IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI … · in base alle caratteristiche chimico...

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COMUNE DI PROVINCIA DI COLLESALVETTI LIVORNO IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI EX SS 67 BIS DELL’ARNACCIO KM17,300 FRAZ. PONTE BISCOTTINO RELAZIONE TECNICA GENERALE (CdiS del 10.12.2012 Integrazioni volontarie) PROPONENTE/GESTORE IMPIANTO: LONZI METALLI SRL Procedimenti: Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale CdiS del 23.05.2012 CdiS del 10.12.2012 Gennaio 2013 Coordinatori: Ing. Roberto Baraglia Geol. Sergio Crocetti

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COMUNE DI PROVINCIA DI COLLESALVETTI LIVORNO

IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO

RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI

EX SS 67 BIS DELL’ARNACCIO KM17,300 – FRAZ. PONTE BISCOTTINO

RELAZIONE TECNICA GENERALE (CdiS del 10.12.2012 – Integrazioni volontarie)

PROPONENTE/GESTORE IMPIANTO: LONZI METALLI SRL

Procedimenti: Valutazione di Impatto Ambientale e

Autorizzazione Integrata Ambientale

CdiS del 23.05.2012

CdiS del 10.12.2012

Gennaio 2013

Coordinatori: Ing. Roberto Baraglia Geol. Sergio Crocetti

Nuovo Impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. - Integrazioni volontarie – Gennaio 2013

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Indice

PREMESSA ................................................................................................................................... 3

1. ASPETTI AUTORIZZATIVI .................................................................................................. 3

2. ASPETTI GESTIONALI ....................................................................................................... 11

3. ASPETTI IDRAULICI ........................................................................................................... 13

4. QUALITA’ DELLE ACQUE DI FALDA: STATO ATTUALE ........................................ 14

ALLEGATI

a) Piano di Monitoraggio e Controllo con allegata:

Tav. Unica – Ubicazione punti di campionamento

b) Relazione tecnica di integrazione studio idrologico con allegate:

Tav. T7 – planimetria stato attuale con quota assoluta delle aree di esondazione

Tav. T8 – indicazione delle aree a quota superiore a quelle di esondazione

c) Tav. P2A – planimetria generale dello stato attuale con piano quotato s.l.m.

Tav. P2B – Sezioni trasversali e longitudinali dello stato attuale

d) Tav. P4 – Stato di progetto – Piano quotato s.l.m.

Tav. P4A - Stato sovrapposto - Quote di esondazione e quote di progetto

Tav. P6.1A – Stato di progetto – Pianta e sezioni trasversali impianto

Tav. P6.1B - Stato di progetto – Pianta e sezioni trasversali impianto

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PREMESSA

Il presente documento è redatto nell’ambito dell’istruttoria di valutazione d’impatto ambientale

VIA e di rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), dal gestore Sig.Anna

Mancini nata a Cerreto Guidi (FI) il 03/10/1955 residente in Fauglia (PI) via Di Pugnano 9,

legale rappresentante della società Lonzi Metalli Srl, per le attività IPPC n° 5.1 e 5.3 svolte nel

nuovo impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi, ubicato in loc. Ponte Biscottino

nel Comune di Collesalvetti–Livorno (ex SS 67 bis Arnaccio km 17,300).

Si forniscono di seguito indicazioni e chiarimenti in risposta ai quesiti ed alle richieste espressi in

sede di Conferenza dei Servizi del 10/12/2012.

1. ASPETTI AUTORIZZATIVI

L’impianto oggetto dei procedimenti di cui alla premessa è concepito per fornire un servizio alle

imprese del territorio che hanno la necessità di smaltire rifiuti liquidi prodotti dalle loro attività.

L’opera in progetto consiste nella realizzazione di un impianto di deposito e trattamento di rifiuti

speciali liquidi pericolosi e non pericolosi.

Il processo è caratterizzato da un ciclo di trattamento integrato di tipo chimico fisico e biologico

implementato per lo scarico delle acque reflue depurate nel canale Emissario del Bientina, nel

rispetto dei limiti per lo scarico in acque superficiali (cfr. appendice al progetto “RA1 -

Relazione tecnica di processo”).

