H Ticino Spring - Italian Issue 2016

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KEVIN KALKHOVEN Nominato da Forbes tra i 50 migliori A.D. GABRIELE GARDEL La Musica Dei Motori SUPER BAMBINI Geni in miniatura e le loro menti Chef OMAR MARTINELLI Il Ristorante Grotto Antico La saggezza della Signora MARY CRIST FLEMING Fondatrice di uno dei più elitari collegi svizzeri TICINO www.heditionmagazine.com L U G A N O | M O N A C O | M I L A N O LEADERSHIP | BUSINESS | LUXURY | TRAVEL | CULTURE

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Kevin KalKhovenNominato da Forbes tra i 50 migliori A.D.

Gabriele GardelLa Musica Dei Motori

Super bambiniGeni in miniatura e le loro menti

Chef

omar martinelliIl Ristorante Grotto Antico

La saggezza della

Signora mary CriSt FleminG

Fondatrice di uno dei più elitari collegi svizzeri

T I C I N Owww.heditionmagazine.com

L U G A N O | M O N A C O | M I L A N O

LEADERSHIP | BUSINESS | LUXURY | TRAVEL | CULTURE

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www.prestigelondon.orgwww.lyjapcs.com

THE

LONDONYACHT, JET & PRESTIGE CAR SHOW

PRESTIGE LONDON

LONDONON-WATER

www.londononwater.com

YACHT & BOAT SHOW

4th - 6th/7th May 2016Old Billingsgate & St Katharine Docks, London

Tickets Now On Sale at: www.prestigelondon.org

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MAY 20163 SPECIAL EVENTS

2 HISTORIC VENUES1 GREAT CITY

supporting

HELFORD POINTBespoke Events

LYJAPCS2016-ADVERT-HEDITION-210mmx297mm.indd 1 05/02/2016 10:35

Page 3: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

Editor in Chief Dina Aletras

Co-Editor Romy Gai

Translations/Editing Valentino De Pietro

Design Kevin Dodd

Cosmetic Specialist Dr Ohan Ohanes

Contributors Philip Whiteley Joanne Walker Manish Kumar Arora Art Attack Red Consultancy

The Atlas Club Brown & Hudson TRULY Experiences Network London PR

For editorial and advertising enquiries please email [email protected] cover photo: Courtesy of Tasis The American School In SwitzerlandDesigned by Typetechnique, LondonPrinted by The Magazine Printing Company www.magprint.co.uk

@HEditionMag Facebook Instagram

AUSTRIA • CYPRUS • TICINO • LONDON • LUXEMBOURG • MALTA • MIAMI • MONACO • NORTH ITALY • NEW YORK• SINGAPORE • SWITZERLAND

H Edition Magazine is published quarterly and offers advertisers an exclusive audience of affluent readers. Whilst every attempt has been made to ensure that content in the magazine is accurate we cannot accept and hereby disclaim any liability to loss or damage caused by errors resulting from negligence, accident or any other cause.

All rights are reserved no duplication of this magazine can be used without prior permission from H Edition Magazine. All information is correct at time of press. Views expressed are not necessarily those of H Edition Magazine.

Editoriale

Benvenuti al nostro numero di primavera. Le giornate sono più

luminose e la neve si è sciolta. Questo mese vi proponiamo una serie

di articoli che toccano molti argomenti di cui sono estremamente

appassionata: Leadership, Istruzione, Scienza, Arte e Affari.

Mary Crist Fleming, la nostra star in copertina è stata una pioniera nel

campo dell’istruzione. La sua eredità sono le scuole che ha lasciato nel

mondo. Quando la signora Fleming morì, circondata dai suoi figli, Tasis

era diventato un istituto multiculturale da SFr 100 milioni con programmi

disseminati in tutto il mondo. Circa 25.000 studenti sono passati attraverso

le sue sale, tra cui principi sauditi, figli di miliardari e l’élite del mondo. La

scuola americana TASIS ha sedi in Svizzera, Regno Unito e Porto Rico; inoltre

ha fondato anche la Franklin University di Lugano. Il nostro articolo spiega

come la sua testardaggine e il suo fascino abbiano pagato, poiché è stata

senza dubbio una tra le donne del suo tempo più potenti al mondo.

