Il Piccolo Giornale di Cremona

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o sport cremonese ha perso uno dei per- sonaggi più noti ed eclettici della sua sto- ria. Giorgio Sozzi se me è andato, consu- mato da uno di quei mali che non perdo- nano, ma contro cui ha lottato con la tenacia ed il coraggio che facevano parte della sua indole. E’ rimasto sul campo, o meglio sul tatami sino all’ultimo giorno. E’ riuscito, pochi giorni prima di Pasqua, ad animare la festa per il 40° anniver- sario del suo Kodokan a cui teneva più di ogni cosa, circondato dai tantissimi amici di sempre che con lui avevano condiviso tanti anni di car- riera nel mondo dello sport. C’erano il presiden- te della Federazione Pellicone, c’era soprattutto Franco Capelletti con cui aveva condiviso gli inizi di carriera dediti allo studio e alla ricerca su una disciplina allora quasi sconosciuta, ma che li avrebbe portati ai vertici internazionali della stes- sa. C’era il sindaco Oreste Perri, amico di vec- chia data ed i presidenti di Coni (Achille Cotrufo) e Panathlon (Cesare Beltrami). Giorgio fece gli onori di casa, come sempre in queste occasioni presentando i suoi atleti e le loro esibizioni reg- gendo alla fatica nonostante i sintomi della ma- lattia si notassero sul suo volto e nella voce. Era soddisfatto, alla fine: gli avevano anche comuni- cato che gli ultimi esami clinici erano buoni, sembrava sulla via della guarigione. Invece, nel giro di poche ore, l’aggravamento improvviso, il ricovero a Milano per qualche giorno ed il rientro a Cremona. Giorgio Sozzi ha raggiunto i massimi traguardi nel judo (cintura nera 8° dan) vivendo una straordinaria vita sportiva che lo ha portato, negli oltre cinquant'anni di attività sui tatami di tutto il mondo, a portare in gara i suoi atleti (Mar- ta e Ilaria soprattutto negli ultimi anni), ma anche per raccontare con la sua penna e la sua fotoca- mera i grandi momenti del judo italiani, dai Cam- pionati del mondo, agli Europei, alle Olimpiadi e il suo interesse ha spaziato in tutti campi di questa disciplina sportiva. E’ stato il primo ad avvicinare i disabili al judo ed è diventato un’au- torità in materia a livello europeo, ha seguito con grandi risultati le metodiche di allenamento dei giovani ed è stato tra i primi a comprendere l’im- portanza delle nuove discipline judoistiche, co- me i kata, tanto da ottenere risultati strepitosi con le sue prime allieve, la figlia Ilaria e Marta Frit- toli. A tal proposito dobbiamo ricordare le sue parole al termine dell’esibizione delle ragazze alla festa del 40° anniversario: «Ricordatevi che quello che avete visto è il miglior kata del mon- do! Anche se i giapponesi hanno vinto il mondia- le, questo è il migliore». Giorgio se ne è andato così, con la soddisfazione per aver visto le sue allieve raggiungere il risultato sperato. Sono sta- te le sue ultime parole su un tatami. Autore di moltissime pubblicazioni specializzate, ancora oggi utilizzate in molte palestre italiane e diret- tore sino all’ultimo numero della rivista “Ath- lon”, ha contribuito come pochi a diffondere la conoscenza del judo tra i giovani. In quarant’an- ni di attività, da quando si staccò dal Saigo per fondare il Kodokan, ha forgiato centinaia di atle- ti, oltre cento cinture nere, a cui ha dato insegna- menti preziosi non solo sul tatami, ma nella vita. Atleti che sono rimasti legati alla sua figura di maestro di vita e di sport. E’ stato un grande esempio per tutti coloro che lo hanno conosciuto e non solo in ambito sportivo. Coraggioso e de- terminato nelle sue scelte, come in quella di la- sciare il lavoro per gettarsi nell’avventura dell'apertura di una nuova palestra, sempre a guardare avanti senza un rimpianto, ha saputo sempre infondere questo spirito nei suoi atleti. Spirito di sacrificio e lealtà, abnegazione e onestà nello sport e fuori ne hanno fatto un esempio per tutti. Scompare, con Giorgio, un personaggio che fatto la storia dello sport all’ombra del Torrazzo. Scompare lasciando una traccia che Andrea e Ilaria, i figli, seguiranno sicuramente per tenerne in vita i sui insegnamenti e il ricordo. Cesare Castellani Anno XII n° 26 • MERCOLEDÌ 25 APRILE 2012 Periodico € 0,02 copia omaggio Direzione e redazione: Via S. Bernardo, 37/A • Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 • Fax 0372 59.78.60 • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it • E-mail: [email protected][email protected] Pubblicità: Immagina srl - Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona PICCOLO il Giornale www.ilpiccologiornale.it Caldo e temperature in rialzo fino a 25°C Arriva l’estate? a pagina 4 L Edizione del Mercoledì Non riceve alcun finanziamento pubblico o privato Partito Pensionati: «Se il paziente non riesce a far fronte all’intero importo, il Comune deve provvedere a corrispondere la differenza» Secondo una recente sentenza del Consiglio di Stato, i familiari non devono in alcun modo essere coinvolti TURNI INFRASETTIMANALI Un mercoledì con Vanoli Braga e Pergo-Cremo alle pagine 18 e 20 25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONE Interviste al prof. Paolo Pezzino e a Kiro Fogliazza alle pagine 14-17 CASALMAGGIORE Intossicata dal monossido 44enne muore in casa Trovata dopo due giorni a pagina 9 CASE DI RIPOSO, CHI PAGA LA RETTA? a pagina 3 CHE TEMPO FA? ADDIO A GIORGIO SOZZI Maestro di sport e di vita per oltre 40 anni

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25 aprile 2012

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Page 1: Il Piccolo Giornale di Cremona

o sport cremonese ha perso uno dei per-sonaggi più noti ed eclettici della sua sto-ria. Giorgio Sozzi se me è andato, consu-mato da uno di quei mali che non perdo-

nano, ma contro cui ha lottato con la tenacia ed il coraggio che facevano parte della sua indole. E’ rimasto sul campo, o meglio sul tatami sino all’ultimo giorno. E’ riuscito, pochi giorni prima di Pasqua, ad animare la festa per il 40° anniver-sario del suo Kodokan a cui teneva più di ogni cosa, circondato dai tantissimi amici di sempre che con lui avevano condiviso tanti anni di car-riera nel mondo dello sport. C’erano il presiden-te della Federazione Pellicone, c’era soprattutto Franco Capelletti con cui aveva condiviso gli inizi di carriera dediti allo studio e alla ricerca su una disciplina allora quasi sconosciuta, ma che li avrebbe portati ai vertici internazionali della stes-sa. C’era il sindaco Oreste Perri, amico di vec-chia data ed i presidenti di Coni (Achille Cotrufo) e Panathlon (Cesare Beltrami). Giorgio fece gli onori di casa, come sempre in queste occasioni presentando i suoi atleti e le loro esibizioni reg-gendo alla fatica nonostante i sintomi della ma-lattia si notassero sul suo volto e nella voce. Era soddisfatto, alla fine: gli avevano anche comuni-cato che gli ultimi esami clinici erano buoni, sembrava sulla via della guarigione. Invece, nel giro di poche ore, l’aggravamento improvviso, il ricovero a Milano per qualche giorno ed il rientro a Cremona. Giorgio Sozzi ha raggiunto i massimi traguardi nel judo (cintura nera 8° dan) vivendo una straordinaria vita sportiva che lo ha portato, negli oltre cinquant'anni di attività sui tatami di tutto il mondo, a portare in gara i suoi atleti (Mar-ta e Ilaria soprattutto negli ultimi anni), ma anche per raccontare con la sua penna e la sua fotoca-mera i grandi momenti del judo italiani, dai Cam-pionati del mondo, agli Europei, alle Olimpiadi e il suo interesse ha spaziato in tutti campi di questa disciplina sportiva. E’ stato il primo ad avvicinare i disabili al judo ed è diventato un’au-torità in materia a livello europeo, ha seguito con grandi risultati le metodiche di allenamento dei giovani ed è stato tra i primi a comprendere l’im-portanza delle nuove discipline judoistiche, co-me i kata, tanto da ottenere risultati strepitosi con

le sue prime allieve, la figlia Ilaria e Marta Frit-toli. A tal proposito dobbiamo ricordare le sue parole al termine dell’esibizione delle ragazze alla festa del 40° anniversario: «Ricordatevi che quello che avete visto è il miglior kata del mon-do! Anche se i giapponesi hanno vinto il mondia-le, questo è il migliore». Giorgio se ne è andato così, con la soddisfazione per aver visto le sue allieve raggiungere il risultato sperato. Sono sta-te le sue ultime parole su un tatami. Autore di moltissime pubblicazioni specializzate, ancora oggi utilizzate in molte palestre italiane e diret-tore sino all’ultimo numero della rivista “Ath-lon”, ha contribuito come pochi a diffondere la conoscenza del judo tra i giovani. In quarant’an-ni di attività, da quando si staccò dal Saigo per fondare il Kodokan, ha forgiato centinaia di atle-ti, oltre cento cinture nere, a cui ha dato insegna-

menti preziosi non solo sul tatami, ma nella vita. Atleti che sono rimasti legati alla sua figura di maestro di vita e di sport. E’ stato un grande esempio per tutti coloro che lo hanno conosciuto e non solo in ambito sportivo. Coraggioso e de-terminato nelle sue scelte, come in quella di la-sciare il lavoro per gettarsi nell’avventura dell'apertura di una nuova palestra, sempre a guardare avanti senza un rimpianto, ha saputo sempre infondere questo spirito nei suoi atleti. Spirito di sacrificio e lealtà, abnegazione e onestà nello sport e fuori ne hanno fatto un esempio per tutti. Scompare, con Giorgio, un personaggio che fatto la storia dello sport all’ombra del Torrazzo. Scompare lasciando una traccia che Andrea e Ilaria, i figli, seguiranno sicuramente per tenerne in vita i sui insegnamenti e il ricordo.

Cesare Castellani

Anno XII • n° 26 • MERCOLEDÌ 25 APRILE 2012 Periodico • € 0,02 copia omaggio

Direzione e redazione: Via S. Bernardo, 37/A • Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 • Fax 0372 59.78.60 • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it • E-mail: [email protected][email protected]à: Immagina srl - Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona

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Caldo e temperature in rialzo fino a 25°CArriva l’estate?

a pagina 4

L

Edizione del Mercoledì

Non riceve alcun finanziamento pubblico o privato

Partito Pensionati: «Se il paziente non riesce a far fronte all’intero importo, il Comune deve provvedere a corrispondere la differenza»

Secondo una recente sentenza del Consiglio di Stato, i familiari non devono in alcun modo essere coinvolti ▲

▲▲

TURNI INFRASETTIMANALI

Un mercoledìcon Vanoli Bragae Pergo-Cremo

alle pagine 18 e 20

25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONE

Interviste al prof.Paolo Pezzinoe a Kiro Fogliazza

alle pagine 14-17

CASALMAGGIORE

Intossicata dal monossido 44enne muore in casa

Trovata dopo due giornia pagina 9

▲▲

CASE DI RIPOSO, CHI PAGA LA RETTA?

a pagina 3

CHE TEMPO FA?

ADDIO A GIORGIO SOZZIMaestro di sport e di vita per oltre 40 anni

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di Laura Bosio

parenti degli ospiti delle case di riposo non devono intervenire a colmare l'im-porto della retta nel caso che la pensione del pazien-

te non sia sufficiente a coprirne il costo. Lo dichiara con forza il Partito dei Pensionati, che da tempo sta portando avanti una battaglia affinché i Comuni si ac-collino la compartecipazione alla spesa delle rette degli anziani cremonesi che da soli non ce la fanno.

«C’è una sentenza del Consiglio di Stato molto chiara su questo tema» spiega Giuseppe Bruno, segretario provinciale del partito. «Si tratta di una sentenza del 2011 che, in riferimento ai decreti legge 109/1998 e 130/2000, sta-bilisce che i familiari non devono in alcun modo essere coinvolti nel pagamento delle rette. Dun-que le case di riposo e i Comuni che fanno firmare ai familiari delle impegnative in merito, compiono un atto che non è legittimo. Pur-troppo i casi come questi sono numerosi, anche a Cremona.

Tra l’altro coloro i quali dal 2000 a oggi hanno contribuito al pagamento di tali rette possono chiederne il rimborso, sempre sulla base della sentenza».

Il partito ha portato avanti per due anni, dal 2009 al 2011, una raccolta firme per una petizione da presentare al Comune chie-dendogli di prendersi in carico tutti quei pazienti che con il pro-prio reddito non riescono a copri-re per intero l'importo della retta. «Ho consegnato le firme nel set-tembre 2011, ma ho ricevuto ri-

sposte di perplessità da parte dell’assessore Luigi Amore, che ha creato grande confusione tra i familiari e i degenti» sottolinea il segretario del partito, che chiede a gran forza che le amministra-zioni locali rispettino la sentenza. «La crisi che in questi anni ha in-vestito le famiglie del ceto più

debole incrementa le difficoltà: per molti è difficile arrivare a fine mese, magari mantenere i figli agli studi o addirittura pagare le bollette. Certo non possono per-mettersi di sostenere anche parte delle rette dei propri anziani» spiega Bruno. «Sia-mo coscienti che anche i Comuni ver-sano in notevoli dif-ficoltà economiche, anche visti i tagli dei trasferimenti dovuti alle ultime Finanzia-rie, tuttavia nel mo-mento in cui esso abbia bisogno di fondi può comunque recupe-rarli in qualche modo. Un’oppor-tunità che invece le famiglie non hanno: possono contare solo sul-la busta paga o sulla pensione, quando ci sono. Senza contare che comunque l’ospite stesso contribuisce già al proprio so-

stentamento in casa di riposo, con la propria pensione e con il proprio accompagnamento».

LA LEGGE In realtà la legge di Stato che stabilisce l’obbligo dei Comuni alla compartecipa-

zione esiste da oltre dieci anni (la “Legge quadro per la realiz-zazione del sistema integrato di inter-venti e servizi socia-li” 328 del 2000, cap. II, art. 6, com-ma 4), ma la dispo-

sizione finora è rimasta disattesa in larga parte dei comuni italiani. Le disposizioni della legge 328 negano al Comune il diritto di sostituirsi all’anziano nel richie-dere ai parenti di pagare l’inte-grazione della retta, e stabilendo inoltre che l’erogazione delle prestazioni a favore di over 65 e

di persone con handicap grave deve fare riferimento esclusiva-mente alle condizioni economi-che dei diretti interessati, e non a quelle dei familiari.

In particolare la normativa ha previsto un articolato sistema integrato “di interventi e servizi sociali in favore di situazioni di disabilità, di bisogno e di disa-gio individuale e familiare, deri-vanti da inadeguatezza di reddi-to, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia” affidato in gran parte agli enti pubblici ter-ritoriali. In questo contesto l’art. 6 del decreto legis lat ivo 3/5/2000 n. 130, stabilisce che “Le disposizioni del presente decreto non modificano la di-sciplina relativa ai soggetti te-nuti alla prestazione degli ali-menti ai sensi dell’art. 433 del codice civile e non possono es-sere interpretate nel senso dell’attribuzione agli enti eroga-tori delle facoltà di cui all’art. 438, primo comma, del codice civile nei confronti dei compo-nenti il nucleo familiare del ri-chiedente la prestazione sociale agevolata”.

CREMONA

IUna recente sentenza del Consiglio di Stato ha ribadito che i familiari non devono in alcun modo essere coinvolti

Il Partito Pensionati: «Se la pensione non è sufficiente, le amministrazioni devono provvedere alla compensazione»

«Le rette delle Rsa non pesino sui parenti»

Le crocerossine di Cremona, infer-miere volontarie si riuniranno il prossimo 29 aprile, alle ore 11, presso il Duomo di cremona per festeggiare la santa patro-na del corpo, Santa Caterina da Siena, deceduta il 29 aprile 1380. Essa fu ca-nonizzata da papa Pio II nel 1461; nel 1970 venne dichiarata dottore della Chiesa da papa Paolo VI; è patrona d'Italia e compatrona d'Europa.

Le crocerossinecelebrano la patrona

Le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno concordato che nella giornata dello sciopero di 8 ore proclama-to dalle Strutture Nazionale per il 27 aprile del settore agricolo di organizzare un pre-sidio di carattere regionale da svolgersi a Cremona. Il Presidio si svolgerà il 27 aprile 2012 dalle ore 11 davanti al Palazzo della Prefettura di Cremona Corso Vittorio Emanuele II n. 17.

Sciopero regionaleper il settore agricolo

Turismo e cultura, la comunicazione a PubliAPerché delegare tutta la comunica-

zione su cultura, turismo ed eccellenze cremonesi ad una sola agenzia, senza neppure una gara d'appalto? E' quello che si chiedono Maura Ruggeri e Danie-le Bonali, consiglieri comunali del Pd di Cremona. La decisione è stata presa nella seduta del 19/4/2012 della Giunta comunale, la quale ha deliberato circa gli indirizzi relativi all’attività di coordina-mento, valorizzazione e gestione inte-grata di eventi a dimensione culturale e turistica. Tale delibera prevede un ac-cordo di collaborazione-quadro tra il

Comune di Cremona e PubliA S.r.l. di Cremona.

«PubliA Eventi già risulta soggetto affidatario della concessione in uso gra-tuito temporaneo dell'Arena Giardino ed area adiacente per l'organizzazione della VI edizione del "Festival di Mezza Estate"» scrivono i consiglieri del Pd. «Il nuovo accordo di collaborazione qua-dro individua in Publia Eventi l'unico interlocutore e partner dell'amministra-zione per il complesso degli eventi e delle attività di carattere culturale e turi-stico». Su questi presupposti «S''inter-

rogano il Sindaco e l'Assessore compe-tente per sapere se il ricorso ad un soggetto esterno per funzioni di sup-porto globale alla programmazione del-le attività dipenda dalla scarsa capacità della gestione interna politico/ammini-strativa di espletare funzioni che le sono proprie; se non si ritiene pertanto di af-frontare la debolezza del settore cultura e turismo; per quale ragione l'ammini-strazione non abbia emesso un bando pubblico finalizzato a sondare eventua-li manifestazioni d'interesse anche da parte di altri soggetti».

Il Pd si interroga sull’accordo-quadro: «Perché non si è fatto un bando pubblico?»

«E’ possibile chiedere l’eventuale

rimborso»

«In una logica di equità, il Comune già da tempo si prende in carico gli anziani che da soli non riescono a corrispondere l'intera retta della casa di riposo, purché vi sia l'effettivo bisogno». Così l'assessore comunale ai servizi sociali, Luigi Amore, risponde alle polemiche. «Già da tempo il Comune di Cremona è vicino ai degenti delle case di riposo, tanto che il nostro intervento è pari a 1.300.000 euro all'anno proprio per la compartecipazione alle rette. Sono convinto che chi ne ha veramente bisogno debba essere aiutato, ma allo stesso tempo ritengo che si dovrebbe avere la possi-bilità di verificare quale sia l'effettivo bisogno. Purtroppo, infatti, spesso capita che si vedano cambi di intestazione dei beni del paziente,

che risulta così nullatenente anche se magari ha lavorato una vita. Anche per questo riten-go che il Comune si debba sostituire al pa-rente solo nel momento in cui questi non ab-bia la possibilità di compartecipare alla spe-sa. Al di là di quanto dicono sentenze e nor-mative, che peraltro ancora non sono chiare, credo sia giusto che il figlio si prenda in cari-co il genitore che per anni lo ha accudito e sostentato. Tocca ai Comuni, quindi, valutare se effettivamente il figlio sia o meno nelle condizioni di compartecipare. Auspico, in ogni caso, che venga emessa al più presto una normativa chiara e definita che dissipi ogni dubbio rispetto alle diverse interpreta-zioni della legge».

«Credo sia giusto che i figli si facciano carico dei genitori»

Giuseppe Bruno

Luigi Amore, assessore ai servizi Sociali

Page 4: Il Piccolo Giornale di Cremona

di Michele Scolari

a vagonata di perturbazioni che nei giorni scorsi ha contribuito a tam-ponare il deficit idrico rallenta la sua corsa e nuove mosse si intrav-vedono per i prossimi giorni sullo

scacchiere barico europeo. Già da oggi la si-tuazione si stabilizzerà con la rimonta dell’al-ta pressione di matrice africana, che traghet-terà soprattutto le zone a clima continentale a sperimentare la prima vera scaldata sta-gionale simil-estiva. Se il 25 aprile le corren-ti in arrivo dal nord Africa risulteranno anco-ra in parte umide e relativamente fresche, da giovedì, con buona pace dei vacanzieri, l’ap-porto caldo si mostrerà più importante e più secco, dando vita a rialzi termici importanti nei valori massimi» fa sapere Massimo Maz-zoleni, del Centro Meteorologico Lombardo. «Le nubi dovrebbero limitarsi a lambire i set-tori nord-occidentali della pianura Padana, mentre nel resto dell’Italia si aprirà una fase relativamente calda con temperature in au-mento sino a punte di 25-26°, anche se sa-rebbe meglio definirle tardo-primaverili più che pienamente estive». A mantenere le temperature non eccessivamente alte anche l’umidità del terreno dopo la quantità di

pioggia caduta da prima di Pasqua. «Com-plici i terreni ancora inzuppati d’acqua, sep-pure la nuova fase anticiclonica porterà ad un sensibile rialzo delle temperature, con-temporaneamente non si regi-streranno picchi eccessivamen-te anomali, soprattutto a con-fronto con i 33° toccati dalla co-lonnina di mercurio in Lombar-dia lo scorso aprile. Quello che ci attende nei prossimi giorni è una fase di bel tempo con valori termici che, seppur sopra la me-dia, risultano in ultima analisi comunque del tutto accettabili nelle medie della transizione tra aprile e maggio». Più incerto il destino

per il periodo dopo il 1 maggio. «Qui la de-pressione potrebbe tentare di riguadagnare terreno verso est intorno al Primo Maggio», tuttavia «senza la spinta che occorrerebbe in

queste occasioni per sfondare verso levante». In questo qua-dro, «la manovra di inserimento di un’eventuale perturbazione dal 2-3 maggio potrebbe risulta-re alla fine molto blanda e limita-ta alle isole maggiori e al centro-sud». Per ora comunque, godia-moci la soddisfazione di poter

vivere qualche giorno di sole e di caldo per tutti gli italiani che si muoveranno (chi più, chi meno) in questi giorni festivi».

