I servizi multiculturali delle bibliotecherapporto tra la biblioteca e le lin-gue e culture del...

6
25 Biblioteche oggi maggio 2009 Il titolo 1 dell’iniziativa che si è te- nuta in occasione del Convegno delle Stelline 2009, dedicata al ser- vizio bibliotecario in relazione ai bisogni dei cittadini stranieri, al rapporto tra la biblioteca e le lin- gue e culture del mondo, suona un po’ come un programma di ad- vocacy della biblioteca pubblica, come un tentativo di ribadirne for- temente, in un tempo di crisi eco- nomica ma forse anche istituziona- le, il senso e il valore aggiunto del suo agire sociale. Nella mia biblioteca nessuno è stra- niero. Un titolo in cui sento riecheg- giare una frase-simbolo del proget- to dello “Scaffale multiculturale”, pro- mosso alcuni anni fa dall’AIB Lom- bardia e dai Soroptimist Club della Lombardia, con la collaborazione della Provincia di Milano e il patro- cinio della Regione Lombardia. Lo slogan, che, insieme col logo “info city box”, accompagnava il kit in- formativo 2 che in questi anni è ser- vito da utile stimolo a parecchie bi- blioteche comunali lombarde per la costruzione di raccolte multilingui, recitava: Non importa da dove vieni, vieni in biblioteca. È indubbiamente molto positivo questo continuo riproporre, riaffer- mare il carattere inclusivo della bi- blioteca pubblica nei confronti dei nuovi cittadini, portatori di espe- rienze linguistiche e culturali diver- se; ma il richiamo può essere letto senz’altro anche come una spia della debolezza strutturale del qua- dro giuridico-istituzionale in cui, purtroppo, hanno dovuto muover- si finora gli enti locali e le bibliote- che rispetto al target dei “nuovi” cittadini. Vi sono, nel nostro paese, interi movimenti politici che hanno fatto del contrasto all’immigrazione e dell’arroccamento nella propria identità locale una vera e propria bandiera politica; vi sono disposi- zioni di legge non soltanto inade- guate a costruire e sostenere effi- caci percorsi di integrazione socia- le, ma che addirittura si trovano al limite della discriminazione e della xenofobia. È quindi evidente che, in un contesto socio-politico del genere, gli operatori culturali, gli educatori, si trovino continuamen- te a dovere ridiscutere alcune que- stioni di principio, poste tradizio- nalmente tra i “fondamentali” del servizio bibliotecario pubblico, e cioè l’aspetto del dialogo tra cultu- re e quello della tutela delle iden- tità culturali, che non a caso tro- viamo saldati insieme al punto 7) nell’elencazione dei compiti della biblioteca pubblica, come definiti dal Manifesto Unesco: “incoraggia- I servizi multiculturali delle biblioteche Quali tendenze in Italia e nel mondo BIBLIOTECHE E MULTICULTURALITÀ Domenico Ciccarello Corrispondente per l’Italia IFLA Section 32. Library services to multicultural populations [email protected]

Transcript of I servizi multiculturali delle bibliotecherapporto tra la biblioteca e le lin-gue e culture del...

Page 1: I servizi multiculturali delle bibliotecherapporto tra la biblioteca e le lin-gue e culture del mondo, suona un po’ come un programma di ad-vocacy della biblioteca pubblica, come

25Biblioteche oggi – maggio 2009

Il titolo1 dell’iniziativa che si è te-nuta in occasione del Convegnodelle Stelline 2009, dedicata al ser-vizio bibliotecario in relazione aibisogni dei cittadini stranieri, alrapporto tra la biblioteca e le lin-gue e culture del mondo, suonaun po’ come un programma di ad-vocacy della biblioteca pubblica,come un tentativo di ribadirne for-temente, in un tempo di crisi eco-nomica ma forse anche istituziona-le, il senso e il valore aggiunto delsuo agire sociale. Nella mia biblioteca nessuno è stra-niero. Un titolo in cui sento riecheg-giare una frase-simbolo del proget-to dello “Scaffale multiculturale”, pro-mosso alcuni anni fa dall’AIB Lom-bardia e dai Soroptimist Club della

