IN VIAGGIO · Un pianeta, la terra ... di questa terra dell’oggi che possono guidarci in un...

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IN VIAGGIO La Caritas-Map nel sito di Expo Milano 2015

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IN VIAGGIOLa Caritas-Map nel sito di Expo Milano 2015

Eventi CaritasMaggio - Ottobre 2015

IN VIAGGIOLa Caritas-Map nel sito di Expo Milano 2015

Caritas propone la metafora del viaggio come filo conduttore dei propri itinerari tema-tici all’interno del sito espositivo.I viaggi proposti sono articolati in maniera differente per i più giovani e per gli adulti ma per tutti si sviluppa un percorso che invita a raggiungere una meta in cui si sperimenta o si “assaggia” il passaggio dall’individuale al collettivo, verso il concetto di condi-visione e di partecipazione che caratterizza il messaggio complessivo di Caritas per Expo Milano2015: Dividere per Moltiplicare. Spezzare il pane.La riflessione parte da lontano: la storia della Sacra Scrittura è una storia di viaggi. Pen-siamo ai 40 lunghi anni del popolo ebraico nel deserto, verso la terra promessa, o alla Sacra Famiglia esule, in fuga verso l’Egitto. Ancora: andiamo con la memoria alla strada che scendendo da Gerico intreccia i passi del buon samaritano, o alla via verso Da-masco dove la vita di Paolo cambia per sempre, oppure al ritorno a Gerusalemme, di corsa, dei discepoli di Emmaus. Anche Gesù è stato un buon camminatore, sempre in viaggio, quasi senza dimora: dal-la Galilea attraversando la Samaria e procedendo, in senso reale e simbolico, verso la Giudea, ha sempre invitato i suoi discepoli a muoversi e a portarsi in ogni regione. Ogni viaggio del Maestro ha avuto un senso, a volte non subito comprensibile: pensiamo all’attesa apparentemente irragionevole prima di recarsi da Lazzaro, o al desiderio del ritorno a Gerusalemme che tanto scandalizza i discepoli, preoccupati della propria in-columità. Eppure ogni partenza ha portato in sé una meta precisa, un significato e un insegnamento. Anche oggi la nostra terra è un luogo di viaggi, di diverso stile e con differenti conno-tazioni: dalla facilità dell’era globale che permette di conoscere, di spostarsi e di inte-ragire più facilmente, accorciando le distanze e facendo sperimentare un mondo più vicino, ai viaggi dettati dalla disperazione o dalla guerra, dove partire, a malincuore, si-gnifica cercare di salvare sé stessi e le proprie famiglie. Un pianeta, la terra, attraversato e abitato dall’uomo ma anche saccheggiato e abusa-to: un creato che mostra la sua forza e generosità e che chiede protezione, cura e cu-stodia. Ecco allora palesarsi il secondo grande elemento del viaggio accanto al percor-so: il luogo, la terra che abitiamo. L’ambiente, il paesaggio stesso, sono cari alle Sacre Scritture: vi appaiono monti, laghi, fiumi, deserti. Ogni volta il paesaggio è significante in sé, perché la natura, parte della Creazione, non può essere estranea alla storia della Salvezza, anzi spesso è il tramite della manifestazione del divino: il vento leggero che

fa udire ad Elia la voce di Dio, il fuoco che non consuma il rovo nella chiamata di Mosè, il monte Sinai, luogo della legge, il fiume Giordano, luogo del battesimo. Sono proprio gli elementi di questa terra dell’oggi che possono guidarci in un viaggio metaforico, attraverso i popoli, la storia e le culture: possiamo ancora oggi ritrovarci a seguire l’acqua, a cercare il monte, a guardare e a sperimentare la bellezza di cui siamo stati circondati, atto di immenso affetto da parte del Creatore per le sue creature.Proponiamo un’ampia gamma tra cui scegliere:

GIOVANI e GIOVANISSIMI• Cammina con il bruco! Un itinerario per i più piccoli (6 -11 anni) con due opzioni tra cui scegliere. Propone ai ragazzi una dimensione di gioco, movimento e pen-siero adatti all’età.

• Danza col drago! Un itinerario per ragazzi (11 – 14 anni) con due opzioni tra cui scegliere. Propone ai ragazzi una dimensione di gioco, movimento e pensiero adatti all’età.

ADULTI• Acqua, fonte di vita

• Parlar di Pane

• Questione di stile

Ognuno di questi percorsi offre più opzioni e ognuno è articolato in tappe, che possono essere combinate a piacimento, e che offrono spunti di riflessione a partire dalla gran-de varietà di esperienze e sollecitazioni dell’Esposizione Universale.

Gli itinerari proposti sono stati pensati per offrire dei percorsi tematici sulla basa del progetto espositivo di Expo.

CAMMINA CON IL BRUCO!Bambini 6 – 11 anni

L’idea da cui parte il percorso è la conoscenza del mondo e i canali attraverso cui av-viene: i sensi, il cuore, l’incontro con gli altri. I bambini sono invitati a identificarsi in un animaletto: un bruco alla ricerca della propria storia e del proprio futuro. I bambini- bruchi percorrono la strada accompagnati e in gruppo. Scopriranno presto che questo camminare insieme ha senso e valore: il lungo decumano si percorre con 100 o più zampe, contandole, per sentirsi un gruppo forte e unito. I sensi del corpo guidano il percorso e aiutano a scoprire chi siamo e da dove veniamo, a trovare le radici della nostra storia, di cui siamo senz’altro frutto. C’è però bisogno di proseguire per scoprire il futuro, quello che desideriamo essere: per farlo c’è bisogno di usare il cuo-re. Ecco la trasformazione finale, che simboleggia l’evoluzione e la crescita quando si scopre di poter condividere: da bruchi a farfalle, capace di volare alto, di andare oltre il già conosciuto. I bambini mostrano ai loro accompagnatori la loro trasformazione con il canto e con il ballo (nota per Fom: pensiamo ad un canto tra quelli proposti nell’ora-torio feriale).Accompagnare i bambini all’interno dell’Esposizione Universale deve essere un mo-mento di pedagogia pratica, “apprendere agendo”: camminare, mostrare la bellezza

della terra e i suoi frutti, significa insegnare il rispetto per il pianeta e la soddisfazione di agire insieme e uniti, a vantaggio di ognuno di noi: “Semina il bene nell’orto del tuo vicino…e lo vedrai fiorire anche nel tuo!”

