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PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE Fondato da Carlo Accossato nel 1994 dell’ ARTE I.P. CORRIERE 2,50 COURRIER DES ARTS Anno XIX - n° 19 - Venerdì 22 Novembre 2013 Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno Manifesti, originali, grafica, multipli e dipinti Via della Rocca, 4 - TORINO Tel. 011.8174644 Manifesti, originali, grafica, multipli e dipinti Via della Rocca, 4 - TORINO Tel. 011.8174644 ChIARA PITTAVINO S i è chiusa il 10 novembre a To- rino la ventesima edizione di Artissima 2013 , Fiera interna- zionale d’arte contemporanea. La kermesse annuale si è svolta in un clima di grande vivacità che, a partire dal cuore pulsante rappresentato dal padiglione fieristico, si è riversato su tutto il territorio, coinvolgendo l’in- tera città. Circa 50.000 i visitatori: dato questo, a conferma dell’inte- resse del pubblico specialistico, di appassionati e semplici curiosi. 190 le gallerie giovani o consolidate (130 straniere e 60 italiane), che, protago- niste indiscusse, hanno presentato i lavori di quasi 900 artisti, suddivise nelle quattro tradizionali sezioni (Main Section, New Entries, Present Future e Back to the Future), co- prendo con le opere esposte un arco temporale che va dagli anni Sessanta (Back to the Future) a oggi. 45 i cu- ratori internazionali, coinvolti nelle diverse iniziative della fiera, e oltre 300 collezionisti, alcuni dei quali provenienti da aree geografiche nuove e di grande interesse per il mercato dell’arte, come Brasile, Tur- chia e Indonesia. La ventesima edi- zione di Artissima è stata caratterizzata dal debutto di One To- rino, grande progetto culturale in città, ideato e promosso da Artissima in collaborazione con Castello di Ri- voli Museo d’Arte Contemporanea, GAM – Galleria Civica d’Arte Mo- derna e Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Re- baudengo e Palazzo Cavour. Il pro- getto è una rassegna espositiva internazionale (18.000 visitatori nei primi 4 giorni di apertura) che pre- vede 5 diverse mostre che resteranno aperte al pubblico fino al 12 gennaio 2014. A conclusione della manifesta- zione Sarah Cosulich Canarutto - Di- rettore della manifestazione - ha Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino Artissima chiude con 50.000 visitatori Galleria Davico L’ultima mostra e l’intervista a Emilio Gargioni pag. 3 S i è appena conclusa Artissima a Torino ed ecco che un altro grande evento si affaccia nel vasto panorama dell’arte contempo- ranea “Florence Biennale – Etica, DNA dell’arte”. Dal 30 novembre all’8 dicembre questo evento porta a Firenze i grandi nomi del contem- poraneo, oltre a centinaia di emer- genti: 450 artisti in totale. La IX edizione di Florence Biennale pro- mette di dare una nuova risposta al concetto di Arte all’era di internet. Programmatica la Carta dell’Artista nel Secolo digitale, scritta dal nuovo direttore artistico Rolando Bellini in stretta collaborazione con lo staff di Florence Biennale. Ed è proprio Ro- lando Bellini che ci invia queste sue considerazioni: “Una biennale di arte contemporanea che si svolge in un contesto tanto particolare quanta difficile qual è la città di Fi- renze, impone un dialogo con la sto- ria e al tempo stesso un confronto provocatorio d’essa con il presente. Attraverso gli artisti, il loro fare. Una chiave di lettura di ciò è pale- semente rilasciata da Marsha Stein- berg nel suo splendido ciclo pittorico, Cattivi Maestri. In esso Marsha dialogo pittoricamente con Rothko, Gorky, De Kooning. Inoltre, propone nello stesso quadro un ser- rato confronto tra figurazione e astrazione, accendendo in tal modo un complesso processo cognitivo. Se io considero nell’osservare que- sti dipinti, in linea con la moderna psicologia cognitiva, con gli studi scientifici in corso, il cervello come una macchina creativa attualiz- zando così quanto intuito e rappre- sentato da Leonardo, debbo neces- sariamente domandarmi qual’è oggi il ruolo dell’artista. Nella mia visione egli contribuisce in modo determinante o significativo a creare senso. E’ creatore di senso. È A Firenze dal 30 novembre all’8 dicembre Torna Florence Biennale segue a pag. 2 Editoria Una pagina di libri Pubblicazioni interessanti pag. 12 Il Torino Film Festival dal 22 al 30 novembre L’utopia di un cinema secondo Virzì pag. 13 foto © Enrico Frignani Firenze, Fortezza da Basso, capolavoro dell’architettura militare del Rinascimento, progettata da Antonio da Sangallo il Giovane e realizzata tra il 1534 ed il 1537, foto © aut.

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P E R I o D I C o D I C U L T U R A E I N F o R M A Z I o N EFondato da Carlo Accossato nel 1994

dell’ARTEI.P.

CORRIERE € 2,50

C O U R R I E R D E S A R T S

Anno XIX - n° 19 - venerdì 22 Novembre 2013Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 TorinoTel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.itArt. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45%Spedizione in abbonamento postale

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Manifesti,originali,grafica,

multipli e dipintiVia della Rocca, 4 - TORINO

Tel. 011.8174644

Manifesti,originali,grafica,

multipli e dipintiVia della Rocca, 4 - TORINO

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ChIARA PITTAvINo

Si è chiusa il 10 novembre a To-rino la ventesima edizione diArtissima 2013 , Fiera interna-

zionale d’arte contemporanea. Lakermesse annuale si è svolta in unclima di grande vivacità che, a partiredal cuore pulsante rappresentato dalpadiglione fieristico, si è riversato sututto il territorio, coinvolgendo l’in-

tera città. Circa 50.000 i visitatori:dato questo, a conferma dell’inte-resse del pubblico specialistico, diappassionati e semplici curiosi. 190le gallerie giovani o consolidate (130straniere e 60 italiane), che, protago-niste indiscusse, hanno presentato ilavori di quasi 900 artisti, suddivisenelle quattro tradizionali sezioni(Main Section, New Entries, PresentFuture e Back to the Future), co-

prendo con le opere esposte un arcotemporale che va dagli anni Sessanta(Back to the Future) a oggi. 45 i cu-ratori internazionali, coinvolti nellediverse iniziative della fiera, e oltre300 collezionisti, alcuni dei qualiprovenienti da aree geografichenuove e di grande interesse per ilmercato dell’arte, come Brasile, Tur-chia e Indonesia. La ventesima edi-zione di Artissima è statacaratterizzata dal debutto di one To-rino, grande progetto culturale incittà, ideato e promosso da Artissimain collaborazione con Castello di Ri-voli Museo d’Arte Contemporanea,GAM – Galleria Civica d’Arte Mo-derna e Contemporanea, FondazioneMerz, Fondazione Sandretto Re Re-baudengo e Palazzo Cavour. Il pro-getto è una rassegna espositivainternazionale (18.000 visitatori neiprimi 4 giorni di apertura) che pre-vede 5 diverse mostre che resterannoaperte al pubblico fino al 12 gennaio2014. A conclusione della manifesta-zione Sarah Cosulich Canarutto - Di-rettore della manifestazione - ha

Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino

Artissima chiude con 50.000 visitatori

Galleria DavicoL’ultima mostrae l’intervistaa Emilio Gargioni

pag. 3

Si è appena conclusa Artissimaa Torino ed ecco che un altrogrande evento si affaccia nel

vasto panorama dell’arte contempo-ranea “Florence Biennale – Etica,DNA dell’arte”. Dal 30 novembreall’8 dicembre questo evento portaa Firenze i grandi nomi del contem-poraneo, oltre a centinaia di emer-genti: 450 artisti in totale. La IXedizione di Florence Biennale pro-mette di dare una nuova risposta alconcetto di Arte all’era di internet.Programmatica la Carta dell’Artistanel Secolo digitale, scritta dal nuovodirettore artistico Rolando Bellini instretta collaborazione con lo staff diFlorence Biennale. Ed è proprio Ro-lando Bellini che ci invia queste sueconsiderazioni: “Una biennale diarte contemporanea che si svolge in

un contesto tanto particolarequanta difficile qual è la città di Fi-renze, impone un dialogo con la sto-ria e al tempo stesso un confrontoprovocatorio d’essa con il presente.Attraverso gli artisti, il loro fare.Una chiave di lettura di ciò è pale-semente rilasciata da Marsha Stein-berg nel suo splendido ciclopittorico, Cattivi Maestri. In essoMarsha dialogo pittoricamente conRothko, Gorky, De Kooning. Inoltre,propone nello stesso quadro un ser-rato confronto tra figurazione eastrazione, accendendo in tal modoun complesso processo cognitivo.Se io considero nell’osservare que-sti dipinti, in linea con la modernapsicologia cognitiva, con gli studiscientifici in corso, il cervello comeuna macchina creativa attualiz-

zando così quanto intuito e rappre-sentato da Leonardo, debbo neces-sariamente domandarmi qual’èoggi il ruolo dell’artista. Nella miavisione egli contribuisce in mododeterminante o significativo acreare senso. E’ creatore di senso. È

A Firenze dal 30 novembre all’8 dicembre

Torna Florence Biennalesegue a pag. 2

EditoriaUna pagina di libriPubblicazioni interessanti

pag. 12

Il Torino Film Festivaldal 22 al 30 novembreL’utopia di un cinemasecondo Virzì

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foto © Enrico Frignani

Firenze, Fortezza da Basso, capolavoro dell’architettura militare del Rinascimento,progettata da Antonio da Sangallo il Giovane e realizzata tra il 1534 ed il 1537, foto © aut.

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22 Novembre 2013Pagina 2dell’ARTECORRIERE

C O U R R I E R D E S A R T S

espresso piena soddisfazione per i risultati diquesta edizione: “Fare di Artissima il puntodi riferimento in Italia per l’arte contempora-nea internazionale e renderla motore di svi-luppo per le migliori energie del territorio, èl’impegno che abbiamo assunto - e che a ogniedizione rinnoviamo – nei confronti dei galle-risti, primi interlocutori della fiera, e dellacittà. Siamo grati a tutte le gallerie e ai nomieccellenti che hanno animato le giornate diArtissima 2013, rendendola un appuntamentodi altissima qualità. La soddisfazione gene-rale degli espositori e dei collezionisti, unitaagli ottimi dati di affluenza, premiamo lascelta della direzione di investire sull’interna-zionalità delle presenze in fiera e sul networkdi relazioni qualificate a livello mondiale”.

anche artefice di un duplicegioco che, oggi, coinvolge leneuroscienze così come la filo-sofia, riattualizzando Platone.Perché l’opera d’arte manife-stamente attiva un processo co-noscitivo e allo stesso modosvela che esso è sempre un tra-vestimento di altro, tanto piùche questa conoscienza cheanela all’incontro con il divinonon potrà mai raggiungere untale obbiettivo. Il momento poe-tico, ciò che distinguenel grande artistacome nel modesto arte-fice lo scarto artistico opoetico è dato, a mioparere, dal piacere. Seprovo - ed è questo ilcaso dei quadri diSteinberg, dei video diVistarini, degli scattifotografici di Gabbanao Galimberti, delle ela-borazioni di Kuert e diTamborini - un sentoredi bellezza e finisco persorprendermi mentre guardo ilbello, ecco che io sto provandopiacere. Un piacere che è altempo stesso un sapere. Lasfida di questa biennale che hadue anime in conflitto appa-rente tra loro e che dunque di-chiara altresì che l’arte, oggipiù che mai, è politica; la sfidaè dunque quella di restituireforza a questo godimento ca-tartico. E dove ciò doveva veri-ficarsi se non a Firenze, patriadel rinascimento? Ecco per-ché, per concludere, oltre aglispazi della Fortezza da Basso,noi abbiamo pensato di conta-minare la città, con la compli-

cità istituzionale, varando unaserie di esposizioni volutamentetrasgressive: nella Sale dellaMusica, ex-tribunale, piazzaSan Firenze (dietro PalazzoVecchio) “Il Casino dell’Arte”,cioè un allestimento acciden-tale di artisti ospiti che rievocasenza simulazione o artifici marievoca concretamente la rac-colta esperienziale di un GranTurist settecentesco, richiamocosì sotto traccia la magia delJohn Soane Museum di Lon-dra; presso il SUC alle Murateun festival under 30 curato da

due giovani artisti, Diego Pa-squalin e Erica Tamborini;presso le Oblate la installa-zione site specific di Giorgio Vi-centini e la mostra fotograficacurata dall’artista-fotografoMaurizio Gabbana con Ro-berto Mutti; presso l’Ente Casadi Risparmio di Firenze, le treincisive mostre personali, ri-spettivamente di M. Cavaglieri,Elhanani e Steinberg. Educareall’arte sta anche per incontridi lavoro con giovani artistiquali The Creative Lab pressoCalifornia State University,Florence, presenze come ArtClash, una delegazione di gio-

vani artisti cinesi proposta dauna atitva associazione italo-cinese, la presenza di altri gio-vani selezionati dall’Universitàdi Granada ma che dialoganopure con artisti affermati comeJ.-M. Darro. Dovrei dire dimolte altri presenze e inizia-tive ma concluderò dando ri-lievo per un verso alConvegno di internazionale distudi ospitato in Palazzo Vec-chio sul “Neo-umanesimo”,una sfida che condividiamocon l’Assessore alla CulturaSergio Givone, per un altro

verso richiamandol’attenzione sulle trefigure a cui emble-maticamente vieneconferito il Premioalla Carriera “Lo-renzo il Magnifico”,Anish Kapoor,Franco Mussida,Henryk Jurkowski.In ultimo, l’esplicita-zione del piaceresensuale e dunquedel desiderio maanche la denuncia

del dramma attuale della crisidella figura del ruolo delpadre, per dirla con JacquesLacan e Panayotis Kantzas,che assume il carattere ag-gressivo e anzì violento neiconfronti delle donne, la per-formance di Beat Kuert cheinaugurerà la Biennale, incar-nando in più di un senso laCarta etica dell’artista cheabbiamo presentato all’ul-timo raduno mondiale deiClub Unesco, svoltosi a Fi-renze. Tre donne nudamentevestite di argilla, imprigio-nate in un cubo di plexyglas…fino all’ultimo respiro”.