Lombardia, con la collaborazionedella Provincia di Milano e il patro-cinio della Regione Lombardia. Loslogan, che, insieme col logo “infocity box”, accompagnava il kit in-formativo2 che in questi anni è ser-vito da utile stimolo a parecchie bi-blioteche comunali lombarde per lacostruzione di raccolte multilingui,recitava: Non importa da dove vieni,vieni in biblioteca. È indubbiamente molto positivoquesto continuo riproporre, riaffer-mare il carattere inclusivo della bi-blioteca pubblica nei confronti deinuovi cittadini, portatori di espe-rienze linguistiche e culturali diver-se; ma il richiamo può essere lettosenz’altro anche come una spiadella debolezza strutturale del qua-

dro giuridico-istituzionale in cui,purtroppo, hanno dovuto muover-si finora gli enti locali e le bibliote-che rispetto al target dei “nuovi”cittadini. Vi sono, nel nostro paese,interi movimenti politici che hannofatto del contrasto all’immigrazionee dell’arroccamento nella propriaidentità locale una vera e propriabandiera politica; vi sono disposi-zioni di legge non soltanto inade-guate a costruire e sostenere effi-caci percorsi di integrazione socia-le, ma che addirittura si trovano allimite della discriminazione e dellaxenofobia. È quindi evidente che,in un contesto socio-politico delgenere, gli operatori culturali, glieducatori, si trovino continuamen-te a dovere ridiscutere alcune que-stioni di principio, poste tradizio-nalmente tra i “fondamentali” delservizio bibliotecario pubblico, ecioè l’aspetto del dialogo tra cultu-re e quello della tutela delle iden-tità culturali, che non a caso tro-viamo saldati insieme al punto 7)nell’elencazione dei compiti dellabiblioteca pubblica, come definitidal Manifesto Unesco: “incoraggia-

I servizi multiculturali delle biblioteche

Quali tendenze in Italia e nel mondo

BIB

LIOTEC

HE

EM

ULTIC

ULTU

RA

LITÀ

Domenico Ciccarello

Corrispondente per l’ItaliaIFLA Section 32. Library services

to multicultural [email protected]

25-53multiculturalità.qxd 21-05-2009 13:12 Pagina 25

Page 2: I servizi multiculturali delle bibliotecherapporto tra la biblioteca e le lin-gue e culture del mondo, suona un po’ come un programma di ad-vocacy della biblioteca pubblica, come

26 Biblioteche oggi – maggio 2009

re il dialogo interculturale e pro-teggere la diversità culturale”.3

Rispetto al significato della presenzadi nuovi utenti/clienti, nuove linguee nuove culture, le nostre bibliote-che pubbliche, e direi un po’ tuttoil dibattito professionale, in questiultimi dieci-quindici anni indubbia-mente hanno fatto registrare deigrossi passi in avanti. Siamo passa-ti, sostanzialmente, da una prima fa-se, che potremmo definire per le bi-blioteche “conoscitiva”, in cui cioègli operatori si sono prevalente-mente interessati alla costruzione dipercorsi di “lettura dell’altro” in bi-blioteca, a una seconda fase che po-tremmo chiamare “performativa”,in cui cioè lo sforzo dei biblioteca-ri è stato molto più decisamente te-so allo sviluppo maturo di raccolte,programmi, servizi multilingui e in-terculturali. Le biblioteche – spesso muovendo-si sulla scia delle scuole, che inmolti casi hanno per prime avviatostrategie di risposta ai bisogni piùimmediati e quotidiani di scambioe approfondimento interculturalenegli ambienti didattici4 – hannoiniziato grosso modo verso la metàdegli anni Ottanta a sviluppare bi-bliografie, strumenti di sussidio allacostruzione di scaffali multicultura-li, di raccolte multietniche, eser-citando quindi in questa prima faseil ruolo di agenzie di documenta-zione, di informazione sulle cultu-re “altre”. Ancora oggi questa lorofunzione è giustamente riconosciu-ta come molto importante, tant’èvero che alcuni di questi strumentidi reference hanno finito con l’as-sumere la forma, più adeguata cer-tamente ai nostri tempi, del reper-torio che è possibile aggiornarecontinuamente in linea (come nel-l’esempio della Guida multietnica5

curata dall’Istituzione Biblioteche diRoma; lo stesso vale per lo Scaffalemulticulturale6 lombardo, e altre si-mili risorse informative).In anni più recenti, le bibliotechepubbliche italiane sono entrate