Tappe itinerario opzione 1: • Edicola Caritas: ecco il bruco che si compone e che usa i piedi e le mani per vi-sitare il percorso, guardando il mondo e scoprendo che ogni luogo della terra ci sono forme di cooperazione e di condivisione.

• Lungo il Decumano: il bruco conta il numero delle sue zampe, agita le antenne, salta a destra, sta su una zampa sola…

• Nel Cluster del Cacao e del Cioccolato: il bruco usa la sua bocca e assaggia. Sembrerà di entrare in una giungla, come nelle piantagioni delle aree tropicali dove il cacao è coltivato. Qui si scoprirà una coltivazione sostenibile del cacao, cominciata come un’impresa familiare che ha poi coinvolto una filiera lungo tutta una nazione, vero esempio di coltivazione collettiva.

• Nel Children Park: il bruco usa i sensi nelle cinque campane corrispondenti, indi-viduando gli elementi presenti come l’acqua, l’aria, la terra, gli elementi vegetali e animali.

• Si arriva al Padiglione della Santa Sede: il bruco usa il cuore e… si trasforma in farfalla. Qui si scopre il modo per completare la trasformazione: solo insieme si può comporre il corpo e le ali della farfalla, in qualunque modo si decida da farlo. La vera forza per raggiungere l’obiettivo comune è la condivisione e lo spezzare il pane come nell’ultima cena di Gesù che i bambini possono ammirare nel pa-diglione della Santa Sede.

Tappe itinerario opzione 2:Al posto della tappa nel Cluster del Cacao e del Cioccolato si propone:

• Nel Padiglione Italia: il bruco usa la voce e la testa. Si mostrano le eccellenze italiane delle materia prime e dei prodotti finali. Il bruco italiano pensa alle pro-prie radici e legge “a più bocche” alcuni articoli della Costituzione, pensando così insieme alla propria storia e al proprio futuro, a un’Italia che cambia, sempre più multietnica e sempre più accogliente perché ancorata ai valori della Costituzio-ne.

DANZA COL DRAGO!Ragazzi 11 - 14 anni

Con i ragazzi più grandi si propone il modello della caccia al tesoro come ricerca di qualcosa di importante, affiancati da un animale leggendario che in Oriente incarna doti creative e benefiche: il drago. In una sorta di viaggio sia reale che virtuale di crescita si parte dal mandato “ognuno di noi ha strada da percorrere, fatta di imprese” per su-perare le difficoltà e giungere infine, recuperando le proprie radici e con uno sguardo al futuro, a scoprire che il viaggio è sia individuale che collettivo, e che si è dono prezioso l’uno per l’altro.I ragazzi sono accompagnati e devono essere portati a riflettere sul loro viaggio e sul tesoro che devono trovare “perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” (Mt 6, 21). Superare il superfluo per giungere all’essenziale è la prova che fornisce la serenità al viaggio, che non turba il viaggiatore nelle prove e che permette di avere chiara la meta.

Tappe itinerario opzione 1:• Edicola Caritas: il drago riceve la sua missione: il viaggio alla scoperta del tesoro. La voce di chi non ha voce giunge dallo spazio Caritas, ma non è un pianto dispe-

rato, al contrario, è la voce sicura di chi ora conosce il proprio diritto ed è affiancato nell’affermarlo .

• Nel Cluster delle Zone Aride: il drago affronta la tempesta di sabbia con i consigli avuti dagli antenati. In questo luogo la tempesta di sabbia nel deserto è il sim-bolo della difficoltà di vivere e sfruttare il territorio delle zone aride dove, tuttavia, esistono ancora risorse vitali nascoste, che l’esperienza e la creatività possono trasformare in nuovi strumenti e in nuovi frutti.

• Nel Padiglione dell’Unione Europea, per osservare le radici dell’Europa. Il gra-no, con cui si realizzano pani di ogni genere, è l’esempio di come il cibo possa unire popoli e culture diverse: nel padiglione UE scopriremo come il progetto di debellare la fame nel mondo grazie ai progetti di cooperazione e sviluppo possa andare di pari passo a quello di affrontare l’obesità dei cittadini europei.

• Nel Padiglione della Santa Sede: il drago trova il tesoro e capisce che senza gli altri il suo percorso sarebbe stato più povero; il tesoro è ciascuno di noi per gli altri. Ognuno è invitato a pensarsi come un regalo per l’altro e ad inventare un movimento (danza) di gioia.

Tappe itinerario opzione 2:Al posto del padiglione dell’Unione Europea proponiamo una tappa

• Nel Padiglione Italia: il drago si snoda nell’Albero foresta e legge alcuni articoli-radici della nostra Costituzione, alla ricerca delle radici che affondano nella propria storia e nella quale si radica la nostra cultura: accoglienza e opportunità per tutti.