Kevin Kalkhoven a pagina 12 è stato eletto dalla rivista Forbes uno

tra i primi 50 amministratori delegati. All’inizio di questo decennio la sua

ricchezza è stata stimata da Forbes in poco più di 250 milioni di dollari. E’

anche un noto filantropo, essendo sia un benefattore per la Mayo Clinic

che profondamente coinvolto dalle attività della Canary Foundation e per

l’organizzazione di beneficenza del compianto Paul Newman. Leggete i suoi

pensieri sul puntare in alto, ma rimanendo con i piedi per terra.

Twitter festeggia i 10 anni all’inizio di quest’anno, dal primo tweet inviato

nel 2006 Twitter ha catturato la nostra immaginazione ed è diventato parte

del nostro quotidiano.

Spero che in questo numero troverete un’ampia gamma di argomenti da

leggere con piacere. Seguiteci e salutateci con un tweet qui: @heditionmag.

Al prossimo numero,

Dina Aletras

‘‘

HEditionMag 3

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LONDONYACHT, JET & PRESTIGE CAR SHOW

PRESTIGE LONDON

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4th - 6th/7th May 2016Old Billingsgate & St Katharine Docks, London

Tickets Now On Sale at: www.prestigelondon.org

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MAY 20163 SPECIAL EVENTS

2 HISTORIC VENUES1 GREAT CITY

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CONTENTSH TICINO

SPRING ISSUE

6 GLOBAL REVIEWNotizie da tutto il mondo

8 GABRIELE GARDELLa musica dei motori

12 KEVIN KALKHOVENNominato da Forbes tra i 50 migliori A.D.

16 DONNE INNOVATIVELe 6 donne più brave in campo scientifico

29 BAMBINI SUPERGeni in miniatura e le loro menti

30 LA SIGNORA MARY CRIST FLEMINGFondatrice di uno dei Collegi Svizzeri più elitari

56 LA BELLEzzA DEL BHUTANUna Terra misteriosa

68 LO CHEF OMAR MARTINELLIUna piccola gemma del Canton Ticino:

il Ristorante Grotto Antico

TICINO

Villa Feltrinelli, Lake Garda

HEditionMag4

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CONTENTSH TICINO

SPRING ISSUE

6 GLOBAL REVIEWNotizie da tutto il mondo

8 GABRIELE GARDELLa musica dei motori

12 KEVIN KALKHOVENNominato da Forbes tra i 50 migliori A.D.

16 DONNE INNOVATIVELe 6 donne più brave in campo scientifico

29 BAMBINI SUPERGeni in miniatura e le loro menti

30 LA SIGNORA MARY CRIST FLEMINGFondatrice di uno dei Collegi Svizzeri più elitari

56 LA BELLEzzA DEL BHUTANUna Terra misteriosa

68 LO CHEF OMAR MARTINELLIUna piccola gemma del Canton Ticino:

il Ristorante Grotto Antico

TICINO

Villa Feltrinelli, Lake Garda

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GLOBAL

REVIEW 6

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1 VenezuelaIn Venezuela a dicembre è avvenuto uno dei cambiamenti più significativi di politica nazionale degli ultimi anni, con la fine di quasi due decenni di controllo socialista del Congresso. Nicolas Maduro, il successore di Hugo Chavez, controverso e autoritario presidente di sinistra, è stato battuto alle elezioni parlamentari, ma è rimasto in carica. Le prossime elezioni presidenziali saranno nel 2019.

Il calo dei prezzi del petrolio ha aggravato i problemi economici di questi ultimi anni, che hanno visto scaffali dei supermercati vuoti e un aumento dell’inflazione in quella che era una fiorente economia. Il Consiglio Nazionale Elettorale, un partito di centro-destra a favore dell’economia di mercato, ha oggi una larga maggioranza. Può attivarsi per liberare prigionieri politici, ripristinare le condizioni del mercato e ridurre la corruzione. Il governo socialista rafforza il proprio supporto attraverso finanziamenti ai movimenti a basso reddito, incluso il prezzo della benzina gratuito, ma secondo gli economisti servono provvedimenti essenziali come una manovra rivolta verso un’economia di mercato, con maggiori investimenti verso l’interno.

