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GEOGRAFIA
I GRANDI GEOGRAFI 92
L’Italia e i suoi abitantiL’Italia e i suoi abitanti 94
La popolazione in Italia 96 Emigrazione e immigrazione 98 Il lavoro in Italia 99 I tre settori dell’economia 99 Il settore primario 100 Il settore secondario 101 Il settore terziario 102 Cittadinanza e Costituzione L’ordinamento dello Stato italiano e la Costituzione 105Gli enti locali 106Regioni 106Province 107Comuni 107L’Unione Europea 108Gli organi di governo dell’Unione Europea 109
/ I viaggi di Tina Carta 110Verifico se ho imparato... 111
L’Italia e le sue regioniL’Italia e le sue regioni 112
Le macroregioni d’Italia 114Nord-Ovest 114 Nord-Est 115 Il Centro 116 Il Sud 117 Le isole 117 Come studiare una regione 118
Valle D’Aosta 120 Piemonte 122 Liguria 124 Lombardia 126
/ I viaggi di Tina Carta 128Verifico se ho imparato... 129
Trentino-Alto Adige 130 Veneto 132 Friuli-Venezia Giulia 134 Emilia-Romagna 136
/ I viaggi di Tina Carta 138Verifico se ho imparato... 139
Toscana 140 Marche 142 Umbria 144 Lazio 146 Abruzzo 148
/ I viaggi di Tina Carta 150Verifico se ho imparato... 151
Molise 152 Campania 154 Puglia 156 Basilicata 158 Calabria 160 Sicilia 162 Sardegna 164
166
Verifico se ho imparato... 172
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GEO
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AFI
A
Sin dall’antichità lo studio del territorio e la sua rappresentazione gra-fi ca hanno interessato molti uomini di cultura. Gli antichi geografi spesso lavoravano al servizio di un sovrano e avevano il compito di rappresentare il territorio per documentare i possedimenti del regno; si spostavano al seguito degli eserciti e delle fl otte e disegnava-no le carte attraverso l’osservazione diretta del territorio. In seguito i geografi ebbero a loro disposizione strumenti sempre più so-fi sticati che garantivano una maggiore precisione nella rappresentazione. Solo recentemente, invece, essi hanno iniziato a occuparsi, oltre che della morfologia del territorio, anche dei suoi aspetti antropolo-gici, come la popolazione e l’economia.
Eratostene di Cirene(276 a.C.- 194 a.C.) Matematico, astronomo, geografo e poeta, Eratostene fu tra i protagonisti della cultura ellenistica ad Alessandria d’Egitto. È considerato il padre della geografi a matematica, perché introdusse il termine “geografi a”, che signifi ca descrizione della Terra, e l’uso dei concetti di latitudine e longitudine. Misurò per primo, con grande precisione, le dimensioni della Terra. Compilò una mappa dell’Egitto che descriveva il percorso del Nilo e una mappa
dell’intero mondo conosciuto a quel tempo.
Paolo dal Pozzo Toscanelli (1397-1482) Toscanelli, fi orentino, fu architetto, matematico, astronomo e cartografo. Diversamente dai suoi contemporanei, egli riteneva che la Terra fosse sferica e non piatta e pertanto teorizzò che si potessero raggiungere le Indie attraverso l‘Oceano Atlantico, cioè viaggiando verso Ovest anziché verso Est come era sempre stato fatto. Spedì una lettera a Cristoforo Colombo, nella quale lo invitava a tentare la coraggiosa impresa che poi portò alla scoperta dell’America. La sua intuizione si dimostrò veritiera, anche se sbagliò il calcolo delle distanze.
George Everest (1790-1866)George Everest fu il Topografo Generale dell‘India a servizio di Sua Maestà Britannica dal 1830 al 1843 ed ebbe l’incarico di disegnare tutte le mappe del territorio indiano, a quei tempi occupato dagli Inglesi.
Arno Peters (1916-2002)La rappresentazione dell’intera Terra è problematica, perché si tratta di disegnare sulla carta una superfi cie che nella realtà è curva. Il tedesco Arno Peters è stato l’ideatore di una nuova proiezione cartografi ca. Grazie a essa si possono disegnare planisferi in cui le proporzioni tra le varie parti sono maggiormente rispettate rispetto al passato.
