Il Piccolo Giornale di Cremona

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na società sportiva in grande ascesa. Si tratta del Triathlon Cremona Stradivari, che continua a mietere successi grazie a grandi atleti, alcuni dei quali puntano ad- dirittura alla qualificazione olim- pica. L’ultimo exploit in ordine di tempo è quello realizzato da Mar- tina Dogana, messasi in grande evidenza nella maratona di Roma, grazie ad una prestazione da ap- plausi. La Dogana ha portato a termine la gara in 2h51’08”, tem- po che le è valso un ottimo 14° posto in graduatoria generale, ma soprattutto il titolo di prima italia- na al traguardo. Una prova con i fiocchi per la campionessa veneta del team Stradivari, che ha confer- mato l’ottima condizione atletica già mostrata nei primi impegni uf- ficiali della stagione, dal podio nella maratonina di Verona ai ri- sultati conseguiti nei duathlon di Sirone e di Romano di Lombardia. «Sono molto soddisfatta - ha com- mentato Martina - della mia pre- stazione nella maratona di Roma, una gara ricca di fascino e molto impegnativa, soprattutto nella sua fase conclusiva». Inoltre, il Triath- lon Cremona Stradivari ha preso parte alla Coppa Primavera nella tappa di Vigevano: un appunta- mento promozionale rivolto ai ra- gazzi. Una presenza, quella del team cremonese, che sottolinea la volontà dei dirigenti di lavorare sul settore giovanile, per migliora- re la qualità ed ampliare la base, radicando il triathlon sul territorio. «La nostra società - sottolinea il presidente Massimo Ghezzi – è infatti una realtà in costante evolu- zione. Il lavoro è mirato ad uno sviluppo sul territorio, attraverso un’attività giovanile e promozio- nale ed a un suo consolidamento in ambito nazionale ed internaziona- le, grazie proprio al settore Elite ed alla realizzazione di importanti manifestazioni. Il lavoro in ambito locale, con il potenziamento del proprio settore giovanile, è uno degli obiettivi primari per la nostra società. A fare da traino ad un mo- vimento che ogni fine settimana porta atleti Age Group (sono oltre 150 i tesserati ed anche tra gli ama- tori c’è un aumento d’iscritti al nostro club) a confrontarsi sui vari campi di gara, è stato senza dubbio il settore Elite. Ci muoviamo in ambito nazionale ed internaziona- le con i nostri atleti Mateja Simic e Csaba Rendes, impegnati con le qualificazioni ai Giochi Olimpici di Londra ad agosto; Martina Do- gana sfiderà di nuovo le lunghe distanze ed in particolare l’Iron- man di Nizza sarà tra i suoi obiet- tivi, mentre Marion Lorblanchet è vice campionessa del mondo e campionessa europea di Triathlon XTerra (la frazione di bici è svolta con la mtb anziché con la bici da strada) e la giovane cremonese Ve- ronica Signorini è determinata ad affermarsi in ambito nazionale. Il Triathlon Cremona Stradivari si è fatto conoscere all’estero anche grazie alla tappa di Coppa Europa che ha portato il grande triathlon internazionale in centro città ed anche quest’anno, domenica 3 giu- gno, saprà regalare grandi emozio- ni con atleti europei e d’oltreocea- no. Il dinamismo, la passione e l’entusiasmo non ci mancano e grazie a queste, il triathlon si è ra- dicato sul territorio ed allo stesso tempo il Cremona Stradivari si è fatto conoscere nel mondo». Anno XII n° 16 • MERCOLEDÌ 21 MARZO 2012 Periodico € 0,02 copia omaggio Direzione e redazione: Via S. Bernardo, 37/A • Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 • Fax 0372 59.78.60 • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it • E-mail: [email protected][email protected] Pubblicità: Immagina srl - Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona PICCOLO il Giornale www.ilpiccologiornale.it Triathlon Stradivari verso Londra I GIOVANI TRA I 20 E I 25 ANNI SONO SEMPRE PIÙ ANSIOSI a pagina 5 U Edizione del Mercoledì Non riceve alcun finanziamento pubblico o privato Giampaolo Nuvolati (sociologo della Bicocca): «Nel nostro Paese non c’è mai stata una grande cura per gli spazi pubblici» Viaggio tra le vie e i vicoli del centro storico, tra scritte sui muri, rifiuti abbandonati e atti vandalici CALCIO - OBIETTIVO PLAYOFF Cremo, dopo il ko sono vietati altri passi falsi a pagina 18 RICERCA DEL CERSI Cremona turistica: una potenzialità poco sfruttata a pagina 4 LA PROTESTA CASALMAGGIORE - PROTOCOLLO D’INTESA Poliziotti in pensione a 70 anni. A rischio la sicurezza dei cittadini? TiBre, dopo 10 anni di attesa al via i lavori del primo lotto a pagina 6 a pagina 8 MARTINA REGINA DI ROMA UNA CITTA’ POCO RISPETTATA A pagina 3 IN CRESCITA IL CONSUMO DI ANSIOLITICI

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21 marzo 2012

Transcript of Il Piccolo Giornale di Cremona

Page 1: Il Piccolo Giornale di Cremona

na società sportiva in grande ascesa. Si tratta del Triathlon Cremona Stradivari, che continua a

mietere successi grazie a grandi atleti, alcuni dei quali puntano ad-dirittura alla qualificazione olim-pica. L’ultimo exploit in ordine di tempo è quello realizzato da Mar-tina Dogana, messasi in grande evidenza nella maratona di Roma, grazie ad una prestazione da ap-plausi. La Dogana ha portato a termine la gara in 2h51’08”, tem-po che le è valso un ottimo 14° posto in graduatoria generale, ma soprattutto il titolo di prima italia-na al traguardo. Una prova con i fiocchi per la campionessa veneta del team Stradivari, che ha confer-mato l’ottima condizione atletica già mostrata nei primi impegni uf-ficiali della stagione, dal podio nella maratonina di Verona ai ri-sultati conseguiti nei duathlon di Sirone e di Romano di Lombardia. «Sono molto soddisfatta - ha com-mentato Martina - della mia pre-stazione nella maratona di Roma, una gara ricca di fascino e molto impegnativa, soprattutto nella sua fase conclusiva». Inoltre, il Triath-lon Cremona Stradivari ha preso parte alla Coppa Primavera nella tappa di Vigevano: un appunta-mento promozionale rivolto ai ra-gazzi. Una presenza, quella del team cremonese, che sottolinea la volontà dei dirigenti di lavorare sul settore giovanile, per migliora-re la qualità ed ampliare la base, radicando il triathlon sul territorio. «La nostra società - sottolinea il presidente Massimo Ghezzi – è infatti una realtà in costante evolu-zione. Il lavoro è mirato ad uno

sviluppo sul territorio, attraverso un’attività giovanile e promozio-nale ed a un suo consolidamento in ambito nazionale ed internaziona-le, grazie proprio al settore Elite ed alla realizzazione di importanti manifestazioni. Il lavoro in ambito locale, con il potenziamento del proprio settore giovanile, è uno degli obiettivi primari per la nostra società. A fare da traino ad un mo-vimento che ogni fine settimana porta atleti Age Group (sono oltre 150 i tesserati ed anche tra gli ama-tori c’è un aumento d’iscritti al nostro club) a confrontarsi sui vari

campi di gara, è stato senza dubbio il settore Elite. Ci muoviamo in ambito nazionale ed internaziona-le con i nostri atleti Mateja Simic e Csaba Rendes, impegnati con le qualificazioni ai Giochi Olimpici di Londra ad agosto; Martina Do-gana sfiderà di nuovo le lunghe distanze ed in particolare l’Iron-man di Nizza sarà tra i suoi obiet-tivi, mentre Marion Lorblanchet è vice campionessa del mondo e campionessa europea di Triathlon XTerra (la frazione di bici è svolta con la mtb anziché con la bici da strada) e la giovane cremonese Ve-

ronica Signorini è determinata ad affermarsi in ambito nazionale. Il Triathlon Cremona Stradivari si è fatto conoscere all’estero anche grazie alla tappa di Coppa Europa che ha portato il grande triathlon internazionale in centro città ed anche quest’anno, domenica 3 giu-gno, saprà regalare grandi emozio-ni con atleti europei e d’oltreocea-no. Il dinamismo, la passione e l’entusiasmo non ci mancano e grazie a queste, il triathlon si è ra-dicato sul territorio ed allo stesso tempo il Cremona Stradivari si è fatto conoscere nel mondo».

Anno XII • n° 16 • MERCOLEDÌ 21 MARZO 2012 Periodico • € 0,02 copia omaggio

Direzione e redazione: Via S. Bernardo, 37/A • Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 • Fax 0372 59.78.60 • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it • E-mail: [email protected][email protected]à: Immagina srl - Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona

PICCOLOilGiornalewww.ilpiccologiornale.it

Triathlon Stradivari verso Londra

I GIOVANI TRA I 20E I 25 ANNI SONO

SEMPRE PIÙ ANSIOSI a pagina 5

U

Edizione del Mercoledì

Non riceve alcun finanziamento pubblico o privato

Giampaolo Nuvolati (sociologo della Bicocca): «Nel nostro Paese non c’è mai stata una grande cura per gli spazi pubblici»

Viaggio tra le vie e i vicoli del centro storico, tra scritte sui muri, rifiuti abbandonati e atti vandalici▲

▲▲

CALCIO - OBIETTIVO PLAYOFF

Cremo, dopo il kosono vietati altri passi falsi

a pagina 18

RICERCA DEL CERSI

Cremona turistica:una potenzialitàpoco sfruttata

a pagina 4

LA PROTESTA

CASALMAGGIORE - PROTOCOLLO D’INTESA

Poliziotti in pensionea 70 anni. A rischio

la sicurezza dei cittadini?

TiBre, dopo 10 anni di attesa al via i lavori

del primo lotto

a pagina 6

a pagina 8

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▲▲

MARTINA REGINA DI ROMA

UNA CITTA’ POCO RISPETTATA

A pagina 3

IN CRESCITA IL CONSUMO DI ANSIOLITICI

Page 2: Il Piccolo Giornale di Cremona
Page 3: Il Piccolo Giornale di Cremona

CREMONA

di Laura Bosio

embrerebbe, passeggian-do nel centro storico di Cremona, che il rispetto per la “cosa pubblica” la-sci un po’ desiderare. Si

scorgono, infatti, muri imbrattati, panchine rovinate, rifiuti abbando-nati. Una situazione che non resti-tuisce certo una buona immagine della nostra città.

A partire dalla zona tra la Curia vescovile e il Duomo, si notano scritte e disegni un po’ ovunque, addirittura anche sul muro della stessa Cattedrale. Allo stesso mo-do sono ridotti numerosi vicoli del centro, come vicolo Stella, via La-naioli, via Macchi o vicolo Pertu-sio, con scritte, scatoloni abban-donati e molto altro. Neppure piaz-za Roma è stata risparmiata: su cartelli e colonnine appaiono nu-merose scritte. Sono sporchi muri e panchine della piazza della chie-sa di Sant’Agostino, e anche la nuova piazza Marconi è stata già presa di mira. Per non parlare poi di via Palestro, di Porta Mosa, dell'area del parcheggio di via Mantova, dell'area ex Annonaria, di molti parchi e di tante altre zone della città.

Ma da cosa dipende questo scarso rispetto? Lo abbiamo chie-sto al professor Giampaolo Nuvo-lati, ordinario di sociologia alla Bi-cocca, specializzato in sociologia urbana e autore di numerose pub-blicazioni sull’argomento. «Quan-do venne deturpata la fontana di Trevi, a Roma, venni intervistato, e dissi che molto spesso si tratta di

fenomeni piuttosto isolati, frutto di comportamenti deviati di singoli soggetti. Del resto il nostro paese non ha mai avuto una grande tute-la per la cura degli spazi pubblici, a differenza dei paesi del Nord Euro-pa. Al contrario qui vengono molto tutelate le proprietà private, anche perché l'Italia è il paese in cui c'è il maggior tasso di case di proprietà rispetto al resto d'Europa. Allo stesso modo, il luogo pubblico non viene vissuto come qualcosa di proprio o come patrimonio di tutti.

Oltre a questo, molto dipende

da come le città stanno cambian-do rispetto al passato: mentre pri-ma erano vissute con più calma e lentezza, come veri e propri luoghi di ritrovo, oggi stanno diventando sempre più zone di passaggio, che vengono attraversate ma senza soffermarvisi più di tanto, con quello che mi piace definire il "pas-so del tapirulan": abbastanza velo-ce da non poter vivere davvero la città, ma non così tanto da non poter fare acquisti. Oggi gli unici a sedersi sulle panchine del centro sono gli anziani e i senzatetto. Non c'è più il gusto di ritrovarsi in piaz-

za o ai giardini, di sedersi a chiac-chierare su una panchina, nè a vi-vere la città come accadeva una volta».

Chi sono le persone che de-turpano gli spazi pubblici?

«Al di là dei veri e propri atti vandalici, difficile dare un quadro. Oggi la città è attraversata da tan-tissime tipologie di persone, e non mi riferisco solo agli immigrati: ci sono i pendolari i turisti, chi viaggia per lavoro... Questi fenomeni si stanno intensificando anche nelle piccole città come Cremona, che un po' alla volta stanno perdendo la caratteristica di essere "a misura d'uomo"».

Per quale motivo il singolo in-dividuo decide di rovinare questi monumenti?

«I motivi sono diversi. Contra-riamente a quanto si possa pensa-re non dipende solo da un disagio giovanile, ma è più un modo di esprimere la propria individualità. Si tratta infatti di atti tipici della post-modernità, caratterizzata dal desiderio di essere riconosciuti. In tutto ciò c'è molto individualismo: non è più la voglia di partecipare a qualche gruppo, politico o altro, come c'era una volta. Oggi è il singolo che vuole affermarsi. Un altro aspetto da considerare sono i cambiamenti sempre più frequenti delle città: gli arredi urbani, i nego-zi, i locali, cambiano rapidamente, da un anno all'altro, e si rischia con il perdere la dimensione storica del luogo. Questo fa si che molti si sentano autorizzati a rovinare dei beni che tanto presto verranno cambiati.

SGiampaolo Nuvolati (sociologo): «Il nostro paese non ha mai avuto una grande cura per gli spazi comuni» «Nessun rispetto per la cosa pubblica»

Rifi uti e scritte in vicolo Stella

Degrado in vicolo Pertusio

Scritte anche su uno degli ingressi del Duomo

«Tra le cause, individualismo

e perdita di identità»

La zona dietro la Curia, sotto il professor Giampaolo Nuvolati

Alcune delle zone in cui il vandalismo è più evidente

Nelle foto da sinistra: piazza Marconi, piazza Lodi, piazza Roma, piazza S.Agostino

E' fissato per giovedi 22 marzo alle ore 21, pres-so l'associazione culturale Visioni Contemporanee (via Palestro), un nuovo appuntamento del ciclo di incontri dal titolo «Scommporre la storia per ricom-

porre la politica». Protagonista della serata sarà Giuseppe Ghizzoni che racconterà la storia del Partito Repubblicano Italiano, da Giuseppe Mazzi-ni ad Ugo La Malfa.

Visioni contemporanee Incontro sulla storiadel partito repubblicano

Page 4: Il Piccolo Giornale di Cremona

di Laura Bosio

è ancora molta strada da fare per uno sviluppo com-piuto del turismo a Cremo-na. Lo annuncia una ricer-ca del Cersi dell'Università

Cattolica, realizzata in collaborazione con Confcommercio Cremona.

Anche se la ricerca non presenta dati del tutto negativi, senza dubbio la situa-zione del turismo ha ancora ampi margi-ni di miglioramento: Cremona è cresciu-ta, ma meno degli altri capoluoghi lom-bardi, e la permanenza del turista in città risulta davvero di scarsa durata.

«Nel confronto con gli altri Comuni capoluogo, Cremona si distingue nel decennio 2001-2010 per l’incremento aggregato più basso in termini di flussi di arrivi (+4,4%), al contrario della sua provincia (+48,4%)» spiegano i ricerca-tori del Cersi. «La permanenza media nel territorio cremonese è tra le più basse a livello regionale: nel 2010 questa è pari a 1,8 giorni (1,6 negli alberghi), eviden-ziando un andamento decrescente». In sostanza, nell'ultimo decennio i flussi turistici mostrano una lieve crescita, che però è decisamente inferiore rispetto a quella degli altri capoluoghi lombardi.

«Ciò è segno del fatto che altre città vicine hanno saputo intercettare meglio di Cremona le grandi potenzialità aperte da un mondo sempre più internazionale e connesso, promuovendo meglio le lo-ro destinazioni e rendendo più attraente e agevole raggiungerle per chi viene da lontano» scrivono ancora i ricercatori. Nonostante ciò, la ricerca dimostra che la capacità ricettiva delle strutture alber-ghiere cremonesi è buona. «Nell’ultimo decennio l’industria ricettiva di Cremo-na, dopo un lungo periodo di stasi, ha fatto un grande sforzo di rinnovamento. E, se è vero che, rispetto a dieci anni fa, il numero degli alberghi è complessiva-mente diminuito, quelli che ad oggi risul-

tano attivi sono mediamente più grandi, più moderni e di qualità superiore».

Tuttavia oggi il problema principale che ostacola il decollo dell’industria turi-stica a Cremona non è legato alle infra-strutture ricettive che comunque, se-condo l'indagine, lavorano spesso al di sotto della soglia ottimale di produttività. «Ciò avviene perché i flussi turistici, ita-liani e stranieri, in entrata a Cremona mostrano simultaneamente due caratte-ri strutturali non positivi per il sistema locale: da un lato un andamento stagio-

nale elevato; dall’altro lato, una brevissi-ma permanenza del turista in città. Alla luce dell’effetto congiunto di questi due fenomeni l’indice di utilizzazione lorda annua dei posti letto è complessivamen-te inferiore al 40%».

Il picco stagionale di presenze di turi-smo si concentra nei mesi di settembre e ottobre e di maggio e giugno, periodi in cui vi è una certa concentrazione di eventi sul territorio.

«Per i prossimi anni la sfida vera per la promozione dell’attività turistica a Cre-

mona non si gioca tanto sul lato delle strutture alberghiere» afferma il professor Fabio Antoldi, direttore del Cersi. «Piut-tosto, il futuro turistico della città dipen-derà soprattutto: dallo sviluppo com-plessivo della programmazione e del coordinamento degli eventi e delle pro-poste per i turisti; dalla promozione, in Italia e soprattutto all’estero, di Cremona come destinazione di turismo culturale e dal potenziamento dell’accessibilità alla città per chi viene dall’estero, in partico-lare dalla capacità di migliorare la con-nessione, ferroviaria e/o su gomma, con gli aeroporti (quelli milanesi e di Orio al Serio) e con la città di Milano».

A questo proposito Claudio Pugnoli, presidente dell'Ascom, ha rilanciato la necessità di «dar vita ad un tavolo di la-voro dove istituzioni e associazioni di categoria, si trovino per pianificare azio-ni concrete per il rilancio turistico di Cremona».

La prossima sfida è il Museo del violi-no, come sottolinea lo stesso Antoldi. «Questa nuova apertura può segnare un momento di svolta davvero molto im-portante. Ma, da subito, occorre iniziare a correre».

C’

Secondo il professor Antoldi: «Il Museo del Violino è un’occasione che va colta al volo»

Turismo: i dati di una ricerca dimostrano che c’è ancora un notevole margine di crescita

Il professor Fabio Antoldi: «E’ necessario lo sviluppo complessivo della programmazione e del coordinamento degli eventi e delle

proposte per i turistiFondamentale il lavoro

di promozione»

Una grande potenzialità poco sfruttataCremonaMercoledì 21 Marzo 20124

Il problema dei rifiuti abbandonati, purtroppo non riguarda soltanto il sud Italia: purtroppo anche nei nostri terri-tori capita di frequente di osservare vere e proprie discariche a cielo aperto. Lo testimonia anche l'esperienza di Marco Pfiffer, muratore artigiano, resi-dente a Pescarolo. Pur non facendo parte di associazioni di qualsiasi tipo di volontariato, ha voluto dare una chiara dimostrazione di senso civico attraver-so poche parole, ma soprattutto fatti, dedicando alcune ore della giornata di domenica 18, a pulire alcuni tratti di sponda a lato della SP 33 e della stra-da comunale che da Pescarolo va verso Pieve Terzagni. Insieme a lui c'erano la moglie, i figli e alcuni loro compagni di claasse. Complessivamente, ha rac-contato l'esemplare cittadino di Pesca-rolo, nel corso di poco più di un chilo-metro sono stati raccolti 15 sacchi di sporcizia. «C’era di tutto» ha detto Pfif-fer. Egli è intenzionato a proseguire nel-la sua opera. Ha infatti in progetto di prendere contatti con le scuole e con chiunque volesse partecipare a questo progetto di pulizia del paese. «Voglia-mo anche dare un esempio a tutti su come ci si deve comportare oggi».

Rifiuti abbandonatilungo le strade,

volontari al lavoro

Pescarolo

La presentazione della ricerca del CersiMarco Pfiffer con la sua famiglia

Page 5: Il Piccolo Giornale di Cremona

Ansia giovanile, disturbo sempre più diffusodi Martina Pugno

giovani italiani sono sempre più preoccupati per il futuro e sem-pre più in ansia: è quanto rivela-no i più recenti sondaggi con-dotti dall'Istituto di Fisiologia

clinica del Cnr, che fotografano una gioventù sempre più incline al consu-mo di ansiolitici.

Il fenomeno interessa gli under 30 sin dalle fasce più basse d'età: come è recentemente emerso anche dai dati raccolti presso gli sportelli psico-pedagogici attivati in alcune scuole cremonesi, al centro delle preoccu-pazioni esposte dagli studenti delle classi medie e superiori emergono tematiche legate all'integrazione con i compagni, all'autostima e all'ansia. Un fenomeno che colpisce solamen-te i ragazzi di oggi? Pare di no, come spiega la psicologa Paola Conti: «In realtà quello dell'ansia è un problema che è sempre esistito; si tratta di uno dei disturbi più diffusi, che colpisce tutte le fasce di età e in particolare gli adulti tra i 20 e i 25 anni. Certamente il contesto sociale ed economico at-tuale non aiutano, non c'è da stupirsi che il dato si riveli in aumento».

