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MANUALE DI PULIZIA E IGIENE PROFESSIONALE DEGLI AMBIENTI QUADERNO AFIDAMP - RIF. CDS 5/01

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MANUALE DI PULIZIAE IGIENE PROFESSIONALE

DEGLI AMBIENTI

QUADERNO AFIDAMP - RIF. CDS 5/01

PRESENTAZIONEPRESENTAZIONE

Afidamp, Associazione Fabbricanti Italiani Distributori Attrezzature Macchine Prodotti perla pulizia professionale, annovera tra i suoi soci le più importanti aziende industriali ecommerciali del settore.

Obiettivo di Afidamp è quello di creare e diffondere la cultura del pulito, attraverso laproposta di strumenti e metodi che sono all’avanguardia, sia per tecnologia, sia permodalità, sia per redditività di esecuzione.

La qualità della vita di ciascuno di noi dipende, in primo luogo, dalla qualitàdell’ambiente che ci circonda. La pulizia e l’igiene sono i requisiti imprescindibili chestanno alla base di tale qualità. Conseguirle e mantenerle diventa un imperativocategorico, un dovere prima di tutto morale, perché è l’impronta della civiltà di qualsiasigruppo sociale. Conseguirle e mantenerle utilizzando metodi e strumenti idonei diventauna logica conseguenza. A monte, la conoscenza delle problematiche da affrontare edelle migliori soluzioni possibili.

Questo manuale si propone di offrire una panoramica generale, ovviamente perfettibile,ma nel suo piccolo completa e aggiornata di cosa sia possibile ascrivere alla voce“pulizia” per quanto riguarda l’aspetto igienico, tecnico, organizzativo ed economico.Si rivolge a quanti, concretamente, operano sul campo e a quanti hanno laresponsabilità di garantire un servizio adeguato alla civile convivenza. Il manuale non hala presunzione di insegnare, ma l’ambizione di suggerire, di indicare, di chiarire. Gliestensori del testo sono aperti a qualsiasi apporto che contribuisca a rendere ancora piùefficace e produttivo lo sforzo intrapreso.

SOMMARIOSOMMARIO

1. PAVIMENTI E RIVESTIMENTI Pag. 5Pavimenti duri Pag. 6Pavimenti resilienti Pag. 11Legno Pag. 15Rivestimenti tessili Pag. 16

2. LO SPORCO Pag. 18

3. NOZIONI DI CHIMICA APPLICATEAI PRODOTTI PER LA PULIZIA Pag. 21La pulizia Pag. 21La detergenza Pag. 22

4. GLOSSARIO PER COMMITTENZATERMINI USATI NEL SETTORE DELLE PULIZIE INDUSTRIALI Pag. 32

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1. PAVIMENTI E RIVESTIMENTI1. PAVIMENTI E RIVESTIMENTI

Quando si parla di pulizia, pressochéautomaticamente si pensa al pavimento. Ilpavimento è la parte dell’immobile che sisporca maggiormente e rappresenta l’80%circa delle attenzioni e dellepreoccupazioni di chi lo deve“mantenere”.Il costo della pavimentazione di qualsiasitipo di immobile, sia esso un capannoneindustriale o un grattacielo, costituiscesempre il 10% del costo globale, vale adire che, se tutto il palazzo costa 10miliardi, il costo della pavimentazione è di1 miliardo. Questo dato orientativo macostante si giustifica col fatto che ladestinazione dell’immobile porta a sceltequasi obbligate. Così, un capannoneindustriale costerà relativamente pocorispetto a costruzioni più impegnative eavrà generalmente la pavimentazione incemento, anch’essa meno cara di altresoluzioni. E ancora: un palazzo realizzatoin prefabbricato tenderà a essere più“leggero” rispetto a una costruzionetradizionale in muratura; pertantol’architetto sceglierà una pavimentazionepiù “leggera”, per esempio, il PVC.Una villa lussuosa sarà costruita conmateriali costosi e rifiniture di lusso, comemarmo e legno.

Il pavimento, quindi, rappresenta unpatrimonio da conservare. Oggi il mercato offre una vasta gamma dipavimentazioni dalle specifichecaratteristiche. Per poter comprenderequale sarà il trattamento di pulizia piùopportuno, è importante esaminare unoper uno i vari rivestimenti per capire quali

sono i vantaggi e quali i punti deboli. Soloa conoscenza acquisita, sarà possibilescegliere l’intervento di pulizia piùconveniente.

A seconda della loro natura, i rivestimentiper pavimento possono essere suddivisi in:

DURIA) PIETRAA1) MarmoA2) TravertinoA3) GranitoA4) Ardesia

B) AGGLOMERATIB1) MosaicoB2) GranigliaB3) Graniglia alla venezianaB4) PalladianaB5) Marmettoni

C) IMPASTIC1) Cemento grezzoC2) Cemento al quarzoC3) Resina spatolataC4) CottoC5) GresC6) Gres microporosoC7) KlinkerC8) Ceramica

RESILIENTID) PVCD1) OmogeneiD2) EterogeneiD3) AntistaticiD4) No Wax

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H) GOMMAE1) BullonatoE2) ScanalatoE3) Bucciardato

F) LINOLEUM

LEGNOG) LEGNO

TESSILIH) MOQUETTE IN FIBRA NATURALEH1) Origine animaleH2) Origine vegetale

I) MOQUETTE IN FIBRA SINTETICA

PAVIMENTI DURI

A) PIETRAMateriale naturale per eccellenza,generalmente viene estratta dalle cave.

Per essere utilizzata come rivestimento dipavimentazioni, la pietra, una voltaposata, viene sottoposta a processi dilevigatura e di finitura che conferisconocaratteristiche diverse a seconda dellemodalità con cui sono condotti.La levigatura è un’operazione che,generalmente, viene eseguita, sulpavimento grezzo, dal posatore, che siavvale di una macchina a molaadeguatamente pesante.La finitura può essere effettuata con tretipi di trattamento:• Piombatura • Cristallizzazione• Inceratura

Numerose sono le varietà di pietreimpiegate come pavimentazioni. Tra i tipiusati più frequentemente per lepavimentazioni citiamo:

A1 - MARMORoccia cristallina, dadecorazione e/ocostruzione, compatta,lucidabile,prevalentementecostituita da carbonatodi calcio e minerali didiversa durezza (Es.

Marmo bianco di Carrara, ma ne esistonodi colore e venature differenti).TRATTAMENTO: piombatura,cristallizzazione, inceratura.AVVERTENZE: il lavaggio condetergenti acidi provoca corrosione.

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A2 - TRAVERTINORoccia calcareasedimentaria dideposito chimico, concaratteristica strutturavacuolare. Alcunevarietà sono stuccate elucidabili. Di colorebiancastro, si differenzia

dal marmo anche per la sua caratteristicaporosità.TRATTAMENTO: piombatura,cristallizzazione, inceratura.AVVERTENZE: il lavaggio condetergenti acidi provoca corrosione.

A3 - GRANITORoccia fanerocristallina, compatta,non porosa, è tra lepietre più duredestinate allapavimentazione. La suacompattezza ponenotevoli problemi di

ceratura: con la cera lucidabile, il granitodiventa normalmente scivoloso, mentre letradizionali cere metallizzate vi aderisconomalamente. Diventa scivoloso quando èbagnato.TRATTAMENTO: piombatura .AVVERTENZE: nel caso di granitipiombati, evitare il lavaggio con detergentiacidi.

A4 - ARDESIAPietra di colore grigio-topo, molto fragile,a struttura lamellare. Se non trattata, neltempo continua a “sbiancare”. Ciò avviene

in maniera uniforme ene costituisce unaapprezzatacaratteristica.TRATTAMENTO:impregnanti specialiper pietre.AVVERTENZE: non

richiede particolari attenzioni.

B) AGGLOMERATI DI PIETRA(di origine calcarea)

Si tratta di un insieme di pietre di originecalcarea frantumate e “legate” dalcemento. A seconda della dimensionedelle pietre e dell’ordine (o del disordine)con cui sono sistemate, gli agglomeratihanno assunto con il tempo nomi diversi.

B1 - MOSAICOÈ formatodall’accostamento dipiccoli frammenti(tessere), più o menoregolari, di pietrecalcaree eterogenee edi colori diversi, cheformano un disegno.

B2 - GRANIGLIASi tratta di pezzetti piùo meno fini di pietra ecemento applicati alpavimento “a gettata”,quindi lisciati conspatola esuccessivamentelevigati.

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B3 - GRANIGLIA ALLA VENEZIANAPuò essere definita unavia di mezzo tra ilmosaico e la graniglia,in quanto sulla gettatadi graniglia vieneapplicato un mosaico.

B4 - PALLADIANAPrende il nome dalPalladio, l’architetto del500 che per primopensò e realizzò unaspecie di granigliacostituita da pezzi dipietra molto grandi.

B5 - MARMETTONINon sono altro cheuna graniglia realizzatain formette, le quali,una volta essiccate,possono esseresistemate sulpavimento una peruna. In altre parole, il

marmettone è una lastra di graniglia.

TRATTAMENTO: piombatura,cristallizzazione e inceratura.AVVERTENZE: evitare il lavaggio condetergenti acidi.

Tutti questi tipi di agglomerato sono tantopiù pregiati (e di qualità migliore) quantomeno è visibile il cemento che, avendouna resistenza all’usura inferiore a quelladella pietra, finisce per creare dei solchi

che col tempo rendono brutto ilpavimento.