Idrısı fu geografo e viaggiatore; era nato in Nord Africa ed era di religione musulmana. Dopo aver viaggiato per tutti i Paesi del Mar Mediterraneo, giunse in Sicilia e si stabilì a Palermo presso la corte del re Ruggero. Nel 1154 realizzò un planisfero inciso su una lastra d’argento, purtroppo andato distrutto; a questo s’accompagnava un libro di geografi a, “Il libro di Ruggero”. L’opera contiene tutte le informazioni raccolte da Idrìsì nel corso dei suoi viaggi e i resoconti di altri viaggiatori siciliani.
I grandi geografi
9393
Un tentativo di proiezione cartografi ca del Cinquecento.
Toscanelli fu il principale fautore dell’impresa di Cristoforo Colombo, qui ritratto al momento dello sbarco in America.
Il Monte Everest fu così chiamato in onore di George Everest dal suo successore, Andrew Waugh.
Il re normanno Ruggero; prestò servizio presso la sua corte.
Riproduzione di una delle carte di Eratostene.
Ritratto di Eratostene.
92 93
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Come si fa a giungere a desti nazionese non si conosce la strada?
L’Italia e i suoi abitantiL’Italia e i suoi abitanti
L’Italia è facilmente riconoscibile dalla for-ma, quella di uno stivale proteso nel Mar Mediterraneo. Dal punto di vista geologi-co, negli ultimi 3000 anni il suo profi lo e
i suoi rilievi non sono mutati molto. Se però consideriamo i cambiamenti pro-dotti dall’uomo, notiamo che nello stesso
La rete stradale italianaè ben sviluppata?
terziario avanzato?Che cosa vuol dire
In questo capitolo imparerai:› com’è distribuita la popolazione in Italia
› quali lavori svolgono gli Italiani e com’è
cambiato il lavoro in Italia nell’ultimo secolo› che cosa s’intende per settore primario, secondario e terziario dell’economia› quali vie di comunicazione
attraversano il nostro Paese› qual è la divisione
amministrativa dell’Italia› che l’Italia è uno Stato membro dell’Unione Europea
Oggi in Italia i contadini sono più o meno
di cento anni fa?
Quanti sono gli abitanti dell´Italia e dove vivono?
periodo il paesaggio dell’Italia ha avuto mu-tamenti profondi: la popolazione è aumenta-ta, i campi coltivati hanno preso il posto di boschi e paludi, case e città si sono moltipli-cate, sono comparse industrie, dighe, strade, ferrovie… La zona in cui il profi lo dell’Italia è cambiato di più è quella del
delta del Po: la costa è in costante avanzamento.94 95
L’Italima, Medco, n
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Emigrazione e immigrazioneL’Italia, per mancanza di lavoro, è stata a lungo terra di emigrazione: tra il 1861 e i primi decenni del Novecento circa 22 milioni di Italiani espa-triarono in cerca di un’occupazione e di condi-zioni di vita migliori. Soprattutto nelle regioni meridionali e in quelle montuose del Nord-Est, la scarsità delle industrie e i terreni aridi spin-sero molte persone ad abbandonare le loro case per cercare un lavoro in Paesi lontani come gli Stati Uniti o l’Argentina.
Il lavoro in Italia Le persone che risiedono stabilmente in un Paese rappresentano la popolazione totale. Di queste, però, solo una parte è in età lavorati-va, cioè ha tra i 16 anni e l’età della pensione; questa parte si chia-ma popolazione attiva e comprende sia coloro che hanno un lavoro sia i disoccupati. In Italia la popolazione attiva ammonta a circa 23 milioni di persone. Il tasso di disoccupazione, ossia la percentuale di persone che, pur facendo parte della popolazione attiva ed essendo in cerca di un lavoro, non ne trovano uno, oscilla tra il 6 e l’8%.
ECONOMIAL’Italia e i suoi abitantiL’Italia e i suoi abitanti
CITTADINANZA POPOLAZIONE
Italiana 56 192 365Albanese 375 947Marocchina 343 228Rumena 342 200Cinese 144 885Ucraina 120 070Filippina 101 337Tunisina 88 932Macedone 74 162Polacca 72 457Resto del mondo 1 277 704
Il fenomeno terminò tra la fi ne degli Anni Cin-quanta e gli Anni Settanta, quando si verifi cò un rapido sviluppo economico, il cosiddetto boom. Nei primi anni Ottanta del Novecento è iniziato un fenomeno nuovo per il nostro Paese: l’arrivo di immigrati. L’Italia, da Paese di emigrazione, si è trasformata in Paese di immigrazione. Tutto ciò ha prodotto una crescente presenza di popolazio-ne straniera; i dati del dicembre 2006 contavano poco meno di 3 milioni di persone, quasi il 5% del totale. Le statistiche uffi ciali non comprendono i numerosi stranieri che dimorano senza permessi uffi ciali sul territorio nazionale.