consapevolmente in una seconda epiù matura fase dell’approccio aitemi interculturali (o multicultura-li),7 collocando la propria azione inuna prospettiva di servizio, inizian-do a riflettere sulla progettualitàdelle risorse da offrire ai nuovi cit-tadini, pensando ad analizzare ilpubblico, i suoi bisogni, e soprat-tutto avviando indagini conoscitivemirate a conoscere non in modoastratto ma da vicino i modi e leforme con cui le diverse comunitàstraniere usano la biblioteca e piùin generale consumano l’informa-zione e la cultura. Niente si fa perloro senza loro. Giusto per farequalche esempio, alcuni anni fa ilcomune di Perugia ha distribuito indiversi punti della città un questio-nario multilingue per sapere dagliimmigrati se e come usano la bi-blioteca, cosa vi vorrebbero trovareecc. Le informazioni raccolte sonostate sfruttate per riprogrammare epotenziare i servizi.8 Molto interes-sante pure la recentissima pubbli-cazione di un dossier a cura del-l’Osservatorio provinciale delle im-migrazioni di Bologna, scaturito dauna ricerca coordinata da RaffaeleLelleri, e condotta presso la Biblio-teca Sala Borsa e i Centri territoria-li permanenti. Una vera e propriaanalisi di comunità, in grado di for-nire preziose informazioni sui con-sumi culturali dei cittadini stranieriin una grande città come Bologna,e anche di ribaltare alcuni stereoti-pi sul grado di civiltà e di istruzio-ne, sui comportamenti sociali deglistranieri: si scopre ad esempio cheuno su tre di loro è laureato, sonomediamente lettori forti, hannobuone abilità informatiche, usanoregolarmente Internet e sono buo-ni consumatori di prodotti multi-mediali.9

È sul piano dell’effettiva coopera-zione tra soggetti di natura diversa,dunque, che si gioca la chiave delsuccesso organizzativo. I servizimulticulturali, come e più di ognialtra attività delle biblioteche, de-

vono essere basati sul partenariatolocale, su una capacità – che la bi-blioteca deve dimostrare di pos-sedere veramente – di uscire dal-l’autoreferenzialità, cercando isti-tuzioni e progetti di volta in voltaadeguati agli obiettivi, alle attività,alle innovazioni che si intende rea-lizzare. Una tra le tante buone pra-tiche che si possono citare, è ilprogetto “Babele. Culture a Prato”,che ha visto la Biblioteca Lazzeri-niana lavorare con Comune e Pro-vincia per la realizzazione di unainfrastruttura di informazione perle diverse comunità locali.10 La Laz-zeriniana è anche il buon esempiodi un piano, se possibile, ancorapiù alto di cooperazione interistitu-zionale; mi riferisco alla convenzio-ne che da alcuni anni la RegioneToscana ha realizzato, con la bi-blioteca pratese e con il Centro didocumentazione interculturale diArezzo, per creare un Polo regio-nale di documentazione intercultu-rale, valorizzando in questo modoil know-how consolidato della Bi-blioteca Lazzerini nei servizi agliimmigrati.11 La convenzione ha per-messo di co-finanziare una serie diservizi multilingue (aggiornamentodel personale, consulenza bibliote-conomica, scaffale circolante) dicui hanno beneficiato e beneficia-no numerose biblioteche toscaneper i propri utenti.In questo contesto, per alcuni an-ni, si è mosso il Gruppo di studiodell’AIB sulle biblioteche multicul-turali,12 che ha lavorato alla promo-zione e sensibilizzazione dei bi-bliotecari e delle istituzioni su questitemi, producendo strumenti profes-sionali apprezzati come il volumeLinee guida per i servizi multi-culturali nelle biblioteche pubbli-che.13 Partendo dalla traduzione del-le guidelines della Sezione IFLA,14

il Gruppo si è allargato a conside-rare i termini e i limiti della loroapplicabilità nella situazione italia-na. Con il tempo la riflessione hatoccato i congressi AIB,15 l’incontro

BIB

LIO

TEC

HE

EM

ULT

ICU

LTU

RA

LITÀ

25-53multiculturalità.qxd 21-05-2009 13:12 Pagina 26

Page 3: I servizi multiculturali delle bibliotecherapporto tra la biblioteca e le lin-gue e culture del mondo, suona un po’ come un programma di ad-vocacy della biblioteca pubblica, come

27Biblioteche oggi – maggio 2009

di Venezia sulla catalogazione inalfabeti non latini16 (argomento ri-preso anche nell’ultimo congressoAIB lo scorso novembre),17 il Rap-porto sulle biblioteche italiane 200418,la Conferenza di primavera di SaintVincent,19 e sono spontaneamentesorti gruppi di interesse tra colleghioperanti in diverse realtà regionali(il Friuli, la Lombardia, il Trentino,l’Umbria, per citarne solo alcuni).20

