IL VENEZUELA MUORE DI FAME  Educativa Monseñor Arocha (Carabobo) Collegio Salesiano San Luis...

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NUMERO 2 - MAGGIO 2018 IL VENEZUELA MUORE DI FAME Fino a pochi anni fa era il Pae- se più ricco del Sudamerica, ma sono bastati pochi anni di politiche scellerate a por- tarlo in una situazione di grave emergenza umanitaria. Il popolo venezuelano è preci- pitato in uno stato di miseria totale e non ha accesso a cibo e medicine. Qui, nel Paese con più risorse petrolifere al mon- do, i bambini muoiono di fame. I salesiani si prodigano da tempo per distribuire cibo alle famiglie che gravitano intorno alle loro missioni, parrocchie, centri di forma- zione. Ora hanno bisogno di tutto il nostro sostegno. Aiuta- li a garantire cibo alla popo- lazione! Sommario Cari benefattori, CODICI PROGETTO: 23567 DENTRO LA MISSIONE VENEZUELA: I NUMERI DEL PROGETTO NUTRIZIONALE VIAGGIO MISSIONARIO UN PAESE AL CAOS TOTALE – IMPRESSIONI DI VIAGGIO DA CARACAS L’INTELLIGENZA NELLE MANI A KINSHASA SI FORMANO FUTURI CHEF FIGLI E FIGLIE DI DON BOSCO LA MIA QUOTIDIANITÀ FATTA DI SORPRESE Primo Piano Venezuela Editoriale ne, molti dei quali ormai hanno generato nuovi missionari a loro volta: fiammelle che il 24 maggio brilleranno ai nostri occhi per testimoniare un affetto per Colei che ci ama a ogni latitudine. E voi, cari amici, siete invitati a condividere con noi questi momenti di gioia! Giampietro Pettenon Salesiano di Don Bosco il giorno della festa di Maria Ausiliatrice ci saranno tante per- sone a festeggiare la Madre di Gesù qui a Valdocco. Nel san- tuario da cui sono partiti i primi missionari salesiani e dove ancora ogni anno a settembre viene dato il mandato ai nuovi testimoni della carità cristiana diretta ai giovani, la gratitudi- ne espressa a Maria sarà davvero di respiro mondiale. A dare un segno tangibile della dimensione missionaria in questo che è il centocinquantenario della fondazione del santuario ci saranno figlie e figli di Don Bosco provenienti da tutto il mondo, molti vescovi cresciuti nella famiglia salesia- na: tutti figli anzitutto di Maria Ausiliatrice che li sostiene nel loro servizio e previene le loro domande di aiuto. E saranno presenti simbolicamente anche coloro che in questi ultimi mesi hanno visitato Valdocco lasciando un cero personaliz- zato con i colori delle bandiere nazionali dei Paesi di missio- Mensile di Informazione dell’Associazione Missioni Don Bosco – “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n.46) art .1 comma 1, LO/MI” Registr. Trib. Torino n. 4346 del 31 maggio 1991 – Iscrizione ROC nr. 2357 del 7 maggio 1993 – Anno XXIX - n. 2 - 3 maggio 2018 – Direttore responsabile: Sergio Giordani Tipografia: Fiordo S.r.l. – Redazione: Via Maria Ausiliatrice 32, 10152 Torino – Email: [email protected] – Sito web: www.missionidonbosco.org Progetto grafico: Associazione Missioni Don Bosco COSTO COPIA € 2,00

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NUMERO 2 - MAGGIO 2018

IL VENEZUELA MUORE DI FAMEFino a pochi anni fa era il Pae-se più ricco del Sudamerica, ma sono bastati pochi anni di politiche scellerate a por-tarlo in una situazione di grave emergenza umanitaria. Il popolo venezuelano è preci-pitato in uno stato di miseria totale e non ha accesso a cibo e medicine. Qui, nel Paese con più risorse petrolifere al mon-do, i bambini muoiono di fame. I salesiani si prodigano da tempo per distribuire cibo alle famiglie che gravitano intorno alle loro missioni, parrocchie, centri di forma-zione. Ora hanno bisogno di tutto il nostro sostegno. Aiuta-li a garantire cibo alla popo-lazione!

