Il ruolo dellautore nel modello Open Access Antonella De Robbio Università degli Studi di Padova...
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Il ruolo dell’autore nel modello Open Access
Antonella De Robbio
Università degli Studi di PadovaDipartimento di Filosofia
Scuola di Dottorato di Ricerca in Filosofia (Ciclo XX e XXI)
L'autore digitale e il modello Open Access25 Maggio 2006, ore 14.30-18.30
Aula Magna di Facoltà
Le due mission delle università
1. la ricerca e i processi di disseminazione delle produzioni intellettuali entro i circuiti di comunicazione scientifica
disseminazione
2. la didattica e i processi correlati alla creazione dei
contenuti per la didattica alla distribuzione dei
materiali didattici alle nuove modalità di
fruizione di tali contenuti entro piattaforme e-learning
distribuzione
•Rielaborazione•Riutilizzo•Pubblicazioni in altre opere in altre forme
Creazione di nuova conoscenza
Comunicazione scientifica e Open Access Il termine nasce e si sviluppa da un movimento
internazionale giunto in Europa e recentemente affermatosi anche in Italia (Conferenza di Messina)
L’Open Access si riferisce al mondo della ricerca e alla sfera dei contenuti digitali
incoraggia scienziati, ricercatori e studiosi a disseminare i propri lavori di ricerca rendendoli liberamente accessibili.
Lo scopo dell’Open Access è rimuovere ogni barriera economica, legale o tecnica all’accesso dell’informazione scientifica, ciò al fine di garantire il progresso scientifico e tecnologico a beneficio di tutta la collettività.
Open Access: gli obiettivi
• Articoli universalmente e liberamente accessibili• 2 milioni di articoli annui in 20.000 riviste;
nemmeno il 10% è free-access• OA = Massimizzazione dell’impatto della ricerca
• Ritenzione del copyright da parte degli autori sulle proprie produzioni intellettuali • per ulteriori usi e rielaborazioni nella didattica e
nella ricerca• per il deposito negli archivi aperti di ateneo ai fini
di un’ampia disseminazione a tutte le comunità
Disseminazione = massimo impatto Ogni ostacolo posto alla diffusione delle
ricerche scientifiche, è una barriera posta all’accesso alla conoscenza l’alto costo delle riviste influenza negativamente
l’impatto entro la comunità scientifica gli interessi economici degli editori aumenta il Digital
Divide tra Paesi info-ricchi e info-poveri Si genera così un conflitto di interessi tra
l’accesso a pagamento e la ricerca, proprio perché il massimo impatto è dato dalla disseminazione dei risultati della ricerca tra tutti i potenziali lettori in ogni parte del mondo [Stevan Harnad]
Editore / Settore
Giuridico % Scientifico
Thomson 29,6 Elsevier 38,6%
Kluwer 26,4 Kluwer 25,8%
Elsevier 19,7 John Wiley 48,1%
Business Finanziario
Elsevier 15,8% McGraw Hill 31,6%
United Business Media
18,8% Reuters 27,9%
VNU 18,1% Thomson 27,6%
Primedia 19,6%
Margini di profitto di alcuni editori STM
%
%
%
Politiche editoriali per la cessione dei diritti d’autore di tipo esclusivo
Institutional price: Order form EUR 20,011 for European countriesJPY 2,657,000 for JapanUSD 22,386 for all countries except Europe and Japan
Audience Neuroscientists, neurophysiologists, neuroendocrinologists, neurochemists, neuroanatomists,
neuropharmacologists, neurologists.
Con Open Access si intende la libera disponibilità in rete della letteratura scientifica e la
possibilità di leggere, scaricare, copiare (nel senso di fare una copia, riproduzione), stampare, distribuire, ricercare, creare dei link ai full text indicizzare, passarne i dati al software, o utilizzarla per ogni altro scopo legale.