L

Attesa per la prima decade del mese prossimo una nuova fase perturbata da confermare

La colonnina di mercurio toccherà i 25° con buona pace dei vacanzieri

Una ventata d’estate salva il ponte del primo maggio

CremonaMercoledì 25 Apriile 20124

«Servono mezzi pubblici all’altezza

dei tempi»

La primavera è arrivata ma non le rondini. Se nei prossimi giorni tornerà il sospirato te-pore, non altrettanto si può di-re per le rondini. Questi uccel-li, simbolo della stagione a cui abbiamo da un mese dato il benvenuto, si vedono sempre meno e con sempre più irrego-larità nelle loro ritmichemigra-zioni. In base ad uno studio condotto dai r icercator i dell’Università di Milano Bi-cocca è emerso che nelle no-stre zone ogni anno circa l'8,4 per cento degli uccelli si perde per strada, ovvero migrano e non tornano più. Per scoprire il mistero della loro destinazione proprio le rondini sono state dotate di gps (un piccolo geo-localizzatore da mezzo gram-mo che al loro ritorno darà in-formazioni dettagliate sulle rotte migratorie percorse) per “seguirle” nei loro spostamen-ti. Sarebbero infatti l’1% le rondini che ogni anno scelgo-no altre mete rispetto all’Euro-pa. Almeno per i prossimi 20 anni comunque non si potrà parlare di una vera e propria estinzio-ne, si affettano a sottolineare gli esperti. Un lungo periodo che però dovrebbe essere uti-lizzato per scongiurare il peri-colo, piuttosto che per dormi-re sugli allori. «Tra le cause della diradazione della specie dalle nostre parti e delle altera-zioni nel ritmo delle migrazioni al primo posto c’è la progres-siva diversificazione dell’am-biente adatto alla nidificazione di questa specie», commenta Sergio Mantovani, ornitolo-go, giornalista e scrittore che tra pochi giorni presenterà alla bibiolteca di Cremona Natura

Cremonese, la sua ultima fati-ca editoriale uscita per i tipi di Edizioni Fantigrafica. «Esclu-dendo che questa irregolarità migratoria dipenda da fatti cli-matici, è piuttosto sull’am-biente naturale che concentre-rei l’attenzione per scoprirne le cause. «E’ una specie abituata a costruire nidi solo in edifici ben accessibili e meglio se ri-sacaldati da allevamenti – spiega Mantovani. «Oggi ci sono meno stalle e, nella or-mai maggioranza dei casi, ver-sano in condizioni igieniche che se si presentano decisa-mente migliori per noi, non so-no altrettanto per le rondini. Il declino delle cascine e l’avan-zamento della cementificazio-ne influiscono negativamente sulla loro nidificazione, e l’as-senza di quest uccelli è ancora maggiore laddove entro i 200 metri dalla cascina ci sono meno prati. Ampie distese er-bose con grande presenza di insetti di cui le rondini sono ghiotte e locali accessibili per nodificare possono almeno li-mitare nei prossimi anni la di-minuzione della specie che per San Benedetto ormai è sempre più assente».

LA CURIOSITA'

L’avanzata del cementomette in fuga le rondini

25 Aprile 2012 27 Apr 29 Apr 1 Maggio 3 Maggio 5Maggio 7 Maggio 9 Maggio

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Temperatura media stagionaleLe previsioni sulle variazioni termiche nei prossimi giorni]

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Punto Snai Cremona: Via Dante Ruffi ni, 28www.snaicremona.it - [email protected]

Punto Snai Codogno: Via Pandolfi , 13www.snaicodogno.it - [email protected]

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DATA ORA SQUADRA 1 SQUADRA 2 1 X 225/4 12.30 NOVARA LAZIO 4,75 3,40 1,7525/4 15.00 LECCE NAPOLI 2,80 3,30 2,4025/4 15.00 PALERMO PARMA 2,30 2,80 3,5025/4 15.00 ROMA FIORENTINA 1,60 3,75 5,5025/4 15.00 SIENA BOLOGNA 2,20 2,45 4,6525/4 15.00 UDINESE INTER 2,30 3,30 3,0025/4 18.00 CESENA JUVENTUS 14 6,00 1,2025/4 18.00 MILAN GENOA 1,25 5,50 11

SERIE A

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DATA ORA SQUADRA 1 SQUADRA 2 1 X 225/4 15.00 FERALPISALÒ ANDRIA 2,25 2,75 3,3025/4 15.00 SUDTIROL CARRARESE 1,70 2,95 4,7525/4 15.00 PERGOCREMA CREMONESE 3,00 2,75 2,4025/4 15.00 BASSANO FROSINONE 2,40 3,00 2,6025/4 15.00 TRIESTINA PIACENZA 2,10 2,80 3,6025/4 15.00 SIRACUSA PRATO 1,55 3,30 6,0025/4 15.00 BARLETTA SPEZIA 2,75 2,75 2,6025/4 15.00 LATINA TRAPANI 3,00 2,75 2,4025/4 15.00 PORTOGRUARO LANCIANO 3,00 2,75 2,40

Lega Pro 1ª divisione girone B

CHAMPIONS LEAGUEDATA ORA SQUADRA 1 SQUADRA 2 1 X 225/4 20.45 REAL MADRID BAYERN 1,50 4,00 6,50

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RENAULT MEGANE SW 1.9 dCi 120 CVCLIMA, RADIO CD, ANNO 2007,CON GARANZIA, EURO 6.300,00

RENAULT SCENIC 1.9dCi 120CVCLIMA, RADIO CD, ANNO 2004

CON GARANZIA, EURO 5.900,00

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Mentre le scuole italiane scopro-no il mondo della didattica digitale, la Corea del Sud decide di fare un passo indietro sul piano di digitaliz-zazione già in corso: gli e-book non andranno a sostituire in toto i testi cartacei, ma li affiancheranno, per un sistema didattico che possa sfruttare il meglio di entrambe le ri-sorse. La decisione è sorta in base a due considerazioni principali: l’ef-fetto “dipendenza” che un uso smodato dei device – ma soprattut-to della rete – può ingenerare negli studenti e in particolare in quelli più giovani, che spesso soffrono di di-sturbi del comportamento legati proprio all’astinenza da Internet, quando viene loro interdetto l’ac-cesso.

Sotto esame, inoltre, l’effetto dei device sulla salute fisica, in partico-lare per quanto riguarda l’affatica-mento della vista e i disturbi visivi che ne conseguono. In questo ca-so, potrebbe essere risolutiva l’evo-luzione delle tecnologie ePaper a colori che, tra le altre, la coreana Samsung sta portando avanti. Gli stessi insegnanti si sono mostrati scettici su un’adozione tanto repen-tina e su vasta scala di questo me-todo di studio. D’altro canto la Co-rea del Sud è uno dei paesi col più alto grado di penetrazione degli eBook, letti da quasi il 15% della popolazione un po’ ovunque: su tablet, smartphone ed eReader. La decisione, dunque, mira a limitare le ore di esposizione ai device tecno-logici da parte dei più giovani.

La Corea del Sudrallenta

la digitalizzazione

dal mondodi Martina Pugno

libri di scuola stanno per diventare un lontano ricordo, almeno per gli studenti delle mille scuole superio-ri, tra le quali l'Itis "Torriani" di Cre-mona, interessate dal progetto di

digitalizzazione dei testi scolastici. a partire dall'anno scolastico 2012-

2013, le classi prime e terze degli istituti interessati adotteranno gli e-book al po-sto dei libri cartacei, che verranno del tutto abbandonati in favore di supporti digitali quali netbook e tablet finanziati dalla Regione e dal Ministero per l'Istru-zione, l'Università e la Ricerca. Il tablet o il pc portatile vengono acquistati dall'isti-tuto scolastico e concessi in uso agli studenti che, su supporto digitale, pos-sono disporre di tutti i libri scolastici in versione digitale, con un risparmio medio di circa il 30% rispetto al prezzo dello stesso volume ma in versione cartacea. Tra i vantaggi segnalati non è da sottova-lutare il fatto che gli zaini saranno meno pesanti, oltre ad un insegnamento inte-rattivo e multidisciplinare.

I ragazzi avranno la possibilità di por-tare a casa i netbook e tablet per lo stu-dio domestico.

Tra gli obiettivi legati al progetto an-che la digitalizzazione dell'apparato bu-rocratico scolastico, rendendo così scuola e studenti al passo con lo svilup-po tecnologico attuale.

La notizia arriva in concomitanza con una recente ricerca americana che ha rivelato un netto aumento, negli Usa, del numero annuale di lettori di e-book, nonchè a ridosso della giornata interna-zionale del libro, che si è celebrata lo scorso 23 aprile. Che il libro stia cam-biando forma, dunque, è un dato di fat-to: quello che ancora non si può preve-dere, invece, è se l'e-book soppianterà del tutto il cartaceo o se invece i due supporti continueranno a convivere, potenziandosi a vicenda.

L'iniziativa si pone sulla scia non solo di una crescente digitalizzazione in cor-so già da anni all'interno degli istituti scolastici italiani, ma anche di una cre-scente domanda da parte degli studenti e dei genitori per testi digitali, che solita-mente rivelano costi inferiori rispetto ai tradizionali libri, nonchè una notevole ri-duzione d'ingombro, sulle spalle e negli zaini così come all'interno delle case e sulle scrivanie dei giovani. Come spesso accade per le novità, la totale digitaliz-zazione del supporto didattico divide in primis i più diretti interessati, gli studen-ti. «Spero che l'iniziativa venga estesa anche alle altre classi», commenta Va-lentina. «Mi piacerebbe studiare sul netbook e non dover più portarmi dietro tutti i giorni uno zaino pieno di libri».

«L'iniziativa mi piace; non coinvolge la mia classe purtroppo ma spero che in futuro venga estesa. E' giusto stare al passo con i tempi ed è altrettanto giusto che si possa imparare ad usare le risor-se tecnologiche direttamente a scuola. In più, non correrei più il rischio di di-menticare qualche libro a casa o portare quelli sbagliati!».

Di diverso avviso invece Jacopo, che ne fa una questione di salute: «Io uso quo-tidianamente il computer, ma studiare su

carta secondo me è meglio. Già porto gli occhiali, se mi tocca anche studiare solo su pc o tablet va a finire che la vista mi si rovina ancora di più». In linea generale, ad ogni modo, i giovani si dimostrano a favo-re della digitalizzazione e pronti ad affron-tare il cambiamento con curiosità: «Se-

condo me studiare con il tablet sarà an-che più stimolante», è l'opinione di Alber-to: «Si avrà anche la possibilità di sfruttare internet e l'infinita quantità di informazioni alle quali permette di accedere».

Tra i vantaggi della digitalizzazione scolastica viene messo in risalto anche l'aspetto ambientale: «Con gli e-book si spreca meno carta: non serve stamparli e non devono essere sostituiti ogni anno: penso possano essere anche più facil-mente aggiornati. L'unica cosa che la-scia perplessa è che per studiare sono abituata a sottolineare i testi e prendere appunti direttamente sul libro: non potrò più farlo fisicamente, ma non credo fac-cia molta differenza in fondo».

Uno studente chiede invece di restare anonimo, ma esprime un pensiero che certamente è condiviso da molti: «Se sono favorevole alla digitalizzazione del sistema didattico? Dipende: copiare du-rante i compiti in classe sarà più facile o più difficile?».

I

A partire dall’anno scolastico 2012-2013, mille istituti italiani adotteranno gli e-book al posto dei libri cartacei

I ragazzi: «Una bella iniziativa per studiare in modo interattivo, speriamo venga estesa a tutti gli istituti»Al Torriani i testi scolastici diventano digitali

Cremona Mercoledì 25 Aprile 20125

L'Itis Torriani di Cremona

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di Michele Scolari

i avvicina il tempo della dichiarazione dei redditi e con esso il momento in cui si può stabilire a chi destinare il “5 per mille”, ov-vero la quota pari a 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) a

enti non profit, che, con il governo Monti, ha final-mente ricevuto la sospirata “stabilizzazione”, dopo le insistenti richieste da parte del terzo settore. Comparti destinatari della quota sono gli enti del volontariato, come onlus (Organizzazioni non lucra-tive di utilità sociale), associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni ricono-sciute, assieme alla ricerca universitaria e sanitaria ed alle associazioni sportive dilettantistiche ricono-sciute ai fini sportivi dal Coni. E, anche per quest’anno, tutti i contribuenti, in fase di compila-zione delle loro dichiarazioni dei redditi (CUD, mo-dello 730, modello UNICO) relative al periodo di imposta 2009, potranno destinare il 5 per mille dell'IRPEF ai loro Comuni, per il sostegno delle at-tività sociali da essi svolte. A quali enti si rivolgeranno princi-palmente le scelte dei cremone-si? Il panorama delle onlus, delle associazioni culturali, sociali e di ricerca e delle associazioni spor-tive dilettantistiche è assai vario e diversificato, tuttavia non è im-possibile isolare alcune tendenze nelle preferenze che verranno espresse fra i contri-buenti del nostro capoluogo. Ad esempio, grande attenzione continua ad essere rivolta all’assistenza ed alla ricerca sanitaria, in particolare alle associa-

zioni ed agli istituti impegnati nella lotta contro i tumori, le leucemie ed i linfomi, assieme a quelle che combattono le malattie genetiche e cardiova-

scolari. Contestualmente, la sensibilità rimane alta anche verso le associazioni dei medici impegnati nel soccorso umani-tario a popolazioni la cui soprav-vivenza è minacciata da violen-ze o catastrofi dovute principal-mente a guerre, epidemie, mal-nutrizione, assieme a quelle che

offrono cure medico chirurgiche a alle vittime delle guerre, nelle zone ‘calde’ del globo. E, a seguito della “manovra correttiva” operata dalla scorsa le-gislatura nel luglio 2011, non mancano i cremonesi

che destineranno la propria quota a favore del fi-nanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Dalla parte delle associazioni invece, fanno sapere dal Cisvol, «si è registrato un netto calo nelle richie-ste di accesso al 5 x mille rispetto a quelle ricevute lo scorso anno. Le motivazioni possono essere molteplici ed il panorama degli enti è assai capillare e diversificato. Ma sta di fatto che, a fronte delle oltre 100 richieste dello scorso anno, per ora siamo solamente a 51 e molte di esse sono associazioni ormai ‘note’, mentre il calo ha riguardato in partico-lare quelle nuove o quelle più piccole. E se da un lato c’è ancora tempo, dato che al 7 di maggio mancano ancora quasi due settimane, tuttavia non è detto che il numero aumenti di molto».

Alta la preferenza per l’assistenza e la ricerca sanitaria assieme ai beni culturali

5 per mille, quali scelte?S

Anche per quest’anno è possibile destinare la quota ai Comuni

Cala la richiesta di accesso alla quota. Il Cisvol: «Quest’anno a Cremona sono solo 51 a fronte delle 100 nel 2011»

«Erano Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio a darci informazioni sulle partite truccate in cambio di dena-ro». Questa, la ammissione, davanti al gip Guido Salvini, dello sloveno Dino Lalic, in Italia da giovedì scorso dopo aver scontato un anno di reclu-sione a Zagabria per vicende analo-ghe al nostro calcioscommesse. Dunque, erano l’ex Piacenza e l’ex Spezia ad informare Lalic, ex portie-re in una squadra cipriota, che si è assunto la responsabilità della com-bine delle sei partite alle quali fa rife-rimento l’ordinanza di custodia cau-telare che l’ha portato in carcere, ossia: Brescia-Mantova, Grosseto-Reggina (sulla quale gli zingari scommisero ma persero), Empoli-Grosseto e Grosseto-Mantova (sulle quali non effettuarono scommesse), Cittadella-Mantova e Ancona-Gros-seto (su cui scommisero e vinsero), tutte queste partite sono del 2010. E tutti e tre, Lalic, Saka e Ribic, hanno indicato nell’ex portiere del Chiasso Almir Gegic, latitante, l’«intermedia-rio» con i giocatori italiani, lo stesso

Lalic ha ammesso di aver incontrato Tan Seet Eng, detto Dan, a capo dei finanziatori del giro delle scommes-se di Singapore ma per ragioni diver-se dagli aggiustamenti delle partite.

Intanto è sempre più atteso il co-siddetto “terzo atto” della maxi-in-chiesta sul calcioscommesse, pre-annunciata per i prossimi giorni da indiscrezioni. Il nuovo capitolo po-

trebbe aprirsi proprio a partire dai dati emersi durante l’interrogatorio di Carobbio la scorsa settimana, as-sieme alla rogatoria giunta dall’Un-gheria in cui si parla della presunta combine di Lecce-Lazio. Proprio questi elementi indurrebbero ad una rilettura delle prime due fasi dell’in-chiesta che portarono agli arresti del giugno e del dicembre dell’anno

scorso, con la rivalutazione di perso-naggi già apparsi nelle carte del pro-cedimento Last bet ma che appaio-no, adesso, in una nuova luce.

Contestualmente, prosegue an-che il lavoro della Procura Figc negli uffici romani di via Po. «Speriamo di chiudere la prima tranche di deferi-menti la prima settimana di maggio», ha fatto sapere lunedì sera il super-procuratore Stefano Palazzi premia-to con il riconoscimento "Le ali della vittoria" della LND sul palco della Sala Petrassi dell'Auditorium Parco della Musica a Roma. «Il calcio-scommesse è un fenomeno tristissi-mo, noi come Procura abbiamo l’ob-bligo di cercare le prove, poi spette-rà agli organi giudicanti decidere le eventuali sanzioni. Comunque – ha proseguito il procuratore federale - è un fenomeno diverso rispetto al pas-sato e per questo abbiamo fatto nel primo processo richieste di pena leggermente inferiori».

Gli “zingari” vuotano il sacco, presto il “terzo atto”

CremonaMercoledì 25 Aprile 20126

Sono diverse centinaia le firme raccol-te tra sabato e domenica per sostenere una petizione popolare che chieda alla Giunta di predisporre con urgenza un piano di ripiantumazione di tutti gli alberi finora abbattuti lungo viale Po. Alle 19 di domenica, ora di chiusura dello spazio destinato ai cittadini intenzionati ad ap-porre la propria sottoscrizione, il numero complessivo ha fatto registrare ben 600 firme: una cifra più che significativa, com-mentano dal comitato dei cittadini di Viale Po, anche perché raggiunta senza la pre-senza del Comitato di quartiere e senza apparati di partito, ma basata esclusiva-mente sul desiderio dei cittadini di far tornare integri, ai lati di una delle principa-li porte d’accesso alla città, i filari di plata-ni, fiore all’occhiello del progetto di Luigi Voghera. Nei prossimi giorni, la petizione sarà consegnata presso gli uffici di piazza Federico II.

La richiesta è di «porre un freno alla desertificazione di viale Po» con un piano di «immediata ripiantumazione» da parte del Comune di Cremona. «Negli ultimi anni – si legge nel documento - a fronte di una dotazione complessiva di 216 alberi, ne sono stati tagliati ben 84 (di cui 38 lato scuola Monteverdi e 46 lato “parco To-gnazzi”) che non sono stati sostituiti con essenze di alto fusto e di uguale pregio». Le conseguenze? «A seguito del taglio dei platani, oggi, ampi tratti del viale sono completamente privi di vegetazione». Ma il danno non è solamente estetico, cau-sando anche un «conseguente incremen-to dell’inquinamento acustico ed atmo-sferico». Sarà positiva la risposta? «Il re-golamento comunale per gli interventi sul patrimonio arboreo – prosegue il testo della petizione - dispone che l'Ammini-strazione comunale “assicura nelle aree urbane e periurbane la cura e la corretta manutenzione del patrimonio vegetale inteso come giardino, viale alberato, fila-re, parco o semplice albero” e raccoman-da di provvedere all'integrazione ed alla ripiantumazione di ogni albero abbattuto e di preservare e garantire la tutela del patrimonio arboreo esistente».

Alberi di Viale Po,raccolte 600 firme

INIZIATIVA POPOLARE CALCIOSCOMMESSE

A Roma il procuratore Palazzi prevede «deferimenti entro fine maggio»

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Questa rubrica rappresenta un luogo d'incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e as-sistenziali.Le lettere rivolte al Patronato Epaca pos-sono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato Epaca ([email protected]).

Dedico lo spazio che Il Piccolo rivolge al Patrona-to Epaca ad una riflessione, in merito al ruolo dei pensionati nella nostra società.

Tra lavoro, faccende domestiche e impegni vari, i genitori hanno sempre meno tempo per la cura dei figli e così diventa fondamentale l'aiuto dei nonni: sono loro il nuovo welfare delle famiglie, soprattutto in momenti di crisi. Infatti, secondo una rilevazione di Coldiretti Lombardia in collaborazione con la Fe-derpensionati Lombardia, i nonni si dedicano ai ni-poti, in media, almeno un'ora al giorno, con punte che arrivano a quattro o cinque ore quotidiane. I nonni – osserva la Coldiretti Lombardia – aiutano anche nelle faccende di casa, dalla pulizia alla lavan-deria fino alle piccole commissioni, facendo rispar-miare alle rispettive famiglie circa 200 euro al mese.

E soprattutto, sono importanti come educatori, por-tatori di valori e custodi della tradizione.

Della solidarietà tra le generazioni e di invecchia-mento attivo si parlerà all'incontro della Federpen-sionati, organizzato per sabato 21 aprile alle ore 10, al centro di spiritualità Don Orione di Montebello della Battaglia (Pavia). Insieme al presidente Feder-pensionati Coldiretti Lombardia Giovanni Rota e al presidente Nazionale Antonio Mansueto, partecipe-ranno il consigliere ecclesiastico di Coldiretti, Rena-to Gaglianone, e il direttore di Coldiretti Lombardia, Giovanni Benedetti. Concludo ricordando che il no-stro Patronato è gratuitamente a disposizione degli over-75, come di ogni cittadino, per tutte le infor-mazioni e tutto il supporto utile, in merito, ad esem-pio, ai temi della previdenza e dell’assistenza.

DALLA PARTE DEI CITTADINI

di Damiano TalamazziniResponsabile Provinciale Patronato Epaca

I pensionati: il vero welfare delle famiglie

Promosso dal circolo Acli Colf si è concluso da poco il cor-so formativo di italiano pratico rivolto a una decina di donne straniere, prevalentemente rumene, impegnate nei lavori di cura alla persona. L’attestato di frequenza è stato consegnato dal nuovo presidente provinciale Acli, Bruno Tagliati insieme all’insegnante Mariangela Scaglia, la coordinatrice del corso, e l’operatrice Elena Rubio. L’ufficio Acli Colf, collocato in sede provinciale Acli di Cremona, è aperto il lunedì (ore 14.30-17.30) e il giovedì (ore 8.30-11.30) e risponde la n. 0372 800413; offre un servizio rivolto a tutte le persone, con preva-lenza di quelle immigrate, ed è organizzato per soddisfare la fase sia di prima accoglienza/ascolto/indirizzo sia dell’orienta-mento lavorativo/consulenza/gestione di rapporti di lavoro. In un anno sono circa 500 le colf e badanti, che si rivolgono allo sportello acli, di cui un centinaio le italiane.

www.aclicremona.it

Corsi di italiano per badanti,concluso il primo ciclo formativo

Il ricorso da parte del datore di la-voro a contratti cosiddetti “atipici” è spesso un tentativo, spesso malde-stro, di camuffare un reale rapporto di lavoro subordinato, che comportereb-be, inevitabilmente, maggiori oneri e doveri che l’imprenditore, per svariati motivi, non intende affrontare. La Cor-te di Cassazione ha avuto modo di affermare ripetutamente che laddove si accerti che un rapporto, sebbene qualificato come di collaborazione, ha in realtà natura subordinata, il lavora-tore potrà rivendicare tutti i diritti con-seguenti (retributivi e contributivi). Perché tale rivendicazione sia possibi-le, è necessario che ricorrano dei re-quisiti ben precisi. Al fine di accertare la sussistenza di questi requisiti, la giurisprudenza è solita valutare tutta una serie di indici. Tra i più significativi vanno senz’altro ricordati: il fatto che l'attività lavorativa si volga presso i locali aziendali;una presenza costante sul lavoro, specie se ad orario fisso e caratterizzata da un vero e proprio

obbligo di presenza (e dunque con necessità di avvertire e di giustificarsi in caso di assenza);il concordare il periodo feriale;l'utilizzo, per lo svolgi-mento dell'attività lavorativa, di stru-menti di proprietà del datore di lavoro;il ricevere costantemente ordini e disposizioni;la mancanza, in capo al lavoratore, di una propria attività im-prenditoriale e della relativa struttura, sia pur minima. Nessuno degli ele-menti sopra indicati è, di per sé, deter-minante ma, laddove sia riscontrabile la contemporanea presenza di più in-dici tra quelli esemplificativamente in-dicati, ciò potrà costituire una prova della natura subordinata del rapporto. Rimane dunque sempre opportuno valutare con attenzione il singolo caso specifico, analizzando le caratteristi-che peculiari del rapporto. Valutazione che potrà sempre svolgersi con l’ausi-lio di Nidil Cgil, in grado di dare un primo parere e, qualora necessario, avviare una eventuale vertenza legale.