C) IMPASTIFino a qualche tempo fa si usava iltermine “impasto naturale” per designareun insieme di sostanze ricavatedirettamente dalla natura, come peresempio l’argilla. Il progressivo accresceredelle esigenze, l’accentuazione dellacompetizione commerciale, nuovetecnologie unite a nuove materie primesintetiche, hanno fatto sì che in questiimpasti sia oggi possibile immettere deicorrettivi, tanto da rendere impreciso l’usodel termine “naturale”, che, di fatto, nonviene più specificato. Tra gli impasti più diffusi, citiamo:

C1 - CEMENTO GREZZOÈ realizzato concemento Portland,sabbia e pietrisco dicava. La superficie puòessere resa più o menoporosa con differentitipi di calandratura. Èduro e mediamente

resistente all’abrasione, polveroso se nonviene trattato ulteriormente con appositiprodotti.TRATTAMENTO: si usano impregnanti abase solvente o resine in base acquosa o,in casi particolari, inceratura.AVVERTENZE: alcuni tipi moltocompatti presentano difficoltà diancoraggio dei films protettivi enecessitano di un preventivo accuratolavaggio acido.

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C2 - CEMENTO AL QUARZOAl cemento grezzopossono essereaggiunte sostanzeindurenti, quali ilcarborundum, oppure“polvere” di quarzo, dibasalto, di granito,eccetera, allo scopo di

aumentare il grado di resistenzaall’abrasione. L’applicazione di questesostanze viene eseguita in un secondomomento per mezzo di appositemacchine. Può essere colorato (conl’aggiunta di ossidi). Normalmente è rosso,oppure grigio–verde. Questo tipo dipavimentazione è facilmente riconoscibiledai giunti metallici di dilatazione che siintersecano.TRATTAMENTO: si usano impregnanti abase solvente o resine in base acquosa o,in casi particolari, inceratura.AVVERTENZE: alcuni tipi moltocompatti presentano difficoltà diancoraggio dei films protettivi enecessitano di un preventivo accuratolavaggio acido.

C3 - RESINA SPATOLATAÈ un impasto dimaterie plastiche e dicarica inerte che vieneversato direttamentesul pavimento, con unagettata unica, e quindispatolato e calandrato.Le materie utilizzate

possono essere varie, a seconda dei casi, eformare dei films continui con

caratteristiche e colorazioni diverse. È unapavimentazione che trova utilizzo sullenavi o in ambienti dove non si voglionogiunte o scanalature o saldature sulpavimento.TRATTAMENTO: nessuno in particolare.AVVERTENZE: nessuno in particolare.

C4 - COTTOÈ probabilmente il piùantico manufatto ditrasformazione naturalenella storia dell’uomo.Si tratta di un impastodi argilla, o altre terre,e acqua fatto seccare alsole o cotto in apposito

forno, dopo avergli dato la formadesiderata. Per quanto concerne ilpavimento, il più antico esempio di cottoè il mattone pieno, utilizzato anche per leopere murarie. Successivamente, la tipicaforma del mattone si è trasformata inpiastra quadrata o rettangolare. Ha unaporosità molto accentuata, per cui assorbemolto sporco e si macchia facilmente inmaniera quasi irrecuperabile. Può trovarsiallo stato grezzo o levigato. Alcuni tipi dicotto vengono proposti con un indurentesuperficiale che dovrebbe sostituire lalevigatura. I cotti si distinguono a seconda dellacompattezza (porosità) e dellaprovenienza.Quelli compatti presentano maggioricapacità di assorbimento dell’umidità ed èsu questi che si sviluppano maggioriproblemi di efflorescenza.

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TRATTAMENTO: la molteplicità dei tipidi cotto richiede vari tipi di trattamentispecifici.IDROFOBIZZAZIONE, nel caso dipersistenti risalite d’acquaProtezione, con emulsioni in base acquosao cere in base solventeAVVERTENZE: un problema comune aicotti di recente posa è l’insorgere delleefflorescenze che vanno eliminate conadeguati prodotti acidi.

C5 - GRÈSÈ la versione industrialedel cotto. Realizzato conargilla, sabbia fine e altrimateriali indurenti,viene compressofortemente per unamaggiore compattezzae successivamente cotto

a oltre 900° C. Assorbe molto meno delcotto tradizionale ed è molto più resistenteal traffico pesante. Può diventare scivolosoquando è bagnato. Per ovviare a questoinconveniente, si produce anche nel tipo“zigrinato”, a “buccia d’arancia”, a“scanalature”.

C6 - GRES MICROPOROSOÈ un grès largamente impiegato su grandi

superfici (supermercati,aeroporti, centricommerciali, eccetera),perché molto resistenteal traffico e a lavaggifrequenti. Ha lacaratteristica di trattenerelo sporco secco.

C7 - KLINKERÈ il termine tedesco per grès. Nellaterminologia corrente si denomina klinkerun grès più compatto e più resistente.Possiede una maggiore resistenzameccanica.TRATTAMENTO: : data la loro strutturacompatta, i grès presentano difficoltà diancoraggio dei films protettivi.AVVERTENZE: nessuna in particolare.

C8 - CERAMICAÈ un impasto di argillespeciali, caolino e altrimaterialicomplementari (quarzi,feldspati). La cotturadell’impasto avviene inforni ad altatemperatura, dai 900°

ai 1700° C. A seconda del tipo di cotturaa cui viene sottoposto l’impasto, siottengono ceramiche “monocottura” o“biscotto”.ceramica tipo “monocottura” È un impasto di terra, acqua e additiviparticolari destinato più allapavimentazione semi - industriale che adaltri usi. Viene cotto in un’unica soluzione,ottenendo un materiale omogeneo, a cuiviene data la forma di piastrelle, di formasolitamente rettangolare o quadrata, che,per il loro aspetto serico, sono dettesemivetrificate. La parte retrostante dellepiastrelle usualmente è bruno scuro. Lasuperficie a vista, semivetrificata, consentel’adesione di protezioni tese a rendernepiù brillante l’aspetto. Il monocotto ègeneralmente monocromo (di un solo

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colore) e gli eventuali disegni sono disolito ottenuti a stampo condifferenziazione di cottura.ceramica tipo “biscotto” La cottura di questo impasto avviene indue fasi. Nella prima, si ottiene il“biscotto”, su cui si applica una miscela dimateriali (silicati e coloranti); nella secondafase, l’impasto viene ripassato al forno,ottenendo la vetrificazione, che non hagrande resistenza al traffico e che creamolti problemi nelle operazioni di pulizia. Da questa lavorazione si ottiene latradizionale piastrella, molto lucida equindi compatta, variamente colorata edisegnata. La sua destinazione “naturale”è il rivestimento di pareti, ma, specie inambito domestico, si trova anche installatasul pavimento. Sopporta male l’usura e iltraffico. Una volta consumata lavetrificazione di superficie, è praticamente

inservibile. Non essendo porosa, rifiutaqualsiasi tipo di protezione. Il nome“biscotto” trae origine dalla doppiacottura. Si distingue dal colore nocciolachiaro della parte retrostante. Va fattopresente che l’utilizzo di materie primesintetiche ha reso possibile arricchirnel’aspetto con colori e disegni impensabili inpassato. Per contro l’ha resa, in taluni casi,sensibile agli acidi che possono asportarneil colore specialmente nelle graduazionipiù accentuate.

TRATTAMENTO: nessunoAVVERTENZE: prima di ogni lavaggio,effettuare una prova di resistenza aldetergente, poiché esistono alcuni tipi diceramica, usati soprattutto per irivestimenti verticali, che sonoparticolarmente delicati.

PAVIMENTI RESILIENTI

A questa categoria, la cui denominazionederiva dall’inglese “resilient” (elastico che,se sollecitato, torna nella forma originaria),appartengono i rivestimenti piùfrequentemente installati oggi nell’ediliziacivile, quella in particolare delle “grandisuperfici”: uffici, ospedali, eccetera. Sono pavimentazioni cui occorre dedicareparticolare attenzione, in quantonecessitano di trattamenti più specifici diquanto non abbiano bisogno per esempiogli agglomerati.

Si distinguono in :

D) PVCE) GOMMAF) LINOLEUM

È necessario sapere distinguere i tre tipi dimateriali, perché implicano problematichedifferenti:• LINOLEUM: in genere la piastrellaappoggia su un supporto sintetico o dijuta. Se si raschia la superficie con uncoltellino (previa asportazione di vecchistrati di cera), si forma della polvere.

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• GOMMA: quando si presenta nelleforme del bullonato o del bucciardato, èfacilmente riconoscibile. Quando invece sisia in presenza di superfici lisce e rigide,per capire se il materiale utilizzato ègomma, è sufficiente inciderlo con uncoltellino. Se si taglia, è gomma.• PVC: se si raschia la superficie con uncoltellino (previa asportazione della cera),si forma un truciolo.

D) PVCIl P.V.C. (o polivinilcloruro o cloruro dipolivinile). È underivato del petrolio alquale si aggiungonosostanze qualiplastificanti, riempitiviinerti e pigmenti

colorati. Si presenta in banda (rotolo) o,più frequentemente, in quadrotti con unagamma di aspetti illimitata. In base alla composizione, alla struttura,alle proprietà, che ne determinano ladestinazione d’uso, possiamo distinguerequattro “famiglie” di pavimenti in P.V.C.

D.1 - OMOGENEISi tratta di pavimenti con strutturaomogenea e flessibile. Sonocommercializzati in teli e piastrelle di diversispessori, con un’ampia disponibilità dicolori. Per la loro versatilità, malleabilità efacilità di posa, sono particolarmente adattiper ospedali, case di cura, eccetera.Hanno una bassa carica inerte.Ne esistono di diversi tipi:- Standard: di spessore da 3 a 5 mm.

circa, destinato al traffico pedonalepesante, è resistentissimo all’usura eall’urto, ma ha scarsissima resistenzaall’assorbimento dello sporco.

