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Noi Giovani Italiani
La breve vita del Tiberio Palace Hotel
I fantasmi di Palazzo Donn’Anna
Vaggiando per l’Italia: Montefusco & EntracqueLa chiesa di Sant’ Anna dei Longobardi
Giovani per il TurismoInComing
La villa di Augusto
Solo pochi giorni fa, il Ministro Elsa Fornero, rivolgendosi
ai giovani italiani ha dichiarato “…ragazzi non siate troppo
choosy quando si tratta di lavoro…”. Choosy, che tradotto
letteralmente potrebbe essere indicato con un “puntiglioso”,
starebbe a significare, a detta della Signora Ministro, che i
giovani di oggi sono troppo pignoli e puntigliosi nella scelta
dell’attività lavorativa, e che dovrebbero iniziare a lavorare
(qualsiasi mansione o impiego), per poi guardarsi in giro
per vedere cosa offre il mercato.
Parole sante! Possiamo dirlo…
Se non ci fosse il Ministro Fornero, probabilmente, nessun
giovane avrebbe mai realizzato un pensiero del genere. Da
qualche giorno a questa parte, senza ombra di dubbio,
migliaia di giovani hanno iniziato ad accettare le offerte di
lavoro proposte; si è infatti abbassata la percentuale dei
disoccupati, e l’economia ha ripreso a girare.
Un attimo, non è proprio così, purtroppo!
Il Caro Sig. (ra) Ministro, dovrebbe forse realizzare, per
prima cosa, che dovrebbero esserci delle offerte di lavoro.
Senza delle serie offerte di lavoro potrebbe diventare un
tantino difficile poter essere “Choosy”. Probabilmente, il caro
Ministro, dopo aver distrutto la vita di centinaia di migliaia
di “pensionandi” e di “esodati”, ha dimenticato facilmente
che la difficoltà per i giovani di oggi si sostanzi nel
trovare/ricevere delle offerte di lavoro che possano fregiarsi
di tale titolo.
Ma, d’altronde, il Ministro è fuorviata dai brillanti esempi
che ha in casa propria: la giovane figlia, Silvia, ad appena
37 anni è già professore Associato di genetica medica. Chi
madre non ha un figlio che a 37 anni è docente
universitario? Peraltro, a voler allargare il raggio d’azione,
tutti i figli dei membri dell’attuale esecutivo (perché i
precedenti come erano?) ricoprono cariche istituzionali,
accademiche o manageriali con stipendi “d’oro”.
Sarà che la c.d. “scienza infusa” abbia toccato tutta la
prole dei ministri italiani? Attenzione, in questa sede non si
vuole assolutamente alludere al fatto che tali figli abbiano
ricevuto delle agevolazioni particolari per il semplice fatto
che tali genitori ricoprano ruoli di primissimo piano in ambito
politico. Assolutamente no! È una correlazione illegittima e
infausta: evidentemente hanno davvero delle capacità che
altre migliaia di giovani laureati brillanti italiani non hanno,
o che non sono riusciti a manifestare per bene (attenzione,
non ci riferiamo al fatto che siano figli di “mammà e papà”
prestigiosi). Sicuramente una caratteristica in particolare,
quel quid pluris ci sarà, solo che l’opinione pubblica non è
stata ancora capace di scovarlo.
Magari anche loro, però, nel loro piccolo sono stati
“Choosy”; immaginiamo, infatti, un dialogo tra la figlia Silvia
(Deaglio, ndr) e la madre Elsa: “…mamma dammi un
consiglio, è meglio essere docente di una cattedra
universitaria, o fare la top manager di una
multinazionale?...”. La madre, evidentemente, avrà risposto:
“entrambe le cose, a mamma!”.
Purtroppo per noi, milioni di genitori italiani non hanno figli
che chiedano consigli in tal senso; al massimo il dubbio
potrebbe essere formulato così: “…mamma, è meglio
lavorare in un call center a 300 € al mese, o fare il
cameriere in attesa del conseguimento della laurea?”,
“…meglio lavorare da laureato come stagista a 600 € al
mese per 10 ore al giorno, o tentare di andar all’estero in
cui si darà il giusto valore alla preparazione individuale?”,
“…è meglio lavorare come professionista con partita IVA
mascherando un rapporto di lavoro subordinato, o provare
a studiare per vincere un concorso di cui, in partenza, già
saprò che non avrò a disposizione la ‘giusta’
raccomandazione?”. Chissà quanti altri enigmi attanagliano
le speranze dei giovani italiani.
Non sappiamo, in effetti, quanto sia corretto parlare di
ragazzi che non devono essere troppo “puntigliosi” quando
le offerte di lavoro a disposizione rasentano l’assurdo.
Probabilmente sarebbe più corretto parlare di giovani
“Choosy”che si alternano tra offerte di lavoro inesistenti e
offerte di lavoro che lambiscono il limite di demarcazione
tra l’ignobile e l’indecoroso, laddove, per poter lavorare, si
è costretti a gettare sotto i piedi la propria dignità.
Probabilmente, ma restiamo nell’ambito del surreale, la
stessa Ministro Fornero potrebbe fare qualcosa per far sì
che possa mutarsi questo empio scenario.
Tanto per iniziare, se al giorno d’oggi migliaia e migliaia di
giovani hanno problemi di inserimento nel mondo del lavoro
e, più in generale, problemi ad avere una stabilità econom-
ica, la causa principale è da imputare alla precarietà del
lavoro.
Certo, la crisi economica mondiale costituisce un gravissimo
fardello, ma fino ad un certo punto: basta spostare l’atten-
zione su altre realtà economiche, sia europee che extra-
continentali, per notare che i provvedimenti attuati sono
Editoriale
Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”2
Noi giovani italiani del nuovo millennio:“la generazione choosy”
di matrice diversa, o addirittura opposta, a quelli proposti
dai governi del “paese del sole”.
Il lavoro a tempo indeterminato “è noioso”, così aveva
sentenziato il presidente del Consiglio Mario Monti, eppure,
senza un lavoro stabile e sicuro, che dia certezze al
giovane, difficilmente l’economia italiana tornerà solida e
florida. Siamo anche disposti ad accettare la “precarietà”,
ma che venga attuata come nel resto d’Europa. Per fornire
qualche parametro a titolo d’esempio, un giovane lavoratore
a tempo indeterminato che in un altro Stato europeo costi
all’impresa 2.000 € (1.400 netto e 600 tra tasse e
contributi), da precario, costerebbe 1.700 (1.500 al
lavoratore e 200 tra tasse e contributi). In Italia, utilizzando
i medesimi parametri, un lavoratore precario costerebbe
1.000 € (di cui solo 800 € come retribuzione netta). Il
lavoro precario, anziché essere un incentivo per l’azienda,
diventa un nocumento per il giovane lavoratore.
A questo punto, che si riducano le forme di lavoro precario
dell’80%, lasciandole solo per alcune e ben individuate
fattispecie.
