IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 17 APRILE 2014

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“L e case famiglie romane rappresentano una delle realtà sociali più importanti della no- stra città. In queste strutture sono accolti minori in difficoltà e persone con disabi- lità, cittadini tra i più fragili di Roma. Il pre- zioso lavoro e l’impegno portato avanti tra sacrifici e difficoltà da chi, giornalmente, si occupa di queste persone non può e non deve essere disperso. La cura e l’attenzione riservata agli ospiti rappresenta per tutti noi un esempio e un obiettivo da emulare. Raccolgo quindi, con estrema attenzione, l’appello lanciatomi oggi dalle tante associazioni e faccio mie le loro preoccupazioni sul futuro. Roma Capitale, nonostante la difficile situazione eco- nomica che sta attraversando, non ha alcuna intenzione di ridi- mensionare il budget destinato al sociale, ma anzi, dove possi- bile, questo sarà incrementato garantendo in questo modo i servizi essenziali a tutti i nostri concittadini più deboli”. Ab- biamo riportato integralmente la dichiarazione di Ignazio Ma- rino, è di martedì 15. Ed è la conferma indiretta del nostro incipit, della nostra tesi: il Campidoglio non sa quel che dice, parla a vanvera e promette cose che sa di non poter mantenere. Il sindaco si dimostra un politico della vecchia scuola, non ha idea di quale sia realmente la situazione del sociale a Roma e di come l’amministrazione affronti e gestisca il problema. Può aver avuto sentore del disastro che si riscontra quotidianamente in quel quadrante, ma finge che tutto vada bene e di poter fare qual- cosa perché vada meglio. Lo ripetiamo, guai a stare male, ad es- sere soli, ad essere soli, malati e anziani non autosufficienti in questa città, guai ad essere disoccupati, senza una casa, costretti ad “arrangiarsi”. Roma ti stritola e poi ti ignora. Parliamo delle verità nascoste che abbiamo denunciato la settimana scorsa, della mappa del disagio della quale gli amministratori non co- noscono neppure consistenza e confini. Dell’emergenza sociale affrontata a colpi di slogan, dell’atteggiamento contradditorio e pilatesco tenuto nei confronti dell’emergenza casa. Sporche, ipo- crite promesse. Si può fare di meglio. Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 14 anno LXVII GIOVEDI 17 APRILE 2014 DIETRO I FATTI La dura legge di Renzi sconvolge gli equilibri delle candidature Pd a pagina 2 La fata Morgante saluta e molla Ignazio Marino a pagina 3 BILANCIO MISTERIOSO All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 14 ANNOLXVII GIOVEDI 17 APRILE 2014 I Il centralino dell’ospedale Per- tini, quello della direzione aziendale della Asl RmB sono muti, il telefono squilla a vuoto. E sono centinaia le chiamate che piovono da giorni alla ricerca di spiegazioni, di chiarimenti. Telefonate spesso an- gosciate, comunque turbate. Si parla solo di questo in tv, i giornali fanno pagine su pagine. Il giallo- scandalo del Pertini ,dove una donna ha scoperto di essere in attesa di due gemelli non ricondu- cibili geneticamente a lei e al marito è scoppiato con violenza inu- sitata. E fa impressione l’imbarazzante silenzio dei dirigenti dell’ospedale, dei vertici della Asl. C’è qualcosa da nascondere? C’è sicuramente qualcosa da chiarire. Ci si chiede: di chi saranno questi bambini? Si tratta di scambio di provette per colpa di co- gnomi simili oppure sono stati invertiti solamente i referti? Quale che sia la risposta il senso compiuto è evidente. La sanità laziale è nel caos, ingovernabile o mal governata. In mezzo alla bufera è finito ill Direttore Generale dell’azienda ASL RMB Vitaliano De Salazar. Una poltrona tranquilla, ma “competente” per l’Ospedale Pertini. Che ne ha sempre una. De Salazar è ormai in fuga, cammina rasente i muri. Il caso apre i notiziari nazionali, i giornalisti inseguono, vogliono sapere dal Direttore Generale che disposizioni ha dato e come intende agire a pieno sostegno della Commissione d’indagine nominata dalla Regione Lazio. Vitaliano De Salazar, persona garbatissima e buon amministra- tore non è un medico, può solo usare la sua navigata competenza (di guai scansati). E’ quel giovane dirigente dei giovani Dc - siamo negli anni ’80 - che l’allora capo indiscusso della DC locale, Vittorio Sbardella lasciava ad aspettare in anticamera. Da allora ne ha fatta di strada, inanellando poltrone, potere, responsabilità crescenti, via via fino al fortino della Asl RmB. De Salazar non era nella short list degli aspiranti Dg, Zinga lo ha ripescato per- donandogli di aver fatto il manager per conto della Polverini anche in due aziende contemporaneamente (Asl RmD e Spallan- zani). Ma il rispetto e il prestigio se li è meritati. Con il pasticcio delle provette comunque si deve dare da fare, e in fretta. I danni alle coppie in attesa di fecondazione assistita non sono nuovi nel Lazio, qualcuno ricorderà l’incredibile vicenda accaduta nel- l’azienda ospedaliera San Filippo Neri, dove sono andati perduti degli ovuli in provetta: ancora oggi non si è riusciti a risalire al responsabile di quel gravissimo episodio. Il Commissario straordinario, Filippo Sommella c’era allora e c’è ancora oggi . E bisogna riconoscere che all’epoca si espose, rilasciando dichiarazioni a difesa della propria azienda, entrando in conflitto con la società appaltatrice dell’impianto di conservazione degli ovuli. Insomma, rischiando. Come si comporterà De Salazar? Mentre il caso-Pertini impazza arriva l’inquietante rapporto della Finanza sul danno provocato allo Stato dalle truffe in sa- nità: si parla di oltre un miliardo di euro. Dentro il dossier c’è di tutto, dagli appalti “pilotati”ai falsi ricoveri, agli interventi di chirurgia estetica rimborsati come tumori; ma anche le esenzioni dei ticket rientrano a pieno titolo nel novero dei danni al Servizio Sanitario Nazionale. Il “Patto della Salute” dovrebbe portare ad un risparmio di 10 miliardi di euro in 4 anni, dichiara Bea- trice Lorenzin. La stessa che, al contrario, “spende e spande” per i suoi inutili Stati Generali della Salute. Il Corvo IL FATTO Odontoiatria, quel centro è un gioiello. Ma non basta più a pagina 13 IL PROGETTO a pagina 14 La sfida della Coiro, quel reparto aprirà comunque Umberto I, Alessio scarica l’Osa Umberto I, Alessio scarica l’Osa Servizio a pagina 12 Servizio a pagina 12 IL GIALLO DELLE PROVEE E IL SILENZIO DEL CENTLINO DEL PERTINI Il CORRIERE DI ROMA SPORCHE PROMESSE Guai a essere soli e stare male, ad essere malati e anziani non autosufficienti in questa cià. Guai ad essere disoccupati, senza una casa, costrei ad “arrangiarsi”. Roma ti stritola e poi ti ignora. C’è il volontariato, certo, c’è la solidarietà, c’è lo spirito di accoglienza. Ma non basta e comunque dovrebbero essere elementi supplementari. Quello che manca è una amministrazione che funzioni e che si occupi dei suoi ciadini più deboli e fragili. Invece ci rassegniamo a interventi spot e a sporche, ipocrite promesse. Anche ora, Marino e la sua giunta finiscono di affossare il “sociale”, ma il sindaco, come un Giano bifronte, con una faccia tosta incredibile raccoglie l’appello delle case famiglia, promee aiuti ed esclude tagli Tagliapietra, Rebecchi e Cecchin a pagina 4 - 5 - 6 Il Corriere di Roma n.14 del 17 - apr. 2014_Layout 1 17/04/2014 0.30 Pagina 1

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“L e case famiglie romane rappresentano unadelle realtà sociali più importanti della no-stra città. In queste strutture sono accoltiminori in difficoltà e persone con disabi-lità, cittadini tra i più fragili di Roma. Il pre-

zioso lavoro e l’impegno portato avanti tra sacrifici e difficoltàda chi, giornalmente, si occupa di queste persone non può e nondeve essere disperso. La cura e l’attenzione riservata agli ospitirappresenta per tutti noi un esempio e un obiettivo da emulare.Raccolgo quindi, con estrema attenzione, l’appello lanciatomioggi dalle tante associazioni e faccio mie le loro preoccupazionisul futuro. Roma Capitale, nonostante la difficile situazione eco-

nomica che sta attraversando, non ha alcuna intenzione di ridi-mensionare il budget destinato al sociale, ma anzi, dove possi-bile, questo sarà incrementato garantendo in questo modo iservizi essenziali a tutti i nostri concittadini più deboli”. Ab-biamo riportato integralmente la dichiarazione di Ignazio Ma-rino, è di martedì 15. Ed è la conferma indiretta del nostroincipit, della nostra tesi: il Campidoglio non sa quel che dice,parla a vanvera e promette cose che sa di non poter mantenere.Il sindaco si dimostra un politico della vecchia scuola, non haidea di quale sia realmente la situazione del sociale a Roma e dicome l’amministrazione affronti e gestisca il problema. Può averavuto sentore del disastro che si riscontra quotidianamente in

quel quadrante, ma finge che tutto vada bene e di poter fare qual-cosa perché vada meglio. Lo ripetiamo, guai a stare male, ad es-sere soli, ad essere soli, malati e anziani non autosufficienti inquesta città, guai ad essere disoccupati, senza una casa, costrettiad “arrangiarsi”. Roma ti stritola e poi ti ignora. Parliamo delleverità nascoste che abbiamo denunciato la settimana scorsa,della mappa del disagio della quale gli amministratori non co-noscono neppure consistenza e confini. Dell’emergenza socialeaffrontata a colpi di slogan, dell’atteggiamento contradditorio epilatesco tenuto nei confronti dell’emergenza casa. Sporche, ipo-crite promesse. Si può fare di meglio.

Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 14 anno LXVII GIOVEDI 17 APRILE 2014

DIETRO I FATTILa dura leggedi Renzisconvolge gli equilibridelle candidature Pd

a pagina 2

La fata Morgantesaluta e molla IgnazioMarino

a pagina 3

BILANCIO MISTERIOSOAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 14 ANNO LXVII GIOVEDI 17 APRILE 2014

IIl centralino dell’ospedale Per-

tini, quello della direzione

aziendale della Asl RmB sono

muti, il telefono squilla a

vuoto. E sono centinaia le chiamate che piovono da giorni

alla ricerca di spiegazioni, di chiarimenti. Telefonate spesso an-

gosciate, comunque turbate. Si parla solo di questo in tv, i giornali

fanno pagine su pagine. Il giallo- scandalo del Pertini ,dove una

donna ha scoperto di essere in attesa di due gemelli non ricondu-

cibili geneticamente a lei e al marito è scoppiato con violenza inu-

sitata. E fa impressione l’imbarazzante silenzio dei dirigenti

dell’ospedale, dei vertici della Asl. C’è qualcosa da nascondere?

C’è sicuramente qualcosa da chiarire. Ci si chiede: di chi saranno

questi bambini? Si tratta di scambio di provette per colpa di co-

gnomi simili oppure sono stati invertiti solamente i referti? Quale

che sia la risposta il senso compiuto è evidente. La sanità laziale

è nel caos, ingovernabile o mal governata. In mezzo alla bufera

è finito ill Direttore Generale dell’azienda ASL RMB Vitaliano

De Salazar. Una poltrona tranquilla, ma “competente” per

l’Ospedale Pertini. Che ne ha sempre una. De Salazar è ormai in

fuga, cammina rasente i muri. Il caso apre i notiziari nazionali,

i giornalisti inseguono, vogliono sapere dal Direttore Generale

che disposizioni ha dato e come intende agire a pieno sostegno

della Commissione d’indagine nominata dalla Regione Lazio.

Vitaliano De Salazar, persona garbatissima e buon amministra-

tore non è un medico, può solo usare la sua navigata competenza

(di guai scansati). E’ quel giovane dirigente dei giovani Dc -

siamo negli anni ’80 - che l’allora capo indiscusso della DC locale,

Vittorio Sbardella lasciava ad aspettare in anticamera. Da allora

ne ha fatta di strada, inanellando poltrone, potere, responsabilità

crescenti, via via fino al fortino della Asl RmB. De Salazar non

era nella short list degli aspiranti Dg, Zinga lo ha ripescato per-

donandogli di aver fatto il manager per conto della Polverini

anche in due aziende contemporaneamente (Asl RmD e Spallan-

zani). Ma il rispetto e il prestigio se li è meritati. Con il pasticcio

delle provette comunque si deve dare da fare, e in fretta. I danni

alle coppie in attesa di fecondazione assistita non sono nuovi nel

Lazio, qualcuno ricorderà l’incredibile vicenda accaduta nel-

l’azienda ospedaliera San Filippo

Neri, dove sono andati perduti degli

ovuli in provetta: ancora oggi non si è

riusciti a risalire al responsabile di

quel gravissimo episodio. Il Commissario straordinario, Filippo

Sommella c’era allora e c’è ancora oggi . E bisogna riconoscere

che all’epoca si espose, rilasciando dichiarazioni a difesa della

propria azienda, entrando in conflitto con la società appaltatrice

dell’impianto di conservazione degli ovuli. Insomma, rischiando.

Come si comporterà De Salazar?

Mentre il caso-Pertini impazza arriva l’inquietante rapporto

della Finanza sul danno provocato allo Stato dalle truffe in sa-

nità: si parla di oltre un miliardo di euro. Dentro il dossier c’è di

tutto, dagli appalti “pilotati”ai falsi ricoveri, agli interventi di

chirurgia estetica rimborsati come tumori; ma anche le esenzioni

dei ticket rientrano a pieno titolo nel novero dei danni al Servizio

Sanitario Nazionale. Il “Patto della Salute” dovrebbe portare

ad un risparmio di 10 miliardi di euro in 4 anni, dichiara Bea-

trice Lorenzin. La stessa che, al contrario, “spende e spande” per

i suoi inutili Stati Generali della Salute. Il Corvo

IL FATTOOdontoiatria, quel centro

è un gioiello.

Ma non basta piùa pagina 13

IL PROGETTO

a pagina 14

La sfida della Coiro,

quel reparto

aprirà comunque

Umberto I, Alessio

scarica l’OsaUmberto I, Alessio

scarica l’OsaServizio a pagina 12Servizio a pagina 12

IL GIALLO DELLE PROVETTE E IL SILENZIO

DEL CENTRALINO DEL PERTINI

Il CORRIERE DIROMA

SPORCHE PROMESSEGuai a essere soli e stare male, ad essere malati e anziani non autosufficienti in questa città. Guai ad essere disoccupati, senza

una casa, costretti ad “arrangiarsi”. Roma ti stritola e poi ti ignora. C’è il volontariato, certo, c’è la solidarietà, c’è lo spirito di accoglienza. Ma non basta e comunque dovrebbero essere elementi supplementari. Quello che manca è

una amministrazione che funzioni e che si occupi dei suoi cittadini più deboli e fragili. Invece ci rassegniamo a interventi spot e a sporche, ipocrite promesse. Anche ora, Marino e la sua giunta finiscono di affossare il “sociale”, ma il sindaco,

come un Giano bifronte, con una faccia tosta incredibile raccoglie l’appello delle case famiglia, promette aiuti ed esclude tagli

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giovedì 17 aprile 2014 pagina 2PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA

Nel Partito Democra-tico laziale, e in par-ticolare romano, dalsegretario Fabio Pe-rilli in giù, nessuno

ha più il coraggio di fare promesse oprendere impegni. Tutti allineati ecoperti, dunque. In attesa di vederese il segretario nazionale - MatteoRenzi - vincerà la sua “scommessa”di fare le riforme e garantire la gover-nabilità a Palazzo Chigi. Nell’attesa– il primo tagliando di verifica sarà iltest delle europee, il 25 maggio – tutticon lui, come un sol uomo. Non c’èche dire: Renzi ha oggi più supportera Roma – nel Pd – che a Firenze.Questo, almeno, in apparenza.Un esempio? Il Pd laziale aveva pre-parato le candidature per le elezionieuropee con il bilancino da farmaci-sta: un dosaggio millimetrico, cheaveva accontentato tutte le correnti.Confermato David Sassoli come ca-polista, c’erano con lui Silvia Costa,Francesco De Angelis, RobertoGualtieri, Guido Milana e la newentry – di peso, in tutti i sensi – Gof-fredo Bettini, da almeno quindicianni deus ex machina del Pd romano,l’uomo che ha “inventato” IgnazioMarino come sindaco della Capitale.Ma, non è un mistero, Marino nonama Roma, gli è capitato di farlo ca-pire, volontariamente, in più diun’occasione. La Capitale, infatti,come stile di governo (e forse anchedi vita) è proprio ciò che il sindaco diFirenze vuole cambiare. E anche Ma-rino non sembra corrispondere ai de-sideri di Matteo: anche se eletto dauna lista civica, il chirurgo di ritornodagli Stati Uniti non è stato finora nécarne né pesce: non ha imposto unapropria linea “in nome di quel che lagente vuole” (di qui l’irritazione diRenzi) e neppure, però, ha saputomettersi d’accordo con il Pd romano.Il risultato è che Marino, oggi, non hail sostegno – sarebbe meglio dire hacontro di lui sia il Pd romano sia il se-gretario di quello nazionale. Il quale,viste le candidature romane, non haesitato un attimo: imposto l’altolà, haimposto come capolista la sua fede-lissima Simona Bonafé e ha comple-tato il ticket con Enrico Gasbarra.

