InFocus n. 2

8
Direttore responsabile Fabio Papalia Direttore editoriale Giovanni Alampi Vice Direttore editoriale Antonino Provazza Responsabile Editoriale Fabio Maragucci Comitato Editoriale Domenico Musolino Giuseppe Fraschini Il 24 agosto 2016 è una data che rimarrà impres- sa nelle nostre menti per sempre. Gli sguardi, il silenzio, la paura, una situazione che non lascia via di fuga e che sconvol- ge nell’intimo le nostre vite. Questo è il dramma del terremoto. Un evento particolarissimo, dirom- pente, che entra prepo- tentemente nel profondo delle nostre vite e si im- padronisce della nostra quotidianità. Sia che si affronti da soccorritore che da “terremotato” il sisma ci scuote dentro, ci trasforma e ci sovrasta di emozioni che spesso ci danno l’impressione di vivere in un mondo sur- reale in cui ciascuno di- venta parte della vita e della sofferenza dell’al- tro. E’ in questo clima che, come soccorritori SAF (Speleo Alpino Fluviale), i vigili del fuoco del Co- mando Provinciale di Reggio Calabria si sono trovati ad operare nelle zone del centro Italia colpite dal sisma. Lo spirito di sacrificio, l’amore e la dedizione al lavoro uniti alla voglia di collaborare e stringere rapporti umani con colle- ghi di ogni parte d’Italia hanno fatto si che un semplice rapporto di col- laborazione lavorativa diventasse profonda ami- cizia. Questo è quanto accaduto con i colleghi Vigili del Fuoco dello Stato città del Vaticano con i quali, il personale S.A.F. del Comando di Reggio Calabria, ha avu- to il piacere di lavorare e condividere una meravi- gliosa esperienza umana durante le operazioni di messa in sicurezza della basilica di S. Benedetto a Norcia. Sette giorni di duro lavoro in completa sinergia hanno permesso che nascesse una profon- da amicizia tra le due compagini. Oltre all’af- fetto ed alla stima reci- proca, rimane indelebile tra i due gruppi il note- vole accrescimento del bagaglio professionale scaturito dal continuo confronto e scambio di informazioni. A suggella- re tutto questo, il coman- dante dei Vigili del Fuoco dello Stato Vaticano, pre- so atto dei rapporti inter- corsi tra i due gruppi, ha voluto omaggiare il per- sonale S.A.F. del Coman- do Provinciale VF di Reg- gio Calabria di una per- gamena con la solenne benedizione di Papa Francesco, che, orgoglio- so, ne fa bella mostra all’interno dei locali del Comando. Hanno collaborato a questo numero: Dr. Rosario Carrubba VE Raffaele Laganà La Polizia Giudiziaria 2 La festa dei 100 3 La psicologia applicata al soccorso... 4 La comunicazione Istituzionale 5 I Droni dei VVF 6 Tecnologia 7 Notizie dal territorio 7 Sommario: Editoriale a cura di Giovanni Alampi segretario Provinciale UILPA Vigili del Fuoco di Reggio Calabria L’amicizia oltre il dolore InFocus Supplemento periodico di informazione sui Vigili del Fuoco Numero: 2 - Anno I Supplemento della testata giornalistica online Newz.it Reg. 01/09 Trib. Di RC—Tutti i diritti riservati - Vietata la riproduzione anche parziale di testo - Stampato in proprio 3 Novembre 2017 Scannerizza il QR code per raggiungere la versione online

Transcript of InFocus n. 2

Page 1: InFocus n. 2

Direttore responsabile Fabio Papalia

Direttore editoriale

Giovanni Alampi

Vice Direttore editoriale Antonino Provazza

Responsabile Editoriale

Fabio Maragucci

Comitato Editoriale Domenico Musolino

Giuseppe Fraschini

Il 24 agosto 2016 è una data che rimarrà impres-sa nelle nostre menti per sempre. Gli sguardi, il silenzio, la paura, una situazione che non lascia via di fuga e che sconvol-ge nell’intimo le nostre vite. Questo è il dramma del terremoto. Un evento particolarissimo, dirom-pente, che entra prepo-tentemente nel profondo delle nostre vite e si im-padronisce della nostra quotidianità. Sia che si affronti da soccorritore che da “terremotato” il sisma ci scuote dentro, ci trasforma e ci sovrasta di emozioni che spesso ci danno l’impressione di vivere in un mondo sur-reale in cui ciascuno di-venta parte della vita e della sofferenza dell’al-tro. E’ in questo clima che, come soccorritori SAF (Speleo Alpino Fluviale), i vigili del fuoco del Co-mando Provinciale di Reggio Calabria si sono trovati ad operare nelle zone del centro Italia colpite dal sisma.