L’impianto è articolato in estrema sintesi in tre sezioni funzionali al deposito preliminare ed al

trattamento di alcune tipologie di rifiuti speciali liquidi:

- Sezione 1 di pretrattamento fisico e deposito dei rifiuti liquidi (cfr. elaborati grafici in

appendice al progetto “PA1.10 – Layout conferimento e deposito rifiuti” e “PA1.11 – Schema

funzionale pretrattamento e deposito rifiuti”). ;

- Sezione 2 di trattamento chimico fisico e biologico (cfr. elaborati grafici in appendice al

progetto “PA1.20 – Layout trattamento chimico fisico e biologico” e “PA1.21 – Schema

funzionale -Modulo chimico fisico biologico e stoccaggio additivi”);

- Sezione 3 di finissaggio e scarico acque depurate e disidratazione fanghi (cfr. elaborati grafici

in appendice al progetto “PA1.30 – Layout finissaggio acque e disidratazione fanghi” e “PA1.31

– Schema funzionale finissaggio acque e disidratazione fanghi”).

Il progetto inoltre prevede di attrezzare un’area per il deposito in scaffalature dei rifiuti conferiti in

colli (chilolitriche, fusti, fustini, taniche), provenienti dalle attività di “microraccolta”.

Allo scopo di limitare lo sforzo finanziario, tenuto conto della ragguardevole entità

dell’investimento necessaria alla realizzazione dell’intero impianto, il proponente prevede una

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realizzazione dell’intera opera in tre fasi sequenziali in maniera da esercitare, nel periodo

transitorio, una o più attività di smaltimento (tra quelle previste a regime).

Fase 1

Considerati i tempi di realizzazione, avviamento e collaudo dell’intero impianto (circa 16 mesi +

3 di avviamento modulo biologico, cfr. elaborato di progetto “P14 – Cronoprogramma dei

lavori” ) si ipotizza di ultimare i lavori relativi alla Sezione 1 e di metterla in marcia entro 8 mesi

dall’inizio dei lavori. E’ implicito che per l’esercizio della sezione dovranno essere

contestualmente realizzate le opere accessorie e installate le attrezzature a supporto dell’attività

(es. laboratorio, uffici, adeguamento locali tecnici, pesa a ponte, sottoservizi) e attuate tutte le

misure di mitigazione e protezione delle matrici ambientali (es. adeguamento e delimitazione

superfici dell’insediamento, viabilità operativa, linee fognarie, raccolta e trattamento acque

meteoriche e di processo, linee di convogliamento e abbattimento emissioni).

In questa modalità di esercizio transitoria, presso l’impianto, potranno essere conferiti rifiuti in

autocisterna appartenenti ai seguenti gruppi di classificazione (cfr. documentazione integrativa

“Piano di gestione operativa”):

Gruppo 1 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi,

percolato di discarica)

Gruppo 2 Rifiuti liquidi Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato

di discarica)

Gruppo 3 Rifiuti liquidi Pericolosi (acidi esausti da decapaggio, da attività industriali

artigianali)

Gruppo 4 Rifiuti liquidi Pericolosi (idrossidi, basi esauste, composti alcalini da attività

industriali artigianali)

Le operazioni suddette di pretrattamento e stoccaggio dei rifiuti liquidi in serbatoi ed in colli si

configurano come attività di smaltimento D15 “Deposito preliminare”.

I rifiuti stoccati nel parco serbatoi in deposito saranno inviati a centri esterni di smaltimento e/o

recupero in base alla tipologia e alle loro caratteristiche chimico fisiche.

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Prospetto – Quadro di sintesi gestione attività della Fase 1

Gruppo di identificazione rifiuti

stoccati

Serbatoi di

stoccaggio

Attività di

smaltimento

Destinazione rifiuto in uscita

dall’impianto

Gruppo 1 Rifiuti liquidi NP

(acque da attività industriali, artigianali

e servizi, percolato di discarica)

1-D3, 1-D4

1-D8, 1-D9

D15 Trattamento fisico-chimico D9, trattamento biologico D8

Gruppo 2 Rifiuti liquidi P

(acque da attività industriali, artigianali

e servizi, percolato di discarica)

1-D5, 1-D10 D15 Trattamento fisico-chimico D9

Gruppo 3 Rifiuti liquidi P

(acidi esausti da decapaggio, da attività

industriali artigianali)