Sommario

Cari benefattori,

CODICI PROGETTO: 23567

DENTRO LA MISSIONEVENEZUELA: I NUMERI DEL PROGETTO NUTRIZIONALE

VIAGGIO MISSIONARIOUN PAESE AL CAOS TOTALE – IMPRESSIONI DI VIAGGIO DA CARACAS

L’INTELLIGENZANELLE MANIA KINSHASA SI FORMANO FUTURI CHEF

FIGLI E FIGLIE DI DON BOSCOLA MIA QUOTIDIANITÀ FATTA DI SORPRESE

Primo Piano • Venezuela

Editorialene, molti dei quali ormai hanno generato nuovi missionari a loro volta: fiammelle che il 24 maggio brilleranno ai nostri occhi per testimoniare un affetto per Colei che ci ama a ogni latitudine. E voi, cari amici, siete invitati a condividere con noi questi momenti di gioia!

Giampietro Pettenon Salesiano di Don Bosco

il giorno della festa di Maria Ausiliatrice ci saranno tante per-sone a festeggiare la Madre di Gesù qui a Valdocco. Nel san-tuario da cui sono partiti i primi missionari salesiani e dove ancora ogni anno a settembre viene dato il mandato ai nuovi testimoni della carità cristiana diretta ai giovani, la gratitudi-ne espressa a Maria sarà davvero di respiro mondiale.

A dare un segno tangibile della dimensione missionaria in questo che è il centocinquantenario della fondazione del santuario ci saranno figlie e figli di Don Bosco provenienti da tutto il mondo, molti vescovi cresciuti nella famiglia salesia-na: tutti figli anzitutto di Maria Ausiliatrice che li sostiene nel loro servizio e previene le loro domande di aiuto. E saranno presenti simbolicamente anche coloro che in questi ultimi mesi hanno visitato Valdocco lasciando un cero personaliz-zato con i colori delle bandiere nazionali dei Paesi di missio-

Mensile di Informazione dell’Associazione Missioni Don Bosco – “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n.46) art .1 comma 1, LO/MI” Registr. Trib. Torino n. 4346 del 31 maggio 1991 – Iscrizione ROC nr. 2357 del 7 maggio 1993 – Anno XXIX - n. 2 - 3 maggio 2018 – Direttore responsabile: Sergio Giordani Tipografia: Fiordo S.r.l. – Redazione: Via Maria Ausiliatrice 32, 10152 Torino – Email: [email protected] – Sito web: www.missionidonbosco.orgProgetto grafico: Associazione Missioni Don Bosco COSTO COPIA € 2,00

IL VENEZUELA MUORE DI FAME Una catastrofe umanitaria dalla portata devastante

Primo Piano • Venezuela

Serrande abbassate, scaffali vuoti, super-mercati deserti… Code interminabili per comprare il pane, il sapone, i farmaci, quei beni di prima necessità che ora sono di-

ventati un lusso per la quasi totalità della popola-zione. Intere famiglie che frugano tra i rifiuti alla ricerca di cibo, senzatetto di tutte le età, mendi-canti e bambini di strada sono le comparse di uno scenario fatto di miseria, violenza e abbandono. A Caracas, dove il tasso di delinquenza è altissimo, ma anche nel resto del territorio in cui, persino nelle zone rurali, non c’è da mangiare e la gente è disperata.

Un tempo il Venezuela era lo stato più ric-co del Sudamerica, eppure sono bastati solo pochi anni per trasformare una nazione pro-spera in un Paese alla fame. A 25 anni dal suo esordio sul panorama mondiale con un colpo di Stato, Chávez è ormai morto ma sopravvive nella demagogia del suo successore, Nicolas Maduro.

