Il Vangelo Della Pistis Sophia Jan Van Rijckenborgh
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IL VANGELO DELLA PISTIS SOPHIA
Spiegato da
JAN VAN RIJCKENBORGH
LECTORIUM ROSICRUCIANUM
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Capitolo I
(Pentagramma italiano, 3° trimestre 1986 )
IL PRIMO MISTERO
Desidereremmo parlarvi, in una serie di capitoli, del Vangelo della Pistis
Sophia, uno degli scritti più antichi e autentici che il mondo conosca.
Prendendolo come tema, potrete constatare che il presente miracolo che si
svolge sotto i nostri occhi trova le sue basi nella dottrina universale di tutti i
tempi.
La Pistis Sophia! Essa è il simbolo del pensatore che, stanco della dialettica,
cerca la saggezza liberatrice. Questa è personificata da una donna che aspira
all‟iniziazione: vinta secondo la Pistis, cioè il suo pensiero razionale, essa è
ormai atta a riceverla dalla Sophia e grazie alla Sophia, vale a dire dalla
Saggezza Divina.
La Pistis Sophia è il Vangelo gnostico per eccellenza:vi è rivelata la saggezza
di tutti i tempi, riunita e offerta agli uomini in un linguaggio nuovo. Tuttavia,
l‟espressione di questo linguaggio è tale che resta chiuso a ogni lettore
incompetente e protetto quindi dalle alterazioni esterne. Citiamo:
“Accadde che Gesù, dopo essere risuscitato dai morti, trascorse undici anni
con i suoi discepoli, vertendo il suo insegnamento in special modo sui domini
del Primo Comandamento e sui domini del Primo Mistero dietro il velo;
poi sul contenuto del Primo Comandamento che è nel 24esimo mistero,
andando dall’interno verso l’esterno; e su ciò che si trova nel secondo spazio
del Primo Mistero, anteriore a tutti i misteri:il Padre, dall’aspetto di una
colomba.
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E Gesù disse ai suoi discepoli:“Io venni da quel Primo Mistero che è l’Ultimo
Mistero, cioè il 24esimo”.
I discepoli non seppero né compresero che tutte le cose esistono in quel
Mistero;ma pensarono che quel Mistero fosse il capo dell’universo, il capo di
tutto ciò che esiste e il compimento di tutto ciò che ha una fine”.
Colui che vuole scoprire il senso di queste parole, deve partire dal proprio
livello di esistenza, se vuole riuscire nella sua indagine. Il nostro campo di
esistenza, il campo di vita dialettico, può essere scientificamente diviso e visto
sotto dodici aspetti, dodici stati.
Lo zodiaco dialettico dodecuplice si manifesta attraverso dodici aspetti natura-
li. Ora, poichè ciascuno di questi dodici aspetti ha il suo riflesso, la sua
proiezione, il suo dominio riflesso, la sua sfera riflettrice, ne consegue che il
nostro campo di vita possiede 24 aspetti naturali, di cui 12 nella sfera della
materia e 12 nella sfera riflettrice.
Chiunque può studiare, se lo desidera, questi 24 aspetti, sia per via mistica che
per via occulta; la ruota della nostra vita gira continuamente all‟interno di
questi 24 aspetti. Questi sono i 24 misteri dai quali proveniamo e che possiamo
comprendere; sono i 24 misteri della dialettica, dell‟illusione.
Comprendete allora perché la Pistis Sophia dice che Gesù non aprì bocca su
questi misteri e che non proviene da essi? L‟uomo naturale che ha traversato i
propri misteri giunge, a un dato momento, a un limite; egli raggiunge il
termine del proprio universo, del proprio universo elettromagnetico e, secondo
il linguaggio della Pistis Sophia, si trova davanti a un comandamento, un
ordine, che nemmeno il mago più esperto può trasgredire: il cerchio “non oltre
il quale”.
Poiché allora, solo allora, egli è posto davanti a un mistero reale - il primo per
lui - davanti a un enigma insolubile ... Il mondo delle anime gli è precluso!
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È dei domini di questa prima interdizione che parla Gesù, di quei domini
davanti ai quali l‟indagatore naturale si trova come davanti a un muro.
È su questo primo vero mistero che intrattiene ed istruisce i suoi discepoli. E la
Pistis Sophia ripete, per maggiore precisione, che Gesù parlò del Primo
Comandamento che è il 24° Mistero, andando dall‟interno verso l‟esterno; il
limite, dove cessa di conseguenza il campo dialettico e dove comincia un altro
campo, un campo situato, pertanto, al di fuori di ogni sfera riflettrice.
Se vi fosse capitato di pensare che la filosofia della Rosacroce d‟Oro scaturì
dal cervello di un uomo moderno, v‟ingannate; voi siete di fronte a un
linguaggio vecchio di 2000 anni, esso stesso sintesi di una saggezza già
vecchia di 100.000 anni.
L‟uomo semplice, giunto al limite del suo sforzo, crederà di trovarsi in
presenza del suo dio supremo. Ha sfruttato e popolato di idoli tutti i domini
che gli erano accessibili e non riserva che un banale e stupido rispetto al dio
che sta al di là della frontiera.
Gesù, invece, insegna ai suoi allievi i Misteri inconoscibili; quelli che
costituiscono la realtà che è la sola vera liberazione, e dice:“Io vengo dal
Primo Mistero dietro il velo”. Sappiate che anche il dominio di Cristo, è un
campo con 24 aspetti, 12 spazi magnetici positivi e 12 riflessi di questi spazi.
È dal riflesso di uno di questi spazi che il Padre irradia, sotto l‟apparenza di
una colomba.
Nel linguaggio gnostico, la colomba è sempre uno dei simboli più grandiosi
dello Spirito Santo Settemplice, del settemplice microcosmo, del settemplice
universo, come i sette Amen o i sette colpi di tuono. La Pistis Sophia parla
anche delle sette vocali, che, insieme, formano il nome del Dio unico.
Per l‟uomo della natura, quindi, giunto al termine delle sue possibilità e dei
suoi poteri, giunto alla frontiera del Primo Comandamento, davanti al vero
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Inconoscibile, è il Settemplice Spirito Santo che irradia da questo
Inconoscibile!
È l‟appello del Santo Nome di Dio emesso da questo Nome. Per questo la
Pistis Sophia dice più avanti: “Tu cerchi dei segreti? Sappi che nessun segreto
è superiore a questo, poichè esso condurrà la tua anima alla Luce delle luci”.
Nulla è più elevato del segreto delle sette vocali con le loro quarantanove forze
ed il loro numero. Dalle frontiere del nostro campo di esistenza questi sette
raggi vengono verso di noi, edificando sulla terra i loro focolai. In piena crisi
della storia del mondo, risuona di nuovo la voce, il segreto delle sette vocali e
delle loro quarantanove forze.
Non vi abbiamo già ampiamente informati sulla settemplice Fraternità
mondiale e sui suoi quarantanove, sette volte sette aspetti? Perciò, voi che
volete percorrere il cammino delle Rose, consacrate al Santo Lavoro tutto il
vostro sforzo, datevi a esso interamente. Si tratta di condurre delle anime
rinnovate alla Luce delle luci.
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Capitolo II
(Pentagramma italiano, 3° trimestre 1986 )
I PRIMI PROCESSI PSICOLOGICI DELLA LUCE NELL’UOMO
Prendendo come base il Vangelo della Pistis Sophia, vi abbiamo dimostrato
come l‟Insegnamento Universale di tutti i tempi confermi la saggezza moderna
e gli dia lo splendore della bellezza classica.
In questo Vangelo gnostico, Gesù il Signore dice di essere un inviato da un
campo di vita non compreso nei ventiquattro campi dialettici.
Il nostro campo di vita dialettico è limitato da determinate condizioni
elettromagnetiche; esso ha dodici aspetti e dodici riflessi di questi aspetti.
Aspetto e riflesso sono in un rapporto positivo-negativo. L‟uomo della natura
può, a volontà, esplorare questi ventiquattro aspetti: investigarli, perfino
conoscerli.
Fatta tale esperienza, studiati e compresi questi ventiquattro misteri naturali,
egli si trova di fronte a un inevitabile limite, è posto davanti al vero Primo
Mistero, davanti al vero sconosciuto, all‟inaccessibile.
Questo inaccessibile egli lo chiama Dio, l‟assoluto Invisibile. Ritiene, quindi,
necessario testimoniare a questo Invisibile uno stupido rispetto, un rispetto
privo d‟intelligenza.
Fatto questo, si rituffa nei propri misteri e rimane prigioniero dei ventiquattro
campi di vita naturali, nei quali è invischiato come in una ragnatela; vi pone i
suoi idoli e li adora.
La Pistis Sophia dichiara, sin dall‟inizio e con forza, che Gesù Cristo non è di
questo regno, di quest‟ordine del mondo, ma che è un inviato di quello
sconosciuto, inaccessibile alla nostra natura.
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“Con quale scopo - vi chiederete - e perché? Se ci troviamo davanti ai veri
misteri divini come davanti a un muro, e se i nostri poteri ci permettono solo di
errare nei ventiquattro campi appartenenti a questo mondo, quale senso
attribuire alla venuta di Gesù che testimonia della realtà divina stessa e ci
spiega il Padre?”.
Quale altra interpretazione si può dare a ciò se non quella di far comprendere
all‟uomo della natura che, quando avrà riconosciuto l‟illusione nella quale
vive, abbandonata la sua aberrazione e rigenerato il suo microcosmo, varcherà
le porte dello Sconosciuto in cammino verso la sua vera patria, il Regno
Immutabile, il Regno che non è di questo mondo?
Comprendete che è questo lo scopo per il quale Gesù è venuto? Comprendete
che è per questo che la Fraternità viene verso di noi?
Il Vangelo che voi conoscete non contiene che i primi rudimenti della
rivelazione cristica. Là dove termina questo vangelo, comincia la Pistis
Sophia. Essa rivela ed esplica Cristo e la sua missione a coloro che si aprono al
suo insegnamento.
Il Vangelo della Pistis Sophia comincia, abbiamo detto, dopo la risurrezione.
Presenta Gesù che parla ai suoi discepoli dicendo:
“Quando ero con voi nella vita ordinaria, prima della mia risurrezione, non vi
ho mai parlato dei ventiquattro misteri naturali, perché io vengo da ciò che,
per l’uomo naturale, è realmente il primo mistero.
Ho lasciato, per venire verso di voi, il primo mistero che si trova al limite del
ventiquattresimo mistero naturale”.
Nella sua prima manifestazione, effettivamente, egli non parlò mai della vita
originale se non in modo generale.
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Continuando la lettura della Pistis Sophia, scopriamo, velati, alcuni formidabili
processi psicologici. Tali processi sono riconosciuti dagli allievi arrivati a
questo grado di comprensione. Controllate in voi stessi, se siete nel processo
che vi descriveremo.
Esso si riferisce a un aspetto della Scuola Spirituale moderna che conoscete
molto bene e col quale vi siete familiarizzati. In nome della Fraternità
Universale, quella dell‟Altro Regno, noi vi parliamo dei due ordini
naturali:l‟Ordine di Dio e l‟ordine dialettico.
Questo fu il primo lavoro di Gesù. Egli apparve in mezzo a noi e la nuova
radiazione magnetica, che, appena percepibile, emanava dal suo essere, era
diretta, in modo del tutto elementare, al nostro atomo spirituale.
Suggerì agli uomini l‟esistenza della vita originale, la presentò
filosoficamente, ma senza precisarne i dettagli.
Non v‟è d‟altronde alcuna possibilità di fare diversamente, visto che non si
può conoscere la nuova vita se non facendone parte. È solo sulla base
dell‟atomo primordiale risvegliato, infatti, che la vita originale ci diviene
chiara, testimonia potentemente della sua presenza, stabilisce in noi una
certezza incrollabile e ci fa dire con molti allievi: “Non comprendo ancora, ma
so che è vero e non posso più farne a meno”.
Questo primo tocco fa nascere e sviluppare simultaneamente in noi il secondo
processo psicologico. La natura nella quale siete costretti a vivere depone la
sua maschera; vi appare come una natura di morte alla quale il vostro essere
appartiene per essenza.
Niente è tralasciato perché questi due processi agiscano in voi:l‟importante è
sapere se i due processi operano realmente e hanno presa sul vostro essere.
Terminato questo, un terzo processo si fa valere spontaneamente e si sviluppa.
Il vostro intero essere desidera ardentemente la gloria del Regno Immutabile.
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Di conseguenza la natura della morte vi diviene sempre più estranea. Voi vi
considerate, riguardo a essa, come uno straniero. L‟abbandonate
insensibilmente prendendo congedo da essa.
Ma se questo terzo processo tarda, bisogna vederne la causa nel fatto che
l‟atomo originale resta chiuso come un bocciolo. Per cui voi non considerate la
natura della morte nella sua inezia e vivete ancora nell‟illusione. Dunque, non
avete la fede e la vostra speranza nella nuova vita non è un fuoco
inestinguibile.
Di conseguenza, non potrete amare la Scuola; anzi, la contraddirete in
continuazione, le opporrete resistenza, e questo è spiegabilissimo.
Inoltre, quando parleremo di cose e aspetti che in fondo voi non volete;
quando vi mostreremo e spiegheremo un‟immagine del mondo che non potete
ammettere, sarete certamente indignati e vi ribellerete. Conclusione:in voi
nascerà un processo psicologico inevitabile, non voluto dalla Scuola, ma
spiegabilissimo.
Il tragico di questa situazione è che, invece di lasciare la Scuola, colui nel
quale tali cose accadono si aggrappa in genere disperatamente ad essa, mentre
questa in realtà lo brucia.
La causa di questo tragico dramma è che, in fondo, egli non può fare a meno
della Scuola perché questo processo di distruzione mediante il fuoco gli è
necessario.
Per fortuna- Dio ne sia lodato -centinaia di allievi conoscono nella Scuola
questi processi, li accettano, progrediscono, si evolvono e arrivano a
mantenersi a un certo stadio.
Infatti, l‟evoluzione di questo processo si suddivide in stadi:
primo l‟allievo è confrontato con la nuova vita, vista come un mistero;
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secondo la maschera dietro la quale la vita dialettica nasconde la sua
insufficienza, la sua povertà, cade;
terzo: l‟allievo sente nascere in lui la fede nella vita nuova, la speranza di
integrarsi un giorno in essa, l‟amore per la Scuola e il suo lavoro; nello stesso
tempo, l‟alienazione e il distacco naturale dalla vita dialettica aumentano.
Giunti a questo punto, non crediate che il lavoro della Scuola sia terminato,
poichè la Scuola degli Ierofanti di Cristo continua il suo lavoro.
Essa svela un quarto processo e vi dice:“La gloria e la maestà della nuova vita
vi saranno rivelate. D‟ora innanzi non vi parleremo più astrattamente, ma
molto concretamente; sarete confrontati con la nuova vita in modo positivo,
poichè è arrivata l‟ora in cui comincia il viaggio, l‟esodo”.
La vostra prima reazione sarà un sentimento di gioia e di felicità.“E accadde
che i discepoli riuniti sul Monte degli Ulivi, ricordandosi di queste parole,
pieni di gioia e di allegria, si dissero gli uni agli altri:“Noi siamo benedetti fra
tutti gli uomini della terra, perché il Redentore ci rivelò queste cose e
riceviamo così la plenitudine della perfezione”.
Sovente abbiamo avvertito questa gioia in numerosi allievi. Voi dovreste
saperlo, per averlo provato.
Ora, questo quarto processo di riconoscenza e di gioia è seguito da un quinto,
in così apparente contraddizione con il precedente che il candidato, interdetto
e disingannato, in preda alla delusione, s‟immagina di aver perso tutto.
Ha la convinzione che tutto è sparito, si crede un reprobo e l‟amarezza e
l‟ansietà rodono il suo essere.
Per spiegare questo stato, non bisogna perdere di vista il fatto che il candidato
che, attraverso la certezza della sua fede, dev‟essere elevato e portato alla
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visione diretta, è confrontato, a tal fine, con un nuovo potere irradiante
elettromagnetico.
Un nuovo campo magnetico si offre alla sua vista e questo primo contatto ha,
per lui e sul suo sistema, strani e prodigiosi effetti.
“Accadde poi che alla quindicesima luna del mese di Tibi una grandiosa forza
di luce, di un particolare, fulgido chiarore, apparve dietro Gesù.
Il suo splendore era al di là di ogni misura.
Provenendo dal mistero divino, essa penetrò il ventiquattresimo mistero della
natura. Questa forza luminosa scese su Gesù e lo avvolse da ogni parte
mentre era seduto discosto dai suoi discepoli.
Questi videro la luce e ne furono abbagliati. I raggi luminosi non erano
uguali; il tutto era immerso in uno splendore di luce incommensurabile che
dalla terra giungeva fino al cielo.
I discepoli furono impauriti, turbati e confusi. Le forze del cielo erano agitate
e tutti gli eoni, i loro domini, il loro ordine e tutta la terra condividevano
questa agitazione.
Tutti pensavano che forse il mondo stava per venir arrotolato come un vestito;
e la loro emozione era grande e piansero insieme, dalla terza ora del
quindicesimo giorno fino alla nona ora del giorno successivo”.
Quando, per il candidato, è arrivato il tempo, quando, cioè, il suo amore per la
vera vita è divenuto sufficientemente grande, in seguito alla bruciatura della
fede e della speranza; quando la sua alienazione, il suo distacco dalla natura
dialettica é tale da permettere una nuova prova.
Insomma, quando la quindicesima luna del mese di Tibi é arrivata, il
microcosmo é interamente afferrato e circondato da una nuova e grandiosa
forza elettromagnetica; tocco così intenso e strano, così assolutamente insolito
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e inconsueto, che il suo primo effetto é di far nascere lo smarrimento, lo
sgomento.
Abbattendosi impetuosamente su di noi, il campo di radiazione della
settemplice Fraternità mondiale genera un tale smarrimento, un tale sgomento
e noi siamo presi da timore e inquietudine. Ci sembra di essere più vicini alla
distruzione che alla liberazione.
Non é, in effetti, normale che l‟intensa luce ci sembri a tutta prima tenebra?
Molti racconti non ci confermano forse questa esperienza? Non é logico che
un tocco intenso, carico di una nuova forza magnetica, paralizzi la natura della
morte, togliendole ogni forza e ogni potere? E questo tanto più che la forza
magnetica si fa sentire mentre il nuovo io, la nuova coscienza, non é ancora
nato.
Ebbene, sappiate e ritenete questo:é da questa esperienza dell‟anima abbattuta,
dopo la gioia apportata dalla buona novella, é da questa quinta prova
psicologica che si sviluppa il seguito del processo:la liberazione rinnovatrice,
decisiva e immediata.
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Capitolo III
(Pentagramma italiano, 3° trimestre 1986 )
LA SANTA INQUIETUDINE
Sulla base di un testo estratto dal Vangelo della Pistis Sophia, vi abbiamo
indicato in che modo la Fraternità Universale opera nei confronti dell‟umanità.
Abbiamo cercato di mostrarvi che non c‟è alcun bisogno di portare la vostra
attenzione su un allievo già avanzato sul cammino del nuovo divenire umano.
Ciò, infatti, potrebbe farvi pensare che egli ha delle qualità straordinarie e
rendervi quindi pessimisti riguardo al vostro proprio stato e, per un complesso
d‟inferiorità o un sentimento d‟indegnità, farvi dire:“No, impossibile; non ho
le qualità richieste”. Perciò, noi speriamo di avervi dimostrato che l‟offerta
della Fraternità, la sua mano tesa, è per tutti e non esclude nessuno.
Ricordate, nelle Nozze Alchemiche di Cristiano Rosacroce, la descrizione del
pozzo che raffigura la natura della morte. La corda calata nel pozzo non è
destinata a nessuno in particolare; essa non è là per l‟uno a esclusione
dell‟altro. No, essa è là per tutti; e quelli che possono afferrarla e restarvi
sospesi sono tirati fuori dal pozzo.
Quanti, dunque, si trovano nell‟atrio della Scuola della Rosacroce, la Scuola
Spirituale attuale, e si sforzano di frequentare i nostri focolai possono sapere,
riflettendo intelligentemente sul cammino della liberazione, come questo può
essere percorso, dal primo all‟ultimo passo, da ognuno di noi in particolare.
Noi vi abbiamo mostrato lo sviluppo progressivo dell‟uomo che cerca la
liberazione. Di conseguenza, avendo questo schema davanti agli occhi, voi
potete scoprire, analizzandolo, a quale stadio del cammino siete giunti o a che
punto avete cessato di avanzare.
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La prima fase del cammino si riferisce alla forza di radiazione magnetica
elementare che, partendo dalla Fraternità Universale, va verso tutti gli uomini
e li influenza.
E dovete sapere che chi possiede un atomo originale non ha soltanto la
possibilità di reagire, ma vi è costretto, poichè questa forza è la corda calata
nel pozzo del deperimento. In quanto percepibile dagli uomini, questa forza è
chiamata “Appello”.
Notate, dunque, che non siamo noi che vi chiamiamo; noi non facciamo altro
che parlarvi di quest‟appello, esporvelo, poichè esso viene a voi direttamente e
non per nostro intervento.
È una forza che vibra nel mondo e fa vibrare, conformemente alla sua natura, il
nostro atomo originale. Questa forza ci fa presentire la vita nuova, c‟invia
delle suggestioni, e questa intuizione si concretizza in una meravigliosa
filosofia che agisce sull‟atomo originale, lo turba e lo scuote in modo molto
speciale.
Se, avendo conosciuto la luce e ricordandovi di essa, vi rinchiudessero nelle
tenebre; se, portando ancora in voi, incapsulato, un principio di questa luce,
percepiste improvvisamente un appello proveniente da essa e qualcuno venisse
a parlarvene, non reagireste? Non vi sentireste toccati?
E non pensate che il fatto stesso di sentirne parlare vi turberebbe di più di ciò
che vi si potrebbe dire? La sola parola“Luce”,la sua risonanza, vi eleva già al
di sopra del vostro livello ordinario!
Aggiungiamo tuttavia che questa reazione spontanea nasconde un pericolo,
che fece già più di una vittima, paralizzando le migliori buone volontà. Per
dimostrarvelo, vediamo chiaramente la situazione quale si presenta.
Esiste una Fraternità Universale. Essa invia la sua radiazione nel mondo.
Questa radiazione è impersonale. Essa ha la missione di turbarvi, per il tramite
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dell‟atomo primordiale. Questo turbamento fa sì che voi non accettate più la
natura della morte quale si presenta a voi, e vi mettete a cercare qualcosa
d‟altro.
Ed ecco che un giorno sentite parlare di certe cose. Porgete orecchio e
comprendete che si parla della luce; ciò v‟interessa, e siete immediatamente
tentati di unirvi a colui che parla. Altri arrivano, che fanno la stessa cosa.
Tutti saranno tentati di parlare di questa luce che, vista così, è tuttavia un
perfetto non senso. L‟emozione che li fa parlare, corrispondendo alla vostra, fa
sì che voi li accettiate come fratelli e sorelle. Questo può provocare un
rallentamento nel processo del vostro sviluppo. Come?
Ecco! Degli abili servitori di questa natura- e sono numerosi -sanno molto
bene (ahimè!) che, parlando di luce ai cercatori di luce, affascinandoli con
abbondanti parole, li si distoglie dalla loro ricerca.
Per esempio, facendo loro balenare i vantaggi di organizzazioni, di sette e di
chiese che,- dicono - seguono la luce, riempiendo loro la testa di numerose
speculazioni inventate, su di essa, di sana pianta.
Numerosi sono gli ingenui, i candidi, quelli che sono di semplice buona fede,
ad essere presi nelle reti tese con tanta sottigliezza!
Ora, sappiate che nessun mortale, sulla terra o nel cielo, è capace di strappare
dal santuario del vostro cuore l‟atomo primordiale, la rosa delle rose. Ciò che,
sfortunatamente, è possibile, è d‟indurre questa rosa in errore; di sviare la sua
naturale reazione che è quella di rivolgersi alla luce del Sole eterno.
Come, nelle serre calde, si fanno sbocciare i fiori precocemente, mediante
lampade solari, così si può avvolgere il bocciolo di rosa negli orpelli della
falsa luce delle speculazioni metafisiche.
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Si può, in questo modo, per incarnazioni e incarnazioni, dare a milioni di
portatori del boccio di rosa l‟illusione della liberazione.
Questo inganno è teso continuamente da questa parte del velo, con promesse
ripetute che nell‟aldilà troveremo il cielo e Gesù il Signore. Quando si è il
giocattolo di una tale illusione, giunti nell‟aldilà, la reincarnazione deve
prodursi, visto che essa è per il microcosmo un processo biologico
indispensabile.
Ogni figlio della rosa che, per il suo delicato bocciolo, cerca i benefici della
Luce universale è assalito da una raffinatissima magia, la magia di una cultura
vecchia di eoni. Questa magia naturale impiega tutto e tutti per arrivare al suo
scopo. Essa lo fa perché può farlo. Essa può anche impiegare la nostra Scuola
e la parola trasfiguristica di Gesù il Signore e di altri grandi.
Voi potete essere afferrati da questa magia naturale nel preciso momento in cui
riflettete sulla sola e unica realtà.
Noi vi chiediamo se, nello stato in cui vi trovate in questo momento, la Scuola
della Rosacroce d‟Oro vi apporta la contentezza, la pace interiore.
Se la risposta è sì, vuol dire che il vostro roseto si è perduto nelle calde serre
della magia della cultura naturale, poichè è impossibile che l‟atomo-scintilla
divino trovi, nella natura della morte, soddisfazione e pace. Se così fosse,
sarebbe la prova che qualcosa in voi non è in ordine.
Come, in effetti, un figlio della luce potrebbe essere in pace, fin tanto che non
è rientrato nel Regno della Luce?
Notate bene, tuttavia, che non vogliamo dire con ciò che in lui deve regnare
una continua, demoralizzante ansietà; un perpetuo timore, che si esteriorizza
attraverso un‟aria triste. Infatti, un figlio della Luce invisibile può essere di
umore molto stabile, ben equilibrato, grazie alla sua certezza di essere sulla via
della Patria.
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Ma la finta calma e la pace a buon mercato, frutto di un compromesso con la
natura, sono, in lui, impossibili. Un figlio della Luce, infatti, conosce
l‟esperienza che fece Gesù sulla terra:come lui, non sa dove posare i piedi e
non ha una pietra dove riposare la testa. Fondamentalmente, non trova ciò in
nessun luogo quaggiù.
È dunque indispensabile che vi domandiate:“Cosa mi apporta interiormente la
Scuola? È ancora capace di inquietarmi, di turbarmi? Desta ancora in me un
angosciante desiderio? Oppure non vi sono nella mia vita più sussulti? Sono
forse arrivato al punto in cui tutto entra da un orecchio per uscire dall‟altro?”
E noi vi chiediamo:“Vi trovate ancora nel processo? O il vostro satana, il
vostro io superiore, il vostro essere aurale, vi ha già asserviti e messi fuori
combattimento?
Poniamoci tutti, in questo stesso istante, tali domande, sapendo di essere in
pericolo in ogni ora del giorno e della notte. Colui che non se ne rende conto e
dice:“Via, via! Non esagerate, non fate drammi!” non possiede la caratteristica
indispensabile del primo grado elementare della Scuola.
Un figlio della rosa che nasce in questo mondo, non ha nulla in comune con
quest‟ultimo. Egli non vi è riconosciuto e non troverà né luogo dove posare i
suoi piedi né pietra dove riposare la sua testa. Tutto gli è estraneo, egli è un
esiliato.
Quando cerca di liberarsi per ritrovare la sua destinazione divina naturale, ci si
sforza di trattenerlo prigioniero nei luoghi del suo esilio, inculcandogli delle
abitudini che lo addormenteranno, forzandolo, per esempio, a prendere e
accettare per vero il suono di false campane, sprazzi di falsa luce. Questo è il
pericolo!
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Conoscete la facciata dietro la quale si nasconde questo pericolo, quest‟unico
pericolo di accecamento e di falsificazione? Sapete dove prende corpo? Esso
prende corpo in quella che si fa chiamare “chiesa” e non lo è!
Forse direte:“Sotto questo aspetto non ho alcun timore, essendo affiliato alla
Rosacroce”. Se parlate così, voi sottovalutate l‟influenza delle chiese, poichè
la magia esercitata dai tentacoli di quest‟idra si estende ben più lontano di
quanto possiate credere.
I suoi tentacoli possiedono anche un potere irradiante. Questo potere paralizza
il cercatore di luce, in quanto la sua influenza è cristallizzante. Essa paralizza e
coagula l‟impulso verso la luce. Il resto - l‟organizzazione delle chiese,
l‟apparato esteriore visibile al pubblico - è secondario.
Lungo i secoli, vi è sempre stata una cospirazione, un complotto tramato
contro coloro che portano in sè il bocciolo di rosa e vorrebbero veder fiorire il
loro roseto. Il pericolo costituito da questa cospirazione diventa di ora in ora
sempre più grave.
Soprattutto non crediate che noi vogliamo suggerirvi così una credenza nei
demoni; no, non vogliamo allarmarvi, ma condurvi a una semplice ed
elementare esperienza personale.
Vi sentite sempre e malgrado tutto dei veri cercatori di luce? Siete, quindi,
ancora turbati e pieni d‟inquietudine?
Sapendo di essere la posta di una lotta, siete, a causa di ciò, in perpetua
agitazione, pieni di una così grande attività da tremare?
Avete in voi qualcosa di questa forza di espansione di cui parla il salmista,
questa forza che, a un dato momento, vi fa gioire e, l‟istante successivo, vi fa
sentire la minaccia sino in fondo alla vostra anima? Sentite le mura minacciose
ergersi attorno a voi? Si? Allora la grazia di uno stato d‟allievo vivente è
vostro retaggio!
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Ma se tale non è il vostro stato, se siete tutta tranquillità e serenità, beatamente
felici dove siete, senza chiedere nulla di più, allora attenzione, poichè è più che
certo che l‟influenza cristallizzante vi tiene in suo potere e toglie al vostro
roseto il suolo fertile di cui ha bisogno.
Allora è indispensabile che voi ricerchiate la causa di questo arresto sul vostro
sviluppo; se, tuttavia, ne avete il coraggio!
Quanto a noi, se siamo riusciti a rendervi la vecchia e salutare inquietudine che
non vi lasciava respiro, sì, se siamo riusciti in questo, siamo riconoscenti a
Dio, poichè, così facendo, vi abbiamo strappati alla morsa del vostro nemico
particolare, intento a strangolarvi.
Un uomo, portatore di un bocciolo di rosa nel cuore, è toccato dalla forza di
radiazione elementare della Gnosi; per questo nasce in lui una grande
inquietudine, un profondo turbamento. Dei servitori della Gnosi vengono
verso di voi, vi parlano della Luce e ne danno testimonianza. Sta a voi ora
distinguere ciò che fanno, poichè questo è il segno.
Essi non vogliono stupidamente tranquillizzarvi, calmare la vostra
inquietudine; no, quello che vogliono è mettervi sulla buona strada, porvi
saldamente sul cammino, poichè dietro la vostra inquietudine si nasconde il
sentimento di essere uno straniero quaggiù, di essere in esilio, di non
appartenere a questo mondo.
Se questa inquietudine dovesse esservi tolta, ciò rappresenterebbe l‟assassinio
della vostra energia dinamica, indispensabile per farvi progredire sul cammino
della liberazione.
Colui che è a tal punto evirato, che si abbandona a una fallace tranquillità, che
accetta, ammette e considera tutto con benigno intendimento, costui dà la
prova di essere divenuto vittima della istituzione che, a torto, si fa chiamare
“chiesa”.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 20 di 192
Voglia Dio che abbiamo destato in voi qualcosa di questa forza espansiva così
necessaria, di questa inquietudine iniziale e fondamentale che è il segno
distintivo e caratteristico dei figli e delle figlie della Gnosi!
Un uomo che ha un bocciolo di rosa nel suo cuore, è toccato dalla forza
irradiante elementare che emana dalla Gnosi. Questa forza è la forza di luce
emessa dalla Settemplice Fraternità Universale e colui che è toccato da questa
luce è incontestabilmente sotto l‟influsso di un intenso turbamento, e lo
avverte.
Perché? Perché questa forza di luce è diametralmente opposta alla natura
dialettica. Ora, questa forza penetra nel vostro sistema per il tramite dell‟atomo
primordiale, il boccio di rosa, e allorché si fa valere, è come se voi foste forzati
a respirare in un‟atmosfera che vi è estranea e che il vostro sistema è, malgrado
tutto, costretto a inalare.
Congiuntamente all‟appello gnostico, dei servitori vanno per il mondo a
parlare agli uomini di questa Luce che turba i portatori del germe divino. Essi
ne testimoniano e il loro intento non è di tranquillizzare la crescente
inquietudine del cercatore, poichè questa inquietudine è precisamente la prova
di una reazione che attendono.
Cosa fanno allora i lavoratori gnostici? Essi canalizzano questo turbamento,
questa inquietudine, dandole un senso. Spiegano lo scopo di questa reazione e
pongono“in equilibrio e ben saldo”sul cammino l‟allievo che vuole
percorrerlo.
Noi abbiamo spesso paragonato questa inquietudine a una pila carica di
energia nuova da utilizzare, in quanto questo turbamento è una forza
espansiva.
È quindi indispensabile che ogni allievo della Scuola Spirituale attuale sappia
se conosce questo turbamento, se prova o ha provato questa santa
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 21 di 192
inquietudine. In tal caso si può dire che egli è ammesso a giusto titolo nella
Scuola, che è preso nel processo che la Scuola mostra ai suoi allievi.
Se, invece, non conosce questa inquietudine, non si consideri ancora, in fondo,
un vero allievo. Questo stato proviene dal fatto che un‟influenza cristallizzante
ha potere su di lui, influenza che toglie al roseto il suolo fecondo.
Noi vi abbiamo già spiegato le cause di questa cristallizzazione, di questo
sonno senza sogni dell‟atomo primordiale. Esse si riferiscono al fatto che
l‟interessato si è strettamente legato, identificato, alle forze della natura, ed è
soggiogato da queste.
Vorremmo ora parlarvi della fase successiva al santo tocco. Due possibilità si
presentano a colui che è toccato nel cuore dalle radiazioni della Settemplice
Fraternità Universale; che prova quindi un turbamento sacro e ha ricevuto dai
lavoratori della Fraternità la spiegazione di questa inquietudine e del suo
obiettivo.
Nel primo caso l‟allievo vede crescere in sè l‟ardente desiderio di partecipare
alla nuova realtà, cioè l‟ardente desiderio della salvezza.
Nel secondo, sente al contrario sviluppare in sè un‟opposizione,
un‟avversione, addirittura un‟animosità, e nasce infine il conseguente rifiuto di
seguire il cammino.
Ogni allievo è dunque posto, a un dato momento, davanti a una scelta decisiva.
Egli prova:o un immenso desiderio della vita nuova, che la forza di
espansione, destata dall‟inquietudine sacra, alimenta d‟energia sufficiente per
raggiungere il fine; o un‟avversione per questo cammino, il rifiuto ostinato di
seguirlo e l‟inevitabile conseguenza:l‟autoneutralizzazione.
Il campo di forza della Scuola è oggi sufficientemente forte per provocare tali
reazioni.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 22 di 192
Fate tutti bene attenzione, perciò, a comprendere la natura, l‟essenza, la
profondità della scelta, affinché, quando vi troverete davanti al bivio, sappiate
quello che vi resta da fare.
Voi vi rendete conto che non si tratta di scegliere dopo matura riflessione,
dopo aver soppesato il pro e il contro, né sotto l‟incitamento di un‟emozione.
No, si tratta qui di una reazione psicologica inevitabile, inesorabile, nel senso
di:“Non posso fare altrimenti!” Reazione che non è mai una costrizione o il
risultato di una pressione di terzi, ma la manifestazione di una realtà interiore
incontenibile, esente da ogni illusione, esaltazione o suggestione.
Si potrebbe, infatti, supporre di incontrare nell‟atrio degli allievi che non siano
lì al loro posto, cosa che potrebbe inquietarne alcuni. Sappiate che è una cosa
impossibile in una Scuola come la nostra, una Scuola vivente come la
Rosacroce.
Nell‟atrio un allievo giunto al bivio è costretto a dichiararsi in modo
veramente cosciente. La Dottrina Universale dice - e voi lo sapete - che la
verità, la realtà, finisce sempre per apparire alla comprensione del candidato,
poichè la verità deve inevitabilmente essere liberata.
Vediamo ora come si sviluppa questa dichiarazione tutta personale.
Innanzitutto, come nasce questo desiderio della vita nuova, questo desiderio
della salvezza? Volete, ognuno per conto vostro, determinarlo? Per facilitarvi
il compito, vi ripetiamo le condizioni richieste:
Primo. È necessario che voi siate toccati dalla radiazione elementare
della Settemplice Fraternità Universale. È la prima prova di un
contatto:è la mano tesa della Fraternità.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 23 di 192
Secondo. Se siete portatori di un atomo-scintilla di spirito e il vostro
modo di vivere lo permette, voi siete turbati, commossi, da una santa
inquietudine.
Terzo. Avendo i lavoratori della Fraternità orientato la vostra
inquietudine verso il suo vero scopo, voi comprendete sia il vostro stato
nella dialettica, sia il vostro stato di allievo; e arrivate finalmente a
comprendere che esisteva- ed esiste tuttora -una vita originale; e che la
vostra attuale manifestazione microcosmica non è che una caricatura
dello stato originale.
Se siete d‟accordo con quello che vi diciamo, se tutto questo diviene chiaro ai
vostri occhi, sarà allora la vostra maniera di vivere a determinare se, frutto di
questa esperienza interiore,“un desiderio”è nato; se una certa lucidità vi dà un
bisogno incontenibile della nuova vita.
Da quale modo di vivere è dunque determinato questo desiderio? Dalle
esperienze vissute.
La vera comprensione nasce, infatti, dalle esperienze registrate dal sangue,
esperienze che non hanno dunque niente di superficiale, ma sono anzi molto
coscienti. Comprenderete facilmente che né la filosofia, né la fede su
ordinazione, né l‟accettazione benevola di un qualsiasi sistema, né la
sottomissione alle circostanze familiari possono generare lo stato psicologico
richiesto.
Solo l‟esperienza fa nascere il desiderio della salvezza. Un allievo deve poter
certificare la veridicità della filosofia della Scuola con l‟esperienza
personalmente vissuta.
È possibile evidentemente che il vostro subconscio abbia già accumulato un
buon numero di esperienze, risultato di un lungo passato che è già nel vostro
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sangue; ragione per cui, fin dall‟inizio del vostro stato di allievo, avete
coscienza di essere passati attraverso molte esperienze.
In altri termini, avete in voi, nella vostra coscienza, ma vissute nel passato, le
esperienze di ordine spirituale che si riallacciano all‟Insegnamento Universale
e siete così arrivati allo stato così ben descritto nel Salmo 42:
“Come una cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio!
La mia anima ha sete di Dio, del Dio vivente.
Quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Perché ti abbatti, anima mia, e fremi dentro di me?”
Notate che, quando questo desiderio nasce, voi non potete attribuirlo né a una
decisione della vostra volontà, né a un consiglio ricevuto, ma può essere solo
la conseguenza di uno stato psicologico che riempie l‟intero essere fin nelle
sue più intime ed infime fibre.
Si tratta, dunque, di un‟aspirazione interiore e di nulla d‟altro. Si tratta di un
orientamento esclusivamente spirituale, di una nuova polarizzazione.
Voi trovate questa reazione descritta molto bene nelle Nozze Alchemiche di
Cristiano Rosacroce. Posto di fronte a più strade, il candidato deve fare una
scelta; allora una circostanza fortuita gli fa prendere spontaneamente, come
spinto da un istinto interiore, proprio quella che conduce al tempio interiore.
Forse avete già provato la sensazione che la vostra vita sia guidata; che, senza
saperlo né volerlo, seguite un certo cammino. Questo è vero.
Non dovete vedere quest‟esperienza come il risultato, l‟influsso di forze, fuori
di voi, che dirigerebbero la vostra vita in un senso determinato, ma come uno
stato interiore che domina il vostro essere; che governa le reazioni del vostro
sangue, che determina i vostri pensieri.
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Colui che prova il desiderio che abbiamo descritto, invoca e attira a sè le forze
magnetiche della Vita Nuova. Queste forze fanno incondizionatamente
raggiungere lo scopo nel modo descritto.
Esaminiamo ora la seconda possibilità di cui abbiamo parlato:l‟opposto
procedere di colui che rifiuta il cammino e perviene all‟autoneutralizzazione;
dunque il caso in cui l‟interessato, giunto alla biforcazione, prende la strada
sbagliata. Seguiamone lo sviluppo come nel primo caso.
Un uomo è toccato dalla luce elementare della Fraternità e l‟inquietudine
nasce. Un operaio della Scuola orienta l‟interessato verso il fine da
raggiungere, gli mostra il cammino da seguire, fa di tutto per fargli
prendere“un buon avvio”.
Gli dà un consiglio esclusivo:“Lui, l‟Altro in te, deve crescere; il tuo io, l‟io
della vecchia natura, deve declinare:appiana il cammino al tuo Signore”.
Così, anche quest‟uomo arriva al bivio. Tuttavia egli non prende il cammino
del desiderio della salvezza. Perché? Perché le esperienze della sua vita gli
fanno ancora prendere altre direzioni. Sebbene dominato da un sentimento
interiore identico, il secondo candidato non può tuttavia percorrere il cammino
che il primo ha intrapreso.