Nello stesso tempo, diverse biblio-teche hanno cercato, in modi diver-si, di rispondere alla questione cen-trale degli strumenti di referencemultilingue: come informare i nuo-vi cittadini delle risorse disponibiliper loro in biblioteca? Gli esempidi soluzioni (provvisorie o definiti-ve) adottati potrebbero essere mol-ti: nel sito di Sala Borsa, si accede auna presentazione multilingue del-la biblioteca21 e delle raccolte nellediverse lingue straniere; in altri casiesistono descrizioni multialfabetoin qualche modo legate all’OPACdella biblioteca, tramite link multi-mediali al record bibliografico co-me nella rete romagnola,22 o con li-ste di titoli accessibili dal web co-me nel sito della Biblioteca “Delfi-ni” di Modena,23 o ancora, con pa-gine Web che descrivono la gammadei servizi offerti alle comunità tar-get (come avviene per le Bibliote-che civiche torinesi).24

Questa capacità di risposta da par-te delle biblioteche italiane allecomplicate sfide della gestione dirisorse e servizi multilingui e multi-culturali ha trovato un riscontropositivo nei media (giornali come“la Repubblica” “Il sole 24 Ore”, il“Corriere della Sera”, ma anche tra-smissioni RAI come “Permesso disoggiorno” e la rivista intercultura-le “Mosaici” diretta da Carlo Moc-caldi),25 dimostrando il livello del-l’impegno che la nostra professio-ne intende mettere nel percorso diintegrazione e di crescita delle op-portunità sociali e culturali dei no-stri cittadini stranieri.Il confronto con la situazione inter-

nazionale,26 pertanto, deve necessa-riamente prendere le mosse dallaconstatazione che gli scenari di ri-ferimento e i problemi da affronta-re, soprattutto in campo europeo, so-no molto simili, così come le stra-tegie cercate per trovare le soluzio-ni più idonee. Un ottimo esempiodi ricerca sull’uso della bibliotecada parte degli immigrati, è quellocondotto in Danimarca qualche an-no fa, con la pubblicazione degliindicatori derivati da questionari,interviste e focus group rivolti aigiovani immigrati che usano le bi-blioteche del sistema bibliotecariodi Aarhus27. Per quanto riguarda lerisorse umane, ancora in Danimar-ca è stato completato un progettodi formazione biblioteconomica dimediatori culturali finalizzato al lo-ro successivo inserimento lavorati-vo nell’organico delle bibliotechepubbliche della città di Odense,denominato “Cross-cultural bridge-building”;28 dal successo del pro-getto deriva la messa a punto diuna nuova strategia, in corso di at-tuazione da parte della Danish Li-brary Authority e dalla Royal Schooldi Copenhagen, per incentivare la

formazione di bibliotecari pubbli-ci provenienti da aree culturali elinguistiche non danesi (qualcosadi simile al progetto statunitense“Spectrum”, sostenuto alcuni annifa dall’ALA). Per ritornare al tema del referencemultilingue, si potrebbero fare innu-merevoli altri riferimenti: dall’home-page della Queens Public Librarydi New York29 al catalogo multial-fabeto di OCLC,30 ovvero valutarela qualità e il grado di coperturalinguistica raggiunto da alcuni im-portanti VRD (virtual referencedesks) multilingue realizzati da bi-blioteche o con la collaborazionedi biblioteche, come quello dane-se (FINFO),31 quello inglese (Mul-tikulti),32 quello Norvegese (Bazar),33

quello australiano (My Language),34

quello statunitense di QueensBorough (Worldlinq),35 quello an-daluso (Entreculturas),36 quello fin-landese (Infopannki).37

Ma è soprattutto l’IFLA ad avere as-sunto, anche in quest’ambito di ri-flessione sulle biblioteche, il ruolodi protagonista nella cooperazionescientifica, nell’elaborazione di ri-flessioni e proposte di indirizzo, in

Sito Web delle Biblioteche comunali di Modena: catalogo delle pubblicazioniin lingua araba per adulti e ragazzi

BIBLIOTECHE E MULTICULTURALITÀB

IBLIO

TECH

EE

MU

LTICU

LTUR

ALITÀ

25-53multiculturalità.qxd 21-05-2009 13:12 Pagina 27

Page 4: I servizi multiculturali delle bibliotecherapporto tra la biblioteca e le lin-gue e culture del mondo, suona un po’ come un programma di ad-vocacy della biblioteca pubblica, come

