I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

19
I PROGETTI AVVENIRISTICI DI GOOGLE E UNO SGUARDO SUL FUTURO A cura di Martino Bufano

Transcript of I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

Page 1: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

I PROGETTI AVVENIRISTICI

DI GOOGLE E UNO

SGUARDO SUL FUTURO

A cura di Martino Bufano

Page 2: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

1

SOMMARIO

CAP.1 INTRODUZIONE…………………………………………………………………………….. pag.2

CAP.2 GOOGLE X……………………………………………………………………………………… pag.3

CAP.3 L’INGRESSO IN GOOGLE DI RAYMOND KURZWEIL………………………… pag.4

CAP.4 I PROGETTI TARGATI GOOGLE

4.1 DRONI E ROBOT………………………………………………………………………. pag.7

4.2 L’ACQUISIZIONE DELLA BOSTON DYNAMICS…………………………... pag.8

4.3 I PROGRESSI NEL CAMPO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE……. pag.9

4.4 IL PROGETTO CALICO………………………………………………………………. pag.10

4.5 LA CASA INTELLIGENTE……………………………………………………………. pag.12

CAP.5 PREVISIONI PER IL FUTURO…………………………………………………………… pag.13

CAP.6 CURIOSITA’: IL BUG Y2038…………………………………………………………….. pag.16

CREDITS……………………………………………………………………………………………………… pag.18

Page 3: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

2

1. INTRODUZIONE

Sono trascorsi quasi 18 anni da quel 15 settembre del 1998 quando Larry Page e Sergey Brin, due

studenti dell’Università di Stanford, crearono il motore di ricerca che avrebbe rivoluzionato il

World Wide Web. La teoria assolutamente innovativa alla base del suo funzionamento e

ribattezzata con il nome di PageRank si concentrava sull’analisi matematica delle relazioni tra i siti

web: questo produsse risultati migliori nelle ricerche rispetto alle tecniche empiriche usate fino a

quel momento. Oggi la popolarità di Google è diventata talmente grande che nella lingua inglese è

stato addirittura coniato il termine “to google” (che vuol dire “fare una ricerca sul web”) che

tradotto in italiano diventa “googlare”.

In questi anni, il colosso di Mountain View, oltre a diventare il filtro per eccellenza delle ricerche

fatte sul web, è anche la piattaforma di riferimento per la condivisione di video con YouTube, lo

scambio di messaggi e la condivisione dei documenti grazie alla web mail Gmail; ha sviluppato un

browser molto performante come Chrome, è presente sui dispositivi mobili attraverso il sistema

operativo Android e possiede anche il suo social network Google+.

Tutto quello sopra descritto fa ormai riferimento al passato: per quanto concerne il futuro, il

colosso californiano sta lavorando “nelle segrete” degli avanzatissimi laboratori di Google X a dei

progetti davvero avveniristici, destinati a rivoluzionare non poco la nostra vita di ogni giorno. Ad

oggi il potere che Google ha di influenzare inconsciamente sia le scelte che il comportamento delle

persone è davvero molto forte e questo vuol dire avere pieno controllo delle menti umane, che

possono essere così indirizzate verso vie prestabilite. Google si appresta quindi a diventare

progressivamente l’assoluto padrone e burattinaio del mondo.

In questa breve relazione verranno analizzati nel dettaglio i principali progetti che Google lancerà

nei prossimi anni. Al termine seguiranno alcune riflessioni personali su quello che potrebbe essere

un possibile scenario futuro.

Page 4: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

3

2. GOOGLE X

Google X è il termine coniato dal New York Times per identificare il “laboratorio segreto” di

Google presente in California. E’ una specie di "Area 51" in cui vengono sperimentate le idee più

azzardate con l’intento poi di dar vita ai dispositivi e ai servizi del futuro: in pratica è un’ enorme

fucina high-tech dove viene plasmato il futuro del mondo tecnologico.

A gestire le redini di tutto c'è Sergey Brin, ritenuto dagli esperti del settore il maggiore

responsabile di tutti i progetti del colosso di Mountain View: dal motore di ricerca, passando per il

client e-mail online (Gmail), fino alle automobili che si guidano da sole (Google Car).

Google è sempre alla perenne ricerca di novità da sviluppare e che le permettano di anticipare le

azioni dei propri competitor, in primis Apple che dopo la scomparsa di Steve Jobs, suo celebre

fondatore, ha collezionato una serie di insuccessi. Le soluzioni avanzate nel campo dell'Intelligenza

Artificiale (IA), dei robot e delle piattaforme innovative per l'intrattenimento potrebbero

rappresentare le nuove scommesse per l’immediato futuro.