ACQUA, FONTE DI VITA Si propone un cammino di pensiero e di sensi a partire dal concetto di acqua-fonte di vita. In ogni cultura, così come nell’antropologia e nella psicologia, l’acqua rimanda ad un concetto di origine, di partenza. Origine della vita, imago materna, luogo di nascita e di rinascita. I riti di passaggio antropologici spesso utilizzano l’acqua come simbolo, così come il sacramento del battesimo, nascita alla vita cristiana. Nelle discipline orien-tali, l’acqua dà movimento a tutti gli altri elementi, è punto di partenza e di arrivo del ciclo energetico, quindi della vita. Nella storia dell’umanità, l’acqua segna la possibilità del vivere stanziale, apre e chiude i conflitti, delimita i territori. Nei viaggi dei pellegrini, l’acqua è vicina alla meta e si riveste di simbologia: dopo essere giunti alla tomba dell’apostolo Giacomo, a Compostela, il viaggio non è ancora finito: si deve giungere a Finisterre, dove il mondo termina (davanti al pellegrino c’è solo l’oceano) per mutare l’abito nell’acqua, ovvero rinascere nuovi. Da questa suggestione nasce un’altra idea, che muove l’itinerario: di fronte a questa natura, di fronte dalla vita che presenta fiera i suoi frutti, si può solo restare incantati. È la meraviglia che ci coglie di fronte alla bellezza. Niente creato dall’uomo, se pur ma-gnificente, può sostenere l’emozione della natura che nasce e produce. Quasimodo aveva messo bene in versi “un verde più nuovo dell’erba, che il cuore riposa (…) e tutto mi sa di miracolo” (S. Quasimodo, Specchio). La bellezza che accompagna lo scorrere

dell’acqua, così come il mutare delle stagioni, si ripete immutata e dà lo stimolo per non appiattirsi, per comprendere che siamo creati per il bello e per il bene. Nonostante tutto. Diceva l’arcivescovo Carlo Maria Martini: “ Mettersi in ascolto delle domande vere del cuore umano vuol dire cogliere ogni nostalgia di bellezza, dovunque essa sia presente, per camminare insieme con tutti nella ricerca della Bellezza che salva. Vivere l’impegno ecumenico, il dialogo interconfessionale e interreligioso, è compito urgente per rispet-tare e promuovere insieme con tutti la Bellezza come giustizia, pace e salvaguardia del creato. Si potrà quindi valorizzare l’esperienza del dialogo con i non credenti quale forma di comune ricerca della Bellezza che salva” (C.M.Martini, Quale bellezza salverà il mondo, lettera pastorale 1999-2000)L’itinerario, partendo da questi pensieri, arriva al senso collettivo del percorso, antici-pato metaforicamente fin dalla prima tappa: siamo fatti per una vita insieme, non soli-taria ma che condivide e mette tutti a parte dei doni del creato. La bellezza come guida ci spinge a non vivere per noi soli, ma mettendo a parte gli altri dei doni ricevuti. Questi doni non possono essere tenuti gelosamente per sé o conservati, ma vanno condivi-si: perfino la manna raccolta nel deserto imputridiva se presa in quantità superiori al bisogno quotidiano, a significare che qualunque frutto del nostro pianeta non può ap-partenere ad uno solo o ad un piccolo gruppo, ma è di tutti coloro che abitano la terra. Alla scuola del bello, dunque, insieme ai fratelli: ecco il senso del nostro camminare.

Tappe itinerario opzione 1:• Edicola Caritas: partire insieme per un viaggio alla scoperta dell’uomo e dei suoi sogni e desideri, nello scorrere quotidiano del tempo, scoprendo che condividere moltiplica e dà significato alle esperienze. L’acqua è esempio di uno dei beni es-senziali per la sopravvivenza e la vita di cui si fa un uso iniquo e di cui c’è grande spreco.

• Nel Cluster delle Isole: come la natura stimola e nutre i sensi e l’anima.

Il suono tranquillizzante dell’acqua che scorre ci accompagnerà in un viaggio per mare verso isole deserte, paesaggi magici dalla natura incontaminata, per nutri-re l’anima assaporando la sensazione di pace e armonia.

Avremo occasione di riflettere sulle sfide che anche le isole lontane devono af-frontare: ad esempio su come i cambiamenti climatici e l’aumento delle inon-dazioni influenzino le attività agricole e la pesca, modificando le abitudini e spin-gendo alla ricerca di nuove soluzioni.

• Il Future Food District, per intravedere il futuro e la bellezza della tecnologia, per sviluppare una maggiore consapevolezza su quello che consumiamo, attraver-

so un’esperienza inedita e interattiva di acquisto nel supermarket, dove ciascuno potrà essere sia produttore, sia consumatore più consapevole. Nella cucina po-tremo sperimentare nuovi modi di preparare il cibo, con tecnologie innovative, riscoprendo un rapporto più diretto con il cibo.

• Nel Padiglione della Santa Sede, per arrivare al cuore del viaggio, ricomponen-do l’esperienza del mondo nell’armonia possibile, nel desiderio della bellezza cui tende ogni essere vivente, oltre la dimensione materiale, lasciando spazio allo Spirito.

Tappe itinerario opzione 2: • Il Cluster delle Isole è sostituito dal Cluster BioMediterraneo, dove la natura ha creato meraviglie. Intorno alle acque del Mare Nostrum, il pasto non è semplice-mente l’atto del nutrirsi, ma rimanda a molti aspetti della vita sociale e culturale. Ci si immerge qui in una mostra narrante, fatta di luoghi e cibi, posti come parti di un’unica storia. La nostra storia e la nostra acqua- vita che si racconta al mondo.

