Il percorso di Formazione docenti neoassunti a.s.2017/2018 · Emanato ai sensi dell’articolo 1,...
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Il percorso di Formazione
docenti neoassunti a.s.2017/2018incontro propedeutico di accoglienza
Ambiti Territoriali 007 – 008 di Macerata
Dott.ssa Maria Teresa BaglioneStaff Regionale per la Formazione
Sono salito sulla cattedra per ricordare a me
stesso che dobbiamo sempre guardare le cose
da angolazioni diverse.
E il mondo appare diverso da quassu'.
Non vi ho convinti? Venite a veder voi stessi.
Coraggio!
E' proprio quando credete di sapere qualcosa
che dovete guardarla da un'altra prospettiva.
(Robin Williams in "L'attimo fuggente", 1989)
Il contesto attuale
� Complessità crescente e rapidità di cambiamento
� Progressi scientifici e tecnologici continui e sorprendenti
� Superamento rapido delle distanze geografiche
� Moltiplicazione degli strumenti di comunicazione
� Necessità di comprendere e superare le differenze
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Alcune parole dellaNUOVA SCUOLA
Ambiti territoriali
Organico potenziato
Formazione
ESSERE DOCENTI …..
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Accettando di insegnare avete accettato una sfida: quella di Accettando di insegnare avete accettato una sfida: quella di Accettando di insegnare avete accettato una sfida: quella di Accettando di insegnare avete accettato una sfida: quella di
rendere l’alunno protagonista del proprio apprendimento.rendere l’alunno protagonista del proprio apprendimento.rendere l’alunno protagonista del proprio apprendimento.rendere l’alunno protagonista del proprio apprendimento.
Valutare un alunno infatti non deve essere accertare se Valutare un alunno infatti non deve essere accertare se Valutare un alunno infatti non deve essere accertare se Valutare un alunno infatti non deve essere accertare se
l’alunno sappia o meno un determinato argomento ,ma l’alunno sappia o meno un determinato argomento ,ma l’alunno sappia o meno un determinato argomento ,ma l’alunno sappia o meno un determinato argomento ,ma
appurare se sappia cosa farsene di quel sapere per appurare se sappia cosa farsene di quel sapere per appurare se sappia cosa farsene di quel sapere per appurare se sappia cosa farsene di quel sapere per
diventare una persona autonoma, diventare una persona autonoma, diventare una persona autonoma, diventare una persona autonoma, ….pronta….pronta….pronta….pronta al futuro.al futuro.al futuro.al futuro.
((((liberamente tratto da “Essere docenti in Emilia liberamente tratto da “Essere docenti in Emilia liberamente tratto da “Essere docenti in Emilia liberamente tratto da “Essere docenti in Emilia ----RomagnaRomagnaRomagnaRomagna”)”)”)”)
ESSERE DOCENTI …..
TUTTE LE FACCE DELLA NOSTRA SCUOLA
La scuola dell’infanzia, in cui si intersecano gli aspetti cognitivi e la costruzione di relazioni sociali ed affettive
La scuola primaria, dove il piacere di stare insieme dei bambini si “formalizza” in ambiente di apprendimento
La scuola secondaria diprimo grado
• allievi con modalità diapprendimento reticolari,simultanee, visive
• allievi nell’ “età difficile”,che escono dall’infanzia, acui “dare ascolto”
La scuola secondaria disecondo grado
Innovata “ope legis” nell’ultimo decennio, stenta ad abbandonare modalità didattiche trasmissive che ostacolano i giovani nell’apertura alle sfide che propone la società
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Quadro legislativo di riferimento del periodo di formazione e prova
D.Lgs.vo 297 /1994, recante: “Approvazione del T.U. delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado” artt.437-440
Istituzione
corso di formazione
per i docenti neoassunti
Legge n. 107/2015
(“Buona Scuola”)
“Riforma del sistema nazionale
di istruzione e formazione
e delega per il riordino
delle disposizioni
legislative vigenti”
CCNL 2006-2009
Normativa di rifermento
�D. Lgs 297/94 artt. 437-440
�CCNL 2007 art.27 (CCNL 2006-2009)
�Legge 107/2015 art. 1 commi 115-120
�D.M. 850 27/10/2015
�C.M. 36167 05/11/2015
�Nota D.G.Per. n.28515 del 04/10/2016
�Nota D.G.Per. n. 33989 del 02/08/2017
1) Il D.M. 850 del 27 ottobre 2015
Emanato ai sensi dell’articolo 1, comma 118 della legge 13 luglio 2015
2)articolo 1, comma 118, della legge 13 luglio 2015,n. 107,
recante “Obiettivi, Modalità di valutazione del grado
di raggiungimento degli stessi, Attività formative, Criteri per la
valutazione del personale docente ed educativo in periodo di
formazione e di prova.”
3) C.M. 36167 del 5 novembre 2015 recante:
“Periodo di formazione e di prova per i docenti neoassunti.
Primi orientamenti”
4) NOTA MIUR 33989del 02-08-2017 recante:
“Periodo di formazione e di prova per i docenti neoassunti.
Orientamenti preliminari per la progettazione delle attività formative a.s. 2017-18 ”
Disposizioni attuative ed esplicative
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NOVITA’ INTRODOTTEDALLA NOTA N. 33989 DEL 2 AGOSTO 2017
• Il tema dello SVILUPPO SOSTENIBILE su cui deve essere incentrato uno dei laboratori formativi previsti
• la possibilità di visite dei neo assunti presso scuole
innovative, svolgendo al massimo 12 ore,
articolate in due visite da 6 ore ciascuna
ANNO DI FORMAZIONE E PROVA PER I DOCENTI NEO-ASSUNTI 2017/18
�Una scuola al passo con i tempi può perseguire Una scuola al passo con i tempi può perseguire Una scuola al passo con i tempi può perseguire Una scuola al passo con i tempi può perseguire
e raggiungere obiettivi didattici e professionali e raggiungere obiettivi didattici e professionali e raggiungere obiettivi didattici e professionali e raggiungere obiettivi didattici e professionali
significativi solo se ciascun componente della significativi solo se ciascun componente della significativi solo se ciascun componente della significativi solo se ciascun componente della
comunità scolastica interagisce con gli altri in comunità scolastica interagisce con gli altri in comunità scolastica interagisce con gli altri in comunità scolastica interagisce con gli altri in
maniera sinergica. maniera sinergica. maniera sinergica. maniera sinergica.
�In In In In quest'ottica è possibile declinare le funzioni e quest'ottica è possibile declinare le funzioni e quest'ottica è possibile declinare le funzioni e quest'ottica è possibile declinare le funzioni e
i compiti dei soggetti coinvolti nel periodo di i compiti dei soggetti coinvolti nel periodo di i compiti dei soggetti coinvolti nel periodo di i compiti dei soggetti coinvolti nel periodo di
formazione e prova. formazione e prova. formazione e prova. formazione e prova.
Anno di formazione e di provaLa Legge 107/2015 - Buona Scuola
art. 1
Comma 115. Il personale docente ed educativo e' sottoposto al periodo di formazione e di prova, il cui positivo superamento determina l'effettiva immissione in ruolo.
