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I SENTIERI DELLA SALUTE Interazioni tra farmaci ed erbe medicinali ALL’INTERNO AGOSTO/SETTEMBRE 2012 - NUMERO 3 è V E N E Z I A I N S A L U T E

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I SENTIERIDELLA SALUTE

Interazioni tra farmaci ed erbe medicinali

ALL’INTERNO

AGOSTO/SETTEMBRE 2012 - NUMERO 3

èèV E N E Z I A I N S A L U T E

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sommarioP R I M O P I A N O

g La sfida della salute in Europa promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità per il 2020; a cura di Erio Ziglio, direttore Ufficio OMS Europeo per gli Investimenti per la Salute e lo Sviluppo

S P E C I A L E “ C I T T À S A N E ”

g 2012 Anno europeo dell’invecchiamento attivo; a cura di Simona Arletti, presidente Rete italiana Città Sane OMS

g L’attività fisica, investimento per la salute e per la comunità; a cura di Francesca Racioppi, WHO Regional Office for Europe

g Stili di vita e salute in Italia; a cura di Gianluigi Ferrante, Istituto Superiore di Sanità

g I progetti per l'attività fisica degli anziani; a cura di Massimo Gasparetto, UISP Veneto

g Prescrivere l’esercizio fisico in una rete di servizi integrati; a cura di Federico Munarin,direttore Distretto sociosanitario n. 3 della Ulss 12

g Epidemiologia, fragilità, rischio di cadute dell'anziano; a cura di Moreno Scevola,direttore Lungodegenza Ospedale di Noale Ulss 13

g L'impegno per l'invecchiamento attivo; a cura di Nicoletta Codato, responsabile servizio Programmazione Sanitaria Comune di Venezia

g Progetto “allenamente”; a cura di Veronica Vento, Servizio Programmazione Sanitaria Comune di Venezia

I N I Z I A T I V E

g I percorsi per l'attività fisica al parco di san Giuliano; a cura della Segreteria del Coadiutore del Sindaco per la Sanità

g Venicemarathon; intervista al presidente Piero Rosa Salva

g Il 22 e 23 settembre ritorna la NordicwalkinVenice

P R E V E N Z I O N E E S T I L I D I V I T A

g Istruzioni tecniche per prepararsi alla corsa; a cura dell'Unità Operativa Complessa di Medicina dello Sport, Ospedale di Noale, Ulss 13

S T U D I E R I C E R C H E

g Incidenza del mesotelioma ed esposizione all’amianto nel veneziano; a cura del Registro Regionale Veneto dei mesoteliomi e degli Spisal Ulss 12 e Ulss 13

g Mortalità generale, tumori maligni e malattie respiratorie nella terraferma veneziana; a cura di Lorenzo Simonato, Università di Padova, Laboratorio di Sanità Pubblica e Studi di Popolazione

F O C U S U L S S 1 2

g Oltre 300 interventi l'anno; intervista a cura di Paolo Fontana, primario di Chirurgia Toracica all'ospedale dell'Angelo

R A C C O M A N D A Z I O N I

g Le interazioni tra farmaci e con medicine naturali, integratori ed alimenti; a cura di Renato Vecchiato, farmacista

P U N T I D I V I S T A

g Emergency, il Poliambulatorio di Marghera

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primo piano

La politica dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità in Europa.La sfida e l’innovazione nell’approccio “Salute 2020”

Promozione e benessere

L’Europa sta cambiando velocemente. Rapidamente stannocambiando anche le sfide e le opportunità per la promozionedella salute e la prevenzione delle malattie per i 900 milioni di persone che vivono oggi nei 53 paesi della Regione europeadell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).La riduzione della natalità, l’invecchiamento della popolazione,il fenomeno della globalizzazione e delle migrazioni, le nuovetecnologie a disposizione (inclusa l’ingegneria genetica),le sempre maggiori aspettative dei cittadini in tema di salute,e l’affermarsi del concetto di salute come chiave per losviluppo umano, sociale ed economico di un paese, impongonodi adottare nuovi approcci per le politiche per la salute nel 21° secolo. Questo è il lavoro che ha intrapreso l’UfficioEuropeo dell’OMS ed è riassunto nel documento conosciutocome “Health 2020” (Salute 2020).

a cura di Erio Zigliodirettore Ufficio OMS europeo

per gli investimenti per la Salute e lo Sviluppo

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Le strategie del documento Salute 2020Salute 2020 affronta le seguenti domandestrategiche:• come produrre salute oggi in Europa affrontandole sfide presenti e sfruttando nuove opportunità?• come promuovere e proteggere la salute deicittadini ed al tempo stesso ridurre le iniquità disalute che stanno crescendo tra i paesi europeied al loro interno?• come riposizionare la salute come parteintegrante delle politiche di sviluppo economico,sociale ed umano nei paesi, regioni e città delnostro continente europeo?Nel dare risposta e proporre linee guida peraffrontare tali domande, Salute 2020 si concentrasu tre direttrici principali che comprendono:• una forte enfasi sui determinanti della salute• il rafforzamento dei sistemi socio-sanitari e deiprogrammi di salute pubblica• lo sviluppo di una robusta e moderna“governance” intersettoriale che coinvolga tuttele politiche ai vari livelli di governo: internazionali,nazionali, regionali e locali.

Soggetti coinvolti: ministeri, regioni e comuni,società civileSalute 2020 si rivolge principalmente ai ministeri,assessorati ed ai responsabili dei sistemi sanitari edi salute pubblica, ma vuole coinvolgere anchealtre figure della “governance” della salute a livelloregionale e locale, e la società civile nel suocomplesso. Solo con questa collaborazione a varilivelli, si potrà migliorare la salute ed il benesseredella popolazione Europea nei prossimi decenni.

Il miglioramento della salute in Europa negliultimi 30-40 anniLa necessità di ricercare approcci e modalitàsempre più efficaci ed eque per la promozione eprotezione della salute della popolazionescaturisce da un’analisi scientifica fatta dall’OMSsu vari trends inerenti la salute in Europa e alivello globale.Per esempio, negli ultimi 30-40 anni la salutedella popolazione Europea è, nel suo complessomigliorata, ma sono aumentate, invece chediminuire, le diseguaglianze che vengono definitedall’OMS come “iniquità di salute” (healthinequities).

Disomogeneità di aspettative di vita, anche di 10-20 anni, tra i paesi europeiPer esempio, se prendiamo in considerazionel’aspettativa di vita in Europa, questa negli ultimidecenni è diventata molto disomogenea.Paragonando le situazioni migliori con quelle piùproblematiche oggi queste differenze tra i 53 paesidell’area europea dell’OMS raggiungono 20 anniper gli uomini e 12 per le donne. Simili iniquità siregistrano anche all’interno dei singoli paesi. Vi è

molta preoccupazione che queste iniquità possanocrescere per l’impatto della presente crisieconomico-sociale che attanaglia molti paesi delcontinente europeo. Non c’è da stupirsi quindi chel’OMS abbia posto al centro della politica Salute2020 il tema dell’equità in salute.

Gli studi dell'OMS: differenze sociali,economiche ed ambientali fanno la differenzasullo stato di salute delle popolazioni Come possiamo spiegare l’enormità el’andamento di queste differenze di stato di salute? L’OMS ha istituito due Commissioni scientificheper capirne le cause e prospettare soluzioni sucome intervenire per ridurre tali iniquità.La Commissione sui Determinanti Sociali dellaSalute (Commission on the Social Determinantsof Health) a livello globale, ed un’analisi a livelloeuropeo (European Review of the SocialDetermiants of Health and the Health Divide)hanno pubblicato i loro risultati rispettivamentenel 2008 e 2012.Entrambi questi studi fanno risalire le cause delleinequità di stato di salute alle differenze nellecondizioni sociali, economiche ed ambientali incui le persone nascono, crescono, lavorano, sicreano una famiglia, ed invecchiano.

Fattori significativi per la salute sono:istruzione, occupazione, reddito, ambiente dilavoro e di vita e qualità e accettabilità deiservizi per la saluteEcco quindi il perchè Salute 2020 adotta unapproccio olistico ed intersettoriale. In ogni paesela salute materno-infantile, dell’adolescenza,dell’età adulta e degli anziani, sono influenzate davari fattori incluso il livello di istruzione,l’occupazione, il reddito, nonchè l’ambiente dilavoro, e più in generale il contesto in cui unapersona vive, compresi l’abitazione e l’ambientenaturale circostante. Tutti questi elementi, insiemeai fattori genetici e ai sistemi sanitari,contribuiscono a determinare lo stato di salute diun individuo e di una popolazione. Questo è quelloa cui l’OMS si riferisce quando propone politicheche affrontino i determinanti della salute.

La salute è influenzata da scelte individuali econdizioni strutturaliLa salute è vista quindi come il risultato di scelteindividuali e condizioni strutturali che influisconoenormemente sia sulle opzioni che sulla sostenibilitàdi tali scelte. Entrambe – scelte individuali econdizioni strutturali – sono modificabili al fine diproteggere e promuovere la salute individuale ecollettiva. Facciamo un esempio pratico.Oggi vi è una crescente preoccupazione per iproblemi per la salute inerenti l’obesità e ilsovrappeso. Ovviamente una buona politica inquesto campo cercherà di dare informazioni giuste e

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motivazioni agli individui affinchè adottino scelte ecomportamenti “sani” (dieta ipocalorica e povera digrassi, aumento dell’attività fisica, ecc.).Per essere credibili ed efficaci tali politiche dovrannoanche facilitare l’adozione e il mantenimento di stilidi vita più sani e quindi dovranno cambiare fattori econdizioni strutturali in cui vivono le persone erenderle più consone alla salute.Tali politiche dovranno avere come obiettivi anchel’aumento di spazi verdi e non inquinati per l’attivitàfisica, piste ciclabili per recarsi al posto di lavoro, ocomunque un sistema di trasporto pubblicoefficace, nonchè la possibilità di acquistare adesempio frutta e verdura fresca a prezzi ragionevoli,piuttosto che mettere nella borsa della spesa cibipreconfezionati, ricchi di grassi saturi, magari menocostosi, ma certamente non sani.L’impossibilità di fare, e mantenere, scelteappropriate per la salute non fa altro cheaumentare le disuguaglianze.

Ridurre le diseguaglianze sociali e di salute: un dovere etico ma anche vantaggioso dal punto di vista economicoSpecifici gruppi vulnerabili – i più poveri, quellimarginalizzati, quelli che stanno più in basso nellascala sociale, spesso pagano un prezzo assai altoin termini di queste iniquità, non solo diaspettativa di vita ma di salute-malattia. Vi èormai una chiara evidenza scientifica che questeiniquità di salute non solo sono moralmenteingiuste ed inaccettabili, ma sono evitabili.Affrontare e ridurre queste iniquità con strategiee programmi che promuovono la salute è, oltreche una questione di diritti umani, ancheeconomicamente vantaggioso. Studi recentihanno evidenziato che il persistere di questeiniquità grava per un 20% dei costi sanitari deipaesi europei dell’area UE ed una perdita di circa150 miliardi di euro annui calcolati per il 2007.Promuovere salute e ridurre le iniquità di stato disalute fa bene ai cittadini e fa bene all’economia!

L'importanza della collaborazione con governilocali ma anche con tutte le risorse socialidisponibiliLa domanda chiave è: quali di questi investimenti,oltre a produrre salute e ridurre le disuguaglianze,contribuiscono allo sviluppo umano, sociale edeconomico nei paesi, regioni ed aree locali delnostro continente? Queste sono tematiche che sempre piùrisulteranno nell’agenda di politici, scienziati,operatori socio-sanitari, economisti della salute,e società civile nel suo complesso.Sono tematiche pertinenti anche ai ruoli deigoverni locali e allo sviluppo delle nostre città. Danotare che quando l’OMS parla di investire per lasalute, non si riferisce solo a risorse finanziarie,ma anche al capitale umano, tecnologico, e a

un’ampia gamma di risorse sociali come ilvolontariato ed a fattori che promuovono lasalute, soprattutto a livello delle comunità locali, eche spesso sono risorse locali disponibili,culturalmente accettate dalla popolazione localee magari a basso costo.

La missione dell'Ufficio OMS di Venezia per gli investimenti per la salute e lo sviluppo Queste risorse “saluto geniche” dovrebbero esserepiù valorizzate e più sistematicamente utilizzateper la promozione della salute. Tutti questielementi devono entrare nell’equazione“promuovere salute uguale produrre sviluppo”.L’approccio da usare non riguarda soltanto isistemi sanitari in senso stretto ma comprendeanche interventi a livello di organizzazione socialeed interventi sul territorio. Questa èspecificatamente l’area di lavoro della sede OMS diVenezia (Ufficio OMS Europeo per gli Investimentiper la Salute e lo Sviluppo). Il lavoro ed il camposcientifico coperto dalla sede OMS di Venezia haquindi una grande centralità per l'implementazionedella Salute 2020 e dei programmi di assistenzatecnica e collaborazione che l’OMS ha con i 53paesi della Regione europea.

Salute 2020: una priorità per l'agenda degliStati europeiIn sintesi, Salute 2020 identifica principi, valori e obiettivi che caratterizzano una moderna edefficace politica che permetta di promuoveresalute, ridurre le iniquità di stato di salute e crearevalore aggiunto allo sviluppo equo e sostenibile diun paese, regione o area locale nella nostra Europa.Saranno comunque i paesi europei a prendere ledecisioni finali nel campo della salute, adattando lelinee guida della politica Salute 2020 alle singolerealtà geografiche e socio-economiche. L’auspicioè che Salute 2020 contribuisca a rendereprioritario il tema della salute nell’agenda politicadegli stati. La salute della popolazione, la suaprotezione e promozione, non deve essere solo unaresponsabilità imputabile al ministro della salute diturno, ma per il governo nel suo complesso.Promuovere salute e ridurre l’iniquità devonoessere responsibilità condivise dal livello nazionale,regionale e locale con la co-partecipazione deicittadini e della società civile.

INFORMAZIONIWorld Health Organization,Regional Office for EuropeEuropean Office for Investment for Health and DevelopmentCastello 3252/325330122 Venice, Italy T +39 041.2793865F +39 041.2793869E-mail: [email protected]

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2012 / Anno europeodell’invecchiamento attivoLa promozione della salutecome antidoto alla crisi

a cura di Simona ArlettiPresidente Rete italiana Città Sane – OMS

Decimo meeting europeo Città Sane – OMS

La salute è la sfida centrale del nostro tempo. Le città, in quantoprimo livello di governo e primo interlocutore dei cittadini,percepiscono l’importanza di impegnarsi in questo senso per farefronte alle sfide del presente e del futuro.“La salute non è solo assenza di malattia, ma è un complessostato di benessere fisico, mentale e sociale. La salute è unarisorsa della vita quotidiana” (OMS – Carta di Ottawa, 1986)

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Oggi le richieste agli amministratori sono molto piùampie e articolate e comprendono il benessere globale ela “qualità della vita”.Di pari passo anche la sensibilità e la consapevolezzadegli amministratori locali sui temi della prevenzione edella “promozione della salute” è notevolmente cresciuta.Servono il coraggio e la capacità di mettere in discussionegli stili di vita individuali e collettivi, andare a vedere qualisono le condizioni di lavoro, le modalità e l’equitànell’accesso alle risorse, la disponibilità di servizi e del loroaggiornamento alle mutate necessità e possibilità tecniche.

Il progettoIl Progetto Città Sane è promosso dall’OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS), l’Agenzia specializzatadelle Nazioni Unite per la Salute, che dal 1948 opera conl’obiettivo di assicurare alla popolazione mondiale il piùalto livello di salute.Città Sane è un movimento di città presente in tutti icontinenti. In Europa è presente in 1300 città in 30Paesi che hanno una Rete Nazionale e che oggi lavoranol’una a fianco all’altra sulle priorità proposte dall’OMS osu temi scelti ad hoc.In Italia, il progetto è partito nel 1995 come movimento diComuni per poi diventare nel 2001 Associazione senzascopo di lucro, ed oggi le città aderenti alla Rete sono 73.

I temiNegli anni 2009-2013 l’OMS sta coordinando la cosidetta“V FASE” di lavoro del progetto intitolata “Salute ed equitànella salute in tutte le politiche locali”, nella quale i temiprioritari individuati sono suddivisi in tre aree:1. Ambienti capaci di cura e supporto Una Città Sana deve essere, prima d’ogni altra cosa, unacittà per tutti i cittadini, inclusiva, pronta al sostegno,sensibile e capace di rispondere alle loro diverse necessità

e aspettative. Quindi sono importanti temi come:• servizi per tutti i bambini;• città amiche degli anziani;• immigrazione e inclusione sociale;• cittadinanza attiva; salute e servizi sociali;• alfabetizzazione della salute.2. Vivere sanoUna città sana fornisce condizioni e opportunità chefacilitano gli stili di vita sani. Quindi sono importantitemi come:• prevenzione delle malattie non trasmissibili / non

infettive• sistemi sanitari locali• città libere dal fumo• alcool e droghe• vita attiva• cibi sani e regimi alimentari• violenza e traumi• contesti per la salute; benessere e felicità.3. Ambiente e design urbano favorevoli alla saluteUna città sana offre e costruisce ambienti fisici checontribuiscono alla salute, allo svago e al benessere, allasicurezza, all’interazione sociale, alla mobilità facile, alsenso di orgoglio e appartenenza culturale che sonoaccessibili ai bisogni di tutti i suoi cittadini. Quindi sonoimportanti temi come:• pianificazione urbana per la salute• casa e rigenerazione urbanistica• trasporti e salute• cambiamento del clima ed emergenze di salute• incolumità e sicurezza, esposizione al rumore

e all’inquinamento• design urbano per la salute• creatività e vivibilità.

Far parte della Rete Città Sane significa:• assumersi degli impegni, a livello locale, nei confrontidei propri cittadini• arricchire di esperienza e di idee sia i tecnici che gliamministratori, punto di riferimento della loro cittànella gestione della salute pubblica• migliorare lo stato di salute della propria città,acquisendo e condividendo strumenti, idee e progettiche siano di stimolo all’attività quotidiana• poter contare sull’apporto di un network italiano ed

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europeo impegnato nella promozione della salute e nelconfronto continuo per individuare soluzioni migliori.

Le risorse della Rete Città Sane• le giornate mondiali OMS: iniziative comuni per darevisibilità a un tema di interesse per la Rete;• il Meeting nazionale: un evento della Rete ItalianaCittà Sane che fa incontrare, una volta all’anno, tutti iComuni soci, per condividere le migliori esperienzerealizzate e i nuovi progetti in cantiere, e per focalizzarel’attenzione di amministratori pubblici e operatori dellasalute su un tema di forte interesse.

Le risorse della Rete Città SanePremio Città Sane / Oscar della Salutecon cui ogni anno si premiano, durante il Meeting, lecittà che hanno presentato i progetti e le buone pratichepiù meritevoli dal punto di vista dalle rilevanzadell’innovazione, della partecipazione dei cittadini edella trasferibilità.L'edizione 2011 ha visto la partecipazione di 21 progetti.Al primo dei quali è stato assegnato un premio di 3000

euro. Si chiama “CO.ME.FA.RE.” e sta per “Comune eMedici di Famiglia in Rete” il progetto del Comune diVenezia vincitore della quarta edizione dell’Oscar dellaSalute. L'edizione 2012 ha visto la partecipazione di 18progetti da tutta Italia e la premiazione è avvenuta aVenezia l'11 maggio.Sito internet: www.retecittasane.itSpazio di discussione virtuale dedicato alla salute urbanae alle politiche di gestione della salute pubblica. Offreinformazioni aggiornate, documenti di approfondimento,informazioni sulle attività dei singoli Comuni;NewsletterFatta in collaborazione con l'Ufficio Progetto Europa del Comune di Modena, che ha lo scopo di dareinformazioni sui bandi per i progetti europei, sui temi di interesse della Rete e sulle iniziative europeededicate alle tematiche della salute;Momenti di formazione Nazionali e internazionali per gli amministratori e i tecnicidelle Città della Rete.

Foto: Filippo Leonardi

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IL FOCUSINVECCHIAMENTO ATTIVO – ALCUNI DATITendenze demografiche: La popolazione dell'Europa stainvecchiando rapidamente a causa dei bassi tassi dinascita e della crescente aspettativa di vita. Entro il2060 si prevede un raddoppio del numero di persone di65 anni o più rispetto alle persone in età lavorativa.Il 42% delle persone intervistate è preoccupato da unpossibile aumento della proporzione di persone con piùdi 65 anni in Italia. Tuttavia le persone pensano che gliover 65 anni diano un contributo fondamentale nellagestione della vita famigliare …Per il 70% degli intervistati, le organizzazioni anzianisono la prima istituzione che svolge un ruolo positivonell’affrontare l’invecchiamento della popolazione, Alterzo posto sono indicati i Comuni.