Prova le tueCConoscenze
Segna con una crocetta la risposta giusta.
Densità di popolazione signifi ca: ❚
popolazione numerosa
numero medio di persone in un km2
numero degli abitanti di una nazione Gli immigrati sono: ❚
lavoratori italiani all’estero
persone straniere che vivono in Italia
persone che visitano l’Italia
I tre settori dell’economia Le attività svolte dalla popolazione occupata si possono suddividere in tre grandi settori.
Il settore primario comprende agricoltura, pesca, allevamento, at-tività minerarie; tutte quelle attivi-tà, cioè, che ricavano materie prime dall’ambiente.
Il settore secondario comprende l’industria e l’artigianato, ossia le at-tività che trasformano le materie prime in prodotti fi niti.
Il settore terziario comprende tutte le attività di servizio necessarie perché la società possa funzio-nare; sono impiegati nel settore terziario, per esempio, coloro che lavorano negli ospedali, nelle scuole, nel commercio, nei trasporti, negli uffi ci, nel-le banche, nelle redazioni dei giornali…
Prova le tueCCompetenze
Da chi è formata la popolazione non attiva? da chi non ha un lavoro
dalle persone che sono troppo giovani per lavorare o hanno raggiunto l’età pensionabile
dalle casalinghe98 99
In questa tabella puoi trovare i dati della composizione della popolazione italiana e i luoghi di provenienza degli immigrati.
Una famiglia di emigranti italiani all’inizio del Novecento.
Coda di immigrati davanti a una questura per regolarizzare la loro posizione.
Cittadinanza e Costituzione
Costituzione Italiana, art. 1:
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. L’importanza del lavoro viene
ribadita con forza dal primo articolo della Costituzione. Perché, secondo te, il lavoro è sia un diritto sia un dovere dei cittadini?
Il pensionato e i due bambini non fanno parte della popolazione attiva,
al contrario dei due adulti.
Impiegati in Italia per settore5%
primario secondario terziario
63%32%
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I L C E N T R O
EconomiaIn passato il territorio era suddiviso in latifon-di e i loro proprietari non si preoccupavano di modernizzare il lavoro nei campi. Oggi l’agricol-tura è diventata più produttiva, anche se la scarsità di acqua la condiziona. Si coltivano ortaggi (soprattutto po-modori), viti, ulivi, alberi da frutto. Benché esistano piccole aziende molto dinamiche, l’industria è limitata, anche a causa della carenza di vie di comunicazione e servizi: si distinguono solo alcune industrie agroalimentari. In diverse zone vi è una fi orente tradizione artigianale. Turismo balneare, invernale e agriturismo sono in rapida crescita.
ClimaIl clima è mediterraneo, tranne sulle zone interne montuose.
StoriaQuesti territori sono stati segnati, nell’antichità, dalla presenza delle colonie greche e, in tempi più recenti, dal dominio dei re Borbone, originari della Spagna.
L’economia di Sicilia e Sardegna si basa sul settore primario e sul turismo. La macrore-gione delle isole è quella in cui la pesca e la pastorizia sono maggiormente praticate.Il clima è tipicamente mediterraneo, forte-
mente infl uenzato dalla presenza del mare. Le due grandi isole hanno avuto una storia comune solo in epoca romana. In seguito, la Sardegna ha dato il nome al regno dei Savoia, la Sicilia al Regno borbonico delle Due Sicilie.
I L S U DI L S U D
L E I S O L EL E I S O L E
IL PERIODO IMPERIALE
EconomiaIl territorio, in prevalenza montuoso e collina-re, ha profondamente condizionato l’economia.Le coltivazioni più diffuse sono la vite, l’ulivo, gli ortaggi; tipica è anche la coltivazione del tabacco. L’artigianato è molto fi orente e spesso ha dato vita a piccole realtà industriali: è ciò che è acca-duto, per esempio, con la pelletteria e la cerami-ca. L’industrializzazione è piuttosto recente e si sta sviluppando con rapidità. Molto importante è il turismo: sia quello legato alle numerose città d’arte, sia il turismo balnea-re, sia gli agriturismi.