Comma 116. Il superamento del periodo di formazione e di prova è subordinato allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno centottanta giorni, dei quali almeno centoventi per le attività didattiche.
Comma 117. Il personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova è sottoposto a valutazione da parte del dirigente scolastico, sentito il comitato per la valutazione istituito ai sensi dell'articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dal comma 129 del presente articolo, sulla base dell'istruttoria di un docente al quale sono affidate dal dirigente scolastico le funzioni di tutor.
Comma 118. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono individuati gli obiettivi, le modalità di valutazione del grado di raggiungimento degli stessi, le attività formative e i criteri per la valutazione del personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova.
Comma 119. In caso di valutazione negativa del periodo di formazione e di prova, il personale docente ed educativo è sottoposto ad un secondo periodo di formazione e di prova, non rinnovabile.
Comma 120. Continuano ad applicarsi, in quanto compatibili con i commi da 115 a 119 del presente articolo, gli articoli da 437 a 440 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297.”
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Cosa prevede la Buona scuola per i neoassunti?
Nei commi 115-120 dell’articolo unico della L.13 luglio 2015 n.107 ci sono
delle novità quali:
• Stretta connessione fra periodo di prova e attività formative ;
• Il Dirigente Scolastico dovrà valutare il personale docente al periodo di
Prova;
• Il Comitato di valutazione viene modificato nella sua composizione ( 3
Docenti di cui 2 scelti da collegio e 1 da consiglio di istituto+tutor+DS che
lo presiede);
•Ruolo docente tutor;
•Definizione con un D.M. degli obiettivi di sviluppo professionale e di
miglioramento professionale e delle caratteristiche del percorso formativo.
ANNO DI FORMAZIONE E PROVA PER I DOCENTI NEO-ASSUNTI 2017/18
Obiettivi della formazione�Conoscenza degli ordinamenti
�Conoscenza dell’organizzazione dellascuola
�Costruzione di una professionalitàriflessiva
�Acquisizione della capacità di sistematizzare l’esperienza e utilizzarlaper una crescita professionale continua
ANNO DI FORMAZIONE E PROVA PER I DOCENTI NEO-ASSUNTI 2017/18
FinalitàL’anno di prova coincide con l’anno di formazione
il periodo iniziale ha una duplice valenza
� SI CONSOLIDANO LE BASI FORMATIVE PREVISTE DAL PROFILO DOCENTE
� SI VERIFICANO LE COMPETENZE PROFESSIONALI DEL DOCENTE
osservate nell’azione didattica e nelle attività ad essa preordinate e strumentalinonché nell’ambito delle dinamiche organizzative dell’istituzione scolastica
al fine di
CONSEGUIRE GLI STANDARD PROFESSIONALI RICHIESTI
Costruire i pilastri di un sistema di “sviluppo professionale” dei docenti a
partire dalla “formazione in ingresso”
SVILUPPO PROFESSIONALE CONTINUO
Formazione in ingresso
DM 850/2015Bilancio di competenze autovalutazione
Portfolio del docente – Riflessione sulla didattica
Nuovi modelli formativi e contenuti didattici
Formazione in servizio
Piano di formazione docenti 3 ottobre 2016
Sistema di misurazione continua della soddisfazione del docente e del sistema di formazione
Anno di formazione e di provaalla luce del DM 850/2015 della CM 36167 del 5/11/2015
Nota D.G.Per. n. 28515 del 04/10/2016 - Nota D.G.Per. n. 33989 del 02/08/2017
Cosa cambiaLa novità introdotta è quella che richiede, nell’ambito dei 180 giorni validiper il compimento del periodo di prova, che almeno 120 siano statiprestati per le attività didattiche.
Cosa restaRimangono in vigore, per quanto compatibili con le nuove norme, gli articoli da 437 a 440 del T.U. 297/94.
È confermata la procedura di formazione, con il modello 2014- 2015:
50 ore complessive, in presenza e a distanza, attività peer to peer e laboratori didattici coordinati dai tutor.
Formazione Impegno orario
Tipologia formazione ORE Suddivisione ore
Incontri propedeutici e di restituzione 6 ORE Incontri propedeutici : 3 oreIncontri di restituzione : 3 ore
Laboratori formativi 12 ORE 4 incontri di 3 ore, scelti tra le proposte dell’USR. Obbligatorio un modulo su BES e disabilità
Peer to peer 12 ORE Progettazione condivisa: 3 oreOsservazione neoassunto/tutor: 4 oreOsservazione tutor/neoassunto: 4 oreVerifica dell’esperienza: 1 ora
Formazione on line e portfolio professionale 20 ORE Bilancio iniziale competenze. 3 orePortfolio professionale, questionari, consultazione…: 14 oreBilancio finale competenze: 3 ore
TOTALE ORE 50 ORE
Periodo di formazione e prova unico e inscindibile:
sia il servizio, sia la formazione concorrono a determinare
la conferma o meno nei ruoli a tempo indeterminato.
Il DM 850/2015 rispetto al passato, introduce
Durata e servizi utili ai fini del periodo di formazione e di prova
Il superamento del periodo di formazione e prova è subordinato allo svolgimento di servizioeffettivamente prestato per almeno180 giorni nel corso dell’anno scolastico, di cui almeno 120 per le attività didattiche.
(art. 3 D.M. 850/2015)
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Nei 180 GIORNI sono computati tutti i giorni di effettivo servizio compresi
– tutte le domeniche, i giorni festivi e le festività soppresse, le vacanze pasquali e natalizie
– il periodo fra il 1° settembre e l'inizio delle lezioni, se sono previste attività di programmazione didattica
– i periodi d'interruzione dell'attività didattica dovuti a ragioni di pubblico servizio (chiusura scuole, elezioni ecc)
– i giorni dedicati agli esami e scrutini, compresi gli esami di Stato, se vi si partecipa per la classe di concorso di insegnamento
– il primo mese di congedo per maternità/interdizione dal lavoro per gravi complicanze
– il periodo di servizio oltre al 30 aprile, per docenti rientrati in servizio e impiegati in attività didattiche che rientrino nella classe di concorso di titolarità
– la frequenza di corsi di formazione e aggiornamento indetti dall'amministrazione scolastica
– il servizio prestato in qualità di componente le commissioni giudicatrici dei concorsi a cattedre
– periodo compreso tra l'anticipato termine delle lezioni a causa di elezioni politiche e la data prevista dal calendario scolastico (C.M. 180 dell'1 1.7.1979)
– i periodi di aspettativa per mandato parlamentare
180 Giorni, 120 giorni
Nei 180 giorni vanno considerati:
• le attività connesse al servizio scolastico,
• i periodi di sospensione delle lezioni e delle attività didattiche,
• gli esami, gli scrutini ed ogni altro impegno di servizio,
• il primo mese del periodo di astensione obbligatoria dal servizio per gravidanza.
Nei 180 giorni NON vanno considerati i giorni:
di congedo ordinario e straordinario
di aspettativa a qualunque titolo.