28

particolare attraverso la Sezione 32(IFLA Section Library services tomulticultural populations),38 a cuifanno capo diverse iniziative inse-rite nel programma di IFLA Milan2009, come dirò tra poco.La Sezione multicultura dell’IFLAha anzitutto provato l’impresa, as-sai ardua e incerta per la verità, dioffrire una definizione soddisfacen-te di “multicultura”: “Multicultura èla coesistenza di diverse culture – iltermine culture comprende i grup-pi etnici, religiosi, culturali – che siesprimono in abitudini di compor-tamento, principi e valori culturali,modi di pensare, e stili di comuni-cazione. L’espressione ‘servizi bi-bliotecari multiculturali’ fa riferi-mento sia all’offerta di informazio-ni multiculturali a tutti i tipi di uten-ti della biblioteca, che all’offerta diservizi bibliotecari indirizzati nellospecifico a gruppi culturali servitiin modo insufficientemente ade-guato”;39 inoltre ha cercato di offri-re qualche strumento efficace diadvocacy, come il leaflet con leDieci ragioni per offrire servizi bi-bliotecari multiculturali,40 conte-nente argomenti abbastanza inte-

ressanti da far propri per difenderele ragioni del servizio davanti agliamministratori, ai politici ma, a vol-te, anche agli stessi utenti o perfinoai bibliotecari.Sempre restando nell’ambito deiprincipi, dei fondamenti dell’azio-ne delle biblioteche, proprio loscorso anno è stato pubblicato ilManifesto IFLA per la bibliotecamulticulturale,41 documento piut-tosto importante, anche perché staper essere sottoposto all’approva-zione dell’UNESCO, e quindi do-vrebbe assumere una rilevanza eun peso politico ancora maggiore.Il Manifesto è stato il risultato diun dibattito piuttosto lungo e ser-rato tra i componenti della SezioneIFLA sui servizi multiculturali, giun-gendo alla fine a un compromessotra una visione che, per semplifi-care, potremmo definire “multicul-turale”, di matrice prevalentementeamericana, canadese, australiana, euna visione più “interculturale”, dimatrice prevalentemente europea,a seconda che si consideri priori-tario l’aspetto della celebrazionedella coesistenza di molte culturein uno stesso contesto territoriale,

ovvero piuttosto si privilegi l’aspet-to del confronto e del dialogo e del-l’interscambio tra le diverse realtàlinguistico-culturali.Contemporaneamente, la Sezione32 sta ultimando l’aggiornamentodei contenuti delle Linee guida suiservizi multiculturali, che si è resonecessario sia per le novità inter-venute in questi anni sul piano tec-nologico, sia per la pubblicazionedel Manifesto. Il lavoro che si stafacendo dovrebbe ridurre visibil-mente l’effetto di “incomunicabili-tà” o di “parallelismo” tra diverse li-nee guida di cui ha parlato FrancoNeri in un’altra sessione del Con-vegno delle Stelline; nel nostro ca-so, verrà adottato lo stesso schemadi partizione dei capitoli delle lineeguida sulle biblioteche pubbliche,proprio per favorire una migliorelettura comparata e complementa-re dei due testi. Per il resto, si puòconcordare sui rischi di astrattezza,sui limiti dello strumento in sé, delparadigma delle linee guida, rispet-to alla complessità dello scenariocontemporaneo in cui si muovel’azione delle biblioteche, come e-videnziava Neri.42

Esiste, infine, un manuale dal tito-lo Library management and mar-keting in a multicultural world,43

recentemente pubblicato dall’IFLAma proveniente da una Sezione di-versa da quella multiculturale; que-sto a dimostrare che le stesse te-matiche, specie se di valenza tra-sversale, possono essere trattate dadiverse angolazioni prospettiche,da differenti tipi di osservatori.In conclusione, si segnalano i te-mi-chiave degli eventi di “IFLA Mi-lan 2009” che vedono protagonistala Sezione multiculturale. Il primoè dedicato alla creatività e le arti,riguarda cioè il patrimonio culturalecome strumento privilegiato di co-municazione interculturale. La ses-sione si svolgerà a Milano, all’inter-no del programma della Conferen-za mondiale,44 ed è già stata lan-ciato il call for papers,45 quindi tra

Biblioteche oggi – maggio 2009

Sito Web delle Biblioteche civiche torinesi: pagina dedicata ai servizi perstranieri

BIB

LIO

TEC

HE

EM

ULT

ICU

LTU

RA

LITÀ

25-53multiculturalità.qxd 21-05-2009 13:12 Pagina 28

Page 5: I servizi multiculturali delle bibliotecherapporto tra la biblioteca e le lin-gue e culture del mondo, suona un po’ come un programma di ad-vocacy della biblioteca pubblica, come