PARLAR DI PANE Un percorso che tiene al centro il nutrimento del corpo, della mente e dello spirito. Il pane è il simbolo di questo viaggio. È uno degli alimenti con numerosi e vari signifi-cati nell’antropologia, nella filosofia, nelle spiritualità. Pani di ogni tipo simboleggiano le culture del mondo, e un viaggio fra i popoli potrebbe essere ben rappresentato con i pochissimi ingredienti che mischiati e cotti ogni volta in modo diverso diventano la stessa parola, sintesi di storia e di tradizioni. Il pane sinonimo di casa, di quotidianità, ma anche di festa, come testimoniamo i pani preparati per la Pasqua e per le altre festività in tante regioni italiane e europee o la challah a treccia che lievita per il sabato ebraico. Pane sinonimo di bene e di amore, che ritroviamo nei riti del matrimonio fin dall’antichità, come il pane di farro delle nozze ro-mane, il pane e il sale nelle nozze dell’ est europeo: pane simbolo di eventi straordinari, come la manna, che scende dal cielo a nutrire il popolo d’Israele nel deserto. Pane, fra i protagonisti dell’evento miracoloso così significativo: i 5000 sul prato, af-famati, e il poco cibo di uno solo. Uno di noi, che però ha l’intuizione che cambia la vi-cenda: lo offre al Maestro perché lo divida. Dalla divisione, quasi dalla privazione del cibo, scaturisce l’evento: il pane diventa più che abbondante, basta per tutti, ne avanza pure…simbolicamente per tutto il mondo. Certo, c’era il Maestro a indicare ai discepoli di distribuirlo, ma ci fu anche il gesto di chi si è privato del cibo per se stesso senza

avere garanzia di potersene poi nutrire. Ecco la rivelazione del nostro percorso: se si abita questo mondo solo pensando a sé, se si consumano le risorse della terra per sé soli, il pane (e quindi la vita) non basta. Si esaurisce in fretta, non ce n’è più neanche per noi. I frutti della terra finiscono, se si agi-sce con egoismo. La terra ha invece potenzialità per tutti, a patto che siano custodite e condivise. È il gesto di donare quel pane, di concederlo agli altri, che permette ai 5000 là seduti quel giorno di mangiare a sazietà. Quanti pani, oggi, sono quelli che nutrono il mondo? O forse meglio: quanti tipi di fame abitano il mondo? Fame di giustizia, di pace, di cultura, di lavoro, di istruzione. Come possiamo rispondere a queste richieste di “pani”? Forse provando nell’antico modo, come sul prato di Galilea: provando a condividere, non costruendo barriere, accoglien-do gli affamati dei diversi tipi di fame di oggi. Le domande che guidano le tappe di questo itinerario partono dal significato di nutrire se stessi e la propria comunità, si spingono a cercare di capire come il pianeta abbia minato il diritto all’equità della distribuzione e si dirigono verso l’impegno su cosa è doveroso fare per ristabilire l’equilibrio. La riflessione che si vuole suscitare parte dalle tante declinazioni della fame: quella di nutrimento, di pace, di giustizia. Si parte per un viaggio che ha come meta finale la consapevolezza che spezzare il pane significa assicurarlo a tutti, in una incredibile e immediata moltiplicazione.

Tappe itinerario opzione 1:• Edicola Caritas: alla scoperta di come accogliere significhi nutrire. La dimensione dell’ascolto del bisogno dell’altro permette di lasciare integra la dignità rispon-dendo nello stesso tempo alle necessità espresse, lasciando che dall’incontro emergano nuove creatività.

• Una visita a don Bosco Network con i Salesiani, per un pensiero sull’educazione all’equità e alla giustizia. Perché anche i giovani, vera ”energia per la vita” possano conoscere “Casa don Bosco”, che dopo l’esposizione universale verrà trasferita in Ucraina per diventare una casa-scuola/centro aggregativo per aiutare a cre-scere altri giovani. La Famiglia Salesiana ci parlerà del proprio approccio alla fame e alla malnutrizione basato sull’educazione integrale, umana e spirituale, dei gio-vani seguendo tre filoni: nutrire il corpo, educare la persona e coltivare il sogno.

• Il Cluster della Frutta e dei Legumi, per entrare in un bosco coltivato dai mille profumi e colori per scoprire coltivazioni antichissime che rappresentano da anni il maggior sostentamento dei Paesi in via di sviluppo.Frutta e verdura in alcuni paesi sono fondamentali per assicurare un reddito alle comunità locali e garanti-

re la sicurezza alimentare. Il sostegno alla crescita delle imprese che coltivano su piccola scala è al centro dei programmi di investimento in alcune nazioni dell’A-frica, così da contrastare la povertà e aumentare il reddito agricolo. Potremo anche ammirare paesi impegnati nella lotta contro il surriscaldamento globale, cercando di mantenere inalterata la produzione agricola senza intaccare il ruolo fondamentale delle sue foreste.

• Il Padiglione della Santa Sede, dove si scopre che abbiamo un unico cibo, perché siamo fratelli, preparato sulla terra dal Padre e offerto con un’abbondanza che soggiace all’unica regola della condivisione.

Tappe itinerario opzione 2:• Edicola Caritas: alla scoperta di come accogliere significhi nutrire. La dimensione dell’ascolto del bisogno dell’altro permette di lasciare integra la dignità rispon-dendo nello stesso tempo alle necessità espresse, lasciando che dall’incontro emergano nuove creatività.

• Una visita in Cascina Triulza, per vedere la cooperazione e i suoi frutti. Si vedran-no raggruppate qui numerose organizzazioni della società civile, che mostrano esperienze concrete e buone pratiche.

