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PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DELL’ABITARE IN COOPERATIVA PUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE ANNO XV - NUMERO 41 - POSTE ITALIANE SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% - D.R.T. - D.C.B. - TORINO NR. 1/2013 ABITARE numero 41 INTERVISTA A PIERO FASSINO: L’OTTIMISMO CONCRETO DEI TORINESI LA COOPERATIVA SAN PANCRAZIO PREPARA TRE NUOVI INTERVENTI A TORINO E CINTURA I 50 ANNI DELLA COOPERATIVA EDIFICATRICE UNO DI NOVARA FESTEGGIATI CON ORGOGLIO E SEMPLICITà LA COOPERATIVA PALLANZA COSTRUISCE VILLETTE BIFAMILIARI DAVANTI AL LAGO MAGGIORE I N C O O P E R A T I V A

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Periodico di informazione e cultura dell’abitare in cooPerativa

Pubblicazione QuadrimeStrale anno Xv - numero 41 - PoSte italiane SPedizione in abbonamento PoStale 70% - d.r.t. - d.c.b. - torino nr. 1/2013

ABITARE numero

41

IntervIsta a PIero FassIno: L’ottImIsmo concreto deI torInesI

La cooPeratIva san PancrazIo PrePara tre nuovI InterventI a torIno e cIntura

I 50 annI deLLa cooPeratIva edIFIcatrIce uno dI novara FesteggIatI con orgogLIo e semPLIcItà

La cooPeratIva PaLLanza costruIsce vILLette bIFamILIarI davantI aL Lago maggIore

I N C O O P E R A T I V A

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3 Editoriale

4 Fassino:Itorinesihannounottimismoconcreto

6 LanuovaFalchera:verde,pubblicaeottimista

7 LaPrimoMaggioconsegnaglialloggiprogettaticonisoci

8 L’EdificatriceUnofesteggia50anniconorgoglioesemplicità

10 TrenuoviinterventiperlacooperativaSanPancrazio

12 Laletterasull’IMUinviatadaLaLavoratoriaisindaci

14 VillettebifamiliaridavantialLagoMaggiore

15 News

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Presidente: Pasquale CifaniVice Presidente: Roberto Zepparomeo bevilacqua, Giulio blanc, rinalda borra,Giuseppe calandra, rosanna capella, mario cravetta, oronzo de Padova, Generoso de Serio, maurizio fantucci, Giuseppe fortino, erica Gamba, Pietro Ghio, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo rizzo, claudio ronca, francesca Sassi, Giuseppe totaro, alessandra trotta , renzo vanzo.

redazione: presso legacoop abitanti Piemonte via Perrone, 3 - torino - tel. 011 5185149

anno 15 - n° 41 Pubblic. quadrim. aprile 2013 reg. trib. di torino n. 5302 del 27/08/1999

direttore responsabile: laura cardia

capo redattore: Generoso de Serio

redazione: Pasquale cifani, irene fortino, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, ettore matinata, massimo rizzo, francesca Sassi, roberto zeppa.

Proprietà: legacoop abitanti Piemonte

Grafica: Jabé srl - torino

Stampa: marcograf - venaria (to)

tiratura: 10.000 copie

ABITAREI N C O O P E R A T I V A

Per questioni tipografiche, scrivo queste righe per il nuovo

numero di abitare in cooperativa a poche ore dall’incarico

assegnato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

al leader del PD Pierluigi Bersani. Non sono quindi in grado di

commentare l’Italia che verrà dopo le elezioni del 24 febbraio,

perché qualunque cosa possa scrivere, sarà certamente superata

dagli eventi, da qui all’uscita di abitare in cooperativa. Quello

che posso augurarmi, come tutti gli italiani, è che la politica trovi

una soluzione per la governabilità: la crisi economica non lascia

spazio ai tatticismi e molti concittadini vivono situazioni di vera

e propria emergenza.

Situazioni di emergenza che il movimento cooperativo

d’abitazione conosce bene: è dalla fine dello scorso decennio

che segnaliamo le sofferenze del nostro settore e denunciamo

la mancanza di politiche per la casa. Il prossimo Governo riuscirà

a mettere il settore edilizio e l’emergenza casa tra le proprie

priorità? Non lo sappiamo. Ma questa mancanza di risposte, non

può fermare, e non ferma, chi intende dare risposte ai cittadini.

Lo fanno i sindaci delle nostre città, tra mille fatiche, come

racconta nell’intervista che ha rilasciato al nostro giornale il

sindaco di Torino Piero Fassino, lo fanno le cooperative, che

cercano nuove forme di collaborazione, con il privato sociale.

Le cooperative stanno lavorando con i Fondi Immobiliari,

che aiutano a finanziare progetti che diano alloggi a canone

calmierato a quella fascia di popolazione, sempre più ampia a

causa della crisi, che non ha sufficienti risorse per rivolgersi al

mercato e che ne ha troppe per ricorrere all’edilizia pubblica.

In Piemonte il Fondo Immobiliare Abitare Sostenibile, formato

dalla Compagnia di San Paolo e le Fondazioni Cassa di Risparmio

di Alessandria, di Asti, di Biella, di Cuneo, di Fossano, di Saluzzo,

di Torino e di Vercelli, aiuta a costruire alloggi assegnati in

locazione per un periodo medio e lungo e quindi dismessi; il

capitale investito viene ricompensato in tempi e modi etici e si

affianca agli investimenti pubblici, sempre più esigui a causa

della crisi economica.

E’ una soluzione che coinvolge i soggetti privati nella gestione

delle emergenze e delle difficoltà, affidando ruoli ben definiti,

in base alle proprie competenze: i Comuni per l’urbanistica, i

Fondi per i finanziamenti e le cooperative d’abitazione per le

costruzioni e la gestione della parte sociale.

Un esempio di questa collaborazione lo offre il progetto

di riqualificazione della Falchera, quartiere della Torino

settentrionale, all’interno del Piano Città 2012. L’assessore alle

Politiche urbanistiche Ilda Curti e Nadia Conticelli, presidente

della Circoscrizione 6, in cui si trova il quartiere, illustrano il

progetto a pagina 6 di questo numero, ma qui vorrei insistere

su questa collaborazione tra pubblico e privato, tra competenze

ed esperienze diverse, per realizzare progetti di housing sociale

e dare opportunità alle classi sociali che la crisi sta spingendo

verso il basso.

nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato sociale

Sono risposte che testimoniano come le nostre associate

non rimangano paralizzate e impaurite davanti a una crisi

devastante per molte famiglie italiane e per il settore edilizio,

quello che ha perso il maggior numero di posti di lavoro

in questi ultimi anni. Sono risposte, lasciatemelo dire, che

sono anche il frutto del lavoro serio degli anni passati: la

nostra passione e il nostro impegno ci hanno resi soggetti

credibili per i Fondi Immobiliari; l’amministrazione saggia e

attenta degli anni passati permette alle nostre associate di

affrontare la crisi con strumenti adeguati.