Disponendo entrambi di un atomo-scintilla di spirito, toccati ambedue dallo
stesso campo magnetico elementare della Gnosi, in rapporto tutti e due con la
Scuola Spirituale, essi scelgono, nondimeno, un cammino differente, spinti
ognuno dall‟aspirazione interiore nata dall‟esperienza acquisita dalla loro
coscienza.
Quando si sa questo, non ci si stupisce più se un allievo lascia la Scuola, sì, se
deve lasciarla. È la Scuola stessa che conduce a questa autodichiarazione.
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Si può, certo, deplorare questo fatto, ma verrà naturalmente un momento in cui
l‟interessato, maturato dalle esperienze e spinto da uno stato interiore
differente, farà una scelta migliore, più giudiziosa.
Se si cerca il movente che, in un qualunque caso, spinge la persona in
questione a lasciare la Scuola, perché costrettavi da un‟autodichiarazione, si
trova una grande diversità di motivi.
Uno dirà: “Non posso seguire questo cammino, perché devo curare il mio
vecchio padre o la mia vecchia madre e questo assorbe tutto il mio tempo.” È
un complesso filiale che ricaccia il desiderio.
Un altro dirà:“Io mi ritiro perché non posso forzare la mia vecchia madre a
diventare vegetariana ed essa esige che io faccia come lei”.
Per un terzo sarà:“Mia moglie me lo vieta”,oppure:“Mio marito è contro”. O
ancora:“l‟educazione dei miei figli occupa tutto il mio tempo”.
Vi è poi la rubrica degli“io” delusi, intenti nella vita a costruirsi molto
coscienziosamente la loro gloria e che, smascherati, si rivoltano violentemente
contro la Scuola.
Vi è anche la categoria di coloro che si aspettano ancora molto da questo
mondo, che hanno delle ambizioni e chiedono di realizzarle. Ci sono, infine,
quelli che, disgustati di vivere nella natura della morte, si fanno continuamente
dei rimproveri e, rivolti verso il passato, frenano il presente lasciandosi
dominare dalla coscienza delle loro colpe.
Ahimè, in tutti questi casi è la cattiva strada che si prende!
Vi è ancora il gruppo di quelli che, condotti fino al bivio, non arrivano a
scegliere. Esitano, cercano di rimanere neutri, non desiderano, né si rifiutano.
Si può osservare in essi un inizio di cristallizzazione, di pietrificazione.
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Riassumendo, dobbiamo constatare che quanti si trovano nell‟atrio della
Scuola sono, a un dato momento, obbligati a dichiararsi. È una necessità vitale.
Questa magnifica necessità è uno degli obiettivi della Scuola. Ogni candidato,
sulla base del proprio stato psicologico interiore, si dimostra qual è realmente.
La Scuola vede così svilupparsi due correnti:l‟una formata da coloro che
portano in sè un desiderio intenso di liberazione e ricevono assicurazione della
loro ammissione nel nuovo campo di vita; l‟altra formata da quelli che, a un
dato momento, deviano e tornano al loro punto di partenza.
Comprenderete con noi che il“Tutto o niente”di Ibsen, come pure le parole di
Gesù il Signore:“Se non abbandonate quanto possedete, non potete essere miei
discepoli”,non è un modo di vedere le cose al quale si può aderire per
decisione della volontà, ma un comportamento che cresce e si rafforza con le
esperienze.
È un calice che bisogna bere fino all‟ultima goccia. A questo calice nessuno
sfugge!
Quando poi la coscienza si troverà posta di fronte a delle decisioni da
prendere, saranno la natura e la qualità di queste esperienze a essere
dominanti. Tutti siamo guidati dalla somma delle qualità acquisite dalla
coscienza, qualità ancorate al sangue e trasportate dal sangue.
E- Dio sia lodato -mai e poi mai la Fraternità Universale ci abbandonerà. Essa
ci tocca continuamente con i suoi raggi salutari, testimonia della sua incessante
presenza e ci spinge verso il bivio.
Molte volte siamo già tornati al nostro punto di partenza, ma verrà il giorno in
cui riusciremo a raggiungere le altezze, le vette sulle quali regna sovrano il
desiderio della salvezza, al fine di contemplarvi l‟alba di un nuovo mattino.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 28 di 192
Capitolo IV
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1987 )
LA GIOIA DELLA FEDE
Nei capitoli precedenti abbiamo cominciato, basandoci sul Vangelo della Pistis
Sophia, a darvi un‟idea del mistero del“nuovo divenire umano”. Abbiamo
perciò studiato e approfondito insieme vari aspetti del soggetto e abbiamo
scoperto che la base elementare del nuovo divenire è incontestabilmente la
presenza, nel ventricolo destro del cuore, dell‟atomo-scintilla di Spirito, il
“bocciolo di rosa”.
L‟uomo che possiede il bocciolo di rosa -.che ancora lo possiede!.-ne diviene
cosciente quando arriva a constatare in sé un certo stato elementare,
rudimentale; uno stato particolare che, presente fin dalla giovinezza, foggia il
suo carattere, il suo essere, il suo modo di agire.
Stato che designiamo come: turbamento, inquietudine del cuore, o anche santa
inquietudine, per indicare l‟aspetto sacro di questo turbamento, che manifesta
una ricerca di salvezza, un desiderio di guarigione.
Questo stato risulta, nella persona in questione, da una speciale percettività
alle influenze elettromagnetiche che non sono di questa natura e che si
rivolgono all‟atomo-scintilla di Spirito, il quale le accetta consciamente e le
diffonde nell‟intero sistema.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 29 di 192
Da dove provengono queste radiazioni elettromagnetiche? Esse provengono
dalla Fraternità Universale, che ce le invia e le mantiene consciamente nel
nostro campo di vita per mezzo dei suoi sette campi operativi.
È fuor di dubbio che ogni entità portatrice di un atomo spirituale reagisce a
questa radiazione, ne è turbata, commossa e resa inquieta. Questa semplice e
logica spiegazione esprime la verità, la semplice realtà dell‟interpretazione
poetica o mistica che si riferisce alla Voce, all‟Appello di Dio che tocca gli
uomini.
Essa esprime anche la verità, la semplice realtà per quanto riguarda la reazione
di Dio al comportamento individuale degli uomini.
Il misticismo infantile dell‟uomo religioso dice:“Dio vede tutto e sente tutto”.
Vi è una certa verità nascosta in questo detto popolare, poichè sappiamo che
ogni campo elettromagnetico reagisce conformemente a come reagiscono i
corpi toccati dalla sua influenza. Il modo di agire di un uomo connesso con un
certo campo magnetico determina la reazione di quest‟ultimo.
Riassumendo, diciamo che ogni portatore del bocciolo di rosa è toccato dalla
radiazione inviata coscientemente da un campo magnetico, gettato come una
rete nel mare della vita. Questo portatore subisce giorno e notte l‟influenza di
tale emanazione, che fa crescere giorno dopo giorno il suo turbamento e la sua
inquietudine.
Egli è cosi, secondo il proverbio citato, confrontato con la nuova vita.
Circondato, accerchiato da questo mistero, non può sottrarsi al suo fascino.
Questo mistero fa di lui un cercatore, un essere inquieto che non cessa di porsi
domande sulla vita e sui suoi segreti, che vuole approfondire le cause della sua
esistenza.
Egli si sente straniero sulla terra; è per natura un “romantico”, sempre alla
ricerca dell‟altro, di un altro, di un alter-ego; sempre in cerca del meraviglioso.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 30 di 192
Una volta preparato adeguatamente il campo di vita umano, la Fraternità
Universale invia dei servitori, che fondano delle scuole e vi attirano degli
allievi. Questi inviati parlano agli uomini dell‟inquietudine santa e sacra che li
anima, spiegando loro la provenienza e l‟intento di questo turbamento.
Essi testimoniano della Gnosi e del suo appello, facendo comprendere in cosa
consiste il suo campo magnetico; e, quando incontrano dei cercatori bramosi e
capaci di ascoltare, proseguono, parlando loro della vita originale,
smascherando così il mondo dialettico e spiegando il loro stato attuale.
L‟evidente intento di questi inviati è di guidare i loro allievi, di condurli verso
quel rapporto particolare, l‟armonia interiore, che essi possono raggiungere e
mantenere con il campo magnetico in questione.
Questo rapporto armonioso potrebbe essere chiamato“la fede”,la fede nella
vita nuova, la speranza di esservi un giorno ammessi e di poter entrare in
comunione con essa. Questa fede e questa speranza fanno sì che l‟allievo arrivi
in modo del tutto naturale ad amare la Scuola e il suo lavoro;il che determina
un allontanamento ancora maggiore dalla vita dialettica.
Questa finisce per pesargli, fino a diventargli completamente estranea. Si tratta
di un desiderio incommensurabile, di per sé sufficiente.
Tuttavia è anche possibile che un timore fondamentale paralizzi l‟allievo e gli
faccia rifiutare di intraprendere il cammino. Ciò accade quando le esperienze
subite non sono state abbastanza concludenti, quando la materia esercita
ancora su di lui un certo fascino; quando la sua coscienza non ha registrato
sufficienti sconfitte per arrivare a un congedo irrevocabile dalla natura
ordinaria.
Ma quando uno smisurato desiderio cresce nell‟anima del candidato, quando la
plenitudine della corrente gnostica del campo magnetico si diffonde
ampiamente nel suo essere attraverso la rosa del cuore, allora egli entra in un
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 31 di 192
nuovo stato d‟essere. Allora lo splendore, la magnificenza, la maestà e la
gloria della vita nuova gli si rivelano ed egli è ricolmo di una gioia profonda,
di una infinita riconoscenza, di un entusiasmo senza limiti.
Notate, tuttavia, che si tratta solo di una rivelazione, di una prospettiva, e non
della stabilità di uno stato di fatto. Benché invidiabile, questo stato è ancora
solamente un grado più elevato della certezza apportatagli dalla fede.
Questo grado, questo scalino, è chiamato “rivelazione”; esso apporta una
conoscenza particolare della vera natura della Gnosi. Ma, poichè desideriamo
approfondire questo importante soggetto, lasciamo apparentemente il nostro
tema per aprire una parentesi.
Una fraternità occulta, un potere gerarchico dialettico che vuole influenzare
concretamente l‟umanità, prende sempre un campo magnetico come base della
sua influenza. Si comprende così il gran numero di campi magnetici più o
meno attivi nella nostra atmosfera.
Più di una rete è gettata nel mare della vita dialettica! Pensate alle influenze
tibetane, alla magia che, dal “tetto del mondo”, tiene l‟umanità come in una
rete. Pensate alla magia di certe chiese che, con il medesimo intento, creano e
mantengono un campo di questo genere.
Abbiamo così la certezza che più di un‟influenza magnetica è esercitata su di
noi:infame parodia del campo magnetico della Fraternità Universale, che può
preoccupare e far temere l‟impostura e l‟inganno.
Ma rassicuratevi, un cercatore serio non sarà mai vittima di una tale doppiezza,
perché, secondo il principio delle leggi magnetiche universali, ogni campo
magnetico è tenuto, a un dato momento, a dichiararsi e a manifestare la sua
vera natura.
Se questa rivelazione dovesse quindi far nascere un dubbio, un pensiero in
contraddizione con la natura fondamentale del candidato, costui continuerebbe
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 32 di 192
ciò nondimeno ad avere la libertà di sottrarsi a questa influenza magnetica, la
libertà di neutralizzare l‟interesse precedentemente suscitato.
Comprendete, quindi, che una rivelazione non è soltanto un allargamento dei
poteri della coscienza, ma nello stesso tempo una pietra di paragone, un potere
di controllo. La rivelazione mostra la verità e la vera natura della forza
nucleare iniziale del campo magnetico in questione.
Non si può essere una vittima incosciente; molte assurdità sono spacciate in
questo campo! L‟entità portatrice di un bocciolo di rosa che cerca realmente la
liberazione è in grado di “valutare perfettamente se uno spirito appartiene o no
alla Gnosi, impiegando il suo potere di controllo”.
Poiché, ripetiamo, ogni campo magnetico è costretto a manifestarsi, a rivelarsi.
Se ciò non accade, è perché la rivelazione non è veramente desiderata
dall‟interessato, il quale, in fondo, è a suo agio nella radiazione elementare di
tale o talaltra influenza e si lascia quindi volontariamente usare e ingannare
dagli agenti del campo in questione.
La particolarità di questi agenti è che esigono dal loro branco una fede ingenua
in dogmi antiquati, in tradizioni trasmesse di generazione in generazione e
presentate come inattaccabili e divine. Questo ciarpame di tradizioni ostacola
veramente la ricerca dell‟investigatore serio.
Questi vi trova una scienza inventata di sana pianta per soddisfare le sue
tendenze e appagare il suo desiderio di sapere; scienza che gli studenti devono
imparare a memoria in latino e in greco; ragione per cui si chiede loro perfino
di immergersi nello studio di vecchie lingue morte, di approfondire mille e un
autore, cercando quello che dice l‟uno e ciò che confessa l‟altro.
E non basta:devono inoltre conoscere e studiare un certo numero di rituali
magici. Dopo sette anni di un tale martellamento, con il cervello sovraccarico e
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 33 di 192
danneggiato, gl‟infelici finiscono per credere veramente di essere proprio ciò
che è stato loro detto e ripetuto:dei sacerdoti, le guide spirituali dei popoli.
Non si tratta evidentemente di“rivelazione”poichè la loro rivelazione non è
altro che lettera morta e compilazione di testi. Ma ciò sembra loro sufficiente.
Non comprendono che, in realtà, non sanno niente di niente, che, ingannati,
sono menati per il naso e che, restituiti alla vita e alla società, vi arrivano
corporalmente squilibrati.
È con questo metodo che si impedisce, si stronca in embrione la possibilità
della rivelazione.
Permetteteci a questo punto di chiedervi se la vostra certezza si basa sulla
vostra biblioteca e su ciò che il vostro cervello ha intelligentemente
memorizzato.
In questo caso, permetteteci di dirvi che ciò è veramente spiacevole; è
purtroppo colpa vostra e dimostra che siete vittime dell‟influenza di un
qualche campo magnetico della natura ordinaria che vi impedisce il cammino
della rivelazione.
Ritorniamo al nostro punto di partenza. Chi, grazie al processo evocato e alla
fede nella Gnosi, è ricolmo di un desiderio inestinguibile, è condotto alla
rivelazione.
Grazie al rapporto armonioso stabilito con la Gnosi e il suo campo magnetico,
un tale candidato, piccola luce, piccola fiamma, giunge al cuore, al nucleo di
questo campo magnetico, che gli si rivela, gli si apre, gli si dichiara.
Nell‟Apocalisse di Giovanni questa rivelazione si presenta come un confronto,
il confronto tra il candidato e Colui che era, che è e che sarà per tutta
l‟eternità:il vero Uomo celeste primordiale. Il candidato non è ancora l‟uomo
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 34 di 192
celeste, molto gli manca, ma l‟uomo celeste gli si mostra in prospettiva.
Afferrate ora la differenza tra il sapere e la rivelazione?
Notate, inoltre, che questa rivelazione non è unica, ma si ripete in una serie di
sviluppi sempre più precisi. E può capitare che, davanti ai vostri occhi
sbalorditi, si presenti qualcosa di talmente magnifico da farvi esclamare
balbettando: “Che straordinaria rivelazione!”, lasciandovi poi muti di
riconoscenza.
Vi sentite allora come i discepoli di Gesù sul Monte degli Ulivi, le cui parole
ci sono riportate dal Vangelo della Pistis Sophia: “In verità, noi siamo eletti al
di sopra di tutte le creature sulla terra”. Proprio così!
Questa rivelazione, che vi tocca e si svolge davanti alla vostra coscienza, è la
coscienza di Giove, avvertita da alcuni come una certezza dell‟avvenire, la
prescienza che questo dono sarà loro un giorno accordato.
Sappiate che voi potete afferrarla e possederla fin da ora, se percorrete il
cammino.
Se possedeste questa coscienza della rivelazione, all‟istante attestereste,
vedreste e provereste -.come testimoniano i veri mistici.- di vivere nel cuore,
nel seno eterno del Padre di tutte le cose.
Ora, questa rivelazione della coscienza è tutt‟al più una fase, la fase finale del
cammino del gioannita, e quindi è ancora del tutto dialettica. Questa coscienza
è la base sulla quale poggia l‟ultima scelta, la decisione finale e conclusiva.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 35 di 192
Capitolo V
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1987 )
LA RIVELAZIONE
Voi sapete che l‟intento della Scuola è di iniziarvi al mistero del nuovo
divenire umano. Noi non abbiamo cessato d‟insistere sul fatto che bisogna
vedere questo mistero come un avvenimento che può diventare una realtà, che
può sopraggiungere nel presente vivente attuale; un avvenimento cui potete
partecipare tutti, senza eccezione, non appena i vostri desideri si orientano su
di esso.
Alcuni considerano questo mistero come un problema da risolvere. Essi ne
fanno oggetto di studio:prima di impegnarsi nella soluzione, desiderano
conoscerne tutti gli aspetti, tutti i particolari, proprio come un passante colpito
da una vetrina e sedotto dal buon gusto del vetrinista.
La Gnosi, però, non si lascia mettere in mostra come una mercanzia, ma si
svela a coloro che le vanno incontro nell‟opprimente afflizione della loro
anima. Per cui è impossibile che la Gnosi divenga un insegnamento
d‟università. No, la Gnosi è per coloro in cui brucia un ardente desiderio.
È per gli allievi della Scuola Spirituale che, animati da un autentico desiderio
di salvezza, comprendono il fine, il piano dell‟opera da portare a termine. Essa
accetta come allievi tutti quelli che sono in questo stato.
Come sapete, la base elementare del nuovo divenire è il possesso di un atomo
divino, il bocciolo di rosa, il principio vitale che si trova in cima al ventricolo
destro del cuore. Voi divenite coscienti della presenza di questo principio
grazie a uno stato speciale, un turbamento in continua crescita, che si potrebbe
indicare come“inquietudine psichica”.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 36 di 192
Il soggetto in questione è sensibile agli effetti di un certo gruppo di influenze
elettromagnetiche inviate in questo mondo da quella che noi chiamiamo
Fraternità Universale.
Queste influenze provengono da un campo magnetico che non ha niente a che
vedere con la natura dialettica -.che, d‟altronde, non è in grado di spiegarne la
provenienza.- e non possono essere accettate e registrate né dalla coscienza
ordinaria, né dal fuoco del serpente, né dalle ghiandole a secrezione interna, né
da qualsiasi altro organo corporale, ma sono avvertite e assimilate
esclusivamente dall‟atomo divino.
Confrontato al resto della composizione anatomica della personalità,
quest‟atomo originale è un principio assai strano e singolare. La sua struttura è
assolutamente differente da tutto quanto conosciamo; essa non corrisponde ad
alcun gruppo di sostanze primordiali del campo di vita ordinario.
Per questo lo troviamo, come un bocciolo di rosa protetto e ricoperto da verdi
brattee, custodito in fondo al santuario del cuore, fino a quando la radiazione
gnostica viene a svegliarlo.
È certo che un‟entità portatrice di un atomo-scintilla di Spirito reagirà, a un
dato momento, a queste radiazioni. La prima reazione sarà, come sapete,
un‟inquietudine, un turbamento, perché la rosa del cuore, il settemplice
principio del vero uomo primordiale, aspira a ritornare alla sua patria.
Appena il bocciolo di rosa comincia a mostrarsi sensibile ai raggi che lo
toccano, si sviluppa un ardore, un riflesso, una proiezione. Questo fenomeno
agisce sull‟intera personalità tramite la circolazione cefalica, che, attraverso
l‟aorta e l‟arteria succlavia sinistra, fa salire il sangue al cervello e opera
quindi sui centri nervosi della materia grigia.
È in questo modo che l‟appello divino opera nell‟uomo.
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Si tratta di un‟attrazione magnetica che i poeti di ogni tempo hanno cantato,
poichè ne subivano l‟influenza, come testimoniano di questo turbamento nei
loro scritti anche certi pensatori e romanzieri.
Quest‟appello magico conduce i semplici, i non complicati, a superare la loro
timidezza per andare verso la Luce dei Misteri con piena certezza e fiducia.
Questo conferma che è la semplicità, il candore, a trovare sempre la via più
breve verso il fine:la filiazione divina.
L‟inquietudine psichica non ha altro intento che quello di incitare l‟uomo a
cercare. “Cercate e troverete” non è una frase vana, ma una legge primordiale;
per cui siate convinti che l‟anima che cerca, spinta da una tale inquietudine,
troverà immancabilmente ciò che cerca.
Per chi è vittima del tempo, questa ricerca potrà sembrare lunga e necessitare
forse di qualche altro giro di ruota. Un fatto resta certo:chi cerca troverà.
Il tocco iniziale della Gnosi in cerca di anime predisposte è di una semplicità
tale, nella sua magnificenza, da destare il sorriso; ma è un sorriso di stupore e
rispetto, il calmo sorriso di un‟infinita riconoscenza!
Nessuna anima, infatti, può essere dimenticata, poichè la plenitudine della
radiazione che parte dalla settemplice Sorgente, si estende sul mondo intero e
ogni entità portatrice di un atomo spirituale deve reagirvi; foss‟anche persa
nella savana o in una soffitta d‟una grande città.
Questa plenitudine di radiazioni, questo perfetto fascio di luce non scatena il
violento incendio di una crisi; no, è un appello calmo e costante, che opera
secondo leggi magnetiche alle quali il Cristallo atomico primordiale deve
rispondere.
L‟anima umana è, così, condotta a una certa maturità e trova, al momento
giusto, la Scuola Spirituale, dove i collaboratori parlano della natura della
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 38 di 192
ricerca e delle sue cause e spiegano la sorgente di questa nuova radiazione
magnetica.
E arriva il momento in cui, aiutata dalla reminiscenza, l‟anima“riconosce”ed è
nella gioia.Il cercatore ha trovato!
Tuttavia, è ancora solo una “tappa”sul cammino e tocca ora al collaboratore
gnostico guidare la nostalgia di colui che è divenuto “uno straniero sulla
terra”, perché questi possa entrare in un rapporto intimo e armonioso con il
nuovo campo di tensione magnetica di cui ha appena preso coscienza.
La semplice reazione, senza consigli né direttive, potrebbe dare luogo a un
comportamento caricaturale, ma la reazione susseguente alla comprensione è
ciò che noi chiamiamo “la fede”.
Credere nella nuova vita significa amare la nuova vita.Allora il candidato è
ricolmo di un desiderio quasi infinito per questo particolare stato, veramente
bello e grandioso.
Comprendete che, quando la Gnosi ci chiama e ci attira e noi, spinti da questo
potente desiderio, abbandoniamo tutto per trovarla, due forze si
uniscono:l‟attrazione della Gnosi e il nostro slancio verso di essa.
Questo non può che condurre a un glorioso e meraviglioso incontro con il
Divino, un incontro che la vostra preparazione rende corporale, dunque
limpido e chiaro; non un incontro tra un maestro e un adepto, ma una discesa
di“forze”, che bisogna vedere come una Pentecoste, come la“Discesa del
Fuoco Divino”. Considerate quest‟incontro come una nuova tappa sul
cammino.
Noi chiamiamo quest‟incontro, nella nostra terminologia, “la Rivelazione”.
Questo legame è diretto, di prima mano, e dà al candidato la conoscenza
specifica della vera natura della Gnosi.
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Questa rivelazione, sperimentata dalla sua coscienza, è per lui un mezzo di
controllo e ne fa, come attesta la Pistis Sophia, “un eletto al di sopra di tutti gli
altri uomini sulla terra”. Una rivelazione è dunque un sapere, senza
preparazione intellettuale.
Essa permette al candidato di penetrare nelle profondità della quintessenza,
mentre le conoscenze generali non vanno oltre l‟esteriorità delle cose.
Il graduale dispiegarsi della sua coscienza illumina sempre più il candidato e
lo pone di fronte a un‟ultima scelta decisiva sul suo cammino gioannitico.
Questa scelta decisiva ha luogo in quella che chiamiamo la quinta fase:la fase
così descritta nel Vangelo della Pistis Sophia e da voi già udita:
“Accadde poi che alla quindicesima luna del mese di Tibi una grandiosa forza
di luce, di un particolare, fulgido chiarore, apparve dietro Gesù. Il suo
splendore era al di là di ogni misura.
Provenendo dal mistero divino, essa penetrò il ventiquattresimo mistero della
natura. Questa forza luminosa scese su Gesù e lo avvolse da ogni parte
mentre era seduto discosto dai suoi discepoli. Questi videro la luce e ne
furono abbagliati.
I raggi luminosi non erano uguali; il tutto era immerso in uno splendore di
luce incommensurabile che dalla terra giungeva fino al cielo. I discepoli
furono impauriti, turbati e confusi. Le forze del cielo erano agitate e tutti gli
eoni, i loro domini, il loro ordine e tutta la terra condividevano questa
agitazione.
Tutti pensavano che forse il mondo stava per venir arrotolato come un vestito;
e la loro emozione era grande e piansero insieme, dalla terza ora del
quindicesimo giorno fino alla nona ora del giorno successivo”.
Quando il candidato può penetrare in questa fase della rivelazione che
abbiamo appena descritto, quando si può parlare, per quanto lo riguarda, di un
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 40 di 192
sapere personale, della facoltà personale di“gustare”ogni cosa. Quando non si
tratta più, per lui, di inchinarsi davanti a un‟autorità o a un insegnamento,
poichè la sottomissione passiva ha ceduto il posto alla comprensione diretta.
Quando si può dire di lui che, dopo aver inteso l‟appello, l‟ha compreso, l‟ha
assimilato ed è in grado di assumerne la responsabilità.
Allora nel sistema microcosmico dell‟allievo si scatena una tempesta
magnetica, le cui fasi sono succintamente descritte nell‟estratto della Pistis
Sophia che vi abbiamo appena citato.
Voi ritrovate questo racconto anche nell‟Apocalisse, nelle Nozze Alchemiche
di Cristiano Rosacroce, nei Vangeli dove si parla della barca sul mare di
Tiberiade, nella Cristianopolis di Giovanni Valentino Andreae e in molti altri
vecchi manoscritti.
Questa tempesta magnetica è così violenta, così intensa, così strana e
straordinaria che provoca, a tutta prima, confusione e costernazione; ci si crede
più vicini alla distruzione che alla liberazione. Ora, è proprio in questo
profondo abbattimento che continua il processo della liberazione rinnovatrice.
Quando il candidato accetta le condizioni poste dalla tempesta magnetica,
scopre che questa esperienza della morte, di cui devono testimoniare tutti
quelli che passano per quest‟agonia, proviene dal fatto che, a causa
dell‟intensità del nuovo tocco magnetico, l‟“io della natura” è come
paralizzato, messo fuori combattimento, mentre il nuovo focolaio di coscienza
non è ancora attivo.
L‟esperienza in questione dimostra, in altri termini, che il candidato,
avvicinandosi al focolaio del nuovo campo magnetico, arriva a una crisi.
Egli è come davanti a un muro, nel quale si trova, sì una porta, una porta che
può essere aperta-.come ben sa.- ma di cui si deve possedere la chiave, il
potere di aprirla
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Potere che la cultura della sua personalità non gli darà mai e che neppure
dipende dal beneplacito di un maestro, poichè nessun maestro vi aprirà la porta
ancora chiusa.La sola chiave che apre questa porta è una coscienza del tutto
nuova, un nuovo Io, base di una personalità nuova.
Ecco la vostra scelta:voi dovete decidere se siete pronti ad abbandonare
completamente il vecchio io, il vecchio uomo, il vecchio focolaio di coscienza
che si rivela assolutamente incapace di entrare nel nuovo campo magnetico.
Insomma dovete decidere formalmente se volete o no andare“Fino al
compimento del cammino”! La rivelazione gnostica è il prologo, il preludio di
questa decisione.
Chi, arrivato a questo punto del cammino, rifiuta di accettarne le
conseguenze-.poco importa che sia la paura, il timore o la sua egocentricità a
trattenerlo.-non può, in ogni caso, tornare indietro.
Se non gli fosse accordata la grazia di una“sorso d‟oblio”,sarebbe abbandonato
a quella suprema caricatura della Gnosi che in questo mondo si chiama
occultismo.
Ci spieghiamo meglio:durante la fase della rivelazione, il candidato ha
acquisito tanta conoscenza sulla Gnosi che arriva a poterla imitare, a volerla
applicare in un campo di vita che non è né qualificato né idoneo e non
possiede nessuna delle qualità richieste (La stessa cosa si può dire della
religione del mondo).
Le sole conseguenze di questo modo di agire sono lo smarrimento, la
confusione e il disordine, sempre maggiori e irreparabili, del mondo e
dell‟umanità; una egocentricità rafforzata, cioè più dinamica, più vigorosa, una
più intensa cultura dei poteri dell‟io dialettico, poco importa se questa cultura
è chiamata bianca o nera, cristiana o pagana.
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Siamo persuasi che comprenderete tutti l‟estrema importanza del momento in
cui dovrete fare questa scelta. Sceglierete il cammino della vera liberazione,
quel cammino che mostrarono Buddha e Cristo, il cammino della negazione
assoluta dell‟io della natura, della perdita di una vita a vantaggio di un‟altra?
O continuerete a seguire il cammino dell‟illusione, il cammino su cui il vostro
io si vanta di essere“re” ?
Ascoltate allora:se scegliete quest‟ultima opzione, il cammino della cultura
della personalità, l‟atomo-germe ricadrà nel suo sonno e voi perderete il
legame con il nuovo campo magnetico.
Se scegliete l‟altra, allora prenderete, davanti alla porta ancora chiusa, la ferma
risoluzione di percorrere il cammino dell‟annientamento dell‟io. Seguirete,
così, la via che conduce alla Vita e, calmata la tempesta, domata la sua
violenza, conoscerete il riposo, il riposo del“Populus Dei”, del “Popolo di
Dio”.
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Capitolo VI
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1987 )
UNIVERSO DIVINO E UNIVERSO DIALETTICO
Prima di continuare i nostri commenti sulla Pistis Sophia, dobbiamo spiegarvi
la natura e l‟essenza di un campo magnetico. Noi parliamo così sovente del
campo magnetico della vita nuova e di quello della natura ordinaria -.e la
nostra attenzione è così spesso rivolta, nella Scuola Spirituale, sulle influenze
magnetiche di ogni genere che subiamo nostro malgrado.- che è ormai
indispensabile che ogni allievo comprenda di che cosa si tratta e se ne faccia
una rappresentazione giusta e chiara.
L‟insegnamento universale può essere spiegato e compreso nel suo insieme
solo se lo vediamo in funzione di queste forze magnetiche. Questa imperiosa
necessità è ancora più attuale in un‟epoca come la nostra, perché un gran
numero di avvenimenti possono essere spiegati solo mediante le influenze
magnetiche.
Abbordiamo dunque il nostro soggetto con una citazione trovata sulla tomba di
Cristiano Rosacroce:“Non v‟è spazio vuoto”. I significati che si possono dare a
questa frase sono molteplici, praticamente infiniti. Si può dire che quello che
chiamiamo spazio, l‟immensità, è il campo di un numero anch‟esso infinito di
sviluppi.
Questi sviluppi, che si compenetrano, s‟inglobano e si completano l‟un l‟altro,
si distinguono tuttavia per la diversità delle loro leggi magnetiche di base: ogni
sviluppo ha il proprio sistema magnetico, le sue leggi magnetiche. Eppure tutti
esistono nello stesso spazio.
Noi vediamo un sole e altri importanti corpi celesti, di cui subiamo
manifestamente le influenze. Sappiamo che apparteniamo al loro sistema e che
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 44 di 192
esiste un ordine che ingloba e regge il tutto e nel quale tutti i fattori
collaborano pressoché infallibilmente.
Sappiamo che l‟insieme è retto da una grandiosa legge naturale, che tutto gira
ed evolve in spirali, secondo le norme di una legge magnetica fondamentale.
La nostra immagine del mondo e dello spazio, le impressioni che riceviamo
dall‟universo, la nostra natura, il nostro stato, la situazione e la configurazione
del nostro microcosmo, tutto, assolutamente tutto, è generato e si spiega grazie
alla stessa legge magnetica fondamentale.
Non si può certo dire, del nostro universo, che è un‟illusione nel senso che non
esiste. Quando parliamo del mondo “dialettico”, quando Jacob Boehme parla
della “natura della morte”, questo spazio visibile compreso nel firmamento, tra
i pianeti e le stelle, entrambi intendiamo con ciò che questa manifestazione,
questo universo, è empia, antidivina e non la si può identificare con la natura
divina né spiegare con essa.
Questa natura è dunque un‟“illusione” quando vogliamo considerarla divina,
sia nella sua totalità che in una delle sue parti.
Lungo i secoli, gli uomini hanno sempre ridicolizzato i trasfiguristi che
parlano di un regno immutabile, di un regno che non è di questo mondo,
chiedendo dove lo si potesse trovare.
A questo riguardo si è parlato di chimere, di visioni, di esaltazioni, ecc., senza
mai comprendere, e più di un allievo sarebbe certamente molto imbarazzato
nel rispondere se gli si chiedesse, con occhi scintillanti di malizia, dove questo
regno si trovi.
Si può immaginare un avvenimento, una catastrofe, capace, come racconta
Matteo (cap. 24), di far sparire un cielo e una terra. Gli astronomi conoscono
stelle che nascono e altre che spariscono. Tuttavia, quando nell‟universo una
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 45 di 192
cosa sparisce, un‟altra appare al suo posto. Anche se la sua disposizione e il
suo ordine cambiano, l‟universo continua ad esistere.
Potrebbe spegnersi il sole, significando con ciò il declino del nostro sistema
solare: l‟universo continuerebbe ciò nondimeno a esistere.
I telescopi sondano e rivelano cose lontanissime nello spazio; telescopi ancora
più potenti esplorano spazi che nessun occhio umano ha mai penetrato. Si
discute e si disputa, e si pone il problema:l‟universo è finito o infinito? Si
scopre che i raggi luminosi, dopo aver compiuto la loro traiettoria, ritornano al
loro punto di partenza.
Si sa che esistono delle stelle che si allontanano le une dalle altre a una
velocità vertiginosa e altre che si avvicinano. Si parla di un universo che, come
una respirazione, si dilata e si contrae. Tutto questo sulla base della nostra
immagine del mondo, della nostra visione dell‟universo, sulla base della legge
magnetica fondamentale del nostro ordine.
Non deve dunque stupire che l‟uomo religioso veda il Regno di Dio nella sfera
riflettrice o su uno dei pianeti che si potrebbero raggiungere con la
navigazione spaziale.
Probabilmente avete letto dei racconti di questo genere! E l‟allievo ancora
novizio nella Scuola potrebbe esclamare:“Bah! Cosa importa! Se il regno
divino non è qui, né nella sfera riflettrice, sarà in qualche altro posto!”.
Attenzione! Voi potreste percorrere l‟universo in ogni direzione, mai
trovereste il Regno dei Cieli; perché questo Regno non può essere
contemplato, perché vi si può entrare solo sulla base di un‟altra legge, di un
altro ordine magnetico.
Una legge magnetica proviene dalla radiazione di un‟idea che agisce sulla
sostanza primordiale dello spazio. Grazie a quest‟idea, sotto il suo impulso, un
universo si manifesta con tutta la sua diversità di forme e di forze.
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Ebbene, constatando l‟esistenza di una natura della morte, di un universo della
morte, noi sappiamo che l‟idea alla base di quest‟universo è empia, antidivina,
e che non potrà mai divenire divina. Se l‟idea alla base del nostro universo
fosse stata divina, non avrebbe mai potuto generare un universo antidivino.
Dobbiamo dunque arrivare ad ammettere che vi è un‟altra idea e un‟altra
Gnosi, quindi un altro campo magnetico e, di conseguenza, un altro universo,
più vicino dei piedi e delle mani, attivo e presente essenzialmente là dove la
natura della morte non esiste:né all‟esterno, né all‟interno, né in alto, né in
basso, ma onnipresente... e tuttavia più lontano del più lontano corpo celeste!
Immaginate via via quanto segue. Noi siamo qui insieme, nello stesso spazio;
ciascuno ha un‟idea, una visione della vita e un conseguente comportamento;
noi siamo tutti diversi l‟uno dall‟altro, differenti per natura e vibrazione; anche
il nostro stato magnetico, quindi, è differente.
La nostra idea e i suoi effetti ci circondano come una nube, e ciascuno di noi
vive nel suo piccolo mondo personale, nel suo ordine, e ciò nello stesso tempo
e nel medesimo spazio.
Questo per farvi comprendere, per farvi prendere coscienza che possono
esistere contemporaneamente e nello stesso spazio, accanto alla legge
magnetica fondamentale che è all‟origine del nostro ordine dialettico e
dell‟universo al quale quest‟ordine appartiene, altre leggi magnetiche
fondamentali.
La pura, originale Idea di Dio stabilisce un ordine, forma un universo.
Quest‟universo non può né corrompersi, né essere danneggiato o mutilato.
Infatti, essendo la radiazione dell‟Idea di Dio immutabile, invincibile e
irresistibile, l‟universo divino è sempre stato, è e sempre sarà.
La verità è che noi siamo caduti, sprofondati da quell‟Universo; e siamo
approdati in un altro universo mosso da un‟altra idea. La nostra esistenza ha
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dovuto adattarvisi e la Gnosi non può, in questa natura della morte,
manifestarsi come una plenitudine.
Tuttavia, appena un uomo caduto arriva a entrare di nuovo in contatto con il
campo magnetico fondamentale, l‟universo originale gli si offre nuovamente,
poichè il fatto di entrare di nuovo in contatto, di partecipare a un altro campo
magnetico, significa possedere un‟altra coscienza, un‟altra personalità, un altro
microcosmo.
Comprendete dunque che esiste un‟altra terra, un altro sole, un altro
firmamento, un altro universo. Questo universo originale non è da creare,
esiste già, è sempre esistito e non può sparire. È lo stesso oggi come ieri ...
immutabile!
Se, dunque, muniti di questi nuovi dati, studiate la Bibbia, constaterete che vi
si parla di due cose importanti:una presenta una catastrofe cosmica
nell‟universo dialettico, l‟universo nel quale tutto nasce e muore in
continuazione; l‟altra presenta un candidato che arriva, attraverso una nuova
coscienza, a contemplare di nuovo l‟universo divino, reale.
Questi due avvenimenti, queste due informazioni sono a volte confuse, prese
l‟una per l‟altra e viste così:un cielo che sparisce accidentalmente, in seguito
alla catastrofe, è seguito da uno nuovo, che deve succedere alla catastrofe.
ora, ciò che sparisce per riapparire fa parte del cambiamento, della rotazione
del mondo dialettico, rotazione che vediamo prodursi nel microcosmo, nel
macrocosmo e in tutto l‟universo della natura della morte. Ma ciò che
leggiamo nell‟Apocalisse, cap. 21:“Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra,
poichè il cielo e la terra di prima erano scomparsi”,si riferisce all‟allievo che
vede sparire l‟universo dell‟illusione ed entra nell‟universo divino attraverso la
Trasfigurazione.
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Orbene, sappiate che la Scuola Spirituale e la Fraternità Universale vogliono
farvi vivere questo stesso avvenimento nel presente. In che modo? Mettendo in
pratica ciò che ogni giorno vi insegniamo e vi spieghiamo:divenire una Pistis
Sophia, fare ciò che lei fece.
Abbiamo detto che l‟universo originale deriva da un‟idea. Esso possiede un
nucleo fondamentale, un sole, e perciò un campo di radiazione, una radiazione
magnetica. In questo grande campo magnetico del Sole divino si distinguono
sette sfere, sette raggi, o sette angeli, per parlare come la Bibbia.
Ora, poichè i campi magnetici si compenetrano, è chiaro che, la nostra natura
della morte e la natura della Gnosi sono molto vicine l‟una all‟altra. L‟atomo
divino in noi ci rende sensibili alla sfera esteriore del campo di radiazione
divino.
Uno dei sette angeli pone il sigillo sulla nostra fronte, apre e conquista la
nostra coscienza dialettica e la offre alla Gnosi.
È così che proviamo la luce del Sole divino nel nostro microcosmo e sentiamo
questa luce chiamarci, attirarci. A mano a mano che reagiamo a quest‟appello,
noi lasciamo i campi esterni e ci avviciniamo al nucleo solare divino.
Dall‟esterno procediamo verso l‟interno, finché, avanzando senza tergiversare
sul cammino, siamo talmente attirati da queste forze magnetiche verso
l‟interno che un cambiamento esistenziale deve finalmente nascere e imporsi.
Appena questo cambiamento si fa valere, noi vediamo apparire un nuovo cielo
e una nuova terra, come se un sipario fosse rimosso e non avessimo più
bisogno né della luce del sole né di quella della luna.
Speriamo di potervi descrivere questo processo, penetrando dall‟esterno verso
l‟interno; per farvi comprendere in modo preciso quello che dovette provare la
Pistis Sophia in cammino verso la Divina Sophia.
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Capitolo VII
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1987 )
L’UOMO: PUNTO D’INCONTRO DEI DUE UNIVERSI
Nel capitolo precedente abbiamo iniziato a farvi familiarizzare con l‟idea che
più universi sono compresi all‟interno di uno stesso spazio-tempo.
