e di seguito il timo,il rosmarino o il finocchio selvaticoutilizzato per insaporire la salamoia

delle olive, ma utile anche per i di-sturbi da aerofagia e per attenuarela fatica o combattere le diarree.

Il padre francescano DomenicoAtzei, noto esperto di piante offici-nali, è stato ospite della manifestazio-ne, fatto segno delle numerose do-

mande dei visitatori, mentre RuggeroSoru ha accompagnato nella visita delsito archeologico, e raccontato, conla consueta competenza, le vicissi-tudini degli utilizzatori delle grotti-celle neolitiche presenti nell’area.

Giuseppe Mura

Rivive nell’evocativo ambiente di un medau a Cannas di Sotto

La farmacopea usata dai nostri antenati

Ad eccezione di coloro checonoscono un po’ la sto-ria locale del nostro terri-torio, forse molti non im-

maginano che esiste ancora una“Diocesi di Sulci”, pensando anziche sia proprio una parte di quella diIglesias (in latino: Dioecesis Eccle-siensis), la quale in verità compren-de anche la zona sulcitana ma non latitolarità della stessa Diocesi diSulci, che non è stata mai assorbitadal vecovado iglesiente. La soppres-sione di questa Diocesi, avvenutanel 1514, ne impedì la funzionalità nelterritorio sulcitano, dove già opera-va dalla fine del IV secolo d.C., equesta avvenne secondo le seguentifasi. Si ipotizza che la Diocesi diSolci sia stata soppressa in seguitoalle invasioni barbaresche sulle co-ste sarde verso la fine del VII seco-lo d.C.. Fu poi ristabilita dal PapaAlessandro II nella seconda metàdell’XI secolo. Poi, nel corso dei se-coli XI e XII, a causa della frequen-te pirateria, sempre ben presente nelMediterraneo e, soprattutto, delle in-cursioni islamiche e barbaresche lun-go le nostre coste, la sede vescoviledi Sulci (Sant’Antioco) fu traslata aTratalias (traslazione ufficializzatacon la bolla pontificia di Papa Ono-rio III nel 1218) in un luogo ritenu-to più sicuro; poi da quella sede, an-cora per ragioni di sicurezza, la Dio-cesi di Sulci fu trasferita ad Iglesiasda Papa Giulio II, con la bolla Ae-quum reputamus del 26 novembre1503. In seguito, però, la Diocesi diSulci fu definitivamente unita il 9 gen-naio 1514 all’Arcidiocesi Cagliarita-na, perché Giovanni Pilares, l’ultimovescovo di Sulci, fu nominato arci-vescovo di Cagliari. Tale unione de-terminò così la fine delle funzioni ve-scovili nel Sulcis, ma anche nell’I-glesiente.

Già dal 1580, però, con l’avallo delRe di Spagna Filippo II (noto anchecome Filippo il Prudente), e succes-sivamente nel 1620, ci furono tenta-tivi per restaurare la Diocesi di Sul-ci, i cui presbiteri d’Iglesias mal sop-portavano l’unione con Cagliari.Nel 1654 il Tribunale della Rota Ro-mana, definendo l’aspra controversia,sancì definitivamente la mal soppor-tata unione con Cagliari, riconoscen-do però ad Iglesias il diritto di nomi-nare un proprio vicario capitolare du-rante la vacanza della sede cagliari-tana e il diritto di avere un propriovicario generale. Dopo quasi 250 an-ni, il 18 maggio 1763 fu ristabilita dalPapa Clemente XIII la nuova Dioce-si Iglesiente nel nostro territorio, con

sede ad Iglesias, restando ancora invigore però la titolarità della soppres-sa Diocesi di Sulci, che non fu as-sorbita dal nuovo vescovado iglesien-te. Questa antica e soppressa Dioce-si di Sulci (in latino: Dioecesis Sul-citana) rimane ancora oggi una sedevescovile titolare della Chiesa Catto-lica (istituita nel 1966), autonomadalla Diocesi di Iglesias, di essa ri-troviamo le notizie storiche più re-mote già nel 484 d.C. (confermandocosì questa sede episcopale tra le piùantiche della Sardegna, d’Italia e d’Eu-ropa), quando un certo Vitale (rite-nuto il primo vescovo) partecipò alConcilio di Cartagine.

La Diocesi di Sulci sopravvive an-cora oggi come sede vescovile tito-lare, la cui titolarità è attribuita al-l’attuale Arcivescovo, il francese Jean

Marie Antoine Joseph Speich (natoa Strasburgo il 15 giugno 1955), chemantiene il titolo onorifico e perso-nale di questo vescovado e che fu no-minato da Papa Francesco, il 17 ago-sto del 2013, al suo attuale incaricodiplomatico di Nunzio Apostolico inGhana. L’Arcivescovo Jean MarieAntoine Joseph Speich, titolare del-la Diocesi di Sulci, è entrato nel ser-vizio diplomatico della Santa Sedegià dal luglio 1986, e parla corretta-mente l’italiano, come diverse altrelingue antiche e moderne. Non sareb-be proprio male farlo venire qui nelterritorio del cui episcopato porta latitolarità onorifica, e farlo incontrarecon la gente che abita nella zona delvescovado soppresso. Credo che con igiusti contatti e le conoscenze neces-sarie non sarebbe affatto impossibilerealizzare un evento simile.

Ancora meglio, invece, sarebbe ilripristino funzionale dell’antica Dio-cesi di Sulci, ricostituendo un nuovoVescovado del Sulcis e suddividendo

finalmente, in maniera più logica edomogenea, il territorio ecclesiasticodella Sardegna sud-occidentale, conla costituzione di due nuove sedi ve-scovili nei due centri più importantie più popolosi di questo nostro terri-torio del Sulcis Iglesiente, così divi-so: Diocesi del Sulcis (Carbonia)con 53 Parrocchie distribuite nei 21Comuni del Circondario Sulcitano,in un’area di 1.509 km² e una popo-lazione di 101.451 abitanti; Diocesidell’Iglesiente (Iglesias), con 33 par-rocchie ripartite nei 13 comuni delCircondario Iglesiente, con un’areadi 1.608 km² e una popolazione di94.442 residenti. Per realizzare tuttociò occorre avere veramente una gran-de capacità e sensibilità politica, nel-l’interesse della stragrande maggio-ranza della popolazione del nostro

territorio, che non è solo quella catto-lica e praticante. Non è certamenteindifferente, anche per gli stessi noncredenti, un simile progetto di rap-presentanza intermedia anche conorganismi religiosi da realizzare inquesti due territori della Sardegnasud occidentale, dove sono stati stu-pidamente soppressi, o resi ineffica-ci, organismi autonomi di rappre-sentanza popolare della comunitàlocale territoriale e di una zona in-termedia, che già aveva un decentra-mento statale e regionale di servizi euffici pubblici come, ad esempio,quelli giudiziari. Tutto ciò in un tri-ste panorama dove il nostro territo-rio appare molto devastato da unacrisi economica e sociale, che sem-bra quasi impedire qualsiasi pro-spettiva di sviluppo, di rinascita, diriscatto e di immediato progresso,manifestando così inesorabilmenteuna tragica immobilità e desertifica-zione di qualsiasi iniziativa.

Mauro Pistis

Dall’antica Diocesi di Sulcialla nuova Diocesi del Sulcis

Annarita Manca con le sue erbe. La bilancina.

Papa Francesco.

La Giunta regionale, su pro-posta dell’assessore degliEnti locali, Cristiano Erriu,ha nominato Mario Mossa

commissario straordinario del co-mune di San Giovanni Suergiu.

Il Consiglio comunale è statosciolto dopo le dimissioni del sin-daco, Federico Palmas, coinvoltonell’inchiesta giudiziaria su un pre-sunto giro di appalti truccati, oggiagli arresti domiciliari, e dell’interaGiunta. Il neo commissario straor-dinario guiderà il Comune per unanno, fino alla scadenza elettoraleamministrativa della Primavera2016.

Dieci giorni dopo le dimissionidel sindaco Federico Palmas e del-l’intera Giunta, ancora prima delcommissariamento del Comune, trepartiti del centrosinistra, PD, PSI eSEL si sono messi al lavoro per lapresentazione di una “lista di unitàcittadina!!!” alle Amministrative del2016.

«Dopo aver siglato, a livello pro-vinciale - si legge in una nota -, unaccordo tra di loro in vista delle pros-sime elezioni amministrative 2016,il circolo PD A. Gramsci, la sezioneSandro Pertini del PSI ed il gruppodi SEL, alla luce del terremoto poli-tico giudiziario che ha portato alle

dimissioni del sindaco, della giuntaed al conseguente commissariamen-to del nostro comune, si mettono alcentro di un progetto politico am-ministrativo che veda il coinvolgi-mento di tutte le forze politiche e so-ciali presenti nel nostro comune efinalizzato alla costituzione di una

lista civica di unità cittadina.La necessità di recuperare il tem-

po perso, derivante da una gestioneimprovvisata e fallimentare dellalista “Meglio Giovani” che ha por-tato il nostro comune ad essere com-pletamente isolato dal punto di vistaistituzionale e quella di riportare nel-la nostra comunità la necessaria pa-

ce sociale, serenità e la dovuta fi-ducia verso le istituzioni, impone unaseria riflessione che veda in campoil meglio del paese, mettendo insie-me entusiasmo, esperienza e rinno-vamento al servizio della nostra co-munità.»