Molte cooperative, a Torino e in Provincia, hanno cantieri

aperti, o li stanno aprendo, perché hanno saputo accumulare

le risorse necessarie, con una gestione rigorose dei bilanci, e

possono continuare a offrire risposte ai propri soci. In questo

numero di abitare in cooperativa ne avete una prova.

A Torino la Cooperativa San Pancrazio, a proprietà divisa,

dunque tra quelle che maggiormente soffrono la crisi

a causa dell’assegnazione degli alloggi in proprietà, ha

in progetto l’apertura di tre cantieri e durante il 2013

consegnerà gli alloggi costruiti a Collegno, vicino al capolinea

della metropolitana, in un complesso di cui parleremo

nei prossimi numeri del nostro giornale, anche per la sua

posizione strategica, vicinissima al centro di Torino, grazie

alla metropolitana, praticamente sotto casa.

A Novara la Cooperativa Edificatrice Uno celebra i suoi 50

anni con la consegna degli alloggi a Vercelli e con l’apertura

di nuovi cantieri a Oleggio e a Novara; attività rese possibili,

come segnala il presidente Francesco Iaquinta, “grazie ad

un’attenta filosofia aziendale, che ha avuto come base la

prudenza nell’amministrazione ed una grande attenzione

allo sviluppo”. E nel Verbano la Cooperativa Pallanza ha

avviato la costruzione di un complesso di villette a schiera in

un paesaggio di grande valore naturalistico, davanti al Lago

Maggiore. Sono progetti con cui il movimento cooperativo

guarda al futuro. Con ottimismo, perché, come ha sottolineato

il neo-Papa Francesco, “il pessimismo è del Diavolo”.

Pasquale Cifani

Presidente legacoop abitanti Piemonte

PRoVinCia di ToRino

Cooperativa 13 febbraio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374995 • e.mail: [email protected] Presidente francesca Sassi

Cooperativa Clara via roma, 7 caselle (to)Tel 011 9913671 • e.mail: [email protected] renzo vanzo

Cooperativa Coop Casa Chivasso via torino, 86 chivasso (to)Tel 011 91727801 • e.mail: [email protected] romeo bevilacqua

Cooperativa Giuseppe di Vittorio via Perrone, 3 torinoTel 011 5648666 • e.mail: [email protected] massimo rizzo

Cooperativa La Popolare via rubattera, 10 bussoleno (to)Tel 0122 49279 • e.mail: [email protected] Pacifico trabucchi

Cooperativa Musetta via Perrone, 3 torinoTel 011 4055179 • e.mail: [email protected] Giuseppe fortino

Cooperativa Primo Maggio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374276 • e.mail: [email protected] Giulio blanc

Cooperativa San Pancrazio via Perrone, 3 torinoTel 011 5654444 • e.mail: [email protected] Pasquale cifani

Cooperativa Unità operaia alto Canavese viale dei mille, 13 cuorgnè (to)Tel 0124 650498 • e.mail: [email protected] domenico iannello

PRoVinCia di aLeSSandRia

Cooperativa Uni C.a.P.i. via urbano rattazzi, 11 alessandriaTel 0131 43141• e.mail: [email protected] roberto zeppa

PRoVinCia di CUneo

Cooperativa Coefers via mondovì, 2 cuneoTel 0171 696362 • e.mail: [email protected] Salvatore di brigida

Cooperativa Flavia via fossano, 6 cuneo Tel 0171 695070 • e.mail: [email protected] Pietro Ghio

Cooperativa Marilena corso Giolitti, 2 cuneoTel 0171 699070 • e.mail: [email protected] rinalda borra

Cooperativa La Lavoratori via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 21604 • e.mail: [email protected] Guido matinata

Cooperativa La Quercia via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 22668 • e.mail: [email protected] francesco matinata

PRoVinCia di noVaRa

Cooperativa edificatrice Uno via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta

Cooperativa edilcooper via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta

PRoVinCia di VeRbania

Cooperativa edificatrice Tre via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 53435 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra

Cooperativa Pallanza via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 404628 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra

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L’IN

TERV

ISTA

La crisi economica, le difficoltà delle famiglie, i progetti alla Falchera del Piano Città. Il sindaco di Torino parla a 360°

la fondazione monaco scommette sui più giovani

a maggio festeggerà due anni come Sindaco di Torino.

Quale bilancio di questi primi due anni di lavoro?

da quando sono Sindaco abbiamo affrontato molte difficoltà:

in meno di due anni il mondo è cambiato, deve affrontare una

delle più spaventose crisi economiche della storia recente, con

ricadute che hanno investito l’intera europa. e’ logico che questo

abbia reso difficilissima la situazione generale. i comuni sono

il soggetto politico più vicino ai cittadini e, allo stesso tempo,

l’ente pubblico su cui, da almeno dieci anni, gravano le manovre

economiche dello Stato. Questo fa sì che i cittadini abbiano i

Sindaci, di cui si fidano nonostante il clima di sfiducia generale

verso la politica, come riferimenti. e’ faticoso, ma è anche il

modo in cui la politica può davvero essere servizio ed essere al

servizio dei cittadini. Stiamo facendo cose difficili in un momento

difficile. ma lo facciamo per il futuro della città, anche a costo di

scelte qualche volta impopolari.

nell’ultimo sondaggio Lei continua ad avere un alto

gradimento tra i torinesi. a cosa lo attribuisce?

i sondaggi sono uno strumento importante ed efficace,

però io credo che sia il rapporto personale con i cittadini, lo

‘strumento’ che non ha grandi margini d’errore. negli incontri

con i torinesi ho sempre la netta sensazione che vedano il

presente e soprattutto futuro con un ottimismo concreto, che,

senza sfuggire alle difficoltà reali e contingenti, non si arrende al

facile vittimismo, o peggio al disfattismo. benissimo i sondaggi,

dunque, ma meglio il lavoro quotidiano, fatto anche di scontri

4 5

centri sociali?

limitare la triste piaga degli sfratti, e più in generale

del ‘problema casa’, legato alla crisi economica, è uno

degli obiettivi dell’amministrazione comunale. nel

2011 sono stati assegnati circa 600 alloggi sociali e

oltre 200 contratti sono stati sottoscritti con locare;

è stata proposta la richiesta alla regione di definire

nuovi indicatori per le morosità incolpevoli nelle case

popolari e 1500 famiglie sono state sostenute con

sussidio per l’affitto. torino è vicina alle famiglie in

difficoltà e concretamente ha dato un ausilio che è

stato moto spesso un aiuto vitale. non intendiamo

cambiare politica.

