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In piazza vi accoglie l’Allegoria della Storia, immutabile nel profilo dolcemente marmoreo di “Maria Luisa”. In Basilica si entra nell’arte e nella musica, accompagnati dalla fede, lasciandosi guidare dalla prospettiva di un viale alberato che diventa slancio verticale di linee e curve. Nei cortili e nelle stanze affrescate di Palazzo Salis si respira il patriottismo risorgimentale in salsa seicentesca, dove il rosso garibaldino inebria come quello rubino e fruttato del Saloncello. Di Porta in Porta, sotto le mura quattrocentesche, si passeggia con Ludovico Sforza e con il genio militare di Leonardo da Vinci. Dall’Italia alla Svizzera si passa solamente cambiando binario e salendo su un Trenino Rosso, come nelle favole, per riempirsi gli occhi di prati, boschi, laghi turchesi, neri e bianchi che si confondono con ghiacciai millenari. In tavola ti servono vino rosso corposo e frittelle di grano saraceno cotte in padelle di ferro e condite con filante formaggio d’alpeggio, dove l’unico additivo è la sana convivialità contadina. Questa è Tirano. La chiamano città non perché è grande e chiassosa, ma perché la storia ha voluto così, facendone un suo crocevia tra le Alpi. Da nord a sud, da est a ovest. Un crocevia di bellezza.

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In piazza vi accoglie l’Allegoria della Storia, immutabile nel profilo dolcemente marmoreo

di “Maria Luisa”. In Basilica si entra nell’arte e nella musica, accompagnati dalla fede,

lasciandosi guidare dalla prospettiva di un viale alberato che diventa slancio verticale di

linee e curve. Nei cortili e nelle stanze affrescate di Palazzo Salis si respira il patriottismo

risorgimentale in salsa seicentesca, dove il rosso garibaldino inebria come quello rubino e

fruttato del Saloncello. Di Porta in Porta, sotto le mura quattrocentesche, si passeggia con

Ludovico Sforza e con il genio militare di Leonardo da Vinci. Dall’Italia alla Svizzera si

passa solamente cambiando binario e salendo su un Trenino Rosso, come nelle favole, per

riempirsi gli occhi di prati, boschi, laghi turchesi, neri e bianchi che si confondono con

ghiacciai millenari. In tavola ti servono vino rosso corposo e frittelle di grano saraceno

cotte in padelle di ferro e condite con filante formaggio d’alpeggio, dove l’unico additivo

è la sana convivialità contadina.

Questa è Tirano. La chiamano città non perché è grande e chiassosa, ma perché la storia

ha voluto così, facendone un suo crocevia tra le Alpi. Da nord a sud, da est a ovest.

Un crocevia di bellezza.

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Benvenuti nella nostra Città.Storia, arte, cultura, tradizioni, ambiente, natura,enogastronomia, sono le ricchezze che fanno diTirano una “città d’arte”, preziosa e unica nella suacollocazione al centro delle Alpi. Un crocevia dicultura tra Italia e Svizzera, dove la bellezza delpaesaggio alpino incontra quella dell’arte e dellastoria.Dal 2008 Tirano è Città Slow e, dal 2010, Città delVino, ma soprattutto è “punto di arrivo e partenza”di uno tra i più affascinanti e ammirati patrimoniUNESCO: il Trenino Rosso del Bernina.Di tutto questo siamo molto orgogliosi e felicidi viverlo tutti i giorni. Ecco perché vogliamopresentarvi la nostra Città, vivendola con voi.

Buon soggiorno e benvenuti a Tirano.

Benvenuti a Tirano

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Tirano è Comune di confine con la ConfederazioneElvetica. Collocata ad un’altitudine di 420 m slm,adagiata nel fondovalle, tra il fiume Adda e il torrentePoschiavino, Tirano gode di una naturale posizionestrategica, nel cuore delle Alpi centrali, tra Italia eSvizzera. Crocevia di notevole importanza nel corsodei secoli, la sua attuale importanza turistica la deveal territorio ed alla storia.Tirano dista 25 Km da Sondrio, 39 Km da Bormioe 55 Km da St. Moritz. Centralità che la collocaall’incrocio tra la romanica Via Valeriana, oggiStatale dello Stelvio, con la strada che collega laValtellina con la pianura veneta, attraverso il passodell’Aprica. Verso nord, da Tirano si entra inSvizzera, attraversando la Valle di Poschiavo, ilPasso del Bernina, l’Engadina e la Rezia.Un anello escursionistico tra i più belli di tutto l’arcoalpino, affascinante per paesaggi, ambienti e natura,ospitalità e relax.

Crocevia nelle Alpi, tra Italia e Svizzera

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Dal primo nucleo primitivo di Tirano, ai piedi delMonte Masuccio, sul versante che sale a Roncaiola,la storia ha intinto la sua penna nel territorio, disecolo in secolo, di pagina in pagina. E così, quellache oggi è una città, conobbe tra i suoi abitantiEtruschi, Tirreni, Galli e poi i Romani ai quali,probabilmente, deve il suo attuale nome.La Stele di Tirano e Lovero, del periodo bronzo-antico, i pugnali celtici di Piattamala, le coppellepreistoriche sopra Baruffini, i tholos o crotti per ilricovero di pastori e ovini che troviamo sulla costaretica del Masuccio e in val Poschiavo, la lapideRomana di Stazzona e il ponte romano di Villadi Tirano: sono tutte testimonianze della Tiranopreistorica e romana.Pagine che possiamo sfogliare camminandoo visitando il Museo Etnografico di Tiranoo l’Antiquarium di Palazzo Besta a Teglio.

Il territorio scrive la storia

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Di porta in porta, verso le grandi vie storiche delleAlpi. Già Carlo Magno, nel Medioevo, avevacompreso l’importanza di Tirano e delle sue vie diaccesso verso i grandi valichi alpini e prealpini.Un’importanza strategica che vide nei secolisuccedersi a Tirano tutte le dominazioni che hannoscritto la storia della Valtellina insieme a quelladella Lombardia e delle confinanti regioni alpine.Genti, eserciti, culture e ambizioni regali che hannolasciato traccia e testimonianze.La chiesetta medievale di S. Perpetua, la grandeCinta Muraria quattrocentesca voluta da Ludovicoil Moro con le sue Porte: Bormina, Poschiavina eMilanese, ancor oggi fulcro urbanistico e di identitàcittadina.Ma soprattutto la cinquecentesca Basilica dellaMadonna di Tirano, voto per l’Apparizione il 29settembre del 1504 della Beata Vergine, edificatatra il 1504 e il 1513, proprio sul finire delladominazione francese e poco prima dell’inizio diquella dei Grigioni.

Di porta in porta

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Dai Grigioni all’Austria, passando per la Francia.Dopo aver chiuso il settecento sotto la bandierafrancese della Repubblica Cisalpina, l’Ottocentoper Tirano fu un secolo di grande storia, grandiuomini e grandi opere pubbliche. Porta la data del1815, proprio all’indomani del Congresso di Viennacon il quale la Valtellina divenne territorio delLombardo-Veneto, la costruzione della Strada Regia,quella che porterà Tirano ad uscire dal perimetrodelle mura sforzesche per collegarsi con il Santuario.E, solo pochi anni dopo, venne garantito anche ilcollegamento con l’Austria attraverso la stradaImperiale del Passo dello Stelvio. Tanto che, nel1838, transitò da Tirano Ferdinando d’Austria,diretto a Milano per la sua incoronazione a re delRegno Lombardo-Veneto. Come ricorda la statuadell’Allegoria della Storia di Piazza Cavour, alloraPiazza d’Armi. L’Unità d’Italia era alle porte eTirano ne fu protagonista per uomini e idee. Unospirito risorgimentale che oggi si respira ancora neipalazzi storici dove, dopo il 1848, le nobili famigliedei Salis, Torelli, Lambertenghi, Visconti Venosta,Merizzi, Della Croce e Pievani, fecero di Tirano ilcentro dei moti patriottici in Valtellina. ph