«I tre partiti - si legge ancora nella

nota -, nel rimarcare la piena fidu-cia verso la magistratura, ritengo-no opportuno riprendere la vita po-litica nel paese ed inizieranno a la-vorare assiduamente per rendere pos-sibile il progetto politico enunciatoed incontreranno le altre forze poli-tiche e sociali disponibili che hannoa cuore le sorti del paese.»

San Giovanni Suergiu, la Giunta regionale ha nominato il commissario

Il centrosinistra lavora ad una lista unitaria

Gli ex consiglieri di opposizione del comune di San Giovanni Suergiu.

La mostra dei cimeli dell’Arma allestita nel Palazzo del Capitolo. Foto Fabio Murru. Gli allievi carabinieri della Scuola di Iglesias. I soci della sezione M.O.V.M. Ten. Marco Pittoni di Sant’Antioco.

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8 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

èil Giappone il trionfatore del-la 13ª edizione del “Tuna Com-petition”, fulcro del “Giro-tonno - Uomini, storie e sapo-

ri sulle rotte del tonno”, la kermessegastronomica internazionale svoltasidal 30 maggio al 2 giugno a Carloforte.

Lo chef Yoshinobu Kurio, con laricetta “Nuta di tonno rosso con sal-sa yuzu miso”, è il vincitore assolutonella finalissima lo ha visto sfidare aifornelli gli chef sardi Gianfranco Pu-lina e Sandro Cubeddu, in gara per l’I-talia, e lo chef Percy Manuel Plaza delPerù. A consegnargli il premio è stato ilsindaco di Carloforte, Marco Simeone.

Il suo piatto ha ottenuto il massimodei voti da parte della giuria popola-re e di quella tecnica presieduta daSonia Peronaci, blogger e fondatricedel sito giallozafferano.it , e compostadai giornalisti Tetsuro Akanegakubodel quotidiano giapponese ShakaiShimpo, Nicola Dante Basile de Il So-le 24 ore, Francesca Ciancio di Re-pubblica, Pio D’Emilia, corrispon-dente per l’Asia orientale di Sky Tg24, Isabella Fantigrossi del Corrieredella Sera, Cristina Höfferer della ra-dio statale austriaca, Violina Hristovadel quotidiano bulgaro 24 Chasa, CarlaIcardi di Grande Cucina, Gian MarioMarras di Touring club italiano e dellarivista italo-tedesca Adesso, MilicaOstojic del quotidiano serbo Novosti,Elena Postelnicu della radio nazionalerumena, Elena Pouchkarskaia del quo-tidiano nazionale russo Kommersant,Selin Sanlin della radio e televisionedi stato turca, Hedvig Von Mentzer,giornalista freelance e beaty editor diElle, Hans Van Der Lugt, giornalista escrittore del quotidiano olandese NrcHandelsband e Dea Verna di Oggi.

Oltre al premio principale, la giu-ria tecnica ha assegnato alcuni premispeciali agli chef in gara. Il ricono-scimento per la “Ricetta più creativa”è andato all’Argentina. «Per il tenta-tivo riuscito di sostituire ed adattarela carne argentina e la cucina tradi-zionale sarda con il tonno - spiega lapresidente Sonia Peronaci - ed ac-compagnare le varie salse al piatto.Ottima combinazione degli ingredien-ti che si sposano in modo armonico».A consegnare il premio, un piatto inceramica opera dell’artista genoveseAngelo Baghino, la stessa Peronaci.

Ex aequo come “Migliore pre-sentazione” all’Argentina e al Giap-pone, perché «entrambi - sottolineaSonia Peronaci - hanno comunicatoeleganza, calore e innovazione, piat-ti scenografici che hanno sapiente-mente conquistato con la vista coniu-gando forma e sostanza».

Il premio, un piatto in ceramica del-l’artista Baghino, è stato consegnatoagli chef da Massimo Deiana, asses-sore regionale dei Trasporti.

La 13ª edizione del Girotonno èstata caratterizzata dalla prima edi-zione del “Girotonno Live Show”, unavera e propria rassegna musicale cheha visto salire sul palco allestito nel-l’Arena concerti allestita nel vecchiocampo di calcio del “Pino Solitario”,artisti di primissimo piano della scenamusicale italiana.

Gli amanti della musica napoletanae italiana hanno trascorso una splen-dida serata con il concerto di RenzoArbore e della sua Orchestra Italiana.Oltre due ore sulle note dei miglioribrani dei grandi Roberto Murolo, Re-nato Carosone, Domenico Modugno,Totò e tanti altri ancora.

Domenica 31 il rapper Fedez, ido-lo dei teenager, ha regalato ai proprifan, non solo giovanissimi, due ore digrande entusiasmo ed energia.

Le ultime due serate hanno vistoprotagonisti Francesco De Gregori,che ha trascinato i 2.000 spettatori coni più grandi successi di una carrierache dura da oltre mezzo secolo; e,

infine, Francesco Renga, che ha aper-to a Carloforte il suo “Tempo reale Ex-tra tour”, riuscendo a creare un fee-ling straordinario con il pubblico che loha accompagnato per quasi due orenell’interpretazione del meglio del suorepertorio.

Giampaolo Cirronis

Si è conclusa, a Carloforte, la tredicesima edizione del Girotonno, la grande kermesse gastronomica internazionale

Uomini, storie e sapori sulle rotte del tonnoIl programma è stato arricchito dal Girotonno Live Show, con Renzo Arbore, Fedez, Francesco De Gregori e Francesco Renga.

Il sindaco di Carloforte, Marco Simeone, premia il giapponese Yoshinobu Kurio.

Renzo Arbore. Fedez.

Francesco De Gregori. Francesco Renga.

Invecchiata, ingiallita o megliocon quel colore tipico che pren-dono le cose stando in un cas-setto chiuse a lungo, dimentica-

te. Per me è il colore della memoriae dei ricordi perché se penso al tempoche non c’è, alle cose passate, è conquel colore che lo immagino.

Così è questa busta, dentro c’èuna vecchia foto in bianco e nero.L’effetto seppia lo ha dato il tempo:è mio nonno Augusto. Un gigante dimontagna, morto troppo presto peruna vita difficile di privazioni e do-lori mal sopportati.

Augusto Fanti, o meglio Pitòn,classe 1891, macellaio. La sua bot-tega era in via Sant’Anna, dove anco-ra ora c’è una macelleria Fanti, glieredi di coloro che la rilevarono.

Lasciò il paese perché gli affarinon andavano più bene, i debiti era-no più che i guadagni e crescevanocome cresceva la famiglia: fu padredi sette figli. L’occasione di dare unasvolta e una possibilità nuova a tuttala famiglia, gli venne data quando sep-pe che in Sardegna, nei pressi dellapiù grande miniera di carbone d’Ita-lia, si stava costruendo una città perospitare i minatori.

Così la famiglia Fanti partì insie-me a tanti altri del paese e dei paesivicini, affrontando un viaggio stre-mante, spesso su mezzi di trasportopoco convenzionali. Furono tra i pri-mi ad arrivare: molti contribuironoalla frenetica costruzione della città,mio nonno, insieme al figlio Toninoandò a lavorare in miniera, giù nelleviscere della terra a estrarre carbonetra sudore e polvere.

Mia nonna Leonida, andò a farela cuoca nelle mense degli operai, miamadre e le sorelle a fare le camerie-re negli spacci e nei dopolavoro.

Furono tante le famiglie che datutta Italia vennero ad abitare in que-sta palude malsana ai piedi del Mon-te Fossone affrontando tante difficol-tà, colpite spesso dalla malaria e dal-la febbre maltese prima che la zonavenisse bonificata. In seguito la vitadivenne più facile. Dalle capanne fa-tiscenti e dai cameroni comuni si pas-sò alle case vere e proprie che ven-nero assegnate a ciascun nucleo fa-miliare. Stava iniziando un periodo diprosperità quando scoppiò la guerrae quindi il regresso e di nuovo la mi-seria: il sogno di mio nonno, della suafamiglia e di tante altre svanì.

Molti sperarono in tempi miglio-ri, altri decisero di tornare ai paesi diorigine, mio nonno fu uno di quelli.L’unica della famiglia Fanti a deci-dere di rimanere fu mia madre Ales-sandra che nel frattempo conobbe esposò mio padre. Io nacqui nel 1959a Carbonia, una città nata e costrui-ta per i minatori, una città di immi-grati, multietnica che fu inauguratail 18 dicembre 1938.

Per questo motivo, alle generazio-ni nate nel primo dopoguerra è quindimancata un’identità storica, le radici,e fu così anche per me che però sen-tivo casa il paese di mia madre, Ca-stiglione dei Pepoli, dove trascorrevole mie estati, perché nelle mie venescorre oltre il sangue di nuragici efenico-punici, anche quello di longo-bardi, celti e romani.

Da piccola ho sempre pensato diessere una privilegiata… attorno a me,nella mia cittadina, nella mia classeero fra le poche ad avere tante scarpe,quelle invernali, quelle estive e quelleper la mezza stagione, per non par-lare poi dei cappotti, dei cappellinivezzosi e dei giocattoli.