Occorre operare, però, una distin-zione tra i disturbi ansiogeni dei ra-gazzi rispetto a quelli degli over 20: «Nel primo caso si tratta, solitamente, di forme d'ansia da prestazione: la paura per un compito in classe, per un'interrogazione... In questo caso l'ansia si accompagna solitamente a problematiche legate all'autostima e al timore del giudizio, che spinge a ricercare sempre prestazioni di quali-tà e ottimi risultati. E' l'età nella quale i ragazzi iniziano a staccarsi dai geni-tori e a porsi in confronto con i coeta-nei: da qui possono nascere anche i timori legati alla non accettazione.

Diverso, invece, per i giovani dai vent'anni in su: in questo caso i pro-blemi sono più legati all'individualità e alla costruzione della propria auto-nomia. In questo caso l'influenza dei fattori sociali è evidente: i contratti a breve termine o l'assenza di lavoro privano i giovani della prospettiva di un futuro».

Col variare delle cause, anche i sintomi si manifestano in modo diffe-rente a seconda dell'età: «E' più facile individuare l'ansia nei più piccoli, per-chè lamentano disturbi fisici: mal di pancia, mal di testa... solitamente in-ventano delle scuse per evitare la si-tuazione che genere ansia e stress. I più grandi invece presentano i classi-ci sintomi dell'ansia generalizzata: tachicardia, sudorazione, pensiero dell'infarto, si ha la sensazione di sta-re per morire e di non riuscire a respi-rare; tutto ciò può venire all'improvvi-

so ed apparentemente senza ragio-ne. Talvolta si arriva allo svenimento, senza che per tutto ciò vi siano delle cause fisiche».

In entrambi i casi, per risolvere il problema è necessario intervenire il prima possibile: «Innanzitutto, occor-re effettuare con un check up com-pleto; se la tac, l'elettrocardiogram-ma, le analisi del sangue sono nella norma il problema va affrontato dal punto di vista psicologico. A questo punto è bene intervenire il prima pos-sibile per imparare a gestire e ridi-mensionare le situazioni che genera-no l'ansia.

Per quanto riguarda i più piccoli, occorre distinguere tra ansia presta-zionale e ansia generalizzata: spesso, come detto, è limitata ad alcuni fatto-ri perlopiù scolastici, ma può capitare che essa rifletta invece l'ansia del genitore. In questi casi si può prende-re in considerazione l'ipotesi di sedu-te allargate al nucleo familiare, per ri-solvere le dinamiche all'origine del disturbo».

Se è vero dunque che i fenomeni legati all'ansia sono in aumento, è vero anche che si tratta di problema-tiche da sempre molto comuni e se si considerano solamente i dati relativi agli incrementi nei consumi di psico-farmaci si rischia di avere una perce-zione distorta del fenomeno: «Da una parte, c'è una eccessiva tendenza da parte di alcuni medici di base a pre-scrivere medicinali; dall'altra per i giovani è sempre più facile procurar-seli anche con altri mezzi, non sem-pre legali. In parte la responsabilità è legata alla mentalità diffusa della "pil-lola per curare ogni male"; in questi casi si tratta però di un rimedio tem-poraneo, che non risolve il problema alla radice, che dunque è destinato a ripresentarsi».

IIn crescita il consumo di ansiolitici da parte degli under 30: un rimedio solo temporaneo

La spicologa Paola Conti: «Disturbo maggiormente diffuso tra i 20 e i 25 anni, ma può colpire qualsiasi fascia d’età»

Assumere farmaci non risolve il problema,

serve la terapia psicologica

Paola Conti, psicologa

Cremona Mercoledì 21 Marzo 20125

Ansiolitici assuntidal 15% dei giovani

L’indagine

Cresce il consumo degli ansiolitici s tra i giovani: quasi il 5% degli under 30 ne fa un uso regolare; il 15,4% lo ha fatto alme-no una volta nella vita; l’11,9% solo nell’ultimo anno. In molti casi, si ricorre all'acquisto e al consumo anche senza ri-cetta medica, più precisamente nel 7,5% dei casi. Un dato che sale all’11,7% nei ragazzini tra i 15 e i 19 anni, che ricorrono agli psicofarmaci anche nelle discoteche e nel corso delle serate con gli amici, al pari delle pasticche, mentre un altro 7,7% li acquista da un generico «conoscente». Il restante 5% se li procura nell'ombra, in «altro modo»; solamente l'80% degli an-siolitici dunque viene comprato legalmen-te dai giovani. Uno su tre dei consumatori under 30 arriva a spendere più di 90 euro al mese. Un fenomeno allarmante, che affonda le radici principalmente nel senso di instabilità vissuto all'interno delle mura domestiche.

Tra le cause principali dell'aumento dei consumi, accanto alla facile reperibilità, spicca la situazione familiare: i numeri par-lano di un 16,7% di utilizzatori tra le prime generazioni di figli di divorziati e il 15,3% tra chi vive con un solo genitore contro l’11,2% delle famiglie tradizionali. Risulta particolarmente influente, però, anche il contesto socioeconomico e il periodo di crisi del mondo del lavoro: non a caso il picco dei consumi si registra proprio nello stesso anno in cui l'Italia vanta anche un altro triste primato, quello del più alto tas-so di disoccupazione dal 2004.

Page 6: Il Piccolo Giornale di Cremona

di Michele Scolari

anno manifestato anche a Cremona, lo scorso lu-nedì, i sindacati di polizia Silp-Cgil, Siap, Coisp e Anfp. Un presidio e un

volantinaggio davanti al Palazzo del-la Prefettura, contro la proposta avanzata dal governo Monti di innal-zare l’età pensionabile di 3 anni per le pensioni di vecchiaia, nonché di eliminare tout court gli anni figurativi, di fatto innalzando l’età media dei poliziotti italiani che già oggi sfiora, ma supererà a breve, i 47 anni.

Sotto gli striscioni sindacali, i rap-presentanti cremonesi dei sindacati di polizia (Siap, Silp/Cgil, Coisp, An-fp, Osapp, Sinappe, Cgil/Fp, Peni-tenziari, Forestali e Vigili del Fuoco, Usppi, Confsal Esindir Ugl Vvff) han-no manifestato in corso Vittorio Emanuele, come è successo davan-ti a tutte le Prefetture del Paese.

«Elevare l'età media degli opera-tori di polizia - ha sottolineato Guido Ettari del Silp di Cremona - significa creare indubbie r ipercussioni sull'operatività del servizio, il tutto a

danno della sicurezza dei cittadini. L'attività degli operatori di polizia - ha proseguito il sindacalista - grava-ta da costanti sacrifici tesi a garanti-re l'efficacia dei servizi di sicurezza e il mantenimento dell'ordine pubbli-co, richiede un'alta professionalità e competenze specifiche che mal si conciliano con le misure previden-ziali che il governo intende adotta-re». Il governo agisce diversamente da quanto aveva dichiarato, ovvero

di «tutelare la specificità degli opera-tori del comparto», prosegue Ettari. «Adesso sembra che stia ritornando sui loro passi ma lo stato di agitazio-ne rimane alto, perché non è possi-bile eludere uno stato di specificità per il settore delle forze dell’ordine».

Ragion per cui, «se l’esecutivo continuerà a far finta di non capire, le azioni di protesta sul territorio si mol-tiplicheranno fino ad estendersi an-che ad una serie di manifestazioni a

livello nazionale». Quella di lunedì infatti (di ieri su gran parte del territo-rio nazionale) «è la prima di una serie di manifestazioni per la tutela del-la specificità in materia previdenziale la quale si riflette indissolubilmente sui livelli di efficienza ed efficacia degli apparati di polizia e soccorso pubblico, indispensabili per garanti-re la sicurezza dei cittadini. Per le sigle sindacali oggi in piazza, è ne-cessario che, in tempi brevissimi, si dia corso al confronto con il Gover-no, preannunciato dallo stesso Mini-stro Fornero». «Il punto è - conclude Ettari - che le forze dell'ordine non costituiscono un normale settore pubblico ma appartengono al com-parto sicurezza. I suoi operatori, to-gliendo la specificità, vengono in-quadrati come normali mpiegati quando non lo possone essere: svol-gono servizi di controllo e pattuglia-mento, intervengono situazioni peri-colose come rapine e scontri a fuo-co, per non parlare di molte difficoltà a livello familiare per la vita che fan-no. Manca una strategia per il welfa-re che ci metta al passo con gli altri paesi europei».

Il sindacalistaGuido Ettari:

«Alzare l’età mediarischia di incidere

sull’operatività del servizio a svantaggio

dei cittadini»

Polizia: in pensione a 70 annimette a rischio la sicurezza?H

pieve d’olmi - intervento dei carabinieri

Due auto rubate, 2mila euro di refurtiva recuperati dall'Arma ed una possibile banda di ladri la cui identità è al momento ancora in-gnota. E' il bilancio dell'intervento dei Carabinieri di San Daniele Po nella notte tra sabato e domenica nella zona tra Pieve d'Olmi e Mala-gnino.

E' stato durante un servizio di controllo stradale nei pressi di Pie-ve d'Olmi che i militari hanno nota-to una Bmw 545 SW che si avvici-nava al posto di blocco. Ma, im-provvisamente, a pochi mentri dai militari l'auto ha sterzato brusca-mente per deviare in una strada laterale. Immediatamente sono scattate le ricerche della Bmw da parte dei militari di San Daniele, agli ordini del maresciallo Giancar-lo Teti, affiancati da pattuglie pro-venienti da Cremona e Casalmag-giore, circondando la zona e brac-cando il guidatore.

L'auto è stata ritrovata poco dopo, abbandonata ed ancora calda. Dagli accer-tamenti risultava rubata ad un resi-dente di Como e, verosimilmente, il ladro la stava utiliz-zando per compie-re un furto.

Nel proseguire le ricerche dei malviventi, appiedati e quindi pro-babilmente ancora nelle vicinanze, i pattuglioni dei militari si sono

imbattuti in un'altra auto, abban-donata anch'essa ed anch'essa con il motore ancora caldo. Q

Cercando di rintracciare il pro-prietario di questa seconda vettu-

ra, i carabinier i hanno appurato c h e r i s u l t a v a anch'essa rubata da non p iù d i un'ora da un'abita-zione nelle vicinan-ze.

Mentre il padrone di casa dor-miva, infatti, i ladri si erano intro-dotti sia in garage, asportando l'auto, sia nell'abitazione, dove si

erano impossessati di un pc por-tatile, due giubbotti di pelle, un navigatore satellitare ed una play-station assieme a vari cd. Il tutto per un valore complessivo di circa 2mila euro.

La refurtiva è stata immediata-mente restituita ai legittimi pro-prietari mentre sono tutt'ora in corso le indagini dei carabinieri per identificare i malviventi. E' possibile che a bordo delle due auto vi fossero i membri di uno stesso gruppo e tutto fa pensare, essendo alquanto usuale l'utilizzo di vetture rubate per mettere ase-gno colpi e furti.

Due auto rubate e 2mila euro di refurtiva recuperati

CremonaMercoledì 21 Marzo 20126

Rubati anche un Computer, un navigatore

e una Playstation

smog in calo

Da martedì il valo-re delle pm10 in città è rientrato sotto la soglia critica fissata dall'Ue a 50 micro-grammi per metro cubo. La capannina di via Fatebenefratel-li segnava 44, quella di Piazza Cadorna 28 mentre 25 microgrammi per metro cubo si sono registrati a in via Gerre Borghi e 30 a Spinade-sco. La media registrata non ha superato i 38 microgrammi per metro cubo (i valori sono sem-pre riferiti alle ultime 24 ore, quindi in questo caso alla giornata di lunedì 19).

Un abbassamento cui ha contribuito senz'al-tro il vento sostenuto che per tutta la giornata di lunedì ha spirato sulla città. Durerà? Il ritorno dell'alta pressione nei prossimi giorni favorireb-be il riaccumulo degli inquinanti, tuttavia si at-tendono le evoluzioni dei regimi barici sull scac-chiere europeo.

Pm10 sotto la soglia, durerà?

soste e transito in centro

Primi tagli e ridu-zioni ad alcune ca-tegorie da parte del Comune nel'ambito dei permessi per la sosta e per il transi-to in centro. Ridu-zioni a cominciare dai dipendenti co-munali , che passa-no da 174 a 113, proseguendo con i Carabinier i , che scendono da 28 a 15, e la Questura, da 88 a 55. Meno permessi anche per i dipendenti dell'Azienda Ospedaliera, per la quale si passa da 19 a 9 permessi, nonché per quelli dell'Asl, da 45 a 21. Infine, tagli anche a Inps e Fondazio-ne Città di Cremona, con un salto rispettivamen-te da 9 a 5 e da 10 a 4.

In arrivo i primitagli ai permessi

Page 7: Il Piccolo Giornale di Cremona

Spazio comune Piazza Stradivari CremonaAcli Via S. Antonio del Fuoco 9/A CremonaLa Cafetera C.So V. Emanuele 14 CremonaCaffe Del Corso C.So V. Emanuele 84 CremonaBar Supermoka Corso Campi 39 CremonaBar Aurora C.so Garibaldi 228 CremonaBar Cittanova Corso Garibaldi 114 CremonaBar Garibaldi Corso Garibaldi 219 CremonaOsteria Garibaldi Caffe’ Corso Garibaldi 38 CremonaDimeglio Corso Garibaldi 85 CremonaDall'Ara Sara Via S. Barbara 19 CremonaOspedale Portineria Ospedale CremonaUnione Consumatori Piazza San Michele 2 CremonaCaffe’ Porta Romana Piazza IV Novembre 17 CremonaBanca Del Monte Piazza Cadorna 1 CremonaINPS Piazza Cadorna 17 CremonaComune Di Cremona Piazza Del Comune CremonaRio Bar Piazza Della Pace 2 CremonaBar Fiume Piazza Fiume 6 CremonaDimeglio Piazza Marconi 15/A CremonaBanca Di Roma Piazza Roma 20 CremonaParrucchiere Bertoletti Piazza Roma 29 CremonaBar Stradivari Piazza Roma 7/B CremonaIl Planetario Viaggi Piazza Stradivari 17 Cremona Banca Popolare Viale Po 83 Cremona Bar Oasi Via Bergamo 221 CremonaDistributore Esso Via Bergamo 91 CremonaDimeglio Via Boschetto 93 CremonaBar Da Walter Via Brescia 128 CremonaDistributore Agip Via Brescia 219 CremonaCaserma Col Di Lana Via Brescia 189 CremonaBar Stella Via Brescia 27 CremonaSapore Di Mare Via Cappuccini 8 CremonaDa Pietro Via Castelleone 29/A CremonaSnack Bar Agip Via Castelleone 49 CremonaPanetteria Galbignani Via Castelleone CremonaItalmark Via Dante 102 CremonaTeatro Monteverdi Via Dante 149 CremonaBar Lancia Via Dante 185 CremonaBar San Giorgio Via Dante 2 Cremona

Fotoline Via Dante 31 CremonaRe Mida Via Dante 87 CremonaPane, dolci e caffè Via Del Giordano 133 CremonaSister Caffe’ Via Del Giordano 65 CremonaAngolo Del Gusto Piazza Risorgimento 30 CremonaFarmacia Leggeri Via F. Filzi 40/E CremonaBar le torri Via F. Filzi CremonaOggi Pizza Via Ghinaglia 94 CremonaTorrione Cafe’ Via Ghinaglia 104 CremonaDico Via Ghinaglia 49 CremonaCaffe’ghisleri Esselunga Via Ghisleri 46 CremonaTango Bar Via Ghisleri 53/A CremonaPasticceria Caffe’ Betti Via Giuseppina 11/B CremonaCrai Via Giuseppina 11/B CremonaBonseri Fornaio Via Giuseppina 27 CremonaBar I 3 Gradini Via Grado 20 CremonaDimeglio Via Grado 40 CremonaBar - Figlie Di San Camillo Via Lazzari CremonaBibi Bar Via Litta 50 CremonaFarmacia Leggeri Corso Matteotti 20 CremonaFarmacia Ziliotti Piazza Della Liberta’ 4 CremonaBar Pasticceria S. Remo Piazza Della Libertà CremonaCamera Del Lavoro Via Mantova 25 CremonaBet Fish Via Mantova 39 CremonaBottega Del Gusto Via Mantova 133 CremonaGelateria Matisse Via Mantova 141/B CremonaPanificio Usberti Via Mantova 101 CremonaAgip Cafe’ Via Mantova 141/B CremonaGio’ Bar Via Mantova 81 CremonaAssociazione Commercianti Via Manzoni 2 CremonaMontecarlo - Slot Machine Via Massarotti 15 CremonaCaffe’ Parking Via Massarotti 19/A CremonaBar Roma Via Mazzini 7 CremonaBar Mincio Via Mincio 2 CremonaBar Il Cantuccio Via Mincio 34 CremonaEdicola Via Nino Bixio 20 CremonaCaffe’ Boldori Via Nino Bixio 8 CremonaBar Primavera Via Persico 2 CremonaPanetteria Quarantani Via Platina 34 CremonaBar Gallo Via Rosario 49 Cremona

Smeg Via Ruffini 6 CremonaCentro Sportivo Sanzeno Via San Zeno 53 CremonaCoffee Time Via Solferino 9 CremonaQ.In Via XI Febbraio 64 CremonaForneria Pan&Piu Via XX Settembre 32/A CremonaLa città del Sole Via XX Settembre 5/A CremonaBar Dragone Via Vittori 2 Cremona Distributore Agip Viale Po 139 CremonaNon Solo Piada Viale Po 68 CremonaUil sindacato Viale Trento Trieste 27/B CremonaBar Zanzibar Viale Trento Trieste 36 CremonaA.E.M. Viale Trento Trieste 38 CremonaCisl sindacato Viale Trento Trieste 54 CremonaFattorie del gusto Via Massarotti 46/D CremonaTabacchi Piazza Migliavacca 6 CremonaUniversita’ Cattolica Via Milano 24 CremonaPolitecnico Di Milano Via Sesto 39 CremonaIl Beccofino Via F.Soldi 2 CremonaCremona Po Piano 2° Musetti Caffe’ CremonaBar Greco Corso Campi 5 CremonaLinea Junior Via Mercatello 4 CremonaSeven Caffè Piazza S. Anna CremonaLatteria Plac Corso Vittorio Emanuele CremonaPolitiche Educative Via Vecchio Passeggio 1 CremonaFarmacia Zamboni Via Oglio 5 CremonaNoemi Via Aporti 43 CremonaPanetteria Tosi Via Aselli 29 CremonaBar Smile Via Cadore CremonaMacalli Corso Vittorio Emanuele 43 CremonaMedic Center Via Giuseppina 21 CremonaPane E Amore Via Tonani 24 CremonaBar Tabacchi BattaglioneEdicola Ortenilla BonemerseEdicola Compiani Cremona Due GadescoPanetteria Merlini Via Cesare Battisti 47/B GadescoPanetteria Merlini Via San Savino 17 -San SavinoFarmacia Leggeri PersichelloImmobiliare B&G Piazza Roma 8 VescovatoLa Bottega del Gelato Via Cavallotti 25 PiadenaOsteria del Mento Bosco Ex ParmigianoPalabosco Bosco Ex Parmigiano

La Vostra copia GRATUITA de la trovate QUI

Questa rubrica rappresenta un luogo d'incontro a di-sposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato Epaca ([email protected]).

Egregio Responsabile del Patronato Epaca,vi sono novità circa la trasferibilità dei contributi

dai soppressi Fondi Elettrici e Telefonici al Fpld, da parte di chi si trova in mobilità?

L’Inps ha fornito chiarimenti circa la trasferibilità della posizione assicurativa dai soppressi Fondi Elettrici e Te-lefonici al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, da par-te di soggetti che si trovassero in mobilità. In un recente messaggio si richiamano le disposizioni già impartite in precedenza riguardo le conseguenze dell’abrogazione della legge del 1958 e dei trasferimenti delle posizioni assicurative e delle ricongiunzioni divenute onerose, a seguito della Legge n. 122/2010 sui Fondi speciali Elet-trici e Telefonici. Tre le possibili situazioni:

1) Lavoratori che, cessati entro il 30.07.10, non rag-

giungono il diritto a pensione nel Fondo Elettrici, pur maturando ulteriore contribuzione di natura non obbli-gatoria anche successivamente a tale data: essi hanno diritto al trasferimento della posizione assicurativa dal Fondo speciale all’Assicurazione Generale Obbligatoria a titolo gratuito e d’ufficio;

2) Lavoratori cessati prima dell’abrogazione delle nor-me sul trasferimento gratuito e che raggiungono, per effetto dell’accredito della contribuzione figurativa per mobilità, il diritto alla pensione del Fondo: possono ot-tenere il trasferimento della posizione assicurativa solo a titolo oneroso, avvalendosi dell’art.12 della legge n.122/201, oppure, qualora ne ricorrano i requisiti, eser-citando la facoltà di ricongiunzione.

3) Lavoratori cessati dopo il 30-07-10: possono otte-nere il trasferimento della posizione assicurativa solo a titolo oneroso, avvalendosi del citato art.12, oppure, se ne ricorrono i requisiti, esercitando la facoltà di ricon-giunzione.