Per il Pd romano non uno schiaffo,ma due sonori ceffoni. Eppure il fa-scino (politico) di Renzi deve essereproprio grande se tutti, nel partitodemocratico della Capitale, non ces-sano da giorni di ripetere che siamodavanti “alla migliore scelta possi-bile”.Una cosa, per chi avesse la memoriacorta, va ricordata. Nelle primarievinte da Renzi appena prima della“scalata” a Palazzo Chigi, l’attuale se-

gretario del Pd non era giunto in testain nessuno dei venti seggi della Capi-tale: tutti erano andati a Gianni Cu-perlo (su invito di Bersani &D’Alema), meno uno, conquistato daBeppe Civati. Chissà cosa avrà pas-sato sottobanco (visto che non se nesa niente) Renzi ai piddini romani,per conquistarli alla grande. Stessodiscorso per Marino, dato che uffi-cialmente si sa che Renzi è talmentepoco contento del sindaco della Ca-

pitale da avergli imposto, in cambiodel decreto Salvaroma, un piano dirientro dal debito lacrime e sangue.Persino Guido Milana, che già daqualche tempo aveva iniziato la suacampagna elettorale per le europee eche è stato escluso per far posto allaBonafé, ha plaudito al segretario:“Sono già stato tanto in Europa, sonocontento di stare a casa, ad occu-parmi qui del partito” ha detto in so-stanza. Tutti, ma proprio tutti, felici

e contenti. O meglio: questo è quelloche dicono. La realtà promette di es-sere ben diversa, e in tempo nontroppo lunghi.La “rottura” di Renzi con il Pd ro-mano (che fa riferimento a MassimoD’Alema, e quindi alla minoranza delPd nazionale) potrebbe avere conse-guenze del tutto impreviste non soloper il partito (della Capitale) e ancheper il suo sindaco. L’intervento diRenzi sulle candidature manda in-fatti in frantumi un accordo, rag-giunto per merito soprattuttodell’area “dem” di Enrico France-schini, tra tutte le correnti del partitoper mantenere almeno ancora per unpo’ Roma fuori dalla “rivoluzione”scatenenata dall’ex sindaco di Firenzenel partito per rinnovarlo. In chiaro:a Roma avrebbero voluto continuarecome hanno sempre fatto. Renzi nonvuole e ha sequestrato il giocattolo.Per capire cosa succederà bisognacome detto aspettare il voto delle eu-ropee, perché a seconda dei risultatie soprattutto delle preferenze otte-nute dai candidati “vedrete comecambierà la musica”, dicono sotto-voce parecchi dei renzani della Capi-tale. Se non è escluso che possaesserci una “fronda” della sinistrapiddina nei confronti della Bonafé,c’è chi ritiene che la candidata “ren-zina” possa comunque arrivare intesta, seguita magari da Gasbarra, lacui candidatura vale secondo gliesperti “almeno 100mila voti”. Il risultato, in questo caso, sarebbeper il partito democratico, e per lasinistra romana in generale, un veroterremoto. L’area “dem”, che ha co-governato la capitale avendo comeinterlocutore Bettini, vedrebbe an-dare in fumo il suo castello di alle-anze. I giochi si riaprirebbero el’alleanza bersaniani-popolari-dale-miani sarebbe costretta a far spazio aRenzi. Il quale ha l’ultima parolaanche sul piano di rientro dal debitoimposto a Marino. Per cui, dopo leeuropee, il probabile rimpasto dellaGiunta di Ignazio Marino potrebbetrasformarsi nell’apertura della mag-gioranza capitolina agli uomini diMatteo Renzi. Per il momento, intanto, “viva renzi”.

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IL TICKET BONAFÈ-GASBARRA, UNO SCHIAFFO AL PARTITO ROMANODIETRO I FATTI

La dura legge di Renzisconvolge gli equilibridelle candidature Pd

di Carlo Rebecchi

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CHI SALEdall’alto Enrico Gasbarra,Danilo Broggie Alfio Marchini

CHI SCENDEdal basso Rita Cutini,Daniela Morgantee Marta Leonori

ORSINO

P della

Stiamo lavorando per voiè il ritornello-beffaE intanto la Giunta perde i pezzi

il

T ra tante sciocchezzeannunciate e fattel’assessore alla mobi-

lità Guido Improta unal’ha azzeccata, quella delCar-sharing. Pare sia unboom. Che risolva il pro-blema del traffico per ora èinutile anche pensarlo. Mafunziona: affidato agli stra-

nieri, naturalmente, e con macchine te-desche, le Smart. Addio Punto. Poitorneranno le 500, pare. Ignazio Marinoe Daniela Morgante hanno dato pes-sima mostra di sé davanti a tutti. La se-conda, magistrato contabile, forsecapisce qualcosa più del sindaco, ma en-trambi alla “ggente”, quella che soffrefuori dalla porta, non pensano abba-stanza. Alla fine si è arresa lei. I giornalisi sono accorti che raccontare degli am-bulanti, degli abusivi è popolare, descri-vono una realtà sempre più drammatica.

Ma la Giunta pensa ad altro. Non c’èniente da fare. Tutti insieme nel mazzo,L’assessore Marta Leonori, l’assessoreRita Cutini, la presidente del MunicipioCentro storico Sabrina Alfonsi, il co-mandante dei vigili Raffaele Clemente.Lo si ripete ogni settimana. Stiamo lavo-rando, è la risposta. A vuoto. A vuotocon il piano pullman, a vuoto con i rifiuti(non s’è capito come andrà a finire).L’Atac mostra i denti (ci prova) e l’Ad Da-nilo Broggi mette in mobilità alcunecentinaia di dipendenti. Non sarà popo-lare, ma almeno rischia la faccia. La po-litica? Un disastro, Renzi ha sparigliatole scelte del Pd locale, mettendo in crisitutti, da Lionello Cosentino a GoffredoBettini. Al solito, l’ineffabile Enrico Ga-sbarra non batte ciglio. Di lui hanno bi-sogno. Alfio Marchini gioca di rimessa,il tempo e gli errori degli altri gli consen-tono di aspettare tranquillo, ma checosa abbia deciso di fare non si sa.

giovedì 17 aprile 2014 pagina 3 PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMA

IL CASO

Alla fine il magistrato della Cortedei Conti prestato al Campido-glio per rassettare il bilancio echiudere i buchi ha mollato. Nep-pure il rischio default per il Cam-

pidoglio, le continue iniezioni di capitali (primacon Berlusconi, poi con Letta, ora con Renzi),hanno fatto passare la linea dura dell'ex asses-sore al bilancio Daniela Morgante - che ha sug-gerito e proposto di tagliare la parte di salario"accessoria" - che ha deciso di lasciare l'incaricoe tornare alla ben più normale attività di giudice.Marino ne ha assunto le deleghe e ci sarà da ri-dere.La paura di un disastro nell'urna (con le Euro-pee che incombono) riescono a far breccia inaula Giulio Cesare. I dipendenti comunali nonsi toccano. Punto e basta, hanno detto e scrittotutti i gruppi parlamentari capitolini. Un'ineditaalleanza trasversale che però va a sbattere controla famosa relazione del Ministero dell'Economia

e Finanza, relativa al quinquennio dal 2008 al2013. Secondo <l'esito delle verifiche ammini-strative e contabili effettuate nei confronti diRoma Capitale>, si dovrebbe procedere a taglialle retribuzioni per i dipendenti comunali. E in-vece no.La magistrata (Corte dei Conti) prestata a Ma-rino ha provato a spiegare che bisognava comin-ciare a limare il salario accessorio, ovvero quellaparte di retribuzione variabile (fino al 30%) chei dipendenti di Roma Capitale incassano da piùamministrazioni, stratificando un reddito chevia XX Settembre giudica illegittimo.L'Aula Giulio Cesare - per quieto vivere e forseanche perché senza i dipendenti comunali i con-siglieri e la giunta avrebbero vita difficile e breve- ha sentenziato che i dipendenti del Capidogliovanno protetti, neppure fossero una specie a ri-schio estinzione e protetta dal WWF.Il problema che sfugge ai nostri politici capito-lini - dal sindaco a scendere, tutti tranne la Mor-gante che ha avuto il coraggio e il carattere di

lasciare la poltrona - è che se non si interverrà èprobabile che giunta e consiglio vengano chia-mati a risponderne per danno erariale. Contentiloro, contenti tutti. Sempre che qualche magi-strato un po' più solerte - magari proprio dellaCorte dei Conti - non si faccia saltare la mosca alnaso, o qualcuno al ministero del Tesoro non de-cida che i sacrifici si ripartiscano tra tutti. Citta-dini romani, turisti della Capitale, commerciantie, appunto, dipendenti.Il sindaco, Ignazio Marino che in un primotempo riponeva infinite speranze e incrollabilefiducia nella Morgante ha fatto (o dovuto fare)marcia indietro sulla proposta di limare le retri-buzioni aggiuntive. E l'ex assessore ha pensatobene di lasciarlo in balia delle correnti politiche.Le elezioni europee per il Pd romano dono untest troppo importante. Già Marino ha terremo-tato la base di consenso con atti non proprio po-polari, ora ci manca solo che faccia infuriare24mila famiglie che con figli, nipoti e zii diven-tano un bacino elettorale di oltre 100mila voti.

Morale? Marino - nel migliore stile democri-stiano e pilatesco - ha proposto di conteggiare ilcompenso accessorio come parte dello stipen-dio, magari chiedendo ai dipendenti di lavorarequalche ora in più per giustificare questi soldiin busta paga. La sola proposta di lavorare di piùper guadagnare di più dimostra che fino ad oggiquanto incassato era una dazione illegittima enon giustificata, quindi aveva ragione il mini-stero dell'Economia a chiederne la restituzione.Ma politicamente, ed elettoralmente, tagliare glistipendi, o addirittura andare a chiedere soldi in-dietro è e viene reputato un suicidio.Ricordate la storia dei maestri delle scuole del-l'infanzia? Lo scorso inverno il Campidogliovenne assediato da migliaia di docenti - già mal-pagati - che rischiavano di rimetterci qualchecentinaio di euro per un pasticcio amministra-tivo contabile. L'idea venne repentinamente ac-cantonata davanti al muro umano di protesta chepoteva anche degenerare visto il livello di guar-dia e di esasperazione. Un laureato, che lavora daanni nella scuola pubblica non supera i 1.500euro netti al mese. Con un livello di stress chesoltanto mamme e papà sanno quantificare. Ta-gliare a questi docenti la retribuzione era ed èuna follia.Però per i dipendenti comunali non si parla ditagliare la retribuzione vera e propria, ma la stra-tificazione dei compensi accessori che le variegiunte hanno assegnato a pioggia. Se Marinoavesse ragione, e i servizi offerti dal Campidoglione fossero all'altezza, si potrebbe anche andarepari migliorando le prestazioni burocratiche eamministrative per la cittadinanza. Purtroppospesso ciò che viene concesso per migliorare leprestazioni, viene incassato come atto dovuto. Eai cittadini non resta che sentirsi doppiamentegabbati. Non hanno il servizio migliore, e de-vono spendere più soldi in tasse.Marino vorrebbe chiudere il bilancio entro lasettimana di Pasqua e si annuncia una settimanadi sicura passione. Ma senza il contributo tec-nico della Morgante sarà un miracolo riusciresolo a presentare una bozza. Non a caso dal mi-nistero del tesoro il sottosegretario Legnini -quello del Salva Roma - ha annunciato una sal-vifica dilazione nell'attuazione, concedendoquindi più tempo a Marino ma anche al Pd capi-tolino..Patiranno il Golgota delle nuove tasse, disicuro, turisti e commercianti. E pure i romaniche hanno l'incredibile sfrontatezza di possederequattro mura. Non un castello, chiariamoci, mabasteranno 80 metriquadri semicentrali per ri-schiare di dover sborsare una patrimoniale fan-tasiosamente rinominata Tasi (servizi invisibili).Che in teoria dovrebbe significare illumina-zione, manutenzione, ecc, in pratica sono tal-mente invisibili che i romani neppure riesconoa rendersene conto.Più concreti saranno i milioni - complessiva-mente oltre 240 - che commercianti e artigianisborseranno con la tassa di occupazione, le altreamene imposte sul turismo (per una città turi-stica è praticamente un suicidio). Tanti milionia fronte di pochi miseri tagli ai budget che nonmiglioreranno certo la nostra vita quotidiana.Ma prosciugheranno il nostro portafoglio.

LE MAGIE DEL BILANCIO CHE APPARE E SCOMPARE

La fata Morgante saluta e molla Ignazio

di Leonardo Giocoli

I tagli? Marino li fa ma solo ai nostri servizi. L'inflessibile assessore al Bilancio - dopo settimane di braccio di ferro - molla il Campidoglio. Perché? SI è compattato un inedito schieramento bipartisan contro la cancellazione del salario accessorio ai 24mila

dipendenti comunali. La richiesta di eliminare i bonus arriva direttamente da Via XX Settembre e la Morgante ne aveva fatto il centrodel Bilancio di previsione 2014, ma il sindaco ha avuto paura di restare ancora più isolato e quindi chiede di lavorare un po' di piùper giustificare il regalino. Però con commercianti, artigiani, turisti e proprietari di immobili (neppure di lusso) non c'è tutta questa

attenzione. Forse in campidoglio hanno paura di non riuscire a gestire neppure gli ordinativi della carta per la toilette...

Il Corriere di Roma n.14 del 17 - apr. 2014_Layout 1 17/04/2014 0.31 Pagina 3

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giovedì 17 aprile 2014 pagina 4PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA

L’EMERGENZA SOCIALE A ROMA E LE RISPOSTE MANCATE DEL CAMPIDOGLIO

PARLA CARLA COLLICELLI, VICE DIRETTORE DEL CENSIS

L’INCHIESTA

SPORCHE PROMESSE

I drammi della solitudine edella malattia sono sem-pre più frequenti al puntoche ormai “non fanno piùnotizia”. Il livello d’atten-

zione è analogo a quello degli inci-denti stradali: se ci sono meno didue morti, le agenzie di stampanon ne danno notizia. A meno diparticolari punti di interesse, lostesso avviene per la persona cheuccide il parente malato, o per ilsuicida causa solitudine o malat-tia. Poche righe in cronaca suigiornali locali. Tanto il lettore chenon reagisce più; non si chiedenemmeno come qualcuno, forse ilvicino, possa imboccare la stradasenza ritorno che porta al drammae alla morte senza che nessuno sene accorga. Senza che nessuno sichieda perché non c’è un sistemaper evitare cose del genere; comemai, per esempio, per monitorare

la galassia di chi è a rischio non siutilizzino le nuove tecnologie, chefanno “miracoli” in tanti campi:perché non usarle anche per indi-viduare, o aiutare, chi vive solo,magari vecchio e malato. Il punto di partenza dovrebbe es-sere di avere uno strumento, unamappa, con in memoria tutte le fa-miglie, o gli individui, a rischio, inmodo che possano essere seguiti e,se necessario, aiutati. “Purtropponon esiste al momento nessuna‘rete’, nessuna ‘mappa’ del genere,con l’indicazione delle famiglieche hanno problemi, quelle nellequali ci sono uno o più malati ohandicappati o persone con pro-blemi di qualsiasi altro tipo; oquelle di anziani, spesso costituiteda una sola persona, con redditiminimi e privi di autonomia. Inpassato c’era la rete dei familiari,che ora non esiste quasi più. Negli

ultimi 20/25 anni non siamo staticapaci di sostituirla con alcunché,non siamo riusciti a creare reti disupporto territoriale. Solamentetante parole. E a Roma siamo al-l’anno zero”, spiega al CorriereCarla Collicelli, dal 1983 vicediret-tore generale del Censis, l’istitutoche da anni studia l’evolversi dellasocietà italiana e fornisce a chi cigoverna analisi e suggerimenti dicui soltanto raramente, purtroppo,i politici tengono conto. Laureatain filosofia e specializzata in Ger-

mania, Collicelli ha insegnato so-ciologia dei servizi sociali a Romaa Roma 3 e sociologia della salutealla Sapienza e collabora in qualitàdi docente a numerosi master delleuniversità della Capitale. La “fotografia” più recente del “di-sagio” a Roma è quella “scattata” dauna indagine realizzata proprio dalCensis non più di due anni e mezzofa. Il dato principale era che circa324.000famiglie romane (il 28 percento, cioè più di una su quattro,del totale) avevano al loro interno“almeno una forma di disagio”, cioèalmeno una di queste situazioni:non autosufficienza, disabilità, di-soccupazione di lungo corso, per-sone che vogliono uscire dallefamiglie e non ci riescono, redditibassi, giovani che non studiano anon lavorano, persone di almeno50 anni che cercano lavoro. Questii numeri per tipologia di disagio:

91.000 non autosufficienti, 53.000giovani che non lavorano e non stu-diano, 26.000 persone con almenocinquant’anni che cercano lavoro,54.000 disoccupati di lungo corso,68.000 diversamente abili/disabili,112.000 membri che vorrebberoandare a vivere per conto proprio enon ci riescono, 106.000 famigliecon reddito basso.Tutte famiglie potenzialmente a ri-schio, con il pericolo che diventapiù grande con il sommarsi dei fat-tori di disagio: povertà, disgrega-zione, malattia, solitudine.L’anziano benestante e con famigliapuò sopportare senza drammi lamalattia. Non così l’anziano solo,spesso con qualche malattia, e ma-gari in situazione di povertà. Chespesso, a causa dell’età, non sa nep-pure a chi e dove segnalare la pro-pria situazione di disagio. Perché sei casi vengono segnalati, qualcosa si

“A Roma siamo all’anno zero”