Il Venezuela non ha più le forze per portare sulle spalle il peso di questa eredità: i livelli di inflazio-

ne sono prossimi al 5.000% all’anno, un dato che dà l’idea della gravità della situazione. L’Inchie-sta Nazionale sulle Condizioni di Vita condotta dall’Università Cattolica Andrés Bello e pubblicata lo scorso febbraio ha rilevato che l’87% dei nuclei familiari si trova in stato di povertà e il 61,2% in una situazione di povertà estrema. Circa 8,2 milioni di venezuelani consumano due o meno pasti al giorno, e sono pasti di scarsa qualità. La denutrizione ha già mietuto migliaia di vitti-me fra i più piccini e molti stanno morendo o sono in pericolo di vita. È in atto una catastro-fe umanitaria che viene solo sussurrata dai mass media. Ma che vede i salesiani impegnati in prima linea contro la violenza e la fame dilaganti.

La prima presenza risale al 1894: i Figli di Don Bosco hanno attraversato più di un secolo vivendo al fianco dei venezuelani, offrendo loro educazione e supporto attraverso il Me-todo Preventivo. Ora il loro obiettivo prima-rio è quello di garantire sostegno nutriziona-le alle persone (giovani, bambini, adulti) che gravitano intorno ai loro centri: scuole, parroc- CODICE PROGETTO: 23567

chie, centri professionali, strutture di accoglienza, oratori. Lo fanno da mesi, districandosi fra i “Car-net de la Patria” (dei buoni distribuiti dal governo che servono per acquistare di cibo e altri prodotti di uso quotidiano razionati) e il mercato nero.

Ma ora ci hanno chiesto aiuto. La distribuzione e la tipologia di cibo sono diverse a seconda dei casi: ci sono parrocchie in cui viene distribu-ita una zuppa una volta a settimana, scuole in cui vengono offerti 3 pasti al giorno, altre strutture educative in cui viene somministrato uno spunti-no quotidiano.

Una merenda costituita da un succo di frutta e un’arepa (sorta di pane, simile alla tortilla messi-cana e al chapati indiano) costa circa 30 centesimi di €; una zuppa 40 centesimi; un pasto completo circa 50 centesimi di €. C’è bisogno di tutto il tuo aiuto: con 30, 40, 50 € puoi garantire un pasto a tante persone per più giorni! •

2Terre Lontane n. 2/2018

Dentro la Missione

L’INIZIATIVA DEI SALESIANI PER OFFRIRE SOSTEGNO NUTRIZIONALE AI VENEZUELANIEcco i centri coinvolti e il numero di persone beneficiate dall’iniziativa anti-fame

3Terre Lontane n. 2/2018

ISTITUTI SCOLASTICI DELLA RETE EDUCATIVA SALESIANA (ACES)

NOMI E LOCALITÀ

Unità Educativa Monseñor Arocha (Carabobo)

Collegio Salesiano San Luis (Mérida)

U.E. Collegio Don Bosco (Carabobo)

Collegio San Francisco De Sales (Caracas)

Scuola Tecnico-Commerciale Santo Tomás de Aquino (Trujillo)

Scuola Tecnica Popolare Don Bosco (Caracas)

Unità Educativa Privata Collegio San José (Miranda)

Unità Educativa Collegio Salesiano Pio XII (Barcelona)

Unità Educativa Collegio Salesiano Pio XII (Falcón)

TOTALE 9 SCUOLE

PROGRAMMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE

Media Inferiore

Primaria - Media Inferiore

Primaria e Media Inferiore a indirizzo Tecnico

Primaria - Media Inferiore

Media Inferiore a indirizzo Tecnico

Media Inferiore a indirizzo Tecnico

Primaria - Media Inferiore

Primaria - Media Inferiore

Primaria - Media Inferiore

NUMERO DI PERSONE COINVOLTE

100

100

100

50

100

100

100

100

100

850

CENTRI PROFESSIONALI

NOMI E LOCALITÀ

Scuola Agraria Salesiana San José (Barinas)

Centro Professionale Don Bosco (Carrasquero)

TOTALE 2 SCUOLE

PROGRAMMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE

Scuola Tecnica

Scuola Tecnica

NUMERO DI PERSONE COINVOLTE

210

185

395

ASSOCIAZIONI CIVILI SALESIANE PER LA FORMAZIONE AL LAVORO (JUVENTUD Y TRABAJO)

NOMI E LOCALITÀ

Juventud y Trabajo CECAL Sor Emérita Torres (Valencia)

Juventud y Trabajo CECAL Mamá Margarita (Duaca)