Page 5: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

4

3. L’INGRESSO IN GOOGLE DI RAYMOND KURZWEIL

Il punto di svolta per i progetti di casa Google si è registrato a fine 2012, quando il colosso

californiano ha annunciato che il famoso futurista, inventore, imprenditore e scrittore Raymond

Kurzweil sarebbe entrato a far parte del suo team per ricoprire il ruolo di Director of Engineering,

occupandosi direttamente dei nuovi progetti relativi all’apprendimento delle macchine e

all’elaborazione del linguaggio.

Classe 1948, Raymond Kurzweil è stato uno dei pionieri dei sistemi OCR (Riconoscimento Ottico

dei Caratteri), ma si è occupato anche di sintesi vocale e Intelligenza Artificiale.

La sua è una figura davvero autorevole quando si parla di guardare al futuro: nei suoi libri, infatti,

ha spesso fatto riferimento a tecnologie del futuro che oggi sono diventate una realtà. Grazie al

suo contributo e alle sue geniali intuizione, ben presto potrebbero arrivare sul mercato i prodotti

che sono attualmente in sviluppo nel famoso laboratorio Google X.

Il suo approdo è stato sicuramente sponsorizzato da Sergey Brin e Larry Page che hanno sempre

manifestato interesse per le tecnologie futuristiche, una delle quali è nota come singolarità

tecnologica: un punto nel corso dell’evoluzione di una civiltà in cui gli esseri umani e le macchine

saranno sincronizzati per spingere l’innovazione ad un ritmo senza precedenti. Questo argomento

è stato trattato da Kurzweil nei saggi “The Law of Accelerating Returns (2001)” e “The Singularity

Is Near (2005)” e secondo i suoi calcoli entro 20 anni l’Intelligenza Artificiale sarà del tutto simile a

quella umana.

Page 6: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

5

In passato, il futurista statunitense aveva predetto alcune delle tecnologie più sbalorditive

sviluppate da Google, come gli smartphone in grado di rispondere alle domande degli utenti

(sviluppati poi sia con tecnologia iOS che Android) e le automobili con guida automatica (le

famose Google Car) che nei prossimi anni saranno sicuramente molto diffuse in: California,

Nevada, Hawaii, Florida, Arizona e Oklahoma (dato che in questi stati sono già state introdotte le

leggi che ne permettono la circolazione su strada).

Kurzweil, fondatore tra l’altro della Singularity University insieme a Google e NASA, afferma che

l'umanità utilizzerà la tecnologia per raggiungere l'immortalità entro i prossimi 20 anni e già pensa

ad un possibile un cervello in “cloud”. Effettivamente 20 anni possono sembrare pochi per sperare

di poter raggiungere dei risultati simili, però visti i notevoli passi avanti fatti in questi anni dai

colossi dell’hi-tech e il loro crescente interessamento verso il settore medico, ci sono tutte le

premesse possibili per fare in modo che uno scenario simile diventi realtà.

I principali progetti a cui Kurzweil sta direttamente lavorando sono:

1. la miniaturizzazione delle componenti tecnologiche, in modo da poter immettere dei veri e

propri nano-robot all’interno del corpo umano. Trasportati dal sangue all’interno dell’apparato

circolatorio, questi saranno capaci di innalzare le difese immunitarie dell’organismo e

migliorare la qualità della vita. Alcuni di essi potranno agire direttamente sul cervello, in

particolare nella nano corteccia e facilitare il processo intellettivo grazie all’interazione con le

piattaforme cloud. Rimanendo in quest’ottica si pensa anche ad una possibile cura per il morbo

di Parkinson: i pazienti che ne soffrono potrebbero scaricare un software che agirebbe

direttamente sul loro cervello.

2. lo sviluppo di sistemi hardware in grado di riprodurre le azioni e il pensiero degli esseri

umani: una struttura quindi che non sia solo il risultato di calcoli e dell’assemblaggio di circuiti

informatici ma che abbia anche una coscienza propria.

Questi temi sono oggetti d’interesse della cosiddetta scienza olistica, sfociata poi nello studio

delle reti neurali e dell’Intelligenza Artificiale e oggi definita “scienza olistica computerizzata”.