continua dalla prima paginaTorna Florence Biennale

continua dalla prima paginaArtissima chiude con 50.000 visitatori

Fortezza da Basso, scorcio del cortile interno

Le Magiche Atmosferedi Melina LeandroSi è conclusa con ottimo successo di pub-blico la mostra Magiche Atmosfere negliacquerelli di Melina Leandro. In occa-sione dell’evento Tuttomele, tenutosi aCavour (To), l’artista ha presentato laPersonale di pittura nel Salone Comunaledella Città, con una cinquantina di acque-relli selezionati da Francesca Barsi, tito-lare della Galleria Accademia, dedicandouna decina di opere all’evento. Un lavorocompleto, fatto di composizioni elabo-rate, fantasia e colore. Si spazia dai pae-saggi innevati della campagna aitramonti nelle valli, ai pendii del Mon-viso, giungendo infine ai nudi femminilie agli ambienti lievemente astratti. L’ar-tista prosegue la sua ricerca pittoricapresso lo studio in via Thesauro 2, Torino.

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Tre artisti sono statiscelti dalla GalleriaDavico per celebrarne

la chiusura a fine anno. Unestremo saluto per tutto ciòche la galleria ha significatoe a tutti coloro che qui hanno

potuto coltivare i propri sogniartistici. I lavori in mostra sa-ranno visibili al pubblico finoal 21 dicembre. È con ram-marico che il gallerista Emi-lio Gargioni introduce il testoper l’esposizione conclusivadella storica galleria. “Do-vendo scegliere chi faresporre nell’ultima mostradella Davico, mi è sembratodoveroso dare spazio ai treartisti che, in questi anni,

sono stati e sono più vicinialla galleria. Sto parlando diLeonardo Caboni, GiulianoCosta e Michele Braschi”.Ed ecco quindi che si passadalle immagini emotive e ca-riche di fantasia onirica diLeonardo Caboni, alle pen-nellate colorate e tuttavia alcontempo surreali di Giu-liano Costa, per giungere alleteatrali capacità pittoriche diMichele Braschi, in arte Mi-bramig, attraverso la resa dipersonaggi mitici quanto vi-vidi e reali. “ Non vanno peròdimenticati tutti gli altri arti-sti – continua Gargioni - chehanno presentato le loroopere in galleria: alcunimolto affermati, altri, giovanie talentuosi con grandi po-tenzialità, molti italiani e pa-recchi stranieri. Hanno tutticontribuito ad accrescere il

tasso di appetibilità pitto-rica e l’immagine della Da-vico”. Ed è con questopensiero che si concludel’augurio del gallerista af-finché il sogno da egli pro-mosso in questi annicontinui attraverso la pit-tura dei suoi artisti. (vi. co.)

Galleria Davico Gall. Subalpina 30 – TorinoLeonardo CaboniGiuliano CostaMibramig Fino al 21 dicembreInfo: 011 5629152

Galleria Davico – TorinoUn sogno al tramonto “Questa è l’unica volta in cui non

vorrei scrivere il testo di presenta-zione al prossimo catalogo Perchèè l’ultima volta che lo faccio, dalmomento che la Galleria Davicochiuderà con la fine del 2013”.Con queste parole Emilio Gargionicomunica la chiusura al 31 dicem-bre di una delle più prestigiose estoriche gallerie torinesi. che seguee, ahimè, precederà altre analoghechiusure. Noi abbiamo raccoltol’eco di questa comunicazione: di-spiacere, incredulità, sbigotti-mento, preoccupazione. Si, perchèla chiusura della Davico in questomomento rappresenta un eventoemblematico che parla di sconfittadell’arte torinese e piemontese, disolitudine ed emarginazione degliaddetti ai lavori, tutti, anche noi,anche gli artisti, anche ognuno cheopera in questo settore. Noi ab-biamo voluto parlare con EmilioGargioni.Cosa ha rappresentato per lei laGalleria Davico? La Davico ha rappresentato il

sogno dei mieidesideri di gio-vane collezioni-sta d’arte, unsogno che mi pa-reva irraggiun-gibile e che,invece, si è avve-rato con gli ul-timi mesi del2004, quando horaccolto il testi-mone dall’amicoSilvano Gher-lone e mi sonocimentato nelproseguire il suolavoro. Condurreuna galleria

d’arte vuol dire inseguire il“bello”, scoprire personaggi edopere magari nascoste o inedite,intravedere potenzialità che hannobisogno di suggerimenti ed indica-zioni per esprimersi E’ una pas-sione che fa crescere la mente ed ilcuore. Lo amo, questo lavoro, e loamerò fino al tramonto della miavita. Adesso siamo al tramonto diquel sogno.Cosa si sarebbe dovuto fare a To-rino e in Piemonte per porre ri-medio a questa moria di gallerie,a parte il solito ritornello dei no-stri Enti Locali sulla mancanzadi fondi, cosa vera solo in partese non vedessimo spese ed elargi-

zioni non tutte comprensibili? Lei ha toccato un argomento dolo-roso che offende il buon gusto e lamoralità... Ormai Torino è l’em-blema dell’arte cosiddetta “con-temporanea”; quella fatta diinstallazioni, di performance, divideo, di tutto fuorchè di “artevera”. Pulluliamo di sedicenti cri-tici d’arte, che segnalano a colle-zionisti divenuti tali per “moda”,opere che hanno il sapore delloscoop o della trovata. Il collega-mento è poi con le fondazioni ban-carie che, per statuto, debbonoinvestire in “opere d’arte” equindi comprano a tutto spiano.Guai a perdere il treno dell’artecontemporanea...sono il primo adirlo. Basta infatti constatare cheimponente flusso turistico sia statoattratto da Artissima e dalle mo-stre collegate... Sarebbe però ba-stato che gli enti locali, a suotempo, avessero con equilibrio ri-partito risorse ed elargizioni al50% sul contemporaneo e al 50%sull’arte moderna figurativa. Seinfatti superiamo i confini del no-stro Paese, basta andare in Olandapiuttosto che in Belgio o in Spagnapiuttosto che in Germania (per nonparlare degli Stati Uniti) per tro-vare moltissime gallerie che trat-tano il figurativo, ad altissimolivello, nelle sue sfaccettature delsurreale, del fantastico o dell’im-maginario.Come esce da questa sua appas-sionata esperienza di gallerista?È vero, è stata un’esperienza ap-passionata ed appassionante, chemi ha fatto crescere la mente ed ilcuore. Quante volte ho provatoforti emozioni nello scoprire unnuovo talento o nel concordare untema per una mostra, che potessecreare interesse e appetibilità nelpubblico... Credo di averlo detto amolti amici e conoscenti. Ho sem-pre frequentato, da giovane impie-gato Fiat, questa galleria, e sonocresciuto nel gusto e nella seletti-vità visitandone le varie mostre, hocominciato anche a collezionare,orientando i miei gusti sul sur-reale/fantastico. Esco da questameravigliosa esperienza, ancoraentusiasta come quando l’ho ini-ziata e quello che auguro alla Da-vico, qualora ci sia qualcuno chene voglia proseguire l’attività, èche l’entusiasmo rappresenti laforza vincente per la continuazionedi una grande avventura artistica.

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

22 Novembre 2013 Pagina 3

a Emilio GargioniINTERVISTA

Leonardo Caboni,“Fiuto letterario”© l’artista/Davico

Giuliano Costa, “L’arringatore”© l’artista/Davico

Mibramig, “Il Giudizio”© l’artista/Davico

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Prosegue con gran successo dipubblico le mostra presso la Gal-leria Accademia, aperta fino al 21

dicembre. Particolarmente degni di notaquadri come La traccia della paura diAchille Perilli, La contessa di HongKong di Mimmo Rotella, Teer di victorvasarely, Rosso di Agostino Bonalumi,Figure di Carol Rama, Tetrapolis di

Piero Dorazio, Contadini al la-vorodi Francesco Tabusso. Tec-niche e stili differenti inun’unica collettiva. I lavori pre-sentati spaziano dall’acrilico aldecollage, per passare ad altreinnovative tempere su tela. Isoggetti riprodotti si differen-ziano tanto quanto le tecniche evanno in contro al piacere visivodi tutti. Uno spazio espositivoche già in passato si è distintoper la qualità delle sue mostre,ma oggi l’Accademia si fa pal-coscenico per opere in grado disuscitare l’interesse dello spet-tatore e quindi giustificare unatale affluenza. Tra gli altri im-portanti nomi ricordiamo Anto-nio Carena, Crippa, Micheletti,Ugo Nespolo, Sebastian Matta,voghera, Turcato, Saporito,

Gianbar, Scanu, Attilio Lauricella, Ma-thieu e Luciano Schifano. Nel prossimonumero, la recensione della mostra.

Galleria Accademiavia Accademia Albertina 3 – TorinoCollettiva Grandi NomiInfo: 011 885408Fino al 21 dicembre

22 Novembre 2013Pagina 4dell’ARTECORRIERE

C O U R R I E R D E S A R T S

MARIANNA oRLoTTI

Quali rapporti in-tercorrono nelCinquecento tra

un grande artista e gli al-lievi della sua Scuola?Come avviene la circola-zione dei disegni che co-stituiscono il modello dacui il dipinto trae ori-gine? Come sono utiliz-zati questi disegni inrapporto alle opere pitto-riche? A questi interroga-tivi la mostra GaudenzioFerrari e Bernardino La-

nino. Cartoni e dipinti aconfronto, curata da An-namaria Bava, GuidoCurto e Paola Nicita, sipropone di dare una ri-sposta attraverso un ine-dito allestimento chemette a confronto i pre-ziosi Cartoni preparatoridi Gaudenzio Ferrari edella sua Scuola, donatinel 1832 all’AccademiaAlbertina da Carlo Al-berto, e due grandi paled’altare raffiguranti ilCompianto di Cristomorto, provenienti dalla

Galleria Sabauda, realiz-zate dallo stesso Ferrari edal suo allievo Bernar-dino Lanino tra il 1530 eil 1545. Il cartone, cosìchiamato per via delle di-mensioni della carta, è unmodello, uno studio pre-paratorio, generalmentein scala 1:1, che servivaalla traduzione del dise-gno sul supporto finale,tavola, tela o, nel casodell’affresco, muro. Trale più prestigiose almondo per unicità e com-pletezza, la raccolta di

cartoni dell’Albertina, ri-feriti tutti a dipinti su ta-vola identificati, aiuta acomprendere il funziona-mento delle botteghe arti-stiche piemontesi. Delcomplesso gioco di ri-mandi e di scambi cheanimavano la scena arti-stica cinquecentesca leopere in mostra fino al18 febbraio offrono unastraordinaria testimo-nianza, attestando la ra-pida circolazione deidisegni fra gli artisti gau-denziani e la fortuna di

alcuni schemi composi-tivi e iconografici, il cuiripetersi è da interpretareanche come indice di unaforma di protezionismopittorico da parte deicommittenti del tempo.