Avv. Nicola Gaudenzi

PRECARIARE STANCA

La qualificazione del rapporto di lavoroA cura di Nidl - Cgil

La Nidl Cgil si trova in via Mantova 25 Cremona • tel 0372 448608 e-mail: [email protected]

www.welfarecremona.it - Gian Carlo Storti - [email protected] L’APPRENDISTATO NELLA RIFORMA MERCATO DEL LAVORO FORNERO 2012

L’articolo 5 (“Apprendistato”) costituisce la traduzione normativa della comune volontà di individuare nell’appren-distato il canale privilegiato di accesso dei giovani al mondo del lavoro. Il disegno di riforma rispetta sostanzialmen-te l’impianto del Testo Unico dell’apprendistato). Le Regioni e parti sociali dovranno promuovere l’implementazione entro il termine attualmente fissato del 25 aprile 2012. Fra gli interventi di maggiore rilievo, si segnalano: la previ-sione di una durata minima del contratto di apprendistato, fissata in almeno sei mesi, fatta salva la possibilità di durate inferiori per attività stagionali e le eccezioni previste nel d.lgs. 167 del 2011; l’introduzione di un meccanismo in base al quale l’assunzione di nuovi apprendisti è collegata alla percentuale di stabilizzazioni effettuate nell’ultimo triennio (50%) con l’esclusione dal computo della citata percentuale dei rapporti cessati durante il periodo di prova, per dimissioni o per licenziamento per giusta causa. Per il primo triennio di applicazione della riforma, il rapporto in questione è fissato nella misura del 30%; l’innalzamento del rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati dall’at-tuale 1/1 a 3/2. Il contratto di apprendistato è un contratto di lavoro a causa mista in quanto prevede, a fronte della prestazione lavorativa fornita dal giovane lavoratore, una duplice prestazione corrispettiva dovuta dal datore di lavoro e consistente nell'erogazione della retribuzione e nell'obbligo di impartire all'apprendista un'adeguata formazione. Il contratto di apprendistato si suddivide in tre distinte tipologie: per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione formazione; apprendistato professionalizzante; specializzante.

Rubriche Mercoledì 25 Aprile 20127

Esistono importanti differenze tra un prodotto surgelato e un prodotto congelato. I due termini non sono sinonimi ed è bene conoscerne il si-gnificato onde effettuare scelte con-sapevoli al momento dell'acquisto e, successivamente, per una corretta conservazione del prodotto.

Il prodotto "surgelato" viene por-tato a bassissime temperature in tempi estremamente brevi riuscendo così a gelare i liquidi all’interno delle singole cellule. Durante lo scongela-mento, pertanto, i liquidi tornano tali senza causare traumi e rotture all’in-terno dell’alimento, facendo si che si ripristinino le condizioni tipiche del prodotto fresco, cioè come era pri-ma di averlo sottoposto al tratta-mento col freddo, mantenendo le caratteristiche organolettiche e nu-trizionali pressochè inalterate rispet-to al prodotto originale. La tempera-tura degli alimenti surgelati deve es-sere mantenuta ad un valore pari o inferiore a -18°C; è questa la reale garanzia per il consumatore riguardo alla qualità dei prodotti surgelati. Il processo di surgelazione, richieden-do tecniche specifiche e temperatu-re molto più basse di quelle raggiun-te dai refrigeratori domestici, è prati-cato solo a livello industriale, ed è regolato dal Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 110 – Attuazione della direttiva 89/108/Cee in materia di alimenti surgelati destinati all’ali-mentazione umana. Diversamente, per il prodotto “congelato” si utiliz-zano temperature più alte, pochi gradi sotto lo zero, in tal modo il freddo penetra lentamente negli ali-menti creando cristalli di ghiaccio di grandi dimensioni che possono rom-pere il tessuto cellulare del prodotto. Durante lo scongelamento, quindi, la rottura di tali cristalli causerà danni alle strutture interne con conse-guente fuoriuscita dei liquidi cellula-ri. Occorre dunque prestare atten-zione al momento dell'acquisto di tali prodotti alle indicazioni presenti sulla confezione per una corretta conservazione nonché controllare se sono riscontrabili segni di un cattivo stato di conservazione quale, per esempio, la “brina” sulla superficie del prodotto che denota il mancato rispetto della “catena del freddo”.

Luca Curatti e Nicola Timpanaro

ALIMENTI SURGELATI O CONGELATI?

Assoutenti delegazione di Cremona (tel. 328-1547751) viaTrecchi 25 • e-mail: [email protected]

Incontri ravvicinatiUna delle maggiori cause di aggressioni è un’errata comunicazione tra cane e uomo. I cani per comunicare fra loro usano un

complesso sistema di linguaggio corporeo, che differi-sce notevolmente da quello umano. Poiché l’uomo tende a proiettare sul cane il proprio modello comuni-cativo è inevitabile lanciare segnali sbagliati. Nella no-stra società è considerato ‘corretto’ approcciare gli altri frontalmente, per stabilire e mantenere un contatto visi-vo durante le iterazioni. Diversamente, nel mondo cani-no questo tipo di approccio è un evidente segnale di ‘minaccia’. Due cani, infatti, quando si incontrano in modo pacifico lo fanno lateralmente, senza guardarsi direttamente negli occhi. Da ricordare quindi: se incon-

triamo un cane con cui non siamo in confidenza non guardiamolo dritto negli occhi, non pieghiamoci sopra di lui e soprattutto evitiamo di abbracciarlo! Ciò infatti potrebbe scatenare reazioni difensive, che inducono il cane a fuggire o attaccare. Un buon metodo per ap-procciare un cane è avvicinarsi lateralmente e presenta-re il dorso della mano, aspettando che sia il cane a ini-ziare il contatto. E’ anche utile tenere le palpebre leg-germente abbassate e guardare altrove, piegando leg-germente la testa di lato. Infine, se durante il nostro approccio il cane mostra di essere già sulla difensiva, proviamo a sbadigliare lentamente, questo è infatti uno dei classici "segnali calmanti".

Elisa Giudici ([email protected])

Gli uffici Epaca: • CREMONA - Via D. Ruffini, 28 (Tel. 0372.732930); via Ala Ponzone, 8 (Tel. 0372/499811. • CREMA Via Macello, 34 (Tel. 0373/732900); • CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 (Tel. 0372.732960); • SORESINA Via Matteotti, 12 (Tel. 0372.732990).

La Vostra copia GRATUITA de la trovate QUISpazio comune Piazza Stradivari CremonaAcli Via S. Antonio del Fuoco 9/A CremonaLa Cafetera C.So V. Emanuele 14 CremonaCaffe Del Corso C.So V. Emanuele 84 CremonaBar Supermoka Corso Campi 39 CremonaBar Aurora C.so Garibaldi 228 CremonaBar Cittanova Corso Garibaldi 114 CremonaBar Garibaldi Corso Garibaldi 219 CremonaOsteria Garibaldi Caffe’ Corso Garibaldi 38 CremonaDimeglio Corso Garibaldi 85 CremonaDall'Ara Sara Via S. Barbara 19 CremonaOspedale Portineria Ospedale CremonaUnione Consumatori Piazza San Michele 2 CremonaCaffe’ Porta Romana Piazza IV Novembre 17 CremonaBanca Del Monte Piazza Cadorna 1 CremonaINPS Piazza Cadorna 17 CremonaComune Di Cremona Piazza Del Comune CremonaRio Bar Piazza Della Pace 2 CremonaBar Fiume Piazza Fiume 6 CremonaDimeglio Piazza Marconi 15/A CremonaBanca Di Roma Piazza Roma 20 CremonaParrucchiere Bertoletti Piazza Roma 29 CremonaBar Stradivari Piazza Roma 7/B CremonaIl Planetario Viaggi Piazza Stradivari 17 Cremona Banca Popolare Viale Po 83 Cremona Bar Oasi Via Bergamo 221 CremonaDistributore Esso Via Bergamo 91 CremonaDimeglio Via Boschetto 93 CremonaBar Da Walter Via Brescia 128 CremonaDistributore Agip Via Brescia 219 CremonaCaserma Col Di Lana Via Brescia 189 CremonaBar Stella Via Brescia 27 CremonaSapore Di Mare Via Cappuccini 8 CremonaDa Pietro Via Castelleone 29/A CremonaPanetteria Galbignani Via Castelleone CremonaItalmark Via Dante 102 CremonaTeatro Monteverdi Via Dante 149 CremonaBar Lancia Via Dante 185 CremonaBar San Giorgio Via Dante 2 CremonaFotoline Via Dante 31 CremonaRe Mida Via Dante 87 CremonaPane, dolci e caffè Via Del Giordano 133 Cremona

Sister Caffe’ Via Del Giordano 65 CremonaAngolo Del Gusto Piazza Risorgimento 30 CremonaFarmacia Leggeri Via F. Filzi 40/E CremonaBar le torri Via F. Filzi CremonaOggi Pizza Via Ghinaglia 94 CremonaTorrione Cafe’ Via Ghinaglia 104 CremonaDico Via Ghinaglia 49 CremonaCaffe’ghisleri Esselunga Via Ghisleri 46 CremonaTango Bar Via Ghisleri 53/A CremonaPasticceria Caffe’ Betti Via Giuseppina 11/B CremonaCrai Via Giuseppina 11/B CremonaBonseri Fornaio Via Giuseppina 27 CremonaBar I 3 Gradini Via Grado 20 CremonaDimeglio Via Grado 40 CremonaBar - Figlie Di San Camillo Via Lazzari CremonaBibi Bar Via Litta 50 CremonaFarmacia Leggeri Corso Matteotti 20 CremonaFarmacia Ziliotti Piazza Della Liberta’ 4 CremonaBar Pasticceria S. Remo Piazza Della Libertà CremonaCamera Del Lavoro Via Mantova 25 CremonaBet Fish Via Mantova 39 CremonaBottega Del Gusto Via Mantova 133 CremonaGelateria Matisse Via Mantova 141/B CremonaPanificio Usberti Via Mantova 101 CremonaAgip Cafe’ Via Mantova 141/B CremonaGio’ Bar Via Mantova 81 CremonaAssociazione Commercianti Via Manzoni 2 CremonaMontecarlo - Slot Machine Via Massarotti 15 CremonaCaffe’ Parking Via Massarotti 19/A CremonaBar Roma Via Mazzini 7 CremonaBar Mincio Via Mincio 2 CremonaBar Il Cantuccio Via Mincio 34 CremonaEdicola Via Nino Bixio 20 CremonaCaffe’ Boldori Via Nino Bixio 8 CremonaPanetteria Patty Via Buoso da Dovara 6 CremonaFitness Time Via Eridano 15 CremonaPanetteria Quarantani Via Platina 34 CremonaBar Gallo Via Rosario 49 CremonaSmeg Via Ruffini 6 CremonaCentro Sportivo Sanzeno Via San Zeno 53 CremonaCoffee Time Via Solferino 9 CremonaQ.In Via XI Febbraio 64 Cremona

Forneria Pan&Piu Via XX Settembre 32/A CremonaLa città del Sole Via XX Settembre 5/A CremonaBar Dragone Via Vittori 2 Cremona Distributore Agip Viale Po 139 CremonaNon Solo Piada Viale Po 68 CremonaUil sindacato Viale Trento Trieste 27/B CremonaBar Zanzibar Viale Trento Trieste 36 CremonaA.E.M. Viale Trento Trieste 38 CremonaCisl sindacato Viale Trento Trieste 54 CremonaFattorie del gusto Via Massarotti 46/D CremonaTabacchi Piazza Migliavacca 6 CremonaUniversita’ Cattolica Via Milano 24 CremonaPolitecnico Di Milano Via Sesto 39 CremonaIl Beccofino Via F.Soldi 2 CremonaCremona Po Piano 2° Musetti Caffe’ CremonaBar Greco Corso Campi 5 CremonaLinea Junior Via Mercatello 4 CremonaSeven Caffè Via Bella Rocca CremonaLatteria Plac Corso Vittorio Emanuele CremonaPolitiche Educative Via Vecchio Passeggio 1 CremonaFarmacia Zamboni Via Oglio 5 CremonaNoemi Via Aporti 43 CremonaPanetteria Tosi Via Aselli 29 CremonaBar Smile Via Cadore CremonaMacalli Corso Vittorio Emanuele 43 CremonaMedic Center Via Giuseppina 21 CremonaPane E Amore Via Tonani 24 CremonaBar Tabacchi BattaglioneEdicola Ortenilla BonemerseEdicola Compiani Cremona Due GadescoPanetteria Merlini Via Cesare Battisti 47/B GadescoPanetteria Merlini Via San Savino 17 - San SavinoFarmacia Leggeri PersichelloTabaccheria Piazza Garibaldi PescaroloImmobiliare B&G Piazza Roma 8 VescovatoLa Bottega del Gelato Via Cavallotti 25 PiadenaOsteria del Mento Bosco Ex ParmigianoPalabosco Bosco Ex ParmigianoBar caffetteria Les Pailles Via Marconi 27 PizzighettoneFarmacia Bonfanti Largo Vittoria PizzighettoneBar Guru Via Matteotti 5 SoresinaOttica Ravanelli Piazza Garibaldi SoresinaDistributore Tamoil Via IV Novembre Soresina

Page 8: Il Piccolo Giornale di Cremona

I Carabinieri di Casalmaggiore sono riusciti, a distanza di qualche settimana, ad individuare nella sua completezza e a restituire ai proprietari la merce rubata e che era stata trovata in parte nell’abitazione di due giovani rumene a Viadana.

Alcuni oggetti dei furti provenivano da supermer-cati di Casalmaggiore, e taniche di benzina da benzinai pure del territorio casalasco. Tutta la merce è stata nei giorni scorsi restituita ai legittimi proprietari.

I Carabinieririconsegnanoil bottino

Wine & Coffee Sound via Petofi 8 CasalmaggioreBar Giulia angolo Conad CasalmaggioreGR2 di Rivieri Gianfranco via Guerrazzi 4 CasalmaggioreFermata KM Polo Romani via Trento 20 CasalmaggioreSportime via del Lino 17 CasalmaggioreBar Barracuda via Martelli 2 CasalmaggiorePortici del Municipio piazza Garibaldi CasalmaggioreBar Italia piazza Garibaldi CasalmaggioreFarmacia Comunale piazza Garibaldi CasalmaggioreBar Tavola Calda Centro Commerciale Padano Casalmaggiore

Rist. Pizz. Piccolo Paradiso via Molossi 47 VicobellignanoCartoleria via Dante Alighieri 9/B VicobellignanoBar La Nuova Luna via Roma 7 Torricella del PizzoPortici del Comune piazza Italia Scandolara RavaraPortici via Mazzini 3 CastelponzoneCaffè Roma via Giuseppina 97 Solarolo RainerioEdic. Cartoleria Camozzi via Matteotti 113 San Giovanni in CroceBar Time Out via della libertà 46/b Martignana di PoFermata KM piazza Comaschi GussolaBottega del Gelato via Cavallotti Piadena

Qui trovate la vostra copia GRATUITA de PICCOLOil

CASALMAGGIORE – “Se qualcuno ha tempo e pazienza di spulciarlo, ci può costruire sopra una tesi di laurea”. Scher-za, ma non troppo, Paolo Zani, presidente dell’Associazione Amici del Museo del Bijoux, nel presentare l’ultimo prezioso ri-

trovamento, che si colloca nel filone di rilancio dell’attività del museo stesso, unico in Italia nel suo genere. Al di là di suggestio-ni accademiche, infatti, negli ul-timi giorni è tornato alla luce un prezioso reperto, completissimo e molto dettagliato, che può aiu-tare a ricostruire una parte ulte-riore della storia dell’ex Fabbri-cone del placcato oro, che sor-geva dove oggi si trova la Fir di Casalmaggiore. Si tratta, infatti, di un registro di carico-scarico oro (nella foto sopra) che racco-glie tutte le operazioni di com-pra-vendita della materia prima messe nero su bianco (è il caso di dirlo) dalle ex Fabbrica Galluz-zi e Società Federale Orefici, poi riunite nella Società Anonima Fabbriche Riunite Placcato Oro, motivo di vanto per la cittadina casalese. Le operazioni attesta-te, con tanto di appunti, marche da bollo, firme e controfirme, vanno dal 1936 al 1969. A stupi-re sono diversi dettagli, come specifica lo stesso Paolo Zani: “Intanto direi che colpisce molto la splendida grafia e la precisio-ne di questi appunti, ordinati co-me nemmeno i libri contabili di oggigiorno. Ciò premesso, si scoprono particolari ulterior-mente significativi: l’oro non era puro, tanto che ogni operazione indica il dettaglio “oro al mille”, un modo per indicare che non si trattava di una composizione al 100%, ma questo, quando par-liamo di placcato oro, dobbiamo darlo per scontato. In più, veni-

vano comprati o venduti in ge-nere 100 grammi di oro e veniva indicata la motivazione. Quasi sempre si trattava di produzioni su larga scala, a volte anche di quantitativi maggiori, ma emer-gono pure operazioni minori: scopriamo così che si realizza-

vano medagliet-te commemora-tive verso gene-rali o valorosi cittadini caduti in guerra - era il Comune stesso a commissio-narle - e che in rari casi si trat-tava di realiz-zarne 2-3 copie soltanto, esu-lando dunque dalla classica produzione in

serie, in genere più economica”. Non è l ’unica scoperta

nell’ambito del bijoux: dalla col-lezione di Dino Aroldi, infatti, il museo ha acquistato stampi e controstampi dell’epoca (nella foto sotto), alcuni particolarmen-te preziosi. Si pensi, infatti, che tra questi è presente la raffigura-zione della Lanterna di Genova o anche ritratti in miniatura realiz-zati nientemeno che dall’incisore Paride Bini, artista casalese

molto noto, nonché partigiano (un dettaglio da rimarcare nel giorno della Liberazione), autore anche del portello del taberna-colo in argento sbalzato della chiesa di Santa Chiara. “Le ini-ziali PB non lasciano adito a dubbi” spiega Paolo Zani, che può sorridere anche per l’ag-giunta, alla preziosa collezione, di una foto di gruppo delle mae-stranze delle Fabbriche Riunite, che aggiornerà quella ormai fa-mosa (una sorta di “Quarto Sta-to” in salsa casalese) in bella mostra proprio al Museo del Bi-joux. Un luogo vivo, che cerca, soprattutto dai privati, ulteriori arricchimenti.

Giovanni Gardani

Nuovi ritrovamenti arricchisconoil “Museo del Bijoux”

NE PARLA ZANI

di Simone Arrighi

o sapevate che un chilo di passata di pomodoro Pomì pro-duce nel suo ciclo di vita 650 grammi di

CO2? Che l'Azienda Agricola Perini di Casteldidone coltivan-do e commercializzando un me-lone Igp da 1 chilo produce solo 206 grammi di anidride carboni-ca? E che il menù vegetariano per una persona consumato presso l'agriturismo il Campa-gnino di Pessina Cremonese unisce prodotti le cui emissioni, dal campo dell'azienda agricola allo stomaco del commensale, raggiungono circa un chilo di CO2, 7 in meno rispetto a quelli generati dalle portate di un me-nu di carne?

Lo certifica l'etichetta 'Per il Clima', ideata da Legambiente (che alle emissioni di anidride carbonica è sempre attentissi-ma) e che, in primis, fregia i pro-

dotti a marchio Pomì dall'otto-bre dell'anno scorso. Il Consor-zio Casalasco del Pomodoro fu il primo in Italia nel settore 'fo-od' a stampare sulle confezioni di ben nove suoi prodotti un si-gillo di qualità che permette al consumatore di conoscere l'im-patto ambientale della passata che acquista (e mangia). Il pro-getto di Legambiente, reso pos-sibile dalle ricerche dell'Istituto Ambiente Italia, è approdato pochi giorni fa, in onore del suo primo compleanno, ad un primo dettagliato bilancio e quindi alle cifre elencate nell'incipit, fra le quali spiccano le contenute emissioni di CO2 del prodotto principe dell'Azienda Agricola Perini di Casteldidone. Pomo-doro prima, anzi da subito, me-loni Igp poi: in sintesi, due tra i frutti più tipici del terreno casa-lasco vantano oggi la possibilità di esporre un marchio che certi-fica quanto, dal seme alla de-composizione, il bene ortofrutti-

colo abbia inciso sull'ambiente. Il calcolo considera infatti le emissioni di gas climalteranti generate dal ciclo di vita di pro-dotti e servizi di filiere lombarde. E sono stati proprio i portavoce di Consorzio Casalasco del Po-modoro e Azienda Agricola Pe-rini a relazionare a Milano, nella Sala Gonfalone del Pirellone, come siano proceduti i lavori di analisi degli ultimi mesi. “Sono particolarmente soddisfatto perché il melone s'è rivelato un frutto che, nel percorso di cre-scita e commercializzazione, ha un impatto ambientale ridotto, di circa 200gr di CO2 emessa per ogni chilo”: spiega Massimo Perini, che con l'omonima ven-tennale azienda di Casteldidone ha aderito alla proposta, fattagli mesi fa da Legambiente, di mo-nitorare il ciclo produttivo dei suoi meloni. “Il programma è fi-nanziato da Regione Lombardia e ci ha permesso di avere un'ul-teriore certificazione dei nostri

prodotti”. Dalla coltivazione ai concimi,

dagli antiparassitari alla coper-tura delle serre, fino alla raccol-ta e alla distribuzione: tutto è ri-entrato nella ricerca. Parimenti, anche se su scala più ampia, è stato fatto dal Consorzio Casa-lasco del Pomodoro: le passate Pomì, oltre ad essere state le prime a presentare l'etichetta 'Per il Clima' lo scorso 20 otto-bre al Cibus Tec di Parma, sono state protagoniste anche al Pi-rellone, dove a relazionare è stata chiamata Giovanna Polet-ti, dell'ufficio qualità e ambien-te. Non solo: dal cremonese proviene anche l'Azienda Agri-cola “Il Campagnino”, agrituri-smo in località Villa Rocca, di Pessina Cremonese, che ha messo sotto la lente d'ingrandi-mento di Legambiente il proprio menu a chilometraggio azzera-to. In totale, tre delle sei aziende lombarde che hanno aderito al progetto pilota sono targate Cr.

L

Pomì, Melone di Casteldidone e Agriturismo Il Campagnino a basso impatto ambientale

Una nuova tragedia dovuta alla mortale azione del monossido di carbonio si è veri-ficata ieri a Casalmaggiore. La vittima è una donna ghanese, Precious Ansah, nata nel 1968. In verità si sospetta che da almeno un paio di giorni fosse chiusa in casa ormai priva di vita, ma vivendo sola nessun vicino sospettava di nulla.

La 44enne Precious abitava in via Re-pubblica 73 (nella foto), come detto viveva sola ma aveva una sorella a Parma, la qua-le ha lanciato l’allarme non riuscendo a rintracciarla. Quest’ultima infatti aveva provato a telefonarle a Casalmaggiore, ma senza ottenere risposta, e ad insospettirla di più il fatto che Precious lunedì non si era recata sul posto di lavoro, all’Ikea di Par-ma. Alla fine, erano circa le ore 9,30 di ieri

mattina, la donna si è decisa a chiamare i carabinieri di Casalmaggiore. Una pattu-glia del nucleo radiomobile si è quindi re-cata presso la casa di via Repubblica al cui interno sembrava non esserci nessuno. E’ stato così necessario forzare una finestra ed entrare, e subito i militari hanno trovato la donna riversa a terra in camera da letto. Qui c’era un piccolo braciere ormai spen-to, che probabilmente la donna aveva ac-ceso per difendersi dal freddo del fine settimana. Sul posto è poi giunta un’am-bulanza del 118 ed il medico ha constatato che il decesso era avvenuto all’incirca due giorni prima per cause probabilmente ri-conducibili ad un’intossicazione da mo-nossido di carbonio. Tutto d’altra parte era in perfetto ordine nella casa, i soldi non

mancavano e non c’erano segni di violen-za. Probabilmente Precious era caduta dal letto ed era riuscita a trascinarsi per qual-che metro nella stanza, ma senza purtrop-po arrivare alla finestra che avrebbe rap-presentato la sua salvezza.