Vi abbiamo precisato che non volevamo parlarvi di un universo talmente
lontano che neppure i telescopi più perfezionati arrivano a captarlo nel loro
campo visuale, ma del fatto che più universi sono compresi all‟interno di
questo stesso spazio, limitato dalle tre dimensioni che regnano nel mondo
dialettico.
Come uomini dialettici, ci siamo fatti un‟immagine del mondo. Sappiamo di
appartenere a un certo universo. Tutto ciò che i telescopi più potenti possono
cogliere e ciò che si trova al di là -.la totalità dello spazio insondabile e tutto
quanto vi è contenuto.-tutto appartiene alla natura della morte, cioè a un
ordine nel quale regna una legge naturale dialettica costante che noi
conosciamo perfettamente e che riassumiamo con queste parole: apparire,
brillare, sparire.
È questo uno stato, un ordine, una cui caratteristica è l‟alternarsi della vita e
della morte, occasionate da incessanti cambiamenti incidentali, con tutte le
conseguenze che questa instabilità comporta.
In breve, il nostro universo, l‟universo di cui siamo il prodotto e al quale
apparteniamo, è quello che è in virtù della legge elettromagnetica che è alla
sua base e delle diverse attività della gravità all‟interno di un gruppo di
determinate possibilità. Il funzionamento di tutto l‟insieme ne è il risultato.
Questo insieme forma un tutto le cui parti sono subordinate l‟una all‟altra e
s‟influenzano reciprocamente.
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La terra è dunque influenzata dal sistema solare e dallo zodiaco; essa è
un‟unità, compresa in una unità più grande che è, a sua volta, compresa in una
più grande ancora e così di seguito, finché contempliamo l‟insieme come una
grande unità, un grande tutto.
Ora, si può dimostrare facilmente che quest‟unità universale ha un‟idea alla
sua base e che l‟insieme rappresenta l‟attività di questa idea.
Noi sappiamo che un‟idea fa nascere una vibrazione, che questa vibrazione
opera nella sostanza primordiale producendovi un‟attività e che quest‟attività
diviene una manifestazione, una realizzazione.
Ebbene, noi chiamiamo il campo magnetico l‟attività, e l‟universo in perpetua
manifestazione, la realizzazione. L‟idea fondamentale libera, in certo qual
modo, l‟idrogeno, l‟ossigeno, l‟azoto e il carbonio e realizza la loro armonica
coesione. Gli atomi sono forzati a dividersi e a riunirsi secondo certe leggi e
formano così gli elementi.
Ricordiamoci ora che l‟idea alla base del nostro universo può essere dimostrata
come antidivina. Possiamo provare la sua essenza antidivina attraverso
l‟attività, la manifestazione e la realizzazione che ne derivano e dedurne che
deve esserci un altro universo, che procede da un‟altra idea, da un‟idea divina.
Questa deve dimostrare un‟altra attività, un‟altra manifestazione, dev‟essere
dotata di un‟altra costellazione eterica e manifestare perciò, secondo il suo
principio e il suo risultato, un diverso stato d‟essere.
Comprendiamo dunque che quest‟altro universo non ha bisogno di un altro
spazio per manifestarsi, ma semplicemente di un‟altra idea, quindi di un altro
campo magnetico, visto che due campi magnetici differenti possono benissimo
esteriorizzare e concretizzare in un solo e medesimo spazio le loro rispettive e
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del tutto differenti manifestazioni, senza che queste si percepiscano
minimamente tra di loro.
L‟unica cosa che può verificarsi è che i due campi magnetici si perturbino a
vicenda, quando le creature dei differenti campi hanno tra loro una qualsiasi
relazione.
Noi sappiamo che alcune creature del nostro universo appartennero, prima dei
nostri tempi, all‟universo divino, non nella loro manifestazione attuale -.che è
quella di questa natura.- ma in una manifestazione completamente diversa, di
cui rimangono solo il principio che chiamiamo atomo originale e un sistema
magnetico latente nell‟essere aurale.
Attualmente l‟atomo è immerso nel sonno, è in letargo, e il sistema magnetico
dell‟essere aurale è sostituito da un altro sistema magnetico.
È chiaro che chi possiede un atomo primordiale spirituale,“una rosa del cuore”
che già fioriva e risplendeva d‟incomparabile bellezza nell‟altro universo, ha
conservato una certa sensibilità, una predisposizione a captare le emanazioni
del campo magnetico divino.
Il nostro campo microcosmico può, dunque, essere perturbato dal campo
cosmico divino. Per cui, visto che apparteniamo, come collettività e come
individui, all‟universo dialettico, è chiaro che trasmettiamo questa
perturbazione all‟intero cosmo dialettico. Noi apparteniamo, così, in parte alla
natura divina e in parte alla natura della morte. Ragion per cui i due campi
magnetici si perturbano necessariamente l‟un l‟altro.
La Lingua Sacra spiega misticamente questo fatto dicendo, per esempio, che
“Dio non lascia perire l‟opera delle sue mani” o ancora che “Egli invia suo
Figlio per salvare ciò che è perduto”, o che “Egli è in collera contro il peccato
dei suoi figli”.
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Ogni allievo può dunque ammettere e comprendere, sulla base di fatti
scientifici, che se possiede nel cuore un bocciolo di rosa, se è quindi un figlio
di Dio, subisce le influenze del campo esteriore di radiazione dell‟universo
divino.
Inoltre, chi non si accontenta di subire questo effetto, ma lo prova e lo
riconosce coscientemente, si trova corporalmente e perfettamente nel cerchio
esteriore gnostico.
Ora, questo campo di radiazione esteriore della Gnosi è incontestabilmente
magnetico, anche se non a tal punto da poter diventare catastrofico; poichè è
certo che un‟attrazione troppo forte sarebbe pregiudizievole al successo e
rischierebbe di sradicare brutalmente il principio originale dal sistema nel
quale si trova -.il che non è certamente nelle intenzioni divine.
Quali sono allora queste intenzioni? Esse prevedono che il sistema caduto si
offra volontariamente e accetti la trasfigurazione. Il sistema caduto deve
ridivenire, nella sua interezza, un sistema divino e ritornare all‟universo
divino.
Si può quindi paragonare il campo di radiazione esterno a un tocco, a un
appello, a un segno, a un silenzioso avvertimento, senza costrizione alcuna,
senza attrazione magnetica forzata.
Il tocco è sufficiente infatti per far nascere nel cuore un leggero e dolce raggio
che si rivolge alla coscienza dialettica e al quale questa coscienza reagisce con
un‟agitazione, un‟inquietudine. Voi conoscete già tutto ciò, ve lo abbiamo
spiegato sovente. Nuovi impulsi nati nell‟essere dialettico agiscono sulla
coscienza dialettica, la quale è invitata a seguire la voce, cioè le suggestioni
dell‟atomo primordiale.
Ecco come si svolgono le cose. La coscienza dialettica ignora evidentemente
che questo qualcosa, che noi chiamiamo atomo primordiale, esiste e che essa
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lo subisce. Questa coscienza è talmente abituata, nel suo mondo imperfetto,
incompiuto e antidivino, a sperimentare e speculare in continuazione; è a tal
punto spinta dalle circostanze a ricercare essa stessa la felicità che suppone
sempre di agire assolutamente di propria iniziativa. Ma, benché interamente
egocentrica, essa è tuttavia guidata.
È quindi chiaro che nessun portatore di bocciolo di rosa può sfuggire
all‟influenza dell‟impulso gnostico. Sotto l‟influsso di questa forza, si sviluppa
quella serie di avvenimenti che tutti conosciamo, visto che ne siamo stati
costantemente le vittime o lo siamo forse ancora.
Sono le capriole e le acrobazie dell‟io dialettico, che vuol trarre profitto dalla
diversità dei suoi interessi e vederli riuscire; è la lettura di tutta una serie di
libri; sono le mille e una assemblee, riunioni e conferenze alle quali è
importantissimo assistere; sono i movimenti e i gruppi cui si appartiene e nei
quali si ricopre a volte una carica; è sentirsi la testa appesantita da una quantità
di cose inutili; è fluttuare tra la speranza e il timore; è forse anche insorgere
contro la voce interiore che s‟impone a noi in cento modi; è giocare all‟uomo
sicuro di sè, anzi all‟“iniziato”, al “chiamato”.
Insomma, è il brusio e la confusione di decine di migliaia di uomini che si
comportano, insieme al loro ambiente, secondo un cliché noto. Tutti avete già
sentito citare l‟esempio del pozzo dal quale viene sollevato il coperchio! Il
raggio di sole che penetra all‟interno mette i vermi in fuga e rivela un
indescrivibile brulichio, il panico di un formicaio sul quale si è posto il piede.
Ciò vi è noto, ma fate ora attenzione a quanto segue: questa confusione, questo
guazzabuglio, questo caos può durare a lungo, anche tutta una vita... Finché,
finalmente, si fa sentire la fatica, la stanchezza. Perché? Perché l‟essere aurale,
l‟io superiore, ha ormai esaurito le proprie risorse.
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Nel corso delle esperienze riferite in precedenza, infatti, l‟io superiore aveva
sempre cercato di mantenere l‟iniziativa, guidando l‟io inferiore ovunque
questo potesse trovare soddisfazione e cibo alla sua fame. Era come dare pietre
al posto del pane; ma, finché l‟io si accontenta, la ruota continua a girare.
Arriva però il momento in cui l‟io inferiore: la personalità, ne ha abbastanza di
quest‟imbroglio e il sistema magnetico dell‟essere aurale, o io superiore, non è
più in grado di dargli soddisfazione.
L‟io superiore è stanco, il firmamento dialettico mostra un indebolimento della
sua intensità luminosa; ciò determina una perturbazione magnetica evidente,
che non provoca solamente una nuova radiazione luminosa dell‟atomo
primordiale, ma fa sì che il campo di luce corrispondente dell‟essere aurale sia
toccato e rivivificato dal campo magnetico gnostico.
Un raggio magnetico si apre immediatamente una via in un punto preciso del
santuario della testa chiamato mesencefalo. Non appena questo punto è
raggiunto, un profondo impulso tocca le capsule surrenali rette da questa parte
del cervello, una nuova energia percorre il corpo e l‟io reagisce per la prima
volta all‟appello della Gnosi.
Un tale uomo è allora maturo per il secondo campo di radiazione gnostico. È
in questo secondo campo che l‟allievo entra in contatto con la Scuola
Spirituale.
Facciamo notare che l‟interessato può benissimo aver conosciuto la Scuola
Spirituale nella prima fase ed esserne anche divenuto membro, com-
prendendola però sul momento solo come un semplice movimento, un gruppo
uguale a tanti altri.
Soltanto nel secondo periodo l‟allievo arriva a conoscerla in tutt‟altro modo. In
questo periodo egli l‟amerà e la servirà per bisogno interiore, con uno slancio e
un entusiasmo così incontenibili che mai più la lascerà.
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Da questo momento l‟allievo ha l‟anticipazione della Casa Paterna. Noi
speriamo che siate già tutti passati per questa esperienza.
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Capitolo VIII
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1988 )
IL TRIANGOLO DI FUOCO
Il candidato ai misteri trasfiguristici, confrontato per la prima volta con la
gloria e la maestà del nuovo campo di vita -.che, come sapete, è la radiazione
magnetica del sesto dominio cosmico.-avverte ciò come una tempesta
magnetica, con tutto quanto questa può avere di violento. Nei vortici di questa
tempesta egli crede ormai giunta la sua ora, poichè la subisce come un
annientamento.
Abbiamo sovente parlato di queste cose e conosciamo la causa di questa
profonda emozione. Tornata la quiete, l‟allievo che si familiarizza con questo
nuovo stato arriva impercettibilmente a distinguere la struttura di questo nuovo
campo magnetico. Qui la luce è infinita e diffonde i suoi raggi in abbondanza.
Questi raggi sono differenti tra loro. Diversi per natura e vibrazione, essi
fanno, tuttavia, parte di un tutto unico e sgorgano insieme dalla stessa
sorgente.
Queste radiazioni si dividono in tre gruppi. La Pistis Sophia constata la loro
presenza, ma insiste sul fatto che essi provengono da una sola e medesima
maestà.
“La Luce era di tre differenti specie: il primo gruppo era di gran lunga il più
splendente, il secondo, quello di mezzo, era eccezionale, il terzo, cioè il
superiore, eccellente”.
Splendente, eccezionale, eccellente! Superlativi che non hanno nulla da
invidiare l‟uno all‟altro, ma che distinguono tuttavia un gruppo dall‟altro.
Questa triplice luce è chiamata l‟abito di luce di Gesù il Signore; quando noi,
modificando il modo mistico di esprimerci, impieghiamo dei termini
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 57 di 192
scientifici, diciamo che questa triplice luce è la natura, l‟essenza del campo
gnostico elettromagnetico.
L‟allievo che si annienta in Gesù il Signore riceve quest‟abito di luce.
Esso ha per simbolo un triangolo, il “trigonum, igneum”, il triangolo di fuoco
della Confessio Fraternitatis R.C.
Rispondiamo, per cominciare, alla domanda: perché questo abito di luce è
composto di tre gruppi, di tre aspetti? Un campo magnetico è formato da un
polo positivo e da un polo negativo. Ciò causa la formazione di un terzo
aspetto, che ne è il risultato, o, in altre parole, la luce che scaturisce
dall‟incontro del positivo con il negativo. “l‟eccezionale” e “l‟eccellente” si
incontrano e il risultato è “lo splendente”.
La saggezza antica parlava del fuoco, della fiamma e della luce; la Bibbia li
indica come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e voi sapete che lo Spirito
Santo è conosciuto come luce. Pensate alla Pentecoste e alla discesa dello
Spirito Santo. Questa discesa rende l‟abito perfetto.
Questo triangolo di forze è chiamato “manto”, “vestito”. L‟abito di luce è
dunque un veicolo, un corpo. La Lingua Sacra lo chiama anche l‟abito delle
nozze, il manto d‟oro delle nozze, per il suo meraviglioso e straordinario
splendore e per il fatto che questo abito permette al candidato di entrare nella
vita liberata.
L‟abito delle nozze è quindi il vestito elettromagnetico per eccellenza, il
principio elettromagnetico di cui vive l‟uomo gnostico. Non si può, tuttavia,
chiamare quest‟abito il corpo psichico, il corpo-anima, ma il vestito, il
principio, il triangolo, con il cui aiuto e attraverso il quale si può realizzare la
rinascita. Questo abito di nozze è dunque indispensabile a ogni candidato.
Questo principio elettromagnetico ha, in quanto abito, in quanto corpo, diverse
proprietà. Esso ha un aspetto coscienza e un aspetto desiderio. Chi lo possiede
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 58 di 192
ha una mentalità del tutto nuova, un nuovo io, un essere del desiderio
assolutamente nuovo e un nuovo quadruplice corpo.
La somma del pensare, del volere, del sentire e del desiderare umani formano
la coscienza. Tale somma è il principio elettromagnetico di cui l‟uomo vive.
Questo principio elettromagnetico comprende il cuore e la testa e da esso
proviene il lato “forma” della personalità umana. Questo principio domina,
attira, raggruppa e divide i quattro eteri, portandoli a un certo grado vibratorio,
e la personalità umana, in quanto forma, corrisponde a questo principio. I
quattro eteri edificano la forma, l‟abito di luce dà la forza, il “trigonum
igneum” è l‟architetto.
È dunque evidente che il primo lavoro di ogni allievo consiste nel tessere il
manto di luce. Questo nuovo abito di luce diviene reale solo quando ha avuto
luogo la discesa dello Spirito Santo. Per chi non possiede ancora i primi due
lati del triangolo è un perfetto nonsenso supplicare lo Spirito Santo di
discendere; in quanto si tratta, per la persona in questione, dello Spirito del
rinnovamento assoluto.
Ogni uomo possiede un abito di luce, ogni uomo è al centro di un triangolo e
ogni uomo costruisce sul quadrato delle attività eteriche. Noi dipendiamo tutti
dalla luce della coscienza, da una mentalità, una volontà e un desiderio che
permettono la nostra esistenza. Ancora una volta:noi possediamo tutti un
triangolo, ma questo triangolo è l‟abito d‟oro delle nozze:questa grandiosa
luce la cui intensità abbaglia la Pistis Sophia?
Noi possediamo, secondo la natura, un vestito dialettico tessuto dal campo
elettromagnetico dell‟empietà. Questo vestito non ci permette di andare
incontro allo Sposo. Il nostro principio elettromagnetico ci permette di
partecipare solamente alla vita di questo mondo.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 59 di 192
Dobbiamo quindi vivere praticamente, corporalmente, organicamente e
percettibilmente di un nuovo principio elettromagnetico. Se vi è difficile
crederci, sappiate che tutti gli insegnamenti universali e tutti i libri sacri
testimoniano di questa esigenza. La Rosacroce ne parla dicendo che è
necessario
essere infiammati dallo Spirito di Dio, ex Deo nascimur;
che è necessario essere annientati in Gesù, in Jesu morimur;
che è necessario essere rivivificati dallo Spirito Santo, per Spiritum Sanctum
reviviscimus.
Ecco il vero “trigonum igneum”, il triangolo di fuoco. Il lavoro iniziale, il
lavoro più importante, è arrivare a essere in possesso di questo triangolo di
fuoco. Esso rappresenta tutto il lavoro dell‟allievo. Come arriveremo allora a
tessere questo indispensabile manto d‟oro delle nozze?
“Essere infiammati dallo Spirito di Dio” si rapporta alla rosa che si apre nel
santuario del cuore. Questa nuova condizione della rosa ci fa conoscere il
nostro stato personale, il nostro deprecabile stato di caduta, di sofferenza e di
afflizione; e ci permette di considerare il cammino nei suoi numerosi aspetti, i
suoi aspetti liberatori.
La Scuola Spirituale è presente per farci continuamente da guida e da
sostegno. Essa ci apporta un‟incredibile ricchezza di conoscenza divina.
Sapendo tutto ciò, avendolo sentito e provato, noi comprendiamo di essere
invitati -.dopo aver assimilato il tutto nel migliore dei modi.- ad ammettere la
necessità di un processo; sapendo che solo noi siamo in grado di portarlo a
termine, di esercitarlo.
Chi non lo fa, chi si confina nella filosofia e nell‟insegnamento teorico
prendendoli per lo scopo, non assisterà allo sboccio della rosa. La vedrà
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piuttosto appassire, avvizzire, la vedrà perdere la sua bellezza e il suo
profumo. Poiché l‟importante non è sapere, ma fare.
La Scuola della Rosacroce che conoscete si trova interamente sotto il segno
del primo lato del triangolo di fuoco e giunge al suo scopo nei confronti
dell‟allievo solo quando questi si dichiara pronto a passare alla fase attiva del
processo, che è quella di tracciare il secondo lato del triangolo.
Quando l‟allievo è serio e agisce coscienziosamente, la Scuola è al suo
servizio. Il secondo lato del triangolo è, come sapete, “l‟annientarsi in Gesù il
Signore”.
Quando il candidato vive, lavora e compie in coscienza ciò che è richiesto per
mezzo della grazia e della forza che, senza interruzione, toccano e vivificano
la rosa; quando non si oppone alle necessità imposte; quando avanza costante.
Quando, con la rosa, porta a compimento il suo cammino di croce e attacca la
rosa alla croce.
Quando comprende, oltre al valore del polo positivo, quello del polo negativo
del nuovo campo di vita, il campo elettromagnetico dei nuovi poteri. Quando,
infine, porta così a termine il suo calvario, è chiaro che il Consolatore, lo
Spirito Santo, il Paracleto, verrà verso di lui, discenderà su di lui, dimostrando
che la realizzazione è compiuta.
Questo è il momento della Festa di Pentecoste, che è il terzo lato del triangolo
di fuoco. Terminato il cammino di croce, l‟allievo entra nella realizzazione
promessa e una luce è accesa -.la luce dello Spirito Santo.- davanti al cui
splendore la luce dialettica deve svanire.
Anche qui la Scuola Spirituale accompagna il candidato negli aspetti superiori
del Corpo Vivente. L‟abito d‟oro delle nozze è tessuto. La nuova coscienza è
presente nella triplicità di un nuovo pensare, volere, desiderare. E la
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 61 di 192
personalità può continuare a trasfigurare, secondo la forma, sulla base di un
nuovo quadrato.
Ma, direte voi, il triangolo e il quadrato sono racchiusi in un cerchio dal sè
superiore. Cosa accade al sè superiore quando l‟abito di luce si manifesta?
Vi abbiamo già parlato di questo soggetto molto spesso e da diversi punti di
vista. Per alcuni si è trattato di una parola mistica, per altri di un‟autentica
testimonianza gnostica. Comunque sia, vi è il pericolo di fossilizzarsi sulla
parola o sulla testimonianza, di rivestirsene, di nascondersi dietro il muro del
dogmatismo senza aver vissuto, in fondo, il passaggio.
È dunque divenuto indispensabile spiegarvi in altro modo questo passaggio da
uno stato in un altro, dimostrando così l‟inutilità del dogmatismo quando
questo non è in rapporto con la vera penetrazione della luce.
Ogni atomo possiede un centro, un nucleo. Esso ha nove aspetti. Questo
nonuplice stato si divide in tre gruppi di tre aspetti:la prima triplicità è la parte
del nucleo caricata positivamente, la seconda è negativa, la terza è neutra.
Quando un atomo viene diviso o, per meglio dire, viene scisso con un
procedimento speciale, è liberata un‟enorme quantità di energia. Gli scienziati
atomici lo hanno fatto finora in modo infantile, dimodochè solo una parte
dell‟energia dell‟atomo viene liberata; l‟atomo, infatti, non è stato ancora
diviso in nove parti, poichè l‟energia impiegata è insufficiente per la divisione
totale.
Ma quando si riuscirà a dividere l‟atomo secondo una formula nonuplice e si
applicherà questa divisione, si può dire che le ore dell‟umanità saranno
contate. Avrà luogo una catastrofe finale, poichè questa nonuplice rottura
dell‟atomo causerà una reazione a catena e accenderà un immenso fuoco nel
cosmo, che ne subirà le conseguenze.
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Ora, anche la Luce, la grandiosa luce di cui parla il vangelo gnostico della
Pistis Sophia, si riferisce a un nonuplice scatenamento; a un tre volte triplice
scatenamento atomico, ma in rapporto alla Rosa del Cuore, all‟atomo
primordiale e all‟essere aurale.
Chi, nel vero senso della parola, percorre il cammino gioannitico, cioè il
cammino dell‟olocausto dell‟io, attira una formidabile energia, l‟energia della
Gnosi. Questa energia causerà, a un dato momento, una fiammeggiante
reazione a catena dell‟atomo primordiale. Questa reazione a catena porterà
molto rapidamente tutti gli atomi della personalità a concordare con la natura
dell‟atomo primordiale.
Si può quindi dire, di chi effettua un simile scatenamento, che ha attaccato la
rosa alla croce, l‟ardente rosa purpurea sbocciata. Egli può allora dirsi un vero
Rosacroce.
Potete ora comprendere quanto un vero Rosacroce differisca dall‟uomo
dialettico. Le differenze atomiche sono incomparabili. Solo il vero Rosacroce
è un autentico portatore del vestito dell‟anima.
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Capitolo IX
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1988 )
IL QUADRATO E IL CERCHIO
Abbiamo detto che il“trigonum igneum” simboleggia l‟abito fiammeggiante e
luminoso della nuova anima. La Pistis Sophia dice che la luce di quest‟abito è
splendente, eccezionale, eccellente.
Il candidato che desidera realmente la liberazione, la trasfigurazione, deve
prima di tutto elaborare, tramite uno sforzo assiduo, questo nuovo manto. Da
ciò dipende il suo progresso. L‟atomo primordiale, la rosa del cuore, è la base
indispensabile per la tessitura di questo nuovo manto. Dal momento in cui si
inizia questo lavoro si è di diritto un fratello o una sorella della Rosacroce.
Questo manto è indicato, nella Lingua Sacra e nell‟ Insegnamento Universale,
con diversi nomi: il manto d‟oro delle nozze, l‟abito senza cucitura, la discesa
dello Spirito Santo. Noi ne parliamo come triangolo di fuoco, Fenice o drago
alato, il drago con sei ali. Tutti i grandi istruttori e tutte le Scuole Spirituali
hanno dimostrato la necessità di possedere questo manto e hanno insegnato il
modo di tesserlo. Pensate ai vangeli: la loro nota dominante è il rinnovamento
dell‟anima.
L‟uomo dialettico, l‟uomo ordinario, possiede un‟anima mortale, un
corrispondente rivestimento mortale e una coscienza anch‟essa mortale e
conforme al valore dell‟anima. Questo rivestimento dell‟anima mortale
comprende, tra l‟altro:
il fuoco del serpente,
la ragione,
la volontà,
il desiderio e il sentimento,
il fluido nervoso,
il sangue e gli atomi fisici.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 64 di 192
Si può, globalmente, chiamare coscienza l‟io, l‟ego, il principio vitale
elettromagnetico dell‟uomo.
Questo stato psichico mortale deve essere interamente cambiato e rinnovato,
grazie a un principio elettromagnetico assolutamente differente.
Se l‟allievo riesce a realizzare questo cambiamento, si può dire che sta
tessendo un nuovo manto per poi rivestirsene. È all‟interno di questo manto
che si effettua la trasfigurazione.
Ripetiamo brevemente che cos‟è questo processo. Coloro che vogliono
ricostituire “l‟essere del rinnovamento” devono comprendere che è necessario
innanzitutto tracciare il triangolo di base. Tutto dipende dunque dalla loro
abilità, dal loro talento di architetti e dalle loro capacità di costruttori.
Il primo lato del triangolo corrisponde all‟apertura della rosa nel santuario del
cuore. È l‟“Ex Deo nascimur”, l‟essere infiammati dallo Spirito di Dio. Grazie
alla rosa che si apre, noi riconosciamo il nostro stato d‟essere decaduto.
Una volta desta, la rosa si mette all‟opera e noi vediamo il cammino con i
diversi aspetti del suo sviluppo liberatore. Quando cerchiamo, spinti istin-
tivamente dalla rosa, la Scuola Spirituale ci accoglie e ci incita a entrare in
questo processo in cui l‟emotività psichica svolge il ruolo principale; essa ci
aiuta a orientarci, ci inonda di verità, ci immerge in un incomparabile tesoro di
conoscenze relative alla salvezza.
Tracciato così il primo lato del vostro triangolo, dovete chiedervi se accettate
spontaneamente, nelle profondità del vostro cuore, le conseguenze implicate
dalla prima parte del processo, cioè:vivere delle forze ricevute dalla rosa,
lavorare su voi stessi con queste forze, distruggere gli ostacoli che vi tengono
prigionieri e perdervi ogni giorno, praticamente e ininterrottamente, nella
grazia in cui siete immersi.
Chi fa così, traccia il secondo lato del triangolo di fuoco: “In Jesu morimur”,
annientarsi in Gesù. Delle forze positive toccano il vostro cuore e voi reagite.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 65 di 192
Questa è la normale reazione di ogni essere toccato da una grande forza di
luce. La vostra prima reazione sarà orientarvi minuziosamente, osservare,
riflettere.
Questa reazione indispensabile e spontanea è, evidentemente, insufficiente. Se
vi fermate a questo punto, resterete semplici contemplatori, che non
partecipano minimamente all‟azione. Nessuna armonia operante potrebbe
nascere tra il vostro essere intimo e la forza di luce; e voi restereste tali e quali
eravate in precedenza. Non sareste cambiati in nulla!
Ma se, dopo la prima reazione, aprite perfettamente il vostro essere alla Gnosi,
se, comprendendo la profondità delle parole evangeliche, ripetete con
esse:“Non la mia volontà, ma la tua, Signore”,divenite uomini impressionabili
che si abbandonano senza restrizione al tocco gnostico.
In altri termini:una matrice, un ricettacolo, un polo negativo ideale, si sviluppa
a fianco del polo positivo e, dal contatto di questi due poli, qualcosa deve
nascere. Voi sapete che dall‟incontro di due poli opposti scocca una scintilla,
una fiamma, un fuoco.
È questo fuoco che costituisce il terzo lato del nostro triangolo:l‟aspetto
realizzatore, il fuoco trionfante! Esso arde sempre più intensamente via via che
l‟allievo avanza metodicamente nell‟annientamento del proprio io…
Fino al momento in cui, improvvisamente, in un lampo, lo Spirito Santo
appare, incandescente; intensa emozione, uragano impetuoso! Il triplice abito
di luce è terminato! La rinascita tramite lo Spirito Santo può iniziare. Il
triangolo di fuoco è inciso a caratteri indelebili.
Il candidato passa ora all‟erezione del quadrato. Il suo nuovo stato d‟anima gli
permette-.grazie ai nuovi principi elettromagnetici che sono entrati in lui e
agiscono nel suo sistema come una coscienza, cioè come dei poteri duttili.-di
trasformare e assimilare le forze eteriche in modo completamente differente.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 66 di 192
Egli può essere nutrito dagli Alimenti Santi, i dodici pani di proposizione, i
quattro eteri triplici.
Tutto ciò fa sì che grandi cambiamenti si operino nel candidato; grazie
all‟anima, un nuovo corpo fisico viene lentamente costruito; il vecchio corpo
sarà utilizzato finché necessario alla vita di quaggiù. In questo modo si eleva
una nuova costruzione, sulla base del quadrato, tramite il triangolo del
rinnovamento.
Rimane ora da spiegare il cerchio. Il cerchio simboleggia l‟essere aurale, il sè
superiore. Il sé superiore dell‟uomo della natura è il guardiano dell‟idea
relativa alla vita attuale; è dunque costituito dal karma di tempi infinitamente
lunghi. Il sè superiore dispone di un firmamento elettromagnetico, il cui
prodotto è il vestito di luce dialettico. Questo firmamento è un sistema solare
che comporta dodici punti magnetici principali e numerosi punti secondari.
Quando l‟allievo entra nel santo processo, quando intraprende il santo lavoro
del triangolo di fuoco e, soprattutto, quando persevera, una stupefacente
trasformazione si opera nell‟essere aurale. Dodici nuovi punti magnetici
principali vi sono vivificati.
Aprire il proprio cuore alla rosa vuol dire porre le basi di questa
trasformazione, ed è chiaro che, quando queste dodici nuove forze magnetiche
operano, delle ampie possibilità sono messe a disposizione del candidato
intento a porre le fondamenta del suo quadrato.
È in questo modo che la costruzione deve cominciare e proseguire fino alla
vittoria. Chi celebra questa vittoria è di diritto un Maestro Costruttore, un
Maestro della Pietra. Egli può servire perfettamente il mondo e l‟umanità.
Le caratteristiche di questo genere d‟uomini, le loro peculiarità, ci sono così
descritte nella Pistis Sophia: “Rallegratevi e siate contenti poichè, quando mi
preparai per il mondo, portai con me, come vi ho detto fin dall’inizio, dodici
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 67 di 192
forze. Io avevo ricevuto queste forze dai dodici Liberatori della Tesoreria
della Luce, secondo il comandamento del Primo Mistero”.
Chi è divenuto un Maestro della Pietra può aiutare gli altri. Chi ha del denaro
può distribuirlo. Chi ha del pane può nutrire. Chi ha dell‟amore può irradiarlo.
Quando il triangolo di fuoco e il santo quadrato sono inscritti nel cerchio in cui
irradiano e scintillano i dodici liberatori, questa forza dodecuplice può essere
trasmessa ad altri. Benché la vostra lipika non possieda ancora queste luci,
esse sono già presenti nel corpo vivente. Grazie a esse, voi potete già iniziare
la vostra costruzione.
Ricordate quindi che chiunque progredisce diligentemente nella sua
costruzione, facendo in modo di essere nobilitato, di essere degno della vita
liberatrice, riceve nel suo firmamento aurale il dono di grazia diretto della
Fraternità, i dodici liberatori.
Da quell‟istante, in senso microcosmico, un tale allievo “non è più di questo
mondo”.
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Capitolo X
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1988 )
ARCONTI ED EONI
Nel precedente capitolo vi abbiamo spiegato il meraviglioso cambiamento che
appare nell‟essere aurale quando l‟allievo progredisce nel santo processo di
sviluppo del triangolo di fuoco.
Questo cambiamento si riferisce all‟apparizione di dodici nuovi punti
magnetici nell‟essere aurale; essi formano, all‟interno del microcosmo, un
nuovo zodiaco e sviluppano un nuovo sistema magnetico. Tutti i veri cercatori,
i cercatori sinceramente consacrati all‟unica luce cristica, ricevono queste
dodici nuove forze“dai dodici liberatori della Tesoreria della luce”,come
esprime la Pistis Sophia.
Quelli che entrano in questo stato d‟essere sperimentano la realtà vivente delle
seguenti parole:“Tutti gli uomini di questo mondo hanno ricevuto la loro
anima dalla forza degli arconti degli eoni; ma la forza che si trova in voi
proviene da me, le vostre anime appartengono al Perfetto”.
Chi sono gli arconti degli eoni? Sono i poteri che regnano sull‟universo della
morte e che lo guidano. Non pensate qui solamente a tutto ciò che abita la
sfera riflettrice, ma piuttosto alle formidabili potenze che governano il sistema
solare è il sistema zodiacale, e alle formazioni ancora più grandi che reggono
la natura della morte.
Quando, dopo la sua caduta, l‟umanità adamitica fu scacciata dall‟universo
originale, fu creato per essa un universo assolutamente nuovo, un universo
dialettico, il quale, per quanto concerneva le sue leggi e le sue forze naturali,
doveva adattarsi interamente alla natura totalmente cambiata dell‟umanità
adamitica.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 69 di 192
Questa umanità fu divisa in un numero infinito di gruppi e di formazioni e
connessa a un numero, altrettanto infinito, di stelle.
Ogni gruppo ricevette una guida, un dio razziale, un Signore. Sono questi dei,
questi dominatori, che la Pistis Sophia chiama gli arconti degli eoni.
È chiaro che questi dei razziali non hanno né la missione, né il potere di far
ritornare alla vita originale le entità che da loro dipendono. Essi provano il
bisogno di coltivare i sistemi da loro diretti e di elevarli al fine che si sono
assegnati nella manifestazione universale, per rendere così i loro lavori accetti
alla Gnosi.
La maledizione che pesa su di loro è che non raggiungeranno mai il loro
obiettivo, e la loro sofferenza deriva dal fatto che le entità a loro subordinate si
sottrarranno tutte, un giorno, attraverso la trasfigurazione, al loro
assoggettamento.
Non dovete quindi supporre, quando vi parliamo degli arconti degli eoni, che
queste forze siano dei modelli di malvagità e di cattiveria, o che i loro vizi
siano quelli della feccia della società. No, essi rappresentano, sotto molti punti
di vista, le più alte virtù che il mondo dialettico possa raggiungere,
esteriorizzano i più begli aspetti immaginabili in un ordine naturale, in fondo,
antidivino. Da un certo punto di vista, li si potrebbe considerare dei
superefesini, gli abitanti dell‟estremo limite del mondo.
Tuttavia, il loro modo di reagire a questo stato è assolutamente differente da
quello dell‟umanità adamitica. L‟uomo adamitico elevato allo stato di efesino
aspirerà alla sua dimora originale, non avrà che un desiderio: abbandonare i
luoghi della sua schiavitù. Gli arconti, invece, non possono conoscere questo
desiderio, poichè sono dei cosmocrati, creature del complicato sistema della
natura della morte. Essi continueranno la loro attività e saranno forzati a
obbedire alla loro natura, finché l‟ultima entità caduta sarà sfuggita, grazie a
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 70 di 192
una decisione personale, al loro influsso e il loro universo potrà quindi essere
abolito.
Notate dunque che gli arconti, insieme a tutte le entità che da loro hanno
ricevuto l‟anima, possono raggiungere un altissimo livello di cultura.
E che, visto quanto essi suggeriscono, si può parlare, riguardo a loro, di
fraternità, di amore per gli uomini, di bontà, di verità e di giustizia. Sappiate
inoltre che essi mantengono un Devachan, un cielo supremo, di una bellezza e
di una felicità inimmaginabili, ma assolutamente estraneo alla vera libertà.
È indispensabile che quanti vogliono percorrere il cammino della
trasfigurazione e rinnovare la loro anima grazie ai dodici liberatori originali
della Tesoreria della Luce sappiano queste cose, per evitare ogni errore o
confusione. Essi sono tenuti a volgersi solo verso l‟aspetto essenzialmente
liberatore del puro Insegnamento Universale e della manifestazione cristica
della salvezza. Che facciano dunque sparire dal loro intelletto tutto ciò che è
specificamente semitico e mosaico!
Con ciò, non intendiamo il popolo semitico, poichè numerosi Ebrei furono-.e
sono.-dei trasfiguristi. Pensate qui alle dieci tribù d‟Israele scomparse e alla
santa setta di Baälchem, ancora conosciuta ai giorni nostri. Diciamo, piuttosto,
che quando la razza madre semitica iniziò il suo cammino e il suo sviluppo
nella storia del mondo, essa era visibilmente un‟organizzazione degli arconti
degli eoni, al pari, evidentemente, di tutte le altre razze.
Il dio-guida di questa razza semitica non era certamente“l‟Assoluto”,ma uno
degli innumerevoli arconti cui toccava specificamente, per un tempo più o
meno lungo, la direzione del nostro pianeta. Troverete una prova di questo
nostro modo di vedere nel Deuteronomio, cap. 32, versetti 8 e 9: “Quando
l‟Altissimo (l‟Assoluto) disperse i figli degli uomini e diede a ogni popolo la
sua eredità, nel fissare i confini delle genti tenne conto dei Figli di Israele (la
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razza semitica); porzione di Geova è quindi il suo popolo e Giacobbe la sua
eredità”.
“Geova” non è, dunque, l‟Altissimo ma il dio alleato d‟Israele. È quindi
logico che, sotto una guida così soprannaturale, i semiti trascorressero gran
parte del loro tempo in lodi di riconoscenza:“Geova solo ci guida e non vi è
altro dio al di fuori di lui”. “Invocherò il nome di Geova. Dà gloria al nostro
dio”.
Ecco un‟espressione tipicamente dialettica! Nella statica, l‟Assoluto è e rimane
assoluto. Nella dialettica, un arconte può crescere grazie all‟obbedienza dei
suoi figli ed è pieno di collera quando questi insorgono contro la sua volontà.
Si può quindi dire che Mosè era uno ierofante dei misteri geovitici, dei misteri
semitici, poichè ogni arconte-guida ha i suoi misteri. Mosé era dunque una
potente entità, secondo le norme dialettiche, ma la sua anima era chiaramente
quella di un arconte che accettava pienamente e considerava divino quanto gli
diceva il suo dio:
“Sappiate dunque che Io sono Dio
e che non esiste altro dio oltre me.
Io faccio vivere e io faccio morire,
ferisco e guarisco
e nessuno può salvare
ciò che la mia mano lascia sfuggire”.
Voi sapete che la razza-madre semitica era divisa in dodici tribù. È“la sua
parte di eredità”; è Giacobbe e la sua discendenza. Sappiamo ciò che questa
discendenza ha fatto! Quando le tribù nomadi degli antichi semiti entrarono in
Canaan, fecero perire gli abitanti per impadronirsene.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 72 di 192
Il loro dio esigeva che nessuno rimanesse in vita! E se vi furono degli
umanitaristi fra i semiti di quel tempo, il loro dio fece pagar loro cara questa
colpa.
Più tardi, quando il popolo semitico arrivò nel paese conquistato, in cui si era
fatta tabula rasa di una sublime e magnifica cultura:la cultura egiziana, si
continuò a sterminare e distruggere la popolazione. La tribù più bellicosa fu
quella di Dan che, scontento dei confini che gli erano stati assegnati, occupò il
regno vicino, lo decimò e ne prese possesso in nome di Geova.
“Dan” significa “giudice”o“giustizia”; il lato dialettico di questa giustizia non
ci sfugge certamente!
Inutile, d‟altronde, farsi degli scrupoli poichè tutte le anime di questo mondo
hanno ricevuto la loro forza dagli eoni. Anche oggi potete trovare intorno a voi
la prova che le figure-guida dominanti del nostro pianeta sono i più umili e
fedeli servitori degli eoni.
Il detto“occhio per occhio, dente per dente”dell‟antica legge mosaica, ricevuto
dalla mano del suo dio, è ancora oggi il motivo conduttore della massa e
dell‟individuo. Se adesso non si parla più di Geova ma di Cristo, anche un
bambino comprenderebbe che si tratta di un falso Cristo.
Tutti noi, discendenti delle antiche tribù madri, nel cui inconscio, provenienti
dalla radiazione diretta della nostra lipika, si agitano e ribollono le suggestioni
del tenebroso passato, dobbiamo comprendere che esiste una sola via d‟uscita,
una sola soluzione: gettarci a corpo morto nel processo di liberazione affinché
si possa, un giorno dire anche di noi: “La forza che si trova in voi proviene da
me, Gesù il Signore, e le vostre anime appartengono al Regno Originale”.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 73 di 192
Capitolo XI
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1988 )
IL GIOANNITA
Nel Vangelo della Pistis Sophia leggiamo: “Gesù disse:- Mentre mi trovavo in
mezzo agli arconti degli eoni, mi accadde di guardare il mondo dell’umanità
per ordine del Primo Mistero. Trovai Elisabetta, la madre di Giovanni
Battista, prima che ne fosse incinta e seminai in lei una forza ricevuta dal
Piccolo Iao il Buono, quello che é nel mezzo, affinché Giovanni Battista
potesse essere il mio predecessore, potesse preparare i miei sentieri e
battezzare con l’acqua della remissione dei peccati. Questa è la forza che si
trova nel corpo di Giovanni.