1-D1, 1-D6 D15 Trattamento fisico-chimico D9, impianti recupero acidi esausti

Gruppo 4 Rifiuti liquidi P

(idrossidi, basi esauste, composti

alcalini da attività industriali

artigianali)

1-D2 D15 Trattamento fisico-chimico D9, impianti recupero basi esauste

Con riferimento all’elaborato di progetto “R1 – Relazione tecnica generale – par.5” in questa

fase:

- la capacità massima di stoccaggio è pari a 372 t di Rifiuti liquidi NP ed a 312 t di rifiuti

liquidi P;

- la movimentazione massima in ingresso al deposito D15, normalizzata su base annuale,

è fissata 72.050 t corrispondente al funzionamento su due turni giornalieri di un impianto

di trattamento chimico fisico di potenzialità analoga a quello in progetto.

Fase 2

Entro i successivi 6 mesi dalla messa in marcia del deposito preliminare dei rifiuti in serbatoi ed

in colli di cui alla fase precedente si prevede di completare la realizzazione delle linee di

trattamento chimico fisico a batch ed in continuo ricomprese nei limiti di batteria della Sezione 2

e le linee di disidratazione dei fanghi ricomprese nei limiti di batteria della Sezione 3.

Anche in questo caso dovranno essere contestualmente realizzate le opere accessorie (es.

stoccaggio e preparazione additivi) e attuate tutte le misure di mitigazione e protezione delle

matrici ambientali (es. allestimento serbatoi di stoccaggio e condizionamento fanghi entro bacino

di contenimento, installazione filtropressa in area impermeabilizzata e protetta da tettoia,

installazione linee di convogliamento e abbattimento emissioni).

Nella medesima fase sarà allestita l’area attrezzata per il deposito in scaffalature dei rifiuti in

colli.

In questa modalità di esercizio transitoria, presso l’impianto potranno essere conferiti rifiuti in

autocisterna o in colli appartenenti a tutti i gruppi di classificazione (cfr. documentazione

integrativa “Piano di gestione operativa”):

Gruppo 1 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi,

percolato di discarica)

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Gruppo 2 Rifiuti liquidi Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato

di discarica)

Gruppo 3 Rifiuti liquidi Pericolosi (acidi esausti da decapaggio, da attività industriali

artigianali)

Gruppo 4 Rifiuti liquidi Pericolosi (idrossidi, basi esauste, composti alcalini da attività

industriali artigianali)

Gruppo 5 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (fanghi liquidi e/o pompabili, sospensioni, da attività

industriali, artigianali e servizi)

Gruppo 6 Rifiuti liquidi Pericolosi (fanghi liquidi e/o pompabili, sospensioni, da attività

industriali, artigianali e servizi)

Con la messa in marcia del modulo chimico fisico, oltre alle operazioni di pretrattamento e

stoccaggio dei rifiuti liquidi in serbatoi ed in colli di cui alla fase 1, attività di smaltimento D15

è aggiunta l’attività di smaltimento D9 “Trattamento fisico-chimico”.

I rifiuti stoccati nel parco serbatoi in deposito saranno inviati prioritariamente al trattamento

chimico fisico o direttamente a centri esterni di smaltimento e/o recupero in base alla tipologia e

alle loro caratteristiche chimico fisiche.

Prospetto – Quadro di sintesi gestione attività della Fase 2

Gruppo di identificazione rifiuti

stoccati

Serbatoi di

stoccaggio

Attività di

smaltimento

Serbatoi di

deposito

temporaneo

Destinazione rifiuto in

uscita dall’impianto

Gruppo 1 Rifiuti liquidi NP

(acque da attività industriali,

artigianali e servizi, percolato di

discarica)

1-D3, 1-D4

1-D8, 1-D9

Deposito

D15 /

Trattamento biologico D8 (*)

Trattamento fisico-chimico D9 (***)

Deposito + chi-fisico

D9

2-B3, 2-B4 Trattamento biologico D8

Gruppo 2 Rifiuti liquidi P

(acque da attività industriali,

artigianali e servizi, percolato di

discarica)

1-D5, 1-D10 Deposito

D15 /

Trattamento fisico-chimico D9

(**)