Vanni Raineri

Il monossido di carbonio uccide a Casalmaggiore

Aziende casalasche “Per il clima”

Vittima una donna ghanese di 44 anni. Trovata ieri, era morta da due giorni

[email protected]

Page 9: Il Piccolo Giornale di Cremona

Casalmaggiore Mercoledì 25 Aprile 20129

Il progetto “Cultura del territorio”, ide-ato dal professor Franco Bolsi otto sta-gioni fa, dopo il “Viaggio nell’Isola dei libri e della musica” di Santa Lucia 2011 alla Biblioteca Mortara, con la dottoressa Sandra Furini e il dottor Vittorio Rizzi, e il II corso di Scrittura Giornalistica, con il dottor Giovanni Gardani, ha proposto agli studenti della III Liceo Classico (con una delegazione della III Linguistico) un incontro con il dottor Matteo Vezzosi, laureato in Scienze Politiche al prestigio-so “Cesare Alfieri” dell’Università di Fi-renze. L’incontro verteva attorno al tema “Giovani e mercato del lavoro europeo”. Superfluo sottolineare la valenza didatti-ca di un confronto rivolto a studenti un-der 18, dedicato agli scenari della crisi, letti dal punto di vista di un giovane e brillante neo-laureato, molto vicino ana-graficamente e culturalmente (oltre che ex studente del Romani) alla platea. Una riflessione sul presente, sul grado di per-cezione della crisi e soprattutto sul “futu-ro invadente” che attende i liceali casala-schi oltre il giardino del “Romani”. Tra i temi principali trattati le politiche moneta-rie degli istituti di credito europei, il con-cetto di cartolarizzazione dei portafogli azionari, la strategia europea per l’occu-pazione (Seo) e il concetto di flessicurez-za (flexicurity), principale strumento di contrasto alla recessione occupazionale adottato dalle istituzioni comunitarie.

Giovani e mercatodel lavoro: incontro

al Liceo Classico

VISTA SULL’EUROPANel piano triennale delle opere solo i serramenti dell'asilo. In arrivo 14 telecamere in piazza e al parco

FOSSACAPRARA - Lo avevamo antici-pato settimana scorsa, ora è arrivata l'uffi-cialità: oggi pomeriggio (ore 16), a Fossa-caprara, con l'inaugurazione dei restauri della parrocchiale, Monsignor Achille Bo-nazzi spiegherà perchè il ciclo degli affre-schi della chiesa di San Lorenzo Martire (il più antico della diocesi di Cremona) ha una datazione di un secolo antecedente rispetto a quella riconosciutagli prima del risanamento. «Il restauro - spiega mons.

Bonazzi - ha permesso una migliore lettu-ra della scena dell'Annunciazione del lato Sud e una più plausibile datazione di que-sto ciclo, che si estendeva anche al corpo centrale della Chiesa, databile non più alla seconda metà del XII secolo, bensì alla prima del secolo XI, considerata l'analogia strutturale, estetica e materica con quello presente nei sottotetti della Collegiata dei Ss. Pietro ed Orso di Aosta». All'inaugura-zione interverranno il presidente dell'As-

sociazione OltreFossa Sarzi Braga, don Baronio, il sindaco Silla, l'assessore pro-vinciale alla Cultura Capelletti, il presi-dente della Fondazione comunitaria della provincia di Cremona Rebecchi, la dotto-ressa Zanardi (laureata con una tesi su Fossacaprara) e mons. Bonazzi. Gli inter-venti saranno intervallati da brani classici suonati da esecutori di Fossacaprara. Al termine, la comunità di Fossacaprara of-frirà un rinfresco.

Fossacaprara, si alza il velo sugli affreschi restaurati

Gussola tra crisi e grande fratellodi Vanni Raineri

intomi della crisi. Da un lato la risposta all’esigenza di sicu-rezza da parte dei cittadini, dall’altra la mancanza di fon-di che impedisce all’ammini-

strazione di mettere mano ad opere pubbliche, mettendo in discussione i servizi sociali così come sono stati in-tesi sino ad oggi.

Accade un po’ dappertutto, in parti-colare a Gussola. Qui la giunta comu-nale ha da poco approvato come con-suetudine il piano triennale delle opere pubbliche, e sorprende (e amareggia) vedere che l’unico intervento previsto consiste nella “sostituzione dei serra-menti esterni in legno per adegua-mento alle norme di sicurezza e rifaci-mento manto di copertura con inseri-mento di isolante nella scuola primaria A. Mina”. Negli anni scorsi il piano triennale sfoggiava i propositi degli amministratori, spesso ben oltre le capacità di spesa. Da una parata di speranze alla dura realtà: nei prossimi tre anni il comune potrà solo sostituire i serramenti dell’asilo. Un’operazione affrontata all’inizio di quest’anno, il cui costo è di 153mila euro, da affrontare per la metà attraverso entrate avente destinazione vincolata per legge, per l’altra metà attraverso l’accensione di un mutuo.

“Purtroppo – afferma il sindaco di Gussola Marino Chiesa – con le pos-sibilità che abbiamo oggi, dati i tagli che riguardano i servizi sociali, non possiamo pensare ad investimenti. Le idee le abbiamo, mancano i soldi per realizzarle. Anche con l’Imu siamo ri-masti spiazzati, ma vogliamo che la cittadinanza sia informata; per questo abbiamo già fissato una serata che si terrà il 16 maggio cui invitiamo tutta la popolazione. Il comune sarà presente con il suo personale per illustrare le novità relative all’Imu. Ci attendono difficili scelte, è chiaro che la nostra

attenzione è riservata soprattutto sull’ambito sociale, che assorbe in-genti spese”. Sembra che sorprese non troppo gradite attendano dunque i gussolesi proprietari di immobili.

E passiamo invece all’esigenza di sicurezza. Nell’ultima riunione della giunta di venerdì scorso, 20 aprile, si è indetta una gara per l’affidamento dei lavori di fornitura e posa di impianto di videosorveglianza in piazza Comaschi e presso il contiguo parco comunale. In pratica verranno posate sette tele-camere in piazza, ed altrettante nel parco, con l’aggiunta in questo caso

di quattro pali in acciaio. Già nei pros-simi giorni l’operazione dovrebbe es-sere conclusa. L’importo previsto di spesa è di 21.680 euro, e fa parte degli interventi nell’ambito del “Distretto Diffuso delle terre Casalasche”, dun-que, come precisa il primo cittadino, “solo parte dell’intervento è a carico del Comune”. Nei giorni scorsi si sono verificati episodi di vandalismo nel parco stesso e in palestra. Chiaro che la posa delle telecamere era già stata preventivata da tempo, ma si spera che possa fare da deterrente a nuovi atti vandalici.

S

Sopra il sindaco di Gussola Marino Chiesa, a sinistra il Municipio di piazza Comaschi

Page 10: Il Piccolo Giornale di Cremona

NUMERI UTILICOMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.itCentralino: 0372-4071

Urp: 0372-407291

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE

www.provincia.cremona.itCentralino: 0372-4061

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PREFETTURACentralino: 0372-4881

CARABINIERIPronto intervento: 112Centralino: 0372-5581

COMANDO FORESTALE DELLO STATO

Centralino: 0372-410307

GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117Centralino: 0372-21576

Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968

POLIZIA MUNICIPALEPronto intervento: 0372-454516Centrale operativa: 0372-407427

POLIZIA STRADALEComando provinciale

Centralino: 0372-499511

QUESTURAPronto intervento: 113Centralino: 0372-4881

VIGILI DEL FUOCOPronto intervento: 115

Centralino: 0372-4157511

PROCURACentralino: 0372-548233

OSPEDALE DI CREMONAwww.ospedale.cremona.it

Centralino: 0372-4051Centro unificato

di prenotazione: 800 638 638Emergenza sanitaria: 118

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA

www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971

Urp: 0372-497215

Taccuino

Cremona

GIORNALE DI CREMONA

E supplemento: IL PICCOLO GIORNALE DEL CREMASCO

direttore responsabile: Sergio [email protected]

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Autorizz. del Tribunale di Cremonan° 357 del 16/05/2000

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Progetto Grafico: Gianluca Galli

Numero chiuso in tipografia:Martedi 24 Aprile alle ore 21

METEO WEEK-END Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it

• Via Lungastretta: cantiere per la sosti-tuzione della condotta dell'acqua potabile, rifacimento degli allacci del gas metano e acqua potabile, predisposizione di condotte per linee elettriche; (fine lavori: 11 maggio).

• Via Gerre Borghi: cantiere per la realiz-zazione della posa della nuova condotta dell'acqua potabile; (fine lavori: 31 maggio).

• Via Vittori (tratto da via Arenili a via Burchielli): cantiere per la sostituzione del-la condotta del gas metano; (fine lavori: 30 aprile);

• Via S.Rocco, Via Bosco: cantiere per la realizzazione della pista ciclabile di collega-mento al comune di Gerre de' Caprioli; (fine lavori: 1 giugno).

• Piazza Dossena, Via Romanino, Via Tren-tacoste, Via Perugino, Via Giancristoforo, Via Galeotti, Viale Cambonino: cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica e illuminazione pubblica; (durata lavori: diversi mesi anche se coinvol-gerà di volta in volta tratti limitati di vie diver-se, indicativamente fine prevista 31 luglio). La via attualmente interessata è via Perugino.

Mercoledì 25 Aprile 201210

CREMONAGUARNERI S.N.C.CORSO GARIBALDI, 19126100 CremonaTel. 0372 21335

Orari di aperturaMattino: 08:00 - 12:30Pomeriggio: 15:00 - 19:30

Giorno di chiusura settimanaleNO CHIUSURA

CREMONA - FARMACIA 11A.F.M. DI CREMONA S.P.A.VIA GIUSEPPINA, 2726100 CremonaTel. 0372 434784

Orari di aperturaMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanaleLUNEDÌ

ANNICCOMACULOTTI ENRICOVIA MARCONI, 2426021 AnniccoTel. 0374 79407

Orari di aperturaMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanaleSABATO POMERIGGIO

SESTO ED UNITIPORTESANI ANNAVIALE MATTEOTTI, 1226028 Sesto ed UnitiTel. 0372 76013

Orari di aperturaMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:00 - 19:00

Giorno di chiusura settimanaleGIOVEDÌ

MALAGNINOGAMBA CARLOVIA S. AMBROGIO, 2026030 MalagninoTel. 0372 58348

Orari di aperturaMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanaleLunedì mattina

ROBECCO D'OGLIOPALERMO EMILIAVIA SGUAZZI, 1826010 Robecco d'OglioTel. 0372 921122

Orari di aperturaMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanaleSABATO POMERIGGIO

FARMACIE DI TURNO Dal 20 al 27 Aprile 2012Distretto di CasalmaggioreDistretto di Cremona

Via PeruginoLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:31 Luglio 2012

CASALMAGGIOREA.F.M. S.R.L. VIA SILVIO PELLICO, 3626041 CasalmaggioreTel. 0375 59114

Orari di aperturaMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanaleSABATO

GUSSOLA GUIDA S.A.S.VIA ROMA, 3226040 GussolaTel. 0375 64033

Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanaleSABATO POMERIGGIO

Le farmacie di turno e gli orari dei distretti

di Cremona e Casalmaggiore

sono consultabili sul sito internet:

www.aslcremona.it

NUMERI UTILICOMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it

Centralino: 0375 42668

AMMINISTRAZIONEPROVINCIALE

Centralino: 0375-42233

CENTRO PER L’IMPIEGOCentralino: 0375-42213

CARABINIERIPronto intervento: 112

Centralino: 0375-284500

POLIZIA MUNICIPALECentralino: 0375-40540

POLIZIA STRADALECentralino: 0375-42288

GIUDICE DI PACECentralino: 0375-42273

OSPEDALECentralino: 0375-2811

Centro unico di prenotazioni: 800 638 638

Emergenza sanitaria: 118

MUSEO DIOTTIwww.museodiotti.it

Centralino: 0375-200416

MUSEO DEL BIJOU Centralino: 0375-284423

TEATRO COMUNALEwww.teatrocasalmaggiore.itCentralino: 0375-284434

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO

Direzione: 0375-284020Distretto Veterinario:

0375-284029

Casalmaggiore

Via San Rocco, via BoscoLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:1 Giugno 2012

Via LungastrettaLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:30 Aprile 2012

Via VittoriLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:30 Aprile 2012

Via Gerre BorghiLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:31 Maggio 2012

Page 11: Il Piccolo Giornale di Cremona

Giovedì 26 aprile alle ore 21, il Teatro Filodrammatici propone lo spettacolo “Aprile dolce sentire”, concerto che vede protagonisti Silvia Dalla Noce, accompagnata da Roberto Sog-getti (pianoforte), Valerio Abeni (batteria) e Mischa Bianchessi (contrabbasso). L’istintiva musi-calità, la capacità di improvvisa-zione e il senso del ritmo, uni-tamente al caldo timbro vocale, fanno di Silvia Dalla Noce (nella foto) un’interprete sensibile e raffinata, completamente a suo

agio con particolari e sofisti-cate atmosfere, siano esse di natura prettamente jazzistica che latina. Personalizzando ed adattando le interpretazioni dei brani scelti, in collaborazione con i suoi musicisti, Silvia riesce anche ad uscire dalla sfera classica, mantenendone sempre un adattamento partico-lare. Il gruppo che solitamente l’accompagna è una formazione compatta ed affiatata, che sostiene la cantante in modo discreto e puntuale.

“Aprile dolce sentire” al FiloProtagonista del concerto di giovedì sera alle 21 è Silvia Dalla Noce

di Federica Ermete

ome di consueto, anche quest’anno, prende il via il Festival di Cremona Claudio Monteverdi. La musica-spettacolo in epoca barocca è una sorta di “fil-rouge” che accompagna

una parte considerevole degli appuntamenti inseriti nel cartellone 2012 della rassegna giun-ta quest’anno alla XXIX edizione. Il programma prevede anche alcuni appuntamenti, di rilevan-te interesse, con la musica strumentale. Il primo spettacolo, previsto per venerdì 27 aprile alle ore 21 sul palcoscenico del Teatro Ponchielli, ne costituisce proprio un’inconsueta inaugura-zione. La serata è intitolata “La magia di Anto-

nio Vivaldi – Concerti per fagotto e altri stru-menti”. Gran parte dei concerti di Vivaldi sono scritti per violino e archi, spesso accompagna-ti da titoli che ne rivelano il clima espressivo (Il Capriccioso, I demoni, Il Piacere, La Notte…). Tuttavia brani solistici sono dedicati anche ad altri strumenti, come il liuto, il violoncello e, in particolare, il fagotto. Resta un mistero il motivo per cui il compositore abbia tanto prediletto questo strumento, dedicandogli ben 39 con-certi, scritti tutti nell’età più matura, ineguaglia-bili per varietà ritmica, audacia formale ed at-tenzione al dettaglio. Nella categoria dei cosid-detti doppi concerti spiccano quelli che asso-ciano, al fagotto, il violino o il violoncello. Pro-tagonisti della serata d’esordio sono gli straor-

dinari solisti dell’orchestra L’Aura Soave ai quali, per l’occasione, si associa il fagottista Sergio Azzolini. Questo sodalizio non è cosa nuova, ha già infatti prodotto anche fortunate incisioni discografiche. Grande suono, magi-strale tecnica e debordante personalità, Sergio Azzolini, vincitore di prestigiosi concorsi, colla-bora regolarmente con i Sonatori della Gioiosa Marca, La Stravaganza Köln e con l’Ensemble Baroque di Limoges. Ha insegnato il fagotto all’Ateneo di Musica di Stoccarda e, dal 1998, è professore di fagotto e musica da camera a Basilea. Al concerto è inoltre prevista la parte-cipazione anche di altri importanti solisti: il vio-linista Nicholas Robinson, il violoncellista Fran-cesco Galligioni e il liutista Diego Cantalupi.

C

“La magia di Antonio Vivaldi”venerdì al Festival Monteverdi

CONCERTI PER FAGOTTOE ALTRI STRUMENTI

Ha preso il via “Il cortile del Jazz - Cocktail, Wine bar, Ristorante a ritmo Jazz & Blues”, la prima rassegna che, fino a fine maggio, propo-ne appuntamenti di intrattenimento nel sugge-stivo cortile di Palazzo Trecchi. Giovedì 26 apri-le, alle ore 19.30, ha luogo il concerto “Ermanno Principe Trio”. Protagonista è Ermanno Principe (nella foto), batterista fra i più noti della scena jazzistica italiana, polistrumentista, paroliere e cantante di grande talento. Ad accompagnar-lo, due celebri figure del jazz italiano: Carmelo Tartamella alla chitarra ed Enzo Frassi al con-trabbasso. La formazione propone musica jazz a 360 gradi, con standard, brani originali ed altri cantati da Ermanno per ricordare artisti come Frank Sinatra, Cole Porter... Info: 366-5430633.

Musica jazz a Palazzo TrecchiPrimo appuntamento giovedì alle 19.30 con l’Ermanno Principe Trio

Oggi, dalle ore 10 alle 20, nella splendida cornice della grandiosa Rocca di Soncino, si tiene il quinto grande “Evento Fantasy” dedicato al Medioevo fantastico. Oltre ad assistere ai molti spettacoli in programma, tutti i bambini hanno la possi-bilità di partecipare attivamen-te alla manifestazione. Truccati e vestiti con abiti a tema, i piccoli vengono, letteralmen-te, catapultati in un meraviglio-so viaggio fuori dal tempo, tra mezz’uomini, elfi, maghi, orchi e molti altri personaggi fantasti-ci. L’evento è tuttavia concepi-to in modo tale da coinvolgere anche gli adulti; tutti gli spetta-coli e le ambientazioni sono sta-ti, infatti, pensati in modo che anche i più grandi si trovino a proprio agio. La parte dedicata ai banchi espositivi e al merca-to viene strutturata e suddivisa

in diverse aree distinte, dedi-cate al Fantasy e al Medioevo Fantastico. Sono in programma battaglie a cavallo tra “Bene e Male”, botteghe, decine di per-sonaggi in costume, laborato-ri didattici, musicanti, danze, giochi da hobbit, tavoli da gio-co. Per meglio calarsi nell’at-mosfera medioevale, per l’in-tera giornata tutte le operazioni di compravendita si effettua-no utilizzando esclusivamente la “Moneta Elfica”. Presso l’area di ingresso del Castello, è infi-ne allestita una piccola area mostra, composta da pezzi pro-venienti direttamente dal film “The Lord of the Rings”, oltre ad abiti, armi e armature, ambien-tazioni, ricostruzioni e diorami. Ingresso: 10 euro (i bambini fino a 5 anni non pagano). In caso di maltempo la manifestazione si svolge regolarmente.

“Evento Fantasy”impazza a Soncino

Per tutta la giornata del 25 aprileIl liutistaDiego Cantalupo

&&&Cultura SpettacoliFino a domenica 29 aprile, presso il Centro

culturale comunale di Pizzighettone (via Garibaldi 18), rimane aperta al pubblico la mostra intitolata “Art Extension”, inaugurata lo scorso 21 aprile con la presenza del critico d’ar-

te Marco Ferrari. L’al-lestimento è costituito dai disegni, dalle grafiche, dalle sculture, dai basso-rilievi e da altre opere di Mario Barbieri, Ottorino Buttarelli e Walter Valca-renghi. Orario: 25 e domenica 29 aprile alle ore 10-12 e 15-19.

Art Extensionin esposizionea Pizzighettone

Page 12: Il Piccolo Giornale di Cremona

di Martina Pugno

riff di chitarra a ritmo serrato dei Pan del Diavolo stanno per fare tappa al Covo di Bologna: il duo venerdì sera presenterà sul pal-co dello storico locale i brani

tratti dal più recente album, “Piombo, polvere e carbone”, pubblicato lo scorso 3 aprile. Ancora tanta psiche-delia e rythm n' blues in questo lavoro di conferma per la band siciliana, che già con il precedente “Sono all'osso” (2010), edito anch'esso per l'etichetta La Tempesta, si è guadagnata l'atten-zione e il plauso della critica naziona-le. L'album si compone di dodici brani in bilico tra folk, punk e cantautorato, registrato presso le Officine Meccani-che di Milano.Formatisi nel 2006, i Pan del Diavolo hanno già alle spalle oltre duecento concerti e un'intensa attività live, di-mensione che permette al duo di esprimersi al meglio e trasmettere tut-ta l'energia che trasuda dai loro brani di matrice folk rock. Non per niente Alessandro Alosi (voce, chitarra, gran-cassa) e Gianluca Bartolo (chitarra a 12 corde) si sono guadagnati la fiducia della casa discografica fondata da Enrico Molteni, bassista dei Tre allegri ragazzi morti. Nel 2007 Il Pan del Dia-volo é stato incluso nel progetto Ro-cketPa Sound Connection, compila-tion con la quale si poneva all’atten-zione nazionale il talento dei musicisti siciliani. La prima vera e propria pub-

blicazione discografica dei Pan del Diavolo, però, risale al 2008, con l'Ep eponimo al quale ha fatto seguito l'an-no successivo il singolo “I fiori”. Per la realizzazione di “Piombo, polve-re e carbone” i Pan del Diavolo si sono avvalsi di prestigiose collaborazioni: dopo un inteso periodo di lavoro svol-to presso il White Rabbit Hole Studio di Volterra insieme al chitarrista Anto-

nio Gramentieri e al batterista Diego Sapignoli, il duo si è recato al The Ba-sement di Palermo per apportare gli ultimi ritocchi alle undici canzoni de-stinate ad essere incluse nel secondo full-length, già entrato nella classifica Fimi degli album più venduti in Italia. I missaggi sono stati affidati a JD Fo-ster, assistito da Andrea Scardovi. Giovanni Versari ha invece curato il

mastering presso La Maestà.Colpisce, dell'album, una svolta elet-trica che contribuisce a donare mag-giore varietà cromatica. Una matura-zione stilistica che però non tradisce le radici della band, per una formula che non può che confermare il suc-cesso di una formazione che sul palco come su disco proprio non si rispar-mia.

Un sabato interamente dedicato alla musica quello che si prospetta al Bloom di Mezzago, con il Primo maggio neverending festival in par-tenza dalle 15 di pomeriggio e con ospiti fino all'alba del giorno dopo. Due palchi per oltre dodici ore di musica dal vivo, con eventi collatera-li e reading che vi terranno compa-gnia fino a sera. Sugli stage, alcuni dei più interessanti artisti del cantau-torato italiano, dalla rivelazione Maria Antonietta fino alla guest star della serata, Bugo.

L'eclettico musicista novarese presenterà sul palco i brani del suo più recente album, “Rimedi contro la miopia”, edito nel giugno del 2011. Ancora una volta, protagonista delle sue canzoni sono storie di quotidiana alienazione metropolitana, cantate con uno stile stralunato e addiziona-te di ironia quanto basta a non la-sciare che la visione della vita diventi troppo nera.