Pinacoteca Albertinavia Accademia Albertina 8Torino“Gaudenzio Ferrarie Bernardino LaninoCartoni e dipintia confronto”Fino al 18 febbraio 2014Info: 011 889020

foto di Alejandro Tamagno © aut.

ChIARA PITTAvINo

Appartiene a FrancisBacon l’opera “Three

Studies of Lucian Freud”, di-pinto battuto all’asta di Chri-stie’s nei giorni scorsi per lacifra record di 142,4 milionidi dollari. Datato 1969, e conuna base d’asta di 85 milionidi dollari, l’opera di Baconha superato il precedente pri-mato - che apparteneva a‘”L’urlo” di Edward Munch,venduto nel maggio delloscorso anno a 119,9 milioni

di dollari – divenendo dun-que, il quadro più pagatodella storia. Il RockefellerCenter, che ospita la sedenewyorkese di Christie’s,vedrà protagoniste un’altradozzina di opere, la cui quo-tazione supera i 20 milionidi dollari: tra queste vi è unascultura di Jeff Koons sti-mata tra i 33 e i 55 milionidi dollari, mentre tra i possi-bili acquirenti si fanno largoil musicista Eric Clapton,il miliardario Steve Cohene il magnate Peter Brant.

Gaudenzio Ferrari e Bernardino Lanino a confronto alla Pinacoteca Albertina di Torino

Il Maestro e l’allievo

New York, Christie’s sfiora i 143 milionicon un solo dipintoBacon “scippa” a Munchil primato di autore più quotato

Francis Bacon, “Three Studies of Lucian Freud” © aut./Christie’s

Alla Galleria Accademia – Torino

I nomi che contano

Roberto Crippa, s.t., 1952, olio su tela, 31x25 cm.

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dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Pagina 5

In occasione dell’accensione delleLuci d’Artista Torino ha accolto ilmaestro Michelangelo Pistoletto

per la presentazione in anteprima inter-nazionale del film incentrato sulla suacarriera e vita artistica. La proiezione siè tenuta il 1° novembre scorso pressoil Cinema Massimo, con la partecipa-zione dell’artista stesso e del regista delfilm Daniele Segre. La pellicola illustrain maniera completa alcuni tratti sa-lienti del percorso di Pistoletto, narratiin prima persona. Alternate al raccontoriprese delle sue opere inserite toutcourt in sinergia con il discorso dell’ar-tista. Si parte dall’infanzia, per arrivareal lavoro in bottega ed infine alla car-riera da grafico che inevitabilmente locondurrà a sperimentare la sola profes-sione di artista. Parla di “motivazione”,il Maestro, quando si riferisce al-l’espressione innovativa di Fontananegli Anni ’50, toccato da un’idea ori-ginale, e che anche Pistoletto era con-sapevole di dover trovare in se stesso.Egli ricorda in seguito la strada per-corsa insieme agli avanguardisti italianie all’Arte Povera, sviluppatasi proprioa Torino e il cui manifesto prevedeva ilcoinvolgimento diretto del pubblicoall’interno dell’opera. Ecco dunque leinquadrature dei primi lavori dotatidella personalità emergente dell’artista.Nascono così, da un pensiero che uni-sce ciò che è e ciò che è stato, i famosispecchi, in cui ci si ritrova ad osservareuno scatto fotografico rubato al tempopassato e parallelo al proprio riflesso

presente. Due elementi questi, il pas-sato ed il presente, che intercorronospesso nelle sue opere più espressive,come ad esempio nella Venere degliStracci, nel film riflessa allo specchioaccanto al maestro, il quale si apre alpubblico, esponendo il suo mondo vi-sionario quanto reale, sempre predi-sposto alla guida sociale. Ed è così chesi arriva a discorrere del Terzo Para-diso: un infinito i cui due poli oppostisi uniscono in un insieme perfetto, me-tafora significativa dell’equilibrio ne-cessario tra natura e tecnologia, trapopolo e stato, tra un individuo e ed unaltro, in quella mitica armonia che tuttipossiamo chiamare Democrazia. Il re-gista Daniele Segre manifesta il suointento di non individuare un messag-gio specifico, ma di condurre lo spet-tatore verso la cultura, unico mezzo ingrado di sviluppare una civiltà nelsenso più vero del termine. (ch. ga.)

RoBERTo RovEDA

L’attesa è durata otto anni. Anni du-rante i quali l’incertezza è stata

tanta e spesso si è temuto che Milanodovesse fare a meno – per le solite ecroniche mancanze di fondi e di spaziespositivi degni di questo nome - diuna delle sue raccolte d’arte più impor-tanti e più amate dai milanesi. Stiamoparlando del Museo del Duomo di Mi-lano, istituzione nata dopo la fine dellaSeconda guerra mondiale per racco-gliere l’enorme mole di reperti, docu-menti e testimonianze che si sonoaccumulati negli oltre sei secoli di vitadella cattedrale del capoluogo lom-bardo. Cattedrale fondata nel lontano1386, è bene ricordarlo, e da allora ge-stita per manutenzione e restauro dallamedesima istituzione, la veneranda

fabbrica del Duomo, la gelosa custodedei tesori e dei segreti che a partiredallo scorso inizio di novembre tor-nano a disposizione di tutti. Parliamo,oltre alla documentazione riguardantela costruzione e la manutenzione dellacattedrale meneghina, di sculture, ri-lievi e marmi non più in uso sulDuomo, ma di grande importanza sto-rico artistica; a questo materiale lapi-deo si aggiungono i capolavori diquello che è chiamato il Tesoro delDuomo, la raccolta degli oggetti piùantichi e preziosi conservati nella piùimportante chiesa di Milano: attrezziliturgici, evangelari, dittici eburnei tar-doantichi (v-IX secolo), le opere rife-ribili all’arcivescovo Aribertod’Intimiano (XI secolo) ed opere dioreficeria, smalti, sbalzi del XvI-XvII secolo. E per finire arazzi anti-

chi, dipinti sacri, vetrate, insommatutto ciò che ha contribuito a rendere ilDuomo uno dei monumenti più visitatid’Italia con i suoi oltre 4 milioni di vi-sitatori annui. Un paradiso per chi amail Duomo di Milano oppure l’arte e lastoria in genere, un Eden meneghinoche ritrova il suo splendore nella nuovasede del Museo realizzata a pochimetri dalla cattedrale all’interno delpalazzo Reale di Milano: duemilametri quadrati di esposizione che sisnoda su 27 sale. Per noi, però, la ria-pertura del museo della cattedrale rap-presenta soprattutto il primo, verosegnale forte che la città di Milano dasul fronte culturale in vista dell’appun-tamento con Expo 2015. Un segnaleche vi è fiducia che la cultura possa es-sere una energia positiva per rilanciarela città e che attraverso anche la cultura

e l’arte Milano possa mostrare almondo il suo volto migliore, più attivoe concreto. ora ci aspettiamo chequesto segnale non rimanga isolatoe che risuoni più volte come un econei prossimi mesi. viceversa, rima-nesse un unicum, anche la riaper-tura di questo museo sarebbe unasemplice vox clamantis in deserto.Info:  www.duomomilano.it

22 Novembre 2013

Cinema Massimo – Torino

Una vita allo specchio

Riapre il museo del DuomoUna buona notizia per Milano e la cultura

Michelangelo Pistoletto con Daniele Segrefoto © aut./MNC

Bassorilievo raffigurante l’arcivescovo Ariberto

DI ChIARA GALLo

Torino ha ufficialmente aperto unperiodo di grande interesse arti-

stico. Lo ha fatto con la recente inau-gurazione della mostra su Renoir allaGam e ha continuato a farsi porta-voce del contemporaneo attraversol’annuale evento Artissima. Eventoche si è svolto in contemporanea adaltre numerose iniziative promossesul territorio, tra cui l’accensione delleLuci d’Artista, le quali l’1 novembrehanno avuto l’occasione di illuminarela scena al celebre artista Michelan-gelo Pistoletto, in città per l’anteprimainternazionale del film interamentededicato alla sua esperienza artistica.L’autore di opere quali La Veneredegli stracci, Lo Specchio, Il TerzoParadisosi è voluto raccontare attra-verso l’obbiettivo del regista DanieleSegre. Una collaborazione di cuihanno voluto parlarci direttamente.Com’è nato il progetto perquesto film?“Il nostro primo incontro è avvenutomentre eravamo al Prix Italia pro-prio qui a Torino. Durante la confe-renza abbiamo simpatizzato evedendoci entrambi coinvolti nel-l’ambito artistico-culturale abbiamodeciso di creare qualcosa insieme.La proposta di Segre è stata: vogliofarti un ritratto. Proposta che si èconcretizzata e che con entusiasmoabbiamo portato a termine.”

Che cosa ne pensate delle ini-ziative promosse da Torinonell’ambito dell’arte moderna?“L’arte porta cultura e la culturagenera civiltà, dunque da una‘città dell’arte’ si può giungere aduna ‘Civiltà dell’Arte’. Puntare sudi essa dopo una crisi socio-eco-nomica è necessario ed inevitabile.Dare opportunità alle nuove gene-razioni basandosi sullo spiritocreativo è la formula vincente, perquesto credo che Torino sia asso-lutamente in grado di diventareuna nuova ‘città dell’arte’.”Al regista Daniele Segre abbiamochiesto: esiste un messaggio che sivuole comunicare al pubblico?“Parlare di messaggio è forse azzar-dato poiché un regista produce sti-moli di pensiero che aiutano aguardarsi allo specchio e ad agire diconseguenza. Michelangelo Pisto-letto è un artista in grado di stimo-lare la mente non solo attraversol’azione artistica ma anche con leparole. Forse è proprio questo che ciha spinti a lavorare insieme. Quasiimmediatamente si è creata una na-turale confidenza. Il nostro è stato unincontro rapido alla base del qualec’è stata fiducia e rispetto.”E alla fine Pistoletto aggiunge: “Misono sentito molto in sintonia,come se fosse lo conoscessi daanni, la comunione di idee e la pas-sione per l’arte ha fatto il resto”.

a Michelangelo Pistoletto e Daniele SegreDalla città dell’arte alla Civiltà dell’Arte

INTERVISTA

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22 Novembre 2013Pagina 6dell’ARTECORRIERE

C O U R R I E R D E S A R T S

Non sarà più il MAC - Museo diArte Contemporanea - firmatoLibeskind per Citylife a mettere

in ombra il “quartier generale” del-l’Expo2015: con un’inversione di ten-denza, l’Amministrazione comunaleambrosiana ha infatti deciso di cancel-lare il succitato progetto, a favore invecedella Cittadella dell’Arte Contempora-nea “griffata” Prada e disegnata da RemKoolhaas. Il calendario sarà fitto e leesposizioni ruoteranno sulla presenza dicollezioni temporanee dedicate ad artistiitaliani e stranieri. L’area prescelta èun’ex distilleria del 1909 ed il progetto

(nella foto) prevede la costruzione di unmuseo che consterà di tre padiglioni, unauditorium, museum cafè e servizi. LaFondazione Prada, già attiva con pro-getti culturali e mostre a Milano e al-l’estero fin dal 1993, prosegue dunquela sua avventura tutta a favore dell’artecontemporanea: Miuccia Prada dichiarònel 2008 che il nuovo museo sarebbeservito “a rendere Milano decisamentepiù attrattiva”. L’intento è in effettiquello di puntare sulla celebre maisonper far della Cittadella chiaro punto diriferimento per i turisti e i milanesi: con-ferenze gratuite nella sala multimediale,

percorsi audiogui-dati, un concorso an-nuale riservato aineolaureati milanesiper attribuire unaborsa di studio finan-ziata dalla stessaFondazione, stagepresso il Museo dilargo Isarco e pro-grammi stilati incooperazione conaltri spazi espositivi.Non resta che aspet-tare l’estate 2015.