E non si venga a dire che l’impresa paga troppo tasse e
contributi per il lavoratore. I problemi dell’imprenditoria italiana
sono da ritrovarsi in tutt’altri settori: dal fatto che le stesse
non possano vedersi compensati i debiti/crediti con lo Stato;
dal fatto che, “per Legge”, viene consentito che delle
aziende possano fregiarsi del marchio “made in Italy” avendo
solo una sede anche secondaria (farlocca?) in Italia, e la
stragrande maggioranza dell’attività ubicata in paesi del terzo
mondo; dal fatto che anziché favorire i consumi, si va ad
incrementare la percentuale dell’IVA, il che equivale a
stagnare ulteriormente l’economia, e così via.
Senza voler parlare di altri scempi “made in Italy”, quali
pensioni d’oro, costi della politica sproporzionati e tra i più
alti al mondo, clientelismo e corruzione. Rischieremmo solo
di fare “bassa demagogia”.
Alla fine, caro Ministro Fornero, forse è così, noi giovani
siamo troppo “Choosy”, ma non nella scelta del lavoro,
bensì nel non avervi specificato in quale dei tanti “paesi”
andare a trascorrere del tempo in modo indeterminato
Davide Cacace
3
il nuovo periodico dedicato al turismo ed
ai giovani ...
Noi giovani italiani del nuovo millennio:“la generazione choosy” …e il governo li “dimentica” nel decreto sviluppo!
In questo numero hanno collaborato:Dario Alfano, Davide Cacace, Carlo Cibelli, Antonio Giustino Guerrera,
Adelina Moretti, Mimma di Nardo, giulia Pisano, Anna Maria Russo,
Carmela Terracciano, Alessandro Tuccillo.
Impaginazione a cura di De Capua Stefano
In questo numero
Editoriale
Noi giovani Italiani del nuovo millennio - pag. 2
Rubriche
La breve vita del Tiberio Palace Hotel - pag. 4
Riscoprendo Napoli
I fantasmi di palazzo donn’Anna - pag. 5
La villa di Augusto - pag 6
Itinerario dello Spirito
Chiesa di Sant’Anna dei Longobardi - pag. 7
Consigli di ... viaggiando per l’Italia
Montefusco .. un piccolo, grande paese - pag. 8
Entracque - montagna tra le acque - pag. 10
Ricetta del mese
Gli “Struffoli” - pag. 11
Eventi del mese
Eventi - pag. 12
Mercatini di Natale - pag. 13
L’arte presepiale e presepi viventi - pag. 14
Sagre - Viaggio tra le tradizioni culinari - pag. 14
L’angolo dello sport
Eventi sportivi - pag. 15
Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Giovani per il TurismoInComing
ripreso a sperare, e gli investitori che avevano creduto a
dispetto di molti nelle potenzialità dell’area.
L’attività riprese per pochi mesi, la proprietà mise in pratica
delle pratiche per sanare gli abusi che si rilevarono ben
presto irregolari e portarono alla definitiva chiusura nel
febbraio del 2010.
Più di 2 anni e mezzo di battaglie portate avanti con esito
negativo, durante le quali la struttura non ha potuto operare
ed è stata oggetto di saccheggi da parte di delinquenti. Gli
illeciti non sembravano, ai diretti interessati, tali da
giustificare la cessazione dell’attività, ma la procura non si
smosse da quella posizione. Alcuni mesi fa e per pochi
giorni è stato visibile ai passanti all’ingresso della struttura
uno striscione pieno di amarezza e afflizione, poche parole
raccontavano le difficoltà di chi vuole investire in Italia, poi
più nulla fino all’epilogo.
Il finale è storia recente, il 25 settembre 2012 la giunta
ha deliberato a favore dell’acquisizione della struttura per la
creazione di uffici amministrativi e si è detta contraria
all’abbattimento dell’immobile. Il comune di Napoli diverrà
proprietario e, considerato che attualmente spende circa 7
milioni di euro all’anno per fitti passivi, potrà risparmiarne
quasi la metà liberando altre sedi di cui non detiene la
proprietà. Ci saranno dei lavori di adeguamento ma
probabilmente resteranno i colori giallo arancio e blu che
terranno viva la triste parabola del Tiberio Palace Hotel.
Difficile definire i buoni e i cattivi di una storia che ha
del grottesco, in questi tempi di crisi in cui lo Stato tende
la mano ad aziende non autosufficienti, a chiudere sono
anche le attività in salute. Restano diverse domande legate
a questa faccenda: Quando è giusto tirare la corda contro
l’illegalità? Come è possibile determinare qual è realmente
il bene della collettività? Ad uscire sconfitti da questa storia
sono sicuramente gli ex dipendenti del Tiberio Palace, molti
godevano addirittura di un contratto a tempo indeterminato,
anche per loro adesso è tornato il buio.
4
Carlo Cibelli
E’ impossibile transitare per Via Ferraris e non notare l’ex
Tiberio Palace Hotel, un enorme palazzone dai colori
sgargianti che spicca nel grigiore della periferia Est di Napoli.
La struttura è facilmente riconoscibile anche percorrendo gli
ultimi chilometri dell’autostrada A3 verso Napoli, per chi lo
vede la prima volta viene naturale domandarsi cosa ospita
e perché quei colori. Chi li ha scelti non l’avrà certo fatto
per caso, ma per spezzare quell’atmosfera cupa della zona
industriale caduta nel degrado, e per rompere la monotonia
e la staticità decennale dell’area. E’ plausibile pensare che
nel progetto si nutrivano grandi ambizioni di rilancio per
un’area che, seppur lontana dal centro città, gode della
vicinanza di stazione ferroviaria, aeroporto e svincoli
autostradali.
La struttura è rimasta in funzione da aprile 2007 a febbraio
2010 con risultati assolutamente positivi. Il Tiberio Palace
con 270 camere e 25 sale meeting modulabili deteneva il
titolo per il centro conferenze più capiente di Napoli e dava
lavoro a circa 150 dipendenti. Anche durante le ripetute
emergenze rifiuti la struttura tenne testa continuando ad os-
pitare comizi elettorali, eventi internazionali, squadre di calcio,
congressi professionali.
La struttura superò brillantemente i primi due anni critici di
vita, ma nel marzo del 2009 scattarono improvvisamente i
sigilli da parte della procura per abuso edilizio. Dai rilievi
del comune risultò difatti un’ irregolarità risalente ai primi
anni 90’, quando fu rilasciata una concessione edilizia illecita
per costruire la sede della Telesoft in un’area inedificabile.
Questo Illecito non era mai stato sollevato in passato,
nemmeno nei confronti della Impregilo, la società dalla quale
l’imprenditore Davide Insigne aveva rilevato la struttura per
la realizzazione dell’hotel.
Suscitò rabbia che il comune non avesse contestato nulla
e avesse rilasciato regolare licenza amministrativa ai lavori
anche nella fase immediatamente successiva all’acquisizione.
Tale circostanza atipica spinse la società Residents srl
dell’imprenditore Insigne a presentare ricorso, e i dipendenti
ad organizzare manifestazioni di protesta.