Lo spirito di sacrificio, l’amore e la dedizione al lavoro uniti alla voglia di collaborare e stringere rapporti umani con colle-ghi di ogni parte d’Italia hanno fatto si che un semplice rapporto di col-laborazione lavorativa diventasse profonda ami-cizia. Questo è quanto accaduto con i colleghi Vigili del Fuoco dello Stato città del Vaticano con i quali, il personale S.A.F. del Comando di Reggio Calabria, ha avu-to il piacere di lavorare e condividere una meravi-gliosa esperienza umana durante le operazioni di messa in sicurezza della basilica di S. Benedetto a Norcia. Sette giorni di duro lavoro in completa sinergia hanno permesso che nascesse una profon-da amicizia tra le due compagini. Oltre all’af-fetto ed alla stima reci-proca, rimane indelebile tra i due gruppi il note-vole accrescimento del bagaglio professionale scaturito dal continuo

confronto e scambio di informazioni. A suggella-re tutto questo, il coman-dante dei Vigili del Fuoco dello Stato Vaticano, pre-so atto dei rapporti inter-corsi tra i due gruppi, ha voluto omaggiare il per-sonale S.A.F. del Coman-do Provinciale VF di Reg-gio Calabria di una per-gamena con la solenne benedizione di Papa Francesco, che, orgoglio-so, ne fa bella mostra all’interno dei locali del Comando.

Hanno collaborato a questo numero:

Dr. Rosario Carrubba

VE Raffaele Laganà

La Polizia Giudiziaria 2

La festa dei 100 3

La psicologia applicata al soccorso...

4

La comunicazione Istituzionale

5

I Droni dei VVF 6

Tecnologia 7

Notizie dal territorio 7

Sommario:

Editoriale a cura di Giovanni Alampi segretario Provinciale UILPA Vigili del Fuoco di Reggio Calabria

L’amicizia oltre il dolore

InFocus Supplemento periodico di informazione sui Vigili del Fuoco

Numero: 2 - Anno I

Supplemento della testata giornalistica online Newz.it

Reg. 01/09 Trib. Di RC—Tutti i diritti riservati - Vietata la riproduzione anche parziale di testo - Stampato in proprio

3 Novembre 2017

Scannerizza il QR code per raggiungere la versione online

Page 2: InFocus n. 2

Le Funzioni di P.G. sono svolte, nell’ambito delle proprie competenze ed attribuzioni, da tutti coloro a cui il codice di procedura penale o speci-fiche leggi attribuiscono la qualifica di ufficiali o agenti di PG. Comunque, al fine di ottenere risul-tati ottimali dall’attività di PG, il codice prevede l’istituzione di parti-colari organismi e strutture, sempre composte da ufficiali e agenti di PG, atti a compiere le attività di indagi-ne in modo continuativo e permanen-te. Tali strutture, quali servizi o sezioni di PG, sono collegate, in ma-niera più o meno intensa, con l’auto-rità giudiziaria, in particolare con il Pubblico Ministero, a cui la legge, secondo l’art. 327 del cpp, attribuisce il potere di dirigere le indagini. In definitiva le funzioni di PG sono svolte dai servizi o dalle sezioni di PG e dagli ufficiali ed agenti di PG appartenenti ad organismi diversi ed ai quali la legge obbliga a tali funzio-ni nell’ambito della loro attività isti-tuzionale. I servizi di polizia giudiziaria sono quegli uffici ed unità ai quali è affi-dato, dalle rispettive amministrazio-ni e dagli organismi previsti dalla legge, il compito di svolgere tali fun-zioni, in maniera continuativa e prio-ritaria. Al riguardo, sono servizi di di PG le squadre mobili della Questura, i nuclei operativi dei Carabinieri, i nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, etc. Le sezioni di Polizia Giudiziaria, invece, possono essere composte da personale interforze o da personale appartenente ad un’unica istituzio-ne, normalmente Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, ma anche, in alcuni casi, Vigili del Fuoco, Polizia Locale e, prima della loro destituzione, Corpo Forestale dello Stato, il cui personale, a segui-to del decreto Madia è stato incardi-nato nei Carabinieri, mantenendo le stesse funzioni di p.g. in ambito delle Procure di appartenenza.

estraneo ai compiti d’istituto, lo stesso, trovandosi nell’esercizio delle proprie funzioni (art. 357 c.p.), deve obbligatoriamente darne comunica-zione al p.m. o ad altro ufficiale di PG competente per settore. Allo scopo torna utile l’art. 22 del D.lgs 758/94 che recita testualmente “Se il pubblico ministero prende noti-zia di una contravvenzione di propria iniziativa ovvero la riceve da privati o da pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio diversi dall'or-gano di vigilanza, ne da` immediata comunicazione all'organo di vigilan-za per le determinazioni inerenti alla prescrizione che si renda necessaria allo scopo di eliminare la contravven-zione”. In un certo senso, questo arti-colo viene in aiuto agli agenti e uffi-ciali di PG dei Vigili del Fuoco che, durante il loro servizio d’istituto, acquisendo una notizia di reato non di loro diretta competenza, ne danno comunicazione al pm, per i provvedi-menti di competenza di quest’ultimo che, proprio secondo il suddetto D.lgs, deve darne immediata notizia all’organo di vigilanza preposto.