ClimaLe zone costiere hanno clima piuttosto mite, grazie all’azione del mare. All’interno, la zona appenninica ha inverni più freddi ed estati più fresche.
StoriaNell’antichità, questa regione ha visto la nasci-ta e lo sviluppo della civiltà romana. Successi-vamente la zona è stata occupata dallo Stato Pontifi cio, le cui origini risalgono al VI secolo. Periodi di particolare importanza sono stati il Medioevo e il Rinascimento: nel corso del primo sorsero molti liberi Comuni che hanno lasciato nell’urbanistica e nell’architettura un’impronta durevole; i principali di essi diventarono nel Ri-nascimento Signorie ricche e raffi nate.
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Vigneti nel Chianti.
Il paesaggio degli Appennini nel basso Lazio, presso Cassino.
Il Palazzo Ducale di Urbino è uno splendido esempio di architettura rinascimentale.
Turisti all’ingresso della Galleria degli Uffi zi di Firenze, una delle più importanti pinacoteche del mondo.
R OR O
n prevalenza montuoso e collina-ndamente condizionato l’economia.ni più diffuse sono la vite, l’ulivo, gli a è anche la coltivazione del tabacco.
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Il paesaggio deglinel basso Lazio, p
Turisti all’ingress
TOSCANA MARCHE
UMBRIA
LAZIOABRUZZO
Il caratteristico borgodi Vieste, in Puglia, con il suo mare cristallino.
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e al regno dei e Due Sicilie
SICILIA
Un’industria alimentare che produce conserve di pomodoro.
ddiviso in latifon-preoccupavano di mpi. Oggi l’agricol-iva, anche se la scarsità tivano ortaggi (soprattutto po-frutto. Benché esistano piccole
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ne sulle zone interne montuose.
Il caratteristico borgodi Vieste, in Puglia, conil suo mare cristallino
CAMPANIA
BASILICATA
PUGLIA
MOLISE
CALABRIA
117
Il teatro greco di Segesta, in Sicilia.
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SARDEGNA
Un gregge di pecore in Sardegna.
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Valle d’Aosta Superfi cie: 3 263 km2
Popolazione: 124 812 abitanti Densità: 38 abitanti per km2
Capoluogo Aosta.
Orografi aMontagne: Alpi Graie, Alpi Pennine. Cime: Monte Bianco (4 807 m), Monte Rosa (4 637 m), Cervino (4 478 m).
Idrografi aLaghi: piccoli laghi alpini e bacini artifi ciali.Fiumi: Dora Baltea e suoi affl uenti.
Confi ni Svizzera a nord, Francia a ovest, Piemonte a sud e a est.
Leggi la carta
A l p iP e n n i n e
A l p i G r a i e
Dora Baltea
Traforo delGran S.Bernardo
Colle del PiccoloS. Bernardo
GranParadiso
M. Rosa
M. Cervino
AOSTA
M. BiancoFénis
Traforo delM. Bianco
Parco Nazionale
del Gran
Paradiso
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GressoneyLa Trinité
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S V I Z Z E R A
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ColleFerret
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Colle delGran S.Bernardo
Issogne
St. Pierre
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Lo stemma rappresenta il leone rampante che, già dal XIII secolo, era l’emblema della contea di Aosta.
VALLE D’AOSTA
L’uomo e il territorioA livello amministrativo la Valle d’Aosta è una regione a statuto speciale. Ha una sola provincia, quella del capoluogo Aosta; i centri maggiori si tro-vano nella valle principale. Il francese è lingua uffi ciale, assieme all’italiano. Si parla anche il patois, un antico dialetto di origine francese.La Valle d’Aosta ha saputo preservare la sua magnifi ca natura: circa un sesto del territorio regionale è protetto. L’area protetta più estesa è quella del Parco Nazionale del Gran Paradiso, al confi ne con il Piemonte, istituito nel 1922 per salvaguardare valli, foreste e animali in via d’estinzione come stambecchi, camosci, mar-motte ed ermellini. Recente è il progetto di istituire il parco internazionale del Monte Bianco, in base a un accordo con la Francia e con la Svizzera.La risorsa principale della regione è il turismo. Svi-luppato è l’allevamento dei bovini; dal loro latte si ricava il formaggio fontina. L’abbondanza di fi umi favorisce la produzione di energia idroelettrica.
Il Monte Bianco si trova sul confi ne tra Italia e Francia, tuttavia i Francesi ne considerano la cima interamente propria. Così risulta, infatti, dalle carte geografi che internazionali da quando, nel 1865, il geografo francese Joseph Mieulet disegnò una carta in cui la sommità del Monte Bianco risultava tutta francese.