Lei dà importanza alle riqualificazioni urbane e

il progetto probabilmente più ambizioso della

sua Giunta è quello di Falchera. Quali sono i

suoi punti qualificanti?

la riqualificazione di falchera è parte del Piano città e,

al di là dei punti in dettaglio, è importante oggi vederla

come l’occasione di una grande trasformazione urbana.

l’area nord della città, fino ad oggi trascurata dalle

grandi riqualificazioni, acquisirà un volto identificativo,

quanto mai importante se si pensa che quella parte

della città è l’ingresso da milano e restituirà migliaia

di metri quadri di spazio pubblico all’utilizzo condiviso

e alla comunità. oltretutto saldando la periferia di

torino ai comuni limitrofi dell’area, eliminando le aree

di degrado e di isolamento urbano. tengo molto a

questo progetto che finalmente mette mano a una

parte di torino, ancora deficitaria di interventi.

da torinese, perché secondo lei, la città

ha questa vocazione per grandi progetti di

riqualificazione urbana che la mettono alla pari

con bilbao e berlino?

le trasformazioni che torino ha vissuto e che ancora

adesso sta toccando con mano, come la nuova

stazione di Porta Susa, sono effettivamente una

chiave di lettura per capire come i torinesi vivano

queste evoluzioni urbanistiche e gradiscano vivere i

a metà del suo mandato Piero Fassino: i torinesi hanno un ottimismo concreto

ma finalizzato a un risultato

concreto che prescinda dalla

popolarità.

Torino ha recentemente

superato l’esame del

Patto di Stabilità; adesso,

che ha dimostrato che

con una gestione rigorosa

si possono tenere i conti

in ordine, quali sono le

priorità ineludibili?

il risultato è stato possibile

grazie a due scelte: sul

lato della spesa incidendo sul costo del personale,

portandolo al 35%, con una media italiana che oscilla

fra il 40 e 50%, e sulla produttività dell’organizzazione

interna della azienda comune; sul lato delle entrate

ampliando il perimetro delle risorse con un incremento

dell’impegno di capitali privati e della società (finanza

di progetto per le infrastrutture, impresa sociale nel

welfare, mecenatismo civico nella cultura). tutto ciò

in coerenza con l’obiettivo di non ridurre le nostre

ambizioni e creare quante più occasioni e opportunità

di investimenti in ogni campo, facendo di torino una

città accogliente e attrattiva, condizione essenziale

per contrastare la crisi. dopo aver ridotto nel 2011

il debito di 25 milioni di euro, nel 2012 abbiamo

l’obiettivo di ridurlo ulteriormente. ci vorrà tempo, ma

il risanamento è cominciato

in un’intervista Lei ha detto di ritenere che l’iMU

sia da cambiare. in che modo?

l’imu, concepita come una semplice tassa dovuta allo

Stato, non è accettabile. i comuni sono stati lasciati

soli troppo spesso a gestire situazioni economiche

estreme. l’imu, o l’ici è giusta se equamente ripartita

in devoluzioni che non taglino fuori i comuni.

La casa è uno dei temi caldi per la città. in che

modo agirà il Comune per evitare le occupazioni

delle case, con le azioni comuni di sfrattati e

cambiamenti negli atteggiamenti della vita quotidiana.

Questa trasformazione nel dna della città è maturata

negli anni e indubbiamente alcuni momenti hanno

segnato la differenza. l’olimpiade invernale 2006 è

stato il momento di svolta perché ha dato la possibilità

a torino di incuriosire chi nel mondo la identificava

esclusivamente come la città della fiat o della Juventus.

Questo ‘movimento’ non si fermerà più: torino ha una

vocazione al nuovo che la distingue da sempre, o

meglio, non ha paura del nuovo e del cambiamento.

alle riqualificazioni degli ultimi anni, pensiamo

a Spina 3 o Mirafiori, hanno dato un contributo

importante anche le Cooperative. Che ruolo

vede per loro nei progetti urbanistici che la sua

Giunta realizzerà?

la storia edilizia e le trasformazioni urbane di questa

città hanno visto presenti le cooperative, che oggi

mantengono un rilievo di memoria e nel contempo

di strumento di facilitazione sociale. ovviamente un

ruolo che è stato, e resta, determinante.

Lei sta lavorando molto, e con risultati

lusinghieri, per l’internazionalizzazione di

Torino, ma si sa poco di questo. Un errore di

comunicazione o una scelta?

non credo che servano gli slogan o titoli a quattro

colonne sui giornali. Sono convinto che, oltre a una

normale attività di informazione giornalistica, siano i

tanti incontri in questi due anni che ho avuto con realtà

estere che stanno dando ottimi frutti. molte infatti sono

le attività economiche e imprenditoriali straniere che si

sono presentate sul nostro territorio e altrettante sono

le imprese torinesi che si sono affacciate all’estero.

tutto questo però non è solo il risultato di una mia

attività di ricerca di contatti internazionali. e’ piuttosto

la collaborazione, che è vincente. con la camera di

commercio e gli atenei torinesi infatti abbiamo tessuto

un molteplicità di rapporti che ci ha dato la possibilità

di ottenere degli ottimi risultati in ambito economico,

universitario e culturale.

G. de Serio

Piero Fassino è sindaco di Torino da

due anni ed è uno dei sindaci più

apprezzati dai propri concittadini. Sta

esercitando il suo mandato in uno

dei momenti più difficili della storia

della Repubblica, con la peggior crisi

economica degli ultimi anni, che

colpisce Torino, città industriale, in

particolar modo. Ma lui non perde

l’ottimismo e ad abitare in cooperativa

spiega il perché.