Ricordo le mie compagne di gio-co che d’estate avevano le scarpe in-vernali che i genitori, tagliando conuna lametta la punta, trasformavanoin sandali... un giorno anche io prete-si che le mie scarpe facessero quellafine e mio padre mi accontentò, ma iltaglio della scarpa fu preceduto dal-la classica ramanzina alla De Ami-cis, per ricordarmi di quanto fossi for-tunata ad avere quello che altri nonavevano.

Anche le vacanze erano un lussoche, allora, pochi potevano permet-tersi… le mie cominciavano ogni 27del mese, nel senso che il 27 di ognimese, mio padre, impiegato in un

istituto di previdenza, portava a ca-sa lo stipendio, e allora cominciavail rito: seduti al tavolo della cucina,mio padre e mia madre dividevano isoldi in mucchietti, c’erano quelli perle bollette, quelli per le provviste,quelli per il vestiario e quelli per lavacanza.

A giugno, il mucchietto vacanzaera alto e si cominciava a pensare al-la data, al biglietto per la nave da pre-notare, alla casa al paese da prende-re in affitto… io un po’ distante, sulterrazzo di casa, mentre le rondinicominciavano ad arrivare, lì stavo aguardare e ad ascoltare e già pregu-stavo i preparativi, l’odore delle va-ligie tenute conservate per un anno emesse a prendere aria, la scelta dellecose da portare e quelle che bisogna-va comperare. L’estate era arrivata.

Ancora oggi, in giugno, quandosento il garrire delle rondini mi sem-bra di sentire gli stessi odori e pen-so: l’estate è arrivata.

Si partiva da Carbonia in taxi, miopadre non guidava, si arrivava a Ca-gliari e si prendeva la nave per Ci-vitavecchia, dopo 12 ore di viaggio,il treno per Pisa, poi per Firenze e lacorriera per Castiglione. A La Tor-retta ci venivano a prendere i paren-ti, ricordo spesso Zio Piero, il mari-to di zia Lala, un omino piccolo eveloce, che non ho mai visto arrab-biato, sempre disponibile e affettuo-so, poi da nonna Leonida, che ci pre-parava il brodo coi tortellini, il lessocol polpettone e la peperonata, il me-nù non è mai cambiato negli anni enessuna prelibatezza poteva averelo stesso sapore….

Il rito successivo era quello deisaluti, lungo la via Manfredi abita-vano praticamente tutti i parenti e gliamici coi quali avremmo trascorso imesi successivi, Zia Beppa, zia Tere-sa, Gina, Finisia, Bruno, Nanda, Danie-la, Silvana, Sergio, Bruna, Gaetano,Danilo. Era davvero bello ritrovarlie riabbracciarli ognuno con le sue par-ticolarità, la loro parlata così diversadalla nostra ed era ancora più belloavere la certezza di quel che sarebbestato, che mi sarei divertita comesempre e che avrei pianto come unafontana il giorno della partenza. Sa-pevo tutto dal primo giorno, dovevaessere così, ne avevo la certezza!!!

Per qualche anno siamo stati ospi-ti di nonna nella casa vecchia che ave-va tante stanze grandi piene di letti,i pavimenti erano di legno e scric-chiolavano, il bagno era su un bal-latoio all’aperto. Infisso, nel muro,un chiodo con dei fogli di carta digiornale, meticolosamente tagliati inquadrati perfetti da mio padre, cheservivano da carta igienica; al pianoterra la cucina di nonna, quella diLucia e di un’altra signora di cui nonricordo più il nome.

Si stava tutti assieme e siccomenon mancavano i momenti di lite edi confusione, decidemmo allora diprendere in affitto una casa vicina aquella di nonna. La scegliemmo sem-pre col giardino e spesso col casta-gneto nella parte retrostante: le ricor-do tutte, quella di Cesarina, di Silva-na, di Lina, di Liduina di fronte allacasa di cura, con la scalinata che sem-brava quella di Piazza di Spagna.

La prima volta che vidi mio nonnoavevo forse tre anni e lo ricordo allafermata della corriera a La Torretta, cheaspettava noi, parenti di quella citta-dina lontana che lui aveva contribui-to a costruire, dalla quale aveva volu-to scappare appena terminato il con-tratto per tornare nel suo Appennino.

Era alto, robusto con solenni, au-torevoli baffoni neri e, malgrado ilbastone con cui si aiutava nel suo an-dare, la sua persona aveva ancora diquel che era stato.

La giornata era tiepida e benchéfosse mezzogiorno, il sole non arde-va come da noi a quell’ora, la luce eradiversa, non abbacinante ma soffu-sa, smorzata dal verde intenso deiboschi intorno.

Lui ci venne incontro vestito in unmodo per me inusuale: larghi panta-loni neri retti da grosse bretelle su unacamicia candida, un cappello scuroa falde larghe e il suo bastone.

Era altissimo, o forse io troppo

piccola, ed emozionato vedeva per laprima volta l’ennesima nipotina: «Maquesta l’è sardegnola». In silenzio ea mano presa andammo verso la suacasa percorrendo le strade di quel pae-se che poi diventò parte di me.

Davanti alla vecchia casa mia ziaAdriana con la scopa in mano chiac-chierava con Rina la contadina. Im-parai presto che mia zia non utilizza-va la scopa per l’uso alla quale eradestinata ma come alibi per sfuggi-re alle tiranniche sorelle e, con quel-la in mano, si intratteneva in lungheconversazioni con i passanti.

Fu festa come lo fu negli anni av-venire nel giorno del nostro arrivo.Per me era tutto nuovo in quel paesemisterioso dove potei giocare all’a-ria aperta tutto il giorno, dove cre-scevano cose commestibili nei pratie nei boschi, che potevi mangiare su-bito senza lavare, dove la sorgented’acqua buona, buonissima sgorga-va al centro del paese, dove si lava-vano i panni al pozzo e dove i cugi-ni grandi ti insegnavano i loro spas-si e a masticare ciccles e a far bolle.

Il giorno dopo l’arrivo era tuttoun organizzarsi, disfare valigie, e l’u-sanza barbara della purga. Non si sabene per quale oscura ragione le mam-me di allora sostenevano che ad ognicambio di stagione o di luogo di re-sidenza, fosse indispensabile purgar-si. Oltre ad essere decisamente sgra-devole, aveva anche il difetto di ro-vinarti almeno due giorni dell’ago-gnata vacanza ma si sopportava an-che questo e si passava oltre, imma-ginando il sapore delle ciabattine con lamortadella appena tagliata, o i ciccio-li comprati nella macelleria di Uccio.

Al mattino presto si andava tuttiinsieme, a far la spesa, zia Tina, cheera quella che abitava più lontano,passava davanti a casa di nonna e lìrastrellava qualche sorella. Le altrele recuperava lungo la strada, senzaentrare in casa chiamava e aspetta-va fuori dall’uscio poi, come in pro-cessione, tutti in piazza a comprareil necessario per il pranzo e la cena diun giorno. Non c’era il frigorifero al-lora in paese, o forse mia nonna nonlo aveva, quindi era inutile compraretante cose per farle poi andare a male.

Ricordo i negozi: nella piazza lalatteria che era anche pasticceria, do-ve compravamo un dolce a forma ditreccia con l’uva passa e una glassadolce che lo ricopriva, poi gli zucche-rini e gli spumini, dolci nuvolettebianche tempestate di diavoletti co-lorati, di fianco Lallo e Blandina,sempre allegri e cordiali col loro ne-gozio di alimentari.

In cucina eravamo tanti, granditavolate e pentolini di brodo coi tor-tellini o insalatiere di tagliatelle colragù; qualche volta nonna cucinavala tetta, che ci serviva fumante colcontorno di cipolline in agrodolce.

Ricordo con orrore le rane frittecomprate da un tale il mercoledì mat-tina al mercato che le esponeva nelsuo banchetto scuoiate e decapitate,infilate in un filo di spago sino a for-marne una collana macabra.

C’erano poi i pomeriggi trascor-si a preparare le crescentine coi fun-ghi fritti trovati su per i boschi dopoun temporale, ma la cosa più spas-sosa erano le partite a carte: le Be-stiate, fumosi pomeriggi e poi not-tate di bestemmie e imprecazioni agiocare a bestia.

Non giocavamo sempre da non-na, talvolta da zia Teresa, zia Beppaoppure da Carola e Arturo, due ar-zilli vecchietti che abitavano alla fi-ne di Via Manfredi.

Tutto era uno stare insieme, i pran-zi, le cene, i pomeriggi e poi le not-tate, quasi avessimo bisogno di farescorta reciproca di noi; anche anda-re a far visita ai nostri morti era oc-casione di comunione.

Si partiva il pomeriggio presto, ipiccoli al margine interno della stra-da e i grandi a proteggerci dal pas-saggio delle poche macchine. Nonsi compravano i fiori, allora, si face-vano grossi fasci di ortensie tagliatedai giardini e poi giù per la discesae al rientro accaldati ci si fermava acomprare il gelato al Follia...

Patrizia Drò

Mio nonno mi chiamava “Sardegnola”

In un panorama già caratteriz-zato da una crisi profonda, do-po la fermata della Centrale Gra-zia Deledda dell’Enel e il dra-

stico calo dei consumi, il Sulcis te-me ora di perdere un altro tassello

importantissimo del polo industria-le di Portovesme.