Deposito + chi-fisico

D9

2-B3, 2-B4 Trattamento biologico D8

Gruppo 3 Rifiuti liquidi P

(acidi esausti da decapaggio, da

attività industriali artigianali)

1-D1, 1-D6 Deposito

D15 /

Trattamento fisico-chimico D9

(**), impianti recupero acidi

esausti

Deposito + chi-fisico

D9

2-B3, 2-B4 Trattamento biologico D8

Gruppo 4 Rifiuti liquidi P

(idrossidi, basi esauste, composti

alcalini da attività industriali

artigianali)

1-D2 Deposito

D15 /

Trattamento fisico-chimico D9

(**), impianti recupero basi

esauste

Deposito + chi-fisico D9

2-B3, 2-B4 Trattamento biologico D8

Gruppo 5 Rifiuti liquidi Non

Pericolosi (fanghi liquidi e/o

pompabili, sospensioni, da

attività industriali, artigianali e

servizi)

3-SF1 (per campagne

separate di

condizionamento e disidratazione

fanghi)

Deposito + chi-fisico D9

/ I fanghi disidratati sono inviati a smaltimento in discarica D1

Gruppo 6 Rifiuti liquidi

Pericolosi (fanghi liquidi e/o

pompabili, sospensioni, da

attività industriali, artigianali e

servizi)

Deposito + chi-fisico D9

/ I fanghi disidratati sono inviati a smaltimento in discarica D1

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(*) La necessità di inviare a smaltimento D8 i rifiuti non pericolosi in deposito deriva dalla tipologia del rifiuto che

in base alle caratteristiche chimico fisiche non necessita di preliminare trattamento chimico fisico in impianto.

(**) La necessità di inviare a smaltimento D9 i rifiuti pericolosi in deposito deriva dal soddisfacimento della

domanda di smaltimento rifiuti anche per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento dell’impianto

chimico fisico.

(***) La necessità di inviare a smaltimento D9 i rifiuti non pericolosi in deposito deriva dal soddisfacimento della

domanda di smaltimento rifiuti anche per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento dell’impianto

chimico fisico o nei periodi di manutenzione del medesimo.

Con riferimento all’elaborato di progetto “R1 – Relazione tecnica generale – par.5” in questa

fase:

- la capacità massima di stoccaggio è pari a 372 t di Rifiuti liquidi NP ed a 312 t di rifiuti

liquidi P;

- la movimentazione massima in ingresso al deposito D15, normalizzata su base annuale,

è fissata 72.050 t corrispondente alla potenzialità di trattamento del modulo chimico

fisico mantenuto in marcia su due turni giornalieri.

Fase 3

Entro i successivi 5 mesi dalla messa in marcia del modulo chmico fisico di cui alla fase

precedente si prevede di completare la realizzazione della Sezione 2 e della Sezione 3 e

contestualmente mettere in marcia il modulo biologico, la sezione di finissaggio e scarico in

acque superficiali delle acque depurate.

In questa modalità di esercizio non più transitoria, presso l’impianto, potranno essere conferiti

rifiuti in autocisterna o in colli appartenenti a tutti i gruppi di classificazione (cfr.

documentazione integrativa “Piano di gestione operativa”):

Gruppo 1 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi,

percolato di discarica)

Gruppo 2 Rifiuti liquidi Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato

di discarica)

Gruppo 3 Rifiuti liquidi Pericolosi (acidi esausti da decapaggio, da attività industriali

artigianali)

Gruppo 4 Rifiuti liquidi Pericolosi (idrossidi, basi esauste, composti alcalini da attività

industriali artigianali)

Gruppo 5 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (fanghi liquidi e/o pompabili, sospensioni, da attività

industriali, artigianali e servizi)

Gruppo 6 Rifiuti liquidi Pericolosi (fanghi liquidi e/o pompabili, sospensioni, da attività

industriali, artigianali e servizi)

Gruppo 7 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (fosse settiche, residui da pulizia stradale)

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Con la messa in marcia del modulo biologico, oltre alle operazioni di pretrattamento e stoccaggio

dei rifiuti liquidi in serbatoi ed in colli di cui alla fase 1, attività di smaltimento D15, e al

trattamento chimico di cui alla fase 2, attività di smaltimento D9 è aggiunta l’attività di

smaltimento D8 “Trattamento biologico”.