Carla Collicelli

A nziani soli e solo parzial-mente autosufficienti,anziani malati di tutte lepatologie degenerativepossibili o solo di quella

vecchiaia che ti toglie le forze e ti impe-disce di pensare e di reagire. E ancoramalati, famiglie in difficoltà e abbando-nate a se stesse. Dolore e sofferenzasono ovunque, nelle periferie e neiquartieri residenziali. Nella indifferenzagenerale. Gli amministratori pensano adaltro. O non sanno che fare. Servizi zeroo quasi, idee scarsissime. Ma non è unaattenuante, non può costituire un alibi.Non basta un intervento-spot, un centro

inaugurato e lasciato a marcire, una pro-messa. C’è il caso, i giornali denunciano,raccolgono le dichiarazioni. Tutto fini-sce lì. Tutti fingono di non sapere, dinon capire che si tratta della emergenzavera, del problema principale. Perchécoinvolge la vita, la salute, il presente eil futuro di centinaia di migliaia di per-sone. Che rappresentano la fascia de-bole della popolazione, la meno tutelatae protetta, la più condizionabile, lameno reattiva. Abbiamo aperto unfronte, la settimana scorsa, intendiamoandare avanti, approfondire, esporre,suggerire, denunciare. C’è il lavoratoredisoccupato che con dignità racconta il

suo stare per strada, c’è il genitore dispe-rato che ammazza il figlio disabile peruscire dal tunnel dell’angoscia, ci sonotanti soggetti deboli che non hannovoce. La scorsa settimana l’assessoreCutini ha detto che serve fare qualcosa,che “sta lavorando”. Una sensazione dimovimento che gli amministratori, i po-litici cercano di dare per lasciar crederealla gente che una soluzione arriverà. Lapresidente della Commissione PoliticheSociali del Campidoglio Erica Battagliada queste colonne era stata più chiara,aveva indicato cifre, strategie, necessità.Il quadro generale, numeri e proiezioniin mano, è disperata e disperante. Le re-

altà operative sono una goccia nel mare.Il nostro obiettivo è ipotizzare e contri-buire una rete di assistenza domiciliarea maglie strette che metta al riparo laparte più debole della collettività . Par-tiamo da qui, proviamo ad approfon-dire. Il più prestigioso centro di ricerchesociali del Paese, il Censis, ci dà unamano, il vice-direttore Carla Collicelli inqueste pagine dice che ne pensa, fa lasua analisi, offre il suo contributo dianalisi. Cercheremo più avanti delle ri-sposte, cercheremo di realizzare unamappa dell’esistente - in termini di disa-gio e di risorse - e di offrire delle pro-spettive per il futuro.

di Giovanni Tagliapietra, Carlo Rebecchi e Giuseppe Cecchini

Guai a essere soli e stare male, ad essere soli, ad essere malati e anziani non autosufficienti in questa città. Guai ad essere disoccupati, senza una casa, costretti ad “arrangiarsi”. Roma ti stritola e poi ti ignora. C’è il volontariato, certo, c’è la solidarietà, c’è lo spirito di accoglienza. Ma non basta e comunque dovrebbero essere elementi supplementari. Quello che manca è una amministrazione che funzioni e che si occupi dei suoi cittadini

più deboli e fragili. Invece ci rassegniamo a interventi spot e a sporche, ipocrite promesse. Anche ora, Marino e la sua giunta finiscono di affossare il “sociale”, ma il sindaco, come un Giano bifronte, con una faccia tosta incredibile raccoglie l’appello delle case famiglia, promette aiuti ed esclude tagli

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giovedì 17 aprile 2014 pagina 5 PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMA

COSI’ IL CENSIS FOTOGRAFA IL DISAGIO CAPITOLINO

fa. “In alcune regioni ci sono statein passato, e ci sono anche oggi,esperienze interessanti. In collabo-razione con le Asl e con altri enti,anche di volontariato, sono statesviluppate iniziative di assistenzadomiciliare e telesoccorso. Anche aRoma si è fatto qualcosa. Ma nellaCapitale c’è soprattutto tanto chiac-chierume. C’è comprensione intel-lettuale, ma gli addetti ai lavori nonriescono a superare i limiti burocra-tici, sorgono intralci sindacali, dicompetenze. Col risultato che nonsi va ai fatti”. Ma allora, dobbiamo accettare il ri-petersi dei soliti drammi, senza po-terli evitare mai? Visto che, specienelle grandi città ogni persona èun’isola, così parrebbe. Eppure, peruscirne, i mezzi, per esempio tec-nologici, ci sarebbero. “La mappa-tura delle famiglie a rischio puòessere fatta, solo bisogna volerlo”,

dice Carla Collicelli . Che prose-gue: “Davanti alla stazione Terminiho visto due donne anziane in car-rozzella, due ‘barbone’, tutte le lorocose in una busta di plastica. Al ve-derle mi si è stretto il cuore. Sonosolo una piccolissima parte visibiledella realtà che non vediamo. Macome si può essere i responsabili diuna città senza curarsi di casi delgenere, se non altro per umanità?”.Per la direttrice del Censis, chequesti problemi li studia e analizzaanche su scala europea, anche aRoma “ci sono cose che si possonofare. Per esempio riunendo attornoad un ‘tavolo pubblico’ aziende pri-vate e rappresenti del volontariatoper un progetto di canale informa-tico che permetta di mappare le fa-miglie a rischio”. Ad un livellosuperiore si potrebbero poi realiz-zare iniziative di auto-aiuto, con ilcoinvolgimento dei cittadini, sul

tipo di iniziative come ‘adotta unanziano’”.Viene da dire: “Basta parlare, pas-sare a fatti concreti”. L’Italia (stati-stiche Censis) è il paese “piùvecchio” d’Europa. Oggi gli over 60sono il 20,3% della popolazione enel 2030 saranno il 26,7%; gli over80 passeranno dal 6% all’8,8%, gliover 85 dal 2,8 al 4,6. E gli ultracen-tenari, che nel 2000 erano 5.650sono già oggi 15.000. Magnifico. Ilbrutto è che con l’età si rimane solie ci si ammala facilmente: e se il53% è autosufficiente, il restante47% non lo è. Trovare adeguateformule di presenza e assistenza èun obbligo civile oltre che umani-tario. E non potrà che aiutare l’eco-nomia: un programma efficace diaiuto alle famiglie e alle personecon disagio può infatti far nascerenuove aziende e nuove professio-nalità.

“Le case famiglie romane rappresentano una delle realtàsociali più importanti della nostra città. In queste strutturesono accolti minori in difficoltà e persone con disabilità,

cittadini tra i più fragili di Roma. Il prezioso lavoro e l’impegno por-tato avanti tra sacrifici e difficoltà da chi, giornalmente, si occupadi queste persone non può e non deve essere disperso. La cura el’attenzione riservata agli ospiti rappresenta per tutti noi un esem-pio e un obiettivo da emulare. Raccolgo quindi, con estrema atten-zione, l’appello lanciatomi oggi dalle tante associazioni e faccio miele loro preoccupazioni sul futuro. Roma Capitale, nonostante la dif-ficile situazione economica che sta attraversando, non ha alcunaintenzione di ridimensionare il budget destinato al sociale, ma anzi,dove possibile, questo sarà incrementato garantendo in questomodo i servizi essenziali a tutti i nostri concittadini più deboli”.

MARINODIXIT

Il Corriere di Roma n.14 del 17 - apr. 2014_Layout 1 17/04/2014 0.31 Pagina 5

Page 6: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 17 APRILE 2014

C hiamiamolo teoremae diamogli una di-mensione tecnica,matematica, una pa-tina scientifica. Esi-

ste un certo numero di situazioni didisagio, in forme,espressioni, di-mensioni diverse.La conoscenzadel fenomeno nelsuo complesso,numeri e tipolo-gia, mette in con-dizioni diipotizzare il tipodi risorse necessa-rie e una strategiadi intervento.Quest’ultima vapianificata e ge-stita. Nella quoti-dianità. In parolepovere serve sa-pere quante per-sone a Romahanno bisogno diaiuto e come realizzare un intervento,come strutturarlo. A che prezzo e conquali risorse umane. Scopriamo che ilprimo ostacolo è la scarsa conoscenzadel fenomeno. Si procede per stime,per frammenti di dati e di informa-zioni. Quanti sono gli anziani soli? Echi lo sa? Quanti i malati di Alzheimer?Quanti i disabili non autosufficienti?Non basatevi sui dati che finiscono suigiornali, si tratta di stime. Si stima chedeterminate patologie colpiscano il totper cento della popolazione, dunque iconti si fanno in fretta, duecentomiladisabili, quindicimila demenze senili,e così via. Ai numeri non corrispondeun cartellino con nome, cognome, via.Sono indicazioni accademiche, sog-getti virtuali. Ai quali è facile opporredelle soluzioni virtuali, degli impegni,delle promesse. Non sappiamo quantisono i soggetti anziani che avrebberobisogno di essere seguiti in Rsa, o incentri diurni, o domiciliarmente? È fa-cile rovesciare il problema. Possiamopermetterci cinque centri diurni peranziani (con assistenza discutibile) euna mezza dozzina di Residenze sani-tarie assistenziali pubbliche. Bastano?Certo che no, una metropoli comeRoma ha bisogno di decine di migliaiadi posti come quelli. La gente si arran-gia, le famiglie si arrampicano suglispecchi, ogni tanto ci scappa il morto.Fisiologico. Lo schema vale per tutte lealtre tipologie di disagio sociale, natu-ralmente. Certi problemi poi vannonascosti per mille motivi di ordine psi-cologico e pratico. E certo non esisteun esercito di operatori specializzati equalificati da sguinzagliare come se-gugi. E’ la legge della jungla, i più fortisopravvivono, gli altri vanno a fondo.Asetticamente tutto questo ha un

costo, rappresenta un onere per la so-cietà, ma soprattutto per l’amministra-zione. Capovolgendo il ragionamento,invece, si può dire che una operazionecomplessa e mirata su questo qua-drante porterebbe a investimenti ma

anche ad una alta redditività nel mediotermine, determinerebbe posti di la-voro e nuove professionalità. In lineacon quello che i grandi soloni della po-litica e della economia dicono cheserva.Dunque procediamo per gradi. Comeè possibile individuare il campione diutenti sul quale intervenire? Anagrafe,Inps, Agenzia delle Entrate. Tonnellatedi elenchi, di dati da incrociare. La tec-nologia sarà pur in grado di fornire unaprima griglia di elementi, che vanno la-vorati, valutati, scremati. Si possono in-dividuare soggetti anziani soli, soggettianziani soli e prigionieri di patologieinvalidanti, soggetti disabili gravi o an-ziani resi inabili da gravi patologie de-generative all’interno di famiglie.Titolari di pensioni, di assegni di ac-compagnamento. E si può cominciarea riempire di bandierine una grandemappa della città. Elementi aggiuntivipossono venire dalle organizzazioni divolontariato sociale, dagli organismipubblici e privati che a diverso titolointeragiscono con questo quadrante:l’aggiunta di questo tassello al quadrogenerale può aiutare a perfezionare, ascremare, a integrare. Non è finita. Lamappatura ha bisogno anche degli ele-menti che le diverse associazioni di fa-miliari e utenti legati da specifichepatologie o problematiche sociali pos-sono mettere in campo: Parkinson,Sclerosi multipla, Aias, Anffas, la galas-sia degli organismi che gravitano at-torno alla terza età. Ancora medici dibase, centri specializzati. Ce n ‘è a suf-ficienza per riempire la cartina della ca-pitale di bandierine e puntine di coloridifferenti e per trarre le prime valuta-zioni: dove intervenire e come, quanterisorse umane e finanziarie vanno

messe in campo. E’ una attività seria,complessa che deve fare capo ad unastruttura municipale, ad un diparti-mento in grado di costruire una taskforce dedicata. Ma già soltanto il lavorodi raccolta e di analisi dei dati, quandofosse portato ad un livello accettabiledi veridicità e concretezza sarebbe unprimo punto di arrivo importante. Sa-pere con esattezza dove è utile e dovenecessario intervenire consente di at-tivare dei sensori sul territorio e strut-turare una risposta adeguata. Un certonumero di situazioni da monitorare in

modo adeguato, con strumenti diversi.Serve una assistenza medica, infermie-ristica, servono accompagnatori, ser-vono strumenti salvavita (alla Beghelli,per intenderci) serve un controllo quo-tidiano, la spesa, le medicine. Natural-mente serve una testa pensante, unaorganizzazione compatta, agile, moti-vata. Servono tecnici di diverse disci-pline, operatori, professionisti perrealizzare la fase A e per portare a ter-mine la fase B che sarebbe poi quelladell’intervento diretto, mirato, conti-nuo e progressivo nei confronti di ogni

singolo caso di emergenza sociale. Al-l’interno della amministrazione capi-tolina le risorse umane esistonocertamente, altre vanno reperite sulmercato. Si possono attivare sponsorprivati, si può attingere alla solidarietàe all’impegno delle aziende, delle Fon-dazioni bancarie. Si possono creare mi-gliaia di posti di lavoro, sollevandosingoli e famiglie dal peso di pressionidevastanti si liberano risorse, si dà sol-lievo, si risparmia in tutti i sensi. E allafine il consuntivo è sicuramente perlo-meno in pareggio.

giovedì 17 aprile 2014 pagina 6CRONACHEIlCORRIEREDIROMA

Il teorema della rete

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I NUMERI DELL’EMERGENZA SOCIALE

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Page 7: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 17 APRILE 2014

giovedì 17 aprile 2014 pagina 7 CRONACHE IlCORRIEREDIROMA

ROM, UNA SOLUZIONE OLTRE LE RONDE? L’INCHIESTA PROSEGUESCENARI

Èstato varato tra le polemi-che il nuovo piano nomadinella Capitale, un piano an-

cora miope rispetto ai reali pro-blemi e i bisogni dellacittadinanza. La linea è quella diprendere tempo, utilizzando belleparole come integrazione e inclu-sione, che però ancora non pas-sano per il concetto di legalità. Peril sindaco al momento il problemadei rom è solo una questione dilinguaggio, che deve essere modi-ficato da "nomadi" a "rom", nelleespressioni della comunicazioneistituzionale. In una circolare sot-tolinea: “Credo che uno dei fat-tori centrali per superare lediscriminazioni sia quello cultu-rale, affinché l’approccio metodo-logico di tipo emergenziale possaessere abbandonato a favore dipolitiche capaci di perseguirel’obiettivo dell’integrazione". Madi quale integrazione si può par-lare se i rom hanno da sempre ri-fiutato di stabilirsi in una cittàaccettando le regole del vivere ci-vile? E che diire invece del fattoche il sindaco, con soldi pubblici,paga le bollette ed esenta dalletasse dei rom in possesso di li-bretti postali milionari? Ci teniamo l'assessore alle politiche sociali Rita Cutini e lesue riflessioni: "Il mio assessorato e questa amministrazione hanno cambiato segnorispetto al passato nelle politiche che riguardano i Rom", dice. "La linea guida checome Giunta abbiamo fatto nostra - continua Cutini - è la Strategia nazionale (che asua volta recepisce quella europea) di inclusione sociale Rom, Sinti e Caminanti, se-condo quattro assi fondamentali: scuola, lavoro, salute e casa. Ci vorrà tempo. Sonoi tempi dell'inclusione. Un'inclusione che tenga presente il punto di vista dei Rom.

Nel frattempo - spiega l'assessore -stiamo già lavorando per il supera-mento dei campi, partendo daquelli grandi e decentrati, per ilmiglioramento delle condizioni divita in quelli più piccoli e presentidentro il raccordo anulare, per lastesura del Regolamento comu-nale. Sono progetti portati avanticon i Municipi, gli enti gestori e leassociazioni di volontariato. Gli

stessi enti ge-stori, citol'esempio diE r m e s ,hanno av-viato percorsidi inclusionesociale repe-rendo risorseprivate, puressendo con-v e n z i o n a t icon Roma

Capitale, e portando fuori daiCampi già 6 famiglie, altre 16prossimamente. E ancora, grazieal Protocollo di Intesa tra Ama eDipartimento delle Politiche So-ciali - continua Cutini - la raccoltadei rifiuti nei Campi inizia a fun-zionare regolarmente. Questo di-

mostra che migliorare la vita dei Rom e arrivare all'inclusione sociale è possibile.Intanto, un appello è stato rivolto al sindaco dalle associazioni, tra cui Amnesty e 21luglio per "chiudere i campi “nomadi” a Roma, fermare il progetto di rifacimento del“villaggio attrezzato” di via della Cesarina e riconvertire le risorse economiche inprogetti di reale inclusione sociale dei rom". Prima o poi qualcuno penserà ancheagli “altri” cittadini, quelli normali, che lavorano, pagani le tasse e respirano senzapoter reagire i fumi tossici che salgono dai campi (abusivi) rom.