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Ottocento in opera

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Quando il confine non è un limite lo si vededall’architettura. Da quel piacere per il bello che laTirano Liberty propone con vezzo borghese. Tra laPiazza delle Stazioni ferroviarie, Viale Italia, PiazzaMarinoni e il Lungo Adda Ortigara, sorgonoall’inizio del XX secolo alcuni degli edifici Libertypiù importanti della Valtellina. Il tour liberty parteda dove si arriva, cioè dalle stazioni. Quella delleFerrovie Italiane, di inizio novecento, con i decoriin ferro battuto e il frontone in legno, che s’ispiraall’architettura svizzera degli chalet e, proprio sullastessa piazza, l’altra stazione, quella delle FerrovieRetiche, datata 1926, elegantissimo esempio di stileArt-Déco. E poi si prosegue per le vie della città.Casa Merizzi, Casa dell’antiquario Chiodi (ora sededi una farmacia), Villa Soncelli (già Martinelli),Villa Tognolatti sul lungo fiume, la stazione dellestoriche Autolinee Perego in Piazza Marinoni e ilPalazzo Scolastico con affacciato sull’ingresso ilvolto di Atena, simbolo della sapienza con il vezzodi una pettinatura più liberty che ellenica.

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L’eleganza del Liberty

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Il cuore di Tirano è qui. In questo Santuariocinquecentesco che è uno scrigno di arte, storia,fede e allo stesso tempo fulcro dell’identità e dellanotorietà storica di Tirano e dell’intera Valtellina.Eretto dalla fede popolare dopo l'apparizione dellaBeata Vergine a Mario Omodei nel 1504, ilSantuario, come scrisse Paolo Arcari, letterato alquale è dedicata la biblioteca civica di Tirano, "sieleva vittorioso nella sua prodigalità di bellezza,nella sua perfezione di ricchezza, nella sua scesaimpavida...". Il Santuario, eletto nel 1927 da PapaPio XI a Basilica romana minore, con le sue trenavate a croce latina è anche il più importanteesempio del Rinascimento in Valtellina. Un’armoniadi linee e stili che come in un grande crocevia d’arteriunisce il tratto romanico della grande torrecampanaria, con quello rinascimentale delle strutturesul lato dell'abside, dal corpo della sagrestia allacupola cinquecentesca. E poi gli interni, dove l’artesi fa esuberanza nella ricchezza barocca degli stucchie delle sculture, ma soprattutto nella musicalità delsuono, degli intagli e degli altorilievi dell’imponenteorgano seicentesco.

Scrigno di arte, storia e fede

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Dai vigneti ai ghiacciai, su un Patrimoniodell’Umanità. Tirano è punto di partenza e di arrivodi uno dei grandi Patrimoni mondiali UNESCO: ilTrenino Rosso del Bernina. Una meraviglia chesolo nel pronunciarne il nome ha già il merito difarci stupire come bambini in attesa di una sorpresa.Infatti più che una linea ferroviaria è una favolarossa su rotaia che nel 2010, ha festeggiato il suocompleanno centenario. Cento anni di “saliscendi”,attraversando le Alpi, dai vigneti della Valtellina aighiacciai del Bernina. E se gli anni non si sentonole meraviglie sicuramente scorrono sui grandifinestrini panoramici del Bernina Express.Un viaggio da favola, letteralmente “incollati” aifinestrini, come se si stesse sfogliando un grandealbum con il meglio del paesaggio alpino che scorre,con piacevole lentezza, davanti ai nostri occhi.

Un Patrimonio dell’Umanità, dai vigneti ai ghiacciai

ph: Archivio Ferrovie Retiche

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C’è un respiro d’arte, nobiltà e cultura, passeggiandonel centro storico di Tirano. Dentro e fuori le mura.Un’aria mitteleuropea, che tra piccole vie, piazzettee fontane porta a scoprire i tanti i palazzi cheimpreziosiscono uno dei nuclei storici più ricchidelle Alpi. Il seicentesco Palazzo Salis, con le nobilicantine e le sale affrescate, la Casa Museo D’OroLambertenghi, Palazzo Merizzi, Palazzo Marinoni,ex convento degli Agostiniani e oggi sede delComune, Palazzo Pretorio, Casa Mazza, PalazzoAndres, Palazzo Visconti Venosta, Palazzo Buttafava,Palazzo Omodei, Palazzo Quadrio Curzio, PalazzoTorelli e la Torre Torelli. E “fuori le mura”, raggiuntaMadonna di Tirano, altri due palazzi: la Casa delPenitenziere, elegante dimora settecentesca che siaffaccia su Piazza Basilica, ora sede del MuseoEtnografico Tiranese e il Palazzetto Homodei -Marinoni, nobilmente nascosto nel verde del suogiardino e nelle vie che riportano al centro storico. Un tesoro di Palazzi e giardini

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È un concerto di chiese. Un accordo armonico traarchitettura e paesaggio, tra storia e fede, quelloche anche a Tirano, come in tutta la Valtellina,diventa da solo una ragione di visita e di stupore.Una musicalità di stili, dal fascino medievale diSanta Perpetua, al romanico del campanile dellaCollegiata di S. Martino con i suoi interni barocchi,alle preziosità di piccole chiese, spesso collegateai Palazzi storici o affacciate su vie e piazze, perconcludersi nella grande sinfonia cinquecentescadi linee e volte del Santuario.Se poi volete lasciare che la natura abbracci l’arte,vi basta salire a Baruffini e Roncaiola, raggiungendopiccole chiese di frazione dove, come scriveva ilpoeta Davide Maria Turoldo “...i prati, i vigneti ei campi sembrano snodarsi tutt’intorno come vastisagrati...”.

Un concerto di chiese

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Sono come terrazze affacciate sulla Valtellina.Cologna, Baruffini e Roncaiola, le tre frazioni diTirano, guardano la loro città dall’alto.Immerse nei meleti come Cologna, sulla spondaorobica, verso Sernio e Lovero o accarezzate dalsole tra orti e vigneti come Baruffini e Roncaiola,arroccate sul versante retico del Monte Masuccio.Ultimi passaggi abitati battuti, nel secolo scorso,dai contrabbandieri prima di passare segretamenteil confine Svizzero, “via montagna”.Raggiungibili sia in auto che a piedi o in mountainbike, stanno lì affacciate sui vigneti e su Tirano,come naturali terrazze sulla Media Valtellina e sullaVal Poschiavo.

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Le terrazze delle frazioni

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Tirano è cullata su tutto il suo versante retico daivigneti. Gli eroici terrazzamenti di Valtellina.Monumenti alla fatica ed al lavoro, arroccati inregolare geometria sul soleggiato versante retico.Un patrimonio di cultura rurale, candidato ad entrarea far parte, come il Trenino Rosso, tra i siti mondialidell’Unesco. Da qui nascono i grandi vini diValtellina, apprezzati in tutto il mondo. Tra Tirano,Villa, e Bianzone, in pochi, ma “degustabili”chilometri, si aprono le porte di alcune tra le piùfamose ed apprezzate Case Vinicole Valtellinesi.Un percorso tra vino e storia che come molto altroqui, non conosce confine. Nemmeno quello tral’Italia e la Svizzera. Lungo la via del Bernina, untempo a dorso di mulo, ora quasi esclusivamentesu rotaia, transitano oggi, come un tempo, le bottidi “Valtellina” dirette ai mercati del Nord Europa.Ecco perché Tirano è Città del Vino.