Il nuovo museo firmato Koolhaas inaugurerà a giugno 2015

Anche l’arte veste Prada

Era il 2003quando Ale-x a n d e r

McQueen calcalva lepasserelle con quelloche sarebbe poi di-ventato il suo iconicofoulard ‘Skull’; sonoquindi passati diecianni e per celebrarel’evento la maison hainaugurato una colla-borazione curiosache ha trasformato l’ormai celebre accessorioin un’opera d’arte. La Casa di moda ha infattilanciato una collezione firmata Damien Hirst- ex enfant prodige della Young British Art -,composta da trenta pezzi limited edition: unafusione di soggetti più o meno astratti, insetti,forme geometriche e teschi in un mix di coloriispirati alla serie Entomology dell’artista in-glese, note ai più per le tematiche “politicallyscorrect” (farfalle, vermi, ragni e creature stri-

scianti), rielaborate questavolta per creare la forma delteschio tipica di McQueen,come di Hirst. Il brand gui-dato da Sarah Burton ha sceltol’artista per una concezionevisiva condivisa, “dove l’inte-resse per il disegno simme-trico incontra forti riferimentia l mondo de l l a Na tu ra” .

I l Victoria and Al-bert Museum inau-

gurerà il 5 aprile 2014la mostra The Glamourof Italian Fashion1945-2014. Le opere,visibili fino al 14 lu-glio, rappresenterannol’eccellenza della modaitaliana, coprendo il pe-riodo che va dal Se-condo Dopoguerra finoa oggi e presentandomodelli da Guccia Valentino,dalle SorelleFontana a Dolce& Gabbana.“Abbiamo lavo-rato per cinqueanni a questoprogetto” , dicela curatri-ce  Sonnet Stan-fi l l : “È laprima volta checi si trova difronte a una pa-noramica tantocompleta sullamoda italiana” .La mostra ,ospi ta ta dalVictor ia andAlbert Museum- is t i tuzionebri tannica, r i -sul ta to di un’epocacarat ter izzata da in-novazioni spinte dallaRivoluzione Indu-str ia le e for tementevoluta dal la reginaVit tor ia d’Inghil terrae dal consorte Albertodi Sassonia - , aprirà i

r i f le t tor i sul l ’ar t igia-na l i tà e su marchimeno blasonat i , sul ledonne che han fa t tola s tor ia de l la cou-ture a par t i re dal do-poguerra (come MilaSchön) , ment re unasez ione a par te sa ràdedica ta a l l ’ in -f luenza de l lo s t i l ede l Belpaese su l c i -nema hol lywoodiano.

Victoria & AlbertMuseum Cromwell rd. – Londra“The Glamour of ItalianFashion 1945-2014”Dal 5 aprileal 14 luglio 2014Info: 0044 20 79422000www.vam.ac.uk

Victoria&Albert Museum – LondraLo stile italiano in vetrina

Damien Hirst per Alexander McQueen

Una collaborazione ineditaper il decimo anniversario

CulturaModa

In foto, Valentino Garavani con le modelledavanti alla Fontana di Trevi

Roma, luglio 1967Per gentile concessione

di The Art Archive / Mondadori PortfolioMelisa Rastellini © 2013

Nelle immagini, Damien Hirst e due sue opere della serie “Ento-mology”, cui si ispira la nuova collezione del marchio AlexanderMcQueen, a dieci anni dal lancio dei primi accessori ideatidallo stilista scomparso nel 2010, foto © aut./D.Hirst/AMQTL

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dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Pagina 7

CLAUDIA CASSIo

Al ritrovamento del tesoro segreto di Hitler, imedia di tutto il mondo hanno dato ampio ecircostanziato rilievo. I fatti in sintesi: nel

2010 sul treno Zurigo-Monaco viene fermato l’ottan-tenne Cornelius Gurlitt, figlio di Hildebrand Gurlittmercante d’arte che fu amico di Goebbels e vicino adesponenti di spicco del Terzo Reich. Gurlitt viene tro-vato in possesso di 9000 euro. Le indagini portano altraffico di opere d’arte, alla perquisizione della casanel 2012 e alla scoperta stupefacente di 1500 opered’arte nascoste - valore di più di un miliardo di euro -sicuramente parte di un bottino più cospicuo dal mo-mento che Gurlitt ne ha già vendute parecchie. Da piùdi un anno dunque Meike Hoffmann, l’esperta del-l’ufficio Arte degenerata della Freie Universitaet diBerlino le sta identificando e il suo lavoro non è ancorafinito. Non è certo la prima volta che si parla di recu-pero di opere d’arte trafugate agli ebrei. Per tutti bastiil ricordo delle opere tratte in salvo dagli Alleati all’in-domani della resa del Reich nel 1945. Fino ad oggiperò della preda più ambita, il tesoro di Hitler, si erano

perse le tracce. Stiamo parlando di una non piccolaparte del patrimonio culturale mondiale; nell’elencodei ritrovamenti compaiono infatti nomi come Pi-casso, Chagall, Matisse, Beckmann, Ernst, Kokoscka,Klee, per limitarci ai più noti. Vi sono inediti come ilritratto di donna di Matisse appartenuto alla nota col-lezione di Paul Rosemberg fuggito da Parigi, l’auto-ritratto otto Dix, un dipinto di Chagall, i cavalli diMarc, oltre a pezzi di arte antica e dunque non esatta-mente etichettabili come “arte degenerata”. Si trattòdunque in larga misura di una razzia di collezioni dicittadini ebrei destinata a creare un’assicurazione peri momenti difficili. A questo servì la definizione di En-tartete Kunst (arte degenerata) che per ironia del casoè il termine usato nel 1892 da Max Nordau, capo delSionismo tedesco, studioso lombrosiano. Costui so-steneva di aver scoperto tratti somatici involuti e dun-que degenerati in molti artisti specie simbolisti e

impressionisti. Nel Novecento la teoria di Lombrosoperse credito, ma il testo di Nordau piacque molto agliideologi nazisti. I protagonisti noti per quello che fu ilpiù grande crimine della storia dell’uomo, in privatoamavano l’arte: Hitler era stato pittore dilettante, maanche Goebbels, Göring, von Ribben, il capo delle SSHimmler erano collezionisti o meglio accaparratorisenza scrupoli di opere d’arte. Adolf Eichman esibì isuoi quadri nel ’44 a Budapest: opere di Velasquez,Goya, Renoir, Brueghel requisiti a quegli stessi ebreidi cui aveva l’incarico di pianificare la “soluzione fi-nale” Colpisce ma non stupisce che nelle collezioniricorresse spesso il nome di quell’ebreo (sic) spagnolodi Picasso assieme a tanti altri artisti pubblicamentecondannati. A scopo requisizione non si badò a spese:fu istituito un apposito commando, l’ERR e ci si servìdi intermediari e galleristi tra cui appunto HildebrandGurlitt preziosa pedina di traffici, insospettabile perchénipote di nonna ebrea e amante dell’arte moderna.Pare gli fosse stata promessa la direzione del futuromuseo d’arte di Hitler a Linz. La storia non andò cosìe le opere raccolte sparirono. Si torna dunque allo stu-pore della scoperta per rivivere quel momento dellastoria del Nazismo in cui si coniugarono ideologia,estetica e necessità economiche della dittatura nazista.E’ uno snodo complesso eppure assai lineare. La di-fesa della razza ariana porta con sé non solo lo ster-minio di chi ariano non è ma anche l’immagine di unasocietà che deve fondarsi su valori nuovi: mito delcorpo, della virilità, della bellezza classica. Lo affermalo stesso Hitler nel 1935 durante un convegno sullacultura ariana: “L’arte deve proclamare imponenza ebellezza (…). [Se così non è] è segno di degenerazionee decadenza (…). Il culto dello stile primitivista non èespressione naïfma di un futuro corrotto e malato.Chiunque volesse giustificare i disegni e le sculturedei nostri dadaisti, cubisti, futuristi o di quei malatidegli espressionisti, sostenendo lo stile primitivo, noncapisce che il compito dell’arte non è quello di daresegni di degenerazione, ma di trasmettere benessere”.Goebbels non è da meno introducendo leggi che vin-colano a censura preventiva la pubblicazione di com-

menti sull’arte. Sua è anche l’idea di contrapporre idue ideali: quelli dell’arte degenerata a quelli nazisti,che riassumiamo nel solo nome di Arno Breker perescludere il resto della paccottiglia propagandistica.Allo scopo si contrapposero due eventi inaugurati adistanza di un giorno l’uno dall’altro. Il primo del 18luglio 1937 fu la Grande Rassegna d’Arte Germanica;il secondo del 19 luglio fa la mostra itinerante di ArteDegenerata aperta a Monaco dallo stesso Goebbelscon 650 opere di arte moderna. L’elenco dei nomi èlunghissimo e molti artisti erano di origine ebraica;ma altri no. In comune avevano l’appartenenza allecorrenti condannate: Cubismo, Dadaismo, Surreali-smo, Espressionismo, Fauvismo, Impressionismo,Nuova oggettività. A fianco dei quadri commenti eiscrizioni dispregiative dovevano istigare al disprezzoil pubblico. Non andò esattamente così; al contrariola mostra nelle 11 città in cui fu portata piacque piùdel previsto e dunque fu chiusa. Pare così riconfer-marsi l’ipotesi che l’etichetta di arte degenerata siastata poco più di un pretesto per la razzia sistematicadi più di 6000 opere d’arte appartenute a famiglieebree fuggite dopo la “Notte dei cristalli” o deportate.I morti della Shoah hanno lasciato in ombra il geno-cidio culturale per opera del nazismo, la distruzionesistematica del pensiero e della creatività. Il ritrova-mento del tesoro di Hitler che il governo tedesco hatenuto segreto per più di un anno ci obbliga a far rivi-vere quel momento. Ci vorrà tempo prima che ilmondo possa vedere l’intero catalogo delle opere ri-trovate. Questioni d’identificazione ma anche legalidi eredità e proprietà dello stato. Ma già oggi ci si puòrallegrare per questo paradosso della storia. Perché sì,furono proprio loro gli implacabili censori del Reicha salvare in piccola parte almeno l’arte degenerata, na-scondendola nei caveau per mostrarla agli amici, ri-conoscendone implicitamente il valore. In privatol’ideale hitleriano non valeva dice Anna Foa in un’in-tervista e quando potremo di nuovo guardare questeopere prosegue “bisognerà tenere conto di quel che èsuccesso. Di dove sono state nascoste, fra barattoli difagioli scaduti, nella polvere. Bisognerà capire quelche ha rappresentato la loro perdita per il mondo”. Conun augurio, vorrei aggiungere: niente colpi di spugna.

22 Novembre 2013

Henri Matisse, “Ritratto di Signora”

Marc Chagall, “Scena allegorica con tre lune”

Nel 2012 il clamoroso ritrovamento a Monaco, a casa di Cornelius Gurlitt, figlio del collezionista Hildebrand

Il tesoro di Hitler: capolavori “degenerati”

Autoritratto di Otto Dix

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Pagina 8dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

I l percorso progressivo delle arti , così come diogni campo del sapere umano, è fondato su ri-

torni al passato, ovvero su spinte ideali che ven-gono reinterpretate in chiave at tuale: in Arte,assistiamo infatti ad una sorta di perenne ritornoall’ordine , caratterizzato sempre da una differen-ziazione da ciò che quell’ordine rappresentava inorigine. Se pensiamo, ad esempio, alle connota-zioni espressive avvenute verso la metà degliAnni ottanta, che miravano ad una ripresa delleAvanguardie, quali la Pop Art - basata sul cultodegli oggetti - o la Op Art , tradotta in New-Geo ,comprendiamo come fosse la società a cambiareverso un consumismo che personalizzava i s in-goli prodott i scadendo nel kitsch ; così la neo-esplosione degli ’80 e ’90 fu un ritorno all’iper-oggettualità, potenziando i mezzi extra-artistici.Una so r t a d i pos t - conce t tua l e , i n somma, cheimponeva una nuova es te t ica , in cu i i l mezzoinformat ico preva leva s ino a l recupero d i va-lor i f i s ic i a t t i a r iconsol idare la s tessa p i t tura .

Gli Intrecci urbani dell’acrilico su tela di Silvia Finetti costituisconoequilibri gestaltici negli occhi dei fruitori più attenti capaci di sondaregli spazi equiparati ad agglomerati cromatici, penetrando la logica com-positiva sino ad approdare nelle silenti zone dell’inconscio: lo spaziopittorico diviene una griglia ideale di riferimenti sinaptici in cui il flussodelle corrispondenze formali adempie al senso ultimo dei colori che in-staurano un linguaggio fondato su relativismi logici che portano a su-blimare in profondità, quasi come se la tela comprovasse unatridimensionalità generata dal tessuto cromatico ed immergesse lo spet-tatore dietro le quinte pittoriche calandolo progressivamente in sé stesso:un viaggio a ritroso nel tempo, servandosi dello spazioquale meccani-

smo per-fetto chedescrivequel caoscontem-poraneod e l l am o n d a -nità in cuiprendonoforma len o s t r em e g a -l o p o l i .