• Il Cluster delle Spezie dove ammirare percorsi culturali e cooperativi, per viag-giare sulla rotta delle spezie seguendo le mappe che hanno guidato gli antichi esploratori…un viaggio nei profumi e nei colori di terre lontane.

• Il Padiglione dell’Unione Europea: il grano è l’esempio di come il cibo possa unire popoli e culture diverse: nel padiglione UE scopriremo come il progetto di debellare la fame nel mondo grazie ai progetti di cooperazione e sviluppo possa andare di pari passo a quello di affrontare l’obesità dei cittadini europei.

• Il Padiglione della Santa Sede, dove si scopre che abbiamo un unico cibo, perché siamo fratelli, preparato sulla terra dal Padre e offerto con un’abbondanza che soggiace all’unica regola della condivisione.

QUESTIONE DI STILE!

Che cos’è lo stile?Schopenhauer, riferendosi alla scrittura, disse che “Lo stile è la fisionomia dello spiri-to”. Più in generale potremmo dire che lo stile è anche ciò che caratterizza una perso-na, il suo modo di rapportarsi agli altri, di vivere nel mondo. Ma qual è allora lo stile che ci contraddistingue, che ci rappresenta come Caritas nel mondo? Papa Francesco dice che “Lo stile cristiano è uno stile di umiltà, di mitezza, di mansuetudine”. Anche Gesù aveva uno stile preciso: attento e rispettoso di ogni singolo uomo, rivolto in particolare agli ultimi, mai scontato e aperto alla condivisione. Uno stile privo di rigidità, capace di andare oltre le regole quando è in gioco la salvezza dell’uomo: “il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” Mc 2,27. Gesù, l’uomo libero, ricompone il paradosso delle legge e dell’uomo, della regola e della libertà, del possesso e della condivisione. Ecco dunque lo stile che si compone delle sue parti: uno stile di vita rispettoso è caratterizzato innanzitutto dalla consapevolezza: consa-pevolezza che la terra è “madre”, fonte di vita e in quanto tale va rispettata. L’attenzio-ne a cosa ciascuno di noi può fare perché si produca e si consumi rispettando il pianeta e si divida con giustizia deve essere la dimostrazione concreta anche del nostro essere cristiani.Una seconda caratteristica di questo stile è la condivisione. Uno stile di vita consapevo-

le si basa anche sul costruire reti e scambi orientati al bene e alla solidarietà: esperien-ze di acquisto condiviso basate su giustizia, equità e sostenibilità, reti costruite attorno all’accoglienza di soggetti più deboli, pratiche di mutualità e condivisione.Queste esperienze fondate su una logica di dono e di reciprocità, tessono una trama di relazioni costruendo delle vere e proprie reti che praticano una “economia di condi-visione” . Esse, già presenti nelle nostre comunità spesso in modo silenzioso, rappre-sentano oggi la testimonianza di uno stile di vita possibile, capace di “nutrire il pianeta”.Vorremmo che tutto questo fosse, nell’intero mondo, lo stile Caritas. Ecco allora alcune tappe per un pensiero su cosa accade nel mondo e cosa ci auguria-mo che accada, col nostro contributo. Cosa ognuno di noi può fare perché si produca eticamente, si consumi meglio, si divida con giustizia.

Tappe itinerario opzione 1: • Edicola Caritas. L’accoglienza, l’ascolto, il rispetto dell’altro come portatore di idee, di nuovi pensieri. L’attenzione ai bisogni e la riflessione costante sul modo cui avvicinarvisi, l’attenzione a farsi voce di tutti per affermare i diritti di tutti: la Caritas nel mondo

• Il Padiglione Zero per scoprire che si sta facendo qualcosa in modo giusto, dan-do voce al diritto di tutti. Vogliamo proporre un racconto che parte dalla memoria dell’umanità, passa attraverso i suoi simboli e le sue mitologie, percorre le varie fasi dell’evoluzione del suo rapporto con la natura – dall’azione di addomestica-re il mondo animale e vegetale all’invenzione degli strumenti della lavorazione e della conservazione – e arriva fino alle forti contraddizioni dell’alimentazione contemporanea. Un percorso emozionale che da racconto universale si fa storia individuale.

• Il Cluster del Riso: ecco la sovrabbondanza della terra e le sfide per nutrire il mondo valorizzando la bellezza e la produzione del nostro pianeta. Scopriamo la realtà agricola di alcuni paesi e i segreti della produzione delle loro molteplici varietà di riso. Entriamo in una risaia fatta di specchi per lasciarci coinvolgere dai messaggi che affiorano a pelo d’acqua. Il riso è l’alimento base per circa metà della popolazione mondiale, sinonimo di sicurezza perché essiccato può essere conservato a lungo e di adattabilità perché può crescere quasi ovunque.

• Il Padiglione della Santa Sede: riflettiamo sul paradosso contemporaneo dell’abbondanza e della carenza e su come sia possibile ricomporre le contrad-dizioni. In questa tappa finale possiamo ammirare i doni del creato, nella consa-pevolezza che ci sono stati consegnati a piene mani, affinché l’uomo ne disponga fino a che nessuno ne sia privo.

Tappe itinerario opzione 2:• Edicola Caritas. L’accoglienza, l’ascolto, il rispetto dell’altro come portatore di idee, di nuovi pensieri. L’attenzione ai bisogni e la riflessione costante sul modo cui avvicinarvisi, l’attenzione a farsi voce di tutti per affermare i diritti di tutti: ecco la Caritas nel mondo.

