Economia aperta Laura Resmini a.a. 2013-14 1. Scambi internazionali: evidenza empirica 2.
IL RUOLO DELLE BANCHE PICCOLE NEI MERCATI LOCALI: TEORIA ED EVIDENZA EMPIRICA
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IL RUOLO DELLE BANCHE PICCOLE NEI MERCATI LOCALI:
TEORIA ED EVIDENZA EMPIRICA
WorkshopL’EVOLUZIONE DELLE BANCHE LOCALI IN CALABRIA
Arcavacata di Rende (CS)21 Giugno 2016
Francesco AielloProf. Ordinario di Politica Economica
DESF, UNICALwww.ecostat.unical.it/aiello
Fondatore di www.OpenCalabria.com
2
Background della presentazione
Sviluppo finanziario e crescita economica delle province italiane” in Anania Giovanni (a cura di), Scelte pubbliche, strategie private e sviluppo economico in Calabria. Conoscere per decidere, 2001, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (CZ), pp. 381-394.
Profit and cost efficiency in the Italian banking industry (2006-2011), 2013. Economics and Business Letters, 2013, 2(4), 190-205 (con Graziella Bonanno)
Bank efficiency and local market conditions. Evidence from Italy, Journal of Economics and Business, 2015 (con Graziella Bonanno)
Looking at the determinants of efficiency in banking: Evidence from Italian mutual-cooperatives, 2016, International Review of Applied Economics (con Graziella Bonanno)
Multilevel empirics for small banks in local markets, MPRA, WP N. 64399 Papers in Regional Science II revisione] 2016 (con Graziella Bonanno)
Efficiency in banking: a meta-regression analysis, International Review of Applied Economics, 2016 (con Graziella Bonanno)
On the Sources of Heterogeneity in Banking Efficiency Literature, 2016; III revisione Journal of Economic Surveys (con Graziella Bonanno)
3
Indice
Banche e Sviluppo
L’interesse verso le «Small Banks»
Alcune caratteristiche delle banche locali
Segmentazione dei mercati provinciali
Profili di performance delle banche cooperative
Le determinanti dell’efficienza di costo
Le fonti del vantaggio competitivo e la riforma
4
Banche e Crescita
Yongseok Shin 2013 Financial Markets: An Engine for Economic Growth, Federal Reserve, St LuisFinancial Development=ratio of private credit to GDP (King and Levine’s metric)
5
Banche e Sviluppo L’idea schumpeteriana versus Lucas (1988).)
6
Perché «Small banks» Riforme nel settore bancario
Privatizzazione Consolidamento Economie di scala e di diverficazione
L’attività bancaria sta diventando sempre di più a-spaziale (big-players in mercati nazionali e internazionali)
Banche piccole coesistono in tutti i paesi con le banche grandi Controintuitivo “In a world of big banks, small entities
are expected to disappear” E’ un apparente paradosso che cattura l’attenzione di
molti economisti
7
Perché «Small Banks» La crisi del 2008 mostra come i comportamenti
rischiosi delle big-banks abbiano amplificato (effetto domino) la propagazione degli shocks finanziari
Al contrario, le piccole banche hanno mostrato maggiore resilienza alla crisi e alla trasmissione dei effetti (Groeneveld and de Vries 2009; Fonteyne 2007; Hesse and Cihak 2007; ILO 2013)
=>Ulteriore motivo di interesse verso le Small Banks
8
Small banks: alcune caratteristiche
Sono “embedded” in mercati di piccola dimensione Prossimità con soci e clienti Per questi istituti bancari, l’attività creditizia ha ancora
una valenza “spaziale” Le condizioni (struttura, funzionamento, dinamiche) dei
mercati locali condizionano l’operatività delle piccole banche (single-market entities)
La performance dipende, quindi, anche da fattori geografici dei mercati locali di riferimento e dalle caratteristiche individuali delle singole piccole banche
9
Small banks e territorio Gli obiettivi delle SB sono anche legati alla promozione