Ma quanti anni possiamo aspettarci di vivere in buona salute?Oltre ai dati sull'aspettativa di vita (AV) l'altro fattoreimportante è stabilire quanti di questi anni saranno annidi buona salute. Le cifre degli "anni di vita in buonasalute" (HLY – Healthy Life Years) sono state presentatein occasione del primo incontro annuale dell'Azionecongiunta europea sugli anni di vita in buona salute(EHLEIS) che si è tenuta a Parigi il 19 aprile 2012.Nel 2009, l'AV alla nascita per gli uomini che vivevano inuno dei 27 Stati membri dell'UE (la UE-27) era di 79,7anni e le cifre mostrano che 61,3 di questi saranno annidi vita in buona salute, quasi l'80% dell'AV alla nascita.Per lo stesso anno, le donne dell'UE-27 possonoaspettarsi 62 anni di vita in buona salute, il 75% dellaloro AV alla nascita: 82.6 anni.L'indicatore HLY è stato designato come obiettivogenerale del primo partenariato europeo perl'innovazione (PEI) sull'Invecchiamento sano e attivolanciato a febbraio 2011 volto ad assicurare che le cureper la popolazione europea che invecchia sianosostenibili a lungo termine e il suo obiettivo èaumentare di due anni la vita in buona salute nell'UEentro il 2020.I dati HLY si ottengono applicando la prevalenza delladisabilità osservata nella popolazione generale a unatabella della vita standard. La prevalenza di disabilità simisura attraverso un quesito generale sulle limitazioni

all'attività: quanto è stato limitato un individuo peralmeno sei mesi, a causa di problemi di salute, nelleattività che svolge normalmente?(Fonte: CORDIS, servizio d'informazione comunitario inmateria di R&S, messo a disposizione dell’Unione europea)

INVESTIRE NELLA SALUTE PER RISPARMIARE: UN ESEMPIO PRATICOHEAT HEALTH ECONOMIC ASSESSMENT TOOL --STRUMENTO DI VALUTAZIONE ECONOMICA DISALUTE (MESSO A PUNTO DALL’OMS EUROPEO)-I progetti di mobilità urbana prevedono stimeeconomiche come il calcolo del rapporto costi/beneficiper giustificare progetti e finanziamenti.-Spesso non vengono considerati i benefici in termini disalute.

Che cos'è Heat-Uno strumento on line in grado di calcolare in Euro ilrisparmio prodotto da un intervento che investa risorsesulla promozione della salute dei cittadini in particolarecercando di aumentare l'attività fisica.- Un mezzo per stimare la riduzione del rischio di mortalitàse l'attività fisica diventa abitudine e non eccezione- Può essere applicato per ora all'attività fisica fatta apiedi o in bicicletta.

INFORMAZIONI

Segreteria Nazionale Rete Città Sane OMSVia Santi 40, 41123 Modenawww.retecittasane.itT 059.2033535-2388-2146 / F 059.2033815E-mail: [email protected]

Comune di VeneziaServizio Programmazione SanitariaT 041. 2747875-881 / F 041.2747878E-mail: [email protected]

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Le scelte politiche che favoriscono la saluteL’ambiente urbano si qualifica come quello cheoffre le maggiori opportunità di intervento a favoredell’integrazione dell’attività fisica nei diversi ambitidi vita quotidiana, agendo da potente veicolo per lapromozione della salute. Tuttavia, a livello operativo,ciò richiede una forte disponibilità alcoordinamento dell’azione di diverse funzioni eservizi settoriali (quali i servizi sanitari e diprevenzione, le politiche di sviluppo e pianificazionedel territorio, del trasporto, di sostegno di giovani edegli anziani, della scuola, di gestione evalorizzazione del verde pubblico e del patrimonio

culturale, dello sport e del tempo libero, delturismo), nonché un’assunzione di responsabilità e presa in carico da parte dei diversi attori, in lineacon l’approccio di “salute in tutte le politiche”.Tale assunzione di responsabilità a sua voltapresuppone una consapevolezza dei vantaggi perla comunità, ed una comprensione e condivisionedi obiettivi da parte di settori che normalmentenon sono investiti di responsabilità in merito allasalute né si trovano ad essere partners abituali.Appare pertanto necessario sviluppare fortimotivazioni all’azione che, laddove possibile,riescano a coniugare una pluralità di obiettivi.

Nel corso dell’ultimo decennio, grazie alle acquisizioni di importanti risultatidelle ricerche svolte in questo campo, l’attività fisica si è venuta affermandocome strumento di promozione della salute particolarmente interessante e promettente in ragione di vari elementi. La molteplicità degli effetti positivi,attraverso la riduzione del rischio di numerose malattie non trasmissibili(malattie cardio-vascolari, diabete di tipo II, ipertensione, tumore del colon e del seno) ed il controllo del peso, che consente di soddisfaresimultaneamente diversi obiettivi di prevenzione.L’importanza quantitativa in termini di riduzione dei rischi per la salute (per esempio, recenti meta-analisi hanno stimato che la pratica costante di circa trenta minuti di camminata al giorno è associata ad una riduzione del rischio di mortalità generale di circa il 30 per cento).La possibilità di ottenere importanti risultati per livelli e tipologie di attivitàfisica ampiamente praticabili, accessibili e facilmente integrabili nella vita di tutti i giorni dalla larga maggioranza della popolazione attraverso l’interoarco di vita, come ad esempio camminare e spostarsi in bicicletta per almeno30 minuti al giorno.

L’attività fisica, investimento per la salute e per la comunità

a cura di Francesca RacioppiWHO Regional Office for Europe

Decimo meeting europeo Città Sane – OMS

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La prevenzione come investimento: il casodella mobilità attivaLa promozione della mobilità attiva rappresentauna buona illustrazione del tentativo dipromuovere azioni in grado di supportare gliobiettivi di diversi settori: andare a piedi ed inbicicletta è un ottimo modo di promuoverel’attività fisica nella vita di tutti i giorni, e puòrappresentare un obiettivo interessante per lapromozione della salute. Allo stesso tempo,consente di migliorare la qualità della vita urbanaattraverso una riduzione della congestione datraffico, del rumore, dell’inquinamentoatmosferico, delle emissioni di gas serra, unmiglioramento della sicurezza stradale ed unavalorizzazione e maggiore fruizione degli spaziverdi e pubblici, contribuendo ad iniziative a favoredella valorizzazione e recupero del territorio.

Il progetto HEAT per l'utilizzo della biciclettaed il camminoUn nuovo stimolo alla promozione della mobilitàattiva deriva dallo sviluppo di nuovi strumenti,quali HEAT (Health Economic Assessment Tool)for cycling and walking. Rivolto ai pianificatoriurbani e del trasporto, e sviluppato con ilsostegno di numerosi partners Europei, fra cui laCommissione Europea attraverso il progettoPHAN (Physical Activity Networking),HEAT consente di stimare in termini economici glieffetti della mobilità attiva, attraverso la riduzionedella mortalità generale associata ad unamaggiore attività fisica. Se integrata nellevalutazioni di costi e benefici di diversiinvestimenti di trasporto e sviluppo urbano, lastima economica dei benefici per la salutederivanti da investimenti in mobilità attivaconsente di esplicitare e portare all’attenzionedei decisori l’effetto che le loro decisioni possonoavere non solo sulla salute dei cittadini, ma anchesulla disponibilità e gestione di risorse. In altritermini, rende possibile apprezzare

maggiormente l’importanza anche economica diinvestimenti che spesso rischiano di esserepercepiti come marginali e di scarso interesse perlo sviluppo della comunità.Nell’ambito del progetto PHAN, la città diModena sta conducendo, assieme all’OMS edaltre tre Città Sane in Finlandia, Regno Unito eLettonia, una sperimentazione che vede l’utilizzodi HEAT come strumento di supporto ad alcunedecisioni in merito allo sviluppo e completamentodi reti ciclabili.

Oltre la salute: nuove opportunità per lacreazione di “green jobs”Un ulteriore ambito oggetto di recentiesplorazioni è quello che punta ad individuare leopportunità per la creazione di nuovi lavoricorrelati alla mobilità attiva nell’ambito della“green economy”.Nell’ambito dell’iniziativa Transport, Health andEnvironment Pan European Programme (THEPEP), l’OMS ha iniziato a raccogliere edocumentare esperienze che mostrano come lapromozione della mobilità attiva e del trasportopubblico possano contribuire alla nascita dinuove figure professionali (ad esempiopianificatori di trasporto, operatori specializzatinel turismo a basso impatto ambientale, impreseattive nello sviluppo e gestione di servizi eprodotti per la mobilità attiva), contribuendo intal modo anche allo sviluppo economico e socialedelle comunità.

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I sistemi sanitari ovunque nel mondo investono una modestissima quotadella spesa sanitaria totale in prevenzione rispetto alle spese di assistenza.Le malattie cronico degenerative (cardiovascolari e tumori per prime)assorbono fette importantissime della spesa sanitaria. Continuare adinvestire solo in assistenza non è sostenibile nel futuro e una partedell’attenzione va focalizzata, in modo improrogabile, sulla prevenzione.I fattori di rischio per le principali malattie cronico degenerative sono noti(ipertensione, fumo, alcool, ipercolesterolemia, sovrappeso, bassoconsumo di frutta e verdura e inattività fisica) e, per di più, modificabili construmenti di prevenzione e di controllo.L’obiettivo di “Guadagnare Salute”, la strategia dell’OMS contro le malattiecroniche, è far convergere questi strumenti in politiche globali cheagiscano trasversalmente sui diversi fattori di rischio e sulle condizionisociali e ambientali che li generano e/o li favoriscono.

Stili di vita e salute in Italia.Alcuni dati sull’attività fisica

a cura di Gianluigi Ferrante Istituto Superiore di Sanità (ISS)

Il sistema di sorveglianza della salute PASSIPASSI (Progressi delle aziende sanitarie per lasalute in Italia) è un sistema di sorveglianza dipopolazione che raccoglie, in continuo,informazioni sui comportamenti connessi allasalute nella popolazione italiana adulta e sulgrado di conoscenza e adesione ai programmi diintervento che il Paese sta realizzando per laprevenzione delle malattie croniche.In funzione dal 2007, PASSI nasce in rispostaall’esigenza di monitorare il raggiungimento degliobiettivi di salute fissati dai Piani Sanitari Nazionali

e Regionali e di contribuire alla valutazione delPiano Nazionale della Prevenzione.

La conoscenza dei profili di salute e dei fattoridi rischioLa conoscenza dei profili di salute e dei fattori dirischio della popolazione è obiettivo di questosistema e requisito fondamentale per realizzareattività di prevenzione specifiche e mirate aigruppi di popolazione vulnerabili e permonitorare l’efficacia degli interventi attuati.Basato su indagini telefoniche effettuate, nel corso

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dell’anno, da operatori delle ASL (opportunamenteformati) a campioni rappresentativi per genere edetà della popolazione adulta (18-69 anni) residentenel territorio di competenza della azienda Ulss(iscritti all’anagrafe sanitaria), PASSI si proponecome strumento interno al Sistema Sanitario ingrado di produrre, in maniera continua e tempestiva,informazioni a livello di aziende Ulss e Regione.

L'indagine coinvolge tutte le 21 Regioni e Province Autonome Tutte le 21 Regioni e Province Autonomeaderiscono alla sorveglianza. Il numero delleaziende Ulss partecipanti nel 2011 è di 128 su148 (che riferiscono dell’85 per cento dellapopolazione italiana). Con un tasso di risposta dicirca 85 per cento, ogni anno si effettuano circa35.000 interviste e al 2011 ne sono stateeffettuate oltre 170.000. L’attività fisica è tra itemi di “Guadagnare Salute” indagati dal PASSI.Il 33 per cento delle persone intervistate nel 2011riferisce di effettuare un lavoro pesante o dipraticare attività fisica a un livello che può esseredefinito attivo. Il 37 per cento non effettua unlavoro pesante e pratica attività fisica in quantitàinferiore a quanto raccomandato (parzialmenteattivo), mentre il 31 per cento risultacompletamente sedentario.

La sedentarietà aumenta con l'età, è piùfrequente tra le donne e nelle persone menoistruiteLa sedentarietà aumenta all’aumentare dell’etàed è più frequente nelle donne, nelle persone chehanno un basso titolo di studio, o con molte

difficoltà economiche e tra i residenti al SudItalia. Analizzando tutte queste caratteristiche inun’analisi multivariata, si confermano comesignificative le associazioni descritte sopra, trasedentarietà ed età, genere, istruzione, difficoltàeconomiche ed area geografica di residenza.

Percezione soggettiva della sedentarietà e promozione dell'attività fisicaNon sempre la percezione soggettiva del livello diattività fisica praticata corrisponde a quellodell’attività effettivamente svolta. Nel pool diaziende Ulss partecipanti nel 2011, ancora quasiun sedentario su cinque percepisce il propriolivello di attività fisica come sufficiente.Nonostante sia noto che la promozionedell’attività fisica da parte dei medici e operatorisanitari abbia un ruolo importante nell’indurreuna riduzione della sedentarietà, poco più del 30per cento degli intervistati riferisce che medici eoperatori sanitari si siano informati e abbianoconsigliato loro di svolgere regolare attività fisica.Queste percentuali sono più alte in alcunecategorie a rischio (sovrappeso/obesi, diabetici,ipertesi), ma restano comunque migliorabili.In Italia, l’attività fisica, oltre a essere uno deipunti cardine dei Piani regionali della prevenzioneper il triennio 2010-2012, è oggetto di progettispecifici sul territorio (come per esempio inVeneto, in Emilia - Romagna) che ne supportanola promozione tramite iniziative di formazionededicate agli operatori. La promozionedell’attività fisica si attua anche e soprattuttorendendo facile al cittadino la scelta delmovimento nell’ambiente di vita e di lavoro.

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La UISP è la più numerosa organizzazione di sport per tuttid’Europa con 1.270.000 soci praticanti, sviluppa progetti e attività aperte a tutti, nessuno escluso, da 0 a 100 anni,ed è presente in tutta Italia. Oltre allo “sport per tutti”classico, ha sviluppato molte iniziative finalizzate allapromozione della salute.

UISP, i progetti per l’attivitàfisica degli anziani

I progetti della UISP per tutte le etàIl “Progetto integrato per la promozione dellasalute nella popolazione adulta e anziana” siaffianca a “Diamoci una mossa” campagna dipromozione sociale della durata triennale checoinvolge i bambini, gli insegnanti e i genitoridelle classi terze, quarte e quinte delle scuoleprimarie nel promuovere attraverso il gioco ed ilmovimento una sana alimentazione ed uno stiledi vita attivo. Possiamo citare anche tanti altriprogetti della UISP: il Progetto “Matti per ilcalcio” rivolto ai pazienti psichiatrici che con glioperatori sanitari sono coinvolti attraverso ilgioco del calcio nella riscoperta del proprio corpoe del gioco al fine di contrastare la sedentarietà;“Indysciplinati “per gli adolescenti; “Primi passi”per un’educazione del corpo da 0 a 6 anni, in cuivengono coinvolti anche i genitori; “Pedibus”,“Mondiali antirazzisti”, “Peace Games”, ecc.Questi sono alcuni dei progetti che interessanoanche la salute; accanto a questi, e alle grandimanifestazioni come Giocagin, Bicincittà,Vivicittà, la UISP organizza le attività sportiveclassiche in un’accezione di sport che non èfinalizzato al risultato ma alla partecipazione.

a cura di Massimo Gasparetto Unione italiana Sport per Tutti (UISP)

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Dal 1977 la UISP propone attività motoria per anzianiÈ dal 1977 che la UISP ha proposto allapopolazione anziana la possibilità di essereprotagonista del proprio benessere e dellapropria salute attraverso il corpo e movimento.Da allora, attraverso un processo di crescitacostante, le attività si sono diversificate arrivandoa comprendere anche pratiche motorie cheinteressano la prevenzione secondaria e terziaria.Per quanto riguarda il metodo, riteniamoimportante fondare ogni attività e progetto sullacostruzione di alleanze sul territorio,sull’individuazione di indicatori di risultato e diprocesso e su progettualità che durino neltempo, adattandosi alle realtà dove si sviluppano.

Il progetto Integrato per la promozione dellasalute nella popolazione anzianaIl “Progetto Integrato per la Promozione dellasalute nella popolazione adulta e anziana“ è unabuona pratica che si è andata via via strutturandoe costituisce oggi una opportunità di facileaccesso, dato il basso costo e la vicinanza delluogo della pratica. Il progetto sta conseguendoottimi risultati sul piano degli indicatori utilizzati(Short Phisical Performance Battery): il numero di

praticanti è raddoppiato in 4 anni, da 700 a 1400persone, su una popolazione di 180.000 abitanti.Il Progetto Integrato consta sul nostro territoriodi 4 azioni: Ginnastica dolce, Attività FisicaAdattata per patologie come mal di schiena, ictusstabilizzato, morbo di Parkinson, ecc. e, inpiscina, per complicanze neuropatiche deldiabete, coxartrosi e gonartrosi; Ginnastica adomicilio, Gruppi di Cammino.

Ripensare le città e favorire la partecipazionesocialePer incrementare la percentuale di popolazioneche tragga benefici da una vita attiva, ènecessario consolidare e creare nuove alleanze: le municipalità sono fondamentali non solo nelmettere a disposizione impianti sportivi, chesiano fruibili in modo sempre più aperto dallapopolazione in generale, ma anche nel favorire lepolitiche partecipative, le possibilità di incontro, lafruibilità di spazi, la riduzione dell’inquinamento.Non solo parchi… ma la città stessa che“accoglie” il movimento! Non si tratta solo dipianificare città a misura di uomo e di donna, maanche di ri-organizzare il funzionamento dellestrutture amministrative per favorire politicheintersettoriali.

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Abbandonare le pantofole per un paio di scarpe da walking è il primo elemento di una catenacinetica atta ad inquadrare il principio che“camminare fa bene”. Infatti, uno stile di vitasedentario incrementa il rischio di sviluppo di numerose patologie cardiovascolari,metaboliche, osteoarticolari, ecc.Camminare significa fare attività fisica e prevenireper l’appunto malattie metaboliche, oncologiche,cardiovascolari, osteoartrosiche, mentali.

Prescrivere l’esercizio fisico in una rete di servizi integrati

a cura di Federico Munarindirettore Distretto sociosanitario n. 3 della Ulss 12

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INVESTIRE SULL’ATTIVITÀ MOTORIA FA BENEInvestire il 10% in più della nostra spesa energeticaquotidiana in attività fisica che richiede un consumo=/> 4 METs significa clinicamente allontanare moltifattori di rischio legati ad un lavoro od ad una vitasedentari (MET: Metabolic EquivalenT = UnitàEquivalente Metabolica, utilizzata per stimare il costometabolico di una attività fisica; 1 MET=3,5 ml di O2consumato per kg di peso corporeo per minuto). Lemotivazioni per cui non si pratica attività motoria sono,in ordine di frequenza: mancanza di tempo, scarsointeresse, l’età, stanchezza e pigrizia, motivi di salute,motivi economici, carenza di impianti.

L’ARTE DEL CAMMINOL’attività fisica è definita il movimento corporeoprodotto dalla contrazione di muscoli scheletrici cherichiede una spesa energetica in eccesso rispetto allaspesa energetica a riposo. Pertanto camminare per 3-4Km/ora equivale a modificare ed adattare il nostroorganismo ad aggiustamenti positivi della massacardiaca, della sua funzione cronotropa, conmiglioramenti della funzione di eiezione, della gittatasistolica e della circolazione coronarica. In ogni modo lametodica del camminare è un arte che va acquisitaaffinché sia efficace sotto il profilo degli adattamenti.Attività fisica come farmaco innovativo: èscientificamente validato l’utilizzo dell’esercizio fisico,prescritto con precisione per quanto riguarda intensitàe quantità, come un vero e proprio farmaco per curarepatologie anche qualora si siano manifestate.

L’ATTIVITÀ FISICA ADATTATALa prescrizione dell’esercizio fisico e/o adattato vaprescritta. Nell’anziano possiamo anche parlare diattività fisica adattata o di un piano assistenzialeindividuale sportivo motorio. È il caso di una patologiafrequente come il Diabete: in cui le strategiemotivazionali all’attività fisica sono fattori determinantialla prescrizione dell’esercizio fisico, per mantenere unabuona capacità funzionale lungo tutto il corso della vitae prevenire la soglia di invalidità e la velocità di declinonella malattia cronica che in buona parte è legata a stilidi vita, fattori esterni sociali, ambientali, economici.