I rifiuti conferiti presso l’impianto saranno prioritariamente trattati nel ciclo integrato chimico -

fisico o inviati nei casi specificatamente indicati nel prospetto seguente a centri esterni di

smaltimento e/o recupero.

Prospetto – Quadro di sintesi gestione attività della Fase 3

Gruppo di identificazione rifiuti

stoccati

Serbatoi di

stoccaggio

Attività di

smaltimento

Serbatoi di

deposito

temporaneo

Destinazione rifiuto in uscita

dall’impianto

Gruppo 1 Rifiuti liquidi NP

(acque da attività industriali,

artigianali e servizi, percolato di

discarica)

1-D3, 1-D4

1-D8, 1-D9

Deposito

D15 /

Trattamento biologico D8 (*), Trattamento fisico-chimico D9(**)

Deposito + chi-fisico

D9

2-B4 Trattamento biologico D8 (***)

Deposito + chi-fisico

+ biologico

D8

/ Scarico acque depurate in Emissario del Bientina

Gruppo 2 Rifiuti liquidi P

(acque da attività industriali,

artigianali e servizi, percolato di

discarica)

1-D5, 1-D10 Deposito

D15 /

Trattamento fisico-chimico D9

(****)

Deposito + chi-fisico

D9

2-B4 Trattamento biologico D8 (***)

Deposito + chi-fisico

+ biologico

D8

/ Scarico acque depurate in

Emissario del Bientina

Gruppo 3 Rifiuti liquidi P

(acidi esausti da decapaggio, da

attività industriali artigianali)

1-D1, 1-D6 Deposito

D15 /

Trattamento fisico-chimico D9

(****), impianti recupero acidi

esausti

Deposito + chi-fisico

D9

2-B4 Trattamento biologico D8 (***)

Deposito + chi-fisico

+ biologico

D8

/ Scarico acque depurate in Emissario del Bientina

Gruppo 4 Rifiuti liquidi P

(idrossidi, basi esauste, composti

alcalini da attività industriali

artigianali)

1-D2 Deposito

D15 /

Trattamento fisico-chimico D9 (****), impianti recupero basi

esauste

Deposito + chi-fisico D9

2-B4 Trattamento biologico D8 (***)

Deposito + chi-fisico

+ biologico

D8

/ Scarico acque depurate in

Emissario del Bientina

Gruppo 5 Rifiuti liquidi Non

Pericolosi (fanghi liquidi e/o

pompabili, sospensioni, da

attività industriali, artigianali e

servizi)

3-SF1 (per campagne separate di

condizionamento

e disidratazione

fanghi)

Deposito + chi-fisico+

biologico D8

/ I fanghi disidratati sono inviati a

smaltimento in discarica D1.

Scarico acque depurate in Emissario del Bientina

Gruppo 6 Rifiuti liquidi

Pericolosi (fanghi liquidi e/o

pompabili, sospensioni, da

attività industriali, artigianali e

servizi)

Deposito + chi-fisico+

biologico D8

/ I fanghi disidratati sono inviati a

smaltimento in discarica D1.

Scarico acque depurate in Emissario del Bientina

Gruppo 7 Rifiuti liquidi NP

(fosse settiche, residui da pulizia

stradale)

1-D7 Deposito + biologico D8

/ Scarico acque depurate in

Emissario del Bientina

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(*) La necessità di inviare a smaltimento D8 i rifiuti non pericolosi in deposito è limitata alle tipologie di rifiuto che

in base alle proprie caratteristiche chimico fisiche non necessitano di preliminare trattamento chimico fisico in

impianto, per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento del modulo biologico o nei periodi di

manutenzione del medesimo.

(**) La necessità di inviare a smaltimento D9 i rifiuti non pericolosi in deposito deriva dal soddisfacimento della

domanda di smaltimento rifiuti anche per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento dell’impianto

chimico fisico o nei periodi di manutenzione del medesimo.

(***) La necessità di inviare a smaltimento D8 i rifiuti non pericolosi in uscita dal trattamento chimico fisico deriva

dalla attivazione del 3 turno (solo trattamento chimico fisico dei quantitativi di rifiuti eccedenti la potenzialità del

modulo biologico) o da periodi di messa fuori servizio del modulo biologico (es. manutenzione).