Il capogruppo regionale di AreaPopolare Gianluigi Rubiu in unanota lancia l’allarme: «è una realtàdavvero amara che riguarda circa

400 lavoratori tra diretti e indotto -sottolinea il consigliere regionale diIglesias -. La Regione deve interve-nire per evitare l’ennesima dismis-sione degli impianti nel polo di Por-tovesme».

Si è di fronte ad uno scenario chesuonerebbe come una beffa, dopo ladismissione della centrale “Porto-scuso”.

«Una situazione che provoca ti-mori e incertezze in tutto il territorio

- conclude Gianluigi Rubiu -. Sia-mo davvero sull’orlo del baratro. Ildeserto del polo industriale, una vol-ta eldorado della Sardegna, sareb-be davvero una triste realtà, vistoche al tracollo del settore dell’allu-

minio segue la crisi nella produzionedell’energia elettrica. Occorre scon-giurare questa nuova tegola suglioperai, trovando le giuste alternati-ve per la salvaguardia dei dipen-denti».

Gianluigi Rubiu (Aps) lancia l’allarme sul futuro della Centrale

«La Regione eviti l’ennesima dismissione»

La Centrale Enel Grazia Deledda di Portovesme.Gianluigi Rubiu.

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9La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

Il mare della Sardegna si confer-ma il più bello d’Italia. L’Isolasvetta su tutte le regioni con le 5Vele blu assegnate a quattro lo-

calità per paesaggio, ambiente e qua-lità dei servizi e l’inserimento di cin-que tra i migliori comprensori turisti-ci nella classifica di Legambiente edel Touring Club Italiano.

«Oggi più che mai quello della Sar-degna è il mare dell’Expo nonché ilpiù bello d’Italia - ha detto FrancescoMorandi, assessore regionale del Tu-rismo, Artigianato e Commercio -. Iriconoscimenti si devono alle attentepolitiche di salvaguardia delle am-ministrazioni locali, supportate daquelle regionali, tese sempre più ver-so un turismo sostenibile e di qualità,ragione per la quale mi congratulovivamente con i Comuni e con glienti pubblici e privati che gestisconoaree e strutture, non a caso nei premifigurano molti parchi e oasi marineprotette.»

Le quattro località sarde sul podiosono: Baunei, Bosa, Domus de Mariae Posada. Costa nord occidentale eParco dell’Asinara, Golfo di Orosei,Ogliastra e Baronia, Golfo degli An-geli, area Sinis e Arburese e SulcisIglesiente, sono invece i cinque com-prensori turistici che hanno ottenutoil riconoscimento.

«La Sardegna ancora una volta èal top per la tutela delle coste e perla qualità dei servizi balneari - haaggiunto Francesco Morandi - e que-st’anno può mostrare la sua eccel-lenza ambientale e naturalistica nelpalcoscenico più importante, quellodell’Expo: non a caso è una delle di-mensioni qualificanti della vision stra-tegica “qualità della vita” scelta dallaRegione per Expo Milano 2015.»

Il mare sardo è stato premiato al-cune settimane fa anche con otto Ban-diere blu, due in più rispetto al 2014:nella 29esima edizione del premio,

assegnato a Roma dalla Foundationfor Environmental Education (FEE),Castelsardo e Sorso si aggiungono ai

sei Comuni che avevano già conqui-stato il vessillo lo scorso anno: LaMaddalena, Oristano, Palau, Quartu

Sant'Elena, Santa Teresa di Gallura eTortolì.

In tutto saranno 147 le località co-

stiere e 66 gli approdi turistici italia-ni che riceveranno il titolo.

In questa classifica non sono pre-

senti molte altre splendide localitàbalneari della Sardegna, ad iniziare daquelle della Costa Smeralda, per pro-

seguire con Cala Gonone, Villasi-mius, Chia e Sulcis Iglesiente.

Giampaolo  Cirronis

Legambiente e Touring Club Italiano hanno assegnato a quattro località le 5 Vele Blu e premiato cinque comprensori turistici dell’Isola

Il mare sardo si conferma il più bello d’ItaliaIl mare sardo ha ricevuto anche un altro importante riconoscimento con otto bandiere blu dalla Foundation for Environmental Education.

Dal 14 al 18 maggio, nellosplendido scenario del-l’Antico Borgo di Trata-lias, la casa di Tzia Giuan-

nicca, ha ripreso vita tra i colori e lesfumature delle opere degli artistiDerita e Luciano Mei. Irresistibilecombinazione tra storia e arte, quel-la che ha accolto i tanti visitatori dellamostra di pittura e ceramica. Il pro-fumo del passato lo ha portato l’ar-tista Rita Deidda, in arte Derita, checon i suoi quadri e manufatti, ha trac-ciato quel sottile segno che ci legamagicamente a giorni lontani neltempo... una serie di vasi nuragici,un’urna cineraria con tappo e decoria festone, delle ciotole con decori apietra dura al centro, dei piatti condecori graffiti accompagnati a di-pinti animati da guerrieri, arcieri, deee paesaggi che sembra vogliano“staccarsi” e rivivere nel presente.Tra le bianche pareti, Derita riescea tenere in vita una memoria storica,culla delle nostre origini, tra caldetinte e foglie oro, delinea, con delica-te pennellate, la divinità femminile,la Dea Madre, da un vecchio cul-to... colei dalla quale si nasce e allaquale si torna, poi con passione for-gia una statuetta con scialle e costu-me tradizionale, come a rimarcarel’importanza della donna, la donnache l’artista vede «come capolavo-ro della natura, arcobaleno inesau-ribile di luci e colori... fianchi, ven-tre, ideale primitivo, simbolo di fe-condità e procreazione, donna de-positaria del principio di vita, pro-tagonista della nostra storia».

Creatività dedicata alla naturaquella che vede esposte le opere delpittore Luciano Mei. Artista dall’a-nimo sensibile, manifesta, attraver-so una serie di opere monocromati-che, un mondo dove è facile coglie-re quiete e serenità. Attraverso i suoiquadri, suscita vere e proprie emozio-ni, un tratto delicato e deciso al tempostesso, accompagnato da colori chevengono modulati e sfumati sino a

regalare paesaggi animati da singola-re poesia.

Un linguaggio pittorico origina-le quello che traspare ammirando lasua produzione artistica, dove anchei colori più freddi riprendono vita,

fino al punto da regalare immaginifiabesche. Dipingere, per Luciano, èanche narrare di sé, del suo mondointeriore, della magia insita nella mu-sica che lo guida nella scelta dei co-lori. In alcune sue opere, rivive ri-cordi d’infanzia, in altre manifesta

apertamente una denuncia ecologi-ca in difesa della natura e in altre an-cora “parla di arte” attraverso un’im-pronta futuristica.

Un clima, quello che i due artistisono riusciti a creare, che ha deli-

ziato i numerosi visitatori, traspor-tandoli in una dimensione ricca discelte stilistiche, dove ogni opera ap-pare come un pensiero che ha messole ali.

Nadia [email protected]

L’Antico Borgo di Tratalias ha ospitato la mostra dei due artisti

Colori e sfumature di Derita e Luciano Mei

Il 23 aprile è stata inaugurata al-l’Exmà di Cagliari, Centro co-munale d’Arte e Cultura, lapersonale dell’artista Antonio

La Rosa che con “Equilibri instabi-li” porge, un invito ad osare... a nonstar fermi per paura di rompere l’e-quilibrio che si è raggiunto. è comese la staticità facesse morire l’uomopoco per volta, lo ingabbiasse, neltimore di perdere una certezza, di-menticando così l’emozione del pro-tendersi verso un qualcosa di nuo-vo, tralasciando di ricordare che ogniequilibrio è momentaneo... e cometale deve essere visto, col conse-guente desiderio di un’incessantevoglia di ricrearlo sempre nuovo.

L’arte è la metafora attraverso laquale Antonio ci porta in una di-mensione magica, dove le sue scul-ture pullulano di equilibri instabili,dove viene quasi spontaneo allunga-re una mano per “sistemarle”, ap-parentemente dure e fredde esprimo-no un movimento che alimenta lafantasia del fruitore che in alcune diesse coglie morbidezza, sentimentoe poesia e in altre intravede rotture,inizio e fine di equilibri vitali in unasinergia che tiene il tutto unito. Scul-ture energiche in grado di comuni-care serenità e sicurezza, forgiate daun artista che tanto ha da dire e chesceglie di farlo anche con la pittu-ra... Una pittura, la sua, dove i colo-ri dalle tinte calde e forti regalanocalore ed un’emozione intensa ca-pace di mettere le ali ai pensieri... edè in quel momento che i palazzi del-le metropoli, protagonisti delle suetele, si avvicinano, si abbracciano, atestimomiare la presenza delle perso-ne che ci vivono dentro, delle loroanime capaci di trovare il giusto equi-librio nella sinergia, nell’incontro, neltrovarsi vicini...