Note critichedi Andrea Domenico Taricco

Silvia FINETTIemail: [email protected]

dell’ARTECORRIERE P.za Zara, 3 - 10133 TorinoTel. 011 6312666 / fax 011 6317243 Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno

Cosmogonia (2012) è una tecnica mista su tela, in cui Piera Bessone delinea permezzo del segno la forza esplosiva della materia, servendosi di cromie che ri-cercano la potenza della luce: elementi attuati dal gesto involontario della manoche incanala l’impulsio del braccio mosso dalla volontà ancestrale della menteche rievoca le sensazioni primordiali insite in una religiosità cosmica. L’artistainterpreta l’atto creativo sul materiale informe allo stesso modo di una natura in-conscia ma propensa a dilatare sé stessa in tutte le direzioni dello spazio vuoto,interagendo su di esso in esplosioni pure di Giganti Rosse che frammentanol’energia atomica in capacità neutriniche. Si compiono casualmente relativismiindotti da unalogica sottesa,pronta a poste-riori a descri-verne lematrici realiz-zative, infon-dendo neiderivati un’ar-monia senzatempo che am-mette criterianalitici distampo sensi-bile e di equi-librio formale.

Piera BESSONECell. 335 6450032

Nel caso dell’opera di Pitruzzello intitolata Genesi, Creazione (2013) assi-stiamo giustappunto ad una genesi creativa catalizzata mediante l’ausilio diuna tecnica mista su tela in cui l’elemento esplosivo della stessa creazione hacome riferimento essenziale l’elemento figurativo, contemplato conseguente-mente attraverso il colore: il richiamo alla tradizione pittorica è sancito dal ri-ferimento pop alla Creazione di Adamo, di stampo michelangiolesco - chepermane eternamente presso la Cappella Sistina -, spostando però l’attenzioneal braccialetto col simbolo della pace, posto sul polso di Dio. La traslazionedel contenuto proiettato in scomparti geometrizzati dalle evocative cromie,propense al-l’oro e all’ar-gento, nedilata il signi-ficato in quelcriticismo iro-nico stigma-tizzante chedestabilizza ivalori consoli-dati, amplifi-candoli nelc o a c e r v oideale massifi-cato dalla con-temporaneità.

Giuseppe PITRUZZELLOCell. 338 8283968

Genesi, Creazione", 2013, tecnica mista su tela 50x70 cm.

"Intrecci urbani", acrilico su tela

Artisti scelti dal Corriere dell’Arte

“Cosmogonia”, 2012, tecnica mista su tela

22 Novembre 2013

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Pagina 9dell’ARTECORRIERE

C O U R R I E R D E S A R T S

A CURA DI ANDREA DoMENICo TARICCo

dell’ARTECORRIERE [email protected] Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno

Renata Ferrari applica il senso mitico-simbolico a formulazioni formali chehanno come obiettivo preminente quello di descrivere la figurazione oltre ilsenso che quell’equilibrio morfologico consolida direttamente nello sguardodell’osservatore. In altre parole, dilata le possibilità di ricezione a meccanismiinconsci determinati da una conoscenza preesistente e proietta l’indagine og-gettiva, scaturita dall’immediatezza, a valori profondi, riferiti - in questo caso- proprio al mito. Zefiro (2012) è infatti il titolo di quest’opera realizzata adacrilico su tela, in cui l’artista poetizza il significato ultimo della posa maschilein un’immagine atem-porale, che affonda leproprie radici in veritàataviche. Immediata-mente, ci s’involanell’olimpo degli dèigreci, ove Zefiro era ilnome del vento di po-nente che portava aimortali il messaggiodella primavera immi-nente, elemento de-scritto dall’atto fisicoed involontario delsoggetto che nascondeil volto con le mani.

Renata FERRARIwww.ferrarirenata.it

La Pace di Daradi Rutigliano èun acrilico edoro su tela in cuiè rievocata oniri-camente l’impo-n e n t ecittà-fortezza ro-mana costruitasul confine set-tentrionale dellaMesopotamia,che serviva daconfine strate-gico contro iPersiani, i quali -

com’è noto - nel 530 d.C. tentarono di invadere la zona e combatterono una san-guinosa battaglia contro i Bizantini, in cui questi ultimi si distinsero per la lorocapacità militare, pur con un esercito inferiore per numero e armamenti. L’artistapropone momenti cruciali di quell’evento storico, rendendo frammenti pittoricisotto forma di flash surreali, come estrapolati dalla memoria in una sequenzascomposta, che non ne mette in dubbio l’autenticità ma la ricompone in un ma-rasma caotico, tipico di un evento passato: il mosaico del ricordo viene cosìscisso in elementi reali e fantastici - dentro e fuori la cornice iconica -, sino a ri-consolidarne segmenti razionali che solo il dipinto restituisce figurativamente.

Ennio RUTIGLIANOCell. 339 2029748

Il senso ultimo dell’Arte di sempre è rievocare un altrove che arde, vive e svi-luppa se stesso attraverso il contingente: l’opera ad olio su tela che GiovanniSangalli ha voluto significativamente intitolare Infinito contempla tale proie-zione estetica attraverso l’ausilio della pittura. Le coordinate spaziali e tempo-rali perdono il loro stato di partenza, affondando nell’intreccio filosofico dellaforma generata dal colore in equilibri cromatici contemplati da zone d’ombra,che mettono al centro agglo-merati organici in cui la lucetaglia diagonalmente la su-perficie vuota, sino a costi-tuire la vita. E l’altrove simaterializza, appunto: unaterra di nessuno, unluogo/non-luogo, in cui isogni si coniugano con la re-altà e l’energia quantistica diriferimento scompone e ri-compone incessantemente iltessuto esistenziale sino adesplodere in nuove formula-zioni simboliche. Informa-lità, surrealtà e metafisicad’una scienza nuova si com-penetrano sino al risorgered’una poetica senza tempo.

Giovanni SANGALLITel.: 0541 980115

“Infinito”, olio su tela 50x70cm

Artisti scelti dal Corriere dell’Arte

"Zefiro", 2012,acrilico su tela 100x100 cm.

Le Vie dell’Ac-qua (2013),opera realiz-zata con tec-nica mista sumasonite epiastrella cera-mica, com-p r o v apittoricamentei percorsi ge-nerativi deglielementi chefondono leloro energiea t t r a v e r s o

l’equilibrio di forze preesistenti, atte a generare la vita: l’elemento geometricoposto al centro del quadro instaura tale armonia catalizzante per mezzo dellaquale s’attua un meccanismo perfetto, proiettato pittoricamente in un fulcromotore che sviluppa la forza centripeta dell’energia pura in un vortice cromaticoche sfida le stesse leggi di natura. L’impeto direzionale spinge le sensazioniverso zone d’ombra, ovvero in canali intuitivi che rifuggono la materia stessadi cui è composta questa macchina temporale, spingendole in frammenti psi-chici che risaldano gli scollegamenti attuati in precedenza, portando la vista apercepire qualcosa d’imprescindibile: ha così origine l’Anima del Mondo.

Piera BONAMINCell.: 347 0020748

"Le Vie dell'Acqua, 398 s.l.m.", 2013, tecnica mista su masonite e piastrella ceramica, 40x55 cm.

22 Novembre 2013

"La Pace di Dara", acrilico e oro su tela 80x80 cm.

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22 Novembre 2013Pagina 10dell’ARTECORRIERE

C O U R R I E R D E S A R T S

MARIANNA oRLoTTI

La Pop Art britannicadegli Anni ’60 ri-vive ad Aosta con

una personale di uno deimaggiori artisti inglesicontemporanei, Joe Tilson,protagonista di quella ge-nerazione di artisti forma-tasi nel clima del RoyalCollege of Art a Londracon Kitaj, Peter Blake,Allen Jones e David Hock-ney. Curata da Daria Jorioze del critico d’arte vene-

ziano EnzoDi Martino,da vent’anni

vicino all’artista, la mostraJoe Tilson, Ritorno adAosta, è stata apposita-mente concepita per ilCentro Saint-Bénin conl’intento di indagare i moltiaspetti della ricerca espres-siva di Tilson, attraversoun’ampia selezione di scul-ture in terracotta, legno evetro, dipinti su carta e sulegno, collage, stampe egrafiche. A tali opere l’ar-tista inglese, instancabilesperimentatore sensibilealla natura dei materiali,non attribuisce alcuna ge-rarchia di valori, conside-rando ogni tecnica

espressiva ugualmente ef-ficace per rappresentare ilsuo complesso mondo im-maginativo. Interessatoalle tematiche antropologi-che, contamina archetipi esimboli di varie culture,contenuti mistici e dottri-nari con il linguaggio con-temporaneo. Accanto agliavvenimenti sociali attualiTilson pone, talvolta pro-vocatoriamente, la mitolo-gia greca, la natura, leculture orientali equelle totemiche africane,asiatiche e nordamericanenon smentendo mai quellasemplicità letterale che ca-ratterizza tutta la sua pro-duzione. Utilizza segnistrutturali e modulari: let-tere dell’alfabeto, giornidella settimana, sugge-stioni della natura, riferi-menti alchemici ai quattroelementi base (terra, acqua,aria, fuoco), o alle quattrostagioni, o ai punti cardi-nali, il mese lunare, il labi-rinto, la scala, gli enigmi,tutto è collegato dallamano e dall’occhio dellacomprensione umana.

Centro St. BéninVia Festaz 27 – AostaJoe Tilson“Ritorno ad Aosta”Fino al 5 maggio 2014Info: 0165 272687

Ad Aosta la Pop Art degli Anni SessantaJoe Tilson, instancabile sperimentatore

MARIA LUISA TIBoNE

Due anni di ricerche haoperato Marco Gol-din per realizzare

questa mostra che raccoglie a

Verona, nel Palazzo della GranGuardia, dal 26 ottobre più dicento opere da tutto il mondo.Il ruolo autonomo della naturanella pittura di paesaggio vi èindagato a partire dalla fine delCinquecento: Poussin, Salva-tor Rosa, Ruisdael, Rembrandtsono alcuni degli artisti cherappresentano la svolta paesi-stica del Seicento. Seguono leopere dei grandi veneti del Set-tecento, Canaletto, Bellotto eGuardi e poi la scelta roman-tica aperta da Friedrich, Turnere Constable. Segue la triade diCorot, Courbet e Millet e

l’evento vivace degli impres-sionisti con opere di Cézanne,Renoir, Van Gogh, Gauguin eDegas. La superba conclu-sione del percorso espositivo siattua con 25 opere di Monet tra

cui spiccano Cattedrali e Nin-fee. Corredata da un catalogodi 464 pagine e da una pub-blicazione con la storia delpaesaggio, la rassegna offretutto il suo fascino anche conun dvd che ne rievoca la sem-pre brillante presentazione.

Palazzodella Gran GuardiaP.za Bra 1 – Verona“Verso MonetIl paesaggiodal Seicento al Novecento”Fino al 9 febbraio 2014Info: 348 7268458

Palazzo della Gran Guardia – VeronaMonet e il paesaggio

Claude Monet, “Impression, Soleil levant”, 1873, olio su tela

Joe Tilson accanto ad una sua opera, foto © aut.

Davide De Martis riflettesull’immagine personalenell’era di internetPHOS - Centro Polifunzionale per la Foto-grafia e le Arti Visive, diretto da Enzo obiso,presso Palazzo Buschetti, via Garibaldi, 35 bis- Chieri (To). #SocialPortraits di Davide DeMartis. Essere o apparire? Sparire. Fotone dopofotone, pixel su pixel, l’immagine personale silibra e libera o resta intrappolata nella pescosa retesociale (social-network), dietro al cancelletto (ha-shtag) chiuso od aperto dalla parola-chiave, peraccedere ad un mondo-virtuale di avatar, ove lariservatezza privata (privacy) pubblicizzandosi si

liquefa e diffonde senza limiti, sino a dissolversiper sempre: che cosa significa foto-ritratto nel-l’odierna epoca (ossia epoké, cioè “sospensione”crono-logica) della contemporaneità teleinforma-tica globale? Da un interrogativo simile s’iniziala ricerca e la riflessione del trentatreenne autoresardo, che immortalando in posa centottanta sog-getti, “catturati” con l’annunciato pretesto delbook professionale, ma coll’obiettivo di catturarnel’ottica espressiva, l’essenziale attitudine ad auto-rappresentarsi, mostrarsi ed eventualmente esi-birsi, ne ha tratto, giustappunto, un’avvincenteconvincente indagine psico-artistica, individualee collettiva insieme. La commedia umana nell’eradella comunicazione? Debordante spettacolo.L’esposizione sarà visitabile fino al 13 dicembre.Info: 011 7604867 - www.phosfotografia.itD. De Martis, Jessica, Torino, 2012fotocolor © aut./PHOS

A CURA DI ENRICo S. LATERZA

PHOS - Chieri (To)Per l’#hashtag d’un avatar!