Fabio Maragucci Responsabile Editoriale e Capo Squadra Esperto

dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria

La Polizia Giudiziaria Organizzazione e Funzioni

tecniche che essa non possiede, co-me ad esempio esami di laboratorio, apertura di casseforti, etc. Allo sco-po può avvalersi di figure professio-nali con idonee e specifiche compe-tenze atte ad operare in quel deter-minato settore. Tali soggetti sono gli Ausiliari del-la PG che, oltre a non poter rifiuta-re la propria prestazione ai sensi dell’art. 328 del c.p. (Omissione d’at-ti d’ufficio), devono mantenere il segreto ai sensi dell’art. 329 del c.p.p. a violazione del’art. 326 del c.p. (Rivelazione di segreti d’ufficio). In merito alle competenze di PG relative ai Vigili del Fuoco, attribui-te dal D.lgs 139/2006, bisogna preci-sare che tale “limitazione”, relativa alle funzioni d’istituto, non restrin-gono l’ambito temporale e territo-riale entro il quale il personale può e deve esercitare le proprie funzioni di PG. Per tutti i casi in cui un Vigi-le del Fuoco acquisisce una notizia di reato perseguibile d’ufficio, ma

In merito alle competenze dei Vigili del Fuoco, l’articolo 6 del D.Lgs. 8 Marzo 2006 n. 139, attribuisce al personale VF le funzioni di ufficiali o agenti di PG, solo nell’esercizio delle attività istituzionali”, confe-rendo, quindi, agli agenti agli uffi-ciali di PG dei Vigili del Fuoco, l’in-carico a “competenza limitata” o “settoriale”, per l’accertamento di determinate specie di reati e, preci-samente, quelle in cui potrebbero imbattersi nello svolgimento delle loro funzioni. Quando la PG agisce di propria iniziativa o su delega del PM, po-trebbe imbattersi in operazioni che richiedano specifiche competenze

Pagina 2 InFocus

Il personale VF ha funzioni di PG, con incarico a “competenza limitata” o “settoriale” e solo

nell’esercizio della propria attività istituzionale.

Art. 6 del D.lgs. 139/2006

Page 3: InFocus n. 2

Cento candeline sulla torta degli iscritti alla UILPA dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria. Questo è il nuovo traguardo raggiunto dalla segreteria provinciale guidata da Giovanni Alampi e festeggiato lo scorso 11 Ottobre nei locali del Co-mando Provinciale. L’occasione ha avuto anche un momento di giovia-lità durante il quale sono stati pre-miati i “veterani” della UILPA dei VVF di Reggio con oltre 25 anni di tesseramento. All’evento, oltre ai numerosi parte-cipanti, è intervenuto il Segretario Generale Nazionale della UILPA VVF Alessandro Lupo assieme ad

Nuovo traguardo per la UILPA dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria

La festa dei “100”

alcuni membri della segreteria na-zionale e Patrizia Foti segretario territoriale della UILPA di Reggio Calabria. Tanta la carne “al fuoco” per i pompieri, che hanno discusso della situazione del Corpo Naziona-le, degli organici, del riordino delle carriere del personale e dei proble-mi che affliggono il Corpo Nazionale con l’accorpamento della Forestale effettuato lo scorso anno. “Anche in Calabria qualche problemino c’è stato. E’ vero, prosegue Lupo, che noi come sindacato alcune cose le avevamo già evidenziate in tempi non sospetti, quando si parlava an-che del rinnovo del contratto. Oggi siamo qui perché le proposte emerse

Numero: 2 - Anno I Pagina 3

dal Dipartimento non ci soddisfano adeguatamente. Riteniamo che la priorità è riparti-re le risorse che ci sono, in un modo più adeguato in funzione dell’ob-biettivo dell’equiparazione econo-mica al Corpo della Forestale che è transitato ai Vigili del Fuoco”. Durante la riunione è stato presen-tato anche il nuovo periodico InFo-cus, mensile d’informazione dei Vigili del Fuoco e supplemento del-la testata on line Newz.it.

Fabio Papalia Direttore Responsabile

Alessandro Lupo premia Gaspare Gozzi Patrizia Foti premia Piero De Salvo

Massimo Parisi premia Domenico Marino Patrizia Foti premia Vincenzo Santisi Alessandro Lupo premia Fortunato Martino Alessandro Lupo premia Antonino Provazza

Vito Favara premia Demetrio Pensabene Vito Favara premia Vincenzo Pizzimenti

Page 4: InFocus n. 2

La società globalizzata ha in poco tempo reso di uso comune molte paro-le, nella normale e costante trasfor-mazione della lingua parlata. L’inar-restabile processo di cambiamento ha “normalizzato” termini come emer-genza, catastrofi, calamità e via di-scorrendo. Per loro natura, però, que-sti termini hanno in sè una realtà specifica e non solo per la pratica di comportamenti ad essa sottese, ma anche più profondamente di natura psicologica. Proprio la psicologia e la cultura del benessere, che sono tanto in auge in questo periodo, ci indicano quanto questi elementi sono per loro natura grandi fulcri di cambiamento, quindi di stress e quindi di attenzio-ne. Il vigile del fuoco, in tutto ciò, è primo baluardo e sicuramente attore definito in tutti gli scenari messi in essere sia dalla protezione civile nella gestione delle grandi emergenze e nella catastrofi sia nella quotidiana gestione nel territorio di tutte quelle attività che con meno risonanza me-diatica, intaccano comunque la nor-male vita delle persone e quindi per questi divengono vere e proprie fonti di profondo disagio. Lavorare in que-sto contesto, in un ambito di lavoro a squadra, con le risorse e i tempi spes-so difficili da economizzare, pone il vigile del fuoco ad un alto rischio di contraccolpi non solo fisici ma soprat-tutto psichici. Se la parte della sicu-rezza individuale è posta in essere con i dispositivi individuali di prote-zione e poi con le procedure operative standard, così non è per tutti i disagi psichici o psicosomatici. Come già si evince in letteratura, esistono dei conclamati fattori di rischio con rile-vanza statistica che mettono in guardia tutti gli addetti ai lavori e i sistemi accademici, ma è chiaro che una diffusione di alcuni elementi di base in ambito psicologico diviene indispensabile per un primo approc-cio del singolo operatore alla materia e alla problematica psichica. Tra le funzioni psichiche che vengono conti-nuamente messe in funzione dall’es-sere umano ve ne sono alcune di sicu-ra importanza, a maggior ragione se questi è un operatore del soccorso. Primo tra i tutti è il costrutto di co