Il Paese si pone al 131° posto nell’indice di competitività globale, una posizione particolarmente bassa per la qualità delle istituzioni e l’efficienza del mercato del lavoro.

Nell’indice sulla Trasparenza occupa una posizione bassa classificandosi 161° su 175 nazioni. In comune con la maggior parte dei paesi socialisti, tuttavia, i due indicatori positivi riguardano i comparti istruzione e sanità: l’alfabetizzazione è del 95% e l’aspettativa di vita è di 75 anni.

2 JamaicaLa Giamaica, che di solito è celebre per essere la nazione dalla quale provengono gli atleti più veloci del mondo, l’anno scorso ha aggiunto una motivazione più strettamente culturale di cui vantarsi quando Marlon James ha vinto il prestigioso Booker Prize per la letteratura. Il professor Michael Wood, presidente della giuria, ha detto del romanzo di James Una breve storia di sette omicidi: “Ha un ritmo formidabile e sarà sicuramente considerato un classico dei nostri tempi”.

La quarta isola più grande dei Caraibi gode di un’alta considerazione in tutto il mondo. Ha dato i natali a Bob Marley e Usain Bolt e ciò esprime un forte peso nello sport e nelle arti.

Dal punto di vista economico, si può dire che c’è stato uno sviluppo negli ultimi anni. Si situa al 86 ° posto nella classifica per quanto riguarda la competitività, ottenendo un buon risultato per la salute e l’istruzione primaria e uno moderatamente buono per lo sviluppo dei mercati finanziari. Il turismo è ovviamente un’industria importante, ma si sta sviluppando un’economia più diversificata, figlia di riforme favorevoli al business, viste di buon grado dalla recente relazione della Banca Mondiale (2015). La Banca ha riferito: “La Giamaica è saltata di 27 posti su 58 tra le 189 economie di tutto il mondo secondo la classifica Doing Business del 2015, il rating del credito del Paese è migliorato e il governo ha raccolto con successo più di 2 miliardi di dollari di capitale internazionale sui mercati nel 2014 e 2015.”

La Giamaica si situa ad un livello medio per quanto concerne le misure anti-corruzione, posizionandosi all’85° posto nell’indice sulla Trasparenza.

3 DenmarkUna delle conseguenze dell’enorme afflusso di rifugiati verso l’Europa, in fuga dal terrorismo, guerra e povertà in Medio Oriente, è stata la sospensione parziale del trattato di Schengen, che in precedenza aveva garantito la libera circolazione di persone all’interno dei paesi europei che vi partecipavano. Nel mese di gennaio la Danimarca ha reintrodotto i controlli di confine alla frontiera meridionale con la Germania, che ha accolto circa un milione di migranti nell’anno passato. Sono iniziati controlli a campione sulle persone che entrano nel Paese. Nello stesso mese, i pubblici ministeri danesi hanno reso noto che un uomo jihadista di 32 anni sarebbe stato processato per aver minacciato di assassinare il primo ministro Lars Løkke Rasmussen.

La Danimarca fa parte dell’industrialmente avanzata e prospera regione del nord Europa. Confina a sud con la Germania ed è separata da uno stretto braccio di mare dalla Svezia ad est, che dal 2000 è stato collegato dal ponte Øresund lungo 16 km e da un complesso di tunnel. Gode di ottime credenziali economiche, ed è sede di società di livello mondiale come ad esempio l’iconica azienda di giocattoli Lego. È ufficialmente l’economia meno corrotta al mondo, occupando il primo posto nell’indice internazionale sulla Trasparenza, con 92 punti su 100 in classifica.

Si situa al 13° posto nell’indice sulla competitività globale.

La Danimarca non è entrata nel sistema della moneta unica europea. La popolazione ha respinto l’adozione dell’euro in un referendum del 2000.