DALLA PARTE DEI CITTADINI

di Damiano TalamazziniResponsabile Provinciale Patronato Epaca

Fondi elettrici e telefonici in mobilità nel 2011

109.268 firme raccolte per concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati che nascono in Italia (da almeno un genitore legalmente residente da un anno). 106.329 firme per estendere il diritto di volto nelle elezioni amministrative agli stranieri resi-denti da almeno 5 anni. In tutto, oltre 200mila firme per i diritti di cittadinanza consegnate questa mattina alla Camera dei Deputati. Sono i risultati conclusivi della campagna “L’Italia sono anch’io” promossa dalle Acli con altre 18 organizzazioni della società civile. Per Antonio Russo, responsabile Immigra-zione delle Acli, si tratta di «un risultato straordinario, al di là delle aspettative, ottenuto grazie a una grande mobilitazione delle organizzazioni coinvolte e di tanti cittadini e volontari. Una campagna culturale che ha tentato di raccontare agli ita-liani la vera storia dell’immigrazione. Una storia fatta di ricchez-za, di capacità di migliorare questo paese, di descrivere un nuovo perimetro del diritto di cittadinanza, non più chiuso den-tro il diritto di sangue ma allargato allo ius soli, sulla base di un’etica pubblica condivisa che coinvolge tutti i cittadini di un paese. La battaglia non è conclusa. Ci sposteremo adesso in Parlamento per chiedere di calendarizzare la discussione su queste due proposte di legge di iniziativa popolare. Ci sono i tempi e le condizioni, in questa legislatura, per cambiare una legge sulla cittadinanza ormai obsoleta».

www.aclicremona.it

L’Italia sono anch’io: oltre 100mila firme per i diritti di cittadinanza

La legge tutela la lavoratrice madre nelle diverse fasi della gravidanza e dei primi anni di vi-ta del bambino. Innanzitutto vie-ne tutelata la salute della lavora-trice, vietando che la stessa ven-ga adibita a lavori ritenuti perico-losi, dall’inizio della gravidanza e fino al settimo mese di età del figlio, nonché a lavori notturni (dalle 24 alle 6). La legge preve-de poi la possibilità per la madre lavoratrice (o per il padre, in casi specifici) di astenersi dall’attività lavorativa in determinati periodi della gravidanza e dei primi mesi di vita del figlio. In particolare, il congedo di maternità prevede l’obbligo di astensione dal lavoro per la lavoratrice da due mesi prima la data presunta del parto, sino a tre mesi dopo, con diritto all’80% della retribuzione. Tale diritto spetta anche la lavoratore

padre a determinate condizioni previste dalla legge. Nei primi otto anni di vita del figlio, la leg-ge prevede la possibilità per i genitori lavoratori di astenersi dall’attività lavorativa per un to-tale di 10 mesi, frazionati o con-tinuativi. Ciascun genitore può usufruire del congedo parentale per un massimo di sei mesi. In questo periodo le lavoratrici ed i lavoratori hanno diritto ad una indennità pari al 30% della retri-buzione.

Nel corso della vita del figlio, i genitori lavoratori hanno poi di-ritto a riposi retribuiti e congedi non retribuiti per le malattie del figlio. La legge, infine, garantisce la conservazione del posto di la-voro per la lavoratrice madre, o il lavoratore padre che abbia usu-fruito di congedi.

Nicola Gaudenzi

PRECARIARE STANCA

Maternità e diritti dei genitoriA cura di Nidl - Cgil

La Nidl Cgil si trova in via Mantova 25 Cremona • tel 0372 448608 e-mail: [email protected]

www.welfarecremona.it - Gian Carlo Storti - [email protected] IRPEF. LE SOMME ESENTI IN BUSTA PAGA

Delle tasse (Irpef) che sono alte ci lamentiamo tutti. Di seguito l’elenco delle voci di busta paga sulle quali l’Irpef non si paga: indennità di trasferta e spese sostenute nella stessa; rimborsi spese viaggio documentate; maggiorazioni di retribuzione ai “ trasfertisti fissi”; indennità e spese in occasione di trasferimento; assegni di sede ed altre indennità per servizi prestati all’estero; erogazioni liberali; vitto,trasporti,servizi,cessioni di azioni; mance ai croupiers , retribuzione in natura anche determinata forfetariamente.

Oneri deducibili. Sono inoltre esenti i cosidetti oneri deducibili ( es. assegno alimentare al coniuge) eroga-zioni effettuate dal datore di lavoro a fronte di spese mediche ed assistenza specifica nei casi grave e perma-nente invalidità o menomazione sostenute dai portatori di handicaps, i contributi versati dal datore di lavoro e dal lavoratore nelle forme pensionistiche complementari del limite annuio di euro 5.164,57.

Assistenza e previdenza. I contributi assistenziali e previdenziali versati dal datore di lavoro o dal lavorato-re per Inps ed Inail, ecc.; contributi di assistenza sanitaria erogati dal datore di lavoro previsti dai contratti.

In busta paga, per il lavoratore dipendente, tutte queste voci saranno detratte dalla retribuzione lorda andan-do così a determinare la retribuzione da imponibile fiscale sulla quale si calcolerà l’Irpef lorda. Seguiranno poi le detrazioni fiscali che sono individuabili in rapporto alle condizioni di ogni singolo lavoratore o lavoratrice.

Rubriche Sabato 21 Marzo 20127

L'art. 33 del Codice del Consu-mo definisce “vessatorie”, le condi-zioni contenute nei contratti conclu-si tra consumatori e professionisti che, malgrado la buona fede, deter-minano uno squilibrio significativo dei diritti e degli obblighi derivanti dall'accordo. Alcune fattispecie di clausole vessatorie vengono elen-cate nell'art. 33; tali clausole com-prendono: limitazioni di responsabi-lità, facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne l'esecuzione, de-cadenze a carico dell'altro contra-ente, limitazioni alla facoltà di op-porre eccezioni, restrizioni alla liber-tà contrattuale nei rapporti coi terzi, proroghe o rinnovazioni tacite del contratto, clausole compromissorie o deroghe alla competenza dell'au-torità giudiziaria.

In alcuni, assai "furbescamente", può addirittura sembrare che sia lo stesso consumatore a chiedere di poter rinunciare al godimento dei diritti e delle garanzie che innegabil-mente la normativa in oggetto gli assicura. L'art. 34 del Codice del Consumo precisa come l'accerta-mento dello squilibrio debba essere valutato con riferimento alla natura del bene o del servizio oggetto del contratto, facendo riferimento alle circostanze esistenti al momento della sua conclusione ed alle altre clausole del contratto medesimo o di un altro collegato o da cui dipen-de. L'interpretazione delle clausole nei casi dubbi ed oscuri deve avve-nire nel senso più favorevole al con-sumatore, e mai nel senso più favo-revole al professionista.

Tranne specifiche ipotesi previ-ste dall'art. 36 del Codice del Con-sumo, la trattativa individuale tra il contraente ed il professionista (di-mostrata da quest'ultimo) va a sa-nare la vessatorietà.

Le clausole vessatorie sono nul-le, non comportano però la nullità dell'intero contratto, che rimane va-lido ed efficace, considerando le clausole vessatorie come non ap-poste.

Alessandro De Nittis e Luca Curatti

A PROPOSITODI CLAUSOLEVESSATORIE

Assoutenti delegazione di Cremona (tel. 328-1547751) viaTrecchi 25 • e-mail: [email protected]

Il mito del capobrancoMolto è stato detto sul concetto di "capo-branco", ma cerchiamo di capire meglio in cosa consiste davvero. Il cane ha bisogno

di un senso di sicurezza per essere felice, deve percepire che qualcuno è al timone! Infatti i cani, come del resto gli esseri umani, "funzionano" meglio in un mondo con re-gole ben precise. Per contro, un cane che vive senza re-gole, tenderà a crearne di proprie e a farle rispettare, mettendo quindi in atto un meccanismo di difesa per sentirsi al sicuro. I cani sono animali per lo più abitudina-ri che apprezzano una routine prestabilita. Se noi umani non stabiliamo chiare regole di vita, ci penseranno i no-stri amici a quattro zampe, con risultati spesso catastro-fici in termini di problemi comportamentali. Pensiamo ad

esempio al cane che ha "addestrato" il suo umano a farlo uscire in giardino ogni volta che abbaia ripetuta-mente. Ma attenzione: sbagliato è definire dominante il cane con problemi comportamentali. La "dominanza" (il cane alfa) è un mito, il vero problema è la mancanza di una chiara comunicazione cane-uomo. La soluzione? L’uomo deve diventare un buon ‘leader’ agli occhi del cane. Ciò però non significa stabilire la propria dominan-za con la forza o con metodi coercitivi, bensì far rispetta-re regole semplici e coerenti, perché siamo noi a gestire la vita del cane (cibo, affetto e svago) e non viceversa. Dunque la figura del capobranco può in realtà essere paragonata a quella di un buon genitore.

Elisa Giudici ([email protected])

Gli uffici Epaca: • CREMONA - Via D. Ruffini, 28 (Tel. 0372.732930); via Ala Ponzone, 8 (Tel. 0372/499811. • CREMA Via Macello, 34 (Tel. 0373/732900); • CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 (Tel. 0372.732960); • SORESINA Via Matteotti, 12 (Tel. 0372.732990).

Page 8: Il Piccolo Giornale di Cremona

CASALMAGGIORESlitta di una settimana, a mercoledì 28 marzo,

l'importante appuntamento con Gian Antonio Stella, scrittore e giornalista del Corriere della Sera. L'appuntamento al Ristorante La Clochette di Solarolo Rainerio era previsto inizialmente per que-

sta sera. Ad organizzare la serata i Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po e Casalmaggiore Viadana Sabbioneta. Nella conviviale si parlerà dell'ultimo libro-denuncia di Stella e Rizzo: "Licenziare i Padreterni, l’Italia tradita dalla Casta".

Slitta al 28la convivialecon Stella

Prima di andare in pensione era dipendente della Telecom. Ora, invece, investe i propri pomeriggi nell’assemblare da zero modelli da collezione di grandi navi o galeoni del passato. In entrambi i casi due lavori in cui l’errore, il mezzo centimetro di scarto, non è permesso: massima precisione o a pagare è il pro-getto intero. Ennio Grassi parte da lì, da un paragone, per sotto-lineare che oggi le regole non le rispetta più nessuno. La sua è quella che potrebbe tranquillamente passare come una lettera al direttore e invece, per amplificare la sua voce, diventa un artico-lo-intervista con tutti i crismi. Residente in via Italia si è fatto più volte battagliero portavoce, con tanto di convocazione dal difen-sore civico di Cremona, dei diritti del cosiddetto Quartiere Fiam-metta, contro i rumori provenienti nelle serate estive dal Lido Po. “E poi sento dire” spiega Ennio “che noi vorremmo il degrado del Lido. Nessuno vuole che questa zona muoia: vogliamo solo che venga rilanciata con un regolamento da rispettare. Dopo cinque anni di sopportazione è il minimo. Non esiste solo il concerto rock o la musica a 120 decibel”.

120 decibel? “Sì, questa è stata la rilevazione durante l’ultima fiera di Piazza Spagna, lo scorso anno, e anche quando funziona “La Baia” il casino non è da meno. Ribadisco: le iniziative devono esserci ma devono sottostare a un regolamento”.

E a proposito di regole, la nuova frontiera dell’appello di Gras-si si sposta sul traffico. “Parto da una premessa: il traffico dob-biamo sorbircelo un po’ tutti, noi cittadini. E anche qui sono di-sposto a fare la mia parte. Tuttavia via Italia, dove io abito, è troppo stretta per consentire un doppio senso. Anche perché sull’argine si viaggia a velocità folli, quando i cartelli indicano il limite di 50 km all’ora. Mi domando se questa segnaletica indichi un limite massimo o minimo: la chiameremo via Autodromo, altro che via Italia. Senza contare che il dosso di via Italia è fatto ma-lissimo, così non ha senso. Quando ho chiesto spiegazioni agli addetti mi hanno risposto che avevano finito il cemento”.

E ancora. “Nelle ultime settimane, sulla rotondina sempre di via Italia, si sono verificati due incidenti. Per fortuna non gravi, ma evitabili. Il fatto è che io sono un appassionato di modellismo e metto ogni pezzo al suo posto. Ebbene, se fossi un costruttore di automobili, non mi preoccuperei più di tanto di dotare le auto di frecce e clacson. Le prime non sono più usate nel 90% dei casi, e il pedone deve intuire la mossa dell’automobilista distrat-to, così come l’altro autista che imbocca la rotonda, dove la freccia dovrebbe essere fondamentale; il secondo invece viene usato per salutare gli amici o fare un po’ di cinema. Sono cose dette e ridette, ma nessuno interviene: il rischio è che l’errore, lo sgarro sia ormai considerato abitudine trascurabile e non sanzio-nabile, perché tanto siamo assuefatti all’errore”.

Trait d’union tra decibel e traffico è l’impianto stereo di certe auto. “Vere e proprie bombe. Io mi domando se siano a norma di legge: l’altro giorno sono tremati persino i vetri di casa. Non solo: certa musica a questo volume, mentre si guida, distrae, c’è poco da fare. E anche la guida è meno sicura. Ribadisco: forse sto scoprendo l’acqua calda, però qui tutto è concesso e tutto è permesso. E nessuno dice bau”.

Giovanni Gardani

«Via Italia? Sembra via AutodromoLe regole vanno rispettate»

PROTESTE

di Vanni Raineri

u nel lontano luglio del 1974 che Auto-cisa ottenne dal ministero dei Lavori Pubblici la concessione della costru-zione e gestione del collegamento Autocisa-Brennero. Da allora è stato

un susseguirsi di momenti negativi (si pensi ai no dell'Anas ai contributi economici) e positivi (come la spinta propulsiva della Cee e l'appro-vazione del progetto preliminare). Finalmente lunedì scorso, 19 marzo 2012, a Parma è stato firmato il protocollo d'intesa tra Autocisa e Pro-vincia di Parma per la realizzazione delle opere compensative del primo tratto del raccordo au-tostradale, che inizia in località Fontevivo sulla A1 e si prolunga per 12 km sino a Trecasali. Il progetto complessivo, di quasi 85 km, prevede poi l'attraversamento del Po tra Torricella e Gussola e il territorio casalasco tagliato in due con l'autostrada che lambirà Piadena (a est) poi si inoltrerà nel mantovano sino a Nogarole Roc-ca, dove si inserirà nella A22 del Brennero.

Il primo lotto comprende ovviamente inter-venti viari, complementari alla realizzazione dell'autostrada, per un importo complessivo che supera i 500 milioni di euro (per l'intera opera si sfiorano i due miliardi). Autocisa, che finanzia l'opera, grazie al protocollo siglato tra-

sferirà una prima tranche di poco inferiore al mezzo milione alla Provincia che avvierà la pro-gettazione. La speranza è di giungere entro la fine del 2012 all'affidamento dei lavori, e di completarli nell'arco di qualche anno. A Treca-sali verrà realizzato il primo casello (Terre Ver-diane), nel punto che (si spera in contempora-nea) sarà raggiunto ad est dalla Cispadana (collegamento con Ferrara). Insomma dopo tanta attesa si apre la fase degli appalti, e non è difficile pronosticare che anche in ambito locale si aprirà pure la consueta battaglia tra chi ritiene l'opera un volano per lo sviluppo dell'area e chi invece ne contesterà l'impatto paesaggistico e ambientale oltre che l'elevato costo. Intanto il sindaco di Casalmaggiore Silla spera ancora che la tangenziale cittadina possa essere inseri-ta in extremis nel primo lotto: «Stiamo riveden-do i costi progettuali con una tangenziale ridot-ta che arrivi sull'Asolana già a Vicobellignano per facilitare l'obiettivo. Sono in corso contatti per inserire due opere lombarde, le tangenziali di Casalmaggiore e Goito, già nel primo lotto».

Il sindaco di Casalmaggiore Silla: «Lavoriamo per inserire subito la nostra tangenziale»

TiBre: dopo decenni di attesa al via i lavori del primo lottoFFirmato il protocollo d'intesa per Fontevivo-Trecasali, la palla passa alla Provincia di Parma

Bar Giulia angolo Conad CasalmaggioreGR2 di Rivieri Gianfranco via Guerrazzi 4 CasalmaggioreFermata KM Polo Romani via Trento 20 CasalmaggioreSportime via del Lino 17 CasalmaggioreBar Barracuda via Martelli 2 CasalmaggiorePortici del Municipio piazza Garibaldi CasalmaggioreBar Italia piazza Garibaldi CasalmaggioreFarmacia Comunale piazza Garibaldi CasalmaggioreBar Tavola Calda Centro Commerciale Padano Casalmaggiore

Rist. Pizz. Piccolo Paradiso via Molossi 47 VicobellignanoBar La Nuova Luna via Roma 7 Torricella del PizzoPortici del Comune piazza Italia Scandolara RavaraBar Pizzeria Il Vesuvio via Buschini 16 CastelponzoneCaffè Roma via Giuseppina 97 Solarolo RainerioBar Sport via Grasselli Barni San Giovanni in CroceBar Time Out via della libertà 46/b Martignana di PoFermata KM piazza Comaschi GussolaBottega del Gelato via Cavallotti Piadena

Qui trovate la vostra copia GRATUITA de PICCOLOil

Sarà Casalmaggiore ad ospita-re la cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Coni e del Pre-mio Angelo Ferri. La serata è quel-la di venerdì 30 marzo, al Teatro Comunale. E’ stato comunicato lunedì presso il palazzo provincia-le dall’assessore Chiara Capellet-ti, dal presidente del Coni Achille Cotrufo e dal dal presidente del Panathlon Crema Fabiano Gerevi-ni. Ad organizzare l’evento infatti ci saranno anche i Club Panathlon della provincia assieme al Coni e

all’assessorato provinciale allo sport. Il premio Ferri dunque quest’anno è associato alla con-segna delle Onoreficenze al Meri-to Sportivo relative al 2009. Folto l’elenco dei premiati. Partiamo dal "Ferri", che per il 2011 va a Silva-na Farea, organizzatrice del Trofeo Dossena, secondo per importan-za nella categoria di calcio Junio-res al solo Torneo di Viareggio. Premi speciali a Claudio Ardigò, Angelo Maietti e al Casalmaggiore Basket. Quanto alle Stelle al Meri-

to Sportivo del Coni, i tre ricono-scimenti principali sono le Stelle d’Oro di cui saranno insigniti Re-nato Bruni, Maurizio Mondoni e Carlo Stassano. Stelle d’Argento per il Kodokan Cremona, Giorgio Lattanzi e Mario Palmieri. Stelle di Bronzo per Renato Bandera, Pier-luigi Bonvicini, Manrico Bottoni, Anna Maria Manara e la Pallavolo Reima. Medaglie d’argento al Va-lore Atletico per Ilaria Sozzi e Mar-ta Frittoli e di bronzo a Francesco Gambazzi ed Efrem Mauro Morel-

li. Infine, speciali riconoscimenti per Giorgio Barbieri, Pietro Bon-fatti Paini, Germana Cantarini, Da-niela Panizzi e Simone Raineri. Come si vede una componente casalasca ben nutrita, se si pensa al Casalmaggiore Basket, a Stas-sano, a Bonfatti Paini, a Panizzi e a Raineri, e perché no, allargando di qualche centinaio di metri i con-fini, a Gambazzi che è di Pugnolo. Ad aprire la bella serata saranno le note della Società Musicale Estu-diantina di Casalmaggiore.

Il 30 marzo a Teatro la consegna del Premio Ferri e delle Stelle al Merito del ConiCasalmaggiore capitale provinciale dello sport

Via Italia vista scendendo dall'argine maestro

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Casalmaggiore Mercoledì 21 Marzo 20129

GUSSOLA – Il Concorso Letterario Nazio-nale “Eridanos” taglia il traguardo della sesta edizione. Anche quest’anno è organizzato dal circolo Arcibassa di Gussola, col patroci-nio della Provincia di Cremona e del Comune gussolese. Il concorso si struttura in quattro sezioni: A (poesia singola in lingua italiana), B (poesia singola dialettale), C (narrativa breve, in italiano o dialetto) e Green (riservata agli under 20 con opere comprese nelle prece-denti tre sezioni). Alcune informazioni dal re-golamento. Per le opere dialettali va allegata la traduzione, non possono partecipare ope-re già premiate in altri concorsi, è ammessa la presentazione di massimo due opere per sezione. Il costo di iscrizione è di 10 euro per singola sezione, gratis gli under 20. Al miglior testo dialettale in assoluto verrà riconosciuto il premio intitolato all’indimenticata Giancarla Assandri, appassionata cultrice del dialetto e delle tradizioni locali. La cerimonia di premia-zione avverrà nella serata di sabato 6 ottobre 2012. Per informazioni rivolgersi ai numeri telefonici 0375-260259 e 333-6861931 o alla mail “[email protected]”.

La Casa al mare di Casalmaggiore ha aper-to i battenti in anticipo, ospitando nello scorso fine settimana tesserati ed esponenti del co-ordinamento provinciale di Cremona, di Mon-za Brianza e di Milano città del partito finiano Futuro e Libertà. Motivo del weekend in colo-nia, la convention di Pietrasanta. La località lucchese dove FLI ha tenuto la due giorni di conferenze ed incontri politici con i propri tesserati ("Sarà Bellissima", con riferimento all'Italia di domani, era il titolo della conven-tion), dista pochi chilometri dalla struttura ri-cettiva di proprietà del comune maggiorino (a Forte dei Marmi), la cui disponibilità è stata richiesta a fine febbraio direttamente dalla coordinatrice provinciale cremonese di Futuro e Libertà, la casalese Michela Scaramuzza.

Torna a Gussolail concorso Eridanosdi poesia e narrativa

La Casa al Maredi Casalmaggiorea Futuro e Libertà

IN BREVE

PIADENA - Si avvicina il consueto appuntamento con la festa della Lega di Cultura di Piadena, in ca-lendario nel prossimo weekend.

La serata inaugurale della manifestazione si terrà venerdì, presso il teatro comunale di Casalmaggio-re: alle ore 21 avrà inizio il concerto delle Giornate di Piadena per i 50 anni del Nuovo Canzoniere Italia-no. Da una sera di febbraio del 1962 ad una di marzo del 2012: il NCI, collettivo di studiosi e can-tori che diedero vita a Milano ad una rivista e ad un gruppo musicale con l'obiettivo di riscoprire e ripro-porre la ricca tradizione del canto popolare e socia-le italiano, si prepara a festeggiare il cinquantenario nel casalasco, dopo averlo celebrato lo scorso 29 gennaio al Nuovo Teatro Valle Occupato di Roma con un concerto presentato dall'Istituto Ernesto De Martino e dal Circolo Gianni Bosio. Alla serata del comunale di Casalmaggiore parteciperanno Kati Mattea e Silvia Malagugini, Giovanna Marini, Sara Modigliani, Quartetto Urbano di Xavier Rebut, Fau-sto Amodei, Rudi Assuntino, Gualtiero Bertelli, Pao-lo Ciarchi, Claudio Cormio, Alessio Lega, I Giorni

cantati Calvatone-Piadena, Roberto Seniga, Leardo Taraschi. Seguirà un breve concerto dei cori france-si, spagnoli, portoghesi ed altri.

Sabato, al Teatro Ceclia Gallerani di San Giovan-ni in Croce, nel pomeriggio (ore 15) si terrà un con-vegno sui 50 anni del Nuovo Canzoniere Italiano, che vedrà la partecipazione di Tullio Savi, Giovanna Marini, Sandra Mantovani, Cesare Bermani, Fausto Amodei, Alessandro Portelli, Stefano Arrighetti, Dante Bellamio, Emilio Jona, Gualtiero Bertelli, Bru-no Cartosio, Mathias Deichamann.