- Similpietra: versione molto pregiata diP.V.C., che nel colore e nell’aspetto, imitatravertino, marmo, ardesia, eccetera. Iltrattamento, anche se presenta qualchedifficoltà, è alla portata di chiunque siaadeguatamente preparato edequipaggiato.

- Antielettrostatico, (o antistatico): nellamassa viene inserito un certo contenutodi materiale ad alto valore diconducibilità per consentire di “scaricarea terra” le correnti che potrebberonuocere in ambienti come saleoperatorie o centri meccanografici. Dinorma vengono utilizzati pannelli conmorsetti metallici collegati a una “messaa terra” vera e propria, che facilitano loscarico dell’elettricità.

D.2 - ETEROGENEISono pavimenti composti da strati dinatura diversa. Generalmente lo strato diusura è in P.V.C. supportato da schiuma inP.V.C. o altro materiale inerte. Sonoparticolarmente adatti per usi residenziali especifici, quali palestre, asili, eccetera.Sono molto compatti e resistenti all’urto,ma non presentano resistenza al taglio e algraffio profondo. Quando il trafficoconsuma il film di superficie, emerge lacarica sottostante, il rivestimento perdeogni valore estetico ed è da sostituire.Il P.V.C. eterogeneo si presenta sia inversione liscia che rugosa e si distingue in:- Sottilissimo: si tratta di un eterogeneo

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nato come rivestimento del piano deitavoli o di armadi, poi “finito” sulpavimento in virtù del suo basso costo.

- Standard: di spessore medio, è il piùapplicato nel campo delle grandisuperfici.

- Antistatico: per impiego in ambientiparticolarmente esposti alla formazionedelle cariche elettrostatiche.

- Isolante fonico: si tratta di fogli dispessore più elevato realizzati perl’assorbimento di rumori; è usato ancheper parete.

- Base di tessuto: in questo caso lamassa è data dal feltro. Serve perl’isolamento termico.

D.3 - P.V.C. ANTISTATICISi tratta di pavimenti che, quando soggettia calpestio, hanno proprietà di ridurrel’accumulo di cariche elettrostatiche. Sononormalmente collegati medianteconduttori a massa. L’impiego di questipavimenti in sale operatorie, centrielaborazione dati o dove ci sianomacchine elettroniche e pericoli di incendi,è regolamentato dalla norma C.E.I. 64/4.

D.4 - P.V.C. NO WAXÈ un particolare genere di P.V.C. ad altogrado di purezza, realizzato conl’obbiettivo di evitare la protezione.Tuttavia, l’usura del traffico è sempre taleche la superficie prima o poi ne risente ediventa comunque necessaria l’inceratura.

TRATTAMENTO: per permettere ladurata nel tempo e una facile pulizia, iP.V.C. vanno protetti con emulsioni

polimeriche e/o poliuretaniche.AVVERTENZE: qualora sia presente unsubstrato di paraffina, effettuare un lavaggiocon detersolvente prima di incerare.

E) GOMMAÈ un rivestimento natocome alternativa menocostosa al linoleum, dicui mantiene lecaratteristiche dielasticità e di buonisolamento acustico. Èquindi adatta per i

luoghi di grande traffico, in quanto ilrumore dei passi viene attutito. Questotipo di pavimento può essere fabbricatosia con gomma naturale (lattice estrattodalla corteccia di piante tropicali), sia congomma sintetica (di origine petrolifera). Icoloranti impiegati sono per lo piùsostanze inorganiche (ossido di ferro, saliminerali, carbonio). La gomma è reperibilein quadrotti (di norma a base sintetica) oin rotoli (a base di gomma naturale) e ipavimenti possono essere realizzati ingomma liscia, bullonata, scanalata,bucciardata, in diversi colori.Alla fine della produzione la gomma vieneestrusa a circa 40° - 50° C, sia per evitareche un foglio si incolli all’altro, sia perrenderne più lucido l’aspetto. Infine, vienevaporizzato sulla sua superficie un velo disostanze grasse: generalmente cere osilicone. Questa patina può provocareinconvenienti di adesione alle cere e aiprotettori che verranno applicatisuccessivamente, tanto da doverliasportare con prodotti idonei prima del

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trattamento. La possibilità di aggiungereall’impasto anche della carica inerte(massa), ovviamente meno costosa dellagomma (sintetica o naturale che sia), haportato al contenimento del prezzo diquesto rivestimento che in breve tempoha soppiantato il linoleum.

E.1 - BULLONATODetto anche pastigliato presenta insuperficie delle sporgenze (pastiglie), più omeno fitte e alte, che consentonoall’acqua e alla polvere di depositarsi nellescanalature.

E.2 - SCANALATOLa superficie è caratterizzata dascanalature parallele. Spesso i quadrottivengono posati alternando la direzionedelle scanalature nord-sud ed est- ovest,senza pensare che diventa molto difficileprocedere alla scopatura e allaaspirazione. Sarebbe molto meglio, ai finidella pulizia, che le scanalature fosseromesse in senso continuo (unidirezionale).

E.3 - BUCCIARDATOÈ un altro tipo di gomma destinata quasiessenzialmente alle palestre. Prende ilnome dall’aspetto della superficie, similealla “buccia d’arancia”. È un prodottomolto poroso, molto assorbente e chedeve essere trattato immediatamente.

TRATTAMENTO: la flessibilità dellagomma non consente la protezione conemulsioni (ceranti) troppo rigide. Legomme nuove, spesso trattate conparaffina, devono essere lavate prima della

ceratura con opportuni detergenti.AVVERTENZE: la gomma teme iprodotti alcalini come la soda, la varechinao il sapone cotto, in quanto lainduriscono, provocandone il caratteristicoaspetto chiamato “pelle di elefante”. Temeanche i prodotti a base solvente, perché lasciolgono, rendendola appiccicaticcia. Èsensibile ai solventi.

F) LINOLEUMTra i resilienti ècertamente ilrivestimento utilizzatoda più tempo. È l’unicopavimento resilientecomposto da materieprime naturali:

segatura di legno e sughero, resine ecoloranti impastati con olio di lino (da cuideriva il nome linoleum). La massa elasticaottenuta viene colata su un supporto dijuta o su materiali sintetici, spatolata ecalandrata, cioè resa liscia. Ècommercializzato e installato sia in bandeche a quadrotti dello spessore di 2 – 5mm. Di norma è in tinta unita (verdebruno, rosso, grigio), ma può trovarsianche in versione “striata” o variegata.Prodotto riciclabile, è un buon isolante, siatermico, sia acustico.

TRATTAMENTO: per permettere ladurata nel tempo e una facile pulizia, illinoleum va protetto con emulsionipolimeriche e/o poliuretaniche.AVVERTENZE: Teme i prodotti chimicimolto alcalini come la soda, la varechina ela saponaria, che lo decolorano e lo

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essiccano, rendendolo friabile come ilcartone. Occorre fare attenzione anchequando si usa il decerante, che in talunicasi, specie se utilizzato puro, lo fa virare algiallo, particolarmente quando è coloratodi verde o di blu.

Non teme i prodotti a base solvente.Evitare di bagnarlo lungamente oeccessivamente, onde impedire che la jutasottostante si ritiri causandone il distacco.Effettuare le decerature con prodottispecifici.

G) LEGNOPrendiamo in prestitodal francese il termine“parquet”,corrispondenteall’italiano parchetto opalchetto, per indicareuna pavimentazionerealizzata con liste

(doghe, tavole, tasselli) di legno. Le listepossono essere ricavate da una infinità ditipi di alberi, e le caratteristiche dellegname diventeranno anche lecaratteristiche del parquet, che sarà quindipiù o meno pregiato e costoso a secondadei pregi e del costo del legname.Distinguiamo tra i più usati:• Resinosi – legno tenero – colori chiari:

pino, abete• Pregiati – legno duro – colori più scuri

e maculati• Esotici – legno extra duro – colori

intensi ed inusuali: mogano, teak,bongossi, wenge, muave, panga-panga.

TRATTAMENTO: Per quanto duro illegno è per sua natura molto poroso e assorbe sporco e acqua. È previstopertanto il trattamento di:• VETRIFICAZIONE con prodotti in base

acquosa o in base solvente, che lorendono impermeabile e ne aumentanola resistenza all’usura. Esistono dueversioni di vetrificazione, una brillante euna opaca, che non alterano il tonocaldo e serico del legno.

• IMPREGNAZIONE E/O INCERATURAcon prodotti a base solvente o in baseacquosa.

AVVERTENZE: I pavimenti di legnotemono l’acqua. Evitare tempi di contattoprolungati con le soluzioni detergenti. Lamanutenzione ordinaria può essereeffettuata con i normali strumenti dilavaggio (mop, frange di lavaggio, stracci ,eccetera), con l’accortezza di utilizzarli benstrizzati.

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RIVESTIMENTI TESSILI

Il rivestimento tessile, o moquette, sidifferenzia da tutti gli altri almeno perché è atre dimensioni. Vale a dire che è formato da:• ordito• trama• peloCiò pone delle condizioni diverse per lapulizia intesa sia come spolveratura siacome lavaggio.

• Posa:- libera (semplicemente appoggiata)- in tensione (ancorata a battiscopa in

legno)- con biadesivo (ancorata con nastro

adesivo)- incollata (mediante colla)

Ai fini di una corretta operazione di pulizia,è importante conoscere la natura dellefibre della moquette.