Tuttavia in seguito ad ulteriori sopralluoghi, risultarono abusivi
anche alcuni ampliamenti su ognuno degli 11 piani dello
stabile, sull’ampliamento della hall e sulla destinazione d’uso
dell’immobile. I titolari avanzarono una richiesta di condono
edilizio nel 2009, che una volta respinta gettò nello
sconforto le famiglie degli ex dipendenti che avevano
Rubriche
Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
La breve vita del Tiberio Palace Hotelepilogo di una vicenda paradossale
Intorno al 1630 lungo l’attuale via Posillipo venne eretto
grazie al volere di una nobile napoletana, Donn’Anna Carafa,
nipote di Papa Paolo IV e consorte del viceré spagnolo
Ramiro Nunez De Guzman duca di Medina De Las Torres,
un palazzo destinato ad entrare nei miti e nelle leggende
napoletane oltre che a rappresentare uno dei monumenti più
affascinanti e caratteristici della città partenopea. Su progetto
di Cosimo Fanzago, uno dei più grandi architetti dell’epoca,
seguendo lo stile del barocco napoletano, il palazzo venne
realizzato al posto di una preesistente costruzione; la villa
di Bonifacio detta anche “la sirena” grazie alla sua splendida
ubicazione che affacciava sul golfo di Napoli ed evocava
favole antiche. A causa della prematura morte di Donn’Anna
il progetto non fu mai terminato, ma proprio questa sua
incompiutezza dona quel particolare fascino che rende il
monumento quasi un mix di arte dell’antichità classica e di
arte contemporanea. La storia del palazzo è colma di avven-
ture, di misteri, di proprietari che lo hanno abitato e che
hanno lasciato inevitabilmente il segno. Le leggende iniziano
prima dell’avvento di Donn’Anna e riguardano le strane
vicende che videro coinvolta una delle figure più accattivanti
della storia napoletana: parliamo della regina Giovanna I
D’Angiò(1326-1382); figura ambigua e famosa per la sua
cattiveria, la regina soggiornò spesso nella dimora della
“sirena” ed amava avventurarsi in storie amorose salvo poi
trucidare i suoi amanti tramite giochi sadici. La leggenda
narra anche dell’amore stroncato dall’invidia e dalla superbia
della regina per una coppia di sposi, Maria Stella ed il
marinaio Salvatore. Giovanna I voleva a tutti i costi
conquistare il cuore di Salvatore e lo costrinse a diventare
il suo amante, ma tutto ciò non permise al giovane marinaio
di avere sorte diversa rispetto ai suoi predecessori e fu
anch’egli vittima del torbido divertimento della regina.
La povera Maria Stella aspettò con ansia il ritorno dell’amato
marito ma egli non fece più ritorno e la donna morì di do-
lore, si dice che ancora oggi ai piedi del palazzo ogni tanto
compaia lo spirito di Maria Stella che in un mare di lacrime
aspetta ancora il ritorno di Salvatore. Le pazzie di Giovanna
I furono prese quasi da esempio dalla regina Giovanna II
(1371-1447) che secondo le credenze fu anch’essa
vittima di giochi lussuriosi e pericolosi che coinvolsero i suoi
amanti, amava prima divertirsi e poi liberarsi dei corpi che
le avevano donato piacere, sembra che le anime delle
vittime innocenti delle due folli regine vaghino nei sotterranei
5
del palazzo reclamando il loro dolore. La maledizione nel
tempo non svanì, neppure quando Donn’Anna Carafa fece
realizzare il nuovo palazzo che prende il suo nome. Figura
affascinante e potente Donn’Anna fece realizzare uno
splendido teatro dove veniva accolta la nobiltà spagnola e
napoletana durante gli spettacoli, fu però proprio uno
spettacolo a segnare per sempre la vita della nobile donna.
Innamorata di Gaetano di Casapesenna che insieme alla
nipote Mercedes De Las Torres partecipò ad una
rappresentazione, dove nella scena finale si lasciarono
andare in un appassionante bacio, Donn’Anna colta da una
incredibile gelosia ed invidia iniziò a provare profondo odio
per la nipote che la portò ad ucciderla nelle segrete del
palazzo. Il giovane napoletano Gaetano di Casapesenna
innamorato follemente di Mercedes, quando non ebbe più
notizie della giovane intraprese un lungo viaggio nel disperato
tentativo di ritrovarla, Donn’Anna di Carafa si ammalò a
causa della solitudine e del rimorso e morì a Madrid che
raggiunse su ordine del marito, mentre si dice che nella
notte il fantasma di Mercedes De las Torres vaghi nel
palazzo cercando invano di riabbracciare il suo amore.
Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
I MISTERI DI NAPOLI:“I Fantasmi di palazzo Donn’Anna”
Dario Alfano
Riscoprendo Napoli
6
In una delle nicchie è stata rinvenuta una donna con veste
greca, forse una divinità, mentre in un’altra in origine era
collocata una statua di Dioniso giovane con cucciolo di
pantera; entrambe sono ora custodite al Museo di Nola. In
una delle ultime fasi di vita, questa stanza e tutte le altre
furono destinate alla produzione agricola.
Ad ovest vi è una stanza con numerose porte e finestre,
che in origine aveva un pavimento a mosaico e tarsia
marmorea, successivamente però fu divisa in due parti di
cui una fu destinata a stalla e l’altra a dispensa. In una
fase tarda, a seguito del crollo del tetto, in un angolo fu
posto un forno.
Verso valle, collegata con la stanza principale da due scale,
è possibile ammirare un’area terrazzata con colonnato in
mattoni e, verso est, un’aula absidata con arcata e fregio
con Nereidi e Tritoni. Da questa stanza si accede ad
un’altra, ugualmente absidata e con pavimento a mosaico
decorato con motivi geometrici e delfini che saltano fra le
onde. Fra le scale per la terrazza superiore, in una fase
tarda furono poste due cabalette e tre cisterne, all’interno
delle quali sono stati trovati un torso di cileno, un’erma ed
un’iscrizione funeraria.
Dalla terrazza mediana si accede, tramite una scala, ad
una cella vinaria posta più in basso.
Oltre la parete con decorazione dionisiaca vi è una vasta
area con due muri orientati nord-sud che originariamente
era pavimentata con basali di lava. In una fase successiva,
parte dei basali fu rimossa e furono posti i dolia (contenitori
molto grandi per le provviste). Poi anche i dolia furono
rimossi e, sul terreno accumulatosi, sono state rinvenute
tracce di solchi arati ed impronte di animali, probabilmente
in fuga al momento dell’eruzione.
Sebbene i dati finora acquisiti non confermano a tutti gli
effetti l’ipotesi che questa sia la villa di Augusto, la ricchezza
ed unicità dei reperti, la monumentalità di questo sito però
possono aiutare a capire molto della Campania antica, della
sua importanza (Augusto è pur sempre stato il primo
imperatore romano!). La fine dell’Impero Romano
d’Occidente e, soprattutto, la furia sterminatrice del Vesuvio,
hanno fatto il resto.
Carmela Terracciano
“E Ora, se tutto è andato bene, battete le mani a
questo nostro gioco ed acclamateci!”
E’ tutta racchiusa in questa frase di Svetonio la grandiosità
dell’imperatore Augusto che le pronunciò, in punto di morte,
uscendo di “scena”. Ed è proprio la “scena” della sua
morte, intesa come luogo in cui essa si è consumata, che
è avvolta dal mistero. Lo stesso Svetonio racconta che
l’imperatore morì in un paese vicino Nola: i resti di una
villa romana ritrovata a Somma Vesuviana sembrano
prestarsi divinamente, è il caso di dire, a ruolo di “scena
della morte di Augusto”.