Dove le Alpi incontrano i vigneti

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A Tirano, “buono e vicino” è un’esperienza del tuttonormale. Di gusto in gusto, di produttore inproduttore il territorio offre una “scorpacciata” disapori. Oltre al vino, degustabile ed acquistabiledirettamente presso le famosissime cantine di Tirano,Villa e Bianzone, non va dimenticato l’altro vantodel gusto, le famose mele di Valtellina, direttamentein vendita presso i molti piccoli produttori, da Tiranoa Teglio, da Sernio a Lovero.E poi miele e confetture, tutto rigorosamentegenuino, come i Chisciöi, le tipiche frittelle a basedi grano saraceno e formaggio, servite croccanticon la fresca compagnia di un’insalata di cicorinotagliato fine. Vanto gastronomico del territoriotiranese. Per questo, ai Chisciöi, Tirano dedica conorgoglio ogni anno una festa, dove il gusto diventaaccoglienza come solo la cucina sa fare.

Gusto a Km O

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Dall’albergo al sentiero, dal treno al sentiero.Non sono molte le città dove la natura è sulla portadi casa. La posizione di Tirano, baricentrica tra laBassa e l’Alta Valtellina, tra le vallate svizzere dellaVal Poschiavo e dell’Engadina, la Valcamonica ele vallate prealpine bresciane, offre agli amanti deltrekking una rete di sentieri, vie storiche ed escursioniaffascinanti per paesaggi, ambienti, storia edemozioni. Da percorrere in tutte le stagioni dell’anno.Il Sentiero Unesco che da Tirano, sulla via deicontrabbandieri, porta a Thusis nel cuore del CantonGrigioni, attraversando come in un quadro i paesaggidipinti da Giovanni Segantini. Il Sentiero Valtellina,un grande anello ciclo pedonale che costeggiandoil corso dell’Adda, tra frutteti e piccoli paesi,permette di percorre tranquillamente a piedi, lontanodalle arterie di traffico automobilistico, buona partedella Valtellina. Inoltre, sempre da Tirano, tutto ilpercorso seguito della Ferrovia Retica si intersecacon mille possibilità di sentieri, escursioni e semplicipasseggiate, tra una stazione e l’altra.Non c’è che da partire.

Dall’albergo al sentiero,

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dal treno al sentiero

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La bicicletta è uno dei piaceri che fa di Tirano unaCittà Slow ed è la giusta compagna per una visitadella città e delle sue piazze.Se poi da Tirano si vuole partire alla scoperta dellaValtellina e della Val Poschiavo, la possibilità dipiste ciclabili è assolutamente ampia e diversificata,per tipologia di percorsi, pendenze e tempi dipercorrenza. Dal più tranquillo e rilassantecicloturismo famigliare, alla mountain bike suisentieri, al ciclismo più impegnativo, magari salendoda Tirano verso il Passo del Bernina o verso ilfamoso Passo del Mortirolo. E le pedalate non sonofinite. Grazie anche alle opportunità di bike transferofferte dalle Ferrovie Retiche verso la Svizzera eda TreNord, in collegamento con il tracciato ciclopedonale del Sentiero Valtellina, in direzione diSondrio e Morbegno.

Pedalando tra meleti, vigne e valli

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È di fatto un alpeggio, ma è anche un altopiano.L’Alpe di Trivigno, dista poco da Tirano. Ci si arrivain auto, salendo da Stazzona, passando dalla frazioneMotta e poi dall’Aprica. Oppure questo paradiso dialtopiano è raggiungibile, sempre in auto o ancorameglio in mountain bike, salendo direttamente daTirano ed attraversando i meleti di Cologna perraggiungere poi l’Alpe Canali e, da qui, Trivigno.Qualunque delle due vie si segua ci si tuffa nellanatura che qui è protetta anche perché unica. Boschidi abeti, pini, larici e un tappeto di prati con pochecase e villette ormai discretamente celate dallanatura.Da non perdere la visita, scendendo verso l’Aprica,alla Riserva Naturale di Pian Gembro, una delletorbiere meglio conservate d’Europa.

Un paradiso verde

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Tirano è una Città Slow e quindi ha il gusto ed ilpiacere di vivere. Per questo, ogni anno, proponeun ricco calendario di eventi e manifestazioni. Moltedi queste, come il tradizionale Gabinat con le allegrescorribande di bambini la vigilia dell’Epifania, sonola preziosa eredità di una tradizione che ha radiciben salde nella storia della città e della sua comunità.Altre, come Tiranotte, la notte bianca che a metàagosto “anima” le vie e piazze della città o l’AutunnoTiranese, rassegna enogastronomica e culturale, che“fa vivere” una stagione ricca di sapori e tradizioniper questa terra immersa tra i vigneti e i meleti,sono diventate appuntamenti tra i più attesi nelcalendario di eventi turistico culturali valtellinesi.Un piacere di vivere che si arricchisce ogni annodi mostre, sagre, rassegne e appuntamenti culturalie di animazione cittadina, sempre nuovi e ricchi di“gustose” sorprese. Perché essere “slow” fa viverela città, concedendole tutto il tempo che merita.

Il piacere di vivere la città

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A Tirano, l’arte e la cortesia di ospitare hanno radicilontane. Dai primi pellegrini medievali che, duranteil loro viaggio per superare le Alpi, trovavano“ospitium” negli xenodochi di Santa Perpetua e diSan Romerio, ai mercanti che facevano dei valichialpini, tra nord e sud, le loro strade di commercio,Tirano ha sempre aperto le porte della sua ospitalitàe ancor più della sua tavola.Una tradizione di ospitalità che oggi si traduce inaccoglienti e raffinati Hotel, famigliari Bed andBreakfast e agriturismi, ai quali si aggiungonoristoranti, enoteche, pizzerie e bar. Tutti accomunatidal gusto e dalla bontà di un’offerta enogastronomicache si distingue in ambito alpino.

Ospitalità ad arte

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Per iniziare a conoscere Tirano e i suoi dintorni...

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Non numerosi maimportanti sono i repertipreistorici, ritrovati entroi confini del territorio diTirano e conservatiattualmente pressol’Antiquarium di PalazzoBesta a Teglio,che testimoniano dellapresenza dell’uomo nellazona già in tempi moltoantichi. Il nome delborgo è probabilmentedi origini romana, maviene attestato indocumenti solo a partiredall’XI secolo. Costituitosiin libero comune nel XIIsecolo, fu assoggettatodai Capitanei, signori diStazzona. Nel 1335, conil dominio dei Viscontisulla Valtellina, Tiranoassunse il ruoloprincipale delmandamento divenendocapoluogo del TerziereSuperiore e sede pretoria.Nel 1487, dopo unaprima incursione militaredei Grigioni in Valtellina,Ludovico il Moro feceerigere le mura e ilcastello di Santa Maria.Il 29 settembre del 1504ebbe luogo la miracolosaapparizione dellaMadonna al Beato MarioOmodei, che fece sì cheTirano divenisseimportante meta dipellegrinaggi e portò allacostruzione, sul luogo delmiracolo, del Santuario,

tutt’oggi il piùimportante luogo diculto della valle. Graziealla posizionegeograficamentestrategica di Tirano, lapiazza Basilica e la zonacircostante divennerosede della più importantefiera dell’arco alpino, cheacquistò importanzasovraregionalerichiamandocommercianti da tutte levalli circostanti, dallaSvizzera al Tirolo, dallaLombardia allaRepubblica di Venezia.Nel corso delCinquecento a Tirano sicostituì una comunitàprotestante. Il 19 luglio1620 dalla città preseavvio la sanguinosarivolta contro iprotestanti e i Grigioninota come “SacroMacello”, episodio concui si aprì il lungoperiodo delle guerre perla Valtellina. Nel 1797sorse a Tirano una“Società patriottica” trale più attive della valle areclamare il distacco daiGrigioni e l’adesione allaRepubblica Cisalpina.Durante la successivadominazione austriacaTirano si distinse pervivacità di impegnopolitico ad opera dipersonalità come LuigiTorelli, Ulisse Salis,

Giovanni ed EmilioVisconti Venosta. Nelcorso della Prima GuerraMondiale Tirano fu sededi un’importantecaserma intitolata alpatriota tiranese LuigiTorelli, dove alloggiò il5° Reggimento alpini.Nell’aprile del 1945 nellacaserma venneacquartierato unbattaglione di milizianifrancesi del governocollaborazionista di Vichyinviati dai tedeschi. Il 28aprile 1945 il battaglionesi arrese ai partigianidella 1° Divisione alpinae agli alleati anglo-americani.