4 EstoniaPer non essere da meno di Svezia e Danimarca con il loro collegamento Øresund, i governi dell’Estonia e Finlandia nel mese di gennaio hanno annunciato l’intenzione di collegare i due paesi con un tunnel ferroviario sotto il Mar Baltico.

Le capitali delle due nazioni, Tallinn ed Helsinki, sono quasi l’una di fronte all’altra su un tratto di mare relativamente ristretto, e molti estoni fanno i pendolari via traghetto per lavorare nella capitale finlandese, con una traversata di circa due ore.

Un collegamento mediante tunnel sarebbe un investimento considerevole, vista la distanza di circa 70 km, sarebbe più lungo del tunnel sotto la Manica che collega il Regno Unito alla Francia, ma potrebbe portare benefici significativi per il commercio e il turismo. Il tunnel rientra in un piano per collegare Helsinki e Tallinn direttamente ad un rete paneuropea di treni ad alta velocità, accorciando i tempi di trasferimento tra le principali città europee occidentali e dando una spinta al commercio e al turismo.

L’Estonia è la più settentrionale delle tre piccole repubbliche baltiche che facevano parte della l’Unione Sovietica prima del 1990. E’ entrata nell’Unione Europea nel 2004, e ha adottato l’euro nel 2010. Si tratta di una piccola economia, con solo 1,3 milioni di abitanti e un PIL di meno di 20 miliardi di dollari.

Ottiene buoni punteggi per un’economia in via di sviluppo sulla lotta alla corruzione politica, si posiziona al 26° posto dell’indice sulla Trasparenza internazionale. Mentre occupa la posizione n. 29 nell’indice sulla Competitività Globale, con valutazioni particolarmente positive per l’adeguamento tecnologico e il contesto macroeconomico.

| NEWS

5 MoroccoUn Paese nordafricano che in gran parte è riuscito ad evitare la guerra civile interna che ha influenzato molte nazioni del nord Africa è il Marocco; uno Stato il cui governo ha seguito politiche pragmatiche e vi è un trasferimento di potere a livello democratico. È un monarchia costituzionale. L’attuale re è Mohammed VI, che alle più recenti elezioni del 2011 ha vinto con il partito moderato di Giustizia e Sviluppo islamico (PJD).

Dalla primavera araba del 2011, il Paese si è dotato di una costituzione scritta dai marocchini, in sostituzione di quella di epoca coloniale.

Il PJD ha vinto anche il controllo di tutte le principali città alle elezioni regionali del settembre 2015. Ha basato la sua campagna sulla lotta alla corruzione. Nell’indice che misura la corruzione si posiziona a metà classifica, all’80 ° posto dell’indice sulla Trasparenza.

Il Marocco è un importatore di gas e petrolio e ha recentemente annunciato un enorme espansione nell’ utilizzo dell’energia solare, anche se l’inaugurazione di Noor-1, la prima tappa di un enorme centrale elettrica ad energia solare, è stata rinviata a dicembre. Il Paese si trova sul confine nord-occidentale del deserto del Sahara. Gli indicatori di salute sono moderatamente buoni, con l’aspettativa di vita che è superiore ai 70 anni, ma i livelli di istruzione sono bassi, e l’alfabetizzazione è solo del 56%.

Si trova in posizione 72 nell’indice della competitività globale. La mancanza di accesso ai finanziamenti, e la burocrazia dello Stato sono tra i principali ostacoli per l’ imprenditorialità.

6 ZimbabweLo Zimbabwe ha perseguito alcune delle politiche più nazional-populiste degli ultimi anni, ma ci sono segnali positivi che i sentimenti anti-britannici e anti-occidentali siano in calo. Il Paese africano è stato governato dagli anziani, dal presidente nazionalista di lunga data Robert Mugabe fin dall’anno dell’indipendenza nel 1980. Ma l’anno scorso nel suo discorso di Stato alla nazione del Settembre 2015, ha rovesciato anni di politica anti-occidentale e ha chiesto apertamente aiuti per lo sviluppo. “Il mio governo considera l’importanza di un rinnovato impegno del mondo occidentale nel’ economia dello Zimbabwe.“