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a caselle (to), in via cristoforo colombo, in

un’area semiperiferica, ma molto vicina alla

stazione Gtt, che permette il collegamento

con torino, la cooperativa Primo maggio ha

consegnato, a dicembre, 12 alloggi, realizzati

in un edificio a quattro piani.

la progettazione dell’edificio, spiega

l’architetto francesca Sassi, che l’ha curata,

è stata fatta dopo “una ricerca sulla tipologia

e sulla metratura di alloggio richiesta

maggiormente dai nostri soci. negli ultimi

anni le richieste erano spesso di due

camere da letto, la seconda eventualmente

utilizzabile come studio. il risultato è

stato quello di progettare degli alloggi

tutti composti da camera doppia, camera

singola, bagno, ripostiglio e soggiorno e

cucina abitabile. i più piccoli, che rientrano

nell’edilizia sperimentale, hanno una

superficie utile di circa 63mq mentre i

restanti alloggi di edilizia agevolata (e 1

autofinanziato) arrivano fino a un massimo

di 73mq di superficie utile, differenziandosi

dai primi per la maggiore ampiezza della

zona giorno e del bagno”

l’edificio è composto da due vani scala,

che servono due alloggi per piano, “una

soluzione” sottolinea Sassi “che permette ad

ogni alloggio di avere 2 arie per ottimizzare

la circolazione naturale dell’aria e la

distribuzione degli ambienti interni”. ottimale

anche l’esposizione: le facciate principali

hanno un orientamento est – ovest, che

garantisce un efficace uso dei pannelli solari

per la produzione dell’acqua calda sanitaria

e dei pannelli fotovoltaici.

i piani fuori terra sono quattro, il piano terra

ospita le dodici autorimesse, le cantine,

la centrale termica e un piccolo pilotis:

la presenza di una falda acquifera ha

sconsigliato gli scavi per un piano interrato.

“l’edificio è stato progettato cercando di

utilizzare materiale naturale e a chilometro

zero, per esempio, il tetto è in legno

lamellare soprattutto per questa ragione”

spiega ancora l’architetto Sassi “ le murature

sono della tipologia a cassa vuota isolata,

con 16cm di isolante, mentre la struttura è

del tipo tradizionale, con pilastri in cemento

armato e solette in latero-cemento. ci sono

poi anche altri dettagli tecnici che seguono la

filosofia del risparmio energetico. il progetto

è stato infatti realizzato con il Programma

10000 alloggi entro il 2012 - ii biennio, per

cui si è applicato il Protocollo itaca sintetico

2009 regione Piemonte, raggiungendo un

punteggio di 2,7. l’impianto di riscaldamento

ha un generatore di calore a caldaia murale

a condensazione, centralizzato e alimentato

a gas metano e gli alloggi sono dotati di un

contabilizzatore individuale. Per ridurre il

fabbisogno di riscaldamento, e risparmiare

dunque energia, si è agito soprattutto

sull’isolamento degli edifici, insistendo

sul controllo dei ponti termici e sul buon

rapporto superficie volume”.

i dodici alloggi sono stati assegnati per metà

ai soci della cooperativa Primo maggio,

mentre gli altri sei, grazie a un accordo con

il comune di caselle torinese, sono stati

assegnati a famiglie individuate dal comune

con un bando apposito. l’edificio è così

stato assegnato a singles o giovani coppie,

a famiglie tradizionali e monoparentali

e a coppie di anziani. un mix sociale e

generazionale che risponde alla filosofia cara

alle cooperative d’abitazione piemontesi,

impegnate a favorire rapporti e relazioni

tra soci appartenenti a generazioni e classi

sociali differenti, per evitare ghetti e favorire

l’incontro di esperienze di vita diverse. 7

NEW

SD

ATO

RIN

O L’intervento deLLa Cooperativa primo maggio

La tipologia degli alloggi scelta in base alle esigenze dei soci assegnatari. Le misure adottate per il risparmio energetico

L’edificio costruito dalla Cooperativa Primo Maggio a Caselle (TO) )

a caselle, gli alloggi progettati con la collaborazione dei soci

ristrutturazione di spazi pubblici, bonifica dei laghetti,

nuova edilizia, completamento del secondo accesso,

riqualificazione energetica. e’ la sintesi del Piano città,

che può essere tradotta come nuova residenza, scuola,

servizi, inclusione sociale, mobilità cultura, sport.

e’ l’ora della falchera, di raccogliere il frutto dei progetti

partecipati, della rete tra il territorio, le istituzioni e

investitori del privato sociale. una modalità di operare

che negli anni ha messo in luce le potenzialità del

quartiere in un’ottica cittadina. il Progetto torino nord

è stato infatti tra i 28 finanziati, con 11 milioni di euro,

sui 457 giunti da tutta italia. alcune delle opere sono

già cantierabili, ossia possono partire “subito”, prima

fra tutte il secondo accesso a falchera, che collegherà

quel territorio allo snodo di viale romania.

un quartiere in sviluppo, destinato ad ospitare anche

nuovi insediamenti commerciali e abitativi in edilizia

convenzionata in via degli ulivi e via cavagnolo e

servizi e terziario in zona cebrosa. l’intervento di via

degli ulivi porterà anche un riordino della viabilità

interna e un po’ di commercio di prossimità, che ad

oggi è una delle carenze del quartiere. Settantaseimila

metri quadri da riqualificare con una stima di circa

cinquecento nuovi abitanti, che non è detto poi che 6

ILP

ROg

ETTO La riquaLifiCazione di un quartiere

Il Progetto Torino Nord prevede ristrutturazioni di edifici pubblici, nuovi insediamenti, un’altra mobilità interna: è la rinascita della Falchera

la nuova falchera è verde, pubblica e ottimista

saranno davvero “nuovi”, perché falchera ha una

particolarità sul territorio torinese, ovvero una forte

mobilità interna. chi è nato e vissuto a falchera, o ci

ha abitato per un periodo, cerca casa in quartiere: la

qualità della vita qui, pur tra mille difficoltà, resta un

valore importante.

la falchera del futuro è anche smart, “intelligente”

energeticamente parlando, utilizza il teleriscaldamento

e l’energia pulita. riqualificazione energetica quindi

delle scuole luxemburg, da vinci e ambrosini, con la

sostituzione degli infissi, l’isolamento termico esterno

e delle coperture. Per le residenze di falchera nuova e

dell’area Snia invece c’è il rinnovo e la centralizzazione

degli impianti di riscaldamento. mentre l’ex palazzina

dei vigili di corso vercelli invece diventerà un ostello

sociale per famiglie.

il verde è il colore di falchera, e il Piano porterà

riqualificazione per i giardini di via delle betulle, ulivi

e volgograd, oltre alla trasformazione della zona

laghetti a parco, che finalmente restituirà la zona a una

fruizione ambientale, sportiva e ludica di pregio.

infine, restyling della piazza astengo e ristrutturazione

completa dei locali che, insieme alla nuova biblioteca,

garantiranno finalmente spazi adeguati per le

numerose attività legate al tessuto associativo vivace

di falchera.

accanto a falchera vecchia e falchera nuova ora

dobbiamo attenderci falchera del futuro? credo che

tornerà tutto falchera e basta, uno spazio omogeneo

e una comunità coesa, come è ormai diventato nel

cuore e nell’anima di tutti noi.

nadia Conticelli

Presidente della circoscrizione 6 di torino

ilda Curti

assessore alle Politiche urbanistiche

del comune di torino

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i valori della cooperazione con importanti, direi oggi

fondamentali, processi di fusione con altre realtà

cooperative.

in 50 anni è cambiato il modo di abitare. Come

sono cambiati i soci dell’edificatrice Uno?

li possiamo distinguere in due categorie. la prima,

ritengo la più consistente, è costituita dai Soci

provenienti da partiti di sinistra, mondo sindacale,

volontariato, che hanno sostenuto e sviluppato

nella cooperativa i valori della solidarietà, mutualità,

partecipazione, dai quali è sorta l’edificatrice uno.

la seconda è composta da persone che hanno

trovato nella cooperativa la soluzione al problema-

casa, unitamente alla convenienza del canone e alla

trasparenza della gestione. tutti i Soci hanno nel tempo

potuto constatare lo sforzo per adeguare ai nuovi

bisogni le diverse tipologie costruttive, che hanno avuto

come unico scopo la ricerca della qualità dell’abitare.