della crescita sostenibile e della coesione sociale nei territori in cui operano (Alessandrini et al. 2009; Battaglia et al. 2010; Boscia and Di Salvo 2009; Gutiérrez 2008)
Alcuni analisti forniscono robuste evidenze empiriche a sostegno di questa ipotesi, ossia si dimostra che la crescita è più sostenuta nei territori a maggiore densità di banche di piccole dimensioni [Berger et al. (2004), Destefanis et al. (2014), Meslier-Crouzille et al. (2012) and Usai and Vannini (2005)]
10
Mercati del credito provinciali
Figure 1 Bank density, market concentration and Loans/Deposits by province (2006-2011)
02
46
De
ns
ity
0 .5 1 1 .5
a . B a n k 's b ra n c e s b y s q u a r e k m
05
10
15
De
ns
ity
0 .2 .4 .6b . H H 1
02
46
De
ns
ity
0 .2 .4 .6 .8c . H H 2
2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1
0.2
.4.6
.81
De
ns
ity
0 1 2 3 4d . L o a n s /D e p o s its
Source: elaborations on data from Bank of Italy and ISTAT. (b) HH1=Hirschman-Herfindahl index based on the number of branches per bank by province (c) HH2=Hirschman-Herfindahl index based on the total assets per bank by province
11
Mercati del credito provinciali
01
23
45
Den
sity
0 .2 .4 .6cquota_sp2006
Kernel density estimatekdensity cquota_sp2011
kernel = epanechnikov, bandwidth = 0.0256
Kernel density estimate
01
23
45
Den
sity
0 .2 .4 .6cquota3_sp2006
Kernel density estimatekdensity cquota3_sp2011
kernel = epanechnikov, bandwidth = 0.0256
Kernel density estimate
01
23
45
Den
sity
0 .2 .4 .6cquota_sp2006
Kernel density estimatekdensity cquota_sp2011
kernel = epanechnikov, bandwidth = 0.0256
Kernel density estimate
02
46
Den
sity
0 .2 .4 .6 .8 1cquota_ta2006
Kernel density estimatekdensity cquota_ta2011
kernel = epanechnikov, bandwidth = 0.0547
Kernel density estimate
01
23
45
Den
sity
0 .2 .4 .6 .8 1cquota3_ta2006
Kernel density estimatekdensity cquota3_ta2011
kernel = epanechnikov, bandwidth = 0.0547
Kernel density estimate
02
46
Den
sity
0 .2 .4 .6 .8 1cquota_ta2006
Kernel density estimatekdensity cquota_ta2011
kernel = epanechnikov, bandwidth = 0.0547
Kernel density estimate
12
Efficienza di costo e di profitto
05
1015
20D
ensi
ty
.4 .6 .8 1
Cost Efficiency
05
1015
20D
ensi
ty
0 .2 .4 .6 .8 1
Profit Efficiency
BCC Others
13
La performance comparata Efficienza di Costo
Ayadi Schmidt e Carbò Verde (2009) – Iannotta, Nocera e Sironi (2007) Giordano e Lopes (2008) Cannin Jefferson e Spencer (2003)
Redditività Ayadi et al (2010) (EU) Chakkravarty e Williams (2006) (Germania)
Crespi, Garzia-Cestona e salas (2004) (Spagna) Cebenyan (1993) (USA)
Stabilità La loro redditività tende ad essere più stabile nel tempo dei profitti
volatili delle banche commerciali private che tendono ad essere esposti alle variazioni dei rendimenti di mercato [Ayadi et al (2010) Bongini Ferri (2008) Cihàk e Hesse (2008)
Più bassa probabilità di default (Beck Hesse Kick (2009) – Garcia-Marco, Robles-Fernandez (2008)
14
BCC Italiane: Efficienza di costo nel tempo e per provincia
2006 2007 2008 2009 2010 2011
CEtij Fitted values
Panel A
2006 2007 2008 2009 2010 2011
Panel B
2006 2007 2008 2009 2010 2011
Panel C
2006 2007 2008 2009 2010 2011
Panel D
15
Efficienza di costo delle BCC Italiane (Multilevel modelling)
2006 2007 2008 2009 2010 2011
Panel A
2006 2007 2008 2009 2010 2011
Panel B
2006 2007 2008 2009 2010 2011
Panel C
2006 2007 2008 2009 2010 2011
Panel D
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Alcune relazioni tra efficienza e variabili di contesto
L’effetto localizzazione nelle diverse province spiega circa un terzo dell’etorogenietà che si osserva in termini di performance (efficienza di costo)
La concentrazione dei mercati locali è positivamente correlata con l’efficienza di costo. La concentrazione impone alle piccole banche maggiore efficienza. Risultato atteso delle riforme dell’industria bancaria.