Cenni storiciMuseo EtnograficoTiranese

Il museo è ospitatopresso la settecentesca“Casa del Penitenziere”,affacciata sulla storicapiazza del Santuariodella Madonna di Tirano.Le raccoltedocumentano, attraversogli oggetti e alcunericostruzioni d’ambiente,la vita e le attivitàtradizionali contadine edegli artigiani della valle.L’esposizione includeanche alcuni importantipezzi provenienti dallavicina Basilica, fra i qualigli splendidi paramentisacri donati dal CardinaleRichelieu nel 1636.

Orari di aperturaGiugno/settembre:da martedì a domenica10.00-12.00;15.30-18.30Ottobre/maggio:sabato 10.00-12.00;14.30-17.30Visite fuori orariosu prenotazione

Piazza Basilica, 30Tel./Fax 0342 [email protected]

Civica Sala MostrePalazzo Foppoli

Elegante edificiocinquecentesco. Tipici delperiodo il portale e ilcortile interno concorridoio perimetrale sumensole in pietra, oltreal salone a piano terra,detto Sala del camino.Nel Settecento, divenutoproprietà della Chiesadella Beata Vergine diTirano, il piano terrenofu adibito ad osteria(rimane la tipica aperturaad L rovesciata sul fronteverso il fiume). Passò inseguito alla famigliaFoppoli, della qualeconserva il nome, che lodestinò ad un’istituzionea pro degli emigrantidella zona. E’attualmente di proprietàdel Comune di Tirano esede della civica salamostre.

P.tta Maurizio Quadrio

Casa Museod’Oro Lambertenghi

Edificato probabilmentenel Quattrocento dallafamiglia Lazzaroni esuccessivamenteampliato, il palazzocambiò più volte diproprietà finoall’acquisizione, nel 1881,da parte del notaioGiuseppe Lambertenghi.Il palazzo, ancora abitatodai discendenti, è oggianche casa-museo e sioffre alla visione deivisitatori con i suoiambienti suggestivi, iricchi arredi e lecollezioni artistiche chenegli anni la famigliaproprietaria ha raccolto.

Via Ligari, 7Tel. 0342 710262Cell. 388 [email protected]

Orari di apertura:Dal 10.05 al 10.10giovedì, venerdì e sabato10.00-12.30 e 14.00-16.00Dal 11.10 al 09.051° lunedì del mese10.00-12.00 e 14.00-16.00Visite ogni 30 minuti

MuseoPalazzo Salis

Il palazzo di Tirano è lapiù importante delledimore valtellinesiappartenute alla potentefamiglia svizzera deiSalis, ancora di proprietàdei diretti discendenti.Originata agli inizi del1600 da 2 dimorestoriche del '500, lostorico palazzo è oggivisitabile nel suo circuitomuseale di 10 salemagnificamenteaffrescate, arredate conmobili d'epoca, dipintioriginali ed allestite conimportanti documentidella storia dei Salis edella Valtellina.

Via Salis, 3Tel. 340 [email protected]

Orari visita da aprilea fine ottobre:Da lunedì a sabato10.30-11.30 e 12.30Da giovedì a sabatoanche 14.30 e 15.30Dal 01.11 al 01.04visite solo su prenotazione.Minimo 4 persone.Durata visita ca. 50 min.

MuseiPalazzi MuseoBiblioteca Civica

Biblioteca Civica“Paolo e Paola Maria Arcari”

Orari di aperturaDal martedì al sabato: 9.00-12.00; 14.00-18.00Orario estivo (da metà giugno a metà settembre):lunedì: 14.00-18.30;dal martedì al venerdì: 9.00-12.00; 14.00-18.30

Piazza Pievani, 1Tel. 0342 702 572www.comune.tirano.so.it/[email protected]

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PERCORSOPiazza Stazioni, Viale Italia,Piazza Marinoni, Piazzetta Quadrio,Porta Poschiavina, Piazza Cavour,Via San Carlo, Via Albonico, Via Ligari,Piazzetta Salis, Porta Bormina,Via Visconti Venosta, Via XX Settembre,Piazza San Martino, Via Torelli

Partendo dalla Piazzadelle Stazioni, raggiuntaPiazza Marinoni e da quiPiazzetta Quadrio, primadi imboccare il ponte diferro, sulla sinistra siincontra il cinquecentescoPalazzo Foppoli [1], sedecivica di mostre.Attraversato il ponte, siaccede al borgo antico,circondato un tempodalle mura fatte erigereda Ludovico il Moro nel1487. Si oltrepassa la Porta Poschiavina [2], lameglio conservata delletre Porte cittadineesistenti, con affreschirisalenti al Cinquecento.Con la porta fa corpounico il Palazzo Pretorio[3], antica sede dei

podestà grigioni;rilevanti l’ampio portalee gli stemmi affrescatinell’androne.Proseguendo ci si trovasulla Piazza Cavour, sucui si affaccia il PalazzoMarinoni [4], oggi sededel Municipio, anticoconvento degliAgostiniani (dal XV alXVII sec.). Degni di notail porticato interno, giàchiostro del convento, ilcortile e il portalecinquecentesco sul latosud. Annessa all’edificola chiesa di S. Nicola daTolentino. Al centro dellapiazza Cavour è collocatauna fontana con unastatua simboleggiante LaStoria, soprannominata

dai tiranesi La MariaLuisa. Ritornando allaPorta Poschiavina siprende la Via San Carlo,si svolta in Via Albonicoe subito in Via Ligari,dove si trova ilcinquecentesco PalazzoVenosta ora Mazza [5].Rilevanti il cortileesterno, il porticod’accesso e la “stüa” alpiano nobile. Seguenella via, PalazzoLazzaroni ora d’OroLambertenghi [6], chesi affaccia sul lato norddella piazza Salis. Le saleinterne conservanoinfissi ed arredi pregevoli.Il palazzo è oggi unacasa-museo visitabile suappuntamento.Proseguendo ci si trovanella piazzetta Salis, sullaquale si affaccia PalazzoSalis [7], la piùimportante delle dimorevaltellinesi appartenutealla potente famiglia deiSalis. Costruito tra il1630 e il 1690 , sisviluppa su una strutturache rappresenta unafacciata di stile tardo-cinquecentesco,fiancheggiata da duetorri, con un portalecentrale baroccorealizzato su disegno delVignola. Si accede alpalazzo attraverso la

corte padronaleaffrescata (Corte dellameridiana) e si salel’imponente scalone. Alpiano nobile si trovanole sale più prestigiose, ilSalone delle feste e IlSaloncello, con soffittimagnificamenteaffrescati nel Settecento.Da citare le cantine e laghiacciaia. Il Palazzo èsede di un museo storicosulla nobile famiglia Salise Tirano. Riprendendo lavia San Carlo si imboccail vicolo di PortaBormina [8] e si svoltaa destra sulla ViaVisconti Venosta, lungola quale si incontraPalazzo Venosta-Andresora Giacomoni [9], il piùbel palazzocinquecentesco dellacittà. Pregevole lafacciata, con contorni emarcapiano in pietraverde e le lunette.Di fronte, sull’altro latodella via, si trova lacappella gentilizia deiVenosta. Proseguendolungo la via si trova ilsettecentesco PalazzoVisconti Venosta [10],appartenuto ai ViscontiVenosta di Grosio.Imponenti il portaled’accesso barocco e lascalinata. Segue nella viaPalazzo Buttafava [11],

di origine rinascimentale.Appartenne ai Venosta epassò successivamentead altre famiglie. Belleinferriate, un eleganteatrio con decorazioni agraffito, un ampioscalone e un grandegiardino pensile. A brevedistanza si trova il tardo-settecentesco PalazzoOmodei ora Pradella-Noli [12], con numerosiesempi di tardo barocco,in particolare il cortileinterno chiuso da unpassaggio sopraelevatoe con colonnato, con idue corpi del palazzo chevi si affacciano. All’iniziodella via Visconti Venostasi incontra il PalazzoMerizzi [13],ristrutturato tra Seicentoe inizio Settecento,accorpando duepalazzotticinquecenteschipreesistenti. Facciateverso la corte interna,con finestre incorniciateda eleganti decorazionia stucco e corte conportici e loggiati con glistemmi delle donneandate in sposa aiMerizzi. Imboccando viaXX settembre, di frontealla Chiesa Parrocchiale,si incontra PalazzoVenosta ora QuadrioCurzio [14].