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Nei 180 GIORNI non sono computati : – I giorni di ferie, di assenza per malattia (compreso l'infortunio) e di aspettativa per ragioni
familiari o altre aspettative (a meno che la legge che le regola non preveda esplicitamente che sono considerate nel periodo di prova)
– le vacanze estive
– I periodi di congedo di maternità/interdizione dal lavoro (escluso il primo mese), di congedo parentale o di malattia del bambino, anche se retribuiti, previsti dal T.U. 151/2001
– I permessi retribuiti e non retribuiti (es. congedo matrimoniale, permessi per motivi personali, per lutto, legge 104/92 ecc.).
PER QUANTO RIGUARDA LE ATTIVITÀ DIDATTICHE, nei 120 GIORNI sono computati sia i giornieffettivi di lezione sia i giorni impiegati presso la sede di servizio per ogni altra attivitàpreordinata al migliore svolgimento dell'azione didattica, ivi comprese quelle valutative,progettuali, formative e collegiali.
• Nei 120 giorni di attività didattica vanno compresi:
i giorni effettivi di insegnamento;
i giorni impiegati presso la sede di servizio per ogni altraattività preordinata al migliore svolgimento dell’azionedidattica, ivi comprese la valutazione, la progettazione, laformazione, le attività collegiali.
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Con riferimento ai docenti neoassunti in servizio con prestazione o orario inferiore su cattedra o posto (part time), il punto 2 della c.m. precisa che i 180 giorni di servizio e i 120 giorni di attività didattica sono proporzionalmente ridotti, fermo restando l'obbligo relativo alla frequenza, per intero, delle 50 ore di formazione previste.
ANNO DI PROVA
Chi ottiene il SOLO PASSAGGIO DI CATTEDRA, che non implica quindi il passaggio in ruolo, non è tenuto ad effettuare nulla, né formazione ma neanche la prova dei 180 giorni di servizio e/o i 120 gg di attività didattica.
Chi, invece, ottiene IL PASSAGGIO DI RUOLO, dovrà, secondo le ultime indicazioni ministeriali, e salvo successive rettifiche, effettuare la prova (i 180 giorni di servizio e 120 gg. di attività didattica) ma anche la formazione con tutto ciò che essa comporta. Come se fosse un neoassunto in ruolo (circolare ministeriale Prot. N.36167 del 5/11/2015).
NOTA BENE Quando si ritorna in un ruolo precedente in cui si è già svolto l’anno di prova non bisogna ripetere l’anno di prova e la formazione.
È per esempio il caso del docente che è stato per anni nella scuola dell’infanzia, poi ha ottenuto il passaggio di ruolo nella scuola primaria e nel 2016/17 ottiene un nuovo passaggio di ruolo nell’infanzia (ruolo precedente). In questo caso, ha risposto il Ministero per le vie brevi, dal momento che l’anno di prova e di formazione si svolge una sola volta in un determinato grado o ruolo, il docente che ha già svolto l’anno di prova nell’infanzia e ritorna in detto ruolo non deve fare nulla (né prova, né formazione)
Anno di formazione e di prova
� Il personale docente della scuola è nominato in prova. La nomina decorre dalla data di iniziodell’anno scolastico e il docente è ammesso a un anno di formazione, che è valido comeperiodo di prova (art. n. 437 del D.L.vo 16.04.1994 n. 297).
� Il periodo di prova é finalizzato ad ottenere la conferma in ruolo.
� Il periodo di prova è considerato servizio di ruolo in tutti i sensi e dispiega, pertanto, effettiper il regime delle assenze, per la progressione dell’anzianità ai fini della carriera ecc.
� Solo dopo il superamento del periodo di prova, è possibile che il personale confermato inruolo possa chiedere la ricostruzione di carriera, i cui effetti decorrono dal momento stessodella conferma (art. n. 490 del D.L.vo 16.04.1994 n. 297).
� Nell’anno scolastico in cui si è stati assunti a tempo indeterminato, la sede di servizio èprovvisoria.
� Nel corso del medesimo anno, secondo la tempistica e le procedure dettate dal MIUR, e dallaLegge 107/2015, il personale presenterà la domanda di trasferimento.
Gruppo di Coordinamento del MIUR;
UUSSRR (Staff Regionale) ;
Scuola Polo e aderenti alla rete;
Scuole di servizio dei neoassunti;
Il Modello di governance del piano di formazione
Anno di formazione e di provaalla luce del DM 850/2015 della Nota D.G.Per. n.36167 del 5/11/2015
Nota D.G.Per. n.28515 del 04/10/2016Nota D.G.Per. n. 33989 del 02/08/2017
Chi fa cosa?
ANNO DI FORMAZIONE E PROVA PER I DOCENTI NEO-ASSUNTI 2017/18
I SOGGETTI COINVOLTI SONO
�IL DIRIGENTE SCOLASTICO
�IL TUTOR
�IL DOCENTE NEL PERIODO DI PROVA
Il docente nel periodo di prova180 giorni
120 giorni
Incontri propedeutici
e di restituzione
Bilancio
competenze iniziali
e finali
Patto per lo
sviluppo
professionaleFormazione on
line e portfolio
professionale
Peer to peer
Laboratori formativi
Colloquio
davanti al CdV
Il contesto attualeEducare, formare e istruire nella complessità
� Passione, curiosità, studio continuo, creatività
� Possesso di strumenti culturali
� Competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologiche, didattiche, comunicative, organizzative, relazionali, tecnologiche,
di ricerca, di documentazione e di valutazione
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38
ANNO DI PROVA
L'aspetto maggiormente caratterizzante la
formazione delineata nel D.M. 850/15 è la
personalizzazione dei percorsi formativi dei
neoassunti.
Si dovrà cercare, quindi, di potenziare i punti di
debolezza di ciascun di essi, desunti dal primo
bilancio di competenze che deve essere stilato
dopo due mesi dell'assunzione in servizio.
Ai fini della personalizzazione delle attività di formazione, anche alla luce delle prime attività didattiche svolte, il docente neo-assunto traccia un primo bilancio di competenze, in forma di autovalutazione strutturata, con la collaborazione del docente tutor.
Bilancio di competenze, analisi dei bisogni formativi e obiettivi
della formazione
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Bilancio di competenze iniziale
Il Docente neo immesso in ruolo,entro il 2° mese di attività, devepredisporre, con la collaborazionedel Docente Tutor, un primoBILANCIO DI COMPETENZE in formadi autovalutazione strutturata sulleproprie competenze, in modo da faremergere i punti da potenziare, perelaborare un progettopersonalizzato di formazione inservizio. Tale bilancio confluisce nelpatto per lo sviluppo professionale.
Progetto personalizzato di
formazione in servizio
Il Bilancio iniziale
un’elaborazione accurata del Bilancio iniziale delle competenze consente al docente di:
� autovalutare le proprie competenze� individuare elementi sui quali far convergere l’attenzione del tutor� predisporre una documentazione didattica chiara e pertinente con
cui individuare i cambiamenti necessari a migliorare il proprio agire professionale;
� conoscere le dimensioni della professionalità docente come individuate dalla ricerca internazionale
� agevolare la preparazione della fase istruttoria curata dal tutor di fronte al Comitato di Valutazione (art. 13, DM 850/2015).