Ha inoltre annunciato un’iniziativa per combattere la corruzione, dichiarando che la corruzione “stava facendo morire il Paese”. Lo Zimbabwe si situa molto in basso per quanto concerne gli sforzi per combattere la corruzione, sta al 156° posto nell’indice sulla Trasparenza. I rapporti dei media hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla manovra diversiva sui fondi di investimento cinesi utilizzata per pagare costosi veicoli dei politici di alto livello, e che il Paese non è riuscito a onorare i prestiti provenienti dalla Cina, cosa che potrebbe spiegare in parte il rinnovato interesse nelle fonti di aiuto occidentali. Il declino economico, l’iperinflazione, la corruzione e l’AIDS hanno frenato lo sviluppo negli ultimi decenni. La riforma terriera doveva invertire l’insediamento coloniale, ma ha creato uno spiacevole effetto collaterale: la rimozione di agricoltori esperti e l’indebolimento dell’autosufficienza alimentare. Lo Zimbabwe prima era un esportatore di prodotti agricoli. Il livello di alfabetizzazione è superiore al 90%, ma l’aspettativa di vita è bassa, aggirandosi attorno ai 50 anni.

7 RussiaIl forte calo del prezzo globale del petrolio ha colpito duramente l’economia russa, provocando l’indebolimento del valore del rublo, ma non ci sono indicazioni che il presidente in carica da più tempo Vladimir Putin stia mollando la sua presa sul potere. Nel dicembre 2015 ha insistito nel dire che la parte peggiore della crisi economica era passata. L’economia si è ridotta del 3,7% nel 2015 ed è destinata a risalire nel 2016, ha detto il presidente Putin, ma questa previsione dipende dalla ripresa del prezzo del petrolio da record negativi. Circa la metà delle entrate federali deriva dalle esportazioni di petrolio e gas.

La Russia è stata coinvolta nei conflitti in Ucraina e Medio Oriente nel suo tentativo di puntellare la sua base di sostegno internazionale e mantenere l’influenza in tutta la regione. Per quanto riguarda la competitività, la Russia si mostra come una nazione in cui convivono aree sviluppate e altre da sviluppare. Per molti anni ha avuto livelli di istruzione e know-how tecnologico alti, soprattutto nel settore dell’aviazione. Ma la corruzione è alta e non rimane che fare affidamento sulle esportazioni di materie prime. Tutto ciò si riflette nel posizionamento a metà classifica dell’indice sulla Competitività globale, al 53° posto. Gli indicatori che raggiungono valutazioni più alte riguardano le dimensioni del mercato, le infrastrutture e l’istruzione, compresa la formazione secondaria. La corruzione e le aliquote fiscali sono tra i problemi più citati dagli imprenditori.

Occupa una posizione bassa per le misure impiegate nella lotta alla corruzione, trovandosi al 136° posto dell’indice sulla Trasparenza.

L’alfabetizzazione è quasi al 100%, e l’aspettativa di vita a poco meno di 70 anni.

8 MalaysiaIl secondo più grande produttore di petrolio del sud-est asiatico ha ricevuto un contraccolpo nei ricavi a seguito dalla caduta dei prezzi mondiali, ma la Malesia negli ultimi anni è cresciuta notevolmente, diventando un’economia importante, che non si regge unicamente sulle esportazioni delle materie prime.

Il più recente rapporto della Banca Mondiale la descrive come un’economia “molto aperta, un Paese dal reddito medio alto”. Nel 2008 la Banca l’ha inserita in un elenco come una delle 13 nazioni che hanno registrato una crescita media del 7% all’anno per 25 anni o più, con la quota delle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà scesa dal 50% a meno dell’1% dal 1960.

L’anno scorso il governo del primo ministro Najib Razak ha approvato una legge popolare per sostenere il bilancio delle famiglie a basso reddito e tassare i ricchi, ma ha riconosciuto che le pressioni di bilancio persisteranno, a causa dei bassi prezzi del petrolio. L’anno scorso il ringgit (la valuta malese) è sceso del 18% nei confronti del dollaro.