E questo è il pianodel Campidoglio…

I l campo rom della Mona-china doveva essere giàchiuso secondo il PianoNomadi - che ne prevedevail trasferimento - ma è an-

cora al suo posto. Non solo. Lo statodi degrado e di abbandono dell'areanon fa che crescere: oggi vi regnauna vera e propria anarchia. Le nu-merose denunce degli abitanti dellazona (Casal Lumbroso, Massimina,Castel di Guido, Montespaccato)sono piuttosto significative, e ancorpiù lo sono i mucchi di rifiuti e lasporcizia visibili nelle foto scattatedei cittadini, immagini che lascianopoco spazio all'immaginazione. La

Monachina - se-condo una notacongiunta di Fa-brizio Santori,consigliere regio-nale del Lazio, eRiccardo Cor-setto, esponentedel comitato Di-f e n d i A M OROMA - sta di-ventando lanuova Malagrotta, luogo dove i no-madi selezionano il 'rovistato', ossiala gran mole di rifiuti pescati gior-nalmente dai cassonetti della Capi-tale. 'Il campo occupa un'intera areatra Massimina e l'Aurelia - riporta lanota - ma gli occupanti invadono

quotidianamente il ponte sull'Aure-lia che collega il XII e il XIII Muni-cipio' E' una situazione intollerabileche costa ai cittadini centinaia dimigliaia di euro e che il Comune diRoma Capitale non sta affron-tando'. Da tempo ormai i cittadini

lamentano la dif-ficoltà di fare laraccolta differen-ziata, che Ama ge-stisce, secondoSantori, in modoancora insuffi-ciente e disorga-nizzato. Altronodo problema-tico è il disastroambientale della

zona, tra roghi di materiali, rifiuti diogni genere e condizioni igienico-sanitarie inaccettabili: l'Anas è in-fatti costretta a chiudereperiodicamente il ponte dell'Aure-lia per effettuare bonifiche e met-tere in sicurezza l'arteria,

ovviamente tutto a spese dei contri-buenti. 'Ci chiediamo - continua lanota - se non vi sia un atteggia-mento ricattatorio degli stessi romnei confronti delle Istituzioni. Vor-remmo che così non fosse, ma èanche inutile chiederlo al sindacoMarino'. L'annosa questione ro-mana dei campi rom sembra quindicontinuare a seminare problemi peri cittadini e grattacapi per le Istitu-zioni: a prescindere dal colore poli-tico dell'amministrazione, non sipuò che registrare una sostanzialeincapacità di affrontare il problemain modo organico e definitivo. Nelfrattempo, imperversano il degradoe lo spreco di denaro pubblico. Sin-daco Marino, come la mettiamo?

Se il campo diventa una nuova Malagrottadi Lorenzo Marziali

Rita Cutini

di Alessandra De Gaetano

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Page 8: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 17 APRILE 2014

giovedì 17 aprile 2014 pagina 8CRONACHEIlCORRIEREDIROMA

G li stipendi degli insegnanti e delpersonale scolastico rimarrannofermi per altri 3 anni. Il dato si

evince da una attenta lettura di alcuni ca-pitoli del Documento di Economia e Fi-nanza 2014 approvato l’altro ieri dal CdM:“Nel quadro a legislazione vigente - silegge nel DEF - la spesa per redditi da la-voro dipendente delle AmministrazioniPubbliche è stimata diminuire dello 0,7per cento circa per il 2014, per poi stabi-lizzarsi nel triennio successivo e cresceredello 0,3 per cento nel 2018, per effettodell’attribuzione dell’indennità di vacanzacontrattuale riferita al triennio contrattuale2018-2020”.Considerando che nel comparto scuola ilcontratto è stato bloccato nel 2009 dallalegge Tremonti (122/2010) e dalla pro-roga voluta dal Governo Letta (DPR122/2013), le buste paga di circa un mi-lione di lavoratori sono destinate a rima-nere ferme per 8 atti consecutivi. Unrecord che porterà docenti e personale Ataa perdere quasi 16 mila euro lordi di man-cati aumenti a dipendente: tra il 2006 e il2012 l’inflazione è salita del 12% rispettoagli aumenti contrattuali fermi all’8% peruno stipendio medio annuale lordo di 30mila euro. Quindi, anche qualora rima-nesse ferma l’inflazione per i prossimianni, stiamo parlando della sparizione diuno stipendio annuale.Inoltre, sempre dalDEF risulta che sulla formazione a tutti i li-velli – scolastica, universitaria e di ricerca– si continua a disinvestire. Si tratta di unatendenza aggravata dal fatto che nellostesso periodo la spesa generale è conti-nuata a salire: i ‘consumi intermedi’, le

spese per il funzionamento ordinario diistituti scolastici, atenei ed enti di ricerca,sono passate dagli 1,11 miliardi del 2011ai 0,95 del 2013. Peccato che nello stessofrangente temporale la spesa complessi-vamente sostenuta dallo Stato è aumen-tata da 12,49 a 13,78 miliardi. AlMinistero dell’Economia è quasi raddop-

piata, da 2,62 a 4,79 miliardi.Premesso che si tratta di una scelta gravee irresponsabile, che continua a vessarequei docenti e operatori a cui è affidata laformazione di nostri bambini e ragazzi,l’Anief ricorda che stiamo assistendo aduno sgonfiamento delle buste paga par-tito dall’approvazione del D.lgs. ‘brunet-

tiano’ 150/09, che ha di fatto annullatola futura progressione di carriera perscatti di anzianità per fare spazio a quelmerito che condivide in pieno l’attuale Mi-nistro Giannini, ma che può essere finan-ziato solamente con nuovi tagli allo stessocomparto Scuola.Gli ultimi governi hanno fatto il resto. Basta

ricordare che lo scorso anno, l’esecutivoguidato dal premier Enrico Letta ha appro-vato la proroga del blocco dei contratti finoal 31 dicembre 2014 con il D.P.R. 122,pubblicato in G.U. il 25 ottobre 2013. Unprovvedimento che ha allungato il bloccodella contrattazione e degli automatismistipendiali per i pubblici dipendenti, già in-trodotto con l’art. 9, comma 21 del D.L.78/2010. Come se non bastasse, lostesso Governo ha introdotto nella Leggedi Stabilità 2014, la 147/13, il comma452 all’articolo 1, in base al quale l’inden-nità di vacanza contrattuale sarà “so-spesa” sino al 2017. Considerando che laLegge si riferisce al comma 17 dell’art. 9della Legge 122/2010, i valori stipendialidel personale della scuola rimangono difatto fermi addirittura al 2009.“Con questo Documento di Economia e Fi-nanza – commenta Marcello Pacifico, pre-sidente Anief e segretario organizzativoConfedir – si va sempre più verso la prole-tarizzazione del lavoro del personale dellascuola. Altro che valorizzazione di compe-tenze: a dispetto di quanto avviene nel set-tore privato, lo stipendio di chi opera nellascuola si allontana sempre più dal costodella vita, con la perpetrata negazione didiversi articoli della Costituzione. E pen-sare che solo qualche giorno fa avevamofatto notare che nella media dei PaesiOcde a fine carriera i docenti delle supe-riori percepiscano 8 mila euro in piùl’anno. E non certo una ‘mancia’ di 80euro, rispetto ai 120 euro lordi che i variGoverni avrebbero dovuto versare per que-sto decennio”.

(www.anief.org)

REDAZIONALE

Il DEF conferma il blocco degli stipendi del personale

insegnante e Ata fino al 2018

I l piano di dismis-sioni, razionalizza-zione er iorganizzazionedelle aziende comu-

nali che il direttore esecutivodi Palazzo Senatorio, Mas-simo Bartoli, sta mettendo apunto, riguarda anche le 44farmacie municipalizzate.Ma quali sono i criteri divendita? Innanzitutto il di-ritto all'acquisto è destinatosolo ai farmacisti, anche giàproprietari di altre farmacie,viene rispettato il diritto diprelazione per i titolari e, incaso di una loro rinuncia siprocede con l'asta. Il prezzosarà stabilito da un commer-cialista del Comune che faràuna valutazione, sulla basedel potenziale fatturato dellafarmacia e del canone di af-fitto mensile dei locali chesono tutti di proprietà di pri-vati e hanno dei costi moltoesosi, anche in periferia.«Le farmacie, anche quelle privatestanno in una crisi pazzesca - ha dettoFranco Caprino, presidente di Feder-farma, la federazione nazionale unita-ria dei titolari di farmacia italiani - Lacosa migliore è che siano i farmacisti a

comprare le comunali, per due ra-gioni: perché fanno più soldi e perchéviene dato il diritto a chi vi ha lavoratodi poterla acquistare e poi sono strut-ture che non possono essere gestite daun ente pubblico, con soldi pubblici.

Il Comune deve liberarsi di queste so-cietà perché altrimenti sarebbe sem-pre responsabile di eventuali deficit».Le farmacie possono essere vendutesingolarmente o in gruppi di quattro.Anche diverse regioni italiane le

stanno ce-dendo per-ché - hacontinuatoCaprino -«tutte lef a r m a c i ec o m u n a l isono incrisi, e in al-cuni co-muni sonostate fatteaste al ri-

basso perché non si presen-tava nessuno. Siamo piùcontenti che le farmacie re-stino comunali e non ci spa-venta da parte loro unaconcorrenza sul mercato,perché sicuramente nonvanno meglio di noi». In-tanto, mentre vanno avanti lemanovre di cessione, i pa-zienti dei servizi sociali, chefino a qualche mese fa eranogestiti direttamente dalle far-macie comunali, ora si ritro-

vano "a piedi", e potranno peròrivolgersi alle Asl di competenza. Saràcontento chi, con diniego, riteneva iservizi sociali responsabili, almeno inparte, del deficit che si era creato inseno alle aziende municipalizzate.

PARLA FRANCO CAPRINO, PRESIDENTE DI FEDERFARMA LAZIOGRANDI MANOVRE

Farmacap, l’operazione-spezzatino procede

Franco Caprino

di Alessandra De Gaetano

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LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 14 ANNO LXVII GIOVEDI 17 APRILE 2014

IIl centralino dell’ospedale Per-tini, quello della direzioneaziendale della Asl RmB sonomuti, il telefono squilla avuoto. E sono centinaia le chiamate che piovono da giorni

alla ricerca di spiegazioni, di chiarimenti. Telefonate spesso an-gosciate, comunque turbate. Si parla solo di questo in tv, i giornalifanno pagine su pagine. Il giallo- scandalo del Pertini ,dove unadonna ha scoperto di essere in attesa di due gemelli non ricondu-cibili geneticamente a lei e al marito è scoppiato con violenza inu-sitata. E fa impressione l’imbarazzante silenzio dei dirigentidell’ospedale, dei vertici della Asl. C’è qualcosa da nascondere?C’è sicuramente qualcosa da chiarire. Ci si chiede: di chi sarannoquesti bambini? Si tratta di scambio di provette per colpa di co-gnomi simili oppure sono stati invertiti solamente i referti? Qualeche sia la risposta il senso compiuto è evidente. La sanità lazialeè nel caos, ingovernabile o mal governata. In mezzo alla buferaè finito ill Direttore Generale dell’azienda ASL RMB VitalianoDe Salazar. Una poltrona tranquilla, ma “competente” perl’Ospedale Pertini. Che ne ha sempre una. De Salazar è ormai infuga, cammina rasente i muri. Il caso apre i notiziari nazionali,

i giornalisti inseguono, vogliono sapere dal Direttore Generaleche disposizioni ha dato e come intende agire a pieno sostegnodella Commissione d’indagine nominata dalla Regione Lazio.Vitaliano De Salazar, persona garbatissima e buon amministra-tore non è un medico, può solo usare la sua navigata competenza(di guai scansati). E’ quel giovane dirigente dei giovani Dc -siamo negli anni ’80 - che l’allora capo indiscusso della DC locale,Vittorio Sbardella lasciava ad aspettare in anticamera. Da allorane ha fatta di strada, inanellando poltrone, potere, responsabilitàcrescenti, via via fino al fortino della Asl RmB. De Salazar nonera nella short list degli aspiranti Dg, Zinga lo ha ripescato per-donandogli di aver fatto il manager per conto della Polverinianche in due aziende contemporaneamente (Asl RmD e Spallan-zani). Ma il rispetto e il prestigio se li è meritati. Con il pasticciodelle provette comunque si deve dare da fare, e in fretta. I dannialle coppie in attesa di fecondazione assistita non sono nuovi nelLazio, qualcuno ricorderà l’incredibile vicenda accaduta nel-

l’azienda ospedaliera San FilippoNeri, dove sono andati perduti degliovuli in provetta: ancora oggi non si èriusciti a risalire al responsabile di

quel gravissimo episodio. Il Commissario straordinario, FilippoSommella c’era allora e c’è ancora oggi . E bisogna riconoscereche all’epoca si espose, rilasciando dichiarazioni a difesa dellapropria azienda, entrando in conflitto con la società appaltatricedell’impianto di conservazione degli ovuli. Insomma, rischiando.Come si comporterà De Salazar?Mentre il caso-Pertini impazza arriva l’inquietante rapportodella Finanza sul danno provocato allo Stato dalle truffe in sa-nità: si parla di oltre un miliardo di euro. Dentro il dossier c’è ditutto, dagli appalti “pilotati”ai falsi ricoveri, agli interventi dichirurgia estetica rimborsati come tumori; ma anche le esenzionidei ticket rientrano a pieno titolo nel novero dei danni al ServizioSanitario Nazionale. Il “Patto della Salute” dovrebbe portaread un risparmio di 10 miliardi di euro in 4 anni, dichiara Bea-trice Lorenzin. La stessa che, al contrario, “spende e spande” peri suoi inutili Stati Generali della Salute.

Il Corvo

IL FATTOOdontoiatria, quel centro è un gioiello. Ma non basta più

a pagina 13

IL PROGETTO

a pagina 14

La sfida della Coiro, quel reparto aprirà comunque

Umberto I, Alessioscarica l’Osa

Umberto I, Alessioscarica l’Osa

Servizio a pagina 12Servizio a pagina 12

IL GIALLO DELLE PROVETTE E IL SILENZIO DEL CENTRALINO DEL PERTINI

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giovedì 17 aprile 2014 pagina 10Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Concetto Saffioti ffDirettore Amministrativo S. Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Vittorio Chinni ff (in scadenza)

Direttore Amministrativo Alessandro Cipolla

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA (COMM. STRAORD.)

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti (in scadenza)

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

La spinta si è esauritacon le nuove nomine?Dopo i fuochi d'artificio è calma piatta. Sostanzial-

mente la mappa del potere della sanità laziale ècompleta, manca l'aggiornamento di una ventina di

poltrone di seconda e terza fascia (direttore amministrativoe sanitario). Ciò significa che diversi manager sono ancorafrenati e in un paio di situazioni la presenza di personaggiscomodi ed in uscita non rasserena l'ambiente. Vale il di-scorso dell'altra settimana. La giunta non ha più alibi. Mala spinta sembra esaurita nelle nomine.

Il Tesoro sblocca i fondi per il Lazio? Così pare In cambio Zinga demolisce una fetta di sanità capitolina

DQuello che non aveva osatofare Marrazzo, che nonaveva saputo fare la Polve-

rini è riuscito a Zingaretti. Il “ta-volo Massicci”, e cioè il trust deitecnici del Tesoro ha dato via li-bera al piano di rientro della sanitàdella Regione Lazio. Diretta con-seguenza da parte del ministerodella Sanità lo sblocco di finanzia-menti per 270 milioni. Non solo.Con l'ok al piano di rientro è statoconcesso un mutuo di un miliardoe 686 milioni di euro all'ente regio-nale per pagare un'ulteriore tran-che ai fornitori nel settore sanità.

Complimenti. Al momento di an-dare in macchina queste notizievengono da un’unica fonte, la Ca-bina di regia, quindi dall’ufficio diZingaretti. Possiamo fidarci? Cre-diamoci. Che cosa ha messo sultavolo Zinga per ottenere questorisultato? Praticamente tutto. Untaglio di oltre settecento postiletto, la cancellazione di ospedalistorici, una riorganizzazione ospe-daliera massiccia e selvaggia cheteoricamente dovrebbe essere og-getto di dibattito approndito inConsiglio Regionale. Il Cto “pre-stato” (svenduto) all’Inail, addio

trauma center, si passa alla riabi-litazione e alle protesi, chiusuradefinitiva del Forlanini ( non è unanovità), declassamento del S.Fi-lippo Neri, le cui spoglie sarannoequamente divise tra due Asl (A edE), la chiusura dell’Eastman, l’ac-corpamento (termine certamenteimproprio) dal punto di vista poli-tico (per ora) di Ifo e Spallanzani.Demolita in un colpo una fetta disanità capitolina. Così sono ca-paci tutti. E non è detto che tuttequeste operazioni siano semplici eindolori. Non è detto che siano ve-ramente realizzabili.

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Francesco Stella ffDirettore Amministrativo Egisto Bianconi

San Filippo NeriCommissario Filippo Sommella Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Manuel Festuccia ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Caterina Elisabetta Amoddeo ffDirettore Amministrativo Rossana Direnzo

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo Marta Branca

IfoDirettore Generale Fulvio Moirano (COMM. STRAORD.)

Direttore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Adalberto Festuccia(in scadenza)

SpallanzaniDirettore Generale Fulvio Moirano (COMM. STRAORD.)

Direttore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Giosuè Calabrese (in scadenza)

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giovedì 17 aprile 2014 pagina 11 Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

Le ipocrisie della Giunta e la misteriosa“mission” del S.Filippo Neri

L’EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Carlo Saitto,Ilde Coiro e Livio De Angelis

CHI SCENDEdal basso Vincenzo Panella,Maria Paola Corradie Mimmo Alessio

Aria di restaurazionenella sanità lazialeche brutte storie da raccontare….

C’è aria di tempestanella sanità laziale,negli ospedali. Aria

di restaurazione, di tagli, diriconversioni. Troppe soffe-renze, troppo tempo per-duto. Zingaretti ha fattomelina con i nuovi manager,ora il sistema è a pezzi e gli

si ritorce contro, al di là dei sorrisidi circostanza. Lorenzo Sommella e il San FilippoNeri, che brutta storia. E MimmoAlessio (Policlinico Umberto I) el’Osa, che brutta fine di un matri-monio. Di tagli e riconversioni sideve morire? O di interessi di bot-tega? Vitaliano De Salazar è alleprese con quella bestia impazzita eincontrollabile che è il Pertini, unagrana alla settimana, l’ultima deva-stante. Non è piacevole stare con

la stampa in agguato fuori dallaporta. Altri si muovono come fanta-smi, camminando lungo le paretidei corridoi. Avete sentito parlare ildg della Asl RmD Vincenzo Pa-nella? O la nuova manager del-l’Ares 118, Maria Paola Corradi?Perfetti sconosciuti per l’opinionepubblica. Se esistono davvero nonincidono. Meno male che a gestirel’emergenza c’è quello splendidooperativo di Livio De Angelis, eche la Asl di Casal Bernocchi nellasua quieta inattività può vivac-chiare anche senza manager. Altridg del nuovo corso sono ancora davalutare. Ma non sembrano bril-lanti, con poche eccezioni. IldeCoiro, ad esempio (S. Giovanni-Ad-dolorata) e Carlo Saitto (Asl RmC):pensano, hanno delle loro idee e lofanno anche sapere.