Quali valori della cooperazione i Soci apprezzano

oggi?

ancora oggi sono evidenti nei Soci la fiducia, la

solidarietà, la partecipazione nelle scelte della

cooperativa. lo dimostrano le diverse generazioni di

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Il presidente Iaquinta: affrontiamo la crisi con nuovi cantieri, grazie all’amministrazione prudente degli anni scorsi.

l’edificatrice uno festeggia 50 anni con orgoglio e semplicità

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Il presidente della Cooperativa Edificatrice Uno Francesco Iaquinta

l’edificatrice uno festeggia i suoi primi 50 anni. e’ la

cooperativa d’abitazione più importante del nord-

est piemontese, ha costruito oltre un migliaio di

alloggi nelle province di novara, vercelli e biella. il

presidente francesco iaquinta ripercorre per Abitare

in Cooperativa questi 50 anni di storia, che hanno

contribuito al benessere del Piemonte orientale.

dovesse sintetizzare questi 50 anni, su quali

aspetti si soffermerebbe?

Sono tanti gli avvenimenti della storia della edificatrice

uno sin dalla sua costituzione, il 3 febbraio del

1963. Sottolineo in primis lo spirito, la volontà ed il

coraggio dei Soci fondatori che hanno saputo, con

determinazione e convinzione, affrontare il problema-

casa costituendo una cooperativa a proprietà indivisa,

frutto di nuovi valori sociali improntati alla condivisione

di questo bene fondamentale. la cooperativa nasce

infatti nel periodo delle grandi emigrazioni e del boom

economico, nel quale la ricostruzione e la rinascita

per la comunità si identificano innanzitutto nella

garanzia della casa d’abitazione. e’ inoltre importante

evidenziare la continuità dell’azione perseguita dal

gruppo dirigente nell’estendere su un ampio territorio

L’edificio che l’Edificatrice Uno ha ristrutturato nel centro storico di Gaglianico Una delle due torri del PEEP Bertagnetta a Vercelli (l’altra è in fase di ultimazione)

soci assegnatari: nonni, figli e nipoti, che hanno trovato

e ritrovano nella edificatrice uno, specie in questi

momenti di crisi, un’ancora di salvataggio.

L’edificatrice Uno si muove su ben tre province.

esiste una ricetta per ottenere risultati su

territori e con amministrazioni non sempre dello

stesso colore?

non esiste una ricetta: sarebbe troppo semplicistico. il

mio convincimento è che il lavoro serio, la correttezza,

la trasparenza nelle iniziative, la capacità di rispondere

ai bisogni della collettività, senza promesse vacue, il

fare quotidiano, che per noi significa realizzare case

da assegnare ai Soci a canoni molto competitivi, ha

prodotto questi risultati.

i 50 anni arrivano in un momento piuttosto

drammatico per il nostro Paese: come si vede

la crisi, dalla più importante cooperativa

d’abitazione del Piemonte nord-orientale?

la crisi ha colpito in modo pesante il settore delle

costruzioni; è quindi inevitabile che anche noi

registriamo criticità. l’edificatrice uno sta superando

questo momento grazie ad un’attenta filosofia

aziendale, che ha avuto come base la prudenza

nell’amministrazione ed una grande attenzione allo

sviluppo: ad oggi stiamo realizzando 18 alloggi nel

comune di vercelli, che prevediamo di terminare

per l’estate; inoltre, sono avviati altri due cantieri nei

comuni di novara e di oleggio. tutti i programmi

edilizi sono in parte finanziati con il ii biennio del

Programma casa della regione Piemonte; a tal

proposito, dobbiamo purtroppo registrare gravi ritardi

nell’erogazione dei contributi assegnati, unitamente

alla difficoltà di reperire sul mercato bancario risorse

finanziarie, se non a costi assolutamente insopportabili

ed incompatibili con i canoni sociali. la nostra

cooperativa sta comunque utilizzando proprie riserve per rispondere alle

numerose domande di abitazioni.

Una delle misure più polemiche introdotte dal Governo è l’iMU, che

ha complicato i rapporti tra cooperative e molte amministrazioni

Locali. Come è andata a novara e nelle città in cui siete presenti?

e’ stata una misura impositiva ingiusta perché ha creato forti disparità sociali.

il legislatore ha considerato come seconda casa l’abitazione assegnata al

Socio di una cooperativa a proprietà indivisa, attribuendo inoltre la possibilità

ai comuni di intervenire sull’aliquota, determinando così tra i nostri soci

irragionevoli diversità di trattamento. molti comuni hanno compreso la grave

situazione apportando correttivi, che tuttavia hanno pesato sui bilanci già

provati delle famiglie; altri, invece, hanno totalmente ignorato il problema

determinando pesanti gravami, veramente insopportabili. il comune

di novara ha affrontato il problema con grande senso di responsabilità,

supportando la richiesta della cooperativa e riconoscendo il nostro ruolo

sul territorio. i Soci assegnatari a novara ne hanno tratto evidenti benefici.

Lei è presidente della edificatrice Uno da 19 anni. Come considera

questa sua esperienza, sia a livello personale che professionale?

da oltre 35 anni la cooperazione mi ha coinvolto con momenti di grande

soddisfazione, ma anche con qualche amarezza. Spesso infatti alcune scelte,

poi rivelatesi vincenti, non sono state comprese, tuttavia, la passione e la voglia

di fare insieme ad altri non sono mai mancate. in particolare, la responsabilità

e l’attenzione verso le istanze dei soci sono state sempre la strada maestra

nell’operare. Proprio i soci peraltro, e ciò mi ha dato grande forza, mi hanno

sempre sostenuto con convinzione riponendo in me fiducia e stima. mi

preme sottolineare inoltre che, ormai da qualche tempo, stiamo rinnovando il

gruppo dirigente con l’inserimento di validi giovani, che denotano forte spirito

cooperativistico incarnando i valori della cooperazione. la mia soddisfazione

sarà vedere la cooperativa crescere e svilupparsi in sicure e giovani mani.