Sul palco del Bloom anche Edda, un nome non di certo nuovo del rock italiano: il leader dei Ritmo Tribale torna a 46 anni con l'album "Semper Biot” per conquistare i palchi italiani, dopo sei anni di silenzio. Con Ioso-nouncane ci si tufferà in un vortice di

influenze e sperimentazioni per poi fare ritorno al più genuino cantauto-rato, con le note di Ettore Giuradie nelle quali risuonano De Andrè e De Gregori, ma anche il più recente Vin-cio Capossela. Piazzato di traverso all’ottica musicale corrente, Ultimo Attuale Corpo Sonoro è un progetto di approccio alternativo tra musica sperimentale e verso italiano, che animerà il palco per una serata che

mostrerà tutti i più diversi volti del cantautorato italiano targato anni Duemila.

Il dj set che accompagnerà il pub-blico fino all'alba sarà invece curato dai Ministri. Il biglietto d'ingresso per l'evento è di 10 euro, mentre l'ingres-so sarà gratuito per i lavoratori licen-ziati o cassaintegrati che scariche-ranno al Ghost Work Card sul sito www.bloomnet.org.

Dal Mississippial Medioevo

I

Il duo palermitano presenterà il nuovo album venerdì sera al Covo di Bologna

Serata folk n’roll con Il Pan del Diavolo

Primo maggio neverland festival al Bloom

Attraversa universi musicali varie-gati il week end in arrivo al Fillmore Clun di Cortemaggiore, con il concerto del blues Eric Sardinas previsto per venerdì sera e l'arrivo dei Folkstone, sul palco la serata successiva. Ad un anno di distanza dalla sua ultima tournée italiana, Sardinas torna nel nostro Paese con un nuovo disco da far ascoltare: si tratta di “Sticks & Sto-nes”, uscito nell’agosto dell’anno scorso.

Chiusi in studio di registrazione per dare vita al loro primo album intera-mente acustico, i Folkstone vi riporte-ranno in epoche antiche con cornamu-se e arpe celtiche, abbondantemente condite con riff di puro rock.

Il duo palermitano presenterà il nuovo album venerdì sera al Covo di BolognaAfterhourMercoledì 25 Aprile 201212

Piombo, polvere e carbone sulle corde della chitarra

«Piombo, Polvere e Carbone è stato sì un album complesso e impegnativo da realizza-re, ma non difficile da concepire... In pratica, volevamo incidere un’opera che fosse since-ra, autentica e possedesse pure un suono sorprendente! Da una parte, dunque, c'erano le canzoni, le grida, l’istinto, ecc. E dall’altra tutta la cura e la precisione che servono per registrare e arrangiare un CD del genere. In-somma, se dovessi comparare i due album, Piombo, polvere e carbone e Sono all'osso mi verrebbe da descriverteli come due mondi completamente differenti...». Con queste pa-role Alessandro Alosi descrive alla stampa gli intenti e le intenzioni alla base dell'album re-centemente pubblicato, creato sotto il peso ideale della responsabilità di un album di de-butto che ha consacrato il duo come una delle band più interessanti del panorama ita-liano contemporaneo. La band presenterà i nuovi brani dal vivo presso il Covo Club di Bologna venerdì sera.

FILLMORE CLUB

Sabato a partire dalle 18.30 avrà inizio al cir-colo Magnolia di Milano la Milano acoustics night, per scoprire la città e chi la abita con una chitarra in mano. Un po’ meglio di Toto Cutugno e sempre in bilico tra il signor Padrone e gli anni dell’università, ecco qualcuno che tutto som-mato suona ed è felice. I gruppi si esibiranno in versione unplugged per tre brani ciascuno e verrà presentato in anteprima Milano Acoustics meet Bud Spencer Blues Explosions ( potrebbe essere dietro casa tua).

Venerdì al Live Club di Trezzo d'Adda la serata sarà all'insegna dello ska e del reggae, con il concerto dei Sud Sound System. I ritmi giamai-cani si fondon con il dialetto salernitano, per una musica che ha il sapore del mondo. A giugno la band presenterà nei negozi di dischi il Besto of, contenente i principali successi che hanno co-stellato la loro più che ventennale carriera, con l'aggiunta di una versione inedita di uno dei bra-ni più popolari, “Le radici ca tieni”.

Iotatola, il rock “diventa viola”

Rullante, timpano, tamburo e piatti da un parte; chitarra, grancassa e pianoforte dall’altra: una serata a tutto rock aspetta il pubblico del Salotto Muzika di Bologna sabato sera con le Iotatola, band tutta al femminile che da Palermo ha con-quistato il pubblico di tutta Italia. Nel maggio del 2011 esce Divento viola, primo lavoro della band (che odia essere definita soltanto come “un duo”) prodotto dall’etichetta indipendente romana Mafi. E’ un insieme di accordi e note, di motivetti dolci e accordi graffianti, di ritmi netti e giocattoli sbat-tuti sulle pelli della batteria: un incrocio tra Frank Zappa e i White Stripes con un pizzico di Donatel-la Rettore e parentesi tipiche degli Elio e le Storie Tese. I testi, audaci e ironici, raccontano di agro-dolci nei dettagli e in amore, distratte e simpatiche ma talvolta anche spietate.

Per segnalarci eventi o concertiscriveteci o inviateci un link all’indirizzo

[email protected]

BOLOGNA

Acoustics Night al MagnoliaMILANO

Sud Sound System al LiveTREZZO D'ADDA

Page 13: Il Piccolo Giornale di Cremona

uale modo migliore per trascorrere il ponte del primo maggio, e le giorna-te di bel tempo final-

mente in arrivo, se non con qual-che viaggio o gita fuori porta? Per affronare gli spostamenti, in particolare se lunghi, l'auto deve naturalmente essere in ottime condizioni. Meglio dunque far controllare il veicolo da persona-le esperto per poter partire in totale sicurezza.

Per quanto riguarda gli pneu-matici, è importante controllare il livello di usura del battistrada e la pressione, affinchè garanti-scono la migliore adesione sulla strada anche in caso di maltem-po. Tra i controlli fondamentali anche quelli legati ai freni: meglio far controllare lo stato di usura delle pastiglie e l'olio dei freni. Il liquido di raffreddamento deve essere sostituito ogni tre o quat-tro anni.

Seppure apparantemente di importanza secondaria, è bene controllare anche i tergicristalli:

una visibilità ridotta a causa di tergicristalli usurati può diventa-re, in caso di maltempo, una fon-te ulteriore di pericolo. Attenzione anche alla batteria, che solita-mente cede senza dare segnali di preavviso. Dipende in parte dalla

centralina elettronica che gesti-sce quasi tutte le funzioni della vettura: se la tensione erogata dalla batteria non è perfetta, la centralina non parte. Meglio chie-dere un controllo della tensione all’elettrauto, prima di partire.

Uno dei controlli più impor-tanti, che però non sempre vie-ne ricordato, è quello delle luci e delle frecce, per la totale sicu-rezza anche negli spostamenti nelle ore serali. A questo punto, tocca all'olio. Una volta lo si cambiava ogni 10-15mila km, mentre oggi si può arrivare an-che a 50 mila. Esistono lubrifi-canti minerali, più economici, o sintetici e semi sintetici che so-no di qualità e durata superiori, ma se ne trovano anche di spe-cifici. E' bene sapere che se non si usa l'olio giusto, indicato sul libretto di manutenzione, si può danneggiare il motore: nel dub-bio, meglio far eseguire i con-trolli dal proprio meccanico di fiducia. Dopo 60.000 km anche gli ammortizzatori vanno con-trollati, in particolare se il veico-lo viene utilizzato spesso a pie-no carico, poiché ciò influisce a lungo termine sulla loro usura. Adeguati controlli sulla vettura prima del viaggio garantiranno un soggiorno piacevole e privo di imprevisti.

Nuova stangata in arrivo per gli imprenditori, con i nuovi tagli alle deduzioni sulle auto azien-dali. L'operazione sarà finalizzata alla copertura degli oneri della riforma del mercato del lavoro. Il testo del provvedimento indica in 20,3 miliardi di euro il costo della riforma tra il 2013 e il 2021. Quasi 9 miliardi di euro nel perio-do arriveranno dalla stretta sulle deduzioni delle spese per le auto aziendali e dei liberi professioni-sti e quasi 3 miliardi dalle loca-zioni.

La prima misura riguarda il taglio della deduzione prevista sulle auto aziendali, che scende dal 40% al 27,5% anche nel caso dell'auto usata nell'esercizio di arti e professioni in forma indivi-duale. Per i veicoli dati dall'azien-da in uso promiscuo ai dipen-denti per la maggior parte del periodo di imposta la deduzione diminuisce dal 90% al 70%. La seconda misura si riferisce alla deduzione riconosciuta sulla

tassa al servizio sanitario nazio-nale, pari al 10,5%, che si appli-ca sulle assicurazioni Rc auto. La deduzione scatterà solo per gli importi che eccedono i 40 euro (quindi per assicurazioni a partire da 380 euro). La stretta vale già sui pagamenti del 2012.Dal 2013 verranno ridotte le deduzioni sul-le spese relative ai mezzi di tra-sporto non utilizzati esclusiva-mente come beni strumentali da imprese e professionisti. Il prov-vedimento è parte di una più ampia riforma che interessa ulte-riori tasse su affitti e su biglietti aerei.

In totale, la riforma costa 20,371 miliardi di euro dal 2011 al 2021. Circa 15 miliardi com-plessivi arriveranno da maggiori entrate – ovvero da misure fisca-li come il taglio alle deduzioni sulle auto aziendali o sulla cedo-lare secca per gli immobili in af-fitto – e risparmi di spesa per enti previdenziali e Monopoli di Stato.

QI controlli prima di un viaggioGarantire la sicurezza dell'automobile ed evitare gli imprevisti

Auto aziendale, stretta sugli incentivi per aziende e imprenditori

Page 14: Il Piccolo Giornale di Cremona

di Daniele Tamburini

a Resistenza non deve essere ricordata in modo agiografico: fu un fatto grandioso e complesso, glorioso, doloroso, colmo di eroismi e anche di errori. E' in-

dubbio che la nostra storia repubblicana affondi lì le sue radici. Ma questi 70 anni di storia (e certa cronaca dei nostri giorni) compongono molte domande: quelle ra-dici sono ancora presenti? Cosa resta di quella stagione, cosa è stato "tradito"? Ne abbiamo parlato con il professor Paolo Pezzino, docente ordinario di Storia Con-temporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa.

Professor Pezzino, Calamandrei defi-nì la Resistenza un "monumento". Que-sto monumento, oggi, ha ancora fonda-menta solide?

L'antifascismo è indubbiamente uno dei valori fondanti la nostra convivenza civile, perché i diritti di cittadinanza in questo pa-ese sono stati l'esito di una lotta combat-tuta contro un regime totalitario. E la me-moria che ogni 25 aprile celebriamo è quella della sconfitta dall'esercito della Germania nazista ad opera di quelli alleati, coadiuvati dai partigiani e dal Corpo italia-no di liberazione, è quella di una guerra civile vittoriosa contro il fascismo, di cui va rivendicata con forza, come italiani, contro

ogni tentativo di sminuirne il valore, la le-gittimità nazionale e l'orgoglio di averla combattuta e vinta. E' indubbio, tuttavia, che fra i cittadini, nell'opinione pubblica, fra i giovani quel monumento sia ormai po-co conosciuto, ricoperto dalla polvere del tempo ed anche, va detto, da una visione agiografica, retorica, antistorica della resi-stenza. E i giovani, quando fiutano la reto-rica, giustamente si allontanano.

Dalla Resistenza, dalla lotta contro il regime e l'ideologia fascista e nazista e contro l'occupazione tedesca, nasce l'Italia repubblicana, con la sua Costitu-zione democratica. Ora, la nostra Carta fondamentale ha subito, negli ultimi an-ni, pressioni, modifiche, quando non ve-ri e propri attacchi. Perché?

Dal punto di vista istituzionale, è indub-bio che la nostra Costituzione sia nata dall'antifascismo e dalla Resistenza. La stessa unità delle forze politiche che la ela-borarono e la approvarono anche quando, si noti, a livello politico ormai quell'unità non esisteva più, richiama l'unità che si re-alizzò nei Comitati di Liberazione Naziona-le. Tuttavia l'architettura istituzionale deli-neata dalla nostra costituzione è indubbia-mente datata: reduci dall'esperienza fasci-sta, i padri costituzionali vollero un regime nel quale fosse evidente la preminenza del parlamento (e quindi dei partiti politici che vi erano rappresentati, su base proporzio-nale fino alle riforme elettorali più recenti) sull'esecutivo, e nella quale i Presidente della repubblica avesse un ruolo più che altro simbolico. Oggi pare evidente che al-cune di queste scelte sono incompatibili con la necessità di sveltire e rafforzare il processo decisionale. Così il bicamerali-smo puro, i rapporti fra esecutivo e Came-re, lo stesso ruolo del Presidente della re-pubblica, molto più dinamico e interventi-sta nell'interpretazione che ne dà, ad esem-pio, il Presidente in carica, vengono rimes-si in discussione. Personalmente non ci vedo niente di male, purché i processi di

revisione costituzionale avvengano in ma-niera equilibrata ed avendo di mira il funzio-namento complessivo del sistema, non in-teressi di parte o la volontà di ridimensio-nare i propri avversari politici.

La Resistenza fu veramente un fatto di popolo?

Bisogna intendersi. Non tutti gli Italiani erano antifascisti e sostennero con entusia-smo e attivamente la Resistenza: c'erano non pochi fascisti convinti, e molti indiffe-renti. E tuttavia, il periodo dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 è stato uno di quelli nei quali i cittadini, volenti o nolenti, si sono trovati a compiere scelte "politiche", dalle quali dipendeva non solo la loro sorte per-sonale, ma anche, in ultima analisi, quella della patria. E i comportamenti che oggi colleghiamo al termine di resistenza hanno coinvolto ampi strati popolari. Se proviamo a declinare al plurale la parola “resistenza”, per comprendervi tutta la varietà di com-portamenti e vissuti che il popolo italiano mise in atto nei mesi dall’armistizio dell’8 settembre 1943 alla liberazione, vedremo che, accanto alla lotta in armi di decine di migliaia di partigiani e, in minor misura, par-tigiane per opporsi all’occupazione tede-sca e alla continuazione di una guerra che aveva perso, se mai l’aveva avuto, qualsia-

si carattere patriotico e si rivelava per quel-lo che veramente era, il frutto avvelenato della dittatura fascista. Vi furono i gesti e i comportamenti di coloro che si opposero comunque all’occupazione tedesca e al fascismo, a partire dalle donne, in prima fila nell’accogliere, proteggere e accudire gli uomini, sempre più ricercati e braccati in quei mesi, a partire dai soldati sbandati do-po l’8 settembre, spogliatisi della divisa e rivestiti dalle donne italiane: atteggiamenti, questi, che le storiche hanno definito "ma-ternage" di massa, riduzione del danno, manutenzione della vita, invitandoci a non declinare solo al maschile la “resistenza”. Ricorderemo anche i sacerdoti, rimasti ac-canto ai loro fedeli in una situazione di di-sgregazione delle strutture istituzionali, i quali seppero opporsi con coraggio, e spesso con la semplice arma dell’abito ta-lare, alla politica del terrore che investì le loro comunità. Ricorderemo i contadini, che nutrirono militari alleati, sbandati o fuggiti dai campi di prigionia, e partigiani, dividen-do con loro un pane sempre più scarso anche per le loro famiglie, e mai denuncian-doli a tedeschi e fascisti repubblicani. In questo quadro di atteggiamenti di consa-pevole disobbedienza, spesso in nome di un antifascismo esistenziale e prepolitico, ma comunque sempre pericoloso per chi lo

praticava, troveranno collocazione le centi-nai di migliaia di soldati italiani internati, dopo l’8 settembre, nei campi tedeschi, senza che venisse loro riconosciuta la qua-lifica di prigionieri di guerra, che in maggio-ranza si rifiutarono di barattare la propria libertà con l’adesione al regime di Salò. Se sommiamo tutti questi comportamenti, ve-dremo che le "resistenze" di italiane e ita-liano furono effettivamente un'esperienza di massa, e non di poche élites politiche.

Una domanda sui partiti. Ebbero un ruolo fondamentale nella lotta antifasci-sta e nella nascita dell'Italia libera. Ora, sono sentiti spesso come corpi estranei e spesso delegittimati da scandali e mal-versazioni. Che è successo?

La "Repubblica dei partiti", come lo sto-rico cattolico Scoppola ha chiamato la re-pubblica italiana, è andata in crisi, a partire dagli anni Ottanta, perché i partiti hanno perso la capacità di programmare il futuro d'Italia. La crescita del debito pubblico, conseguenza di politiche assistenziali, clientelari, il consociativismo, che ha unito l'intero arco politico nella richiesta di bene-fici per i ceti sociali rappresentati, senza che si definissi un quadro di compatibilità finanziarie, l'occupazione dello Stato e del-la pubblica amministrazione, infine la crisi delle ideologie, che ha colpito soprattutto comunisti e democristiani, ha ridotto pro-gressivamente il ruolo dei partiti politici. La società inoltre è cambiata, e i partiti non sono stati in grado di intercettare le richie-ste dei nuovi ceti sociali, mentre i tradizio-nali (contadini, operai, impiegati pubblici) o declinavano o riducevano comunque il loro peso. E tuttavia la mediazione politica non può che essere assicurata da soggetti po-litici quali i partiti, sia pure in modalità diver-se rispetto al passato. I partiti hanno biso-gno di una robusta cura dimagrante, devo-no ridurre pretese di egemonia e occupa-zioni di ogni spazio disponibile, lasciare spazi autonomi all'amministrazione e agli amministratori della cosa pubblica, una vol-ta elaborate le scelte politiche di fondo. E recuperare il senso della politica come "servizio", e non come "privilegio".

L

25 aprileIntervista al professor Paolo Pezzino: «La nostra Costituzione è nata dall’antifascismo e dalla Resistenza»

Mercoledì 25 Aprile 201214

«La Resistenza: un’esperienza di massa, non di élites»

Il professor Paolo Pezzino, docente di Storia Contemporanea

«Occorre recuperare il senso della politica come “servizio”, e non come “privilegio”»

Sandro Pertini a Milano il 25 aprile 1945

Page 15: Il Piccolo Giornale di Cremona

di Martina Pugno

n po' provato nel fisi-co ma con lo sguar-do vivace come sempre e il sorriso pronto, Enrico “Kiro”

Fogliazza mi accoglie nell'ele-gante e luminoso salotto della casa della figlia, con cui vive. «Non ho mai pensato a farmi una casa mia», ammette nel corso della conversazione: «Sono abi-tuato a pensare prima agli altri. C'è sempre qualcuno prima da aiutare che ha bisogno di te. In quegli anni prima dell'io c'era il gruppo, poi c'era il distacca-mento, poi c'era la brigata. E solo dopo venivi tu». Il distacca-mento e la brigata a cui fa riferi-mento sono quelli della Resi-stenza, che Kiro ha vissuto in prima persona in quanto co-mandante della 17° Brigata Ga-ribaldi e che da anni racconta con trasporto e dovizia di parti-colari, perché le nuove genera-zioni non dimentichino. Alla vigi-lia del 25 aprile, lasciamo che sia uno dei pochi (o forse l'unico) dei protagonisti rimasti a rac-contare le lotte che hanno se-gnato quei difficili anni. Kiro, ai tempi comandante del suo di-staccamento, lo fa ripercorren-do ogni passo compiuto dalla pianura cremonese e attraverso valli e monti piemontesi. Non una data, non un nome né un luogo è stato dimenticato, nono-stante i molti anni trascorsi.

Con il comandante, quindi, ripercorriamo gli anni delle lotte partigiane, partendo da una co-sa non semplice: dare, oggi, una definizione della Resistenza per coloro che l'hanno conosciuta solo attraverso le pagine dei libri di storia. «La Resistenza è stata un fatto straordinario e impreve-dibile. E' nata dalle difficoltà, è stata il frutto di venti anni di fa-scismo e di cinque guerre com-battute nel mondo, delle priva-zioni, dell'assenza di viveri, del

controllo spietato. A livello cultu-rale, in Italia non c'era il principio della ribellione. E' stato difficile organizzarsi, si aveva paura, il fascismo picchiava forte! Quan-do io sono partito, non sapevo dove sarei andato: mi era stato detto solo di prendere il treno, andare a Milano e poi a Torino: lì avrei dovuto seguire un giovane con una copia del giornale “La Stampa” arrotolato e piegato in una tasca.

Solo quando sono arrivato là ho scoperto che eravamo in tan-

ti di Cremona, tutti delle leve comprese tra il '20 e il '26. Non sapevamo dove andavamo e con chi; non sapevamo nemme-no che dalla città partivano altri, ognuno era convinto di essere solo. Io ho lasciato mia moglie e mia figlia a casa, la decisione è stata difficilissima. Però sono partito; l'alternativa erano i tede-schi». L'esercito descritto da Kiro è quello visto attraverso gli occhi di un ragazzo di campa-gna poco più che ventenne, co-sì come la maggior parte delle

persone che vanno a comporre le Brigate partigiane.

E' un vero e proprio fiume di memorie quello che Kiro rico-struisce, come se di tempo non ne fosse passato affatto, e se un po' stupisce la precisione e l'ab-bondanza di particolari con cui ogni vicenda viene ricordata, a colpire in modo particolare è la vividezza delle emozioni che si legano a quel periodo di lotte e solidarietà, coraggio e paure. Se da una parte, infatti, la forza dei combattenti partigiani viene de-scritta da Kiro con queste paro-le: «Ho paura che in tutta la mia vita non riuscirò mai a trasmet-tere che cosa è stata davvero la Resistenza, in termini di amici-zia, solidarietà, fratellanza e uni-tà", dall'altra i momenti di solitu-dine hanno avuto altrettanta forza e sferzato l'animo di quei «ragazzi che sono dovuti diven-tare uomini subito, per forza». «La notte prima dei rastrella-menti del 2 luglio del '44 c'era stato un temporale terribile, con freddo, pioggia, il vento che sra-dicava gli alberi. Quanti pianti, quella notte! Il mattino dopo però il cielo era terso, l'aria era pulita e tutti era-no di nuovo di buonumore. Ero in paese con al-tri a raccogliere del cibo, quando arriva una staffetta ad avvisarci che bisognava scappare subito, perché i tedeschi stavano arri-vando a rastrellare insieme ai soldati italiani: “Di ebrei e parti-giani non se ne deve salvare nessuno", erano state le dichia-razioni di Farinacci.

Ci siamo divisi in due gruppi; uno senza saperlo è praticamen-te andato incontro ai fascisti, che hanno commesso quello è che passato alla storia come l'ecci-dio del Col del Lys, uno dei più violenti. Noi invece ci siamo sal-vati, ma un ragazzo del nostro gruppo si è slogato una caviglia. Io mi sono caricato sulle spalle il cibo e le poche cose che tra-

sportava men-tre altri due lo hanno aiutato a proseguire: non si poteva ab-bandonare un compagno. Io, però, appesan-tito dal gruppo, sono rimasto

indietro e mi sono ritrovato solo a passare la notte in una buca, senza sapere cosa fare né dove andare. E' stata la notte più do-lorosa della mia vita».

Un dolore ancora vivo, così come l'orrore provato alla vista dei corpi dei partigiani martoriati e uccisi sul Col del Lys, che an-

cora oggi fa rabbrividire Kiro Fo-gliazza. «In alcune zone i parti-giani, oggi, non possono tornare, perché la popolazione li cacce-rebbe con rabbia. I partigiani non avevano niente, e spesso non sapevano come sfamarsi, quindi molti di loro rubavano dalle fat-torie e nei paesi. Noi abbiamo sempre cercato di costruire un rapporto di unità e solidarietà con la popolazione, con i conta-dini e i montanari di quelle zone. Le armi erano indispensabili, ma prima dovevamo avere l'amici-zia, dovevamo avere alleati tra la gente. Sapevamo che se erava-mo uniti potevamo vincere».