La psicologia applicata al soccorso come bagaglio personale degli operatori

rare le nostre esperienze con il ri-schio di somatizzare negativamente gli insuccessi, soprattutto di natura professionale. Correlato e collegato a doppia mandata col coping c’è un altro costrutto psichico molto impor-tante da considerare, ossia l’autoeffi-cacia percepita (Bandura A. 1997), definito come «le convinzioni delle persone sulle loro capacità di produr-re specifici di risultati» (Bandura, 2001: p. 15). L’autoefficacia che può essere non solo del singolo, ma anche del reparto può assumere sia conno-tati positivi che negativi dentro un sistema psichico, dipendendo non solo dalla personalità dell’ individuo/i, ma anche dal contesto in cui essi prestano il loro operato, quindi dai successi e dagli insuccessi, nonché dall’equilibrio dei sistemi di relazio-ne tra i componenti dei reparti. En-trambi i costrutti sopracitati, sono direttamente collegati col fattore umano che sarà sottoposto a stress ed ansia correlato al proprio lavoro. Un buon approccio, quindi, alla cono

ping strutturato da Lazarus. Il co-ping, dal verbo inglese to cope che significa “far fronte”, è definito come la strategia cognitiva e comporta-mentale, che la persona mette in atto per fronteggiare un evento critico o una difficoltà, tentando di limitarne eventuali effetti negativi; tale strate-gia si traduce sia in comportamenti che in adattamenti emotivi (cfr. La-vanco 2003: p. 234). Questa caratte

ristica psichica tende quindi a elabo-

Pagina 4 InFocus

Esistono diverse figure professionali soggette a

rischi lavoro correlati come il burnout, primi tra tutti gli

operatori del soccorso

scenza ed alla consapevolezza del pro-prio essere, in merito al tipo di autoef-ficacia che si predilige, o alla tendenza di come si elaborano gli insuccessi, nonché su come agire sulla propria efficacia personale, indubbiamente permette all’operatore una migliore comunicazione dentro il proprio gruppo di lavoro e verso l’esterno. Il migliora-mento qualitativo non sarebbe sola-mente indirizzato al lavoro, ma anche alla componente privata, che meno sarebbe pressata da insuccessi, stress ed ansia. Esistono diverse figure pro-fessionali soggette a rischi lavoro cor-relati come il Burnout, primi tra tutti gli operatori del soccorso. Una comuni-cazione ed una formazione continua all’interno di questi sistemi è auspica-bile, con l’opportuno uso delle adeguate competenze professionali psicologiche, che possano garantire una maggio pre-sa di consapevolezze e quindi di co-scienza degli operatori. Che in questo modo divengono i primi anelli di con-trollo e supporto delle problematiche psichiche , anche di auto aiuto. Fermo restando il valore della prevenzione in tutti gli ambiti operativi, risalta il va-lore della didattica, non solo inteso come step del passaggio di qualifica, ma più che altro in una formazione continua, che polverizzi quanto più possibile la conoscenza della materia psicologica nel suo ambito più rischio-so, ossia la gestione delle emergenze, dove il vigile del fuoco non deve essere solo attore, ma anche conoscitore quan-to più possibile del suo Sé psichico. Il redattore di questo articolo è un vigile del fuoco coordinatore, dottore in scien-ze e tecniche psicologiche della perso-nalità e delle relazioni d’aiuto. Il suo percorso accademico lo ha portato a laurearsi con la tesi dal titolo “Il prez-zo degli eroi: burnout, autoefficacia e coping nella calamità de L’Aquila. Un contributo di ricerca sui Vigili del Fuo-co” ed attualmente presta servizio presso il comando provinciale di Vare-se, continuando il suo percorso di stu-dio in ambito clinico e sociale finalizza-to al miglioramento del lavoro dei vigili del fuoco.