Ma cosa sappiamo in merito alla Villa Augustea?
Tutto quello che è stato riportato in luce fino ad ora sono
parti di un ampio edificio romano, costruito nella prima età
imperiale che continua a vivere fino al V secolo d.C.,
cambiando nel tempo carattere e funzione, fino all’ eruzione
vesuviana del 472 d.C., che lo seppellì per oltre la metà
della sua altezza.
Negli anni Trenta, durante dei lavori agricoli, venne rinvenute
casualmente delle strutture murarie che portarono alla
scoperta dell’intero edificio. Lo scavo riportò alla luce una
piccola parte delle strutture murarie e “colonne e capitelli
di marmo, pavimenti in mosaico, bellissimi frammenti statuari
di un personaggio in abito eroico, stucchi policromi”.
Fu proprio la monumentalità dell’edificio e la sua ubicazione,
a far ipotizzare che la villa potesse essere la residenza
dove “andò in scena la morte” dell’imperatore Ottaviano
Augusto, come ci tramandano alcuni autori latini. Purtroppo,
nonostante il grande interesse dimostrato dal popolo di
Somma, che inviò anche una richiesta di finanziamento a
Mussolini per la prosecuzione dello scavo, non fu possibile
andare avanti a causa della mancanza di fondi.
E’ il 2002 l’anno della luce: la ricerca sul sito è infatti
ricominciata grazie al progetto di ricerca multidisciplinare
dell’Università di Tokyo.
Ma oggi cosa si può ammirare di questo sito?
Il visitatore può oggi osservare alcuni ambienti dal carattere
monumentale e di rappresentanza, che probabilmente sono
soltanto l’inizio della dimora vera e propria: infatti si pensa
che essa sia ancora seppellita sotto i sedimenti lavici.
La stanza più grande si presenta così: da un lato c’è un
colonnato, due pareti con nicchie, un’arcata sorretta da
pilastri e, dall’altro, c’è una parete decorata con temi legati
al dio del vino Dioniso.
Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
La Villa di Augusto
Riscoprendo Napoli
7Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Vi potreste chiedere perché visitare questa chiesa, e noi vi
potremmo elencare una serie di motivazioni tutte valide, ma
preferiremmo dire che è un contenitore, uno scrigno, che
dalla fine del 1500 conserva e preserva gioielli scultorei e
pittorici di pregevolissima fattura, senza pagare ticket museali,
gratuitamente, in libero accesso, e ironicamente ci
chiediamo:< se fossero a Firenze o Roma avremmo la fila
per entrare???>. Può essere considerata senza dubbio il
gioiello della cultura rinascimentale a Napoli di spiccata
osservanza toscana, inizialmente sede del convento dei Padri
Olivetani senesi.
Oggi l'antico monastero, che contava ben quattro chiostri, è
sede della Caserma Pastrengo mentre il chiostro maggiore
ha mantenuto la sua originaria configurazione. La chiesa
deriva la propria denominazione da un più antico edificio di
culto edificato nel 1581 dalla colonia dei mercanti lombardi
presenti a Napoli nel luogo dove si estendeva parte del
famoso giardino di Carogioiello, molto decantato dalle fonti,
e in cui già nel 1411 era stata fondata una chiesa olivetana
ad opera del protonotario di re Ladislao di Durazzo, Garello
Origlia.
Le testimonianze di maggior rilievo sono rappresentate dalle
due prime cappelle laterali intitolate rispettivamente alle
famiglie Piccolomini e Terranova, veri gioielli della cultura
figurativa dell'ultimo Quattrocento toscano. La prima venne
concepita dall'architetto Benedetto da Maiano che trasferì
qui, nella tomba di Maria d'Ungheria, i medesimi contenuti
formali del sepolcro del Cardinale del Portogallo realizzato
in San Miniato al Monte a Firenze; l'opera venne realizzata
in collaborazione con un altro scultore toscano, Antonio
Rossellino, che proseguì il lavoro interrotto dal maestro
(ricordo che il pavimento della cappella è originario
del”500”).
Nella seconda cappella, che venne arricchita nel Cinquecento
da opere in marmo di Tommaso Malvito e Gerolamo d'Auria,
le parti più antiche, come l'altare dell'Annunciazione, spettano
allo stesso Benedetto da Maiano.
Agli ultimi anni del XV secolo risale un'altra opera di
notevole interesse artistico: il gruppo in terracotta policroma
ad altezza reale del Compianto sul Cristo morto, situato
nella Cappella Origlia, autore Guido Mazzoni da Modena,
è un gruppo che sprigiona strazio e dolore. Ma, dopo il
restauro, il gioiello assolutamente da “gustare” è il refettorio,
il cui soffitto a tre vele è stato affrescato dal Vasari (ricordo
che a Napoli è in corso il ciclo del Vasari, da accoppiare
possibilmente la visita al museo di Capodimonte), il quale
accettò l’incarico solo dopo l’autorizzazione a modificare,
arrotondando, le spigolosità degli archi a soffitto.
Adelina Moretti
Itinerario dello spirito ...Chiesa S. Anna dei Longobardi
8
Non è solo ricco di storia, ma anche di monumenti che
restano un patrimonio culturale, e danno ancora prestigio
ad un piccolo paesino, qual è:
- Chiesa Palatina di San Giovanni del Vaglio: L'edificio
religioso fu eretto verso la fine del XII secolo. In questa
chiesa, i papi Callisto II e Onofrio II che soggiornarono nel
paese, esercitarono i riti religiosi. Nella chiesa si trovano
tuttora dipinti risalenti al '700, colonne marmoree di epoca
romana, pochi affreschi medievali riscoperti recentemente e
si venera la Sacra Spina di Cristo, reliquia assurta a
protettrice della città.
- Chiesa di Santa Maria della Piazza: al suo interno
conserva qualche antico affresco.
- Oratorio di San Giacomo Apostolo: Piccolo gioiello di arte
seicentesca, tutto affrescato, fu sede di una congregazione
per secoli. È posto al di sotto della Chiesa e dell'Abbazia
di Santa Maria della Piazza.
- Chiesa di San Francesco di Assisi: La tradizione la vuole
fondata da San Francesco D’Assisi in persona in uno dei
suoi viaggi per l'Italia.
inoltre troviamo:Chiesa e Monastero di San Domenico,
Chiesa di Santa Maria del Carmine e annessa Chiesa di
San Sebastiano, Oratorio di San Raimondo, Eremo di
Sant'Antonio Abate.
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo,Monastero di Sant'Egidio
(vi soggiornò Padre Pio nel 1908, appena dodicenne).
E numerosi palazzi nobiliari: Corte Baronale, Palazzo
Giordano, Palazzo Regina, Palazzo de Martino, Palazzo
Dente, Palazzo Ruggero, Palazzo Riola, Palazzo Mascia.
Il paese è posto a cavallo tra la provincia Avellino e quella
di Benevento, circa 1.463 abitanti.
L'origine del nome del paese è incerta. L'opinione storica
più diffusa è che la città sia la sannitica Fulsulae di cui
parla Tito Livio. Per secoli poi chiamato Montefuscoli, (nome
ancora usato da molti).