FOTORAMA

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dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

22 Novembre 2013 Pagina 11

DAL NoSTRo CoRRISPoNDENTEMAURo LUCENTINI

Ricorre approssimativamente in que-sto autunno il quarantennale della

Performance Art o arte della sceneggiata.A celebrarlo a New York, ci ha pensato lapolizia, che ha tratto in arresto tre giova-notti che avevano appoggiato una scala apioli sul muro di contenimento di un’au-tostrada per cercare di rimuoverne certipalloncini colorati in forma di lettere dellaparola “Banksy!” completa di puntoesclamativo, che vi erano stati appiccicatiil giorno prima. Perchè volessero farlo èchiaro: un’altra opera improvvisata aNew York da Banksy, l’artista britannicoil cui vero nome è segreto, facendo ciòparte della messinscena, è stata vendutapoi per beneficenza all’asta per mezzomilione di dollari. L’artista era arrivato aNew York il primo ottobre scorso per re-starvi, aveva detto, “in residenza unmese”, ma senza farsi mai vedere. Si de-finisce “artista stradale” o anche graffitiartist (la parola “graffiti” è stata appro-priata e stravolta dagli specialisti dellospruzzo acrilico per significare il risultatodel vandalismo cromatico sui muri) o an-cora stencil artist (dal suo uso di matricidi cartone per la creazione veloce di fi-gure inspiegabili sugli intonaci dellecase). Adesso il mese è finito e, a parte itre arrestati  che quando sarà chiarita lacontroversia tra la polizia che considera ipalloncini confiscati solo palloncini e ungallerista di Banksy che li considera in-vece opere d’arte e li valuta un minimodi 200.000 dollari torneranno senza com-plicazioni a piede libero, per le strade diManhattan e quartieri limitrofi resterannotracce della fuggevole quanto occulta per-manenza di Banksy, sotto forma di sa-gome oscure  sui muri o tridimensionaliaccumuli di macerie come ad esempiosfingi di sassi e pezzi di mattone. opererimovibili oppure no, vendibili (tramite ilgallerista di cui sopra o su E-bay) oppureno, ma insomma gratuite, effimere, so-prendenti come certamente le intendevaBansky. Del quale vorrei qui soltanto direche quel tanto di appropriation artche fapure parte della sua opera si appropriaanche delle idee di un artista pavimentaleportoricano di nome de la Vega che dadecenni va silenziosamente, di notte, conpezzi di gesso creando sui marciapiedi diManhattan fantomatiche figure cancellatedal calpestio dei cittadini la mattina dopo.Ma qual è in generale l’effetto di questaPerformance Art sulla gente? Non ne ho

idea.  Vorrei notare però  un fatto curioso.L’ultimo giorno di ottobre, scelto da Ban-ksy come fine della sua “residenza”, cadein America la festa di Halloween, festa diorigine celtica, corrispondente in altriPaesi alla festa dei Defunti. Qui essa èstata sempre celebrate dai soli bambini,che si mascherano da fantasmi, da sche-letri, da vampiri o da altre figure spaven-tose e vanno in giro a chiedere dolciumio regaletti. Quest’anno, improvvisa-mente, hanno cominciato a mascherarsianche gli adulti. Così le strade, nonostantela recessione economica, nonostante iproblemi incontrati dal presidente obamaper la creazione del sistema sanitario na-zionale, si sono popolate di zombie e per-sonaggi strani. Un secondo carnevale:ma fa parte della “sceneggiata”? In ma-niera molto più formale, intanto, l’eru-zione della Performance Art nei primiAnni Settanta viene commemorata aManhattan dal più “americano” deimusei newyorkesi, il Whitney. Esso haallestito una mostra dal titolo Rituals ofRented Island: Object Theater, Loft Per-formance, and the New Psycho-drama,1970-1980 (che provo a tradurre:“Riti su un’isola presa in affitto: il Teatrodell’oggetto; Rappresentazioni nei loft;Nuovo Psicodramma”). È l’evocazionedelle invenzioni drammatiche scaturitedagli happening degli Anni Sessanta adopera di artisti come Michael Smith, JaySanders e Rebecca Cleman dello SquatTheater, John Zorn, Robin Deacon,Ericka Beckman e tanti altri. Tutti di-scendenti, in fondo, da Andy Warhol,che qui si vede in un video inedito gi-rare su un cavallo al trotto, in pienotraffico, intorno agli isolati di Manhat-tan che circondavano la sua Factory.Più sceneggiata di così! Morì nel 1987a 58 anni, per uno sbaglio dei medici.

Whitney Museum of American ArtMadison ave. 945 / 75ma str. – New York“Rituals of Rented Island:Object Theater, Loft Performanceand the New Psychodrama, 1970-1980”Fino al 2 febbraio 2014Info: 001 212 5703600www.whitney.org

NEWYORK NEWYORK

foto © aut.

FRANCo FoRZANI

Èancora fre-sco il ri-cordo della

mostra di PalazzoDucale Van Goghe il viaggio diGauguin (il più ri-dicolo e velleitariodei parti espositividi Marco Goldin)che Genova cioffre una nuovapresa in giro, com-plici i 150 anni dalla nascita di Ed-vard Munch. Antefatto: giusta laricorrenza, l’artista norvegeseviene quest’anno celebrato in ab-bondanza, in primo luogo nella suacittà natale, dove il Munch Museetha da poco terminato un’antologicadurata tutta l’estate; l’autunno, incontemporanea, ha visto inaugu-rarsi altri due eventi europei dedi-cati al Nostro, uno alla Kunsthausdi Zurigo e l’altro per l’appuntonella città della lanterna. Ma men-tre gli elvetici specificano fin dal ti-tolo che l’esposizione è dedicataall’opera grafica, Palazzo Ducalerilancia il bluffdi una «grande mo-stra», lasciando quindi ad intendereuna corposa presenza di dipinti edopere di prima rilevanza nella pro-duzione del norvegese. Già l’intro-duzione a firma del curatore MarcRestellini, che propone un Munch«in chiave anti-Urlo», svela inun’excusatio non petitache il cele-bre quadro è rimasto ad oslo. Epoiché la miglior difesa è l’attacco,si lascia intendere che l’assenza èvoluta, perché identificare conquell’unica immagine stranota tuttala produzione del maestro è il tipicoerrore di noi visitatori sempliciotti.Cominciamo la nostra visita: vedi-amo il celebre autoritratto in unacopia di acqueforti, e qui niente da

dire, ché già l’o-riginale nasce inquesta forma.Seguono altrelitografie e xilo-grafie, versioni diimportantissimidipinti quali Labambina malata(cinque tele dal1885), tela cru-ciale nella sceltaautobiografica

dell’artista, che ritrae le ultime oredella sorella morta otto anni prima.Di quadri però non c’è nemmenouno: si spiega che di successiveversioni grafiche ne sono statetratte infinite (pure), ma dei dipintimanco l’ombra. Passiamo alloraall’altro dei capitoli essenziali dellapoetica munchiana, ovvero l’im-magine della donna, sintesi di es-tasi e peccato, sempre desiderata edisprezzata: dal Vampiro (1893)alla stupenda Madonna (1894),capolavori che ammiriamo sem-pre in successive versioni grafiche,perché gli orginali beninteso nonci sono.Solo più avanti intravedi-amo due dipinti; dovrebbero es-sere tre, ma per uno (Bagnanti,guardacaso l’immagine del mani-festo) c’è solo uno spazio vuoto euna didascalia a spiegare che l’-opera verrà esposta a partire dal 15novembre (noi – ingrata sorte! –siamo lì con una settimana di an-ticipo). Seguirà alla fine qualcheritratto ad olio, bello, ma certo nonfondativo dell’opera dell’artista.Infine, ultima gag: due salette ded-icate a Munch nelle rivisitazioniserigrafiche di Andy Warhol. UnWarhol sempre uguale, a veico-lare sempre lo stesso messaggio,ovvero la considerazione del-l’arte quale prodotto, e che per-tanto non riserva alle opere diMunch (stavolta proprio L’urlo)maggiore considerazione che allaminestra Campbell. Abbando-niamo sconsolati le sale genovesi,ripromettendoci di non caderepiù in trappole di questa mole.

Palazzo DucaleP.za Matteotti 9 – GenovaEdvard MunchFino al 27 aprile 2014Info: www.mostramunch.it

Bansky “di strada”

Munch delude a Palazzo Ducale

Genova non fa per noi

“Bagnanti”, 1904-5, Coll. priv. © Munch-Ellingsen

Ericka Beckman, fermo-immagine da “We Imitate, We Break Up”1978, filmato super8 a colori con sonoro, 28’ © l’artista/Whitney

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22 Novembre 2013Pagina 12dell’ARTECORRIERE

C O U R R I E R D E S A R T S EditoriaTra i più interessanti volumi di recente pubblicazione

Una pagina di libri

BanchieriStorie del nuovobanditismo globaledi Federico RampiniUno spaccato sulla nuova realtàdi cui siamo vittime, imprenditorie lavoratori dipendenti. FedericoRampini parte dalla crisi econo-mica scoppiata nel 2008 con ilfallimento della banca d’affariamericana Lehman Brothers.Un’inarrestabile discesa in Italiacome nel resto d’Europa: nono-stante gli sforzi di governi ed eco-nomisti le aziende chiudono, ladisoccupazione aumenta, i con-sumi crollano. Cambiando pro-spettiva, l’autore non si chiede ache cosa imputare la colpa, mapiuttosto a chi, e senza esitazioneafferma: “I banchieri sono igrandi banditi del nostro tempo”.Casa Editrice: MondadoriPrezzo: € 16,00

No easy Daydi Mark Owen

Sebbene pubblicato per la primavolta nel 2012, questo romanzocontinua a suscitare scalpore e suc-cesso tra i lettori. Mark owen,pseudonimo di un ex appartenenteal Team Six dei SEAL, racconta inprima persona come si svolsero ifatti di quel 1° maggio 2011, giornoin cui osama bin Laden venne uc-ciso. Con un ritmo coinvolgentel’autore ci porta dietro le linee ne-miche, non risparmiandoci nulla:dall’incidente con l’elicottero cheavrebbe potuto compromettere lamissione fino alla comunicazioneufficiale del presidente obama:“Justice has been done”.Casa Editrice: MondadoriPrezzo: € 17,50

Inchiesta su MariaLa vera storiadella fanciullache divenne mitodi Corrado Augiase Marco VanniniTra le varie figure delle religionimondiali, Maria è forse la piùcomplessa, tenera e commovente.In questo libro, Corrado Augiasdialoga con un grande studioso dimistica e di storia della religioni,Marco Vannini, per scavare inprofondità nella storia e nel mitodella Madonna, toccando tutti gliaspetti che mettono Maria al cen-tro dell’esperienza culturale e re-ligiosa della nostra civiltà. Unaricerca autentica su una figuraormai passata a leggenda ma cheè innanzitutto stata donna.Casa Editrice: RizzoliPrezzo: € 16,15

Da Leonardo a Boccionidi Giovanni ListaAl centro del nuovo di libro diGiovanni Lista è l’uomo. Unviaggio attraverso figure signifi-cative ed emblematiche: dal-l’Uomo vitruviano e le Formeuniche della continuità nellospazio, alla Ruota del tempo diIsidoro di Siviglia, passando poiper la Danza dell’icosaedro diRudolf von Laban. Un affasci-nante itinerario antropocentrico.Casa Editrice: MudimaPrezzo: € 30,00