Inoltre, negli eoni della sfera, trovai per Giovanni, invece dell’anima degli
arconti, la forza d’anima del profeta Elia; presi questa forza d’anima con me
e la portai alla Vergine della Luce. Questa la diede a sua volta ai suoi
Portatori di Luce che la portarono alla sfera degli arconti e la introdussero
nel seno di Elisabetta.
Così, la forza del Piccolo Iao che è nel mezzo e l’anima del profeta Elia si
trovano unite nel corpo di Giovanni Battista”.
È in questo mondo che l‟autore del Vangelo della Pistis Sophia provò a
spiegare agli allievi della sua scuola spirituale alcuni dati che, nella Bibbia,
sono assai oscuri e incomprensibili. Ora, poichè la maggior parte, tra di noi,
non troverà sufficientemente esplicito questo commento del segreto della
nascita di Giovanni, lo analizzeremo insieme.
Non consideriamo Giovanni nella sua qualità di personaggio storico, ma
vediamolo come un tipo d‟uomo:il tipo d‟uomo che può essere considerato, in
effetti, il precursore di Gesù.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 74 di 192
Prima che le radiazioni cristiche possano, a un dato momento, prendere forma
in un uomo, conferendogli così la dignità di“uomo-Gesù”,questi deve passare
attraverso lo stadio di“uomo-Giovanni”. Deve passare per un pre-processo,
quello del gioannita. Ragione per cui nel Vangelo Giovanni precede sempre
Gesù; è una prefigurazione valida in tutte le epoche.
Dunque, ogni allievo della Scuola Spirituale che intraprende il cammino,
manifesta il suo intento realizzando, nella forza del gioannita, le condizioni
imposte a Giovanni. Egli non può prendere la decisione di essere un gioannita,
ma solamente quella di divenirlo.
Nello sviluppo dell‟uomo di questa natura vi sono infatti parecchi stadi;
dunque parecchi tipi e sottotipi. Si possono distinguere:
1. il tipo d‟uomo dialettico ordinario e i suoi sottotipi;
2. il tipo Giovanni, quello che popola la Scuola Spirituale;
3. il tipo Gesù, quello dell‟uomo nuovo liberato;
4. il tipo Cristo, quello dell‟uomo divino.
Secondo i dati dei nostri Vangeli e quelli del Vangelo della Pistis Sophia, si
tratta, per il tipo Giovanni, di una nascita meravigliosa; con ciò non si vuole
intendere la venuta al mondo di un neonato, ma l‟entrata in uno stato d‟essere
non dialettico. Il cammino comporta tre nascite. È una meravigliosa
risurrezione che si compie in tre fasi successive:
1. la nascita di Giovanni -.che i Rosacroce esprimono con le
parole l‟“essere infiammato dallo Spirito di Dio”;
2. la nascita di Gesù -.che i Rosacroce esprimono con le parole
l‟annientarsi in Gesù”;
3. la nascita di Cristo -.che i Rosacroce esprimono con le parole
l‟“essere vivificato dallo Spirito Santo”.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 75 di 192
La prima nascita è la condizione essenziale della trasfigurazione, la seconda
nascita è lo sviluppo del processo della trasfigurazione, la terza nascita è il
compimento della trasfigurazione.
Questo schema racchiude la trasfigurazione perfetta; l‟importante per noi è
sapere se siamo entrati, di fatto, nel processo della prima nascita, quella di
Giovanni. E, ripetiamo, questa nascita è già di per sè straordinaria, poichè non
si è un Giovanni soltanto decidendo di esserlo! Si inizia con il prendere la
risoluzione di avventurarsi sul cammino ben decisi a soddisfare le condizioni
connesse, le quali apportano i fattori indispensabili.
È in questo che risiede la meraviglia di questa nascita. È uno stato d‟essere
generato da un comportamento molto concreto, il cui fattore principale è
l‟abbandono di ogni egocentricità.
Riprendiamo ora, al fine di definire concretamente il tipo gioannitico, alcuni
punti importanti del lavoro da compiere. Per cominciare, una domanda:quali
sono le considerazioni predominanti in un vero allievo della Scuola Spirituale?
Un vero allievo dev‟essere arrivato, attraverso amare esperienze, alla
conclusione che questo mondo-.quest‟ordine naturale che è un‟unica
ininterrotta sequenza di bisogni e di morte, di sofferenza e di afflizione.-non
può essere l‟ordine divino; che è perciò assolutamente inutile e senza alcun
interesse volerlo migliorare, e che l‟attività nella materia e sul piano
orizzontale è tempo perso e inconcludente.
Egli non si ferma tuttavia a questa mera constatazione, ma cerca in fondo a se
stesso una via d‟uscita. Lo rode un‟inquietudine che lavora il suo sangue e gli
fa cercare l‟Altro. Meglio informato, sarebbe pronto ad accettare qualsiasi
condizione, per drastica che fosse, al fine di giungere al suo scopo. Ebbene,
noi chiamiamo simili allievi con il nome dei loro prototipi nel
Vangelo:Elisabetta e Zaccaria. Chi giunge a questo stato-.e ve ne sono molti
nella Scuola Spirituale.-riunisce le condizioni essenziali alla meravigliosa
prima nascita.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 76 di 192
Ecco come questa si compie:
“Io trovai Elisabetta, la madre di Giovanni, prima che ne fosse incinta”.
È logico dire che chi ha il sangue turbato da un‟inquietudine emette una certa
radiazione magnetica. È questa vibrazione che entra in contatto con la sorgente
di energia che la Pistis Sophia chiama la forza del piccolo Iao il Buono, quello
che è nel mezzo.
Di che forza si tratta? Di quella che, come dice Jacob Boehme,“ha afferrato la
natura della morte nel suo cuore”. È la forza fondamentale che chiama dal
corpo gnostico della Catena Universale e che opera nel mondo dialettico.
Questa forza non proviene direttamente dal nuovo campo di vita, ma è con
questo in relazione; essa prende corpo nel campo della natura dialettica e gli si
assimila; tuttavia, essa ne resta separata e agisce solamente negli uomini del
tipo descritto in precedenza.
Questo campo di forza è dunque accessibile a ogni uomo dialettico senza che
questi sia obbligato, a causa di ciò, a lanciarsi in uno stato d‟essere contro
natura. Questo campo di forza, questo campo del mezzo-.che si trova cioè al
centro della natura della morte.-ha con la Gnosi lo stesso rapporto che la
Scuola Spirituale ha con il nuovo campo di vita. Questo campo è chiamato
quello del“piccolo Iao il Buono”per indicare che, benché operante nella
dialettica, esso si trova sotto l‟egida e la direzione di forze divine originali. In
risposta alla disperazione d‟animo del suddetto tipo d‟uomo, la forza di questo
campo è seminata in lui e unita al cuore e all‟atomo che vi si trova.
Portato a termine questo primo lavoro, inizia la seconda fase del processo:
“Inoltre, negli eoni della sfera, trovai per Giovanni, invece dell’anima degli
arconti, la forza d’anima del profeta Elia”.
La Pistis Sophia vede in questa forza d‟anima del profeta Elia la totalità
dell‟eredità del sangue riunita da tutti i liberati nella luce e operante nella
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 77 di 192
natura. Tutti quelli che hanno percorso il cammino e si sono disfatti
dell‟influenza della natura dialettica lasciano nella natura della morte l‟eredità
sanguigna del loro trionfo. Quelli che si sviluppano sul cammino ricevono, a
un dato momento, questa eredità e la dividono simultaneamente con la forza
che è nel mezzo.
Ogni uomo, che lo voglia o no, riceve la sua parte di eredità sanguigna.
Quando siamo molto legati al gruppo-.famiglia, popolo, razza.-di cui facciamo
parte e non arriviamo a liberarcene radicalmente, è chiaro che siamo tenuti ad
accettare l‟ereditá sanguigna, pesantemente gravata, dell‟intero gruppo. Noi
non viviamo dunque la nostra vita, ma viviamo secondo il sangue della nostra
eredità.
Se invece avanziamo sul cammino tracciato, sentendoci uniti, in fondo al cuore
e sulla base del nostro stato d‟essere, alla forza che è in mezzo a noi, riceviamo
nel contempo una parte corrispondente di eredità sanguigna, un tesoro
sanguigno, il tesoro sanguigno dei trionfatori, le forze della comunità vivente
dei fratelli e delle sorelle che ci hanno preceduto sul cammino.
Quest‟eredità si accresce di secolo in secolo; è diventata un immenso tesoro. È
questo tesoro sanguigno che Elisabetta ricevette nel suo seno. In questo modo
la forza del piccolo Iao“che è nel mezzo”e l‟anima del profeta Elia si trovarono
insieme nel corpo di Giovanni Battista, affinché egli potesse essere il
precursore, colui che prepara il cammino e battezza con l‟acqua della
remissione dei peccati, libero dal karma grazie a una diversa struttura
dell‟anima.
È così che si compie la prima nascita meravigliosa. Essa comprende tre
fattori:
1. un pre-stato d‟essere, lo stato “Elisabetta-Zaccaria”;
2. un contatto con la forza di radiazione di un campo
magnetico selezionato in questa natura;
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 78 di 192
3. uno stato d‟essere che permetta di ricevere l‟eredità
sanguigna degli antenati gnostici e di viverne.
Chi soddisfa queste tre condizioni può essere, un precursore, può esplorare un
retto cammino e, così sostenuto, sfuggire al giogo karmico e prepararsi a
celebrare la seconda nascita meravigliosa, quella del suo incontro con Gesù il
Signore.
Abbiamo così scoperto cosa è indispensabile possedere per divenire un vero
allievo, comprendendo nel contempo che possiamo arrivare a questo stato
appena il nostro tipo risponde alle logiche condizioni poste.
Se qualcosa pare ancora trattenerci, è perché cerchiamo di servire due padroni
e siamo così forzati a subire il giogo dell‟eredità sanguigna della natura della
morte, l‟eredità del piano orizzontale che é senza via d‟uscita.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 79 di 192
Capitolo XII
(Pentagramma italiano, 1° trimestre 1990 )
IQUATTRORAGGI
Se pensiamo alla disposizione dei nostri Vangeli, notiamo che all‟inizio si
parla di una famiglia:un sacerdote, Zaccaria, e sua moglie Elisabetta. Viene
loro predetto che da essi nascerà un figlio, il profeta Giovanni. Lo stesso
annuncio viene fatto qualche tempo dopo, in un‟altra famiglia, una famiglia in
divenire, poiché Giuseppe e Maria sono ancora fidanzati.
Tale annuncio predice a Maria che la nascita di Gesù il Signore avverrà in
maniera miracolosa, senza l‟intervento del suo compagno.
Nasce Giovanni, nasce Gesù. Giovanni compie il suo lavoro e scompare non
appena Gesù inizia il suo. Questo scambio di personaggi sulla scena
evangelica ha luogo tramite un battesimo nelle acque del Giordano. E il
vangelo continua parlando della vita di Gesù.
Il lettore probabilmente sa che la Rosacroce moderna insiste sul fatto che non
bisogna circoscrivere il significato dei racconti evangelici alla loro semplice
portata storica; ma che occorre vederli come degli avvenimenti sempre attuali,
avvenimenti che si rinnovano in ogni epoca.
Ciò sembra assurdo e impossibile a quelli che non colgono né il senso delle
indicazioni evangeliche, né la profondità delle loro precisazioni. Ciò pare
strano a quelli che conoscono la vita solo nella sua forma esteriore, a quelli
che si inchinano davanti a dei, semidei e idoli; in breve, ciò è assurdo per
quelli che non hanno superato lo stadio della fede naturale, ordinaria.
Coloro che conoscono la Dottrina Universale e coloro che confessano il loro
stato di allievi di una scuola spirituale sanno e confermano, per averla provata,
la verità di questa esegesi. Noi ci siamo basati sul contenuto dell‟autentico
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 80 di 192
Vangelo gnostico della Pistis Sophia e diciamo che dovevano esservi tre
nascite:
quella di Giovanni,
quella di Gesù,
quella di Cristo.
La prima di queste meravigliose nascite dipende da uno stato d‟essere. È
necessario, per giungervi, appartenere a un certo tipo d‟uomo, a una classe
particolare.
È necessario che le dure e amare esperienze della vita-.il bisogno e la morte, la
sofferenza e il dispiacere.-facciano comprendere la vanità della natura della
morte, mostrino chiaramente come essa sia un vicolo cieco, una trappola senza
apparente via d‟uscita; è necessario che l‟inquietudine, rodendo l‟essere e
lavorando il sangue, porti a cercare di sfuggire alla sterilità dei tentativi
dialettici.
La coppiaZaccaria-Elisabettapersonifica benissimo questo genere d‟uomo e
chi si trova in questo stato può essere toccato dalla radiazione della forza del
piccolo Iao il Buono, che “sta nel mezzo”. Iao è una radiazione
elettromagnetica, è la forza gnostica fondamentale“che ha afferrato la natura
della morte nel suo cuore”.
Tale radiazione è sconosciuta a questa natura, è soprannaturale.
Cos‟è allora questa forza? Perché si fa sentire nel mondo della natura?
Essa è la risposta divina all‟appello dell‟anima disperata, è il riflesso divino
alla disperazione umana. L‟uomo toccato da questa risposta soprannaturale si
apre lentamente al suo conforto, riceve una nuova visione, vede con altri
occhi; la forza del piccolo Iao opera in lui.
La Scuola Spirituale moderna, che ha questa forza a sua disposizione, la
impiega in tutte le sue attività, anche la più semplice. È il primo raggio
dell‟intervento fraterno che si offre con lo scopo di salvare gli uomini. Tutti
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 81 di 192
coloro che si sono fatti ammettere nella Scuola Spirituale l‟hanno avvertito fin
dal loro primo contatto con il suo lavoro e il suo insegnamento.
È come se delle scaglie fossero loro cadute dagli occhi, come se un velo si
fosse squarciato; l‟intera vita prendeva un altro senso.
Nessuno, tuttavia, deve credere che questo sia un fine. È appena un inizio!
Non è che uno stato prenatale, il semplice annuncio di una possibile nascita.
Dopo l‟allargamento del potere visuale della coscienza, dopo questo spiraglio
su nuovi orizzonti, è necessario ora, sulla base della nuova visione e
rimanendole fedeli interiormente, mettere le mani in pasta e cominciare il
lavoro, fermamente decisi e pieni di un‟impetuosa energia.
Persuadetevi che se questo desiderio esiste in voi e sta crescendo, sarete
consolidati, rinvigoriti e messi nelle condizioni di compiere un atto di vera
framassoneria grazie a una seconda forza di radiazione. Questa seconda forza è
chiamata la nascita di Giovanni o la rinascita di Elia. Il candidato entra in
unione con la forza sanguigna di tutti i liberati, riceve l‟eredità del sangue, che
è una radiazione siderale. È unito nel sangue con i fratelli e le sorelle che ci
hanno preceduto sul cammino.
Quest‟eredità è un tesoro sanguigno, è il tesoro del sangue dei trionfatori, è la
forza, l‟appannaggio di una comunità vivente. Ora, voi potete disporre di
questa forza, potete utilizzarla per arrivare anche voi al risultato:lavorare al
vostro perfezionamento in vista del Regno, come dei veri allievi, dei veri
framassoni.
Potreste chiederci: i poteri umani, gli aspetti dell‟umano, le sue
esteriorizzazioni, le sue mancanze, i suoi smarrimenti, non sono tutti conformi
al tenore del suo sangue? Certo, e voi non potete realizzare ciò che il vostro
sangue non contiene in germe.
Comprendete ora perché diciamo che una nuova nascita è indispensabile e che
la sua conseguenza sarà che, divenuti eredi, riceverete la vostra parte di
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 82 di 192
eredità,“conditio sine qua non”di un nuovo divenire? Appena soddisferete le
condizioni richieste, riceverete automaticamente la vostra parte di eredità.
E la Pistis Sophia continua le sue spiegazioni della Dottrina Universale:
“Gesù, proseguendo i suoi insegnamenti, disse: -.Accadde poi che, sull’ordine
del Primo Mistero, lasciai cadere il mio sguardo sul mondo dell’umanità e vi
trovai Maria; che viene chiamata mia madre.
Io m’intrattenni con lei e, quando si fu rivolta a me in spirito, proiettai in lei
la prima forza che avevo ricevuto da Barbelo. E al posto dell’anima proiettai
in lei la forza del grande Sabaoth il Buono, che si trova nei domini di destra”.
Nell‟allievo che vi stiamo descrivendo sono ora attivi due raggi del nuovo
campo elettromagnetico:il raggio che disseta il cercatore e gli fa intravedere da
lontano la Patria, e il raggio dell‟eredità sanguigna che lo dinamizza, lo incita
al lavoro, lo spinge a compiere degli atti, facendone un perfetto gioannita.
L‟essere interiore dell‟allievo occupato in questo lavoro cresce, assumendo
una nuova dimensione, quella che i vangeli personificano nella coppia
Giuseppe-Maria.
Ma, attenzione! Se è vero che l‟uomo della dialettica è oggetto di particolari
cure, è anche vero che lo è solo se lo richiede e solo quando ha dimostrato di
lavorare seriamente su di sé. Il lavoro che compiamo su di noi-.con l‟aiuto dei
primi due raggi della verità immutabile ed eterna, che ci comunicano il loro
ardore soprannaturale.-non è dunque propriamente framassoneria.
Giovanni in noi apre una breccia, si crea un cammino attraverso gli ostacoli,
gli impedimenti, le difficoltà della vita. Ma il risultato di questo lavoro può
essere attribuito solo a Giuseppe, il carpentiere, colui che monta la struttura, il
framassone.
Il cambiamento che egli apporta conduce l‟allievo a una crisi, un termine, un
limite. A questo punto le possibilità dialettiche cessano, ormai esaurite. Tale
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 83 di 192
stato viene chiamato Maria. Questa condizione del microcosmo, questo
stato“Maria”,è la conseguenza del lavoro di Giuseppe il carpentiere;
si comprende, così, fino a qual punto essi siano intimamente legati:due in uno,
fusi uno nell‟altro.
Potete, tuttavia, esaminandovi, sapere se il vostro lavoro di carpentiere è
sufficiente per considerarvi degni dello stato“Maria”? Non v‟è sempre del
dubbio in noi, la sensazione di aver appena iniziato il lavoro? Da ciò potete
comprendere perché viene detto che Giuseppe e Maria erano ancora solo
fidanzati. Essi sono destinati a divenire un‟unità, ma ne sono ancora lontani.
Tuttavia, è in questo stato, cioè sapendovi lontani dalla meta ma
irresistibilmente spinti dal sangue, che si compie il miracolo del tocco della
forza del terzo raggio gnostico, la forza di Barbelo. Tradotto letteralmente,
Barbelo significa“figlio dell‟annientamento”. Da ciò risulta chiaramente che,
grazie alla forza di Barbelo, deve aver luogo un‟inversione:il cambiamento
dell‟essere naturale in essere spirituale dell‟ordine di Gesù Cristo.
Questo voltafaccia non accade senza distruzioni. E voi pensavate che
l‟annientamento di Giovanni, seguito da quello di Giuseppe, potessero essere
sufficienti per far rotta verso il porto della salvezza! Comprendete ora che
questa rettifica dei cammini nella prima fase era ancora solo il raddrizzamento
dei tortuosi sentieri del piano orizzontale?
Sostenuti dai primi due raggi della Gnosi, voi rendete diritti i sentieri secondo
la vostra opinione, la vostra volontà, il vostro gradimento; in breve, nella
misura in cui la vostra comprensione lo permette, nella misura in cui
l‟ampiezza dei poteri del vostro sangue vi autorizza e le capacità liberatrici
acquisite con il vostro lavoro rendono libero il vostro cammino.
Permetteteci di chiedervi:conoscete le profondità della concezione divina? I
poteri del vostro sangue sono assoluti? La vostra capacità di lavoro ha
raggiunto il suo apice? La vostra risposta non può che essere:No!
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 84 di 192
Ebbene, Barbelo, il terzo raggio, colma questa lacuna nel vostro sviluppo,
lacuna che vi farebbe affondare nella sabbia del deserto dialettico.
È questo raggio che, metodicamente, distrugge, stritola e frantuma tutto quanto
voi potreste eventualmente non volere, tutto ciò di cui la vostra ragione è
incapace di trovare la soluzione, tutto ciò che la vostra energia non è in grado
di vincere.
Questa forza di radiazione opera per volontà del Padre e ciò può generare
nell‟allievo che all‟inizio procedeva così bene, un‟incredibile confusione!
Poiché, quando crescono in lui un infinito timore e la naturale, istintiva e
ancestrale resistenza della conservazione dell‟io,l‟opposizione può creare una
barriera.
E quando ci ribelliamo, quando, a testa alta come dei fieri eroi, ci lasciamo
demolire dalla forza del Padre ma non accettiamo coscientemente
l‟annientamento, il lavoro in noi stagna e diviene doloroso.
Allievi devoti, interamente occupati al nostro lavoro di gioanniti, ameremmo
evidentemente preparare il nostro beneamato“agnello pasquale”;cimentandoci
in questo lavoro benedetto all‟ombra della nostra tenda e in piena
concentrazione. Ma ecco che, come accade a Cristiano Rosacroce, si alza la
tempesta del terzo raggio, il raggio di Barbelo, che minaccia di far crollare la
nostra tenda.
Conviene allora lasciar cadere spontaneamente la nostra resistenza, dicendo
con Maria:“Sia fatto secondo la Tua parola”. Dobbiamo comportarci in
maniera tale che la nostra vita divenga un‟incessante preghiera:“Sia fatta la
Tua volontà e non la mia”. Riceveremo allora nella nostra anima la forza del
grande Sabaoth, il Buono,“che sta dal lato destro”.
La forza di Sabaoth è il quarto raggio della Gnosi, che regola, ordina ed
equilibra, ponendoci nelle condizioni di percorrere con gioia il cammino
dell‟annientamento; un cammino che voi, essendo esclusivamente della e nella
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 85 di 192
natura, non potete volere, né afferrare nella sua ampiezza, ma che ora seguite
senza resistere, come un trapasso... al fine di nascere per vivere in eterno.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 86 di 192
Capitolo XIII
(Pentagramma italiano, 1° trimestre 1990 )
IL SESTO CERCHIO
Voi sapete che ogni candidato serio può, perseverando nel cammino che ha
intrapreso, passare attraverso tre meravigliose nascite. Egli può, trascurando la
dialettica, abbandonando e annientando il suo io dialettico, negandogli ogni
autorità, ogni diritto, salire tre gradini. Questi tre gradini sono rappresentati
dalla nascita di Giovanni, da quella di Gesù e da quella di Cristo.
Ciò è possibile perché ognuna di queste tre nascite è resa più semplice
all‟allievo da quattro raggi, quattro radiazioni luminose provenienti dal campo
elettromagnetico del rinnovamento. Voi sapete già come si sviluppano i
quattro raggi di luce che permettono la nascita di Giovanni. Vi abbiamo già
spiegato la loro attività.
Vi abbiamo detto che, nel Vangelo della Pistis Sophia, il primo raggio è
chiamato la forza del piccolo Iao. Vi abbiamo anche detto che questo raggio è
la risposta divina allo sconforto dell‟anima del debuttante e che questa risposta
gli dà improvvisamente la lucidità necessaria per comprendere il cammino di
liberazione, permettendogli di vederlo in prospettiva davanti a sé.
Il cercatore che vede il cammino percepisce -.prima confusamente, poi
positivamente.-i veli squarciarsi. Nasce in lui un intenso desiderio di seguire
questo cammino, alla fine del quale vede la liberazione.
Quest‟intenso desiderio nascerà immancabilmente in lui quando avrà
compreso cos‟è veramente la dialettica, quando si sarà reso conto dell‟amara
illusione con cui essa circonda e acceca gli uomini, quando essa gli avrà
svelato tutti i suoi deludenti segreti.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 87 di 192
Acquisito ciò, si manifesterà, secondo l‟intensità del desiderio di liberazione,
una sensibilità al secondo raggio della Gnosi, una capacità di sviluppo ancora
maggiore.
Questa seconda tappa lo mette in rapporto con il“campo del sangue”, con
l‟eredità sanguigna dei fratelli e delle sorelle che lo hanno preceduto sul
cammino. Questa meravigliosa unione con il sangue dei suoi predecessori dà
nuovo coraggio al candidato, che raccoglie la forza e il dinamismo necessari
per intraprendere positivamente l‟endura, disseminando il suo cammino di atti
positivi.
Ora, a un dato momento egli sentirà infallibilmente nel proprio cuore, nella
propria anima, il fatto di essere solo un uomo puramente dialettico in un
mondo separato da Dio. Constaterà gli errori della sua vita e comprenderà che
provengono dalla sua illusione, dalla sua natura fondamentalmente antidivina.
Renderà“diritto”più di un cammino tortuoso, appianerà i cammini al suo
Signore, al suo Dio. Non arriverà tuttavia a neutralizzare l‟errore rappresentato
dalla sua stessa esistenza:il fatto di essere quaggiù. L‟io non può uccidere l‟io.
Noi parliamo di arrivare a un distacco profondo, perfetto, dall‟io. Sappiamo
che, se si vogliono realizzare i santi misteri del trasfigurismo, questo stato è
indispensabile. Ma sappiamo anche di non poter neutralizzare l‟io; noi
possiamo semplicemente arrivare fino a un limite.
L‟io, malgrado tutto, è forzato a farsi valere in un certo raggio d‟azione, è
costretto a pensare, sentire, agire. Ha bisogno di vivere, almeno in parte, nella
società degli uomini. Nel corso di questa fase si può quindi perdere l‟io solo
fino a un certo limite.
Solo quando arriva a questo limite il candidato è maturo e prova il tocco della
terza forza di radiazione gnostica, chiamata nella Pistis Sophia“Barbelo”,il
figlio dell‟annientamento. Tramite questa forza radiante, voi siete toccati dalla
volontà del Padre.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 88 di 192
Essa annienta metodicamente, triturando perfettamente tutto ciò che a volte
non volete o non potete annientare. Questa terza radiazione annienta l‟io
naturale nel suo cuore, nel suo nucleo. Quest‟annientamento totale è
raffigurato dalla decapitazione di Giovanni Battista.
Il raggio di Barbelo è radicale e assoluto. L‟allievo deve accettare di essere
triturato in tal modo, dev‟essere pronto. Deve effettivamente e coscientemente
dire:“Signore, sia fatta la Tua volontà e non la mia”.
Chi si arrende in questo modo, chi si affida così, sino all‟ultima particella del
proprio essere, alla Gnosi, si apre a un quarto raggio, un quarto potere radiante
della Gnosi, chiamato“la forza del grande Sabaoth”.
Cosa rappresenta questa forza? È una radiazione che regola e normalizza
l‟equilibrio dell‟essere. Permette al candidato di avanzare, pieno di gioia, sul
cammino dell‟annientamento. L‟allievo passa così le porte di una morte di
natura ben strana:“trapassando” in Gesù il Signore, egli giunge alla nascita
“Gesù”. Anche questa nascita è sorretta da quattro raggi gnostici.
Vi abbiamo già parlato dei dodici nuovi punti magnetici dell‟essere aurale che,
nel loro insieme, permettono di tessere il nuovo vestito di luce, e vi ritorniamo
con l‟intento di farvi comprendere sempre meglio il mistero della rinascita.
Voi sapete fino a qual punto il firmamento magnetico dell‟essere aurale
determini la qualità del nostro stato d‟anima, il valore del nostro stato di vita.
Dato che tutte le linee di forza magnetiche che partono dall‟essere aurale sono
legate ai corrispondenti punti dei santuari del cuore e della testa, il
microcosmo forma un‟unità magnetica, un sistema indissolubile, irriducibile.
Possedere un atomo-scintilla divino in cima al ventricolo destro del cuore non
cambia nulla… se si resta fermi.
Voi sapete che nella Scuola della Rosacroce Si parla di entità portatrici di un
atomo divino e di entità portatrici di un atomo di vita. Occorre aggiungere
ancora un terzo gruppo.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 89 di 192
Ci rendiamo conto che ciò complica sensibilmente il quadro d‟insieme,
l‟aspetto generale dell‟universalità, ma è indispensabile attirare la vostra
attenzione su questo fatto per spiegare tanto certi avvenimenti della vita di
certi uomini, quanto il loro comportamento.
Vi facciamo notare che questi comportamenti e questi avvenimenti diverranno
flagranti in un futuro molto prossimo e che la Scuola Spirituale dovrà tenerne
conto.
Voi sapete che, mentre un‟entità portatrice di un atomo di vita non è in fondo
altro che un semplice essere naturale appartenente a una specie animale
superiore, un‟entità portatrice di un atomo divino possiede un microcosmo che
discende dal prepassato dell‟umanità; o, come dice Ermete, da una delle sette
razze madri.
È quindi un microcosmo che ha conosciuto tempi migliori, per cui porta un
segno speciale, un segno particolare. Questo genere di microcosmo possiede
nel proprio essere aurale, oltre a un firmamento magnetico funzionante che
lavora, un firmamento latente chiamato sesto cerchio, un sistema attualmente
spento e oscuro; e, come già sapete, possiede anche al centro della sua sfera,
del suo sistema, un atomo primordiale.
Quest‟atomo, parte integrante del microcosmo, corrisponde al ventricolo
destro del cuore della personalità che occupa il microcosmo. Dovete sapere
che quest‟atomo è estremamente sensibile alle impressioni del campo di vita in
cui si trovava il microcosmo prima della sua caduta.
Ma -.ahimè!.- queste impressioni non possono trovare riscontro né nel
microcosmo né nella personalità fino al momento in cui i dodici nuclei primari
magnetici latenti del sesto cerchio divengono nuovamente sensibili nell‟essere
aurale di questo microcosmo.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 90 di 192
Finché i dodici nuclei primari magnetici originali sono in letargo, latenti,
anche la funzione riflettrice dell‟atomo divino rimane latente, cioè
inoperante:l‟atomo divino non può dunque riflettere nella personalità,
nell‟intero essere, alcuna attività realmente liberatrice.
Può, tutt‟al più, provocare un certo interesse intellettuale o mistico nella
persona in questione;ma questa non percorrerà certamente il cammino della
nascita di Giovanni e non conoscerà neppure lo stato precedente, quello di
Elisabetta e Zaccaria.
Questo genere di persone rimarranno al loro stato egocentrico ordinario;il loro
sangue non mostrerà alcuna attività rigeneratrice;esse resteranno insensibili a
ogni azione spirituale esteriore;ignorando cosa sia offrire la propria natura in
olocausto, non possono compiere questo supremo sacrificio. Esse sono, tutt‟al
più, pronte a dare e a ubbidire quando contano di ricevere in cambio per il loro
io qualche importante beneficio.
Quando quest‟offerta non è ricompensata-.e non può esserlo nel senso da loro
inteso.-provano evidentemente dispiacere e dolore. Ma questo dolore non è
quello dell‟uomo che, avendo raggiunto il culmine delle sue possibilità, non sa
più cosa fare e si dispera. Questo dolore è quello dell‟io, dell‟ego deluso.
Notate tuttavia che, benché negativa, la funzione riflettrice dell‟atomo-germe
permetterà a queste persone di entrare nella Scuola Spirituale e di comprendere
fino a un certo punto l‟Insegnamento Universale, rendendole sensibili al suo
fascino; ma non le inciterà mai all‟autoattività richiesta ed esse non
arriveranno fino al campo di forza dei quattro raggi.
Perché? Perché il loro sistema magnetico non lo permette. Esso chiude
l‟ingresso, chiude le porte dell‟essere e del sangue.
Quando nella loro vita particolare queste persone commettono degli errori
grossolani, quando siamo costretti a causa loro a subire del ritardo, poichè la
loro influenza e il loro comportamento frenano il lavoro, non si può far altro
che pregare per loro in questo modo:“Signore, perdona loro perché non sanno
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 91 di 192
quello che fanno”. Essi sono in grado di reagire solo dialetticamente a ciò che
la scuola esige dai suoi allievi. Tali allievi saranno costretti ad attendere che
nel loro essere si manifestino nuove condizioni, nuove possibilità magnetiche.
Malgrado il suo desiderio, di aiutare, di sostenere questi figli di Dio caduti, la
Scuola Spirituale, da parte sua, dovrà attendere che la pena provata a causa
dell‟opposizione dell‟io divenga per loro così cocente da mutare la sofferenza
dell‟esperienza in sofferenza di pentimento; essa dovrà attendere che il
comportamento altero e pieno di boria che caratterizza sovente questo genere
di allievi si tramuti in umiltà e sottomissione, umiltà verso Dio e verso gli
uomini.
Quest‟umiltà sarà la prova che i dodici Fratelli delle dodici Tesorerie della
Luce saranno riusciti a far brillare qualcosa nel sesto cerchio, nei dodici nuclei
latenti dell‟essere aurale, facendo in modo che contemporaneamente un gruppo
di nuove linee di forze magnetiche turbino i corrispondenti punti dei santuari
del cuore e della testa.
Una volta penetrata nel sistema, la nuova condizione magnetica farà sentire il
suo influsso e, in questo rivolgimento dell‟intero essere, le radiazioni della
Gnosi potranno toccare l‟atomo del cuore, iniziando e proseguendo il loro
meraviglioso lavoro. Il seme non si troverà allora in un terreno pietroso, ma in
un terreno preparato in cui potrà crescere e svilupparsi fino al trionfo finale.
Comprenderete certamente ora che la Scuola Spirituale fa di tutto per scoprire
e riunire nel suo campo di forza queste entità portatrici di una scintilla divina;
che possono divenire, in virtù delle loro condizioni aurali, dei reali framassoni.
Ciascuno faccia, in merito a ciò, il proprio esame di coscienza.
È stato necessario fare questa digressione prima d‟intraprendere con profitto le
successive interpretazioni della Pistis Sophia, poichè quelli tra voi che
possiedono veramente questo segno liberatore sono capaci e messi nelle
condizioni di far fiorire la rosa, chiamata a ragione “la Rosa delle rose”.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 92 di 192
Infatti, come Gesù era attorniato dai suoi dodici discepoli, così il candidato
possiede nel suo atomo primordiale, nel suo cuore, l‟essere cristico, la Rosa
delle rose, attorno alla quale si dispongono in cerchio dodici servitori, dodici
discepoli:
le dodici nuove forze aurali magnetiche del sesto cerchio. E queste dodici
Forze sorreggono il lavoro della rosa fino al suo compimento.
Chi possiede questo cerchio apostolico aurale possiede un cerchio che non
tende più a nulla; che desidera solo servire perfettamente Cristo:la Rosa delle
rose.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 93 di 192
Capitolo XIV
(Pentagramma italiano, 1° trimestre 1990 )
LA STELLA A CINQUE PUNTE
Vi abbiamo spiegato la struttura del microcosmo dell‟entità portatrice di un
atomo primordiale, l‟entità capace di percorrere il cammino che conduce alla
vita liberata. Non abbiamo potuto completare l‟argomento, poiché abbiamo
giudicato preferibile non riunire in un solo esposto tutto quanto vi si rapporta.
Riprendiamo dunque le nostre spiegazioni leggendo, per iniziare, un passaggio
del Vangelo della Pistis Sophia:
“Quando il tuo tempo arrivò, tu nascesti nel mondo senza che vi fossero in te
anime di arconti. Ricevesti la tua parte della forza che l’Ultimo Aiuto soffiò
nel mondo della perdizione. Fin dal principio Io generai da me questa forza,
la misi nel Primo Comandamento e il Primo Comandamento ne mise una
parte nella Grande Luce.
La Grande Luce, a sua volta, inviò una parte di ciò che aveva ricevuto nei
Cinque Aiuti e l’Ultimo Aiuto prese una parte di ciò che aveva ricevuto e la
proiettò nel mondo della perdizione. Quest’ultima parte può attualmente
nascere in tutti quelli che si ritrovano, quali figli di Dio caduti, nel mondo
della perdizione. -.Gesù disse ciò ai suoi discepoli sul Monte degli Ulivi e
aggiunse: .- Gioite e rallegratevi, poichè i tempi sono compiuti”.
Se volete comprendere il contenuto di ciò che avete appena letto, è importante
ricordare quanto vi abbiamo già detto. L‟essere aurale di un‟entità portatrice di
un atomo primordiale possiede, indipendentemente dal firmamento magnetico
che funziona in lui, un sistema magnetico latente, spento, chiamato “sesto
cerchio”.
Finché questo sistema latente non manifesta alcuna attività, il potere ricettivo
dell‟atomo-.il potere che trattiene le impressioni.-non può avere alcuna attività
liberatrice.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 94 di 192
Una tale persona potrà anche, grazie a questo potere ricettivo
dell‟atomo-germe, interessarsi fino a un certo punto ai richiami di una vita
liberata, potrà forse iscriversi a una scuola spirituale, ma manterrà intatto il
proprio io; detto in altri termini, il suo sangue resterà chiuso.
Certo, quest‟uomo sarà d‟accordo nell‟ascoltare l‟insegnamento filosofico
della Scuola e lo propagherà volentieri e con zelo attorno a sé. Tale uomo
crederà anche di fare dei progressi sul cammino, ma non sarà mai un vero
allievo; resterà un trasfigurista “da salotto”. Il vero allievo è un essere che si
offre in olocausto, che sacrifica il proprio io.
Ora, affinché quest‟offerta dell‟io riesca, è necessario che il sistema magnetico
latente dell‟essere aurale funzioni effettivamente. Noi sappiamo che i raggi
magnetici e le linee di forza inviate dall‟essere aurale sfociano nei santuari
della testa e del cuore, formando e mantenendo, nella loro unità, l‟io;essi
controllano pensiero, volontà, desideri, sentimenti e atti.
È quindi chiaro che, quando queste linee di forza provengono ancora dal
sistema magnetico dialettico naturale, nessuna impressione gnostica può
realmente operare la distruzione nella personalità. La persona in questione,
fornita di nuove idee filosofiche, può tutt‟al più fare bella mostra di una
vernice superficiale, di un vago sapere gnostico.
Notate bene dunque che dev‟esservi sempre una correlazione tra l‟atomo
divino attivo e una parte del sistema magnetico originale, che da latente,
addormentato, ritorna ora alla vita. Si tratta dei dodici punti magnetici
principali dell‟essere aurale.
Quando questi dodici punti cominciano ad agire, nei centri del cervello e del
cuore si osservano dodici nuove linee di forza magnetiche. Si può così dire che
è stata aperta una porta nel sistema della morte. La forza della rosa non solo
entra, ma opera!
Dunque, quando la rosa del cuore irradia, Gesù è nato in noi e ha scelto i suoi
dodici discepoli, che formano attorno a lui un cerchio apostolico aurale;
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 95 di 192
cerchio che sosterrà e porterà a buon fine il lavoro redentore del Cristo
interiore. Concludiamo dicendo che l‟allievo riesce quando giunge alla nascita
del Cristo interiore e realizza il suo cerchio apostolico.
Ora, voi possedete tutti questo Cristo interiore:è la rosa seppellita nel vostro
cuore. Ma finché questa rosa rimane un bocciolo chiuso, nascosto sotto le sue
verdi brattee, non può fiorire. Ricordatevi che fino a quando essa vi si rivela
come un concetto teorico, filosofico, il Cristo interiore vi è ancora ignoto. La
Lingua Sacra esprime ciò in questo modo: “Egli è in voi, ma non è
riconosciuto”.
Per conoscere la rosa, per respirare il suo profumo e penetrare nel roseto, è
necessario che l‟uomo si prepari attraverso la via gioannitica. È necessario che
la sofferenza proveniente dalle resistenze che l‟io incontra nella natura della
perdizione si trasformi, dopo molte pene ed esperienze, nel dolore del
pentimento, nell‟umiltà verso Dio e gli uomini. Questa è la prova che l‟uomo
si distacca dal proprio io.
Quest‟umiltà proverà anche che i dodici Protettori delle dodici Tesorerie della
Luce avranno acceso i dodici punti magnetici aurali della liberazione. Intorno
all‟unico Signore del Graal, i dodici discepoli si preparano così per la Santa
Cena.
Ma v‟è di più! Quando Gesù nacque, si disse che una stella brillava sopra la
stalla, una luminosa, fiammeggiante stella a cinque punte; che questa stella si
era fermata sopra la stalla e che, guidati da questo meraviglioso bagliore, i
saggi d‟Oriente vennero a rendere omaggio al neonato.
Non trovate straordinario che l‟apparizione di questa quintuplice stella sia
menzionata in tante leggende, in tanti racconti sacri?
E non sapete tutti che anche il corpo-anima glorioso, il nuovo vestito in cui si
avvolge l‟allievo della Scuola Spirituale, è rappresentato da una stella a cinque
punte?
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 96 di 192
La stella a cinque punte è il simbolo dell‟uomo originale, dell‟uomo
primordiale. Le cinque punte del Pentagramma corrispondono alla testa, alle
due mani e ai due piedi; sono quindi i cinque segni distintivi dello stato
d‟allievo condotto a buon fine.
Se uniamo tra loro questi cinque segni-.i cinque segni del figlio
dell‟uomo.-troviamo l‟immagine della quintuplice stella,“la stella che si
arrestò sopra le stalle”. Dovete vedere in questi cinque segni i cinque Aiuti di
cui parla la Pistis Sophia.
Questa quintuplice unità è di per sé un mistero. Ci spieghiamo. Avete già
sentito parlare di atomi-germe:sono dei principi atomici che continuano a
vivere dopo la morte del corpo e, al momento di una nuova incarnazione, sono
trasferiti in un nuovo corpo.