Dr. Rosario Carrubba Vigile del Fuoco Coordinatore

Comando Provinciale di Varese

Page 5: InFocus n. 2

La Documentazione, nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco esiste da tempo im-memorabile, anche prima della costitu-zione del Corpo stesso e nel corso degli anni, soprattutto nell’ultimo decennio, ha notevolmente influito, in senso positivo, sulla visibilità dei Vigili del Fuoco. Ciò ha permesso di caratterizzare la figura stes-sa della Documentazione e Comunicazio-ne. Essa si occupa a 360° delle attività del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, lavorando in sinergia con la Formazione, l’Emergenza, la Polizia Giudiziaria e le pubbliche relazioni. Appare quindi sem-pre più evidente, come la fruizione veloce e globale delle notizie sia uno degli aspet-ti significativi del vivere moderno. La tecnologia, in costante e repentina evolu-zione, incide profondamente sul nostro vissuto e sulla capacità di condividerlo con gli altri in tempi rapidissimi ed è per questo che possedere uno smartphone o una piccola fotocamera, trasforma tutti in potenziali reporter. Filmati, Fotografie e Testi, sono i tre “cardini” fondamentali della comunicazione e sono alla base di qualsiasi forma di messaggio si voglia trasmettere. Comunicare, quindi, signifi-ca trasmettere il proprio messaggio e il proprio modo di gestire gli eventi. Per questo diventa sempre più fondamentale ed importante comunicare e trasmettere il proprio messaggio, prima che altri lo facciano condizionando l’esposizione dei fatti solo a proprio vantaggio. Una volta compreso il meccanismo di esposizione, dobbiamo essere consapevoli del fatto che la tempestività, l’affidabilità e la non preferenzialità delle notizie, siano alla base della corretta divulgazione di esse e, corredarle con filmati e foto, permette di farle rimanere più impresse. L’affidabili-tà ci permette di rimanere coerenti con la realtà dei fatti, di essere credibili sia con i fruitori che con gli organi di stampa, con i quali bisogna sempre mantenere un rapporto di non preferenzialità in modo da risultare sempre affidabili. Visto l’e-volvere di tale fenomeno, si è reso neces-sario disciplinare i metodi di chi fa docu-mentazione e regolamentare l’uso del materiale documentale, al fine di evitare errori e vizi di forma, che potrebbero compromettere il fine stesso della comu-nicazione. I principali campi di azione individuati per la Documentazione ed i suoi addetti, vengono circoscritti, per comodità di semplificazione, a due macro aree, che sono Soccorso e Pubbliche Relazio-ni (manifestazioni). Il materiale video/fotografico ottenuto durante le operazioni documentali, sia esse di soccorso che di

manifestazione, deve essere completo di tutto ciò che riguarda l’evento stesso, in modo da soddisfare il suo utilizzo e lo scopo al quale è destinato. Le sostanziali peculia-rità delle immagini da archiviare, da divul-gare o da utilizzare per le indagini di Polizia Giudiziaria, riguardano la completezza e la qualità delle stesse e dovranno essere com-plete di tutto ciò che è inerente l’evento, non possono essere eliminate o manipolate, l’au-dio dei filmati deve essere archiviato in versione integrale e non deve contenere nessun logo istituzionale. Quelle per uso interno, invece, vengono assemblate e/o montate per lo svolgimenti di briefing post intervento o formazione, devono essere ela-borate al fine di eliminare i dettagli che non

sono attinenti al loro utilizzo, possono esse-re corredate di audio originale e devono contenere il logo istituzionale. Per ultimo, ma non meno importante, le immagini da utilizzare per le Relazioni Esterne e che sono destinate alla visione pubblica attra-verso i Media (Carta stampata, TV e siti web), quindi di pubblico dominio e destinate ad accompagnare una notizia di cronaca, dovranno essere scelte in maniera accurata, eliminando tutto ciò che può suscitare allar-me, panico, disgusto o morbosa attenzione da parte del pubblico e, soprattutto, ogni elemento che possa trasmettere un’errata immagine sia dell’evento che dei Vigili del Fuoco. Non è consentito trasmettere imma-gini con particolari collegati o utili alle in-dagini della Magistratura e che potrebbero, al tempo stesso, compromettere il lavoro degli inquirenti. È vietato divulgare imma-gini con minori, salme anche se coperte ed immagini che possano portare all’individua-zione di persone e beni personali, a violazio-ne della Legge 196/2003, (Testo unico sulla Privacy). Gli interventi di soccorso effettua-ti dai Vigili del Fuoco, sono quasi sempre oggetto di indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria ed è per questo motivo che le immagini da diffondere, dovranno essere a “Campo largo”, prive di particolari rilevanti e devono TASSATIVAMENTE contenere il Logo istituzionale. Oltre le regole inerenti la gestione del materiale documentale, esi-stono anche le regole per la sua divulgazio-ne. Dopo aver argomentato su come rac-cogliere il materiale documentale e su come gestirlo, è fondamentale prendere coscienza del fatto, che tutto quanto fa capo ad un’arte qual’è la “Scenografia”. Senza di essa sarebbe impossibile realiz-