Per quanto concerne la competitività, la Malesia si posiziona al 20° posto nel mondo. Ha una valutazione più alta rispetto alla media dei paesi del sud-est asiatico su ogni ambito della competitività, ottenendo valutazioni particolarmente elevate per lo sviluppo di servizi finanziari, le infrastrutture e l’istruzione.

I maggiori problemi citati dalle imprese sono la corruzione e l’accesso ai finanziamenti.

Il Paese ha una valutazione moderata per la lotta alla corruzione, posizionandosi al 50° posto dell’indice sulla Trasparenza.

Gli indicatori di salute e istruzione sono buoni, con un’aspettativa di vita di 74 anni e un tasso di alfabetizzazione del 93%.

Di Roberto Pucciano

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1 VenezuelaIn Venezuela a dicembre è avvenuto uno dei cambiamenti più significativi di politica nazionale degli ultimi anni, con la fine di quasi due decenni di controllo socialista del Congresso. Nicolas Maduro, il successore di Hugo Chavez, controverso e autoritario presidente di sinistra, è stato battuto alle elezioni parlamentari, ma è rimasto in carica. Le prossime elezioni presidenziali saranno nel 2019.

Il calo dei prezzi del petrolio ha aggravato i problemi economici di questi ultimi anni, che hanno visto scaffali dei supermercati vuoti e un aumento dell’inflazione in quella che era una fiorente economia. Il Consiglio Nazionale Elettorale, un partito di centro-destra a favore dell’economia di mercato, ha oggi una larga maggioranza. Può attivarsi per liberare prigionieri politici, ripristinare le condizioni del mercato e ridurre la corruzione. Il governo socialista rafforza il proprio supporto attraverso finanziamenti ai movimenti a basso reddito, incluso il prezzo della benzina gratuito, ma secondo gli economisti servono provvedimenti essenziali come una manovra rivolta verso un’economia di mercato, con maggiori investimenti verso l’interno.

Il Paese si pone al 131° posto nell’indice di competitività globale, una posizione particolarmente bassa per la qualità delle istituzioni e l’efficienza del mercato del lavoro.

Nell’indice sulla Trasparenza occupa una posizione bassa classificandosi 161° su 175 nazioni. In comune con la maggior parte dei paesi socialisti, tuttavia, i due indicatori positivi riguardano i comparti istruzione e sanità: l’alfabetizzazione è del 95% e l’aspettativa di vita è di 75 anni.

2 JamaicaLa Giamaica, che di solito è celebre per essere la nazione dalla quale provengono gli atleti più veloci del mondo, l’anno scorso ha aggiunto una motivazione più strettamente culturale di cui vantarsi quando Marlon James ha vinto il prestigioso Booker Prize per la letteratura. Il professor Michael Wood, presidente della giuria, ha detto del romanzo di James Una breve storia di sette omicidi: “Ha un ritmo formidabile e sarà sicuramente considerato un classico dei nostri tempi”.

La quarta isola più grande dei Caraibi gode di un’alta considerazione in tutto il mondo. Ha dato i natali a Bob Marley e Usain Bolt e ciò esprime un forte peso nello sport e nelle arti.

Dal punto di vista economico, si può dire che c’è stato uno sviluppo negli ultimi anni. Si situa al 86 ° posto nella classifica per quanto riguarda la competitività, ottenendo un buon risultato per la salute e l’istruzione primaria e uno moderatamente buono per lo sviluppo dei mercati finanziari. Il turismo è ovviamente un’industria importante, ma si sta sviluppando un’economia più diversificata, figlia di riforme favorevoli al business, viste di buon grado dalla recente relazione della Banca Mondiale (2015). La Banca ha riferito: “La Giamaica è saltata di 27 posti su 58 tra le 189 economie di tutto il mondo secondo la classifica Doing Business del 2015, il rating del credito del Paese è migliorato e il governo ha raccolto con successo più di 2 miliardi di dollari di capitale internazionale sui mercati nel 2014 e 2015.”

La Giamaica si situa ad un livello medio per quanto concerne le misure anti-corruzione, posizionandosi all’85° posto nell’indice sulla Trasparenza.