Vi sono sette atomi-germe e nella dialettica essi costituiscono sette legami che
incatenano il microcosmo alla ruota delle reincarnazioni. Questi atomi-germe
sono sparsi nella personalità, come saprete, se avete studiato un po‟ la
letteratura esoterica. Sappiate e ricordate tuttavia che questi atomi-germe non
hanno niente a che vedere con la meravigliosa stella di Betlemme.
I sette atomi-germe della forma originale celeste sono racchiusi nell‟atomo
primordiale del cuore. La rosa del cuore che prefigura il Cristo interiore, è una
rosa a sette petali; e quando questa rosa a sette petali si mette a fiorire, quando
il Cristo interiore nasce, la stella a cinque punte si alza e si può dire,
dell‟allievo che celebra questa nascita,“Abbiamo visto la sua stella a
Oriente”cioè nel punto della nascita, nel momento della nascita.
Chi vuole svelare questo mistero deve applicare il seguente metodo.
Rappresentatevi l‟atomo divino come sette atomi che si trovano in una sola
orbita. Quando, grazie alla discesa della Croce in noi, la festa della nascita ha
avuto luogo e la trasfigurazione-.la nuova creazione.-inizia; il settemplice
atomo, toccato dal fuoco gnostico, scoppia, se così si può dire.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 97 di 192
Esso è diviso, scisso, in sette atomi e appare una grande luce, una luce
settemplice. A causa di quest‟esplosione atomica il candidato è come immerso
in una fiamma i cui sette principi formano una figura, il sigillo del vero uomo
originale.
Dovete notare, però, che questi sono solamente dei princìpi e non delle
realizzazioni complete. Uno di questi sette principi resta nel cuore, in cima al
ventricolo destro, quale centro della nuova immagine atomica. Un secondo
principio si espande, si diffonde e riempie l‟intero microcosmo, formando il
vestito di luce, il pentagramma, all‟interno del quale si trovano gli altri cinque
princìpi, che corrispondono ai piedi, alle mani e alla testa.
Si potrebbero indicare questi cinque principi con i vostri pianeti, mentre i
primi due rappresenterebbero il sole e la luna; ecco così un nuovo e completo
sistema solare all‟interno del nuovo zodiaco aurale.
Quando si dice che la rosa si apre e diffonde il suo profumo, si vuole indicare
questa divisione atomica microcosmica dell‟atomo primordiale. I cinque atomi
che si trovano all‟interno del vestito di luce sono chiamati dalla Pistis Sophia“i
Cinque Aiuti”.
Questi cinque aiuti, insieme agli altri due petali-.il vestito di luce e il suo
centro nel cuore.-che proiettano un raggio positivo e negativo;esercitano un
autentico controllo sull‟intero sistema dialettico. Sono questi cinque aiuti a
compiere il processo della trasfigurazione.
Quando un tale sistema stellare si forma sopra l‟allievo-.comprendete questo
linguaggio!.-questa luce è vista da lontano, e i saggi e le forze della Fraternità
si affrettano ad accorrere, per onorare il neonato e offrirgli l‟oro, l‟incenso e la
mirra:l‟oro dello Spirito, l‟incenso dell‟unione gnostica, la mirra della
purificazione. Un tale allievo è realmente divenuto un rosacroce ed è con pieno
diritto che gli si dice:“gioisci e rallegrati, poichè il tuo tempo è compiuto”.
Eccovi così confrontati con il mistero della rosa sbocciata. Liberato da ogni
inutile fardello, questo mistero ci dice che l‟atomo primordiale, nel suo stato
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 98 di 192
dialettico d‟imprigionamento, è una settemplice rosa ancora in boccio; una
rosa sempre chiusa, incapace di qualsiasi lavoro liberatore;un principio che
potrebbe rendere l‟uomo caduto atto al cammino della liberazione; una forza
cristica in potenza.
Ora, questo dio deve liberare se stesso! Dato che questo tipo d‟uomo si trova
nello stato descritto, non si può dire di noi che siamo “degli dei in divenire”.
Questa sarebbe una formidabile menzogna, un infame inganno,
un‟aberrazione.
Noi non siamo dei in divenire, poichè ciò supporrebbe un lento sviluppo,
un‟evoluzione, una progressiva risalita. Da parte nostra, neghiamo che sia così.
Presentare le cose in questo modo è tradire la verità e ingannare gli uomini.
Questo tradimento ingannerà l‟umanità per eoni, mantenendola, così,
prigioniera di un‟illusione.
È questa la ragione principale che ci separa dal pensiero teosofico moderno.
Non v‟è evoluzione dell‟uomo nuovo senza la rivoluzione preliminare del
vecchio uomo. Il vecchio uomo deve annientarsi; l‟uomo nuovo deve nascere.
Egli giace prigioniero del bocciolo di rosa, che può aprirsi soltanto grazie
all‟intenso fuoco del sole gnostico.
La vecchia natura deve, allora, per autoneutralizzazione, appianare il
cammino, affinché i raggi del nuovo sole possano raggiungere il bocciolo di
rosa. Per cui questo crescerà se voi siete decisi a diminuire. Questo è il segreto
del fuoco liberatore.
Potete gioire per il possesso di un bocciolo di rosa, poichè, in verità, è la base
della grande opera. Il vostro errore potrebbe essere quello di fermarvi a ciò, di
ritenere che questa certezza vi sia sufficiente; di dirvi:“Io sono portatore di un
bocciolo di rosa, io sono un figlio di Dio, io sono un rosacroce”.
Ricordate che voi potete con pieno diritto dirvi un rosacroce, un“Figlio di
Dio”, solo quando, grazie al Grande Fuoco, la Grande Luce è accesa e voi
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 99 di 192
irradiate i Cinque Aiuti, poichè questo è il segno che siete fusi nella rosa, che
siete nuovamente l‟uomo alato di un tempo, che possedete nuovamente le ali e
il potere dei Figli di Dio.
L‟uno è allora divenuto sette,
il sette due,
il due cinque,
il cinque nuovamente uno.
Chi può comprendere comprenda.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 100 di 192
Capitolo XV
(Pentagramma italiano, 1° trimestre 1990 )
IL BOCCIOLO DI ROSA
Sono già alcuni anni che voi sentite parlare, durante i servizi e le riunioni,
dell‟atomo-scintilla divino, e noi sappiamo che alcuni tra voi si sono detti:
“Perché ripetersi così?”.
Possiamo ammettere che parlare spesso delle stesse cose, esaminarle sotto tutti
i loro aspetti, le banalizzi, le renda terra terra. Questo pericolo è reale
soprattutto in ciò che concerne un soggetto, una concezione, la cui ampiezza è
così eccezionale e così profonda; il suo significato così notevole, che l‟uomo
dialettico è in grado di afferrarne solamente alcuni aspetti esteriori.
Ora, noi sappiamo che l‟interesse per le cose esteriori si perde rapidamente e
sovente con esso, anche la forza di continuare la ricerca. È da sottolineare,
tuttavia, che chi cerca con tutta la sua anima, senza lasciare indebolire il
proprio zelo e lascia che la sua attenzione sia continuamente catturata
dall‟atomo spirituale, fa delle strane scoperte.
Così strane e così emozionanti, dai risultati così illimitati, da sentirsi colmato
di una profonda riconoscenza verso la Scuola, la quale utilizza tutte le
occasioni per attirare la sua attenzione su quest‟atomo così meraviglioso,
situato in cima al ventricolo destro del cuore.
Ricordate il messaggio invariabile che vi trasmette la Scuola Spirituale:“Siate
particolarmente attenti a tutto ciò che fa riferimento all‟atomo primordiale,
poichè quest‟atomo è la chiave della vostra vera esistenza. È il mistero dei
misteri, l‟inizio e il compimento di ogni nuovo divenire”.
Ed ecco il sobrio racconto di un uomo che, fedele a questo pressante invito,
consacrò all‟atomo del cuore una devotissima attenzione e riferì così il
risultato della sua ricerca.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 101 di 192
“Seguendo il consiglio che mi era stato dato con saggia intenzione, riuscii a
rimanere continuamente orientato sull’atomo spirituale e giunsi, nel corso
delle mie occupazioni quotidiane, a mantenere presente in me il soggetto della
mia infaticabile ricerca, anche quando queste occupazioni sulla linea
orizzontale esigevano l’intera attività del mio pensiero.
Io sapevo che l’oggetto della mia concentrazione era attivo, che agiva in un
certo centro del mio cervello, nel cuore della mia anima. Questo stato divenne
tale che ebbi, a un dato momento, delle difficoltà a impedirgli di divenire
un’ossessione. Con la mia perseverante dedizione ottenni di ricevere questo
tesoro come un possesso del mio sangue.
Come le particolarità del nostro carattere-.le proprietà inerenti al nostro
tipo.-si fanno valere continuamente nel nostro sangue, così il mistero
dell’atomo si mise a circolare nei vasi sanguigni come una proprietà-tipo
nuova, il che fece sì che, uno dopo l’altro, tutti i centri della mia personalità
furono turbati giorno e notte.
Alla lunga questo nuovo stato divenne normale, fece parte di ciò che
costituisce il pensiero, la volontà, gli atti. Sognavo di questo mistero del cuore
e, come uno strumento di precisione estremamente sensibile registra delle
impressioni che sfuggono ai sensi, così il mio intero essere divenne capace di
immergere i suoi sguardi in seno a un prodigioso miracolo.
Seppi che l’atomo primordiale vergine, nello stato dialettico, è conosciuto
sotto il nome di “bocciolo di rosa”. Il nostro microcosmo, il nostro piccolo
mondo, comprende un’anima, una personalità animata, una piccola anima del
mondo.
I misteri platonici non parlano forse dell’anima del mondo che è crocifissa?
Quanto giusto è questo concetto! La croce della nostra personalità si eleva
nella natura della morte, in un microcosmo distaccato dal Logos.
Io provo tutto ciò che la Scuola Spirituale mi insegna sul mondo dialettico;
pendo dalla croce in mezzo al soffio della morte.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 102 di 192
E ora ecco che io so; e sono pieno di gioia all’idea che il bocciolo di rosa
esiste, pieno della promessa di una nuova giovinezza.
Che fenomeno meraviglioso l’atomo! Cos’è in realtà un atomo? È un tutto, un
universo. Esso racchiude delle forze che oltrepassano le più audaci
immaginazioni. Quando si giunge a rompere, grazie a una formidabile
energia, un piccolo numero di atomi di una certa natura, si produce
un’esplosione che spazza via tutto per un largo raggio.
Si potrà forse presto canalizzare e applicare, secondo un piano, l’energia
liberata dalla divisione dell’atomo; sappiate tuttavia che nessuna energia
dialettica, conosciuta o ancora ignota, sarà mai capace di dividere l’atomo
primordiale. Non è così che questo libererà la sua energia!
Il bocciolo di rosa può ingrandirsi, crescere e fiorire solo in un campo
d’esistenza completamente diverso. Se un super genio naturale dovesse
arrivare a dividere l’atomo della rosa, la nostra gioia si trasformerebbe in
lutto, poichè ciò rappresenterebbe e genererebbe solo una desolazione
desertica.
Un atomo è un mondo, un ordine mondiale, un microcosmo. Grande e piccolo
sono nozioni che appartengono solo allo spazio-tempo; ora, gli spazi
all’interno dell’atomo del cuore sono immensi come l’eternità. Gli aspetti, i
significati e le possibilità che esso racchiude sono numerosi come i granelli di
sabbia del mare.
Il bocciolo di rosa è un ordine del mondo, un’anima del mondo, una
manifestazione universale che non può farsi valere quaggiù.È una
manifestazione che non è di questo mondo; un gigantesco reame, ma non di
questa natura. Il bocciolo di rosa vive al rallentatore, silenzioso.
Potrebbe vivere maestosamente, se fiorisse, ma-.ahimè!-la luce del suo vitale e
regale sfolgorio non si percepisce quaggiù. O gioia! Io porto in me un nuovo
mondo, un altro mondo, tre volte divino. Io porto in me la Dimora del Padre,
in cui vi sono molti posti.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 103 di 192
Nessuno, tuttavia, può essere contemporaneamente in due mondi. Ciò che
l’occultista crede sia una partecipazione ai due mondi è solo la conoscenza
dei due emisferi di una stessa sfera, di uno stesso mondo.
Se voglio partecipare al mondo rallentato, silenzioso, semi addormentato, al
regno che non è di questo mondo, al regno che, malgrado la lontananza, porto
in me, quello di cui è detto“Vedi, il Regno di Dio è in te”devo lasciare questo
mondo, devo dirgli addio.
Cos’è questo mondo che devo lasciare? Questo mondo, il mio mondo, esiste in
funzione della vita che lo anima e cade quando muore il suo principio
animatore. Ora, questo principio animatore sono io. Dunque, devo
abbandonare il mio io, devo annientarmi.
Simultaneamente, un altro io si troverà in un altro mondo animato, in un altro
ordine del mondo. In quest’altro regno non entrerà nulla di me, poichè esso
non ha alcun bisogno di me, non gli sono di alcuna utilità.
Il mio io non è un io caduto. Il mio io è a proprio agio nel mondo in cui si
trova, ne è parte integrante. Io non sono dunque assolutamente un uomo
caduto, come vuole far credere una qualsiasi religione naturale che mi
inganna e mi trattiene nell’illusione. Nato in questa natura della morte, la
morte è il mio marchio. Questo segno della morte è impresso su di me, poichè
la morte è il risultato di ciò che noi chiamiamo vita.
No, colui che è caduto, il sé decaduto, il sé inghiottito, giace in fondo al
bocciolo di rosa in cui il mio io non esiste, a cui il mio io non partecipa
assolutamente:io lo porto semplicemente. Questo ego caduto non può vivere,
non è libero che allorquando il mio io non esiste più.
Oh, stupido potere dell’ignoranza che cerca di farmi entrare nel Regno di
Dio! Comprendete dunque che il nuovo regno è dell’altro, è per l’altro che
dimora, che dorme nel bocciolo di rosa! Potrò avere per Te tanto amore da
arrivare a sacrificare il mio io affinché Tu possa vivere?
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 104 di 192
Ora, per sacrificarsi per un altro bisogna conoscerlo. È dunque possibile
conoscere la struttura, la natura, le proprietà, le qualità, gli aspetti del
meraviglioso atomo; assaggiarlo, se si può dire, subirlo, affinché io divenga
capace, in virtù di questo legame d’amore, di compiere il sacrificio che
celebrerà la sua rinascita?
Non è per questo motivo, d’altronde, che porto in me questo bocciolo? Non è
grazie alla consapevolezza della sua presenza, grazie all’amore per lui, che
arriverò a destarlo? Non è vivere in sua funzione il significato, la morale, di
tutte le sante leggende? Non è questo che tramanda la Lingua Sacra?
Sono in preda a un’estasi emozionale? Sto forse facendo nascere in me una
sorta di complesso freudiano che fa pensare all’erotismo della flagellazione
religiosa? Non posso fare appello alla scienza atomica moderna per stabilire
una prova della mia scoperta?
In effetti, posso. La scienza atomica moderna, infatti, ci insegna e dimostra
che, attraverso la divisione di un atomo, si ottengono uno o più atomi di
natura e valore differenti. Il declino dell’uno-.declino cosciente generato dal
fuoco dell’autoannientamento.-dà vita all’altro.
Io conosco ora il linguaggio simbolico del roseto in fiore. Il roseto fiorito non
cerca di abbellire la cadente catapecchia in cui è stato relegato, di farla
sembrare ciò che non è. Il roseto attorno alla croce della natura, il roseto
dell’anima del mondo crocifisso, ci mostra, invece, l’uomo che, per
introspezione, rivolge i suoi sguardi verso il bocciolo di rosa in fondo al suo
cuore e conduce una vita che porta al suo trapasso affinché l’Altro viva.
Questa vita che porta alla morte non è tuttavia inutile, anzi, ha un grande
valore in funzione dell’Altro. Essa permette al bocciolo di rosa di sbocciare,
di fiorire. È il dolce trapasso, l’Endura, l’annientamento totale degli gnostici.
Io vedo, nello specchio del cuore, il Beneamato di cui parlano gli iniziati.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 105 di 192
Il mondo del Grande Altro, tre volte santo, mi è rivelato come occhi che mi
guardano.
Vedo il bocciolo di rosa dai sette petali. Vedo che l’atomo meraviglioso è
costituito da sette atomi. E vedo che questa settemplice stella, tramite la
potente magia del“Che la luce sia!”si aprirà e si manifesterà come un universo
in espansione.
Vedo che questa settemplice manifestazione rallentata si circonda di larghi
centri concentrici, che essa è attorniata da uno zodiaco latente, da un cerchio
di fuoco magnetico; e odo la Lingua Sacra chiamare questo Zodiaco-.ancora
addormentato, ancora oscuro.-il Trono, il Trono Divino.
E l’atomo settemplice, la settemplice rosa, i Sette Signori attorno al Trono; e
vedo che questo microcosmo divino, che è chiuso in me e mi circonda da ogni
parte, possiede sette campi di attività; che sette raggi ne partono che sette
possibilità, sette stadi di nascita, devono compiersi.
Vedo sette candelabri accendersi uno dopo l’altro e brillare di una
meravigliosa e indicibile luce. E comprendo, infine,“di diritto”,il prologo
dell’Apocalisse:è l’appello dell’uomo che inizia il suo lavoro enduristico ed
esprime il mantram.
“Io, Giovanni, alle sette Chiese che sono in Asia! Ecco quello che dice colui che è in
mezzo ai sette candelabri d’oro:-.Che la grazia e la pace vi siano date da parte di
Colui che è, che era e che verrà, e da parte dei sette Spiriti che sono davanti al suo
trono. Grazia vi sia data da parte del testimone fedele, Gesù Cristo, il campo
irradiante della liberazione, il Primo Nato dai morti”.
Ed ecco, fui rapito in estasi nel giorno che consacrai al Beneamato. E passai
dall’estasi ... al compimento”.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 106 di 192
Capitolo XVI
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1991 )
IDUEBATTESIMI
Vi citiamo un passaggio della Pistis Sophia:“Uno dei discepoli
domanda:Maestro, rivelaci i segreti della Luce, poichè ti abbiamo sentito dire
che v’è un battesimo del fumo e un battesimo dello Spirito o del fuoco della
Santa Luce”. Queste parole corrispondono a quelle di Giovanni Battista:“Io vi
battezzo con acqua, ma colui che viene dopo di me vi battezzerà con lo Spirito
Santo e con il fuoco”.
Ritroviamo il principio del doppio battesimo in ogni epoca e in tutte le sacre
scritture. Supponete di vedere da lontano una colonna di fumo salire nell‟aria.
Voi sapete allora che lì v‟è un fuoco acceso, dato che non v‟è fumo senza
fuoco. Il fumo è la prova del fuoco, ma non è il fuoco. Ed è evidente che chi si
avvicina al fumo finirà per trovare il fuoco.
Bene! Avvicinarsi al fumo, contemplarlo e subirlo è il battesimo d‟acqua.
L‟acqua è il simbolo di ogni manifestazione nella materia. Il battesimo del
fumo simboleggia la manifestazione della Gnosi nel mondo del tempo. Ciò che
nel tempo possiamo provare, comprendere e assimilare del fuoco sacro dello
Spirito non è che la debole ombra del fuoco, il quale genera questo fumo.
Contemplare il fuoco non è possibile se non quando si sono attraversate tutte
le esperienze della materia e si sono infrante le loro illusioni. Nella migliore
delle ipotesi, ciò che possiamo afferrare del fuoco sacro è il battesimo del
fumo, l‟ombra del fuoco. Ma questo è già così meraviglioso e divino da
lasciarci muti di riconoscenza, dato che il battesimo del fumo è l‟unico
cammino di salvezza.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 107 di 192
D‟altronde, è il senso del preludio del Vangelo. Giovanni non precede Gesù?
Chi segue Giovanni attraverso il deserto della vita, chi rende diritte le proprie
vie fino al Giordano, incontra Gesù.
Non è sufficiente comprendere solamente, non basta dire “Lo so”. Bisogna
dimostrarlo con i fatti. Senza questa prova, non può trattarsi di battesimo del
fuoco.
Dopo questa introduzione, dovete sapere che regna, in merito a questo doppio
battesimo, un‟estrema confusione:un malinteso sul terreno della religione
naturale e un altro sul terreno occulto. Sarà necessario penetrare in profondità
questi malintesi, visto che essi regnarono sull‟umanità per centinaia di secoli,
facendo in modo che le entità umane dei domini dialettici subissero queste
influenze e fossero costrette ad accettarle.
Non v‟è tra di noi alcun allievo che si possa considerare libero da queste
influenze. Nessuno può dirlo senza affermare il falso. Abbiamo bevuto tutti da
questo filtro avvelenato e siamo quindi tutti profondamente snaturati. È da
questa angolazione che occorre comprendere la domanda dei discepoli nella
Pistis Sophia. È l‟appello che sorge dal profondo del cuore:“Signore, svelaci i
Misteri della Luce”.
Cosa significa “svelare i Misteri”? Possiamo farlo per voi? Noi certamente no!
Solo voi potete farlo!
È precisamente qui che si trova il campo dei malintesi in cui caddero molti di
coloro che ci precedettero. Si dice, per esempio:il battesimo d‟acqua si
riferisce al lato materiale delle cose, alle cose che riguardano la materia, a
misteri terrestri, a delle iniziazioni, a delle conoscenze di misteri.
Qui sta la cattiva comprensione! D‟accordo, molti possiedono una grande
conoscenza dei misteri. Ma vi domandiamo:amici carichi di conoscenze,
queste vi hanno forse reso felici anche solo per un‟ora? La risposta è inutile, la
conosciamo.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 108 di 192
Alcuni hanno al loro attivo una serie d‟iniziazioni. Detto fra noi, cari amici,
v‟è forse una sola di queste iniziazioni che vi abbia apportato liberazione e
felicità, una volta scomparsa la sua passeggera ebbrezza? Inutile aspettarsi
qualche vera luce da questo mondo di morte!
Se possedeste ogni sapere, ma null‟altro, se non aveste dunque quell‟amore
che oltrepassa la comprensione umana, non avreste né sareste niente. La
conoscenza e la ragione esistono, ma la loro cultura-.che chiamiamo inizia-
zione.-non è che un potere degenerato della natura della morte.
Vorremmo farvi vedere chiaramente che, per quanto concerne i misteri divini,
ogni conoscenza è inutile. Dovete essere iniziati? No, voi non dovete essere un
bel nulla! Voi dovete sparire da questo mondo, dovete morire. Il vostro io deve
essere annientato attraverso l‟endura. Non avete niente da accumulare! Perchè
appesantire il fardello che già costituite per il vostro microcosmo? Voi dovete
diventare vuoti.
Nel suo libro intitolato“La Nube sul Santuario”Karl von Eckartshausen
afferma che nei segni esteriori è conservato l‟interiore e che la verità, l‟essenza
dell‟interiore, di ciò che è nascosto, è compreso nella cerimonia esteriore, nella
magia cerimoniale.
È il punto debole del suo libro, è una concessione che egli fa alla chiesa.
Presentare le cose in questo modo è commettere un crimine nei confronti della
Gnosi.
Cosa fecero i Rosacroce classici? Offrirono i loro tesori ai saggi e agli eruditi
della natura, in maniera onesta, aperta:“Ecco, noi ve li offriamo, fatene
qualcosa, viveteli, immergetevi in essi”. I saggi rifiutarono, naturalmente.
Cosa fecero allora i Rosacroce? Credete che abbiano eretto una chiesa, una
scuola con cerimonie magiche dove, a ogni ora, da sotto i glifi viene dato con
il contagocce il nutrimento alla moltitudine amorfa, da fratelli che onorano la
loro istituzione dichiarandosi preti o adepti?
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 109 di 192
No, i Rosacroce eressero fra di loro la Dimora Sancti Spiritus. Accesero loro
stessi il fuoco perfetto, affinchè il suo fumo avvolgesse il mondo come un
campo di respirazione.
La magia cerimoniale è una maschera del fumo, è una raffinatezza dialettica
per soggiornare nel campo respiratorio della Gnosi senza esservi né immersi
né sottomessi, continuando in tal modo a inalare l‟ossigeno della perdizione.
Non v‟è dunque alcun aiuto per gli uomini? Non si prende per mano chi erra?
Non lo si guida? Cos‟è il Lectorium Rosicrucianum? Cosa vuol fare?
Unicamente ciò che fece Cristiano Rosacroce. Noi ci rivolgiamo al mondo che,
pur bruciando ardentemente, vuole tuttavia conservarsi. Vi offriamo i nostri
tesori, vi offriamo tutto ciò che possediamo:“sangue, fuoco e fumo”. Non vi
seguiamo nei vostri metodi, nei vostri modi di vedere. Non possiamo unirci a
voi, poichè siete voi che dovete venire verso di noi. I nostri tesori sono i vostri
tesori; la plenitudine della ricchezza gnostica è per voi, è vostra.
La Dimora Sancti Spiritus è ovunque. Ma dovete abbandonare il vostro
vecchio stato, perchè è soltanto a questa condizione che potete ricevere la
vostra parte d‟eredità. È il motivo per cui la prima unione reale è nello stesso
tempo l‟ultima. E dovete realizzare voi stessi questa unione. In questo nessun
prete, nessun iniziato può aiutarvi.
Ma allora la Scuola cosa fa? Essa concentra per voi il fumo del fuoco e lo
trasmette al vostro sangue. Oh, grazia suprema! Vi saranno, durante i giorni
della fine, sangue, fuoco e vapori di fumo.
Il pennacchio di fumo indica la fine del cammino che vi è stato mostrato e
tocca a voi ora attraversare il deserto seguendo Giovanni Battista. È necessario
che il “sé” sia passato sotto il torchio dell‟endura per poter trovare in un grido
di gioia l‟unico fuoco, immergendovisi, perdendovisi. Amici, il vostro sangue
è aperto? Se così è, il vostro cuore emetterà irrevocabilmente il
grido:“Rivelami i segreti del fuoco!”.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 110 di 192
Chi emette questo grido, nel dinamico desiderio creato dall‟angoscia
dell‟anima, dispone immediatamente della sua eredità. È su questa eterna
certezza che avanza sul Cammino.
È qui la fondamentale, formidabile differenza tra l‟occultismo e la religione da
un lato e il trasfigurismo dall‟altro. Nel mondo dialettico è mostrato un
cammino che ha come meta finale l‟iniziazione, un cammino che è quindi una
speculazione. Infatti, prima che il fine sia raggiunto, possono accadere errori,
malintesi, passi falsi.
Nel trasfigurismo, invece, si inizia tramite l‟unione con il fine. Il cammino
viene in seguito. Questo è l‟imperturbabile processo della rinascita.
Ecco ancora una volta dimostrato come le inutili controversie mistiche e
occulte siano solo una vaga immagine riflessa dell‟Unica Verità.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 111 di 192
Capitolo XVII
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1991 )
“VOI SIETE QUELLI CHE SALVERANNO IL MONDO”
Vi abbiamo spiegato che l‟atomo del cuore, la rosa della liberazione, è, se così
si può dire, una sorta di microcosmo compresso, un essere divino assoluta-
mente inattivo, latente, circondato da un sistema di forze elettromagnetiche
anti-divine.
Nella caduta l‟atomo primordiale dovette abbandonare nel Regno Immutabile i
poteri che gli permettevano di vivere il campo di radiazione della divina
Gnosi. La Pistis Sophia riferisce questo evento allorchè parla del “Manto di
Luce” che essa lascia dietro di sé.
Ebbene, quando l‟uomo dialettico è pronto a percorrere il cammino della totale
autoresa, per cui il microcosmo dialettico finisce per perdere volontariamente
il suo dinamismo di uomo vivente per essere semplicemente un‟entità che
esiste; quando egli si apre interamente a una forza di radiazione destinata
esclusivamente all‟altro regno in lui, accade che la forza di luce originale, il
manto di luce originale, è nuovamente restituita all‟atomo primordiale.
Grazie al fuoco ardente dello Spirito Santo l‟atomo del cuore è diviso e
violentemente aperto. La rosa del cuore si apre e colui che era il primo e sarà
l‟ultimo ritorna a vivere.
Una volta aperta, la rosa originale appare nella sua struttura estremamente
complessa. Essa presenta un punto centrale che arde continuamente nel cuore
come una nuova luce solare:è ciò che Jacob Boheme chiama“Aurora”.
Un secondo principio ruota intorno al primo come una forza, determinandone
il ritmo.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 112 di 192
Altri cinque principi si trovano a una certa distanza dal secondo. Sono cinque
segni che formano assieme la stella a cinque punte, il segno del “figlio dell‟uo-
mo”.
Si può considerare questa stella come un sistema di linee di forza con l‟aiuto
del quale l‟uomo nuovo in crescita giunge alla sua manifestazione perfetta. In
questo consiste-.comprendete.-ciò che va inteso come Stella di Betlemme,
quella che videro i magi.
È evidente che la radiazione di questa stella, il suo splendore, forma un campo
magnetico grazie al quale il“nuovamente nato”, il“rinato”,respira nella Gnosi.
Grazie a ciò vediamo apparire in questo nuovo campo magnetico dodici nuovi
punti magnetici. Insieme essi formano un nuovo sistema magnetico che non ha
niente a che vedere con il vecchio essere aurale.
I nuovi dodici grandi principi luminosi formano il nuovo zodiaco
microcosmico. È da questo campo di radiazione gnostico che nasce l‟uomo
nuovo. Potremmo dire che Gesù il Signore discende nel mondo del tempo. Egli
è chiamato Gesù Cristo, poichè questo salvatore, questo redentore, trae la sua
salvezza dalla Gnosi stessa.
Egli dispone di dodici discepoli, dodici forze magnetiche, dodici grandi e
poderosi poteri, e ne vive. Questa è una succinta descrizione della nascita del
nuovo sistema.
Rappresentatevi questo nuovo microcosmo come esistente dentro e attorno al
vecchio. All‟inizio cosa vediamo? Questo nuovo corpo celeste esiste, ma il
vecchio non è ancora interamente scomparso. Si potrebbe parlare d‟una doppia
stella. Mentre il mondo dell‟una sparisce, l‟altro si manifesta con splendore e
magnificenza crescenti.
Vediamo ora le cose sotto un angolo diverso. Vi ricorderete certamente che,
nel corso delle nostre spiegazioni sulla vera natura del microcosmo, abbiamo
insistito sul fatto che, attraverso le rotazioni successive di nascita e morte,
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 113 di 192
l‟essere aurale -.cioè il sé superiore del microcosmo.-era in un certo senso
immortale.
Questo essere aurale, questo sé karmico, va al di là di ogni vita,pur essendo
legato alla vita delle differenti personalità che vivono temporaneamente al suo
interno.
Ogni personalità conosce solo la sua vita; non conosce dunque la vita
precedente, né conoscerà la vita futura. L‟idea della reincarnazione si applica
al fatto che è sempre all‟interno dello stesso essere aurale che una nuova
personalità appare, esistendo dialetticamente, per poi in seguito dissolversi e
lasciare il posto a un‟altra, del tutto nuova.
Una volta familiarizzato con quest‟idea, diviene necessario ampliare e
approfondire questa concezione:l‟essere aurale, il sé superiore del nostro
microcosmo-.che è sempre vivente nella dialettica, dunque immortale secondo
il nostro modo di vedere.-si disgrega dal momento in cui nasce il nuovo
microcosmo.
Possiamo trovare, in termini velati, la spiegazione di questa disgregazione nel
racconto evangelico della tentazione di Gesù nel deserto. Cosa tenta di fare in
quel momento il vecchio sé superiore? Tenta di controllare colui che si è
appena risvegliato, che era morto ed è ridivenuto vivente. Ma non vi riesce!
Per questa ragione è detto che dopo la sua vittoria, dopo la prova della
tentazione, Gesù il Signore“fu servito dagli Angeli di Dio”.
Questo vuol dire che non erano più le forze magnetiche della vecchia lipika a
nutrire e quindi a dominare il nuovamente nato, ma che una nuova lipika, un
nuovo essere aurale, un nuovo zodiaco, un nuovo cerchio apostolico lo
serviva; e che un nuovo campo di sviluppo s‟apriva all‟uomo nuovo.
Perciò dice“la Pistis Sophia:“Gesù, sul monte degli Ulivi, disse questo ai suoi
discepoli, aggiungendo:Rallegratevi e gioite, perchè i tempi sono compiuti. Ho
ricevuto nuovamente l‟abito che mi era stato destinato fin dall‟inizio:l‟abito
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 114 di 192
che ho abbandonato nell‟ultimo mistero fu conservato per me, fino al tempo
della fine.
Il tempo del compimento sarà quello in cui mi verrà ordinato, dal mistero
originale, di spiegarvi la verità, dal principio fino alla fine; dalla sua genesi
interiore più profonda sino alle cose più esteriori.
Dato che il mondo dovrà essere salvato da voi, rallegratevi e gioite, poichè voi
siete eletti al di sopra di tutti gli uomini che sono sulla terra. Voi siete quelli
che salveranno il mondo”.
Chi un giorno si risveglia“uomo nuovo”diviene una benedizione per tutti gli
uomini sulla terra, perchè l‟uomo nuovo può salvare il mondo. Ci rimane ora
da sapere-.nella misura in cui ne siamo capaci.- ciò che bisogna intendere con
queste parole.
Permetteteci di mettervi sulla buona strada prendendo come esempio un fatto
semplice e conosciuto. Prendiamo un pezzo di legno, immerso nell‟elemento
liquido. Sappiamo che, essendo più leggero dell‟acqua, deve galleggiare;
supponiamo ora che sia trattenuto sul fondo in seguito a una causa non
naturale, ma che a un dato momento questa causa sparisca; il pezzo di legno
risale immediatamente alla superficie. In altri termini:allorchè lo stato
contro-natura finisce, l‟equilibrio naturale si ristabilisce.
La stessa cosa accade per l‟uomo nuovo che, immerso in un sonno di morte,
giace sul suolo dialettico; risvegliato e rinato grazie all‟olocausto dell‟uomo
dialettico, egli si eleva al di sopra della tomba della natura, al fine di ritornare
nella sua patria e ritrovarvi l‟equilibrio spezzato. È così che l‟uomo rinato
ritorna alla Casa del Padre; e questo viaggio rappresenta la salvezza per il
mondo e l‟umanità caduta.
Ora, per comprendere ciò, diventa necessario studiare la costellazione della
natura dialettica. Perchè la vostra personalità è quella che è? Perchè queste
mancanze del vostro carattere? Perchè questo perpetuo desiderio di
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 115 di 192
conservarvi quali siete? In una parola, qual‟è la causa delle vostre inclinazioni
psichiche e della loro messa in pratica?
Voi siete ciò che siete perchè siete subordinati al vostro essere aurale,
quest‟essere karmico che vi circonda e vi influenza, e che, non dimenticate, è
gravato dal peso di un numero infinito di secoli.
Quest‟essere aurale e tutto ciò che si trova al di sotto e al di sopra di esso,
potrebbe essere definito come la vostra particolare sfera riflettrice. Voi ne
vivete e funzionate secondo i suoi ordini, essa vi fa agire; inoltre, ricordatevi
che è unita al campo astrale dialettico.
Voi e le personalità che vi hanno preceduto nel microcosmo siete il riflesso, i
focolai di reazione di quest‟essere della sfera riflettrice in voi. Il cosiddetto sé
superiore è il vero sé dialettico, è l‟eone che vi governa.
Tuttavia, attraverso la vostra autoresa, attraverso la negazione della vostra
particolare sfera riflettrice, può sorgere il nuovo microcosmo. Ora, come
sapete, quest‟altro microcosmo è il vero microcosmo e, quando si desta, viene
rivestito di tutt‟altro abito di luce.
Potete allora immaginarvi ciò che accadrà. Voi, che prima eravate solo un
riflesso, lo schiavo del vostro sé superiore, satanico e dialettico e che vi siete
messi alla mercè dell‟Altro; che vi siete, per così dire, lasciati assorbire in Lui,
sfuggite alla natura della morte, vi elevate al di sopra di essa.
Questa natura non può trattenervi e voi vi slanciate verso la Patria, mentre il sé
superiore satanico, spogliato del suo focolaio, è annientato, scompare come
tutte le realtà che sono solo illusorie, come un bozzolo vuoto che si sfalda al
vento.
Ora, ciò che accade a un particolare microcosmo, accade parimenti al cosmo. Il
nostro cosmo è il campo di vita di numerosi microcosmi; e, come v‟è una sfera
riflettrice e un sé superiore satanico del microcosmo, v‟è anche una sfera
riflettrice e un se superiore satanico del cosmo.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 116 di 192
Inoltre, come il microcosmo rigenerato passa attraverso il vecchio
annientandolo, così l‟uomo trasfigurato, abbandonando totalmente il suo sé
superiore, attraversa la complessa sfera riflettrice cosmica, contribuendo così
alla sua distruzione.
Immaginate che noi si percorra insieme questo cammino e che la satanica
natura della morte non possa più trattenerci.
Così facendo, sottrarremmo collettivamente alla natura della morte una buona
parte della sua forza, la paralizzeremmo, se così possiamo dire. Renderemmo
anche più facile e praticabile il cammino di liberazione a coloro che verranno
dopo di noi.
Ecco perchè ogni nuova anima che giunge a percorrere il cammino che
conduce alla Patria aiuta a tracciare il cammino per tutti gli uomini caduti. Ed
ecco perchè la Pistis Sophia dice:“Rallegratevi e gioite, perchè voi siete
benedetti, al servizio dell‟umanità caduta che vive sulla terra. Voi siete quelli
che salveranno il mondo”.
Non credete di poter designare ciò, a giusto titolo, come vero amore per gli
uomini? Osservate dunque i vostri sforzi sul cammino in un rapporto più
ampio del rapporto individuale. Comprendete che i vostri sforzi, i vostri
tentativi di liberazione, liberano anche gli altri.
Il vostro sforzo fornisce loro la possibilità di avanzare. La grazia che ci è
concessa che noi accettiamo e applichiamo, diviene un beneficio collettivo.
Noi che siamo tormentati dal grossolano egoismo dell‟uomo-animale che
vogliamo sempre, nel corso della lotta per l‟esistenza, infilarci nei primi e
migliori posti, possiamo-.se lo vogliamo.-immergerci e annientarci nel meravi-
glioso e divino miracolo di una libertà che favorisce nel contempo la libertà
per tutti.
Comprendete che solo questo unifica la religione, la scienza e l‟arte, che
questa è la vera democrazia, la“sancta democratio”:uno per tutti, tutti per uno!
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 117 di 192
Comprendete, quindi, che si può dire che v‟è della gioia in cielo per un
peccatore che si volge verso la vera e unica luce. E potete capire perchè la
Pistis Sophia descrive nei capitoli seguenti del suo vangelo la sua marcia
gloriosa, giubilante, attraverso la sfera riflettrice del cosmo, marcia nel corso
della quale le potenze dell‟inferno sono vinte.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 118 di 192
Capitolo XVIII
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1991 )
I CINQUE GRADINI
In uno dei capitoli precedenti, parlavamo dei cinque gradi del cammino di
autoframmassoneria, dei cinque aspetti della costruzione sull‟unica pietra
angolare della plenitudine gnostica della Fraternità Universale, dei cinque
gradi che ci condurranno dal principio fino alla gloriosa fine.
Il primo grado si riferisce all‟allievo serio che entra nella Scuola spinto dalla
sua scoperta interiore della verità, dell‟ineluttabilità del mistero trasfiguristico,
il cammino della rinascita.
Il secondo grado si riferisce al fatto che l‟allievo s‟impegna definitivamente
sul cammino dell‟endura, il cammino dell‟autoresa.
Il terzo grado attira l‟attenzione sulla prima conseguenza che deriva
dall‟esercizio dell‟endura:la rosa del cuore si apre ai primi raggi dell‟alba
gnostica.
Ora, quando questo sole dello Spirito sorge, quando il suo irradiamento si
amplifica e le sue forze aumentano, si sviluppa strutturalmente e
organicamente un nuovo fuoco del serpente, un nuovo io, un vestito di nozze,
uno stato d‟anima. A questo punto Gesù il Signore nasce nel candidato che
diviene un fratello, o una sorella, del quarto grado.
La realizzazione di questo grado gli conferisce la forza e il potere di
intraprendere il cammino di ritorno. Egli attraversa la sfera riflettrice del suo
microcosmo e annienta così il suo essere aurale. Nello stesso tempo passa
attraverso la sfera riflettrice cosmica, distruggendo e annientando gli ostacoli
dialettici. Così facendo, riesce anche a indebolire le forze dialettiche,
appianando e facilitando il cammino a quelli che verranno dopo di lui. Egli
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 119 di 192
diviene così un fratello del quinto grado, che ha celebrato le sue Nozze
Alchemiche.
Tutte queste spiegazioni vi permettono di comprendere che vi è effettivamente
possibile divenire, per autoframmassoneria, un fratello o una sorella del quarto
grado. Giunti a questo stato d‟essere superiore, portate realmente in voi
il“nome”dei figli di Dio rinati; e potete considerare come indirizzate a voi le
parole della Pistis Sophia: “Rallegratevi e gioite, poichè voi siete benedetti, al
servizio dell‟umanità caduta che è sulla terra. Voi siete quelli che salveranno il
mondo”.