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Bilancio di competenze iniziale
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Bilancio di competenze iniziale
Indicazioni per la compilazione del Bilancio iniziale
Per ciascuno degli ambiti di competenza ti chiediamo di prendere in considerazione e selezionare da 1 a 3 descrittori di competenza e, con l’aiuto delle domande guida, di elaborare un testo discorsivo di massimo 2.000 battute spazi inclusi, per motivare le ragioni della tua scelta e il livello di competenza percepito.
I descrittori delle competenze sui quali ti chiediamo di riflettere sono stati pensati unitariamente, tuttavia abbiamo ritenuto utile proporre lievi differenziazioni per i diversi ordini di scuola e per il sostegno. Dove non diversamente specificato i descrittori sono rivolti a TUTTI i docenti.
Le domande guida a lato dei descrittori di competenza sono utili a chiarire il contesto, il significato e l’articolazione della competenza corrispondente, oltre a costituire una potenziale traccia per il testo libero da inserire alla fine di ogni ambito.
Per selezionare i descrittori di competenze puoi utilizzare i seguenti 3 criteri: � competenze non possedute che però si ritengono importanti e si vorrebbero
acquisire� competenze note ma che di cui si vorrebbero approfondire alcuni aspetti� competenze che si ritiene di possedere a un livello adeguato o nelle quali ci si
percepisce come esperti.
Struttura del Bilancio iniziale delle competenze
i. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALL’INSEGNAMENTO (Didattica)
a) Organizzare situazioni di apprendimento 1) Descrittore 2) …
b) Osservare e valutare gli allievi secondo un approccio formativo 1) Descrittore 2) …
c) Coinvolgere gli allievi nel processo di apprendimento 1) Descrittore 2) …
ambiti
Struttura del Bilancio iniziale delle competenze
i. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA DELLA PROPRIA SCUOLA (Organizzazione)
a) Lavorare in gruppo tra docenti
1) Descrittore 2) …
b) Partecipare alla gestione della scuola 1) Descrittore 2) …
c) Informare e coinvolgere i genitori 1) Descrittore 2) …
ambiti
Struttura del Bilancio iniziale delle competenze
i. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PROPRIA FORMAZIONE (Professionalità)
a) Affrontare i doveri e i problemi etici della professione 1) Descrittore 2) …
b) Servirsi delle nuove tecnologie per le attività progettuali, organizzative e formative
1) Descrittore 2) …
c) Curare la propria formazione continua 1) Descrittore 2) …
ambiti
Le dette competenze saranno oggetto del bilancio summenzionato, come previsto
dall’articolo 5 comma 1.
Il bilancio, "consente di compire un'analisi critica delle competenze possedute, di delineare i punti da potenziare e di elaborare un progetto di formazione in servizio coerente con la diagnosi compiuta".
Sulla base di esso il dirigente scolastico e il neo assunto, sentito il tutor, fissano tramite un patto per lo sviluppo professionale gli obiettivi di potenziamento delle competenze da attuare tramite le attività formative previste all’articolo 6 del decreto.
Il Bilancio di CompetenzeIl bilancio Ieri e Oggi
Cambiamenti
Il profilo di competenze è “costruito” con università di Macerata (Rossi, Magnoler):
- metissage tra i profili di competenze dell’insegnante nel mondo francofono (Référentiel francese, MEQ in Québec) e anglofono (Teachers Standards UK e definite dall’INTASC), per fornire un quadro orientativo per l’analisi che ciascun neo-assunto avrebbe dovuto effettuare per esplicitare la propria esperienza, molto spesso non comunicabile e condivisibile
- domande guida con l’unico scopo di aiutare la focalizzazione su aspetti specifici (comportamenti, risultati e problemi).
Il Bilancio iniziale ha una doppia valenza
� informare su quali siano le competenze che la ricerca in ambito educativo a livello nazionale e internazionale, ritiene proprie della professionalità del docente
� consentire al docente di riflettere su queste competenze, anche in relazione a quanto scritto nel Curriculum formativo, al fine di individuare e selezionare quelle che ritiene essere propri punti di forza o, al contrario, di debolezza, in un processo di autovalutazione auspicabilmente sostenuto dal tutor.
* In piattaforma INDIRE, per favorire questo processo di analisi, riflessione ed esplicitazione tramite la
scrittura, ogni competenza è accompagnata da una o più domande utili a chiarirne il significato.
Il Bilancio iniziale
La redazione del Bilancio iniziale rappresenta inoltre la base per l’elaborazione del Patto formativo, tramite il quale il docente condivide con il tutor e il Dirigente Scolastico (art. 5, DM 850/2015; art. 4, CM 36167/2015), gli obiettivi formativi e le conseguenti azioni che intende intraprendere durante l’anno di prova.
– ���� PATTO formativo (con DS e tutor)
– delineare IMPEGNI e PERCORSI FORMATIVI per migliorare la propria professionalità
– � strumento PEDAGOGICO, non valutativo !!!
Art. 5 c. 3 - Il dirigente scolastico e il docente neo-assunto, sulla base del bilancio
delle competenze, sentito il docente tutor e tenuto conto dei bisogni della scuola, stabiliscono, con un apposito patto per lo sviluppo professionale, gli obiettivi di sviluppo delle competenze di natura culturale, disciplinare, didattico-metodologica e relazionale, da raggiungere attraverso le attività formative
Patto formativo
Percezione di AUTOEFFICACIA
PATTOPER LO SVILUPPO PROFESSIONALE
... dopo aver VALUTATO il bilancio iniziale di competenze:
• obiettivi di sviluppo delle competenze
• attività formative
• programmazione annuale
• nuovo bilancio di competenze
IL BILANCIO FINALE
� Il Bilancio finale, consente al docente di ripensare se e come le proprie competenze professionali si siano trasformate durante l’anno di prova, tenendo in considerazione quanto indicato nel Bilancio iniziale.
� Inoltre il docente nel Bilancio finale ha anche la possibilità di indicare autonomamente competenze diverse da quelle elencate nel Bilancio iniziale.
Al termine del periodo di formazione e prova, il docente neo-assunto, con la supervisione del docente tutor, traccia un
nuovo bilancio di competenze
per registrare i progressi di professionalità, l’impatto delle azioni formative realizzate, gli sviluppi ulteriori da ipotizzare.
Art. 5 c. 4
• Il docente neoassunto traccia un bilancio delle proprie competenze raggiunte in forma di autovalutazione
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Bilancio finale delle competenze
In esso:
1) Registra cambiamenti rispetto Bilancio iniziale;
2) Rilancia l’auto-progettazione professionale;
3) Favorisce una continuità nella formazione in servizio
Bilancidelle competenze
I Bilanci iniziale e finale delle competenze sono strumenti chiave dell’anno di formazione e prova dei docenti neoassunti e dei docenti che effettuano il passaggio di ruolo, così come indicato nella normativa in materia emanata dal MIUR (Legge 107/2015; DM 850/2015; nota DGPER 6768/2015).
I Bilanci delle competenze nel contesto della formazione Neoassunti
� Il Curriculum formativo, il Bilancio iniziale delle competenze e il Patto formativo definiscono la traiettoria formativa del docente durante l’anno di prova e costituiscono utili indicazioni per il tutor affinché, in particolare durante la fase peer to peer, supporti il docente neoassunto a comprendere meglio il proprio stile di insegnamento, a valorizzarne i propri punti di forza e/o a potenziare i punti deboli.