(****) La necessità di inviare a smaltimento D9 i rifiuti pericolosi in deposito deriva dal soddisfacimento della

domanda di smaltimento rifiuti anche per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento dell’impianto

chimico fisico.

Con riferimento all’elaborato di progetto “R1 – Relazione tecnica generale – par.5” in questa

fase:

- la capacità massima di stoccaggio è pari a 372 t di Rifiuti liquidi NP ed a 312 t di rifiuti

liquidi P;

- la movimentazione massima in ingresso al deposito D15, normalizzata su base annuale,

è complessivamente pari a 92.525 t pari alla potenzialità di trattamento del ciclo integrato

chimico fisico biologico (56.500 t) ed a quella disponibile in aggiunta, per inserimento

del terzo turno di lavoro, del solo modulo chimico fisico (36.025t).

La sequenza di realizzazione e l’attivazione per fasi successive dell’impianto è riportata nel

diagramma di flusso seguente.

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DIAGRAMMA DI FLUSSO DELLE ATTIVITA’ DI SMALTIMENTO

(nel periodo transitorio di costruzione e messa a regime dell’impianto)

Attività di smaltimento D15

Attività di smaltimento D15

Attività di smaltimento D9

Attività di smaltimento D15

Attività di smaltimento D9

Attività di smaltimento D8

Rilascio autorizzazione A.I.A.

Inizio lavori di cantiere

Messa in marcia deposito

preliminare

Messa in marcia modulo

chimico fisico

Messa in marcia modulo

biologico e attivazione dello

scarico nel canale Emissario

del Bientina

Scala temporale

< 1

anno

Fas

e 3

~ 5

mes

i

Fas

e 1

~ 8

mes

i

Fas

e 2

~ 6

mes

i

Mes

sa a

règim

e

In questo periodo sono completate le attività

propedeutiche alla cantierizzazione (richiesta

autorizzazioni, comunicazioni, ottemperanza a

prescrizioni, progettazione esecutiva,

computazione, selezione fornitori e ditte

esecutrici, affidamento lavori)

In questa fase sono ultimati i lavori di messa in

marcia della Sezione 1 (pretrattamento e

deposito rifiuti liquidi in serbatoi) ed il deposito

in scaffalature dei rifiuti in colli

In questa fase sono ultimati i lavori di

realizzazione e la messa in marcia delle linee di

trattamento chimico fisico a batch ed in continuo

ricomprese nei limiti di batteria della Sezione 2 e

le linee di disidratazione dei fanghi ricomprese

nei limiti di batteria della Sezione 3

In questa fase sono ultimati i lavori di

completamento della Sezione 2 e della Sezione 3

e contestualmente è messo in marcia il modulo

biologico e la sezione di finissaggio. E’ attivato

lo scarico delle acque depurate nel Canale

emissario del Bientina.

L’impianto è mantenuto in marcia con portate di

trattamento crescenti fino al raggiungimento

della massima potenzialità

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2. ASPETTI GESTIONALI

Con riferimento all’elaborato grafico in appendice al progetto “PA1.21 Schema funzionale

modulo chi-fis-biologico e stoccaggio additivi”, il modulo di trattamento chimico fisico è

costituito delle seguenti linee d’impianto:

a) due reattori 2-R1, 2-R2 a marcia discontinua;

b) due serbatoi (buffer) 2-B1 e 2- B2 posti “a monte” della vasca di reazione 2-V1 a marcia

continua.

Come indicato nel Piano di gestione operativa (par 3.1 e 3.2):

- tutti e soli i rifiuti pericolosi del Gruppo 2 (acque industriali e percolati pericolosi), del

Gruppo 3 (acidi esausti e da decapaggio) e del Gruppo 4 (basi esauste e composti alcalini) in

deposito sono preliminarmente trattati nei reattori discontinui 2-R1 e 2-R2;

- tutti i rifiuti non pericolosi del Gruppo 1 (acque industriali e percolati non pericolosi) sono

avviati direttamente al trattamento chimico fisico continuo nella vasca 2-V1. A monte di detta

vasca di reazione sono installati i due buffer 2-B1 e 2-B2 prevalentemente funzionali a

migliorare le caratteristiche di trattabilità dei rifiuti NP (equalizzazione) e di conseguenza

l’efficienza depurativa.