La Comunicazione Istituzionale e la sua evoluzione zare e ricostruire gli ambienti in cui si svolge l’azione. Nel caso di riprese effet-tuate durante gli interventi di soccorso, sarà difficile poter gestire la preparazio-ne di una scenografia, data l’improvvisa-zione delle scene, che possono velocemen-te variare a secondo dei soggetti e degli ambienti interessati. E’ importante, co-munque, tenere in considerazione il fatto che le immagini riprese dal personale VF durante gli interventi di soccorso, potran-no essere fruite da soggetti diversi, con diversi interessi. Ciò potrebbe comporta-re una diversa comprensione delle scene, con un conseguente diverso giudizio di esse. A tale scopo, le riprese dovranno seguire, stabilendolo a priori, un senso logico e temporale delle scene, anche se, successivamente, potranno essere elabo-rate mediante montaggio. Gli scenari imprevedibili, come spesso capita, duran-te qualsiasi tipo di intervento di soccorso, sono i luoghi interessati dall’evento che vengono ripresi da operatori esterni che, senza nessuna remore, divulgano per intero il materiale documentale. Ciò com-porta l’impossibilità di filtrare le immagi-ni o i video che, quasi sempre, vengono trasmessi in modo integrale, rivelandosi talvolta lesivi, sia per i soggetti interes-sati che, spesso, anche per la figura del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Arginare tale fenomeno, come detto in premessa, è praticamente impossibile, ma contenerlo deve essere una preroga-tiva di tutti gli operatori VF ed una rego-la da mettere sempre in atto, con i dovuti atteggiamenti che contraddistinguono ogni Vigile del Fuoco.

Fabio Maragucci

Responsabile Editoriale

Appare sempre più evidente, come la fruizione veloce e globale delle notizie sia uno degli aspetti significativi del vivere moderno

Numero: 2 - Anno I Pagina 5

Page 6: InFocus n. 2

Uno dei protagonisti delle nuove tec-nologie applicate al soccorso ed utiliz-zate nelle recenti emergenze è il na-scente nucleo SAPR, acronimo di Si-stemi Aeromobili a Pilotaggio Re-moto. Stiamo parlando di velivoli di dimensioni ridotte rispetto a quelli che siamo abituati a vedere nei nostri cieli e comandati a distanza da uno o più radiocomandi. Anche se pilotare questi aeromobili potrebbe sembrare un gioco da ragazzi, i “Droni”, così impropria-mente chiamati, oltre ad essere tutt’al-tro che giocattoli, sono classificati da leggi internazionali e necessitano di veri e propri attestati di pilota, ricono-sciuti dall’Autorità Aeronautica. Nonostante le loro ridotte dimensioni, questi aeromobili possono trasportare videocamere in grado di riprendere anche in condizioni di scarsa luminosi-tà, di fornire le coordinate dell’obiettivo individuato e di guardare le immagini in tempo reale su un monitor alloggiato a bordo del radiocomando. Ulteriori prerogative degli APR, sono quelle di poter ottenere immagini da utilizzare per la stesura di mappe del territorio o elaborati in 3D e di rag-giungere luoghi altamente pericolosi restituendo il loro status senza rischio per le squadre di soccorso. Il personale abilitato a pilotare gli aeromobili ha una preparazione di base simile ai pilo-ti di elicotteri e per quanto riguarda i rudimenti del volo, hanno conseguito attestati presso il centro APR dell’Ae-ronautica Militare Italiana, frequen-tando corsi teorici e pratici, addestran-dosi periodicamente, con upgrade di pilotaggio su aeromobili di categoria superiore. Proprio questi “piloti” hanno dato un grandissimo contributo, fin dai primissimi giorni, sui luoghi interessa-ti dal catastrofico sisma nell’Italia cen-trale. Per tornare agli albori dell’istitu-zione del nucleo SAPR, fino a qualche anno fa, solo nei pensieri dei primi pionieri, ha visto la luce proprio duran-te le attività inerenti il sisma del 2016, durante il quale tutti i piloti presenti sul territorio italiano si sono avvicen-dati, in missioni fino ad allora scono-sciute, individuando quale base logisti-ca, il Reparto Volo temporaneo di Cit-tareale in provincia di Rieti. Tali mis-sioni hanno permesso di acquisire fil-

Utilizzo di Sistemi e Aeromobili a Pilotaggio Remoto nei Vigili del Fuoco non chiamateli droni…

restituzione di mappe e 3D, è l’alta professionalità e serietà con le quali, tutti i piloti APR, hanno affrontato gli eventi calamitosi. Tale merito che va anche attribuito ai Funzionari respon-sabili ed ai fondatori del nucelo SAPR ed al nucleo elicotteri VF in forza alle aree colpite, dal quale, lavorando a strettissimo contatto, si è riusciti a ricevere parte della loro professionalità e del loro modo di operare in volo. Gra-zie a queste peculiarità si è riuscita a gestire la delicata attività dei SAPR, il cui volo è ferreamente regolamentato dalle normative dell’aria, che prevedo-no, ad ogni missione, autorizzazioni e piani di volo simili a quelli dei normali aerei. Gli APR in dotazione ai Vigili del Fuoco, sono del tipo ad ala fissa, quelli utilizzati per mappare e ricostruire in 3D e ad ala rotante quelli utilizzati per documentare le attività di soccorso e per supportare le squadre terrestri sugli scenari d’intervento. Oltre alla lunga attività espletata nel centro Ita-lia, gli APR sono stati impegnati in scenari notturni dove, con l’ausilio di sensori IR sono riusciti a mettere in atto ricerche notturne per l’individua-zione di fonti calore. Fondamentale anche la collaborazione il nucleo TAS (Topografia Applicata al Soccorso) dei VVF, che ha permesso di ottenere ri-sultati eccellenti nel campo della map-patura e dell’analisi del territorio pre e post intervento, anche durante la scor-sa estate, particolarmente caratteriz-zata da eventi incendiari di carattere boschivo. Che dire di più: “via dalle eliche” e… non chiamateli semplicemente “droni”.