� Il Bilancio finale consente una riflessione ex-post di quanto sperimentato durante l’anno di prova e di come questo ha inciso sulle proprie competenze.
Il Bilancio iniziale e finale
Si sottolinea, infine, che i Bilanci iniziale e finale non hanno un carattere valutativo (di cui tratta invece l'art. 4, DM 850/2015), ma sono pensati per supportare il docente nel processo di autovalutazione della propria efficacia rispetto ad alcune delle complesse funzioni che è chiamato a svolgere durante il proprio lavoro.
BILANCIO FUTURO
Il docente neoassunto può, attraverso questo Bilancio sui BISOGNI FORMATIVI FUTURI (rif. Art.1 comma 124 della legge 107)
posizionarsi per la formazione in servizio per il prossimo triennio (PNF-2016/2019) indicando le “priorità” oggetto di interesse formativo.
Anno di formazione e di prova
Patto Formativo
•Iscrizione
•Curriculum Formativo
•Bilancio iniziale
Laboratori
• Attività Didattica 1
• Attività Didattica 2
Peer to peer• Bilancio finale
Curriculum
• Bisogni Formativi
• Portfolio
• Questionari
La formazione dei neo-assunti
in 7 mosse
• 1. Oltre l’aggiornamento
• 2. Il laboratorio “adulto”
• 3. Il peer teaching
• 4. La centralità dell’aula
• 5. Verso standard professionali
• 6. Il portfolio come strumento formativo
• 7. I luoghi della formazione
OLTRE L’AGGIORNAMENTO….DALLA FORMAZIONE IN SERVIZIO ALLO SVILUPPO
PROFESSIONALE
• La formazione non è solo la frequenza di un “corso”
• Al centro un’idea di professionalità in evoluzione
• Gli strumenti del professionista riflessivo (patto di ingresso, bilancio di competenze, portfolio di documentazione)
• La dinamica pro-attiva: il piano personale di sviluppo
• L’inserimento in una comunità professionale
Il laboratorio “adulto”…la formazione “sul campo”
• Un modello di formazione per problemi e non per esercizi
• Il legame teorie, pratiche, soluzione dei problemi della classe
• Oltre le metodologie “espositive”:
fare laboratorio
• L’esemplarità delle situazioni di apprendimento
• Il formatore della “porta accanto”
• Come progettare unità formative
Attività didatticapersonalizzazione e riflessione
Attività didattica , documentazione e
riflessione
ATTIVITA’ DIDATTICA
� Innesca un processo ciclico di pianificazione, azione e valutazione progressive e attraverso differenti spazi
�Valorizza un apprendimento individuale autoriflessivo e autoregolato: come funzione della capacità del soggetto di riflettere su obiettivi e strategie.
�La scrittura riflessiva viene quindi considerata come un momento critico attraverso cui la costruzione e la trasformazione di conoscenza prende piede
�Consente la documentazione e la continua riflessione sulle esperienze professionali
Progettazione dell’attività: indicizzazione
Ricerca e analisi
Sintesi, Classe, Competenze chiave
Metodologie didattiche Disciplinare e transdisciplinare
setting, strategie e valutazione
Attenzione alle Macro-categorie
�Sostegno�Potenziamento
�ICT nella mediazione
Favorire la ricerca e l’analisi delle migliori pratiche e la condivisione
LE ATTIVITÀ DIDATTICHE
È la pratica in classe con gli allievi, infatti, il luogo privilegiato per esplorarele dimensioni di conoscenza (pratica e teorica) proprie della professionalitàdocente.
LE ATTIVITÀ DIDATTICHE
La documentazione delle 2 attività, idealmente svolte a distanza l’una dall’altra, vuole anche essere un modo per tracciare la possibile trasformazione della pratica professionale del docente per effetto del percorso formativo dell’anno di prova, in particolare per effetto della fase di osservazione tra pari.
� Se l’Attività 1, progettata in autonomia, dovrebbe risultare come una
fotografia di dove si trovi il docente in quel momento, di quale sia la sua
routine in classe……
� l’Attività 2, co-progettata con il tutor e svolta dopo la frequenza dei
laboratori formativi, dovrebbe/potrebbe risultare strutturalmente diversa e la
sua documentazione testimoniare una trasformazione della pratica
professionale del docente.
Esplicitare le scelte e i motivi
«Diversi elementi influenzano il modo in cui si progetta il lavoro da condurre in classe.
Questi elementi variano da situazione a situazione, essendo fortemente connessi sia alle richieste che vengono dal sistema scolastico, sia ad aspetti contingenti, sia al modo in cui ciascun insegnante interpreta il suo ruolo.»
alcuni spunti di riflessione
o L’attività si è sviluppata esattamente come avevi previsto? In caso contrario, come è stata modificata durante la sua realizzazione?
o Quali sono state le cause delle variazioni? (es: eventi imprevisti, stimoli costruttivi emersi durante la lezione, domande degli allievi, una non adeguata previsione dei tempi, una non adeguata valutazione delle difficoltà che avrebbero incontrato gli allievi, ecc.).
o Quali credi siano state le tue scelte più efficaci? Quali mediatori (consegne, organizzazione del lavoro, natura dei materiali, supporti digitali, ecc.) hanno meglio funzionato? E perché?
o Il modo in cui hai valutato l’andamento del lavoro ti ha fornito informazioni adeguate sugli apprendimenti? E ti ha aiutato a sviluppare il percorso?
o L’attività proposta potrebbe essere migliorata? o Se sì attraverso quali interventi? (es. intervenendo su: i) progettazione iniziale, ii)
rispondenza dell'attività alle linee guida/indicazioni nazionali, iii) sostenibilità, iv) bisogni e livelli di partenza della classe/sezione o dell’allievo?
o Le osservazioni del tutor hanno contribuito a considerare sotto una luce diversa la tua azione?
o Pensi che il modo in cui hai documentato possa influire sulla tua futura modalità di agire in classe/nella sezione?
Prototipo di RIFLESSIONE Complessiva
Il procedere nel lavoro a scuola si nutre di una continuo adattamento di quello che era stato progettato a quello che effettivamente avviene a scuola. Questo aggiustamento è ovviamente continuo.
INCONTRI FORMATIVI E DI ACCOGLIENZA
• Il docente neoassunto, sulla base del bilancio di competenze e del patto per lo sviluppo professionale, partecipa a 4 laboratori della durata di 3 ore ciascuno, con la possibilità di optare tra le diverse proposte offerte a livello territoriale.
• L’obiettivo è quello di potenziare le competenze trasversali e approfondire conoscenze specifiche del docente, stimolare la condivisione di esperienze e la soluzione di problemi reali del contesto scuola (D.T. Cerini).