Il processo di trattamento dei rifiuti NP è continuo ma ad alimentazione intermittente in quanto:

- la vasca di reazione è suddivisa in tre comparti miscelati rispettivamente di coagulazione 2-

RC1, alcalinizzazione 2-RN1 e flocculazione 2-RF1, comunicanti in sequenza per stramazzo a

gravità (battente idraulico pressoché costante),

- la campagna di trattamento della carica di rifiuti NP accumulata in uno dei buffer (2-B1 o 2-

B2) termina alla portata di targa nel giro di 4 ore e comunque entro il turno di lavoro. La

successiva campagna di trattamento prevede l’alimentazione in vasca di reazione della carica di

rifiuti NP accumulati nell’altro buffer.

Con riferimento allo specifico buffer (2-B1 o 2-B2), nel corso del trattamento della carica di

refluo preparata, sono interdetti sia i trasferimenti di rifiuti NP dal deposito preliminare sia il

ricircolo delle acque di processo dalla vasca B6 della Sez. 3 (cfr. elaborato grafico in appendice

al progetto “PA1.31 Schema funzionale finissaggio acque e disidratazione fanghi”).

Per quanto attiene il trattamento dei rifiuti pericolosi, ultimato il processo di ossidazione

chimica/neutralizzazione condotto nei reattori 2-R1, 2-R2, in alternativa alla campagna di

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trattamento della carica di rifiuti NP accumulata nel buffer 2-B1 o 2-B2 si procede con le

medesime modalità al trattamento chimico fisico continuo della carica di refluo (~15m3)

accumulata nei reattore R1, R2. I reflui in uscita dal trattamento di neutralizzazione e/o

ossidazione perdono le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti t.q. e pertanto non si configura la

miscelazione tout-court di rifiuti P con NP.

Tuttavia tenuto conto che:

- il trattamento a batch nei reattori 2-R1 e 2-R2 non prevede separazione di fasi;

- la pericolosità del rifiuto derivante dal contenuto di metalli può essere abbattuta con certezza

solo in combinazione con l’ulteriore trattamento in vasca di reazione 2-V1;

- la vasca di reazione 2-V1 marcia con flussi a battente idraulico costante e che un eventuale

svuotamento della medesima tra il trattamento dei rifiuti non pericolosi in uscita dai buffer 2-B1,

2-B2 ed il trattamento dei reflui in uscita in uscita dai reattori 2-R1 o 2-R2 comprometterebbe

l’efficienza depurativa;

in via conservativa e solo per completare con certezza l’abbattimento della pericolosità di talune

tipologie di rifiuti P usufruendo per campagne separate del trattamento in vasca di reazione 2-V1

è richiesta deroga per la miscelazione, nel rispetto e nei limiti previsti dall’art. 187 c.2 del D.Lgs.

152/2006.

DIAGRAMMA DI FLUSSO SEMPLIFICATO TRATTAMENTO CHIMICO FISICO

EQUALIZZAZIONE

(serbatoi: 2-B1, 2-B2)

Rifiuti NP

(serbatoi: 1-D3, 1-D4, 1-D8, 1-D9)

Rifiuti P

(serbatoi: 1-D1, 1-D2, 1-D5, 1-D6, 1-D10)

OSSIDAZIONE/ NEUTRALIZZAZIONE

(reattori: 2-R1, 2-R2)

CHIARIFLOCCULAZIONE

(vasca 2-V1 + sed. lamellare)

Miscela rifiuti NP

t.q.

Miscela rifiuti P

pretrattati

Reflui trattati a buffer del modulo biologico

(serbatoi: 2-B3, 2-B4)

Fanghi a sezione 3

(serbatoio 3-SF2)

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Si allega il Piano di Monitoraggio e Controllo, in sostituzione di quello già agli atti, compilato

secondo il format suggerito da ARPAT.