• I Cucchiai Blu dell’ONU all’inizio del decumano, per sfidare la fame e capire che sono cooperando si può vincere la sfida I cucchiai blu - come la bandiera dell’ONU – accomunano le tradizioni culinarie di tutte il mondo e ci ricordano che la sfida Fame Zero è globale. Capiremo come ciascuno di noi possa dare il proprio con-tributo alla lotta alla fame attraverso un percorso educativo e interattivo, per non dimenticare gli 805 milioni di persone che soffrono la fame.

• Nel Cluster del Caffè, per lanciare una sfida di una coltivazione del caffè indi-pendente, scrivendo una storia di giustizia. Scopriamo il passato, il presente e il futuro del caffè: seguiamo il percorso dal chicco alla tazzina di caffè, attraverso le tradizioni dei paesi dove il caffè viene coltivato.

• Il Padiglione della Santa Sede: riflettiamo sul paradosso contemporaneo dell’abbondanza e della carenza e su come sia possibile ricomporre le contrad-dizioni. In questa tappa finale possiamo ammirare i doni del creato, nella consa-pevolezza che ci sono stati consegnati a piene mani, affinché l’uomo ne disponga fino a che nessuno ne sia privo.

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CAMMINA CON IL BRUCO!

Tappe itinerario opzione 1: • Edicola Caritas: ecco il bruco che si compone e che usa i piedi e le mani per vi-sitare il percorso, guardando il mondo e scoprendo che ogni luogo della terra ci sono forme di cooperazione e di condivisione.

• Lungo il Decumano: il bruco conta il numero delle sue zampe, agita le antenne, salta a destra, sta su una zampa sola…

• Nel Cluster del Cacao e del Cioccolato: il bruco usa la sua bocca e assaggia. Sembrerà di entrare in una giungla, come nelle piantagioni delle aree tropicali dove il cacao è coltivato. Qui si scoprirà una coltivazione sostenibile del cacao, cominciata come un’impresa familiare che ha poi coinvolto una filiera lungo tutta

una nazione, vero esempio di coltivazione collettiva.

• Nel Children Park: il bruco usa i sensi nelle cinque campane corrispondenti, indi-viduando gli elementi presenti come l’acqua, l’aria, la terra, gli elementi vegetali e animali.

• Si arriva al Padiglione della Santa Sede: il bruco usa il cuore e… si trasforma in farfalla. Qui si scopre il modo per completare la trasformazione: solo insieme si può comporre il corpo e le ali della farfalla, in qualunque modo si decida da farlo. La vera forza per raggiungere l’obiettivo comune è la condivisione e lo spezzare il pane come nell’ultima cena di Gesù che i bambini possono ammirare nel pa-diglione della Santa Sede.

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CAMMINA CON IL BRUCO!

Tappe itinerario opzione 2: • Edicola Caritas: ecco il bruco che si compone e che usa i piedi e le mani per vi-sitare il percorso, guardando il mondo e scoprendo che ogni luogo della terra ci sono forme di cooperazione e di condivisione.

• Lungo il Decumano: il bruco conta il numero delle sue zampe, agita le antenne, salta a destra, sta su una zampa sola…

• Nel Children Park: il bruco usa i sensi nelle cinque campane corrispondenti, indi-viduando gli elementi presenti come l’acqua, l’aria, la terra, gli elementi vegetali e animali.

• Si arriva al Padiglione della Santa Sede: il bruco usa il cuore e… si trasforma in farfalla. Qui si scopre il modo per completare la trasformazione: solo insieme si può comporre il corpo e le ali della farfalla, in qualunque modo si decida da farlo. La vera forza per raggiungere l’obiettivo comune è la condivisione e lo spezzare il pane come nell’ultima cena di Gesù che i bambini possono ammirare nel pa-diglione della Santa Sede.

• Nel Padiglione Italia: il bruco usa la voce e la testa. Si mostrano le eccellenze italiane delle materia prime e dei prodotti finali. Il bruco italiano pensa alle pro-prie radici e legge “a più bocche” alcuni articoli della Costituzione, pensando così insieme alla propria storia e al proprio futuro, a un’Italia che cambia, sempre più multietnica e sempre più accogliente perché ancorata ai valori della Costituzione.

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DANZA COL DRAGO!

Tappe itinerario opzione 1:• Edicola Caritas: il drago riceve la sua missione: il viaggio alla scoperta del tesoro. La voce di chi non ha voce giunge dallo spazio Caritas, ma non è un pianto dispe-rato, al contrario, è la voce sicura di chi ora conosce il proprio diritto ed è affiancato nell’affermarlo .

• Nel Padiglione della Santa Sede: il drago trova il tesoro e capisce che senza gli altri il suo percorso sarebbe stato più povero; il tesoro è ciascuno di noi per gli altri. Ognuno è invitato a pensarsi come un regalo per l’altro e ad inventare un movimento (danza) di gioia.

• Nel Padiglione dell’Unione Europea, per osservare le radici dell’Europa. Il gra-

no, con cui si realizzano pani di ogni genere, è l’esempio di come il cibo possa unire popoli e culture diverse: nel padiglione UE scopriremo come il progetto di debellare la fame nel mondo grazie ai progetti di cooperazione e sviluppo possa andare di pari passo a quello di affrontare l’obesità dei cittadini europei.

• Nel Cluster delle Zone Aride: il drago affronta la tempesta di sabbia con i consigli avuti dagli antenati. In questo luogo la tempesta di sabbia nel deserto è il sim-bolo della difficoltà di vivere e sfruttare il territorio delle zone aride dove, tuttavia, esistono ancora risorse vitali nascoste, che l’esperienza e la creatività possono trasformare in nuovi strumenti e in nuovi frutti.

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DANZA COL DRAGO!