Fuori dallo spazio artistico di An-tonio La Rosa, nella città che lo ac-coglie, tutto continua, nulla si fer-ma, il frastuono esterno non distur-ba la danza di colori e forme in cui

ci si può perdere arrivando persinoad entrare in un laboratorio, al cen-tro dello spazio espositivo, cuore delsuo estro, dove tutto ha inizio e...dipingere con i suoi colori, tratti e li-nee di metropoli in cerca di vita, per

diventare poi “la metropoli di tutti”.Sparsi lungo le pareti sono ada-

giati i pensieri dell’artista... in attesadi essere letti, di essere colti, il tra-mite che minerà l’equilibrio del let-tore, che lo proietterà verso nuove

mete, verso nuovi porti, che farà na-scere in lui la voglia irrefrenabile diviaggiare verso nuove ipotesi, versonuove idee... in un cammino di sco-perta dove la ricerca dell’equilibriolo farà correre su un filo... come un

funambolo... personaggio impor-tante in alcuni dipinti dell’artista... eallora Antonio portaci con te... tie-nici per mano e continua ad emo-zionarci...

Nadia Pische

L’artista di Calasetta ha esposto all’Exmà di Cagliari dal 23/4 al 23/5

Gli “Equilibri instabili” di Antonio La Rosa

Per la prima volta a Portoscu-so, in occasione dell’Osten-sione Straordinaria dellaSindone di Torino, l’Asso-

ciazione Culturale Sardinian Events,col coordinamento di Paolo Poma-ta, delegato del Centro Internazio-nale di Sindonologia di Torino, pre-senta, nella pittoresca location del-l’Antica Tonnara Su Pranu di Por-toscuso, il 6 giugno alle 21.00, unaconferenza dal titolo “La Sindone:un percorso tra storia, scienza e fe-de”, un vero e proprio invito rivol-to a tutte le persone che sono curio-se di approfondire il “come”, su unlenzuolo, si possa essere formata laimmagine di Gesù Cristo, secondogli studi di valenti ricercatori di famamondiale.

La Sindone, frutto di dibattiti econtroversie, da sempre rappresentaun “mistero” che sfida la scienza, èuna traccia che chiede di essere lettae compresa, ci parla di un uomo cheè morto e risorto per noi, che si è sa-crificato per l’umanità.

In concomitanza con la confe-renza verrà inaugurata una mostradal titolo “E voi chi credete io sia”,dieci pannelli descrittivi, le cui sce-nografie prenderanno per mano il

visitatore, guidandolo verso il miste-ro che racconta la sofferenza di un uo-mo morto crocifisso. Una copia del-la Sindone verrà esposta a grandez-za naturale, in modo da poter am-mirare le immagini del corpo di unuomo morto mediante una delle for-

me più crudeli al tempo dei romani,riservata solo a schiavi e ribelli.

L’evento, patrocinato dal comu-ne di Portoscuso e dal Centro inter-nazionale di Sindonologia di Tori-no, si è potuto organizzare in virtù

di una precedente esperienza di LeoBasilio Pusceddu che nel 1998 ave-va organizzato un evento sulla Sin-done nella provincia di Torino.

La storia della Sindone è fatta diopinioni discordanti e la sua veridi-cità alberga nella fede di chi ci crede...

ulteriori prove a favore o contro nonne scalfirebbero la credibilità. A di-mostrazione di questo, la sua capaci-tà di commuovere ed attrarre un grannumero di fedeli da tutto il mondo.

N.P.

Dal 6 al 29 giugno per la prima volta “E voi chi credete io sia”

Una copia della Sindone a “Su Pranu”

Uno dei lavori in ceramica esposti da Derita nella mostra di Tratalias.

Una delle opere esposte da Luciano Mei.

Una copia della Sacra Sindone.

Castelsardo.

L’equilibrio instabile di Antonio La Rosa.

Una delle opere esposte all’Exmà di Cagliari.

Chia (Domus De Maria).

del Sulcis Iglesientedel Sulcis Iglesiente

www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

l’informazione in tempo realedal Sulcis Iglesientecon l’obiettivo rivolto

alla Sardegna, all’Italia e al Mondo

IL NUMERO 282 4-9:IL NUMERO 181 3/10 08/06/15 09:53 Pagina 2

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10 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

Il 29 maggiosi è alzato ilsipario sullaStagione liri-

ca e di balletto2015 del TeatroLirico di Caglia-ri. Una stagionesempre molto at-tesa dal pubblico

che, anche per quest’anno, segna larinascita e la voglia di proseguire nel-la diffusione musicale di un’istituzio-ne che si barcamena tra enormi diffi-coltà. Cinque opere liriche ed un bal-letto: Aida, L’elisir d’amore, Nabucco,Carmen, La Jura, La vedova allegra.

L’inaugurazione è stata affidata,come dicevamo, al capolavoro musi-cale in quattro atti di Giuseppe Verdi(Roncole di Busseto, Parma, 1813 -Milano, 1901): Aida che è stata rap-presentata con grande afflusso di pub-blico dal 29 maggio al 9 giugno. L’al-lestimento del Teatro Lirico di Caglia-ri, già andato in scena nel luglio 2003e nel luglio 2009, è stato quello inno-vativo del regista inglese Stephen Med-calf, con scene e costumi di Jamie Var-tan che hanno visto un’ambientazioneall’epoca della “prima” di Aida (1871)con particolare attenzione alla guerrafranco-prussiana del 1870 (scena deltrionfo), all’esotismo e al gusto orien-taleggiante che pervase le arti figura-tive e non, alla fine dell’Ottocento (lascena I dell’atto secondo, “l’apparta-mento di Amneris”, è stata un tripudiodi sete e damaschi con precisi riferi-menti agli harem). La direzione d’or-chestra è stata affidata ad AntonelloAllemandi. La compagnia di canto havisto spiccare, nel ruolo della prota-gonista, il celebre soprano greco Di-mitra Theodossiou, affiancata da no-mi di prestigio quali: Francesco Anile(Radamès), Anna Maria Chiuri (Am-neris), Alberto Gazale (Amonasro).Curata e degna di nota la prestazionedel Coro e dell’Orchestra del TeatroLirico di Cagliari, che ha riscosso gran-di applausi dal folto pubblico in sala.

Commissionata da Ismail Pascià,vicerè d’Egitto, per festeggiare l’aper-tura del Canale di Suez nel 1870, l’o-pera fu, invece, rappresentata l’annodopo, poiché la guerra franco-prussia-na isolò Parigi e impedì che le scene ei costumi, realizzati nella capitale, rag-giungessero Il Cairo in tempo utile.Aida venne, quindi, rappresentata alTeatro dell’Opera del Cairo il 24 di-cembre 1871, mentre sei settimane do-po si tenne la prima italiana, a Milano,al Teatro alla Scala. All’enorme popo-larità di Aida hanno certamente con-tribuito pagine celeberrime e fastosecome la Marcia trionfale o romanzetradizionali come Celeste Aida, ma ilsuo successo non risiede solo nella fa-cilità del linguaggio musicale, ma an-che nell’elevata tensione drammatica.Troverete l’intera critica, inerente larappresentazione del 3 giugno, nella pa-gina web della giornale.

Il secondo appuntamento con l’o-pera, in scena dal 3 al 12 luglio, sarà conL’elisir d’amore, melodramma gioco-so di Gaetano Donizetti (Bergamo,1797-1848). Si tratta della ripresa del-la produzione del Teatro Lirico di Ca-gliari, andata in scena nell’ottobre 2009,che si avvale della regia di MicheleMirabella, noto ed apprezzato regista,

autore, attore di teatro, radio, cinemae televisione. Le scene e i costumi so-no di Alida Cappellini e Giovanni Li-cheri. L’Orchestra del Teatro Lirico èdiretta da Fabrizio Maria Carminati.Il cast d’interpreti è composto da Da-niela Bruera (Adina), Alessandro Li-beratore (Nemorino), Mattia Olivieri(Belcore), Paolo Pecchioli (Dulcamara).

L’elisir d’amore, rappresentato, perla prima volta, il 12 maggio 1832 alTeatro della Canobbiana di Milano(oggi Teatro Lirico), riscuote, fin dal-la prima sera, uno straordinario favoredi pubblico e critica che si ripete pertutte le trentadue repliche. Senza dub-bio una delle opere più raffinate, so-

prattutto per la scrittura orchestrale, diGaetano Donizetti che, con questo ti-tolo, trova una personale elaborazio-ne dello stile comico, tramite l’intro-duzione dell’elemento sentimentale,elemento che, estraneo all’imperanteopera seria rossiniana, riconduce piut-tosto al filone larmoyant dell’opéra-comique francese.

Due attesissime serate fuori abbo-namento dedicate alla danza classicae contemporanea illuminano l’estatecagliaritana: il 15 luglio Sylvie Guil-lem, étoile internazionale, si esibiscein un raffinato spettacolo, inserito inuna tournée mondiale, con il quale lagrande ballerina francese dà l’addioalla danza; il 18-19 luglio Roberto Bol-le ritorna, a grande richiesta, al TeatroLirico di Cagliari, con il suo RobertoBolle and Friends per due Galà di dan-za da “tutto esaurito”.