Sempre su quest’ottica, si punta a sviluppare dei motori di ricerca che ragionino in modo più

simili agli umani e quindi in grado di: rispondere a domande lunghe e complesse, capire il

significato dei documenti che stanno cercando e proporre solo le informazioni utili agli utenti.

In questo modo l’interazione diventerà più intima e completa e già si pensa a legami di amicizia

virtuali con i sistemi di Intelligenza Artificiale.

Kurzweil è un visionario che parla di progetti tanto innovativi da sembrare quasi fantascientifici in

un’azienda che oggi mobilità gran parte delle informazioni circolanti sul Web attraverso il proprio

motore di ricerca. Le ambizioni e le competenze di menti come la sua rappresentano alcuni dei

pilastri sui quali Google costruirà i suoi prossimi progetti. Per capire se tutto questo è destinato a

Page 7: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

6

concretizzarsi bisogna però attendere qualche decennio, ma di certo qualcosa si sta già muovendo

in questa direzione. Non è possibile prevedere se i risultati del lavoro di Kurzweil saranno visibili

nei prodotti consumer che arrivano sul mercato nei prossimi anni, ma certamente molte cose

considerate ora fantascienza diventeranno realtà.

Page 8: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

7

4. I PROGETTI TARGATI GOOGLE

4.1 DRONI E ROBOT

A fine 2013, Amazon annunciò l’avveniristico progetto di Prime Air, che puntava a distribuire i

pacchi delle ordinazione dei clienti attraverso droni ultra efficienti alimentati da otto motori

(denominati “Octocoper”). Appresa la notizia, Google corse subito ai ripari affermando di voler

produrre robot capaci di svolgere lavori manuali e affidò questo ambizioso progetto nelle mani di

Andy Rubin, il padre del sistema operativo Android. Lo scenario che si prospetta per il futuro vede

una sempre più crescente "robotizzazione del lavoro": i Google Robots si occuperanno di

eliminare gradualmente la forza lavoro umana in alcuni ambienti produttivi (come ad esempio la

logistica interna, la catena di montaggio e l’assembramento) mentre i droni, come quelli proposti

da Amazon, consegneranno porta a porta gli acquisti (anche quelli più comuni come ad esempio gli

alimenti) fatti dai clienti sull’e-commerce Google Shopping.

Per poter realizzare tutto questo, Google è andata sul sicuro acquistando sette startup

specializzate in robotica e Intelligenza Artificiale:

la giapponese Schaft;

la Meka e la Redwood Robotics che da tempo lavorano alla realizzazione di un robot

umanoide;

la Industrial Perception che ha dei trascorsi nello sviluppo di bracci robotici per il carico e

lo scarico dei veicoli di trasporto;

la Bot & Dolly che produce sistemi di videoripresa robotizzati;

Autofuss che è specializzata in advertising;

Holomni, società di design specializzata in ruote hi-tech.

Page 9: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

8

4.2 L’ACQUISIZIONE DELLA BOSTON DYNAMICS

Prima di mettere in piedi un’importante sezione dedicata allo sviluppo di robot umanoidi, dal

quartier generale di Mountain View hanno pensato bene di piazzare il classico colpo da novanta

per sbaragliare la concorrenza, rilevando la Boston Dynamics.

Questa è un’importante società specializzata nella creazione di robot militari avanzatissimi ed è

anche uno dei principali fornitori di tecnologia robotica del Pentagono. Nata nel 1992 su iniziativa

di un professore del MIT di Boston, la Boston Dynamics si è da sempre distinta nel panorama hi-

tech per la stretta collaborazione con la DARPA (agenzia governativa del Dipartimento della Difesa

degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare), a cui è tutt’ora

legata da contratti che Google ha già dichiarato che rispetterà.

Negli ultimi anni, la Boston Dynamics ha regalato dei veri e propri gioielli nel campo della robotica

militare come:

Cheetah, un robot che corre su quattro zampe e raggiunge i 47 Km/h (per intenderci è più

veloce del campione giamaicano Usain Bolt). Verrà utilizzato per aiutare le truppe in

guerra. (https://www.youtube.com/watch?v=chPanW0QWhA)

WildCat, un robot capace di muoversi su un qualsiasi terreno e di eseguire numerose

azioni tra cui il lancio di blocchi di cemento con una facilità disarmante.