Raffaele Laganà Vigile del Fuoco Esperto e Pilota APR Comando Prov.le VVF di Reggio Calabria

mati e immagini e realizzare elaborati in 3D di edifici crollati, paesi, beni cul-turali ed eventi franosi, in modo da poter trasmettere al Centro Operativo Nazionale tutto il materiale necessario per quantificare e qualificare il tipo di evento. Anche sul tragico evento di Rigopiano gli APR sono stati utili e necessari al fine di individuare i target su cui intervenire in maniera tempesti-va. In breve, ovunque è stato utile l’in-tervento degli “occhi volanti”, guidati da terra da due vigili del fuoco e col passare del tempo, tutti hanno apprez-zato l’utilità dell’equipaggio e del pro-prio velivolo che, seppur non adatto a trasportare persone, scaricare acqua o verricellare un elisoccorritore, è in gra-do, in tempo reale, di mostrare lo sta-tus dei luoghi ed analizzare i rischi prima dell’intervento di uomini e mezzi. Potremmo citare tanti eventi e moltis-sime missioni a cui hanno partecipato gli APR, ma l’esperienza che si acquisi-sce in un anno di attività su un campo così particolare, quale quello sismico, ha un valore incommensurabile dal punto di vista della crescita professio-nale. Se solo risulta complicato lavora-re nella quotidianità, su un evento simile, possiamo solo immaginare cosa significhi gestire una macchina volante di circa tre chili con uno scenario im-prevedibile. Servirebbero tante altre pagine per citare gli episodi importanti che hanno visto i piloti APR in prima linea, ma quello che sento doveroso trasmettere, a mio avviso, al di là delle cifre, delle centinaia di ore di volo e la cospicua elaborazione dei dati per la

Pagina 6 InFocus

Le attività dei SAPR sono regolamentate dalle

normative della navigazione aerea

Page 7: InFocus n. 2

Da tempo dilaga oramai la pirateria digi-tale che, in questi ultimi anni ha deviato il tiro sulle trasmissioni on line delle Pay TV. Una recente sentenza della Cassazione, ha respinto il ricorso di un utente condannato a quattro mesi di reclusione e 2000€ di multa per aver violato la Legge sui diritti d’autore ed aver guardato una PayTV senza regolare abbonamento. Nonostante la tesi addotta dall’imputato che si era difeso sostenendo di aver acquistato i codici di decodifica dei programmi sul web, la Suprema Corte ha ritenuto fraudolenta la finalità con la quale l’utente ha utilizzato tali codici. Per approfondire la faccenda proviamo ad analizzare le varie “tecniche” utilizzate per la visione pirata delle PayTv; Il card sha-ring è la pratica con la quale si tende a con-dividere abbonamenti con più utenti in mo-do hardware o software. Il principio di fun-zionamento è molto semplice: attraverso un decoder collegato ad una rete (Internet o Intranet) che fa da server e in cui è inclusa la smart card con l'abbonamen-to, è possibile condividere gli accessi alla PayTv con altri decoder client, collegati al decoder server, utilizzando la stessa smart

card (e di conseguenza a "mettere in chiaro"

gli stessi canali) pur essendo fisicamente distanti svariati metri se non migliaia di chilometri dalla smart card stessa. I primi tentativi di far funzionare un sistema di card sharing erano via cavo su rete dedica-ta, ossia la card veniva inserita in appositi apparecchi collegati al decoder server, da questi apparecchi partivano fisicamente dei cavi che finivano in altri apparecchi analo-ghi (senza card all'interno) inseriti negli altri decoder. Successivamente è stato speri-mentato il card sharing su rete basata su protocollo IP, come Internet. Questo è stato favorito: dalla comparsa sul mercato di decoder satellitari con porta Ethernet oppure attraverso schede PCI DVB-S collegate ad un normale Personal Compu-ter; dal basso quantitativo di dati in transi-to da un decoder all'altro necessari al suo funzionamento; dall'aumento proporzionale della banda delle connessioni a Internet casalinghe. Per correre ai ripari e rendere inutile le EMU le emittenti sostituiscono le smart card a cadenze regolari e le aziende del settore della cifratura creano nuove codifiche sempre più difficili da violare. Il card sharing è un fenomeno più difficile da arginare anche a causa del ridotto nume-ro di persone che ne fanno uso. Con l'au-

Tecnologia Carcere per chi utilizza abusivamente la visione “pirata” delle PayTV

mentare del fenomeno però, gli operatori satellitari stanno correndo ai ripari con codifiche che non permettano tale tecnica. Un esempio è il Viaccess 4 e 5 praca (Proactive Against Cracker Attacks) che implementano uno sposalizio sche-da\decoder per impedire che vengano deco-dificati gli ECM provenienti da altri deco-der. Da qualche tempo dilaga anche il feno-meno delle IPTV illegali, che viaggia via internet e genera milioni di profitti irrin-tracciabili ed oltre 1600 canali visibili in chiaro con una qualità pari a quella di chi ha l’abbonamento. Come funziona la IpTv; L’Internet protocol television è una tecnolo-gia che riproduce contenuti video sfruttan-do una connessione Internet a banda larga, così i clienti regolari possono accedere al loro abbonamento su diversi device. I pirati sfruttano proprio questa tecnologia per decriptare i codici trasmessi online e ritra-smettere il segnale sui device degli “utenti” che pagano il suo abbonamento e che, a differenza del card sharing , propone innu-merevoli contenuti live.