Dopo la pausa estiva, la Stagionelirica e di balletto riprende, dal 2 al-l’11 ottobre, con un gradito ritorno peril pubblico cagliaritano, a distanza disoli tre anni dall’ultima rappresenta-zione: Nabucco, amatissimo melodram-ma di Giuseppe Verdi (Roncole di Bus-seto, Parma, 1813 - Milano, 1901) egrande affresco corale, emblema delpatriottismo risorgimentale ottocente-sco, che viene rappresentato il 9 marzo1842 al Teatro alla Scala di Milano.Si tratta della produzione del TeatroLirico di Cagliari, che si avvale dellaregia di Leo Muscato, giovane artistae drammaturgo capace di soluzioni re-gistiche di grande inventiva, delle scenedi Tiziano Santi, dei costumi di SilviaAymonino e delle luci di AlessandroVerazzi. Nei ruoli principali cantano:Alberto Gazale (Nabucco), autorevolebaritono sassarese con particolare pre-disposizione verso il repertorio ver-diano e Dimitra Theodossiou (Abi-gaille) che ritorna a Cagliari, nel me-desimo ruolo già interpretato nel2012.

Dal 23 al 29 ottobre, per sette rap-presentazioni, è la volta della danzacontemporanea d’autore con Carmen:una nuova versione della novella diMérimée, poi musicata da GeorgesBizet, adattata dal coreografo JohanInger ed interpretata dal celebre cor-po di ballo spagnolo della CompañiaNacional de Danza.

La Stagione lirica e di balletto pro-segue con una vera e propria rarità: LaJura, cinque quadri di vita gallureseper commento musicale, su libretto emusica di Gavino Gabriel (TempioPausania, 1881 - Roma, 1980) che va inscena dal 20 al 29 novembre. Il pro-getto artistico, iniziato nel 2012 con I

Shardana di Ennio Porrino, è finanziatodalla Regione Autonoma della Sarde-gna; quest’anno prosegue con l’operadel compositore gallurese che vienerappresentata, per la prima volta, nel1928 al Politeama Regina Margheritadi Cagliari. La seconda ed ultima edi-zione cittadina risale al 21-22 maggio1959 al Teatro Massimo.

Chiude la Stagione lirica e di bal-letto, dal 18 al 30 dicembre, l’operet-ta più famosa della storia della musi-ca: La vedova allegra di Franz Lehár(Komárom, Ungheria, 1870 - Bad Ischl,Austria, 1948), assente dal 1998 da Ca-gliari. La compagnia di canto, compo-sta da giovani e brillanti artisti, preve-de nei ruoli principali: Mihaela Mar-cu (Hanna Glawari), Alessandra Ma-rianelli (Valencienne), Gezim Mysh-keta (Danilo), Enea Scala (Camille deRossillon), mentre a dirigere i com-plessi musicali stabili cagliaritani saràFederico Scoponi Morresi. Tutti glispettacoli verranno eseguiti dall’Orche-stra e dal Coro del Teatro Lirico di Ca-gliari.

Autorevoli studiosi e musicologi,con l’ausilio del pianoforte, ascolti re-gistrati, proiezioni video e letture dalvivo, presentano le opere liriche in car-tellone in cinque incontri con il pub-blico, ad ingresso libero, che si svolgo-no, come consuetudine, nel foyer diplatea del Teatro Lirico di Cagliari.

Per informazioni: Biglietteria delTeatro Lirico, via Sant’Alenixedda,09128 Cagliari, telefono 070 4082230- 070 4082249, fax 070 4082223, [email protected],www.teatroliricodicagliari.it.

Il Teatro Lirico di Cagliari si puòseguire anche su Facebook, Twitter,YouTube. Biglietteria online: www.vivaticket.it

Come da comunicato stampa: si rin-grazia Pierluigi Corona, responsabiledell’Ufficio Stampa.

Cinzia Crobu

Da maggio a dicembre, cinque opere liriche ed un balletto: Aida, L’elisir d’amore, Nabucco, Carmen, La Jura, La vedova allegra

Al via la Stagione lirica e di balletto del Teatro Lirico di CagliariIl 18 e 19 luglio Roberto Bolle ritorna, a grande richiesta, con il suo Roberto Bolle and Friends per due Galà di danza fuori abbonamento.

Una scena de l’Aida, al Teatro Lirico di Cagliari.

Cinzia Crobu. “La Sensale di matri-moni” apre la V edi-zione della rassegnateatrale “Tutti in sce-

na”, organizzata da La ClessidraTeatro, presso il teatro Centrale diCarbonia. Tutti gli spettacoli (com-preso il primo saranno quattro intotale, nell’intero arco del mese digiugno) inizieranno alle ore 21.00,saranno diretti dalla regista AnnaPina Buttiglieri e vedranno in scenatutti coloro che, durante l’anno, han-no frequentato le lezioni di teatropresso la scuola di Via Santa Ca-terina. Ad aprire la rassegna un te-sto di Thornton Wilder, che ha vistoprotagonisti: Francesca Puddu, An-drea Palermo, Riccardo Mori, Ales-sandro Pinna, Marco Marras, SilviaFolcando, Laura Cani, Emanuela Ma-deddu, Antonio Martinelli, LauraEsu, Davide Dessì, Silvia Cappai.Costumi: Tiziana Rivano. Scene:Giovanni Soddu. Luci e DirezioneTecnica: Music Factory.

La “Sensale di matrimoni” è unacommedia in due atti dalla quale èstato tratto il noto musical “HelloDolly!” di Michael Stewart. L’alle-stimento ha ricostruito i vari interninarrati nello spettacolo con pochioggetti di scena. I costumi, invece,sono stati ispirati allo stile dei primidel Novecento, legati alla contestua-lizzazione storica della vicenda che,in questo caso, si snoda tra due cittàimmaginarie: Ledra e Sisdra. Aman-da Onesti detta Dolly, un’affasci-nante vedova (sensale di matrimo-ni) stanca di essere sola, ha decisodi riprendere marito. L’uomo che leinteressa è un suo cliente, OrazioSorva, di Ledra, un ricco parsimo-nioso e burbero commerciante. Ilcarattere frivolo e leggero della com-media si è esplicitata in una tramafondata su di un intricato grovigliodi equivoci, travestimenti e scambidi persona, che hanno scandito unritmo veloce nel gioco di malintesie sorprese.

Come da comunicato stampa al-lego il seguito del calendario (percosti, info e prevendite sulla scuolae sui biglietti della rassegna BatucaDance 0781 673624).

“Rumors” 12/06/2015; h 21:00;Autore: Neil Simon/ Regia: AnnaPina Buttiglieri/ Compagnia/Produ-zione: La Clessidra Teatro. Cast:Chris Gorman: Maura Nardelli; KenGorman: Davide Maringiò; ClaireGanz: Simona Bullegas; LennyGanz: Omar Soddu; Ryan Redford:Andrea Palermo; Dora Redford:Eleonora Venturi; Carol Cusak: Va-lentina Aru; Cocca Cusak: FedericaPani; Cassie Cooper: Martina Garau;

Glenn Cooper: Alessandro Pinna;Susan Welch: Alessandra Matta.

“Rumors” è una farsa scritta daNeil Simon. Il titolo è traducibile initaliano come Pettegolezzi, di cui lacommedia è piena, una divertentecommedia americana contempora-nea. I fatti si svolgono a New Yorkdove un gruppo di vecchi amici, in-vitati a festeggiare l’anniversario dimatrimonio del vice sindaco dellacittà, si ritrovano a dover affrontareil tentato omicidio del loro illustreconcittadino. Il tanto imprevisto quan-to drammatico evento genera unaimbarazzante e sgradevole situazio-

ne, che viene gestita dagli invitati inmaniera grottesca, dove tensioni etimori contribuiscono ad evidenzia-re la fragilità e le nevrosi di ciascu-no di essi. La commedia si sviluppasu due atti dove predomina una co-stante comicità surreale che diverte lospettatore, lasciando al tema del “gial-lo” un ruolo marginale di soggettodi fondo. Una frizzante commedia indue atti che tratteggia bene le nevro-si della vita moderna.

“La storia infinita” 20/06/2015;h 21.00; Autore: Michael Ende. Re-gia: Anna Pina Buttiglieri. Compa-gnia/Produzione: La Clessidra Tea-tro. Cast: I giovanissimi allievi del-la Clessidra Teatro. Luci e Direzio-ne: Tecnica Music Factory Coreogra-fie Omar Soddu. Aiuto regia Fran-cesca Puddu. Trasposizione teatrale(di Anna Pina Buttiglieri) dell’o-monimo testo di Michael Ende, lastoria infinita è, innanzitutto, la sto-ria di un bambino che cerca nei librila felicità che non riesce a trovarenel mondo reale. La maggior partedella vicenda si svolge a Fantàsia, unmondo fantastico minacciato dal-l’espansione di una forza misteriosachiamata Nulla, che causa la spari-zione di regioni sempre più estesedel regno. Per trovare una soluzioneal problema di Fantàsia viene inca-ricato all’Infanta Imperatrice un gio-

vane cacciatore di nome Atreiu. In-tanto, nel mondo reale, un bambino,Bastiano Baldassarre Bucci, leggen-do il libro de “La storia infinita” siritroverà progressivamente coinvoltonegli eventi del racconto. Diventatoanche lui parte di Fantàsia, Bastia-no dovrà aiutare Atreiu e Fucur neltentativo di salvare il regno per tro-vare, infine, un modo per ritornarenel mondo reale. Una storia che tra-scina lo spettatore tra le magiche ebizzarre creature di Fantàsia facen-dogli vivere.