(https://www.youtube.com/watch?feature&v=2jvLalY6ubc)

Spot, un robot elettrico del peso di 75 Kg che si muove su quattro zampe ed è in grado di

correre anche su terreni accidentati e scoscesi. Nella parte più alta, assimilabile alla testa,

possiede un gruppo di sensori dedicati alla navigazione che li consentono di auto

stabilizzarsi indifferentemente dal tipo di superficie sulla quale si muove.

(https://www.youtube.com/watch?v=M8YjvHYbZ9w)

Atlas, un robot umanoide efficientissimo che rivoluzionerà le operazioni di soccorso in

zone di emergenza. Per l'opinione pubblica è il primo modello di "Terminator": è alto 188

cm per 150 Kg ed è in grado di rimanere in equilibrio anche nelle situazioni più accidentate.

(https://www.youtube.com/watch?t=11&v=zkBnFPBV3f0)

Alcuni esperti del settore hanno interpretato questa svolta di Google come la precisa intenzione di

produrre androidi per l'esercito americano, da impiegare poi in campo militare. A mio avviso,

invece, la società di Mountain View ha intenzione di primeggiare in maniera assoluta nel campo

della robotica e di riempire gradualmente le città occidentali e le aziende con i propri cyborg:

l'acquisizione della prestigiosa Boston Dynamics ne è la controprova.

Page 10: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

9

4.3 I PROGRESSI NEL CAMPO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Nel gennaio del 2014, Google ha messo a segno un’altra importante acquisizione, rilevando la

società britannica Deep Mind per oltre 500 milioni di dollari. Questa azienda è stata fondata nel

2011 da Demis Hassabis (neuro scienziato), Jaan Tallin (sviluppatore per Skype e Kazaa) e Shane

Leggg (ricercatore) ed è specializzata in deep learning: una particolare branca dell’Intelligenza

Artificiale (IA) e dell’apprendimento automatico, che negli ultimi anni sta riscuotendo particolare

interesse da parte dei vari protagonisti del settore hi-tech. Con questo grande colpo Google si è

così assicurato un autentico fuoriclasse del settore, da sfruttare per perfezionare tra l’altro il suo

motore di ricerca.

Il deep learning (apprendimento approfondito) si concentra sullo studio di algoritmi che hanno lo

scopo di permettere al sistema informatico di comprendere il funzionamento del cervello umano e

come quest'ultimo analizza e interpreta il linguaggio umano o le immagini che gli arrivano dal

nervo ottico.

In questo scenario, l'obiettivo principale di Google è, a mio avviso, quello di costruire una sorta di

“assistente personale” in grado di offrire aiuto e consiglio all'utente in ogni contesto.

Nel 2011 fu la Apple ad aprire la strada verso questi scenari presentando al mondo Siri: un

software basato sul riconoscimento vocale e integrato su dispositivo iPhone.

Page 11: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

10

L’idea quindi è quella di realizzare un supercomputer intelligente con il quale l’utente possa

comunicare senza riserve come se avesse a che fare con un umano e che dia anche la sensazione

di possedere qualcosa di simile ad una personalità.

E’ molto probabile che in un futuro sempre più prossimo, l’Intelligenza Artificiale avrà le stesse

capacità e abilità di quella umana: questo ovviamente non darà vita a scontri fra uomini e

macchine come raccontato da numerosi film e romanzi di fantascienza. La tecnologia è di per sé

neutra e come ci insegna la storia sta alle persone impiegarla responsabilmente per fini nobili o

malvagi.

4.4 IL PROGETTO CALICO

Google investe in maniera decisa anche sulla ricerca in campo medico, con l'intento di centrare un

traguardo affascinante e nello stesso tempo molto ambizioso: quello di permettere alla gente di

raggiungere tranquillamente i 100 anni in buona salute. In realtà questo sarebbe l'obiettivo

minimo, dato che la quota a cui si vorrebbe puntare è quella folle dei 500 anni: siamo dinanzi ad

una vera e propria sfida per sconfiggere la morte.

L'impegno del gruppo di Mountain View nel campo della salute è iniziato nel settembre del 2013

con l'annuncio della nascita del progetto Calico (California Life Company) : una biotech impegnata

nella ricerca sulla longevità e lo studio delle patologie solitamente associate all'età più avanzata.

Negli ultimi due anni sono stati lanciati diversi filoni di ricerca davvero innovativi, tra cui un

programma da circa un miliardo e mezzo di dollari per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali e

terapie per la longevità.