Juventud y Trabajo CECAL Don Bosco La Dolorita (Miranda)

Juventud y Trabajo CECAL Parroquial San Juan Bosco (Los Teques)

Juventud y Trabajo CECAL Barrios Unidos de Petare (Miranda)

Juventud y Trabajo CECAL San Juan Bosco (San Félix)

Juventud y Trabajo CECAL Don Bosco (El Concejo/Valencia)

Juventud y Trabajo San Juan Bosco (Caja de Agua)

Juventud y Trabajo CECAL Don Bosco Mariches (Miranda)

Juventud y Trabajo CECAL San José (Táriba)

Juventud y Trabajo CECAL Don Bosco (Puerto Ayacucho)

Juventud y Trabajo Casa Don Bosco (Valencia)

TOTALE 12 STRUTTURE

NUMERO DI PERSONE COINVOLTE

60

25

120

90

120

130

220

200

160

120

130

250

1.625

Abbiamo deciso di mostrarvi parte del materiale relativo al Progetto Nutrizionale per rendervi partecipi del lavoro capillare che stanno portando avanti i Figli di Don Bosco in Venezuela. Ecco i numeri:

PARROCCHIE

INSTITUCIÓN EDUCATIVA

Parrocchia María Auxiliadora (Boleita - Caracas)

Parrocchia María Auxiliadora (Sarria - Caracas)

Parrocchia San Juan Bosco (El Concejo - Carabobo)

Parrocchia San Francisco de Sales (La Dolorita - Caracas)

Parrocchia San Juan Bosco (San Félix - Guayana)

Parrocchia Santa Cruz ( Puerto la Cruz - Barcelona)

Parrocchia Divino Niño (Puerto la Cruz - Barcelona)

TOTALE 7 PARROCCHIE

NUMERO DI PERSONE COINVOLTE SETTIMANALMENTE

600

400

300

300

400

400

200

2.600

UN PAESE AL CAOS TOTALE – IMPRESSIONI DI VIAGGIO DA CARACASDal diario del procuratore, Giampietro Pettenon

Viaggio missionario

Siamo a Caracas, in Venezuela, per incon-trare i salesiani di quella terra, dove la presenza dei figli di Don Bosco è molto radicata: i primi missionari arrivaro-

no qui nel 1894. Salendo lungo la strada che dall’aeroporto porta alla capitale, guardandomi intorno provo una sensazione strana: non ca-pisco se siamo in un Paese in Via di Sviluppo oppure no. Lo skyline di Caracas è impressio-nante, con i suoi palazzi in vetro e i numerosi grattacieli. Per essere una metropoli con di-versi milioni di abitanti, presenta un traffico scorrevole… Ecco cosa manca: mancano qua-si del tutto camion e furgoni, come se non ci fosse nulla da consegnare o da trasportare, e le automobili in giro sono poche. Mancano anche le persone lungo i marciapiedi. Ma dove sono finiti tutti? Mi aspettavo un formicaio di vita, che invece non trovo, nel centro della città. Alzo gli occhi sui ripidi pendii delle col-line che circondano Caracas e vedo un alveare di case che si aggrappano alla montagna come una cozza allo scoglio. Sono i barrios, i quartieri poveri sovrappopolati. Le abitazioni sono co-struite con mattoni rossi e tetti in lamiera, non hanno intonaco e non hanno vetri alle finestre. Le inferriate però ci sono, e sono robuste. Lì la vita è brulicante e pericolosa. Molto pericolosa. Furti e omicidi sono all’ordine del giorno.

Prima di arrivare alla casa salesiana, comincio a vedere drappelli di persone. In una cinquantina sono in fila davanti a un panificio. Arrivati a de-stinazione accogliamo volentieri l’invito a com-piere un breve giro a piedi nel quartiere, accom-pagnati da un sacerdote salesiano. La maggior parte delle serrande dei negozi è abbassata. Passiamo davanti a un supermercato aperto, en-

triamo. Gran parte degli scaffali è vuota, dove ci sono prodotti questi sono in numero assai ri-dotto. Una bottiglia di acqua minerale costa cir-ca 5 centesimi dei nostri.