Flash su ...
Il traforo del Monte Bianco, lungo 12 chilometri, venne aperto nel 1965. Collega Italia e Francia.
100%montagna
Uno stambecco.
La Dora Baltea, il fi ume che percorre la Valle d’Aosta.
Il territorioIl territorio della regione è completamente mon-tuoso e comprende la porzione delle Alpi con le cime più alte, che oltrepassano i 4 000 metri di altezza.La valle principale, che dà il nome alla regione, è formata dalla Dora Baltea, il fi ume che la percor-re da nord-ovest a sud-est e che riceve i numero-si affl uenti che scendono dalle altre valli. Queste ultime sono state scavate in parte dai torrenti e in parte dai ghiacciai che un tempo ricoprivano tutta la regione e che ora occupano solo le cime più elevate. Due sono i valichi alpini che collegano la Valle d’Aosta rispettivamente alla Francia e alla Sviz-zera: il passo del Piccolo San Bernardo e quello del Gran San Bernardo, attraversato dall’omoni-mo traforo stradale. Il clima è alpino.
La famosa fontana del melograno, nel cortile del castello di Issogne.
120 121
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DomodossolaParco Naz.Val Grande
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4061Parco Nazionale
del GranParadiso
ChivassoCasale
Monferrato
Sesia
1850
3841
Bardonecchia2538
Colle delMoncenisio
2083Rocciamelone
3538
Pinerolo
Saluzzo
Fossano
Mondovì
Colle di Tenda1908
3297
Colle dellaMaddalena
Colle dell’Agnello2748
1996
AlbaNovi
Ligure
Passodei Giovi
472
S V I Z Z E RA
MAR L I G U R E
Va l l ed ’A o s ta
2005
Parco nat. delleAlpi Marittime
43%montagna
27%pianura
30%collina
La Mole Antonelliana.
PIEMONTE
L’uomo e il territorioNella zona intorno a Torino si incontra il tipico paesaggio industriale, caratterizzato dai capannoni delle fabbriche e da molti centri abitati.Frutto di un lavoro secolare è, invece, il paesaggio delle risaie, nella pianura delle province di Vercelli e Novara. I versanti delle colline esposti ai raggi solari sono ricoperti da estese coltivazioni di viti.La popolazione si concentra in pianura e in collina; sulle montagne le zone maggiormente abitate sono le valli più ampie, percorse dalle principali vie di comunicazione. Nelle valli minori l’uomo ha mo-difi cato il territorio costruendo dighe, impianti idroelettrici e centri turistici.
A Torino, capitale del cioccolato “made in Italy”, il cacao in tazza giunse nel 1559 grazie al duca Emanuele Filiberto di Savoia; a quel tempo era un prodotto molto costoso, riservato ai salotti della nobiltà. Nel 1678 un decreto reale ne autorizzò la produzione su vasta scala, permettendo così a molte più persone di gustare questa delizia. Nel 1802 la cioccolata liquida fu trasformata in tavolette solide e, più tardi, arricchita con le nocciole: nacque il famoso gianduiotto.
Flash su ...
Le colline del Monferrato sono rinomate per la produzione di vini esportati in tutto il mondo.
La vasca di una risaia allagata dopo la semina.
Nel Museo Egizio di Torino si può ammirare la più importante collezione al mondo di reperti egizi dopo quella del Cairo.
Piemonte
Riprende alcuni elementi dello stemma dei Savoia, la famiglia che per secoli ha regnato nella regione.
Superfi cie: 25 402 km2
Popolazione: 4 352 828 abitanti Densità: 171 abitanti per km2
Capoluogo e province Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara,Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli.
Orografi aMontagne: Alpi Marittime, Cozie, Graie, Pennine e un tratto delle Lepontine. Cime: Monte Rosa (4 637 m), Gran Paradiso (4 061 m), Monviso (3 841 m), dove il Po ha le sue sorgenti.Colline: Canavese, Monferrato e Langhe.Pianure: Pianura Padana occidentale.
Idrografi aLaghi: Orta, Maggiore.Fiumi: Po, Ticino, Dora Baltea, Sesia, Tanaro, Bormida, Scrivia.
Confi ni Svizzera e Valle d’Aosta a nord, Emilia-Romagna e Lombardia a est, Liguria a sud, Francia a ovest.