“Per l’ospedale S. FilippoNeri non è in pro-gramma alcuna ipotesidi chiusura né di ridi-mensionamento del suo

ruolo all’interno del sistema ospedaliero re-gionale. Allo storico ospedale sulla Trionfalei piani operativi affidano una nuova mis-sione sempre piu collegata al territorio e chevalorizzi le professionalità e le eccellenze esi-stenti”. E’ una nota dell’ufficio stampa diZingaretti. Perfino imbarazzante nella suaingenua semplicità. Suona come un De Pro-fundis per l’Azienda ospedaliera di RomaNord, rimasta per un anno e mezzo senzaguida e ora affidata, sia pure con un ruolopreciso, al dirigente anziano che fin quiaveva dignitosamente rivestito il ruolo di FF,facente funzioni. Imbarazzante è il terminepiù adeguato. Le voci si rincorrono, i repartivengono svuotati, qualcuno viene chiuso,corre voce che il Pronto Soccorso venga by-passato in favore del relativamente vicinoPoliclinico Gemelli. Quando la Regione si

vede costretta a mettere in piazza un similecomunicato vuol dire che qualcosa di graveè stato paventato, che qualcosa di grave è nel-l’aria. Ma come si può essere così infantilinelle comunicazioni. Qualcuno aveva par-lato a voce alta di chiusura e ridimensiona-mento? Con questa nota si dà voce, sostanzae credibilità ad un gossip che ancora nonaveva varcato la soglia degli addetti ai lavori.Oggi tutti siamo legittimati a preoccuparci.E a pensare che il progetto di smembra-mento, di cambiamento di destinazioned’uso parta da lontano, e che non a caso l’al-lora top manager Mimmo Alessio, finitonell’ospedale sulla Trionfale con grandi pro-positi di rivincita abbia colto al volo la pro-posta di scendere in città, al complicatissimoma prestigioso Policlinico Umberto I. Qual-cuno gli aveva sussurrato che erano energiesprecate quelle dedicate al S. Filippo? Deveessere andata così, visto che Alessio avevacominciato a pensare in grande, con progettidi sviluppo sul territorio e di comunica-zione. Ma torniamo alla nota che sembrapresa con un copia-incolla da altre simili co-municazioni aziendali di strutture in crisi dariconvertire o chiudere. Si dice sempre così,“i piani operativi affidano una nuova mis-sione sempre più collegata al territorio”. Eche dire della “valorizzazione delle profes-sionalità e delle eccellenze esistenti?” Unclassico. Che ipocrisia. Valgano due consi-derazioni. Se si deve parlare, meglio parlarechiaro, il sistema ospedaliero regionale habisogno di chiarezza e non di equivoci. Checosa deve diventare il San Filippo? Lo dicanoe basta. Detto questo siamo proprio sicuriche il San Filippo debba essere riconside-rato, riconvertito, riciclato, che debba cam-biare vocazione e missione? E siamo sicuriche tutto questo rappresenti un risparmio?Rimetterlo in ordine, farlo crescere, valoriz-zarlo, implementare risorse, farlo diventareproduttivo, perché no? A questo servono imanager, gli imprenditori. E di questo ha bi-sogno la sanità regionale.

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Page 12: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 17 APRILE 2014

giovedì 17 aprile 2014 pagina 12Laziola delSSanità Lazio CRONACHE

Èstoria vecchia, cheriaffiora periodica-mente nei mo-menti più caldidelle riorganizza-

zioni aziendali. Per il PoliclinicoUniversitario Umberto I si pro-fila un piccolo terremoto che ilmanager Mimmo Alessio è con-vinto di poter gestire e - con unpizzico di malizia - di girare a suovantaggio. Parliamo della que-stione Osa, la cooperativa checon settecento lavoratori assi-cura da tempo immemorabileuna discreta copertura alle esi-genze alberghiere e assistenzialidel Policlinico. Una emergenza lavorativa oltreche sanitaria. I 700 dell’Osa ri-schiano tra alcune settimane di rimanere senzalavoro e senza contratto,il direttore generaledelll’Umberto I di Roma, vorrebbe sostituire lacoop con delle società interinali e questa voltasembra determinato a dare la spallata finale. Sen e parla da giorni, comunicati sindacali crip-tici, dichiarazioni aziendali generiche. Un par-ticolare: di Osa quasi non si parla, meno se necapisce fuori dalle mura del Policlinico (e della

facoltà di Medicina) meglio è. Anche perché lacooperativa in questione è una piccola portae-rei del settore, attiva in tutta Italia e anche al-l’estero. Da tempo è impigliata nella morsamortale dell’affaire Policlinico, da tempo ten-tava di sganciarsi, ma a delle condizioni precise.Quei lavoratori sono gli ostaggi, al centro di lo-goranti e interminabili trattative. Osa è com-posta da un esercito silenzioso ma laborioso,

fatto di medici, farmacisti, operatori sanitariche attraverso 11.830 cooperative ogni giorno,da anni, dà cure e servizi a oltre 7 milioni di cit-tadini. Un esercito attivo, soprattutto nell’am-bito dell’assistenza primaria che resta il verofanalino di coda del nostro sistema sanitario. E all'Umberto I ci sono appunto 700 personedella cooperativa sociale, inserite nei punti piùsensibili del policlinico, dal pronto soccorso,

alla terapia intensiva, fino alleemergenze più varie. Questi la-voratori sono lì da anni e meri-terebbero di diventare parteintegrante dell'ospedale conservizi a loro attribuiti. Ma perAlessio è arrivato il momento dimettere il punto alla telenovela.Partendo da un presupposto, lacooperativa non sarebbe legit-tima, né legittimata. D’altra parte optare per una so-cietà interinale significherebbemandare allo sbaraglio quei 700professionisti, precari e senzagaranzie. E’ il giro di boa di unavicenda che si trascina, si diceva,già in passato c'erano state pro-roghe e ripensamenti sul futurodell'Osa. Con Alessio tutto haavuto una sorta di accelera-

zione, con la richiesta di una ri-cognizione, di un progetto, di

regole nuove. Dall’inerzia alla spallata senzamediazioni? Rischiano di saltare 700 stipendi,rischia l’annientamento del lavoro di un “pac-chetto” di professionisti socio-sanitari che po-trebbero essere un vero punto di forza in unastrategia di assistenza sul territorio. Al di làdelle questioni tecniche, c’è sotto qualcosa? In-teressi, politica? Cercheremo di scoprirlo.

(1- continua)

BUFERA AL POLICLINICO, SETTECENTO OPERATORI A RISCHIOL’INCHIESTA

A destra dall’alto il direttore generale del Policlino Umberto I, Domenico Alessio, e sotto una delle proteste dei lavoratori dell’Osa

Umberto I, Alessio scarica l’Osadi Francesco Vitale

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Page 13: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 17 APRILE 2014

U na goccia nelmare, Il governodella sanità pub-blica vuol col-mare il “buco”

nei servizi odontoiatrici con ilnuovo centro di odontoiatria so-ciale al policlinico Umberto diRoma, ma già si prepara a chiu-dere l’unico ospedale pubblico de-dicato, e cioè l’Eastman. Unavisione schizofrenica delle cose?Quella del Policlinico in ogni casoè la più grande clinica odontoia-trica pubblica in Italia, con laquale la Regione intende garantireanche ai cittadini che non hannole risorse economiche necessariela possibilità di curarsi al meglio. Ilcentro, che dispone in tutto di 65poltrone odontoiatriche, è dispo-sto su 3 piani dedicati alle diversespecialità. Ne servirebbero almenouna dozzina, tra capitale e pro-vince, perché la “risposta” sia ve-ramente efficace e rispondente alleesigenze del territorio. Intanto ca-pitalizziamo questa piccola ri-sorsa. Quali servizi si possonotrovare in questa struttura? Scor-riamo rapidamente il menù deiserviziUn reparto dedicato ai bambini

Dispone di 10 poltrone, tuttedotate di monitor, per intrat-tenere i piccoli pazienti confilm di animazione. L’area èdotata anche di un percorsodedicato a bisogni speciali edè inoltre presente ancheun’unità operativa rivolta aibambini con disturbi auti-stici. Endodonzia conservativa Una sezione del centro è de-dicata a questa branca per laconservazione di denti altri-menti condannati all’estra-zione. Chirurgia oraleRiservata alle diverse tipolo-gie di interventi: dalle estra-zioni dentali complicate allecisti di origine dentaria e nondentaria, fino alle lesioni ma-scellari benigne e maligne.Cardiopatici e diabeticiPer questi pazienti a rischio sonopresenti 6 poltrone nel repartospecializzatoChirurgia conservativaPer la cura di patologie orali e perla diagnosi precoce del carcinomaorale. Questo reparto, dedicatoagli adulti, prenderà in cura anchemalati affetti da patologie rarecome l’osteogenesi imperfetta:questi pazienti saranno curati in

collaborazione con il team ma-xillo-facciale. Dispone in tutto didieci postazioni. Correzione della malformazionidento-maxillo-faccialiQuesta sezione lavora in collabo-razione con l’equipe di chirurgiamaxillo-facciale. Un laboratorio odontotecnico eun reparto per le protesiSi tratta di alcune attività di riabi-litazione che seguono, per esem-

pio, l’inserimento di un impiantoprotesico. Questo reparto lavora astretto contatto con i professioni-sti dell’area maxillo-facciale, ancheper il trattamento di pazienti on-cologici o traumatizzati che nonsolo hanno perso il supporto den-tale ma anche quello dell’osso.Day hospitalPer soddisfare le esigenze dei pa-zienti che necessitano di monito-raggio anestesiologico. Questa

area dispone di 3 poltrone e 6posti letto.Per accedere alla prima visita bastaandare senza appuntamento con laricetta del medico, pagare il ticketo, se si esenti, fare in ogni caso l’ac-cettazione presso le casse del Cup,e attendere di essere chiamati.Dopo la prima visita i medici indi-rizzeranno il paziente nel canalededicato. In poche parole, un pic-colo gioiello. Sulla carta.

giovedì 17 aprile 2014 pagina 13 Laziola delSSanità LazioCRONACHE

ODONTOIATRIA SOCIALE ALL’UMBERTO I NON COPRE IL “BUCO” DELL’OFFERTAPUBBLICA. INTANTO CHIUDE L’EASTMAN?IL FATTO

Quel centro è un gioiello. Ma non basta

La preven-zione inmedicina

è la terapia diminor costoeconomico, nonha controindica-zioni e offre ri-sultati certi daun punto di vistastatistico. Unperiodico ac-cesso (annuale)fornisce al pa-ziente una seriedi vantaggi chenel loro insiemeconsentono digiungere alla settima e ottava decade divita con la funzione masticatoria ancoraintegra, e considerando l'allungamentodell'età media, non vi è un motivo validoper non utilizzare ogni mezzo per arrivarcicon la nostra dentatura sana.Per incenti-vare alla prevenzione, prima del sorgere dipatologie e/o fastidi anche gravi, Dental-coop ha ideato una Dentalcard, una sorta

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di Francesco Vitale

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Page 14: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 17 APRILE 2014

M isteri della sanitàlaziale. La Re-gione ha investito30 milioni dieuro - tra opere

strutturali e tecnologie - per il Dipar-timento di Oncoematologia e lanuova Radioterapia. dell'OspedaleSan Giovanni Addolorata. Progettatae terminata da anni, ad oggi mancanole risorse umane per farle partire lastruttura e un impegno economicoper attivare la manutenzione di tuttele apparecchiature. E pensare che at-tualmente l'Oncologia al San Gio-vanni si trova in un reparto fatiscente,che l'azienda riesce appena a soddi-sfare l'utenza per quanto riguarda iservizi chirurgici oncologici, ma nonriesce prenderla in carico dopo, nellaseconda fase del percorso di cure percarenza di risorse umane. «Attualmente -dice Ilda Coiro, diret-tore generale dell'azienda - la nostraradioterapia, sia per la collocazione,che per le poche risorse a disposizione, nonriesce a garantire il servizio ai malati oncolo-gici che accedono alle nostre chirurgie. Biso-gna invece dare queste prestazioniindispensabili, altrimenti i pazienti sono co-

stretti a rivolgersi a strutture private o ad an-dare fuori regione, spesso in Umbria dove c'èun centro di radioterapia molto attrezzato. Miauguro che la Giunta, a cui ho presentatoquesta esigenza, una volta definito il riassetto

della rete ospedaliera, sia disponibile adaprire questa struttura. Comunque io la fac-cio partire ugualmente, anche con poche ri-sorse, perché non si può tenere una Ferrari ingarage».

È’ una sceltac o r a g g i o s a ,fuori da ognipolemica. L'esi-genza nascedalla volontà didare un servi-zio di qualità aimalati oncolo-gici ed emato-logici er a p p r e s e n t a«un segnaleimpor tantis -simo che la no-stra sanità devedare», prose-gue il direttoreg e n e r a l e .

Nuovi orizzonti anche per il reparto di neo-natologia dell'Addolorata, altra struttura giàcompletata, che deve solo essere attivata.«Mi auguro - aggiunge la Coiro - di portarea termine entro l'estate l'apertura di questonuovo reparto. Abbiamo concluso le gare perle attrezzature, le incubatrici sono arrivate,stiamo finendo di fare le forniture per i let-tini. Credo che per giugno chiuderemo unaventina di giorni per consentire il passaggiodegli impianti, dopo di che la inaugureremo.Ci manca solo il primario e spero che la Re-gione ci aiuti a trovarlo».

giovedì 17 aprile 2014 pagina 14Laziola delSSanità Lazio CRONACHE

DIPARTIMENTO DI ONCOEMATOLOGIA E RADIOLOGIA AL S.GIOVANNI ADDOLORATA, PRONTO DA ANNIIL PROGETTO

La sfida della Coiro, quel reparto aprirà comunque

Ilde Coiro

di Alessandra De Gaetano

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Page 15: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 17 APRILE 2014

Agli Stati Generalidella sanità, la scorsasettimana, era pre-sente anche la Fonda-zione S.Lucia Irccs.

Con il suo peso storico, scientifico,sanitario. L’Istituto (meglio, i postiletto che rappresenta e le conven-zioni e i rapporti che può vantare)forse è anche l’oggetto nascosto e in-sano di un desiderio da parte di qual-cuno, ma è innegabile scorrendo idati presentati nell’occasione dellamaxi riunione all’Auditorium che larealtà della struttura di via Ardeatinamerita il dovuto rispetto, a oltre cin-quant’anni dalla sua nascita e a 23dal conferimento dello status di Isti-tuto di ricovero e cura a caratterescientifico. Un riconoscimento dellaattività di assistenza, ricerca e didat-tica clinica che, si badi bene, perlegge deve essere periodicamente ri-confermato in base al controllo deirequisiti necessari. I titoli sono di-versi e possono sembrare vuoti epomposi ma la classificazione diOspedale di rilievo nazionale di altaspecializzazione per la riabilitazioneneuromotoria è elemento che con-trasta nella sostanza con le caratteri-stiche - fortemente ridimensionantie tali da stravolgere la mission del-

l’Istituto - che la Giunta Zingarettivorrebbe forzatamente riconoscere.E i dati sono sufficientemente obiet-tivi in questo ambito. Dall’ospedalein edificio moderno e tecnologica-mente avanzato di sei piani per unasuperficie complessiva di oltre tre-mila mq, ai sei reparti con sezionidedicate alla riabilitazione delle pa-tologie specifiche (lesioni del mi-dollo spinale, trauma cranico epost-coma, morbo di Parkinson,amputazioni, sclerosi multipla eictus): ad ogni piano 53 posti di de-genza in stanze da 46 mq con bagnoe una palestra da 400 mq. Non è cosada poco, così come non son o pochii 325 posti letto accreditati. La Fon-dazione ospita poi in convenzionecon l’Università di Tor Vergata trecorsi di laurea per un totale di 400studenti e tre master universitari in

riabilitazionec o g n i t i v adell’adultocerebroleso.Infine la ri-cerca scienti-fica, che neifiloni di inte-resse appenaa c c e n n a t i

gioca sugli sviluppi della neuro im-munologia e sulle applicazioni clini-che delle interfaccecervello-computer. Non si pensi adun riepilogo celebrativo, quando adue righe rapide che aiutino ad in-quadrare uno dei più importanticentri di eccellenza sanitaria e di ri-cerca del paese in rapporto ai lacci elacciuoli, alle perverse vie della bu-

rocrazia e della amministrazione re-gionale troppo spesso incapaci di unsalto di lucidità nella pianificazionedelle strategie per il medio e lungotermine. Gli Irccs godono in teoriadi corsie preferenziali, sono gioiellida preservare e da sviluppare in virtùdei risultati utili all’intera colletti-vità. Perché cercare di trasformare ilS.Lucia in una enorme Rsa?