Modificato nelSettecento con l’attualeentrata e loggiatosoprastante, il cortile conporticato e portecontornate in pietra esovrastate da stucchi.Attraversando la PiazzaSan Martino, seguendovia Torelli, si incontraPalazzo Torelli [15].Articolato intorno aduna corte. Portalebarocco con soprastanteelegante balconcino.Sulla facciata, ora pocovisibile, un affresco diAntonio Caimi perricordare la visitaeffettuata da San CarloBorromeo al Santuariodi Tirano nel 1580. Ilpalazzo fu abitato dallostatista Luigi Torelli(1810-1887). Al terminedella via si eleva la TorreTorelli [16], dallestrutture finto-medievali,costruita nella secondametà del XIX secolo.

Palazzie centro storico

FERROVIARETICA

FERROVIEDELLO STATO

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Il percorso inizia dallacentrale Piazza Marinoni,raggiungibile dalla Piazzadella Stazione, seguendoViale Italia.Sulla destra di PiazzaMarinoni si trova lastazione della dittaautotrasporti Perego,combinazione di tardostoricismo architettonicoe di Art-Déco. Sul latoopposto della piazza siestendono i giardinipubblici con ilmonumento ai caduti.Dietro al monumento hainizio viale Garibaldidove sorge il palazzoscolastico, costruito nel1908 in stile Liberty.Percorrendo la ViaQuadrio ci si trova inPiazzetta Quadrio sullaquale, a sinistra, si apreuno spazio verde rialzatocon al centro la sculturadi Mario Negri, Steledelle Migranti [1],dedicata agli emigrantivaltellinesi evalchiavennaschi.Sull’area verde si affaccial’edificio rustico cheospita la BibliotecaCivica “Paolo e PaolaMaria Arcari” [2].Oltrepassato l’arco inpietra, di fiancoall’ingresso dellabiblioteca, ci si trovanella piazzetta della Casa

Grana poi Pievani Arcari[3], con l’annessachiesetta di SanGiacomo, sconsacratadurante la prima guerramondiale, sede dellabiblioteca civica fino al1994. Costeggiandol’edificio lungo la viaArcari è possibile fareuna sosta presso ilgiardino interno, di vagosapore romantico, dalquale si può ammirare ilpiccolo campanileromanico.Percorrendo la via sanGiacomo verso l’Adda sigiunge nella piazzettaMaurizio Quadrio,dominata da PalazzoFoppoli [4], eleganteedificio cinquecentesco.Tipici del periodo ilportale e il cortile internocon corridoio perimetralesu mensole in pietra,oltre al salone a pianoterra, detto Sala delcamino.Nel Settecento, divenutoproprietà della Chiesadella Beata Vergine diTirano, il piano terrenofu adibito ad osteria(rimane la tipica aperturaad L rovesciata sul fronteverso il fiume). Passò inseguito alla famigliaFoppoli, della qualeconserva il nome, che lodestinò ad un’istituzione

a pro degli emigrantidella zona. E’attualmente di proprietàdel Comune di Tirano esede della civica salamostre. Lasciatosi allespalle Palazzo Foppoli, asinistra, lungo l’Adda, sisnoda una pista ciclo-pedonale con percorsovita, lungo la quale, abreve distanza, si puòsostare presso ilParchetto dei Gelsi [5].Proseguendo lungo iltracciato ciclopedonalesi percorre di fatto ilSentiero Valtellina indirezione di Sernio,Lovero e Grosio.Volendo invece riportarsiverso Piazza Marinoni, sipuò costeggiare il lungoargine verso valle esvoltare a sinistra suLargo Risorgimento,raggiungendo quindi ilpunto di partenza delpercorso. L’itinerario nelCentro fuori le Mura, sicollega dalla stessaPiazza Marinoni con glialtri percorsi storici discoperta della Città.

PERCORSO

Piazza Marinoni

Viale Garibaldi

Via Quadrio

Piazzetta Pievani

Via San Giacomo

Piazzetta Quadrio

Via Quadrio

Piazza Marinoni

Il Centrofuori le Mura

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Partendo da PiazzaCavour e attraversandole vie centrali del CentroStorico, si raggiunge viaTorelli. Da qui,attraversata la Statale,si prende la via Trivigno,si prosegue per la Stradacomunale Castello e sigiunge al Castello diSanta Maria [1],conosciuto comeCastellaccio. Elementofondamentale delsistema difensivo delborgo, fatto realizzareda Ludovico il Moroinsieme alla cintamuraria per difendere laValtellina dalla possibiliincursioni dei Grigioni.La denominazione di“Santa Maria” fu dataperché furono demolitied inglobati nella cintacastellana l’antica chiesaomonima e l’annessoospedale, esistentialmeno dal secolo XII.La fortificazione diTirano ebbe importanzapiù civile che militare,salvo isolati episodi nelsecondo decennio delCinquecento e delSeicento, condizionandoin particolare lo sviluppourbano della città finoai primi dell’Ottocento.I ruderi del castello e latorre sono statirecentemente restauratidal Comune di Tirano.Tornando indietro per via

Santa Maria, si prende lavia Porta Milanese [2] esi incontra l’omonimaporta cittadina chepermetteva il passaggioverso Milano.Proseguendo per la viaPergola si raggiunge laPiazza Parravicini,dominata dal seicentescoPalazzo Parravicini [3],al quale si contrappongonouna fontana con vascaottagonale e la Chiesettadell’Addolorata [4].Da Piazza Parravicini,seguendo a destra la viae poi riportandosi sulungo fiume, attraversataVia della Repubblica ci siricollega da Via XXSettembre con PiazzaCavour.Il percorso a questopunto può integrarsi siacon quello alla scopertadel Centro Storico e deiPalazzi, che con quello,più ampio, che tocca levarie Chiese della città.

PERCORSO

Piazza Cavour

Via XX Settembre

Piazza S. Martino

Via Torelli

Strada comunale Castello

Via Santa Maria

Porta Milanese

Via Pergola

Piazza Parravicini

Piazza Cavour

Verso ilVecchio Castello

Un ulterioresuggerimento, allascoperta dei Castelli edelle Architetture dellaComunità Montana diTirano, è quello di seguirel’analogo itinerariotematico che collega ivari siti storici diinteresse, nei Comuni diSernio, Lovero, Tovo,Mazzo, Grosotto eGrosio.