Sorge su di un complesso montuoso di non eccessiva
altezza, detto da secoli "Montagna di Montefusco", perché
le vette più alte si trovano tutte nel territorio comunale del
comune: Monte Gloria, Monte San Felice e, appunto,
Montefusco stesso. Comprende anche le frazioni di Marotta,
Piano delle Mele, Sant'Antonio Abate, Sant'Egidio, Serra.
Territorio caratterizzato da fitti boschi di castagni e querce,
dette ‘E Surti, (le selve, in dialetto locale, riconosciuto
Sito di Importanza Comunitaria, grazie ai fondi della U.E.).
La posizione del paese, l’ha reso una roccaforte sannitica,
poi romanizzata, ma ancor prima, tracce neolitiche di
presenze umane in territorio montefuscano sono attestate
dal ritrovamento di frecce.
Grande sviluppo vi fu con l'arrivo dei Longobardi.
Nel 1077 Montefusco diviene capitale del Principato Ultra,
il quale comprendeva vasti territori tra cui anche Avellino e
Benevento.
Il paese era ricco di intellettuali e scrittori, ceti nobili, e
sapienti giuristi.
Ha un declino, nell’800, quando si decise di spostare il
Principato ad Avellino. Quelle qualità militari che ne avevano
fatto la fortuna nel Medioevo e durante tutta l'Età Moderna
non erano ritenute più utili in un'epoca di sviluppo e
innovazione.
Consigli di ... viaggiando per l’Italia
Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Montefusco .... un piccolo, grande paese!
Da menzionare anche il Castello Longobardo, fondato per
l’appunto dai Longobardi.
Parte della cerchia difensiva che venne posta a controllo
delle vie per Benevento, ospitò re normanni, svevi, angioini
e aragonesi.
Paese conosciuto non solo per prodotti tipici come: Vini,
tartufi, castagne, miele, ma anche per l’artigianato.
Vige la tradizione dell’uncinetto ma soprattutto del tombolo,
una vera arte, ma soprattutto una grande tradizione,
tramandata da secoli ormai.
Da sei anni si tiene il “Tommariello d’oro” ideato dall’ex
assessore provinciale Carmine Gnerre. (Il tommariello è il
fuso che da secoli viene usato per il tombolo.)
Una rassegna all’insegna della proclamazione di questa arte,
e unica kermesse campana che rende omaggio e premia
irpini illustri.
Solo per citarne uno dei tanti irpini premiati:
Carlo Pappone, irpino, aritmologo, elettrofisiologo, che ha
inaugurato l’era della telemedicina nella storia della
cardiologia intervistica.
Altri, numerosi avvenimenti si tengono tra quei borgi e tra
le mura di questo paese:
- Ultimo fine settimana di ottobre: Sagra della Castagna,
- A dicembre, il Presepe Vivente tra le pietre antiche del
borgo,
- Ed al debutto domenica 11 novembre 2012 il
Capodanno del Vino, per festeggiare San Martino, ricorrenza
cara alla tradizione nelle contrade delle campagne italiane.
Si rivivranno le atmosfere della tradizione contadina che
culmineranno nell’accensione del falò per celebrare San
Martino e che farà da cornice al brindisi di mezzodì, il cui
rintocco scoccherà con i calici in alto in tutte le cantine che
aderiranno a questo evento organizzato dal “Movimento
Turismo del Vino”.
Ad allietare la festa danze e canti di appassionati delle
tradizioni contadine, in un’ottica di vera riscoperta delle
nostre radici culturali, troppo spesso dimenticate.
9Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Giulia Pisano
Entracque dal latino "Intra aquas", significa località posta
tra le acque: la sua posizione geografica è difatti compresa
tra tre corsi d'acqua:il torrente Gesso, rivo Bousset, rivo
Pramalbert o Colletta che taglia in due il piccolo paese.
Il torrente Gesso ospita l’omonima valle che è compresa
nel Parco delle Alpi Marittime, dove è ubicato il Monte
Argentera famoso per la presenza di piste dedicate allo sci
estremo. Non è facile precisarne le origini:la presenza di
migliaia di figure simboliche (15.000 e più) incise
probabilmente nel periodo di transizione dal Neolitico all'Età
del Bronzo sulle rocce di Valmasca, di Fontanalba, del Colle
del Sabbione ci possono portare a credere che queste zone
fossero luoghi di frequentazione, ma soprattutto vie di
percorrenza sia di popolazioni protostoriche che più tardi
di antiche popolazioni liguri. Opere architettoniche come il
ponte d Burga o come i resti di un antico tempio nei
pressi di Pedona vanno attribuite ai Romani e provano la
loro permanenza in queste terre.
Sotto la dominazione francese a cavallo dei secoli XVII e
XVIII, l’economia prevalentemente agricola di Entracque
subisce un notevole impulso orientato alla industrializzazione;
difatti vengono introdotti i primi opifici destinati a produrre
drappi di pregiata qualità e panni di vario uso. La lana
impiegata per la lavorazione viene importata da Marsiglia e
dalla vicina cittadina di Briga presso Nizza. In questo periodo
bisogna comunque segnalare il forte contrasto tra il governo
ufficiale francese e le bande locali di briganti. In particolare
esisteva un gruppo noto come “i Barbetti” che
spadroneggiava nel Piemonte , attuando il contrabbando
illegale di sale e tabacco.
La collocazione geografica tra tre specchi d’acqua ha
influenzato tanto lo sfruttamento di questa risorsa da parte
degli entracquesi. A partire dagli anni Sessanta e poi
nell’arco dei Settanta e degli Ottanta, sono stati costruiti
due bacini artificiali di notevole rilevanza per la produzione
di energia a basso costo. La prima diga è stata quella del
Lago di Piastra , che sorge presso un ramo del torrente
Gesso in località Ponte della Piastra. La seconda diga è
quella del Lago del Chiotas, situata circa mille metri al di
sopra di quella della Piastra. Sfruttando il dislivello esistente
tra i due bacini , è stato possibile nel corso degli anni
riuscire a produrre energia elettrica. Il sistema impiegato è
quello del pompaggio puro. Durante la notte l'energia
prodotta e non richiesta viene sfruttata per pompare parte
dell'acqua dal serbatoio della Piastra al Chiotas, così da
poterla riutilizzare quando c'è più necessità. La quantità di
energia così prodotta da deflussi pompati è di gran lunga
maggiore di quella prodotta dai classici deflussi naturali.
L’abbondanza idrica che contraddistingue Entracque non
poteva non essere impiegata per le attività agricole. La
patata è senza dubbio il prodotto di riferimento per
l’economia entracquese e per tutto il suo comprensorio. Ci
sono una serie di fattori che facilitano la coltivazione della
patata in queste terre. Innanzitutto il clima fresco della
montagna contribuisce alla regolare crescita delle piante,
lontano da temperature afose o torride. In secondo luogo
la frequenza delle piogge garantisce il giusto apporto di
acqua durante l’anno. Le elevate altitudini offrono una
protezione naturale nei confronti delle infezioni batteriche e
di quelle virulente. La genuinità della patata entracquese è
anche legata ad un altro aspetto fondamentale: la
diserbatura non viene mai svolta con dei prodotti chimici,
ma bensì è effettuata con dei classici metodi meccanici o
manuali.