Poco, diciamo noi. Ma l’accompagnatore ci fa osservare che lo stipendio di un operaio ora equivale a circa 1,5 € al mese. Siamo incredu-li e stupiti: vedendo il nostro disorientamento, il salesiano ci snocciola il prezzo di alcuni pro-dotti: per acquistare uno pneumatico (valore

4Terre Lontane n. 2/2018

corrispondente a circa 60 €) ci vogliono qua-ranta mesi di lavoro. Per un chilo di carne di manzo (costo circa 1 €) ci vogliono venti giorni di lavoro. La benzina e il gasolio in-vece sono praticamente gratis: un pieno di benzina costa circa mezzo centesimo di euro. Le farmacie che incontriamo hanno lo stesso aspetto desolato e vuoto del supermercato. Ci viene raccontato di un giovane della parrocchia affetto da diabete: non ha trovato i medicinali di compensazione, è morto qualche settimana prima del nostro arrivo. Ufficialmente è decedu-to per cause naturali, ma in un Paese che fino a qualche anno fa vantava un sistema sanitario fra i migliori dell’America Latina si dovrebbe classi-ficare come “omicidio di Stato”. La situazione del Paese, al caos totale, è figlia delle politi-che economiche e sociali dissennate attuate in questi ultimi anni dal governo militare di stampo marxista.

L’inflazione galoppa a tre cifre, il valore della moneta locale - il bolivar - è pressoché nullo, non serve per nessuno scambio con l’estero. La gente sopravvive mangiando sempre meno e comprando prodotti alimentari di scarso valore nutritivo come la yucca, un tubero simile alla pa-tata, più grosso e meno costoso. Gli alimentari scarseggiano perché il Venezuela in passato ha puntato tutto il proprio sviluppo econo-mico sul petrolio, di cui è il detentore dei più grandi giacimenti al mondo, ma non ha diver-sificato i settori produttivi. Per il fabbisogno ali-mentare della popolazione il Venezuela importa quasi tutto: un assurdo in un Paese tropicale ric-co di acqua e di terra fertile e coltivabile. •

L’intelligenza nelle mani

A KINSHASA FUTURI CHEF E PROFESSIONISTI DELLA RISTORAZIONEUn progetto salesiano studiato in base al contesto occupazionale

5Terre Lontane n. 2/2018

Nonostante una grandissima abbon-danza di risorse, l’economia della Repubblica Democratica del Congo è quasi letteralmente crollata negli

ultimi decenni, quale risultato di cattiva gestio-ne e di perenni conflitti civili.

Qui il 75% vive con meno di 50 centesimi di dollaro al giorno. Non esiste un sistema sani-tario nazionale, quello scolastico copre il solo 50% della domanda e la disoccupazione coin-volge la quasi totalità dei congolesi. I salesiani rispondono con gli strumenti di cui dispon-gono: la concretezza e il Sistema Preventivo di Don Bosco. Nel corso dell’ultimo secolo – i Figli di Don Bosco arrivarono nell’ex Zaire nel 1911 - hanno aperto e avviato tantissime scuole in tutto il Paese: materne e elementari, medie inferiori e superiori, scuole professionali e tec-niche. Queste ultime, di formazione al lavoro, sono quelle su cui i salesiani stanno investen-do di più nell’ultimo periodo affinché i ragazzi della piccola borghesia, attraverso esercitazioni pratiche e sessioni di laboratorio, possano ac-quisire gli strumenti fondamentali per essere pronti a esercitare una professione compatibile con la richiesta.

La mancanza di lavoro è un problema fortissi-mo, ma ci sono dei settori specifici che offro-no buone opportunità occupazionali: fra questi, quello gastronomico. Ecco perché i salesiani di Kinshasa intendono avviare dei corsi di cucina presso un istituto tecnico nel centro della città: in città i ristoranti, le famiglie ricche e le nuove aziende che stanno aprendo le loro sedi nella

città hanno bisogno di personale addetto alla preparazione del cibo. I salesiani di Kinshasa hanno deciso di organizzare 4 corsi in due anni, di durata semestrale, che consentiranno a 87 fra ragazzi e ragazzi di acquisire una professionalità riconosciuta nel mercato del lavoro di Kinshasa e dintorni. Il corso comprende anche uno sta-ge altamente formativo dalla durata variabile che i ragazzi avranno modo di fare o presso uno dei 3 ristoranti che le Figlie di Maria Au-siliatrice hanno aperto in città (si chiamano

