Il viaggio. Macchina del tempo Villaggio Fotografia Vacanza studio Dante Lavoro Viaggio di fantasia...
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Il Il viaggioviaggio
Macchina del tempoMacchina del tempo
Villaggio Villaggio
Fotografia Fotografia Vacanza
studioVacanza
studio
DanteDante
Lavoro Lavoro Viaggio di fantasia
Viaggio di fantasia
Ritrovarsi con i parentiRitrovarsi
con i parenti
Dispiacere Dispiacere
AutogrillAutogrill
Ricordi Ricordi
Divertimento Divertimento Estate Estate
Viaggio verso la morte
Viaggio verso la morte
Mare Mare
ConoscenzaConoscenza
DistrazioneDistrazione
FugaFuga
Scoperta Scoperta
Fine della scuola
Fine della scuola
Vacanza
Vacanza
Montagna Montagna
ComaComa
Storia Storia
Letteratura di viaggio
Letteratura di viaggio
Eugenio MontaleLa casa sul marePrima del viaggioHo sceso le scale
Dante AlighieriCanto XXVI
Giacomo LeopardiDialogo tra Colombo e GutierrezDialogo Natura e un Islandese
Giuseppe UngarettiAllegria di naufragi
Il gran tour
Attraverso questa poesia Montale esprime la sua malinconia, poiché la vita gli sembra piatta e monotona nonostante il tempo passi.Egli si rivolge ad una persona, forse una donna, dicendole che c’è una speranza e vorrebbe insegnarle una via di fuga. Però sa che è solo un’idea fugace, come la spuma o l’onda sul mare agitato. Perciò il poeta afferma che solo un miracolo può trasformare il suo viaggio in qualcosa di emozionante ed è proprio questo messaggio che rende la poesia colpente.
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L’anima che non sa più dare un grido = Metafora Come i giri di ruota della pompa/ come nei sommossi campi del
mare spuma o ruga = Similitudini Appaia/Capraia = Rima Ora che torpe = Metonimia L’ora che ti s’appressa = Metonimia Fuga/ruga = Rima Ti dono anche l’avara mia speranza = Inversione Rimbomba/cigolio/sospiro/grido = Onomatopea Rimbomba/pompa – Destino/respiro = Assonanza Nebbia di memoria = Metafora
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ParafrasiCommento e analisi del testo
Prima del viaggio (metaforicamente la vita) si prepara tutto molto dettagliatamente ed è questo che lo rende piatto, senza emozioni e per questo c’è sempre la speranza che accada un imprevisto.
Con questa poesia Eugenio Montale, vuole far capire che il viaggio (metaforicamente la vita), se non programmato è molto più speciale ed emozionante, poiché accadono delle cose inaspettate che molte volte possono essere delle sorprese. Per questo afferma che la vita se programmata è noiosa, piatta, perciò si ha sempre bisogno di un imprevisto.
Costi uno sproposito = IperboleTroppo accuratamente l’ho studiato (il viaggio) = Anastrofe/ Metonimia Ma si sospetta che il saggio non si muova = MetonimiaIl viaggio finisce qui = Anastrofe
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Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scalee ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.Il mio dura tuttora, né più mi occorronole coincidenze, le prenotazioni,le trappole, gli scorni di chi credeche la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccionon già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.Con te le ho scese perchè sapevo che di noi duele sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,erano le tue.
ParafrasiCommento e analisi del testo
Commento
Analisi del testoUn milione di scale = Iperbole
Breve lungo viaggio = Ossimoro
Né più mi occorrono le coincidenze = Enjambement / Anastrofe
Quattr’occhi = Metonimia
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale = Anastrofe/Anafora
Le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni = Enumerazioni
Questa poesia mi ha particolarmente colpita, poiché Eugenio Montale oltre a trasmettere la sua sofferenza per la moglie ormai morta, fa capire di aver imparato a vedere la vera realtà, ma soprattutto dimostra che essa può essere vista anche dalle persone miopi che in questo caso è la moglie che riesce a vedere oltre l’aspetto visivo della vita.