FERROVIARETICA

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Tra la stazioneferroviaria, il Viale Italia,la Piazza Marinoni e illungo Adda Ortigara,sorgono all’inizio del XXsecolo alcuni degli edificiLiberty più importantidella Valtellina. SulPiazzale delle Stazionisi affaccia l’edifico dellaStazione ferroviaria(1908-1909) [1],progettata dall’ ingegnerPiccioli e dall’architettoRamponi. Pur nel rispettodei canoni tipici di unfabbricato pubblico,presenta alcuneoriginalità riscontrabilinel tetto a padiglionesormontato da unacresta decorativa in ferrobattuto, nel frontone inlegno, citazionedell’architettura svizzeradegli chalet, nel motivodecorativo presente nellaparte superiore dellacornice delle finestre delprimo piano, e nelladecorazione Art-Décodelle lesene.Sulla stessa piazza sorgela Stazione delleFerrovie Retiche [2],progettata tra il 1926 eil 1927 da un architettosvizzero per conto dellaFerrovia del Bernina,rappresenta unelegantissimo esempio distile Art-Déco e pre-

razionalista, conreminiscenzedell’architettura storicanelle colonne chescandiscono le trifore.Il tetto di ardesiaconferisce un tonoalpino alla costruzione.All’incroncio con VialeItalia sorge Casa Merizzi[3], uno dei primi edificiliberty di Tirano.Commissionato nel 1902 da Girolamo Merizziall’architetto UgoZanchetta, ancorastudente a Brera,l’edificio è in stile neogotico veneziano,originalmente coniugatocon le tipologiedell’architettura dimontagna evidentinell’arco sommitale. Ilcarattero alpinodell’edificio è rimarcatonel bovindo d’angolosostenuto da due tronchiche sbucano dal murodell’edificio.Proseguendo lungo ilviale Italia verso la PiazzaMarinoni, si incontra, sullato destro della strada,la Casa dell’antiquarioChiodi [4] (oggi sede diuna farmacia). Fattacostruire nel 1924 daFrancesco Chiodi, ilmaggior antiquariovaltellinese delNovecento, è un

piccolo concentrato dimotivi architettonici edecorativi neo-rinascimentali. Lafacciata riflette il gustoecclettico e storicista delcommittente.Al termine del viale, sullaPiazza Marinoni, si trovala Stazione Perego [5],progettata nel 1926dall’archietto borminoClementino Clementi,che costruì tutte lestazioni della dittaAutotrasporti Peregoutilizzando modulistilistici differenti. Lastazione di Tirano èquella di maggior effettoscenografico e forse lasua opera piùimportante, insieme allavilla Peloni a Bormio.La facciata è unacombinazione di tardostoricismo architettonicoe Art-Déco.Attraversando la piazzae i giardini ci si trova suViale Garibaldi;proseguendo a sinistra siincontra il Palazzoscolastico [6], sede dellascuola primaria.Progettato nel 1908dall’architetto GiuseppeRamponi, ha un impiantoa doppia facciatagemella, con un lungofianco prospiciente ilviale. Nei due protiri

d’ingresso si notano ledecorazioni dei capitellie del parapetto in pietra,sormontato dal volto diuna Atena, simbolo dellasapienza, da cui si diparteuna capigliaturadisegnata con tipicalinea Liberty “a colpo difrusta”.Ritornando verso l’Addae proseguendo finoall’argine, svoltando adestra verso il viale Italia,si trovano la CasaClementi ora Moretta[7] (1910 circa), e ilcapolavorodell’architetto Ramponi,l’ex Villa Martinelli(1908), ora Soncelli [8],espressione più compiutae matura dell’archietturaliberty in Valtellina.Lasciandosi alle spalle ilviale Italia, passeggiandolungo l’argine eimboccando la pistaciclopedonale, si puòvedere la Villa Tognolatti[9], di cui si nota sullafacciata il particolaredella finestra circolare.

PERCORSO

Piazza Stazione

Viale Italia

Piazza Marinoni

Viale Garibaldi

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Da Piazzetta Quadrio,oltrepassato l’arco inpietra di fiancoall’ingresso dellabiblioteca, ci si trovanella piazzetta della CasaGrana poi Pievani Arcari,con l’annessa Chiesettadi San Giacomo [1],sconsacrata durante laprima guerra mondiale,con campanile romanicodel Trecento e portale del1731. Tornando versoPiazzetta Quadrio eoltrepassata PortaPoschiavina si arrivasulla Piazza Cavour, sucui si affaccia il PalazzoMarinoni, anticoconvento degliAgostiniani presenti aTirano dal XV al XVIIsecolo. Annessaall’edifico la Chiesadedicata a San Nicolada Tolentino [2],conosciuta anche comedi Santa Teresa o diSant’Agostino.Proseguendo per via XXSettembre si raggiungela Chiesa parrocchialedi San Martino [3],dedicata al patrono dellacittà, edificata nel XIIIsecolo ma ampiamenterimaneggiata nel XVIIsecolo, conserva la torrecampanaria in stileromanico-lombardo del

1479. Rilevante l’organorealizzato 1852 daiFratelli Serassi. Sul latosud si nota unameridiana del 1674,mentre sulla casaparrocchiale spicca iltrittico di rame del 1958di Renzo Antamati.Imboccata Via Caimi sisvolta in via Salis dove,collegata all’importantePalazzo Salis, merita unaffaccio la Chiesettabarocca dedicata a S.Carlo Borromeo [4], laprima chiesa dellaValtellina dedicata aquesto santo.Proseguendo per via S.Carlo e Porta Bormina sisvolta a destra in ViaVisconti Venosta.Di fronte al cinquecen-tesco Palazzo Venosta-Andres ora Giacomoni,sull’altro lato della via,si trova la Chiesettadell’Angelo Custode [5](XV sec.), cappellagentilizia dei Venosta.Seguendo le vie delcentro storico, da viaTorelli si prosegue perPorta Milanese e da quisi devia per via Pergola.In Piazza Parravicini, sicontrappongono alseicentesco PalazzoParravicini una fontanadalla vasca ottagonale e

la Chiesettadell’Addolorata [6](1664). Lasciato il centrostorico si ritorna inPiazza Marinoni e suViale Italia,raggiungendo la Basilicadella Madonna di Tirano[7] (vedi descrizionenella pagina successiva).Alzando lo sguardo, adestra sul monte, si notal'antica Chiesetta di S.Perpetua [8] (X Sec.),eretta da una comunitàdi monaci, forse Umiliati,ai quali si deve in largaparte l'organizzazionenel Medioevo dell'assettoagrario della zona.Nell'abside della chiesasono stati riportati allaluce e restaurati gliaffreschi altomedievaliscoperti nel 1987. Sitratta delle più antichepitture murali dellaprovincia. Poco lontano,verso Via Rasica e versola Valposchiavo siraggiunge la Chiesa diS. Rocco [9] del 1526, abase ottagonale,Giangiacomo de Medicidetto il Medeghino(fratello del futuro papaPio IV, arciprete diMazzo) fece dare il viaalla costruzione di unafortezza ottagonalecontro i Grigioni

mascherata da tempio.Nel 1531 venne scopertol’inganno ma i tiranesicompletarono il tempio.Bel portale del ‘700 eancona lignea con statuadel santo.

NELLE FRAZIONI:

Cologna (m 610):Chiesa SS. Trinità (1537)consacrata dal Vescovodi Coira;

Roncaiola (m 790):Chiesa dei Santi Stefanoe Lucia;

Baruffini (m 800):Chiesa di S. PietroMartire (1536).

A Trivigno (m 1700):Chiesa di S. Gaetanoedificata nel 1701 con ilcontributo del ConteUlisse Salis.