Domenica, infine, appuntamento a Pontirolo, dove il "Micio" (Gianfranco Azzali) aprirà le porte di casa (in via Piave 25) e darà il via alla giornata più intensa del weekend festivo della Lega di Cultura di Piadena.

In mattinata, alle ore 10, verranno presentati i libri "Vecchi e nuovi volti della Bassa Padana" (96 pp., €24) e "Spoleto 1964, Bella Ciao, Il Diario" (70 pp., €10) di Giuseppe Morandi. Il primo, una raccolta fotografica, verrà presentato da Peter Kammerer e Stefano Arrighetti. Il secondo, oltre allo stesso Arri-

ghetti, verrà illustrato da Giovanna Marini. Alle 13 l'entrata in scena della Banda di Canneto

sull'Oglio e degli altri cori che parteciperanno alla festa darà il via al convivio.

Nel pomeriggio, dalle ore 15, avranno inizio i concerti dei gruppi. Tra i tanti, si esibiranno: Si Be-molle di Parigi, Suonatori terra terra di Firenze, Co-lori di Maggio di Marsiglia, Coro Dominguero di Si-viglia, Banda degli Ottoni di Milano, Coro della Casa di Achada di Lisbona, Nuovo Canzoniere Brescia-no, I giorni cantati di Calvatone-Piadena, Circolo Gianni Bosio di Roma, Fiati sprecati di Firenze, Cenciallegre di Modena, Coro di Micene, Voci di mezzo, Hard Cor di Bologna e Nuova Brigata Preto-lana di Perugia.

Lega di Cultura di Piadena, festacol 50° del Nuovo Canzoniere Italiano

di Simone Arrighi

iniziato il 14 gennaio scorso grazie alla sinergia fra l'am-ministrazione casalese e la Scuola Edile Cremonese, ma già a febbraio ha rischiato

d'andare in tilt: il corso di decorazione tenuto dalla docente Mara Magni presso la scuola di disegno G. Bottoli (sita nelle aule dello storico Palazzo Martinelli di via Cairoli), verrà portato a termine a spese del comune di Casalmaggiore, eventualità non prevista dall'iniziale ac-cordo fra le parti.

Approvata nel dicembre scorso la convenzione con la Scuola Edile Cremo-nese, l'amministrazione maggiorina si è impegnata nella realizzazione di un cor-

so di decorazione articolato in 12 incon-tri (tutti di sabato mattina) per un totale di 48 ore d'insegnamento. La docenza, affidata dall'istituto cremonese a Mara Magni, non prevedeva oneri a carico del comune di Casalmaggiore (art. 2 della convenzione: "A fronte del bisogno for-mativo individuato dal Comune la Scuo-la si impegna a collaborare con le pro-prie competenze professionali alla realiz-

zazione delle attività formative fornendo qualificata attività di docenza e svolgen-do le prove di valutazione del corso. L'attività della Scuola si intende fornita a titolo gratuito"). Ma in una nota dello scorso 17 febbraio, in pratica a metà del corso, il presidente della Scuola Edile Cremonese, architetto Laura Secchi, comunicava la sospensione (dal 20 feb-braio) della docenza gratuita, oltre al fatto di non rilasciare al termine delle le-zioni gli attestati previsti agli undici par-tecipanti che, per l'iscrizione, avevano già pagato la quota di €80 a persona alla scuola Bottoli. Per garantire loro il nor-male completamento del corso (che fini-rà il 31 marzo), il comune di Casalmag-giore si è dovuto accollare la spesa (€728 + Iva) necessaria per pagare la

docenza e portare a termine il corso. "Siamo sinceramente dispiaciuti - spie-ga l'assessore alla Cultura e all'Istruzio-ne di Casalmaggiore, Ettore Gialdi - per la decisione presa dalla Scuola Edile Cremonese. Soprattutto perché senza giustificazione alcuna. La prima cosa da fare è garantire la conclusione del corso: perciò le spese saranno a carico del co-mune". Il fatto che il preside della Scuola sia anche il direttore dell'Ance di Cremo-na, associazione con la quale l'ammini-strazione casalese ha avuto modo di scontrarsi in merito all'appalto dei lavori di ristrutturazione del palazzo municipa-le (opera assegnata ad una ditta romana, invece che ad una locale come avrebbe-ro preferito i costruttori cremonesi), po-trebbe far malignare qualcuno.

E’

La Scuola Edile Cremonese sospende la docenza gratuita di decorazione. Recenti polemiche alla base?

Al corso ci pensa il comune

Page 10: Il Piccolo Giornale di Cremona

NUMERI UTILICOMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.itCentralino: 0372-4071

Urp: 0372-407291

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE

www.provincia.cremona.itCentralino: 0372-4061

Urp: 0372-406233 -

PREFETTURACentralino: 0372-4881

CARABINIERIPronto intervento: 112Centralino: 0372-5581

COMANDO FORESTALE DELLO STATO

Centralino: 0372-410307

GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117Centralino: 0372-21576

Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968

POLIZIA MUNICIPALEPronto intervento: 0372-454516Centrale operativa: 0372-407427

POLIZIA STRADALEComando provinciale

Centralino: 0372-499511

QUESTURAPronto intervento: 113Centralino: 0372-4881

VIGILI DEL FUOCOPronto intervento: 115

Centralino: 0372-4157511

PROCURACentralino: 0372-548233

OSPEDALE DI CREMONAwww.ospedale.cremona.it

Centralino: 0372-4051Centro unificato

di prenotazione: 800 638 638Emergenza sanitaria: 118

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA

www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971

Urp: 0372-497215

Taccuino

Cremona

GIORNALE DI CREMONA

E supplemento: IL PICCOLO GIORNALE DEL CREMASCO

direttore responsabile: Sergio [email protected]

direttore editoriale: Daniele Tamburini

Società editrice:Promedia Società Cooperativa

Via del Sale, 19 - Cremona

Amministrazione e diffusioneVia S. Bernardo 37/A - 26100 CremonaTel. 0372 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60

Direzione, redazione e prestampaVia S. Bernardo 37/A - 26100 Cremona

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Redazione di CremaPiazza Premoli, 7 - 26100 CremaTel. 0373 83.041 Fax 0373 83.041

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26100 Cremona

Autorizz. del Tribunale di Cremonan° 357 del 16/05/2000

Pubblicazione associata all’Uspi(Unione Stampa Periodica Italiana)

Progetto Grafico: Gianluca Galli

Numero chiuso in tipografia:Martedi 20 Marzo alle ore 21

METEO WEEK-END Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it

• Via S.Rocco, Via Bosco: cantiere per la realizzazione della pista ciclabile di collegamento al comune di Gerre de' Caprioli; (fine lavori: 01 giugno).• Via Macello (tratto da V. Cappuccini a V. Mantova): cantiere per la ristruttura-zione della rete di distribuzione energia elettrica; (fine lavori: 23 marzo).• Via Cappuccini incrocio Via del Ma-cello: cantiere per la realizzazione della rotatoria; (fine lavori: 24 marzo).

• Piazza Dossena, Via Romanino, Via Trentacoste, Via Perugino, Via Gian-cristoforo, Via Galeotti, Viale Cam-bonino: cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettri-ca e illuminazione pubblica; (durata la-vori: diversi mesi anche se coinvolgerà di volta in volta tratti limitati di vie di-verse, indicativamente fine prevista 30 aprile). La via attualmente interessata è Via Romanino.

Mercoledì 21 Marzo 201210

CREMONAZAMBONI FEDERICOVIA OGLIO, 526100 CremonaTel. 0372-25347

ORARI DI APERTURAMattino: 08:00 - 12:30Pomeriggio: 15:00 - 19:30

Giorno di chiusura settimanale:NO

CREMONA - FARMACIA 6A.F.M. DI CREMONA S.P.A.PIAZZA IV NOVEMBRE, 2Piazza IV Novembre, 226100 CremonaTel. 0372-433017

ORARI DI APERTURAMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanale:SABATO POMERIGGIO

VESCOVATOBANDERA S.N.C.VIA BISSOLATI, 126039 VescovatoTel. 0372-81122

ORARI DI APERTURAMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:00 - 19:00

Giorno di chiusura settimanale:SABATO POMERIGGIO

SPINADESCOCAMOZZI PAOLAVIA MAZZINI, 1826020 SpinadescoTel. 0372-446095

ORARI DI APERTURAMattino: 09:00 - 13:00Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanale:GIOVEDÌ POMERIGGIO

PADERNO PONCHIELLIGUARNERI ANDREAPIAZZA LIBERTÀ, 326024 Paderno PonchielliTel. 0374-67780

ORARI DI APERTURAMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanale:MERCOLEDÌ MATTINOSABATO POMERIGGIO

FARMACIE DI TURNO Dal 16 al 23 Marzo 2012Distretto di CasalmaggioreDistretto di Cremona

Via CappuciniLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:24 Marzo 2012

Via Del MacelloLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:23 Marzo 2012

Via BattaglioneLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:30 Aprile 2012

Via RomaninoLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:30 Aprile

CALVATONEANTOLINI LUCIAVIA UMBERTO I, 126030 CalvatoneTel. 0375 97039

Orari di aperturaMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:00 - 19:00

Giorno di chiusura settimanaleMERCOLEDÌ MATTINA

CASALMAGGIOREBONISOLI ALQUATI CLAUDIAVIA CAVOUR, 2826041 CasalmaggioreTel. 0375 42551

Orari di aperturaMattino: 08:30 - 12:30Pomeriggio: 15:30 - 19:30

Giorno di chiusura settimanaleSABATO

Le farmacie di turno e gli orari dei distretti

di Cremona e Casalmaggiore

sono consultabili sul sito internet:

www.aslcremona.it

NUMERI UTILICOMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it

Centralino: 0375 42668

AMMINISTRAZIONEPROVINCIALE

Centralino: 0375-42233

CENTRO PER L’IMPIEGOCentralino: 0375-42213

CARABINIERIPronto intervento: 112

Centralino: 0375-284500

POLIZIA MUNICIPALECentralino: 0375-40540

POLIZIA STRADALECentralino: 0375-42288

GIUDICE DI PACECentralino: 0375-42273

OSPEDALECentralino: 0375-2811

Centro unico di prenotazioni: 800 638 638

Emergenza sanitaria: 118

MUSEO DIOTTIwww.museodiotti.it

Centralino: 0375-200416

MUSEO DEL BIJOU Centralino: 0375-284423

TEATRO COMUNALEwww.teatrocasalmaggiore.itCentralino: 0375-284434

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO

Direzione: 0375-284020Distretto Veterinario:

0375-284029

Casalmaggiore

• Via Lungastretta: cantiere per la sostituzione della condotta dell'ac-qua potabile, rifacimento degli allac-ci del gas metano e acqua potabile, predisposizione di condotte per li-nee elettriche; (fine lavori: 30 aprile).• Via Vittori (tratto da V. le Po a V. Arenili): cantiere per la sostituzione della condotta del gas metano; (fine lavori: 13 aprile);

Via San Rocco, via Bosco

Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:1 Giugno 2012

Via LungastrettaLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:30 Aprile 2012

• Via Gerre Borghi: cantiere per la realizzazione della posa della nuova condotta dell'acqua potabile; (fine lavori: 31 maggio).• Via Battaglione (tratto da V. Giuseppina a V. S.Rocco): cantie-re per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica e illuminazione pubblica; (fine lavori: 30 aprile).

Via VittoriLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:13 Aprile 2012

Via Gerre BorghiLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:31 Maggio 2012

Page 11: Il Piccolo Giornale di Cremona

Venerdì 23 marzo alle ore 17.30, nella sala dei Quadri di Palazzo Comunale, ha luogo l’evento-concerto denominato “Da pari a pari”, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Cremona, in collaborazione con la pro-duzione Broad Way srl di Milano. L’evento consiste in un confronto tra il suono di un violino Stradivari e di un violino Guarneri del Gesù apparte-nenti alla Collezione Civica, nell’esecuzione virtuosistica dei Capricci di Niccolò Paganini.

Per l’evento sono stati scelti il violino “Il Cremonese 1715” di Antonio Stradivari ed il violino “Lo Stauffer 1734” di Giuseppe

Guarneri del Gesù. Interprete dell’evento è il maestro Andrea Cardinale, violinista specializ-zato nel repertorio virtuosistico.

Evento-concerto in sala dei QuadriSi intitola “Da pari a pari” ed è in programma venerdì pomeriggio

di Federica Ermete

ino al 1° aprile, presso il Centro Cultu-rale S. Maria della Pietà, è visitabile la mostra “Federica Galli - L’eleganza del segno”, appassionante esposizione che riporta di stretta attualità lo stile,

straordinariamente raffinato e assai personale, dell'autrice di Soresina scomparsa nel 2009. Il percorso espositivo vuole rappresentare un ide-ale e sentito “omaggio” nei confronti di una fi-gura storica dell’arte cremonese che, nel corso della sua esistenza, ha raffigurato con viva emozione e con perfetta verosimiglianza il ter-ritorio nativo, con un’attenzione amorevole ed incessante. La retrospettiva riconosce la gene-

rosità dell’autrice la quale, tramite la Fondazio-ne da lei stessa voluta per la gestione del suo patrimonio artistico, è stata artefice di un’im-portante donazione al Museo civico “Ala Pon-zone”, comprendente ben 479 suoi elaborati. Di queste opere grafiche ne sono state selezio-nate 132, ammirabili ora a Cremona, divise in quattro sezioni tematiche: Miscellanea, Alberi, Cascine e Venezia, i temi più cari all’autrice. Apprezzata da un folto gruppo di personalità fra le più illustri della cultura italiana ed interna-zionale, Federica Galli ha inciso, tra il 1954 e il 2008, oltre 800 lastre dedicandosi principal-mente a tre tematiche specifiche: i paesaggi, gli alberi e le vedute. I paesaggi sono essen-zialmente quelli della pianura lombarda, con-

traddistinti dalle poetiche descrizioni delle sue caratteristiche cascine, mentre le vedute sono quelle di città come Milano e Venezia, che nel-la vita dell'artista hanno simboleggiato realtà così rilevanti da rappresentare soggetti cui la Galli ha restituito la propria riconoscenza attra-verso uno sguardo acuto e mai scontato. La passione per la natura e la capacità di riportar-ne gli aspetti più incantevoli sono dimostrate in oltre cento tavole, e la sua proverbiale abilità tecnica, le ha anche consentito di superare quegli ostacoli, talvolta assai ostici per gli inci-sori, quali la rappresentazione della neve e del-la notte, senza mai scadere nella leziosità o nell'artificiosità. Orario: da martedì a domenica ore 10-12.30 e 15.30-19 (ingresso libero).

Fdi Federica Ermete rosità dell’autrice la quale, tramite la Fondazio- traddistinti dalle poetiche descrizioni delle sue

L’eleganza del segno, un omaggioall’arte della pittrice Federica Galli

LA MOSTRA IN S. MARIA DELLA PIETA’

Mercoledì 21 marzo alle 20 la stagione di prosa del Teatro Ponchielli chiude con un grande classico. Teatro Stabile delle Marche, in coproduzione con Teatro Mercadante di Napoli, presentano “L’Avaro” di Molière. Arturo Cirillo, regista intellettuale sapi-do e coerente, evidenzia il lato noir della comicis-sima commedia: quella di Arpagone è qui un’ava-rizia che trascende dalla cupidigia per il denaro, è una sorta di morbo che lo allontana dai suoi affetti, e che s'espande in tutta la sua casa e su chi ci abi-ta. Cirillo spiega: «L’Avaro è Arpagone, ma gli altri, cosa sono gli altri? Gli altri senza Arpagone non si sa bene di cosa possano occuparsi... Quando l’operetta delle agnizioni li scioglie dal legame, loro, finalmente liberi dove andranno? Adesso gli tocche-rà viverla la vita, diventando Arpagoni loro stessi o magari liberandosi del cappio dell’avere, di quello che è oggi il nostro esistere».

Stagione di prosa: cala il sipario Ultimo appuntamento al Ponchielli mercoledì sera con “L’Avaro”

Fino al 30 marzo, a San Zeno Naviglio, presso Tuttolibri, si tie-ne una mostra dedicata a 13 artisti cremaschi. «Quasi un anno fa - spiega il curatore Simone Fappanni - ho lancia-to una sfida all’amica Antonella Agnello, artista raffinata ed infa-ticabile promotrice culturale, che sembrava davvero ardua, sia da accettare che da vince-re: portare in questa location un gruppo di pittori in grado di rappresentare efficacemen-te il Cremasco, un ampio ter-ritorio che si estende fra le province di Cremona, Lodi e Milano, con una propria iden-tità. Una sfida che Antonella non ha esitato ad accoglie-re». Il risultato è interessante e merita d’essere apprezzato. Protagonisti dell’evento sono Silvia Fiorido di Pandino (nella foto), che si serve di tinte vellu-

tate che si spandono piacevol-mente nello spazio; i ritratti di Luisa Monella (Soncino); le luci della Serenissima di Giuseppe Pagetti (Trescore Cremasco); la pennellata delicata e sicu-ra di Gabriella Pozzi (Pandino). Ed ancora la mano esperta di Marisa Bellini (Spino d’Adda), che definisce una seducente figura femminile; le agili bal-lerine di Iginio Curti (Vaiano Cremasco) e le sculture lignee di Nicolò Pugliese (Pandino). Accanto a loro, i volti femminili di Pierangelo Zanaboni (Palazzo Pignano); i paesaggi di Dario Rossetti (Vaiano Cremasco); lo spray painting di Daniele Bonometti (Pandino); i disegni di Valeria Frustaci (Pandino); la vigorosa materia coloristica di Antonella Agnello (Pandino) e il realismo poetico-simbolico di Marco Abondio (Pandino).

San Zeno: 13 artisticremaschi in mostra

Presso gli spazi di Tuttolibri

Un’opera di Fedeerica Galli

&&&Cultura SpettacoliDomenica 25 marzo alle ore 17, nell’auditorium

della Camera di Commercio, ha luogo il concerto “Omaggio a Cremona”. Protagonista è la Sun Family Strings, diretta dal maestro Shiba Kanae, con la partecipazione dell’orchestra Stradivari-

Monteverdi diretta dal maestro Marco Fracassi. Quaranta giovani musicisti giapponesi vivono l’esperienza unica di suonare nella città di Stradivari. L’evento è un omaggio a Cremona, alla sua tradizio-ne liuteria e alla vocazione musicale.

“Omaggioa Cremona”in musica

FORD FIESTA IKON 5 PORTE 1.2 cc 16V 82CV , CLIMA, RADIO CD,

FENDI NEBBIA, SEMESTRALE,GARANZIA 5 ANNI, EURO 9.800,00

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ALFA ROMEO 159 ANNO 2007 1.9 MultiJet 120 cv, 4 P EURO 9.500,00;

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Page 12: Il Piccolo Giornale di Cremona

Cremona

di Laura Bosio

eremia Bonomelli, ori-ginario del brescia-no, visse comunque a Cremona per buo-na parte della sua vita,

come vescovo della città. Egli nacque a Nigoline (Bre-

scia) il 22 settembre 1831 da Giacomo, piccolo proprietario agricolo, coltivatore diretto, e da Antonia Zanola. Dal 1843 studiò al collegio ginnasiale di Lovere, dove rimase fino al 1849; con-tinuò poi gli studi privatamente, sotto la guida del sacerdote An-gelo Dotti. Nel 1851 entrò nel se-minario teologico di S. Pietro in Oliveto a Brescia, e nel 1855 eb-be la possibilità di continuare gli studi a Roma, presso l'università teologica gregoriana. Nello stes-so anno venne consacrato sa-cerdote e celebrò, il 2 giugno, la sua prima messa a Nigoline.

Era il 5 ottobre 1871 quando venne nominato vescovo di Cre-mona: consacrato a Brescia il 26 novembre da Verzeri, Bonomel-li arrivò a Cremona il 6 dicembre e l'8 dicembre fece il solenne in-gresso in cattedrale. Prima del suo arrivo la sede vescovile era rimasta vacante per quattro an-ni, con tutte le conseguenze del caso. La diocesi si trovava infat-ti in una situazione decisamen-te problematica, come il neo-ve-scovo scrisse al cardinal Cateri-ni nel dicembre 1871. «Ho rice-vuto la diocesi in una condizione che non voglio descrivere» spie-gava Bonomelli nella sua lette-ra. «Un seminario con 32 chie-rici con una diocesi di 360mila abitanti. Venendo trovai 35 pre-ti apostati, dieci o dodici in cit-tà». La sua attività pastorale mi-rò anzitutto a incrementare le vo-cazioni ecclesiastiche: in pochi anni accolse in seminario più di duecento chierici e nel 1887 fe-ce costruire l'edificio del nuo-vo seminario fuori della città. Nel 1872 indisse, per la riforma del clero, una riunione di tutti i vica-ri foranei, preceduta da un corso di esercizi spirituali. Vi partecipa-rono ventisette vicari e si pose-ro le basi per lo statuto del clero, che ebbe poi vigore come legge diocesana.

Importante anche la visita pa-storale che indisse il 15 agosto 1872 ed ebbe inizio il 3 novem-bre. Il 4 maggio 1873 organizzò un grande pellegrinaggio di cat-tolici lombardi a Caravaggio. Vi intervennero oltre seimila fede-li di undici diocesi. Questo pelle-grinaggio, il cui motto fu "Siamo perseguitati, bisogna resistere", rappresenta un fatto notevole nella storia della religiosità in Lombardia e, sotto certi aspetti, un rilancio del movimento catto-lico del Cremonese. Dal 31 ago-sto al 2 settembre 1880 riunì, per la prima volta dopo 145 anni, un sinodo diocesano.

L'ambiente cremonese, negli anni dopo il 1870, era caratteriz-zato da vivaci fermenti anticleri-cali e massonici, che rendevano particolarmente difficile l'attivi-tà pastorale del nuovo vescovo. Egli era giunto a Cremona ani-mato da spirito di intransigenza nei confronti del liberalismo. Ben presto, però, egli si andò convin-cendo della necessità di stringe-

re buoni rapporti con la classe dirigente liberale e con le auto-rità civili della sua diocesi. Nel 1877, fu al centro di una viva-cissima polemica contro il foglio cattolico intransigente cremone-se “Il Corriere della Campagna”, che aveva ingaggiato un'aspra battaglia con gli ambienti anti-clericali della città.