H) FIBRE NATURALI

H.1 - FIBRE DI ORIGINE ANIMALEper esempio, la lana.Per riconoscerle, èsufficiente bruciarequalche fibra cheemetterà il caratteristicoodore di “pollobruciato”. Possono

infeltrire o sbiadire se sottoposte atrattamenti di lavaggio inadeguati(utilizzare shampoo schiumogeni areazione neutra). Si consiglia di effettuare illavaggio con il sistema di shamponatura asecco.

H.2 - FIBRE DI ORIGINE VEGETALEper esempio, il cotone. Per riconoscerle èsufficiente bruciare qualche fibra cheemetterà un odore di carta bruciata.Possono restringersi e sbiadire sesottoposte a trattamenti di lavaggioinadeguati. Si consiglia di effettuare il

Vari sono gli elementi che contribuiscono a caratterizzare la moquette:• Fibra: • Supporto: • Pelo:

- naturale - juta - velluto- artificiale - juta e pvc - velluto lungo o shag

- juta e pvc - bouclè- juta spalmata - riccio- schiuma - ondulato (l’altezza del pelo

di gomma è differente da zona a zona)- feltro agugliato- fioccato- agugliato verticale

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lavaggio con il sistemadi shamponatura asecco.Le moquettes in lana ein cotone hanno quasisempre un supporto injuta che, se bagnatoeccessivamente, può

restringersi o rilasciare colore.

H) MOQUETTE IN FIBRASINTETICA

Si riconoscono perché,se bruciate, le fibrefondono e produconoun odore acre.Possono essere lavatesenza problemiindifferentemente con ilmetodo

iniezione/estrazione o con shamponaturaa secco o a umido. MANUTENZIONE:Le condizioni per avere sempre in ordineuna moquette sono:• Aspirazione: passarla, tutti i giorni, con

un aspiratore o con un battitappetoindustriali. Se il traffico non è“domestico”, l’aspiratore di casa non èsufficiente. Le macchine utilizzate perl’aspirazione devono essere industriali.

• Smacchiatura: tutte le volte che siscopre una macchia. Le macchie recentisono eliminabili al 97%. Le macchievecchie sovente sono permanenti. Per lasmacchiatura esistono prodotti specifici.Il metodo “a risciacquo” tuttavia è il piùsicuro e radicale negli ambienti agrande traffico.

• Lavaggio a iniezione/estrazione:Viene effettuato con apposite macchine.È un metodo che prevede l’applicazionedella sostanza detergente sullamoquette mediante spruzzo ederogazione di acqua ad alta pressione e,contemporaneamente, l’asportazionedella miscela detergente/sporcomediante aspirazione.

• Shampoonatura: in genere è aschiuma secca (tecnica assimilabileconcettualmente a quello delloshampoo a secco dei capelli). Questometodo viene effettuato utilizzandomacchine “rotanti” o “cilindriche”.

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Lo sporco è il nemico da combattere permezzo della pulizia e per vincerlo èopportuno conoscerlo il più a fondopossibile. Così sarà più facile comprendereil perché di tanti tipi di attrezzature, dimacchine, di prodotti per la suaeliminazione e scegliere gli strumenti piùappropriati, per efficacia e per costi.Molte sono state le definizioni date allosporco: probabilmente la più spiritosa èquella che lo ha indicato come un “fastidionel posto sbagliato”.Secondo la sua composizione lo possiamoclassificare in:

● POLVERE● SPORCO MAGRO● SPORCO GRASSO

POLVERE: è un insieme di particelle delladimensione di qualche “micron” (1micron= 1/1000 di millimetro) in sospensionenell’aria, che le trasporta da un luogoall’altro, diffondendole nell’ambiente. Peravere l’idea della dimensione di unmicron, basta considerare che il puntinosopra la “i” è pari a circa 500 micron e chequalsiasi cosa inferiore ai 5 micron non èvisibile a occhio nudo. I batteri peresempio, sono visibili al microscopio. Ivirus, ancora più piccoli, sono visibili intaluni casi solo al microscopio elettronico. Le origini della polvere sono le più diverse.Formano polvere: i cantieri edili, il trafficoautomobilistico, i pedoni, i fumi delleciminiere, gli impianti di riscaldamentodelle abitazioni, le foglie che marciscono eseccano lungo i viali alberati o nei giardini,il polline dei fiori, la massaia che sbatte i

panni dalla finestra, eccetera.Ci può essere polvere di origine minerale(smog), che è pesante e si depositavelocemente (entro un’ora dalla suaformazione) e polvere di altra natura,composta da particelle sotto i 10 micron,che si depositano nell’arco di oltre 8 ore.Negli ambienti chiusi, la polvere vieneprincipalmente rimessa in circolo dalpavimento, tramite il movimento dellepersone. In ambito ospedaliero la polvererappresenta un fattore altamente critico ela sua presenza nell’aria deve essere ridottaal minimo, perché i microrganismipatogeni la utilizzano come “mezzo ditrasporto”. Un grammo di polvere puòtrasportare fino a un milione di batteri. Lapolvere è tra le più importanti cause dicontaminazione e quindi le correnti d’aria,così frequenti in corridoi lunghi o inambienti male concepiti, possono spingerela polvere stessa, e quindi i microrganismi,da un ambiente all’altro con estremafacilità.

2. LO SPORCO2. LO SPORCO

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2. LO SPORCO2. LO SPORCO

● SPORCO MAGRO è la combinazionedi polvere più acqua, che crea ilcosiddetto fango.

● SPORCO GRASSO è la combinazionedi polvere più olio, che dà ilcosiddetto unto.

Esiste una ulteriore classificazione dellosporco:a) SPORCO ORGANICO Si può, a sua volta, suddividere neiseguenti tipi:1. sporco a carattere prevalentemente

lipidico: non solubile in acqua: grassie oli vegetali e animali. È lo sporcoche si può trovare nelle cucine onell’industria alimentare in genere; ècomposto essenzialmente di unto ealtri residui alimentari. In particolare sitratta di grassi e oli saponificabili chepossono reagire e sciogliersi consoluzioni alcaline;

2. sporco a carattere prevalentementeglucidico: zuccheri e amidi. In generesono solubili in acqua;

3. sporco a carattere prevalentementeproteico: urina, vomito, sangue. Ètipico dell’ambiente ospedaliero o diambiente assimilabile;

4. sporco a base prevalentemente digrassi e di oli minerali,prevalentemente sintetici, provenientidal petrolio: morchia, catrame. Sitratta in genere di sostanze nonsaponificabili e solubili soprattutto insolventi.

b) SPORCO INORGANICO formatoprincipalmente da carbonato di calcio: leincrostazioni calcare. È causato

principalmente dalla durezza dell’acqua: isali di magnesio, di calcio, e in talunesituazioni anche di silice, in acqua calda (enei sistemi di vapore) precipitano e dannoluogo a incrostazioni biancastre, ogiallastre se vi è presenza anche di sali diferro. Il giallo così antipatico degli orinatoine è un esempio.

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b) SPORCO URBANO formato dai gas edai vapori (fumi metallici, idrocarburi,composti d’azoto), non controllabili emolto dannosi, che si depositano sufabbricati e attrezzature e che reagisconocon le superfici intaccandole gravemente.

c) SPORCO DI ORIGINE MICROBICAformato da virus, batteri, funghi, protozoie vermi.

Ovviamente la rassegna dei vari tipi di sporco è solo indicativa, ma quello che importaribadire è l’assunto da cui siamo partiti: bisogna conoscere a fondo lo sporco perindividuare i metodi di pulizia più idonei. Un’azione preventiva potrebbe però in molti casi ridurre drasticamente l’oneredell’azione di pulizia.

2. LO SPORCO2. LO SPORCO

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La PuliziaÈ la condizione minima per garantire laqualità della vita di ciascuno di noi.Consiste in una serie di operazioni volte arendere gli ambienti idonei alla vita dellepersone che li abitano. Purtroppo lacultura della pulizia non è ancorauniversalmente diffusa, tanto che la suarealizzazione rappresenta una voce passivanei bilanci sia di Enti e Comunità (scuole,ospedali eccetera), sia di Imprese industrialie commerciali (fabbriche, supermercatieccetera), che ancora troppo spessoevidenziano uno standard igienicoinsufficiente, con una cattivaconservazione degli immobili e

conseguente spreco di risorseeconomiche. La disinformazione esistentein materia di pulizia rende difficile risolvererazionalmente il problema.Eppure sia la società civile, sia l’industriaspingono nella direzione di un sostanzialecambiamento di mentalità e dell’adozionedi comportamenti virtuosi.La necessità di salvaguardare l’ambiente ela salute collettiva ha sviluppato unasensibilità ecologica che chiede luoghisalubri, quindi in primo luogo puliti. Ilmiglioramento generale delle condizioni divita ha determinato l’insorgere anche diesigenze estetiche, per cui il “pulito”diventa sempre più sinonimo di benessere,

3. NOZIONI DI CHIMICAAPPLICATE AI PRODOTTI PER LA PULIZIA

3. NOZIONI DI CHIMICAAPPLICATE AI PRODOTTI PER LA PULIZIA

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di gradevolezza, di confort di maturazionecivile. Da qui l’impegno dell’industria direalizzare strumenti adatti a garantire lemassime condizioni di igiene, pulizia esanificazione, investendo in ricerca etecnologia, per offrire all’utenza mezziprofessionali che consentano di ottenererisultati ottimali a costi contenuti e confacilità e comodità di impiego. L’evoluzione e la trasformazione industrialehanno coinvolto anche i materiali dacostruzione, obbligando gli operatori adadattare, a diversificare e a specializzarel’intervento di pulizia, per ottenere ilmassimo della resa, evitando danni egarantendo la durata dei materiali stessi.