IL RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALENel concetto di rete dei servizi integrati il Medico diMedicina Generale funge da polo trainante econcertante tra i vari attori che svolgono la loro attivitàa supporto dell’incentivare l’attività fisica in unasinergia metodologica di lavoro comune. Venezia ha nelsuo corredo genetico il camminare, il muoversi a piedi,per cui può essere definita città sana per definizione,dove il tempo ha una dimensione più umana.

Federico Munarin è direttore del DistrettoSociosanitario n. 3 Mestre Centro e Mestre Sud dellaUlss 12 Veneziana; Specialista in Medicina del Lavoro,Medicina dello Sport, Organizzazione dei servizisanitari di base.

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Epidemiologia, fragilità,rischio cadute in unasocietà che cambia

Il medico ha insito nel suo codice deontologico l’obbligo etico ecomportamentale di rispettare la persona nella sua globalità, che siaportatrice di disabilità o meno, considerando sempre l’ambiente nel qualevive. Il medico dunque deve impegnarsi a tutelare il minore, l’anziano, ildisabile, considerando anche l’ambiente nel quale vive.È evidente perciò l’importanza del ruolo del medico che prende in caricodirettamente le persone nella loro integrità. Il ruolo del medico non deveessere però di mero esecutore di cure. Il medico, grazie alle sue conoscenze,deve informare il paziente con indicazioni semplici, favorire lacomunicazione per aiutare il cambiamento, capendo le esigenze dellapersona anziana. Inoltre è compito del medico promuovere sinergie ecompetenze, comunicando e diffondendo i risultati terapeutici acquisiti.

a cura di Moreno Scevoladirettore Unità Operativa Complessa Lungodegenza

Ospedale di Noale Ulss 13

Comunicazione significa partecipazione, relazione,cioè una risorsa che permetta la realizzazione di unmodello di sanità più equo, più solidale, più umano.Come? Favorendo un processo di umanizzazioneattraverso il miglioramento anche dei rapportiinterpersonali che permettono di capire le esigenzedella popolazione anziana e del singolo anziano.

Obiettivi della comunicazione tra medico (epaziente anziano) ed enti deputati/interessatia tutelare la salute dell’anzianoGli obiettivi della comunicazione sono: · precisare le evidenze epidemiologiche che

dimostrano un costante aumento della vita media· spiegare il significato di fragilità nell’anziano· prevenzione e gestione delle cadute dell’anziano.

Epidemiologia Con la forza dei numeri, indipendentemente dacredo religiosi ed abitudini di vita, i dati diconoche nel 2060 in Italia ci saranno 59.380.000persone, circa 130 mila persone in meno di oggicon gli over 65 anni che dal 20,1% di oggipasseranno al 32,7%; e l’aumento della vitamedia sarà sempre più importante per la figurafemminile.

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Resta da capire se l’incremento della vita mediasarà associato ad un miglioramento della qualitàdella vita o sarà solo un miglioramentoquantitativo.Dal nostro punto di vista si dovrebbe mirare a unmiglioramento della qualità della vita senzaincorrere in accanimento a tutti i costi che puòcomportare perdita di dignità. In questa ottical’ambiente nel quale si vive ha una grandeimportanza.Gerontologia e Geriatria sono due disciplinescientifiche con propria dignità e peculiarità, lagerontologia studia le manifestazionimorfofunzionali dell’invecchiamento, la geriatriastudia, fa diagnosi e cura le malattie dellepersone anziane.

Significato di fragilitàLa fragilità è una condizione fisiologica ma non èstato ancora identificato un “marker” affidabile.Indicatori surrogati possono essere la riduzionedella forza muscolare, malattie come la demenzao sindromi geriatriche come l’incontinenza, o lecadute o altri eventi clinici avversi. In questaottica la Regione Veneto si è distinta per lapromozione e lo sviluppo della valutazionemultidisciplinare e multidimensionale chepermette di considerare la persona anziana nei

suoi bisogni globali. Grazie ad una valutazione diun gruppo di esperti composto da medico dimedicina generale, medico del distretto,assistente sociale, medico specialista geriatra econ la partecipazione di altre figure professionalispecializzate, si organizza, si identifica e sicostruisce un percorso finalizzato alla migliorgestione della vita del paziente anziano.Certo genetica, alimentazione, ambiente, stili divita possono modificare le attese per qualità edurata di vita del paziente anziano ma il nostrocomportamento globale senz’altro influenza ilmodo di invecchiare delle persone.

Le caduteLe cadute sono il prezzo che paghiamo per averassunto la stazione eretta; chi striscia infatti noncade. Ciò significa che il più significativo eimportante atto fisico per un grande anziano è ladeambulazione.Influenzano le cadute fattori di rischiomodificabili e non modificabili. I fattori nonmodificabili sono: età, sesso femminile, storiafamiliare, fratture pregresse, razza, menopausaprecoce, trattamento prolungato con cortisone,ipogonadismi. I fattori modificabili sono: fumo,alcool, magrezza, malnutrizione, scarso eserciziofisico, basso apporto di calcio, deficit di vitaminaD (è di importanza fondamentale la campagna diinformazione sull’uso della vitamina D), cadutefrequenti e stile di vita.Per non cadere servono integrità dei riflessi, visivie non solo; integrità dell’ambiente con riduzioneo annullamento degli ostacoli sul percorso (casa,strada, ambiente domestico, ecc.). Sugli esitidelle cadute in geriatria giocano un ruoloimportantissimo: stato funzionale pre morboso,presenza di varie malattie, stato cognitivo,dinamica dell’evento, il caso; non dimentichiamoperò anche quanto utile può essere un correttouso delle calzature che devono essere comode,antiscivolo, basse.

Lavorare con competenza, serietà e amoreLe sfide aperte sono: a) importanza della Unità di Valutazionemultidisciplinare b) necessità di chiarezza e semplicità diinformazionec) univocità delle informazionid) rispetto delle campagne di prevenzionee) trasversalità della comunicazione.L’attività con le persone anziane e la loro presa incarico si basa sulla motivazione degli operatori,che deve essere sostenuta e fatta cresceresolidamente.La linfa vitale è la competenza, che va data concostanza e sapienza.Indispensabile è l’amore per il proprio lavoro, maquesto non si trova né sui libri, né viene fornitocon corsi, diplomi o lauree, non dimentichiamolo.

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VENEZIA CITTÀ SANA

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2012 anno dell’invecchiamento attivo.L’impegno del Comune di Venezia

a cura di Nicoletta Codatoresponsabile servizio Programmazione Sanitaria

Comune di Venezia

La città di Venezia aderisce dal 2001 alla Rete Italiana Città Sane.Il Progetto “Città Sane” impone alle città aderenti di impegnarsi per gli obiettivi di “Salute per tutti” . Il Comune di Venezia – ServizioProgrammazione Sanitaria – in collaborazione con la Rete Città Sane haorganizzato a maggio 2012 il Decimo Meeting Città Sane Sane sul tema“La promozione della salute come antidoto alla crisi – 2012 AnnoEuropeo dell’Invecchiamento Attivo”, all’interno del quale sono statitrattati temi relativi alla Attività Fisica Adattata (AFA).La Città di Venezia intende impegnarsi per realizzare concretamente la promozione e il mantenimento della salute della sua popolazione conparticolare attenzione agli anziani e a particolari forme di disabilità.

LA PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICA ADATTATAPER CITTADINI E CITTADINE PIÙ SANIÈ infatti scientificamente provato che un’attività fisicaregolare, determina nei soggetti adulti e negli over 65 effettipositivi a livello fisico, ma anche a livello psicologico, quali lariduzione della depressione e dell’ansia, incentiva i rapportisocio-relazionali e indirizza la persona verso una maggioreattenzione per una migliore qualità di vita.In linea con i contributi e gli spunti del Decimo MeetingCittà Sane il Comune di Venezia ha scelto di adottarepolitiche precise e attività a favore degli anziani e dellapromozione della salute nella terza e quarta età.L’Amministrazione Comunale, in maniera trasversale,attraverso la Direzione Politiche Educative, della Famigliae Sportive, la Direzione Affari Istituzionali –Programmazione Sanitaria – e la Direzione PoliticheSociali, Partecipative e dell’Accoglienza, ha mostrato

fattivo interesse al perseguimento degli obiettivi dipromozione dell’invecchiamento attivo, impegandosinell’adozione di una delibera che riconosce l’Attività FisicaAdattata (AFA) nel territorio comunale anche attraversol’uso delle strutture comunali.

LA SPERIMENTAZIONE ALLA PISCINA PALESTRADELLA POLISPORTIVA TERRAGLIO AVVIATA GRAZIE AI PIANI DI ZONALa prima struttura comunale, che sperimenta l’applicazionedell’attività fisica adattata è la Piscina Palestra di MestreTerraglio, via Penello 5, gestita dalla Polisportiva Terraglio.L’attività fisica adattata rientra tra le azioni innovative delPiano di Zona 2011-2015 area anziani e area disabilità,approvato dalla Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 12 condelibera n. 2 del 30/9/2011 e trova la sua collocazione nelPiano Nazionale di Indirizzo della Riabilitazione approvato

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dalla Conferenza Stato Regioni il 10 febbraio 2011 (G.U.Serie Generale n. 50 del 2.3.2011) “l’attività fisica adattatanon è attività riabilitativa ma di mantenimento eprevenzione, finalizzata a facilitare l’acquisizione di stili divita utili a mantenere la migliore autonomia e qualità divita possibile”.La sperimentazione dell’attività fisica adattata hadimostrato un valido strumento per la cura delle sindromiallergiche e per la prevenzione della non autosufficienza,limitando la disabilità legata spesso all’avanzare dell’età.

UN’ATTIVITÀ FISICA UTILE ANCHE PER ANZIANI FRAGILIPer Attività Fisica Adattata (AFA) si intende un’attivitàmotoria e ricreativa, di carattere non sanitario, per cui nonè richiesta certificazione medica di alcun tipo, che si ponecome obiettivo il movimento globale del corpo inambiente acquatico e in palestra, finalizzata allamodificazione dello stile di vita per la prevenzionesecondaria e terziaria della disabilità. Consiste in unprogramma specifico di esercizi svolti in gruppo edappositamente disegnati per persone con malattiecroniche, capaci di migliorare lo stile di vita e di prevenireo limitare la disabilità.È utile per gli anziani fragili, che lamentano dolori diffusi ele conseguenze dell’osteoporosi, che hanno subitoimpianto di protesi al ginocchio e all’anca. Questo tipo diginnastica serve anche a chi è stato colpito da ictus, a chiè diabetico e dializzato, a chi ha subito una mastectomia oè ammalato di Parkinson.

LA COLLABORAZIONE CON MEDICI DI MEDICINAGENERALE, MUNIPALITÀ, ASSOCIAZIONI E POLISPORTIVENel corso delll’anno 2012 il Servizio ProgrammazioneSanitaria si è attivato per la promozione dell’attività fisica

adattata, sensibilizzando in particolare i Medici diMedicina Generale, le Associazioni di Anziani, lePolisportive, le municipalità per diffondere la conoscenzadell’attività e per coinvolgere il maggior numero dipersone in questa importante forma di attività fisica.

UN CONVEGNO SULL’ATTIVITÀ FISICA ADATTATAIN OCCASIONE DELL’EDIZIONE DI “VENEZIAIN SALUTE” OTTOBRE 2012Inoltre nei giorni 20 e 21 ottobre, in occasione dell’eventoVenezia in salute, che si svolge per la seconda edizione alParco San Giuliano, promosso dal Comune di Venezia edall’Ordine dei Medici, si terrà un congresso, rivolto aiMedici di Medicina Generale, ai Medici Ospedalieri e deiDistretti, ai terapisti della riabilitazione, sul tema specificodell’invecchiamento attivo e della promozione dell’attivitàfisica adattata.È infatti opinione condivisa e stile di lavoro comune che leiniziative sulla salute debbano vedere il coinvolgimento ditutte le istituzioni, amministrazione comunale, OrdiniProfessionali, Azienda Ulss 12, Distretti Sanitari,Polisportive e Associazioni, in una dimensione in cui,considerata la riduzione delle risorse finanziarie adisposizioni, il lavoro deve essere trasversale, concertato esinergico, dato che il tema della salute è un interessesuperiore che lega tutte le istituzioni pubbliche e private.

INFORMAZIONIServizio Programmazione SanitariaT 041.2747875-7881E-mail: [email protected]

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VENEZIA CITTÀ SANA

speciale Progetto “Allenamente”.Un percorso del cuore e della mente

a cura di Veronica VentoServizio Programmazione Sanitaria

Comune di Venezia

Il servizio Programmazione Sanitaria del Comune di Venezia, nel 2009 hainaugurato il percorso “Allenamente: un percorso del cuore e dellamente”situato all’interno del parco di San Giuliano. Il progetto si propone di creare un percorso per il benessere fisico e psichico, rivoltoprincipalmente alla popolazione anziana ma anche a tutti gli interessati che amano e rispettano la natura e che hanno l’intenzione di utilizzare taleambiente come risorsa per il proprio benessere.Il progetto, inoltre, nasce dalla decennale collaborazione con la Rete ItalianaCittà Sane.

Foto: Filippo Leonardi

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IL PERCORSO ALLENAMENTE AL PARCO SAN GIULIANOIl percorso che si snoda all’interno del parco è formato da10 cartelli che propongono esercizi fisici e mentali e chehanno come obiettivi principali:· la riduzione del rischio di mortalità a causa delle

malattie cardiovascolari· la riduzione del rischio del deterioramento cognitivo· la riduzione dei sintomi depressivi· favorire il benessere psicofisico· migliorare la qualità della vita dell’anziano· coinvolgere l’anziano nella vita pubblica

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTOIn particolare gli esercizi possono favorire:

Meccanismi fisiologici· L’attività fisica innalza la temperatura corporea avendo

un effetto tranquillizzante.· Aumenta l’attività adrenergica, una fonte importante

per contrastare lo stress.· Aumenta la neurotrasmissione di noradrenalina,

serotonina e dopamina che migliorano l’umore.· Contribuisce al rilascio di diverse sostanze tra cui

la morfina, responsabili dell’umore.· Dopo lo sforzo fisico la tensione viene rilasciata

maggiormente.

Meccanismi psicologici· L’attività fisica aumenta il senso di autocontrollo

e di autonomia.· Viene raggiunto più facilmente uno stato di coscienza

più rilassato.· È un valido metodo per autoregolare la propria attivazione

fisiologica.· Allieva gli stati stressanti e contrasta gli stati emozionali

spiacevoli.· Migliora l’adattamento psicologico · Rende il pensiero meno intrusivo, distrae da pensieri

o emozioni spiacevoli· Favorisce i legami, le relazioni e migliora il rapporto

con gli altri.

L’Amministrazione Comunale, ritenendo il percorso“Allenamente” una risorsa per il territorio e per tutta lapopolazione, ha rilanciato l’iniziativa promuovendo perl’estate 2012 dei Gruppi di Cammino interamente gratuitiper due volte la settimana, in collaborazione con laPolisportiva Terraglio che ha messo a disposizione unaistruttrice laureata in Scienze Motorie.

INFORMAZIONIServizio Programmazione SanitariaT 041.2747875-7881E-mail: [email protected]

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FAVORIRE L'ATTIVITÀ MOTORIAIl Comune di Venezia, così come previsto dalprogramma Guadagnare salute, sta cercando difavorire l’attività fisica nell’ambiente urbano perbambini, giovani, adulti, anziani, come previsto,dal Progetto Nazionale di Prevenzione dell’AttivitàMotoria, si sta puntando ad incrementarel’attività motoria in tutta la popolazioneprivilegiando alcune modalità che sono integrabilinella vita quotidiana, come il cammino e l’usodella bicicletta.

LA RIVISTA VIS E I PERCORSI AL PARCO DI SAN GIULIANOLa rivista VIS, edita dalla Direzione AffariIstituzionali del Comune di Venezia (del cuicomitato editoriale fanno parte Bruno Centanini,Coadiutore del Sindaco per la Sanità, e Luigi

Bassetto, vice direttore generale del Comune diVenezia) ed i percorsi al Parco sono due esempi distrumenti volti a creare una cultura della saluteche favorisca l’adozione di stili di vita corretti.

L'ATTIVITÀ FISICA COME STRUMENTO PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIEDEGENERATIVE E COME CONTRASTO DEL LORO POSSIBILE PEGGIORAMENTOIl movimento e l’attività fisica sono importantissimiper il mantenimento di una buona salute mapossono diventare fondamentali, anche per teneresotto controllo malattie già presenti, si pensi allaipercolesterolemia, ipertensione, diabete, ecc.patologie che, soprattutto se co-presenti, eassociate ad una condizione di sovrappeso odobesità, aumentano esponenzialmente il rischiocardiovascolare.

iniziativeI percorsi per l’attività fisica al parco di San Giuliano.Un progetto del Comune di Venezia

I sentieri della salute

La manifestazione VIS-Venezia in Salute, tenutasi nell'ottobre 2011 al parco di SanGiuliano a Mestre, ha visto Comune di Venezia, Ordine dei Medici, Fondazione ARSMedica ed Istituzione Bosco e Grandi Parchi assumersi l’impegno di promuovere efavorire una cultura che responsabilizzi il cittadino nei confronti della propriasalute. La nascita della rivista VIS (questo è il quarto numero del 2012) e i percorsidella salute, inaugurati il 26 maggio al parco di San Giuliano, sono un segnotangibile di questo impegno.C’è una forte volontà da parte delle Istituzioni a far sì che i luoghi cittadini diventinoluoghi di salute e i parchi rappresentano un luogo di elezione per questo obiettivo.

a cura di Valentina VerioliSegreteria Coadiutore del Sindaco per la Sanità

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APPARATO CARDIOVASCOLAREMiglior controllo della pressione arteriosaMiglior controllo delle aritmieRiduzione del 50% di eventi cardio ecerebrovascolari maggioriMinore viscosità ematica, aumento dell’attivitàfibrinolitica

SOPRAPPESO E OBESITÀMiglior controllo del peso corporeoCalo ponderale nel sovrappeso/obesitàMetabolismoMiglior controllo del profilo lipidico (riduzione deilivelli di colesterolo LDL e trigliceridi, aumento deilivelli di colesterolo HDL)Aumento della sensibilità all’insulinaEffetto protettivo sull’insorgenza del diabete mellitoRiduzione della massa grassa

MALATTIE TUMORALIRiduzione del rischio oncologico complessivoRiduzione del rischio specifico di cancro a: colon,mammella, prostata, endometrio e polmone

APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICOMantenimento della funzionalità osteo-articolareRallentamento del declino età dipendentePrevenzione delle artropatie degenerativePrevenzione dell’osteoporosiRiduzione delle cadute e delle frattureconseguenti (anca)

SISTEMA NERVOSO EFFETTI PSICHICI E COMPORTAMENTALIBenessere generale e migliore qualità della vitaControllo dei sintomi di depressione e ansiaAumento dell’autostima, migliore immagine di séAumento delle relazioni e della socializzazioneControllo di altri stili di vita (alimentazione e fumo)

INVECCHIAMENTORallentamento dei processi organicidell’invecchiamentoAumento dell’aspettativa di vitaRallentamento del declino cognitivoAlimentazione più equilibrata(Fonte: Dossier FAD Il Medico promuove l’attività fisica per la salute - Regione Veneto).

PERCORSI DEL PARCO SAN GIULIANO

I BENEFICI DELL’ATTIVITÀ MOTORIA

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I SETTE FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILICON UN CORRETTO STILE DI VITASecondo i dati dell’Organizzazione Mondiale dellasanità, l’86% dei decessi, il 77% della perdita dianni di vita in buona salute e il 75% delle spesesanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcunepatologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabetemellito, malattie respiratorie croniche, problemi disalute mentale e disturbi muscoloschelettrici) chehanno in comune 7 fattori di rischio modificabiliassociati allo stile di vita:· ipertensione· tabagismo· abuso di alcol· dislipidemia· soprappeso/obesità· dieta non corretta· attività fisica insufficiente.Promuovere l’attività fisica, e agire sugli stili divita, è pertanto un obiettivo di salute prioritario.