PERCORSO

Piazzetta Quadrio

Piazzetta Pievani

Piazza Cavour

Via XX Settembre

Via Caimi

Via Salis

Via San Carlo

Porta Bormina

Via Visconti Venosta

Via Torelli

Porta Milanese

Via Pergola

Piazza Parravicini

Piazza Marinoni

Viale Italia

Piazza Basilica

Via Rasica

Via San Rocco

Le Chiese

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FERROVIA RETICA

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La Basilica è ilmonumento più insignedella provincia dal puntodi vista religioso, storico,artistico e luogo diidentificazione collettivadei Valtellinesi. Erettadalla fede popolare dopol'apparizione della BeataVergine a Mario Omodei(1504). Ai prevalenticaratteri rinascimentalidel tempio, i cui arteficisono ritenuti i fratelliRodari di Como, ben siarmonizzano le linee diispirazione romanicadella torre campanaria[1] (1578) alla cuisommità è posta unaelegante strutturamarmorea barocca conbalaustra (1641). Lafacciata [2] assaislanciata è conclusa daun alto frontone epresenta alla base unbellissimo portale e duefinestroni in marmo [3] finemente lavorati,opera del ticinese A.dellaScala (1533). Importantianche i portali laterali[4], forse di BernardinoRodari (1506). Dinotevole armoniaarchitettonica è pure ilcomplesso delle strutturesul lato dell'abside: ilcorpo della sagrestia [5],la cupola di PompeoBianchi (1584), ilcampanile sul quale si

intravvedono i graffiti, realizzati probabilmentedal pittore grosinoCipriano Valorsa.L'interno del tempio èricco di opere d'arte e distucchi. Fra esse la piùvistosa è costituita dalgrande organo baroccoseicentesco [6] più volteindicato come una raritànazionale per laricchezza d'intagli dellasua cassa, ma sonoimportanti anche ilpulpito, la cantoria,l'altar maggiore, il coro[7], le tele e l'interessanteaffresco popolare su unlato della navata disinistra , il primodedicato all'Apparizione.Il punto della chiesaoggetto della specificadevozione dei fedeli ècostituito dall'altaredell'Apparizione [8] (lastatua che lo sovrasta èopera del pavese G.DelMajno). Dietro ad esso,protetto da una grataè il luogo indicato dalVeggente in cui Mariaapparve. Nella Piazza delSantuario predominatuttora l'assetto che lehanno conferito gliedifici costruiti infunzione del tempio:l'antica "Hostariagranda" del S. Michele[9], sorta subito dopol'apparizione per ospitare

i pellegrini e dove oraha sede un'opera sociale,e la serie dei fondaci,piccole botteghefunzionali alle rinomatefiere di merci e bestiameche vi si tenevano e il cuiandamento è statodeterminante per quasitre secoli per l'economiadell'intera valle. Chi escedal tempio per la portaprincipale potràosservare nell'angolo disinistra i due pilastri dipietra ancora muniti deicardini del portone chechiudeva un tempol'ingresso alla piazzaverso ovest; di frontel'elegante fontana apadiglione [10] conclusadal Longhi (l'autoredell'altare dellaMadonna) nel 1780.Sul lato sinistro dellaPiazza, guardando lafacciata del Santuario,troviamo laCasa del Penitenziereora Museo EtnograficoTiranese [11].

La Basilica

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1) Torre Campanaria2) Facciata3) Portale maggiore4) Portali laterali5) Sagrestia nuova6) Organo7) Abside8) Cappella della

Madonna9) Hostaria Granda

del S. Michele10) Fontana a padiglione11) Casa del Penitenziere - Museo Etnografico

Tiranese12) Sagrestia del primo

Cinquecento e base del campanile

Pianta del Santuario, tratta da AntonioGiussani, “Il Santuario della Madonna”..., 1926

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Da Tiranoa St. Moritz,in viaggio con il nasoincollato al finestrino

La favola ferroviaria delTrenino Rosso delBernina parte da Tirano(429 m.s.l.). Lasciando laValtellina, il TreninoRosso accarezza nella suaprima curva lacinquecentesca Basilicadella Madonna di Tirano,e da qui inizia a salire, disorpresa in sorpresa, trai castagneti, lasciandosialle spalle i vigneti deigrandi vini di Valtellina,anch’essi rossi, non acaso. Non si fanemmeno in tempo asentirsi realmente inviaggio che, comebambini, si rimane subitoincantati quando il trenosembra rincorrere sestesso sul viadottoelicoidale di Brusio. Unadelle tante opere diingegneria, sicuramentela più fotografata, tantoda diventare immaginesimbolo del marchioUNESCO di Patrimoniodell’Umanità.Un’emozione tantoincredibile da farviilludere di stare seduti,come tanti lillipuziani, inun modellino ferroviario.Il Trenino Rosso proseguee sale su, fino aPoschiavo, capitale di

questa vallata, la ValPoschiavina,linguisticamente eculturalmente legata dasecoli alla Valtellina,dopo aver lambitol’omonimo lago verdecobalto. LasciataPoschiavo il treno iniziala sua vera salita fino araggiungere i 2253 mdella stazionedell’Ospizio Bernina.Un’arrampicataferroviaria, passando diponte in ponte, di tunnelin tunnel, di curva incurva, dai pianoro diCavaglia, con il suo ParcoGeologico “Giardino deiGhiacciai”, per arrivarepoi alla stazione dell’AlpGrüm, panoramicamenteaffacciata sul ghiacciaiodel Palù. Lasciato il valicodel Bernina il treninoinizia la sua discesa,lambendo il Lago Biancoe il Lej Nair (Lago Nero),che segnano lospartiacque tra il bacinodel Po e quello del Reno,accompagnando le loroacque da qui verso ilMare Adriatico e il MarNero. Difficile guardaretutto ciò che sta oltre ivostri finestrini,soprattutto in inverno,quando proprio qui –attraversando il valicodel Bernina - il TreninoRosso corre con la suafantastica lentezza tra

muri di neve e panettonibianchi sfumatinell’azzurro del cielo onel bianco della neve cheil vento solleva. Ormaipenserete di essereabituati alle sorprese ma,dopo avere lasciato lestazioni di partenza delladue funivie della Lagalpe del Diavolezza viaspetta il primo veroincontro con il titolaredel nome del vostrotrenino: il Bernina. Lovedrete concedersi allavostra vista, mentre congli occhi salirete il grandeghiacciaio delMorteratsch, ferminell’omonimastazioncina nel bosco.Non preoccupatevi se avolte scontrosamente,per riservatezza tuttaregale, “il grandeBernina”non si faràscorgere, coperto danubi. La sua corte dighiacciai e cime saràsempre comunque li, soloper i vostri occhi. Ormaiil viaggio del centenariosta per concludersi,arrivati in Engadina.Prima fermataPontresina, e da quifinalmente, dopo leultime giravolte neiboschi e dopo due ore emezza di meraviglie dalfinestrino, eccoci a St.Moritz. Una passeggiatasul lago, una cioccolata

da Hanselman esoprattutto una visita alMuseo Segantini e poi,con un semplice cambiodi binario, la favola delvostro viaggio potràcontinuare, in partenzaper Thusis attraversol’Albula Pass.

Il Trenino Rossodel Bernina

A sinistra: piantina del percorsodel Trenino Rosso© Ferrovie Retiche, CH

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Terra di grandi Vinidi Valtellina

Da Tirano a Bianzone,entrambe Città del Vino,passando per Villa diTirano, si percorre unodei più bei tour enologicidella Lombardia. In autoo in bicicletta, lambendoi famosi terrazzamentivitati del versanteRetico, sono molte lecase vinicole, associateal Consorzio Tutela ViniValtellina, che accolgonoi visitatori per una visitaalle loro storichecantine, per degustare ifamosi vini DOC e DOCGdi Valtellina e per unacquisto “di gusto” daportare in tavola alrientro del viaggio aTirano e nei Comuni delsuo Distretto delCommercio.

Per informazioniConsorzio Vini Valtellinawww.consorziovinivaltellina.com

La bontà dei prodottiagroalimentari

Per conoscere eapprezzare “tutti i gusti”dei prodottiagroalimentari eenogastronomici che ilterritorio di Tirano e deiComuni limitrofi possonooffrire basta entrare neitanti negozi ed esercizicommerciali, dove èpossibile acquistare ilmeglio della produzionetipica di Valtellina.Oppure basta concedersiuna visita appetitosadirettamente presso ivari produttori agricoli.Da non perdere poi levarie manifestazionienogastronomiche che,da sole, valgono unsoggiorno all’insegna deiveri sapori dellamontagna e del territoriodi Tirano.