CONCETTI BASE

PULIZIA: È l’operazione con cui si asportalo sporco da un qualsivoglia substrato(pavimento, parete, lenzuolo, eccetera),senza deteriorare o alterare il substratostesso, ma mirando alla sua più lungaconservazione.

SANIFICAZIONE (o SANITIZZAZIONE):È un termine di origine anglosassone cheesprime un complesso di attività e di normetese a rendere l’ambiente sano e idoneoalla sua destinazione. Si può assimilare alnostro termine “igiene”, ma può significareanche riduzione della carica microrganicaambientale a un valore tanto basso da nonessere dannoso.

DISINFEZIONE: Con ciò si intende unaoperazione che, mediante l’uso di prodottidisinfettanti, permette di ridurre la carica

batterica in un ambiente o sulle superfici aun valore talmente basso da non esseredannoso per l’uomo.Si definiscono “disinfettanti” i prodottiregistrati presso il Ministero della Sanitàcome Presidi Medico Chirurgici.

STERILIZZAZIONE Rappresentaun’operazione particolare con la quale sielimina ogni forma di vita. Si può otteneresoltanto con il fuoco, con il vapore saturosotto pressione, con qualche trattamentoradioattivo e con pochissime sostanzechimiche. Il tempo di contatto gioca unruolo fondamentale nella sterilizzazione.

LA DETERGENZA

Il termine indica sia l’insieme dei detersivi edei prodotti industriali per la pulizia, sia laproprietà delle sostanze detergenti dieliminare lo sporco .Prima di addentrarci nelle caratteristi-chedei prodotti pulenti è bene approfondirealcuni concetti connessi alla detergenza.

Durezza dell’acquaSi definisce “durezza” la concentrazione deisali di calcio o di magnesio nell’acqua.In Italia la durezza viene classificata ingradi francesi. Un grado francesecorrisponde a un decimo dellaconcentrazione dei sali di calcio omagnesio, in milligrammi litro, espressacome carbonato di calcio. Così un’acquache contiene 200 mg/lt. di sali di calcio emagnesio espressi come carbonato dicalcio si dice che ha una durezza di 20°F,gradi francesi.

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

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Si parla così di acqua poco, mediamente omolto dura, a seconda che la durezza siarispettivamente sotto i 10°F o tra 20°F e30°F o sopra i 30°F.

I tensioattivi (vedi più avanti) modernisono influenzati nella loro azionedetergente dalla durezza dell’acqua inmaniera molto minore che il sapone.Tuttavia nelle formulazioni si fa sempreuso di agenti “sequestranti”, di composticioè che sono in grado di bloccare osolubilizzare i sali di calcio e di magnesioper impedire che diminuiscano l’efficaciatensioattiva del detergente. Per ridurre iresidui di calcare sulle superfici dopol’operazione di lavaggio, si utilizzanoanche prodotti “a basso residuo secco”.

Il pHIl pH indica il “potenziale idrogeno”,misura convenzionale adottata peresprimere il grado di acidità (o di basicità)delle soluzioni acquose. Il pH è espressoda un numero che va da 0 a 14 (veditabella) ed è legato alla concentrazionedegli ioni idrogeno disciolti nell’acqua.

L’acqua pura ha pH 7. Quando si versa unacido (per esempio acido muriatico) inacqua, la concentrazione degli ioniidrogeno aumenta e il valore del pHdiminuisce.Se si versa un prodotto alcalino (peresempio soda caustica) il valore del pH sale.Quanto più è forte l’acido o quanto più èconcentrata la sua soluzione, tanto più ilpH si avvicinerà a 0. Quanto più è fortel’alcale o quanto più è concentrata la sua

soluzione, tanto più il pH si avvicinerà a 14.Il valore del pH regola molte reazionichimiche e la sua determinazione diventamolto importante.Per esempio molte sostanze assumono uncolore diverso a seconda del pH dellasoluzione con cui sono in contatto. A pHinferiore a 7, l’acqua assume un gustoacidulo (acqua gassata). A pH superiore a7, gli acidi grassi si sciolgono piùfacilmente. A pH vicino a zero, certi sali sisolubilizzano, eccetera.

I TensioattiviSono composti in grado di modificare latensione superficiale dei liquidi o quellainterfacciale tra liquidi e solidi e, diconseguenza, l’angolo di attacco tra unliquido e un solido. La loro presenza neidetergenti, unita a quella dei principi attivi,ne influenza l’azione e consente dirimuovere lo sporco dalle superfici sullequali tali detergenti vengono usati.

0 1 2

ACIDOMURIATICO

SODACAUSTICA

ACQUA

NEUTRO

ACIDITÀMAX

ALCALINITÀMAX

SCALA PH

3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

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EMULSIFICAZIONE: è il processo per cuii tensioattivi consentono ai detergenti dirimuovere lo sporco dalle superfici. Cometutte le sostanze, anche i tensioattivi sonoformati da molecole. La molecola di untensioattivo può essere raffigurata comeun cerino con testa e gambo. Il gambo hauna struttura affine al grasso (lipofila),mentre la testa è affine all’acqua (idrofila).Durante il processo di emulsificazione, laparte testa si “rivolgerà” sempre verso

l’acqua, mentre la coda si attaccheràsempre al grasso (sporco).E un po’ come avere un chiodo calamitatosolo dalla parte della testa: si attaccherà alferro voltato sempre alla stessa maniera.Comprendiamo ancora meglio la funzionedella molecola, esemplificando ilmeccanismo di emulsionamento, cioè didistacco, dello sporco come si verificadurante l’azione detergente:

La macchia di sporcoresta in sospensionenel liquido e puòessere facilmenterimossa grazie allaparte idrofila deitensioattivi che tiene losporco in sospensione.Si dice, quindi, che ildetergente ha

un’azione sospensivante combinata conun’azione antiridepositante.Questo sporco sarà facilmente risciacquabile e/oasportabile con un aspiraliquidi o un mop.

Le parti lipofile deitensioattivi si orientanoverso lo sporco,mentre la parte idrofiladel tensioattivo restaancorata all’acqua.

Sul substrato, e quindisulla macchia disporco, versiamo unasoluzione detergente,oppure immergiamo ilsubstrato dentro lasoluzione detergente.

fino a staccarla dalsubstrato. Il detergenteè più o meno efficacein funzione della facilitàcon cui ha agito.

Immaginiamo unsubstrato con unamacchia. Il substratopuò essere unpavimento, unascrivania, un lenzuolo,ecc.

Le molecole siincuneano anche tra ilsubstrato e la macchia,

❶ ❹

❷ ❺

❸ ❻

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

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Condizione dell’azione detergenteI prodotti chimici, da soli, non sonosufficienti a garantire una perfetta pulizia.Sono quattro i fattori determinanti per unadetergenza ideale. Sono stati a suo tempoindicati dal Prof. Sinner e costituiscono il“Cerchio fattoriale della detergenza”.

Nel caso del bucato in lavatrice si fa usodel detersivo (azione del prodottochimico), dell’acqua calda (temperatura),della rotazione del tamburo (azionemeccanica) e del tempo in cui tutto ilprocesso avviene (tempo d’azione).Anche quando ci laviamo le mani, senzasaperlo applichiamo il cerchio fattorialeideale della detergenza: usiamo il sapone(azione del prodotto chimico), apriamopreferibilmente il rubinetto dell’acquacalda o tiepida (temperatura), sfreghiamole mani una con l’altra (azione meccanicaabrasiva) e attenderemo qualche istante(tempo necessario al prodotto chimicoper agire) prima di risciacquare.Nel caso del lavaggio di fondo o delladeceratura si raccomanda sempre l’uso

dell’acqua calda, di lasciare agire i prodottie di usare delle macchine perl’applicazione del prodotto chimico.Se manca però uno dei quattro fattori, glialtri tre andranno “rinforzati”.I quattro fattori:• azione chimico - fisica• temperatura della soluzione• tempo d’azione• azione abrasiva (o meccanica)sono senza dubbio influenzati, di volta involta dal:• tipo di substrato• tipo di sporco• durezza dell’acqua

DetergentiSono una combinazione di sostanzechimiche in grado di distaccare lo sporcodalle superfici senza rovinarle.Sono composti da agenti tensioattivi edemulsionanti, agenti sequestranti e varisali per il controllo del pH e per migliorarealcune caratteristiche.In funzione del loro impiego i detergentipossono essere classificati in:1) Deceranti2) Detergenti e shampoo per moquette3) Detergenti mantenitori4) Detersolventi5) Detergenti acidi e disincrostanti6) Detergenti fortemente alcalini7) Detergenti combinati con cere

(lavaincera)8) Prodotti per la pulizia a secco con

monospazzola9) Prodotti abrasivi10) Prodotti biologici11) Altri prodotti

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

azionemeccanicaabrasiva

prodottochimico

temperaturatempo

d’azione

26

1) Deceranti: sono detergentigeneralmentealcalini/fortementealcalini specifici perl’asportazione dellacera metallizzata.Esistono detergentideceranti specifici pereffettuare lavaggio di

fondo su superfici in Linoleum(generalmente a pH neutro per evitare ilcambiamento di colore di questorivestimento).