29

breve si conosceranno titoli e rela-tori. Sono stati sollecitati contribu-ti riguardanti le performing arts(musica, danza, teatro, spettacolimultimediali) e le espressioni arti-stiche (mostre, raccolte di opered’arte fisiche, visite virtuali), com-presi i materiali della tradizioneorale, mediante i quali le bibliote-che promuovono il rispetto e ildialogo tra le diverse identità cul-turali. Il secondo è una post-con-ferenza che, grazie alla collabora-zione tra la Sezione 32 dell’IFLA,l’Università di Palermo e l’AIB Sici-lia, si svolgerà a Palermo nella sededi Palazzo Steri dell’Università, il 31agosto e il 1. settembre prossimi. Ilsatellite meeting avrà come tema ilrapporto tra biblioteca e società nelMediterraneo, abbracciando, in real-tà, diversi temi a questo collegati,come l’impatto sociale delle biblio-teche, la difesa della libertà intellet-tuale, la promozione della lettura edell’apprendimento permanente, ilruolo delle istituzioni culturali, laformazione dei bibliotecari e la co-struzione di raccolte e servizi nelcontesto del Mediterraneo.46 Sonoin fase avanzata di definizione, equindi saranno pubblicati in questesettimane, il sito Web della confe-renza, il call for papers, e le moda-lità di registrazione e partecipazio-ne. Sono benvenuti contributi che,con riferimento alla regione medi-terranea e al rapporto tra Europa eMediterraneo, sviluppino uno o piùdei seguenti argomenti: ruolo dellebiblioteche nella società dell’infor-mazione; difesa/sostegno alle bi-blioteche nelle questioni di politi-ca bibliotecaria; dimostrazione deibenefici sociali derivanti dal po-tenziamento del servizio bibliote-cario; comunicazione di importantiprogetti realizzati e di notevoliesperienze da parte di biblioteche,archivi, musei; programmi di rilie-vo nella formazione continua a be-neficio delle comunità locali. Sa-ranno prioritariamente presi in con-siderazione anche i contributi in-

centrati sulla descrizione di consi-derevoli raccolte digitali/multime-diali, dovunque conservate e svi-luppate, che riguardino il patrimo-nio storico, artistico e culturale del-l’area mediterranea.47

Note

1 Con lo stesso titolo, un contributo diqualche anno fa: ALESSIA CECCARELLI, Nel-la mia biblioteca nessuno è straniero. Lebiblioteche pubbliche italiane di frontealla sfida multiculturale, “Bibliotecheoggi”, 21 (2003), 7, p. 25-31.2 Scaffale multiculturale: guida biblio-grafica, a cura del Soroptimist Interna-tional Club della Lombardia e dell’As-sociazione italiana biblioteche, SezioneLombardia, Milano, Prograf, 2001.3 Manifesto Unesco sulle biblioteche pub-bliche, “AIB Notizie”, 7 (1995), 5, p. 1-2,<http://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/unesco.htm>.4 Molto noti, in proposito, VINICIO ON-GINI, Lo scaffale multiculturale, Milano,Mondadori, 1999, e ID., La bibliotecamultietnica. Libri, percorsi, proposteper un incontro fra culture diverse, Mi-lano, Bibliografica, 1992 (ripubbl. Mila-no, Lampi di Stampa, 1999).5 Cfr. <http://www.romamultietnica.it>.6 La guida bibliografica è anche online:<http://www.aib.it/aib/sezioni/lom/scaffalemulticulturale.htm>. Sulla funzionedocumentaria delle biblioteche in que-st’ambito si sofferma recentemente an-che BARBARA FIORENTINI, Biblioteche emulticultura: documentare la mobilitàumana in Internet, “Bibliotime”, 5(2002), n. 3, <http://didattica.spbo.uni-bo.it/bibliotime/num-v-3/fiorenti.htm>.7 Alcuni lucidi spunti sul cambio diprospettiva necessario si trovano inLUCA FERRIERI, La biblioteca sconfinata:criteri interpretativi e ipotesi di lavo-ro per affrontare le nuove sfide dell’in-terculturalità, “Biblioteche oggi”, 18(2000), 2, p. 10-16.8 Il questionario è accessibile all’URL<http://www.comune.perugia.it/canale.asp?id=4489>. Per un commento all’ini-ziativa perugina, si veda Biblioteche co-munali di Perugia e cittadini immigra-ti: un’indagine conoscitiva per migliora-re i servizi dedicati ai cittadini prove-nienti da altri paesi, a cura di Claudia

