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Hosting: cache Jooml, tutte le opzioni spiegate passo dopo passo - parte 1 #TipOfTheDay
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Cache Joomla, tutte le opzioni spiegate passo dopo passo
- parte 1 -
Conoscere perfettamente opzioni
e funzionalità della cache Joomla
è il primo passo per rendere più performante
il proprio sito web
#e-Commerce
Contenuti a cura di HostingTalk
Dopo aver scelto un buon hosting performante
e aver applicato tutte le regole di base per rendere il sito più veloce,
gli utenti Joomla guardano alle opzioni di caching
per cercare di migliorare le prestazioni del CMS,
servendo le pagine agli utenti in modo più rapido.
Questi miglioramenti sono ricercati non solo ai fini dell’usabilità,
ma, soprattutto, ai fini dell’ottimizzazione SEO,
per cercare di guadagnare un rank superiore nella SERP
dei risultati delle ricerche condotte dagli utenti.
La cache Joomla è quindi un elemento
di importanza fondamentale, che bisogna
imparare a padroneggiare in modo perfetto
per ottenere tutti i vantaggi
di cui si è detto poc’anzi.
Capiamo prima cosa sia effettivamente
una cache e come funziona.
Una cache, come quella integrata in tanti CMS, compreso Joomla,
è un meccanismo che consente
la memorizzazione di una parte di una pagine Web,
in modo che le informazioni in essa contenute
non debbano essere recuperate con query sul database.
Le query operate sul DB, infatti, rappresentano
un rallentamento nella richiesta della pagina,
perché devono essere eseguite e perché bisogna attendere
che il CMS ne recuperi i risultati da mostrate poi
sulla pagina renderizzata dal browser.
La cache Joomla, non richiedendo la connessione al database,
rende il sito Web molto più reattivo
e veloce anche agli occhi dei visitatori.
Impostare la cache Joomla è quindi un aiuto di non poco conto
e per quanto esistano diverse modalità
con cui rendere più veloce un sito Joomla,
in realtà i risultati migliori si ottengono quasi sempre
applicando la giusta configurazione ai sistemi di caching del CMS.
Infatti, secondo alcune statistiche,
recuperare le pagine di un sito da una cache Web
sarebbe 10 volte più veloce di attendere che vengano create
in seguito all’interrogazione del database.
A dimostrare questi numeri, ci sono sul Web diversi grafici come quello riportato qui, che, attraverso test specifici
come quelli condotti via Pingdom, mostrano chiaramente come la velocità di un sito migliori dopo aver attivato e impostato correttamente le opzioni di cache.
Per mettere le mani sulla cache Joomla, è sufficiente
entrare nell’area amministrativa del CMS
e dal menu superiore scegliere Sistema/Configurazione globale.
Qui bisogna scegliere il pannello Sistema.
Viene così mostrata un’area che si chiama Impostazioni Cache
ed è qui che, per ora, bisogna concentrare l’attenzione.
Il menu a tendina Cache dispone di tre opzioni differenti: NO – cache disabilitata, SI – cache conservativa, SI – cache progressiva. Tralasciando la prima opzione, diventa interessante analizzare i due tipi di cache proposti da Joomla.
• cache conservativa
è una cache Joomla molto più piccola,
nel senso che consente all’amministratore di specificare
quali moduli devono essere memorizzati all’interno della cache.
Questa modalità è applicabile a tutti quei siti
che vengono aggiornati con una certa frequenza e, soprattutto,
a quelle pagine che contengono moduli
che recuperano del contenuto dinamico.
In questo caso, infatti, la possibilità di scegliere quali moduli includere
nella cache aiuta le performance del sito per tutti quei moduli
e contenuti che permangono senza aggiornamenti
per la maggior parte della loro esistenza sulle pagine.
• cache progressiva è una cache di sistema molto più ampia
e quindi più veloce che si basa su snapshot effettuati a diversi set di moduli presenti in pagina,
in modo che più moduli possano essere messi in cache
in un’unica volta e sempre in una volta sola
possano essere recuperati dalla cache Joomla.
Questa impostazione sovrascrive tutte le impostazioni
di No cache dei singoli moduli.
Infatti, ogni modulo ha un’opzione di cache
che consente di configurare l’uso
delle impostazioni globali o di disattivare
la cache solo in caso di cache conservativa.
La cache Joomla progressiva si adatta meglio
ai siti che non ricevono frequenti aggiornamenti
e che non sono estremamente ricchi
di pagine e contenuti.
La seconda opzione è dedicata al Gestore cache.
Di norma questo menu a tendina deve essere impostato su File, indicando al CMS
che la cache deve essere gestita livello file.
Gli utenti più esperti che lavorano con Joomla
su un server dedicato, su un cloud server
o su un VPS, (ovunque quindi vi sia l’opportunità
di cambiare l’ambiente configurazionale
del server anche attraverso un accesso root)
possono scegliere l’opzione memcache.
Per poter sfruttare questa modalità
di cache Joomla, bisogna appurare che
il modulo memcached sia installato sul server,
insieme, eventualmente, alla libreria libevent,
senza dimenticare anche la necessità di attivare l’estensione PHP PECL.
Esistono comunque dei servizi hosting condiviso che hanno già integrato
il modulo memcache.
Dopo tutte questa operazioni,
si può scegliere Memcache dal menu Gestore cache di Joomla, decidiamo se attivare la compressione a livello Memcache,
indichiamo localhost in Host Server Memcache
e 11211 come Porta Server Memcached.
La terza opzione è il tempo di cache.
In generale, più il sito è dinamico, minore deve essere il valore
che si indica in termini di minuti.
Per fare un esempio, se si lascia l’impostazione predefinita a 15 minuti,
l’aggiornamento delle pagine in cache verrà verificato ogni 15 minuti.
Se il sito viene dunque aggiornato più frequentemente,
questo valore diventa insufficiente, per cui bisogna abbassarlo.
Attenzione, però, perché valori troppo bassi
per seguire pratiche di aggiornamento continue
rischiano di vanificare l’uso stesso della cache Joomla.
Al contrario, siti che vengono aggiornati poco frequentemente
possono avere tempi di cache davvero molto più lunghi.
Oltre a queste opzioni, la cache Joomla si compone anche
della cache di pagina, di quella di browser e di tutta una serie di plugin
per la gestione e la cancellazione della cache.
Ma di tutto ciò ci occuperemo nel prossimo post.