Valori che, sottolinea Kiro, do-vrebbero oggi essere recuperati, per questo è tanto importante ricordare: «Queste storie biso-gna leggerle per non ripeterle. Ai giovani d'oggi, voglio dire che non pensino che sia stata una lotta bella e che sparare sia pia-cevole. Siamo in tempi difficili, ma di certo non si possono pa-ragonare. Di quei giorni però bisogna recuperare i valori di fratellanza e solidarietà, l'impe-gno per migliorare le cose, per-ché, se migliorano per la socie-tà, migliorano per tutti, anche per noi stessi».

Se guardare indietro provoca non solo orgoglio, ma anche do-lore, l'oggi si accompagna a un velo di amarezza: «E' un dolore profondo sapere che abbiamo fatto tanto per cambiare l'Italia, per avere più solidarietà e com-prensione, e vedere ora una classe politica che spreca e ru-ba. Sono porcherie che umiliano l'uomo onesto. Sono venuti me-no nei loro impegni nei confronti di tutta la nazione e non è mica facile ora recuperare».

U

«Che amarezza vedere una classe politicache spreca e ruba»

Kiro Fogliazza racconta la “sua” Resistenza: «Dobbiamo recuperare la voglia di migliorare le cose»

25 Aprile Mercoledì 25 Aprile 201215

«Quei valori oggi sono stati annegati»Il monumento

ai partigiani di Col di Lys

Enrico "Kiro" Fogliazza

Page 16: Il Piccolo Giornale di Cremona

di Agostino Francesco Poli

arlerò del "germe or-rendamente profuma-to della Resistenza". È un verso di Pier Paolo Pasolini. Ho sempre in

mente queste parole, perché poeti e poete, spesso, dicono, delle cose, aspetti luminosi e nascosti, come e più di socio-logi, di storici e di filosofi. Han-no lo sguardo bambino, duro, puro ed inflessibile, e colgono l’anima degli avvenimenti. E’ duro, cogliere l’anima della Re-sistenza. Un germe, sicura-mente: poiché germinò, tra gli altri, la nostra Costituzione, un “miracolo”. Così la definì Vitto-rio Emanuele Orlando, un costi-tuente, nato pochi giorni dopo lo sbarco dei Mille a Marsala: un liberale, pur compromesso con il fascismo; un uomo che, assai anziano, lottò contro la “legge truffa” del 1953 .. per dire come le cose non sono ai semplici e che occorre leggere tanto e tanto studiare e riflette-re, per poter sperare di capire. Un germe, perché germinò la partecipazione politica, il desi-derio di allargare i propri oriz-zonti. Di entrare in contatto con i saperi e le esperienze europee e mondiali. Permise, al nostro Paese, di inserirsi nell’orizzon-te-mondo. Il fascismo ci aveva consegnato ad una misura mi-sera e asfittica, nonostante le molte teste importanti di cui di-sponeva. Ma non è sufficiente la testa, se non ci sono anche etica responsabile, giustizia e libertà, e aria, respiro, relazioni, contatti. Se c’è la paura, a do-minare le coscienze. I resisten-ti si adunarono, per dignità, non per odio: lo scrisse Calaman-drei. Umiliati, percossi, massa-crati di botte, quando non ucci-si, privati del lavoro, mandati al confino – che non era una vil-leggiatura, come qualcuno ha detto in modo infame – durante

il fascismo, nel ventennio. Si adunarono, per dignità e non per odio, dopo l’8 settembre, quando il fascismo, nel mezzo di una guerra terribile in cui si era colpevolmente e sciente-mente infilato, rivelò fino in fon-do il suo volto di regime totali-tario e irresponsabile, e la mo-narchia, la sua irrimediabile fi-ne, con la fuga fellona del re e della corte a Brindisi. Un Paese massacrato, la fame, le bombe, le nostre belle città date al ne-mico, la miseria, i morti in Rus-sia, in Africa, sui troppi fronti di una guerra sciagurata. Poter raccontare con le parole dei re-duci, cosa fu la campagna di Russia, dove il fascismo mandò i nostri soldati con scarpe che si disfacevano dopo pochi chi-

lometri nella neve, con armi ina-datte, con cappotti che non coprivano dal gelo terribile .. i nostri Mario, Giovanni, Aldo, a volte ragazzini di neppure venti anni, gettati in un macello im-pensabile, con i gerarchi che se ne stavano al caldo … queste furono responsabilità enormi. Imperdonabili. E dopo. I parti-giani tallonati, snidati, catturati. Violenze inenarrabili, le torture che subirono, tali da non reg-gerne il racconto, le violenze, anche sessuali, sulle donne. Le rappresaglie, la deportazione degli ebrei, i fascisti di Salò che aiutavano a trovare ebrei e resi-stenti e a consegnarli alla loro orrenda sorte. Gli operai che scioperarono nelle loro fabbri-che, per difenderle, deportati e

sterminati. I soldati che non vollero collaborare con i tede-schi, dopo l’8 settembre, de-portati e morti, in moltissimi. Certo che fu, anche, guerra ci-vile: come poteva non esserlo? Chi era comunque d’accordo, e chi tacque, e aveva un ruolo, fu responsabile. Perché era pos-sibile opporsi, a tutti i livelli, e lo fecero tante donne e tanti uo-mini, al sud al centro e al nord. La libertà fu riconquistata dalla nostra "meglio gioventù" dell’intelligenza, dell’anima e del coraggio nell’aprile del 1945, dalle ragazze e dai ragaz-zi, dalle donne e dagli uomini "che volontari si adunarono/per dignità, non per odio/decisi a riscattare/la vergogna e il dolo-re del mondo". La vergogna e il dolore del nazifascismo, la vio-

lenza, l’illibertà, l’abbrutimento delle coscienze, il servaggio, il timore di pensare da sé. Dob-biamo provare riconoscenza e amore verso quei ragazzi e quelle ragazze, quei ragazzi "con la spolverina/che usava in quegli anni, i calzoni/larghi, e sulla chioma partigiana la busti-na/militare", che "scendono lungo i muraglioni/dove stanno i mercati,giù dai viottoli/che uniscono i primi orti ai costoni/delle colline: scendono dai ci-miteri [...] scendono giù, muti, nel primo sole,/e, pur così vici-no alla morte, il loro è il passo lieto/di chi ha tanto cammino da fare nel mondo …". Sono, ancora, versi di Pasolini. Ma pensiamo, ripeto, anche a tutti e a tutte quelle che resistettero alla barbarie fin dall’inizio degli anni Venti, maltrattati, licenziati, picchiati, esiliati, esiliati in pa-tria e fuori patria, perseguitati, con nel cuore l’amore per la li-bertà. I gesti eroici – i gesti si-lenti e umili di resistenza quoti-diana.Pensiamo a Dante Di Nanni, pensiamo a Ondina Pe-teani, pensiamo a Duccio Ga-limberti. Amiamoli. Riappropria-moci della loro storia, del loro coraggio, delle loro idee, co-struiamo un aprile di chi cerca giustizia e libertà. Amiamoli, co-me se fossero tra noi. Celebria-mo degnamente il 25 aprile.

PL’antifascismo, la Resistenza, la Costituzione repubblicana: una grande storia, la nostra storia

25 AprileMercoledì 25 Aprile 201216

Dobbiamo riappropriarci di quella storia, del coraggio, delle idee “Il giglio di quell’amore”

Ondina Peteani

Pier Paolo Pasolini

Page 17: Il Piccolo Giornale di Cremona

icorre il 67esimo an-niversario della Libe-razione, e, per il 25 aprile, in città si svol-gono cerimonie

commemorative. Alle 9.30 appuntamento con la

tradizionale Messa al Cimitero Ci-vico di Cremona, con la deposi-zione di corone d’alloro e di fiori alla cappella dei Caduti civili, alla cappella dove si trovano le tombe dei fratelli Di Dio, alle lapidi che ricordano i martiri di Cefalonia, ai Caduti per la Resistenza e all’Al-tare dei militari. Successivamen-te, alle ore 11, da piazza San Luca partirà il corteo cittadino con tutte le autorità locali, accompagnato dal complesso bandistico “Città di Cremona”. Il corteo proseguirà lungo corso Garibaldi, corso Campi, via Cavour, piazza Roma, via Solferino, fino a raggiungere

piazza del Comune. Qui, alle 11.30, si terranno gli interventi di Martina Stanga, presidente della Consulta degli studenti, Tullio Montagna, presidente Anpi - As-sociazione Nazionale dei Partigia-ni d’Italia della Lombardia, Massi-miliano Salini, presidente della

Provincia di Cremona, e Oreste Perri, sindaco di Cremona. Infine verso le 12, sotto i portici di piaz-za del Comune, verranno deposte le corone d’alloro alle lapide dei

Caduti per la Libertà e a quella delle Medaglie d’Oro al Cvl (Cor-po volontari della Libertà).

A conclusione delle celebrazio-ni, alle 12.15, nella Sala dei Quadri del Palazzo comunale, avrà luogo il ricevimento dei familiari dei Ca-duti per la libertà, cui farà seguito

l’assegnazione delle borse di stu-dio agli studenti. Questo il detta-glio: per la scuola secondaria di primo grado, la borsa di studio “Cav. Nino Giuseppe Zana" va a

Georgiana Paduret, Simona Mer-lini, Claudia Ianus, Sara Magri, Gaia Aurora Cattadori, Marian Ur-su, Genis Brahja; la borsa di stu-dio ex sindaco "Gino Rossini" a Hager Salah Chaouch; quella inti-tolata all'ex sindaco Ottorino Riz-zi a Gloria Piva; la borsa di studio

“Martiri di Bagnara” verrà asse-gnata a Valentina Adorno e Aman-da Garbino; la borsa di studio per il decennale della Resistenza toc-cherà invece a Sergiu Alexandru Fat.

Per gli istituti musicali verrà as-segnata la borsa "Vincenzo Ma-ris" a Federica Gennari.

Per il livello universitario, la borsa di studio "decennale della Resistenza" andrà a Silvia Barba; quella "prof Alfredo Galletti” a Giulia Fiammenghi; la borsa di studio "Giuseppina e Giuseppe Severino” a Letizia Moretti; quella intitolata a "Mina ed Emilio Zano-ni" sarà invece data a Camilla Bruneri, Francesca Carini, Valen-tina Tromba, Francesca Berneri, Michela Gazzetto, Maria Lucia Molardi, Chiara Bosini, Ilaria Gia-ni, Marta Cataldi, Francesca Al-bertoni, Giulia Maria Vecchione; quella intitolata a Sergio Maffez-zoni andrà a Alice Frosi, Bernard Karaj, Roberta Merletti, Matteo Zambelli, Jacopo De Stefani, An-na Zanacchi, Daniela Piloni, Fe-derico Strepparola, Valentina Spoldi, Riccardo Barone, Matteo Cappelli, Carlo Valerani, Carlo Maria Russo. La cerimonia si chiuderà con la consegna di un Tricolore storico al sindaco Oreste Perri.

Un altro momento di celebra-zione si terrà venerdì 27 aprile, con la commemorazione dei quattro vigili del fuoco che, il 27 aprile del 1945, vennero uccisi alle porte di Cremona da alcuni militari tedeschi in fuga. L'iniziati-va è promossa dal Centro sociale per anziani di Bagnara, con il pa-trocinio del Comune di Cremona.

Il programma della commemo-razione prevede alle 9.30 la Mes-sa nella Cappella di via Bagnara. Alle 10.30, ritrovo al Centro per anziani di Bagnara e quindi depo-sizione di una corona d'alloro alla lapide posta all'angolo tra via Ba-gnara e via Battaglione.

La sera, alle 20.30, si terrà in-vece un concerto del gruppo "Cantosociale”.

RPer ricordare la Liberazione25 aprile: tutte le iniziative e l’elenco degli studenti vincitori delle borse di studio

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri

25 Aprile 1945... ...25 Aprile 2012

(Piero Calamandrei, discorso agli studenti, Milano, 26 gennaio 1955)

dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, an-date lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.

COMUNE

CORTE DE FRATI

COMUNE

PIEVE D’OLMI

COMUNE

TORRICELLA DEL PIZZO

COMUNE

MARTIGNANA DI PO

COMUNE

ANNICCO

UNIONE DI COMUNI LOMBARDA PALVARETA NOVA

VOLTIDOSAN MARTINO DEL LAGO

SOLAROLO RAINERIOSAN GIOVANNI IN CROCE

L'associazione culturale Visioni contemporanee, in occasione del 25 aprile, organizza una festa per celebrare la Liberazione. Appuntamento alle 16.30 presso il teatro Filodrammatici con musiche e lettu-re. Il pomeriggio inizierà con una presentazione a cura di Roberto Vitali, seguita dall'esecuzione dell'Inno d'Italia. Seguiranno la lettura di un testo di don Primo Mazzolari, e il canto "Signore delle Cime". Momento clou della giornata sarà l'intervento di don Franco Regonaschi, cappellano alla Casa di Cura

“Le Ancelle” dove attualmente è ricoverato Carlo Manini, uno delle tanti prigionieri italiani che ha vis-suto nei capi di prigionia inglesi in India durante la Seconda Guerra Mondiale. Don Regonaschi ha rac-colto alcuni episodi dell’esperienza vissuta tra il 1938 ed il 1946 in un piccolo quaderno di memorie, pubblicato da Fantigrafica con la collaborazione di Alfapagine, che verrà donato ai partecipanti.

«A sesantasette anni da quel 25 aprile, con la di-chiarata intenzione di festeggiare la Libertà e la pace di tutti, l’associazione Provinciale Cavalieri della Re-pubblica Italiana nella persona del Cav. Uff. Mario Vicini ha segnalato al Presidente della Repubblica le vicende di Carlo Manini avviando cosi l’iter per un’eventuale onorificenza» spiega Roberto Vitali. «Il programma dell’iniziativa prevede la partecipazione del Coro della Valle dell’Adda “Paolo Asti” diretto dal maestro Gianguido Capelli che intonerà canti ed in-no nazionale. Le musiche saranno intervallate da letture a cura della professoressa Danila Compiani».

La memoria di Carlo Manini al Filodrammatici

Page 18: Il Piccolo Giornale di Cremona

Al “Voltini” il derby della veritàdi Matteo Volpi

n derby dal forte sapore di ultima spiaggia. Oggi pome-riggio al “Voltini”, Pergocrema e Cremonese si ritroveranno faccia a faccia per cercare di

salvare il salvabile di due stagioni ricche al contempo di illusioni e delusioni su entrambi i fronti. Da un lato ci saranno quelli che, con la squadra costruita in una settimana, hanno stupito un po’ tutti mantenendosi a lungo in zona playoff, dalla quale si ritrovano ora tagliati fuori a causa di una penalizzazione complessiva di cinque punti per l’assenza del paga-mento degli ultimi cinque o sei emolu-menti, che pare costringa certi giocatori persino ad implorare di non ricevere lo sfratto. Dall’altro arriveranno quelli che, partiti con una penalizzazione di sei punti per aver denunciato il male del calcio-scommesse, hanno prima risalito la china ritagliandosi il ruolo di squadra schiaccia-sassi e poi mollato clamorosamente la cinta dei pantaloni, nella felice situazione di avere ogni agio promesso, quasi sba-digliando di fronte alla voglia di lottare per la serie B. Un riassunto volutamente provocatorio per vedere se almeno que-sto derby potrà far emergere motivazioni, che vadano oltre le opposte situazioni ambientali e riescano ad offrire agli spet-tatori (anche a quelli seduti davanti alla

tv…) una sfida vera, fatta di emozioni e gol. Sugli spalti i “cannibali” attendono i “pigiamati”, che dal canto loro non si faranno pregare ad invadere quel “Voltini”, dove la formazione di casa non vince da novembre. I grigiorossi, per con-tro, con soli due punti all’attivo nelle ulti-me tre gare, non hanno davvero più scu-

santi e dovranno cercare di vincere per poter sperare nell’ultima posizione utile per i playoff. A Crema, invece, nonostan-te una situazione ambientale quasi inso-stenibile, mister Brini continua a puntare sull’orgoglio di un gruppo capace di fer-mare sul pareggio il Lanciano e pronto a mettere sul campo tutta la rabbia accu-

mulata in questa ultime settimane, trasci-nati da un possibile importante uomo-derby come Cazzamalli. Brevi, dal canto suo, dovrà rinunciare a Pestrin, squalifi-cato al pari di Sales e potrebbe fare a meno anche di Possanzini, uscito mal-concio domenica. Rientreranno invece a disposizione sia Filippini che Nizzetto.

PERGOCREMA (4-3-3) Cicioni; Celiak Cuomo Romito Tamburini; Lolaico Meni-cozzo Cazzamalli; Joelson Guidetti Pià. All.: Brini.

CREMONESE (4-2-3-1) Alfonso; Polenghi, Cesar, Minelli, Favalli; Fietta, Tacchinardi; Filippini, Dettori, Le Noci; Musetti. All.: Brevi.

UCremo obbligata a vincere per salvare i playoff e Pergo in campo per l’orgoglio

Un momento della sfida Cremonese-Barletta (foto L. Dassi)

Sfida delicata trasmessa in tv che può valere la stagione soprattutto per i grigiorossi, privi di Pestrin

Mercoledì 25 Aprile 201218 SPORTSPORTSPORTlo

Il Pizzighettone difende il terzo postoIl Pizzighettone ritrova i tre punti sul proprio

terreno e consolida il terzo posto (che difende oggi a Olginate), battendo la Rudianese al termine di una gara ricca di emozioni. In vantaggio di due reti (in gol Chiurato e il solito Miftah), il Pizzighettone si è fatto raggiungere dai bresciani, a segno con rigore che ha molti è sembrato “generoso” e con un efficace contropiede. Nella ripresa, però, l’ine-

sauribile Miftah ha regalato la vittoria a rivieraschi.CLASSIFICA (35ª giornata) Castiglione 70;

Pontisola 63; Pizzighettone 62; Olginatese 60; Mapello 56; Caronnese 52; AlzanoCene 51; Castellana 47; Gozzano 46; Voghera, Fidenza, Darfo 45; Seriate, Rudianese, Pro Piacenza 44; Carpenedolo 40; Colognese 38; Seregno (-2) 34; Fiorenzuola 29; Gallaratese 23.

SERIE D

La Casalese soffre del mal di primavera(S.A.) Il ko di Langhirano, il terzo consecutivo,

costringe la Casalese a recitare il mea culpa. Troppo brutti per essere veri i biancocelesti dell'ul-timo mese, incappati in un'involuzione imprevedi-bile nel momento decisivo della stagione. La crisi primaverile sta costando alla Casalese il secondo posto in classifica, ceduto alla Sampolese che, in sole tre giornate, ha recuperato gli otto punti di

ritardo ed ora è davanti ai maggiorini.CLASSIFICA (29ª giornata) Libertaspes 63;

Sampolese 58; Casalese 57; Langhiranese 52; Meletolese 49; Brescello 48; Lentigione 46; Castellana 44; Povigliese 37; Castelnovese 36; Medesanese, Falk 35; Montecchio 32; Arcetana 30; Fiore, Biancazzurra 29; Valtarese 28; Fontana Audax 26.

PROMOZIONE

PRIMA DIVISIONE

32ª Giornata Andria-Siracusa 1-0Carrarese-FeralpiSalò 0-0Cremonese-Barletta 2-2Frosinone-Portogruaro 2-1Lanciano-Pergocrema 0-0Piacenza-Latina 1-1Prato-Bassano 0-2Spezia-SudTirol 2-1Trapani-Triestina 3-2

Prossimo Turno (25-4 h 15) Barletta-SpeziaBassano-FrosinoneFeralpiSalò-Andria Latina-TrapaniPergocrema-CremonesePortogruaro-LancianoSiracusa-PratoSudTirol-CarrareseTriestina-Piacenza

CLASSIFICATrapani 58Spezia 53Lanciano 51Siracusa (-5) 49Barletta (-1) 44Cremonese (-6) 44SudTirol 43Frosinone 42Carrarese 41Portogruaro 41Pergocrema (-5) 39Triestina 35FeralpiSalò 34Andria 34Latina 31Prato 31Piacenza (-9) 29Bassano 27

CREMONESE (4-3-1-2): Bian-chi; Sales (36’ st Rabito), Minel-li, Cesar, Favalli; Fietta, Pestrin, Tacchinardi (25’ st Semenza-to); Dettori; Le Noci, Possanizi-ni (6’ Musetti). A disposizione: Malatesta, Rigione, Polenghi, Degeri. All.: Brevi.BARLETTA (4-3-3): Pane; Masiero, Mengoni, Migliac-cio, Mazzarani; Guerri (18’ st Simoncelli), Romondini, Dicec-co; Mazzeo, Infantino (26’ st Di Gennaro), Schetter (30’ Fran-chini). A disposizione: Sicigna-no, Pelagias, Deliguori, Petteri-ni. All.: Di Costanzo.ARBITRO: Pasqua di Tivoli.RETI: 12’ Guerri, 21’ Le Noci, 3’ st Dettori, 36’ st Di Gennaro.NOTE: ammoniti Tacchinardi, Infantino, Pestrin, Sales, Cesar. Espulso Pestrin al 42’ st.

CREMONESE-BARLETTA 2-2

di Massimo Malfatto

E’ terminata in semifinale la straordinaria avventura di Cremona impegnata nella fina-le della Coppa Italia Juniores a Caserta. In pochi avrebbero scommesso su questa for-mazione ed invece eccola fra le migliori quattro d’Italia. Non ci sono obiettivi impos-sibili per chi si prepara con continuità; il boc-cismo giovanile cremonese ha saputo aspettare ed ora sta cogliendo il frutto ma-turo della qualità, fantasia e consapevolez-za. Una cavalcata entusiasmante dei “boys” grigiorossi sulle corsie campane iniziata con il match contro il comitato di Terni: terreno pesante e i nostri ragazzi in difficoltà, ma non Filippo Celardo che vince entrambi i set. Pa-reggia la terna dove con Mattia Visconti ed Andrea Ferri si mette in evidenza Marco Luc-

cini. Senza vincitori né vinti si concludono i successivi incontri di coppia ed individuale e grigiorossi qualificati. Nei quarti di finale Cremona affronta Como su campi comple-tamente diversi, molto scorrevoli e con pen-denze imprevedibili. Un “Pippo” inconteni-bile si sbarazza del lariano, la terna grigio-rossa pareggia il suo incontro, mentre nella seconda fase un Visconti da applausi vince il primo set come la coppia Celardo-Ferri e si va avanti! In semifinale ci capita la forma-zione di casa e qui più che la superiorità tecnica è stata la stanchezza e l’impossibi-lità di effettuare cambi che ci costringe alla sconfitta. Celardo perde il suo incontro, la terna strappa un meritato pareggio in un ambiente difficile con un tifo da stadio. Vi-sconti perde sul filo di lana, la coppia cremo-nese dopo aver vinto il primo set cede nel

secondo: in finale va Caserta che si aggiu-dica la Coppa superando Crotone. A fianco alla squadra cremonese, oltre al tecnico Ro-berto Dilda ed al dirigente accompagnatore Gianfranco Ghirardi, c’era un felice e gongo-lante presidente del comitato Giovanni Piccioni:”I nostri quattro moschettieri hanno portato a Cremona un risultato importante, mai ottenuto nel corso delle 25 edizioni di questa manifestazione. Segno che la squa-dra era competitiva nonostante fosse pena-lizzata dal fatto di essere composta da soli quattro elementi. Mi piacerebbe aggiungere un quinto ragazzo per rinforzare la squadra e consentire qualche cambio. La nostra è una squadra molto giovane che non potrà che crescere, anche se dopo questo risulta-to sarà sempre più dura in quanto i nostri avversari saranno ancora più agguerriti”.