Per informazioni suiproduttori: DistrettoAgroalimentare diQualità della Valtellinawww.valtellinachegusto.eu

Gusto

Principalimanifestazionienogastronomichea Tirano e nel suoDistretto delCommercio

Maggio - TiranoCantine aperteUltimo weekenddi maggio

Luglio - TeglioFesta dei Pizzoccheri

Agosto - TiranoSagra dei Chisciöi

Agosto - TiranoTiranotte

Settembre - SernioFesta del Chisciöl

Settembre - TiranoTirano Autunno

Da settembre anovembre - TeglioPizzocchero D'Oroe Sapori d'autunnoRassegna nei Ristoranticonvenzionati

Ottobre - Villa di TiranoSagra della melae dell’uva

Info sul calendariomanifestazioni:

Ufficio Informazioni TuristicheTel. 0342 [email protected]

Consorzio Turistico TerziereSuperioreTel. 0342 705 [email protected]

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Il Sentiero Valtellina

Il Sentiero Valtellina èun percorso ciclo-pedonale di oltre 90 kmche, correndo paralleloal corso del fiume Adda,attraversa buona partedella Valtellina.E’ percorribile da Colicoa Grosio.

Tratti che attraversanoTirano:Da Tirano verso Grosio,con partenza da LungoAdda Ortigara indirezione Est.Da Tirano verso Sondrio,con partenza dallasponda destra delPoschiavino, in direzioneOvest.

Informazioni sull’interotracciato: www.valtellina.it

Itinerari permountain bikenei dintorni di Tirano

Val BelvisoPartenza da TresendaAprica-Santa Cristina-Pian di Gembro-TrivignoPartenza da ApricaPasso della Foppa-Passodi GuspessaPartenza da GrosioDa Madonna di Tiranoa Scala e a LughinaPartenza da TiranoDa Tirano al LagoSchiazzeraPartenza da TiranoAnello della Val GrosinaOccidentalePartenza dal bivio perPresacce-Val GrosinaOccidentalePoschiavo-Albertuesc-CanalPartenza da Poschiavo(CH)Miralago-Poschiavo-San Romerio-VianoPartenza da Miralago(CH)

Informazioni e percorsidettagliati:www.sentieri.cmtirano.so.itwww.altarezia.eu

Itinerari perciclismo su strada

Da Tirano, per gli amantidel ciclismo su strada,sono programmabili varipercorsi.

Verso la Svizzera,la Val Poschiavoed il Passo del Bernina;

seguendo l’asseviabilistico della S.S. n.38dello Stelvio, o salendoil famoso Passodel Mortirolo.

verso le Valcamonicaattraverso il Passodell’Aprica

Informazioni su percorsie tracciati:www.valtellina.it

Itinerari perCicloamatori

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Il sentiero UNESCO

E’ un percorsoescursionistico che daThusis raggiunge Tirano,collegando la Svizzeracon l’Italia.Segue, costeggiandola,la linea della FerroviaRetica, dichiarataPatrimonio MondialeUNESCO. Suddiviso in10 tappe giornaliere,alterna tratti sentieristicia percorsi percorribilianche in treno eattraversa paesaggi alpiniunici e spettacolari, dallavalle dell’Albula alla ValBever, dall’Alta Engadinaa St. Moritz, dal Passodel Bernina, alla ValPoschiavo, terminandoquindi a Tirano, inValtellina.

Informazioni:Consorzio TuristicoTerziere Superioredi Tiranowww.valtellinaturismo.com

Ferrovie Retichewww.rhb.ch

La Via Alpina

La Via Alpina è un grandesentiero che attraversale Alpi, da Trieste aMontecarlo. Anche laValtellina, dal Passo delloStelvio alla Valchiavenna,così come il confinanteterritorio elvetico delCantone dei Grigioni,sono attraversati da 14tappe della Via Alpina.Due di queste, la R75 ela R76 passano sulterritorio di Tirano.

TAPPA - R75 RifugioSchiazzera - Tirano

TAPPA - R76 TiranoPoschiavo

Descrizione dettagliatadella Via Alpina inValtellina:www.via-alpina.org

Via Valtellina

Questo percorsoescursionistico dimontagna è diviso inotto tappe e segue la viadei somieri che,attraverso il Passo delBernina, trasportavano ilvino di Valtellina daTirano a Schruns(Austria).www.viavaltellina.ch

Anello di Baruffini

E‘ un tracciatoescursionisticopanoramico, lungo nellosviluppo, ma dal dislivellocontenuto. Parte daBaruffini e si snodaraggiungendo le contradea monte della frazionecollegando gliinnumerevoli tracciati cheincidono i ripidi fianchidel Masuccio, dalle pistesterrate ai sentieri ed allemulattiere militari,offrendo un percorsosignificativo in terminigeografici, etnografici,storici e naturalistici diquesta fascia montuosache non è da ricordareesclusivamente per ilcontrabbando.

Sentiero delcontrabbando

Un percorso escursionisticotra natura e storiaseguendo le orme degli"spalloni" che transitavanoverso la vicina Svizzeracarichi di sigarette,zucchero e caffè, daBaruffini e da Roncaiola.

Il sentiero del Sole

E’ un percorsoescursionistico che,attraversando il territoriodi Tirano, si snoda lungo

la sponda retica dellaValtellina, da Montagnain Valtellina a Grosotto. Il"Sentiero del Sole" seguei vecchi tracciaticontadini, le mulattiereacciottolate, i sentieridella transumanza, cheuniscono borghiabbandonati ad altriancora abitati tuttol'anno, chiese e castelli. E’percorribile, nevepermettendo,praticamente tuttol'anno.

Da Tirano partono duedirettrici del Sentiero delSole. Verso Ovest, direttaa Dalico, sopraCastionetto di Chiuro.Verso Est, in direzione diGrosotto.

Sentieri Tematici

Castelli e architetturedella Comunità Montanadi TiranoPercorso: Grosio, Lovero,Grosotto, Tovo, Sernio,Vervio e Mazzo.

Alla scoperta dei saporie dei profumi delTerziere SuperiorePercorso: Villa di Tirano,Bianzone, Teglio, Chiuro,Ponte in Valtellina.

Informazioni:Consorzio Turisticowww.valtellinaturismo.com

Escursionie sentieri

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Riserva Naturaledel Pian di Gembro(Villa di Tirano)

La torbiera di Pian diGembro è una RiservaNaturale ParzialeBotanica situata nelComune di Villa di Tiranotra Aprica e Trivigno.L'origine della torbierarisale all'ultimaglaciazione, circadiecimila anni fa, quandouna lingua del ghiacciaiodell'Adda defluiva versoquella dell'Oglio,modellando la conca diPian di Gembro, poioccupata da un lago chenel corso degli anni èstato invaso da detritivegetali. L'acidità delsuolo e la carenza diossigeno hannorallentato i processi didecomposizione delmateriale vegetalefavorendo la formazionedi uno strato di torba.La vegetazione di Pian diGembro presenta alcunespecie rare, tipiche deiperiodi post glaciali.

Percorso: da Tirano aTrivigno e poi proseguirein direzione ApricaOrari di aperturaSempre visitabileInformazioni:www.cmtirano.it

Area NaturalisticaLe Piane(Sernio)

L’area naturalistica sitrova sulle rive del lagoartificiale di Sernio-Lovero.I percorsi naturalistici,predisposti daLegambiente, incollaborazione con A2Aspa (proprietaria deiterreni e dell’impiantoidroelettrico), hannoportato a modificare lapercezione di quel luogo,facendone unainteressante areanaturalistica. Il sentieroparte dall’ambiente delbosco asciutto, acontatto con il versantesoleggiato, e procedesulle rive.

Percorso:Tirano - Dal Lungo AddaOrtigara si prosegue apiedi o in bicicletta versomonte imboccando lapista ciclo-pedonaleNei pressi dell’area sitrova Casanatura diLegambiente, disponibileper soggiorni.

Informazioni eprenotazioni:Circolo LegambienteValtellinaCell. 339 [email protected]

Natura

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