Fatto salvo il diritto dell’autore ad essere riconosciuto e citato correttamente (Authorship)
Il copyright non è trasferito o non lo è completamente all’editore
L’autore mantiene il controllo sulla sua opera Esiste definizione ufficiale (Betheesda Statement)
I due veicoli dell’Open Access1. (golden way)pubblicazioni entro iniziative di
editoria elettronica sostenibile o ad accesso aperto OA journals (BOAI, SPARC) Creazione di strumenti per la costruzione e gestione Supporto a forme di editoria OA completa o parziale:fase di
transizione, modelli economici alternativi, sensibilizzazione autori (varie esperienze, piattaforme, editoria sostenibile ...)
2. (green way) deposito negli Open Archives delle produzioni di ricerca attraverso il processo di self-archiving
Ogni ateneo dovrebbe aprire un archivio istituzionale dove i docenti dovrebbero auto-depositare i propri lavori
Esistono già numerose esperienze nel mondo di archivi disciplinari
Ci sono software OS per la creazione di archivi istituzionali o disciplinari
OAI supporta a livello tecnico di standard, strumenti e protocolli
Cosa è un Open Archive
Open Archive, o E-prints server, è un archivio preposto al deposito dei documenti scientifici, in forma elettronica, alla loro gestione e conservazione.
Può essere organizzato a livello istituzionale o a livello disciplinare.
I documenti elettronici possono essere depositati direttamente dagli autori attraverso un semplice processo noto come self-archiving o auto-archiviazione (da non confondere con il self-publishing) o da terze persone (bibliotecari)
I modelli di Open Archives: tecnici e organizzativi
Numerose sono le esperienze nel mondo e anche le tipologie tecniche modello accentrato (arXiv.org) modello distribuito (RePEc)
A livello organizzativo le scelte possono essere server istituzionali (institutional repositories) server subject-based o disciplinari
Esistono inoltre altre soluzioni: gli “umbrella server” (specie di MetaOA) individual data provider (modello Kepler)
I repository istituzionali sono collezioni digitali:
raccolgono e conservano la produzione intellettuale delle comunità accademiche
sono un’estensione naturale delle responsabilità dell’istituzione come generatori di ricerca primaria
sono potenzialmente la componente più importante nell’evoluzione della struttura dei nuovi modelli di comunicazione scientifica
sono indicatori tangibili della qualità di un’istituzione, incrementandone la visibilità, il prestigio e il valore a livello pubblico
giocano un ruolo significativo nel processo evolutivo della ristrutturazione della comunicazione scientifica
offrono una risposta strategica ai problemi esistenti nel sistema che regola i periodici scientifici
forniscono un immediato complemento di qualità al modello di pubblicazione scientifica esistente
stimolano l’innovazione entro una struttura di editoria disaggregata
vengono alimentati dagli stessi autori tramite il processo di self-archiving
Il processo di self-archiving L’autore crea il proprio lavoro L’autore auto-deposita il pre-print nell’archivio
istituzionale L’autore lo spedisce all’editore L’editore lo sottopone a referaggio e lo accetta
(vari passaggi) L’autore auto-deposita il postprint nell’archivio
istituzionale L’archivio crea i metadati Il servizio di harvesting raccoglie i metadati L’utente finale ha accesso al lavoro
“Skywriting”: All research, accessible to all potential users, anywhere, anytime“Skywriting”: All research, accessible to all potential users, anywhere, anytime
Nuovo ciclo d’impatto: Nuove ricerche si costruiscono sulla ricerca esistente
I ricercatori possono accedere al Post-Print SOLO se la loro istituzione ha un abbonamento a quel periodico
“Post-Print” riveduto, accettato, certificato e pubblicato dal periodico
Inizio del ciclo d’impatto:Ricerca creata
Il ricercatore scrive il paper pre-printpre-refereeing
Sottomissione al periodico
“Pre-Print” referato dal Comitato di Esperti dei Pari “Peer-Review” Pre-Print revisionato
dall’Autore dell’articolo
M axim ized R esearch A ccess and Im pact Through S e lf-A rch iv ing
Pre-Print auto-archiviato nel
WebServer istituzionale di
Ateneo
Post-Print auto-archiviato nel
WebServer istituzionale di Ateneo
12-1
8 M
on
ths
Nuovo ciclo d’impatto:L’impatto di ricerca a