LazioLazioladelSSanità

Supplementodi ONLINE-NEWS

Quotidianodi informazioneindipendente

Iscritto al Tribunale di Roma n.437/2009

dall 18/09/2009

P. Iva 11173611002

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

stampaArti grafiche Boccia spa

via Tiberio Claudio Felice, 784131 Salerno

GLI IRCCS PER LEGGE DOVREBBERO GODERE DI UNA TUTELA PARTICOLAREMA LE REGOLE NON VENGONO APPLICATE PER L’ISTITUTO DI VIA ARDEATINAIL CASO

Chi vuole trasformare il S.Lucia in una enorme Rsa?

giovedì 17 aprile 2014 pagina 15 Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCA

di Giulio Terzi

Ci sono anche ricercatori della Fondazione S.Lucia Irccs nel team ita-liano che ha preso parte al Progetto Fantom 5 (Functional Annotationof the mammalian Genome) volto a mappare le funzioni dell’intero ge-noma umano. Un consorzio di 250 scienziati provenienti da 20 paesiha realizzato la prima mappa completa dell’attività dei geni nei diversitipi di cellule. I risultati costitiscono un enorme passo avanti nella com-prensione del funzionamento del corpo umano e saranno d’aiuto nel-l’identificare le singole porzioni di Dna coinvolte nelle malattie, con lapossibilità di sviluppare nuove terapie e cure personalizzate.L’essere umano è un organismo estremamente complesso formato daoltre 400 diversi tipi di cellule che condividono lo stesso patrimoniogenetico. Oggi per la prima volta un gruppo di ricerche internazionaleha gettato nuova luce sugli “interruttori” che le cellule utilizzano peraccendere le diverse parti del loro Dna e hanno disegnato una sorta

di “carta topografica” dell’espressione genica dei diversi tipi di celluleche compongono il corpo umano. Il team di scienziati (tra gli italianianche i ricercatori del Laboratorio nazionale del consorzio interuni-versitario per le biotecnologie di Area Science Park di Trieste, dellaScuola Internazionale Superiore di studi avanzati di Trieste, della Fon-dazione Bruno Kessler di Trento e dell’Università degli Studi di Udine)ha utilizzato Cage, una nuovissima tecnologia sviluppata dall’Istitutodi ricerca giapponese Riken, che ha consentito di stabilire quali genivengono “accesi” durante l’attività cellulare, tracciando anche unamappa accurata nelle regioni di Dna che rappresentano gli esatti “in-terruttori” -chiamati promoter ed enhancer - dell’attività di un gene.Il nuovo “atlan te” dell’espressione genica consente di definire per laprima volta le regioni del genoma che risultano attive in condizioninormali e in caso di malattia.

ANCHE RICERCATORI DEL S.LUCIA NEL TEAM DI SCIENZIATI DEL PROGETTO INTERNAZIONALE FANTOM 5

Ora sappiamo quali geni si “accendono” in caso di malattia

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giovedì 17 aprile pagina 17 LITORALE IlCORRIEREDIROMA

Sosta a pagamento sullungomare e nelle areedi pregio di Ostia. Ilprogetto che prevedel’estensione della sosta a

pagamento anche sul litorale è giàben avviato e potrebbe diventareoperativo prima dell’estate. LaGiunta comunale, infatti, ha ap-provato, di recente, l’aumentodelle tariffe ed il programma dimassima di allargare la fascia blu incittà, portandola fino al mare.“Ostia non è considerata alla giu-sta maniera – afferma Davide Bor-doni, coordinatore romano di F.I.– ed il suo sviluppo non è certo fa-vorito da iniziative sbagliate e con-troproducenti come lapedonalizzazione. Inoltre, il sin-daco Marino è pronto ad intro-durre la sosta tariffata sullungomare, un nuovo balzello peri romani ed i residenti che finiràper scoraggiare quanti abitual-mente sceglievano Ostia per pas-sare i fine settimana estivi al mare”.I primi segnali sono arrivati dalledomeniche “pedonalizzate” . I ri-storatori denunciano:“Nel centrodi Ostia i locali erano vuoti ri-spetto ai tradizionali arrivi. Invecea Fiumicino, sul lungomare, c’erail pienone”. Tanti romani hannoscelto, infatti, di andare a Fiumi-cino invece di restare imbottigliatinel traffico diretto al Lido. Al se-maforo di Ostia Antica si sono ve-rificati lunghi incolonnamenti cheproseguivano verso Ostia. Fiumi-cino ha preso l’opportunità albalzo, strade più libere e stagionebalneare aperta addirittura in an-ticipo di dieci giorni rispetto aRoma. Dal 18 aprile, infatti, stabi-limenti aperti e servizi disponibiliper gli appassionati della tinta-rella. Ad Ostia, invece, in spiaggiasolo da dopo Pasqua e via ufficiale

alla stagione a partire dal primomaggio. Intanto sul lungomare ar-riveranno le strisce blu “In rela-

zione al nuovo piano generale deltraffico urbano – spiega Luca Mar-sella di Casapound - si prevede in

alcuni quadranti diRoma, tra cui Ostia,l’inserimento di soste adischi orari su stradecommerciali, residentiinclusi e le strisce blucon tariffe che po-tranno arrivare a treeuro l’ora”. Intanto, gliattivisti del Movimentocontro la tariffazioneoraria della sosta sullungomare hanno av-viato una raccoltafirme. “Dopo le critichee la ferma opposizionealle iniziative del cen-

trodestra – ricorda Marsella - chespese 80 mila euro per realizzareparcheggi a pagamento che ven-

nero cancellati in una settimana,ora si torna alla carica solo per farecassa”. Siamo pronti a scendere inpiazza contro questo provvedi-mento iniquo. – afferma AmerigoOlive, esponente locale di Fratellid’Italia-AN – In due Giunte, quellapresieduta da Bordoni e quellasuccessiva da Paolo Orneli il con-siglio municipale si era espressoapprovando all’unanimità due de-libere con la quali si dichiaravacontrario all’istituzione della sostaa pagamento sul lungomare. IlCampidoglio dovrà tenerle pre-senti e quantomeno, chiedere ilparere consultivo al Municipio, edallora vedremo se quanti avevanovotato contro la sosta a pagamentomanterranno la loro posizione”.

Ostia, arrivano le strisce blu?SOSTA A PAGAMENTO SUL LUNGOMARE. NUOVO COLPO AL TURISMO DEL LITORALE

Il Premio Roma accende la“notte” del teatro romano diOstia Antica. L’appuntamentocon la cultura è fissato per lacerimonia di proclamazionedei vincitori, in programma lanotte del 10 luglio. Per la cul-tura romana e del litorale, ilPremio Roma, nato quindicianni fa ad opera del prof. AldoMilesi, rappresenta l’eventodell’anno, con edizioni chenella storia della manifesta-zione sono state dedicate alle culture di tutti i popoli,scegliendo, di volta in volta, un paese estero. Intanto,con una presentazione a Gerusalemme ed una in Cam-pidoglio, è partita ufficialmente la XV edizione del Pre-mio dedicato, quest’anno, allo Stato d'Israele e alla suastorica, universale città.Sono state definite le cinquine degli autori finalisti alletre sezioni del Premio: narrativa straniera, narrativa ita-liana e saggistica. Nel corso della presentazione in Cam-

pidoglio, nella Sala Pietro daCortona, le prime anticipazionidei riconoscimenti concessi aiprotagonisti della cultura ita-liana, con il conferimento delPremio Roma Urbs Universalisalla Rai in occasione del 90°anniversario delle trasmissioniRai e del 60° della televisione.Inoltre, appositamente istituitoper questa edizione, sarà con-segnato il Premio Speciale perla solidarietà alla Banca di Cre-

dito Cooperativo di Roma, per il suo 60° anno di vita edall'Associazione Onlus Antea. Infine, per il suo 200°anniversario, uno speciale riconoscimento è andatoanche all'Arma dei Carabinieri a cui, nell'edizione del2011, era stato già assegnato il Premio per il 150° an-niversario dell'Unità d'Italia. La cerimonia si è conclusacon la consegna di un riconoscimento all’ambasciatored'Israele in Italia, Naor Gilon.

E.B.

IL FATTO

di Enzo Bianciardi

Nella battaglia delle pedonalizzazione si apre un nuovo “fronte”: piazzaSan Leonardo di Porto Maurizio e via di Acilia. Mentre si avvia a con-clusione “Ostia mon amour” tra le polemiche e le proteste di commer-

cianti e residenti, il Municipio non “lascia” ma “raddoppia”, ed ecco che annunciaper l’estate la chiusura serale dal 15 giugno al 24 agosto del lungomare (quasidue chilometri) ed aggiunge la ciliegina di via di Acilia. “Le piazze devono tor-nare ai cittadini. – ha affermato Alfredo Bianco, presidente Commissione Atti-vità produttive del Municipio – L’idea è quella di dare l’opportunità ai residentied ai romani di riappropriarsi dei loro quartieri, di viverli senza l’assillo delleauto, di socializzare e fare shopping. Contro questo programma abbiamo granderesistenza, soprattutto tra gli esercenti che, in questo periodo, sono contrari aqualsiasi innovazione e non riescono a cogliere le istanze positive che arrivanoda queste iniziative. Certo, dobbiamo attrezzarci e deve essere possibile lasciarel’auto a non più di 500 metri dalla zona pedonale, altrimenti non ci sarebbero lecondizioni, per questo stiamo individuando aree da adibire alla sosta anche tem-poraneamente” L’Ascom lancia l’allarme, l’ennesimo, ed annuncia la mobilita-zione: “Sinora non c’è stato nessun accenno in merito alla validità dell'iniziativasotto il profilo economico e commerciale. – spiega il presidente Andrea Capo-bianco - Decine di esercenti di Acilia hanno già espresso perplessità sull’inizia-tiva, legate soprattutto all’assenza di attrazioni e si aspettano chel'amministrazione, stavolta, tenesse conto anche delle loro ragioni. Per questo

abbiamo proposto di posizionare sulla piazza un gazebo informativo con un ope-ratore incaricato di raccogliere il parere di residenti e commercianti. Siamopronti a farci carico dei costi di questa iniziativa”. Sulla questione si mobilitanoanche le opposizioni:“Più che promuovere l’offerta turistica e valorizzare il lun-gomare, - afferma Piero Cucunato, responsabile circoli F.I.- con la pedonaliz-zazione e la chiusura com’è stata messa in atto ad Ostia ed ipotizzata ad Acilia siinvitano i turisti, ma soprattutto si costringono i romani a non venire più nelnostro territorio. Il Lungomare è stato trasformato in una strada che, più cheuna “vetrina” delle offerte migliori del territorio, va segnalata come una piazzacomoda e senza controllo riservata ai venditori ambulanti abusivi. E’ una“falsapedonalizzazione” - continua Cucunato - Intorno all’area pedonale assistiamo,infatti, alla congestione del traffico, ad una inefficace ed ingestibile situazionedi percorsi alternativi. Molti cittadini che la domenica volevano andare adOstia, sono tornati indietro per il traffico e per la chiusura delle strade di ac-cesso” En. Bia.

La battaglia della pedonalizzazioneIL X MUNICIPIO VUOLE INSERIRE ANCHE ACILIA NEL PROGETTO. ALLARME DELL’ASCOM

SERATA FINALE IL 10 LUGLIO AL TEATRO ROMANO DI OSTIA ANTICA

Il Premio Roma illumina la cultura

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Page 18: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 17 APRILE 2014

La stella della politica pontina?Non c’è proprio partita, è Maietta

Non ci sono piùdubbi su chipossa essere ilpersonaggio po-litico più in-

fluente dello scenario pontino.Al centro della cronaca ancoralui, Pasquale Maietta, deputatodi Fratelli d'Italia e dominus in-contrastato della squadra di cal-cio cittadina che sogna ormai laserie A. Poco importa se adessolo stadio è quello di una 'squa-dretta' da categoria minore: selui vorrà, l'amico sindaco Gio-vanni Di Giorgi saprà mettere inpiedi una ristrutturazione dasogno.Si parla di Pasquale Maietta edegli altri politici pontini in oc-casione della pubblicazionedella dichiarazione dei redditirelativa all'anno 2012: quiemerge senza dubbio la geogra-fia del potere locale, con un deputati che gua-dagnano più dei ministri - Maietta e Fauttilli -ed altri che invece risultano nullatenenti (ma lanaiveté grillina ormai non stupisce più).Entriamo però nel merito: il commercialistaMaietta ha dichiarato nell'anno solare 2012 -non era ancora deputato dunque - un redditoimponibile di circa 450mila euro. Lo segue Fe-derico Fauttilli (Gruppo per l'Italia fu ListaMonti) con 248mila euro. Più povera il sotto-segretario del Pd Sesa Amici che sfiora i100mila euro.Nessun reddito da dichiarare per il deputatoGrillino Cristian Iannuzzi, che nel 2012 non

aveva ancora varcato la sogliadel Parlamento ( ricordiamo in-fatti che 'gli uomini nuovi' sonoentrati nel febbraio 2013quando si registro la sconfittavittoriosa di Bersani eletto chenon riuscì a comporre il go-verno, onere che poi andò aLetta).Vediamo cosa accade in Senato:a Palazzo Madama fa bella fi-gura l'esponente del Pd ClaudioMoscardelli, che dichiara125mila euro. Il democratico èpiù ricco dell'acerrimo nemicoFazzone, che dichiara solo98mila euro. Sempre in SenatoIvana Simeoni, che era ancoranon era entrata in politica, di-chiara un reddito di 48mila euroriferibile al suo lavoro di infer-miera del 118. Più ricco di lei ilsenatore grillino Giuseppe Vac-ciano - dipendente della banca

d'Italia - che dichiara redditi da lavoro dipen-denti superiori a 60mila euro.Spicca, su tutti, la ricchezza di Maietta: il pros-simo anno, quando verrano pubblicati i redditiche conteranno anche la carica politica, ne ve-dremo delle belle.Ma la sua condizione di benestante sembra nonavere ombre: possiede l'88% del Latina Calcio,il 100% di una società immobiliare ed il 50%di un'altra srl che si occupa di edilizia.Maietta più ricco del ministro Lupi, tanto peroffrire qualche termine di paragone, che è il piùricco di Palazzo Chigi dichiarando 'solo' 282mila euro.

giovedì 17 aprile 2014 pagina 18POLITICA&REGIONEIlCORRIEREDIROMA

ARNAUDI ANTONIOVia Merulana, 139 ARPINI BRUNAPiazza del ParlamentoBALZOTTI LUCIANOVia del Tritone, 152BONELLI ALFREDOVia Roma Libera, 22BRESSI VITTORIAVia Ripetta/Via TomacelliBUFFONI NADIAVia XX Settembre, 96/97CAIAFFA BRUNOLargo del TritoneCAMPONESCHI RITAGalleria Colonna (Alberto Sordi)Largo ChigiCANU ANNASalita de Crescenzi/PantheonCASUCCI SILVANAPiazza SonninoCECCHINI BEATRICEPiazza FarneseCIARDULLI FRANCESCAViale Carlo Felice/San Giovanni

COLASANTI ELENAPiazza Pasquale Paoli DE CAROLIS ALDOPiazza San Silvestro, 13DE SERIO EDOARDO GALLONI MASSIMOPiazza IndipendenzaDE SILVESTRI WANDALargo Tassoni Corso VittorioDI STEFANO FIORELLA Piazza Cinquecento, 64Via d’AzeglioDURANTINI MARCOVicolo Sciarra /Via del CorsoFARINA ROSSANAPiazza Campo de’ Fiori, 2FERDINANDI MARILISAPiazza della Minerva, 37FERRI SERGIOPiazzale Albania FIORETTI ANDREAViale Trastevere ang. Via MorosiniFURINI ENRICOPiazza del Gesù, 48

GIORGETTI MARIA GRAZIAPiazza CapranicaGIUSTI ROBERTAPiazza del ViminaleGRECO MARCOPiazza di Spagna, 57GREGORI BRUNO EREDIVia Zanardelli altezza civ. 16/1LORIA AURORAVia E. Filiberto Altezza civ. 144MANCINI ALBERTOVia della Dogana vecchiaMASINI ANTONIOPiazza Fontanella BorgheseMASSARONI ELISALargo ArenulaMATTEUCCI MARISAPiazza santa Maria LiberatriceMILLO SERGIOVia dei Sabini Via del CorsoNOTARPIETRO ELENAVia Boncompagni, 12/14

PERUGINI CINZIAViale ManzoniVia MerulanaRO.MA SRLVia SoraCorso Vittorio EmanueleROMANO FRANCESCOVia Marmorata/Largo GelsominiSIRAMA SNCPiazza Benedetto CairoliSTAIANO MARINAVia Merulana, 204TERASCHI PRISCILLAVia della Scrofa, 101VENDITTI STELLAVia Celimontana, 5VERDONE MARIA ANTONIETTAVia Mario de’ fiori/via della CroceVITELLI MAURIZIOVia Flavia, 52EDICOLAPiazzale Roberto Ardigò EDICOLAPiazza MorelliEDICOLAVia Rosa Raimondi Garibaldi