2) Detergenti e shampoo permoquette

a) Detergente specifico per lavaggioiniezione/estrazione:si tratta di undetergenteparticolare che, inaggiunta allecaratteristiche degli

altri detergenti, deve:- sviluppare bassissima schiuma; - essere “neutro”, per evitare diintervenire sul colore della moquette; - impedire l’infeltrimento del tessuto. Si può utilizzare anche per pulire ilrivestimento tessile di poltrone, sedie esimili.

b) Shampoo: lavora a pH 7 (neutro).Deve produrreschiuma abbondantee finissima e bagnaremolto poco la fibra.Uno shampoo dibuona qualità,

inoltre:- deve sviluppare una schiuma che,essiccando, cristallizzi, per consentirnela successiva facile asportazione conl’aspiratore o il battitappeto; - non deve alterare il colore deltessuto; - deve “lavorare” anche con acquemolto dure; - non deve lasciare residui “saponosi”o appiccicosi che attirerebbero losporco nei giorni successivi allavaggio. Alcuni tipi di shampoo, con appositiapparecchi schiumatori, sono utilizzatiper il lavaggio a schiuma di divani epoltrone.

3) Detergenti mantenitori rientrano inquesta classe tutti idetergenti utilizzatiper le operazioni dipulizia quotidiana esono generalmentecaratterizzati dal fatto

di non essere particolarmente aggressivinei confronti delle verie superfici e deidifferenti tipi di protezione. In generalepossiamo citare i detergenti a bassoresiduo per la pulizia delle superficilucide di per sé, trattate con emulsioniche le rendono tali e i prodotti prontiall’uso per la pulizia e la spolveraturadegli ingombri e degli arredi.

4) Detersolventi sono prodotti in baseacquosa che contengono, disciolti omicroemulsionati, dei solventi. Ilprodotto finito si presenta come una

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

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soluzione limpida, non èinfiammabile e il grado ditossicità è estremamentebasso. La velocità diazione di questo tipo diprodotto è leggermenteinferiore a quella deisolventi puri. D’altro

canto, con l’uso delle macchine e ilmiglioramento della tecnica di lavoro,questo problema viene in parte risolto. I detersolventi possono essere utilizzaticome pulitori di fondo ma anchecome prodotti di manutenzione. Abasse concentrazioni, possono essereimpiegati anche su rivestimenti chetemono i solventi (gomma).

5) Detergenti acidi (disincrostanti)sono indicati per eliminare:

• le incrostazioni calcaree nelle toilette• le macchie di ruggine che si

formano negli orinatoi• il “bianco” che si forma sul grès e sul

cotto• i residui di calce e cemento sul

pavimento dopo i lavori di muratura• sporchi inorganici in

generale

Il processo che si sfrutta èsemplice: l’acido reagiscecon i carbonati e gli ossididi calcio, magnesio, ferro,che formano quel tipo di

Tale sporco può essereaggredito con unasoluzione didetersolvente in baseacquosa.

...e lo rendonofacilmente eliminabile etrasportabiledall’acqua.

Immaginiamo unamacchia di catrame suun pavimento.

I solventi coadiuvati daitensioattivi sciolgono losporco...

SOLVATAZIONE: È il processo di scioglimento dello sporco che avviene attraversol’azione dei solventi. Si sfruttano le proprietà dei solventi per sciogliere lo sporco grassominerale come morchia e catrame che non può essere completamente saponificato inquanto non di origine animale.

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

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sporco e che sono insolubili, per formare irispettivi sali che, invece, sono solubili inacqua e quindi facilmente risciacquabili.Esistono formulati realizzati con diversi tipidi acidi e sequestranti.Rispetto al grado di aggressività, tra gliacidi più utilizzati nei formulati per ladetergenza si possono individuare iseguenti tipi:• citrico• solfammico

• fosforico• nitrico• solforico• cloridrico• fluoridricoI formulati sono di norma arricchiti conspecifici agenti tamponanti (inibitori dicorrosione e di volatilità), che rendonomeno pericolosa l’azione dell’acido sullesuperfici e nei riguardi degli operatori;inoltre contengono agenti tensioattivi esequestranti per tenere in sospensione leparticelle di sporco disciolte e facilitarnel’asportazione ed il successivo risciacquo.

6) Detergenti fortemente alcalinisono detergentifortemente alcalini iformulati a base di soda epotassa caustica dautilizzarsi per la rimozionerapida dello sporcograsso, particolarmente diquello alimentare.

Vengono impiegati principalmente perla pulizia di forni, serbatoi di cottura,pavimenti, superfici e attrezzature delleindustrie alimentari. In questo settorevengono generalmente utilizzatiprodotti inodore .Questi detergenti agiscono attraversoun processo chimico chiamato

SAPONIFICAZIONE: lo sporco el’unto alimentare, che sono formatiprincipalmente da acidi grassi o esteridi acidi grassi non solubili in acqua,quando reagiscono con la soda o lapotassa presenti nei detergenti alcalini

AVVERTENZA IMPORTANTE

Nonostante le raccomandazioni dellarecente normativa sulla sicurezza sullavoro (D.L. 626) che obbliga, a paritàdi risultato, a utilizzare il prodotto menopericoloso, spesso nel settore dellepulizie viene ancora utilizzato l’acidomuriatico. Tale acido, notoriamente ha diversecontroindicazioni:

- a contatto con gli occhi puòprovocare gravi lesioni.

- a contatto con la pelle provocaustioni

- corrode la maggior parte dei tessuti edelle superfici

- è volatile: emette dei vapori chepossono non essere avvertitiimmediatamente, ma possonoprovocare forti irritazioni alle vierespiratorie;

- i suoi vapori sono dannosi per ilmetallo in genere, in particolare perquello cromato o anodizzato.

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

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o fortemente alcalini, saponificano,cioè si trasformano chimicamente insostanze solubili e quindi facilmenteasportabili.La temperatura influenza fortementequesta reazione.La rimozione dalle superfici vienefacilitata dall’impiego di mezzi meccanici.

7) Detergenti combinati con ceresono i cosiddetti“lavaincera”. Inpratica si tratta diprodotti formati datensioattivi, da cere(e/o emulsioni) e da

altri ingredienti che hanno il compitodi combinare l’azione pulente conquella protettiva, conferendo un buoneffetto estetico.Esistono due tipi di lavaincera:

• I lavaincera rilucidabili• I lavaincera autolucidanti

Il tipo rilucidabile ha come base unacera lucidabile, quello autolucidante èa base di emulsione metallizzata.

8) Prodotti di impiego a secco conmonospazzola sitratta di detergentiche vengono disolito usati con lamonospazzola.Esistono tre tipi di

interventi a secco:SPRAY CLEANINGSPRAY BUFFINGDECERATURA A SECCO

• Spray Cleaning/BuffingTali operazioni consistono nella pulizia e/olucidatura a secco, da effettuarsiperiodicamente sui pavimenti protetti enon, mediante l’utilizzo di monospazzola amedia-alta velocità (da 400 a 2.000giri/min), munita di apposito disco (rosso,bianco, crema o fibra naturale).L’utilizzo di monospazzole ad alta velocità

Lo sporco vieneaggredito con unasoluzione alcalina ofortemente alcalina.

…cioè in una sostanzasolubile in acqua equindi facilmenteasportabile.

Immaginiamo unsubstrato sporco digrasso alimentare.

La sostanza alcalinatrasforma il grassoalimentare (insolubilein acqua) in sapone.

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

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è da preferire, poiché permette di ottenereuna maggiore resa oraria, un superioreindurimento del film e conseguentementeuna maggiore lucentezza e resistenza altraffico.Per effettuare questo tipo di intervento siutilizzano prodotti specifici contenenticere, solventi e tensioattivi.

• Deceratura a seccoTale intervento è mirato a eliminareparzialmente o totalmente il vecchio filmceroso mediante l’utilizzo dimonospazzola, preferibilmente a velocitàmedio-bassa (180/400 giri/min.) e munitadi apposito disco (verde, marrone o blu).Si utilizza un prodotto specifico perdeterminare lo sfarinamento della cera, icui residui vengono trattenuti dal disco. Siraccomanda di sostituire il disco quando lasua superficie si satura.Dopo questa operazione effettuare lascopatura a umido.

9) Prodotti abrasivi in polvere o increma, contengonocariche abrasive. Ilgrado di abrasionedipende dalladimensione, durezzae forma delle

cariche.I prodotti abrasivi possono essereutilizzati per la pulizia dei sanitari, perla lucidatura dei metalli (infissi,maniglie, eccetera).L’effetto detergente è dovuto all’azionemeccanica degli abrasivi incombinazione con i tensioattivi che

sono normalmente aggiunti a questotipo di prodotti.

10) Prodotti biologiciSi tratta di prodotti abase di enzimiselezionati in gradodi alimentarsi condeterminati tipi diresidui di materiale

organico, che è generalmente causadi cattivi odori o di ostruzioni ditubature, tombini o scarichi.

11) Altri prodotti• LINEA

ANTIGRAFFITIVanno sotto questonome sia prodottisvernicianti cheprotettivi.

• PRODOTTI PERINCHIOSTRISi tratta di prodottiin base acquosacontenenti solventispecifici per larimozione diinchiostri indelebili su superfici lavabili.

• PRODOTTI RAPIDIRientrano in questacategoria tutti iprodotti prontiall’uso per la puliziadi vetri, specchi earredi.