Café Mozart) o presso altre strutture. Tutto questo per i ragazzi e le ragazze si traduce nella concreta possibilità di trovare lavoro come cuo-chi presso ristoranti, aziende e famiglie private o avviare piccole attività generatrici di reddi-to. I corsi di cucina verranno avviati presso l’Istituto tecnico già esistente, nel centro città, usando una casetta in disuso in fondo al cor-tile. Gli spazi in cui si terranno i corsi sono da ristrutturare: bisogna risanare i muri, sostituire vetri, riparare la pavimentazione e rivedere l’im-pianto elettrico e idraulico. Altra voce di spesa importante, l’allestimento del laboratorio, che deve essere interamente attrezzato.

Per l’acquisto di un congelatore, ad esempio, servono 500 €, ma se vuoi sostenere il progetto con un piccolo contributo, una piccola latta di pittura costa 9 €, mentre con 16 € puoi contri-buire all’acquisto di una padella!

CODICE PROGETTO: 23428

6Terre Lontane n. 2/2018

• SPECIALE OBIETTIVI RAGGIUNTI •

IL TETTO DELL’OSTELLO È STATO RIPARATOUn sentito ringraziamento da salesiani e studenti di Moamba

Mozambico

NEI DISTRETTI DI HYDERABAD QUALCOSA CAMBIERÀ…Il Bosco Kendra vuole fermare la discriminazione nei confronti delle donne

India

A luglio dello scorso anno vi avevamo proposto un progetto molto particolare, che aveva come obiettivo quello di sen-sibilizzare i bambini sulle tematiche di genere. Abbiamo cercato di descriverlo nel miglior modo possibile, perché i sale-

siani del Don Bosco Kendra di Hyderabad ce lo hanno inviato con molta speranza. E voi li avete premiati. In India la discriminazione nei confronti delle bambine e delle donne è estremamente radicata e la diffusione delle nuove tecnologie non fa che incrementare questa tendenza.

Per questo è importante lavorare sulle nuove generazioni: i missionari ci hanno chiesto aiuto per avviare degli incontri che coinvolgessero gruppi di ragazzi e ragazze fra i 13 e i 16 anni per formarli sull’importanza della parità di genere e farli promotori di una nuova mentalità presso i loro nu-clei familiari, i loro villaggi, le loro scuole.

Per renderli membri attiviti della società. I salesiani sono vicini ai gio-vani e sanno che per creare cambiamento bisogna partire proprio da loro: grazie a voi è stato possibile, grazie a voi abbiamo esteso il Metodo Preventivo al tema della parità di genere!

Ricordate l’emergenza della scuola di Moamba? Il nostro presidente ha visi-tato la missione nel marzo 2017, pochi giorni dopo l’arrivo di una tromba d’a-

ria che ha distrutto la copertura del pensionato. Gli studenti dell’istituto tecnico della missione non avevano più un tetto sulla testa!

Abbiamo lanciato un appello qui sul Terre Lontane e voi, con la consueta generosità, avete risposto alla nostra richiesta e ci ave-te aiutati a raccogliere i 20.000 € necessari al rifacimento della copertura. Ora padre Arlin-do Matavele ci ha aggiornati sull’esito dell’in-tervento: dall’inizio dell’anno l’edificio, dopo un intervento massiccio di ristrutturazione, è tornato a ospitare in sicurezza i ragazzi che fre-quentano i corsi di agronomia, elettrotecnica, meccanica e falegnameria dei salesiani e che ar-rivano da villaggi lontani.