SI RINGRAZIANO I SEGUENTI ESERCENTI CHE CI OSPITANO E DISTRIBUISCONO OGNI SETTIMANA

SUPERMERCATO PIM CORTINA D’AMPEZZO VIA TRIONFALE, 8044 00135 ROMASUPERMERCATO PIM TORREVECCHIA VIA DI TORREVECCHIA 313 00168 ROMASUPERMERCATO PIM MAFFI VIA PIETRO MAFFI, 114 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM FONTANILE VIA DI TORREVECCHIA, 590 00168 ROMASUPERMERCATO PIM ODERISI VIA ODERISI DA GUBBIO, 133 00146 ROMASUPERMERCATO IPERFAMILY VIA DI TORREVECCHIA, 1050 00168 ROMASUPERMERCATO PIM NEWTON VIA FELICE BELLOTTI, 2 00151 ROMASUPERMERCATO PIM CASALOTTI VIA PIEDICAVALLO, 39 00166 ROMASUPERMERCATO PIM IGEA VIA IGEA, 42/44 00135 ROMASUPERMERCATO PIM BIOLCHINI VIA LUIGI BIOLCHINI, 15 00146 ROMASUPERMERCATO PIM BRAVETTA VIA DI BRAVETTA, 403 00164 ROMASUPERMERCATO PIM VIA TERESA DE GUBERNATIS SNCSUPERMERCATO PIM VIA VIARA DE RICCI, 51

edicoleedicolesupermercatisupermercatiECCO DOVE TROVARCIECCO DOVE TROVARCI

SCENARI DALLA DENUNCIA DEI REDDITI AI SUCCESSI SPORTIVIGLI ALTRI? NULLATENENTI O GIÙ DI LÌ

Claudio Fazzone Claudio Moscardelli Ivana Simeoni

Pasquale Maietta Federico Fauttilli Cristian Iannuzzi

Giuseppe Vacciano

Sesa Amici

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Stiamo per infilare una seriedi ponti e mezzi ponti, daPasqua al 25 aprile al primomaggio. Non capita spessoche il calendario offra tutte

queste opportunità insieme. E’ l’occa-sione per muopversi in città con ritmied itinerari diversi dal consueto, alla ri-cerca di ciò che si pensa di conoscere emagari non si è mai visto veramente davicino. L’Aventino, ad esempio, è terraarcinota ma in realtà semisconosciuta,val la pena di dare un’occhiata appenapiù attenta, val la pena di scovare e go-dere di piccoli tesori che Roma offre apiene mani. Basta saperli cogliere. ASanta Sabina, ad esempio, con la me-raviglia della porta lignea, rarissimo esplendido manufatto del V secolo, lacella di San Domenico trasformata dalBernini in una sontuosa cappella ba-rocca e il Museo Domenicano, nella vi-cina basilica di Sant'Alessio invece lacripta romanica con gli affreschi me-dievali e le colonne pagane, il giardinoche affaccia su Roma, disseminato direperti di epoca paleocristiana: oggi c’èun nuovo itinerario di visite (su preno-tazione) che copre l'intero complessoedificato sull'Aventino.Vanno tutti a vedere il buco della ser-ratura del cancello del Priorato dei Ca-valieri di Malta che offre la più famosavista di San Pietro. Ora poi ancor di piùdopo il film di Sorrentino, si può faredi meglio''. Spazio Arte Roma è l'Asso-ciazione culturale che, oltre a organiz-zare corsi e incontri, ha ora messo apunto il nuovo itinerario tra le bellezzeancora sconosciute del colle più meri-dionale di Roma, che dall'antichitàospita il maggior numero di congrega-zioni religiose.

Il percorso inizia dalla Basilica di SantaSabina, costruita nel V secolo per vo-lere di papa Celestino I sulla tombadella martire e divenuta sede dal 1222

dell'ordine domenicano, dove ancoraoggi risiede la curia generalizia. Anti-chissima, è una delle chiese paleocri-stiane meglio conservate della città

eterna, tanto che proprio all'ingressoprincipale si può ammirare la porta li-

gnea (V secolo), che costituisce il piùantico esempio di scultura su legno al-tomedioevale. E' fatta in cipresso, unlegno resistente, scelto probabilmenteanche per il forte profumo resinoso.Sul lato del portale c’è il bellissimo af-fresco con Madonna col Bambino eSanta Sabina, rinvenuto solo nel 2010per alcuni interventi di restauro. Men-tre la basilica è aperta a tutti, previaprenotazione si può varcare la porta delconvento per accedere al chiostro (re-staurato circa 15 anni fa), il più grandedi Roma con le sue 304 colonne realiz-zate con i marmi antichi. Si sale quindinella cella di San Domenico, trasfor-mata nel 1669, su commessa di Cle-mente IX, in una sontuosa cappellabarocca dal genio di Gian Lorenzo Ber-nini, che scelse marmi policromi pur-purei, fece affrescare la piccola volta eaprì una finestra per inondare di lucequello spazio di devozione. Si accedepoi al Museo Domenicano, allestito inquello che era il dormitorio del con-vento, diventato con il tempo un depo-sito. Uscendo, dopo il famoso Giardinodegli aranci, ecco la Basilica di San-t'Alessio, dove i Chierici Regolari So-maschi aprono tutti i giorni la loromensa ai poveri (i proventi delle visitaandranno a sovvenzionare proprioquesta attività). Dietro la facciata sei-centesca (è sede ambita di matrimoni),ci sono i meravigliosi pavimenti coma-teschi e la discesa nella Cripta roma-nica del 1200, in cui la tradizione vuolesiano conservate le reliquie di Tom-maso Becket. Alla fine si arriva nelGiardino del Belvedere, disseminato direperti, affaccio inedito sulla grandebellezza di Roma. Può bastare per unpomeriggio di festa.

Alla scoperta dei tesori dell'Aventino

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GELATERIA PARADISO VIALE I. MONTANELLI 130MONTANI ICE VIA DI CASALOTTI, 59/A GELATERIA RETRÒVIA BALDO DEGLI UBALDI, 118LA CAFFETTERIA MASSÌ DI SCARDELLA MASSIMILIANOVIA G. ALLIEVO 41 ROMABAR TABACCHI LEANDRIVIA PAOLA FALCONIERI 81 ROMABAR A QUATTRO SRL DI MONTECCHIARI PATRIZIO VIA P. VENTURI 73 ROMABAR DI LA MARCA LUCIANO VIA TOR DE SCHIAVI 153/A ROMAKRISTAL BAR SNC CIRC.NE NOMENTANA, 568-570 ROMABAR GELATERIA TERRA ANNAMARIA, VIA LIVORNO 13 ROMAPASTICCERIA SALENTINAVIA LAGO TANA 51 ROMA(METRO B1 LIBIABAR CIRCO MASSIMO VIALE AVENTINO, 14 ROMAGA MA DA SNCVIALE AVENTINO 28 ROMA

LIBRIZZI GIORDANAVIALE AVENTINO 101 ROMASTINZIANI ANGELOVIALE AVENTINO 78 ROMAGELATERIA PUDDINUVIALE AVENTINO 59 ROMABAR AUGUSTO MASSIMOVIA DEL CIRCO MASSIMO, 5 ROMABAR CIAMPINIVIALE DELLE TRINITÀ DEI MONTI ROMACAFFÈ VAN GOGHVIA DELLA PINETA SACCHETTI ROMABAR GIOVENALEPIAZZA GIOVENALE 6 ROMAVALORANI’S FORUMLARGO CORRADO RICCI, 30 ROMABAR DI AFFATATI PIER MATTEOVIA CLAUDIA 14 ROMABOATTINI BARVIA MASTROGIORGIO 58 ROMABAR DI CAPALDO SIMONEVIA DELLA LUNGARA 39 ROMAALOISE DOMENICOVIALE TRASTEVERE 36 ROMABRONTOLO, ABBIGLIAMENTO BAMBINI, DI SILVI SIMONAVIA STELVIO 12 ROMA

GELATERIA FIOR DI LUNAVIA DELLA LUNGARETTA 96 ROMAGELATERIA MIANI MARIA GIOVANNAVIA DELLA SEGGIOLA 12 ROMABAR ICAVIA GASPARE GOZZI, 61 ROMABAR VIVONAPIAZZA VIVONA 20 ROMABENEVENTO BARVIA ACHILLE FUNI, 32 ACILIAMALI SRL BAR MARTINICAVIA DELLA MARTINICA 151 ROMAZAMA CAFFÈPIAZZA ZAMA 5 ROMAOLD SHAMROCKVIA CAPO D’AFRICA V26/D ROMACAFFÈ MARTINI DI ROSSI STEFANOPIAZZALE DEL COLOSSEO 3 A/B ROMARISTORANTE ALFONSO COUS COUSVIA BRESCIA, 23 ROMAANTICA DOMUSVIA S.GIOVANNI IN LATERANO, 6 ROMAALIVERNINI ROBERTOVIA CASTELFORTE 27 ROMAROCCI DANILOVIA TOR DE SCHIAVI 340 ROMADI MUZIO DOMENICOVIA FEDERICO DEL PINO 62 ROMABAR GASTRONOMIA SGANGA ANTONIOPIAZZA NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE 11 ROMA

BAR NATI STANCHIVIA TOR DE SCHIAVI 306BAR MARIOVIA BRA 15/19 ROMACAFFÈ SCHETTINOVIA SAN MELCHIADE PAPA ROMABAR PASTICCERIA DI COLA FILIPPOVIA RUGGERO ORLANDO 68 ROMALOVE 4 PIZZAVIA PEVERAGNO 52 ROMABAR MEDIANOVIA TRIONFALE 11454 ROMABAR TABACCHI DELLA SALA ANNAVIA PASQUALE II 109,111 ROMAANTICO CAFFÈ DI ROMAVIA GIANNINA MILLI 52 ROMABAR DI MANUEL ARIS VILLANIP.ZA MARESCIALLO GIARDINO ROMABAR BARCOLLANDOVIALE ADRIATICO 139 ROMATRATTORIA DA PAOLO, VIA SAN FRANCESCO A RIPA, 92 ROMAESTETICA-SOLARIUM ESSENZAVIA STELVIO 15/17 ROMAILIOS CUCINA GRECAVIA GASPARE GOZZI, 119 ROMALE PETIT CAFE'VIALE VEGA N.6 ARTE BIANCA PANE, PIZZA, DOLCI E...SFIZIVIALE ADRIATICO, 97

GRAN CAFFÈ 2 SCALINIVIA ACAIA, 34 ROMACAFFÈ VALENTINIPIAZZA TUSCOLO,2 ROMAPIZZERIA AL TAGLIO NON SOLO PIZZAVIA DEGLI SCIPIONI 95 ROMAOASI PARKVIA TARQUINIO COLLATINO 56/58 ROMA

PRESTIGE BARVIA DELLE GONDOLE ANG.PIAZZA SANTA MONICA BETTER CAFFE'VIALE PAOLO ORLANDO 3BAR DUCACORSO DUCA DI GENOVA 124 BAR GELATERIA SISTOPIAZZA ANCO MARZIO 7 PASTICCERIA BAR KRAPFEN PAGLIA PIAZZA ANCO MARZIO 18/19 BAR STABILIMENTO BALNEARE VENEZIALUNGOMARE AMERIGO VESPUCCI N.8 CENTRO SPORTIVO RESORT "LE DUNE"LUNGOMARE DUILIO N.22 BAR GELATERIA "NABIL"PORTO TURISTICO DI ROMA BAR MILELLISVIA CAPITAN CONSALVO N.13 SUPERMERCATO TODISVIA CASTELPORZIANO N.294 (INFERNETTO)

esercizi commercialiesercizi commerciali

OSTIA

DALLA CRIPTA ROMANICA ALLA PORTA LIGNEANELLE CHIESE DI S.SABINA E S.ALESSIOITINERARI ROMANI

Sopra il giardino di Sant'Alessio e la chiesa dei Santi Alessio e Bonifacio; a destra la porta lignea di Santa Sabina

P er la prima volta dopo oltre 10 anni il Castello di SantaSevera, da sempre un bene culturale straordinario,ricco di fascino, storia, arte e archeologia, riaprirà in via

straordinaria per 10 giorni. Venerdì 25 aprile, infatti, prenderàil via a un programma sperimentale di attività e manifestazioniculturali che proseguiranno fino al 4 maggio. Il progetto vedeil pieno coinvolgimento del Comitato Cittadino per il Castellodi Santa Severa, rappresentativo di 42 associazioni, che si èreso disponibile a fornire un prezioso contributo in merito allaprogrammazione culturale, nonchè a presenziare in occasionedei giorni di apertura, anche per illustrare ai visitatori gli aspettiartistici e culturali del sito. L’ingresso al Castello sarà gratuitoed è necessaria, nei giorni festivi, la prenotazione

Dopo dieci anni riapre (per poco) il Castello di Santa Severa

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SEI ECCELLENZA ITALIA BY MY ITALYNasce una nuova piattaforma che permetterà ad aziende che abbiano rispetto per l’ecosistema e scelto di aderirealla dictat del biologico e della qualità, a partecipare ad una rivoluzionaria forma commerciale, attraverso degusta-zioni “casalinghe” guardando a orizzonti commerciali nazionali ed Internazionali; stipulando convenzioni e accordiin tempi brevissimi che permetteranno d’individuare istituzioni e le Eccellenze Italiane.L'associazione 6 Eccellenza Italia condurrà per mano gli imprenditori e la persona attraverso la potenza della piat-taforma My Italy, aiutandoli ad espandere il proprio business. La piattaforma My Italy oltre al profilo business si prefigge di svolgere una funzione sociale sviluppando l’algoritmoB2C.

6 Eccellenza a Roma: proposte per una nuova piattaforma B2B & B2C.Come organizzarsi per il futuro by My Italy

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U n’occasione da non perdere. Con“Adriano e la Grecia” sono arrivatia Villa Adriana - e ci resterannofino al 2 novembre prossimi, pre-stiti eccezionali concessi dai musei

greci, molti dei quali per la prima volta al di fuori deiconfini ellenici. La coincidenza che vede la Greciaalla presidenza europea nel primo e l’Italia nel se-condo semestre del 2014 ha offerto lo spunto perquesta mostra, che mette in luce il rapporto tra l’im-peratore romano e la Grecia, letto sotto la particolareangolazione di Villa Adriana, luogo che rispecchia laGrecia come la vede e la conosce l’imperatore. VillaAdriana tra classicità ed ellenismo crea un ineditogioco di specchi fra le testimonianze presenti in Gre-cia e le rielaborazioni che Adriano propone di essenella sua residenza alle porte della capitale. La mostra, pro-mossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delLazio con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Pae-saggistici del Lazio e la Direzione Generale per le Antichità,si avvale della collaborazione con la Scuola ArcheologicaItaliana di Atene e la Direzione Musei, Mostre e Programmi

Educativi del Ministero della Cultura e dello Sport dellaGrecia. L’esposizione, curata da Elena Calandra e BenedettaAdembri, è ambientata nell’Area Archeologica di VillaAdriana, Antiquarium del Canopo, e comprende più di cin-quanta opere, tra cui oltre venti provenienti da Atene, Lou-kou, Maratona, Pireo e Corinto.

VISTI PER VOI

“Adriano e la Grecia” nella sua villa

alle porte di RomaS pezzoni di film-culto

come 'Uccellacci euccellini' o 'Teo-

rema', pagine di diario, ap-punti di viaggio, qualcheapparizione televisiva, scattiinsieme alla Magnani, allaCallas, a Orson Wells o JeanLuc Godard, le pagine deisuoi libri, le testimonianze diuna battaglia civile e politicasenza soste: è la grande mo-stra che palazzo delle Espo-sizioni dedica fino al 20luglio a Pier Paolo Pasolini, intellettuale a tutto tondo, ma soprattutto grande visionariocapace di rivelare nei suoi 25 anni romani un'immagine della città eterna (e della societàoccidentale) ancora oggi di spiazzante attualità. 'Pasolini-Roma' è stata l'ultima faticadi Gianni Borgna, scomparso a febbraio, che aveva affiancato nella curatela della mostraJordi Balló e Alain Bergala per raccontare la relazione passionale, fatta di sentimentimisti di amore e odio che legò il poeta, scrittore e regista alla capitale.Pasolini arrivò aRoma nel 1950, con la madre, dopo essere stato rimosso dall'insegnamento nelle scuolepubbliche ed espulso dal Partito comunista in seguito a una denuncia per atti osceni,racconta in un video l'ex-assessore capitolino, che da giovane l'aveva incontrato. Ed erarimasto colpito dalla sua dolcezza e disponibilità e al tempo stesso dalla forza della suacritica, dalla determinazione di dire sempre la verità.''A questa mostra Borgna si è de-dicato fino all'ultimo - ha detto il direttore dell'Azienda speciale Palaexpò Mario De Si-moni - applicando una strategia particolare, quella di dedicarvisi come se la malattianon esistesse''. Anche per lo sforzo di Ballò e Bergala, il risultato è una mostra non no-stalgica, bensì un messaggio alle nuove generazioni per capire la complessità della realtàcontemporanea che Pasolini aveva colto quasi profeticamente.