PERCORSI ALL'INTERNO DEL PARCO DI SAN GIULIANO E CONSUMO CALORICOI percorsi che si snodano all’interno del Parco diSan Giuliano sono segnati con differenti colori: ilpercorso bianco misura 2.660 metri, quello verde3.490 metri mentre quello rosso, il più lungo, è di6.290 metri.Ad ogni percorso è quindi associato un consumocalorico differente e le persone possono a secondadella preparazione fisica, del tempo a disposizione,scegliere un itinerario piuttosto che un altro.Autonomamente i cittadini possono calcolare ilproprio dispendio energetico, con una formulamolto semplice:

Consumo Calorico Medio (in kcal) per soggetto adulto normopeso =

0,5 Kcal x kg di peso corporeo x km percorsi

Se la persona pesa 70 kg e cammina per 6,8 km il consumo calorico medio si calcolerà in questomodo: 0,5x70x6,8= 238 kcal consumate.Se la persona corre la formula sarà la seguente:1x70x6,8=476 kcal consumate

Questo progetto nasce da una idea semplice, manon banale: dobbiamo essere i primi a volercibene e responsabilmente dobbiamo occuparcidella nostra salute.

LA COLLABORAZIONE DEL COMUNE DI VENEZIA CON FEDERAZIONE MEDICOSPORTIVA, POLISPORTIVA TERRAGLIO E ASSOCIAZIONE NORDIC WALKINGLa Federazione Medico Sportiva Italiana AMSDVenezia, la Polisportiva Terraglio e l’AssociazioneNordic Walking hanno collaborato con il Comunedi Venezia per la realizzazione di questi percorsi.Ora ci attendono altre importanti sfide:· creare dei gruppi di cammino ampi e diffusi

affinché cresca il numero di persone che capiscono che la salute si può raggiungere a piccoli passi

· promuovere percorsi di questo tipo anche in altre zone della città

· sensibilizzare i medici di famiglia alla prescrizione dell’attività fisica

· continuare il progetto con la seconda edizione di Venezia in salute, la manifestazione che si terrà ad ottobre e vede impegnati professionisti della salute, mondo delle associazioni del nostro territorio, con un programma ancora più ricco di appuntamenti rispetto all'edizione del 2011.

LA SFIDALa sfida è rafforzare le sinergie create erealizzarne di nuove: Venezia ha sempreaccettato le sfide, e in questo momento investirenella promozione della salute, nella responsabilitàindividuale può essere davvero, come recita iltitolo del meeting Città Sane tenutosi a Venezianel maggio scorso, uno degli antidoti alla crisi.

INFORMAZIONISegreteria Coadiutore del Sindaco per la SanitàT 041 2747874E-mail: [email protected]

Ci permettiamo di ricordare con cordoglio la prematura e improvvisa scomparsa del dottorAntonio Lo Giudice dell'Ordine dei Medici diVenezia, che con tanto entusiasmo ha partecipatoal progetto dei percorsi al parco. Alla sua famigliaed a colleghi ed amici le sentite condoglianze della redazione di VIS.

Foto: Filippo Leonardi

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iniziativeUna maratona di solidarietà perrilanciare Venezia e il suo entroterra.Intervista a Piero Rosa Salva,presidente Venicemarathon

I sentieri della salute

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Uno dei simboli più belli della Venicemarathon è AlexZanardi (l’ex pilota che ha subìto l'amputazione dellegambe e rimasto a lungo tra la vita e la morte) checorre sul “ciclone” (una carrozzina con tre ruote) etira dietro a sé un amico malato di Sla (una malattiache porta alla paralisi del corpo) seduto su un altro“ciclone”. La Venicemarathon è anche questo,davvero un ciclone di eventi e soprattutto di emozioniprofonde che portano l'essere umano a combatterela sfida più grande, quella con se stesso.

A fare da protagonisti alla grande maratonaveneziana, ideata da Piero Rosa Salva nel 1986,quando fu realizzata la prima edizione, sono ognianno migliaia di atleti provenienti dal Veneto,dall'Italia e dall'estero.Ma alcuni personaggi restano un simbolostraordinario per ognuno di noi come OscarPistorius, il primo atleta con gambe artificiali apartecipare alle gare di corsa di un'Olimpiade.Pistorius, prima di correre la sua gara alle Olimpiadidi Londra quest'estate, è stato tra i grandipersonaggi che hanno pertecipato a Exposport,l'evento che precede la Venicemarathon e chepromuove la pratica dello sport soprattutto tra iragazzi più giovani. Tra gli obiettivi di Exposport,valorizzare figure esemplari come Pistorius cheinterpreta al meglio lo spirito più profondo dellamaratona ed è perciò un punto di riferimento perchiunque lotti contro una grave difficoltà.La maratona è da sempre una sfida fisica epsicologica con se stessi, correndo i 42 chilometrie 195 metri del percorso ufficiale, ogni atleta nonpuò non fare i conti con se stesso. Fino in fondo,mettendo in gioco la massima resistenza.Ma in tempi di grave crisi economica e sociale,campioni della maratona o atleti come Zanardi ePistorius sono figure portatrici di un nuovo mododi essere per ciascuno di noi.Per non arrendersi e pensare l'impensabile fino a realizzarlo.Abbiamo incontrato Piero Rosasalva, il patronfondatore e presidente della Venicemarathonche ventisette anni fa diede il via alla grandemanifestazione sportiva diventata poi famosaa livello internazionale. Quest'anno il grandeevento è in calendario per il 28 ottobre.

Dottor Rosa Salva, come è nata l'idea dellaVenicemarathon?Nel 1986 rivestivo il ruolo di presidente dellaFederazione di Atletica Leggera del Veneto. Alloraci si occupava soprattutto di agonismo, macominciava a farsi largo l'idea dello sport per tutti,di una nuova cultura del benessere e dell'attivitàsportiva. Proprio in quegli anni inizia infatti quelloche diventerà presto il “fenomeno” delle maratone.Venivano organizzati allora i primi grandi eventi alivello internazionale che raccoglievano migliaia diatleti provenienti da tutto il mondo. La parte dellaprincipessa la faceva la maratona di New York. Nel1984 è un italiano a vincere proprio la già famosamaratona di New York, in particolare si tratta di unveneto: Orlando Pizzolato. L'atleta veneto bissa ilsuccesso l'anno successivo, nel 1985. Ecco lascintilla che aspettavo. Il mio amore per lo sport eper la mia città, Venezia, si sposano nel progettarela prima Venicemarathon. Abbiamo coinvoltoanche Pizzolato e siamo partiti.

Il percorso di gara della Venicemarathon èmolto particolare. Come spiega questacaratteristica che porta nel cuore di Veneziapartendo dalla Riviera del Brenta?Sempre negli anni Ottanta si era aperto a Veneziaun dibattito che proponeva la protezione della cittàda eventi invasivi e il superamento del concettodella città museo. Il percorso della Venicemarathonnasce dalla scommessa di ricostruire il legame traVenezia ed il suo entroterra. Ai tempi dellaSerenissima i nobili veneziani soggiornavanod'estate nelle ville venete lungo il fiume Brenta.Abbiamo voluto far partire la maratona da Stra eattraversare così la Riviera del Brenta fino adarrivare a Marghera, il polo industriale, e Mestre, lacittà di terraferma. Un percorso attraverso la storialontana e recente del nostro territorio.Quando è stato aperto il parco di san Giuliano,subito anche questa magnifica area verde è statainclusa nel percorso che si snoda poi sul ponte dellaLibertà fino al centro storico. Dall'inizio laVenicemarathon è stata una manifestazionecreativa che unisce sport e cultura ed un paradigmadi Venezia, città aperta, sostenibile e solidale.

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Il cuore della manifestazione sono gli atleti. Ilnumero dei partecipanti è andato via viaaumentando, quanti sono oggi gli atleti che siiscrivono alla Venicemarathon?Alla prima edizione parteciparono circa un migliaiodi atleti e si trattò già allora di un successo. Oggisiamo ad 8000 partecipanti, raggiunta questaquota le iscrizioni vengono chiuse. Questo è infattiil numero di atleti che riteniamo sostenibile per lacittà ed il suo entroterra. Occorre ricordare che ilVenicemarathon Club non è a scopo di lucro,l'iscrizione ha costi variabili ma sempre contenuti ecomprende vari servizi tra i quali anche il trasportodegli atleti dall'albergo alla partenza e dall'arrivoall'albergo. Inoltre sono previsti servizi comel'assistenza sanitaria con tre posti medici fissi,ambulanze con personale specializzato, ecc.A carico degli atleti invece restano le spese disoggiorno, ma dalla Riviera del Brenta allaterraferma fino al centro storico, ognuno puòtrovare le soluzioni che preferisce. Per quantoriguarda la differenza tra iscritti e partecipanti,solitamente c'è una dispersione che va dal 10 al20 per cento di atleti che, per diverse ragioni, noncompletano il percorso. Come provenienza,abbiamo un terzo di veneti, un terzo di italiani eun terzo di stranieri. Alta anche la percentuale didonne che sfiora il 25 per cento.

Ci sono anche importanti eventi collaterali allaVenicemarathon come Exposport...Si tratta di eventi di grande rilievo. Nel week-endprecedente la gara (la maratona si svolge ladomenica), il parco di san Giuliano ospitaExposport con stand, gazebo e attività disensibilizzazione allo sport: tecniche, indumenti,attrezzature, alimentazione, turismo, ecc.In particolare con la Family Run, che si svolge ilsabato mattina in contemporanea al Parco di SanGiuliano e a Dolo, sono coinvolti anche i ragazzidelle scuole cittadine che hanno l'occasione diavere un contatto diretto con importanti disciplinesportive e campioni come Oscar Pistorius cheabbiamo già invitato ad una edizione recente.

Quest'anno poi l'allestimento di Exposport al parcosarà utilizzato, il fine settimana precedente, il 20 e12 ottobre, per la seconda edizione di “Venezia insalute”, il villaggio per la promozione di sani stili divita promosso da Comune di Venezia incollaborazione con Ordine dei Medici ed IstituzioneParchi di Mestre, e la Fondazione Ars Medica.

Ma anche la solidarietà è protagonista dellaVenicemarathon...L'impegno umanitario è entrato nellamanifestazione fin dal 1993 con l'Unicef di cui peralcuni anni abbiamo finanziato vari progetti. In annirecenti abbiamo collaborato con l'associazione“Cooperazione e sviluppo” per la costruzione dialcuni pozzi per l'acqua in Uganda. Questi pozzidovrebbero servire ora circa 15mila persone. Poic'è la collaborazione con l'associazione“bimbingamba”, promossa dall'ex pilota AlexZanardi per ragazzi che hanno bisogno di protesiagli arti. L'acquisto di un pettorale della maratonapuò comprendere anche il sostegno ad unprogetto di solidarietà. Ma ovviamente chiunquepuò sostenere questi progetti.

Proprio Alex Zanardi ha partecipato ad unaedizione della Venicemarathon, Venezia puòdiventare una città accessibile?Zanardi insieme ad altri atleti ha partecipatocorrendo sulle carrozzine a tre ruote chiamate“cicloni”. Possiamo dire che la Venicemarathon hacontribuito e sta contribuendo a rendere piùaccessibile il centro storico non solo a disabili, maanche a mamme con le carrozzine dei bambini,anziani con difficoltà di deambulazione, ecc. Per lamaratona i ponti del percorso vengono attrezzaticon pedane che restano poi fino a Carnevale equindi sono utilizzabili da tutti. Il percorsoaccessibile è curato dall'Ufficio EliminazioneBarriere Architettoniche dell'Assessorato ai LavoriPubblici del Comune di Venezia. Il messaggiopunta ancora una volta ad una sfida culturale:rendere Venezia una città aperta e fruibile da tutti,in un'ottica però sempre ecocompatibile.

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DOMENICA 28 OTTOBRE 2012VENTISETTESIMA EDIZIONE DELLA VENICEMARATHON

Una maratona da sempre riconosciuta come unadelle più belle e affascinanti al mondo per il suopercorso suggestivo e scenograficamente unico.

Il percorsoDalla Riviera del Brenta (la partenza avviene difronte a Villa Pisani) il tragitto abbraccia idealmente icomuni di Stra, Fiesso d'Artico, Dolo e Mira,costeggiando il fiume Brenta e le sue maestose ville.Giunti in terraferma (Malcontenta, Marghera eMestre) la gara si inserisce gradualmente nel cuoredel tessuto urbano attraversando Piazza Ferretto,“ilsalotto buono” di Mestre, per poi sfogarsi negli ampispazi verdi del Parco San Giuliano, con complessirock, pop e blues che accompagnano lungo tutto ilpercorso il passo degli atleti e ne colorano le strade.Passato il lungo Ponte della Libertà che collega lalaguna alla terraferma, si entra in Venezia ed inizia lavera magia della Venicemarathon. Gli atleti corrono afilo d’acqua attraverso ponti, calli e canali lungo leZattere, fino allo spettacolare attraversamento delCanal Grande. Qui, un ponte di barche lungo 160metri collega per un giorno Punta della Dogana allariva dei Giardini e permette agli atleti di attraversareil principale canale di Venezia.

Il giro d'onore in piazza san MarcoDallo scorso anno poi, il Venicemarathon Club, haaggiunto un’altra spettacolare novità che ha resoe renderà ancora più preziosa la Venicemarathon:il ‘Giro d’onore in Piazza San Marco’. Per la primavolta nella storia di questa maratona gli atletihanno fatto il loro ingresso in una delle piazze piùbelle del mondo, sfilando davanti al MuseoCorrer, al Caffè Florian, alle Procuratie, allaBasilica di San Marco e alla Torre dell’Orologio.Riva Sette Martiri segna invece l’arrivo della gara.

Assistenza sanitaria durante la gara La Venicemarathon prevede un importante serviziodi assistenza sanitaria ai maratoneti in gara.Il servizio è gestito dalla CROCE VERDE di Mestreche si preoccupa di allestire il piano sanitario.sono coinvolti nell'assistenza durante la gara:9 medici specialisti di pronto soccorso erianimazione 38 infermieri forniti dalla Croce Verde 40 volontari della Croce Verde 2 Operatori di centralino per le emergenze 7 ambulanze predisposte per la rianimazione 2 idroambulanze (una della Croce Verde e una deivolontari di Burano. La prima attrezzata per larianimazione) 3 posti medici fissi di prima assistenza lungo ilpercorso una postazione fissa all'arrivo.14 massofisioterapisti all'arrivo.

Venezia più accessibile a tuttiGrazie alla Maratona, la città di Venezia diventaper molti mesi all’anno più accessibile e fruibile atutti. I tredici ponti che i maratoneti affrontano daSan Basilio alla Biennale, vengono ogni annoricoperti da rampe di legno che ne facilitano ilpassaggio non solo ai maratoneti ma anche aturisti ed a semplici cittadini.

Venerdì 26 e Sabato 27 ottobre 2012, Exposporte Family Run al parco di san GiulianoCome ogni grande maratona internazionale, ancheVenicemarathon accoglie gli atleti di tutto il mondonella sua grande casa al Parco San Giuliano.Exposport è infatti il luogo dove gli atleti, oltre aritirare il pacco gara e pettorale, possono trovare leultime novità del mondo del running, seguireconvegni, dibattiti legati alle metodologie diallenamento, alimentazione e medicina.Il sabato mattina invece i protagonisti diventanofamiglie e studenti con le Family Run, le due garenon competitive di 4 km che si svolgono nelParco San Giuliano di Mestre e a Dolo, e che ognianno coinvolgono oltre 12.000 studenti.

I progetti di solidarietàMa la Venicemarathon è anche una maratonacampione di solidarietà. Chi corre a Venezia,corre per fare del bene e può farlo scegliendo diacquistare un pettorale speciale o attraversodonazioni volontarie. A Venezia si aiuta il progettoRun for Water – Run for Life per costruire pozzid’acqua potabile in Uganda, il progettoBimbingamba per supportare la costruzione diprotesi a bambini amputati o malformati oppureper dire stop alla poliomielite con l’iniziativa delRotary International Run To End Polio.

INFORMAZIONIPiero Rosa Salva, presidenteStefano Fornasier, vice presidenteLorenzo Cortesi, segretario generaleASD Venicemarathon Clubwww.venicemarathon.it

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iniziative

22 e 23 settembre ritorna la NordicWalkinVenice

I sentieri della salute

Il Nordic Walking è una variazione della camminata tradizionale chemette in evidenza la successione fisiologica dei movimenti alternati di braccio e gamba opposti, avvalendosi di bastoncini con i quali vieneimpressa una spinta efficace che porta ad ottenere una maggiorelunghezza del passo senza però abbandonare la naturale fluidità del movimento.

• Il NW è interprete di uno stile di vita sano e misurato• Può essere interpretato anche come una sorta di “social network”• Consente di ottenere il massimo da gesti semplici e misurati• Coordina e da la percezione del proprio stile e la padronanza

del proprio gesto• Invita a fare attività nel rispetto di se stessi e dell’ambiente circostante

Per godere degli effetti positivi del Nordic Walking é importanteapprendere la corretta tecnica di camminata. A tal proposito èdeterminante, per chiunque voglia iniziare questa attività, rivolgersiad un istruttore qualificato che gli insegni a praticare il Nordic Walkingin modo facile e divertente.

Il Nordic Walking migliora il nostro stato di salute.Pratichiamolo per aggiungere vita agli anni e non anni alla vita.

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L'ASSOCIAZIONE NORDIC WALKING MESTREL'associazione Nordic Walking Mestre comprende 8istruttori diplomati presso le 3 diverse associazioninazionali e circa 300 iscritti di cui oltre 100 praticantiregolari.Propone un programma di fitness con oltre 10 oresettimanali assistite.Organizza uscite sociali e partecipa a manifestazioniorganizzate conquistando spesso premi per numero dipartecipanti.Gode dell’appoggio dell’Ente Bosco e Grandi Parchi diMestre e del Patrocinio dell’Ordine dei Medici dellaProvincia di Venezia.Organizza la manifestazione Nordicwalkinvenice.

LA MANIFESTAZIONE NORDICWALKINVENICELa Nordicwalkingvenice è un evento internazionale“superpartes”, gode del supporto di: ANI, ANWI, SINW,FICN, INWA.Si articola in due giornate:– Open Day al Parco San Giuliano di Mestre– Marcia a Venezia.Nel 2011 hanno partecipato circa 400 atleti provenientianche dall’estero.

OBIETTIVI DELLA NORDICWALKINVENICE• Unire il crescente popolo di camminatori proponendouna esperienza indimenticabile.• Promuovere e diffondere la pratica del Nordic Walkinganche nella città più "camminata" d'Europa.• Il carattere "non competitivo" della marcia consente aipartecipanti di godere delle bellezze della città d'arteriuscendo a far convivere sport, turismo e cultura in unsolo evento.

NORDICWALKINVENICE EDIZIONE 201222 SETTEMBRE 2012 La manifestazione inizia sabato 22 settembre.Appuntamento con partecipanti e simpatizzanti dalle10.00 al Parco San Giuliano a Mestre dove sarannopresenti istruttori qualificati che impartiranno lezionigratuite di avvicinamento al Nordic Walking.In collaborazione con l'Ente Bosco e Grandi Parchi el’Ordine dei Medici della Provincia di Venezia, abbiamotracciato dei percorsi con riportate distanze, difficoltà econsumo calorico.I neofiti saranno aiutati ad avvicinarsi con consapevolezzaalla camminata nordica.Per gli esperti saranno organizzate escursioni in percorsilungo la splendida laguna veneta e visite a luoghi diinteresse storico e naturistico nelle vicinanze del Parco(Forte Bazzera, Forte Marghera, ecc.).È previsto anche un incontro dove le associazioninazionali potranno confrontarsi ed illustrare le lorotecniche al pubblico presente.

23 SETTEMBRE 2012 Ritrovo dei partecipanti dalle ore 8.00 nel piazzaleantistante la Stazione di Venezia Santa Lucia per disbrigodelle ultime pratiche e consegna degli ultimi “Pacchi diMarcia”.Incontro per dare informazioni sul percorso.Partenza scaglionata con inizio alle ore 9.00Questa seconda edizione presenta una serie di importantiinnovazioni. Il percorso si divide in due itinerari, subitodopo la partenza: i walkers più “dinamici” volteranno adestra per percorrere 16 km attraverso alcune tra le zonepiù suggestive di Venezia, i più “contemplativi”prenderanno a sinistra per ripercorrere parte dei 10 km

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della prima edizione.Nel percorso breve, i walkers, su richiesta, potrannoessere accompagnati da guide turistiche che, munite diappositi impianti radio, sapranno raccontare,camminando, le bellezze del centro storico.Il percorso prevede la partenza dal Piazzale antistante laStazione Ferroviaria Santa Lucia per addentrarsi poilontano dalle vie più trafficate e concludersi ai giardini diSant'Elena.