Chi, disprezzando i pericoli, apre un cammino attraverso la buia foresta per
quelli che verranno dopo di lui, facilita loro questo cammino; e il lavoro al
quale siete tutti chiamati è di prepararvi a lavorare per tutti.
Quale grandioso, divino momento sarebbe quello in cui potessimo salutarci tra
fratelli e sorelle del quarto grado, ormai degni di chiamare nostro il
meraviglioso vestito di luce:quest‟abito d‟oro delle nozze! Tutti voi potete, in
un tempo brevissimo, tessere questo manto.
La pietra angolare sulla quale deve costruirsi l‟edificio è presente; i materiali
sono largamente elargiti nel campo di forza; gli attrezzi si trovano in voi stessi.
Allora, perchè non vi dedicate alla vostra costruzione, al fine di celebrare le
vostre Nozze Alchemiche?
Quando vi sarete decisi, il decimo capitolo della Pistis Sophia si aprirà davanti
ai vostri occhi come il vasto paesaggio che si offre alla vista di chi giunge in
cima a una montagna:“E avvenne che, quando il sole si levò a oriente, discese
una grande forza di luce, nella quale si trovava il vestito che avevo lasciato
dietro di me nel ventiquattresimo mistero. E io trovai il mistero contenuto nel
mio vestito in queste parole dell‟Altissimo:„Zama, Zama ozza rachama ozai‟, il
cui significato è:„Oh Mistero manifestato nel mondo secondo la volontà del
quale l‟Universo divenne, tu sei l‟intera uscita e l‟intera risalita, da te sono
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 120 di 192
scaturite tutte le emanazioni e ciò che esse contengono, e da te nacquero tutti i
misteri e i loro domini.
Vieni verso di noi, perchè noi siamo compartecipi. Noi siamo in unità con te,
uniti e identici. Tu sei il primo mistero, che esisteva fin dall‟inizio
nell‟Inesprimibile prima che Egli si manifestasse:mistero di cui, tutti insieme,
noi siamo il „Nome‟. Ti aspettiamo dunque all‟ultimo limite, all‟ultimo mistero
dell‟interno, che è anch‟esso parte di noi”.
Il sole che sorge a oriente si riferisce-.comprendete.-al terzo grado. Sia che
apparteniate al primo che al secondo grado, voi siete ancora nell‟alba,
nell‟aurora nascente, nella semioscurità del giorno che sorge. Ma, quando il
sole sale a oriente, la grande forza di luce viene verso di voi e risveglia la Rosa
dal suo sonno millenario.
Nel linguaggio universale l‟oriente rappresenta sempre la genesi delle cose,
come la“finestra d‟occidente”ne è la fine. Attraverso questa finestra
d‟occidente le cose ci lasciano e da essa il passato tenta sovente di aggrapparsi
a noi. Quando il sole gnostico si leva a oriente, siamo confrontati con la genesi
della manifestazione divina, che è anch‟essa“un passato”.
Infatti, quando la forza di luce gnostica discende per toccare il santuario del
nostro cuore, scopriamo che è in essa che si trova il nostro vestito di luce, quel
vestito che un giorno fummo forzati ad abbandonare.
Vale la pena di soffermarci un attimo su questa scoperta, poichè l‟allievo
debuttante si inganna a volte molto profondamente su questo argomento. Ogni
microcosmo ha una finestra orientale e una finestra occidentale. Dall‟una
vediamo il sole salire all‟orizzonte, dall‟altra lo vediamo scendere.
Durante il processo percorso dall‟allievo, si sviluppa nel microcosmo una
corrente magnetica discendente che evacua e fa sparire le forze impiegate, i
valori esauriti, coi quali l‟allievo ha rotto. Quando percorrete il cammino
dell‟estinzione dell‟io e dite addio alle cose dialettiche, tutto vi lascia passando
per la finestra occidentale, tramite la corrente magnetica uscente, espellente.
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Ahimé! Nel corso della lotta per la vita, le stesse vecchie cose ritornano in
continuazione, a volte con sembianze più moderne. Finchè non avete perso
definitivamente l‟io, le cose del passato dialettico appaiono continuamente alla
finestra occidentale, sotto apparenze il più delle volte rinnovate, perchè l‟io
ordinario le sogna nel corso delle sue riflessioni meditative.
Se pensate un attimo alla figura di John Dee, l‟eroe del libro di Gustav
Meyrink “L‟angelo alla finestra d‟occidente”,potete comprendere perchè
l‟angelo del destino apparve alla finestra occidentale e lo condusse nell‟abisso.
Lasciate perdere il passato, non riammettetelo più nel presente, perchè chi
continua ad accettarlo segue il proprio destino dialettico, che promette oro e
non porta che pene.
Nel nostro microcosmo v‟è anche una corrente magnetica in ingresso,
chiamata“oriente”,e potreste ora chiedere:il destino non entra per questa porta
orientale? Certo, perchè voi attirate evidentemente quello che voi stessi siete.
Voi siete in armonia, in equilibrio, con ciò che attirate e questo non può
cambiare né le vostre circostanze di vita, né il vostro stato d‟essere, né il
vostro“nome”.
Tuttavia, se avete elevato il vostro stato d‟essere al di sopra dello stato
“occidentale”,tutto ciò che bussa alla porta occidentale non può entrare per
l‟orientale. È la vibrazione dell‟oriente che determina quella dell‟intero
microcosmo.
Quando, in qualità di allievi seri, mantenete il vostro sguardo rivolto verso la
chiarezza dell‟aurora e le vostre attività lo provano, l‟oriente s‟illumina, la
vibrazione microcosmica sale e le due correnti magnetiche-.quella dell‟est e
quella dell‟ovest.-devono conformarsi a questa vibrazione.
La corrente uscente espelle tutto ciò che è empio, la corrente che entra chiama
il pre-passato dei figli di Dio. Vi può così accadere di ricevere il vestito di luce
che un giorno avete dovuto abbandonare. Comprendete questo meraviglioso
mistero!
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Cercate di afferrarlo con tutto il vostro essere, poichè esso vi svela il mistero
di salvezza.
Il vestito di luce non è semplicemente un nuovo campo d‟irradiamento
elettromagnetico, ma qualcosa d‟infinitamente più grandioso. Supponete di
aver costruito una casa nel mondo dialettico e a un dato momento di lasciarla
senza più prendervene cura:cosa accadrebbe? Fatalmente la polvere la
ricoprirebbe, le ragnatele la deturperebbero, l‟umidità la disgregherebbe; in
breve, il morso del tempo ne farebbe una rovina.
Nel nostro mondo tutto passa e si corrompe, tutto è sottomesso alla morte;
tutto, anche ciò di cui vi prendete la massima cura, finisce per perire. Nel
mondo originale invece nulla può perire. Tutto quanto esiste sotto le larghe
volte divine vive per sempre.
Ecco perchè l‟abito di luce che il figlio di Dio dovette un giorno lasciare dietro
di sé non è semplicemente un campo elettromagnetico che lo avvolgerà
nuovamente come un mantello, ma è l‟esistenza originale stessa. È un sistema
organizzato in modo perfetto che si unisce progressivamente all‟atomo
primordiale uscito dal suo letargo.
Per cui l‟Altro che è in voi è nello stesso tempo nel ventiquattresimo mistero
del campo di vita originale. Quest‟Altro giace chiuso nel vostro atomo
primordiale, ma si trova anche nella vita originale. Qualcosa di questa vita
originale è caduto in fondo al vostro cuore, in fondo al vostro microcosmo.
Ma l‟essenziale, ciò che è più importante, lo trovate da sempre nell‟abito di
luce che deve discendere dall‟oriente. Comprendete ora il vero significato
dell‟autoframmassoneria? L‟autoframmassoneria è innanzitutto una
distruzione del sé dialettico animale, dei suoi veicoli e del suo essere aurale.
L‟autoframmassoneria è un continuo svuotamento della natura della morte
attraverso la finestra d‟occidente, fino all‟alba di un nuovo mattino.
L‟autoframmassoneria è una veglia, che il Salmo 119 (vers. 147-148) esprime
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così:“Precedo l‟aurora e grido aiuto, spero sulla tua parola. I miei occhi
prevengono le veglie della notte per meditare le tue promesse”.
L‟Uomo Nuovo esiste da sempre. Egli discende nel nostro microcosmo col
nuovo vestito di luce, perchè noi teniamo prigioniera in questo microcosmo
una piccola parte di lui. In fondo la trasfigurazione non consiste in altro che
veder svanire uno spettro notturno alla luce dell‟alba.
Man mano che la rosa irradia, il microcosmo della natura della morte crolla. E
tutto ciò che fa parte della vera vita continua in ciò che era e che è da sempre.
Per cui, contemporaneamente al manto di luce, vediamo apparire l‟Uomo
Nuovo apocalittico che dice:“Non temere, Io sono il primo e l‟ultimo e il
vivente. Ero morto ed ecco, sono vivo nei secoli dei secoli”.
Ciò che rende grandiosa la manifestazione di salvezza gnostica è che nel
nostro abito di luce originale, unito al nostro vestito dell‟anima, il manto d‟oro
delle nozze, troviamo un mistero, il mistero della plenitudine, il mistero della
realtà, della manifestazione perfetta.
Tutto ciò che vogliamo costruire esiste già. Se abbattiamo i muri che
intercettano la luce del mattino, si manifesterà in tutto il suo splendore
l‟immenso miracolo della nascita del sole.
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Capitolo XIX
(Pentagramma italiano, 4° trimestre 1991 )
L‟AFFRANCAMENTO DALLA SFERA RIFLETTRICE
Immaginate un allievo del Lectorium Rosicrucianum appena entrato nella
nostra Scuola. Vedetelo come un allievo serio che conosce, per averlo
sperimentato, il valore della dialettica e che è arrivato a scoprire la verità e
l‟ineluttabilità del mistero trasfiguristico. Vedetelo dunque come un allievo
che, di tutto cuore e grazie a un sentimento interiore, ha cercato e trovato la
Scuola Spirituale.
Si potrebbe designare questo allievo come un candidato del primo grado.
Notate che il suo io dialettico è ancora il motore centrale, la causa delle sue
attività. La rosa del cuore è ancora nascosta nel bocciolo. Il firmamento aurale
magnetico è ancora intatto. L‟io superiore è ancora e sempre il fattore
dominante della sua vita.
Ed ecco che, guidato dalle suggestioni della Scuola, condotto interiormente da
una comprensione acquisita, arriva a vivere l‟autoresa. Egli fa i primi passi sul
cammino dell‟endura. Cerca di mantenervisi senza indietreggiare troppo, in
breve non fa poi, brutta figura.
Si può, da questo, momento dire di lui che è“nato Giovanni Battista”,che è un
allievo del secondo grado. Tuttavia l‟io ordinario, benchè occupato a
diminuire, è pur sempre presente e il sé superiore dialettico è ancora completo.
La rosa del cuore, l‟embrione del nuovo microcosmo, non è certamente aperta
in modo positivo.
L‟allievo sa che essa esiste, ma per lui è visibile solamente “il fumo del
fuoco”. Tuttavia tiene duro e percorre risolutamente il cammino enduristico
con passo sicuro e convinto.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 125 di 192
Egli rende diritti i cammini al suo Signore; diminuisce secondo l‟essere
interiore dialettico e modifica la sua condotta, le sue attività, senza però
impiegare per questo un grande sforzo nervoso, senza imporsi una rigida
costrizione che non riuscirebbe a padroneggiare. Egli agisce spontaneamente e
pieno di fiducia, esercitando il lavoro di frammassoneria con il cuore colmo
d‟amore.
Ne consegue che a un dato momento si vedono i petali della corolla esterna
della rosa del cuore aprirsi e i primi raggi dell‟alba penetrarvi. Noi chiamiamo
tale allievo un candidato del terzo grado. La lingua sacra chiama questo
stadio“la nascita di Gesù”,che venne alla luce alcuni mesi dopo Giovanni.
Notate che in questa fase l‟io ordinario è ancora e sempre presente, come pure
il sé superiore dialettico. Il sistema magnetico della natura ordinaria è ancora
del tutto intatto. Lo sboccio della rosa è solamente al primo stadio.
Il processo continua. Il cammino del gioannita si compie con gioia. La resa si
perfeziona fino all‟estremo limite. Il fondo, il nadir, è raggiunto. Nel corso di
questo processo la rosa fiorisce gradualmente e il nuovo microcosmo appare,
svelando il suo segreto.
È questo il momento in cui Giovanni lascia l‟iniziativa al Gesù neonato. Non è
più l‟io ma l‟anima a guidare l‟intero essere. Noi chiamiamo tale allievo un
candidato del quarto grado. La promozione a questo grado non si ottiene con
l‟intermediazione di terzi, di un iniziato, di una Scuola, ma esclusivamente
percorrendo il cammino dell‟autoframmassoneria.
Giunti a questo punto, si presenta ancora un ostacolo. Se è vero che la rosa è
divenuta nella vita dell‟allievo la luminosa dominatrice del suo sistema, è
anche vero che il sé superiore dialettico, il sistema magnetico della natura
ordinaria, il legame predominante con la natura della morte, è ancora
assolutamente intatto.
Per cui l‟allievo del quarto grado non è ancora realmente liberato. La barriera
più importante non è scomparsa:il sé superiore dev‟essere vinto.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 126 di 192
Questo è un grandioso, meraviglioso e formidabile processo dai numerosi
aspetti.
Il sé superiore e stato, fino a questo punto, solo un avversario negativo, anzi,
in più di un caso e per certi aspetti anche un collaboratore, poichè si possono
ancora tenere prigionieri degli allievi del quarto grado con dei legami
dialettici.
Potete infatti rappresentarvi un‟autoresa, piena di bellezza mistica e di pietà,
senza che questa sia accompagnata da un‟attività demolitrice della materia. Il
fatto di poter immaginare una tale pratica mistica prova che essa è possibile
nella natura ordinaria. In questa pratica il sé superiore ordinario resta
l‟usurpatore, e ne consegue che ogni risultato mistico è irradiato
elettromagneticamente nella natura della morte, rinforzandola e mantenendola
così in vita.
Diventa quindi indispensabile che il candidato che vuole raggiungere il quinto
grado neutralizzi il sé superiore; e chi prende questa decisione fa una strana
esperienza:si accorge che l‟avversario da negativo diviene positivo. Non vi
sono più direttive benevole o di collaborazione, poichè il candidato si trova
infine davanti al suo nemico naturale, al nemico secolare, il nemico dell‟inizio.
Egli deve liberarsi dal vestito della natura ordinaria.
Il nemico che fin dall‟inizio lo ha tenuto prigioniero non è né un demone né
un‟entità della sfera riflettrice, ma un semplice firmamento aurale magnetico
nel quale si trova nascosto l‟intero karma.
Diverse entità possono impiegare questo firmamento, è evidente, ma chi
giunge a rivestire il nuovo abito di luce non e più accessibile ad alcuna entità
della sfera riflettrice.
È necessario dunque che il candidato del quarto grado percorra il cammino
della liberazione; cammino concretizzato, tra l‟altro, dalle tentazioni di Gesù
nel deserto, descritte nel Vangelo. Questo racconto spiega il modo in cui
l‟allievo del quarto grado attraversa la sua sfera riflettrice e l‟annienta.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 127 di 192
È chiaro che chi attraversa l‟essere aurale della propria natura dialettica con lo
sguardo fisso sull‟unico fine, sempre più strettamente avvolto nell‟abito di
luce della rosa divina, attraversa nello stesso tempo la sfera riflettrice cosmica.
Chi annienta il proprio firmamento microcosmico ordinario diviene
inafferabile per il firmamento macrocosmico della natura dialettica. Nulla che
appartenga alla natura della morte può più trattenere un tale allievo. Anche se
egli è ancora nel mondo, non ne fa, comunque, già più parte. È a tali allievi del
quarto grado che è detto:“Rallegratevi e gioite, poichè voi siete benedetti a
beneficio dell’umanità intera che vive sulla terra. Voi siete quelli che
salveranno il mondo”.
Il firmamento macrocosmico ingloba la totalità dell‟umanità caduta e la tiene
prigioniera per mezzo di forze elettromagnetiche. Per rendere la nostra
prigionia molto concreta, questo macrocosmo utilizza i nostri personali
firmamenti microcosmici che sono attorno a noi. Si può quindi dire che,
arrivando a distruggere la vostra corazza microcosmica, ad annientare il
sistema elettromagnetico che vi tiene prigionieri, voi indebolite in pari misura
il firmamento macrocosmico.
Per cui, quando percorriamo insieme il cammino, paralizziamo
scientificamente i poteri della natura, gli eoni della natura e salviamo così il
mondo e la sua umanità caduta.
Allontaniamoci, dunque, da ogni speculazione occulta o mistica, sbarazziamo
il campo da ogni inutile sentimentalismo ed esaminiamo il processo mostrato
dalla Scuola alla luce di una realtà spoglia di ogni fantasia, nel silenzio e nella
serenità dell‟unica verità.
La cosa importante non è poetizzare il processo, sognarlo, cantarlo, parlarne
con il cuore traboccante di emozione, ma vedere cosa farne veramente.
Per cui vi poniamo la domanda:qual‟è in realtà la forza d‟attrazione che vi
domina? Qual‟è la forza d‟attrazione che, secondo la scienza naturale, regge il
vostro sistema? È questo il problema principale!
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 128 di 192
La missione che la Scuola si è imposta, è di strappare i suoi allievi all‟influsso
della natura. Il vostro primo dovere è di giungere al quarto grado, per poter poi
esplorare il cammino che conduce dal quarto grado al quinto.
Immaginate che un intero gruppo di allievi del quarto grado possieda il manto
d‟oro delle nozze, che tutti siano rivestiti di questo abito di nozze di cui vi
faremo più tardi conoscere la natura, le proprietà e le virtù; e che in questo
stato continuino realmente il loro viaggio, annientando senza sosta la materia.
Cosa accadrà? Accadrà ciò che racconta la Pistis Sophia nel suo undicesimo
capitolo:“Accadde dunque che, quando vidi il vestito che mi era stato inviato,
lo indossai subito. La luce si sprigionò prodigiosamente dal mio essere, mi
sollevò, mi elevò, e io giunsi così davanti alla porta del cielo, illuminata dalla
luce infinita che mi circondava. E le porte del firmamento si misero in
movimento e si aprirono insieme. E tutti gli arconti e tutti i poteri e tutti gli
angeli che vi si trovavano erano turbati a causa della meravigliosa luce che
mi circondava. Ed essi videro il mistero col loro nome, pieni di spavento. E i
legami che li mantenevano caddero, e ciascuno lasciò il suo ordine; cadde ai
miei piedi e mi adorò dicendo:“Come ha fatto il Signore dell’Universo a
passare in mezzo a noi senza che ce ne accorgessimo?” E lodarono insieme
l’interno dell’interno; ma non vedevano me, vedevano solamente la luce. Ed
erano pieni di timore e di spavento e lodavano l’interno dell’interno”.
Il Vangelo della Pistis Sophia ci dice, qui, che il fratello e la sorella del quarto
grado che hanno ricevuto il vestito della rosa e sono occupati a percorrere il
cammino del quinto grado fanno sprofondare il firmamento dialettico, i suoi
valori, il suo ordine.
Il sistema magnetico è interamente distrutto, i rapporti si sciolgono, i sistemi si
disperdono. Si tratta qui dell‟annullamento delle leggi di gravità dialettica:i
legami cadono e ogni punto magnetico lascia il suo ordine.
Vedere il mistero col“proprio nome”è un concetto, un‟espressione conosciuta
della Dottrina Universale. Nel senso originale il nome significa“il vero stato
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d‟essere”. Noi abbiamo un nome, uno stato d‟essere. Per questo la lingua Sacra
dice:“Il Signore conosce ciascuno di noi per nome”.
Quindi, avendo un nome-.cioè uno stato d‟essere.-di natura inferiore al mistero
divino, noi vediamo sì il mistero in questione, la sua incommensurabile
profondità-.come per esempio una manifestazione della sua luce.-ma non ne
percepiamo la realtà.
In questo modo comprendiamo che il fratello o la sorella della Rosacroce che
inizia il viaggio verso il cielo nell‟abito della rosa non può essere fermato da
potenze e forze terrestri della sfera riflettrice e diviene loro invisibile. Per
questo è detto:“Essi non mi videro, non videro che la Luce ed erano nel timore
e nello spavento”.
E le entità di luce legate alla ruota delle nascite e delle morti dissero:“Come ha
fatto il Signore dell’Universo a passare in mezzo a noi senza che ce ne
accorgessimo?”.
Come? È molto semplice:“Ciò che è nascosto ai saggi e ai sapienti di questo
mondo è rivelato ai figli di Dio!”.
Facciamo dunque che questa rivelazione divenga per noi una realtà e aiutiamo
gli altri a scoprirla.
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Capitolo XX
(Pentagramma italiano, 2° trimestre 1993 )
I TRE ABITI DI LUCE
Tutti coloro che percorrono il cammino della rosa e della croce desiderano
essere rivestiti del manto di luce del rinnovamento:quali “poveri di spirito” vi
aspirano. A tutti quelli che appartengono realmente a un gruppo vivente in
cerca di un completo rinnovamento è rivelato che il manto di luce del
rinnovamento non solo è composto di luce e di forza, e di poteri
elettromagnetici; ma è una manifestazione del potenziale spirituale puro che
circonda e afferra il nostro microcosmo.
Ogni manifestazione della Gnosi divina è indistruttibile; essa è e vive da
sempre.Il sistema di manifestazione al quale apparteneva una volta il nostro sé
divino-.sistema che è attualmente racchiuso nel nostro cuore.-è vivente ed
eternamente immutabile. La rosa del cuore è una scintilla di un fuoco che
brucia senza sosta. Questa scintilla soffocata, quasi spenta, può in virtù della
sua origine riprendere improvvisamente un fiammeggiante splendore: il suo
“abito di luce”.
È a tal fine che la Fraternità, tramite la radiazione che proietta su di noi, ci
protegge e ci custodisce, come il giardiniere veglia con cura sui germogli dei
fiori al riparo nelle sue serre.
Abbiamo già provato la consolazione che si sprigiona dal campo di forza.
Siamo nutriti per essere liberati dal nostro isolamento e, se riusciamo a
divenire dei fratelli e delle sorelle del quarto grado, la voce ci dice:“vi
attendiamo all‟estremo limite che è presso l‟ultimo mistero interno, il quale è
parte di noi. Siamo in perfetta unità con voi; noi siamo identici”. Ciò vuol dire
che abbiamo accettato il manto di luce che ci è stato inviato, per cui siamo in
grado di effettuare il viaggio di ritorno attraverso le sfere dialettiche.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 132 di 192
il decimo capitolo del Vangelo della Pistis Sophia ci rivela meravigliosi segreti
su questo vestito di luce, precisando che si tratta di tre vestiti di luce, oltre
all‟abito di nozze che già conosciamo.
il vestito di luce inviato al fratello è quello che gli apparteneva già all‟inizio e
che egli dovette abbandonare all‟ultima frontiera, all‟ultimo mistero
dell‟interno. Di conseguenza l‟abito che egli portò per ultimo gli è reso per
primo.
Questo trasferimento è accompagnato dall‟avviso:“vedi, il tempo è venuto,
rivestilo e vieni verso di noi, poiché ti attendiamo tutti per vestirti con tutto lo
splendore del primo mistero, il mistero originale. Oltre a quello che ti abbiamo
inviato, questo splendore, questa gloria, è composto da due vestiti. Nel primo
si trova la magnificenza di tutti i misteri, di tutti i nomi, di tutte le emanazioni
degli spazi dell‟ineffabile. Nel secondo abito v‟è l‟intero splendore del nome
di tutti i misteri e di tutte le emanazioni che si trovano negli ordini dei due
spazi del primo mistero”.
È poi detto. “Nel vestito che ora ti inviamo-.il terzo vestito.-si trova lo
splendore del nome del mistero del profeta, il fulgore delle cinque idee e il
mistero del grande inviato, che è la grande luce. Questo terzo vestito contiene
inoltre il mistero di tutti gli ordini del tesoro della luce e i loro redentori”.
Il decimo capitolo del Vangelo della Pistis Sophia continua con una
vertiginosa enumerazione di tutto il contenuto di questo terzo vestito di luce, e
termina così:“Vedi, ti abbiamo inviato questo vestito, di cui nessuno nello
spazio del basso conosce la prima legge, poichè vi è nascosta la magnificenza
divina. Rivesti rapidamente quest‟abito e vieni verso di noi, poiché noi
veniamo a te su ordine di Dio per farti indossare altri due vestiti. Vieni presto
verso di noi, affinché, appena avrai compiuto tutto, ti possiamo avvolgere in
essi. Ancora poco, pochissimo tempo e tu verrai da noi e lascerai il mondo.
Vieni presto, in modo da ricevere la plenitudine della gloria, che è la gloria del
mistero originale!”.
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Nell‟udire queste cose, nello studiarle e nell‟analizzarle, possiamo renderci
conto che ci è rivelata la sintesi dell‟insegnamento Universale.
Quando al fratello o alla sorella del quarto grado si manifesta il Magnifico,
quando gli è inviato il terzo vestito di luce, il vestito di Pimandro, dello Spirito
in manifestazione, questa è una rivelazione che ha il fulgore e la maestà della
Gnosi assoluta, lo splendore di tutti i poteri del cielo e della terra.
Il formidabile viaggio di ritorno alla Patria passa attraverso tutti i domini della
natura della morte, domini che si riferiscono non solo al nostro campo di vita
ma all‟intero universo dialettico.
Quest‟universo comprende numerosi sistemi, dai più grossolani ai più raffinati,
che racchiudono miriadi di esseri e correnti di vita sconcertanti per natura,
forza e varietà. In breve, è un formidabile oceano senza fondo e senza misura,
un‟immensità di manifestazioni che si trovano tutte all‟interno dell‟empietà,
all‟interno del principio e della struttura dello stato di caduta.
L‟oceano delle esperienze vitali è il gigantesco cantiere degli apprendisti
stregoni lasciati a loro stessi. Alcune parti sono come cadute nel sonno; in altri
domini regna un‟attività frenetica e dinamica; in altri ancora ecco i capi-
tomboli e i grovigli causati dal panico. Ovunque incontriamo la finalità e
l‟agitazione febbrile del perpetuo “salire, brillare, scendere”. Tutto e tutti si
sforzano in un lavoro insensato, curvi sotto il peso di una maledizione
pressoché eterna.
In quest‟oceano di massima animazione, in questa molteplicità di forme, la
nostra sfera riflettrice personale e quella del nostro cosmo sono assolutamente
insignificanti. Se la natura della morte esistesse in funzione del nostro solo
campo di vita con le sue due sfere, la liberazione sarebbe relativamente facile.
Ma noi esistiamo in un intero universo della morte.
La nostra risalita diviene perciò un formidabile processo di magistrale
grandezza, uno sviluppo in spirale nel corso del quale non si tratta più di
quella lotta che conosciamo nel nostro ordine del mondo, la lotta contro il
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 134 di 192
nostro io, ma di un grandioso avanzare di forza in forza, senza aggressione, nel
corso del quale l‟empio cede il posto al divino.
Non dovete tuttavia rappresentarvi una migrazione dell‟anima attraverso un
infame pantano colmo di abominevoli mali e abbiette e perverse criminalità,
ma attraverso un‟opera dalle molteplici sfaccettature di inutilità, di illusioni di
bontà, di esaltazione egocentrica, di universale ricerca.
Come una settemplice fraternità universale opera nel nostro campo di vita,
dando ai salvati la possibilità di ricevere il loro abito di luce, così nell‟insieme
dell‟universo della morte troviamo i grandi redentori e il loro campo d‟azione.
Tutti i salvati rinforzano l‟insieme e, grazie all‟abito di luce, contribuiscono
all‟annientamento delle illusioni.
Se dovesse per esempio apparire nella parte visibile dell‟universo qualcosa che
le attuali norme umane considerano una grande meraviglia, il fratello o la
sorella del quarto grado scoprirebbero immediatamente l‟illusione. il terzo
vestito, che essi possono e sanno portare, è un abito di maestà divina originale,
che nessuno, nello spazio al di sotto della prima legge, conosce.
Non v‟è una sola entità nell‟universo della morte che possa possedere questo
vestito. V‟è in questo terzo vestito lo splendore del nome del profeta, la gloria
delle cinque idee, il mistero delle cinque guide, il tesoro di luce del redentori,
una forza illimitata.
Quando i fratelli e le sorelle del quarto grado intraprendono il viaggio di
ritorno, essi dispongono:
1. dei poteri che danno la saggezza,
2. del potere di conoscere la Gnosi,
3. del potere di valutazione e discriminazione,
4. del potere assoluto di autoliberazione,
5. del potere assoluto d‟inviolabilità.
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Il potere intellettuale dell‟uomo si basa su un metodo di osservazione che
permette alla memoria di registrare numerosi fatti e fenomeni.
Con questo metodo empirico, basandosi su fatti esteriori e fenomeni noti, si
giunge alla sperimentazione.
Ora, il potere di conoscere conferito dal terzo abito di luce è una realtà
luminosa che vibra senza sosta. Tutto ciò che è visto grazie a questa luce è
conosciuto nella sua massima profondità. Ovunque si ponga l‟attenzione, tutto
è immediatamente rivelato in tutte le sue dimensioni.
Il modo di agire sperimentale, necessario e inevitabile nel mondo dialettico,
genera sempre del karma, crea continuamente nuovi legami che
appesantiscono le nostre catene. Ma chi “conosce” nel senso gnostico libera se
stesso dal legami presenti ed è in grado di liberare gli altri. Chi è nello
splendore del profeta vive nello splendore della Patria verso cui s‟incammina.
Chi conosce la gloria delle cinque idee e delle cinque guide, la gloria dei
cinque Dhyanis-Buddha, condivide queste forze, le forze con cui gli autori del
Vecchio Testamento hanno fatto i cinque patriarchi.
Egli è, secondo la sua pia alta coscienza, in unità con l‟assoluto, con il Padre
eterno. Egli è, nel senso più elevato del termine, partecipante del popolo di
Dio. È così che, adornati della regalità assoluta del terzo abito di luce, il
fratello e la sorella si lanciano verso la Patria celeste, irradiando e lavorando
senza sosta. Non sono ancora in Patria, ma le sono uniti. Essi aumentano lo
splendore del tesoro di luce dei redentori. Sono rivestiti dell‟abito dello spirito
redentore che il riconduce alla Casa.
Essi salgono così fino al mistero originale, dove li attendono gli altri due
vestiti. Una volta attraversato l‟oceano dell‟illusione, entrano nella realtà
stessa e sono innanzitutto rivestiti del secondo abito, che li lega all‟aspetto
della realtà, per poi ricevere il primo abito, che è l‟interno più profondo,
l‟essenza della realtà divina. I Figli di Dio sono tornati nella loro Patria!
Crescendo nello Spirito Santo, dopo che il Figlio ha rivelato loro il santo
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mistero, sono accolti nelle braccia del Padre.
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Capitolo XXI
(Pentagramma italiano, 2° trimestre 1993 )
LA RESA DELL’IO
Vi abbiamo già mostrato precedentemente gli elementi di cui dispongono il
fratello e la sorella del quarto e del quinto grado che intraprendono il viaggio
di ritorno. Essi possiedono il terzo abito di luce, che permette loro di
attraversare i differenti domini della gravitazione dialettica senza incontrare la
minima resistenza.
Conoscete tutti l‟esistenza delle leggi di gravitazione, conoscete tutti la
gravità. Un campo magnetico vi attira e vi tiene prigionieri quando la sua
polarità corrisponde a quella del vostro campo magnetico personale. Se la
legge di gravità dei corpi è nota a tutti, solo alcune delle attività generate da
questa legge sono conosciute, mentre altre no. È indispensabile che il lettore
approfondisca questo argomento, poiché v‟è molto da imparare.
II centro della vostra esistenzialità è evidentemente la vostra coscienza, il
vostro io, la forza espansiva del fuoco del serpente. Questa coscienza è
polarizzata con il campo cosmico nel quale viviamo. È per questo che siamo
trattenuti nel nostro campo di vita, che ne siamo “attirati”. È così che subiamo
le attività risultanti dalla forza di gravità dei corpi.
Di conseguenza, quando siamo nello stato in cui l‟io domina completamente la
nostra vita, non possiamo far altro che piegarci totalmente alle leggi di gravità
che reggono la natura dialettica. Fatta questa constatazione, possiamo
concludere che le forze e i valori estranei alla natura dialettica sono respinti
dall‟attività del campo magnetico dialettico. Esse non possono in alcun modo
penetrare all‟interno di un sistema di vita dialettico.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 138 di 192
Ogni campo magnetico dispone di due attività:l‟una attrattiva, l‟altra repulsiva.
Noi siamo tenuti prigionieri dal campo cosmico attirante e ne siamo anche
nutriti, poiché tutto ciò che vi penetra si comunica anche a noi.
È dunque chiaro che quanto è respinto dal campo magnetico cosmico è
respinto anche dal nostro campo magnetico personale.
Secondo la natura noi apparteniamo alla terra e siamo esistenzialmente in
perfetta armonia con essa; v‟è tra la natura e noi un‟assoluta concordanza.
Sappiamo inoltre che l‟intima natura del campo cosmico nel quale viviamo è
dialettica. Vogliamo dire con ciò che la vita che manifestiamo è temporanea,
non può conservarsi eternamente, ed è quindi dialettica.
Prigionieri di un campo magnetico disarmonico, subiamo le leggi di gravità di
questo campo e vi siamo integrati. Esistenzialmente siamo anche noi degli
esseri disarmonici. Se così non fosse, le leggi dialettiche che reggono la
gravità non potrebbero trattenerci.
Notate che si può, ragionando freddamente e per paragoni, provare che l‟io
umano, il nucleo della nostra esistenza, è profondamente sfortunato. Esso è
costantemente di fronte all‟inaccessibile, sprovvisto della cosa più importante,
dunque fondamentalmente disarmonico.
È per questa ragione che, seguendo le leggi della natura, siamo sempre
occupati a litigare e a combattere. A causa del nostro stato nervoso, sempre
alle corde, siamo perennemente inquieti e per raggiungere i nostri scopi
impieghiamo la violenza. Secondo la natura noi siamo del violenti:l‟uno
impiega la forza, mezzo specificamente maschile; l‟altro ha la lingua sempre in
movimento, mezzo tipicamente femminile; un terzo tace… ma raggiunge il suo
scopo grazie al modo raffinato con il quale agisce. V‟è lotta ovunque, lotta nel
mondo e nei cuori, lotta nei pensieri, lotta nella volontà, lotta nel sentimenti.
La lotta è la caratteristica dell‟uomo.
Per questo si ha ragione nel dire che tutto quanto fate con l‟io, anche se con il
pretesto di servire lo spirito, non ha mai portato che lotta e confusione, non ha
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mai raccolto alcun successo. Manca sempre il fattore decisivo. È quindi, così,
evidente che il vostro sforzo, partendo dall‟io dialettico, è un castello di carte
che un soffio può rovesciare.
Tutto quanto si fa con l‟io, anche se con la scusa di servire la Gnosi, rafforza il
campo magnetico dialettico. Apparentemente al servizio della Gnosi, in realtà
serviamo il dio del mondo.
Avete già scoperto che in merito all‟autoresa ci si può ingannare
reciprocamente, ma, soprattutto, lo si può fare con se stessi? Per esempio B
viene offeso da A, o almeno è trattato da lui in modo molto scortese. B risente
l‟offesa, ma reagisce con un sorriso, con una parola fraterna. Autoresa? No,
commedia! Poiché B pensa riguardo ad A:“ti tengo d‟occhio”. Egli resta
comunque sulle sue; incline al perdono, forse ma senza dimenticare. In questo
caso non v‟è alcuna forma di autoresa, ma semplicemente una dimostrazione di
egocentrismo.
Altro caso:A e B simpatizzano. Cosa accade? Si cercano reciprocamente, sono
continuamente insieme. V‟è tra di loro un‟armonia magnetica. V‟è un‟armonia
magnetica tra due centri-io. Conclusione:ciascuno alimenta la forza egoica
dell‟altro.
Riflettetevi e potrete notare che l‟io è sempre presente; anzi, che voi fate di
tutto per mantenerlo intatto, nutrendolo, curandolo, coccolandolo, rivestendolo
con una incredibile varietà di aspetti di autoresa. Gli allievi che si trovano sul
cammino della rosa e della croce sono dunque degli ipocriti? No, sono
semplicemente poveri, stupidi e malati; ricordatevi che è parlando di loro che
fu detto:“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Un allievo non può sapere ciò che fa. In verità non può saperlo… finché,
secondo il principio nucleare magnetico del suo essere, vive nel campo
magnetico cosmico corrispondente che lo tiene prigioniero. Un‟autoresa non è
difficile da compiere. Il difficile è comprendere in cosa consiste! Finché
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l‟allievo non lo sa, ciascun pensiero, sentimento, atto, o decisione della
volontà rafforza il suo egocentrismo.
Immaginate di sapere cos‟è veramente l‟autoresa, che qualcosa di questa nuova
aurora si illumini per voi:ebbene, ciò significherebbe che voi sareste entrati
all‟interno di un campo magnetico soprannaturale e che subireste le leggi
gravitazionali di questo campo.
Risultato immediato:una divisione della coscienza, una seconda attività che
andrebbe a operare contemporaneamente all‟attività ordinaria della vostra
coscienza. Nello stesso istante nascerebbe in voi una lotta interiore, una lotta
di natura totalmente nuova, una lotta tra l‟io ordinario che non vuol lasciare la
presa e la vostra tendenza esistenziale a seguire la seconda influenza.
In virtù del vostro stato dialettico ordinario non conoscete l‟armonia, poiché in
voi sono sempre presenti lotta e desiderio di autoconservazione. In questo
stato l‟autoresa non può essere altro che un certo comportamento dell‟io, la
dimostrazione di una certa cultura, il che non è mai liberatore.
Ma quando qualcosa della nuova aurora del cammino della liberazione inizia a
manifestarsi, oltre alle difficoltà ordinarie che conosciamo, si sovrappone
naturalmente quest‟altra lotta. Il nuovo è la coscienza dell‟anima in crescita; è
il nucleo della nuova coscienza in divenire nella forza di radiazione della
Gnosi, tramite l‟opera dell‟atomo primordiale. Ora, questo nuovo stato,
assolutamente al di fuori del vostro io, non può manifestarsi a voi, poichè si
tratta di un‟attività proveniente da un altro campo magnetico.
Se questo nuovo dovesse dirvi “fratello mio, sorella mia”, sarebbe la prova
flagrante di un intervento della sfera riflettrice basato su un magnetismo
similare. No, la cosa meravigliosa che accade è il prodigio di un altro sviluppo
magnetico all‟interno di un corpo dialettico, sviluppo che impiega questo
corpo accendendovi, la fiaccola di un‟altra coscienza.
Il segreto dell‟autoresa è di non contrastare questo processo, di non
combatterlo, ma di accettarlo. Ed è possibile riuscirvi all‟interno del quadro
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delle leggi ordinarie della gravitazione dialettica. In che modo? Seguendo 1e
peregrinazioni di Gesù all‟interno di voi stessi, adottando un comportamento
orientato sulla crescita dell‟altro in voi, ben decisi a non intraprendere nulla
che possa contrastarlo. In questo modo riducete l‟io a un minimo biologico; e
non potete fare altrimenti, poiché la nuova coscienza non potrebbe in alcun
caso prendere la direzione del vostro stato dialettico.
La Scuola vuole accendere nell‟allievo la scintilla della nuova coscienza; e
questa scintilla, una volta accesa, deve estendersi fino a divenire un fuoco
ardente. A questo punto, si presentano inevitabilmente due eventualità:o il
fuoco dialettico soffoca e spegne la scintilla, oppure, sostenuto da un giusto
comportamento, il nuovo fuoco si estende e infiamma la personalità ordinaria,
fino a spegnere progressivamente il vecchio fuoco.
Chi entra in questo processo fa parte della nuova razza, ed è questo nuovo tipo
d‟uomo che riceve il terzo vestito di luce di cui parla e testimonia la Pistis
Sophia. Lo Spirito lo libera da qualsiasi influsso gravitazionale dialettico. In
altri termini, quando il nuovo campo di forze magnetiche ha preso
sufficientemente possesso del microcosmo dialettico, quando si può dire che
un nuovo io è nato, questo nucleo di coscienza, nato dalle “peregrinazioni di
Gesù” in voi, riceverà l‟esistenza originale. È questa nuova coscienza che,
uscendo dalla tomba della natura dialettica, salirà in cielo, poiché nessuna
tomba potrà più trattenere un tale uomo. Egli ha iniziato il viaggio di ritorno
verso la Patria.