“Non sparate sul postino” 28/06/2015; h 21.00. Autore: Derek

Benfield/ Regia: Anna Pina Butti-glieri. Compagnia/Produzione: LaClessidra Teatro. Cast: Daniela Frau,Tiziana Bellu, Giuseppina Tartaglio-ne, Omar Soddu, Stefania Altea, Gia-cinta Pinna, Rosa Borraccio, GabriellaDivino, Sabrina Casu, Carlo Usai,Rita Garau, Davide Maringiò, An-na Garau. Scene: Giovanni Soddu.Luci e Direzione Tecnica: MusicFactory Quadri di Scena MonicaMuntoni. Una commedia in due attiambientata in un castello inglese aigiorni nostri.

Prendete un vecchio Lord dalgrilletto facile e una Lady che fatica amandare avanti il castello di fami-glia. Aggiungete la loro cara figliolache viene in visita per il weekend,insieme al marito particolarmentenevrotico. Inserite nel contesto unagiovane cameriera amorevolmente de-lusa, tre sorelle un po’ particolari, unaguida smemorata, due biechi gang-ster, uno scout cresciutello e una zianoir! Mescolate il tutto per un’oret-ta abbondante di spettacolo, ed otter-rete una scoppiettante e divertentecommedia. La rassegna è stata patro-cinata dal Comune di Carbonia - As-sessorato della cultura, da Pispisa Ar-redamenti e dalla Scuola di danzaBatuca Dance, di Omar Soddu, part-ner della scuola di teatro.

C.C.

“Tutti in scena” al Centrale di Carboniacon la Compagnia La Clessidra Teatro

Una scena della commedia “Sensale di matrimoni”.

La Cernita Teatro da ben cinqueanni dedica il mese di mag-gio al teatro sociale, civile eper la memoria con spetta-

coli, musica ed incontri con attori eautori. Come da tradizione, anchequest’anno la rassegna, diretta dallaregista, attrice ed autrice Monica Por-cedda, si è svolta in collaborazionecon l’assessorato della Cultura del co-mune di Carbonia ed il sostegno diEuralcoop Soc. Coop. e della Comu-nità di Bacu Abis.

Sabato 16 maggio è stato presen-tato in anteprima la nuova produzio-ne della compagnia “La hora de laverdad: andata e ritorno dalla Guerradi Spagna” di e con Andrea Rosas, conmusiche dal vivo di Gianluca Pitzalis econ la regia di Monica Porcedda.

«Il testo teatrale - sostiene l’autoree interprete Andrea Rosas - è libe-ramente tratto dal racconto “L’antimo-nio” di Leonardo Sciascia, intellettua-le contemporaneo, libero e anticon-formista, che ha saputo con spiritocritico interpretare il nostro tempo.»

La serata si è chiusa con l’incontroconfronto “A futura memoria (se la

memoria ha un futuro)” diretto daCinzia Crobu, giornalista, critico edantropologa del teatro. In collega-mento telefonico Fabrizio Catalano,regista cinematografico e teatrale, ni-pote di Leonardo Sciascia, nel venti-seiesimo anniversario dalla morte.Sono intervenuti Andrea Rosas, Mo-nica Porcedda e Gianluca Pitzalis.

La rassegna è proseguita venerdì22 maggio, presso la piazza SantaBarbara, fronte Teatro di Bacu Abis,con una serata dedicata al racconto ealla musica popolare e d’autore ita-liana. La Cernita Teatro ha accolto ilpubblico con una performance chedalla piazza si è spostata dentro al tea-tro con la spettacolo “La terra è dichi la canta”: un dialogo a due vocie percussioni di Gerardo Ferrara eValter Alberton al sax.

La rassegna si è chiusa sabato 30maggio con “In Anteprima... les mi-serables e Libertà è...” che ha vistoin scena gli allievi dei laboratori per-manenti di ricerca teatrale Bacu Abis eSant’Anna Arresi diretti da MonicaPorcedda.

«Quest’anno la Cernita Teatro -

sostiene Monica Porcedda direttoreartistico - compie sei anni di attività. Illavoro cresce per un Teatro Sociale,Civile e della Memoria, crescono isuoi attori e così il pubblico e gli al-lievi che provengono da tutto il terri-torio del Sulcis Iglesiente. Bacu Abisdiventa un centro di produzione dove ilteatro e, quest’anno, per la primavolta anche la piazza, saranno luo-ghi di rappresentazione e condivi-sione del nostro “Fare Teatro” conla Comunità. Un bilancio sicura-mente positivo: il pubblico ha rispo-sto ancora una volta positivamente eha partecipato attivamente e numero-so alla rassegna, premiando la com-pagnia e gli ospiti per la qualità del-l’offerta.»

[Per “La hora de la Verdad”: An-data e ritorno dalla Guerra di Spagna- di e con: Andrea Rosas/ Libera-mente ispirato a “l’antimonio” diLeonardo Sciascia / Musiche dal vi-vo: Gianluca Pitzalis / Disegno luci:Monica Porcedda / Fonica: Willy Cuc-cu/ Regia: Monica Porcedda/ Unaproduzione de La Cernita Teatro].

M.P.

Grande successo per “Spazi di frontiera”,rassegna di teatro sociale, musica e incontri

Nuovo successo per i mu-sicisti della Banda musi-cale Vincenzo Bellini alTeatro Centrale di Carbo-

nia, che li ha visti impegnati - sottola sapiente guida dalla Maestra Ca-terina Casula - nel tradizionale “Con-certo di Primavera”. Assistere al-l’esibizione il 16 maggio è stata unaottima occasione per festeggiare in-sieme ai musicisti i 35 anni di vitadella banda cittadina e per constata-re i progressi che i suoi componen-ti compiono, di esibizione in esibi-zione, attraverso lezioni individualie prove corali. La Scuola di Musica

che la Banda Bellini è riuscita adorganizzare continua a formare ele-menti di assoluto valore individua-le che portano ad un buonissimo ri-sultato d’orchestra.

Venendo al concerto - ad ingressolibero e della durata di circa un’orae trenta - si è articolato in due tem-pi; il primo dedicato esclusivamen-te alla musica classica, ha visto pro-tagonisti autori come Ponchielli eStrauss Jr, con l’esecuzione di branidi notevole pregio e difficoltà tecni-ca. Il secondo tempo è stato, invece,dedicato ad interessanti brani del re-pertorio bandistico, tra cui alcune

intense danze celtiche.Il concerto è stato organizzato con

il patrocino dell’assessorato della Cul-tura del comune di Carbonia.

Si allega il programma di sala:Dance of the polovstian slaves, A.Borodin /Dance of the hours, A.Ponchielli / Danse du sabre, A. I.Khtchatourian / The second waltz,D. Shostakovitch / Tritsch tratschpolka, J. Strauss.

Programma seconda parte:Leonesse, B. Appermont /Arca-

dia, H. Hirose /Three celtic dance,B. Balmages.

C.C.

Grande successo del Concerto di Primaveraper i 35 anni di attività della Banda Bellini

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11La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 282 • 31 Maggio 2015

I discreti risultati ottenuti sotto la gestione di Gianluca Festa non sono stati sufficienti per evitare il fallimento della stagione

Il Cagliari retrocede in serie B dopo 11 anniLa società guidata dal presidente Tommaso Giulini sta già programmando il futuro e affiderà la panchina a un tecnico esperto.

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Il Cagliari, dopo undici anni, re-trocede in serie B. Il goal realiz-zato il 17 maggio dal talento ita-lo-argentino del Palermo Franco

Vázquez al Sant’Elia al 9’ del primotempo, ha ufficializzato un destino se-gnato ormai da tempo, in una stagio-ne iniziata male e finita peggio. Conl’addio di Massimo Cellino, la scor-sa estate, è finito un ciclo societariodurato 20 anni; a distanza di dieci me-si, finisce anche un ciclo tecnico cheper diversi anni ha regalato alla Sar-degna più gioie che sofferenze spor-tive, ma da qualche tempo lanciavasegnali di sofferenza.

L’addio di Massimo Cellino, unanno fa, probabilmente, non era statoanalizzato fino in fondo. Sulla deci-sione dell’attuale presidente del Leedshanno influito sicuramente le lunghetraversie burocratiche e giudiziarie chehanno caratterizzato le vicende lega-te al progetto di costruzione del nuo-vo stadio, ma non vanno trascurate lemotivazioni economiche e, conse-guentemente, tecniche.

Oggi fare calcio in Italia è moltodifficile. Per una squadra di medio-piccola dimensione qual è il Cagliari,una sana gestione può garantire unalunga permanenza in serie A con bi-lanci sani e persino utili per chi lo di-rige (Massimo Cellino ha più volte am-messo di aver avuto anche utili perso-

nali nelle stagioni migliori del lun-ghissimo ciclo alla guida della societàrossoblù, attraverso un contenimentodel monte ingaggi e oculate operazio-ni di mercato), ma quando certi equi-libri saltano (a Cagliari è accadutosoprattutto con le operazioni legateal nuovo stadio, tra Sant’Elia, Elmas

e Quartu Sant’Elena), i conti non tor-nano più e condizionano inevitabil-mente i risultati in campo.