CURIOSITÀQuest'anno i partecipanti alla 16 km attraverseranno ben72 ponti contro i 33 del percorso di 10 km. I nostriistruttori hanno impiegato 1 ora e 20 minuti perpercorrere i primi 6 km e un'ora e 50 minuti per isuccessivi 10 km per un totale di 3 ore e 10 minuti.Lungo il percorso sono previsti due punti di ristoro: unoalla fine di Calle Priuli (solo per partecipanti alla 16 km) el’altro in Campo S. Francesco della Vigna.Il servizio d’ordine sarà garantito da oltre 100 volontaridistribuiti lungo tutti i 16 km di percorso eda oltre 30 istruttori che cammineranno assieme aipartecipanti per assisterli, guidarli e coccolarli.Riteniamo che le varianti apportate al percorso e la novitàdella guida in cinque lingue renderanno l'evento ancor piùentusiasmante della riuscitissima prima edizioneconfermandolo "epocale" in quanto per la seconda voltaandremo a "gemellare" la città dalle vie d'acqua, mapercorsa perlopiù da pedoni, con questa pratica sportiva

importata dalle fredde distese finniche, che altro non èche l'ottimizzazione della camminata, resa più fluida edefficiente grazie all'uso di semplici bastoncini.Si tratta soprattutto di un incontro tra culture diverse macon tanti denominatori comuni.Una grande occasione per vivere da protagonisti unevento internazionale che si appresta a diventare una“gran classica” del Nordic Walking Italiano.

COLLABORAZIONI• Assessorato allo sport del Comune di Venezia• Istituzione Bosco e Grandi• Parchi• Ordine dei medici della Provincia di Venezia (percorsi VIS)• Associazione Guide Turistiche Venezia

INFORMAZIONI

Alberto Gorini Presidente Nordic Walking Mestrewww.nordicwalkinvenice.comT 041 978274Mob. 331.5055916

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stili di vita

Fare sport ci mantiene giovani, più di qualsiasi prodotto di bellezza o cura miracolosa.Un’attività fisica condotta con moderazione e regolarità fin dall’età dello sviluppo, permette all'organismo dimantenersi sano ed efficiente più a lungo, ritardando la degenerazione dei muscoli, delle articolazioni e dellestrutture organiche.È scientificamente dimostrato che l’esercizio fisico, unitoad un sano stile di vita, apporta una lunga serie di benefici: rafforza muscoli ed articolazioni conmiglioramenti anche nella postura e nella resistenza allafatica; il metabolismo si ottimizza migliorando il rapportotra massa corporea grassa e magra, regolando lo stimolodella fame e riequilibrando i parametri ematochimici; si accrescono la capacità e l’elasticità dell’apparatorespiratorio, per la maggiore richiesta di ossigenazione acui sono chiamati gli alveoli polmonari durante l’eserciziofisico; migliora la capacità contrattile del cuore e la suairrorazione coronarica.

Un adeguato approccio alla sport

Corsa, istruzioni per l’uso:caratteristiche, consigli,strumenti

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L’ESERCIZIO FISICO FA BENE ALLA SALUTEDEL CORPO E DELLA MENTEL’esercizio fisico ed un corretto stile di vita,inoltre, scongiurano il rischio di problematichetipiche della vita sedentaria: l’obesità, il diabete,l’ipertensione, e tutte le patologie legate alsistema cardiocircolatorio, tra le quali l’infartoche è una delle cause di morte più diffuse nelmondo occidentale.Quando i muscoli del corpo sono in movimentoaumenta anche la produzione di alcune molecolequali le endorfine e serotonina, sostanze naturalidall’azione antidepressiva e antidolorifica.Praticare l’esercizio fisico infatti, allevia latensione accumulata in tutto il giorno, portabenessere a tutto l’organismo e, dopo lo sforzo,induce una piacevole sensazione di rilassatezza,che ha benefici influssi sull’umore, sulla vitasociale e sul riposo notturno.

VINCERE LA PIGRIZIA E CHIEDERECONSIGLIO AL PROPRIO MEDICO DIMEDICINA GENERALECerto, non ci si può inventare atleti da un giornoall’altro, né tutti hanno a disposizione il tempo ele energie necessarie per potersi dedicare con ilnecessario impegno ad un’attività sportiva vera epropria; è conveniente per chi non ha maipraticato sport partire gradualmente senzaaffaticare il cuore, i muscoli e la colonna

vertebrale con esercizi eccessivi.Rivolgersi al proprio medico è un passofondamentale stante la possibilità di essere affettida condizioni morbose (artrite, artrosi, condropatie,cardiopatie, eccetera) che costituisconocontroindicazioni alla pratica dell’esercizio fisico.

ALCUNI CONSIGLI PER LA PRATICA DELLAMARCIA E DELLA CORSANon correre prima che siano passate tre oredall’ultimo pasto vero e proprio. Prima di fareesercizio (almeno 1 ora) è preferibile però mangiarealimenti ricchi di zuccheri non raffinati (pane, fettebiscottate con poca marmellata, etc.) e durante lamarcia è preferibile bere un bicchiere d’acqua ogni15 minuti per reintegrare i sali persi con il sudore.Per correre non bisogna dimenticarsi di indossaredelle scarpe idonee, ovvero calzatureammortizzate in modo opportuno; utili anchemaglie appositamente traspiranti, chepermettono al sudore di evaporare proteggendoal tempo stesso il corpo dal vento.

ALTERNARE ALLENAMENTO E RIPOSOAllenarsi richiede costanza, continuità e unabuona preparazione. Uno dei metodi migliori perallenarsi è alternare giorni di riposo e giorni diallenamento: il riposo è fondamentale perpermettere ai muscoli di crescere gradualmentee al corpo di recuperare le energie.

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COME PREPARARSI ALLA CORSA E PERFINOA COMPETIZIONI COME LA MARATONASe il vostro obiettivo è fare della corsa il vostrosport e magari un giorno correre una maratona,mettetevi in mente che ci vogliono tempo emetodo. Vietato partire e correre finché si può,specialmente se non avete fatto sport prima: nonriuscirete a resistere per più di cinque o dieciminuti al massimo, con una fatica immane e unrisultato pessimo che vi scoraggerebbe.

PRIVILEGIARE LA RESISTENZA SULLAVELOCITÀ, ALL’INIZIO SI CORRELENTAMENTEAll’inizio poco conta la velocità della corsa perchél’allenamento iniziale punta a migliorare laresistenza alla distanza, cioè a fare tratti di corsasenza interruzioni. La corsa è d’altra parte faticosae comporta un gran dispendio di energia, perquesto all’inizio, per resistere a lungo, si dovràcorrere molto lentamente. Se siete dei principianti,dovrete iniziare ad allenarvi alternando tratti dicorsa continua a tratti di camminata, allungandoprogressivamente i tratti di corsa.

PRIMO OBIETTIVO CORRERE UN’ORA SENZAFERMARSI, COMINCIANDO CON 3 MINUTI

DI CORSA E MARCIA A PASSO SPEDITOIl primo obiettivo da raggiungere sarà quello dicorrere per un’ora senza fermarsi. Meglio iniziaregradualmente, anche con 3 minuti di corsaaumentando di volta in volta. Successivamente sipuò provare ad allungare le sessioni fino a 15minuti aumentando il ritmo del walking ovvero lacamminata a passo spedito.

CALCOLARE LA FREQUENZA CARDIACAMASSIMA E CONTROLLARLA CON ILCARDIOFREQUENZIMETROÈ a questo punto che il cardiofrequenzimetro puòessere un ottimo complemento: impostarlo inmodo da lavorare al 60-70 % della frequenzacardiaca massima. La frequenza cardiacamassima è la massima frequenza di contrazionedel cuore che un individuo può raggiungeredurante esercizio strenuo. Per calcolare in modoindiretto questo parametro, dopo un controllomedico-cardiologico di idoneità allo sport, èpossibile usare la formula:

FC max = 220 – età.La frequenza cardiaca è l’indicatore fondamentaledel livello di intensità dell’esercizio svolto ed ilcardiofrequenzimetro consente di monitorare intempo reale tale parametro. Questo accessorio è

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semplice: consiste in un orologio da polso senza filied una fascia elastica da applicare intorno il petto. Ilcosto è oramai contenuto. Si programma facilmentee emette un segnale acustico se il cuore batte al difuori dei limiti stabiliti durante l’allenamento.

ZONE ALLENANTI IN FUNZIONE DELLAPERCENTUALE DELLA FREQUENZA CARDIACAMASSIMA RAGGIUNTAAllenamento anaerobico competitivo 80-100 %Allenamento cardiocircolatorio 70-80 %Esercizio fisico per il dimagrimento 60-70 %Esercizio fisico moderato 50-60 %

BENEFICI DELL’ESERCIZIO FISICO MODERATONell’esercizio fisico moderato il principalemeccanismo energetico è quello aerobico conutilizzo prevalente degli acidi grassi; essoconsente un maggior consumo dei depositiadiposi. L’allenamento cardiocircolatorio èun’attività a prevalente impegno aerobico nellaquale il sistema cardiocircolatorio èmaggiormente stimolato. L’energiamaggiormente utilizzata proviene non dai grassima dagli zuccheri presenti nel muscolo e nelsangue. L’allenamento anaerobico competitivo èun’intensità di lavoro a prevalente utilizzo delsistema anaerobico con un crescente accumulodi acido lattico; è consigliato ed efficace solo inambito agonistico.

LA CORSA BRUCIA PIÙ GRASSI DI QUALSIASIALTRO SPORTA parità di allenamento la corsa brucia più grassidi qualsiasi altro sport. Oltre alle calorie bruciatedurante l’allenamento (5-600 all’ora in base allavelocità) ci sono quelle consumate in seguito:dopo 40 minuti di running infatti il nostro corpocontinua a bruciare grassi anche a riposo! Lacorsa combinata con il giusto stile alimentare puòfar perdere un kg a settimana.

UN APPROCCIO GRADUALE PER TUTELARELA SALUTE DEL CUOREL’esercizio fisico moderato è senz’altro quello piùindicato per smaltire il grasso in eccesso, tuttavial’approccio deve essere molto graduale,specialmente per le persone molto sovrappeso esedentarie, il loro cuore richiederà particolareattenzione per potersi adattare senza rischi perla salute.Per tale ragione, a prescindere dal tipo di attivitàscelta, o dalla sua durata, bisognerebbe essere ingrado di monitorare la propria frequenzacardiaca, sia a riposo che durante l’esercizio, perpoter ottimizzare lo sforzo e la duratadell’allenamento in funzione delle caratteristichepersonali. L’importante è non esagerare!!!

Il testo qui presentato è a cura di RuggeroMarin, Mauro Guazzoni, Tania Betteto, TeresaVescovo, Antonella Bottacin, Maria GraziaTurcato, Franco Giada Unità OperativaComplessa di Medicina dello Sport, OspedalePier Francesco Calvi, Noale-Venezia

INFORMAZIONIUnità Operativa Complessa di Medicina dello SportOspedale di Noale – Ulss 13T 041.5896505 [email protected]

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REGISTRO NAZIONALE E REGISTRO REGIONALE DEI MESOTELIOMIL’attività che il Registro Regionale Mesoteliomi svolgederiva dagli obblighi indicati dalla legislazione nazionaleche ha portato alla costituzione del Registro NazionaleMesoteliomi, al quale devono confluire i dati di ciascunapersona identificata affetta da questa patologiarelativamente alla storia clinica (valutazione sulla certezzadiagnostica) e alla storia di esposizione (valutazione sulla

pregressa esposizione ad amianto in base alle informazioniraccolte attraverso interviste alla persona o ai suoi parentie altro) raccolti da ciascun Centro Operativo Regionale,cioè dai Registri regionali come il nostro.Il risultato di questa attività è ben visibile: i dati raccolti alivello nazionale sono già stati pubblicati in tre successivivolumi (il quarto è in preparazione), su riviste scientifichee comunicati in incontri e convegni (si consulti il sito:www.ispesl.it/renam (vedi bigliografia punto 1). Anche i

studi e ricercheMedicina del lavoro

Nell’articolo qui pubblicato vengono presentate informazionisulla frequenza del Mesotelioma Maligno (MM) in Veneto e sul rapporto causale tra insorgenza di questa malattia e pregressa esposizione ad amianto.In maggiore dettaglio si riferisce della situazione presentenel veneziano, cioè di quanto rilevato tra i residenti dellaprovincia di Venezia (che coinvolge quattro Azienda sanitarielocali: Ulss 10, Ulss 12, Ulss 13, Ulss 14) e per alcuni comunidel veneziano.I dati presentati derivano dall’attività del Registro RegionaleVeneto dei Casi di Mesotelioma (RRVCM), istituito dallaRegione Veneto nel 2000.

Incidenza del mesotelioma ed esposizione all’amianto.Nel veneziano più casi rispetto alla media del Veneto

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dati raccolti in Veneto sono stati oggetto di presentazione:si richiama il secondo volume del 2006 (2), lapresentazione di analisi geografiche (3) e, per la suaattinenza, quanto pubblicato a proposito del veneziano,nell Quaderno della Salute n. 4/2010 edito dal Gabinettodel Sindaco di Venezia (4).

ATTIVITÀ E COMPITI DEI REGISTRIL’attività del Registro Regionale Mesoteliomi e delRegistro Nazionale Mesoteliomi è centrata su aspetti disanità pubblica. L’esposizione ad amianto è causa certa ditumori nell’uomo (mesoteliomi, tumori del polmone,laringe, ovaio) è associata ad altre patologie dell’apparatorespiratorio e, con minore evidenza, a tumori di altre sedi.Il mesotelioma è quasi esclusivamente associato a (espiegato da) una pregressa esposizione ad amianto (o afibre asbestiformi, presenti nelle rocce in alcuni paesi edin una ristretta area siciliana). Per questo la frequenza delmesotelioma è monitorata in molti Paesi e l’UnioneEuropea ha indicato di istituire in ciascun Paese membrouna registrazione nazionale.L’attività del Registro Regionale Mesoteliomi non indagadirettamente i meccanismi alla base della cancerogenicitàdell’amianto o l’efficacia dei metodi di diagnosi e di curadel mesotelioma. Rispetto a quest’ultimo argomento,comunque, abbiamo valutato sia a livello nazionale che alivello veneto quale sia la sopravvivenza per i soggetticolpiti (2,5,6).Le attività svolte hanno consentito di valutare quale sia ilpeso dell’associazione causale tra esposizione ad amiantoe mesotelioma e quello determinato da esposizione aradiazioni ionizzanti e consanguineità (2,7).Negli ultimi anni abbiamo indagato attraverso esami alMicroscopio Elettronico quale sia la concentrazionepolmonare di fibre di amianto presente nei soggetti affettida mesotelioma che siano stati sottoposti ad interventichirurgici o autopsie.

ALCUNI ELEMENTI EMERSI DALLA RACCOLTA DATIDai dati raccolti a livello nazionale e regionale emergonoalcune conclusioni.

Maggiore incidenza del mesotelioma dove maggiore è stata l'esposizione ad amianto La frequenza del mesotelioma in Italia è differenziata perarea territoriale, qualunque unità territoriale si consideri(tra regioni, Ulss, comuni): riflette le differenzenell’utilizzo di amianto e prodotti a base di amianto che siè avuto a livello territoriale nei decenni passati. In diversearee la frequenza è elevata: a livello nazionale le zone piùcolpite sono quelle di Casale Monferrato (Alessandria),Broni (Pavia), Bari – dove sono state insediate aziende delcemento – amianto e altre ancora, molte delle quali hannovisto la presenza di cantieri navali.

Più colpiti gli uomini delle donne Il mesotelioma colpisce con frequenza nettamentemaggiore gli uomini rispetto alle donne.

Più frequente il mesotelioma della pleureInsorge maggiormente in sede pleurica (nel mesotelio che

riveste i polmoni), mentre insorge in sede peritoneale (nel mesotelio che riveste i visceri) con frequenza di circa10 volte inferiore ed è estremamente raro, ma nonassente, a partire dal mesotelio del pericardio e dellatunica dei testicoli.La differente frequenza per sede e per genere dipende dalfatto che le fibre di amianto, penetrate con la respirazionenei polmoni, migrano verso altri organi, raggiungendo piùfacilmente la pleura che non il mesotelio peritoneale. Poichéil genere maschile è maggiormente venuto a contatto conl’amianto a causa del lavoro ne risulta più frequentementeaffetto.Tutte queste conclusioni sono valide anche per il Veneto.

INCIDENZA ED ESPOSIZIONE CAUSALE AD AMIANTOIn Italia l’incidenza standardizzata negli uomini delmesotelioma pleurico nel periodo 1993-2004, basato sututti i livelli di conferma diagnostica è di 3.49 x 100.000abitanti, quella nelle donne di 1.25, a cui va aggiuntaquella del mesotelioma peritoneale (0,21 e 0,12rispettivamente).

In Veneto una frequenza meno elevata Nel Veneto la frequenza è meno elevata di quella che siosserva in altre Regioni del Nord Italia (Piemonte,Lombardia, Friuli VG), vicina a quella di Emilia-Romagna eToscana, maggiore di quella di tutte le Regioni del Centroe Sud-Italia.

In Veneto oltre un centinaio di casi l'annoIn Veneto si registrano in questi ultimi anni circa 100-110nuovi casi certi di mesotelioma; negli anni intorno al 1987insorgevano, invece, circa 30-40 casi all’anno, e questodimostra come la frequenza del mesotelioma sia finora incontinuo aumento.

Decessi in numero maggioreI decessi – anche solamente quelli per tumore primitivopleurico – sono, invece, in numero maggiore rispetto aicasi certi o possibili di mesotelioma, perché includonosoggetti per i quali è stato ritenuto elevato il sospettodiagnostico, ma non sono stati eseguiti esami strumentalisufficienti a confermarlo.Dal 1987 ad oggi in Veneto 1782 nuovi casi di mesoteliomaDal 1987 ad oggi (per gli ultimi anni la rilevazione dei casinon è ancora esaustiva) si sono verificati tra i residenti delVeneto 1782 nuovi casi di mesotelioma, dei quali circa unterzo (541 casi) tra i residenti della provincia di Venezia (Tabella 1).

L'INCIDENZA NEL VENEZIANO Nel veneziano una maggiore incidenza di mesoteliomarispetto al resto del VenetoLa Provincia di Venezia e quindi l’insieme delle AULSS chela compongono, e per quanto riguarda i singoli comuni,Mira e Spinea, rappresentano le aree territoriali a piùelevata incidenza del mesotelioma nel Veneto per ilgenere maschile.

Lo studio SENTIERILa mortalità generale, per tumore e per alcune cause, e

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tra queste per tumore primitivo pleurico del periodo 1995-2002 è stata studiata nell’ambito del progetto SENTIERI(acronimo di Studio Epidemiologico Nazionale dei Territorie degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento)che riguarda le popolazioni residenti in prossimità digrandi centri industriali attivi o dismessi con un quadroelevato di contaminazione ambientale e di rischiosanitario: per quanto di interesse è osservata unasovramortalità per tumore primitivo della pleura negliuomini e nelle donne a Venezia e Porto Marghera (271.073abitanti) (8). Questa rivista nel numero 0 include unapresentazione dei risultati (9).

L'esposizione lavorativa favorisce l'incidenza del mesoteliomaL’approfondimento dei casi di mesotelioma operato dalRegistro fa emergere il peso molto marcato delleesposizioni lavorative ad amianto alla genesi dei casi dimesotelioma.La Tabella 2 illustra quanto rilevato per la provincia diVenezia.La percentuale di attribuzione alle singole circostanze diesposizione ad amianto risulta maggiore in provincia diVenezia rispetto al Veneto nel suo complesso.

Nel veneziano i casi sono connessi ad una pregressaesposizione ad amiantoIl 91% dei casi di mesotelioma nel genere maschile e il55% nel genere femminile residenti del veneziano risulta

aver avuto una pregressa esposizione ad amianto. Nelgenere maschile è prevalente l’esposizione di tipolavorativo, nel genere femminile un’importantepercentuale di casi risulta aver avuto esposizioni familiarie domestiche, determinate, ad esempio, dall’averconvissuto con persone certamente esposte sul lavoroche trasportavano, senza conoscerlo, fibre di amiantoattraverso capelli, abiti, scarpe, tuta con cui avevanolavorato e che poi a casa veniva periodicamente lavata.

Tabella 1 – mesotelioma malignoNuovi casi di mesiotelioma malingo certo nel periodo 1987-2011 insorti in residenti del Veneto

Tabella 2 – Categorizzazione per circostanza di esposizione ad amianto rilevata nei casi di mesotelioma certi insortiin residenti della provincia di Venezia (Az ULSS 10,12,13,14 parte veneziana) periodo 1987-2011

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IL RUOLO DEL POLO PRODUTTIVO DI PORTO MARGHERALa ragione di questa elevata incidenza è l’esteso uso diamianto e prodotti a base di amianto che ha caratterizzatoil polo produttivo di Porto Marghera e di alcune attivitàproduttive di Venezia. Questa conclusione emerge dallasuddivisione dei casi di mesotelioma con pregresseesposizioni sul lavoro, suddivisi per settore produttivo incui è avvenuta l’esposizione ad amianto (Tabella 3).Come per il Veneto e l’Italia, anche nel veneziano il maggiorgettito di casi di mesotelioma deriva dal lavoro in edilizia.