Noi siamo tutti attorno alla tomba aperta della natura dialettica. Siamo in pena,
preoccupati, pieni di disperazione? Oppure ascoltiamo la voce che parla in noi
e ci dice “Ecco, vi invierò il Consolatore che testimonierà di me”? Noi siamo
tutti in grado di percorrere lo stesso cammino, cioè uscire dalla tomba e, quale
prova del nostro trionfo, generare il fuoco della Pentecoste. II Consolatore, il
Paracleto, lo Spirito Santo, è la forza radiante della Fraternità Universale, la
radiazione magnetica della Nuova Alleanza.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 142 di 192
Comprendete con noi il segreto della trasmutazione magnetica, le Nozze
Alchemiche di Cristiano Rosacroce.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 143 di 192
Capitolo XXII
(Pentagramma italiano, 2° trimestre 1993 )
LA DISFATTA DEGLI EONI
Nell‟undicesimo capitolo, della Pistis Sophia leggiamo:“Allorché vidi
nell‟abito che mi era stato inviato il mistero di queste parole, lo indossai
subito. Giunsi alla porta del cielo, illuminata dalla luce infinita che mi
circondava, e le porte del firmamento si misero in movimento, aprendosi tutte
insieme. Tutti gli arconti e gli eoni e gli angeli che vi si trovavano entrarono in
agitazione a causa della luce attorno a me. Guardando il radiante abito di luce
di cui ero rivestita, videro il mistero con il loro nome e furono nel timore. I
vincoli che li trattenevano si sciolsero e ciascuno disertò il proprio ordine. E
caddero al miei piedi e mi adorarono dicendo:“Come ha fatto il Signore
dell‟universo ad attraversarci senza che ce ne accorgessimo? “ Insieme
lodarono l‟interno dell‟interno, ma non videro me; bensì soltanto la luce.
Erano nel timore e nell‟angoscia e lodavano l‟interno dell‟interno”.
Nei capitoli precedenti vi abbiamo spiegato in dettaglio tre manti di luce. Vi
abbiamo parlato in modo particolare del terzo manto, simile all‟incontro con
Pimandro, che il candidato riceve dopo aver stabilito l‟unione con la Gnosi e
dopo aver fissato nel sangue e nella coscienza questo campo di radiazione.
Assicurata questa base, il campo gnostico elettromagnetico assume un potere
sempre maggiore sul candidato, che di conseguenza sfugge progressivamente
al mondo dialettico. In altri termini trasfigura.
L‟inizio del processo di distacco e di risalita corrisponde al momento in cui si
riceve il terzo abito di luce. Si potrebbe anche, per parlare il linguaggio delle
Sacre Scritture, chiamare questo manto di luce la discesa dello Spirito Santo. È
questa discesa che permette infatti il ritorno, l‟elevazione, la rinascita.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 144 di 192
Nel Vangelo della Pistis Sophia queste possibilità sono chiamate “mistero” e il
candidato nobilitato a questo viaggio deve poterlo decifrare. Egli dev‟essere in
grado di concepire, di afferrare razionalmente e moralmente, queste
possibilità; scopre allora perché lo Spirito Santo è anche chiamato il
Consolatore. Chi può ricevere questa forza riconosce le proprietà consolatrici
che essa prodiga alla sua anima. Egli diviene cosciente del fatto che il risultato
è assicurato, che qualsiasi lotta contro persone o cose, deve cessare e che
nessun incidente potrà sbarrare la sua strada, a meno che non sia da lui stesso
provocato.
Chi è convinto di tutto ciò si avvolge nell‟abito di luce, se ne cinge le reni e
intraprende, cosciente, il suo viaggio. Egli viaggia nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo e arriva istantaneamente davanti alla porta del
cielo, illuminato dalla luce infinita che lo circonda.
Comprenderete che questa porta del cielo e le porte del firmamento si
riferiscono al firmamento magnetico dell‟essere aurale, che è unito a quello del
nostro cosmo dialettico. Anche il nostro campo di vita possiede naturalmente
un firmamento magnetico, in totale armonia col nostro firmamento microcos-
mico personale. Quando oltrepassiamo quindi la porta del nostro sistema
magnetico, apriamo nello stesso tempo quella della sfera riflettrice.
E a questo che fa allusione il sedicesimo capitolo del Vangelo di Matteo:“Ciò
che risolvete in voi è risolto anche là”. Quando spezzate il potere della vostra
lipika, anche quello della lipika terrestre è distrutto e le porte del firmamento si
mettono in movimento, aprendosi tutte insieme:“Tutti gli arconti e tutti gli
eoni e tutti gli angeli che vi si trovano entrano in agitazione a causa della luce
attorno a me”.
Vi ricordiamo altresì che il candidato legge anche nel mistero del suo nuovo
vestito di luce:“Rallegrati e trasali di gioia, poiché tu sei di quelli che
salveranno il mondo”. Ed ecco come questa opera di salvezza ha luogo.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 145 di 192
Comprendete innanzitutto che voi, in quanto personalità, non fuggirete
attraverso una breccia dalla vostra lipika come un pulcino esce dall‟uovo.
“Aprire la porta del cielo” vuol dire attaccare la propria lipika naturale,
scalzandone le basi fondamentali e attaccando di conseguenza quelle della
lipika del firmamento magnetico del mondo. Tutto ciò che viene attaccato in
questo modo è annientato.
Nella nostra Scuola questa è la parte liberatrice del lavoro, l‟aspetto liberatore
per il mondo e l‟umanità. Sarà probabilmente difficile comprendere che
annientare l‟influenza degli eoni dialettici nel nostro sistema personale può
avere una ripercussione sulla salvezza dell‟intera umanità. Ma, se
comprendiamo che questa stessa framassoneria intacca il carapace che avvolge
il sistema dialettico del mondo, possiamo, renderci conto di contribuire, cosi
facendo, all‟annientamento di questo sistema.
Non possiamo, dunque, fare nulla di liberatore per gli altri, nel vero senso
della parola, se non siamo occupati a nostra volta in questo lavoro su noi
stessi. Comprendete, quindi, che fornire aiuto e consolazione agli altri,
all‟interno del quadro naturale, non è liberatore nel senso gnostico. Non vi
diciamo certamente di smettere di aiutare gli altri, ma vi facciamo notare la
necessità che il vostro lavoro sia innanzitutto centrato sull‟autoliberazione,
poiché solo chi è libero può liberare personalmente gli altri.
II candidato che, possedendo un manto di luce dello Spirito Santo, intraprende
il suo viaggio di ritorno emette una potente luce, Egli ha formato attorno a sé
un nuovo campo di radiazione. E questa luce che suscita, del tutto
naturalmente, l‟agitazione tra i poteri e le forze della lipika naturale. “Essi
videro il radiante abito di luce di cui ero rivestita, videro il mistero con il loro
nome e furono nel timore”.
Osservate la situazione. Quali personalità dialettiche, voi siete conformi al
vostro firmamento naturale. Ma ecco che un nuovo elemento entra in gioco, un
elemento di luce che tramite la rosa del cuore trasforma questa personalità. Da
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 146 di 192
quel momento, da quando cioè questa nuova luce raggiunge un sufficiente
potere radiante, è chiaro che tutte le forze del firmamento dialettico si
disperdono.
Esse non possono più alimentarvi, la loro corrente è rifiutata, la loro attività
respinta. In termini tecnici diremmo che v‟è stato un corto circuito, e le luci
della lipika si spengono. Nello stile della Pistis Sophia diciamo che gli arconti,
gli eoni e gli angeli erano nel timore.
Parliamo qui di tre gruppi di punti magnetici che incontriamo nel firmamento
magnetico. II termine “arconte” deriva dalla nozione vigilante. Gli arconti
sono i punti di controllo magnetici, i veri carcerieri, della prigione
microcosmica. Queste forze di controllo della lipika scorgono il nuovo abito di
luce e ne sono intimoriti, poiché vedono il mistero con “i loro veri nomi”, cioè
con le loro vere qualità.
Un “nome” è una qualità che designa uno stato d‟essere interiore. Quando noi
vediamo un mistero con “il nostro vero nome”, e a causa di ciò siamo nel
timore, questa è la prova flagrante che la nostra qualità interiore non risponde
alla nuova forza e che abbiamo quindi fallito completamente la nostra
missione. Generalmente colui che teme è predisposto al panico; paura, terrore
e panico sono inseparabili. Quando la paura e il terrore gettano il panico in un
corpo d‟armata, l‟ordine e la disciplina sono rotti e per il potere e l‟autorità
non v‟è più nulla da fare.
Tutto ciò spiega molto chiaramente la frase che segue:“e tutti i vincoli che li
trattenevano si sciolsero e ciascuno disertò il proprio ordine”. Quando il
candidato, in virtù del suddetti avvenimenti, non può più accettare il suo
sistema magnetico, si verifica il corto circuito di cui stavamo parlando e i punti
magnetici del campo magnetico cosmico sono troncati alla base, cioè disertano
il loro ordine. Nessuna influenza dialettica e nessuna forza della sfera
riflettrice possono da questo momento esercitare la minima pressione su di lui.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 147 di 192
Le influenze dialettiche del mondo di quaggiù e dell‟aldilà sono funzione degli
arconti, del poteri e degli angeli del campo magnetico della natura della morte.
Immaginate ora un candidato che ha raggiunto questo punto iniziale della sua
risalita.
Ebbene, se tutte le forze dialettiche si coalizzassero in una potente
concentrazione per influenzarlo, lui se ne accorgerebbe appena.
Un allievo può liberarsi della sfera riflettrice esclusivamente in questo modo e,
finché ciò non avviene, è bene stare costantemente in guardia. I punti
magnetici del sistema aurale sono raggruppati secondo il loro ordine siderale.
Tutte le correnti astronomiche svolgono il loro ruolo all‟interno del
macrocosmo zodiacale e ciascun ordine siderale possiede i suoi arconti, i suoi
poteri e i suoi angeli. Tanto gli abitanti della sfera materiale che quelli della
sfera riflettrice, dal più elevato al più degradato, sono divisi in gruppi
corrispondenti a questi ordini siderali.
II candidato che si eleva fino alla porta del cielo distrugge in tutta la loro
ampiezza, strutturalmente e fondamentalmente, tutti gli ostacoli siderali:“…e
caddero ai miei piedi e mi adorarono dicendo:Come ha fatto il Signore
dell‟universo ad attraversarci senza che ce ne accorgessimo?”.
Quest‟adorazione, come comprenderete, è conseguente al loro smarrimento.
L‟uomo in pericolo diviene sempre devoto.
II racconto della Pistis Sophia ci descrive qui magnificamente una situazione
che si riassume nell‟esclamazione piena di stupore degli arconti:“Come ha
fatto il Signore dell‟universo ad attraversarci senza che ce ne accorgessimo?”.
Possiamo interpretarlo dicendo che ogni arconte si chiede:com‟è possibile che
un altro possieda qualcosa a cui io non posso arrivare?
Uno degli stati d‟essere più elevati e meravigliosi dell‟universo dialettico è lo
stato nettuniano, che rappresenta l‟illusione della divinità nella natura della
morte. Noi tutti nel nostro firmamento aurale abbiamo un punto magnetico
nettuniano rappresentato nell‟allegoria della Pistis Sophia che dice:“Come ha
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 148 di 192
fatto il Signore dell‟universo ad attraversarci senza che ce ne accorgessimo,
visto che tutto ciò che è in basso, in nostro potere, sotto il nostro controllo, può
svilupparsi tutt‟al più fino al nostro stato d‟essere. In verità, sì, com‟è
possibile?”. Ed essi erano nel timore e nell‟angoscia e lodavano l‟interno
dell‟interno.”
Ecco il meraviglioso miracolo:è dato a noi, indegni mortali, povere piccole
nullità di fronte al potere di formidabili e grandiose potenze dell‟universo
dialettico, che da tempi immemorabili si sono coltivate fino a raggiungere il
loro attuale livello nella natura della morte:è dato a noi, infime nullità, di
strapparci dal loro assoggettamento, con una grandezza e maestà tali che la
dialettica più sublime sprofonda nel nulla, piena di confusione e spavento alla
vista del nostro abito di luce del rinnovamento. In verità, quale incomparabile
miracolo quello di nascere dal basso, uscire dal nulla… uomini liberati… in
cammino verso la patria celeste.
Non dimentichiamo, inoltre, un altro aspetto. La nozione “timore” non
dev‟essere interpretata esclusivamente nel senso di paura, ma nel senso di
omaggio, che è una forma di grande rispetto, e che si ritrova nell‟espressione
del linguaggio sacro “temere Dio”. È sotto questo aspetto che bisogna
comprendere la conclusione dell‟undicesimo capitolo del Vangelo della Pistis
Sophia:“Essi erano nel timore e nell‟angoscia e lodarono l‟interno
dell‟interno”.
Quando tutti quelli che popolano l‟universo della morte fino nei suoi confini
più remoti intonano questo canto di lode, allora constatiamo che questo
processo di redenzione ha un quintuplice risultato:primo, esso distrugge
l‟influsso della lipika naturale personale; secondo, annienta le influenze della
totalità dell‟universo della morte; terzo, a causa di questa liberazione, i
carcerieri sono pieni di spavento; quarto, sprofondano poi nel più profondo
rispetto; quinto, finiscono col cantare le lodi di colui che prima era loro
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 149 di 192
prigioniero; così, spogliati del loro potere, in questa nuova situazione
psicologica, essi aprono a loro stessi il cammino del Regno Immutabile.
E noi constatiamo una volta di più che gli aspetti della vita trasfiguristica
rappresentano la salvezza e la liberazione da tutto. Dunque, quando percorrete
il cammino, rallegratevi e trasalite di gioia, poiché voi siete quelli che aiutano
a salvare il mondo.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 150 di 192
Capitolo XXIII
(Pentagramma italiano, 2° trimestre 1993 )
LE FORZE DELLO ZODIACO
Tutti quelli che si rendono atti a ricevere il terzo vestito di luce, il vestito dello
Spirito Santo, sfuggono alla dialettica e si elevano al di sopra di essa. Essi
vanno verso la Casa del Padre, il regno immutabile. Come abbiamo constatato,
questo processo è complesso e presenta numerosi aspetti. Esso non ha sola-
mente un carattere microcosmico, ma anche un carattere universale. Non
consiste solamente nell‟elevarsi al di sopra della lipika personale, ma anche in
un attacco diretto contro la natura della morte, in un annientamento dell‟intera
manifestazione dialettica.
Il racconto della Pistis Sophia dà di questo processo un‟immagine vivente e
dettagliata. Indossato l‟abito dello Spirito Santo, il candidato comincia con
l‟elevarsi al di sopra della sfera riflettrice della sua sfera vitale; in altri termini,
al di sopra della controparte di ciò che chiamiamo sfera terrestre.
Un articolo precedente, tratto dall‟undicesimo capitolo del Vangelo della Pistis
Sophia, ve ne ha fornito un‟immagine. Gli arconti, le potenze e gli angeli della
sfera riflettrice cadono nello smarrimento e nella confusione quando vedono la
colonna di luce dello Spirito Santo elevarsi dal basso e attraversare il loro
dominio.
Se per loro era normale immaginare che una luce più potente della loro,
provenisse dall‟alto-.ben sapendo che esistevano al di sopra di loro le
formidabili gerarchie del macrocosmo solare, dello zodiaco e di qualcosa di
ancora più remoto.-essi non potevano comprendere come una forza così
abbagliante potesse elevarsi dai domini in loro potere. Per questa ragione
erano nel timore e nell‟angoscia, al punto da lasciare il loro ordine.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 151 di 192
Psicologicamente parlando, le potenti radiazioni della Gnosi perturbano le
radiazioni della sfera riflettrice, nella stessa maniera in cui la prima fase del
ritorno squassa e perturba il sistema magnetico dell‟essere aurale del
candidato, scacciandolo dal suo ordine.
Tuttavia, se è vero, che il candidato giunto a questo grado di sviluppo è
liberato dalla sfera riflettrice, non è che con questo sia ancora sfuggito
all‟universo della morte; la Pistis Sophia racconta quindi il suo passaggio
attraverso questi domini.
Nel capitolo 12 ci parla del campo solare, il campo di cui fa parte la terra,
chiamandolo la “prima sfera”. Per sfuggire a questo campo, la luce del terzo
vestito dev‟essere nel frattempo divenuta 49 volte più forte di com‟era durante
il viaggio attraverso la sfera riflettrice. E vediamo ripetersi lo stesso sviluppo,
lo stesso stupore, seguito dalla stessa esclamazione:“Come ha fatto il Signore
dell‟universo ad attraversarci senza che ce ne accorgessimo?”.
Questo è assolutamente logico, poichè, se ci poniamo dal punto di vista degli
abitanti della prima sfera, comprendiamo che essi possono aspettarsi una
manifestazione di potenti forze provenienti dallo zodiaco, ma non da un corpo
interno al macrocosmo solare.
Se considerate che sulla terra si può, in modo scientifico-naturale, constatare la
forza e i poteri di differenti tipi di atomi ed elementi e misurare le forze in
azione nel nostro campo di vita, potete comprendere che un fisico esperto
sarebbe molto stupito e completamente sconcertato nel constatare che un
semplice mortale-.di nota fragilità corporale e di debolezza e peculiarità
comprovate.-possa impunemente sfidare le leggi che regolano i poteri della
statica, della dinamica, della gravità e del calore. Davanti a una tale
constatazione lo scienziato in questione sarebbe psicologicamente proiettato
fuori dal “suo ordine”.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 152 di 192
La Lingua Sacra fornisce vari esempi di questa sconcertante situazione quando
dei rappresentanti della nuova razza danno involontariamente prova di questa
inviolabilità fondamentale, inattaccabile.
Pensate a cosa dicono i Vangeli, pensate alle esperienze di Paolo. Ciò che
fondamentalmente è dialettico, debole, malaticcio e sprovveduto diviene forte,
maestoso, perché attraverso l‟intero universo della morte vibra e irradia una
forza che sfugge ai controlli dialettici, a tutti i dati scientifici.
Questa forza gnostica permette al figlio di Dio che le si è unito di sottrarsi a
ogni influenza dialettica, qualunque essa sia. Per questo gli arconti del
macrocosmo solare-.che, secondo la loro visione, constatano un‟anomalia
scientifica che manda all‟aria le loro conoscenze e i loro poteri.-nutrono
unicamente rispetto e lode per ciò che li supera, a dispetto della paura, della
confusione e dello smarrimento in cui si trovano.
Occupiamoci ora della seconda sfera, chiamata sfera del destino. Essa si
estende tra il macrocosmo solare e lo zodiaco. È la sfera in cui si elabora, in fin
dei conti, il destino dialettico di ciascun uomo. È la sfera da cui dipende
l‟intero sistema solare, e di conseguenza anche ogni singolo microcosmo.
il candidato entra in questa sfera, il cui potenziale è di nuovo 49 volte più
potente. II numero 49 che troviamo qui si riferisce alla settemplice struttura
dell‟universo divino. A mano a mano che il processo di ritorno progredisce, il
candidato libera sempre maggiori forze gnostiche settemplici. In questa
seconda fase vediamo ripetersi la stessa storia. Tutti gli arconti sono nello
sgomento e cadono gli uni su gli altri pieni di angoscia e di timore,
gridando:“Come ha fatto il Signore dell‟universo ad attraversarci senza che ce
ne accorgessimo?”. E tutti, i legami si rompono!
Lasciata questa sfera, il candidato si trova di fronte ai 12 eoni e, nel corso del
suo viaggio attraverso queste lontane contrade, il vestito di luce del pellegrino
diviene nuovamente 49 volte più maestoso. Ed ecco che tutti gli angeli degli
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 153 di 192
eoni, i loro arcangeli, i loro arconti, i loro dei, i loro signori, le loro potenze e i
loro tiranni, le energie, le scintille di luce, le stelle e i loro patriarchi invisibili
dal triplice potere si smarriscono e cadono nello sgomento.
“La grande forza era nell‟agitazione e correva di qua e di là, insieme ai suoi
triplici poteri. Essi non potevano chiudere il loro ordine e perturbarono i loro
subordinati. E videro una forza di luce divenuta nel frattempo 8700 volte più
intensa e furono presi dallo sgomento, dato che non conoscevano il mistero
che stava producendosi”.
Notiamo che la situazione comincia ad aggravarsi. Finché il tutto accadeva
nelle regioni inferiori della natura della morte v‟era stupore e paura, è vero, ma
ora il mistero è giunto nelle regioni superiori. Voi sapete che nelle concezioni
religioso-naturali, tutte le difficoltà, vicissitudini e miserie sono offerte e
sottomesse a ciò che l‟uomo chiama Dio. “Il Signore”-.dice a se stesso il
credente.-“metterà a posto ogni cosa”. Questo è infatti il senso che egli dà alla
sua preghiera.
Ma ora, secondo l‟immagine che ci dà la Pistis Sophia, non ci si può più
riferire a un potere superiore, e-.se così possiamo esprimerci.-gli arconti ne
sono scornati e non sanno cosa fare. Per cavarsela, fanno un ultimo tentativo:si
arrabbiano. Citiamo:“Adamas il grande tiranno e tutti i tiranni che si trovavano
negli eoni entrarono in lotta con la Luce”.
Voi comprendete che quest‟ultimo tentativo dialettico rappresenta nello stesso
tempo la fine, dev‟essere la fine. Come spiegheremo più avanti, nel corso del
viaggio dell‟anima verso il Padre, l‟arrivo al dodicesimo eone appare come la
fase finale e decisiva della risalita.
Per approfondire adeguatamente la questione, sono necessari alcuni
chiarimenti su cosa bisogna intendere per zodiaco. Si parla di 12 costellazioni
o segni dello zodiaco; sono le 12 forze macrocosmiche-.nella maggior parte
dei casi indicate con nomi di animali.-che governano, nel vero senso della
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 154 di 192
parola, il nostro universo dialettico. Sono queste 12 forze che reggono e
tengono prigioniero il nostro sistema. Esse costituiscono il più alto potere
divino dialettico e la personalità di quell‟essere dodecuplice che è l‟uomo
dialettico ne è il prodotto.
Queste forze formano:
1. la coscienza-io dialettica;
2. l‟istinto dialettico della proprietà;
3. l‟idea dialettica di fraternità;
4. il pensiero dialettico della patria, il regno di Dio sulla terra;
5. l‟ideale dialettico di forza, coraggio ed eroismo;
6. l‟idea dialettica di fecondità;
7. l‟idea dialettica di armonia nella vita;
8. l‟idea dialettica di sviluppo attraverso l‟occultismo;
9. il sogno della divinizzazione della dialettica;
10. il primo grado di realizzazione di quest‟illusione in senso
mentale;
11. il secondo grado in senso etico;
12. il terzo grado nel senso della manifestazione nella forma, grado
che non può significare nient‟altro che un‟infinita sofferenza.
Questa dodecuplice catena forma la grande prigione della natura della morte.
Sono 12 dei da cui partono 12 idee, 12 illusioni, 12 tentativi. L‟insieme di
questa catena, dei suoi triplici poteri e delle sue forze invisibili è chiamata
dalla Pistis Sophia “grande patriarca”. Questo sistema opera in effetti secondo
tre formule-forza:una forza fondamentale, una forza direttrice e una forza che
spinge all‟azione. È la trinità della natura.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 155 di 192
È dunque chiaro che il candidato che vuol portare a compimento il suo
pellegrinaggio deve scrollarsi di dosso il giogo del 12 segni, il giogo di questa
catena, che è solo un tessuto d‟illusioni. Dodici dei reggono tutto ciò che è,
tutto ciò che vive, all‟interno e sotto la dipendenza dello zodiaco.
Ora, nella nostra lipika o sistema magnetico della personalità troviamo la
proiezione di questi 12 dei.
È logico dunque che nessun allievo sul cammino può accontentarsi di
distruggere semplicemente le costellazioni del suo essere aurale, ma ha il
dovere di sfuggire alla totalità dell‟universo della morte, per non essere pia
vittima del giardino degli dei.
Per questa importante ragione la Scuola vi pone di fronte al triplice potere di
un altro Patriarca, cui fa allusione la Gnosi:
1. alla sua forza fondamentale, forza che è una rocca e rende invincibile
colui che vi si aggrappa;
2. alla sua forza direttrice, che impedisce a chi si lascia guidare sul
proprio cammino dalla sua mano, di errare senza una meta precisa;
3. alla sua forza che spinge all‟azione. Chi è armato di questa forza, chi
opera con essa, chi ne è rivestito come di un‟armatura di luce, possiede l‟arma
di Sigfrido grazie alla quale sfugge a tutti i pericoli.
La spada di Sigfrido ha infine un potere luminoso 8700 volte più forte che
all‟inizio del pellegrinaggio. Questo vuol dire che può fendere qualsiasi
materia ed è indissolubilmente unita all‟universo divino.
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Capitolo XXIV
(Pentagramma italiano, 2° trimestre 1993 )
LA VITTORIA SUI QUATTRO SIGNORI DEL DESTINO
Vi citiamo alcuni passaggi del quindicesimo capitolo del Vangelo gnostico
della Pistis Sophia:
“Allorché tutti coloro che si trovavano nei 12 eoni videro la mia grande luce,
ne furono sconvolti e si misero a correre disperati. Tutti gli eoni, tutti i cieli e
l‟intero loro ornamento si muovevano l‟uno contro l‟altro, a causa della grande
paura che li aveva colpiti:non conoscevano infatti il mistero che stava
producendosi. Adamas il grande tiranno e tutti i tiranni che si trovavano negli
eoni iniziarono inutilmente a fare guerra contro la Luce, abbagliati dalla luce
straordinaria, essi ignoravano contro chi facevano la guerra.
Mentre combattevano contro la Luce, l‟uno dopo l‟altro perdevano la loro
forza e cadevano negli eoni inferiori, diventando come morti e privi di spirito
vitale, come gli abitanti della terra. A tutti loro tolsi un terzo della loro forza,
affinché non possano perseverare nelle loro cattiverie e nei loro progetti
quando gli uomini del mondo li invocano nei loro misteri, poichè anche gli
angeli trasgressori hanno i loro misteri, cioè le loro magie.
Ho girato il destino e la sfera su cui essi regnano e ho fatto in modo che per sei
mesi siano rivolti e compiano i loro influssi a sinistra, e per altri sei mesi
guardino e compiano i loro influssi a destra. Al comando del primo
comandamento e al comando del primo mistero, il sovrintendente della Luce,
Jeu, li aveva posti in modo tale che in ogni tempo essi guardassero a sinistra e
compissero i loro influssi e le loro azioni. ”
Detto questo ai suoi discepoli, soggiunse:“Chi ha orecchie per intendere
intenda!”.
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Nel precedente capitolo vi abbiamo parlato delle 12 forze macrocosmiche che
circondano e governano il nostro universo dialettico. Le abbiamo indicate
come le forze dello zodiaco. Queste 12 forze rappresentano per il nostro
pianeta la suprema risorsa divina dialettica.
Possiamo considerare queste forze come quelle che hanno un più immediato
rapporto con la nostra personalità, poiché queste 12 correnti sono
rappresentate nel nostro cervello da 12 punti magnetici. Le 12 paia di nervi
cranici sono infatti vivificate da queste 12 forze.
Ritroviamo ancora queste 12 forze nel firmamento magnetico del nostro essere
aurale, dove si distinguono infatti 12 gruppi, 12 concentrazioni di punti
magnetici corrispondenti ai 12 punti del cervello.
In terzo luogo, possiamo vedere che queste 12 forze circondano il nostro
diretto campo di vita. In altre parole, 12 forze agiscono nel campo, nel
firmamento, che circonda le due sfere del nostro pianeta, la sfera delta materia
e la sfera riflettrice. L‟intera umanità quindi ne subisce l‟influenza.
Abbiamo poi, in quarto luogo, lo zodiaco con le sue 12 costellazioni attorno al
nostro sistema solare. In senso magico si possono considerare questi quattro
cerchi, queste quattro mura, come i quattro signori del destino:uno nella
personalità, uno nell‟essere aurale, uno nel campo di vita planetario e uno
intorno al sistema solare.
È quindi logico dire che l‟allievo, realmente sul cammino, deve passare per
queste quattro tappe di risalita. La prima è la più importante, la decisiva. il
primo signore del nostro destino dispone di un dodecuplice influsso sul nostro
cervello; questo influsso determina il nostro ego, il nostro io, spiega la sua
natura e la situazione nella quale esso si trova. La nostra nascita è una nascita
siderale, nel senso che la nostra vita è retta da un dodecuplice principio
proveniente da 12 gruppi di linee di forza magnetiche del nostro diretto macro-
cosmo.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 158 di 192
Noi parliamo anche di una seconda nascita siderale, che chiamiamo, talvolta,
nascita mistica. Questa nascita si riferisce alla prima fase della risalita; essa
detronizza il primo signore del destino, distrugge la dodecuplice maledizione
del cervello e la rimpiazza con una struttura di linee di forza magnetiche
anch‟essa dodecuplice.
È vero che, per giungere a ciò, il candidato deve risolvere nel concreto
parecchie difficoltà. Questo ci impone di parlare del processo fondamentale
con molta prudenza, per evitare ai nostri allievi e interessati il pericolo di
attardarsi e soffermarsi sulle pure considerazioni intellettuali del problema. Si
confonde troppo facilmente la comprensione astratta delle cose con la loro
realtà.
Per cui dirigiamo la nostra attenzione sull‟inizio del processo di salvezza,
quale ci viene presentato nei Vangeli. il cercatore è rappresentato dalla coppia
Zaccaria-Elisabetta. Essi sono ormai vecchi e la loro vita non ha ottenuto alcun
risultato, ma il loro stadio di ricerca è già un dono di grazia dello Spirito
Santo. Esso prova l‟attività delta rosa del cuore:l‟atomo primordiale.
Notate, tuttavia, che il primo signore del destino può avere su noi una tale
influenza che, dimenticando l‟effetto premonitore della rosa del cuore, non
teniamo conto delle sue suggestioni e continuiamo a condurre una piccola vita
dialettica addolcita dal passatempo della ricerca spirituale. Questo modo di
considerare le cose addolcisce sì la vita, ma non la libera. La coppia
Zaccaria-Elisabetta aveva però superato questo stadio. La loro ricerca, il loro
desiderio, era come un singhiozzo, un‟implorazione verso la salvezza, un
incommensurabile slancio verso una vita nuova, diversa!
Il candidato che conosce questa implorazione passa alla seconda tappa del
processo evangelico:la nascita di Giovanni, il precursore, colui che rende
diritti i cammini del suo, Signore. È evidente che questa nuova situazione
scatena un conflitto diretto con il dio del cervello e il suo vassallo, la
coscienza-io.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 159 di 192
Per cui chi percorre il cammino della rosa del cuore, il cammino di Giovanni,
non può far altro che seguire il cammino dell‟annientamento dell‟io.
La nostra esposizione fa comprendere che il cammino dell‟annientamento
dell‟io comporta logicamente 12 fasi, 12 aspetti. La prima fase consiste per
l‟allievo nell‟affrontare la propria personalità egocentrica, che crede di sapere
tutto. di vedere tutto, di fare già tutto; che è persuasa di comprendere ogni cosa
e si giudica irresistibile e perfetta.
L‟allievo deve rinnegarla assolutamente e irrevocabilmente; deve tenerla in
scarsissima considerazione. Ciascuno può, nella forza della luce della rosa,
rifiutare risolutamente quest‟essere-io autocosciente. Noi chiamiamo questo
stato:modestia, umiltà, semplicità, fine della presunzione.
Dal momento in cui il candidato ha attraversato effettivamente questa prima
fase-.e ha così reso diritto il suo primo cammino.-viene la seconda e poi le
altre, fino all‟ultima. Percorrere i 12 cammini rappresenta l‟assalto diretto
all‟io e al suo dio del cervello.
È necessario, prima di intraprendere questo dodecuplice cammino, esservi nati
in virtù di una forza, a imitazione di Giovanni, che nacque dalla forza dello
Spirito Santo. Bisogna nascere allo stadio Zaccaria-Elisabetta, lo stadio del
cercatore che ha vuotato fino all‟ultima goccia il calice della sua condizione ed
è ossessionato dal desiderio di salvezza.
Chi esercita l‟annientamento dell‟io come un semplice metodo sperimentale,
come un sistema, non riuscirà mai. Egli si troverà a un dato momento davanti a
difficoltà tali che si affretterà a lasciare questo deserto per tornare alla sua
vecchia vita.
Quando le 12 fasi del cammino del gioannita sono terminate, il candidato
giunge al suo nadir, alle rive del Giordano, il momento della nascita di Gesù in
noi. È il momento in cui il dodecuplice dio del cervello, il primo signore del
destino, viene detronizzato.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 160 di 192
Nello stesso istante il candidato vede brillare la stella di Betlemme, si eleva al
di sopra della razza dialettica ed è nato nel popolo di Dio.
Diviene allora, per lui, indispensabile stabilire nel suo cervello 12 nuovi punti
magnetici, 12 nuovi aspetti. Per questo nel Vangelo si dice che Gesù il Signore
scelse 12 discepoli, istruendoli, aiutandoli e portandoli alla perfezione. Questo
processo, che si compie nella personalità, si chiama “cammino di croce”. La
progressiva partecipazione alla nuova razza può logicamente essere indicata
come la marcia da Betlemme al Golgota.
Quando il candidato ha pronunciato il “consummatum est”, si può dire che un
figlio della nuova razza è nato, che è divenuto capace di agire nel senso
gnostico, maturo per la vera Fraternità. La morte è vinta e la trasfigurazione
iniziata. Per questo dopo il Golgota Gesù se ne va; egli precede i discepoli per
preparare una nuova fase del processo di risalita.
Nel momento in cui viene annientata la dodecuplice influenza degli eoni della
natura nel santuario della testa del candidato, nasce automaticamente un
conflitto fondamentale con gli altri tre signori del destino, cioè con l‟essere
aurale, con il signore del destino planetario e con quello del sistema solare,
cioè con il microcosmo, il cosmo e il macrocosmo. La risalita dunque non si
ferma alla personalità, ma prosegue per il microcosmo, il cosmo e il
macrocosmo; queste tappe sono indispensabili.
Le citazioni del Vangelo della Pistis Sophia introdotte in questo articolo
rivelano del fatti straordinari in merito alle quattro tappe di questo prodigioso
viaggio. Chi è pervenuto alla seconda nascita siderale o nascita mistica, chi ha,
dunque, detronizzato il primo signore del destino, il dio del cervello, non ha
più niente da temere dai tre altri poteri dialettici.
Quando la nuova luce è accesa, Adamas e i suoi tiranni la combatteranno di
certo, ma non potranno più raggiungere la personalità. La loro forza, se diretta
sulla personalità, è annientata.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 161 di 192
Le forze magnetiche dell‟essere aurale, del cosmo e del macrocosmo sono
spinte fuori della loro orbita. II destino, e la sfera su cui un tempo regnavano,
cioè il dio del cervello e la personalità, non possono più esserne afferrati.
Periodicamente rivolte verso sinistra e verso destra, esse descrivono delle
traiettorie che si allontanano sensibilmente dalla personalità e le energie che
sviluppano sono assorbite da ciò che è loro simile. Per questa ragione è scritto
che il loro sguardo è continuamente rivolto verso sinistra e che in questa
direzione compiono le loro attività e inviano il loro influsso, il tutto sotto
l‟ordine del sovrintendente della divina Luce, Jew.
II gioiello meraviglioso, l‟atomo primordiale nascosto nella personalità, è così
strappato al vecchio microcosmo dalla Gnosi e su consiglio di Dio; e il
candidato, rivestito del terzo abito:l‟abito di luce, inizia a costruire un nuovo
microcosmo. Chi ha orecchie per intendere intenda!
Jan van Rijckenborgh
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 162 di 192
Capitolo XXV
(Pentagramma italiano, 2° trimestre 1997 )
"Allorché tutti coloro che si trovavano nei 12 eoni videro la luce che mi
avvolgeva, ne furono sconvolti e si misero a fuggire in preda allo
smarrimento.
Tttti gli eoni, tutti i cieli e il loro ordine si urtavano reciprocamente poiché,
non conoscendo il mistero che si svolgeva, erano presi dal panico. Adamas, il
grande tiranno - e tutti i tiranni che si trovavano negli eoni - intrapresero una
vana lotta contro la Luce; ma, essendo accecati dalla Luce sovrana non
sapevano contro chi lottavano.
Mentre combattevano contro la Luce, persero la loro forza, si abbatterono
sugli coni inferiori su cui caddero come morti e senza soffio di vita, al pari
degli abitatiti della terra. Io presi un terzo della loro forza, affinché non
possano perseverare nella loro cattiveria e non possano compiere i loro
disegni, quando gli uomini li invocheranno nei loro misteri, poiché gli angeli
caduti hanno i propri misteri, le loro "stregonerie"; ho cambiato il destino e
la sfera sulla quale regnano e ho dato loro una direzione tale che essi
esercitino la loro influenza sei mesi a destra e sei mesi a sinistra.
Jehu, il Signore della Luce - su ordine della Prima Legge e del Primo Mistero
- li ha così posti affinché essi rivolgano, ogni volta, il loro sguardo verso
sinistra e compiano le loro influenze e i loro atti. Avendo detto questo ai suoi
discepoli, aggiunse: "Che colui che ha orecchie per intendere, intenda".
Vi abbiamo parlato, nel capitolo precedente delle dodici forze macrocosmiche
che avvolgono e governano il nostro universo dialettico: le forze dello
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 163 di 192
zodiaco. Queste 12 forze rappresentano, per il nostro pianeta, il supremo
rimedio divino dialettico.
Consideriamo dapprima tali forze in rapporto alla nostra personalità, poiché le
12 correnti sono rappresentate nel nostro cervello da dodici punti magnetici.
Le dodici paia di nervi cranici sono vivificate dalle dodici forze.
Ritroviamo poi le 12 forze nel firmamento magnetico dell'essere aurale.
Effettivamente si distinguono, nell'essere aurale, 12 gruppi, 12 concentrazioni
di punti magnetici che corrispondono ai 12 punti magnetici del cervello.
In terzo luogo scopriamo dodici forze che avvolgono il nostro campo di vita
diretto. In altre parole, dodici forze influenzano il campo che avvolge le due
sfere del nostro pianeta: la sfera della materia e la sfera riflettrice, dunque il
suo firmamento. L'intera umanità ne subisce l'influenza.
C'è, in quarto luogo, lo zodiaco costituito dalle 12 costellazioni attorno al
nostro sistema solare. In senso magico possiamo considerare i quattro cerchi,
le quattro muraglie, come i quattro signori del destino: uno nella personalità,
uno nell'essere aurale, uno nel campo di vita planetario, uno attorno al sistema
solare.
L'allievo realmente in cammino deve, quindi, passare per quattro tappe di
risalita. La prima è la più importante: è decisiva. Il primo signore dei destino
dispone di una dodecuplice presa sul nostro cervello tale influenza determina
l'ego, il nostro io, spiega la sua natura e la situazione nella quale si trova.
La nostra nascita è una nascita siderale, nel senso che la nostra vita è retta dal
principio dodecuplice proveniente dai 12 gruppi di linee di forza magnetiche
del nostro macrocosmo diretto.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 164 di 192
Parliamo della seconda nascita siderale, talvolta detta nascita mistica. Essa si
riferisce alla prima fase della risalita; detronizza il primo signore del destino,
rompe la maledizione dodecuplice del cervello e la sostituisce con una
struttura di linee di forza magnetica ugualmente dodecuplice.
Per giungere a ciò, il candidato deve risolvere, in effetti, più di una difficoltà.
Perciò noi parliamo con estrema prudenza dei processo fondamentale per
evitare, ad allievi e interessati, il pericolo di attardarsi fermandosi alle semplici
considerazioni intellettuali del problema. Si confonde troppo facilmente la
conoscenza nozionistica delle cose con la loro realtà.
Dunque attiriamo ancora una volta l'attenzione sull'inizio del processo di
salvezza come viene presentato dal Vangelo. Il cercatore è impersonato dalla
coppia Zaccaria-Elisabetta; essi sono vecchi e la loro vita è senza frutto.
Tuttavia, il loro stadio di ricerca è già un dono di grazia dello Spirito Santo.
Esso dà prova dell'attività della rosa dei cuore, dell'atomo primordiale.
Sottolineiamo, tuttavia, che il primo signore del destino può avere su di noi
una tale influenza per cui, trascurando l'effetto premonitore della rosa-in-noi,
non teniamo conto delle sue suggestioni e continuiamo a condurre la nostra
misera vita dialettica abbellita dal passatempo della ricerca spirituale.
Questo modo di vedere le cose, anche se rende piacevole la vita, non la libera.
La coppia Zaccaria-Elisabetta aveva oltrepassato tale stadio. La loro ricerca, il
loro desiderio, era come un singhiozzo, un'implorazione verso la salvezza, un
incommensurabile slancio verso una vita nuova, dei tutto diversa!
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 165 di 192
li candidato - che conosce tale implorazione - passa alla seconda tappa del
processo evangelico, cioè la nascita di Giovanni il precursore: colui che rende
diritti i cammini del suo Signore.
Chiaramente la- nuova situazione scatena un conflitto diretto fra il dio del
cervello e il suo vassallo: la coscienza ego.
Di conseguenza colui che percorre il cammino della rosa dei cuore - il
cammino di Giovanni - non può fare altro che seguire il cammino
dell'annientamento dell'io. E nostro esposto permette di comprendere che il
cammino dell'annientamento dell'io comporta 12 fasi, 12 aspetti. La prima fase
consiste nell'affrontare la propria personalità egocentrica, la quale - pensando
di sapere, di vedere e di comprendere tutto - si giudica irresistibile e perfetta.
L'allievo deve rinnegare assolutamente e irrevocabilmente la personalità,
dandole pochissimo peso. Ognuno può, nella forza della Luce della Rosa,
rifiutare risolutamente questo essere-ego autocosciente. Chiamiamo tale stato
modestia, umiltà, semplicità, fine della presunzione.
Dal momento in cui il candidato ha superato effettivamente la prima fase,
avendo così reso diritto il suo primo cammino, viene la seconda, poi le altre
fino all'ultima. li percorrere i 12 cammini rappresenta l'assalto diretto all'io e al
suo dio-cervello.