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Aiutandoti ho sceso moltissime scaleMa ora che non ci sei più, ogni gradino è privo di significato.Anche se avendo vissuto insieme per molto tempo, non è stato abbastanza per esprimenti il mio amore.Il mio viaggio dura tuttora, né più mi occorronole coincidenze dei treni, le prenotazioni, le trappole, le umiliazioni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.Ho sceso aiutandoti moltissime scaleNon perché in due si vede di più.Le ho scese con te perché sapevo che tra noiChi riusciva a vedere la vera realtà eri tu, anche se eri miope.
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Parafrasi
Commento e analisi del testo
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Questo canto anche se abbastanza difficile da interpretare, mi ha fatto capire che non ci sono ostacoli di fronte alla conoscenza e avvolte bisogna sacrificare le cose più care a noi pur di inseguire la nostra voglia di conoscere nuove cose.
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Lo maggior corno de la fiamma antica = Anastrofe pur come quella cui vento affatica;/Come fosse la lingua che parlasse = SimilitudineE de li vizi umani e del valore = Enumerazione
Commento
Analisi del testo
Colombo è in viaggio. In una delle tanti notti , parla con Gutierrez del viaggio che stanno compiendo dicendo che ne è rimasto deluso. Però nonostante questo sanno il rischio di essere navigatori/viaggiatori e perciò capiscono l’importanza della vita, ma soprattutto che ogni giorno è diverso da tutti gli altri perché si affrontano delle avventure nuove. Per questo nell’ultima parte del testo, Colombo attraverso varie frasi, esprime la gioia nell’affrontare questo viaggio.
Commento e analisi del testo
Il testo è analitico e il linguaggio è desueto, ma nonostante questo è facilmente comprensibile.
Questo brano ha preso molto perché dimostra l’importanza della vita, ma soprattutto il piacere della scoperta di nuove cose.
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Un Islandese odiando la natura, si rifugiava in qualunque posto pur di non incontrarla, ma essa aveva preso le sembianze di una donna e così l’islandese se la ritrovò davanti. I due cominciarono a parlare e lui le confessò che per non intralciare la vita degli altri viaggiava per il mondo, patendo la fame e la sete e arrivò alla conclusione che forse era proprio la natura la cosa contraria agli esseri viventi.La natura sentendosi offesa ribattè che l’uomo non doveva pensare che la natura aveva il compito di portargli rispetto, ma il contrario e così cercò di fargli capire il senso del rispetto.Mentre i due discutevano, arrivarono dei leoni che sbranarono l’islandese e così la natura edificò un mausoleo di sabbia su di lui e fu poi ritrovato da dei viaggiatori che lo portarono in un museo.
E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare
ParafrasiCommento e analisi del testo
In questa poesia Giuseppe Ungaretti attraverso una similitudine paragona la sua ripresa della vita ad un lupo di mare sopravvissuto ad un naufragio.
Allegria di naufragi = Ossimoro
Il viaggio = Metafora
Il viaggio come dopo il naufragio = Similitudine
Il poeta, con il titolo “Allegria di naufragi” esprime la sua gioia poiché a scampato alla morte e per questo riprende il suo viaggio. Esso è inteso come metafora della vita, cioè di proseguire un percorso anche se tormentato da tragedie, infatti è proprio questo il messaggio che il poeta vuole trasmettere. Questa secondo me è la volontà di ricominciare e il non arrendersi di fronte a nulla, ma soprattutto il riconoscimento della fortuna che si ha avuta.
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Il Gran Tour era un lungo viaggio avvenuto nel 1600-1750 circa, intrapreso dai ricchi giovani dell’aristocrazia britannica nell’Europa continentale. Le destinazioni principali erano la Francia, l’Olanda, la Germania, ma aveva come obiettivo l’Italia e Roma. Esso era un viaggio di scoperta, di esperienze, di studio durante il quale, i giovani imparavano a conoscere la politica, la cultura e l’arte. L’Italia con la sua eredità della Roma antica, con i suoi monumenti, divenne uno dei posti più popolari da visitare.