seguito dell’auto-deposito è grande e
veloce dovuto alla massimizzazione
dell’accesso accelerato
Rielaborazione slide tratta dalla presentazione di Tim Brody
L’integrazione: auto-archiviazione e open access journal
ARCHIVIAZIONEConservare la ricerca per
le generazioni e gli usi futuri
CONSAPEVOLEZZAAssicurare
l’accessibilità dellaricerca
CERTIFICAZIONECertificare
la qualità/validità della ricerca
REGISTRAZIONEStabilire la prorità
intellettuale
Rosendaal e Guerts: i quattro fattori chiave della comunicazione scientifica
I maggiori ostacoli all’OA Mancanza di consapevolezza
Far capire ai docenti quanto costa l’informazione! Spiegare che esiste l’Open Access e perché esiste Creare archivi e piattaforme Condividere la conoscenza tra chi opera nell’OA
Diffidenza verso qualcosa che non si conosce Promotion e buona informazione! Servizi a valore aggiunto: massimizzazione impatto,
statistiche, ricerca a testo pieno, metadati di qualità… Buone policies a corredo dell’archivio
Poca dimestichezza dello strumento e del processo Self-Archiving Servizio proxy: arrivano i bibliotecari a supporto! Rendere il processo SA semplice e agevole
Timore che l’Open Access non sia di Qualità Far conoscere gli strumenti Far conoscere gli e-journal OA
L’ostacolo maggiore: il copyright!!!
Sembra complicato. Di fatto è complicato ;-) E’ possibile gestirlo e controllarlo, Come?
Insegnando agli autori che Self-Archiving = Self-Control!
Creare buone policies sul copyright a corredo degli archivi di ateneo è un dovere
E’ un dovere verso la comunità fare attenzione alla cessione dei diritti
Per esserci impatto è necessaria un’ampia disseminazione
Attraverso una corretta riallocazione creativa dei diritti, i membri delle comunità delle università possono usare la protezione data dal copyright per meglio servire i vasti e dinamici interessi associati alla crescita e alla condivisione della conoscenza - che rappresenta la missione principale dell'Università - in diretta corrispondenza con i dettami costituzionali, per i quali il copyright dovrebbe promuovere il progresso della scienza e delle arti utili.
Ownership of New Works at the University: Unbundling of Rights and the Pursuit of Higher Learning (CSU, SUNY, CUNY, 1997)
Sito: Create Change
Il progetto RoMEO
Di chi sono i diritti? La legge sul copyright riconosce all'autore di lavori
soggetti al copyright la proprietà esclusiva dei diritti, che include principalmente: il diritto di pubblicare il lavoro in formato cartaceo o
altro medium il diritto di riprodurlo (per esempio, attraverso
fotocopie), preparare traduzioni o altro materiale derivato dal
lavoro principale autorizzare altri ad esercitare questi diritti
Questi diritti possono essere tutti o in parte trasferiti ad altri
I detentori del copyright possono trasferire alcuni o tutti i diritti ad un editore. trattenere la proprietà ma concedere licenze ad altri per
esercitare uno o più di questi diritti
Il gruppo di lavoro sul copyrightdi Zwolle
L’obiettivo è assistere gli stakeholders a raggiungere il massimo accesso alle produzione di ricerca senza compromettere la qualità né la libertà accademiche
Sviluppo di un insieme di principi con lo scopo di aiutare a gestire il copyright dei lavori scientifici offrire uno strumento utile per ottimizzare e
massimizzare l’accesso all’informazione scientifica, spiegare e sottolineare le relazioni tra le parti coinvolte
nel copyright accademico, i principali stakeholders: autori, editori, università e biblioteche
offrire una guida alle buone prassi sulle politiche del copyright nelle università
7 issue strategici 7 stakeholder
1. Usi Didattici 2. Riutilizzazioni Future 3. Riconoscimento
produzioni quali beni intangibili: diritto morale
4. Questioni economiche e finanziarie
5. Questioni di accesso6. Questioni di qualità7. Questioni amministrative,
gestione dei diritti
1. Autori2. Università3. Editori4. Utenti5. Biblioteche6. Finanziatori7. Pubblica
utilità
La presente tabella è uno sforzo di articolare, i più significativi interessi per la gestione appropriata del copyright, nella creazione e disseminazione delle produzioni scientifiche create nelle università. Le produzioni possono essere di qualsiasi natura: articoli di periodici, saggi su monografie, opere didattiche anche su web, o sui qualsiasi forma.