Il ruolo di CEO è stato affidato ad Arthur Levinson, artefice principale di questo grande progetto,

nome ben noto all'interno del panorama tecnologico dato che è parte integrante del board

direttivo di Apple. Attualmente ricopre anche l’incarico di presidente di Genentech, l'azienda

fondata nella metà degli anni ’70 specializzata in attività biotecnologiche e nello studio del DNA.

Page 12: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

11

La genetica non è affatto una materia completamente estranea dall'universo di Google. Il colosso

californiano, negli anni, ha finanziato in maniera consistente il progetto 23andMe: una realtà

impegnata sull'analisi del codice genetico fondata nel 2006 da Anne Wojcicki (moglie di Sergey

Brin) e Linda Avey.

Nel settembre 2014, Calico (www.calicolabs.com) aveva annunciato una collaborazione con la

multinazionale farmaceutica AbbVie per la creazione di un centro di ricerca dedicato proprio alle

malattie legate all’età, comprese quelle neurodegenerative e il cancro. La ricerca e la

sperimentazione in questo campo richiedono molto tempo: è un progetto a lungo termine e

quindi i risultati arrivano man mano nel corso di anni. Dall'azienda giungono comunque buone

notizie ma siamo ancora all'inizio: in modelli animali, alcuni composti hanno mostrato la capacità

di combattere la neuro-degenerazione.

A marzo di quest'anno, Calico ha annunciato una collaborazione con il Broad Institute, un centro

di ricerca genomica e biomedica fondato da Harvard University e MIT (Massachusetts Institute of

Technology) : lo scopo è quello di lavorare insieme alle ricerche sulle malattie legate

all’invecchiamento con l'intento di trovare nuove cure.

L'altro importante progetto su cui Google punta tantissimo è quello della chirurgia robotica: il

tutto nasce dalla collaborazione sancita lo scorso 26 marzo con il colosso farmaceutico della

Johnson & Johnson. Tale accordo prevede la partecipazione di Ethicon, sussidiaria di J&J che si

occupa della produzione di dispositivi medico-chirurgici. L'obiettivo che si vuol raggiungere è

quello di sviluppare una piattaforma robotica da affiancare ai chirurghi, integrando in questo

modo le migliori tecnologie mediche con i più avanzati sistemi robotici, i dispositivi di imaging e

quelli di data analytics.

Stando alle ultime informazioni trapelate, Ethicon sfrutterà i software per il riconoscimento visivo

e l’analisi di immagini realizzati dai ricercatori di Google con l’obiettivo dichiarato di: migliorare

l’interfaccia dei dispositivi chirurgici in via di sviluppo, raccogliere e analizzare i dati delle

operazioni per migliorarne l’efficacia e fornire ai medici le informazioni necessarie in tempo reale.

Il progetto prevederà certamente l’utilizzo di tecnologie sviluppate nella progettazione dei Google

Glass, dispositivi che per altro sono stati già sperimentati come supporto per l’attività in sala

operatoria. Rimanendo concentrati su questo tema, possiamo anche immaginare delle app

pensate per l’archiviazione e l’analisi di grandi database, con tutti i dati medici necessari per:

studiare le malattie, reclutare pazienti per i propri trial clinici e accedere alle varie informazioni in

tempo reale.

Ad oggi, rimane difficile poter stabilire quando arriveranno i primi risultati, però visti i notevoli

investimenti fatti da Google e le sue collaborazioni serie e prestigiose, sono alte le probabilità che

tutti questi progetti verranno realizzati concretamente.

Page 13: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

12

4.5 LA CASA INTELLIGENTE

Google aspira ad avere un ruolo di primo piano anche nel campo della domotica, puntando a

realizzare nel giro di pochi anni l'ambizioso progetto della “casa intelligente”. Questo giustifica il

recente acquisto per 3,2 miliardi di dollari della società Nest Labs, una dei leader mondiali del

settore. Tra i fondatori di Nest figurano due persone che in passato hanno ricoperto un ruolo

importante nel mondo Apple, vale a dire Tony Fadell e Matt Rogers, che ai tempi di Steve Jobs

hanno contribuito a progettare l'iPod e l'iPhone.

Dei progetti finora realizzati da questa società possiamo citare Nest: un termostato intelligente

che regola la temperatura degli ambienti in maniera automatica, dopo aver "studiato" le abitudini

dei suoi abitanti. Questo termostato fa in modo che gli edifici possano essere riscaldati e

raffreddati automaticamente: è infatti in grado di calcolare le temperature gradite da chi occupa la

casa e le eventuali variazioni climatiche possono essere anche gestite attraverso un'app dedicata.