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lABORA
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Laboratori formativi
Sono individuate le seguenti aree trasversali, tra cui è stata scelta 1 tematica dai docenti nelle varie province, oltre quelle obbligatorie e/o fortemente consigliate*:
Gestione della classe e problematiche relazionali
Nuove risorse digitali e loro impatto sulla didattica
Valutazione didattica e valutazione di sistema
Bisogni Educativi Speciali e disabilità- OBBLIGATORIO
Contrasto alla dispersione scolastica
Inclusione sociale e dinamiche interculturali
Orientamento e alternanza scuola-lavoro
Buone pratiche di didattiche disciplinari
Sviluppo Sostenibile
� Sono organizzati sulla base dei bisogni rilevati e "tarati" sui bisogni formativisegnalati dai docenti neo-assunti,
� La frequenza è obbligatoria per complessive 12 ore di attività , corrispondenti a4 laboratori della durata di 3 ore ciascuno
� 3 laboratori sono obbligatori ( Nuove risorse digitali e loro impatto sulla didattica – BES e disabilità – Educazione allo Sviluppo sostenibile),
� 1 a scelta del docente tra le diverse proposte formative
� Sono rivolti a piccoli gruppi di docenti, orientativamente non più di 30
4 LaboratoriPosso scegliere?
SI, ma solo uno perché gli altri tre sono
obbligatori
AMBITO 7 ITC «A. Gentili» Macerata
AMBITO 8 IC “P. Tacchi-Venturi”
San
Severino
Marche
OPPURE IN SCUOLE “SNODO”DELL’AMBITO
Dove si svolgeranno i laboratori?
Assenze?
Il DM 850/15 e la nota Ministeriale 28515 /2016non parlano di assenze…ma solo di
obbligatorietà
al percorso formativo…
• La formazione on line accompagna tutto il percorsodei neoassunti, consente al docente di:
• Elaborare un proprio portfolio professionale
• Rispondere a questionari per il monitoraggio dellediverse fasi del percorso formativo;
• Consultare materiali di studio risorse didattiche esiti web dedicati.
• L’obiettivo è quello di stimolare l’analisi e lariflessione sul percorso formativo del docenteneoassunto al fine di migliorare la sua capacità diprogettazione, di realizzazione e di valutazionedelle attività didattiche.
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Formazione on line- Portfolio digitale
Piattaforma Indire
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20 novembre 2017
Online il nuovo ambiente per i docenti neoassunti
per l’a.s. 2017/2018
Risorse presenti in piattaforma
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IL PORTFOLIO PROFESSIONALE
IL PORTFOLIO PROFESSIONALE
Il Portfolio, dunque, si identifica con l’insieme degli strumentimessi a disposizione da Indire per supportare il docente nellariflessione e nell’analisi delle seguenti dimensioni:- esperienze che hanno influenzato la percezione del suo esseredocente;- lo stato presente della sua pratica professionale;- eventuali trasformazioni in corso dovute allo svolgersi dellaformazione;- possibili traiettorie da dare alla sua formazione
professionale.
IL PORTFOLIO PROFESSIONALEIl Portfolio si compone di 6 strumenti:
CURRICULUM FORMATIVO
L’identità professionale di un
docente si costruisce attraverso
un lungo
percorso che vede
l’avvicendarsi di molte
esperienze formative e non,
alcune
avvenute in contesti formali,
altre vissute al di fuori della
scuola, ma
ugualmente significative.
I QUESTIONARI
4 questionari:• 1 per il tutor
• 3 per i docenti neoassuntiresi disponibili per la compilazione nella fase finale dell’anno di prova, saranno utilizzati per conoscere l’opinione dei docenti in merito all’efficacia della formazione
la loro compilazione è requisito indispensabile per la chiusura della fase di lavoro online.
Articolo 5 comma 1 del D.M. 850/2015
«Ai fini della personalizzazione delle attività di formazione,
anche alla luce delle prime attività didattiche svolte, il docente
neo-assunto traccia un primo bilancio di competenze, in forma
di autovalutazione strutturata, con la collaborazione del
docente tutor».
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Il docente tutor
� Accoglie il neo assunto nella comunità professionale
� Favorisce la sua partecipazione alla vita collegiale della scuola
� Esercita ogni utile forma di ascolto, consulenza e collaborazione
� Ricerca momenti di reciproca osservazione in classe per l’elaborazione, la sperimentazione e la validazione di risorse didattiche e unità di apprendimento
Il TUTOR
Da quest'anno scolastico il TUTOR� partecipa assieme al docente neoassunto all’incontro
propedeutico di 3 ore per la fase di formazione in presenza;
� L’USR di pertinenza organizzerà attività di formazione specifica per i tutor da considerare nel piano triennale di formazione dell’istituto. (Nota D.G.Per 33989 del 02/08/2017)
� supervisiona la compilazione del bilancio finale delle competenze del docente e
� presenta al comitato di valutazione le risultanze dell'istruttoria compiuta in merito alle attività didattiche e formative predisposte e svolte dal docente e alla sua partecipazione e organizzazione della scuola.
Fase peer to peer
Questa fase avviata già nel corso dell’a.s. 2014/2015 è articolata, dimassima, in diversi momenti:
• 3 h di progettazione condivisa;
• 4 h di osservazione del neoassunto nella classe del tutor;
• 4 h di osservazione del tutor nella classe del neoassunto;
• 1 h di verifica dell’esperienza iniziata e dedicato a momenti ditutoraggio e di osservazione reciproca, di affiancamento nellavoro didattico, di riflessione e di documentazione.
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Fase peer to peer
Il peer teaching
Dall’empatia all’assertività• La formazione come accompagnamento, autorevole e
competente
• Il docente neo-assunto come protagonista della formazione
• Il formatore come tutor: supervisione professionale
• Ascolto, empatia, rispetto, sospensione del giudizio:
per promuovere abilità pro-sociali e capacità
metacognitive
• Incrementare il lavoro collaborativo tra docenti
• Costruire la comunità professionale.
Il peer teaching
L'anno di prova e formazione, alla luce della riforma, presenta un più decisivo ruolo dei
TUTOR«che guidano il percorso dei neo assunti dall'accoglienza al
bilancio delle competenze e alla sottoscrizione del patto formativo, dalla progettazione alla piena partecipazione alle
attività della scuola, dal bilancio finale delle competenze all'“istruttoria" compiuta in merito alle attività formative
predisposte ed alle esperienze di insegnamento e partecipazione alla vita della scuola del docente
neo-assunto» (art.13 del D.M. 850/2015).
La Funzione del tutor
1.E’ designato dal DS sentito il parere del Collegio dei Docenti2.Collabora al bilancio iniziale e finale delle competenze e al Patto formativo3.Svolge le ore di peer to peer (progettazione,osservazionereciproca, analisi)4.Presenta un parere motivato sulle caratteristiche dell’azione professionale del docente in formazione e prova5.Integra il Comitato di Valutazione in occasione del colloquio sostenuto dal docente
� Al TUTOR va riconosciuto un compenso economico con il MOF e una specifica attestazione dell'attività svolta che, se positiva, può essere valorizzata nella valutazione del merito e riconosciuta, con attestazione del DS, come attività di formazione (art.1 comma 124 Legge 107/2015)
ESSERE TUTOR IMPLICA
• Assumere una responsabilità
• Diventare testimoni autorevoli
• Essere garanti dell’organizzazione
• Facilitare il processo di appartenenza
Il peer teaching
LA CENTRALITÀ DEL LAVORO D’AULA
- non si tratta di proporre visite a sorpresa, ma di condividere alcuni indicatori per l’osservazione
reciproca- la classe come ambiente di apprendimento- non va sottovalutato il valore dei contenuti culturali (rapporto tra allievi, saperi, docenti, per costruire le conoscenze)- lavorare per le competenze “chiave” degli allievi
• Individuare elementi da evidenziare nella fase peer to peer
(tutor e docente)
• Individuare e documentare i cambiamenti necessari
a migliorare la propria professionalità
(da inserire poi nel portfolio)
• Elaborare il documento istruttorio (da parte del tutor) per il Comitato di valutazione
Utilità del bilancio iniziale per...