Fabio Maragucci Responsabile Editoriale

Numero: 2 - Anno I Pagina 7

Notizie dal Territorio I S.A.F. VVF reggini, tra altezze e profondità

Due incidenti particolarmente com-plessi, quelli accaduti a distanza di poche settimane l’uno dall’altro e che hanno impegnato gli specialisti del SAF (soccorso Speleo Alpino Fluvia-le) dei Vigili del Fuoco di Reggio Ca-labria ed è proprio contro l’altezza e la profondità hanno dovuto lottare per trarre in salvo due turisti ed un parapendista. I primi, lo scorso 3 settembre, a cau-sa dell’alta marea, sono rimasti bloc-cati all’interno della grotta del Pa-lombaro posta sotto la rupe su cui sorge il santuario di Santa Maria dell’isola a Tropea. Gli specialisti SAF si sono dovuti calare, non senza difficoltà, per oltre 40 metri sul co-stone roccioso, ancorandosi alla som-mità della rupe. Le avverse condizio-ni meteo hanno ostacolato parecchio le operazioni di soccorso durate di-

una parete rocciosa quasi verticale, nei pressi di Bagnara Calabra. Anche qui gli specialisti SAF hanno messo in pratica tutta la loro prepa-razione fisica e professionale, per poter mettere in atto, nonostante il calar della notte, un’arrampicata in progressione di circa 180 metri,

I SAF dei Vigili del Fuoco, gli specialisti del soccorso

Speleo Alpino Fluviale

verse ore, ma conclusesi positiva-mente grazie alla professionalità dei soccorritori, che hanno raggiunto e fatto risalire attraverso la cordata, la coppia di turisti visibilmente pro-vata. Brutta avventura anche per il para-pendista che lo scorso 9 ottobre è precipitato con il suo paracadute su

durata parecchie ore e servita per raggiungere e mettere in salvo il malcapitato. Per tutte e due le ope-razioni, sia le impervietà dei luoghi che le condizioni meteo hanno mes-so in seria difficoltà gli operatori dei Vigili del Fuoco, che hanno però saputo affrontare, come sempre, sia le altezze che le profondità.

Fabio Maragucci Responsabile Editoriale

Page 8: InFocus n. 2

Via Sbarre Sup. 115 - 89132 Reggio Calabria InFocus: 0965.632370

Responsabile Editoriale: 335.6644555 PEO: [email protected]

Stampato in proprio

BAR Tabacchi di Mario Paviglianiti

Via Gornelle, 29 Bagaladi (RC)

Lettura, Divulgazione ed Informazione: elementi fondamentali della conoscenza della cultura e della libertà degli uomini.

Memento Audere Semper...

A cura della Segretaria Provinciale UILPA VVF

di Reggio Calabria

Supplemento mensile della testata online Newz.it

Part

ner p

er i

soli

fini d

i sta

mpa

Supplemento della testata giornalistica online Newz.it Reg. 01/09 Trib. Di RC—Tutti i diritti riservati - Vietata la riproduzione anche parziale di testo - Stampato in proprio

Cari lettori, questo supplemento periodico, ideato e realizzato dalla segrete-ria Provinciale della UILPA dei Vigili del Fuoco di Reggio Cala-bria, nasce quale supplemento della testata giornalistica online Newz.it, con l’intento di divulgare e far conoscere non solo i vari aspetti dell’attività istituzionale dei vigili del fuoco, ma anche tut-to ciò che circonda l’ambiente

pompieristico in generale. Saran-no trattati anche argomenti di tecnologia ed attualità, proprio per non rendere monotono e mo-notematico il supplemento che, oltre alla tiratura cartacea, avrà uno spazio on line proprio sul sito internet di Newz.it e sui vari so-cial network. L’intento, quindi, della segreteria UILPA VVF reg-gina, è quello di parlare alla gente

C.da Saracinello 155/A - 89131 Reggio Calabria Tel. 0965.640957 - 338.7561361

dei POMPIERI, del loro lavoro, di cosa fanno e, perché no, anche delle loro emozioni, di quelle vissute du-rante e dopo gli interventi di soc-corso, quelle emozioni che ti porti dietro tutta la vita, perché il pom-piere è pompiere sempre, con o sen-za divisa. Un doveroso grazie al Direttore responsabile Fabio Papa-lia che, da sempre appassionato dei “Pompieri”, ha voluto sposare la nostra mission.

Giovanni Alampi Direttore Editoriale