Per la casa del futuro Google immagina di trasformare ogni parete in un maxi-schermo

interattivo: il progetto prevede la realizzazione di un sistema di proiezione in grado di emettere un

fascio di luce su un muro dipinto con una vernice foto-reattiva, che consentirebbe di visualizzare

sulle pareti diversi screensaver. Sulle mura domestiche potranno essere visualizzati diversi temi,

scelti da una lista predefinita oppure creati direttamente dell'utente, così come avviene oggi per

gli schermi dei PC e degli smartphone.

L'obiettivo finale di Google sarebbe quello di raffinare la tecnologia proposta puntando poi a

proiettare anche i video: in questo modo si potrebbe teoricamente trasformare un'intera casa in

un vero e proprio televisore.

Page 14: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

13

5. PREVISIONI PER IL FUTURO

Lo scenario futuro si prospetta caratterizzato da grandi innovazioni tecnologiche e da una

“robotizzazione” profonda del mondo che ci circonda, aprendo a scenari che solo qualche anno fa

erano frutto del nostro immaginario e dei film di fantascienza.

Si immagina una società sempre più lontana dall’egemonia del puro dispositivo, oggi assoluto

protagonista del mondo digitale, in cui le persone interagiscono con la tecnologia in modo più

profondo e diretto rispetto alla nostra epoca.

Realtà come quelle dell’Intelligenza Artificiale, del Cloud Computing, del Quantum Computing e

della Realtà Aumentata saranno perfettamente consolidate e integrate all’interno della nostra vita

quotidiana. Ma non è tutto ora quello che luccica: infatti questi scenari potrebbero alimentare

preoccupazioni riguardanti la sfera della sicurezza e della privacy, diritti di cui la tecnologia può

farsi tutore, ma anche potenziale mezzo di violazione.

In questi ultimi anni stiamo assistendo alla fine del lungo dominio dei PC e tutte le più grandi case

di produzione hanno ormai optato per un approccio “multi-dispositivo”: smartphone, tablet e tv

possiedono un sistema operativo che ci consente di svolgere tutte le più comuni operazioni che in

genere facciamo con i PC.

Il Cloud e il data storage online, stanno progressivamente rimpiazzando gli hard disk e i vari

dispositivi di memoria di massa: al giorno d’oggi gli utenti preferiscono utilizzare le applicazioni

ospitate all’interno di App Store Online e salvare i propri documenti, come pure i backup dei loro

dati, direttamente su dischi virtuali. Tutto questo, se da una parte permette di poter accedere e

condividere i propri file da qualsiasi dispositivo e in ogni istante, dall’altra ci rende più vulnerabili e

meno sicuri dato che questi spazi potrebbero essere violati da hacker (mettendo a repentaglio la

nostra privacy). Appare sempre più evidente che gli attacchi informatici per mezzo di virus Trojan,

malware e attacchi di phishing costituiranno un serio problema anche per gli anni a venire: le

violazioni saranno sempre più concentrate sul lato server anziché sui dispositivi endpoint. Nel

futuro, i virus informatici non comporteranno solo problemi finanziari per chi subisce gli attacchi

ma potrebbero avere anche un background di tipo politico, vista la continua militarizzazione del

cyberspazio destinata a produrre operazioni di sabotaggio all’interno di grandi complessi

industriali (teoria confermata dopo la diffusione del worm Stuxnet).

Stando così le cose, è molto probabile che nei prossimi anni, strumenti come gli smartphone o i

tablet perderanno il loro status di oggetti tecnologici più desiderati dagli utenti e prenderà sempre

più piede la novità hi-tech rappresentata dai rivoluzionali occhiali per la realtà aumentata

(augmented reality glasses). Questi sono dei dispositivi ottici ausiliari dotati di display, chip e

videocamera integrata e la loro peculiarità consiste nel fatto che riescono a fondere insieme la

realtà con le immagini generate dal microprocessore. Inoltre, gli impressionanti progressi registrati

Page 15: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

14

nel campo medico permetteranno tra non molto di poter collegare direttamente i microchip con i

nervi ottici, permettendo così alle persone non vedenti di poter accedere al mondo della realtà

aumentata.