Il peer to peer per i docenti neo-assunti
L’osservazione delle prassi didattiche costituisce dunque un mezzo molto potente per aiutare l’insegnante in formazione a “partire dalla pratica” (Danielson, 2007).
Docente neoassunto
Azione del
docente tutor
Azione del docente
neo assunto
Docente tutor
IL TUTORLA FUNZIONE “STRATEGICA” DEL TUTOR ACCOGLIENTE…
� in questo quadro riconfermato, si preannuncia la valorizzazione e il riconoscimento della figura del tutor accogliente che FUNGE DA CONNETTORE con il lavoro sul campo e si qualifica come “MENTOR” per gli insegnanti neo-assunti, specie di coloro che si affacciano per la prima volta all’insegnamento.
� Il profilo del tutor si ispira alle caratteristiche del TUTOR ACCOGLIENTE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI impegnati nei tirocini formativi attivi.*
*(cfr. DM 249/2010, comma 6: L’attività di tirocinio nella scuola si conclude con la stesura da parte del tirocinante di una relazione del lavoro svolto in collaborazione con l’insegnante tutor che ne ha seguito l’attività. … La relazione consiste in un elaborato originale che, oltre all’esposizione delle attività svolte dal tirocinante, deve evidenziare la capacità del medesimo di integrare ad un elevato livello culturale e scientifico le competenze acquisite nell’attività svolta in classe e le conoscenze in materia psico-pedagogica con le competenze acquisite nell’ambito della didattica disciplinare e, in particolar modo, nelle attività di laboratorio. )
IL TUTORLA FUNZIONE “STRATEGICA” DEL TUTOR ACCOGLIENTE
� Tendenzialmente ogni docente in periodo di prova avrà un tutor di riferimento, preferibilmente della stessa disciplina, area disciplinare o tipologia di cattedra ed operante nello stesso plesso.
� In ogni modo il rapporto non potrà superare la quota di tre docenti affidati al medesimo tutor.
(C.M. 28515 del 04/10/2016)
Il Tutor accogliente
Tra le attività quella di osservazione
tra docente tutor e docente neo assunto
o comunque in anno di prova e formazione
è prevista dall’articolo 9 del D.M. n. 850/2015
e richiamata dalle circolari del MIUR
n. 36167 del 5.12.2015, n.28515 del 4.10.2016
n.33989 del 02/08/2017
aventi per oggetto il periodo di formazione e prova per i docenti neoassunti.
L’obiettivo è quello di sviluppare competenze sulla conduzionedella classe e sulle attività dell’insegnamento, sul sostegno allamotivazione degli allievi, sulla costruzione di climi positivi emotivanti e sulle modalità di verifica formativa degliapprendimenti. (Cerini)
106
L’Osservazione nella fase peer to peer
Cosa osservare e perché….
� L’osservazione pone il focus su dati empirici fatti di “azioni e comportamenti” entro contesti concreti; le concezioni presenti nelle menti degli insegnanti possono così confrontarsi (o “scontrarsi”) con tali dati empirici e utilizzarli per strutturarsi e ristrutturarsi in nuove concezioni.
� La conoscenza degli oggetti e dei criteri delle osservazioni costituiscono condizioni fondamentali per coinvolgere attivamente l’insegnante in un circuito formativo virtuoso in cui il soggetto stesso analizza le proprie ed altrui prassi decentrandosi rispetto al proprio punto di vista e alle proprie “sicure pratiche” quotidiane.
Cosa osservare e perché
L’osservazione diviene inoltre particolarmente significativa, in termini di cambiamento delle concezioni, quando mette l’insegnante in una posizione “partecipativa”(Danielson, 2012), come avviene ad esempio
NELL’OSSERVAZIONE TRA PARI
dove, in modo reciproco e alternato, più insegnanti ricoprono i ruoli sia dell’osservato, sia dell’osservatore (Bell, Mladenovic, 2008),
guardandosi dall’esterno e guardando all’esterno
le pratiche altrui, allo scopo di attivare il proprio pensiero riflessivo, le proprie abilità di discussione e di confronto collegiale, le proprie capacità ad agire decisioni democratiche (House, Howe, 2003)
per riprogettare e migliorare la didattica all’interno delle classi.
L’Insegnante-Tutor…
… dovrebbe sapere che, nel nostro Paese, esistono strumenti di valutazione della qualità che hanno subito seri processi di validazione e che possono essere utilizzati in modo proficuo nelle scuole: -questionari per l’autovalutazione d’istituto, -scale per l’osservazione dei contesti, -strumenti di osservazione e valutazione delle pratiche dell’insegnante in classe.
Esempi:PraDISI(Osservare le pratiche didattiche nella scuola dell’infanzia)PraDIVAP(Osservare le pratiche didattiche nella scuola Primaria)FAMT&L (Osservare situazioni di Valutazione Formativa in classe)
L’Insegnante-Tutor…
Il ruolo del Tutor, nel coordinamento competente di queste procedure all’interno del proprio istituto, è essenziale:
-sia nel maneggiare gli strumenti osservativi,
-sia nel condividere la sua expertise con altri colleghi,
-sia soprattutto nel leggere i dati e restituirli –tramite feedback formativi appropriati –ai colleghi, creando dinamiche virtuose di confronto collegiale e sviluppo professionale
La comunicazione del feedback
formativo tra colleghi
Si basa sulla capacità del Tutor:
-di saper osservare in modo analitico;-di usare un linguaggio assertivo, mai giudicante, rispettoso e non ambiguo.
Il feedback formativo ha lo scopo di sollecitare, sostenere e accompagnare le capacità riflessive del soggetto in formazione
RIFLESSIVITÀ come stile di professionalità:
- uso di un pensiero sistematico, scientifico- base per un continuo apprendimento- elemento che connota le abilità progettuali e valutative dell’insegnante professionista
Il feedback formativo tra colleghi
Il confronto collegiale dovrebbe caratterizzarsi come punto costante di riferimento per l’Insegnante-Tutor così come dovrebbero esserlo:
•la valutazione come occasione di scambio, di crescita professionale;
•la possibilità di costruire criteri di riferimento comuni verso una condivisa identità di scuola;
•La possibilità di costruire una documentazione di riferimento utile a tutti: (per esempio: archivi di strumenti, dati longitudinali di scuola…)
113
Il ruolo del Dirigente Scolastico
Ruolo Dirigente
• Le modalità del nuovo anno di formazione richiamano il dirigente ad una maggiore vicinanza con la vita d’aula, a promuovere lo sviluppo professionale dei docenti, a scommettere sul fattore umano, come risorsa decisiva per il miglioramento della scuola.