Tappe itinerario opzione 2:• Edicola Caritas: il drago riceve la sua missione: il viaggio alla scoperta del tesoro. La voce di chi non ha voce giunge dallo spazio Caritas, ma non è un pianto dispe-rato, al contrario, è la voce sicura di chi ora conosce il proprio diritto ed è affiancato nell’affermarlo .

• Nel Padiglione della Santa Sede: il drago trova il tesoro e capisce che senza gli altri il suo percorso sarebbe stato più povero; il tesoro è ciascuno di noi per gli altri. Ognuno è invitato a pensarsi come un regalo per l’altro e ad inventare un movimento (danza) di gioia.

• Nel Padiglione Italia: il drago si snoda nell’Albero foresta e legge alcuni articoli-

radici della nostra Costituzione, alla ricerca delle radici che affondano nella propria storia e nella quale si radica la nostra cultura: accoglienza e opportunità per tutti.

• Nel Cluster delle Zone Aride: il drago affronta la tempesta di sabbia con i consigli avuti dagli antenati. In questo luogo la tempesta di sabbia nel deserto è il sim-bolo della difficoltà di vivere e sfruttare il territorio delle zone aride dove, tuttavia, esistono ancora risorse vitali nascoste, che l’esperienza e la creatività possono trasformare in nuovi strumenti e in nuovi frutti.

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ACQUA, FONTE DI VITA

Tappe itinerario opzione 1:• Edicola Caritas: partire insieme per un viaggio alla scoperta dell’uomo e dei suoi so-gni e desideri, nello scorrere quotidiano del tempo, scoprendo che condividere molti-plica e dà significato alle esperienze. L’acqua è esempio di uno dei beni essenziali per la sopravvivenza e la vita di cui si fa un uso iniquo e di cui c’è grande spreco.

• Nel Padiglione della Santa Sede, per arrivare al cuore del viaggio, ricomponen-do l’esperienza del mondo nell’armonia possibile, nel desiderio della bellezza cui tende ogni essere vivente, oltre la dimensione materiale, lasciando spazio allo Spirito.

• Il Future Food District, per intravedere il futuro e la bellezza della tecnologia, per

sviluppare una maggiore consapevolezza su quello che consumiamo, attraver-so un’esperienza inedita e interattiva di acquisto nel supermarket, dove ciascuno potrà essere sia produttore, sia consumatore più consapevole. Nella cucina po-tremo sperimentare nuovi modi di preparare il cibo, con tecnologie innovative.

• Nel Cluster delle Isole: come la natura stimola e nutre i sensi e l’anima. Il suono tranquillizzante dell’acqua che scorre ci accompagnerà in un viaggio per mare verso isole deserte, paesaggi magici dalla natura incontaminata, per nutrire l’ani-ma assaporando la sensazione di pace e armonia. Avremo occasione di riflettere sulle sfide che anche le isole lontane devono affrontare: ad esempio su come i cambiamenti climatici e l’aumento delle inondazioni influenzino le attività agrico-le e la pesca, modificando le abitudini e spingendo alla ricerca di nuove soluzioni.

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ACQUA, FONTE DI VITA

Tappe itinerario opzione 2:• Edicola Caritas: partire insieme per un viaggio alla scoperta dell’uomo e dei suoi so-gni e desideri, nello scorrere quotidiano del tempo, scoprendo che condividere molti-plica e dà significato alle esperienze. L’acqua è esempio di uno dei beni essenziali per la sopravvivenza e la vita di cui si fa un uso iniquo e di cui c’è grande spreco.

• Nel Padiglione della Santa Sede, per arrivare al cuore del viaggio, ricomponen-do l’esperienza del mondo nell’armonia possibile, nel desiderio della bellezza cui tende ogni essere vivente, oltre la dimensione materiale, lasciando spazio allo Spirito.

• Il Future Food District, per intravedere il futuro e la bellezza della tecnologia, per

sviluppare una maggiore consapevolezza su quello che consumiamo, attraver-so un’esperienza inedita e interattiva di acquisto nel supermarket, dove ciascuno potrà essere sia produttore, sia consumatore più consapevole. Nella cucina po-tremo sperimentare nuovi modi di preparare il cibo, con tecnologie innovative.

• Il Cluster delle Isole è sostituito dal Cluster BioMediterraneo, dove la natura ha creato meraviglie. Intorno alle acque del Mare Nostrum, il pasto non è semplice-mente l’atto del nutrirsi, ma rimanda a molti aspetti della vita sociale e culturale. Ci si immerge qui in una mostra narrante, fatta di luoghi e cibi, posti come parti di un’unica storia. La nostra storia e la nostra acqua- vita che si racconta al mondo.

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PARLARE DI PANE

Tappe itinerario opzione 1:• Edicola Caritas: alla scoperta di come accogliere significhi nutrire. La dimensione dell’ascolto del bisogno dell’altro permette di lasciare integra la dignità rispon-dendo nello stesso tempo alle necessità espresse, lasciando che dall’incontro emergano nuove creatività.

• Il Cluster della Frutta e dei Legumi, per entrare in un bosco coltivato dai mille profumi e colori per scoprire coltivazioni antichissime che rappresentano da anni il maggior sostentamento dei Paesi in via di sviluppo.Frutta e verdura in alcuni paesi sono fondamentali per assicurare un reddito alle comunità locali e garanti-re la sicurezza alimentare. Il sostegno alla crescita delle imprese che coltivano su piccola scala è al centro dei programmi di investimento in alcune nazioni dell’Afri-

ca, così da contrastare la povertà e aumentare il reddito agricolo. Potremo anche ammirare paesi impegnati nella lotta contro il surriscaldamento globale.