I video, che generalmente vengono caricati su canali online come YouTube, potranno diventare

dei filmati girati in 3D direttamente dagli stessi utenti, con angoli di visione illimitati e profondità

di campo con messa a fuoco libera.

Le attuali console per videogames scompariranno dalla scena e saranno sostituite da veri e propri

universi virtuali. I videogiochi saranno immersivi e olografici e i comandi dati alla console saranno

affidati ai movimenti delle mani (eliminando in questo modo l’uso di gamepad e joystick) mentre

l’ambientazione sarà resa del tutto immersiva grazie all’utilizzo di un sistema di proiettori capaci di

ricreare il mondo virtuale attorno al giocatore.

Entro il 2030 farà dei notevoli passi avanti la tecnologia legata alla realizzazione del computer

quantistico: un dispositivo che, per l’elaborazione delle informazioni, utilizza i fenomeni tipici della

meccanica quantistica, come la sovrapposizione degli effetti e l’entanglement. Per anni, l’aumento

della potenza dei microprocessori dei PC è andato di pari passo con la miniaturizzazione dei circuiti

elettronici, un fenomeno questo descritto della legge di Moore: "la densità dei transistor su un

microchip e la relativa velocità di calcolo raddoppiano ogni 18 mesi circa". Ovviamente la

miniaturizzazione dei componenti non poteva procedere all’infinito e si è fermata alle soglie del

mondo microscopico. Grazie ad una brillante intuizione dei teorici della computer science, la

meccanica quantistica è diventata un’arma da sfruttare per la realizzazione di una macchina

avente una potenza di calcolo enormemente superiore a quella dei computer tradizionali. Al posto

dei convenzionali bit (unità di informazione binaria) nei computer quantistici si utilizzano i qubit,

codificati dallo stato quantistico di una particella o di un atomo. Il primo modello di computer

quantistico è stato presentato il 28 Giugno del 2013 con il nome di D-Wave e realizzato con

nanotubi di carbonio e materiali superconduttori.

In un futuro non troppo lontano, la tecnologia consentirà agli uomini di interagire con i propri

computer in modo più profondo e diretto rispetto ad oggi. Non si può di certo ignorare il fatto che

questo continuo perfezionamento delle macchine potrebbe rappresentare un arma a doppio taglio

per uno dei più grandi problemi dell’uomo: la solitudine. Le persone tendono a socializzare sempre

meno nella vita reale: si dimostrano sempre più pigre e meno interessate a stringere legami con

nuove persone e si affidano sempre più ai social network e alla rete.

Stando alle informazioni trapelate dal quartier generale di Google e ai notevoli passi avanti fatti

nel campo dell’Intelligenza Artificiale, sentiremo presto parlare di un “assistente virtuale” in grado

di interagire l’uomo attraverso comandi vocali. Si tratterà di un software in grado di rispondere

correttamente a qualsiasi domanda: in questo modo il rapporto tra uomo e macchina non sarà più

unilaterale ma diventerà uno scambio alla pari. Al posto dei laptop avremo una specie di

auricolare con cui poter comunicare, in ogni istante e in ogni luogo, con il nostro programma di

Page 16: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

15

intelligenza artificiale: le tastiere (molto spesso fonte di distrazione) verranno così sostituite dai

comandi vocali.

Da semplice assistente virtuale, il sistema operativo potrebbe anche diventare un confidente

insostituibile o addirittura un amore verso cui provare sentimenti molto più profondi. Per le

persone è sempre più difficile relazionarsi tra loro, invece, comunicare con un’intelligenza

artificiale risulta molto più facile e spontaneo: quest’ultima conosce tutto dell’utente (dato che ha

accesso a tutti i suoi file e può ricavare dei dati dall’analisi delle precedenti conversazioni) e può

stabilire, mediante appositi algoritmi, cosa si vuol sentir dire e quali corde toccare.

Affidandosi completamente alla macchina l’uomo però potrebbe diventare troppo vulnerabile,

specie in caso di attacchi esterni da parte di virus. A tal proposito è recente la pubblicazione di uno

studio denominato iStegSiri (link), condotto da due ricercatori (Luca Caviglione del CNR e Wojciech

Mazurczy dell’University of Technology di Varsavia) su un possibile metodo per trafugare dati da

Siri (software basato sul riconoscimento vocale sviluppato da Apple) con comandi vocali.

In parole povere, il metodo d’attacco consiste nell’inserimento del codice malevolo all’interno

della forma d’onda delle istruzioni, al fine di rubare i dati personali all’utente.