Leggi la carta
123122
Il territorioUna corona di alte montagne racchiude e pro-tegge su tre lati la pianura solcata dal fi ume Po e dai suoi affl uenti di destra e di sinistra. A nord-ovest le Alpi piemontesi sono imponenti, con cime alte più di tremila metri. Perpendicolarmente alle montagne sono situati alcuni sistemi collinari. In Piemonte mancano le Prealpi, presenti, inve-ce, nelle altre regioni alpine. Il clima è alpino sui monti; continentale, con esta-ti calde e inverni freddi e nebbiosi, in pianura. In prossimità dei laghi, diventa più mite.
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Umbria Superfi cie: 8 456 km2
Popolazione: 872 967 abitanti Densità: 103 abitanti per km2
Capoluogo e province Perugia, Terni.
Orografi aMontagne: Appennino Umbro-Marchigiano, Monti Volsini, Monti Sibillini.Cime: Monte Vettore (2 476 m), Monte Subasio (1 290 m).Valli: Val Tiberina.
Idrografi aFiumi: Tevere, Nera, Velino.Laghi: Trasimeno.
Confi ni Marche a nord e a est, Lazio a sud, Toscana a ovest e nord-ovest.
Leggi la carta
Ogni anno, per salutare l’arrivo della primavera, ad Assisi, si celebra la festa di Calendimaggio, di origini antichissime. Durante i tre giorni di festa si svolgono tornei, sfi de tra la “Parte di Sopra” e la “Parte di Sotto” della città, rappresentazioni in costume medievale e spettacoli.
Flash su ...
Il territorioL’Umbria è l’unica regione dell’Italia centrale che non si affaccia sul mare.Il territorio è per i tre quarti circa collinare; il resto è montuoso. Tra le montagne e le colline, coperte di boschi e prati o coltivate a vigneti e ulivi, si aprono fer-tili vallate ricche di acque. La regione, infatti, è solcata da molti fi umi: tra questi il Tevere, che la attraversa da nord a sud. Il fi ume Velino, gettan-dosi nelle acque del Nera, forma la spettacolare Cascata delle Marmore che, con i suoi 165 metri, è la più alta del nostro Paese. In Umbria è situato anche il lago più esteso dell’Italia peninsulare: il Trasimeno, poco pro-fondo e alimentato dalle piogge.Il clima è continentale.
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La Cascata delle Marmore può essere ammirata solo in alcuni giorni della settimana; negli altri le sue acque sono incanalate in condotte forzate per la produzione di energia elettrica.
Lo stemma riproduce i tre ceri di Gubbio, grandi costruzioni di legno sormontate dalle statue di tre santi.71%
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I tartufi neri, tuberi di profumo e gusto intensi e assai preziosi, sono tipici delle zone di Gubbio, Norcia, Cascia e Spoleto.Si raccolgono con l’aiuto di cani dal fi nissimo olfatto.
Gli antichi borghi medievali, come quello di Spoleto, richiamano molti turisti.
La rocca di Spoleto.
L’uomo e il territorioGli abitanti dell’Umbria si concentrano attorno alle due province. La maggior parte delle città fu costruita sulle colline, perché in questo modo era possibile controllare meglio il territorio e difen-derlo dagli attacchi nemici. Molti centri ancora oggi conservano resti dell’epoca umbra, etrusca e romana, ma soprattutto è rilevante l’impronta del periodo medievale, durante il quale l’Umbria fu un centro di commercio, arte e cultura.Oggi nella regione è fi orente il turismo, lega-to alle numerose città d’arte e alle bellezze del paesaggio. L’agricoltura si è specializzata nella coltivazione di prodotti tipici, come l’ulivo e le lenticchie. L’industria ha risentito delle diffi col-tà di comunicazione e trasporto, ma ha potuto usufruire dell’abbondanza di energia elettrica prodotta dallo sfruttamento delle Cascate delle Marmore. In Umbria è ancora fi orente un arti-gianato specializzato: i merletti, il ferro battuto, la lavorazione delle ceramiche, i legni intarsiati.
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Superfi cie: 15 081 km2
Popolazione: 1 998 052 abitanti Densità: 132 abitanti per km2
Capoluogo e province Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio di Calabria, Vibo Valentia.
Orografi aMontagne: Appennino Calabro-Lucano, La Sila, Aspromonte.Cime: Monte Pollino (2 248 m), Montalto (1 955 m).Pianure: Piana di Sibari, Marchesato.