Filippo Celardo, Andrea Ferri, Mattia Luccini e Mattia Visconti splendidi protagonisti a Caserta

TROFEO MARTIRI DELLA LIBERTÀ

Cremona terza in Coppa Italia

Giuseppe Paglioli, vincitore della scorsa edizione

Oggi è il 25 aprile ed è tutto pronto per il trofeo “Martiri della Libertà”, gara nazionale organizzata dalla PuntoRaffaVolo in collabo-razione con il comitato provinciale. Sarà una 67° edizione della “Martiri” particolare, inse-rita nel circuito FIB e quindi più avvincente per la presenza di molti big del boccismo na-zionale. Iscritti 120 individualisti (ben 13 di categoria A1!) in rappresentanza di 52 socie-tà, 26 comitati provinciali e sette regionali.

Vediamo dove disputeranno il girone elimi-natorio alcuni dei probabili protagonisti.

Il vincitore della scorsa edizione Giuseppe Paglioli esordirà al bocciodromo di Crema mentre Gianluca Formicone sarà a Verola-nuova, Mirko Savoretti, Renzo Tosca ed il cremasco Frattini al comunale di Cremona. Emozioni a Soresina con Pietro Zovadelli e Luca Brandoli, ma anche al Ferroviario ci sa-rà da divertirsi per la presenza di Paolo Lura-ghi e Alberto Selogna. Iscritti una trentina di giocatori cremonesi e cremaschi. Pedrigna-ni sarà a S.Zeno con Giuseppe D’Alterio e Roberto Manghi, Massarini e Reghenzani

sulle corsie di Verolanuova, Visconti a Sore-sina nello stesso girone di Gianluca Manuel-li, Comizzoli al Signorini dove c’è anche Die-go Paleari.

La manifestazione inizierà alle ore 9 e si giocherà su tutti gli impianti cremonesi e nei bocciodromi di Soresina, Mirabello Ciria, Cre-ma e Verolanuova. Tutta la fase finale dalle ore 14.30 sulle corsie del bocciodromo di Cremo-na, direzione di gara affidata a Giuseppe Cac-cioli coadiuvato da Annibale Barbisotti.

MM

Sono 120 gli iscritti, ben 13 di categoria A1In piedi: Ghirardi, Visconti, Dilda, Piccioni. Sotto: Ferri, Celardo e Luccini

Page 19: Il Piccolo Giornale di Cremona

ARESE - Nello scorso week end, sul lago di Varese, è andato in scena il secondo Meeting nazio-nale di canottaggio: terzo impor-tante appuntamento dopo Piedi-

luco e il Memorial d’Aloja. Erano presenti, sul lago varesino, 122 società per circa 800 atleti e tra questi anche i nostri ragazzi, in rappresentanza delle società canottieri cre-monesi, che hanno ben figurato ottenendo risultati positivi e, in alcuni casi, prestazioni di grande livello. Valentina Rodini (Bissolati) ha vinto il singolo e il doppio Junior: ancora un 2 su 2, ripetendo l’exploit di un mese fa a Piediluco. Un grande inizio di stagione quello di Valentina, che dovrebbe proiettarla nel giro della Nazionale. Anche una medaglia di bronzo per la Canottieri Bissolati, grazie a Selene Gigliobianco: terza nel doppio Senior in coppia con Menegatti. Ricco il carnet della Baldesio che grazie a performance di note-vole livello, ha portato a casa 5 medaglie del metallo più prezioso. Momenti di gloria, dopo lo sfortunato debutto di Piediluco, per Lorenzo Cortesi che ha vinto il doppio pesi leggeri in coppia con Mulas e il quattro di coppia ancora nella categoria pesi leggeri. Doppia medaglia d’oro anche per Michele Manzoli nel doppio Senior con Baluganti e primo con il quattro di coppia Senior Under

23 insieme a Baluganti, Cardaioli e al casale-se Cagna. La quinta medaglia d’oro per la Baldesio è stata conquistata da Edoardo Margheri nel quattro di coppia pesi leggeri (con Cortesi, Pegoraro, Provenzano). Mar-gheri ha conquistato anche la medaglia d’argento nel doppio pesi leggeri in coppia con Pegoraro. Un’altra medaglia d’argento,

con Marco Chiodelli nel quattro di coppia Senior, ha portato a sette medaglie il bottino complessivo della Baldesio. Degno di men-zione l’ottimo quarto posto, ad un passo dal podio, del quattro di coppia Junior, tutto Baldesio, di Alessandro Montaldi, Davide Pedrazzani, Ivan Lagutin e Lorenzo Dessi. Carlotta Tamburini, allenata da Giancarlo

Romagnoli, ha conquistato la medaglia d’oro, bissando il successo di Piediluco, con il quattro di coppia ragazze del Cernobbio che con il tempo di 7’11”60: hanno precedu-to Saturnia e Cus Torino. Per Carlotta anche una medaglia di bronzo grazie al terzo posto nel doppio Ragazzi in coppia con Giulia Libè.

dalla redazione

Rodini, Cortesi e Manzoli, doppio oroOttime prestazioni nel Meeting nazionale di Varese, che ha fornito importanti conferme

Bissolati e Baldesio sugli scudi, come l’exploit di Carlotta Tamburini (oro nel quattro di coppia del Cernobbio)

V Tanti podiai Tricolori

CANOA

Messe di medaglie per le paga-ie cremonesi ai Tricolori di fondo (sulla distanza dei 5000 metri) che si sono svolti a Sabaudia nello scorso week end. Ha conquistato l’oro nel K1 Under 23 il bissolatino Filippo Vincenzi, che ha così con-fermato la buona prova della domenica precedente al Trofeo Sparafucile di Mantova ed ha con-solidato il parere dei tecnici azzurri che lo hanno convocato nella squadra nazionale in vista dei prossimi campionati del mondo di categoria. Vincenzi si è imposto in una gara abbastanza tattica, che ha visto dettare i ritmi per oltre due giri il milanese del Club Idroscalo, Cecchini ed il livornese Giannini. Solo poco dopo i tremila metri Vincenzi ha ingranato la quarta, ha saltato i due avversari e se ne è andato tutto solo verso il traguar-do. Bravissima anche Rosalba Simeone (Bissolati) nella categoria Juniores. Ha retto il confronto con Burgo e Caposimonte sino alle battute finali, ma ha ceduto pro-prio negli ultimi metri arrivando solo al bronzo. Ancora argento e bronzo per il K4 Ragazzi e Junior della Bissolati. Demis Pagliarini, Simone Carando, Simone Esposito e Gianmarco Lucini Paioni hanno colto l’argento tra i Ragazzi, Andrea Dal Bianco, Nicola Cervati, Diego Pavan e Federico Zaffanelli il bronzo nel settore Junior. Un argento, un bronzo ed un quarto posto anche per la Baldesio: Il K2 Senior di Viola Pagliari e Vera Cadenazzi si è classificato secon-do posto la Marina Militare, mentre Margherita Grego e Chiara Ram-baldi (K2 Ragazze) sono riuscite a conquistare il bronzo..

Sport Mercoledì 25 Aprile 2012 19

CANOTTAGGIO

Sconfitta di strettissima misura nel Città di Rovereto

Sconfitta di strettissima misura per Ahmid Bouraoui nella finale del torneo di pugilato Città di Rovereto. Il pugile dell’Abc avrebbe voluto festeggiare con un successo il suo primo incontro da italiano (la cittadinanza gli è arrivata il 13 aprile), ma ha trovato sulla sua strada l’albanese di Firenze Dragan Lepei che, grazie solo alla maggiore esperienza di ring, è riuscito ad avere la meglio. Qualche preoccupazione nel clan cremonese per le quattro vittorie per Ko conseguito da Lepei negli ultimi quattro incontri e quindi partenza col freno tirato. Poi Bouraoui ha capito che il diavolo non era tanto brutto quan-to glielo avevano descritto e ha cominciato a sciorinare i suoi colpi. Un destro d’acchito ha provocato una ferita al naso di Lepei che ha goduto di una lunga interruzione oer farsi medicare; un secondo gli ha fatto piegare vistosamente le ginocchia e l’arbitro lo ha contato, ma il gong lo ha tratto d’impaccio e tutto questo non è bastato a impedirgli di vincere. Comunque, un ottima prova del “cremonese” che avrà modo di rifarsi domenica a Ca’ de’ Mari.

• RUGBY Casalmaggiore batte 23-10 Bergamo è si assicura la serie C Elite.

Bouraoui perde in finaleBOXE

A sinistra in senso orario il doppio Tamburini-Libè, il quattro di Lorenzo Cortesi ed Edeordo Margheri premiato dall’on. Zamberletti, Michele Manzoli esulta con Baluganti ed infine la gioia di Valentina Rodini

(foto C. Cecchin)

PALLANUOTO

Si è interrotta quasi subito la striscia positiva della Bissolati, che aveva vinto le prime due partite del girone di ritorno contro Osio e Treviglio. A fermarla, alla Piscina Comunale, è stata la Farnese Piacenza che, giocando la sua onesta partita, pur senza particolari acuti, ha messo in difficoltà i bissolatini sin dalle prime battute. E’ finita con il punteggio di 8-5 a favore della formazione piacentina gra-zie soprattutto al portiere Pasqualato che ha evitato altre segnature alla squadra di Dal Monaco. Difficile anche la prossima partita, sempre in casa, ma con la Pallanuoto Piacenza chiamata a difendere la sua ottima posizione di classifica, seconda alle spalle della Dinamica Torino.

CLASSIFICA (12ª giornata) Torino 33; Piacenza 30; Farnese 25; Osio 22; Varese 19; Bissolati, Milano 13; Monza 12; Treviglio 7; Bocconi Sport 1.

Bissolati, nulla da farecon la Farnese Piacenza

BASKET

Inizia il 25 aprile la post season dell’Assi Manzi, il torneo che dovrà definire l’ammis-sione al campionato di sviluppo nella prossi-ma stagione. Nella prima partita Usmate ha espugnato il campo di Albino. Ora tocca all’Assi Manzi che ospita la Fassi Gru Albino. Partita non facile perché arriva dopo una quindicina di giorni di inattività, che ha inter-rotto il trand positivo che aveva caratterizza-to la fine del campionato. Intanto la Tec-Mar Crema ha iniziato bene la post season che mette in palio l’accesso in A2.

SERIE C Bene l’MG.K.Vis Piadena, che ha battuto l’Urania Milano 78-69, male l’Ero-gasmet Crema sconfitta 92-82 a Bernareggio.

Assi in campocontro Albino

Page 20: Il Piccolo Giornale di Cremona

re indizi fanno una prova: il Milan è alla frutta. Dopo l’incredibile scivolone interno con la Fiorenti-na e l’immeritato successo di Verona, è arrivato il deludente

pareggio interno con il Bologna, che in pra-tica ha consegnato lo scudetto alla Juve. Solo i bianconeri, infatti, possono perdere il titolo tricolore, che meritano di vincere per la determinazione mostrata per tutta la stagione, malgrado l’evidente inferiorità tecnica nei confronti dei rossoneri. L’alibi dei tanti infortuni non regge, perché il Milan ha una rosa ampia, che avrebbe dovuto sopperire ad assenze anche pesanti. Le responsabilità di Allegri? Non aver capito che la squadra era in calo e che avrebbe dovuto gestire alcuni risultati, a scapito del bel gioco. Inoltre, si è affidato ad alcuni senatori che hanno poco o nulla da dare. Tutto ciò non deve sminuire l’impresa della Juve, che oltretutto è finalista di Coppa Italia. Conte non vuol sentire parlare di scu-detto acquisito e chiede ai suoi giocatori la massima concentrazione anche contro av-versari già retrocessi, ma la squadra ammi-rata con la Roma francamente non deve temere nessuno al momento in Italia. Se la lotta al vertice sembra decisa, quella al ter-zo posto resta avvincente, anche se le pre-tendenti sono tutte con il fiato corto. Di tanta mediocrità potrebbe approfittarne la Lazio, che ha un discreto vantaggio e che sembra la squadra con meno problemi (al-meno sul campo), anche se con il Lecce ha

perso un’ottima occasione. In coda si è fatta davvero difficile la situazione del Ge-noa, sulla carta costruito per puntare all’Europa e poco abituato a lottare per salvarsi. L’atteggiamento dei tifosi non agevola certamente i giocatori rossoblu, che paradossalmente potrebbero benefi-ciare dei due turni casalinghi a porte chiu-se. Oltre al Genoa, tremano Fiorentina e Cagliari, perché il Lecce è in grande rimon-ta ed è molto più in palla delle dirette con-

correnti alla salvezza. Oggi si torna in cam-po per il recupero della 33ª giornata. Fari puntati su Udinese-Inter, Lecce-Napoli e Roma-Fiorentina: in palio la zona Cham-pions e la permanenza in serie A.

ANTICIPI Due squadre che si avvicina-no alla salvezza. A Bergamo l’Atalanta ha piegato il Chievo con un eurogol di Mora-lez, al termine di una gara molto equilibra-ta e vinta dalla formazione più motivata. Con questi tre punti i bergamaschi sono

praticamente salvi, ricordando che senza la penalizzazione sarebbe in zona Europa League. Si avvicina alla permanenza an-che il Cagliari, che ha travolto 3-0 (gol di Thiago Ribeiro, Pinilla e Ibarbo) un Catania con la testa già in vacanza, dopo una sta-gione da ricordare. Due successi che ren-dono ancor più delicata la posizione di Genoa e Fiorentina.

Fabio [email protected]

T

Il deludente pari con il Bologna equivale a una resa, anche se i rossoneri dicono di crederci ancora. Ma la Juve vola

Milan in affanno ha gettato la spugnaProsegue il momento no delle

formazioni di vertice. Clamoroso il ko interno del Sassuolo con il Gub-bio, ma anche il tracollo del Varese con il Grosseto ha fatto scalpore. Sia per la promozione di-retta, che per la zona pla-yoff tutto può ancora suc-cedere, soprattutto dopo le nette vittorie del Pesca-ra (a Padova) e della Reg-gina a Nocera Inferiore. Nel posticipo di Livorno, infine, la squadra amaran-to ancora scossa dalla morte di Morosini, è stata battuta dal Citta-della per 2-1, perdendo un’occa-sione per ipotecare la salvezza.

36ª GIORNATA Ascoli-Brescia

3-1, AlbinoLeffe-Juve Stabia 1-2, Bari-Torino 0-0, Crotone-Verona 3-1, Empoli-Modena 1-3, Livorno-Cittadella 0-0, Nocerina-Reggina 0-4, Padova-Pescara 0-6, Sas-

suolo-Gubbio 0-2, Varese-Gros-seto 1-3, Vicenza-Sampdoria 1-1.

CLASSIFICA Torino** 67; Verona 66; Pescara* 65; Sassuolo* 64; Varese, Padova 56; Sampdoria 55; Brescia 53; Juve Stabia (-4) 52; Reggina*

51; Grosseto 46; Bari (-6), Modena 45; Cittadella 44; Crotone (-2) 41; Livorno*, Ascoli (-7) 38; Empoli*, Vicenza 34; Nocerina, Gubbio 31; AlbinoLeffe* 25. *Una gara in meno

Serie B: turno con tante sorprese

(C.C.) Oggi si corre la 62ª edizione, a Pessina Cremonese, della Coppa Ardigò, dedicata ai dilettan-ti Under 23. Centocinquanta o poco più gli iscritti sino ad un paio di giorni dalla corsa. Il percorso rical-ca esattamente quello tradizionale che da Pessina tocca Villa Rocca e Monticelli per poi fare ritorno lungo la statale mantovana. Percorso non facile e che spesso genera selezione, specialmente se c’è vento. Parecchi i corrdidori di valore al via, a partire dai componenti della Trevigiani Dynamon Bottoli con i vari Dall’Oste, Novak, Cattaneo, Tomassini e soprat-

tutto Ignazio Moser, figlio di Francesco. In gara con tutti i suoi effettivi anche il Team Zema di Soncino e alcune tra le migliore squadre italiane come il GS Gavardo, la De Angelis Versilia, il Cycling Team Friuli, Faenza Team, Termopiave e via dicendo.

Sempre il 25 aprile (alle 14.30) è in programma il 27° Gran Premio della Liberazione, corsa internazio-nale donne di Elite, classica del ciclismo mondiale di primavera con tutte le migliori chiamate a esprimere il loro valore a Santa Maria della Croce di Crema. Favorita d’obbligo l’iridata Giorgia Bronzini.

Coppa Ardigò e Liberazione il 25 aprile

Zeman(Pescara)

SportMercoledì 25 Aprile 201220

SERIE A

Vettel torna a dominareIl “cannibale” è tornato. Dopo al-

cune gare poco esaltanti, il due volte iridato Sebastian Vettel (su Red Bull) ha rimesso le cose a posto, domi-nando il Gp del Bahrein e tornando in vetta al mondiale piloti. Nulla da fare per la Ferrari, che dopo l’exploit in Australia, ha collezionato solo delu-sioni, a conferma delle perplessità emerse alla vigilia del campionato. Le rosse si sono dovute accontenta-re del settimo posto con Fernando Alonso e del nono con Felipe Massa. Da segnalare, infine, la grande cre-scita della Lotus, seconda con il fin-landese Kimi Raikkonen, tornato in Formula 1 dopo due anni e terza con l’emergente Romain Grosjean. Pros-simo appuntamento il 13 maggio in Spagna per il Gp di Catalunya.

CLASSIFICA PILOTI 1) Vettel (Red Bull) 53; 2) Hamilton (McLaren) 79; 3) Webber (Red Bull) 48; 4) Button (McLaren) 43; 5) Alonso (Ferrari) 43; 6) Rosberg (Mercedes) 35; 7) Raikko-nen (Lotus) 34; 8) Grosjean (Lotus) 23; 9) Perez (Sauber) 22; 10) Di Resta (Force India) 15.

FORMULA 1

CICLISMO

Adesso non si sono più dubbi: la Vanoli Braga è matematicamente salva. Si trattava solo di una formalità, perché il vantaggio su Casale era già incolmabile anche prima della trasferta di Ancona, che la Vanoli Braga ha però affrontato come se i due punti fossero di vitale importanza ed ha meritatamente vinto contro Montegranaro. Un successo che addirittura consente ai biancoblu di restare in lotta per i playoff, a conferma dell’eccellente girone di ritorno della squadra di Caja. Dall’arrivo di Jason Rich, la Vanoli Braga ha invertito la rotta e con sette vittoria ha rag-giunto il centro classifica, a dodici punti di distanza da Casale, che praticamente è retrocessa in Legadue dopo un solo anno

nella massima serie, come è accaduto la scorsa stagione a Brindisi. Questo conferma che la serie A è un campionato molto difficile e che la terza salvezza consecutiva della Vanoli Braga ha un valore sportivo rilevante. Tutto questo però potrebbe essere vanificato dallo spauracchio del trasferimento della squadra altrove (Montichiari?). Scelta inevi-tabile se non entreranno in società nuovi soci locali. A salvezza conquistata, la dirigenza si concentrerà sul futuro, ma è difficile avere notizie certe nelle prossime settimane. Non resta che gustarci gli ultimi tre impegni di una squadra che gode di ottima salute e che vuole vincere le partite che restano, come regalo agli appassionati tifosi biancoblu.

La Vanoli Braga gode di ottima saluteGrazie al successo contro Montegranaro la salvezza è diventata matematica

(10-22, 34-34; 46-55)

FABI SHOES MONTEGRANA-RO: Karl 7 (0/2, 1/6), Perini, Vallasciani ne, Nicevic 9 (4/7 da due), Zoroski 24 (4/6, 4/6), Di Bella 3 (0/2, 0/2), Mazzola 4 (2/10, 0/1), Piunti ne, Fenati ne, McNeal 12 4/6, 1/2), Iva-nov 7 3/5, 0/1). All.: Valli.VANOLI BRAGA CREMONA: Lighty 8 (3/4, 0/1), Daniele Cinciarini 19 (6/8, 2/5), Spero-nello ne, Lottici ne, Antonelli ne, Tabu 12 (3/7, 2/4), D’Erco-le (0/1 da tre), Perkovic 5 (2/2, 0/1), Milic 4 (2/6 da due), Rich 17 (7/11, 0/1), Tusek 8 (4/5, 0/4), Belloni ne. All.: Caja.

FABI-VANOLI BRAGA 66-73CLASSIFICA

Siena 42Cantù 38Milano 36Pesaro 36Venezia 34Sassari 34Bologna 32Varese 28Roma 26Avellino 26Cremona 24Biella 24Treviso 24Montegranaro 22Caserta 22Teramo 20Casale M. 12

30ª GiornataAvellino-Milano 77-90Biella-Casale 87-78Bologna-Caserta 84-66Cantù-Varese 76-66Montegr-.-Cremona 66-73Pesaro-Sassari 89-81Siena-Treviso 90-67Venezia-Roma 83-69Ha riposato: Teramo

Prossimo Turno (25-4 h 18.15)Treviso-VareseTeramo-Montegranaro Caserta-Venezia Cremona-Avellino Casale M.-Bologna Sassari-BiellaRoma-Milano (h 20.30) Pesaro-Siena (h 20.30) Riposa: Cantù

Jason Rich(foto Castellani)

BASKET SERIE A

Mentre Macerata vinceva lo scudetto al termine di una finale ricca di emozioni e non priva di pole-miche, battendo 3-2 Trento, in serie A2 femminile la Pomì Casalmaggiore coglieva l’ennesimo successo stagione (3-0 a Forlì), grazie al quale la vetta è ora distante solo un punto. Oggi alle 18 è in programma la penultima della regular season, con Casalmag-giore che ospita il Biancoforno Volley Santa Croce.

POMI’ CASALMAGGIORE: Paris (L), Olivotto 5, Nardini 11, Tomasevic 11, Trabucchi, Petrucci 2, Zago 17, Kucerova 15, Masotti. Non entrate Lugli,

Giorgi, Bertone. All.: Milano.E’ tornata al successo anche l’Icos Crema, che

si è sbarazzata è tre set del Fontanellato e oggi cerca conferma sul difficile parquet di Busnago.

ICOS CREMA: Paolini 12, Togut 14, Baggi ne, Fanzini 9, Devetag 10, Secolo 14, Rossetto (L), Rondon 1. Nicolini, Carrara (L), Cagninelli, Portalupi, Freni ne. All.: Barbieri.

CLASSIFICA (prime posizioni) Giaveno 66; Lo-reto, Casalmaggiore 63; Crema 59; Santa Croce 54; Busnago (-4) 52; Soverato, Montichiari 41.