Bonomelli era sempre più convinto che fosse necessario procedere a un’intesa fra lo Sta-to liberale e la Santa Sede. Fu-rono questi gli anni del tentativo

di formazione di un partito con-servatore, cattolico e conciliato-rista, e dell'orientamento di Leo-ne XIII non più chiuso nella rigida intransigenza che aveva carat-terizzato gli ultimi anni del pon-tificato di Pio IX, ma ispirato dal desiderio di vedere all'opera un laicato cattolico più sensibile ai problemi e alle esigenze della società moderna.

Nel 1882, in occasione dell'al-largamento del suffragio eletto-rale, Leone XIII consegnò alcu-ni quesiti sul “non expedit” (for-mula latina, che significa "non conviene", con cui la Santa se-de il 10 settembre 1874 aveva espresso parere negativo sulla partecipazione dei cattolici ita-liani alle elezioni e in generale al-la vita politica dello stato) a Bo-nomelli: questi si dichiarò favo-revole a una partecipazione cat-tolica alle elezioni politiche.

Bonomelli inviò quindi al pon-tefice, nel 1885, un nuovo me-moriale, ribadendo la sua con-vinzione sull’impossibilità di un

ritorno al potere temporale e sul-la necessità di preparare la «ri-storazione materiale che potrà venire da sé in quelle forme che saranno possibili secondo i tem-pi».

Nella quaresima del 1887, con la pastorale «Liberalismo ed equivoci», Bonomelli condannò gli atteggiamenti dei cattolici in-transigenti verso il liberalismo e la società moderna.

Il passo più importante e cla-moroso che il vescovo di Cre-mona mosse in favore di una

conciliazione tra Stato e Chiesa in Italia fu la pubblicazione, sul-la “Rassegna Nazionale” del 1º marzo 1889, di un articolo, poi apparso come opuscolo, dal ti-tolo “Roma e l'Italia e la realtà delle cose. Pensieri di un prela-to italiano”.

Condannato da Leone XIII con una lettera al vescovo di Brescia, l'opuscolo venne mes-so all'Indice. Il vescovo di Cre-mona ritenne di doversi svelare ufficialmente con una dichiara-zione pronunziata al termine del-la funzione di Pasqua (21 aprile 1889) nella cattedrale di Cremo-na, leggendo poi un atto di sot-tomissione al papa, in cui affer-mava: «tutto ciò che nell'artico-lo e nell'opuscolo Voi riprovate e condannate anch'io condanno e riprovo» e con cui ottenne la be-nedizione del pontefice.

Il vescovo si trovò nel frattem-po ad affrontare alcuni scottanti problemi, quali la questione ope-raia e il socialismo. Il fenomeno socialista venne discusso nel-la pastorale “Proprietà e sociali-smo” (Cremona 1886), che pren-deva lo spunto da scioperi agri-coli avvenuti nella zona del Cre-monese e del Mantovano. Qual-che anno dopo tornò sull'argo-mento con la pastorale “Capitale e lavoro” (Cremona 1891).

Preoccupazione costante di Bonomelli fu quella di sottrarre le classi lavoratrici alla propaganda socialista; da qui i suoi ripetuti inviti ai proprietari ad avvicinarsi agli operai e ai contadini, ad aiu-tarli, a soccorrerli, istradarli ver-

so una democrazia "quieta, ri-spettosa, cristiana".

Nel 1895 Bonomelli approvò la nascita di un nuovo giornale cattolico cremonese, “Il Vessil-lo”, e cercò anche di incremen-tare la formazione di casse ru-rali e società di mutuo soccor-so. Ma il suo atteggiamento nei confronti dell'Opera dei Con-gressi, l'organismo ufficiale dei cattolici militanti, fu spesso con-dizionato dalla preoccupazione di non sottoscrivere il program-ma intransigen-te del l 'Opera. Cremona fu co-sì l'unica diocesi della Lombardia in cui l'Opera in-contrò difficoltà nel suo sviluppo.

Bonomelli as-sunse un atteg-giamento critico anche nei con-fronti del movimento della prima democrazia cristiana.

Tuttavia, dopo i fatti del '98, Bonomelli comprese la necessi-tà di organizzazioni sempre più attive e dinamiche. Nel 1901 fa-vorì la nascita del Circolo inter-parrocchiale S. Omobono, che incrementò la formazione di so-cietà di mutuo soccorso (35 nel 1905), banche (2 nel 1905), cas-se rurali, ecc. Nasceva anche, nel 1905, il periodico “L'Azio-ne”, che visse sino al 1922 lega-to al nome di Miglioli, fondatore a Cremona di un Ufficio del lavo-ro. Nel 1907 Bonomelli aderì al-la richiesta del Miglioli di festeg-giare anche in campo cattolico

la festa del 1º maggio.Frattanto, nel maggio 1900,

il vescovo aveva fondato a Cre-mona l'Opera di Assistenza agli emigrati italiani. Il caratte-re dell'Opera non piacque a Le-one XIII: il papa e un'apposita commissione cardinalizia videro in essa la emanazione di un'as-sociazione tipicamente liberale. Solo nel 1909 Pio X riconobbe e benedì l'Opera. Questa, che pre-se poi il nome del suo fondato-re, si assunse il compito di as-

sistere spiritual-mente e material-mente gli emigra-ti. Nel 1914, poco prima della mor-te del vescovo di Cremona, l'Opera venne trasforma-ta in ente morale.

L ' a t t e g g i a -mento conciliatorio del vesco-vo cremonese riprese vigore do-po l'ascesa al soglio pontificio di Pio X. Nel ricordato memoriale del 2 ottobre 1904 egli invitava il papa a revocare il non expedit. Bonomelli si trovò in posizioni discordanti con il Papa, soprat-tutto in merito alla necessità di separare il potere dello Stato da quello della Chiesa, che emerge-va dalla pastorale “La Chiesa e i tempi nuovi”, documento che fu criticato dallo stesso Pio X.

Geremia Bonomelli morì il 3 agosto 1914 a Nigoline. La sal-ma, sepolta nel cimitero di Cre-mona, fu traslata nella cattedrale il 5 ottobre 1920.

GUna strada acciotolata, che si snoda dietro il

Duomo di Cremona, partendo da via Platina e sfociando in via Santa Maria in Betlem (e cam-

biando nel frattempo nome, in via del Prato). La strada ospita diverse strutture, tra cui l’Istituto Rifugio Cuor di Gesù e l’Hotel Delle Arti.

GEREMIA BONOMELLIIl vescovo liberista

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei personaggi cremonesi ai quali sono intitolate le strade cittadine

Seppe coniugare le esigenze della Chiesa con quelle del nuovo Stato unitario

Si trovò spessoin posizioni discordanti

dal pontefice

Fondò a Cremona l’Opera di assistenza agli emigrati italiani ma fu osteggiato da papa Leone XIII, che in essa rivedeva un’associazione di matrice liberale

22 MARZO 1994 - INDRO MONTANELLI FONDA “LA VOCE”Era il 22 marxzo 1994 quando il celebre giornalista

Indro Montanelli fondò il quotidiano "La Voce". Un or-gano di stampa che ebbe vita abbastanza breve: fu pubblicato, infatti, solo fino al 12 aprile 1995.

L'idea di fondare "La Voce" nacque quando Monta-nelli lasciò la direzione de "il Giornale" l'11 gennaio 1994 (da lui fondato vent'anni prima) lamentando pe-santi ingerenze direttamente da Silvio Berlusconi, suo ex editore e fratello di Paolo Berlusconi a cui aveva ceduto il quotidiano nel 1990. Silvio Berlusconi auspi-cava infatti una netta presa di posizione da parte del-la testata in favore della sua ascesa politica e per que-sto aveva fatto visita alla redazione invitando i giorna-listi a sostenere la nascita di Forza Italia. Tali pressioni

furono respinte dal direttore che lasciò il suo incarico e ricominciò con una nuova testata ispirata nel nome all'omonima rivista fondata da Giuseppe Prezzolini nel 1908. I giornalisti de "La Voce" provenivano qua-si tutti da "il Giornale": tra loro, nomi come Beppe Se-vergnini, Peter Gomez, Marco Travaglio, Luigi Bacial-li, Giancarlo Mazzuca, Federico Orlando, Oscar Eleni, Francesco Battistini, Pietro Cheli, Luigi Offeddu, Aldo Vitali, Leonardo Maisano e altri.

Il successo iniziale fu grande ma, poco più di un anno dopo il primo numero, a causa di vari motivi (troppi costi, calo delle vendite in edicola, fuga dei pochi azionisti e inserzionisti, ecc.), la testata dovet-te, purtroppo, chiudere.

L’idea nacque dalla decisione di lasciare “il Giornale”, dopo aver lamentato pesanti ingerenze da parte dell’editore

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Page 13: Il Piccolo Giornale di Cremona

di Martina Pugno

l battaglione alleato dei Mode-na City Ramblers sbarca vener-dì sera sul palco del Lattepiù di Brescia. La formazione pre-senterà dal vivo il progetto che

verrà pubblicato il prossimo 26 marzo sotto forma di album corale, come definito dalla formazione stessa. “Battaglione alleato” nasce dalla vo-lontà di ricordare l'operazione parti-giana “Tombola”, compiuta sulle colli-ne di Reggio Emilia nella notte tra il 26 e il 27 marzo 1945. Il progetto segna il ritorno discografico dei Modena City Ramblers a distanza di un anno dal precedente “Sul tetto del mondo”, al-bum pubblicato in occasione del ven-tennale della band. Un percorso composto di dodici album, sempre fedeli ai temi più cari alla formazione che ha fatto del ricordo della Resi-stenza il punto focale della propria produzione musicale, nonostante i tanti cambiamenti di line up che han-no caratterizzato la storia dei Modena City Ramblers. Nati nel 1991 con l'intenzione di suonare musica tradi-zionale celtica e irlandese, pubblican-do solo tre anni dopo il primo album, “Riportando tutto a casa”, in cui ri-vendicano la loro identità meticcia, l'Irlanda e l'Emilia, la resistenza e gli anni Settanta, i viaggi e le lotte. Fanno parte della formazione originaria Al-bertone Morselli, Giovanni Rubbiani e Albertino Cottica già dei Lontano da

dove, Chris Dennis dei Nomadi, Filip-po Chieli, Franchino D'Aniello e Lu-ciano Gaetani dell'Abbazia dei folli, ai quali si aggiunge nel 1992 Stefano Cisco Bellotti, al microfono per ben quattordici anni. Nello stesso anno esce l'album “La grande famiglia”, che consacra definitivamente al suc-cesso la band. Proprio l'abbandono di Cisco segna una svolta nella car-

riera dei Modena City Ramblers, che tornano alla formazione originaria con due cantanti già noti alla band, Davi-de Dudu Morandi, ex Mocogno Ro-vers, e la correggese Betty Vezzani, che ha cantato con i Cormac e nel progetto folk Beyond the wire con Luca Giacometti, nella band fino al 2009. Nel corso della storia del grup-po, le frequenti variazioni nella forma-

zione hanno portato a sviluppi relativi alle sonorità e alla produzione artisti-ca della band, sempre fedele alle ra-dici emiliane e alle influenze irlandesi che segnano il marchio distintivo dei Modena City Ramblers, e che non mancheranno di far ballare il pubblico del Lattepiù nel corso della presenta-zione del nuovo progetto “Battaglio-ne alleato”.

Una serata per ricordare Bob Mar-ley: domenica sera a partire dalle 21 allo Shambala di Milano il reggae sarà protagonista del concerto - evento presentato dal giornalista musicale Ezio Guaitamacchi, che sul palco sarà affiancato da Bunna, degli Africa Unite, per rendere un omaggio musicale all'artista giamaicano.

La serata si pone all'interno del più ampio contenitore “Gli spiriti del rock”, che una volta al mese presso il locale di Milano prevede un incon-tro dedicato ad un diverso mito della musica del '900, raccontato dal giornalista musicale e da un musicista apertamente fan, prota-gonista anche di un percorso musi-cale sulle tracce del mito. La serata avrà inizio con l'aperitivo alle 19.30, mentre la chiacchierata - concerto sarà accompagnata da assaggi e degustazioni.

Fondatore degli Africa Unite, band che deve il nome proprio ad una celebre canzone di Bob Marley, ripercorrerà aneddoti e brani dell'ar-tista che ha diffuso la cultura rasta in tutto il mondo. Un mondo musicale, il reggae, dal quale gli Africa Unite non si sono mai allontanati nel corso della propria carriera sin dagli esordi

del 1987, affermandosi tra le band più significative del genere nel pano-rama italiano. Ulteriore conferma delle radici musicali degli Africa Uni-te è l'album Rootz, pubblicato nel 2010: dodici brani che palesano l'in-tenzione di tornare alle radici del sound reggae, con ritmi sostenuti e grande cura per gli arrangiamenti, ma anche una particolare attenzione nei confronti dei testi, che spaziano

da tematiche ambientaliste alla tolle-ranza ed al rispetto verso gli altri e l'altrui pensiero, prendendo decisa-mente distanza dalla branca del mondo reggae omofoba con esplici-ti riferimenti ad alcuni artisti. All'al-bum hanno partecipato illustri ospiti del calibro di Franziska, Casino Ro-yale, Alborosie e Mellow Mood. Chi meglio di Bunna, dunque, per omag-giare la leggenda del reggae?

Musica su un filo,ecco i Man on Wire

I

Il “Gioco di società” degli Offlaga Disco Pax fa tappa venerdì sera al Babalula di Crema: la formazione emiliana presenterà i brani contenu-ti nel terzo album registrato in studio, ai quali proprio la città natale della formazione fa da sfondo, mentre il flusso di immagini e parole scorre su musiche dal tessuto essenziale. Un album che arriva come una conferma dei tratti distintivi della musica che da sempre caratteriz-za gli Offlaga Disco Pax. Il concerto prenderà il via alle 22.15 con la band Lando.

La formazione folk rock dal vivo per presentare il nuovo progetto discografico

I Modena City Ramblers live al Lattepiù

Bob Marley, il ritratto di Bunna (Africa Unite)

Manuel Lieta si proclama seguace della teoria delle Strategie Oblique di Brian Eno (“Onora i tuoi errori come delle intenzioni nascoste”) e del motto di Walt Whitman, “Mi contraddico? Ebbe-ne sì, perché son grande, contengo moltitudini”. Poliedrico strumentista, Lieta abbandonerà provvisoriamente lo pseudonimo di Stardog, con il quale ha esordito discograficamente, per esse-re protagonista sabato sera di un concerto nei panni di solista al Pentesilea.

Il ritorno di Mark Lanegan

Un doppio ritorno per Mark Lanegan in Italia: l'ex Screaming Trees sarà in concerto sabato sera all'Estragon di Bologna, per poi fare tappa la sera successiva all'Alcatraz di Milano. Il rocker presen-terà dal vivo il suo più recente lavoro discografico, “Blues Funeral”, pubblicato lo scorso febbraio dopo un silenzio discografico che proseguiva dal 2004 per Lanegan nei panni di solista. “Blues Fu-neral” si colloca sulla scia del precedente lavoro, alla ricerca di un minimalismo espressivo che sempre più strizza l'occhio all'essenzialità del blues lasciando da parte i potenti riff e le graffian-ti chitarre alle quali Lanegan aveva abituato il suo pubblico, in particolare dai tempi degli Screaming Trees. Protagonista indiscussa, ancora una volta, la voce roca e avvolgente dell'artista, vero punto di forza dell'intero disco.

Se il nome “Man on wire” non vi di-ce niente, certamente non sarà lo stesso per i "Tre allegri ragazzi morti”. In comune le due band hanno Stefano Pasutto, che proprio con i Man on wire ha pubblicato nel 2011 l'album “West Love”, apprezzato dalla critica e dal pubblico. Chiara l'ispirazione, per il nome e lo stile, al celebre documenta-rio di I Man on Wire sul palco del circo-lo Arci Magnolia di James Marsch in cui il funambolo arriva a camminare su un filo teso tra le Torri Gemelle. Milano per presentare la pubblicazione disco-grafica domenica sera a partire dalle 22.30, preceduti da Bianco, opening act. L'ingresso all'evento è gratuito con tessera Arci.

La formazione folk rock dal vivo per presentare il nuovo progetto discograficoAfterhour Mercoledì 21 Marzo 201213

Per segnalarci eventi o concertiscriveteci o inviateci un link all’indirizzo

[email protected]

BOLOGNA E MILANO

Offlaga Disco Pax al BabalulaCREMA

Manuel Lieta al PentesileaMILANO

Il progetto corale del“battaglione alleato”

«Ogni protagonista di questa storia contri-buisce ad un grande affresco che merita di venire cantato e tramandato»: così i Modena City Ramblers spiegano ai loro fan la nascita del progetto che coinvolge non solo la band, presente nella formazione attuale in cinque brani, ma anche molti ospiti dalle più varie provenienze artistiche, per un doppio album all'insegna della Memoria che verrà pubblica-to il prossimo 26 marzo. «Ci vorrebbero cento canzoni per ricordarne ogni suo colore, noi abbiamo cercato di farne il più possibile. Co-me Modena City Ramblers e come gruppi di lavoro aperti, in collaborazioni estemporanee o lasciando talvolta completamente l’iniziativa artistica ad altri musicisti, quelli che in questi ultimi tempi hanno incrociato il nostro cammi-no, per amicizia e condivisione musicale: ognuno con la sua personale esperienza e sensibilità. Un piccolo grande “Battaglione Alleato” che celebra il ricordo di quest’impre-sa eroica e dei suoi protagonisti».

CIRCOLO MAGNOLIA

Page 14: Il Piccolo Giornale di Cremona

Pagine a cura di Martina Pugno

i sono tradizioni che non tramontano mai, soprattut-to quando si parla di matri-monio: accanto al deside-rio di novità e alle nuove tendenze, vi sono usi e abi-

tudini alle quali non si vuole rinuncia-re. Come non citare, tra questi, la tradizione che vuole la sposa vestita con accessori beneauguranti? Per prestare fede a questa usanza, la futura moglie dovrà indossare una cosa usata, ad indicare l'affetto delle persone care che rimangono vicine in questo passaggio dal vecchio al nuo-vo; una cosa regalata, per ricordare il bene delle persone care; qualcosa di blu, reminescenza della più antica tra-dizione dell'abito blu, che simboleg-giava la purezza; una cosa vecchia a ricordo della vita che si lascia alle spalle e l'importanza del passato che non deve essere dimenticato; una co-sa nuova, per iniziare a guardare al futuro e alla nuova vita che aspetta la coppia. Gli abiti da sposa più colorati e vario-pinti possono essere considerati una novità dai più, eppure erano in uso già da molto tempo: la tradizione dell'abi-to bianco risale infatti all'Ottocento ed è rappresentativo di verginità e purezza. Le spose romane, invece, si coprivano con teli gialli e arancioni, mentre le donne cinesi si sposavano in rosso, come fanno ancora oggi le donne indiane. Le spose longobarde vestivano solo una tunica nera, men-tre in tutta Europa nel Medio Evo e nel Rinascimento gli abiti nuziali erano molto colorati, così da essere indos-sati anche in seguito, durante le feste.Vero e proprio simbolo del matrimo-nio sono i confetti: non solo un piace-vole ricordo della cerimonia, ma tra-dizionalmente investiti di un impor-tante significato: nell'antichità veniva-no confezionati in preziosi sacchetti di tulle, oggi in pizzo e dovrebbero essere in numero dispari, di solito cin-que, per rappresentare le qualità del-la vita che non devono mancare nella

vita degli sposi: la salute, la fertilità, la lunga vita, la felicità e la ricchezza. La tradizione prevede che la coppia di sposi giri tra i tavoli dopo il taglio del-la torta. Lo sposo reggerà un vassoio d'argento con i confetti, la sposa li servirà agli invitati con un cucchiaio anch'esso in argento e sempre in nu-mero dispari.Anche se oggi molte spose preferi-scono scegliere personalmente il pro-prio bouquet, in modo tale da poterlo abbinare al vestito o ai colori domi-nanti del trucco e delle decorazioni presenti nella location, secondo la tradizione è invece lo sposo che do-vrebbe acquistarlo, come ultimo omaggio nei confronti della sua futura compagna di vita: in seguito alla ceri-monia sarà la sposa a lanciare il bou-quet in direzione delle amiche nubili. Secondo la tradizione, infatti, chi prenderà il bouquet si sposerà entro l'anno. La tradizione di ornare la spo-sa con fiori è di origini antiche e pro-viene dal mondo arabo, dove la sposa veniva ornata con fiori d'arancio.

C

Speciale Sposi

Le tradizioni legate al matrimonioAbiti colorati, innovazione di oggi o derivazioneantica?

Avere delle fotografie professionali del proprio ma-trimonio permette di collezionare le migliori immagini di un giorno che si desidera ricordare in ogni dettaglio; proprio per questo, però, accanto agli scatti del foto-grafo per la coppia può essere piacevole collezionare anche le foto scattate da parenti e amici invitati, per una raccolta ancor più personale e partecipativa. Pro-prio su questa esigenza si è basato Davide Pluda, ven-tisettenne bresciano con una laurea in informatica, per creare insieme a un amico americano la sua startup. Si chiama Wedding Snap (in italiano, scatti da un matri-monio) ed è un'applicazione per smartphone, che rac-coglie tutte le foto fatte dagli invitati a un matrimonio in un unico album, a disposizione della sposa, online. In questo modo, agli sposi verrà risparmiata la fatica di cercare le foto una per una contattando i singoli amici che magari le hanno pubblicate sui social network o che comunque non sono sempre facili da rintracciare, per formare in tempi rapidissimi un unico album con-tenente tutti gli scatti. «Le spose si iscrivono, con una spesa di 97 euro, al sito www.weddingsnap.it e rice-vono un codice - spiega Pluda - da distribuire a tutti gli invitati. Il giorno dell'evento gli ospiti, muniti di smartphone, potranno scaricare l'applicazione in for-ma totalmente gratuita. In questo modo tutte le foto che scatteranno da quel momento in poi tramite lo smartphone verranno archiviate direttamente nell'al-bum a disposizione della sposa, dando vita ad una raccolta di immagini divertenti e informali, comple-mentare a quella del fotografo ufficiale». L'idea di Da-vide è nata quasi per scherzo, ma già è diventata un business che comincia a dare i suoi frutti. «Il nostro prodotto è unico nel suo genere e sta anche riscuoten-do l'interesse dei wedding planner, che lo offrono co-me servizio aggiuntivo alle spose». Anche i matrimoni, dunque, si fanno tecnologici, per soddisfare al meglio desideri ed esigenze di tutte le coppie.