Vi ringraziamo attraverso le parole che il diret-tore ci ha indirizzato: “Agradecemos imenso à Mission Dom Bosco de Turim por esta gran-de ajuda em favor dos nossos jovens e desti-natários. Com muita estima, pe. Matavele” •

C’è un modo nuovo per aiutare i bambini e i ragazzi delle mis-sioni. È la bomboniera solidale, un gesto d’amore e condivisio-

ne per rendere speciale un giorno di festa, un anniversario, una celebrazione. Le oc-casioni in cui usare e donare una bomboniera solidale sono moltissime; le più classiche sono quelle legate a una tappa della vita religiosa di una persona, come il Matrimonio, il Battesimo, la Cresima, la Prima Comunione, l’Ordinazione Sacerdotale o l’ingresso in una comunità reli-giosa.

Ma non solo: ci sono tante altre ricorrenze che possono essere associate a un piccolo dono, come un compleanno, una laurea o traguardi importanti sul lavoro come una promozione o il raggiungimento della pensione…

Ogni occasione può farsi gesto di solidarietà concreta per i bambini e i ragazzi a rischio!

Tutte le offerte raccolte attraverso le bomboniere solidali andranno direttamente ai nostri missio-nari: in base alle necessità del momento, all’ur-genza e alla priorità delle richieste le donazioni saranno indirizzate alla missione nel più breve tempo possibile.

Abbiamo pensato a 4 tipologie di bombonie-re solidali entro cui scegliere per rendere spe-ciale la tua ricorrenza: la pergamena, la cornice, il cartoncino semplice, il cartoncino sagomato.

Regalare una bomboniera di Missioni Don Bosco avrà un duplice significato: ricor-derà a tutti questa bella giornata e sarà un modo unico per condividere il bene che puoi fare!

Se sei interessato chiama il n. 011-3990101 o mandaci una mail all’indirizzo

[email protected]

Nel cuore dell’Associazione

Abbiamo organizzato, in occasione del 150° anniversario della Basilica di Maria Ausiliatrice una serie di appuntamenti da vivere insieme!

Siamo lieti di invitarvi il 9 giugno alle 10 alla Celebrazione Eucaristica presieduta da monsignor Renato Boccardo, arcive-scovo di Spoleto-Norcia, cui seguirà una visita della Basilica con una guida d’ec-cezione: il salesiano don Enrico Lupano, responsabile dell’Animazione Missionaria. A seguire, un pranzo insieme: ci saranno Giampietro Pettenon, il presidente di Mis-sioni Don Bosco, l’antropologa Elisabetta Gatto e molti di noi! Vi aspettiamo!

Per informazioni, chiamare il n. 011-3990101

o scrivere a:[email protected]

7Terre Lontane n. 2/2018

OGNI EVENTO DELLA TUA VITA È UN’OCCASIONE IMPORTANTE PER FARE DEL BENE!Regala una bomboniera solidale: la tua offerta andrà direttamente alle missioni salesiane

Storie di vite missionarie

Sono nato nel 1941 a Chioggia, che all’epoca era al centro di una delle zone più povere del Veneto. Forse era già scritto in quei luoghi il mio desti-

no che trascorro fra persone senza mezzi ma piene di dignità. Chioggia era nebbia e vento umido d’inverno, ma un mare bellissimo d’e-state. Il mare mi attirava. Chiesi ripetutamente a mio padre di portarmi con lui in barca, in mezzo a quelle onde lucenti, quando finalmente accettò tutto andò storto. Mare agitato, vento forte, mal di mare.

Da allora e per sempre sono stato un uomo di terra, e non di acqua. I salesiani dell’oratorio di Chioggia colpirono subito la mia fantasia. Davano molto agli altri, aiutavano tutti, so-prattutto i più poveri tra i poveri, e quella generosità fece breccia nel mio cuore. Cercai di entrare all’oratorio già a 5 anni – io fremevo, ma la mia domanda fu rifiutata: dovevo essere iscritto alla prima elementare. Mancava un anno che durò a lungo. Poi entrai, e da allora allora mia vita ha preso la direzione che mi ha por-tato fin qui…

Continua a leggere la storia del salesiano Cesare Bullo, scopri la sua vita fra Vietnam e Etiopia su www. missionidonbosco.org

IL MIO DESTINO TRA PERSONE SENZA MEZZI MA PIENE DI DIGNITÀI salesiani dell’Oratorio di Chioggia colpirono subito la mia fantasia di bambino

LA MIA QUOTIDIANITÀ FATTA DI SORPRESE Daniela, la nostra incaricata delle relazioni con i benefattori