Tornando al discorso di prima, esiste anche un’altra questione da affrontare: è eticamente lecito

che i bisogni umani, anche quelli più profondi, siano soddisfatti dalla tecnologia artificiale? Perché

sembra quasi un volersi approfittare dell'uomo nella sua fragilità e nella sua esigenza di relazione.

Se da un lato un sistema di intelligenza artificiale potrà conoscerci meglio di chiunque altro perché

ha accesso ad informazioni riservate (file, mail, siti web visti, etc.), dall'altro non potrà mai

riprodurre quelle che sono le sensazioni proprie dell'individuo, come le manie e le passioni, che

rendono unici i rapporti umani.

Page 17: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

16

6. CURIOSITA’: IL BUG Y2038 Il 19 gennaio 2038 è la data che tutti i programmatori del mondo stanno aspettando con grande

preoccupazione: è quella che segna la fine del mondo POSIX e di internet, ad opera del bug

dell’anno 2038 (in breve: Y2038 – sito web di riferimento: www.2038bug.com).

La famiglia degli standard POSIX comprende tutti i sistemi operativi derivati dal sistema UNIX

(GNU/Linux, BSD, Solaris, Mac OS X, etc.) e tutti i protocolli di rete UNIX style (http, ftp, etc).

Su questi sistemi il tempo è regolato per ragioni storiche dal numero di secondi intercorsi dal

primo gennaio 1970. L’unità di misura per questo numero è una variabile di tipo “intero segnato”

(int signed): valore che in informatica occupa in memoria 32 bit ed è in grado di memorizzare un

valore numerico contenuto nell’intervallo che ha come valore minimo -2147483648 e come valore

massimo 2147483647. Facendo due calcoli con la calcolatrice viene fuori che in 32 bit ci stanno

appena 136 anni.

A partire dal primo gennaio del 1970, contando i 2147483647 secondi, si arriva precisamente al 19

gennaio 2038 alle 3:14 della mattina, ultimo secondo del mondo UNIX, di internet (che funziona

grazie ai protocolli UNIX) e dei principali server del mondo(che usano sistemi operativi derivanti da

UNIX). Dopo quel secondo saremo tutti proiettati inevitabilmente nel passato sino al 13 dicembre

1901 alle ore 20:45. Sicuramente questo sarà un problema da gestire da qui ai prossimi anni e che

richiederà un cambio epocale nella gestione del tempo e di tutto il resto nei sistemi UNIX. Questo

bug potrebbe provocare ingenti danni, colpendo non solo il ramo informatico ma anche tanti altri

Page 18: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

17

settori, dato che oggi tutte le informazioni e i dati delle società e delle aziende sono memorizzati

su sistemi informatici (come ad esempio i database).

E' interessante come anche in questo caso Google ci abbia messo lo zampino, visto che la data di

scadenza dei suoi cookie è fissata per il 17 gennaio 2038, ossia due giorni prima del “ritorno al

passato”dei sistemi UNIX. I cookie sono dei semplici file di testo che i siti web visitati dall'utente

inviano al suo browser, dove vengono memorizzati, per essere poi ritrasmessi agli stessi siti alla

successiva visita. Solo dopo la data del 17 gennaio 2038 i browser potranno procedere

all’eliminazione dei dati contenuti nel cookie stesso.

Page 19: I progetti avveniristici di Google e uno sguardo sul futuro

18

CREDITS

Questo saggio è stato realizzato da Martino Bufano, 30 anni appena

compiuti, stagista in Sygest S.r.l. da Marzo 2015, dove ricopre il ruolo

di Web Developer, SEO Analyst e Social Media Strategist. Risiede a

Parma da ormai due anni ma è originario di Cisternino (BR). Laureato

nel 2012 in Ingegneria Informatica presso l’Università Alma Mater

Studiorum di Bologna, ha recentemente conseguito un Master in

Web Communication e Social Media presso l’Università degli Studi

di Parma. E’ un grande appassionato di: informatica, storia e materie

scientifiche. Ama molto viaggiare, ascoltare musica, andare ai

concerti e praticare sport: tra tutti il calcio di cui è un grande patito.

Per eventuali approfondimenti, dubbi, informazioni o semplici curiosità, potete contattarmi ai

seguenti indirizzi mail: [email protected] e [email protected] .

In alternativa, mi trovate anche su LinkedIn (link).