La densità della domanda di credito influenza positivamente l’efficienza
L’assenza di vincoli geografici all’esercizio dell’attività impatta negativamente sull’efficienza delle BCC, condizionandone la sopravvivenza. Effetto negativo della sportellizzazione dei territori
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L’efficienza aumenta con la diversificazione del reddito (income diversification) e quando aumenta la dipendenza dalla finanza esterna
L’effetto marginale della dimensione è abbastanza piccolo Queste variabili individuali spiegano comunque circa il 10%
dell’eterogeneità osservata dell’efficienza dell BCC. Ciò significa che rimane molto ancora da spiegare e che non è misurato dalla dimensione, dalla diversificazione e dalla struttua del capitale (management competence and organizational practices)
Alcune relazioni tra efficienza e variabili individuali
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Cinque fonti dei vantaggi competitivi del credito cooperativo. Ancora valide?
Bassi costi per accumulare capitale Profitti trattenuti e reinvestiti
Bassi costi di agenzia Azionisti/Dirigenti;Stakeholders/Dirigenti;Investitori/Debitori;Dirigenti/
mutuatari;Azionisti/Risparmiatori
Modello operativo sostenibile nel tempoRischi intertemporali smussati
Accumulare capitale nei tempi buoni e utilizzarlo nei tempi difficili (Allen e Gale 1997)
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Vantaggi del Relationship Banking
Riduzione delle asimmetrie informative come effetto del Relationship Banking e contemporanea capacità di realizzare economie di scala
20
Relationship banking (RB)
Definizione di RB «fornitura di servizi finanziari da un
intermediario che 1. investe per ottenere informazioni
specifiche sul cliente, che spesso sono informazioni di natura privata
2. valuta la redditività di questi investimenti attraverso interazioni multiple con alcuni clienti nel tempo e per varie categorie di prodotti» (Boot, 2000, p.10)
21
Vantaggi RB1. RB assegna valore alla relazione Banca-Cliente
migliorando lo scambio di informazioni e fornendo miglioramenti contrattuali (Boot, 2000)
2. Migliora la disponibilità del credito (Peterson, Rajan, 1994)
3. Riduce i requisiti di garanzia e i costi del dissesto finanziario (Hoshi, Kashyap e Scharfstein, 1990)
RB, quindi, contribuisce alla creazione di un vantaggio competitivo a favore di quelle banche che sono più capaci di sfruttarlo
22
Vantaggi RB Vicinanza con la clientela (piccola dimensione,
radicamento territoriale, estesa rete di filiali) consente di avere interazioni continue che facilitano l’acquisizione di soft information (la letteratura identifica questa informazione come un’importante fonte di vantaggio competitivo (Ayadu et al 2010; Fonteyne 2007)
Carnevali (2005) dimostra come la rete locale della cooperazione sia un vantaggio e contribuisca a sostenere PMI in situazioni di crisi economica
La rete consente di operare in segmenti di mercato (aree deboli a basso reddito) dove le asimmetrie informative sono così elevate da scoraggiare SPA ad operarci (McGregor 2005; MaKillop, Wilson 2011)
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RB e fiducia «Il valore speciale della mutualità si basa sulla
sua capacità di creare e sostenere strutture contrattuali basate sulle relazioni» (Kay, 1991, p. 311). L’effetto è che la struttura cooperativa ha il vantaggio di stabilire un clima di fiducia dei clienti verso l’istituto di credito
La fiducia è anche alimentata dalla ridistribuzione del valore aggiunto tra i clienti e i membri
24
RB e Economie di scala: trade-off Esistenza di economie di scala nel settore
bancario, soprattutto tra le piccole banche (Berger et al 2005)
Le banche cooperative perdono gran parte del loro vantaggio competitivo nel superare i comportamenti opportunistici da parte dei mutuatari sia a causa dell’aumento delle loro dimensioni e della distanza crescente tra esse e i loro soci sia perché i contratti sono diventati più enforceable da parte delle banche commerciali (Fonteyne 2007)
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Trade-off e strutture federali o II-tier
Favoriscono le economie di scala e migliorano le opportunità di finanziamento delle banche (Ayadi et al. 2010; Cuevas Fisher 2006)
Riducono la volatilità delle performances tra le cooperative, fornendo responsabilità congiunta e garanzie incrociate (Cuevas Fisher 2006)
26
LaRiforma?
Multilevel Empirics for Small Banks in Local Markets
WWW.OPENCALABRIA.COMWWW.ECOSTAT.UNICAL.IT/AIELLO