Figli e figlie di Don Bosco

Amici, vi aspettiamo qui a Valdocco il 24 maggio, insieme a don Italo, in occasioni delle celebrazioni di Maria Ausiliatrice!Don Spagnolo sarà felice di incontrarvi presso la nostra sede di via M. Ausiliatrice, 32 - Torino dalle 16.00 alle 18.00

Grazie!”. Sì, Don Bosco ha fatto e continua a fare cose meravigliose per i giovani africani! La gente ci stima. I Vescovi ci invitano ripetuta-mente ad aprire nuove scuole professionali che permettano ai nostri giovani africani, con la qualità dell’educazione impartita, di rimanere nella loro terra ed essere utili alla loro nazione.

Noi lo possiamo fare SOLO con il vostro aiuto!

Arrivederci allora a dire INSIEME: GRAZIE!

Con viva riconoscenza,don Italo Spagnolo,

salesiano missionario in Nigeria dal 1982

Carissimi Amici e Benefattori,fra poche settimane, il 24 maggio, a Dio piacendo, sarò a Torino per vi-vere con molti di voi la festa di Ma-

ria Ausiliatrice. Lì, davanti al meraviglioso quadro dell’Ausiliatrice, 37 anni fa ho ricevu-to il crocifisso dei missionari, assieme a tanti confratelli resisi disponibili per il Progetto Africa. Ritornare e inginocchiarsi per ringrazia-re. Ancora una volta. Ringraziare il Signore per il meraviglioso dono di questa vocazione sale-siana missionaria. Ringraziare, a nome di tanti bambini, giovani e adulti, che hanno beneficiato del carisma di Don Bosco in Africa. Ringraziare Dio per il dono di tanti Benefattori. Don Bosco, proprio nel santuario di Maria Ausiliatrice, inviando i suoi primi missionari in Argen-tina e poi raccontando le meraviglie operate dai suoi figli, ripeteva ai Cooperatori e Bene-fattori: “Tutto questo è stato possibile grazie a voi!” Con viva riconoscenza lo ripetiamo noi, suoi figli mandati in Africa a ripetere le gesta dei primi missionari salesiani.

Anche noi, con il cuore sovrabbondante di gio-ia (e con le lacrime agli occhi, adesso mentre vi scrivo!) diciamo grazie a Dio e a voi ripetiamo: “Senza di voi, non avremmo potuto fare nulla.

DON ITALO SPAGNOLO IN ARRIVO A VALDOCCO Per onorare e festeggiare insieme Maria Ausiliatrice!

Lettere dalle missioni • Guatemala

8Terre Lontane n. 2/2018

divento più consapevole del senso più autentico e completo della vita.

Ogni benefattore è speciale! Non solo per la generosità e l’altruismo che dimostra aiutando i bisogno-si, ma anche per la condivisione del proprio vissuto e delle proprie emozioni, tramite le lettere, le e-mail e le telefonate che condivide con me, con noi. Voi benefattori, ci regalate un pez-zettino del vostro tempo e della vostra esistenza, accostandovi a noi e aprendo il vostro cuore; ci permettete di partecipare alle vo-stre sofferenze e di condividere le gioie, proprio come si fa in una fa-miglia.

Siete il nostro dono più grande e per me è un onore e un piacere confrontarmi quotidianamente con voi!

Missioni Don Bosco è la mia quotidianità da circa vent’an-ni. Sono cresciuta in

questa realtà salesiana, tra i sacer-doti, i missionari salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice e i tanti fedeli benefattori… e se la Provviden-za è una grande conferma nella vita di questa nostra grande Fa-miglia, voi sostenitori siete le piccole sorprese di tutti i giorni, il motore che aziona la grande macchina dell’amore e che per-mette un profondo senso di co-munità e di continuità. E sono proprio queste “sorprese” che dan-no al mio lavoro un significato spe-ciale: aprendomi a realtà e a punti di vista diversi, vedo fiorire e ma-turare nel tempo relazioni inaspet-tate, mi arricchisco di esperienze di vita che, solo con la mia, non potrei vivere. Attraverso le vostre parole •