Idrografi aFiumi: Crati, Neto, Trionto, Savuto.
Laghi: Cecita, Ampollino, Arvo.
Confi ni Basilicata a nord, Mar Ionio a est e a sud, Mar Tirreno a ovest.
Leggi la carta
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Sulla Sila in inverno le nevicate sono frequenti.
Il territorioLa Calabria è la “punta dello stivale” italiano; lo Stretto di Messina la separa dalla Sicilia. Il territorio della regione è prevalentemente montuoso e collinare. Le pianure, di origine allu-vionale, si trovano lungo il corso dei fi umi o sulla costa. I fi umi hanno una portata d’acqua abba-stanza regolare, ma nella regione ci sono anche molte fi umare, ricche d’acqua durante l’inverno e asciutte d’estate. I laghi, pochi e piccoli, sono quasi tutti di origine artifi ciale e vengono utiliz-zati per produrre energia elettrica.La costa ionica si presenta bassa e sabbiosa, con ampi golfi ; quella tirrenica è in prevalenza alta e rocciosa.Il clima è mediterraneo lungo le coste e conti-nentale sull’Appennino.
In Calabria i parchi naturali e le zone protette sono molti, sia sulla terraferma sia nel mare, minacciato dall’inquinamento e dall’alterazione degli ecosistemi. L’Oasi Blu degli scogli di Isca, del WWF, tutela un tratto di mare popolato da migliaia di specie marine a rischio: stelle marine, madrepore, gorgonie, polpi e tanti tipi di pesci.
Flash su ...
CALABRIA
L’uomo e il territorioAnche se la Calabria possiede una vasta estensione di coste, le attività principali della regione non sono col-legate al mare. L’agricoltura è praticata in modo in-tensivo nonostante la scarsità di pianure: si coltivano soprattutto ulivi, viti e agrumi. L’industria è poco sviluppata e gli stabilimenti sono concentrati nelle principali città costiere, dove i traspor-ti e le comunicazioni sono più effi cienti. Gioia Tauro e Reggio di Calabria sono importanti porti commerciali e turistici.Il turismo è una delle maggiori fonti di reddito della regione ed è in costante crescita, grazie alle bellezze naturali e alla presenza dei siti archeologici. La distribuzione della popolazione è molto cambiata nel corso del tempo. In passato i centri abitati sorgeva-no all’interno della regione, in posizione elevata, dove era più facile difendersi da eventuali attacchi. Recen-temente in riva al mare sono nati paesi con lo stesso nome di quelli dell’entroterra e nelle zone costiere la popolazione è in aumento.
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Lo stemma rappresenta il pino loricato, un capitello dorico, la croce bizantina e quella potenziata, simboli del passato e del presente della regione. I Bronzi di Riace, due statue di bronzo
del V secolo a.C., furono recuperati nelle acque di Riace Marina, nel Mar Ionio. Ora sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Reggio di Calabria.
Solo in Calabria si coltivano i bergamotti, agrumi simili ai limoni dalla cui buccia si ricavano preziose essenze, usate in farmacia e profumeria.
La chiesa di Santa Maria dell'Isola a Tropea.
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Superfi cie: 25 711 km2
Popolazione: 5 016 861 abitanti Densità: 195 abitanti per km2
Capoluogo e province Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani.
Orografi aMontagne: Monti Peloritani, Monti Nebrodi, Le Madonie, Monti Sicani, Monti Iblei. Cime: Etna (3 323 m), Pizzo Carbonara (1 979 m). Pianure: Piana di Catania, Piana di Gela, Conca d’oro.
Idrografi aFiumi: Salso, Alcantara, Simeto.
Confi ni Mar Tirreno a nord, Mar Ionio a est, Mar Mediterraneo a sud-ovest.
Leggi la cartaIl territorioLa Sicilia è la maggiore isola del Mediterraneo e la più vasta regione d’Italia. Varie catene montuose percorrono la regione in diverse direzioni, rendendo diffi cili le comunica-zioni. Il rilievo principale è l’Etna, il vulcano più alto d’Europa. Numerose sono anche le colline. Le pianure sono situate lungo le coste: la più va-sta è la Piana di Catania. Il litorale tirrenico è alto e frastagliato; quello sul Mar Mediterraneo è perlopiù basso e sabbioso; la costa ionica si presenta alta e diritta a nord, bassa a sud. I fi umi sono brevi e a carattere torrentizio.