WEDDING SNAP L’album diventa digitale

Mercoledì 21 Marzo 201214

Page 15: Il Piccolo Giornale di Cremona

i chiama "destination wedding" e sta pren-dendo sempre più piede tra gli sposi: altro non è che l'usanza di organiz-

zare il matrimonio presso mete esotiche o lontane, dove poi tra-scorrere anche la luna di miele. Celebrare il matrimonio in un Paese diverso da quello in cui si vive può essere una prospettiva di grande fascino, che lascia spazio a qualsiasi tipo di inven-tiva: dalle romantiche spiagge di isole esotiche fino a luoghi più legati al divertimento, come Las Vegas, Disneyland o perfino in crociera, offrendo ai propri ospi-ti un breve soggiorno da favola.Se però l'organizzazione di un matrimonio tradizionale può ri-sultare stressante e complesso, ancor più questo vale per un matrimonio da preparare "a di-stanza": si può scegliere di farsi aiutare, in questo caso, da un wedding planner, avendo co-munque cura di informarsi ri-guardo a tutta la documentazio-ne necessaria affinchè il matri-monio abbia valore legale anche nel paese di provenienza. Natu-ralmente prima che la coppia fissi il viaggio, la sistemazione per sé e per gli ospiti, il servizio

catering è necessario assicurar-si che tutti i dettagli legali e bu-rocratici siano stati risolti poiché le difficoltà che si possono in-contrare sono molte, comprese le barriere che possono derivare dalla diversa lingua parlata o dalle consuetudini specifiche.

Ogni paese ha infatti una sua propria regolamentazione in merito al matrimonio, in partico-lare per i non residenti. Per quanto riguarda il matrimonio in crociera, un sacerdote scelto dagli sposi potrà accompagna-re la coppia se questa vuole

sposarsi a bordo: bisogna però assicurarsi che abbia la neces-saria autorità per celebrare nel luogo in cui attracca la nave.Oltre ai documenti, occorre in-formarsi circa il periodo di per-manenza preventivo richiesto alla coppia che intende contrar-

re il matrimonio, richiesto da molti paesi e che varia da 1 a 15 gg a seconda della meta. Per essere certi che la meta pre-scelta sia adatta al tipo di matri-monio e cerimonia desiderato dalla coppia, è possibile affidar-si ad un'agenzia viaggi specia-

lizzata in matrimoni all'estero, che saprà guidare la coppia in ogni fase dell'organizzazione, dagli elementi più burocratici fino alla scelta della meta ideale. Il matrimonio all'estero però non viene scelto solamente dalle ne-ocoppie: spesso mete esotiche e scenari da sogno sono la scel-ta preferita da chi desidera rifor-mulare il proprio voto, dopo molti anni di unione, magari per rifarsi di una cerimonia per la quale non si era potuto investire molto. Il Destination Wedding viene inoltre scelto come meta per matrimoni figurativi, ovvero ce-lebrazioni che non hanno valore legale. In questo caso la coppia può sposarsi nel proprio paese d'origine, con tutte le facilitazio-ni che questo comporta, per poi recarsi nella meta da sogno con amici e familiari e dare vita alle celebrazioni nello stile che si desidera. In caso di matrimoni e mete lontane, è bene inserire nel budget anche le spese relative alla permanenza e al viaggio per tutti i propri invitati, che andran-no avvertiti con il dovuto preav-voso affinchè possano liberarsi da impegni lavorativi e non per tutto il periodo prestabilito.

S Paradisi esotici e mete da sognoCresce la richiesta per i Destination Wedding, matrimoni in paesi stranieri

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i viaggi di nozze più gettonatiPer il viaggio di nozze non si bada

a spese: il matrimonio costituisce an-che l'occasione per visitare mete eso-tiche o lontane, che magari non si potrebbero prendere in considerazio-ne nel corso di una nromale vacanza, a causa dei costi elevati o dei lunghi tempi necessari per visitare il luogo. La Lonelyplanet ha pubblicato la top 10 delle destinazioni per i viaggi di nozze più gettonati nel 2011. Si tratta di una classifica redatta con la combi-nazione di diversi elementi, tra cui rap-porti fatti dai loro giornalisti e ricerca-tori, informazioni ricavate dai lettori delle loro guide, e di analisi ricevute da istituti specializzati, agenzie di viaggi, associazioni.

Prima meta dei viaggi di nozze del

2011 è stata la regione del Sinai in Egitto; il Monte Sinai con i suoi 2.285 metri di altezza è la seconda monta-gna più alta dell'Egitto dopo il Monte Caterina (2.637 m.). Ci si inizia ad al-lontanare maggiormente con la terza meta, le Isole Marchesi nella Polinesia Francese. Quest'arcipelago è il più spettacolare e remoto di quelli che compongono la Polinesia Francese. Nell'arcipelago vengono ancora effet-tuati riti antichi, come ad esempio le caratteristiche danze. Le Marchesi ri-sultano essere l'angolo di cultura più vivo della Polinesia.

Altra meta molto ambita è la Cap-padocia, in Turchia. Un labirinto di torri, crepacci, canyon, pinnacoli e ca-stelli rupestri: è un paesaggio fiabesco

quello che si presenta agli occhi di chi raggiunge la Cappadocia, quella ma-gica regione con al centro le città di Nevsehir, Avanos e Urgup. Anche i fiordi occidentali dell’Islanda vengono menzionati come destinazioni consi-gliate per i viaggi di nozze del 2011. L’Islanda dei fiordi nord-occidentali è la zona meno popolata dell’isola ma riserva scenari a dir poco spettacolari: coste frastagliate e impervie, valli ver-de scuro, minuscoli villaggi, strettissi-mi valichi e scogliere dove nidificano le pulcinelle di mare. Tra le destinazio-ni europee anche le isole Shetland in Scozia. L'arcipelago delle Shetland si trova a circa 130 km a nord delle coste scozzesi ed è composto da oltre 100 isole, solo una quindicina delle quali

Speciale Sposi Mercoledì 21 Marzo 2012

abitate in permanenza. Durante l'in-verno, si può sempre ammirare l'au-rora boreale. Altri luoghi privilegiati per i viaggi di nozze del 2011 risultano es-sere la grande barriera corallina delle Whitsunday Islands in Australia, la West Coast degli Stati Uniti, Patago-nia in Cile e le isole Gili in Indonesia, tutte mete di particolare fascino dal punto di vista naturale. In particolare, cresce il fascino esercitato dalle me-tropoli statunitensi, su tutte New York, che proprio nel corso del 2011 ha re-gistrato il record di visitatori prove-nienti da tutto il mondo: nel corso dello scorso anno oltre cinquanta mi-lioni di persone si sono recate negli Stati Uniti per un assaggio della Gran-de Mela.

Page 16: Il Piccolo Giornale di Cremona

posarsi tra fiori di loto e canne di bambù è una tendenza sempre più diffusa da parte di quelle coppie che subiscono il

fascino della cultura e della tradi-zione orientali. Senza rinunciare alla sacralità e alla ritualità del matrimonio cattolico nella sua forma più classica, è possibile coronare il proprio sogno d'amo-re in atmosfere dal sapore esoti-co, grazie alle decorazioni e all'inserimento di piccoli riti che andranno a condire, in particola-re, il ricevimento successivo alla cerimonia. Fiori di loto, bambù, calle e cap-sule di papaveri si insinuano dol-cemente negli ambienti galleg-gianti in acque cristalline, all'in-terno di trasparenti vasi bassi, decorando con eleganza e stile, mentre candele di ogni forma e colore si fanno spazio sulla tavo-la andando a sostituire i formali segnaposto.Le bomboniere sono accompa-gnate da proverbi orientali in te-ma con l'evento festeggiato. Le partecipazioni vengono create con la carta di riso, così come i libretti della messa. Per l'organiz-zazione di matrimoni in stile etni-co, solitamente ci si affida a wed-ding planner che possano aiutare nella ricostruzione fedele ed ele-gante, nonchè nella perfetta combinazione di elementi delle due diverse culture, per un risul-tato di grande suggestione. Quanto ai colori utilizzati per de-finire il mood di tutto il contesto, gli stilisti prediligono i toni del bianco, del verde acido, del por-pora e del marrone. Naturalmen-te, le decorazioni saranno create con fiori di provenienza orientale: orchidee paleonophsis, bambù,

anthurium, calle, peonie, capsule di papaveri, fiori di loto, posti all'interno di contenitori dalle for-me essenziali e geometriche, meglio se in legno scuro oppure in bambù. La tavola può lasciare spazio, al posto dei tradizionali centrotavola, anche a composi-zioni di sassi bianchi e neri che richiamino l'essenzialità dello sti-le zen. La scelta di un matrimonio che ricordi lo stile e la cultura del Sol Levante non può non riflettersi anche sul buffet o sul pranzo di

nozze, che si arricchirà di sapori e tradizioni dall'Oriente: su tutte, la presenza di molto pesce, di sushi e varie forme di finger food, senza dimenticare però di lascia-re spazio anche a pietanze più tradizionali e locali, per chi pro-prio non è abituato a cucine etni-che. Il matrimonio orientale non può prescindere, infine, da una playlist adeguata: anche in que-sto caso è bene scegliere con la dovuta attenzione i brani e le so-norità da inserire, affinchè non risultino troppo originali e lontane

dal contesto, magari da interval-lare con altri pezzi più legati alla tradizione e alla cultura occiden-tale, imprescindibili nel giorno delle nozze.Sulla base di queste piccole ac-cortezze, gli sposi possono sce-gliere di celebrare il proprio ma-trimonio secondo lo stile etnico che richiami il paese che più li affascina, avendo sempre cura di non esagerare dosando i dettagli e miscelando con il dovuto equi-librio le tradizioni locali e quelle del luogo d'ispirazione.

S

Aumentano i matrimoni in stile etnico e di ispirazione orientale

Oggi Sposi... con il kimonoSpeciale SposiMercoledì 21 Marzo 201216

La scelta della data delle nozze è un dettaglio impor-tante ed estremamente personale: solitamente la coppia decide di sposarsi in una data per qualche motivo a loro già cara, mentre i più pratici tengono in considerazione le caratteristiche climatiche e della località nella quale avver-rà il matrimonio. Chi sceglie una location particolarmente richiesta, poi, sa di dover correre il rischi di accontentarsi di scegliere tra poche date rimaste libere nell'immediato futuro. A queste valutazioni, però, secondo tradizione si aggiungono altre considerazioni legate al buon auspicio portato di mese in mese. Gennaio, per esempio, è il mese che porta affetto, gentilezza a fedeltà; febbraio, periodo di amori e accoppiamenti, era considerato invece il mese migliore per prendere la decisione più importante. Per i più superstiziosi, attenzione al mese di marzo, che do-vrebbe portare sia gioie sia dolori, mentre aprile al contra-rio promette 'soltanto gioie'.

Assolutamente da evitare almeno secondo quanto re-cita un proverbio meridionale, il mese di maggio, portato-re di nefasti eventi:"la sposa maiulina nun si godi la curti-na". Le coppie più dinamiche si sposino in giugno: gli sposi avranno la fortuna di viaggiare molto, per terra e per mare. Si tratta inoltre del mese dedicato a Giunone, la dea che protegge l'amore e le nozze, per un matrimonio solido e duraturo. Impegnativo il matrimonio nel mese di luglio; secondo i detti popolari gli sposi di questo mese dovran-no guadagnarsi da vivere con molto lavoro e fatica. Il ma-trimonio in agosto assicurerebbe invece una vita ricca di cambiamenti, mentre settembre porterà agli sposi molta ricchezza e allegria. Gli sposi del mese di ottobre si ame-ranno molto, ma potrebbero avere problemi economici, mentre novembre porta solamente tanta felicità. Gli sposi di dicembre, poi, avranno garantito l'amore eterno, alme-no stando a quanto attesta la tradizione popolare; ma le origini di questi detti si perdono ormai indietro nel tempo.

Il matrimonio mese per mese

Page 17: Il Piccolo Giornale di Cremona

posarsi nel pomeriggio per po-ter offrire ai propri ospiti un ri-cevimento serale al chiaro di luna è una soluzione di grande fascino, ma che richiede qual-

che accortezza in più nelle fasi di orga-nizzazione. La cerimonia può essere celebrata tra le 15 e le 18, meglio se in una chiesa vicina alla location del ricevimento: al-cuni ospiti e invitati potrebbero risentire dei disagi della guida in orari notturni. Solitamente tra il raggiungimento del luogo scelto per il servizio fotografico, lo scatto delle foto e il raggiungimento della location per il ricevimento posso-no trascorrere anche un paio d'ore: meglio cercare di restringere i tempi se il matrimonio avviene in orari serali, ma-gari organizzando le foto nel luogo stesso scelto per il ricevimento. Le sug-gestioni delle luci del tramonto potran-no donare un ulteriore tocco di fascino agli scatti, così come un suggestivo set organizzato con giochi di luce e riman-di alle atmosfere già serali, per un al-bum particolarmente romantico. Mentre gli sposi si mettono in gioco da-vanti all’obiettivo, a parenti ed amici può venire servito un antipasto a buffet, con cascate di prosciutto, mozzarella, fritture, insalata di mare, pizze, prosec-co e quant’altro. A questo buffet può seguire una cena leggera, che solita-mente si basa su due assaggi di primo,

uno di mare e uno di montagna così da non scontentare nessuno, e un secon-do con contorno. Il trionfo di frutta con gelato completerà il tutto.All’esterno, se il tempo lo permette, si allestirà a questo punto il buffet di dolci, accompagnato dalla torta nuziale. Gli ospiti potranno destreggiarsi tra le torte che preferiscono tra una chiacchiera e l’altra mentre una passeggiata sotto le stelle coronerà una giornata indimenti-cabile. Per il ricevimento serale è importante pensare un menu che non risulti ecces-sivamente ricco o pesante, in modo

tale che venga apprezzato da tutti i pre-senti senza appesantirli.Per ospiti che vengono da lontano, da-ta l'ora della cerimonia, potrebbe esse-re una piacevole accortezza la prenota-zione di una stanza d'albergo, nei din-torni della location o del luogo dove vivono gli sposi, per un ulteriore picco-lo buffet il giorno successivo e i saluti, senza così che gli invitati debbano af-frontare il ritorno di notte con addosso tutta la stanchezza della splendida giornata appena trascorsa. Dal punto di vista dell'organizzazione, se il matrimonio serale richiede puntua-

lità e tempistiche un po' più serrate ri-spetto al tradizionale matrimonio mat-tutino, esso permette agli sposi di la-sciarsi andare con giochi di luce anche nei centrotavola e nelle decorazioni, in particolare per ricevimenti organizzati in spazi aperti. La torta nuziale, con i dovuti decori, diventa vero e proprio centro focale dell'intero spazio verde, per un primo taglio di grande sugge-stione. Anche per quanto riguarda gli abiti la cerimonia serale permetterà di optare per stili più ricercati e solenni, ma nulla vieta agli sposi di impostare l'intera ce-rimonia su un gusto un po' più informa-le: il matrimonio serale, infatti, ben si adatta ad un evento con molti ospiti giovani, con i quali dare vita ad una se-rata allegra e conviviale. Per i propri invitati è possibile pensare anche di organizzare, in particolare se il luogo del ricevimento è distante da quello della cerimonia, una navetta che permetta la partecipazione anche a chi non se la sente di guidare in tarda ora, oppure per quegli ospiti che non voglio-no rischiare di mettersi al volante dopo avere assaggiato il vino inserito nel me-nu. In questo modo, tutti gli ospiti po-tranno godersi fino in fondo l'evento, senza preoccuparsi troppo per l'ora e in totale libertà.

SSposarsi alla romantica luce del tramonto

Per i matrimoni in orario serale, menu leggeri e navette per gli ospiti

17Speciale Sposi Mercoledì 21 Marzo 2012

Il matrimonio si fa sempre più tecno-logico: a sostituire le vecchie partecipa-zioni su carta, inviate una ad una agli invitati, arrivano ora le videopartecipa-zioni, filmate e pubblicate sul web.

Che vengano rese pubbliche tramite canali di diffusione video o solamente sul sito web dedicato al matrimonio della coppia, le partecipazioni in forma-to digitale permettono ai futuri sposi di annunciare, in modo informale e crea-tivo, le future nozze avendo la certezza di comunicare ai propri invitati tutte le informazioni utili relative alla data, all'ora e al luogo delle nozze e del rice-vimento. Le partecipazioni via video vengono scelte, in particolare, da quel-le coppie che decidono di lasciare una testimonianza via web dell'intero per-corso preparatorio del matrimonio, per condividere anche i momenti di attesa e aspettativa con i propri cari e conser-vare, di quel giorno speciale, quanti più ricordi possibile.

Semplici filmati home made oppure registrati sotto la guida di wedding planner o perfino operatori di settore, le videopartecipazioni diventano così un modo informale e creativo per annun-ciare il matrimonio, lasciando massima apertura alla personalizzazione dell'in-vito in modo tale che sia davvero iden-tificativo della coppia a tutti gli effetti.

Alla coppia non resterà dunque che far sapere ai propri ospiti, o inviare via mail, il link per visionare il filmato e prendere nota dell'invito. Ulteriore co-modità delle videopartecipazioni non è solo il risparmio economico, ma anche la possibilità di garantire ai propri ospi-ti le informazioni sempre a disposizio-ne, al contrario di partecipazioni su carta che potrebbero andare perse. Di contro, però, occorre tenere presente che non tutti gli invitati potrebbero ave-re sufficiente dimestichezza con il web: l'ideale dunque è optare per partecipa-zioni miste.

Gli inviti con un video su internet

Page 18: Il Piccolo Giornale di Cremona

Cremo, rimboccati le manichedi Matteo Volpi

dem come sopra. La Cremonese esce nuovamente con le ossa rotte dal posticipo del lunedì sera e vede complicarsi, e non poco, la corsa ai playoff. Anche

sul campo di Lanciano i grigiorossi sono stati penalizzati dagli episodi, ma stavolta una tiratina d’orecchie ci sta. Il rigore conquistato da quel “fenomeno” di Chiricò (l’unico che andava marcato e raddoppiato e invece a tratti ha preso le sembianze di un Messi versione Lega Pro...) è a dir poco dubbio: Cesar non brilla in furbizia nel muovere il piede verso l’avversario proprio sul limite dell’area, sta di fatto che il con-tatto è impercettebile e soprattutto fuori area, dove invece il furbo Chiricò finisce il suo tuffo plastico.

Un rigore forzato d’accordo, esatta-mente come quello che avrebbe voluto Coralli nell’area avversaria ed esatta-mente come l’ipotesi di gol non con-cesso alla Cremo nel finale, quando i difensori del Lanciano hanno rinviato la palla prima che varcasse la linea di porta. Tutti episodi che hanno condi-zionato la gara sui taccuini, ma sul campo è pesata molto di più l’ammoni-zione in avvio di gara a Pestrin e la scarsa cattiveria dei grigiorossi, i quali, episodi a parte, non hanno certo con-

vinto come nelle occasioni migliori. A tenere su la baracca ci ha pensato il solito Possanzini (e pensare che abbia-mo anche dovuto metterlo in prova per qualche settimana prima di capire che poteva fare la differenza più di ogni altro dei nostri attaccanti...) e stavolta anche Alfonso, che dopo il primo gol

evitabile, ha salvato il 3-1 nel finale con una parata che vale quasi quanto un gol. A quel punto la partita sarebbe stata chiusa e invece c’è stato spazio fino alla fine per il 2-2 sfiorato da Riva, che ha lasciato l’urlo strozzato in gola. Così, mentre il Trapani allunga prepo-tentemente per la B, noi dovremo spu-

tare sangue per cercare di qualificarci alla griglia dei playoff dalla quale al momento siamo esclusi. A mister Brevi, che domenica prossima non avrà nuo-vamente Pestrin, il compito di trasmet-tere alla squadra la voglia di crederci fino in fondo, con la giusta dose di tensione, orgoglio e consapevolezza

nei propri mezzi che questo gruppo deve avere. A Lanciano, onestamente, non ci è parso che dalla panchina sia arrivata quella marcia in più che in situazioni complicate come quelle, può rivelarsi determinante per tenere caldi i cuori fino all’ultimo secondo. Serve crederci sempre e fino all’ultimo.

IAl momento fuori dalla zona playoff, i grigiorossi non possono più sbagliare

Davide Possanziniin gol a Lanciano

(Foto © Ivano Frittoli)

Ancora una volta gli episodi hanno penalizzato la squadra, che a Lanciano avrebbe meritato di più

Mercoledì 21 Marzo 201218 SPORTSPORTSPORTlo

Il Pizzighettone si avvicina alla vettaImmediato riscatto del Pizzighettone, che con

una prova volitiva ritrova la vittoria a Serieta e si avvicina alla vetta, distante ora solo 5 punti. Il gol partita è arrivato nella prima parte della gara con Chiurato che mette in rete dopo la respinta del portiere su gran tiro di Miftah. Ripresa moz-zafiato con i padroni di casa che le provano tutte, ma trovano il pari. E’ anzi Mancuso a man-

giarsi il raddoppio su assist di Marchesetti.CLASSIFICA (30 giornata) Castiglione 57;

Ponte San Pietro-Isola, Pizzighettone 52; Olginatese 51; Mapello 48; Caronnese 46; Voghera, Castellana 44; Alzano Cene 41; Seriate 40; Darfo Boario, Pro Piacenza 38; Gozzano, Rudianese 37; Colognese 36; Seregno, Fidenza 32; Carpenedolo 31; Fiorenzuola 28; Gallaratese 21.

SERIE D

Casalese in campo per il recuperoIl primo successo esterno del 2012 s'è rivelato

più difficoltoso del previsto per una Casalese che deve ringraziare soprattutto la buona vena di Bosoni, portiere salvavita sil campo di Montecchio. Saldamente secondi, i maggiorini saranno costret-ti agli straordinari a Borgo Val di Taro, dove stase-ra si recupera la 22ª giornata. In attacco probabile staffetta: Buoli (recuperato) potrebbe dare il cam-

bio a Roberto Bolsi, decisivo domenica con un colpo di testa su assist del fratello Lorenzo.