Per questi 50 anni, ci saranno celebrazioni particolari?

vogliamo ricordare questo evento presentando entro l’anno il bilancio

Sociale della edificatrice uno ai Soci ed alle comunità delle province di

novara, vercelli e biella; sarà un’occasione per rivivere e ricordare con

semplicità, ma anche con orgoglio, tutti insieme, i momenti più significativi

della nostra storia.

Il primo edificio realizzato dalla Edificatrice Uno, in via Monte San Gabriele 42/44 a Novara, nel 1977

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fondata nel 1976, la cooperativa San Pancrazio è diventata la più

importante cooperativa d’abitazione a proprietà divisa di legacoop

abitanti del Piemonte e ha costruito oltre 2500 alloggi, assegnati in

proprietà ai Soci. “in realtà il cammino non è stato così facile e semplice

come può far pensare la sintesi della nostra storia” commenta il presidente

Pasquale cifani, “la vera storia della cooperativa San Pancrazio si potrebbe

far iniziare negli anni 80, con l’arrivo di un nuovo gruppo dirigente,

guidato da antonino monaco, una figura fondamentale nel movimento

cooperativo piemontese; a lui infatti è dedicato l’edificio simbolo delle

cooperative d’abitazione torinesi, nell’ex villaggio media mortara delle

olimpiadi del 2006. con monaco la cooperativa ha iniziato ad essere una

realtà imprenditoriale, economicamente solida ed è diventata un punto

di riferimento per i Soci, che affidano i propri risparmi a chi promette di

realizzare loro il sogno di una casa in proprietà”. Se negli anni 80/90 ha

realizzato progetti puntuali di qualità nella prima cintura, sempre attenta

all’integrazione urbana, con accessibilità e servizi adeguati, è stato negli

anni 2000 che ha compiuto un vero e proprio salto di qualità, diventando

protagonista dei grandi cambiamenti di torino. Grazie ad antonino monaco

il movimento cooperativo ha preso parte alla riqualificazione di Spina 3,

in una zona semicentrale

di torino, che le dismissioni

industriali hanno liberato. Qui

è stato realizzato un nuovo

quartiere, che alterna un parco

intorno alla dora ad aree

residenziali; è un’intuizione

di antonino monaco la

costruzione del villaggio media

mortara, i cui posti letto per

i giornalisti presenti a torino

durante le olimpiadi del 2006, sono stati trasformati in alloggi e assegnati

ai Soci della cooperativa o ceduti al comune di torino. “e’ ancora molto

triste, per noi che monaco non abbia visto quel progetto completato: è

morto il 29 novembre 2003 e non ha potuto vedere realizzato uno dei

fiori all’occhiello non solo della cooperativa San Pancrazio, ma dell’intero

movimento cooperativo piemontese: oggi, sull’asse di via livorno, vivono

migliaia di Soci della nostra e di altre cooperative, in appartamenti in

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O in oLtre 35 anni ha CoStruito 2500 aLLoggi

Il presidente Cifani: La crisi del settore edilizio non ha colpito le nostre capacità finanziarie, ma soprattutto la nostra fascia sociale di riferimento.

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ad oggi la Cooperativa San Pancrazio ha in fase di inizio tre nuovi interventi

locazione e in proprietà, assegnati a prezzi calmierati,

a 5 minuti d’auto da piazza Statuto”. i Progetti di Spina

3 sono innovativi per torino: su un’idea dello Studio

mellano e degli architetti aimaro d’isola e Gabetti,

sono state progettate quattro macroisole, sopraelevate

rispetto al piano stradale, a vantaggio del panorama

e della vivibilità delle abitazioni. le isole sono una

diversa dall’altra, anche se costruite nel medesimo

stile, e sono collegate tra loro da ponti pedonali”.

negli ultimi due anni la cooperativa ha in corso

la realizzazione di un complesso residenziale a

collegno che vede insieme cooperative d’abitazione e

operatori edilizi del libero mercato: alla fermata fermi,

capolinea della linea 1 della metropolitana, centinaia

di famiglie potranno godere del vantaggio di vivere

fuori città, essendo però a pochi minuti dal centro di

torino, grazie alla metropolitana (e senza i problemi di

Corso Gamba n° 39, Spina 3 UMI 1 – Torino

Prossima realizzazione in Via Ceva, a Torino

Intervento in fase di costruzione in Via Fermi, Via Sassi e Via De Amicis a Collegno (TO)

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parcheggio inevitabili nel centro di una grande città).

“e’ un progetto che vede applicate le sinergie possibili

del mondo cooperativo: oltre alle cooperative

d’abitazione c’è infatti novacoop, che sta realizzando

un centro commerciale, in grado di diventare un vero

e proprio polo d’attrazione per la spesa e per il tempo

libero non solo dei residenti. i nostri alloggi sono

quasi pronti: le consegne ai Soci sono previste per la

primavera e per l’estate”.

Prossima realizzazione in Corso Fratelli Cervi a Grugliasco (TO)

ad oggi per il futuro la cooperativa San Pancrazio ha

in programma tre nuovi progetti da realizzare, tutti

a costi estremamente vantaggiosi e precisamente:

33 appartamenti a torino, in via ceva, 17 alloggi a

Grugliasco (to), in via maroncelli, e 10 alloggi ad

orbassano (to), Strada volvera.

Prossima realizzazione in Strada Volvera, a Orbassani (TO)

Gli interventi prevedono varie tipologie, in grado di

soddisfare le esigenze delle giovani coppie e delle

famiglie numerose. “voglio sottolineare che tutti gli

edifici sono costruiti secondo le tecniche più moderne,

per quanto riguarda gli isolamenti termici ed acustici e

per la produzione dell’acqua calda. il rapporto qualità/prezzo è

decisamente competitivo. nonostante la crisi la nostra cooperativa

non rinuncia alla qualità del prodotto” dice il Presidente.

la crisi. come l’affronta la cooperativa San Pancrazio? Quanto

la avverte? “come tutti gli operatori del settore edilizio, anche

la cooperativa San Pancrazio ovviamente ne risente. ma direi

che non riguarda le nostre capacità di finanziamento: negli anni

passati abbiamo gestito bene le nostre risorse, incrementando

le riserve che sono state principalmente utilizzate per l’acquisto

di aree edificabili, che oggi ci permettono di continuare la nostra

attività. la crisi ha colpito soprattutto la nostra fascia sociale di

riferimento; infatti le famiglie con reddito da 2000-2500 euro

mensili per le quali in passato non era difficile accendere un

mutuo, oggi, anche a causa dell’aumento del lavoro precario,

del cambiamento delle politiche delle banche a concedere

i mutui e della minore capacità di risparmio, molti rinunciano

all’acquisto della casa” spiega il Presidente cifani.