Addio a Romadi Carla Petrignani

Sminuirci è diventato ormai uncliché per noi italiani. L’autrice diquesto libro, che risolleva l’orgo-glio nazionale, si pone la do-manda perchè mai? Roma non ha

nulla da invidiare a città blasonatequali Parigi o New York. Almenoper quanto riguarda l’arte, la no-stra capitale per più di un venten-nio ne è stata un centrogravitazionale, una fonte di ispi-razione per un romanticismo cheè passato alla storia e di cuipossiamo andare fieri. Casa Editrice: Neri PozzaPrezzo: € 12,38

Il gioco lugubredi Paco Roca

Una graphic novel degna di PacoRoca. Attraverso l’espediente delmanoscritto ritrovato, l’autoreanalizza la psicologia dell’artistaDeseo, il quale personifica ovvia-mente la figura di Savador Dalì:grazie alla maestria del tratto,dall’impianto cinematografico,egli ripropone il medesimoscritto senza timore di ritrattareun proprio lavoro; la primapubblicazione risale al 2002.Casa Editrice: TunuéPrezzo: € 12,50

IllustrazioneL’immaginarioper professionedi Alessandro BonaccorsiL’importanza dell’illlustrazione nel-l’editoria trova puntuale sottolineaturanell’avvincente resoconto che Bo-naccorsi offre al lettore sul percorsodi questa interessante attività arti-stico-letteraria, tra entusiasmi crea-tivi e le attuali difficoltà del settore.Casa Editrice: AlkemiaPrezzo: € 12,00

A CURA DI CHIARA GALLo

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dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Pagina 1322 Novembre 2013

ELIo RABBIoNE

Paolo Virzì, direttore appena insediatodel TFF, sembra aver lavorato di

fino, circondato dalla passione e dall’in-telligenza di Emanuela Martini e deglialtri collaboratori, s’è andato a cercare ifilm, li ha allineati uno accanto all’altro,li ha composti con affetto in quell’appun-tamento imperdibile che è ormai il festi-val torinese.con quel suo chiacchieraremusicale che più bello non si può, “To-rino deve essere davvero orgogliosa,dice, del suo festival, è un brand impor-tante, che nessuno può imitare. Quellenovità che abbiamo introdotto non stra-volgono il rispetto di quella linea che dasempre lo contraddistingue, questo festi-val tenetevelo stretto e con vero orgogliocondividetelo”. L’agitazione della confe-renza stampa romana, la cancellazionedel volo che lo avrebbe riportato a Torinoin giornata e la necessità di dover riman-dare al giorno dopo l’incontro con imedia del nord (lasciando a MicheleCoppola il disappunto e l’arrabbiaturacontro un’Alitalia che sgancia semprepiù questo angolo remoto del nord-ovest), niente è riuscito a spegnere il sor-riso, l’allegria contagiosa di questotoscanaccio che ama il cinema forsesopra ogni altra cosa. Allora un festivalda leccarsi i baffi (“rafforzato per chi amail cinema”, sottolinea Maurizio Braccia-larghe: che ripete pure la battuta fatta aRoma, secondo cui certi subalpini pren-derebbero ferie pur di assistervi… inne-stando quasi un incidente diplomatico ilsuo collega regionale quando a fior dilabbra chiosa che c’è da sperare chequelli della capitale non vadano al loroFestival Internazionale durante le ore dilavoro!), sempre più aperto “ai diversigeneri, stili e linguaggi cinematografici”,185 titoli in nove “intensissimi” giorni,un concorso che vede in gara 14 film eduna giuria capitanata da Guillermo Ar-riaga, la sezione “Festa Mobile” punteg-giata tra l’altro dall’anteprima del primorestauro digitale di 8 ½ nel ventennaledella morte di Federico Fellini, dal filmd’apertura, Last Vegas di Jon Turteltaub(stasera nell’Auditorium GiovanniAgnelli, conduttrice “d’eccezione” Lu-ciana Littizzetto, e da Grand Piano dellospagnolo Eugenio Mira che chiuderà ilfestival il 30 novembre nella sala grandedel Reposi (qui le tante proiezioni, con il

Massimo ed il Lux, il quartier generaledell’intera manifestazione è in piazzaCastello). E ancora l’avventura solitariatra l’acqua ed il cielo di Robert Redfordin All is lost già visto a Cannes, come daCannes arrivano i fratelli Coen con In-side Llewyn Davis (premi e grandissimosuccesso, il ritratto di un musicista in lottacon il caos della vita) e Jim Jarmush conOnly lovers left alive (i vampiri TomHiddleston e Tilda Swinton ritornano daisecoli passati nella Detroit di oggi perrinnamorarsi). E ancora il ritratto che diAlessandro Gassman e del suo RiccardoIII fa Giancarlo Scharchilli o quello concui Peter Marcias omaggia Piera DegliEsposti o il regalo che Carlo Mazzacuratifa al festival, quel suo La sedia della fe-licità in via di completamento e che forserichiede ancora qualche ripensamentodefinitivo. E poi le tante sezioni che lospettatore (o il cinefilo incallito, nonquello che è alla ricerca di un red carpetma del cinema delle grandi sensazioni,quello che “dovrà accontentarsi” di quelgeniaccio che è Elliot Gould, l’attore diAltman e di Ocean’s Eleven). Versoquella “utopia di un cinema senza con-fini” cui aspira il nuovo direttore vanno i14 titoli in concorso, provenienti da Ca-nada, Corea del Sud, Francia, Giappone,Italia, Messico, Spagna, Stati Uniti, Thai-landia e Venezuela, un largo ventaglio diproposte interessanti e votate all’innova-zione. Dagli amori contrastati di 2 au-tomnes 3 hivers del francese SébastienBetbeder allo humour del messicanoClub Sanwich, da Blue Ruin dell’ameri-cano Jeremy Saulnier, storia di un sen-zatetto in lotta con l’assassino dei proprigenitori al ritratto di un padre in Le dé-mantèlement del canadese Sébastien Pi-lote, da La bataille de Solférino delfrancese Justine Triet dove le ultime ele-zioni si incrociano con la vita privata diun cronista a A woman and war del giap-ponese Junichi Inoue, amore e morte altempo del secondo conflitto mondiale.L’Italia allinea La mafia uccide solod’estate di Pif dove il sarcasmo della nar-razione si unisce alla disperazione perl’eterno, indebellabile fenomeno di casanostra e Il treno va a Mosca di FedericoFerrone e Michele Manzolini, la fine diun’illusione nell’Italia comunista dellametà dei Cinquanta, attraverso il mon-taggio dei tanti filmini girati dal prota-gonista e dagli amici, a Mosca e altrove.

ALESSANDRo MoRMILE

Davvero un Barbiere di Sivigliadi Rossini “di qualità” quello

messo in scena dal Regio nella ri-presa dell’allestimento che il teatrod’opera torinese realizzò nel 2000con scene e costumi di Luisa Spina-telli: un tripudio di piastrelle bianchee blu che riproducono su legno e teledipinte le celebri azulejos andaluse.La regia di Vittorio Borrelli, direttoredi scena che in tempi di crisi il Regiofa bene a impiegare anche come re-gista, affidandogli la ripresa di diversiallestimenti, punta tutto sul lato far-sesco, calcando la mano su vecchistilemi registici che andrebbero forsemeno marcati, anche se appartenentialla consolidata tradizione dell’operabuffa che Borrelli, da uomo di teatropreparato quale è, ben conosce. Mail vero punto di forza di questa Bar-biere è la direzione d’orchestra diAlessandro De Marchi, che da affer-mato specialista del repertorio ba-rocco regala una concertazioneraffinata e fresca. Si affida all’espres-sività che ogni singolo strumento ècapace di donare facendo “parlare” iltessuto orchestrale e trasformando insuoni i diversi climi espressivi cherendono la gioia fisica del ritmo e del

suono rossiniano un ricamo fatto dimille colori. Ed ecco una sinfonia damanuale e una scena del temporaleche pare ricamata tanto è curata. Ilcontrollo del palcoscenico, anchenegli assiemi, è perfetto. Insommauna direzione rossiniana da ricordare,che aiuta anche l’ottima compagniadi canto ad emergere al meglio. Il Fi-garo di Vito Priante è un capolavorodi eleganza e freschezza. Lo ringra-ziamo perché mai esagera nell’esa-sperare l’esteriorità della parte,coniugando perfettamente, con gustoed equilibrio, l’effervescenza vocaledella Cavatina d’ingresso con quelsenso dello stile che non eccede maiin gratuita esuberanza. Al suo fiancosi ammirano Laura Polverelli (Ro-sina), non al top della forma vocalema stilisticamente irreprensibile;Paolo Bordogna, come sempre per-fetto nei panni del buffo Don Bartolo;Antonino Siragusa (Conte d’Alma-viva), che sfoggia un’esuberanza te-norile di schietta estrazionerossiniana e nel Rondò si porta via unsuccesso meritatissimo. Infine Ni-cola Ulivieri (Don Basilio), che in-tona la celebre aria della Calunniaforgiandola più sull’accento e sullaparola che sulla rilevanza della voce.Successo festosissimo per tutti.

Teatro Regio TorinoUn Barbiere di Siviglia di qualità

L’utopia di un cinema secondo VirzìPaolo Virzì

foto © aut./TFF

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DDiirreettttoorree EEddiittoorriiaalleePietro PanacciDDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiilleeVirginia ColacinoAAssssiisstteennttee ddii DDiirreezziioonneeChiara PittavinoCCoommiittaattoo EEddiittoorriiaalleeGiorgio Barberis, Rolando Bellini,Massimo Boccaletti, Franco Caresio,Angelo Caroli, Claudia Cassio,Massimo Centini,Fernanda De Bernardi,Marilina Di Cataldo,Gian Giorgio Massara,Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,Gianfranco Schialvino,Maria Luisa TiboneCCoorrrriissppoonnddeennttee ddaa NNeeww YYoorrkkMauro LucentiniCCoorrrriissppoonnddeennttee ddaa BBeerrlliinnooSabatino Cersosimo

HHaannnnoo ccoollllaabboorraattooF. Forzani Borroni, C. Gallo,E.S. Laterza, M. Orlotti,C. Pittavino, R. Roveda,A.D. Taricco, D. TauroRReeaalliizzzzaazziioonnee ggrraaffiiccaa internaa cura di E.S. LaterzaFFoottooggrraaffoo uuffffiicciiaallee Antonio AttiniRReeddaazziioonnii ddiissttaaccccaatteeMMiillaannoo Rosa CarnevaleTel. 339 1746312RRoommaa ee NNaappoollii Fabrizio FlorianTel. 388 9426443PPaalleerrmmoo Caterina RandazzoTel. 334 1022647CCoonncceessssiioonnaarriiaa ddii PPuubbbblliicciittàà internaSSttaammppaa ee ddiissttrriibbuuzziioonneeEditService S.r.l.Via Peano 28 - Leinì (To)EEddiittoorree Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniTorinoP.IVA 06956300013AAbbbboonnaammeennttii

Annuale (22 nn.):euro 50,00 per l’Italiaeuro 120,00 per l’esteroArretrati: euro 4,00c.c. postale n. 45958055

intestato a Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniAut. Tribunale di Torinon. 4818 del 28/07/1995

Venerdì 22 novembre - ore 18,00Galleria

Arte Città AmicaCentro Artistico Culturale

Via Rubiana 15 – TorinoOtto mini-Personali

Sabato 23 novembre - ore 17,30Galleria La Rocca

Via della Rocca 4 – Torino“Torino sognante”

Personale di Andrea Agostini

in ITALIATORINO e PIEMONTE

• P.za Castello• Molino delle Armi

ang. Ticinese• C.so Magenta

f.te Teatro Litta• C.so Garibaldi 83• Via Boscovich 22• P.le Principessa Clotilde• Bookstore Triennale• Bookstore

Palazzo delle Stelline• Bookshop

Villa Necchi CampiglioVia Mozart 14

• P.za Oberdanang. v.le Piave

IL CORRIERE DELL’ARTEÈ REPERIBILEA MILANO

PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE :

Vernissage

• P.za Croce Rossa• P.za Colonna• P.za Colonna

ang. l.go Chigi/Tritone• P.za S. Silvestro• L.go Argentina• Via Nomentana• C.so Francia• P.za Fontanella Borghese• P.za Porta Maggiore• Dorothy Circus Gallery

Via dei Pettinari 76• La Diagonale Libreria

Via dei Chiavari 75

““ WWuunnddeerrkkaammmmeerrAA rrttee,, NNaattuurraa,, MMeerraavviigglliiaa iieerrii ee ooggggii””GGaalllleerriiee dd’’IIttaalliiaaMMuusseeoo PPoollddii PPeezzzzoolliiP.za della Scala 6 – MilanoFino al 2 marzo 2014Info: 800 167619L’esposizione a cura di LaviniaGalli e Martina Mazzotta, realiz-zata in collaborazione con laFondazione Antonio Mazzotta,ripercorre il fenomeno delleWunderkammern - le “stanzedelle meraviglie”-, nate in epocatardo rinascimentale, e accosta aquesti manufatti opere di artisticontemporanei. Ne nascono rela-zioni e somiglianze in cui la natu-ra gioca un ruolo fondamentale.