CLASSIFICA (25ª giornata) Libertaspes 57; Casalese 51; Sampolese 45; Lentigione, Langhi-ranese, Meletolese 40; Brescello 39; Castellana 37; Medesanese 32; Povigliese 30; Castelnovese 29; Arcetana, Biancazzurra Montecchio, Fiore 27; Valtarese, Falk 24; Fontana Audax 17.

PROMOZIONE

PRIMA DIVISIONE

27ª GiornataAndria-Latina 0-1Carrarese-Piacenza 2-2FeralpiSalò-Barletta 1-0Frosinone-Trapani 1-2Lanciano-Cremonese 2-1Pergocrema-Triestina 0-0Portogruaro-Spezia 1-1 Prato-SudTirol 2-3Siracusa-Bassano 2-2

Prossimo Turno (25-3 h 14.30) Barletta-Portogruaro Bassano-Andria Carrarese-Prato Cremonese-Frosinone Latina-Lanciano Piacenza-Siracusa Spezia-FeralpiSalòSudTirol-Triestina Trapani-Pergocrema

CLASSIFICATrapani 53Siracusa (-5) 45Spezia 43Lanciano (-1) 42Pergocrema (-2) 40Cremonese (-6) 39Carrarese (-1) 39SudTirol 39Barletta (-1) 36Portogruaro 36Frosinone 33Triestina 32Latina 29Prato 29Piacenza (-6) 29FeralpiSalò 27Andria 24Bassano 23

LANCIANO (4-3-3): Aridità, Aquilanti, Mammarella (87’ Novinic), Paghera, Massoni, Amenta, Chiricò (67’ Vastola), Capece, Pavoletti, Volpe, Turchi (78’ Donnarumma). A disposi-zione: Amabile, Rosania, Scro-sta, Sarno All.: GautieriCREMONESE (4-3-3): Alfon-so, Polenghi, Favalli, Minelli, Cesar, Pestrin (46’ Riva), Filip-pini (60’ Rabito), Tacchinardi, Coralli (75’ Musetti), Dettori, Possanzini A disposizione: Bianchi, Rigione, Nizzetto, Le Noci All.: Brevi.ARBITRO: Ripa di Nocera In-feriore.RETI: 9’ Mammarella, 22’ Pos-sanzini, 32’ Volpe su rigore.NOTE: ammoniti Pestrin, Ce-sar, Coralli; Paghera, Aquilan-ti. Espulso Riva.

LANCIANO-CREMONESE 2-1

Page 19: Il Piccolo Giornale di Cremona

i profila una corsa a tre per evitare l’ultimo posto che porta in Legadue. Una sfida senza esclusione di colpi, con Teramo che riesce a piegare una delle squadre più in forma

(Sassari) e con Treviso e Montegranaro che al momento si sono tolte dalla mischia. Per fortuna della Vanoli Braga, Casale Monfer-rato ha perso lo scontro diretto proprio con Montegranaro e continua ad essere distan-ziata di quattro punti, che a questo punto della stagione pesano come un macigno. Il prossimo turno si annuncia molto delicato, con i cremonesi impegnati al PalaRadi con-tro la blasonata, ma discontinua Olimpia Milano, mentre i piemontesi ospitano Venezia, la matricola terribile che si è ripresa dopo due ko di fila. Per Casale potrebbe essere una delle ultime possibilità per rien-trare in gioco, soprattutto se Cremona e Teramo (che rischia molto a Pesaro) doves-sero perdere. In un arrivo a pari punti, gli scontri diretto potrebbero fare la differenza e in questo caso i tre successi della Vanoli Braga (due con Teramo e uno con Casale) potrebbero fare la differenza. Ma è troppo presto per mettersi a fare dei calcoli. La squadra di Caja è tornata a graffiare al PalaRadi, dove sono cadute squadre di valore come Bologna e Roma, quindi siamo sicuri che anche Milano avrà vita dura e

sarebbe bello che dopo cinque sconfitte, finalmente i biancoblu mettessero sotto la mitica Olimpia. Con il recupero di Tusek, la squadra ha un’importante alternativa sotto i tabelloni, dove il greco Bouroussis si annun-cia già lo spauracchio da arginare con le buone o con le cattive. Anche contro

Caserta, l’Armani ha confermato di essere un gruppo di ottimi giocatori ,ma non una squadra vincente, che ha patito tantissimo il ritorno in Nba di Danilo Gallinari. Come contro Bologna, la Vanoli Braga ci deve provare, perché l’impresa è possibile.

• L’ALTRO BASKET Serie B femminile:

Carugate-Basket Team Crema 61-68, Assi Manzi Cremona-Albino 74-59.

CLASSIFICA: Crema 42, Valmadrera 40; Broni 38; Costamasnaga 32; Lussana Ber-gamo 28; Carugate 26; Cremona 24; Usmate 22; Villasanta, Albino 16; Vittuone 14; Cantù 12; Pontevico 8; Lodi 4.

Quattro punti che valgono tantoIl vantaggio su Casale a questo punto della stagione è importante, ma non ancora decisivo

Archiviata l’inevitabile sconfitta di Siena la Vanoli Braga prepara la sfida con Milano che non è impossibile

S

Rich a canestrocontro Roma

(foto Castellani)

di Massimo Malfatto

Una domenica da leoni per i nostri boys impegnati nel campionato Re-gionale: su tutti Filippo Celardo e Ni-colas Testa che hanno ridato lustro per una giornata al boccismo cremonese e cremasco, ma discrete prestazioni anche di Mattia Visconti, Alessandro e Andrea Ferri.

C’è modo e modo di vincere, il buon “Pippo” Celardo lo ha fatto nel giorno ideale (il compleanno di papà Luigi che non poteva ricevere regalo più gradito!) e nel modo più eloquente, da campio-ne di razza. Ha dominato la gara della categoria “Allievi”, giocando in sciol-tezza, con personalità crescente e sfornando dal suo cilindro alcuni nu-meri di alta classe. Dopo aver inflitto un “cappotto” nel primo incontro, Celardo

superava senza problemi Capitanio (12-4), Boldini (12-5), in semifinale si sbarazzava dell’orobico Cristian Resti-vo (12-4) ed in finale s’imponeva sul

bresciano Federico Lazzari per 12-5.Una prima parte di stagione da so-

gno, la domenica precedente il pre-gevole successo nella TOP10 Interre-

gionale ed ora la conquista del titolo regionale: stiamo parlando di Nicolas Testa che, dopo il secondo po-sto dello scorso anno, è salito sul gradino più alto del podio nella categoria Esordienti. Dopo aver eli-minato in semifinale il cre-monese Ferri (32-18), Ni-colas aveva la meglio del bresciano Nathaniel Loato, al termine di una finale ricca di emo-zioni conclusasi 30-30 e decisa ai “supplementari”.

Esce a testa alta dalla manifesta-zione lo stradivariano Alessandro Fer-ri che nel primo match (doppia partita) superava Lorenzoni, quindi eliminava il bresciano Mancini (24-14) ed il man-tovano Trentin (24-16) prima di essere

sconfitto dalla sua “be-stia” nera, il sergnanese Nicolas Testa.

Senza infamie e senza lodi la prova di Andrea Ferri che batteva il pavese Andrea Brandolini (cam-pione regionale uscente), ma perdeva contro Inver-nizzi e veniva eliminato ai “pallini”. Infine il bissolati-no Mattia Visconti: vinto

nettamente il primo incontro, avanti 8-1 nel secondo, perdeva la concen-trazione e veniva sconfitto dal lodigia-no Daniele Mariotti per 12-9, proprio l’amico che aveva battuto lo scorso anno in finale. Un favore restituito?

Era iscritto al campionato anche Marco Luccini che ha trovato disco rosso nella terzina iniziale.

Saranno le corsie del bocciodromo co-munale di Soresina il campo principale di questo fine settimana boccistico cremo-nese. Infatti sabato 24 si concluderà il 9° memorial “Papà Angelo”, gara individuale (separata al possibile!) organizzata dalla bocciofila Tranquillo. Si tratta della prima manifestazione con l’esperimento delle partite ai punti 10: «Devo dire con grande imparzialità che tutto è andato molto bene

-afferma il direttore di gara Annibale Bar-bisotti- le partite si sono concluse in media circa un’ora prima del solito e i giocatori, in maggioranza, mi sono sembrati ampia-mente soddisfatti, anche se c’è sempre dissapore in qualcuno». Alla gara siricina hanno partecipato ben 217 giocatori che per due settimane si sono dati battaglia per conquistare un posto nella finale; giro-ni equilibrati dove non sono mancate le

sorprese. Tra i big successi di Zovadelli, Comizzoli e Dolara mentre nelle altre cate-gorie, tra gli altri, note positive per Zorza, Guarneri, Caterina Bono, Folzini, Fiameni, Ferrari, Gregori, Boccali, Manzoni e Fatte-bene. Le finali inizieranno alle ore 18 e si giocherà al bocciodromo comunale di Cre-mona e a Soresina dove si concluderà la tradizionale manifestazione.

MM

Il calendario cremasco propone il tradizionale trofeo comune di Casirate d’Adda giunto alla sua ventiquattresima edizione, una gara individuale (con due finali) organizzata dalla bocciofila Casi-ratese sotto la direzione di Franco Sta-bilini. La finale della categoria A-B è prevista per giovedì 22 mentre la cate-goria C-D avrà il suo epilogo venerdì 23 sempre con inizio alle ore 20.45.

Sabato le finali della regionale a Soresina

Casalmaggioresempre in palla

RUGBY

Inatteso ko casalingo per l’Icos Crema, che ha così perso momen-taneamente il secondo posto a favore di Loreto. Prosegue, inve-ce, la marcia trionfale della Pomì Casalmaggiore, più che mai salda in quarta posizione. partiamo pro-prio dalla casalasche, che con autorità si sono sbarazzate anche del Frosinone per 3-1 ((25-21, 25-27, 25-15, 25-21)

POMÌ CASALMAGGIORE: Zago 17, Petrucci, Nardini 16, Olivotto 11, Kucerova 16, Tomasevic 14, Paris (L), Bertone, Trabucchi, ne Giorgi, Masotti. All.: Milano-Bolzoni.

Mercoledì alle ore 16.30 in Baslenga la Pomì la Pomì affronta in un’amichevole-allenamento con Flero, squadra bresciana che mili-ta in B1 e punta all’ascesa in A2.

Male, invece, l‘Icos che è incappata in una giornata negati-va contro il Santa Croce, che ha vinto facilmente per 3-0 (25-23, 26-24. 25-21) e non solo per colpa delle zanzare, presenti alla Bertoni.

ICOS CREMA: Paolini 17, Baggi ne, Togut 11, Nicolini ne, Fanzini 5, Carrara (L) ne, Devetag 13, Secolo 8, Cagninelli ne, Rossetto (L), Freni ne, Portalupi ne, Rondon. All.: Barbieri.

CLASSIFICA (23ª giornata) Giaveno 59; Loreto 55; Crema 53; Casalmaggiore 51; Santa Croce 47; Busnago (-4) 45; Montichiari 33; Soverato 32; Fontanellato 30; Frosinone, Sala Consilina (-1) 26; San Severino 23; San Vito 22; Pontecagnano (-1) 17; Forlì (-3) 15; Matera 9.

Sport Mercoledì 21 Marzo 2012 19

SERIE A

Nella manifestazione di Esenta di Lonato, nella categoria Esordienti ottimo terzo posto di Alessandro Ferri

MEMORIAL “PAPA’ ANGELO”

Pietro Zovadelli

Celardo e Testa campioni regionali Juniores

Canottieri cremonesi ancora sugli scudi. Stavolta a fare incetta di medaglie sono stati Cadetti e Allievi, in gara lo scorso fine settimana a Monate. La Baldesio ha fatto la parte del leone, conquistando 4 ori, 3 argenti e un bronzo. A medaglia anche il Flora (2 bronzi) e l’Erida-nea (1 bronzo).

RISULTATI: Jonas Vacchelli (Baldesio) 2° nel singolo Cadetti, Marcello Caldonazzo (Baldesio) ha vinto il sin-golo Cadetti, Paolo Taveggia e Pietro Bonetta (Baldesio) sono giunti secondi nel doppio Cadetti, Cora Passamon-ti (Baldesio) ha vinto l’oro nel singolo Cadetti, Massimo Varesi (Bissolati) 2° nel singolo Master. Terzo il quattro di coppia Allievi della Baldesio, formato da Vitali, Mazzolini,

Feraboli e Ferrari, mentre Thomas Ruberti (Eridanea) è giunto terzo nel singolo Allievi. Nel singolo Allievi, bronzo per Clarice Cloutier (Flora), mentre Miriam Vacchelli ha trionfato nella propria finale. L’ultimo oro è arrivato grazie a Federica Cortesi (Baldesio) sempre nel singolo Allievi e per finire bronzo di Letizia Bertelli (Flora) e argento per il quattro di coppia della Baldesio tra i Cadetti (Vacchel-li, Caldonzzo, Bonetta e Taveggia).

Ora l’attenzione si sposta a Piediluco dove nel fine settimana è in programma il 1° Meeting nazionale, al quale parteciperanno anche i Cadetti Caldonazzo, Vac-chelli e Passamonti (della Baldesio), impegnati negli equipaggi misti della Lombardia.

Baldesio di nuovo protagonista a MonateCANOTTAGGIO

CLASSIFICA

Siena 36Cantù* 30Milano 28Bologna 28Venezia 28Sassari 28Pesaro* 26Varese 24Avellino 24Biella 22Montegranaro 20Caserta 20Treviso 20Roma 20Cremona 16Teramo 16Casale M. 12

25ª Giornata (18-3 h 18.15)Avellino-Pesaro 81-89

Biella-Treviso 94-96Cantù-Roma 73-72Milano-Caserta 95-89Montegran.-Casale 94-83Siena-Cremona 79-61Teramo-Sassari 83-78Venezia-Varese 71-63Riposa: Bologna

Prossimo Turno (25-3 h 18.15)Avellino-Biella Cantù-Siena (12-4 h 20.30)

Casale Monferrato-VeneziaCaserta-Roma (h 20.30)

Cremona-MilanoPesaro-TeramoSassari-Bologna (24-3 h 16.10)

Treviso-Montegran. (24-3 h 16.10) Riposa: Varese

Marcello Caldonazzo(Baldesio)

BOCCIOFILA CASIRATESEGiovedì e venerdì finalidella gara individuale

Alessandro Ferri

I vincitori del campionato regionale

Cora Passamonti (Baldesio)fotoservizio C. Cecchin

Page 20: Il Piccolo Giornale di Cremona

ndipendentemente dalla fede calcistica, gli appas-sionati di calcio devono ringraziare la Juventus, che rende interessante la lotta

per lo scudetto. In caso contra-rio, il Milan sarebbe già imprendi-bile, cosa che non accade in nes-suno dei campionati più impor-tanti d’Europa. La reazione dei bianconeri fornita a Firenze rende ancor più prestigioso il campio-nato della Juve, che in pochi rite-nevano capace di poter puntare alla qualificazione diretta in Champions. Unico neo, il tono sempre polemico di Conte, che potrebbe anche abbozzare un sorriso al termine di un match vinto 5-0. Detto questo, il Milan resta comunque il grande favori-to per il bis tricolore. A Parma è passato con fin troppa facilità. Ha fatto sfogare gli avversari e alla prima occasioni li ha colpiti, co-me aveva fatto a Bergamo contro l’Atalanta. I rossoneri danno la sensazione di poter sbloccare la partita in ogni momento, mentre la Juve deve macinare molto gio-co per andare in porta (in questa analisi non fa testo la sfida del Franchi contro una Fiorentina troppo arrendevole). Se il discor-so scudetto non è chiuso, anche

gli altri verdetti restano in bilico, favorendo così un finale di stagio-ne appassionante. La corsa al terzo posto vede il prepotente ri-torno in gioco della Roma, che potrebbe sfruttare il calo di rendi-mento di Lazio e Udinese, anche se a nostro avviso il Napoli appa-re la squadra più attrezzata per centrale l’obiettivo. Ormai irrime-diabilmente tagliata fuori la disa-

strosa Inter di Ranieri, che dome-nica sera spera di togliersi alme-no una piccola soddisfazione fermando la marcia della Juve. In coda, infine, ormai spacciato il Cesena, fa clamore la reazione del Novara che con Tesser ha vin-to due gare di fila e soprattutto appare una delle squadre più in forma in fondo alla classifica. Se domenica dovesse battere anche

il Lecce, la matricola piemontese rischia di agguantare qualche squadra blosonata in affanno, co-me Parma e Fiorentina che ades-so devono cominciare a guardar-si le spalle. Già salvo l’incredibile Catania, che ora sogna l’Europa League, sono vicine al traguardo anche Bologna e Chievo.

Fabio [email protected]

I

Grazie alla Juventus la lotta scudetto non è ancora chiusa. Affascinante la corsa al terzo posto

Tutti i verdetti sono ancora in bilicoLe prime due della classifica rel-

lentano e le immediate inseguitrici si fanno sotto. Il Torino conferma di non essere in gran forma e si salva a stento a Castellamare, mentre il Pe-scara è bloccato da un ottimo Bre-scia. Continua a stupire il Verona di Mandorlini, mentre il Sassuolo è passato a Bergamo dopo aver ri-schiato il tracollo. Queste quattro squadre si giocano i primi due posti che portano direttamente in serie A.

31ª GIORNATA AlbinoLeffe-Sassuolo 2-3, Empoli-Bari 1-0, Grosseto-Cittadella 2-2, Gubbio-Crotone 3-3, Juve Stabia-Tori-no 1-1, Modena-Nocerina 2-0, Padova-Varese 1-1, Pescara-Brescia 1-1, Reggina-Livorno 2-1, Sampdoria-Ascoli 0-0, Vero-na-Vicenza 2-0.

CLASSIFICA Torino 63; Pescara 62; Verona 60; Sassuolo 59; Padova 50; Varese 49; Brescia, Reggina 46; Sampdoria 45; Bari (-4), Grosseto 41; Juve Stabia (-4) 39; Cittadella 38; Modena 36; Livorno 34; Crotone (-1), Empoli 31; Vicenza 29; Gubbio 27; Asco-li (-7) 26; AlbinoLeffe 25; Nocerina 22.

PROSSIMO TURNO (24-3 h 15) Ascoli-Pescara, Bari-Juve Stabia, Brescia-Grosseto, Cittadella-Sampdoria, Crotone-Albi-noLeffe, Livorno-Modena, Nocerina-Verona, Sassuolo-Empoli (23-3 h 20.45), Torino-Gubbio, Varese-Reggina, Vicenza-Padova (26-3 h 20.45).

Promozione diretta:è una sfida a quattro

Jacopo Guarnieri ed Edo Costanzi, i due migliori esponenti del ciclismo cremonese, stanno finalmente entrando in forma ed è lecito attendersi a breve un acuto importante da parte loro. Jacopo ha affrontato la sua prima Milano-Sanremo e l’ha chiusa ottimamente al 17° posto, danneggiato in volata da un paio di sbandamenti del gruppo che lo hanno costretto a frenare un paio di volte quando aveva a por-tata di mano un piazzamento senz’altro miglio-re. Ciò che più ha stupito è stata però la facilità

con cui ha superato la distanza dei 300 km e le ultime asperità della Cipresso e del Poggio, che ha scollinato tranquillamente coi primi dimo-strando che la corsa di primavera, un giorno, potrebbe essere alla sua portata. Costanzi, invece, ha sfiorato per la se-conda volta il podio arrivando quarto a Marzolara (Parma). Ha vinto il solito Cristian Rossi da Castiglione d’Adda, come era successo a Melzo quindici giorni prima, approfittando dell’arrivo in leggera salita.

C.C.

Guarnieri più forte dopo l’ottima Sanremo

SERIE B

CICLISMO

Fulvio Pea(Sassuolo)

(C.C.) Tricolori di canoa marathon a S. Giorgio di Nogaro, dove Bissolati e Baldesio hanno pesantemente arricchito il proprio medagliere: due titoli italiani nel K2 per la squadra della Bissolati, un titolo nei Master per la Baldesio e altre cinque medaglie d’ar-gento e di bronzo hanno tenuto alto il valore della pagaia cremonese. Tra i Ragazzi, maglia tricolore per Demis Pagliarini e Simone Carando, equipaggio da poco vara-to ma che ha dettato il ritmo alla gara sin dall’inizio con una partenza eccezionalmente veloce e quindi con un passo sostenuto che nessuno degli equipaggi avversari è stato in grado di contrastare. Era attesa ed è puntualmente arrivata la medaglia d’oro per il K2 Junior di Andrea Dal Bianco e Diego Pavan, già primi lo scorso anno. Qualche difficoltà per

loro al primo trasbordo, ma un recupero fortissimo nel secondo giro ha vanificato ogni sforzo degli avversari, lasciati ad oltre due minuti di distacco. Medaglia d'argento per Filippo Vincenzi nel K1 Under 23: il bis-solatino ha dovuto cedere a Cecchini, giunto al traguardo con 15” di vantaggio, ma al termine di una gara tiratissima. Medaglia di bronzo per Rosalba Simeone nel K1Junior, vinto Irene Burgo. La Baldesio ha avuto la

soddisfazione di portare sul gradino più alto del podio il K1 Master G di Fulvio Ghisolfi, mentre il K2 Master E di Fabio Ceretti e Danio Merli si è piazzato al 2° posto. Bene anche il K2 Ragazze di Margherita Grego e Chiara Rambaldi, che ha conquistato la medaglia di bronzo, come Viola Pagliari si è piazzata terza tra le Senior alle spalle d Alberti e Zanirato.

Due titoli italiani nella marathonOttime prestazioni e tante medaglie per Bissolati e Baldesio a S. Giorgio di Nogaro

CANOA

Bissolati sconfittacon onore a Torino

La Bissolati torna da Torino senza alcun punto in classifica, sconfitta dall’imbattuta Dinamica Torino che al giro di boa del cam-pionato ha confermato di essere la più accreditata a conquistare la promozione. Raggiunto il 5-1, i torinesi hanno un po’ tirato i remi in barca e la Bissolati ha potuto mette-re in mostra il proprio gioco, rimontare qual-che lunghezza e chiudere sul punteggio di 10-8 in fondo onorevole, se si considera il divario tra le due squadre, a favore della capolista del girone.