Nel calcio finiscono i cicli socie-tari e anche quelli tecnici. Il Cagliariha dovuto spesso “sacrificare” i suoi“pezzi migliori”, quasi sempre co-struiti o, comunque, valorizzati incasa, e lo ha fatto anche alla vigilia di

questo campionato di serie A. Le si-rene arrivate da più parti per RadjaNainggolan e Davide Astori, respin-te per alcuni anni, alla fine sono stateaccolte ed entrambi sono stati cedutialla Roma. A metà stagione, ancheVictor Ibarbo ha raggiunto gli ex com-pagni di squadra nella Capitale.

Il problema del Cagliari non è maistato quello di cedere i migliori, quan-to quello di rimpiazzarli con qualchegiocatore di esperienza e giovani ta-lenti da valorizzare. Per anni questaformula ha funzionato bene, talvoltabenissimo. Quest’anno, sotto la nuo-va gestione di Tommaso Giulini, erededi Massimo Cellino, questo non è

successo. I tanti nuovi acquisti arri-vati la scorsa estate si sono rivelatiinadeguati a coprire, almeno in par-te, il “gap” tecnico negativo creatodalle partenze e quelli seguiti al cam-bio tecnico tra Zdenek Zeman e Gian-franco Zola, non hanno fatto il mira-colo, nonostante le concorrenti, Ata-

lanta in testa, abbiano atteso a lungoun’impennata del Cagliari, prima diinnestare la marcia giusta (nel casodei bergamaschi, sotto l’esperta guidadell’ex tecnico rossoblù Eddy Reja)verso la salvezza (ottenuta alla finecon 3 punti del Cagliari).

La retrocessione del Cagliari inserie B ha anche altre ragioni tecni-che. Le prime riguardano il lento maormai evidente calo di rendimento didue “senatori” che hanno dato tantoal Cagliari, Daniele Conti (36 anni, da16 stagioni a Cagliari) e Andrea Cossu(35 anni, 9 stagioni a Cagliari, le ulti-me 8 consecutive), e negli ultimi mesisono stati impiegati poco. I loro so-stituti, purtroppo, in alcuni casi perinesperienza, in altri per limiti tecni-ci, non si sono rivelati all’altezza, al-meno nell’immediato.

Altre ragioni riguardano le sceltedei tecnici, tre, per quattro gestioni.Tommaso Giulini, al suo arrivo a Ca-gliari, ha accarezzato il sogno di ri-creare il sogno “Zemanlandia”, conl’ex tecnico della Roma che tre annifa si rese protagonista di una stagionestraordinaria alla guida del Pescara,trascinato in serie A contro ogni pro-nostico con un calcio spettacolare eredditizio, e lanciò nel calcio italianoed internazionale tre grandi talenti inerba: Marco Verratti (oggi al Paris SaintGermain, laureatosi campione diFrancia al fianco di Zlatan Ibrahimo-

vic ed Edinson Cavani, inseguito daipiù grandi club al mondo, Bayern Mo-naco e Real Madrid in testa), Ciro Im-mobile (oggi al Borussia Dortmund) eLorenzo Insigne (oggi al Napoli), tut-ti e tre nel giro della Nazionale. Il so-gno è durato alcune settimane, conalcune gemme (4 a 1 sull’Inter di Wal-

ter Mazzarri a San Siro, 4 a 0 all’Em-poli di Maurizio Sarri in Toscana e 3a 3 a Napoli con la squadra di RafaelBenitez) e tante, troppe delusioni. Laclassifica precaria, determinata pro-babilmente dalle scelte e dal sistemadi gioco del tecnico boemo ma anchee, soprattutto, dalla modestia tecnicadell’organico, e la paura della retro-cessione, hanno spinto la società a ten-tare il cambio, chiamando un ex tan-to amato dalla piazza qual è Gianfran-co Zola, ma già dalla prima uscita aPalermo (umiliante 0 a 5) si capì cheil miracolo sarebbe stato difficilmen-te realizzabile e, sulla spinta dellapiazza che non aveva ancora dimenti-cato il “sogno Zeman”, TommasoGiulini ha cambiato nuovamente, ri-chiamando il boemo. Ben presto an-che Zdenek Zeman s’è arreso, lascian-do questa volta lui l’incarico ed il ter-zo tecnico stagionale, Gianluca Fe-sta, quando ormai era tutto compro-messo, ha accettato di guidare il “suo”Cagliari nelle ultime giornate, con ilproposito di chiudere dignitosamen-te questa stagione “disgraziata”. IlCagliari, grazie al lavoro serio e com-petente del 46enne tecnico di Mon-serrato, lascia la serie A a testa alta edora la società è chiamata a ricostruiretutto per ritornarvi presto con un nuo-vo progetto.

Quasi certamente il nuovo Cagliarinon ripartirà da Gianluca Festa che,

comunque, con questa breve esperien-za ha posto le basi per una sua carrierada tecnico e forse un giorno ritroveràla panchina del “suo” Cagliari. Oggi,per ripartire, il Cagliari ha bisogno diuna guida esperta, un tecnico che co-nosce la serie B come le sue tasche e,al tempo stesso, sa lavorare con i gio-vani. I tecnici che rispondono a que-ste caratteristiche sulla piazza non so-no tanti. Uno è Giampiero Ventura,67 anni, genovese, una carriera quasiquarantennale alle spalle, oggi al To-rino, già a Cagliari dal 1997 al 1999e dal 2002 al 2004. Quattro le pro-mozioni dalla serie B alla serie A: laprima alla guida del Lecce, con il 3°posto nella stagione 1996/97, seguitaad una promozione dalla serie C1; duealla guida del Cagliari, la prima rag-giunta con il terzo posto al terminedella stagione 1997/98, seguita da un12° posto in serie A e la seconda conil secondo posto al termine della sta-gione 2003/2004, dopo l’8° posto del-la stagione precedente; la quarta allaguida del Torino con il 2° posto altermine della stagione 2011/2012.

Un altro tecnico con il profilo giu-sto per il nuovo corso del Cagliari sa-rebbe Claudio Ranieri, 63 anni, ro-mano, una lunga carriera alle spalle,iniziata proprio alla guida del Cagliari,in un triennio culminato con una dop-pia promozione dalla A1 alla A e lasuccessiva salvezza. Dalla Sardegnala sua carriera spiccò il volo ai mas-simi livelli, attraversando il Napoli, laFiorentina, il Valencia, l’Atletico Ma-drid, il Chelsea, ancora il Valencia, ilParma, la Juventus, la Roma, l’Inter, ilMonaco e la Nazionale greca.

Francesco Marroccu, intanto, il24 maggio si è dimesso dall’incaricodi direttore sportivo del Cagliari. Erastato scelto da Massimo Cellino e, do-po il primo addio, era tornato al Ca-gliari la scorsa estate lasciando un’e-sperienza in Portogallo ed accoglien-do la proposta del nuovo presidente.La sua esperienza al Cagliari è duratacomplessivamente otto stagioni. Al suoposto, il 27 maggio, è arrivato StefanoCapozucca, reduce da un’esperienzaal Genoa. Il giorno prima la societàaveva ufficializzato la scelta di MarioBeretta quale responsabile del Set-tore Giovanile per i prossimi tre anni.

Ora, per completare i quadri tec-nici, manca solo il nuovo allenatore.

giampaolo Cirroniswww.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

Zdenek Zeman, Gianfranco Zola e Gianluca Festa. Tommaso Giulini. Foto di Fabio Murru. Francesco Marroccu.

Sorride solo l’Atletico Narcaonella coda dei campionati diPromozione e Prima catego-ria, play off promozione e play

out salvezza. La squadra di Damia-no Bartoli ha superato il Serraman-na nello spareggio casalingo del gi-rone A del campionato di Promozio-ne con un goal realizzato da Farrisa 6 minuti dalla fine ed ha conqui-stato la salvezza (grazie alla miglio-re posizione di classifica acquisitanella stagione regolare, a Medda ecompagni sarebbe stato sufficienteanche il pareggio). Si tratta di untraguardo meritato, soprattutto per lostraordinario girone di ritorno che haconsentito alla squadra del presiden-te Tullio Argiolas di rimediare ad ungirone d’andata disastroso, fino alpunto di sfiorare la salvezza direttanel testa a testa con il Carbonia che,viceversa, nel finale di stagione havanificato l’ampio margine di van-taggio accumulato in precedenza edha sofferto fino all’ultima giornata.

è andata male, invece, al Sili-qua di Marco Piras, la sfida play offdi Tonara, vinta dai padroni di casaai tempi supplementari.

La Kosmoto Monastir ha con-

quistato la Promozione superandoprima la Dorgalese per 2 a 0, poi ilTonara per 6 a 5 ai calci di rigore.

Niente da fare per l’Iglesias nella

partita di play out del girone B delcampionato di Prima categoria, aSeui.

Gli spareggi promozione hannopremiato prima il Senorbì sulla Vil-

lacidrese (1 a 0), ma anche questaultima ha poi centrato la promozio-ne aggiudicandosi lo spareggio conl’Orione ‘96 di Giuseppe Mura.

La società del presidente Argiolas ha completato il “miracolo”

L’Atletico Narcao resta in Promozione

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I giocatori dell’Atletico Narcao in festa per la salvezza. Foto di Fabio Murru.

IL NUMERO 282 2-11:IL NUMERO 181 2/11 08/06/15 16:38 Pagina 2

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