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

• PRODOTTI LAVAMANIEsistono varie

tipologie di lavamani:il panetto di sapone,il sapone liquido, lamousse, il gel, lacrema…

Oltre ai tratti distintitivi riconoscibilisensorialmente (densità, colore,profumo), è importante evidenziareche le materie prime selezionate per laformulazione dei lavamani nedefiniscono l’azione: detergente,sgrassante, solvente, igienizzante,disinfettante. Tra i prodotti per uso professionale piùrichiesti oggi ci sono:

- le paste, il prodotto più tradizionale abase di sapone abrasivo, undetergente sempre efficace, il cuiinevitabile prelievo manuale dalcontenitore le rende soggette adenigrazioni per motivi igienici;

- le creme, che si distinguono per ilcompound molto sofisticato di saponi eabrasivo, dosabili e sensibilmente dotatedi principi emollienti. Un eccellenteequilibrio di qualità, universalità d’uso,rispetto dell’epidermide;

- i gel, che generalmente vengonoprodotti con basi solventi petroliferi ovegetali e con abrasivo;

- il liquido lavamani (impropriamentedetto sapone), il prodotto detergentepiù semplice, in cui la presenza disostanze attive è essenziale, quasi maiarricchito con abrasivo.La differenziazione tra i vari tipi dilavamani è necessaria per poterlidestinare ai diversi tipi di sporco,

soddisfacendo svariate esigenzeprofessionali.L’abrasivo è un ingrediente essenzialedei lavamani professionali: si tratta dimicro particelle di materiali resistenti,poveri o pregiati, come sabbie silicee,polvere di legno, di vetro, di nocciolodi albicocca, microsfere di plasticaeccetera. L’abrasivo è utile per ilcompletamento dell’azione detergentedi un prodotto, poichémeccanicamente rimuove lo sporcopiù resistente e raggiunge lemicropieghe dell’epidermide. Altro requisito significativo di unlavamani è il valore del pH: purraccomandando di privilegiare il pH5.5, naturale o epidermico, un pH tra8 e 10 implica normalmente unpotere sgrassante più elevato.La produzione dei lavamani èregolamentata dalla normativa suiprodotti cosmetici, unificata nellaDirettiva CEE 93/35, che regolamentala produzione nel mercato europeo.

31

3. NOZIONI DI CHIMICA3. NOZIONI DI CHIMICA

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ABRASIVO (Prodotto)- Composizione in polvere o liquida

(polvere abrasiva, abrasivo liquido), che,mediante l’azione meccanica, accentual’effetto detergente dei tensioattivi efacilita la rimozione dello sporco piùtenace.

ACIDO- Sostanza o preparato a reazione acida,

con pH inferiore a 7. (Vedi detergentiacidi).

ACIDO MURIATICO- Sinonimo per l’acido cloridrico

commerciale.

ACIDO TAMPONATO- Espressione impropria per intendere un

acido non particolarmente aggressivocome l’acido solfammico, l’acido citrico,l’acido fosforico eccetera.

ACRILICI (polimeri)- Famiglia di composti chimici filmogeni

che per le loro caratteristiche sono usatinella produzione di emulsioni per laprotezione dei pavimenti.

AEROSOL- Dispersione di microscopiche particelle,

solide o liquide, in un gas.

ALCALE- Sostanza o preparato a reazione alcalina,

con pH superiore a 7. (Vedi anchedetergenti alcalini).

ANTIGRAFFITI- Formulati che rendono difficile l’adesione

dei graffiti o ne facilitano la rimozione.

ANTI CHEWING-GUM- Facilita la rimozione dalle superfici delle

gomme da masticare.

ANTISCHIUMA- Prodotto che serve ad abbattere la

schiuma durante le operazioni dilavaggio (utilizzato principalmente perlavasciuga o lava moquette).

ANTISTATICO- Composizione capace di disperdere

l’elettricità statica delle superfici e direnderle quindi meno ricettive allapolvere.

ASPIRALIQUIDI- Apparecchio aspiratore per liquidi

utilizzato nel lavaggio dei pavimenti. Lasua potenza è espressa in watt. Altri datisignificativi sono il grado di vuotoespresso come millimetri di colonnad’acqua e i litri al secondo di ariaaspirata. Dotato di apposito filtro, è possibileutilizzarlo come aspirapolvere.

ASPIRAPOLVERE- Apparecchio aspiratore per polveri

utilizzato nell’asportazione della polvere“libera” da pavimenti, superfici e arredi.Potenza, grado di vuoto e litri di ariaaspirata sono le caratteristiche salienti.

4. GLOSSARIO PER COMMITTENZATERMINI USATI NEL SETTORE DELLE PULIZIE INDUSTRIALI

4. GLOSSARIO PER COMMITTENZATERMINI USATI NEL SETTORE DELLE PULIZIE INDUSTRIALI

A

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AUTOLUCIDANTE- Emulsione cerante che rimane brillante

dopo l’asciugatura senza bisogno dilucidare con la macchina.

BATTITAPPETO- Aspirapolvere munito di spazzola a rullo

rotante, per la pulizia di tappeti emoquettes.

BIODEGRADABILITÀ- Caratteristica delle sostanze organiche a

essere demolite dall’azione dimicrorganismi. Tensioattivi biodegradabilisono quelli che vengono demolitibiologicamente dai microrganismipresenti in natura e negli impianti didepurazione. La biodegradabilità, oattitudine a subire la degradazionebiologica, può essere parziale o totale eviene espressa in percentuale (neidetergenti possono essere utilizzatisoltanto tensioattivi biodegradabili oltre il90%).

CLOROISOCIANURATI- Composti chimici che in soluzione danno

origine ad acido ipocloroso, che svolgeazione disinfettante, ossidante esbiancante. Sono usati in alternativaall’ipoclorito di sodio come disinfettantidi superfici.

CERE- Sostanze a composizione chimica

complessa, di origine naturale osintetica.Vengono utilizzate per produrre prodotticeranti in emulsione acquosa o indispersione in solventi, per proteggere elucidare pavimenti, mobili, auto,eccetera.

CERE LUCIDABILI- Emulsioni di cere naturali e sintetiche.

Sono usate principalmente nel settoredomestico. Il film che producono èpiuttosto morbido. Necessitano dilucidatura con la macchina perprocurare una elevata brillantezza.

CLOREXIDINA- Principio attivo disinfettante utilizzato

(anche) per la formulazione di prodottidisinfettanti o sanificanti nel settore dellapulizia ambientale

CRISTALLIZZAZIONE- Trattamento di protezione e lucidatura di

pavimenti di origine calcarea.

DECAPANTI (Prodotti)- Composizioni ad azione fortemente

sgrassante per la pulizia a fondo dellesuperfici generalmente metalliche. Nel settore delle pulizie industriali siintende con la parola “decapaggio”l’operazione di rimozione di sigillanti oturapori di varia origine.

B

DC

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DECERANTI (Prodotti)- Composizioni contenenti particolari

sostanze che servono a rimuovere vecchistrati di cere metallizzate. Vengonoutilizzati per il lavaggio a fondo dipavimenti protetti da emulsioni e dacere.

DEODORANTI (Prodotti)- Composti profumati, solidi, liquidi o in

bombola aerosol adatti per coprire oeliminare odori molesti. Possonocontenere solo essenze profumantioppure sostanze chimiche, prive diodore, idonee allo scopo indicato.

DETERGENTE- Sostanza tensioattiva in grado di

asportare le impurità da superfici di variogenere.

DETERGENTE ACIDO (DISINCROSTANTEo DETARTRANTE)- Miscela di tensioattivi e acidi, con pH

inferiore a 7. I detergenti acidi sonogeneralmente utilizzati per l’eliminazionedel calcare dalle superfici, diefflorescenze bianche dai pavimenti, daisanitari, nonché per eliminare la ruggineeccetera.

DETERGENTE ALCALINO- Miscela di tensioattivi e alcali, con pH

superiore a 7. I detergenti alcalini sonogeneralmente utilizzati per l’eliminazionedello sporco grasso.

DETERSOLVENTE- Miscela di tensioattivi e solventi. Esistono

detersolventi in base solvente edetersolventi in base acquosa. Sonoprodotti utilizzati per lo sgrassaggio disuperfici molto unte (soprattutto di olii egrassi minerali), con sporcoparticolarmente resistentei.

DISINFETTANTE- Composizione di sostanze attive, che

agiscono contro i miocrorganismi.L’azione disinfettante può essere adampio spettro, con effetto sporicida,viruscida, fungicida, oppure a spettro piùlimitato, idoneo alle normali superficinon critiche (pavimenti, pareti,attrezzature, eccetera). I tempi dicontatto e le concentrazioni giocano unruolo determinante per l’efficaciadell’azione germicida. Se tali compostihanno anche azione detergente, sichiamano Disinfettanti-detergenti. Sonotutti prodotti soggetti alla normativa suiPresidi Medico-chirurgici e richiedono laregistrazione al Ministero della Sanità.

DISINFETTANTI AEREI- Disinfettanti per l’abbattimento della

carica microrganica nell’aria mediantenebulizzazione del prodotto.

4. GLOSSARIO4. GLOSSARIO

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DISINFESTANTI E INSETTO REPELLENTI- Composizioni che esplicano un’azione

mortale o di allontanamento neiconfronti di varie specie animali ritenutedannose. Richiedono registrazioneministeriale come Presidi Medico-chirurgici. Si dividono in prodotti perinsetti volanti, per animali striscianti, pertopi (topicidi), in insettifughi per usotopico e prodotti a emanazione.

EMULSIONI METALLIZZATEAUTOLUCIDANTI- Prodotti ceranti filmogeni autolucidanti.

Nella normale terminologia del settore siintendono “prodotti ceranti a film duro”,resistenti, di tipo industriale,generalmente derivati da polimeri acrilici.Queste emulsioni, asciugando, formanosulle superfici un film lucido e resistenteal lavaggio e rimovibile solo condeceranti. Per raggiungere livelli esteticipiù elevati (effetto bagnato) eprolungare la durata del film protettivo,si possono effettuare manutenzioni conmonospazzola ad alta velocità e discoappropriato.

EMULSIONI METALLIZZATESEMILUCIDANTI- Prodotti ceranti filmogeni autolucidanti, il

cui grado di lucido può essere miglioratocon monospazzola a medio – bassavelocità e disco appropriato.