Cardinali et al., <http://www.aib.it/aib/commiss/mc/carcla01.htm>.9 Il dossier n. 1 (gennaio 2009) I con-sumi culturali dei cittadini stranieri.La domanda e l’offerta a Bologna eprovincia curato da Enrica Menarbin(Biblioteca Sala Borsa) e Maria ChiaraPatuelli (Osservatorio delle Immigra-zioni - Provincia di Bologna) si puòscaricare dall’homepage della Bibliote-ca Sala Borsa, <http://www.biblioteca-salaborsa.it/getFile.php?f=dossierinter-cultura.pdf&mime=application/pdf>.10 Cfr. <http://babele.po-net.prato.it/>.11 La documentazione sul Polo regiona-le è disponibile all’URL <http://www.cultura.toscana.it/biblioteche/servizi/intercultura/index.shtml>.12 Cfr. <http://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/mc.htm>.13 Linee guida per i servizi multicultu-rali nelle biblioteche pubbliche, a curadella Commissione nazionale bibliote-che pubbliche dell’AIB; testi di LuciaBassanese, Domenico Ciccarello, Pao-lo Messina, Chiara Rabitti, Roma, AIB,2003.14 IFLA, Società multiculturali: linee gui-da per i servizi bibliotecari, 2. ed. rive-duta, traduzione di Alberta Dellepiane eAdriana Pietrangeli, in Linee guida per iservizi multiculturali…, cit., p. 37-53,<http://www.ifla.org/VII/s32/pub/multiculturali-linee-guida-it.pdf>.15 Mi riferisco in particolare alle sessio-ni “Biblioteche pubbliche: la sfida mul-ticulturale” del 49. Congresso AIB, pub-blicata in Bibliocom 2002: atti del 49.Congresso nazionale dell’Associazioneitaliana biblioteche. Roma, 15-17 ottobre2002, Roma, AIB, 2006, <http://www.aib.it/aib/congr/c49/boretti.htm>, e “Lostaff multietnico in biblioteca” del 51.Congresso AIB, <http://www.aib.it/aib/congr/c51/semmult.htm>; su quest’ulti-mo tema, mi sia permesso rimandareanche a DOMENICO CICCARELLO, La pro-fessione del bibliotecario nella societàmulticulturale, in Le politiche delle bi-blioteche in Italia: la professione. Attidel 53. Congresso nazionale dell’Asso-ciazione italiana biblioteche Roma,18-20 ottobre 2006, Roma, AIB, 2007,p. 107-114, <http://www.aib.it/aib/congr/c53/jf.htm3>. Per gli aspetti legati nel-lo specifico alle competenze relaziona-li del personale: CECILIA COGNIGNI, Lacomunicazione interculturale: alcuneriflessioni sul ruolo delle biblioteche

Biblioteche oggi – maggio 2009

BIB

LIOTEC

HE

EM

ULTIC

ULTU

RA

LITÀ

25-53multiculturalità.qxd 21-05-2009 13:12 Pagina 29

Page 6: I servizi multiculturali delle bibliotecherapporto tra la biblioteca e le lin-gue e culture del mondo, suona un po’ come un programma di ad-vocacy della biblioteca pubblica, come

30 Biblioteche oggi – maggio 2009

pubbliche, “Biblioteche oggi”, 22 (2004),1, p. 37-40.16 Il convegno “Da Babele a Alessan-dria? Catalogazione e alfabeti non lati-ni” si è tenuto a Venezia, a cura dellaFondazione Querini Stampalia, il 2 ot-tobre 2003. Sull’argomento si può leg-gere il documento curato da ChiaraRabitti, Catalogazione e alfabeti non la-tini, <http://www.aib.it/aib/commiss/mc/rabchi01.htm>, come pure: STEFANIA

MARZOCCHI, Biblioteche di pubblica let-tura e materiali in alfabeti non latini:un po’ di teoria e un po’ di pratica,“Bibliotime”, 6 (2003), 3, <http://didattica.spbo.unibo.it/bibliotime/num-vi-3/marzocch.htm>.17 Cfr. il programma del 55. CongressoAIB: “Servizio bibliotecario nazionale,gli strumenti. Controllo bibliografico”(Firenze, Palazzo dei Congressi, 29–31ottobre 2008), comprendente la sessio-ne “Lingue, scritture, culture” (abstractdisponibili in rete: <http://www.aib.it/aib/congr/c55/prog.htm3>).18 DOMENICO CICCARELLO, Biblioteche pub-bliche: i servizi multiculturali, in Rap-porto sulle biblioteche italiane 2004, Ro-ma, AIB, 2004, p. 45-51.19 Conferenza di Primavera dell’AIB: “At-traverso linguaggi e culture: bibliote-che e multilinguismo” (Saint-Vincent,28-30 aprile 2004). Gli atti della confe-renza non sono stati pubblicati; per unsintetico resoconto dei lavori del con-gresso si veda: GRAZIA RUIU, La festa de-gli alberi, “AIB Notizie”, 16 (2004), 5,p. 14; ALESSANDRA BIGINI, Attraverso lin-guaggi e culture. Biblioteche e mul-tilinguismo, ivi, p. 15.20 Cfr. <http://www.aib.it/aib/sezioni/fvg/mc.htm> (Friuli),<http://www.aib.it/aib/sezioni/lom/scaffale.htm>(Lombardia), <http://www.aib.it/aib/sezioni/taa/let050519.htm> (Trentino),<http://www.aib.it/aib/sezioni/umbria/sm.htm>(Umbria).21 La sezione del sito sichiama “Lingue e culture”:<http://www.bibliotecasalaborsa.it/documenti/8085>.22 <http://www.racine.ra.it/opac/>.23 <http://www.comune.modena.it/biblioteche/catalogoarabo/index.htm>.24 <http://www.comune.torino.it/cultu