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Ruolo Dirigente
Il Dirigente ScolasticoMette a disposizione il POF e
documentazione varia
Attesta le ore di
osservazione/ peer
to peer
Stabilisce il patto
per lo sviluppo
professionale
Designa il Tutor,
sentito il CdDPresiede il CdV
Visita la classe
del neoassunto
almeno 1 volta Presenta una
relazione per ogni
docente neoassunto
Emette
provvedimento
motivato di
superamento o
meno
dell’anno di
prova
Al termine dell’anno di formazione edi prova, nel periodo intercorrentetra il termine delle attività didattiche,compresi gli esami di qualifica e diStato, e la conclusione dell’annoscolastico, il Comitato di valutazioneè convocato dal Dirigente Scolasticoper procedere all’espressione delparere sul superamento del periododi formazione e di prova.
Procedure per la valutazione del periodo di formazione e di prova
Davanti al Comitato divalutazione il docentepresenterà e discuteràalla fine dell’anno di provail portfolio professionale(che sostituisce la tesina)In tale portfolio verràcompresa la relazionefinale in forma didocumentazione didattica
Cosa valutare ?
L'articolo 4 del DM 850/15 individua i criteri per la valutazione del neo assunto, che delineano le competenze caratterizzanti il profilo
professionale docente
�competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche;
�competenze relazionali, organizzative e gestionali
�osservanza dei doveri connessi alla funzione docente;
�partecipazione alle attività formative e raggiungimento degli obiettivi dalle stesse previsti.
• Il periodo di prova e di formazione dei docenti neo assuntiha l’obiettivo di verificare:
a. il corretto possesso ed esercizio delle competenzeculturali, disciplinari, didattiche e metodologiche conriferimento ai nuclei fondanti dei saperi, ai traguardi dicompetenza e agli obiettivi di apprendimento previstidagli ordinamenti vigenti;
b. il corretto possesso ed esercizio delle competenzerelazionali, organizzative e gestionali;
c. l’osservanza dei doveri connessi con lo status didipendente pubblico e inerenti la funzione docente;
d. la partecipazione alle attività formative e ilraggiungimento degli obiettivi dalle stesse previsti.
Criteri per la valutazione del docente in periodo di formazione e di prova art.4/D.M.850
119
• Per dette finalità il Dirigente Scolastico mette a disposizione del docente:
• il Piano dell’Offerta Formativa, • la documentazione tecnico-didattica delle classi
di pertinenza del docente neo immesso in ruolo.
PREDISPOSIZIONEPROGRAMMAZIONE ANNUALE
• sugli esiti di apprendimento attesi, • sulle metodologie didattiche da utilizzare, • sulle strategie inclusive per gli alunni BES e per le eccellenze, • sugli strumenti e sui criteri di valutazione degli alunni.
(art. 4 D.M. 850/2015)
criterio a) corretto possesso ed esercizio delle competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche
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• Ai fini della verifica del criterio b) sono valutate
- l’attitudine collaborativa del docente nei contestididattici, progettuali, collegiali,con le famiglie econ il personale scolastico;
- la capacità di affrontare situazioni relazionalicomplesse e dinamiche interculturali;
- la partecipazione attiva e il sostegno ai piani dimiglioramento dell’istituzione scolastica.
criterio b) corretto possesso ed esercizio delle competenze relazionali, organizzative e gestionali
121
• Ai fini della verifica del criterio c)
costituiscono parametri di riferimento:
• Il D. Lgs. n. 165/2001recante: “Norme generali
sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze
delle amministrazioni pubbliche”;
- Il DPR n. 62/2013 (Regolamento recante il Codice di
comportamento dei dipendenti pubblici);
- Il regolamento dell’istituzione scolastica.
criterio c) l’osservanza dei doveri connessi con lo status di dipendente pubblico
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Per definire tale criterio occorre illustrare inmodo analitico il percorso formativo delneoassunto:
criterio d) la partecipazione alle attività formative e il raggiungimento degli obiettivi
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Il Comitato di valutazione
Il Dirigente Scolastico dovrà valutare il personale docente al periodo di Prova.
Il Comitato di valutazione viene modificato nella sua composizione
� 3 Docenti di cui 2 scelti da collegio e 1 da consiglio di istituto
� docente tutor
� DS che lo presiede
• In caso di giudizio favorevole,il Dirigente Scolastico emetteprovvedimento motivato diconferma in ruolo per ildocente neo-assunto, ai sensidell’art. 14 del DPR n. 275 del8/3/99.
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La conferma in ruolo
• In caso di giudizio sfavorevole, ilD.S. emette provvedimentomotivato di ripetizione del periododi formazione e di prova. Taleprovvedimento dovrà indicare glielementi di criticità emersi e leforme di supporto formativo e diverifica del conseguimento deglistandard richiesti ai fini dellaconferma in ruolo.
ANNO DI PROVACHI NON LO HA SUPERATO NEL 2016/17 POTRÀ SVOLGERE UN
SECONDO PERIODO NON RINNOVABILE.
VERIFICA DI UN DIRIGENTE TECNICO
• L’art 1 comma 119 della legge 107/2015 detta: “in caso di valutazione
negativa del periodo di formazione e di prova, il personale docente ed
educativo è sottoposto ad un secondo periodo di formazione e di
prova, non rinnovabile”.
• I docenti, quindi, che non hanno superato l’anno di prova
(esito negativo) possono svolgerlo soltanto per una seconda volta.
Sebbene la norma non lo dica esplicitamente, è chiaro che alla seconda “bocciatura”
non ci potrà essere la conferma in ruolo e non si potrà svolgere la professione docente.
Il DM 850 all’art. 14 prevede:
“nel secondo periodo di formazione e di prova è
obbligatoriamente disposta una verifica, affidata ad un
dirigente tecnico, per l’assunzione di ogni utile
elemento di valutazione dell’idoneità del docente.
La relazione rilasciata dal dirigente tecnico è parte
integrante della documentazione che sarà esaminata
in seconda istanza dal Comitato [di valutazione dei
docenti] al termine del secondo periodo di prova”.
Art. 14 Valutazione del periodo di formazione e di prova
Comma 3 – giudizio SFAVOREVOLE
� RIPETIZIONE del periodo:• Indicazione elementi di criticità • Individuazione forme di supporto formativo e di
verifica del conseguimento degli standard richiesti
� verifica da parte di un DIRIGENTE TECNICO
SECONDO PERIODO NON RINNOVABILE
� I docenti, che ripetono l’anno di prova, dunque, saranno sottoposti ad una verifica da parte di un dirigente tecnico, volta a rilevare tutti gli elementi utili per verificare l’idoneità del docente.
� Il dirigente tecnico, sulla base della citata verifica, stilerà una relazione che sarà poi vagliata dal Comitato di Valutazione, chiamato ad esprimere un parere in merito, sulla base del quale il DS confermerà o meno in ruolo il docente.
• NON E’ UNA FORMALITA’ !
• QUALITA’ dell’insegnamento !
• POSSIBILITA’ di PARERE SFAVOREVOLE
• INIDONEITA’ del docente
• Gestione della classe
• Aspetti relazionali
Anno di formazione e di prova
• “
Il vero insegnante è colui che ha sempre voglia di imparare, perché solo così potrà trasmettere amore per la scuola”
Don Lorenzo Milani
Grazie per l’attenzione [email protected]