FOGGERS- Vengono chiamati così i nebulizzatori di

prodotti disinfestanti per grandiambienti. Nel caso di bonifica di grandiaree, si montano su appositi automezzi.

FRANGIA DI LAVAGGIO- Panno in cotone o in materiale sintetico

da ancorare a un telaio rettangolare pereffettuare il lavaggio delle superfici.

INCERATORE A CALDO- Accessorio applicabile alla macchina

adibita alla manutenzione del parquet.Grazie alla resistenza collegata allamacchina, eroga cera calda disciolta efluidificata.

INIEZIONE – ESTRAZIONE (macchine odetergenti)- Macchine o detergenti speciali da

impiegarsi per il lavaggio di moquettes,tappeti, poltrone e divani. La macchina èmunita di apposito spruzzatore-succhiatore, che spruzza e aspiracontemporaneamente la soluzione didetergente. Il detergente per estrazioneè un detergente a bassissima schiumaadatto a queste macchine.

INSETTICIDI- Composizioni che esplicano un’azione

mortale nei confronti degli insetti (vedidisinfestanti). Richiedono registrazioneministeriale come Presidi Medico-chirurgici.

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4. GLOSSARIO4. GLOSSARIO

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IPOCLORITI- Composti chimici che in soluzione

acquosa liberano l’acido ipocloroso, ilquale svolge azione disinfettante,ossidante e sbiancante.

LAVAINCERA- Composizione a base di detergenti e

cere. Viene diluita in acqua e utilizzataper lavare e lasciare nel contempo unfilm di cera sul pavimento. Il lavainceraautolucidante lascia un film continuo diemulsione metallizzata acrilica. Illavaincera lucidabile lascia un velo dicera lucidabile (emulsioni di cere naturalio sintetiche).

LAVASCIUGA (macchina)- Macchina combinata per il lavaggio dei

pavimenti, munita di spazzole, dischirotanti o rulli e di aspiratore per illavaggio e la contemporaneaaspirazione della soluzione sporca.

MANTENITORE- DETERGENTE- Detergente per pavimenti ad azione

moderata, per il lavaggio di superficiincerate, che non intacca i film cerosiprotettivi.

METALLIZZATA- (Vedi emulsioni metallizzate). Il termine

“metallizzata” in realtà sta a indicare cheil prodotto cerante contiene ionimetallici (normalmente zinco) che hannola funzione di legarsi ai gruppicarbossilici della sostanza filmogena perottenere un appropriato bilanciamentotra capacità di resistere ai lavaggi erimovibilità con deceranti, nonché percementare le resistenze meccaniche.

MICROFIBRA- Tessuto sintetico caratterizzato da una

particolare struttura delle fibre e dotatodi un elevato potere distaccante che,unitamente alla soluzione detergente,migliora le prestazioni di rimozione dellosporco.

MONOSPAZZOLA (macchina)- Macchina industriale usata

principalmente per lavare e/o lucidare ipavimenti. È munita di un disco didiametro variabile (il più usato è ildiametro 40-45cm). Le macchine a bassavelocità (150-200 giri/min) vengonoutilizzate per i lavaggi, mentre lemacchine ad alta velocità (400-2000giri/min) vengono utilizzate per lelucidature spinte (sistema buffing).

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MOP- Attrezzo per effettuare il lavaggio

manuale dei pavimenti. È formato daun’asta con in cima un fiocco di frangiadi cotone di peso variabile che serve perapplicare al pavimento, esuccessivamente assorbire, la soluzionedi lavaggio. L’attrezzo è generalmenteabbinato a un carrellino con due secchied uno strizzatore. Un secchio è per lasoluzione pulita e l’altro riceve lasoluzione sporca recuperata dalpavimento.

POLISH- Composizione pulente e/o lucidante e/o

protettiva per superfici dure; questi effettisi ottengono per strofinio del prodottosulle superfici. Si hanno polish persuperfici verniciate (auto, mobili, metalli,eccetera) o per superfici grezze (rame,bronzo, argento, oro, eccetera).

PREPARATO- Miscela di due o più sostanze. I preparati

pericolosi sono classificati ed etichettatiai sensi del D.M. n. 46 del 28/01/92.

PROTETTIVO ANTIGRAFFITI- Composizione da applicare sui muri per

facilitare l’eliminazione delle scritte(graffiti) realizzate con vernici, pennarellieccetera.

QUATERNARI (sali d’ammonio)- Composti ad azione tensioattiva e

biocida. Sono usati in formulazionidisinfettanti o sanificantti; sono attivi subatteri, funghi e molti virus, ma nonhanno un’azione sporicida nétubercolicida.

SANIFICANTI, SANITIZZANTI,IGIENIZZANTI- Composizioni che contribuiscono

all’abbattimento della caricamicrorganica dalle superfici, senza peròdisporre della registrazione ministerialecome Presidi Medico-chirurgici. Nonpossono, quindi, vantare proprietàgermicide.

SAPONI- Prodotti ottenuti dalla saponificazione

(reazione con alcali) di acidi grassi oesteri di acidi grassi. Impropriamentesono chiamati saponi anchecomposizioni tensioattive nonstrettamente derivate da saponificazioni(per esempio, saponi liquidi lavamani osaponi in polvere per bucato).

SCOPATURA A UMIDO O ANTISTATICA- Tecnica che fa uso di scopa a frangia

trattata con garza inumidita, o di scopaa trapezio con garze pretrattate (garzeusa e getta), per effettuare una efficacespolveratura dei pavimenti, senzasollevamento della polvere.

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SCOPA A FRANGE- Scopa di tipo industriale formata da

un’asta fissata su uno snodo e da untelaio sul quale è sistemata una frangiadi cotone. I telai sono di variedimensioni: da 30 cm. fino a 160 cm.Sulla frangia può essere applicata unagarza per la scopatura a umido.

SCOPA A TRAPEZIO- Scopa di tipo industriale formata da

un’asta fissata su uno snodo e da untelaio a forma trapezoidale. Sul telaiosono applicate delle garze prettrattate.Sono utilizzate per la scopatura adumido (vedi).

SHAMPOO PER MOQUETTES- Prodotto schiumoso a residuo secco,

utilizzato nel lavaggio della moquette.Viene utilizzato con macchinaschiumatrice (shampoonatrice) o conmonospazzola munita di appositaspazzola. Le shampoonatrici sonomacchine munite di spazzole cheproducono schiuma. Possono essereanche munite di compressore perpreformare la schiuma.

SIGILLANTI E TURAPORI- Composizioni generalmente a base di

emulsioni acriliche o epossidiche osoluzioni di resine per il trattamentoturapori di pavimenti porosi come ilcemento, il cotto, il legno eccetera.

SOLVENTE- Sostanza liquida atta a sciogliere altre

sostanze.

SPRAY- BUFFING/ SPRAY-CLEANING(prodotto o sistema)- Sistemi per la pulizia e/o lucidatura a

secco da effettuarsi periodicamente suipavimenti protetti e non, mediantel’utilizzo di monospazzola a media-altavelocità (da 400 a 2.000 giri/min),munita di apposito disco (rosso, bianco,crema e fibra naturale).

4. GLOSSARIO4. GLOSSARIO

LE DIRETTIVE COMUNITARIE nel settore dellemacchine per la pulizia professionale“Quaderno” per fabbricanti, distributori ecentri di assistenza. Espone, ciò che le disposizioni legislative eregolamentari impongono ai fini della sicurez-za relativamente alle macchine nuove e usateper la pulizia professionale e alla loro manu-tenzione.Rif.: CNQ 1/98

LE DIRETTIVE COMUNITARIE – versione ridottaper UTENTESpecifico per gli utilizzatori di macchinenuove e usate per la puliziaprofessionale. Fornisce in modo sintetico le informazioniriguardanti gli obblighi e le normative dettatidalle direttive comunitarie.Rif.: CNQ 2/98

ETICHETTA E SCHEDA DI SICUREZZA deiprodotti chimici per la pulizia professionale dipavimenti e superfici“Quaderno”, destinato a chi produce,commercializza e utilizza i prodottichimici.Riassume e “spiega” tutte le indicazioni chedevono essere obbligatoriamente riportatesulle etichette (o comunque sulle confezioni)e sulle schede di sicurezza che accompagna-no i prodotti chimici.Rif.: CDS 1/98

SICUREZZA NELLA PULIZIA INDUSTRIALE(POSTER 64x42 cm)Per gli addetti di pulizia sui luoghi dilavoro.Indica le operazioni vietate, i pericoli e le misu-re di sicurezza imposte dalle vigenti normati-ve; obblighi che spesso sono sconosciuti,dimenticati o sottovalutati.Rif.: PosterPULIZIA PROFESSIONALE DEGLI AMBIENTI:CAPITOLATO – FREQUENZE – RESE“Quaderno” destinato a tutti gli operatoridel settore della pulizia professionale. Rappresenta una proposta di guida alle meto-dologia di pulizia ed all’analisi dei tempi e deicosti del servizio.Rif.: RESE vers.1/99

GUIDA ALLA RIPARAZIONE DEGLIAPPARECCHI PER LA PULIZIA“Guida” per i centri di assistenza emanutenzione. È costituita da sette schede riferite a sette tipo-logie di prodotto (aspirapolvere, monospazzo-la, battitappeto, spazzatrici, lavasciuga, inie-zione/estrazione, idropulitrici) qualifica ed alli-nea la riparazione ad un protocollo di com-portamento riconosciuto, condiviso e norma-tivamente corretto.Rif.: CNQ Rip 1/99 (7 schede)

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