Entracque è conosciuta come meta turistica invernale, per
via delle sue piste sciistiche. Dagli anni settanta in poi
vennero realizzate due sciovie sulle pendici del monte Viver,
che sono rimaste in funzione sino agli inizi degli anni
novanta. La creazione del Centro Sci di Fondo di Gelas ha
contribuito a rendere Entracque un punto di riferimento per
le competizioni di sci nordico.
Il clima mite e la natura incontaminata circostante attirano
i turisti anche nel periodo estivo. Gli appassionati di trekking
e di escursionismo possono visitare i laghi ad alta quota
come il lago di Brocan o il lago di Vei del Buc.
Antonio G. Guerrera
Entracquemontagna tra le “acque”
Come raggiungere Entracque
Auto : A6 Torino-Savona - A33 Asti-Cuneo uscita Castelletto
Stura - indicazioni Cuneo - SP 259 fino Borgo San Dalmazzo
- SS20 indicazioni per Valdieri ed Entracque
Treno: Stazione di Cuneo e poi proseguire con l’autobus sino ad
Entracque
Aereo: Aeroporto di Cuneo-Levaldigi ( prendere la SR20 e
dopo circa 7 chilometri imboccare la SS21- percorrerla per 2
chilometri e poi prendere la SR20 direzione Corso Nizza-pros-
eguire prima lungo la SS20 e poi sulla SS239 fino ad En-
tracque).
10 Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Consigli di ... viaggiando per l’Italia
11Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Struffoli
Ricetta del mese
Ingredienti
Impasto:
6 uova
farina q.b. (circa 700g)
un cucchiaio di zucchero
un pizzico disale
due cucchiai di olio
un po’ dilimoncello.
Decorazione
250 mL di acqua
250g di zucchero
miele, diavolilli
aranciacandita
cedro candito
zucca candita.
Un classico della tradizione gastronomica regionale italiana, il dolce simbolo del Natale a Napoli: gli “Struffoli”, piccole
frittelle colorate insaporite nel miele.
Negli struffoli non esistono elementi accessori. Tutto è importante, dai canditi ai diavolilli (confettini colorati). Nella
ricetta degli struffoli trovano posto arancia e cedro candito, ma fondamentale risulta essere, come nella pastiera e
nella sfogliatella (altri dolci tipici della tradizione partenopea), la zucca candita.
Preparazione dell’impasto
Disponete la farina a fontana sul piano di lavoro, impastatela con uova, olio, zucchero, la scorza grattugiata di mezzo
limone, un bicchierino di limoncello e un pò di sale. Ottenuto un amalgama omogeneo e sostenuto, dategli una forma
tondeggiante e fatelo riposare mezz'ora. Poi lavoratela ancora brevemente e dividetela in panetti, da cui ricavare, rullandoli
sul piano infarinato, tanti bastoncelli spessi un dito; tagliateli a tocchettini, (più piccoli possibili, infatti il vero struffolo
dev’essere piccolo, perché così aumenta la superficie di pasta che entra in contatto col miele, e il sapore ne guadagna),
da disporre, senza sovrapporli, su un telo infarinato.
Al momento di friggerli, porli in un setaccio e scuoterli in modo da eliminare la farina in eccesso. Friggeteli pochi alla
volta in abbondante olio bollente: prelevateli gonfi e dorati, non particolarmente coloriti. Sgocciolateli e depositateli ad
asciugare su carta assorbente dacucina.
Preparazione dello sciroppo e della decorazione
Successivamente, mettere in una pentola abbastanza capiente acqua e zucchero, far cuocere lentamente e poi aggiungere
due cucchiai abbondanti di miele. Unite quindi gli struffoli fritti, rimescolando delicatamente fino a quando non si siano
bene impregnati di miele. Versare la metà circa dei confettini e della frutta candita tagliata a pezzettini e rimescolare di
nuovo. Prendete quindi il piatto da portata, e disponete gli struffoli in modo da formare una ciambella. Poi, a miele ancora
caldo, prendete i confettini e la frutta candita restanti e spargetela sugli struffoli in modo dam cercare di ottenere un
effetto esteticamente gradevole.
Gli struffoli saranno pronti per essere serviti quando il miele si sarà solidificato
Mimma di Nardo
Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Novembre - Dicembre
Eventi del Mese
12
ArtigianandoNapoli, 14-15-16 Novembre e dal 1 al 24 dicembre
Presso Via Ponte di Tappia, angolo Via Toledo, esposizione di prodotti artigianali, ideali per deliziare
amici o parenti con economici regalini che assicurano però l’esclusività del “fatto a mano” da
artigiani napoletani. info: www.napoli-e.com
Santa Caterina e le LumanerieLapio, 25 Novembre
Da tempo immemore orami, si celebrare la Santa con una Solenne Processione per le vie del
paese, e ogni quartiere costruisce le sue Lumanerie (falò) che verranno accesi al passaggio
della processione. info: www.comune.lapio.av.it
Premio nazionale "L' Isola del Postino"Fino al 26 novembre,Procida
Massimo Troisi e "Il Postino" sull'isola di Procida sono sempre vivi. Tanto da omaggiare un'edizione
rinnovata ed allargata con un Premio Nazionale multi-artistico di poesia, fotografia, video e
cortometraggi, aperto sia ad autori professionisti che non.Con l'Isola del Postino si intende rinnovare
ed affermare il legame indissolubile tra le bellezze del Belpaese ed il cinema, la letteratura, la
poesia, la fotografia, la pittura e l'arte in genere. La cerimonia di premiazione, invece, si svolgerà
il 28 dicembre a Procida.
Showcolate: una manifestazione tutta da gustareDal 6 all’9 dicembre, Napoli - piazza Plebiscito
Per quattro giorni il cioccolato sarà assoluto protagonista. Laboratori didattici, corsi di formazione,
spettacoli e divertenti animazioni, sono solo alcune delle gustose iniziative che accompagneranno
i visitatori alla scoperta delle proprietà organolettiche del cioccolato e dei suoi più originali abbinamenti
Festa del cioccolato a SorrentoUn grandissimo evento che si terrà a Sorrento con la partecipazione di ospiti importantissimi come
Pamela Prati e Tinto Brass. Per maggiori informazioni:
info: www.showcolate.it
Mostra fotografica in versi ...
"NESIS Ritratti dell'Isola in bianco e nero con accenti di
Versi" Nisida Centro Europeo di Studi MinoriliDicembre 2012,Bagnoli (NA)
Mostra di fotografie in bianco e nero sui dettagli naturalistico pittorici dell'isola di Nisida: Il progetto è a conclusione di
un progetto di laboratorio fotografico realizzato con e per i ragazzi "ospiti" dell'isola, invitandoli a considerarla appunto,
anche dal punto di vista dell'habitat naturale, cercando di vederlo al di là del momento di segregazione. Saranno presenti
anche immagini fotografate dai ragazzi stessi ed inoltre l'elaborazione in VERSI di alcune fotografie.
Fiere
PresepiMercatini
Tradizioni
13Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Mercatini di NataleTelese Termedal 24 novembre 2012 al 06 gennaio 2013
rivive nelle sue strade la tradizione del Natale tra giochi,
spettacoli, pista di pattinaggio su ghiaccio, casa di Babbo
Natale e tantissime altre attrazioni per grandi e piccini. In
un contesto così suggestivo non poteva mancare il Mercatino,
dove degustare i migliori prodotti tipici del Sannio e ammirare
l’artigianato locale, rinomato in tutto il mondo.