3 DenmarkUna delle conseguenze dell’enorme afflusso di rifugiati verso l’Europa, in fuga dal terrorismo, guerra e povertà in Medio Oriente, è stata la sospensione parziale del trattato di Schengen, che in precedenza aveva garantito la libera circolazione di persone all’interno dei paesi europei che vi partecipavano. Nel mese di gennaio la Danimarca ha reintrodotto i controlli di confine alla frontiera meridionale con la Germania, che ha accolto circa un milione di migranti nell’anno passato. Sono iniziati controlli a campione sulle persone che entrano nel Paese. Nello stesso mese, i pubblici ministeri danesi hanno reso noto che un uomo jihadista di 32 anni sarebbe stato processato per aver minacciato di assassinare il primo ministro Lars Løkke Rasmussen.

La Danimarca fa parte dell’industrialmente avanzata e prospera regione del nord Europa. Confina a sud con la Germania ed è separata da uno stretto braccio di mare dalla Svezia ad est, che dal 2000 è stato collegato dal ponte Øresund lungo 16 km e da un complesso di tunnel. Gode di ottime credenziali economiche, ed è sede di società di livello mondiale come ad esempio l’iconica azienda di giocattoli Lego. È ufficialmente l’economia meno corrotta al mondo, occupando il primo posto nell’indice internazionale sulla Trasparenza, con 92 punti su 100 in classifica.

Si situa al 13° posto nell’indice sulla competitività globale.

La Danimarca non è entrata nel sistema della moneta unica europea. La popolazione ha respinto l’adozione dell’euro in un referendum del 2000.

4 EstoniaPer non essere da meno di Svezia e Danimarca con il loro collegamento Øresund, i governi dell’Estonia e Finlandia nel mese di gennaio hanno annunciato l’intenzione di collegare i due paesi con un tunnel ferroviario sotto il Mar Baltico.

Le capitali delle due nazioni, Tallinn ed Helsinki, sono quasi l’una di fronte all’altra su un tratto di mare relativamente ristretto, e molti estoni fanno i pendolari via traghetto per lavorare nella capitale finlandese, con una traversata di circa due ore.

Un collegamento mediante tunnel sarebbe un investimento considerevole, vista la distanza di circa 70 km, sarebbe più lungo del tunnel sotto la Manica che collega il Regno Unito alla Francia, ma potrebbe portare benefici significativi per il commercio e il turismo. Il tunnel rientra in un piano per collegare Helsinki e Tallinn direttamente ad un rete paneuropea di treni ad alta velocità, accorciando i tempi di trasferimento tra le principali città europee occidentali e dando una spinta al commercio e al turismo.

L’Estonia è la più settentrionale delle tre piccole repubbliche baltiche che facevano parte della l’Unione Sovietica prima del 1990. E’ entrata nell’Unione Europea nel 2004, e ha adottato l’euro nel 2010. Si tratta di una piccola economia, con solo 1,3 milioni di abitanti e un PIL di meno di 20 miliardi di dollari.

Ottiene buoni punteggi per un’economia in via di sviluppo sulla lotta alla corruzione politica, si posiziona al 26° posto dell’indice sulla Trasparenza internazionale. Mentre occupa la posizione n. 29 nell’indice sulla Competitività Globale, con valutazioni particolarmente positive per l’adeguamento tecnologico e il contesto macroeconomico.

| NEWS

5 MoroccoUn Paese nordafricano che in gran parte è riuscito ad evitare la guerra civile interna che ha influenzato molte nazioni del nord Africa è il Marocco; uno Stato il cui governo ha seguito politiche pragmatiche e vi è un trasferimento di potere a livello democratico. È un monarchia costituzionale. L’attuale re è Mohammed VI, che alle più recenti elezioni del 2011 ha vinto con il partito moderato di Giustizia e Sviluppo islamico (PJD).

Dalla primavera araba del 2011, il Paese si è dotato di una costituzione scritta dai marocchini, in sostituzione di quella di epoca coloniale.

Il PJD ha vinto anche il controllo di tutte le principali città alle elezioni regionali del settembre 2015. Ha basato la sua campagna sulla lotta alla corruzione. Nell’indice che misura la corruzione si posiziona a metà classifica, all’80 ° posto dell’indice sulla Trasparenza.