L'esposizione dei lavoratori della cantieristica navalee dell’industria chimicaIn provincia di Venezia, in particolare nel polo produttivo

di Marghera, sono stati esposti ad amianto i lavoratoriaddetti alla cantieristica navale di costruzione edell’industria chimica per il largo utilizzo di amianto percoibentazione;

Il traffico al porto commerciale di VeneziaIl porto commerciale di Venezia è stato luogo di arrivo permigliaia di tonnellate di amianto trasportato in sacchi dijuta, che arrivava su navi (commerciali o passeggeri) dailuoghi di estrazione (Sud Africa e Canada) o da altri portidi commercializzazione. Al porto di Venezia i sacchivenivano scaricati e immagazzinati, per essere di nuovomovimentati trasferendoli per ferrovia o per camion ai sitiproduttivi di utilizzo.

Le attività industrialiIl polo industriale di Marghera ha favorito un indotto estesocostituito da attività produttive che facevano largo uso diamianto, come ditte di carpenteria per la progettazione ela messa in opera di impianti industriali, con attività cheincludevano la coibentazione con amianto.Anche solo questo parziale elenco spiega la più gravesituazione del veneziano rispetto al resto del Veneto,situazione che ha comportato che diverse migliaia dilavoratori abbiano lavorato negli anni passati a contattocon amianto.

Le ditte di coibentazione con amiantoInfine, la presenza di ditte che nel veneziano effettuavanocoibentazione con amianto spruzzato ha favorito unmaggiore utilizzo della spruzzatura con amianto anchenegli edifici di Mestre con una conseguente maggiorerilevanza di problemi ambientali.

Elevata frequenza di casi a Mira e SpineaL’elevata frequenza di mesoteliomi tra i residenti di Mira e

Spinea si spiega in primo luogo con la storia di PortoMarghera: il polo produttivo aveva necessità di un ampionumero di addetti che non è derivato da migrazioniinterne di massa, ma dal reclutamento tra la popolazionemaschile dell’entroterra veneziana, quella che potevaandare e tornare da Porto Marghera in bicicletta. I duecomuni distano da Porto Marghera meno di 10 chilometri.Nello stesso raggio si sono sviluppate attività produttiveed aziende che lavoravano in funzione di quel poloproduttivo (aziende metal-meccaniche, elettriche ospecializzate nella costruzione e manutenzione diimpianti industriali, di coibentazione, di commercio diprodotti industriali) o altre aziende chimiche ad esempiol’azienda Mira Lanza, leader nella produzione di prodottidetergenti, i cui impianti sono stati massicciamentecoibentati con amianto.

Specifiche singole attività produttiveSono numerosi in Veneto i cluster di casi di mesoteliomadeterminati da un’esposizione ad amianto lavorativa e nonlavorativa (domestica, familiare) associata a specifichesingole attività produttive. La Tabella 4 descrive leaziende insediate in provincia di Venezia ritenuteall’origine di almeno 4 casi di mesotelioma. Emergel’ampiezza, per numerosità e tipologia produttiva, dellesituazioni lavorative che sono state fonte di esposizione.La elevata concentrazione di fibre di amianto rilevata neipolmoni di soggetti affetti da mesotelioma che sono statiaddetti in diverse lavorazioni rappresentate in tabellasupportano la conclusione che l’esposizione ad amiantosia stata marcata.

Tabella 3 – Settore lavorativo associato all’esposizione ad amianto nei casi di mesotelioma certi insorti in residentidella Provincia di Venezia (1987-2011)

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Tabella 4 – Soggetti affetti da mesotelioma, insorti tra il 1987 e il 2011, in residenti del Veneto che risultano averlavorato esposti ad amianto in specifiche aziende della Provincia di Venezia

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DOMANDE E RICONOSCIMENTO ASSICURATIVOSolamente i soggetti affetti da mesotelioma determinatoda esposizioni ad amianto dovute al lavoro possono inItalia accedere ad un “indennizzo” per il danno subìto,perché assicurati attraverso l’INAIL, o assicurazionisimilari come quelle che interessano i dipendenti di alcunisettori ( Ferrovie dello Stato, Vigili del Fuoco). Il recente“Fondo vittime amianto” si è risolto in una maggiorazioneeconomica del risarcimento per i soli casi di mesoteliomadovuti al lavoro assicurati attraverso l’INAIL.In Italia, quindi, resta escluso da politiche di sostegno chisi ammala per un mesotelioma dovuto ad esposizioni adamianto ambientali, residenziali o familiari.

La rilevazione sistematica dei casiGrazie alla sistematica individuazione e approfondimentodei nuovi casi di mesotelioma e alla disponibilità dei datiinformatizzati resi disponibili dall’INAIL alle singole Regioni,è possibile conoscere quali tra i casi di mesotelioma hannoavanzato domanda di riconoscimento per malattiaprofessionale e l’esito che questa ha avuto: se sia cioè statoammesso al risarcimento, in che tempi e con chepercentuale di danno o se la domanda sia stata rigettata.I dati disponibili possono permettere valutazioni a livellonazionale e regionale.

Analisi dei casi registrati in Veneto tra 1999 e 2007Abbiamo valutato quanto è avvenuto in Veneto per i casidi mesotelioma insorti nel periodo 1999- 2007 sui datiINAIL del 2000-2009 (10). A livello nazionale, si sonoconsiderati i casi di mesotelioma del periodo 2000-2004,verificando le domande del periodo 2000-2007 (11)In diverse regioni del Nord, e tra queste il Veneto, lapercentuale di domande di riconoscimento sul totale deicasi di mesotelioma avvenuti è superiore al 50% (per ilVeneto è al 52%, ma per diverse regioni del Nord e CentroItalia la percentuale è superiore) mentre altre Regioni delCentro e per tutto il Sud Italia la percentuale è moltoinferiore, varia tra il 14% e il 35%.

In Veneto risconosciute oltre il 70% delle domandeIn Veneto la percentuale di riconoscimenti sulle domandeè del 72%. In conclusione, la percentuale di mesoteliomisostenuta dall’attuale sistema di welfare in Veneto èsolamente del 35%.Le valutazioni critiche che possono essere trattate daidati nazionali e regionali derivano dall’osservare che laprobabilità di avanzare richiesta d’indennizzo per imesoteliomi dovuti al lavoro è marcatamente più bassatra le donne; diminuisce all’aumentare dell’età alladiagnosi, mentre all’opposto i mesoteliomi sono piùfrequenti nelle età avanzate; varia in una manieradifferenziata per area territoriale.La probabilità di ottenere il risarcimento assicurativodiminuisce fortemente quando la domanda è avanzata dasoggetti che hanno lavorato in alcuni settori, in particolarein edilizia, o viene avanzata dagli eredi, cioè dopo il decesso.Si tratta di aspetti che mostrano i limiti delle attualipolitiche di welfare e limiti nei comportamenti del sistemaassicurativo.

Il testo qui pubblicato è a cura di:Enzo Merler e Vittoria BressanRegistro Regionale Veneto dei Casi di Mesotelioma,SPISAL (Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti diLavoro), AULSS 16, PadovaMaria Nicoletta BallarinSPISAL, AULSS 12, VeneziaOrnella TrosoSPISAL, AULSS 13, DoloFrancesco GioffrèSPISAL, AULSS 16

BIBLIOGRAFIA

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Mesoteliomi: www.ispesl.it/renam

2. E. Merler, S. Roberti (editori). Il ruolo dell’esposizione lavorativa e

ambientale ad amianto nella genesi dei casi di mesotelioma insorti in

residenti del Veneto. Tipografia Grafica e Stampa, Venezia, 2006

3. S. Roberti, E. Merler, V. Bressan, A.R. Fiore e il Gruppo regionale sui

mesoteliomi maligni. L’incidenza del mesotelioma maligno in regione

Veneto nel periodo 1988-2002: analisi geografica, trend, confronto

con la mortalità. Epidemiologia e Prevenzione 31: 309-316, 2007

4. E. Merler, M.N. Ballarin, O. Troso, V. Bressan, F. Gioffrè. Rischio amianto

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Registro tumori, registro mesoteliomi, Ordine dei medici, Comune di

Venezia ed APARV. Dati ed analisi per la prevenzione e la tutela della salute

pubblica. Quaderni della Salute 4: 44-55, 2010

5. D. Mirabelli, S. Roberti, M. Gangemi et al. Survival of peritoneal

mesothelioma in Italy: A population-based study. International Journal

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6. F. Montanaro, R. Rosato, M. Gangemi et al. Survival of pleural

mesothelioma in Italy: A population-based study. International Journal

of Cancer 124: 201-207, 2008

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review of the literature. American Journal of industrial Medicine 50: 357-

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8. R. Pirastu, I. Iavarone, R. Pasetto, A. Zona, P. Comba. SENTIERI (Studio

Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a

Rischio da Inquinamento). Epidemiologia & Prevenzione. 35 (5-6)

Supplemento 4: 1-204

9. R. Pirastu, P. Comba. Lo studio nazionale SENTIERI sui siti inquinati.

Venezia in Salute. Numero 0: 19-26, 2012

10. E. Merler, V. Bressan, A.M. Bilato, A. Marinaccio e il Gruppo regionale

Veneto sui mesoteliomi maligni. I fattori che influenzano in Italia la

domanda e il riconoscimento dei mesoteliomi causati dal lavoro:

analisi basata su record-linkage tra dati del Registro regionale del

Veneto e dati INAIL. Epidemiologia e Prevenzione 5-6: 243-250, 2011

11. A. Marinaccio, A. Scarselli, E. Merler, S. Iavicoli. Mesothelioma

incidence surveillance system and claims for workers’ compensation.

Epidemiological evidence and prospects for an integrated framework.

Bio Med Central Public Health 12: 314-328, 2012

INFORMAZIONIEnzo MerlerRegistro Regionale Veneto dei Casi di MesoteliomaSPISAL AULSS 16Via Ospedale 22, 35128 PadovaT 049.8214314 – F [email protected]

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L'ANALISI QUARTIERE PER QUARTIEREAllo scopo di fare una valutazione mirata dello statodi salute della popolazione residente in terrafermaabbiamo selezionato, per i sei quartieri nei quali èdivisa amministrativamente questa area delComune di Venezia, le patologie più significative perdare un quadro più completo possibile dellasituazione sanitaria di questa popolazione.L’obiettivo rimane quello di una correttainterpretazione dei dati disponibili e di fornire uno

strumento conoscitivo e programmatorio aidecisori con responsabilità nel campo sanitario.

MORTALITÀ GENERALENella tabella 1 viene rappresentata la mortalitàgenerale nei sei quartieri in cui è stata divisa lapopolazione veneziana residente in terraferma.

Un eccesso di mortalità a MargheraI valori dei Rapporti Standardizzati di Mortalità

La salute in terraferma.Mortalità generale, tumori maligni e malattie respiratorie

a cura di Lorenzo SimionatoDipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova,

Laboratorio di Sanità Pubblica e Studi di Popolazione

Grazie alla collaborazione fra il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 12 Veneziana, ilComune di Venezia e l’Università di Padova è stato progettato e realizzato un SistemaEpidemiologico Integrato (SEI) che, utilizzando gli archivi sanitari dell’Ulss e i dati delcensimento 2001 del Comune ha permesso la creazione di una coorte censuale“Veneziana” che è entrata a far parte del Piano Nazionale Statistico.Questa coorte è un prezioso patrimonio a disposizione delle istituzioni sanitarie epolitiche di Venezia per monitorare e programmare gli interventi sulla popolazione ai finidi promozione della salute. Qui di seguito la valutazione dell'incidenza di alcunetipologie di malattie nel territorio della terraferma.In questo numero di VIS pubblichiamo specificatamente i dati relativi a MortalitàGenerale e per Tumori Maligni e Malattie Respiratorie.Nel prossimo numero di VIS saranno riportati i parametri di altre malattie: Prevalenzadel Diabete, Incidenza Disturbi Psichici, Mortalità Malattie del Sistema Circolatorio,Prevalenza delle Cardiopatie Ischemiche, Incidenza dell’Infarto del Miocardio.Seguiranno ancora altri articoli sulle tipologie di malattie maggiormente riscontrate incentro storico e nelle isole.

studi e ricercheLa geografia delle malattie nel veneziano

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risultano piuttosto omogenei ed inferiori alla mediacomunale, ad eccezione del quartiere di Margherache presenta un eccesso del 8 %, equivalente adun numero di decessi superiore all’atteso sullabase della media comunale quantificabile in 108nei cinque anni dell’indagine.È interessante notare come l’introduzione dellacovariante socio economica lasci sostanzialmenteinvariati i valori indicando così una notevoleomogeneità di questa popolazione sotto questoimportante aspetto. Questo dato che emergedall’analisi ci indirizza verso una interpretazione diqueste diseguaglianze che tende ad escludere o,

almeno, ad attribuire minore importanza al ruolodei fattori tradizionalmente legati a caratteristicheindividuali quali tabagismo, alimentazione, igiene,caratteristiche abitative ecc.Alla luce di queste considerazioni questocontributo all’interpretazione del profilo sanitariodella popolazione di terraferma si concentrerà ecercherà di indagare gli aspetti riguardanti alcunemalattie cronico-degenerative in grado di darciulteriori conferme della situazione che stiamoesaminando e possibilmente di chiarire qualisiano le componenti maggiori dell’eccesso cheosserviamo concentrato in un quartiere.

TUMORI MALIGNIPiù morti per tumore nei maschi a Marghera.L’analisi della mortalità per le malattieneoplastiche (vedi tabelle 3 e 4) non evidenziaforti disomogeneità territoriali all’interno dellapopolazione della terraferma, con l’eccezione diMarghera, per la quale si riscontra un eccesso del14% solo parzialmente ridotto dall’introduzionedella covariante socio-economica. Da segnalare uneccesso di mortalità a Marghera soprattutto acarico della popolazione maschile ed un deficit nel

sestiere di Dorsoduro. Esaminando gli stessirisultati separatamente nei due sessi emergonodue eccessi statisticamente significativi nellapopolazione maschile di Marghera e dellaCipressina-Zelarino-Trivignano e un eccesso diminori proporzioni nella popolazione femminile diMarghera. Per quanto riguarda l’eccesso aMarghera il 70% delle morti in eccesso si riscontranella popolazione maschile. Tutti questi eccessisono solo parzialmente modificati dall’introduzionedella variabile socio-economica.

Tabella 1Mortalità totale

Tabella 2Mortalità totale:uomini e donne

RSM: Rapporto Standardizzato di Mortalità. Rapporto tra Osservati e Attesi.Cov: analisi aggiustata con covariata socio-economica (quartili popolazione senza titolo di studio).In grassetto gli RSM statisticamente significativi al 95%.

Tabella 3Mortalità tumorimaligni: totaleuomini e donne

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RSM: Rapporto Standardizzato di Mortalità. Rapporto tra Osservati e Attesi.Cov: analisi aggiustata con covariata socio-economica (quartili popolazione senza titolo di studio).In grassetto gli RSM statisticamente significativi al 95%.

Tabella 4Mortalità tumori maligni, separatamente per uomini e donne

MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIOPer le malattie dell’apparato respiratorio sonostate elaborate la mortalità, l’incidenza e laprevalenza, utilizzando, per quest’ultima, glialgoritmi proposti dal GdL nazionaleAIE/SISMEC. Si tratta di un gruppo di malattieseconde solo alle neoplastiche e allecardiocircolatorie per quanto riguarda il peso sulprofilo sanitario delle nostre popolazioni.Presentiamo qui (Tabelle 5, 6, 7, 8, 9) una selezionedegli aspetti più significativi per questa patologia.Un eccesso nella popolazione di Marghera,in particolare tra i maschiLa mortalità, caratterizzata da numerosità

limitate per alcune aree, non mostra nei due sessiinsieme variazioni statisticamente significative(vedi tabella 5) pur riscontrando un eccesso del19% nella popolazione di Marghera.Analizzando le caratteristiche della malattiaseparatamente nei due sessi (risultati nellatabella 6) emerge ed è particolarmente degno di nota l’eccesso del 43% nella popolazionemaschile di Marghera con 51 Osservati verso35,73 Attesi e nella quale sono stati osservati 25decessi per bronchite cronica. Questo rilevanteeccesso viene solo parzialmente attenuato dopol’introduzione nell’analisi della variabile socio-economica.

Tabella 5Mortalità malattiesistema respiratoriototale uomini e donne.

Tabella 6Mortalità malattiesistema respiratoriouomini e donne.

RSM: Rapporto Standardizzato di Mortalità. Rapporto tra Osservati e Attesi.Cov: analisi aggiustata con covariata socio-economica (quartili popolazione senza titolo di studio).In grassetto gli RSM statisticamente significativi al 95%.

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L’indicazione di un ruolo importante dellacomponente legata alla Bronco PneumopatiaCronica Ostruttiva (BPCO) nel determinarel’eccesso della mortalità osservato a Margheraviene confermato nella tabella 7 nella quale perquesta patologia viene registrato un eccesso del22% sostanzialmente ridotto dall’introduzionedella variabile socio-economica nell’analisi.Per misurare la frequenza di questa patologianella popolazione si è scelto di selezionare lafascia di età con un anzianità superiore ai 35 anniin considerazione dei tempo necessario asviluppare questa patologia che non è presentenei giovani adulti.

Incidenza più elevata tra i maschi anche a Favaro VenetoNelle tabelle 8 e 9 sono riportati i risultati per laBPCO separatamente per i due sessi. I valori sonotendenzialmente più elevati nella popolazionemaschile con la popolazione di due quartieri, FavaroVeneto e Marghera in particolare che mostrano uneccesso del 29% e del 25%. Entrambi questi valorivengono notevolmente ridotti dopo l’introduzionenell’analisi della variabile socio economica. I risultatinella popolazione femminile riproducono le stessetendenze della popolazione maschile anche senessuno dei valori si discosta in manierastatisticamente significativa dall’1.

Tabella 7Prevalenza^ BPCO35+ anni di età totale uomini edonne (AlgoritmoAIE-SISMEC)

Tabella 8Prevalenza ^ BPCO35+ anni di età(Algoritmo AIE-SISMEC) uomini

Tabella 9Prevalenza^BPCO35+ anni di etàdonne

RSM: Rapporto Standardizzato di Mortalità. Rapporto tra Osservati e Attesi.Cov: analisi aggiustata con covariata socio-economica (quartili popolazione senza titolo di studio).In grassetto gli RSM statisticamente significativi al 95%.

RSM: Rapporto Standardizzato di Mortalità. Rapporto tra Osservati e Attesi.Cov: analisi aggiustata con covariata socio-economica (quartili popolazione senza titolo di studio).In grassetto gli RSM statisticamente significativi al 95%.

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ASMAEssendo l’asma una malattia che colpisceprevalentemente i giovani, mentre diventadifficilmente distinguibile dalla bronchite nelleclassi di età più avanzate, l’analisi territoriale èstata condotta limitatamente alla fascia di età 0-34 anni (vedi tabelle 10, 11, 12).Maggiore incidenza a Cipressima-Zelarino-Trivignano e Chirignago-Gazzera.

Eccessi statisticamente significativi sono statiriscontrati nelle popolazioni di Cipressina-Zelarino-Trivignano e di Chirignago-Gazzera chenon vengono modificati dall’introduzione inanalisi della variabile socio economica. Un deficitstatisticamente significativo è presente nellapopolazione di Marghera che si confermaanch’esso dopo l’aggiustamento per classe socioeconomica.

Esaminando i risultati dell’analisi per questapatologia nei due sessi separatamente (tabelle11 e 12) l’eccesso individuato nella precedentetabella risulta distribuito in maniera omogeneacon valori che non vengono sostanzialmentemodificati dall’introduzione nell’analisi dellavariabile socio economica.

INFORMAZIONILorenzo SimonatoDipartimento di Medicina Molecolaredell’Università di Padova, Laboratorio diSanità Pubblica e Studi di Popolazione Via Loredan 18; 35131 [email protected]

Tabella 10Prevalenza^ Asma0-34 anni di età(Algoritmo AIE-SISMEC) - totaleuomini e donne

Tabella 11Prevalenza Asma^BPCO 35+(Algoritmo AIE-SISMEC) Uomini

Tabella 12Prevalenza^ Asma0-34 anni di età(Algoritmo AIE-SISMEC) Donne

RSM: Rapporto Standardizzato di Mortalità. Rapporto tra Osservati e Attesi.Cov: analisi aggiustata con covariata socio-economica (quartili popolazione senza titolo di studio).In grassetto gli RSM statisticamente significativi al 95%.