Info: www.casadibabbonatale.eu
Christmas Market Pontecagnano Faiano dal 29 al 24 novembre 2012
Torna quest'anno con le sue luci, le casette in legno, gli
stands gastronomici, l'artigianato natalizio delle migliori firme,
i laboratori artistici per grandi e piccini, cori ed orchestre
per diffondere suoni ed emozioni legate alla natività e tutto
ciò che ha reso famosi nel mondo i classici mercatini di
Natale.
Info: www.comune.pontecagnanofaiano.sa.it
via San Giovanni Armeno a Spaccanapoli dal 5 al 28 dicembre 2012
Troverete numerosi negozietti, bancarelle e chioschi che
vendono statue di ogni manifattura. In particolare troverete
personaggi dell'arte, della politica e del mondo dello sport
e dello spettacolo che diventano personaggi in miniatura del
presepe. In più sono disponibili in tutte le misure e a
tantissimi prezzi i celebri presepi napoletani.
quartiere fieristico di Venticano dal 17 al 19 dicembre 2012
“Strennando, Natale al Mercatino” è la prima edizione del
mercatino natalizio dove i visitatori potranno scegliere il r
egalo alternativo fra artigianato e proposte di
eno-gastronomia, fuori dallo stress tipico da Centro
Commerciale! Nel corso dell'evento sarà allestita anche la
mostra-concorso di presepistica “L'arte del presepe” dedicata
al simbolo natalizio per eccellenza: la raffigurazione della
nascita del Salvatore.L'entrata è gratuita.
Per info: www.comune.venticano.av.itCercola 10 e 11 dicembre 2012
Giochi villaggio di Babbo Natale, spettacoli, micromagia,
sorprese, luci e neve: il tutto in un'atmosfera tipica dei
mercatini del Nord Europa.
Info: www.prolococercola.it
Fraz. di Tora e Piccilli 11 dicembre 2012
Degustazioni eno-gastronomiche, sottofondi natalizi che
accompagneranno i bambini nella loro consegna della
letterina sulle gambe energiche di Babbo Natale e la gioia
di passare una giornata completamente all'insegna della
buona compagnia.
Il Comitato Festa di San Felice da Cantalice vi invita a
condividere insieme le piccole piacevolezze natalizie preparate
proprio per voi...PER UN NATALE..BUONISSIMO!
Info: toraepiccilli.asmenet.it
Pompei dal 1 al 1 dicembre 2012
Al via Natale in fiera, la fiera dedicata alle creazioni natalizie
campane: dall’arte presepiale ai dolci tipici, passando per le
immancabili idee regalo degli operatori commerciali. Presso
l'area espositiva del Santuario.
Info: www.pompeiexpo.it
Caserta18 dicembre 2012
dalle 15 alle 22 il centro di Caserta sarà inondato di
bancarelle con prodotti gastronomici e artigianali tipici.
Intrattenimenti per i più piccoli.
Sagra dei funghi
dal 09 al 10 novembre 2012 a San Giuseppe Vesuviano (NA)
Sagra della castagna
il 06 novembre 2012 a Baselice (BN)
Sagra Della Zucca Le contrade di Procida per Telethon
il 10 novembre 2012 dalle 18:30 alle 21:30 Procida (NA)
Sagra della Castagna di Montella
dal 9 all’11 novembre 2012 Montella (AV)
Sagra della castagna e dei prodotti del sottobosco
dal 10 al 11 novembre 2012 a Acerno (SA)
Sagra Della Castagna
l’11 novembre 2012 dalle 09.30 Monte Solaro - Anacapri (NA)
Sagra della pizzetta e del vino cotto
dal 11 al 13 novembre 2012 a Scisciano (NA)
Sagra dell'olio d'oliva paesano
il 19 novembre 2012 a Giano Vetusto (CE)
Sagra del capretto anastasiano
dal 26 al 28 novembre e dal 02 al 04 dicembre 2012 a Sant'Anastasia (NA)
Natale Piccirillo
il 27 novembre 2012 a Sirignano (AV) Serata con falò al centro della piazza e degustazione di piatti tipici.
Sagra dell'olio d'oliva
il 04 dicembre 2012 a Albanella (SA)
Sagra dei prodotti tipici e mercatino di Natale
dal 10 al 11 dicembre 2012 a Taurano (AV)
Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Eventi del Mese
14
L’arte presepiale e i Presepi viventiNatale a Napoli 2012 ...Quanno nascette ninno?domenica 11/18/25 novembre domenica 2/9/16/23/30 dicembre ore
Il percorso di visita narrato ...Quanno nascette ninno? è un itinerario alla scoperta dei più antichi ed arcani misteri che
si celano nella rappresentazione della Natività a Napoli. Il percorso che si snoda nel Centro Antico di Napoli porterà turisti
e visitatori a vivere l’atmosfera natalizia della via più famosa al mondo per l’arte presepiale …via San Gregorio Armeno.
info: manievulcani.it
•Mirarte Presepe terza edizione 26 Dicembre 2010,San Salvatore Telesino
Come in un museo, i vari gruppi visiteranno una libera interpretazione di 8 quadri di autori famosi che ripropongono la
vita di Gesù. Il percorso si terrà nel centro del paese con inizio a Corso Garibaldi alle 18.00 ed è caratterizzato dalla
presenza di oltre 20 guide, ognuna delle quali accompagna i gruppi nella visita dei quadri, descrivendone e spiegandone
il significato teologico-artistico. La manifestazione coinvolge l'intera comunità: parrucchieri, estetiste, sarte, negozi, figuranti,
servizi audio-fonici e video, servizio civile.
Info: www.comune.sansalvatoretelesino.bn.it
Presepe vivente al Vicinatodal 26 al 27 dicembre 2012 a Piedimonte Matese (CE)
Presepe vivente in ambientazione '700 napoletano con scene bibbliche in abiti arabi. Il percorso del presepe si snoda
attraverso il quartiere storico denominato "Vicinato". All'ingresso una guida accompagnerà i visitatori in un mondo emozionante
che si snoda attraverso piccoli vicoli, palazzi antichi, stretti tra bellezze storiche e architettoniche. Inoltre ci sarà la
possibilità si degustare prodotti tipici lungo la visita.
Info: www.prolocovallata.itinfo: manievulcani.it
Viaggio tra le tradizioni culinarie
15Incoming - n° 1 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Festa del vino 6-17-18 Novembre Isola di Procida
L'associazione "PROCIDA E' " organizza, dopo 3 anni di
assenza, una festa dedicata al vino Procidano; Location:
"Terra Murata" un percorso tutto nuovo per ospitare vari stands
eno-gastronomici-culturali che rispecchieranno le varie realtà
procidane.
Anna Maria Russo
Carissimi lettori, dopo le fantastiche prove vissute alle
olimpiadi, i nostri atleti campani ritornano ad esibirsi nelle
prove nazionali.