Lo sforzo di identificare le parti in gioco ed i loro interessi è un punto cruciale verso lo sviluppo di accordi e politiche che cerchino di assicurare alle parti interessate la capacità di usare, gestire e controllare le opere nel rispetto reciproco dei diritti di ciascuno.
Quanto la didattica è Open? Oltre alla ricerca, l’altra fondamentale mission di
ogni università è la didattica Le due anime sono strettamente correlate Ogni buona ricerca o nuova scoperta sfocia in
conoscenza che viene poi trasmessa e comunicata in concetti nuovi
La maggior parte dei contenuti che potremmo chiamare “open” sono in realtà "semi-closed“ se non chiusi del tutto
i contenuti didattici sono rimodellati e confezionati entro nuovi paradigmi cognitivi didattici e quindi si genera una giugla di diritti
Le tre viste della licenza CC:- per utente finale - uso legale- per utente macchina
Metadato RDF
Il codice XMLgenera il marchiettoCC che accompagnala risorsa
Selezione della licenza sullabase di criteri scelti dall’autore
Le coordinate dell’Open Access Livello tecnico
OAI Open Archive Initiative, Santa Fè, 1999: interoperabilità, strumenti (software), standard, protocolli
Sensibilizzazione: BOAI Budapest Open Access Initiative, 2002: momento
fondante del movimento OA, delinea le due strategie per la realizzazione dell’ accesso aperto
Definizione di Open Access (Aprile 2003) Bethesda Statement on Open Access Publishing IFLA, Società e associazioni scientifiche, ...
Informazione Blog di Peter Suber (FOS)
Dichiarazioni e iniziative pilota Berlin Declaration Messina declaration Il ruolo CERN OAI Workshops SPARC, Progetto RoMEO, SHERPA database, …
La Dichiarazione di Messina
“I convenuti […] dichiarano di aderire alla Dichiarazione di Berlino, “Berlin Declaration on Open Access to knowledge in the Science and Humanities” a sostegno dell’accesso aperto alla letteratura scientifica, con l’auspicio che questo gesto costituisca un primo ed importante contributo dato dagli Atenei italiani ad una più ampia e rapida diffusione del sapere scientifico.”
75/77 atenei hanno aderito a seguito della Conferenza di Messina del novembre 2004
Open Access in Italy
InteroperabilitàProtocollo OAI-PMH
Awareness, he said! Gli studiosi, come autori, e come possessori di
tutti i diritti sulle proprie creazioni - indipendentemente o meno dal trasferimento del copyright - dovrebbero sforzarsi di
usare la proprietà intellettuale e tutti i diritti conseguenti, al fine di assicurare termini di licenze che promuovano sia l’accesso sia l’utilizzo dei lavori pubblicati dagli editori
Valutare l’opportunità di sottomettere i propri lavori a riviste che prevedano qualche forma di accesso aperto e con abbonamenti accessibili
Depositare in modalità self-archiving nell’archivio istituzionale : si tratta di una priorità
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94305, USA.
Grazie per l’attenzione!