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focus ulss 12

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focus ulss 12

Mesoteliomi e tumori del polmone,oltre 300 interventi l’anno

Intervista a Paolo Fontana,primario di Chirurgia toracica all’Ospedale all’Angelo

Ad operarsi all'Unità Operativa di Chirurgia Toracica dell'ospedale dell'Angelovengono anche da fuori Ulss: da Palermo, Napoli, Pavia, ecc. Nel 2011 sono stati 338gli interventi eseguiti a cui si sommano altri 10 realizzati in emergenza e 10 realizzatinella sede dell'ospedale civile di Venezia.I pazienti da fuori Ulss scelgono di operarsi a Mestre perché l'équipe – nata sotto laguida dell'ex primario dottor Vittore Pagan, e cresciuta con il dottor Paolo Fontana,attuale direttore facente funzioni – è particolarmente esperta nel trattamento delmesotelioma, il tumore della pleura (la pellicola di rivestimento del polmone)correlabile all'esposizione ad amianto.La presenza di un notevole numero di esposti ad amianto, diretti ed indiretti, nelterritorio veneziano ha di fatto permesso agli specialisti di Chirurgia Toracica diMestre di sviluppare competenze di alto livello, essendo i primi in Italia ad eseguirela “tecnica del calzino” da loro ideata cioè l'asportazione totale della pleura malatarisparmiando il polmone.

Dottor Fontana, ci si aspetta in questi anni unincremento continuo dei casi di mesotelioma,visto che questo tumore ha una lunga latenza di 20, 30 anni dall'esposizione...L'esposizione ad amianto è un grave problemasanitario e sociale. Si pensa che ci sarà ancora unincremento costante dei casi di mesoteliomaanche nei prossimi vent'anni e poi finalmente undecremento. La correlazione tra mesotelioma edesposizione ad amianto è scientificamenteprovata. Tra i nostri pazienti però non semprel'esposizione risulta diretta e dovuta a specifichemansioni lavorative svolte, ci sono casi per i qualisi ipotizza anche una esposizione indiretta,dovute a fibre respirate perché sospese nell'aria otrasportate su alcuni materiali come gli

indumenti. Abbiamo operato infatti anche moglidi lavoratori dei cantieri navali che si sonoammalate perché entrate a contatto con le fibredi amianto presenti nelle tute da lavoro dei mariti.Per il trattamento del mesotelioma le tecnicheoperatorie e terapeutiche stanno evolvendo?Certamente, è fondamentale evolvere emigliorare la ricerca e le terapie. Qui a Mestre dal2008 abbiamo operato circa una settantina dicasi di mesotelioma, intervenendo con unatecnica innovativa che prevede solol'asportazione della pleura malata che viene difatto sfilata dal polmone. Si tratta di una tecnicachirurgica meno invasiva che permette dieseguire l'esportazione totale della pleura e dilasciare il polmone, diaframma e pericardio (il

a cura di Nicoletta Benatelli

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rivestimento del cuore; ndr). In questo modo ilpaziente ha una qualità di vita molto migliore,perché non vengono coinvolti organi preposti afunzioni vitali come la respirazione ed il battitocardiaco.Quali risultati ha dato questa tecnicainnovativa? Può descriverci la tipologia dipazienti che trattate?Siamo orgogliosi di dire che uno dei primi pazientisottoposto a questo trattamento è ancora in vita aquattro anni dall'intervento. Ora ha 50 anni, sitratta di un paziente giovane il cui padre era statoanch'egli colpito da mesotelioma. Per entrambe siipotizza una esposizione indiretta.Ogni caso comunque ha un decorso proprio,possiamo dire che complessivamente questatipologia di intervento chirurgico insieme achemio e radioterapia permettono di prolungarela sopravvivenza dei pazienti con una buonaqualità di vita.L'età media dei nostri pazienti è in generecompresa tra i 65 ed i 75 anni e ciò proprioperché il mesotelioma si sviluppa dopo unalatenza di decenni. I pazienti più giovani sonoattorno ai 40 anni. Il 25 per cento dei pazienti ècomposto da donne, ma la maggior parte sonouomini.Complessivamente quanti sono gli interventiche svolgete ogni anno nella vostra UnitàOperativa? Quali sono le operazioni piùfrequenti?Nel 2011 abbiamo realizzato 338 interventi a cuisi sommano 10 in emergenza e 10 nella sededell'ospedale civile di Venezia. Va ricordato infattiche utilizziamo anche una sala operatoria nella

sede del centro storico. Ovviamente questiinterventi non comprendono solo il trattamentodi mesoteliomi, ma anche dei più numerositumori polmonari e di patologie benigne deltorace. La patologia più frequente comunque è iltumore polmonare che rappresenta l'80 percento dei nostri interventi.Per i tumori polmonari il fumo è uno deimaggiori fattori di rischio?Il cancro è una malattia multifattoriale e giocanoun fattore importante anche familiarità, stile divita, inquinamento, ecc., ma certamente il fumorappresenta in modo indiscutibile il principalefattore di rischio: la maggior parte dei tumori èdovuta al fumo o il fumo rappresenta comunqueuna concausa. Ovviamente esistono purtroppoanche le eccezioni: ci sono casi di persona colpitedalla malattia senza aver mai fumato, ma nonpossiamo per questo dire che fumare non fa male.La Chirurgia del Torace non riguarda solo itumori del polmone e della pleura, quali sonole altre patologie che trattate?Non tutti i noduli che vengono riscontrati aipolmoni sono dei tumori maligni. In una buonaparte dei casi si può trattare anche di patologiebenigne: il nodulo viene asportato e tutto èrisolto oppure talvolta, in assenza di altri elementipreoccupanti, il nodulo viene semplicementetenuto sotto osservazione e monitorizzato anchemediante un algoritmo appositamente messo apunto per lo studio dei noduli polmonari.Bisogna sottolineare infatti come alcune indaginiradiologiche sofisticate siano diventate di routinee questo ha aumentato la possibilità di riscontrarenoduli, spesso assolutamente benigni, in vari

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organi del corpo. Si tratta di formazioni spesso deltutto asintomatiche. In questi casi infatti vavalutato il quadro completo dello stato di salutedella persona e va fatto un esame attento edettagliato della formazione riscontrata. Se non cisono evidenze preoccupanti, vale la pena dilimitarsi a tenere il nodulo sotto controllo, senzaintervento chirurgico. Il nostro compito comunqueè l’inquadramento diagnostico e, se indicato,l’esecuzione di un intervento chirurgico talvoltanecessario anche per lesioni benigne. Infattineoformazioni benigne possono provocarepesanti sintomi fino a limitare funzioni vitali comerespirazione o battito cardiaco.Ci occupiamo inoltre anche dei danni traumaticialla gabbia toracica a seguito di incidenti; inquesti casi a volte sono richiesti interventi inemergenza.Soprattutto in presenza di malattie tumorali,quanto conta la “relazione terapeutica” che siriesce a stabilire con il paziente?Noi abbiamo dieci posti letto e realizziamo inmedia 5, 6 interventi la settimana. Alcunipazienti, come abbiamo detto vengono anche dafuori Ulss. Per noi è fondamentale creare unabuona “relazione terapeutica”, ma ciò che conta èche siamo convinti che essa faccia parte delpercorso che il paziente deve fare per lottarecontro la malattia. Abbiamo già detto che ilcancro è una malattia multifattoriale, noieseguiamo interventi chirurgici importanti, manon ci dimentichiamo mai che il paziente vaaiutato a superare la malattia includendo tutti gliaspetti della persona nella sua globalità. L'umoreè fondamentale per il successo delle terapiemesse in atto.Sembra un paradosso che chirurghi cosìesperti siano propugnatori anche della“terapia del sorriso”...

Noi prima di tutto interveniamo con le miglioritecniche operatorie a nostra disposizione. Lanostra èquipe è formata da sette medici ed unatrentina di infermieri che fanno capo anche allaUnità Operativa di Pneumologia. Siamo convintiche l'essere umano non è fatto solo di organi, maanche di anima, di qualcosa cioè di impalpabile.Del resto i più recenti studi sulle cause del cancrohanno mostrato che le cellule NK prodotte dalnostro organismo naturalmente, possono giocareun ruolo importante per neutralizzare le cellulecancerogene. Il nostro corpo è in continuatrasformazione e questa incessante evoluzionepuò produrre anche danni ad alcune cellule chevengono riparati automaticamente dal nostrosistema immunitario. La degenerazione che portainvece al cancro comporta molteplici e reiteratidanni a livello cellulare, errori che il nostroorganismo non riesce più riparare.Un esempio? Non tutte le persone esposte, anchepesantemente, all'amianto, fortunatamente siammalano e ciò significa che i fattori in gioco sonodiversi e possono fare la differenza tra la salute e lamalattia. Tra questi fattori c'è senz'altro ilfunzionamento ottimale del nostro sistemaimmunitario che è una protezione naturale. Anchequando si manifesta un cancro, è moltoimportante affiancare alle tecniche più avanzate diintervento, un benessere globale della persona chedeve ritrovare il buonumore e un approcciopositivo alla vita per attivare tutte le risorsedell'organismo in grado di contribuire alla lottacontro la malattia.

INFORMAZIONICarta dei Servizi dell'azienda Ulss 12 www.ulss12.ve.it

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INTERAZIONI TRA SOSTANZE: FARMACI,FITOFARMACI, ALIMENTI, INTEGRATORIDeve essere premesso che qualunque sostanza,naturale o di sintesi, immessa nel nostroorganismo come alimento o per altra finalità puòprovocare effetti biologici e farmacologici.Questo non deve suscitare allarmismo in quanto idati riportati derivano da un’ampiadocumentazione puramente statistica, perciòdevono costituire per ciascuno uno stimolo adallargare le proprie conoscenze per una gestioneconsapevole della cura della propria salute.In particolare daremo alcune informazioniriguardo l’interazione tra i farmaci con e senzaobbligo di ricetta medica, i fitofarmaci, gliintegratori, gli alimenti.

raccomandazioniAutocura consapevole.Le interazioni tra farmaci e medicine naturali,integratori e alimenti

Ordine Farmacisti di Venezia

Uno dei processi di maggiore rilievo in corso nei paesi industrializzati è certamentequello dell’invecchiamento demografico, aumenta il fabbisogno di assistenza e la spesaad essa associata. Assistiamo ad un aumento del numero degli anziani rispetto i giovani:Italia è il Paese al mondo in cui il tasso di invecchiamento della popolazione è il piùintenso e veloce, come confermato anche dall’OMS. La vita media nel 1960 era 69,1 anniper passare nel 2009 a 81,4 anni. Se la longevità è di per sé una conquista,l’invecchiamento demografico è una sua conseguenza ineluttabile che pone, però,diversi problemi di ordine sociale, culturale ed economico.È prevedibile un aumento del fabbisogno di assistenza contro una diminuzionecomplessiva della disponibilità economiche. Al fine di non compromettere i livelli diassistenza dovranno essere assunte maggiori responsabilità individuali e collettive.Tale coinvolgimento potrà interessare prevalentemente la prevenzione educando il cittadino all’autocura attraverso una scelta di appropriati stili di vita, allaprogrammazione dei controlli di base dello stato di salute, all’automedicazioneconsapevole e responsabile.

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INTERAZIONE TRA FARMACI La tematica è molto ampia. Per interazione siintende “l’alterazione dell’effetto di un farmacocausata dalla somministrazione di un altrofarmaco, o da parte di un’altra sostanza, naturaleo di sintesi, assunta a scopo alimentare,salutistico, curativo, o preventivo.” L’interazionecosì definita può essere positiva (sinergia) onegativa: la ricerca di azioni sinergiche è alla basedella possibile integrazione fra la medicinafitoterapica e quella chimica.In generale le interazioni si distinguono infarmacodinamiche che sono interazioni trafarmaci che hanno effetti farmacologici o effetticollaterali simili o in antagonismo oppurefarmacocinetiche che provocano alterazionidell’assobimento, variano il legame con leproteine plasmatiche, alterano l'escrezione renale

QUALI SONO I SOGGETTI A MAGGIOR RISCHIOI pazienti con patologie croniche (scompensocardiaco, depressione, psicosi, epatopatie enefropatie croniche, osteoartrosi) che necessitanodi politerapie prolungate nel tempo, i pazienti coninsufficienza epatica o renale e di conseguenza ifarmaci utilizzati per il loro trattamentorappresentano alcune delle categorie più a rischiodi interazioni. In questi casi particolare attenzionedeve essere posta anche all’automedicazionepoiché farmaci di uso comune come lassativi,analgesici, antiacidi possono causare interazionianche gravi con le terapie di base.Le donne che fanno uso di contraccettivi oralipossono andare incontro ad interazioni con altrifarmaci (in particolare antibiotici, antimicotici,antivirali, lassativi), con il rischio di gravidanzenon programmate.Gli anziani, in quanto sono generalmente soggettia polipatologie e quindi a politerapie, risentonodelle modificazioni indotte dall’età sui diversimeccanismi di bio-trasformazione dei farmaci.

QUALI SONO I FARMACI A MAGGIOR RISCHIOLa probabilità di interazioni cresce con l’aumentodei farmaci assunti (pluripatologie) e con ladurata della terapia. Inoltre sono maggiormenteesposti coloro che assumono farmaci "moltoattivi", ossia farmaci per i quali la dose benefica èmolto vicina a quella dannosa, che sono indicatiper talune malattie specifiche, come ad esempio:farmaci per il cuore, a base di digitale; perl'epilessia; anticoagulanti, come il warfarin; permalattie del sistema nervoso, come il litio;farmaci per l'asma, come la teofillina; farmaci perl'Aids. Le persone che seguono una cura con talifarmaci devono essere particolarmente attentequando associano altre terapie e confrontarsisempre con il medico o con il farmacista.

FARMACI DI AUTOMEDICAZIONESono più frequenti, anche se meno gravi, leinterazioni che insorgono con farmaci di largoconsumo, acquistabili senza ricetta medica,come i lassativi, farmaci antiacidi o quelli chefavoriscono la digestione, perché possono ridurreo aumentare l'assorbimento dei farmaci assunticontemporaneamente.Un esempio è il Paracetamolo: ad alti dosaggi edin concomitanza con l’assunzione di altri farmaci,può causare avvelenamento o insufficienzaepatica acuta.Alcuni anti-infiammatori da banco, cioè che nonnecessitano di prescrizione medica,somministrati ai bambini, in presenza di unostato di disidratazione, anche modesto, e inconcomitanza di altri farmaci, hanno prodottodiversi casi di ricovero per insufficienza renale.Talvolta può essere sufficiente distanziarnel'assunzione, dalla terapia primaria in corso.Ecco perché è opportuno assumere Farmaci,sempre seguendo il consiglio qualificato delMedico o del Farmacista.

Interazioni tra erbe e farmaci in ambito cardiovascolare

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Attraverso la farmacovigilanza in questi ultimianni il Ministero della Sanità e i centri prepostihanno acquisito segnalazioni e conoscenze di unnumero altissimo di interazioni ed effetticollaterali, numero che sta crescendocontinuamente, perciò è impossibile darne unadescrizione soddisfacente in poche pagine. Ilmedico prescrittore, nel tracciare la terapia, nedovrà tener conto, considerando anche lo stato disalute del paziente. Ci limitiamo a fornire quadrosintetico sulle interferenze tra farmaci diautomedicazione e farmaci di prescrizione

INTERAZIONI FARMACI E MEDICINE NATURALISi calcola che il 10-15% della popolazione italianafaccia abitualmente ricorso ai “prodotti naturali”.Spesso accade che il paziente eviti di parlare conil medico della possibilità di cura con rimedinaturali per paura di essere sgridato o perché ilmedico non crede a tali rimedi. L'affermazione"mi curo con le erbe perché non fanno male" è unluogo comune sbagliato.Le così dette "medicine naturali" a base di piantenon sono infatti sempre innocue e il loro utilizzonon è privo di rischi per la salute.Le piante utilizzate in terapia contengono sostanzechimiche farmacologicamente attive,strutturalmente molto complesse, talvolta conmetabolismo ancora sconosciuto. È indispensabileuna costante informazione verso il cittadino, chespesso utilizza le erbe per automedicazione senzaalcuna conoscenza specifica. I prodotti naturaliinoltre possono interagire con un'eventuale terapiaassunta dal paziente. Anche la natura può farebrutti scherzi e sta quindi a noi non sottovalutarla.Le “medicine naturali” sono disponibili incommercio come “prodotti erboristici”, o come“integratori” della dieta, e si possono acquistareanche al di fuori dalle farmacie. Le loro confezioninon riportano quasi mai informazioni adeguatesu possibili effetti indesiderati.Perciò se si sta già seguendo una cura, è opportunochiedere sempre consiglio al medico o al farmacistaprima di assumere un rimedio a base di piante.

PROBLEMATICHE RELATIVE AGLI EFFETTIBIOLOGICI DELLE PIANTE OFFICINALIEscluse le piante notoriamente tossiche (Cicuta,Podofillo, Noce vomica, Ricino,Aconito,Gigaro,Oleandro, Mughetto, Belladonna,Dieffenbachia,ecc.) esistono invece pianteofficinali utilizzate ancora in pratiche di medicinapopolare o in ambito fitoterapeuticopotenzialmente responsabili di reazioni avverseper gli effetti biologici: · fotosensibilizzanti (Psoralea, Bergamotto, Ruta.)· epatotossiche (Camedrio, Kava-kava, ecc.),· allergizzanti (Propoli, Aglio, Echinacea, Partenio,

Camomilla, Salice),· responsabili di effetti collaterali facilemente prevedibili in relazione all’attività farmacologica (efedrina dell’Ephedra e della Sida cordifolia,sinefrina del Citrus aurantium, caffeina del Guaranà, lovastatina del Riso rosso fermentato,glicirrizina della Liquirizia)

· per un uso improprio (uso protratto nel tempo di lassativi antrachinonici, effetti irritanti o neurotossicità di alcuni oli essenziali).

INTERAZIONE CON ALIMENTITali interazioni provocano disturbi meno gravirispetto a quelle tra farmaci, ma è beneconsiderarle. La maggior parte si verifica a livellodell’assorbimento gastrointestinale dei farmaci. Ilcibo può avere effetti sia sulla velocità diassorbimento che sulla quantità di farmacoassorbito. A tutti è noto, ad esempio, che gli anti-infiammatori non steroidei devono essere assuntia stomaco pieno per diminuire gli effetti irritantigastrici. Prodotti caseari (latte, formaggi, yogurt)in quanto ricchi di calcio possono ridurrel’assorbimento di molti antibiotici, per cui è beneassumere questi farmaci un'ora prima o 2 oredopo il consumo di questi alimenti.Interazioni tra farmaci e succo di pompelmo Il succo di pompelmo contiene una sostanza cheinibisce il metabolismo di alcuni farmaci e neaumenta la concentrazione plasmatica,interferendo con il citocromo P450 della mucosa

Esempi di interazioni farmacocinetiche tra farmaci da banco (OTC) e farmaci soggetti a prescrizione medica

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gastrica, responsabile del catabolismo di alcunifarmaci: se un farmaco presenta un basso indiceterapeutico, ovvero una alta incidenza di effetticollaterali alle comuni dosi di impiego, anchemodesti aumenti dei suoi livelli plasmatici,possono determinare significativi aumenti dellereazioni avverse, oppure si può aumentarnel’effetto in modo anomalo.Interazione con alimenti contenenti vitamina KL’efficacia dei farmaci dicumarolici (Coumadin,Sintron) può essere ridotta da un largo consumo,anche solo alimentare, di queste verdure:asparago, bietola, broccoli, carote, cavolfiore,cavoli di Bruxelles, cavolo rosso, crauti, crescione,erba medica, fagioli, germe di grano, lattuga,ortica, sedano, spinaci. È consigliabile comunquesempre adottare una dieta equilibrata e variata.Interazioni tra farmaci e alcoolL’alcool, anche a piccole dosi, può aumentare glieffetti di depressione sul sistema nervosocentrale prodotti da questi farmaci, conconseguente sedazione, riduzione della vigilanzae delle capacità di vigilanza, fino al coma. Isoggetti in terapia con farmaci che agiscono sulsistema nervoso centrale (antidepressivi,barbiturici, antipsicotici, benzodiazepine,antiepilettici, analgesici oppioidi) o con farmacicome gli antistaminici, il paracetamolo, alcuniantibiotici e antimicotici dovrebbero evitare diassumere bevande alcooliche.Interazione con Integratori a base di fibreGli integratori a base di fibre, come quelli chevengono impiegati nelle diete dimagranti o control'intestino pigro, possono ridurre l'assorbimentodei medicinali e quindi vanno assunte in momentidiversi.