Appartengono alla Sicilia gli arcipelaghi delle Eolie, delle Egadi, le Isole Pelagie e altre isole minori, come Ustica; molte di esse sono di origine vulcanica. Il clima è mediterraneo, ma nelle zone interne gli inverni sono più rigidi. Caratteristico dell’isola è lo Scirocco, un vento caldo che arriva dall’Africa.
Sulle pendici dell’Etna scorre l’Alcantara. Migliaia di anni fa una colata lavica, fuoriuscita dall’Etna, invase la vallata percorsa dal fi ume ricoprendone il letto. La lava, raffreddandosi, formò alte pareti rocciose che nel corso dei millenni le acque del fi ume erosero, creando un paesaggio simile a quello di un canyon: le Gole dell’Alcantara.
Flash su ...
L’uomo e il territorioLa Sicilia è una regione a statuto speciale: la sua condizio-ne di isola, infatti, comporta esigenze e problemi specifi ci.Nell’antichità la Sicilia era una terra ricchissima; da tempo, però, la sua economia risente negativamente di condizio-namenti ambientali (primo fra tutti la scarsità di acqua), storici (come una lunga permanenza di vasti latifondi) e sociali (fenomeni di criminalità organizzata). Le po-tenzialità, tuttavia, sono molte, e non mancano i segnali positivi. Nelle fertili pianure costiere si coltivano in modo intensivo soprattutto agrumi e viti. Importante è la pesca: Mazara del Vallo è il più grande porto peschereccio d’Italia e la regio-ne fornisce oltre un quarto del pescato nazionale. La Sicilia dispone di discrete risorse minerarie che hanno favorito, soprattutto in passato, lo sviluppo di in-dustrie di tipo estrattivo e di raffi nerie; ancora attive sono le saline nelle zone di Trapani e Siracusa. Una delle principali fonti economiche della regione è il tu-rismo: ogni anno un gran numero di persone visita la Sici-lia, richiamato dalle innumerevoli bellezze naturali, pae-saggistiche, archeologiche e artistiche, testimonianza delle dominazioni greca, romana, araba e normanna.editerraneo e
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Lo stemma raffi gura una testa di donna da cui si dipartono tre gambe: ricorda la forma triangolare della Sicilia
ed è il simbolo dell’isola fi n dall’antichità.
Lo Stromboli, nelle Eolie, è il più attivo dei vulcani europei: le sue eruzioni avvengono circa ogni ora.
L’artigianato siciliano è famoso anche per i “Pupi”, caratteristiche marionette di legno, abilmente cesellate da ebanisti e scultori.
La Conca d’oro deve il suo nome alle distese di arance e limoni che ne caratterizzano il paesaggio: la Sicilia è la prima produttrice italiana di agrumi.
Il tempio della Concordia di Agrigento.
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Superfi cie: 24 090 km2
Popolazione: 1 659 443 abitanti Densità: 69 ab. per km2
Capoluogo e province Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano, Sassari.
Orografi aMontagne: Monti del Gennargentu.Cime: Punta La Marmora (1 834 m), Limbara (1 362 m).Pianure: Campidano.
Idrografi aFiumi: Tirso, Flumendosa, Coghinas.Laghi: Coghinas, Omodeo (artifi ciali).
Confi niMar di Sardegna a ovest, Bocche di Bonifacio a nord, Mar Tirreno a est, Mar Mediterraneo a sud.
Leggi la carta
14%montagna
18%pianura
68%collina
Rocce di granito rosate sul mare.
Il territorioI rilievi della Sardegna sono i più antichi d’Italia; erano già emersi quando non vi erano ancora né le Alpi né gli Appennini. La prolungata erosione ha però “appiattito” il paesaggio. Predominano le col-line. L’unica grande pianura, il Campidano, è allu-vionale: era un antico braccio di mare poi colmato dai detriti. I fi umi hanno carattere torrentizio.Le coste sono perlopiù alte e rocciose, ma a sud e a ovest diventano basse e sabbiose. Il litorale sar-do è ricco di grotte, con abbondanti e spesso spet-tacolari formazioni calcaree. Fanno parte della Sardegna l’Arcipelago de La Maddalena e alcune isole minori: l’Asinara, San Pietro e Sant’Antioco. Il clima è mediterraneo, caratterizzato da scarse precipitazioni e dal forte vento di Maestrale.
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Parco Naz.del Gennargentu
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Lo stemma con la croce rossa e le quattro teste di moro bendate ricorda le vittorie dei Sardi sui Saraceni.
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