ra/biblioteche/servizi_stranieri/index.shtml>.25 Nel primo numero della rivista, pub-blicata sia in formato cartaceo che di-gitale, sono stati presentati i servizi in-terculturali nelle biblioteche genovesi:cfr. ALBERTA DELLEPIANE, Genova, le bi-blioteche e il multilinguismo, “Mosaici”,1 (2009), 1, p. 34-35, <http://www.mosaiciweb.it/>.26 Per un’ampia disamina generale sipuò leggere: CECILIA COGNIGNI, Inter-cultura e biblioteca pubblica: il dibatti-to internazionale, “Bollettino AIB”, 42(2002), 4, p. 451-468; o anche ID., Bi-blioteche multiculturali: una rassegnadi esperienze straniere, <http://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/cogcec01.htm>; da tenere presente, inoltre, larubrica Osservatorio internazionale di“Biblioteche oggi”, in particolare: CAR-LO REVELLI, Le minoranze etniche in bi-blioteca, “Biblioteche oggi”, 15 (1997),4, p. 40-46, e ID., Minoranze etniche inbiblioteca. La necessità di trovare unequilibrio tra integrazione e salvaguar-dia delle diversità culturali, “Bibliote-che oggi”, 20 (2002), 10, p. 40-45.27 Refuge for integration: a study ofhow the Ethnic Minorities in Denmarkuse the Libraries, Aarhus, Aarhus PublicLibraries, 2001. Una sintesi anche al-l’URL <http://www.aakb.dk/graphics/om/Publikationer/frirum-til-integration/refuge.pdf>.

28 Per una sintetica descrizione del pro-getto, si veda: BENTE WEISBJERG - SOREN

DAHL MORTENSEN, You can’t build brid-ges long distance, “IFLA Library servi-ces to multicultural populations news-letter”, 2003, 2, p. 6, <http://www.ifla.org/VII/s32/news/no5-03.pdf>.29 <http://www.queenslibrary.org/>.30 <http://www.oclc.org/us/en/worldcat/default.htm>.31 <http://www.finfo.dk/>.32 <http://www.multikulti.org.uk/>.33 <http://www.bazar.deichman.no/>.34 <http://www.mylanguage.gov.au/>.35 <http://www.worldlinq.org/>.36 <http://www.juntadeandalucia.es/cultura/ba/c/>.37 <http://www.infopankki.fi/>.38 <http://www.ifla.org/VII/s32/index.htm>.39 La versione completa, in lingua ori-ginale, del documento all’URL <http://www.ifla.org/VII/s32/pub/multiculturalism-en.pdf>.40 <http://www.ifla.org/VII/s32/pub/s32Raison-it.pdf>.41 Cfr. <http://www.ifla.org/VII/s32/pub/MulticulturalLibraryManifesto-it.pdf>.42 FRANCO NERI, La biblioteca di Babele:come (non) scrivere linee guida nell’e-ra della globalizzazione, intervento alconvegno “Il mondo in biblioteca / Labiblioteca nel mondo. Verso una di-mensione internazionale del servizio edella professione” (Milano, 12-13 mar-zo 2009).43 Library Management and Mar-keting in a Multicultural World, edi-

ted by James L. Mullins, München,K.G. Saur, 2007 (IFLA Publica-

tions; 125).44 L’evento è previsto in calen-dario il 26 agosto prossimo,dalle 9.30 alle 11.30.45 Il testo del call for papersè disponibile all’URL <http://www.ifla.org/IV/ifla75/call-multicultural-en.htm>.46 Un’intervista sull’orga-nizzazione e sui temi del Sa-tellite meeting in ANNA MA-

RIA TAMMARO – ELENA CORRA-DINI, Biblioteche e società in

una prospettiva mediterranea,“Biblioteche oggi”, 26 (2008), 10,

p. 55.47 Gli abstract con le proposte pos-

sono essere indirizzati a <[email protected]>.

BIB

LIO

TEC

HE

EM

ULT

ICU

LTU

RA

LITÀ

25-53multiculturalità.qxd 21-05-2009 13:33 Pagina 30