CLASSIFICA (9ª giornata) Torino 27; Pia-cenza 24; Farnese, Osio 19; Varese 12; Monza 11; Milano 9; Bissolati 7; Treviglio 4; Bocconi Sport 0.

PALLANUOTO

Juve in festaa Firenze

SportMercoledì 21 Marzo 201220

CLASSIFICAMilan 60 Juventus 56Lazio 48Napoli 47Udinese 47Roma 44Inter 41Catania 41Bologna 36Chievo 35Palermo 35Atalanta (-6) 34Cagliari 34Genoa 33Siena 32Fiorentina 32Parma 31Lecce 26Novara 23Cesena 17

27ª Giornata Bologna-Chievo 2-2 Cagliari-Cesena 3-0Catania-Lazio 1-1Fiorentina-Juventus 0-5Inter-Atalanta 0-0Lecce-Palermo 1-1 Parma-Milan 0-2Roma-Genoa 1-0Siena-Novara 0-2 Udinese-Napoli 2-2Prossimo Turno (25-3 h 15)Atalanta-Bologna (h 12.30)Cesena-ParmaChievo-Siena di, VeronaGenoa-Fiorentina Juventus-Inter (h 20.45)Lazio-CagliariMilan-Roma (24-3 h 18)Napoli-CataniaNovara-LeccePalermo-Udinese (24-3 h 20.45)

SERIE A

JacopoGuarnieri

Netta vittoriaper la Witor’sVittorie con punteggi molto simili quelle

conquistate da Cremona e Casalmaggiore nella domenica rugbystica. Spicca soprattut-to quella di Casalmaggiore, che ha letteral-mente schiantato, sul campo di Viadana, la capolista Mantova nel recupero della secon-da giornata del girone di ritorno vincendo 38-3. Nella squadra casalasca, ottimo l'esor-dio di Alessio Botti proveniente dal Colorno. La Witor’s Cremona ha, invece, superato in modo altrettanto netto (36-5) la formazione bresciana del Marco Polo, in evidente diffi-coltà dall’inizio alla fine e mai in grado di impensierire i lanciatissimi ragazzi del tecni-co Daldoss. Per la prima volta Cremona ha così conquistato cinque punti in classifica.

RUGBY

Dopo quattro cucchiai di legno, l’Italia ha finalmente evitato l’ultimo posto nel Sei Nazioni. Un risultato modesto per chi non conosce bene il rugby, ma un exploit se si considera il valore storico delle avversarie degli azzurri. Il ct Jacques Brunel si è sbilanciato, pronosticando l’Ita-lia vincitrice del Sei Nazioni entro tre anni, ma la crescita della nostra nazionale è comunque da applausi.

• FORMULA 1 Come previsto, la Ferrari fatica all’esordio di Mel-bourne, ma la notizia è la mancata vittoria di Sebastian Vettel, prece-duto dalla McLaren di Button. Quest’anno si annuncia un mondiale più equilibrato, anche se nella lotta al vertice sarà difficile vedere la Ferrari. Alle rosse non resta che smentirci...

Italrugby, evitato il cucchiaioZOOM

Page 21: Il Piccolo Giornale di Cremona

a degustazione di un vino si basa sull’analisi orga-nolettica e quindi su tre piccoli esami:

Esame visivo, olfattivo, gustativo. Il bicchiere da degusta-zione deve essere a forma di tuli-pano con un’ imboccatura stret-ta rispetto alla pancia e con uno stelo attaccato al piede del bicchie-re. Il vino versato nel bicchiere non deve superare 1/3 della capacità. Per procedere all’esame visivo si prende il bicchiere per la base, o se non ci sentiamo sicuri, per lo stelo ma non dobbiamo mai appoggiare la mano sulla pancia del bicchiere perché andiamo a scaldare il vino, lo incliniamo di 45° e poniamo die-tro il bicchiere un foglio bianco. E’ interessante potere avere una can-dela che ci dà la luce diretta, per meglio leggere il colore. Il vino nel bicchiere si sdraia e dove c’ è mag-gior spessore si chiama “pancia” e dove vi è minor spessore “unghia”. Nella pancia leggo il colore e la consistenza, nell’ unghia la ten-denza del colore. Facciamo poi roteare il vino nel bicchiere per evi-denziare gli archetti: più un vino è alcolico è più numerosi e fitti sono gli archetti. Con l’esame visivo io leggo il colore, la tendenza, si per-ché un vino può essere rosso rubi-no, ma molte volte può presenta-re riflessi porporini o granati o vice-versa . Come il vino bianco giallo paglierino può essere più o meno carico, può avere riflessi verdolini o dorati. Nel colore si legge la lim-pidezza, un vino in degustazione deve sempre essere limpido altri-menti vuol dire che vi sono dei pro-blemi. Il colore di un vino va letto ed ascoltato perché il colore ci può raccontare le stagioni del vino, se questo è prodotto e vinificato in modo tradizionale. Se conosco la stagione del vino posso pensare che presenti certi profumi e che in bocca sia in un certo modo. Certa-

mente vi sono poi le variabili legate al tipo di vitigno: vi sono dei bianchi e anche dei rossi che si presenta-no con un colore e questo lo man-tengono anche nelle stagioni suc-cessive. Il colore dei vini bianchi è bianco carta, verdolino, paglieri-no, dorato. Il bianco carta è di un vino quasi incolore e poco diffu-so nei bianchi di qualità, il verdoli-no mi comunica che il vino che sto degustando è giovane, presente-rà dei profumi sicuramente frutta-ti,, ma di frutta non matura, ed in bocca si presenterà con un’acidità più accentuata. Il colore paglierino è il classico colore del vino bian-co e questo dovrebbe presentarsi con profumi di frutta più matura ed in bocca essere più equilibrato ed armonioso. Il colore dorato di un bianco ci indica che questo è stato prodotto da uve sovramature, con vendemmie ritardate ed al profumo presenterà sentori di frutta matu-ra, in bocca avrà un certo corpo, un certo spessore con intensità e

persistenza. Il colore dei vini passi-ti didatticamente si pensa al dora-to ed all’ambrato, ma in verità que-sti vini possono presentare tanti colori dal giallo paglierino al dora-to, all’ambrato, al rosso porpora, al rubino al granato dipende dalle uve utilizzate a produrlo e dal siste-ma di vinificazione. I vini da dessert comprendono i passiti ed i grandi moscati, (il Moscato d’Asti) , ed il loro colore può essere dal verdoli-no al paglierino più o meno carico. Ora voglio presentarvi il vino che ho assaggiato mercoledì 14 marzo alle ore 13.00-.

BOTTICINO “PIÀ DE LA TESA” 2006 DOC È ottenuto da un bland di uve Barbera 30%, Sangiove-se 30%, Marzemino 30%, Schiava gentile 10%. Ha una gradazione di 14° ed è prodotto dall’ Az. Antica Tesa di Botticino (BS).Il vino è stato servito ad una tem-peratura di 20° C e la bottiglia è stata aperta due ore prima. Il vino

presenta un colore rosso rubino molto carico con riflessi porporini è limpido, un profumo decisamen-te intenso(fuoriesce dal bicchie-re) e persistente, ampio, con note di fruttato, frutta matura, si perce-piscono sentori di vaniglia, la liqui-rizia ci accompagna e lo avvolge, sentori di tabacco, cuoio, spezie e caramello con un fondo di ciocco-lato. Questo vino presenta un bou-quet di profumi. È’ elevato in botti di rovere francese dai 7,5 ai 12 etto-litri nelle quali completa poi l’ affina-mento per 24 mesi. In bocca è un vino che scolpisce per l’equilibrio tra struttura e la finezza che avvol-ge il palato ed è molto persistente. È un ottimo bicchiere di vino che bene accompagna le carni rosse, la cacciagione, i formaggi stagiona-ti, lo spiedo alla Bresciana. È pron-to da bersi, ma può rimanere cori-cato in cantina per 7/8 anni.Az. Agr. Antica Tesa è di proprietà di Noventa il quale oltre ad essere preparato tecnicamente è un gran-de appassionato e dedica tutte le sue energie per questo storico vino Lombardo il “Botticino”, un tempo chiamato il “Barolo della Lombar-dia”, nel Vigneto attua un esaspe-rato diradamento delle uve e segue metodologie biologiche nella colti-vazione della vite.

Buona degustazione.

La degustazione - il colore del vinoL

Una pianta selvatica che conquista i campi coltivati da padrona di casa, diven-tando oggetto di interesse agricolo per la varietà delle sue caratteristiche, appar-tiene alla famiglia delle: Asteraceae(compositae). Dalla pianta di cicoria, per selezione, troviamo alcune fra insalate e verdure anche nei nostri piatti (radicchio rosso,indivia, cicoria belga o di Bruxelles, catalogna). Anche nella sua veste selvatica la cicoria ha grande successo come verdura, successo che le viene rico-nosciuto insieme alle sue proprietà. La cicoria è fra i primi posti delle erbe selvatiche. Si trovano citazio-ni delle sue virtù depurative e digestive sui papiri egi-ziani e compare anche in un trattato medico di Ebers (1550 a.C.). Plinio, riprendendo la conoscenza di tale erba dai papiri egizi, la diffuse parlandone come di una pianta miracolosa, a suo dire curava l'emicrania, cal-mava i dolori al fegato, faceva bene alla vescica, stimo-lava le mestruazioni e guariva qualsiasi persona malata purché con febbre moderata. Secondo i Greci, la cico-ria, aveva il potere di fare di tutto. Nel Salento, dove ancora si parla il dialetto di derivazione greca, viene chiamata: kretòs, che significa: utile. Secondo il medi-co romano Castore, la cicoria rappresenta un rime-dio efficace per almeno tre organi: i reni, lo stomaco, il fegato. E' stata anche ospite della poesia, designa-ta da Ovidio come simbolo di fedeltà degli innamora-ti. I meriti che vennero attribuiti a questa pianta furono davvero tanti, secondo alcuni eccessivi, ma essendo presente in grande quantità, era considerata prezio-sa anche perché permetteva a molte persone di pre-parare il pasto. Anche Carlo Magno ne fu un grande estimatore. Nel 600, grazie al botanico Prospero Alpi-ni, si scoprì l'uso di questa pianta come surrogato del caffè, ottenuto dalla lavorazione delle sue radici. I fiori sono numerosi, di colore azzurro-lillà, si aprono all'al-ba e si chiudono la sera. Contiene: potassio, ferro, cal-cio, magnesio, sodio, fosforo, fibre e vit. A, B1, B2, C, PP; nelle radici sono presenti:intibina, inulina, colina, mucillaggini e resine. La cicoria è ritenuta una pianta mineralizzante, antianemica, digestiva e stimolante per l'appetito, stimola il fegato e aiuta a ridurre la febbre. Il decotto della sua radice depura l'organismo ed è un blando lassativo.

In Liguria viene chiamata: Radiccia e Costetti; in Piemonte: Sicoria e Raghiccia; in Lombardia: Radec, Sicoria selvadega; in Veneto: Radecio; in Emilia: Zico-ria, Radeec; in Toscana: Cicorella, Radici amare; nelle Marche: Giransoli, Grugno; in Puglia: Ciquera, Cicu-redda; in Sicilia: Scalora, Ciconia; in Sardegna: Zicorià.

La più spartana è Procida, l'iso-la per chi ama la vacanza appar-tata, carica di un fascino particola-re per il silenzio delle sue stradine, i colori vivaci degli antichi edifici ed i quartieri affacciati sul mare.

Per godere una vista panora-mica mozzafiato, recatevi al Bel-vedere, dove sorge l'Abazia di San Michele Arcangelo. Godetevi appieno lo spettacolo noleggiando una barca presso uno dei moltepli-

ci porticcioli. Capri, nota anche come "l'isola

azzurra", è la più famosa fra le tre. Le grotte marine, i faraglioni dalle forme straordinarie, il verde della vegetazione, arte, cultura e monda-nità la rendono affascinante e gla-mour. Splendidi stabilimenti bal-neari, arroccati sugli scogli che si ergono da un mare blu cristallino, evocano sensazioni da brivido. Visi-tate i Giardini di Augusto e percor-rete il cammino che porta al Belve-dere di Tragore, così da ammirare i tre famosissimi faraglioni: Stella, il Faraglione di Mezzo e Scapolo.

Ischia, la più grande fra le tre, è meta popolarissima, in tutte le sta-gioni, per il clima mite e per i bene-

fici delle famose acque termali. E' la combinazione ideale tra luogo di piacere, cosmesi, salute e benes-sere. Da non perdere la Strada del Vino e dei Sapori, un itinerario tra cantine, vigneti, ristoranti tipici per assaggiare prodotti locali di pesce e di terra. Le isole sono tutte age-volmente raggiungibili da Napoli o Pozzuoli. Nelle perle partenopee il turista può godere un connub-bio tra cultura, natura e paesag-gi, un'esplosione di colori, suoni e sapori che lo incanterà, rendendo unica la sua vacanza.

di Ermanna Allevi, naturopata, diplomata Riza

A proposito di... Mercoledì 21 Marzo 201221

CICORIA(cichorium intybus)

Damiano Domenico Palumbo e la sua famiglia si occupano di vino da generazioni. Relatore e docente in molti corsi dedicati al vino, for-maggi, olio extravergine. Ha col-laborato con diversi Istituti Alber-ghieri sia Regionale che Statali. E’ stato coordinatore responsabile di Associazioni gastronomiche.

a cura di Damiano Domenico Palumbo

Micky Fonty

Le perle del turismo partenopeo

Page 22: Il Piccolo Giornale di Cremona

Gite Fuori PortaMercoledì 21 Marzo 2012

na città ricca di storia e di cultura, affacciata su tre la-ghi e circondata dalle mura: questa

è Mantova, piccolo gioiello della Pianura Padana.

La città sorge su due iso-lette create da detriti deposi-tati dal fiume Mincio, il quale tuttora circonda la città da tre lati prendendo il nome di La-go Superiore, di Mezzo e In-feriore. Una quarta dirama-zione (detta Lago di Paiolo) è stata interrata alla fine del '700. Il territorio mantovano è dis-seminato dalle indelebili trac-ce lasciate dal suo passato denso di storia. Monumenti ed edifici raccontano la ricca biografia della città e narrano

le vicende dei suoi protagoni-sti. La città si impone al vi-sitatore soprattutto come scrigno di tesori d' arte che nomi famosi nel mondo seppero riempire di opere preziosissime: Mantegna, Pisanello, Giulio Romano, Leon Battista Alberti.Al periodo comunale e al breve periodo di signoria dei Bonacolsi risalgono al-cune importanti opere quali il palazzo Bonacolsi, il Pa-lazzo del Podestà, il Palaz-zo della Ragione e le chiese di San Lorenzo (la "Roton-da") e del Gradaro. Simbolo della signoria gonzaghesca è il Palazzo Ducale. Da ve-dere anche Palazzo Te, la Casa del Mantegna e il ca-stello di San Giorgio.

UAffacciata sui tre laghi e circondata da mura, Mantova è da sempre città di artisti

22L’INIZIATIVA

La storia di Mantova fu piuttosto confusa all'inizio. Il primo villaggio sembra risalire al 2000 a.C. in mez-zo agli stagni che qui formava il Mincio. Intorno al sesto secolo a.C. si sviluppò la città etrusca. Essa passò in mano ai Canossa, e diven-ne quindi libero comune. Nel perio-do delle lotte tra Ghibellini e Guelfi, il governo comunale andava disgre-gandosi e Pinamonte Bonacolsi nel 1273 ne approffittò per portare il suo casato al potere. Arrivarono quindi i Gonzaga, che presero il potere nel 1328. Il periodo della dominazione austriaca, fra il 1707 e il 1797, fu ricco di iniziative edilizie pubbliche e private che ridettero almeno in parte la dignità persa alla città di Mantova.

Nel 1866 finalmente Mantova en-trò a far parte dello Stato Italiano. La Mantova di oggi conserva il fascino che ispirò la poesia virgiliana.

I LAGHI

Una delle particolarità della città virgilia-na sono i suoi tre laghi: rispettivamente Superiore, di Mezzo ed Inferiore. Essi costituiscono un luogo privilegiato dove è possibile ammirare l’inconfondibile profilo monumentale della città. L’attua-le assetto idraulico risale al lontano 1190, un’opera geniale di Alberto Piten-tino, che regola ancor’oggi il corso del fiume Mincio attorno alla città. Le aree verdi lungo le rive dei tre laghi sono state trasformate e attrezzate da tempo in “parco periurbano”. I parcheg-gi sono ubicati lungo tutto viale Mincio, che costeggia il lago di Mezzo, hanno fondo in asfalto e 7 posti auto sono ri-servati alle persone con disabilità. Per raggiungere il sentiero ciclo-pedonale occorre attraversare la sede stradale in corrispondenza dei passaggi pedonali ed imboccare una della discese con fondo compatto che conducono dalle vie al percorso: ne esistono diverse lun-go tutto il tragitto, con lunghezza di circa 20 metri, larghezza 2 metri e pendenza modesta. Il sentiero è in piano con lar-ghezza di circa 2,80 metri; è circondato da prati in cui sono presenti numerose zone ombreggiate e aree attrezzate con tavoli (altezza da terra 72 cm), panchine (altezza da terra 40 cm) e fontanelle (fuo-riuscita acqua 90 cm da terra). Gli appassionati delle tematiche scientifi che hanno l’occasione di sperimentare il Sentiero della Scienza, che costeggia il lago di Mezzo, spazio didattico attrezza-to con dispositivi interattivi che diventa luogo di scoperta e socializzazione. Si incontrano diversi pannelli didattici e in-formativi posti ad un’altezza di 160 cm. Lungo il percorso c’è una serie di attrac-chi dove è possibile imbarcarsi per la navigazione dei tre laghi o in altre locali-tà come Governolo, San Benedetto Po, Venezia e Chioggia.

La gastronomia mantovana, varia e completa, abbonda di riso in passato usato come legante per i diversi tipi di biancomangiare oltre che per i risotti, numerosi e apprezzati anche oggi. Il risotto alla pilota è uno dei piatti più tipici. Anche le paste ripiene sono ampiamente rappresentate, tanto che agnolini e tor-telli di zucca sono diventati uno dei simboli della cuci-na locale.

Meno diffusa che altrove, la polenta costituisce piatto unico o antipasto accompagnata dal saporito "gras pista". Svariati i pesci di acqua dolce, in libertà e allevamento, come il pesce gatto, la trota e il luccio interpretato in modo gustosissimo nel luccio in sal-sa. Particolari le frittate, che qui accolgono ingredien-ti inconsueti come il pesce fritto o i piccoli gamberetti di acqua dolce chiamati "saltarei". Vera risorsa della

zona e vanto dei produttori agricoli i salumi e gli insac-cati, e in particolare il salame mantovano. In provincia di Mantova si producono poi tre famosissimi formag-gi Dop: il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano e il Provolone Valpadana Dop. Tra i dolci si ricorda la tor-ta sbrisolona, a base di mandorle e zucchero, ormai popolare in tutto il territorio nazionale. Vero gioello delle "corti" agricole mantovane, la preziosa mostar-da mantovana, che insieme ai meloni, alle cipolle, alle pere, al miele ed all'olio sta sempre identificando la provincia con una produzione agricola di qualità.

Dal salamealla Sbrisolona

INFORMAZIONI UTILIARRIVARE IN TRENOAttraverso la linea Milano - Cremona - Mantova.

ARRIVARE IN AUTOAutostrada A22 Brennero - Modena, uscite di Mantova Nord, Mantova Sud, PegognagaAutostrada A4 Milano - Venezia, uscite di Desenzano, Sirmione, Peschiera e Verona SudAutostrada del Sole A1, uscite di Parma Est e Reggio Emilia

PARCHEGGI A PAGAMENTOVia Trento; Piazza D’Arco; Piazza Seminario; Piazza Ar-che; Lungolago Gonzaga; Via Mazzini (parcheggio co-perto); Piazzale Gramsci. PARCHEGGI LIBERIViale Mincio; Piazza Virgiliana; Piazza Anconetta; Piazza-le Montelungo; Campo Canoa. PARCHEGGI BUS TURISTICICampo Canoa, Piazzale Montelungo.

MANTOVAAppuntamento con le Giornate Fai di Primavera

Una città ricca di storia e cultura

Un po' di storia

Un po' di storia...

LA CUCINA

Il palazzo Te

EDICOLA LIBERTY Costruita a fine ‘800 per essere col-

locata in piazza Sant'Andrea, l'edicola per giornali è stata poi trasferita nel 1925 in piazza Canossa dove, dopo l'acquisto da parte del Fai (Del. di Man-tova) e il relativo restauro, ha ripreso la sua funzione nell'ottobre del 1992, grazie anche alla generosità della Ban-ca Agricola Mantovana. E' una costru-zione in ferro battuto, lamiera, legno e vetro che, nelle quattro finestrelle e nelle forme decorative è orientata al gusto neogotico tardo ottocentesco. Gli orari di apertura sono: sabato 24, ore 9-18; domenica 25, ore 9–13.

Appuntamento anche a Mantova il 24 e 25 marzo con la XX edizione delle Giornate Fai di primavera: la Fai (Fondo ambiente italiano) pro-muove ogni anno l'apertura di luoghi che solitamente restano chiusi al pubblico. Quest'anno la città dei Gonzaga vedrà l'apertura della Chie-sa e Convento di Santa Lucia e di un'edicola liberty.

CHIESA E CONVENTO DI SANTA LUCIA

Antico monastero di clarisse fon-dato alla fine del XIV sec. per volontà di Raimondo de Lupis, di recente è

stato oggetto di un attento studio e di un’accurata indagine architettoni-ca ad opera del Laboratorio di re-stauro architettonico del Politecnico di Milano. Soppresso nel 1786, di-venne sede dell’ Orfanatrofio Ma-schile: tale rimase fino al 1968. At-tualmente è proprietà della fonda-zione “Luigi ed Eleonora Gonzaga” onlus che ha finalità assistenziali ed educative. Gli orari di apertura sa-ranno: sabato 24, e domenica 25 (ore 10–12.30 e 14.30–17.30). L'in-gresso ingresso è riservato agli Iscritti Fai, con possibilità di iscriver-si in loco Visite guidate.

A cura di Laura Bosio

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