“in passato la cooperativa assegnava tutti gli alloggi ancora prima

di terminare la loro costruzione mentre oggi può succedere che

ci siano ancora appartamenti disponibili. e’ un momento di

difficoltà, per i nostri Soci, che si inserisce nella gravità della crisi

italiana. da parte nostra possiamo assicurare un buon rapporto

qualità/prezzo che ci ha distinti in questa storia pluridecennale e

l’interesse a costruire in zone in cui i nostri Soci possano godere

di una buona qualità della vita: aree verdi, trasporti pubblici vicini,

servizi in zona. e poi, visti i valori del movimento cooperativo,

che ci motivano, siamo disponibili a valutare con i nostri Soci le

possibilità di personalizzazione dei pagamenti”.

Per eventuali informazioni contattare il n° tel. 011 5654444

Intervento in Via Torino a Borgaro Torinese (TO) in cui sono ancora disponibili unità abitative di elevata qualità, a costi competitivi.

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EO iL Cda Si attiva per una SoLuzione equa

La cooperativa cuneese esprime le perplessità sull’applicazione dell’imposta e garantisce la propria collaborazione ai Comuni

la nostra cooperativa, nello spirito collaborativo e costruttivo nei confronti del vostro

comune, presso il quale i nostri soci risiedono, con la presente vuole ricordarvi,

facendo seguito alle nostre comunicazioni ed agli incontri avvenuti nel corso del

2012, in merito all’ imu, che l’attuale applicazione di tale imposta ha inciso in modo

vessatorio e discriminatorio nei confronti dei nostri soci assegnatari e vostri cittadini.

infatti l’imu a cui i soci sono assoggettati è decisamente superiore rispetto a quella

pagata dai vostri cittadini individuati come soggetti possessori dell’abitazione

principale.

la cooperativa ed i propri soci, considerandosi parte attiva nella gestione del bene

comune, quale il diritto di cittadinanza e residenza nella vostra città, vogliono con la

presente porre alla vostra attenzione:

1) l’art. 53 della nostra costituzione esplicita il principio “tutti sono tenuti a

concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. il

sistema tributario è uniformato a criteri di progressività.” tale criterio non è stato 12

compiutamente rispettato laddove, nella normativa

imu, non si prevede l’equiparazione tra il proprietario

abitante nell’immobile costituente la sua abitazione

principale e il socio assegnatario di un alloggio della

cooperativa a proprietà indivisa, per il quale ricorre la

stessa condizione, ovvero che l’alloggio assegnatoli

costituisca la sua abitazione principale.

2) non comprendiamo il motivo per cui il soggetto

più debole economicamente, l’assegnatario di un

alloggio della cooperativa a proprietà indivisa, debba

sopportare un’imposizione fiscale più pesante rispetto

ad un altro soggetto economicamente più forte,

il proprietario dell’immobile costituente la propria

abitazione principale.

3) la nostra cooperativa, a differenza di altri soggetti

economici pubblici e privati, ha difeso il potere d’acquisto

delle nostre famiglie assegnatarie ma, sicuramente, una

gestione fiscale iniqua e l’approssimarsi di un’ulteriore

incombenza fiscale, quale la nuova tassazione sui rifiuti

e l’incontrollato andamento al rialzo di questi anni

delle tariffe energetiche dei consumi, incideranno in

modo pesante e significativo sulla gestione economica

e familiare. Questi eventi devono essere gestiti e

fermati in quanto, se si riduce il potere di acquisto della

classe media, a cui noi apparteniamo, inevitabilmente i

consumi crolleranno e il nostro paese continuerà nella

recessione economica.

4) noi siamo pronti a reagire attivamente e siamo pronti

ad attuare tutte le politiche utili affinché quello sopra

citato non avvenga, ora anche voi, come istituzione

comunale dovete essere partecipi attivamente e

concretamente a questa inversione di tendenza.

5) anche la comunità europea ha evidenziato l’iniquità

di applicazione di tale imposta nei confronti dei cittadini

italiani, quindi siamo certi che insieme potremo trovare

e creare le soluzioni più opportune per garantire gli

interessi dei nostri soci, nonché vostri cittadini.

6) riteniamo inoltre che i nostri soci devono essere

almeno equiparati in tutto ai possessori dell’abitazione

principale.

certi della vostra collaborazione siamo a vostra

completa disposizione per ulteriori incontri o iniziative

tecniche e politiche, anche coinvolgendo l’associazione

regionale e nazionale della cooperative di abitanti e

riteniamo che sia opportuno un coinvolgimento diretto

dell’associazione dei comuni italiani.

la lettera sull’imu inviata da La Lavoratori ai sindaci

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Il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa La Lavoratori, per poter affrontare e risolvere,

anticipando il più possibile gli effetti negativi di un’applicazione iniqua ed anticostituzionale

dell’IMU nei confronti dei soci assegnatari, si è attivato, rivolgendosi alle Amministrazioni di tutti

i Comuni in cui si trovano gli edifici realizzati e assegnati in godimento ai soci.

E’ stata pertanto inviata una lettera ai sindaci di Savigliano, Fossano, Cuneo, Bra, Alba, Saluzzo,

Carmagnola, Mondovì, Comuni nelle province di Cuneo e di Torino, per esprimere tutte le

perplessità del Consiglio d’Amministrazione in merito all’applicazione dell’IMU.

La stessa lettera è stata inviata a tutti i soci assegnatari, per rispettare lo scopo mutualistico di

fare partecipare attivamente i soci alla gestione condivisa degli indirizzi economico-sociali della

Cooperativa.

“Noi siamo certi che tale iniziativa consentirà di tutelare gli interessi legittimi dei nostri soci

assegnatari” ha assicurato il presidente della cooperativa saviglianese Guido Matinata “e

contestualmente proporrà alle Amministrazioni Comunali di concordare con noi una fattiva

collaborazione utile ad una risoluzione costruttiva ed efficace, in merito alla incomprensibile

ingiustizia creata dall’applicazione di questa imposta”

La Cooperativa La Lavoratori ha voluto condividere la lettera inviata alle Amministrazioni Comunali

e ai suoi soci, anche con i lettori di abitare in cooperativa, affinché siano anch’essi informati

dell’impegno che il movimento cooperativo sta mantenendo anche nelle province piemontesi per

la difesa degli interessi e dei diritti dei soci davanti all’imposizione dell’IMU.