• Il Padiglione della Santa Sede, dove si scopre che abbiamo un unico cibo, perché siamo fratelli, preparato sulla terra dal Padre e offerto con un’abbondanza che soggiace all’unica regola della condivisione.

• Una visita a don Bosco Network con i Salesiani, per un pensiero sull’educazione all’equità e alla giustizia. Perché anche i giovani, vera ”energia per la vita” possano conoscere “Casa don Bosco”, che dopo l’esposizione universale verrà trasferita in Ucraina per diventare una casa-scuola/centro aggregativo per aiutare a cre-scere altri giovani. La Famiglia Salesiana ci parlerà del proprio approccio alla fame e alla malnutrizione basato sull’educazione integrale, umana e spirituale.

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PARLARE DI PANE

Tappe itinerario opzione 2:• Edicola Caritas: alla scoperta di come accogliere significhi nutrire. La dimensione dell’ascolto del bisogno dell’altro permette di lasciare integra la dignità rispon-dendo nello stesso tempo alle necessità espresse, lasciando che dall’incontro emergano nuove creatività.

• Una visita in Cascina Triulza, per vedere la cooperazione e i suoi frutti. Si vedran-no raggruppate qui numerose organizzazioni della società civile, che mostrano esperienze concrete e buone pratiche.

• Il Cluster delle Spezie dove ammirare percorsi culturali e cooperativi, per viag-giare sulla rotta delle spezie seguendo le mappe che hanno guidato gli antichi

esploratori…un viaggio nei profumi e nei colori di terre lontane.

• Il Padiglione della Santa Sede, dove si scopre che abbiamo un unico cibo, perché siamo fratelli, preparato sulla terra dal Padre e offerto con un’abbondanza che soggiace all’unica regola della condivisione.

• Il Padiglione dell’Unione Europea: il grano è l’esempio di come il cibo possa unire popoli e culture diverse: nel padiglione UE scopriremo come il progetto di debellare la fame nel mondo grazie ai progetti di cooperazione e sviluppo possa andare di pari passo a quello di affrontare l’obesità dei cittadini europei.

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QUESTIONE DI STILE!

Tappe itinerario opzione 1:• Edicola Caritas. L’accoglienza, l’ascolto, il rispetto dell’altro come portatore di idee, di nuovi pensieri. L’attenzione ai bisogni e la riflessione costante sul modo cui avvicinarvisi, l’attenzione a farsi voce di tutti per affermare i diritti di tutti: la Caritas nel mondo

• Il Padiglione Zero per scoprire che si sta facendo qualcosa in modo giusto, dando voce al diritto di tutti. Vogliamo proporre un racconto che parte dalla memoria dell’u-manità, passa attraverso i suoi simboli e le sue mitologie, percorre le varie fasi dell’e-voluzione del suo rapporto con la natura – dall’azione di addomesticare il mondo animale e vegetale all’invenzione degli strumenti della lavorazione e della conserva-zione – e arriva fino alle forti contraddizioni dell’alimentazione contemporanea.

• Il Cluster del Riso: ecco la sovrabbondanza della terra e le sfide per nutrire il mondo valorizzando la bellezza e la produzione del nostro pianeta. Scopriamo la realtà agricola di alcuni paesi e i segreti della produzione delle loro molteplici varietà di riso. Entriamo in una risaia fatta di specchi per lasciarci coinvolgere dai messaggi che affiorano a pelo d’acqua. Il riso è l’alimento base per circa metà della popolazione mondiale.

• Il Padiglione della Santa Sede: riflettiamo sul paradosso contemporaneo dell’abbondanza e della carenza e su come sia possibile ricomporre le contrad-dizioni. In questa tappa finale possiamo ammirare i doni del creato, nella consa-pevolezza che ci sono stati consegnati a piene mani, affinché l’uomo ne disponga fino a che nessuno ne sia privo.

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QUESTIONE DI STILE!

Tappe itinerario opzione 2:• I Cucchiai Blu dell’ONU all’inizio del decumano, per sfidare la fame e capire che sono cooperando si può vincere la sfida I cucchiai blu - come la bandiera dell’ONU – accomunano le tradizioni culinarie di tutte il mondo e ci ricordano che la sfida Fame Zero è globale. Capiremo come ciascuno di noi possa dare il proprio con-tributo alla lotta alla fame attraverso un percorso educativo e interattivo, per non dimenticare gli 805 milioni di persone che soffrono la fame.

• Edicola Caritas. L’accoglienza, l’ascolto, il rispetto dell’altro come portatore di idee, di nuovi pensieri. L’attenzione ai bisogni e la riflessione costante sul modo cui avvicinarvisi, l’attenzione a farsi voce di tutti per affermare i diritti di tutti: ecco

la Caritas nel mondo.

• Nel Cluster del Caffè, per lanciare una sfida di una coltivazione del caffè indi-pendente, scrivendo una storia di giustizia. Scopriamo il passato, il presente e il futuro del caffè: seguiamo il percorso dal chicco alla tazzina di caffè, attraverso le tradizioni dei paesi dove il caffè viene coltivato.

• Il Padiglione della Santa Sede: riflettiamo sul paradosso contemporaneo dell’abbondanza e della carenza e su come sia possibile ricomporre le contrad-dizioni. In questa tappa finale possiamo ammirare i doni del creato, nella consa-pevolezza che ci sono stati consegnati a piene mani, affinché l’uomo ne disponga fino a che nessuno ne sia privo.

CreditsTestiIleana MontagniniFotografie Archivio Caritas AmbrosianaImpaginazione e graficaAlessandro Comino

Per informazioniCaritas Ambrosiana

Via San Bernardino, 4 - [email protected]

www.caritasambrosiana.it - expo.caritasambrosiana.it