Pier Paolo Pasolini, grande visionario, e la Capitale

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Si possono affrontare le vicende deigossip, delle maldicenze della vitamondana della capitale con legge-rezza e soavità. O si può andaredritti al sodo, senza fare sconti

esercitando con il dovuto garbo il diritto di cro-naca e la gratificando la legittima curiosità. Delresto spesso c’è sotto qualcosa che ha a che farecon la politica, con gli intrecci di interessi, conle baruffe da cortile. La scorsa settimana ab-biamo dato conto di un singolare evento aPalazzo Ferrajoli, proprio di fronte agli ufficidi Matteo Renzi. Un evento dedicato agliOscar, indirettamente alla “Grande bel-lezza” di Sorrentino, ad una certa idea di ro-manità capace anche di prendersi in giro ea Roma, sontuosa location per avvenimenti(non solo cinematografici) di ogni forma edimensione. Niente di sguaiato, anzi, per-meato di quella ironia capitolina che alla or-ganizzatrice dell’evento, Sara Iannone, nonmanca di certo. Ne hanno parlato dignito-samente tutti, il giorno dopo. Con un’unica voce disso-nante, quella del Corriere della Sera. Dalle cui pagine unapenna avvelenata è andata giù pesante, senza risparmiarenulla alla pierre Iannone, alle sue scelte, ai disservizi di ognitipo riscontrati. Di persona, intendiamoci, perché l’autoredell’articolo c’è andato apposta, a ficcarsi nei guai, trasci-nando moglie e un paio di parenti. E pagando, perchéquell’evento era a pagamento. Il diritto di critica è sacro-santo, ma l’impressione che quella penna - tra l’altro piut-tosto nota - volesse rivalersi di qualcosa, o volesse a tutti icosti provocare, colpire, stupire, è difficile da cancellare. Cui prodest, c’è sotto qualcosa? Quel paio di bordate di-rette contro l’organizzatrice sono decisamente sopra lerighe, nel mondo liftato della mondanità capitolina. Ne-anche Dagospia, che spesso è durissimo soprattutto conle immagini, arriva a tanto. Voglia di sparigliare, di rompereun equilibrio, un affronto da lavare con il sangue? Sara Ian-none è ospite fissa delle paginate di Dagospia, da decennicalca le scene e organizza eventi, il fatto che abbia fattodelle scelte politiche e sia stata anche candidata non do-vrebbe fare la differenza. Nessun evento poi è perfetto. Enessuno è obbligato a parteciparvi. Come mai il Corrieredella Sera, abitualmente sobrio e prudente, ha avallatoquesto attacco? La Iannone non l’ha presa benissimo, ma

l’esperienza di vita e del suo lavoro attutiscono brillante-mente il colpo. Non vale neanche la pena di entrare nelmerito delle contestazioni. “Pur occupandomi di eventilegati a istituzioni italiane e alla politica mi muovo da sem-pre anche nell’ambito di quella mondanità che Sorrentinorichiama, anche se in poche scene nel suo film. - dice -Sono certamente innamorata di Roma e della sua bel-lezza, sono convinta che Roma fosse l’unica realtà possi-

bile in cui inquadrare questo tipo di realtà e mi piaceval’idea di esaltare la bellezza di Roma (Roma come am-bientazione di film importantissimi da sempre , per la suapredisposizione ad essere un set naturale e ideale)”. “Perdi più tra i miei abituali ospiti ci sono diversi personaggiraccontati e inquadrati da Sorrentino - continua - l’ideadi fare una festa che mettesse insieme questa Roma e que-sti ospiti mi piaceva, l’idea che un Oscar americano avesse

preso in considerazione la possibilità di pre-miare un film dedicato ancora una volta aRoma comunque di un certo valore, al dilà delle critiche e delle analisi che hannoriempito giornali e talk show”. Il film, sotto-linea la pierre romana, “ è stato criticatoprima di ricevere l’oscar, soprattutto negli

ambienti culturali della sinistra probabilmente delusi dalnon aver trovato dei riferimenti concreti, degli attacchi di-retti a quella politica e a quei personaggi che loro amanotanto vedere denigrati a prescindere”. L’attacco del Cor-riere ha dunque un sapore politico, la classica incestuosapolemica tra la cultura di sinistra e quella mondanità cheformalmente disprezza ma della quale non disdegna gliinviti? “ L’evento che io ho organizzato è stato complessi-vamente apprezzato, mi stupisce che le uniche valutazioninegative siano giunte da chi normalmente tende a snob-bare questo genere di eventi. L’attacco arriva su spazi rile-vanti e autorevoli (paginata del Corsera), che di solito nonspreca un colpo. E mi stupisce il tentativo intellettuale dicercare un significato, o meglio di stupirsi dell’assenza delmedesimo, in qualcosa che è niente di più che una festa.Una festa di per sé celebra qualcosa, un compleanno, unapromozione, un fatto che vogliamo esaltare, qualcosa dicui siamo contenti, Un Oscar…una città meravigliosacome Roma…l’unico significato sta nella voglia di festeg-giare, divertirsi e stare insieme. Mi viene difficile capirecome qualcosa che viene definito “vuoto” possa essere unproblema per qualcuno. E in ogni caso l’unico effetto chericonosco a questa operazione è un’ utile ed insperata pub-blicità.” Degna conclusione.

giovedì 17 aprile 2014 pagina 22RUBRICHEIlCORRIEREDIROMA

A Roma tutti pazzi per il “car-sharing”

di Davide Bianchino

Pochi giorni fa sono stati presentati in Campido-glio i dati di “Car2go”, il servizio di car-sharing di-sponibile da poco anche a Roma. Il car-sharing èun sistema che permette la condivisione delle vet-ture già molto diffuso in varie città europee, men-tre in Italia sta cominciando a prendere piede soloal nord e al centro. Nonostante uno scetticismo ini-

ziale sulla diffusione di questo sistemanella Capitale, peraltro ammesso anchedal Sindaco Marino, a distanza di un mesedalla sua inaugurazione oggi tutti si de-vono ricredere. Car2go si è rivelato fino adora un grande successo a Roma. I numeriparlano chiaro: 20.000 iscritti, una mediadi 700 al giorno, per 10.000 noleggi setti-manali delle 300 vetture a disposizione. Unrisultato straordinario anche rispetto adAmburgo, Vienna e Milano. Tanto che il ser-vizio sarà potenziato a breve fino ad arri-

vare a 500 vetture entro fine aprile. Nei suoi primi30 giorni Car2Go ha visto un'età media superiorealle altre città: il 16% nella fascia 18-25 rispetto al20% di media, il 29% in quella 26-35, il 36% in quella36-49. Tra i sessi, il 70% uomini e il 30% di donne.Car2go mette a disposizione degli utenti delle pic-cole Smart ForTwo di colore bianco. Sicuramenteparte del successo è dovuto anche alla scelta az-zeccata di adottare una citycar come la Smart dalledimensioni estremamente ridotte, ideali per muo-versi nel traffico caotico della capitale e ancor piùper posteggiare. Ma non solo. Altro apprezzatis-

simo pregio è rappresentato dal fatto che tutti iveicoli Car2go possono varcare le ZTL e parcheg-giare sulle strisce blu gratuitamente o negli spaziATAC “park and ride”. I veicoli di Car2go possonoessere noleggiati in qualunque momento e il si-stema opera senza stazioni di noleggio dedicate.Le automobili possono essere utilizzate quandonecessario e possono essere posteggiate in qual-siasi parcheggio pubblico (all’interno dell’areaoperativa di 100 km quadrati) senza canoni aggiun-tivi mensili o annuali. Gli utenti registrati paganosolamente il reale utilizzo che fanno del serviziocon un costo all-inclusive (tasse, assicurazione,benzina, parcheggio, i primi 50 chilometri e Iva): €0,29 al minuto e € 14,90 all'ora. Da maggio il si-stema verrà esteso su scala europea: un utente diAmburgo a Roma, per esempio, potrà usare ilcar2Go capitolino con un "roaming" di utilizzo. In-tanto l'assessore alla Mobilità di Roma Capitale,Guido Improta, ha annunciato che a settembre par-tirà il servizio di car sharing a flusso libero di altredue società: “Enjoy” a giugno con 600 auto e “Nhp”a settembre con 150 auto elettriche. Enjoy è il carsharing di Eni che mette a disposizione degli utentidelle fiammanti Fiat 500 rosse. Colore forte, sceltoprobabilmente di proposito per distinguersi in ma-niere netta dalle Smart bianche del suo concor-rente. Enjoy è attivo già da tempo a Milano conottimi risultati. Vedremo se il successo ottenuto daCar2go a Roma sarà replicato anche da Enjoy. Nelfrattempo… Roma batte Milano 1 a 0.

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GOSSIP E VELENI DIETRO UN EVENTO MONDANO CHE HA FATTO DISCUTERE

Quando l’eccesso di critica ottiene l’effetto contrariodi Giulio Terzi

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In attesa della canonizzazioneevento di domenica 27 aprile,quando in piazza San Pietro

papa Francesco lo proclamerà santoassieme a Giovanni XXIII, si molti-plicano a Roma le manifestazioni ele iniziative dedicate a GiovanniPaolo II. Al pontefice amatissimol'Auditorium della Conciliazione ri-serva le quattro serate dal 21 al 24aprile, proponendo “Non abbiatepaura! Il Musical” ad ingresso libero.L'opera teatrale, andata in scena perla prima volta nel 2007, è intera-mente dedicata alla figura e al mes-saggio di Giovanni Paolo II. Autoredel testo è un sacerdote, don Giu-seppe Spedicato, che ha rappresen-tato per la prima volta il musical aLecce, facendolo interpretare daigiovani della sua parrocchia, nellavicina Novoli. Nel 2010 il testo

viene rielaborato e riadattato dal re-gista Gianluca Ferrato con AndreaPalotto e presentato a Roma in oc-casione della beatificazione di papaWojtyla. Ora, a qualche giorno dallacanonizzazione del pontefice, “Nonabbiate paura! Il Musical” torna aRoma, all'Auditorium della Conci-liazione, prima tappa di un progettoa lungo termine, patrocinato dalPontificio Consiglio della Cultura,che fino al 2016 coinvolgerà nume-rose città italiane dove lo spettacolofarà tappa, su richiesta delle singolediocesi, per essere rappresentatosempre ad ingresso gratuito.La colonna sonora del musical è co-stituita in parte da brani d'autore diFrancesco Guccini, Sergio Endrigo,Giuni Russo, Enrico Ruggeri, inparte da musiche inedite scritte perl'occasione. E' il caso del leitmotiv“Non abbiate paura”, composto daAndrea Palotto.“Non abbiate paura” si avvale perquesta messa in scena dell'espe-rienza di Gianluca Ferrato, attore,

autore e regista di grande esperienzae soprattutto appassionato di mu-sica. Andrea Paolotto è invece au-tore di musical di grande successo,come quello ispirato alle vicende del

cartoon Lady Oscar. Il ruolo diKarol Wojtyla è affidato a DaniloBrugia, volto noto della televisionegrazie alla soap Centovetrine, ma so-prattutto collaudato attore teatrale,

cinematografico e interprete di mu-sical. Accanto a lui, un cast di circaventi attori, ballerini e performers,impegnati a dare vita ad uno spetta-colo sicuramente emozionante.

Non abbiate paura! Il MusicalDal 21 al 24 aprile 2014, h 20

Auditorium della ConciliazioneVia della Conciliaione 4, Roma

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Per info e prenotazioni : [email protected],

telefono (+39) 324 626 7265

Come tradizione comanda, i museidi Roma resteranno aperti a Pa-squa e Pasquetta, il 20 e il 21aprile. Il Lunedì dell'Angelo coin-cide inoltre quest'anno con il Na-

tale di Roma. Insomma, un'occasione in più perchi voglia scoprire i tesori d'arte della capitale ovisitare una delle tante mostre in programma.Ecco le nostre proposte per queste giornate.MUSEI CAPITOLINI Il più antico museo ro-mano merita sempre una visita: l'esedra con ilMarc'Aurelio e la Lupa Capitolina, le ricche col-lezioni di pittura e scultura, ne fanno uno deiluoghi culto per gli appassionati d'arte. In que-sto periodo è inoltre possibile visitare la mostradedicata allo Spinario, pastore mitico, caposti-pite della dinastia Iulia. Questa piccola sculturache riproduce un pastorello adolescente, sedutosu una roccia, curvo in avanti nell’intento di to-gliersi una spina dal piede sinistro, risale al I se-colo avanti Cristo e rappresenta uno deimassimi capolavori della scultura antica. Primadi lasciare i Capitolini, non dimenticate unasosta davanti allo strepitoso Galata morente, lastatua di epoca romana o ellenistica rientrataqualche settimana fa a Roma dopo essere stataesposta come prestito a Washington.SCUDERIE DEL QUIRINALE Mentre da noisi continua a disquisire e discutere di quoterosa, alle Scuderie del Quirinale è in corso lamostra dedicata alla pittrice messicana FridaKhalo, che la sua pari opportunità nei volumi distoria dell'arte l'ha conquistata a colpi di pen-nello. Sono oltre 40 le opere selezionate prove-nienti dai principali musei degli Stati Uniti, delMessico e dell'Europa e raccolti nell'esposizioneromana. Imperdibile il celeberrimo Autoritratto

con collana di spinee colibrì del 1940,per la prima volta inItalia, o l'Autori-tratto con abito divelluto del 1926, di-pinto a soli 19 anni.Una selezione di di-segni completa ilpercorso dedicatoall'ironica e ribelle“pasionaria” del-l'arte.PALAZZO CIPOLLA (Fondazione RomaMuseo) Altra sede, altra esposizione: fresca diinaugurazione, ecco la mostra “Wharol”, cheriunisce 150 opere del padre della pop art, pro-venienti dalla Brant Foundation. Ci sono leBrillo Box, i primi Flowers, due ritratti di Ma-

rylin Monroe, compreso quello con la frontetrapassata da un proiettile che una donna sparòa Wharol nello studio dell'artista. Non mancanonaturalmente i Red Elvis, i Mao, le Ladies andGentlemen e un gran numero di Skulls, a rap-presentare l'intero percorso creativo dell'artista

divenuto egli stesso icona del Ventesimo secolo.VITTORIANO Ghiotta occasione per tuffarsinelle atmosfere parigine del Museo D'Orsay,grazie ai settanta capolavori realizzati tra il trail 1848 e il 1914, in mostra a Roma. Le tele re-cano le firme di grandi maestri francesi comeGauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, VanGogh, Manet, Corot e molti altri. Non c'è chedire, una gioia per gli occhi.GALLERIA BORGHESE Antonello da Mes-sina, Bernini, Canova, Caravaggio, Domeni-chino, Raffaello, Tiziano: pochi luoghi almondo possono vantarsi di custodire tanti ca-polavori insieme. E' il caso della Galleria Bor-ghese, immersa nell'omonima Villa. Chideciderà di visitarla a Pasqua e Pasquetta potràinoltre ammirare, insieme alle forme morbide diPaolina Borghese, le opere di Alberto Giaco-metti, uno dei più grandi scultori del Nove-cento. Visionario e onirico, Giacometti hareinterpretato la tradizione della scultura clas-sica regalando alle sue figure una brucianteenergia, il senso di un'epoca che tutto ha tra-volto. TERME DI DIOCLEZIANO Le Grandi Auledelle Terme di Diocleziano, il più grande com-plesso termale della Roma antica, ospitano lamostra dedicata ad Auguste Rodin. Le sessantasculture in marmo, e tra queste gli immortaliamanti avvinghiati ne “Il bacio”, costituisconola più completa esposizione mai allestita sull'ar-tista francese, considerato con Michelangelo trai più grandi innovatori della tradizione plasticamoderna. Si consiglia al termine di visitare la vi-cina Basilica di Santa Maria degli Angeli e deiMartiri, progettata proprio da Michelangelo suuna parte delle antiche terme volute dal crudeleimperatore romano.

giovedì 17 aprile 2014 pagina 23 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

DALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE AL VITTORIANO ALLE TERME DI DIOCLEZIANO, OCCASIONI PER SCOPRIRE I TESORI DELL’ARTESCELTI PER VOI

È Pasqua, operazione musei apertidi Maria Pia Miscio

Si intitola “Nozze di coccio” la nuova commedia di Pablo e Pedro, in scena alTeatro Italia dal 23 aprile al 13 maggio, con la regia di Mirko Setaro. Semplicel'assunto che fornisce al duo comico, nato nel 1994, lo spunto per lo spettacolo:può l'annuncio di un inaspettato matrimonio sconvolgere momentaneamenteuna vecchia amicizia? Possono le nozze improvvise ed imminenti determinareuna serie di reazioni a catena del tutto imprevedibili?Sono queste le domande alle quali i romani Nico Di Renzo e Fabrizio Nardi, questii nomi dei due, cercheranno di dare risposta fra colpi di scena, intrighi e rimbalziautenticamente comici ed originali. A caratterizzare la loro nuova commedia è,come sempre, una comicità semplice, diretta e brillante, unita ad una passionequasi fanciullesca per il gioco. Sarà inoltree possibile rivedere il vasto repertoriodi personaggi e situazioni incalzanti, che negli anni abbiamo imparato a cono-scere ed apprezzare grazie alla loro partecipazione a moltre trasmissioni televisie,tra le quali naturalmente Zelig.Ma, nella migliore tradizione del cabaret, dove ogni spettacoo non è mai ugialea se stesso, anche “Nozza di Coccio” si caratterizza per l'ampio margine lasciato

all’improvvisazione umori-stica, allo spunto del mo-mento. Infatti, lacaratteristica principale diquesta commedia di Pablo& Pedro è proprio quella dinon essere mai uguale, ma di cambiare di serata in serata , a seconda dell'ispi-razione ma anche del pubblico in sala, con il quale i due attori hanno dimostratodi saper interagire, captandone umori ed emozioni, inprovvisando e attingendoal loro repertorio.Il rrisultato è uno spettacolo legero, esilarante e godibile, adatto ad un pubblicodi ogni età per quanto riguarda i temi scelti, i toni usati e la cifra comica. Per que-sto, che ha meno di 18 anni, pagherà solo un euro per il biglietto d'ingresso.

Teatro Italia Via Bari 18, RomaDa lunedì a sabato h 21,15 Domenica h 17,45

Biglietti da € 15 a € 20 Info: 06 44239286

TEATRO ITALIA LA COMMEDIA DI PABLO E PEDRO

Sconvolgenti “Nozze di coccio”

“Non abbiate paura. Il Musical”In memoria di Giovanni Paolo

QUATTRO SERATE ALL’AUDITORIUM DI VIA DELLA CONCILIAZIONE

Sopra a sinistra“Il bacio” di Rodinin mostra alle Terme di Diocleziano; a destra ; mentre a PalazzoCipolla si espongonole opere di AndyWharol, a sinistrail famoso ritrattodi Marylin Monroe

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