La Pomì è ora a un solo punto dalla vettaVOLLEY

CLASSIFICAJuventus 71Milan 68Lazio 55Udinese 52Napoli 51Roma 50Inter 49Catania 46Atalanta (-6) 43Chievo 43Siena 42Palermo 41Bologna 41Parma 41Cagliari 41Fiorentina 38Genoa 36Lecce 35Novara 25Cesena 22

34 GiornataParma-Cagliari 3-0Chievo-Udinese 0-0Napoli-Novara 2-0Catania-Atalanta 2-0Fiorentina-Inter 0-0Cesena-Palermo 2-2Genoa-Siena 1-4Milan-Bologna 1-1Lazio-Lecce 1-1Juventus-Roma 4-0

33ª Giornata (25-4 h 15) Atalanta-Chievo 1-0Cagliari-Catania 3-0Cesena-Juventus (h 18) Lecce-Napoli Milan-Genoa (h 18)Novara-Lazio (h 12.30)Palermo-Parma Roma-FiorentinaSiena-Bologna Udinese-Inter

Page 21: Il Piccolo Giornale di Cremona

Attraverso la degustazio-ne di un vino noi valutia-mo la struttura, cioè se il vino ha un corpo o meno,

valutiamo l’ intensità del sapore e la qualità delle sensazioni, la per-sistenza e la piacevolezza. Valutia-mo se vi è l’ equilibrio delle diverse componenti del vino, lo stato evo-lutivo, se il vino è pronto o se è stato aperto troppo presto, oppure se il vino è andato oltre ed è evolu-to .Proprio in questi giorni un cono-scente ha acquistato l’ultima anna-ta sul mercato di un Brunello di Montalcino riserva di una prestigio-sa azienda. Alcune bottiglie doveva regalarle ed una l’ha tenuta e l’ha assaggiata ed è rimasto deluso.Si aspettava di trovare un vino corpo-so ed equilibrato, morbido mentre ha riscontrato un vino buono, ma decisamente ancora giovane tan-nico non perfettamente equilibra-to. Ma perché un produttore mette sui mercato un vino che necessita ancora del tempo per essere armo-nioso ed equilibrato? È solo una questione economica e di richiesta del mercato. Attraverso la degusta-zione valutiamo o dovremmo valu-tare la tipicità di un vino, ma que-sto è un passaggio molto delicato perché pochi conoscono la tipicità dei vini. Un degustatore Lombardo conosce la tipicità dei vini Lombardi e di alcuni principali vini italiani, ma i vini prodotti nel nostro paese sono tantissimi e ritengono impossibile che una persona conosca le tipicità di tutti i vini. La tipicità è poi difficile da individuare perché bisognereb-be sapere qual’ è il modello di rife-rimento e a quale periodo storico noi ci confrontiamo. Il Chianti clas-sico che oggi si produce, può esse-

re diverso dallo stesso vino prodot-to una ventina di anni fa, perché in un vino possono essere cambia-te le percentuali delle uve presen-ti o perché è stata tolta o sostituita una delle uve.

Dall’ esame gustativo deve usci-re un vino il più possibile equlibra-to in base alla sua stagione cioè in base alla sua età; è chiaro che per poter degustare un vino per-fettamente equlibrato questo deve avere alcuni anni di affinamento. L’ equlibrio nei vini bianchi dove i tannini sono quasi non presenti si basa sul rapporto contrasto tra la morbidezza e l’acidità. L’ equlibrio nei vini rosati è dato dal rappor-

to tra la morbidezza l’ a-cidità ed il tannino. L’esame gustativo si effet-tua mettendo in bocca una picco-la quantità di vino che si trattiene nella parte anteriore della bocca e con la lingua lo si muove, lo si spo-sta mettendolo in contatto con le papille gustative, il vino scivola poi sulle gengive e nella parte posterio-re della bocca. Apprezziamo così la morbidezza, l’ astringenza e l’ aci-dità. Quando abbiamo il vino sulla lingua aspiriamo dell’ aria per poter meglio valorizzare e amplificare la sensibilità al gusto e tattile, in que-sto modo si volatilizzano i principi attivi del vino. Effettuate poi delle masticazioni cadenzate per valuta-

re la persistenza aromatica del vino. Ora voglio presentarvi il vino che ho assaggiato Domenica 22 Aprile alle ore 12:30.

Il sapore del vino

Una tra le piante più antiche del mondo, tra le più preziose, l'equise-to che oggi si presen-ta come una piantina alta poche decine di centime-tri, era un albero che raggiungeva i 30 metri d'altezza e gli studiosi fanno risalire la sua origine nel Carbonifero, 300 milioni di anni fa. Appartiene alla famiglia delle Equiseta-cee (in gran parte conosciute come piante fossili), il suo nome deriva dal latino “equus”: cavallo e “saeta”: setola, crine, perché la pianta adulta ricorda la coda del cavallo, “arvense” deriva da “arvum”: campo, in relazione al fatto che la pianta cresce in zone campestri e non è infrequen-te trovarla su terreni umidi e incolti, lungo fossati e scar-pate. Fin dall'antichità veniva utilizzato per lucidare i legni e i metalli, grazie alle sue foglie ruvide dovute alla grande quantità di silice che contengono. Racconta la leggenda che un giorno il diavolo, osservando la grande quantità di fiori e piante che Dio aveva creato, pensò di crearne una, convinto che non fosse complicato, e andò dal Creato-re dicendogli che presto ci sarebbe stata una nuova pian-ta. Il diavolo unì parti di piante già esistenti e si presentò a Dio, il quale, accortosi dell'inganno, decise di lasciare in vita quella pianta, donando alla natura una nuova specie. In alcuni paesi l'equiseto, conosciuto come: coda cavalli-na, viene chiamato anche: erba del diavolo. Le sue pro-prietà benefiche sono note fin dall'antichità, Dioscoride e Galeno lo utilizzavano per le sue qualità diuretiche ed emo-statiche. Si narra che 5000 anni fa i Sumeri ne facessero uso per curare edemi e le ferite subite in battaglia. Solo molto più tardi iniziò a godere larga fama di medicamen-to diuretico, adatto a guarire affezioni della vescica e dei reni. I principi attivi sono l'acido salicilico, calcio, magne-sio, potassio, saponina (equisetonina), glucosidi flavoni-ci, piccole quantità di alcaloidi e tannini. Per la presenza di questi sali minerali l'equiseto contribuisce a favorire la rimineralizzazione del sistema osteo-articolare e dei tessuti come unghie e capelli. La sua assunzione è quindi indica-ta anche per unghie fragili, perdita dei capelli, osteoporo-si, accrescimento scheletrico degli adolescenti, postumi di fratture, artrosi (grazie all'azione che esercita sia sulla carti-lagine articolare che sul tessuto osseo) e tendiniti (miglio-rando l'elasticità dei tendini). Essendo un diuretico è indi-cato nel trattamento dell'eliminazione di scorie metaboli-che, è capilloprotettore per la sua azione astringente sui vasi sanguigni, utile contro la fragilità capillare. Ottimo riparatore tissutale per le sue proprietà cicatrizzanti che lo vedono impiegato anche in campo cosmetico. Gli gnomi del bosco, racconta la leggenda, lo impiegavano contro il deterioramento dei denti e per proteggere le unghie, lo uti-lizzavano anche per combattere le impurità della pelle e, vista la loro lunghissima vita, vien da pensare che questa pianta sia un vero toccasana.

In Liguria viene chiamato: Rasparella, Pinetta; in Pie-monte: Saurin, Cua d'caval; in Lombardia: Erba spiela, Sprela; in Toscana: Brusca, Setolini; nelle Marche: Codi-ne, Codle; in Abruzzo: Code de sorge; in Sicilia: Cuda di cavaddu, Mulinara; in Sardegna: Coa de gattu.

Il piccolo isolotto granitico di Mont Saint Michel sorge sulla costa nord della Francia, in Nor-mandia, in una radura sabbiosa che si allunga per oltre un chilo-metro verso l'Oceano. Il Vescovo d'Avranches, Aubert, decise di fondare nel 708 sul Mont-Tombe, dopo tre apparizioni consecu-tive dell'arcangelo San Michele un'abbazia che, oggi è il simbo-lo dell'intera isola. La sua bellez-za architettonica unita alla sug-gestione della baia e delle sue

maree quotidiane lo rendono le Mont Saint-Michel una delle località più visitate della regione. In questo suggestivo angolo di Francia, quando la natura decide

che è giunto il momento si pren-de tutto, con la forza incredibi-le del mare e del fenomeno delle maree legato al ciclo lunare. Le Mont Saint-Michel è accessibi-

le al minimo della bassa marea via terra o, al massimo dell'alta marea solo via mare. Ogni gior-no, a partire dalle 17.00 un mes-saggio diffuso dagli altoparlan-ti invita gli automobilisti a spo-stare il proprio veicolo a causa delle forti maree. Gli ultimi visita-tori possono scendere per l'uni-ca Grande-Rue fiancheggiata da abitazioni antiche e varcan-do le porte di questo borgo per raggiungere il parcheggio. Chi resta invece a trascorrere la notte sull'isolotto può recarsi da Mère Poulard, un ristorante dove il re dei fornelli, lo chef Michel Bru-neau, riunisce con brio i prodot-ti della terra e quelli del mare. La magia di questo luogo è rac-chiusa in due elementi: l'ingegno umano e la natura.

di Ermanna Allevi, naturopata, diplomata Riza

A proposito di... Mercoledì 25 Aprile 201221

EQUISETO(equisetum arvense)

Damiano Domenico Palumbo e la sua famiglia si occupano di vino da generazioni. Relatore e docente in molti corsi dedicati al vino, for-maggi, olio extravergine. Ha col-laborato con diversi Istituti Alber-ghieri sia Regionale che Statali. E’ stato coordinatore responsabile di Associazioni gastronomiche.

a cura di Damiano Domenico Palumbo

Mont Saint-Michel: la meraviglia d’occidente

SANT’AGOSTINO BAGLIO SORIA 2009: Questo vino è I.G.T. ed è prodotto in Sicilia E’ ottenuto da un bland di 50% di Nero D’ Avola e 50% di Syràh , ha una gradazione alcolica di 14,5% ed è prodotto dall’Azienda Firiato di Paceco (TP). Il vino è stato servi-to ad una temperatura di 18° e la bottiglia è stata aper-ta 2 ore prima. Il vino presenta un colore rosso rubino carico con riflessi porporini, limpido, con un profumo intenso e persistente. Profumo ampio con sentori di frutta di sottobosco, mora, fragola ed in modo marcato la ciliegia matura ,ben si percepiscono sentori speziati e mentolati. Questo vino effettua la fermentazione ma-lolattica e l’ affinamento in barriques dI legno francese e americano per 8 mesi. In bocca è pieno, di carattere, intenso e predomina una bella morbidezza e rotondità che avvolge con tannini molto morbidi. In bocca è un vino che ha una buona bevibilità e una bella persistenza e ben accompagna la cacciagione, gli arrosti, le grigliate di carne e formaggi abbastanza stagionati. È pronto da bersi, ma può rimanere coricato in cantina per 5/6 anni. L’ A-zienda Firiato è una cantina molto dinamica ed atti-va nel panorama Siciliano lavorando molto nel recupero e valorizzazione dei vitigni autoctoni e allo stesso tempo lavorando con uve internazionali.

Buona degustazione.

Page 22: Il Piccolo Giornale di Cremona

• 8 vol-au-vent surgelati• Uovo• Burro• 200 g di polpa d'agnello privata di scarti e pellicine• 100 g di panna liquida• 70 g di porro

• 2 scalogni• 2 cucchiai di cognac• Un pizzico di curry• Uno spruzzo di salsa worchester• 2 cucchiai di olio d'oliva• Sale

Vol-au-vent al ragù di agnello

• Rompete l’uovo in una terrina, salatelo leggermente e sbattetelo con una for-chetta.• Sistemate i vol-au-vent su una placca imburrata, pennellateli con l'uovo battuto e passateli nel forno già a 220 gradi per circa 15 minuti.• Intanto preparate il ragù: spuntate e mondate il porro e tagliatelo a tocchettini.• Affettate finemente gli scalogni monda-ti, quindi riducete a bocconcini piccolissi-mi la polpa d'agnello.• In una larga padella fate appassire il

porro e gli scalogni in 2 cucchiaiate d'olio.• Unite i bocconcini di carne e lasciateli rosolare a fuoco vivace.• Salateli, insaporiteli con un pizzicone di curry, uno spruzzo di Worcester e 2 cuc-chiaiate di Cognac.• Aggiungete quindi mezzo mestolo d'ac-qua calda e la panna.• Fate bollire ancora per pochi minuti fino a quando il sugo sarà addensato, quindi riempite i vol-au-vent con tutto il ragù preparato.• Disponeteli su un piatto e serviteli subi-to, ben caldi.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE• Acciughe• Sale• Pepe nero in granelli

PREPARAZIONE• Pulite le alici eliminandone testa e interiora, lavatele in acqua salata e lasciatele asciugare bene sopra un graticcio.• In un vaso di coccio fate un leggero strato di sale piuttosto e cospargete abbondantemente di granelli di pepe, che avrete schiacciato grossolanamente nel mortaio, fate uno spesso strato di alici, poi di sale e di pepe e cosi via, terminando con le alici.• Collocatevi sopra un disco di legno dello spessore di un paio di centimetri e di diametro inferiore a quello dell'apertura del vaso.• Mettete in luogo fresco e controllate di tanto in tanto che le alici siano in superficie ben umide per il sale che vi si è completamente disciolto.• Se asciutte, versatevi una salamoia che pre-parerete sciogliendo sale in acqua nella pro-porzione di 100 g di sale per ogni litro d'acqua.• Fate stagionare per almeno 3-4 mesi.

• Preparate le crêpes sbatten-do le uova e stemperandovi dentro la farina, un pizzico di sale e un cucchiaio di o l io , d i luendo con latte suffi-ciente per otte-nere una pastella semiliquida che cuocerete a cucchiaiate nella padella.• Fate un soffritto delicato con aglio e cipolla in poco olio e stufate i cuori di carciofi mondati delle foglie dure e tagliati in quattro, bagnan-doli con il vino bianco e insaporendoli con un pizzico di timo e un cuc-chiaio di prezzemolo tritato.• Quando saranno cotti, inseriteli nelle crèpes, sigillando bene i bordi con uovo sbattuto.• Disponete i fagottini in una teglia da forno unta di burro, copriteli di besciamella, parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro, quindi servite.

Alici con pepe nero

AntipastiLe ricette di Nonna FelicitaSabato 25 Aprile 201222

• 500 g di code di scampi • 50 g di pangrattato

• Un ciuffo di prezzemolo• 50 g di pinoli

• Uno spicchio di aglio• 10 cl di vino Vernaccia

• Un limone• Salvia

• Olio d'oliva• Sale e pepe

INGREDIENTI PER 4 PERSONE• 6 carciofi teneri• 6 cucchiai di farina• 4 uova• Timo• Prezzemolo• Noce moscata• Una confezione di besciamella pronta• Aglio• Cipolla• Burro• Formaggio parmigiano grattugiato• Olio d'oliva extra-vergine• Sale• Un bicchiere di vino bianco

Spiedini di scampi e limone

• Tritate finemente nel mixer il prez-zemolo, i pinoli, lo spicchio d'aglio, il pangrattato; salate e pepate.• Infilzate le code di scampi sgu-sciate su 4 spiedini, alternandole a foglioline di salvia e a spicchi di li-mone.• Passate gli spiedini nel trito pre-parato, fateli rosolare per pochi mi-nuti in una teglia con due cucchiai di olio, bagnate con la Vernaccia e terminate la cottura sotto il grill del forno per pochi minuti finché i gam-beri risulteranno dorati.

Crêpes al ripieno di carciofiPREPARAZIONE

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

PREPARAZIONEPREPARAZIONE

INGREDIENTI PER 8 PERSONE

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a Reggia di Colorno è una complessa e monumentale strut-tura architettonica, con oltre 400 sale,

corti e cortili, abbracciata dal torrente Parma, dalla piazza e dal meraviglioso giardino alla francese di recente ripristinato. La maggior parte delle sale so-no senza mobili con pavimenti in marmo rosa e soffitti affre-scati. Al piano nobile si accede tramite un grande scalone d'onore, collegato direttamen-te alla Galleria alla sala d'armi, ricavata da un ambiente in cui originariamente si trovava una cappella. Dalla galleria si può giungere all'interno della prima torretta affacciata verso il giar-dino, all'interno della quale si trova un salottino cinese. Da

qui la vista può spaziare fino all'altra torre affacciata sulla piazza del paese, attraverso un cannocchiale prospettico co-stituito da ben 11 porte, poste tutte sulla stessa linea. I giardiniIl primo impianto dei giardini risale al 1480 ad opera di Ro-berto Sanseverino. All'epoca di Francesco Farnese risale la realizzazione, su progetto di Ferdinando Galli Bibiena, del "Grande Parco", un misto fra giardino all'italiana e giardino alla francese profondo oltre quattro chilometri. Recente-mente l'amministrazione pro-vinciale di Parma ha provvedu-to alla ricostruzione storica del parco recuperando il fasto dell'architettura del periodo farnesiano.

LOltre 400 sale con corti e cortili, con pavimenti in marmo rosa e soffitti affrescati

Nel II sec. a.C. la colonizzazione romana interessò il territorio di Co-lorno. Dal 1303 al 1612 fu feudo dei Correggio, dei Terzi e dei Sanseveri-no, che contribuirono all'espansione della città finché, con Barbara San-severino, il castello divenne impor-tante centro di cultura. Dal 1612 al 1731 Colorno passò ai Farnese, duchi di Parma, che verso la fine del '600 vi posero la loro residenza esti-va. Nel 1748 il Ducato di Parma di-venne quindi Borbone, iniziando così un nuovo periodo felice per Colorno, tanto da meritare il titolo di "Versailles dei Duchi di Parma".

Nel 1802, con l'annessione alla Francia, Parma divenne un diparti-mento dell'Impero napoleonico. Con Maria Luigia d'Austria, già mo-glie di Napoleone, nel 1816 Parma ridivenne capitale del Ducato e Co-lorno residenza estiva ducale.

DA VEDERE

ARANCIAIAL'Aranciaia fu costruita fra il 1710 e il 1712, per volere del Duca Francesco Farnese, come ricovero invernale degli alberi di aranci e limoni. Oggi è sede del Museo Et-nografico.

DUOMO SANTA MARGHERITALa chiesa di stile Gotico–internazionale venne costruita tra il 1512 ed il 1525 e fu consacrata il 27 maggio 1525, mentre il campanile più tardo venne elevato nel 1573. Dell'originale oggi resta la parte alta della facciata e dell'abside.

ORATORIO DELLA SS. ANNUNZIATALa costruzione è stata ultimata nel 1720. Originale la forma secondo lo stile baroc-co-tedesco, con la doppia volta della cu-pola, le due torrette che si innalzano oltre la facciata, la copertura policroma oggi ripor-tata all'originario splendore.

ORATORIO DELLA BEATA VERGINE DEL BUON CUORELa costruzione risale al 1771-72 su proget-to di Pietro Cugini allievo del Petitot. Inte-ressante la facciata connotata da raffinate lesene, stucchi e terrecotte di Giuseppe Sbravati con al centro un elegante porta intagliata.

CORTE DI SANGUIGNAComplesso di edifici di origine medioevale situato poco distante da Colorno (loc. San-guigna). In un documento del 1144 figura come dipendenza del Monastero benedet-tino di San Giovanni Evangelista di Parma.

TORRE DELLE ACQUEIn una scenografica e pittoresca posizione alla confluenza del torrente Lorno con il Parma si trova la torre delle acque. Fu co-struita per volontà del Duca di Parma e Piacenza Francesco Farnese nel 1718.

Se pensiamo al territorio della Bassa Parmense, di cui Colorno fa parte, viene automatico associarlo al gusto dei tipici salumi di quelle terre. Il più famoso è senz'altro il Culatello di Zibello, seguito dalla Spalla Cotta di San Secondo. Altro prodotto di quel terri-torio, conosciuto in tutto il mondo, è il Parmigiano-Reggiano: realizzato da più di otto secoli secondo lo stesso metodo dei primi casari è un prodotto dalle caratteristiche uniche. I boschi delle montagne par-mensi offrono invece due prodotti d'eccezione come il Tartufo di Fragno e il Fungo Porcino, entrambi piutto-sto rari ed assolutamente unici. Il primo porta il nome della località dell'Appennino parmense proprio per distinguerlo dalle altre varietà di tartufo nero; il secon-do, il Fungo di Borgotaro, è stato insignito del ricono-scimento europeo di Indicazione Geografica Protetta,

a conferma della sua assoluta unicità.Uno dei locali caratteristici del territorio, in cui

poter gustare le tipicità della "Bassa" è il ristoran-te Stendhal che, grazie alla ricerca e riscoperta dei sapori antichi, offre un vero e proprio "viaggio" tra i prodotti più caratteristici, a cui si unisce un'offerta di pesce, di mare e di fiume.

Salumi e formaggidella tradizione

INFORMAZIONI UTILIORARI DI APERTURA DELLA REGGIADurante i mesi di Aprile e Maggio la Reggia di Colorno sarà visitabile, con visita guidata obbligatoria, da Lune-dì a Venerdì, alle ore 10, 11.30, 15 e 16.30.Sabato alle ore 10, 11, 15, 16, 17.Domenica e festivi alle ore 10,11,12,15,16,17,18.L'accesso alla Reggia è da Via Roma (sulla circonvalla-zione), attraverso la piazzetta attigua alla Cappella Ducale di S. Liborio.

COME ARRIVAREDa CremonaImboccare la S.S. 343 direzione Casalmaggiore-Colorno.Da MantovaImboccare la S.S. 420 direzione Sabbioneta – Ca-salmaggiore - Colorno

INFORMAZIONI Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica (c/o Reggia di Colorno). Tel. 0521 313790, Fax 0521 521370, [email protected]

COLORNOMostra floreale “Nel segno del Giglio”

Reggia monumentale in un parco da sognoUn po' di storia...

LA CUCINA

La Reggia di Colorno

Da venerdì 27 a domenica 29 aprile, nel giardino storico della Reggia di Colorno, si terrà la mostra floreale “Nel Segno del Gi-glio”. Uno vero e proprio spettacolo di colori, che si colloca nel magico contesto della splendida reggia. Molte, in questa occasione, saranno le proposte di incontri su diverse te-matiche: dal recupero di antichi metodi di coltura e specie, a momenti di approfondi-mento sulle coltivazioni naturali, sui concimi biologici. Sono quattro le macro aree temati-che inserite nel programma. Per «Nel segno del verde», nel corso della tre giorni si segna-lano “L’agrobiodiversità nella nostra provin-cia”, mostra dei prodotti degli agricoltori cu-stodi (suino nero, pecora cornigliese, frutti

antichi, verdure, cereali), gli approfondimenti sui rapaci e sulla fauna dei giardini a cura dell’Associazione Noctua, i laboratori didatti-ci per adulti con uso del microscopio a cura di Empirica officina di scienze ed arte, e la conclusione di “Parma color viola” (sabato 28 aprile) con la premiazione dell’espositore che ha presentato la viola più bella. Per “Nel se-gno del giglio junior per tutti e” si attendono tre giorni di laboratori e approfondimenti sui rapaci con “La bottega di Mastro Gufo”, labo-ratori scientifici per i più piccoli con Empirica officina di scienze ed arte, e laboratori con manipolazione di materiali naturali con “Dolci pensieri”. Per “Nel segno dell’arte” un’espo-sizione di ceramiche dell’Associazione cultu-

rale Ceramicarte, la mostra fotografica “Luce dei miei occhi” (che sarà aperta dal 28 aprile al 13 maggio nelle sale espositive della Reg-gia - inaugurazione sabato 28 alle 18), le visite guidate alla Reggia, “Arte in piazza” con mo-stre e laboratori per ragazzi in piazza Garibaldi e il “Festival ferdinandeo” alla Cappella duca-le di San Liborio (domenica 29 alle 19). Per "Nel segno del gusto", infine, in mostra per i tre giorni “Garden Food”, punto ristoro con i prodotti dell’Antica Corte Pallavicina, il Birrifi-cio del Ducato, e Gaia gelato ecobiologico. Per le vie di Colorno domenica 29 aprile il “Mercato della terra” (via Matteotti dalle 9 alle 19) e il mercato artigiano con stand gastrono-mici (via Mazzini dalle 9 alle 19).

A cura di Laura Bosio

Gite Fuori Porta Mercoledì 25 Aprile 201223

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Dal 26 aprile al 9 maggio 2012