3. ASPETTI IDRAULICI

Le seguenti considerazioni di carattere idraulico sono esposte con riferimento agli elaborati:

- P2A “planimetria generale dello stato attuale con piano quotato s.l.m.”, ad integrazione

dell’elaborato P2, già agli atti;

- P2B “ sezioni trasversali e longitudinali dello stato attuale”, ad integrazione dell’elaborato P2,

già agli atti;

- P4 “stato di progetto, piano quotato s.l.m.”, in sostituzione dell’elaborato P4 già agli atti;

- P4A “stato sovrapposto, quote di esondazione e quote di progetto”, di nuova elaborazione;

- P6.1A “pianta, sezioni trasversali e longitudinali dello stato di progetto”, in sostituzione

dell’elaborato P6.1 già agli atti;

- P6.1B “sezioni longitudinali dello stato di progetto”, in sostituzione dell’elaborato P6.1 già

agli atti;

- Relazione di integrazione studio idraulico e relativi elaborati grafici, di nuova elaborazione.

In relazione all’osservazione sollevata in CdiS inerente le nuove superfici coperte impermeabili

che dovranno essere compensate con idonea vasca si conferma, come già indicato nella

“relazione idraulica, RA3” che il progetto non prevede alcun incremento della superficie

impermeabile equivalente del lotto, bensì una sua ridistribuzione (invarianza delle aree

impermeabilizzate). Pertanto, in quest’ottica, non è necessario realizzare alcuna vasca di

compensazione. Nel merito le calcolazioni sono state eseguite considerando i seguenti

coefficienti di deflusso dei suoli:

- Superfici impermeabili (tetti e pavimentazioni in cls/asfalto): 1,0

- Superfici in stabilizzato od in autobloccante: 0,4

- Superfici a verde: 0,1

Le portate di acque meteoriche non contaminate saranno smaltite attraverso un sistema di pompe

di sollevamento con portata massima allo scarico di 120 mc/h (33 l/s) coadiuvate da una vasca

volano.

Il verbale di CdiS sottolinea la necessità di fornire chiarimenti sui coefficienti di deflusso.

Pertanto, pur ribadendo la scelta progettuale dei coefficienti di deflusso assunti (coerenti con i

dati di letteratura), al fine di affidare maggiore sicurezza al sistema si è effettuata una

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valutazione del maggiore volume della vasca volano nell’ipotesi di un coefficiente di deflusso

delle aree a verde di 0,4, senza differenza con le superfici in stabilizzato od autobloccante.

A favore della sicurezza, la vasca volano è stata ridimensionata con riferimento alle suddette

assunzioni. Ne deriva un volume utile di 210 mc con un incremento di circa 75 mc rispetto ai

135 mc di prima ipotesi.

Circa l’analisi delle esondazioni è stata eseguita una modellazione bidimensionale assumendo

quali dati topografici, le informazioni ricavate dalla Carta Tecnica Regionale in scala 1:2000 e

1:10000, ed impiegando celle di calcolo di lato 10 m.

Per il sito di interesse le quote da rilievo topografico sono correlabili con il rilievo eseguito con

sistema GPS satellitare traslando il sistema di riferimento della CTR di -1.0 m.

Con tali premesse la quota liquida massima raggiunta dalle esondazioni per Tr=200 anni nel

sistema riferito al rilievo GPS, adottato in tutti gli elaborati progettuali, è stata assunta pari a

-0.47 m sul l.m.m.

Le superfici di progetto del sito raggiunte dalle esondazioni, pur tenendo conto di un franco di

ulteriori 30 cm, non interessano le aree di gestione operativa dei rifiuti (sezioni di deposito e

trattamento).

Per tale scelta progettuale di mettere in sicurezza le suddette aree operative oltre la quota

ipotetica di esondazione ne deriva un volume sottratto alle acque stimato in 790 m3. Tale volume

è compensato con la realizzazione di una depressione nell’area a verde di egual volume. Al ritiro

dell’eventuale allagamento la depressione si svuoterà con deflusso naturale delle acque verso le

fosse campestri adiacenti allo stabilimento, confluenti all’idrovora del biscottino.

4. QUALITA’ DELLE ACQUE DI FALDA: STATO ATTUALE

Quale approfondimento di monitoraggio della matrice acque sotterranee è stato prelevato un

nuovo campione dal piezometro PZ6 (cfr. Tav. Unica – Ubicazione punti di campionamento)

allo scopo di verificare per il parametro Ni il rispetto del limite di concentrazione 20 mg/l. di cui

alla Tab.2 All.5 Titolo V del D.lgs. 152/2006. Appena disponibile sarà trasmesso il relativo

certificato analitico.