Prima di intraprendere il dodecuplice cammino, è necessario essere nati in
virtù di una forza, come Giovanni nacque dalla forza dello Spirito Santo.
Bisogna nascere come Zaccaria-Elisabetta, come un cercatore che ha vuotato il
calice fino all'ultima goccia ed è posseduto dal desiderio di salvezza.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 166 di 192
Colui che pratica l'annientamento dell'io come un semplice metodo
sperimentale, come un sistema, non riuscirà mai. Si troverà ad un dato
momento davanti a tali difficoltà, per cui si affretterà ad abbandonare il deserto
per ritornare alla vecchia vita.
Quando le dodici fasi del cammino del gioannita terminano, il candidato
giunge al suo nadir, alle rive del Giordano: il momento della nascita di Gesù in
noi.
t il momento ìn cui viene spodestato il dio-cervello, primo signore del destino.
Nello stesso istante il candidato vede brillare la stella di Betlemme, si eleva al
di sopra della razza dialettica e nasce in quella del popolo di Dio.
Da quel momento diviene per lui indispensabile stabilire nel suo cervello -12
nuovi punti magnetici, 12 nuovi aspetti. Perciò è detto nel Vangelo che Gesù il
Signore sceglie 12 discepoli, li istruisce, li aiuta e li porta alla perfezione.
Tale processo che si compie nella personalità, è indicato come "il cammino di
croce", La partecipazione alla nuova razza e il suo divenire in essa può
chiamarsi il cammino da Betlemme al Golgota.
Quando il candidato ha pronunciato il "Consummatum est---, si può dire che
un figlio della nuova razza è nato, è divenuto capace di agire in senso
gnostico, maturo per la vera Fraternità.
La morte è vinta e la trasfigurazione inizia. Perciò è detto che dopo il Golgota,
Gesù se ne va, precede i discepoli per preparare la fase successiva dei processo
di elevazione.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 167 di 192
Dal momento in cui è interrotta la dodecuplice influenza degli eoni della
natura nasce - nel santuario della testa del candídato - un conflitto
fondamentale con gli altri tre signori del destino: cioè con l'essere aurale, con i
signori dei destino planetario e del sistema solare, cioè il microcosmo, il
cosmo e il macrocosmo. Il cammino di ascesa non si limita alla personalità, ma
continua per il microcosmo, il cosmo e il macrocosmo; tali tappe sono
indispensabili.
Le citazìoni dei Vangelo della Pistis Sophia, introdotte in questo articolo,
rivelano alcuni fatti straordinari delle quattro tappe di tale prodigioso viaggio.
Colui che è pervenuto alla seconda nascita siderale, o nascita mistica, colui che
ha detronizzato
il primo signore dei destino, il dio del cervello, non ha più nulla da temere
dagli altri tre poteri dialettici.
Quando la nuova luce è accesa, Adamas e i suoi tiranni combatteranno
certamente la Luce, ma non potranno più raggiungere la personalità. La loro
forza, per quanto diretta sulla personalità, è annientata. Le forze magnetiche
dell'essere aurale, dei cosmo e dei macrocosmo - spinte fuori dalla loro orbita
non possono più afferrare il destino e la sfera che una volta esse reggevano,
cioè il dio-cervello e la personalità.
Le forze magnetiche sono periodicamente volte verso sinistra e verso destra;
mostrano traiettorie che si allontanano sensibilmente dalla personalità e le
energie che esse sviluppano sono assorbite da ciò che è loro simile. Perciò sta
scritto che il loro sguardo è sempre volto verso sinistra, ed è in tale direzione
che esse compiono la loro attività e irradiano la loro influenza.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 168 di 192
Tutto questo secondo l'ordìne del Signore della Luce divina, Jehu. E gioiello
meraviglioso, l'atomo primordiale, nascosto nella personalità è, per mezzo
della Gnosi e su consiglio di Dio, strappato all'antico microcosmo e il
candidato - rivestito del terzo vestito di luce - costruirà il nuovo microcosmo.
Che colui che ha orecchie per intendere, intenda.
Capitolo XXVI
Avete potuto constatare, leggendo i nostri precedenti articoli, che i dodici eoni
dello zodiaco esercitano una tríplice forza: in primo luogo sul nostro pianeta,
in secondo luogo su ogni microcosmo tramite il firmamento magnetico
dell'essere aurale e in terzo luogo sui dodici punti magnetici del cervello della
personalità.
Quando il candidato si è sottratto alla morsa degli eoni, quando l'entità che
percorre il cammino ha detronizzato il diocervello - realizzando così un nuovo
cerchio magnetico dodecuplice nel santuario della testa - i dodici eoni sono
praticamente spogliati di un terzo delle loro forze.
Tale perdita ci prova chiaramente come nessuna forza dell'universo dialettico
può più esercitare l'influenza sul candidato isolato che percorre il cammino. Le
espressioni mistiche - tratte dalla Lingua Sacra - quali "essere liberato in
Cristo", "essere nato da Dio ", prendono così un senso profondo e particolare.
Colui che può compiere, nella grazia della Rosa, la prima fase dei cammino -
la fase dell'annientamento dell'io - ed è capace di distruggere il sistema
magnetico della natura ordinaria che lo trattiene prigioniero, diviene all'istante
un liberato.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 169 di 192
Benché esistenzialmente sia ancora assolutamente un essere naturale, quindi
nel mondo e vivente bíologicamente nel sistema dei dodici eoni, non
incontrerà più - grazie alla seconda nascìta siderale - nessun ostacolo. è
dìvenuto un figlio di Dio, è liberato per sempre da ogni legame.
Coloro che non conoscono la filosofia della Scuola Spirituale moderna
considerano tale insegnamento oscuro, penoso e melanconico.
Potete invece immaginare un messaggio più gioioso dì quello della nostra
Scuola? Certo deve sembrare oscuro e impraticabile un insegnamento che vi
dice "non aspettatevi nulla da questa natura , "prendete le distanze da essa
","non accordatele nessuna energia...".
In effetti quanto deve sembrare oscuro l'annullamento radicale dell'ego a
coloro che, in questo mondo, si aspettano tutto dal proprio io!
Per noi, che possiamo scorgere l'uscita dalla valle di lacrime mediante i nostri
cuori elevati e reintegrati nel Regno Originale, è una gioia infinita sapere che il
cammino inizia con una salvezza radicale, assoluta; non si tratta di aspettare la
salvezza dopo un lungo sviluppo nella Gnosi. Quanto vorremmo infondervi
tale gioia e inondarvi di essa!
Noi ci basiamo su questa certezza: colui che, nella grazia della Rosa, ha
realizzato - con l'annientamento dell'ego - la seconda nascita siderale nella
Gnosi, colui che ha liquidato il sistema magnetico degli eoni ai quali era
sottomesso, ha spogliato gli eoni di un terzo della loro forza, la parte di cui era
direttamente vittima.
Dobbiamo avere orecchie per intendere le cose che ci trasmette la Pistis
Sophia. Quando percorrete il cammino isolatamente, spogliate gli eoni di un
terzo della loro forza solo per voi stessi. Sareste tentati di credere che, con ciò,
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 170 di 192
sia detto tutto. Come personalità isolate siete in effetti dei liberati, Ma gli eoni
continuano, malgrado ciò, a far strage sui vostri simili in virtù del sistema della
natura dialettica; tuttì i loro arconti, con i loro angeli e le forze di tutte le sfere,
continuano la propria attività.
Che cosa potete fare voi, isolato, contro tali potenze? Siete, tutt'al più una voce
che grida nel deserto!
Ma se percorriamo insieme il cammino di liberazione, se raduníamo tutti i
liberati in una comunità mondiale e se - al servizio di tutti i cercatori - li
aiutiamo a unirsi, vivifichiamo il nuovo campo magnetico che conoscete. t così
che si manifesta, nella natura dialettica intera, un'influenza visibile non
dialettica che paralizza tutte le influenze malvagie.
Ecco perché è detto nel Vangelo della Pistis Sophia: "Tu hai detto: Io ho preso
a tutti loro (gli arconti e gli eoni) un terzo della loro forza per impedire che
realizzassero le cattive azìoni, così - quando gli uomini nel mondo li
invocheranno nei loro misteri (i misteri portati nel mondo dagli angeli
trasgressori, cioè le loro congiure magiche) per commettere le loro cattive
azioni - non potranno compierle ".
La magia astrale, grazie alla quale dominano gli uomini, diviene impossibile.
Perciò è detto: "Dove sono dunque ora gli astrologi, i veggenti e i profeti?
Non ci sono più, poiché tu hai tolto loro un terzo delle loro forze ".
L'intero campo magnetico della nuova razza, se sarà sufficientemente potente,
farà deviare dalla loro orbita le radiazioni magnetiche della natura ordinaria.
Esso li girerà verso destra e verso sinistra, 6 mesi a destra e 6 mesi a sinistra.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 171 di 192
A causa dell'influenza del nuovo campo magnetico, le vibrazioni magnetiche
delle fonti dialettiche ordinarie non possono più raggiungere i loro obiettivi e
ciò determina un'inflessione verso destra e verso sinistra. Questa inflessione
obbliga l'influenza a ritornare alla propria sorgente senza aver raggiunto
l'obiettivo. Nel momento di tale ritorno ha luogo una scarica; così è per
l'influenza diretta verso sinistra che è rinviata verso destra e così di seguito. Se
un uomo,dovesse coltivare poteri paranormali egocentrici sulla base della
scienza occulta, è chiaro che i suoi organi a secrezione interna diventerebbero
sensibili a determinate linee di forza elettromagnetica provenienti dagli arconti
e dai loro misteri.
Gli organi a secrezione interna sono particolarmente sensibili
all'elettromagnetismo e i loro ormoni - carichi di tale elettromagnetismo
-mantengono in un certo stato alcuni organi, alcuni gruppi di cellule, il sangue
e il fluido nervoso.
Se il nuovo campo elettromagnetico diventa sufficientemente forte da far
uscire dalle loro orbite gli impulsi elettromagnetíci degli eoni dialettici, è
evidente che un occultista alimentato da essi perderebbe progressivamente tutti
i suoi poteri.
Questo è il glorioso avvenimento a cui fa riferimento la Pistis Sophia. Ci sono
numerosi misteri conosciuti e sconosciuti. Nella sfera riflettrice e fuori di essa
si trovano aggregati di forze magnetiche che mantengono le chiese e le scuole
occulte, come pure diversì altri gruppi.
1 Tali sorgenti di forze trattengono sotto la loro influenza milioni di uomini,
nonostante un gran numero di essi soffra sotto tale dominazione e aspiri a
trovare una via d'uscita. Numerosi uomini, non conoscendo altro, invocano gli
dei e mediante i loro misteri implorano aiuto e una possibilità di fuga.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 172 di 192
t così che si produce un'interazione elettromagnetica con conseguenze di una
precisione incredibile e impossibili da fermare... fino a che, grazie allo
sviluppo dei nuovo campo magnetico le radiazioni di tale sorgente sono
deviate dalla loro orbita.
Tutti i misteri crollano improvvisamente e perdendo del tutto la loro forza, così
tutti coloro che ne sono degni possono essere aiutati dalla forza liberatrice
della Fraternità Universale.
Se abbiamo orecchie per intendere, comprendiamo che la nostra liberazione
può significare la liberazione di tutti. Capite perché, alla fine dei tempi, tutte le
forze dell'abisso sono così furiose e si aggrappano ostinatamente per
distogliere, dagli effetti di tali eventi, i deboli e gli indecisi ancora vulnerabili?
Non è sciocco prestare orecchio a tali influenze, rivolte esclusivamente
all'essere ego, quando invece possiamo gioire nel sapere che nessuna altezza,
nessuna profondità possono separarci dall'amore di Dio, il quale si manifesta
nella Fraternità degli lerofanti di Cristo?
Lo sviluppo descritto precedentemente si ripete più volte nel corso di un
giorno di manifestazione, quando viene l'ora di riporre la messe. Perciò la
Pistis Sophia cita il passato, affinché tutti gli allievi attíngano coraggio e forza
nei trionfi irresistibili del passato: "Dove sono, o Egitto, i tuoi astrologi, i
veggenti, i profeti? "
Nello stesso modo è detto: "A partire da ora non saprete piu . ú ciò che il
Signore Sabaoth farà!" t arrivata l'ora in cui nessuno dei partecipanti ai misteri
occulti potrà più sapere, scoprire, comprendere ciò che la Scuola Spirituale
moderna realizza.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 173 di 192
Il potere dialettico viene e verrà sempre più radicalmente bloccato- il grande
avversario e le sue orde non potranno più sostenere alcuna lotta contro il
Signore Sabaoth è ciò sarà straordìnario e meraviglioso.
Entrerà in campo il grande silenzio, la calma dei popolo di Dio. Che colui che
ha orecchie per intendere intenda ed entri nelle file della nuova razza. Vedrete
e sperimenterete tutto... se il vostro cuore aspira al Regno dei Cieli.
Capitolo XXVII
GLI EFFETTI DELLA SECONDA NASCITA
SIDERALE
Il nostro studio sul Vangelo della Pistis Sophia vi ha rivelato, nel corso dei
capitoli precedenti, uno dei misteri A più importanti e più straordinari del
dogma della trasfigurazione.
Ora siete in grado di afferrare chiaramente la natura e le conseguenze di ciò
che noi chiamiamo la seconda nascita siderale". Colui che, ricolmo del
desiderio di salvezza e in totale resa, realizza - per grazia della rosa
-l'annientamento dell'io nel corso della prima fase dei vero cammino, ha
interrotto - nel santuario della testa - il sistema magnetico della natura
ordinaria che lo governava implacabilmente,t divenuto, all'istante stesso, un
liberato; vive ancora nella natura della morte, ma non ne fa più parte. Egli ha,
per quanto lo riguarda, spogliato di un terzo della loro forza gli coni della
natura e questi non possono più esercitare su di lui la loro funesta influenza.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 174 di 192
Si può affermare con estrema certezza e constatare con profonda riconoscenza
che il vero cammino dei misteri trasfiguristici non finisce, ma inizia con la
salvezza assoluta del candidato.
Ciò che si manifesta dopo tale inizio è il meraviglioso cammino di ritorno al
Regno Immutabile, una potente, imperturbabile, avvincente e magnifica
risalita.
Quando la lingua sacra ci assicura: 'Voi siete chiamati alla libertà ", considera
il ritorno a quella libertà, alla quale sono chiamati tutti coloro che si preparano
a far parte della nuova razza; si capisce anche come, nel corso di tale cammino
verso la libertà, un povero solitario che segue e compie le tappe dei misteri
trasfiguristici, può - come per miracolo -sfuggire alla potente influenza
dell'universo della morte.
Per spiegare il più esplicitamente possibile un avvenimento così prodigioso,
nella Pistis Sophia è scritto: "Signore - chiese Maria - tutti gli uomini che
conoscono il mistero della magia di tutti gli arconti e di tutti gli eonì e la
magia degli arconti del destino e di quelli della sfera, come è stata loro
insegnata dagli angeli trasgressori, allorché nei loro misteri li invocano - cioè
nelle loro perverse magie - allo scopo di ostacolare le buone azioni, d'ora in
poi avranno successo oppure no?
Gesù rispose a Maria: Essi non avranno successo come invece l'avevano
all'inizio: io, infatti, ho tolto un terzo della loro forza. Ma trarranno spunto da
coloro che conoscono i misteri della magia del tredicesimo eone, e se
invocheranno i misteri della magia di coloro che si trovano nel tredicesimo
eone avranno di certo successo: poiché, fedele al primo mistero, io non ho
tolto alcuna forza da quel luogo ".
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 175 di 192
t bene presentare alla coscienza l'immagine chiara e completa dello sviluppo
già in corso. Ricapitoliamo:
a) Il candidato che entra nella seconda nascita síderale disorganizza e
interrompe il sistema magnetico del cervello, liberandosi così dai legami che lo
tenevano prigioniero. Nella misura in cui aumenta il numero di coloro che
seguono tale cammino, otteniamo la situazione già esposta;
b) si è costituito un rilevante gruppo di liberati; esso si trova
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 176 di 192
ancora sul piano orizzontale del campo di vita dialettico, ma è già rinato nella
sfera magnetica degli Ierofanti di Cristo,
c) essi sviluppano in gruppo un campo magnetico nuovo; d) essi stendono tale
nuovo campo magnetico attorno al campo di vita ordinario, lo avvolgono e
causano - conseguentemente una serie di perturbazioni magnetiche;
e) tali interferenze perturbano la magia dei misteri degli arcontì degli eoni;
f) questa perturbazione finirà per diventare così dinamica che nessun'altra
magia degli altri misteri potrà più essere esercitata.
Tale sviluppo comporterà, evidentemente, conseguenze drammatiche; è già di
per sé così rivoluzionario che sorpassa tutti gli altri turbamenti dei vari domini
sociali, politici o economici.
Lo comprendiamo quando ci domandiamo dietro quale gruppo o movimento di
questo mondo si trovano le forze magnetiche degli arconti degli eoni.
Dopo aver riflettuto possiamo affermare che tali forze si trovano dietro tutti i
gruppi e movimenti del mondo! Dietro tutti i gruppi mistici e religiosi, piccoli
e grandi, che si fanno chiamare chiese o sette, ci sono i prolungamenti della
sfera riflettrice chiamati nel Vangelo della Pistis Sophia "gli arconti delle
sfere".
Dietro detti arconti ci sono le loro diverse gerarchie. Tutte codeste forze
governano e reggono la massa religiosa e mistica con l'intento a voi noto:
imitare il regno di Cristo o le altre manifestazioni della salvezza, stabilendo
così misticamente il regno della falsa apparenza.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 177 di 192
Bisogna prendere coscienza che dietro qualsiasi gruppo etico o umanitarista si
celano simìli forze, con le medesime intenzioni.
Dovete comprendere che dietro a tutti i paesi della terra, a tutti i gruppi
importanti di tali paesi, dietro a tutti i gruppi di notevole entità, alle
organizzazioni internazionali (ad esempio i paesi riuniti nel patto Atlantico,
l'alleanza degli arabi, Israele, i paesi che stringono patti con la Russia) c'è
l'attività della sfera riflettrice espressa nei più diversi modi, ma simile
nell'essenza e nell'obiettivo: il mantenimento della dialettica.
In sintesi, si è sviluppata sulla terra un'inestricabile rete di misteri tenutì da una
sola mano e governata da essa, malgrado la diversità dei gruppi e dei loro
apparenti contrasti di interessi, poiché far lottare gli uomini tra loro e versare il
loro sangue è il metodo dell'unità dialettica.
Ritornando al discorso iniziale, dicevamo che lo sviluppo del campo
magnetico nuovo, toglie a tali potenze e sotto-potenze invisibili un terzo della
loro forza; da ciò risulterà il crollo totale della vita sociale attuale nelle sue
numerose e diversificate caratteristiche. Qualunque cosa si possa fare, nessuna
nuova vita potrà essere insuffiata in tale società già in decomposizione.
Quando le vecchie influenze spiritualizzantì non potranno più penetrare
nell'umanità, le lotte, le rivalità e le tensioni cesseranno e una spossatezza
infinita, un silenzio angosciante si impadronirà di tutti.
L'umanità sarà immersa in un letargo, il demoniaco e le sue orge svaniranno
poiché il maligno verrà legato. Dopodiché l'umanità verrà rigettata sulla riva
come dopo un naufragio, accanto ai relitti della propria vita e a quelli della
società, accanto alle vestigia corrotte dello stato e della chiesa.
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Allora, nel mezzo di un mutismo fatto di stupore e di sgomento, di un silenzio
più freddo di quello della tomba, i figli di Dio si mostreranno chiaramente ad
ognuno.
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E tutti coloro che avranno cercato sìnceramente Cristo e il suo regno, ma
furono ingannati dalle chiese e dalle sette nelle quali credevano per "nascita" e
"sangue", troveranno forza e conforto presso i misteri del tredicesimo eone.
Quali sono i misteri del tredicesimo eone? Sono i misteri della Fraternità
Universale che si trova nel cuore della natura della morte o, come espresso da
Boehme: "è Cristo che ha afferrato nel suo cuore la natura caduta ". Il
tredicesimo eone è il campo di forza universale permanente nel quinto
elemento della sostanza primordiale.
Scopriremo l'incredibile e straordinario sviluppo del Santo Lavoro nel corso
delle ore che il mondo vivrà. I misteri dei tredicesimo eone sono,
interiormente, ardentemente invocati da coloro che si trovano nella Scuola
Spirituale; il loro compimento è sfortunatamente lento e ancora imperfetto,
poiché fino a quando non ha luogo la seconda nascita siderale, coloro che
aspirano e si impegnano sono ancora ostacolati nei loro sforzi da tutti gli altri
misteri. Perciò i misteri del compimento non sono ancora, per il momento, che
un pallido riflesso di quello che dovrebbero essere.
Se i fattori ostacolanti dovessero sparire grazie allo sviluppo auspicato, i
misteri divini risplenderebbero con una forza inimmaginabile e numerosi
sarebbero coloro che potrebbero rapidamente realizzare ciò che il loro cuore
desidera con tanto ardore.
Nella gloria maestosa dei grande silenzio del crollo dialettico, un gran numero
di sfruttati, di ingannati, sarà incitato a cercare un contatto più stretto con la
vita superiore e potrà, modestamente e senza difficoltà, seguire il cammino dei
misteri. Sarà così confermata la parola che dice come i forti ricevono la grazia
per i più deboli.
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C'è ancora molto da realizzare per rendere il nuovo campo magnetico capace
di far tacere il campo dialettico, e dare a coloro che si sanno "poveri di spirito"
la possibilità meravigliosa di liberarsi.
t a tale fine che cerchiamo uomìni forti e generosi, eroi si~ lenziosi che hanno
un solo scopo: festeggiare interiormente la seconda nascita siderale.
Che ognuno lavori, dunque, per sviluppare le possibilità di salvezza che
possiede, affinché venga l'ora in cuì i deboli e gli ingannati possano vedere la
luce!
Che la parola "rallegratevi poiché siete chiamati a salvare il mondo" esalti i
vostri cuori. Siate riconfortati e abbiate nell'animo la consapevolezza che,
nell'intero universo della morte e in tutti i domini della manífestazione
dialettica, ci sono coloro che operano attivamente mediante la grazia del
tredicesimo eone,
Il nuovo campo di vita, la nuova razza e il vacuum di Shamballa esistono
grazie a tali straordinari misteri. Vedete tutto ciò come un ampio, meraviglioso
e divino sistema di soccorso per tutti coloro che, sia nel corpo fisico, sia al di
fuori di esso, si rivolgono alla Fraternità Universale.
1 sette misteri che ci sono rivelati potranno, in una consonanza armoniosa,
apportare un potente aiuto nella realizzazione del Grande Lavoro; ciò vuoi dire
che possediamo tutti una settemplice chiave che accede al tredicesimo eone.
Non si tratta di aspettare ulteriori doni e maggior aiuto dallo Spirito Santo.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è già in nostro possesso, e l'attività più
importante che ci viene richiesta è di togliere concretamente agli eoni dialettici
un terzo della loro forza.
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Tale sviluppo indebolirà talmente la morsa magnetica degli eoni naturali su
quanti cercano, che si riuscirà, con molti meno sforzi di prima, a liberare dal
mare della vita coloro che aspirano ad uscirne.
Capitolo XXVIII
IL TREDICESIMO EONE
Abbiamo analizzato, precedentemente, i capitoli 19 e 20 del Vangelo della
Pistis Sophia, essi trattano delle forze che afferrano e paralizzano la magia dei
misteri degli arconti e degli eoni della natura e della maestà dei misteri del
tredicesimo eone.
Torniamo su questo argomento poiché è indispensabile averne una nozione
chiara al fine di comprendere il vero significato della rivoluzione cosmica e
atmosferica, che si ripete in determinate epoche della storia del mondo.
Nello stile narrativo della Pistis Sophia, tale rivoluzione è simboleggiata da
Gesù il Signore che passa - dopo la sua risurrezione - attraverso tutti i domini
delle sfere dell'universo della morte, cominciando da quelli inferiori.
Armato della meravigliosa luce del mistero originale, toglie a tutti gli arconti
ed eoni un terzo della loro forza. In tal modo, la loro influenza sul sistema
magnetico dei cervello dell'uomo diminuisce progressivamente, per essere
infine completamente annientata.
Esaminiamo tutto ciò in rapporto all'umanità: tutti abbiamo dietro di noi, dalla
nostra caduta come microcosmo, un formidabile passato. La storia è incisa nel
sistema magnetico dei nostro essere aurale e la somma di tale passato si
esprime, senza interruzione, tramite il sistema magnetico del cervello. Siamo
legati a un passato vecchio di milioni di anni, che il nostro stesso microcosmo
ha aiutato a edificare e a mantenere. E‟ dunque normale che gli arconti e gli
eoni della natura dialettica facciano sentire la loro voce e che molti tra loro, in
questi tempi, ci dominino.
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Il nostro essere intelligente, dal punto di vista biologico, il nostro stato
naturale, dipende da essi. Sono loro che determinano il nostro livello culturale
in questa vita e i nostri rapporti con esso; tale livello culturale è inteso sia
secondo l'arte, la scienza e la religione che secondo le relazionì e sfumature
poli~ tiche, sociali ed economiche,
Sono questi eoni che dirigono e determinano il nostro carattere, gli istinti e i
bisogni biologici, il comportamento índividuale e le nostre azioni.
Constatiamo così che siamo il frutto degli eoni della natura in quanto,
nell'attuale situazione, determinano il nostro stato.
Approfondiamo l'argomento: cosa sono e chi sono gli arconti e gli eoni? Sono
princìpi di forza e concentrazioni di potere; sono tensioni e rapporti
elettromagnetici che si impongono nella nostra natura della morte.
Cerchiamo di dimostrarlo con un esempio: supponiamo, per una circostanza
imprevista, dì trovarci su un'isola inospitale e disabitata senza casa, senza
vestiti, senza fuoco. Siamo esseri biologìci provvisti di una coscienza
biologica e, per la prìma volta, ne prendiamo coscienza. li mondo in cui ci
troviamo è duro, freddo, nemico e crudele. L'istinto di conservazione ci
obbliga alla lotta per l'esistenza. Non possiamo sfuggire ad essa: è la legge
fondamentale della natura.
Su tale base si sviluppa, lentamente, la coscienza razionale. Ciò comincia con
un ricordo in cui si inscrivono le conseguenze negative della lotta per
l'esistenza incitandoci ad edificare, con l'aiuto di esperienze conservate grazie
a tale ricordo, una forma pensiero che possa sostituire - con risultati positivi -
le conseguenze negative dovute alla lotta per l'esistenza.
Ogni individuo si sforza di acquisire risultati positivi nella natura della morte
secondo ì bisogni biologici del momento; ciò costituisce l'attività primaria del
cervello.
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Ognuno edifica il proprio piano mentale di auto-conservazione. Stabilito tale
concetto mentale, lo si nutre incessantemente, vi si lavora sopra -così esso
aumenta in ciascuno - fin quando si estende a tutto il campo di respirazione e
ci domina. In conclusione noi siamo posseduti dal nostro piano mentale.
Da questo istante abbiamo generato un arconte, un dio naturale. In seguito, i
raggi dei campo elettromagnetico sono parzialmente trasformati in un
principio elettromagnetico particolare, che è presente nel microcosmo. Un dio
naturale, indivi~ duale, è nato.
Allorché numerosi uomini sono impegnati nel piano di autoconservazione,
creano insieme un dìo naturale potente. t così che nasce un grande campo
elettromagnetico trasformato, la cui energia è più potente di quella degli
arconti individuali. E‟ questa potentissima energia che permette la
realizzazione dei piano di auto-conservazione.
Il successo del piano è attribuito al dio naturale. all'arconte, e il piano è
rafforzato in tre modi: si instaura un culto dell'arconte; un'arte religiosa lo
sostiene e lo concretizza in immagini; infine una scienza dovrà sviluppare ì
risultati iniziali incompleti. Ci si sforza dunque di perfezionare il piano. t così
che apparvero la religione, l'arte e la scienza; essi sono nati dall'idea
biologica iniziale del desiderio umano di conservazione.
Tale scoperta può essere accettata o rifiutata; due punti di vista diversi che
non sono altro che questione di gusto.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 185 di 192
Voi amate il vostro arconte, noi preferiamo il nostro. Voi avete fiducia nel
vostro, noi nel nostro.
Consideriamo ora il comportamento degli arconti. Grazie al potente e
dinamico nutrimento che essi ricevono, crescono con una rapidità incredibile
in virtù della legge scìentifica naturale che unisce i simili, anche se si
combattono.
I prìncipi magnetici qui descritti si uniranno su un piano superiore allorché la
vibrazione sarà la medesima. I princìpi-poteri si radunano in concentrazioni di
potere, ciò vuol dire che gli arconti formano insieme un eone.
Gli eoni sono nubi di arconti della medesima vibrazione. L'arconte è un
piccolo dio naturale di scala planetarìa, l'eone è un dio naturale di scala
universale, un dio intercosmico.
E‟ così che dal - basso in alto e durante un periodo umano sufficientemente
lungo - l'universo intero si popola di forze potenti, esse dominano tutta la
natura con una contro-natura proveniente dagli istinti e dai bisogni biologici
dell'umanità dialettica.
Una contro-natura? Certamente! Poiché gli arconti e gli eoni sono la prova del
miserabile stato dell'umanità. Possiamo agire diversamente? Non siamo forse
noi a mantenere in vita tutti gli arconti e gli eoni? Occorre cercare la soluzione
dei problema. Si prospettano due soluzioni: una negativa e l'altra positiva.
Esistono nella natura dialettica raggi che, secondo una determinata regolarità,
effettuano rotazioni ed esercitano la loro influenza. L'apparizione degli arconti
e degli eoni perturba tali radiazioni fondamentali e le loro influenze, cosicché
queste sono dirottate fuori dalle loro orbite.
Le trasformazioni elettromagnetiche causate dall'umanità, apportano
disarmonia nel nostro campo dialettico, disarmonia
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che - lo sapete - si manifesta incessantemente e procura un appesantimento
della vita sulla terra.
Gli dei che abbiamo creato noi stessi, ci danno un aiuto che ha un secondo
fine. Poiché i progetti dell'umanità non vengono mai realizzati completamente,
la cultura degli arconti e degli eoni deve continuare, deve essere continuata. A
causa dello sviluppo culturale deve crescere la disarmonia con il campo
magnetico di base.
Ciò continua fino a quando giunge a un limite, a una crisi. L'ordine del campo
magnetico fondamentale dei mondo dialet~ tico dipende dall'ordine dell'intero
universo.
Ora, essendo questo più forte della concentrazione delle nubi di eoni, non
avviene una fusione delle forze universali con le forze eoniche, ma -nel
momento della crisi - precisamente il contrario: una grande pulizia di queste
ultime.
Nell'universo ha luogo incessantemente una pulizia di tale portata. Le
radiazionì e le attività degli eoni da noi creati falsano una cultura che si
allontana sempre di più dal campo di base naturale. Perciò la forza degli eoni è
disgregata e una conseguenza.innesca l'altra: quando sono spogliati di un terzo
della loro forza, il nostro sistema magnetico si stacca automaticamente da essi.
Non possono più operare in noi e, a nostra volta, non agiamo più sotto la loro
influenza,
Voi direte: è perfetto! Rendetevi conto, però, che in quel preciso momento
psìcologico occorre, per far fronte alla situazione, possedere l'alternativa.
Cercate di comprendere che quando il lavoro degli eoni sarà annientato,
l'umanità ritornerà all'origine dei mondo dialettico, dunque al suo punto di
partenza biologico. L'armonia delle forze fondamentali dell'universo dialettico
sarà ricostituita con i
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suoi diritti, e noi ritorneremo allo stato precedente la cultura artificiale che
abbiamo chiamato civiltà. Che cosa rimarrà?
L'uomo dialettico in tutta la sua nudità! Si comprende senza difficoltà la
drammaticità di tale ritorno.
L'uomo, arrivato al suo limite, ritorna al punto di partenza! Nel corso di tale
processo sono stati creati gli dei, creandoli e servendoli se ne prepara già la
distruzione.
Volete sfuggire a tale destino? Volete, prima della divisione, evitare al vostro
microcosmo la via dolorosa attraverso la quale è già passato altre volte?
Cambiate direzione e, prendete il cammino del Tredicesimo Eone. Poiché Esso
è l'unico al quale nel momento della crisi, dell'inesorabile rivolgimento - non è
stata tolta nessuna forza. Il solo che può, con coloro che gli appartengono,
continuare il proprio sistema di perfezionamento.
Quando la Pistis Sophia parla delle sfere degli arconti e degli eoni, facciamo
notare che - pur essendo forze naturali non provengono dalla natura
fondamentale dell'uni-verso dialettico.
Si possono paragonare gli arconti e gli eoni a dei trasformatori
elettromagnetici fabbricati dall'umanità; essi forzano le correnti magnefiche
fondamentali della natura dialettica a lasciarsi trasformare, canalízzare da essi.
Periodicamente e naturalmente, un conflitto di natura elettro- magnetica appare
nell'universo dialettico. Nel momento in cui la potenza degli arconti e degli,
eoni oltrepassa un certo limite, ha luogo una rivolta intercosmica per ristabilire
l'equilibrio rotto con gli altri sistemi della via lattea.
Una delle prime conseguenze dì un simile conflitto è che, per parlare come la
Pistis Sophia, gli arconti e gli eoni sono spogliati di un terzo della loro forza:
ciò significa che il legame tra l'umanità e il blocco degli arconti e degli eoni è
spezzato.
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Una vibrazione magnetica estranea, sconosciuta all'umanità, di tensione e
lunghezza d'onda differente, rompe ìl legame esistente da migliaia di anni -tra
il sistema magnetico del cervello e l'essere aurale da una parte e gli dei naturali
dall'altra.
L'umanità, totalmente separata dall'aiuto apportato dalle sue creazioni mentali,
vede la sua curva culturale ascendente divenire una curva discendente. Il
lavoro degli eoni, la cultura dell'umanità, declina e gli uomini tornano al loro
punto di partenza. Ciò è accompagnato dalla perdita completa della memoria,
poiché i punti magnetici dell'essere aurale e della personalità si attenuano.
L'uomo ritorna a una stadio pre-umano. Tale processo prosegue fino a un
minimo biologico.
L'universo della morte, totalmente purificato dall'influenza degli arconti ed
eoni, va incontro ad un nuovo periodo culturale. La ruota si rimette a girare;
sale fino alla cima e poi ridiscende. Quante volte, come microcosmi, abbiamo
fatto il giro di tale ruota?
Occupiamoci, ora, in particolare del Tredicesimo Eone. t una certa parte
dell'umanità che porta la responsabilità della sua' creazione. Per comprenderlo,
consideriamo la seguente ipotesi:
Un uomo, dopo aver vissuto numerose esperienze e subìto molte prove -una
piú dolorosa dell'altra - arriva ad avere la misura colma, scopre come fossero
vane tutte le pene che si dava riguardo alla natura. Ha compreso che tutto ciò
che gli capita, o che capiterà, è già successo in passato.
Avendo sperimentato fin nei minimi dettagli il valore reale del mondo
dialettico, lo giudica per quello che è, e suppone giustamente che non vi si
può trovare lo scopo dell'esistenza dialettica umana.
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Dice a se stesso che un errore deve esistere, da qualche parte. alla base della
manifestazione, così come la comprende.
Giunge allora a formulare un piano e, per questo, si costruìsce un'immagine
mentale di liberazione dalla natura della morte e -condizione fondamentale -
nessun sacrificio dovrà essere giudicato troppo pesante per ottenere tale
liberazione, nemmeno il sacrificio della propria esistenza o del proprio io.
Così facendo che cosa si forma? Cosa si crea? Un arconte. Un arconte il cui
scopo non è quello di conservare la natura, ma - al contrario - di scappare, di
sfuggirle, elevandosi al di sopra di essa. Incontra, nel corso delle sue vicende
uomini che la pensano come lui, che cercano anch'essi il senso della vita. Li
invita a cooperare al proprio piano di liberazione ... e l'arconte cresce.
Il simile attira il simile così arriva il momento in cui le formazioni di arconti
dello stesso genere - sviluppatesi in qualsiasi parte dei mondo - si uniscono in
un eone. t il Tredicesimo Eone; ancora non pienamente sperimentato, inattivo
e di natura terrestre.
Che cosa succede? C'è evidentemente un'interazione fisica tra i partecipanti
alla comunità. Le forze magnetiche trasmutate dal piano spingono alla cultura,
all'atto, devono dare dei risultati. Tuttavia i primi risultati non sono
soddisfacenti. Per quale ragione? Perché le tensionì elettromagnetiche
provenienti dal campo dialettico naturale possono dare solo risultati che sono
loro propri.
La comunità esecutrice del piano, però, non lascia la presa; non perde coraggio
e persegue il suo intento. Senza modificare i fondamenti della sua filosofia, vi
apporta le correzioni suggerite dalle riflessioni e dalle constatazioni
approfondisce il proprio sistema filosofico basandosi su fatti concreti.
Il Vangelo della Pistis Sophia.doc Pagina 190 di 192
Giunge il momento in cui la comunità scopre che, se vuole conseguire qualche
successo, non può più basarsi sulle forze elettromagnetiche della natura della
morte. Allora, con lo sguardo rivolto al vasto universo, nasce in essa il potente
desiderio dì un'altra forza vitale di base.
Dunque, dall'intelfigenza delle cose che l'avvolge nasce il suo desiderio di
salvezza; dalle prime esperienze di tale desiderio nasce il contatto diretto,
ancora elementare con la Gnosi, con la vera natura divina.
Nello stesso istante, le forze che il tredicesimo eone attira - e che l'alimentano -
non provengono più esclusivamente dalla natura ordinaria, ma anche dalla
natura originale. Si potrebbe dire che un eone gioannita è nato e si nota uno
straordinario cambiamento nel corpo di quanti appartengono alla nuova
comunità.
1 sistemi magnetici dell'essere aurale, del cuore e della testa seguono il
movimento. In tale situazione le vie, i cammini vengono raddrizzati
corporalmente, strutturalmente e fondamentalmente. Lo sviluppo continua,
certamente con urti ed esitazioni, ma anche con progressi. Una nuova speranza
fa vibrare di gioia la comunità.
L'egocentrismo di ognuno crea ancora dei danni e, prima che il desiderio di
salvezza faccia spazio alla resa dell'individuo e all'unità di gruppo, è
necessario che numerose sventure, esperienze di ogni sorta e riflessioni
salutarí lo facciano fallire.
Il lavoro continuo compiuto dalla comunità affina, purifica il tredicesimo eone,
lo fa accordare sempre pìù al cerchio magnetico divino ed è così che, poco a
poco, perde ciò che esisteva ancora di terrestre. Conformemente a tale cultura,
il tredicesimo eone esercìta un'influenza sempre più grande su tutti coloro che
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sono attirati nella sua sfera.t evidente che arriverà il momento in cui il
tredicesimo eone, con i suoi arconti, esisterà quale grande comunità vivente
nel mondo senza però farne parte.
La natura del suo elettromagnetismo è diventata tale per cui vi si ritrovano a
malapena tracce delle cose terrestri. t chiaro che quando si produrranno nella
natura ordinaria i momenti di crisi descritti e sarà tolto ai suoi arconti ed eoni
un terzo delle loro forze, nulla sarà tolto al tredicesimo eone poiché non ha mai
trasmutato forze magnetiche terrestri. Non avendo mai fatto violenza alla
natura, è lasciato tranquillo così come quanti appartengono alla sua sfera.
Concludiamo dicendo che, quando, nel corso naturale dei tempi, uno sviluppo
culturale - dopo essere arrivato al suo apogeo - degenera, quello di quanti
appartengono al tredicesimo eone continua di forza in forza e di magnificenza
in magnificenza. Per il resto dell'umanità la ruota segue la sua curva
degenerativa, e ritorna al suo punto di partenza.
Tuttavia, allorché un nuovo giorno di manifestazione inizia e l'umanità va di
nuovo, penosamente, incontro a un inevitabile sviluppo culturale, qualche cosa
cambia nella sua situazione. Ci spieghiamo: durante il giorno di
manifestazione precedente, il tredicesimo eone fu costituito da un buon gruppo
di "riscattati".
Tale gruppo non lascia in difficoltà coloro che sono rimasti indietro, non è
orientato sulla sua salvezza, poiché tale salvezza è acquisita per sempre e
l'istinto di conservazione è sparito. Tale gruppo ci prende in considerazione, si
volge a noi, noi che siamo ancora nella natura della morte. Ci invia i suoi
messaggeri, i suoi profeti e i suoi illuminati per risvegliare coloro che dormono
ed incitarli ad un lavoro di salvezza.
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Quando - grazie all'esperienza - ci volgiamo verso il cammino gìoannitico, non
ci rimane che unire la nostra comunità alla comunità universale, come si
attacca un nuovo anello ad una catena. t così che la comunità universale dei
tredicesimo eone diviene sempre più brillante, più magnifica, più potente e più
formidabile, e l'ascesa dei santificati sempre più facile.
IL la ragione per la quale è detto nel Vangelo della Pistis Sophia: "Quando
invocano i misteri della magia di coloro che si trovano nel tredicesimo eone,
essi possono ricevere la forza e compiere tutti i misteri del tredicesimo eone,
poiché, su ordine del Primo Mistero, io non ho tolto a questo luogo alcuna
forza ".
Possiate tutti comprendere l'idea ed l'alto fine del processo di salvezza e
percorrere con noi il cammino della gioia.