Hume

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DAVID HUME MORALE E SOCIETÀ

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DAVID HUME

MORALE E

SOCIETÀ

DAVID HUME

Trattato sulla natura umana

SENTIMENTO come fondamento delle azioni umane

Approccio descrittivo e non prescrittivo alla morale

In ognuno di noi c'è un “gusto morale” che rende alcune azioni più piacevoli di altre

DAVID HUME

Le azioni umane sono determinate dalle passioni

Si limita a dare un giudizio sulla loro “ragionevolezza”,

rafforzandole o indebolendole

Sono tutte “naturali”

La ragione non può reprimere le passioni, né

può giudicare la loro bontà

DAVID HUME

RAGIONE E PASSIONI

“Non c’è nulla di più comune in filosofia, e anche nella vita quotidiana, che parlare del conflitto tra passione e ragione per dare la palma alla ragione, e per affermare che gli uomini sono virtuosi solo nella misura in cui obbediscono ai suoi comandi. Si sostiene che ogni creatura razionale ha l’obbligo di regolare le proprie azioni secondo i dettami della ragione, e che nel caso in cui ci sia qualche altro motivo o principio che pretenda di determinare la sua condotta, deve opporsi a esso finché non sia completamente domato o almeno conciliato con quel principio superiore. La maggior parte della filosofia morale, antica e moderna, sembra fondarsi su questo modo di pensare; e non c’è nulla che offra maggior spazio sia alle disquisizioni metafisiche, come alle declamazioni popolari, quanto questa presunta superiorità della ragione sulla passione. Si sono poste nella miglior luce l’eternità, l’invariabilità e l’origine divina della prima; mentre si è continuamente insistito sulla cecità, incostanza e falsità della seconda. Per dimostrare come tutta questa filosofia sia erronea, cercherò di dimostrare in primo luogo che la ragione, da sola, non può mai essere motivo di una qualsiasi azione della volontà; e in secondo luogo che la ragione non può mai contrapporsi alla passione nella guida della volontà”.

D. Hume, Trattato sulla natura umana

DAVID HUME

Fondamento dell'etica è un sentimento di SIMPATIA per gli altri e di generoso

interesse verso l'umanità

Sono più piacevoli le azioni che producono “utilità collettiva” aumentando la felicità di tutti

Il BENE è ciò che è utile alla felicità collettiva

Il benessere individuale è sempre congiunto a quello collettivo

DAVID HUME

SIMPATIA E MORALE

“Nessuna qualità della mente umana è piú notevole, in se stessa e nelle sue conseguenze, della nostra propensione a simpatizzare con gli altri e a riceverne, comunicando con loro, le inclinazioni e i sentimenti, sebbene diversi o contrari ai nostri. […] Ora noi siamo certi che la simpatia è un principio potentissimo nella natura umana. Siamo anche certi che essa esercita una grande influenza sul nostro senso della bellezza, sia che riguardiamo gli oggetti esterni sia che giudichiamo della morale. […]La maggior parte degli uomini concederà prontamente che le qualità utili dello spirito sono virtuose appunto per la loro utilità. Questo modo di pensare è cosí naturale ed è tanto frequente, che pochi esiteranno ad ammetterlo. Una volta concesso questo, occorre necessariamente riconoscere la forza della simpatia. La virtú è considerata come mezzo a un fine. Ora i mezzi rispetto a un fine sono valutati solo quando il fine è valutato. Ma la felicità degli estranei ci colpisce unicamente per la simpatia, ed è dunque a questo principio che dobbiamo attribuire il sentimento di approvazione per tutte le virtú utili alla società o alla persona che le possiede. Questo fatto costituisce la parte piú notevole della morale”.

D. Hume, Trattato sulla natura umana

DAVID HUME

SOLITUDINE E FELICITÀ

“Una solitudine totale è forse il peggior castigo che ci si possa infliggere. Qualsiasi piacere languisce se non è gustato in compagnia, e qualsiasi dolore diventa più crudele e intollerabile. […] Se anche tutte le forze e gli elementi della natura pattuissero di servire un solo uomo e di obbedirgli; se anche il sole sorgesse e tramontasse al suo comando; se anche il mare e i fiumi scorressero a suo piacimento, e la terra producesse spontaneamente tutto quanto gli fosse utile o gradito, egli sarebbe pur sempre un infelice finché non gli si desse almeno un'altra persona con cui poter condividere la propria felicità e di cui godere la stima e l'amicizia”.

D. Hume, Trattato sulla natura umana