10 REGOLE UTILI PER UNA AUTOCURAPRUDENTE E CONSAPEVOLE

1 | Seguite le indicazioni fornite dal Medico,dal Farmacista, o quelle indicate nel foglietto illustrativo del farmaco

2 | Segnalate al Medico e al Farmacista eventuali effetti collaterali

3 | Chiedete sempre al Medico o al Farmacista,se potete assumere contemporaneamente più farmaci e verificate con loro se dovete adattare la posologia, anche in particolari situazioni fisiche (situazioni di stress, ecc.) o ambientali (clima molto caldo, molto freddo, ecc.)

4 | Non prendete farmaci di altre persone e non accettate consigli da chi non è Medico o Farmacista

5 | Non sprecate i farmaci, acquistatene sempre la giusta quantità, in relazione alle vostre reali necessità

6 | Non cambiate le dosi, non interrompete né prolungate la cura di vostra iniziativa

7 | Conservate sempre il foglietto illustrativo e controllate la data di scadenza di ogni farmaco ogni volta che lo usate

8 | Non riponete i farmaci in contenitori diversi dall'originale o a portata dei bambini

9 | Molti farmaci risentono delle alte temperature; conservateli in luogo fresco,lontano da fonti di calore o, se specificato sulla confezione, in frigorifero

10 | In caso di viaggi in paesi esotici controllate di avere una quantità adeguata dei prodottiche usate quotidianamente e chiedete al Farmacista se dovete usare particolari cautele per il trasporto e la conservazione dei diversi farmaci

InformazioniOrdine dei Farmacisti di VeneziaTel. 041 5385506www.ordinefarmacistivenezia.itwww.farmacistivenezia.it

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Nonostante il diritto alla cura sia riconosciuto anche in Italia, si tratta spesso diun diritto disatteso: migranti, stranieri, poveri in molti casi non hanno accesso allecure di cui hanno bisogno per scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltàlinguistiche incapacità a muoversi all’interno di un sistema sanitario complesso,che nella sua organizzazione tiene poco conto delle esigenze di questepopolazioni. Il Programma Italia di Emergency garantisce assistenza sanitariagratuita e di qualità e orientamento ai servizi socio sanitari a persone in difficoltà.Lo staff del Programma Italia collabora insieme con i servizi del territorioall’individuazione e alla risoluzione di vuoti legislativi e procedurali per permettereun corretto accesso alle cure alle fasce di popolazione più vulnerabili.Nel 2006 Emergency ha aperto in Sicilia, a Palermo, un Poliambulatorio pergarantire assistenza sanitaria gratuita ai migranti, con o senza permesso disoggiorno, e a tutti coloro che ne abbiano bisogno.Il Poliambulatorio di Marghera ha iniziato le attività nel dicembre 2010.Due ambulatori mobili portano assistenza sanitaria dove più c’è bisogno.Tutte le prestazioni offerte nelle strutture del Programma Italia sonocompletamente gratuite.

punti di vistaCrisi, immigrazione e diritto alla salute

EmergencyIl Poliambulatorio di Marghera

LA SFIDA DELLA CRISI ATTUALE: MAGGIORESOLIDARIETÀ TRA ITALIANI IMPOVERITI E IMMIGRATI IN DIFFICOLTÀLa crisi non solo economica, ma sociale e culturaleche sta attraversando l’Occidente rischia di mieteremolte vittime tra i poveri e tra gli impoveriti delnostro Paese. Sono sempre più numerose lefamiglie italiane, con uno o più figli, che slittano nellafascia di povertà. E poi ci sono pure gli impoveriti,coloro che un tempo magari appartenevano al cetomedio – professionisti, commercianti, piccoliimprenditori – che finiscono strozzati dai debiti e siritrovano a mangiare alle mense della Caritas. E gli

immigrati allora? Quelli che dalla miseria sonoscappati in cerca di una speranza e si trovano oraimmersi in un Paese sempre meno tollerante e sempre più oppresso dalla crisi?“Sono queste le grandi questioni del nostro tempo,su cui Emergency si sta interrogando – affermaAndrea Bellardinelli, responsabile del progettoEmergency Italia, dopo un lungo periodo in SierraLeone –. Lo crisi rischia di mettere poveri edimpoveriti italiani contro i poveri immigrati. Èquesto che dobbiamo evitare prima di tutto.L'obiettivo deve essere la solidarietà tra tutti difronte a sempre nuove difficoltà”.

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A MARGHERA, LA STORIA EMBLEMATICADI ELENA, NEONATA CON LA SPINA BIFIDADA UNA MADRE CITTADINA COMUNITARIANON REGOLARMENTE SOGGIORNANTEIl sistema di welfare e sanità italiano, ritenuto unvero e proprio paradigma a livello internazionale,è oggi messo a dura prova, ma c'è chi di dirittinon ne ha dalla nascita, creature i cui dirittirisultano totalmente evanescenti se non ci fossequalcuno che cerca, lotta, denuncia, ottiene.È questa anche la storia della piccola Elena, cosìla chiameremo.“Elena è una bimba di pochi mesi, nata in Italia damadre bulgara, cittadina comunitaria nonregolarmente soggiornante – racconta MariaTeresa Laruina, mediatrice culturale alPoliambulatorio di Marghera –. La madre è sola,senza lavoro e ha già una figlia. Elena è nata conuna grave patologia per la quale necessita di curecontinue ma la condizione giuridica della madrenon permette l’iscrizione della piccola al ServizioSanitario Nazionale;L'obiettivo che ci siamo immediatamente posti èstato aiutarla ad avere almeno la tessera Eni inmodo da poter accedere alle cure necessarie”.Una battaglia non da poco, visto che per i cittadinidella comunità europea non regolarmentesoggiornanti, è prevista la tessera Eni, ma nontutte le Regioni la rilasciano ed anche in Venetonon è concessa in modo diffuso. “Alla fine lapiccola Elena ha avuto questa tessera – sottolineaMaria Teresa –. Ora può fare i controlli di cui

necessita in ospedale ma continua ad essereseguita da una pediatra del nostro Poliambulatorioperché, purtroppo, la tessera Eni non prevedel’assegnazione di un pediatra di base”.

DIRITTO ALLA SALUTE ED A UN AMBIENTE DI VITA SANO: L'ATTIVITÀ DEGLI AMBULATORIMOBILI DI EMERGENCY TRA I BRACCIANTIAGRICOLI IMMIGRATI “Il nostro compito è la prevenzione – riprendeBellardinelli –. Noi abbiamo scelto anche con gliambulatori mobili di Emergency di andare nellezone dei braccianti agricoli del Sud, in Calabria, inPuglia, ecc., tra gli immigrati che lavorano comestagionali e che vivono in baraccopoliimprovvisate. Cerchiamo di andare dove nessunova per portare accesso all'acqua e al beneprimario che è la tutela della salute, una garanziache dovrebbe valere per qualsiasi essere umano. Ilcaso di Rosarno balzò alle cronache dei mediaqualche tempo fa. Noi da allora abbiamo fatto lascommessa di andare sul posto e osservaredirettamente le condizioni di vita. Vogliamo esserepresenti non solo con i Poliambulatori di Parlermoe Marghera, ma anche con gli ambulatori mobili,nei luoghi dove mancano i diritti e gli immigrativivono in condizioni di marginalità. La tutela dellasalute comincia dalla tutela dell'ambiente di vita”.Per molti immigrati l'incontro con medici edinfermieri di Emergency è il primo contatto conuna organizzazione sanitaria. “Ciò che comunqueemerge dai dati da noi raccolti è che queste

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persone, perlopiù giovani uomini, fortunatamentesono sani – commenta Bellardinelli. - Un esempio?A Foggia su un totale di 1.709 visite: 4 pazientiinviati al Pronto Soccorso; 3 pazienti ricoverati. Su856 visite effettuate dopo la consegna delricettario regionale, 74 ricette sono state emesseper visite specialistiche e diagnostiche, ed esami dilaboratorio. Questo significa cure tempestive per ilpaziente e un risparmio per la collettività. Perquanto riguarda i pazienti immigrati si tratta infattiin generale di persone molto forti, che vengono inItalia inviati dalla famiglia di origine, con unprogetto migratorio, non si tratta certo di individuifragili. È qui in Italia che questi ragazzi si scontranocon una realtà durissima, si ritrovano a vivere incondizioni di grande povertà e solo allora i rischisanitari aumentano. La povertà è un fattore dirischio per la malattia anche per persone inpartenza sane”.

A MARGHERA GLI OBIETTIVI SONOPREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE IN COLLABORAZIONE IL SISTEMA SANITARIONAZIONALEA Marghera operano una settantina tra medici e infermieri volontari. L'aspetto fondamentaledell'intervento è quello dell'ascolto che simanifesta sia in fase di accoglienza, che dicolloquio sociologico, che di consultazionemedica di base. Tra le attività specialistichel'odontoiatria è la più gettonata, ma molte sonoanche le visite oculistiche, ginecologiche,cardiologiche, e di altre varie specialità. Gliobiettivi prioritari sono soprattutto prevenzione ediagnosi precoce.“Qui a Marghera non si pratica la medicinadifensiva – precisa Gabriele Risica, direttoresanitario del Poliambulatorio –. Ci sono visite di

base che permettono di capire lo stato di salutegenerale delle persone senza alcun accanimento afare esami ed accertamenti ulteriori e spessoinutili. La nostra è una frontiera per accogliere ibisogni primari delle persone e la sorpresa è chespesso ci troviamo di fronte ad immigraticomplessivamente sani, che talora hanno bisognosoltanto di essere rassicurati o sottoposti a cureodontoiatriche o specialistiche molto mirate”.“La nostra sfida ovviamente non è sostituirci alleaziende sanitarie locali ma collaborare facendoun lavoro di frontiera nell'intercettazione deibisogni – continua Bellardinelli –. Ci sono gravisituazioni di ambiente di vita delle comunità diimmigrati che non possono essere ignorateanche per la tutela della salute pubblica. Più silasciano varchi aperti alla marginalità piùaumentano non solo i rischi sanitari, ma anche irischi sociali”.

EMERGENCY, LA TUTELA DELLA SALUTECONTA PIÙ DELLA CORSA AGLI ARMAMENTIE ora che le situazioni limite si moltiplicano?“Emergency ha come obiettivo il riconoscimentodel diritto alla salute ed alle cure sanitarie pertutti, italiani ed immigrati – conclude Bellardinelli–. In un tempo di crisi economica feroce comequesto, ci permettiamo solo di dire che i tagli nondevono colpire i diritti primari delle persone, mache forse è venuto il tempo di concludere la corsaagli armamenti ed alle missioni militari. Questa èuna sfida che pensiamo condividano anche moltiitaliani che non vogliono che il sistema di welfaredi cui un tempo andavamo orgogliosi e per ilquale tutto il mondo ci ammirava, vada infrantumi. È questa lotta per la solidarietà e latutela delle classi più povere che ci deve tenereuniti; non bisogna mollare!”.

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IL PROGRAMMA EMERGENCY ITALIA

Emergency è un’Organizzazione Non Governativa(ONG) italiana, indipendente e neutrale, fondatanel 1994, che fornisce cure medico-chirurgichegratuite e di alta qualità alle vittime della guerra,delle mine antiuomo e della povertà. Emergencypromuove inoltre una cultura di pace, solidarietàe rispetto dei diritti umani.Attualmente Emergency lavora in 6 paesi, dovegestisce centri chirurgici, centri pediatrici, uncentro di maternità, un centro di cardiochirurgia,un centro di riabilitazione, centri sanitari di basee di primo soccorso. Dal 1994 ad oggi, ha portatoassistenza sanitaria ad oltre 4.800.000 persone.Emergency riconosce l’assistenza sanitariagratuita e di qualità come un diritto inalienabile diogni individuo, sancito dalla DichiarazioneUniversale dei Diritti Umani e dalla stessaCostituzione Italiana.

I Poliambulatori di Palermo e MargheraAl fine di contribuire alla tutela del diritto allasalute, come sancito dall’art.32 della CostituzioneItaliana, nel 2005 Emergency inizia il propriointervento sanitario in Italia con un programma diassistenza specialistica nelle carceri e proseguenel 2006 con l’apertura del Poliambulatorio diPalermo, rivolto a migranti e persone in stato dibisogno.Nel 2010 apre il Poliambulatorio di Marghera.

Le attività a PalermoIn cinque anni di attività nel Poliambulatorio diPalermo sono stati seguiti oltre 9.300 pazienti, acui sono state erogate oltre 58.300 prestazioni.Questa positiva esperienza ha permesso diindividuare un modello di lavoro efficiente, che hadato ottimi risultati in termini di sostegno e curadei pazienti. Punti di forza di questo modello sonoil rapporto di reciproca collaborazione con la Asllocale e l’utilizzo di personale volontario, grazie alquale Emergency riesce a fornire un servizioattento alle esigenze dei pazienti.

Gli ambulatori mobiliEmergency ha deciso di intensificare ediversificare il proprio impegno in Italia conl’apertura di nuovi poliambulatori in altre regioniitaliane e attivando il Progetto Ambulatori Mobili(Polibus), pensato per dare una rispostatempestiva in situazioni di particolare bisognoriscontrate sul territorio. Da aprile 2011 i Polibussono stati a Manduria presso il C.A.R.A, aCassibile (SR), a Siracusa, a Foggia in Capitanata,a Rosarno (RC) e a Venosa (PZ), seguendo ilavoratori stagionali.Dal 18 giugno 2012 siamo presenti in EmiliaRomagna nelle zone colpite dal sisma.

IL POLIAMBULATORIO DI MARGHERA

Il Poliambulatorio di Emergency a Marghera offreservizi di medicina generale e specialistica eorientamento socio sanitario alla popolazioneimmigrata residente, con o senza permesso disoggiorno, e a tutte le persone in stato dibisogno.L’ambulatorio è situato in via Varé 6, nei locali diun ex centro di salute mentale della ASL 12,concessi in uso ad Emergency dal Comune diVenezia a fronte del pagamento di un canoneannuale.Emergency si è fatta carico della ristrutturazionee dell’allestimento del Poliambulatorio, con unimpegno finanziario pari a circa 170.000 Euro.La struttura è operativa dal 2 dicembre 2010,giorno in cui Comune di Venezia ha autorizzatoufficialmente lo svolgimento dell’attivitàsanitaria, sulla base del parere favorevole datodalla Ulss 12 di Venezia a seguito di un’ispezioneai locali.Presso il Poliambulatorio, medici e infermierivolontari prestano assistenza completamentegratuita per i pazienti. Obiettivo dell’intervento èdi essere complementare con quello del SistemaSanitario Nazionale, integrandosi con i servizidisponibili e facilitando l'accesso alle strutturepubbliche da parte dei pazienti che abbianodifficoltà dovute alla mancata comprensionedella lingua o alla mancata conoscenza dei propridiritti e dei servizi del Sistema SanitarioNazionale.Il personale dipendente comprende alcunerisorse indispensabili per la gestione del centro:un coordinatore di progetto, tre mediatoriculturali e due assistenti alla poltronaodontoiatrica.

I servizi e le attività clinicheI servizi del Poliambulatorio sono garantiti damedici volontari di varie specializzazioni, sotto laresponsabilità di un direttore sanitario anche luivolontario.Le attività cliniche sono attive dal lunedì alvenerdì e comprendono al momento medicinainterna, odontoiatria, oculistica, pediatria,ostetricia e ginecologia.In aggiunta ai servizi sanitari il Poliambulatoriooffre un importante servizio di orientamentosociosanitario, attraverso l’intervento deimediatori culturali, dando ai pazienti assistenzaper pratiche amministrative legate alla sanità eindirizzandoli verso altre strutture per esami,visite e trattamenti specialistici non disponibilipresso il Poliambulatorio.La struttura comprende: due ambulatoriodontoiatrici, ambulatorio di medicina interna,ambulatorio oculistico, ambulatorio ginecologico,ambulatorio pediatrico, sala d’attesa, spogliatoio,uffici, magazzino, giardino con area giochi.

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Oltre 8mila prestazioni già realizzate per oltre2mila pazientiIn questi mesi di attività (dati aggiornati al 10luglio 2012), al Poliambulatorio di Marghera sonostate effettuate 8.543 prestazioni per 2.208pazienti. I pazienti curati provengono da 60 paesi.Un paziente su cinque è italiano. Le primequattordici nazionalità dei pazienti sono: Italia,Senegal, Romania, Moldavia, Bangladesh,Ucraina, Nigeria, Marocco, Tunisia, Albania,Afghanistan, Bulgaria, Turchia, Serbia.

La collaborazione con le istituzioni del territorioEmergency considera fondamentale coltivare unrapporto di reciproca interazione con il ServizioSanitario Nazionale, collaborando attivamentecon le strutture sanitarie ed enfatizzando il lavorodi rete con le Istituzioni e le Associazioni presentisul territorio.

La prevenzioneAl pari dei medici di base, il Poliambulatorio portaavanti un modello di assistenza medica preventivae attenta all’ascolto dei bisogni dell’individuo.Ogni paziente del Poliambulatorio dispone di unacartella personale, grazie alla quale è possibile perogni medico volontario ricostruire la sua storiaclinica, riducendo così le necessità di richiedereesami per circoscrivere il problema.Offrire cure costanti permette inoltre di prevenirei ricoveri presso strutture ospedaliere.

La sinergia con l'azienda Ulss 12Emergency ritiene importante potersi appoggiarealle strutture della propria unità sanitaria diriferimento, la Ulss 12, per consulenze specialisticheo per accertamenti diagnostici specifici nondisponibili al Poliambulatorio. Attualmente perquesto tipo di prestazioni Emergency deve avvalersidi convenzioni con strutture sanitarie private, maessendo stato firmato il Protocollo d’Intesa con laRegione Veneto si spera di iniziare a breve unafattiva collaborazione grazie anche all’uso delricettario regionale.Disponendo del ricettario regionale i pazientipotrebbero fare riferimento a strutture pubbliche econvenzionate, contribuendo alla spesa al pari deicittadini italiani tramite il pagamento del ticket.

Il volontariatoCirca la metà del personale sanitario che prestaservizio volontario presso il Poliambulatorio èimpiegato in strutture delle unità sanitarie localidel Veneto, l’attività di volontariato costituisceper loro un’importante occasione di formazionenell’approccio al paziente straniero: taleesperienza costituisce un beneficio anche nellavoro presso le loro strutture di appartenenza.

INFORMAZIONI

Emergency Poliambulatorio di Margheravia Gerolamo Vida 11 Via G.B. Varè 6 20127 Milano 30175 Marghera (VE)Tel 02 881881 Tel. 041 0994114Fax 02 86316336 Fax 041 928475www.emergency.it [email protected]

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Rivista ViS “Venezia in Salute”registrazione al Tribunale di Venezia numero 12 del 31/03/2012numero 3 – agosto/settembre 2012

direttrice responsabileNicoletta Benatelli

editoreDirezione Affari Istituzionali del Comune di Venezia

comitato editorialeLuigi Bassettodirettore Affari Istituzionali e vice direttore generale delComune di VeneziaBruno Centaninicoadiutore del Sindaco di Venezia per la Sanità

segreteria tecnica della rivistaValentina VerioliSegreteria Coadiutore del Sindaco per la Sanità

segreteria di redazioneNicoletta Codato, Veronica VentoServizio Programmazione Sanitaria del Comune di VeneziaAnna Zanetti, Cinzia Trevisansegreteria Direzione Affari IstituzionaliGabinetto del Sindaco

inserto speciale FOCUS ULSS 12 in collaborazione con l’azienda Ulss 12comunicazione Maria Grazia Raffele

realizzazione grafica Elisabetta Cattaneo Centro Produzione Multimediale del Comune di Venezia

La rivista ViS è solo on line, sul sito www.comune.venezia.italla sezione “Mi interessa” e poi sezione “Vivere in salute”

Per contatti con la [email protected]. 041 9655483

V E N E Z I A I N S A L U T E

èè20/21 OTTOBRE 2012 VENEZIA IN SALUTE Parco di San Giuliano

La seconda edizione di VIS “Venezia in Salute”si svolgerà il 20 e 21 ottobre 2012, sempre al Parco di San Giuliano.

Il tema centrale dell’evento sarà: i percorsi dell’invecchiamento attivoContinua il nostro impegno per responsabilizzare la nostra Comunità sui temi della Salute.

La rivista VIS, strumento editoriale di informazione ed educazione, pubblicherà tutte le notizie utili per la partecipazione alla manifestazione.

Per informazioniSegreteria Coadiutore del Sindaco Tel. 041 [email protected]

Segreteria ARS Medica Tel. [email protected]