La nostra rassegna bimestrale di novembre-dicembre ha
inizio con la disciplina della danza sportiva. A
Battipaglia(Sa) si svolgerà il 24-25 novembre una gara
nazionale specialità balli latini-americani. Precisamente la
gara sarà disputata nel centro sportivo DIRTY DANCING
SCHOOL AGROPOLI & NEW DANCE 2000.
La prossima disciplina è una disciplina alquanto insolita e
non pubblicizzata, come altri illustri sport: il gioco
dell'Handball, conosciuto come pallamano. A Benevento si
affronterà la squadra di casa contro la squadra del Serra il
10 novembre per la 4 a giornata del torneo e precisamente
al Palatedeschi di via S.Colomba n 54; il 24 novembre
invece il Benevento dovrà affrontare la compagine del Bastia
per la 6a giornata, mentre 8^ giornata sempre in casa
giocherà contro la squadra Chiaravalle.
Il prossimo sport è anch'esso poco praticato e poco
conosciuto, ma non per questo poco interessante.
Si tratta dello Squash. Lo squash è una disciplina, per chi
non lo sapesse,che si pratica con la racchetta, giocato da
due giocatori in un campo di quattro pareti con una piccola
pallina di gomma. Lo squash è riconosciuto.
A Napoli l'1-2 dicembre gareggeranno atleti di tutt'Italia
professionisti di questo sport. La società organizzatrice è la
Athenae situata in via dei Mille 16. Sempre a dicembre e
precisamente il 16 dicembre la società Vomero organizza
una gara nazionale di squash categoria juniores.
La prossima disciplina è la scherma, sport di nobili ed
antiche tradizioni, che nelle ultime olimpiadi è riuscita a
regalarci sempre intense emozioni. Una importante gara di
scherma, e precisamente la disciplina della spada, sarà
svolta l'8-9 dicembre presso la società scherma olimpica
situata in piazza 4 giornate al Vomero. La gara in questione
si svolgerà tra atleti del settore cadetti (dai 14 anni fino
ai 17). Negli stessi giorni e nella stessa struttura si
svolgerà la 1a prova paraolimpica.
Una bella iniziativa che già da anni sta riscuotendo un
grande successo, poiché si sfideranno atleti diversamente
abili di tutte le regioni di Italia.
Il prossimo sport invece è il tiro con l'arco. Disciplina di
enorme tecnica e concentrazione.
Numerose sono le gare a cavallo tra novembre e dicembre
sul suolo campano.
Il 4 novembre a Salerno si svolgerà la prova dei 18 metri
di distanza precisamente presso la Palestra Focaccia a via
Monicelli 1; l'11 novembre ad Aversa presso la palestra
liceo scientifico a via Enrico Fermi; il 18 novembre a
Capua; il 25 novembre a Caivano. Le date di dicembre
invece sono: il 9 dicembre a Benevento, il 16 dicembre a
Capua, il 30 dicembre a Salerno.Chiudiamo la nostra
rassegna con una bella manifestazione di vela che si svol-
gerà a Capri: il 16° trofeo velico di giovani di Confindustria,
il 28 ottobre.
L’angolo dello sport
Alessandro Tuccillo
Ringraziamenti
Si ringrazia quanti, ritagliando un po’ del loro tempo libero, hanno permesso di diffondere ulteriormente culture e
tradizioni della nostra terra:
Dario Alfano, Davide Cacace, Carlo Cibelli, Antonio G. Guerrera, Giulia Pisano, Anna Maria Russo, Carmela Terracciano
e d Alessandro Tuccillo.
Impaginazione a cura di De Capua Stefano
Giovani per il TurismoInComing
C’è posto per il futuro
Intervista su Abbì Abbè
E’ nata ad aprile l’ associazione composta da under 30 che punta a rilanciare il turismo in Campania. Obiettivi: “Incoming”,
iniziative e idee per creare lavoro e combattere la precarietà.
Al centro campeggia il Vesuvio, incorniciato da due lettere: “G” e “T”. Il giovane presidente Davide Cacace fissa il logo
della neonata associazione con un misto di orgoglio e speranza. “E un pizzico di coraggio”, precisa. Perché in questi
tempi di spread e tagli alla spesa, parlare di futuro, qui al Sud, può suonare come una bestemmia.
Cacace, Giovani e Turismo: due termini che oggi sembrano impossibili da pronunciare.
Oggi noi giovani rappresentiamo la prima “nota spese” dei nostri genitori. Per colpa della precarietà diffusa non riusciamo
a raggiungere obiettivi di vita che fino a pochi anni fa rappresentavano la norma: casa, matrimonio, lavoro. I governi degli
ultimi decenni ci hanno rubato il futuro. Nonostante ciò, abbiamo la speranza e la volontà di crearci da soli le nostre
opportunità. Il turismo può essere una di queste.
“Incoming” è uno dei vostri mantra. Il successo di un posto turistico dipende anche da una buona accoglienza e da una
buona informazione?
Sì, certo. La nostra associazione ambisce a rendere la Campania fra le mete più ricercate soprattutto attraverso l’ “in-
coming”, che è, appunto, l’attività di ricevimento dei turisti in una determinata località. Se si vuole puntare sul turismo,
le amministrazioni locali dovranno migliorare i servizi e l’informazione. I primi a beneficarne sarebbero i cittadini stessi.
Negli ultimi anni, la nostra regione ha fatto notizia per rifiuti e criminalità. Il contraccolpo per la nostra immagine è stato
devastante. Ma che può fare un’associazione come GpT per riscattare la Campania?
Col nostro periodico (“Incoming”, ndr), proviamo a “pubblicizzare” ciò che di bello e di meno conosciuto c’è nella nostra
regione. I rifiuti e la criminalità sono di certo una piaga, ma non possono rappresentare un alibi. Le risorse per creare
lavoro ci sono, anche se fino ad oggi, a differenza di altre zone d’Italia e d’Europa, non si è stati in grado di migliorare
il “marketing del turismo”. Basti pensare alla realtà locale: il sito di Liternum è tutt’oggi privo della notorietà che dovrebbe
spettargli. Per non parlare poi del litorale…
Cacace, diciamocelo chiaramente: senza l’appoggio delle istituzioni, incidere sul territorio è difficile. Ed è per questo che
i movimenti dal basso spesso falliscono, osi vedono costretti a forme di ‘do ut des’ col politico di turno. Anche voi cadrete
in questa trappola?
Noi siamo dell’idea che un’associazione debba occuparsi di politica, da intendersi però come co-gestione della “res
publica”. I litigi e le discussioni di matrice partitica, spesso alla ribalta dell’opinione pubblica, quando uno Stato sta
andando alla deriva, onestamente, non ci interessano. Questa non è politica. O, perlomeno, non è il tipo di politica che
ci interessa.
Dateci una buona ragione per seguirvi nei prossimi mesi.
Al di là degli obiettivi programmatici, l’associazione nasce come punto di incontro per tanti giovani e cittadini, nonché
come luogo dove partorire e sviluppare nuove idee. Invitiamo quindi tutti i lettori alla presentazione ufficiale dell’associazione
che avverrà a Giugliano nel mese di ottobre. In più, li invitiamo a partecipare sia ai nostri dibattiti su Facebook nel gruppo
“Giovani per il Turismo”, sia in concreto alla realizzazione di eventi culturali e progetti volti al rilancio e allo sviluppo
della nostra terra.