EEddvvaarrdd MMuunncchhPPaallaazzzzoo DDuuccaalleeP.za Matteotti 9 – GenovaFino al 27 aprile 2014Info: 010 574000La mostra offre al grande pub-blico un’occasione unica e irripe-tibile, quella di vedere le opereche di norma sono custoditegelosamente nelle dimore priva-te dei pochi e fortunati proprie-tari dell’opera munchiana, masoprattutto di capire il percorsodell’artista e della sua poetica.

RRyyaann MMeennddoozzaa““CChhrroommoopphhoobbiiaa””SSppaazziioo eessppoossiittiivvoo AABBCCVia Farini 30 – BolognaDal 29 novembre 2013al 10 gennaio 2014Info: 320 918 83 04Uno scenario personale ricco di stra-volgimenti e alterazioni, con unosguardo rivolto ai grandi miti diRinascimento e Barocco. (c.s./c.p.)

““AAlleessssaannddrroo DDaallllaa NNaavveeIImmoolleennssiissPPii ttttoorree ddii mmoollttoo mmeerriittoo””CCeennttrroo PPoolliivvaalleennttee““GG.. IIssoollaa””P.za Matteotti 4 – Imola (Bo)Dal 22 novembre 2013al 19 gennaio 2014Info: 0542 26606La mostra offre per la primavolta al pubblico un percor-so dedicato al talento delpittore e decoratoreAAlleessssaannddrroo DDaallllaa NNaavvee,protagonista della pitturaimolese del Settecento.Un’opportunità di osservareda vicino una cartella conte-nente ventiquattro disegnidell’artista ed una incisione.Accanto, le opere su cartaprovenienti da collezioni dialcuni suoi collaboratoricome AAnnggeelloo GGoottttaarreellllii .

““CCaarrlloo SSaarraacceennii11557799 -- 11662200UUnn VVeenneezziiaannoottrraa RRoommaa ee ll’’EEuurrooppaa””PPaallaazzzzoo ddii VVeenneezziiaaVia del Plebiscito – RomaDal 29 novembre 2013al 2 marzo 2014Info: 06 69994218Le opere, poco più di sessanta,alcune delle quali restaurate inoccasione della mostra, pro-vengono da chiese, musei ecollezioni internazionali. Lamostra mette a fuoco sia l’evo-luzione stilistica del pittore, siail vivace contesto in cui operò.Grazie ai restauri sarà possibi-le ammirare i dipinti nel lororitrovato splendore cromatico,offrendo nuove opportunità dilettura delle opere. (c.s./d.t.)

COURRIER DES ARTS

Calendario degli Artisti

2020 1414Anche per l’anno 2014il Corriere dell’Arte realizzail Calendario degli Artisti,riservato a pittori, scultori,incisori, fotografi, associa-zioni, gallerie ecc.

Il calendario (da tavolo)ha le seguenti caratteristiche:

- Formato: 18x14 cm.;- Stampa digitale a colori;- Nr. pagine: 12 + copertina;- Rilegatura con spirale;- Supporto triangolarein cartoncino 450 gr.

Ogni artista avrà a disposizione12 pagine dei mesi per altret-tante immagini delle sue opere.Una pagina sarà corredata da unafoto dell’autore, dal profilo bio-grafico e da una recensione delleopere, a cura di un nostro critico.

Il costo varia secondoil numero di calendariche ciascuno desidera:

- 30 copie, euro 150,00

- 50 copie, euro 220,00

- 100 copie, euro 350,00

““OOnnee TToorriinnoo ##11””GGAAMMFFoonnddaazziioonnee MMeerrzzFFoonnddaazziioonnee SSaannddrreettttooPPaallaazzzzoo CCaavvoouurrCCaasstteelllloo ddii RRiivvoolliiFino al 12 gennaio 2014Info: 011 19744106 Inaugura la prima edizione di OneTorino, rassegna espositiva annua-le ideata e prodotta da Artissima.Cinque mostre collettive ideateda sette diversi curatori, prove-nienti da differenti aree geogra-fiche e culturali, danno vita ad unpercorso unitario e tuttavia dislo-cato presso le maggiori istituzionid’arte contemporanea della città.

““DDooppppiioo SSooggnnooPPiittttuurraa ee ssccuullttuurraaaall PPoolloo RReeaallee””PPaallaazzzzoo RReeaalleeP.ta Reale – TorinoFino al 2 marzoInfo: piemonte.beniculturali.itDa De Chirico a Marino Marini, daWarhol a Hirst. In esposizione nellestoriche sale in cui i capolavori scul-torei e pittorici tra gli inizi delNovecento e gli ultimi decennidello stesso secolo. Un preogettpinternazionale che indaga ancheattraverso installazione e video.

GGiioobbeerrttoo NNoorroo““EEllooggiioo ddeellllaa nnuuvvoollaa””AAllbbeerrttoo PPeeoollaaAArrttee CCoonntteemmppoorraanneeaaVia della Rocca 29 – TorinoFino al 30 novembreInfo: 011 8124460Noro così espone la sua nuovaricerca: “La rappresentazione geo-metrica dello spazio, con tutto ilsuo rigore, genera la nuvola comesegno, con la sua alterità (...)”.

MMaarriinnoo FFiiccoollaa““PPoolliimmoorrff ii””GGaalllleerriiaa TTeerrrree dd’’AArrtteeVia Maria Vittoria 20/ATorinoFino al 14 dicembreInfo: 011 19503453Il progetto espositivo testimo-nia le recenti fasi creative del-l’artista il quale presenta alpubblico le sue originali scultu-re in terracotta con “fascette”in plastica conosciute come“global mix” e “architetturecosmiche”. Alla base delleopere un sogno: riorganizzareil caos delle periferie estremedel mondo, origine della mise-ria e dell’ingiustizia umana.

““II hhaavvee aa ddrreeaamm ttoooo””CCoolllleettttiivvaaAAssssoocciiaazziioonneeAAlleessssaannddrroo MMaarreennaaVia dei Mille 40/a – TorinoFino al 23 dicembreA quattro mesi dalla prematurascomparsa del gallerista torine-se Alessandro Marena, gli arti-sti con cui egli ha collaborati, siritrovano ora in una mostra cheha un sapore speciale nell’esse-re dedicata al “loro gallerista”.La mostra vuole essereanche il segno tangibile pernon dimenticare il percorsocompletato insieme ma anziche dà e darà sempre frutti.

““ SSeennsseeOOuutt””ddii MMaaxx TToommaassiinneelllliiUUnnaa SSttaannzzaa ppeerr llaa FFoottooggrraaffiiaaC.so Moncalieri 238 – TorinoPersonale, con immagini foto evideo, a cura di Daniela Trunfioe Silvia Tardy. (c.s./d.t./e.s.l.)Info: 339 6116688

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22 Novembre 2013

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RINASCENZA CONTEMPORANEAAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – PescaraCell. 328 6979208rinascenzacontemporanea@gmail.comwww.rinascenzacontemporanea.jimdo.comOrario: mar. - sab. (su appuntamento)Fino al 9/12 “L’anello del Re SalomoneOltre la sfera dello sguardo” Collettiva

SENESI Galleria d’ArteVia Sant’Andrea 44 – Savigliano (Cn)Tel. 0172 712922www.senesiarte.it

SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEAVia Galileo Galilei 45 – BiellaTel. 015 355414Orario: mart. - ven. 16,30-19,30;sab. e festivi su appuntamento

STORELLO Galleria d’ArteVia del Pino 54 – Pinerolo (To)Tel. 0121 76235Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;lun. e dom. chiusoIn permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano,Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante

TEART Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – TorinoTel. 011 6966422Orario: mart. - sab.17,00-19,00Fino al 23/11 “I grandi Maestri del ’900”

TINBER ART GALLERYVia Albergian 20 - Souchères Hautes – Pragelato (To)Tel. 0122 [email protected]: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00In permanenzaOpere di Tino Aime, Jean-François Béné,Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola, Fulvio Borgogno,Flaviana Chiarotto, Enrico Challier, Dino Damiani,Pierflavio Gallina, Lia Laterza, Claudio Malacarne,Vinicio Perugia, Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,Sergio Saccomandi, Luciano Spessot

ACCADEMIA GalleriaVia Accademia Albertina 3/e – TorinoTel. 011 [email protected]: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedìFino al 21/12 Collettiva di Artisti contemporanei

ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – TorinoTel. 011 7717471 - Fax 011 7768845www.artecittaamica.itOrario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00;lunedì chiusoDal 22/11 all’1/12 otto mini-Personali

ARTE PER VOI Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To)Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 [email protected] - www.artepervoi.itPaolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 [email protected]: sab. - dom. 15,00-19,00

ART GALLERY LA LUNAVia Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn)Cell. 339 [email protected]: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;dom. 10,30-12,00

CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINOPalazzo Graneri della RocciaVia Bogino 9 – Torino - scala B destra - 1° piano(digitare 4444+ )Tel./fax 011 8128718segreteriacircoloartisti@yahoo.itwww.circolodegliartistitorino.itOrario: lun. - ven. 15,30-19,30Fino al 30/11 Mostra personale di Hannu Palosuo

LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANODirettore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/cMoncalieri (To)Tel. 011 644480 - Fax 011 [email protected] - www.lalanternaarte.comOrario: mart. - sab. 15,30-18,30A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca,E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli,E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake, E. Longo,F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, D. Pasquero,G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,G. Righini, T. Russo, G. Valeriotiinoltre pittori ucraini, naïf croatigrafica nazionale ed internazionale

LA ROCCA GalleriaVia della Rocca 4 – TorinoTel. 011 8174644 - Fax 011 8129026Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30;domenica chiusoManifesti originali, grafica, multipli e dipintiDal 23/11 al 23/12 “Torino sognante”Personale di Andrea Agostini

LUNA ART COLLECTION Spazio espositivoVia Nazionale 73/1 – Cambiano (To)Tel./Fax 011 9492688arte@luna-art-collection.comwww.luna-art-collection.comOrario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30(previa telefonata)In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitatadi Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino,Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo,Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari,Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso,Silvio Vigliaturo

Maestro Raul VIGLIONEStudio - Galleria - Mostra CulturaleVia Servais 56 – TorinoTel. 011 798238 - Cell. 335 [email protected] - www.raulviglione.it

MARTINARTE Laboratorio d’Arte e CorsiC.so Siracusa, 24/a – TorinoTel. 011 3433756 - Fax 011 3091323Cell. 335 [email protected]: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30;mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00Sono aperte le iscrizioni ai corsi

AVERSA GalleriaVia Cavour 13 int. cortile – TorinoTel. 011 532662Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00“Venezia e il Mediterraneo tra ’800 e ’900”“Da Bossoli a Spazzapan, 1850-1950Cento anni di pittura”

CASA D’ASTE DELLA ROCCAVia della Rocca 33 – TorinoTel. 011 8123070/888226 Fax 011 [email protected] - www.dellarocca.net

LUIGI CARETTO GalleriaVia Maria Vittoria 10 – TorinoTel. 011 537274Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese

SANT’AGOSTINO Casa d’AsteC.so Tassoni 56 – TorinoTel. 011 4377770 - Fax 011 4377577Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30

Arte Antica

BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’ArteVia Bonafous 7/1 – TorinoTel. 011 8173511Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30

CENTRO ARTE LA TESORIERAC.so Francia 268 – TorinoTel. 011 7792147Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;lunedì e festivi chiusoo su appuntamentoMostra collettiva di Artisti dell’Ottocento e Novecento

DAVICO GalleriaGall. Subalpina 30 – TorinoTel. 011 5629152Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30;lunedì e festivi chiusoFino al 21/12 Leonardo Caboni, Giuliano Costae Mibramig

A.L.P.G.A.M.C.Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea

Gallerie CCOORRRRIIEERREEdell’ARTEC O U R R I E R D E S A R T S

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