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ANIA iL nuovo intevento deLLa Cooperativa paLLanza

La sfida del presidente Calandra: 15 alloggi di qualità durante una crisi economica che ha duramente colpito il settore edilizio

Villette bifamiliari davanti al panorama del lago maggiore

Il cantiere del nuovo intervento della Cooperativa Pallanza, a Fondotoce

Sul versante collinare che domina l’area

in cui il fiume toce si immette nel lago

maggiore, formando un’oasi naturalistica di

grande bellezza, a novembre la cooperativa

Pallanza ha aperto un nuovo cantiere,

per la realizzazione di 15 alloggi di edilizia

convenzionata, che saranno consegnati nella

primavera del 2014.

il progetto è composto da villette bifamiliari

e a schiera, disposte con andamento a

ventaglio sul pendio collinare. Gli edifici

si strutturano su tre livelli: al piano strada/

seminterrato le autorimesse ed i locali

accessori; al piano terreno, dotato di spazi

verdi e di un ampio terrazzo, che consentono

di usare al meglio gli spazi esterni e di godere

del magnifico panorama del lago maggiore,

quindi, all’interno, la zona living con la cucina,

il soggiorno ed un piccolo bagno; al primo

piano tre camere da letto.

“la caratteristica architettonica più evidente

sono i grandi tetti a falda unica e le facciate,

scandite dalla disposizione dei pilastri a

tutta altezza, dietro ai quali i grandi balconi

porticati perfezionano la scelta architettonica

di interazione tra il dentro ed il fuori degli

edifici” spiega il presidente della cooperativa

Giuseppe calandra “anche in questo

intervento, come nei precedenti, abbiamo

voluto dedicare particolare attenzione a

scelte di sostenibilità ambientale”.

tra gli aspetti più importanti, che, in questo

senso, il presidente ha voluto indicare, ci

sono “la scelta dei materiali locali e della

composizione architettonica. abbiamo voluto

coniugare il migliore orientamento solare

possibile con tipologie edilizie, che offrano

un filtro alla luce solare estiva, garantendo

ombreggiamento ai vani retrostanti e

migliorino, costituendo riparo dai principali

venti invernali, le caratteristiche del già mite

microclima lacustre”

non mancano gli elementi tecnologici ormai

consolidati nell’azione costruttiva della

cooperativa: sistemi di coibentazione termica

ed acustica, riscaldamento a pavimento a

bassa temperatura, utilizzo della domotica,

senza dimenticare i pannelli solari termici,

che in questo specifico caso sono stati

integrati nella facciata principale degli edifici.

“Per la cooperativa Pallanza l’avvio di questo

intervento rappresenta una sfida” sottolinea

calandra ad Abitare in Cooperativa “Stiamo

vivendo un periodo fortemente segnato

dalla difficile congiuntura economica, in cui

è sempre più difficile vedere aprirsi nuovi

cantieri; ma la volontà è quella di continuare

ad offrire ai soci un prodotto edilizio di buona

qualità ad un livello di costo sostenibile, che

consenta di soddisfare il bisogno primario

della casa senza rinunciare totalmente

a dare risposte ad altre esigenze. e’ una

scommessa che intendiamo vincere”

recentemente la cooperativa unità operaia alto canavese

ha consegnato 12 alloggi realizzati in via montegrappa a

chivasso costruiti con il finanziamento “Piano casa - 10.000

alloggi entro il 2012” della regione Piemonte.

Si trovano in un edificio diviso in due scale, per un totale di

tre piani fuoriterra e un piano interrato, destinato ai box auto e

alle cantine. la tipologia degli alloggi è per tutti uguale, intorno

ai 70 mq; tutti sono dotati di un box auto e cantina e quelli al

piano terra sono costituiti anche da un giardino pertinenziale.

l’edificio è stato costruito con tecnologie all’avanguardia,

per ottenere il risparmio energico nel modo più efficace:

gli impianti solare termico e fotovoltaico garantiscono la

produzione di acqua calda attraverso le energie rinnovabili; la

caldaia a condensazione è dotata di contabilizzatori individuali;

i serramenti sono ad alta efficienza energetica, con vetri

basso emissivi e isolamento termoacustico; le murature sono

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realizzate in modo da avere un maggiore isolamento sulle murature

perimetrali esterne e sui solai; il rivestimento è con cappotto. la parte

laterale e posteriore dell’edificio sono dotate di un ampio spazio

verde. Gli alloggi sono stati assegnati a cittadini di chivasso e torino

secondo le graduatorie.

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anche per quest’anno la fondazione antonino monaco ha indetto

il bando per 10 borse di studio da assegnare ai figli dei soci delle

cooperative G. di vittorio e San Pancrazio, che si siano particolarmente

distinti per i loro risultati nell’anno scolastico 2011/2012. 5 borse di

studio, del valore di 1000 euro, saranno riservate ai migliori studenti

che hanno sostenuto l’esame di licenza media nell’anno scolastico

2011/2012; le altre 5, del valore di 1500 euro, saranno destinate ai

migliori studenti che hanno sostenuto l’esame di maturità nell’anno

scolastico 2011 e che si sono iscritti al primo anno di università, negli

atenei torinesi o in qualsiasi università riconosciuta del ministero

dell’istruzione, dell’università, della ricerca.

il regolamento del bando di studio si trova online anche sul sito della

cooperativa di vittorio, www.coopdivittorio.it

in questo modo la fondazione monaco vuole premiare gli studenti

più bravi, appartenenti a famiglie con risorse economiche limitate,

affinché possano continuare i propri studi, grazie al loro impegno e

ai loro meriti.

le borse di studio verranno consegnate a maggio, durante un evento

in preparazione, che ha lo scopo di valorizzare il futuro utilizzo del

Parco dora.

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Piantina del piano terra degli edifici del Gruppo F

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Generalmente questo spazio è dedicato

ai soci. Non fa eccezione questo numero, in

cui viene dedicato a Franco Drago, che ha

80 anni, è vicepresidente della Cooperativa

Unità Operaia Alto Canavese, e vive in un

alloggio della Cooperativa a Caluso (TO), in

via Piave.

Da oltre 35 anni Drago dedica il suo tempo

libero ai soci, che aspettano di avere in

assegnazione un alloggio in Cooperativa.

Si occupa della gestione ordinaria e dello

sviluppo ed è un punto di riferimento, sia

per l’esperienza acquisita che per la sua

ampia capacità di veduta, per chi lavora

nella Cooperativa canavesana. Ha, è bene

ripeterlo, con ammirazione, 80 anni.

Via PiaveCaluto (TO)