Il Marocco è un importatore di gas e petrolio e ha recentemente annunciato un enorme espansione nell’ utilizzo dell’energia solare, anche se l’inaugurazione di Noor-1, la prima tappa di un enorme centrale elettrica ad energia solare, è stata rinviata a dicembre. Il Paese si trova sul confine nord-occidentale del deserto del Sahara. Gli indicatori di salute sono moderatamente buoni, con l’aspettativa di vita che è superiore ai 70 anni, ma i livelli di istruzione sono bassi, e l’alfabetizzazione è solo del 56%.

Si trova in posizione 72 nell’indice della competitività globale. La mancanza di accesso ai finanziamenti, e la burocrazia dello Stato sono tra i principali ostacoli per l’ imprenditorialità.

6 ZimbabweLo Zimbabwe ha perseguito alcune delle politiche più nazional-populiste degli ultimi anni, ma ci sono segnali positivi che i sentimenti anti-britannici e anti-occidentali siano in calo. Il Paese africano è stato governato dagli anziani, dal presidente nazionalista di lunga data Robert Mugabe fin dall’anno dell’indipendenza nel 1980. Ma l’anno scorso nel suo discorso di Stato alla nazione del Settembre 2015, ha rovesciato anni di politica anti-occidentale e ha chiesto apertamente aiuti per lo sviluppo. “Il mio governo considera l’importanza di un rinnovato impegno del mondo occidentale nel’ economia dello Zimbabwe.“

Ha inoltre annunciato un’iniziativa per combattere la corruzione, dichiarando che la corruzione “stava facendo morire il Paese”. Lo Zimbabwe si situa molto in basso per quanto concerne gli sforzi per combattere la corruzione, sta al 156° posto nell’indice sulla Trasparenza. I rapporti dei media hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla manovra diversiva sui fondi di investimento cinesi utilizzata per pagare costosi veicoli dei politici di alto livello, e che il Paese non è riuscito a onorare i prestiti provenienti dalla Cina, cosa che potrebbe spiegare in parte il rinnovato interesse nelle fonti di aiuto occidentali. Il declino economico, l’iperinflazione, la corruzione e l’AIDS hanno frenato lo sviluppo negli ultimi decenni. La riforma terriera doveva invertire l’insediamento coloniale, ma ha creato uno spiacevole effetto collaterale: la rimozione di agricoltori esperti e l’indebolimento dell’autosufficienza alimentare. Lo Zimbabwe prima era un esportatore di prodotti agricoli. Il livello di alfabetizzazione è superiore al 90%, ma l’aspettativa di vita è bassa, aggirandosi attorno ai 50 anni.

7 RussiaIl forte calo del prezzo globale del petrolio ha colpito duramente l’economia russa, provocando l’indebolimento del valore del rublo, ma non ci sono indicazioni che il presidente in carica da più tempo Vladimir Putin stia mollando la sua presa sul potere. Nel dicembre 2015 ha insistito nel dire che la parte peggiore della crisi economica era passata. L’economia si è ridotta del 3,7% nel 2015 ed è destinata a risalire nel 2016, ha detto il presidente Putin, ma questa previsione dipende dalla ripresa del prezzo del petrolio da record negativi. Circa la metà delle entrate federali deriva dalle esportazioni di petrolio e gas.

La Russia è stata coinvolta nei conflitti in Ucraina e Medio Oriente nel suo tentativo di puntellare la sua base di sostegno internazionale e mantenere l’influenza in tutta la regione. Per quanto riguarda la competitività, la Russia si mostra come una nazione in cui convivono aree sviluppate e altre da sviluppare. Per molti anni ha avuto livelli di istruzione e know-how tecnologico alti, soprattutto nel settore dell’aviazione. Ma la corruzione è alta e non rimane che fare affidamento sulle esportazioni di materie prime. Tutto ciò si riflette nel posizionamento a metà classifica dell’indice sulla Competitività globale, al 53° posto. Gli indicatori che raggiungono valutazioni più alte riguardano le dimensioni del mercato, le infrastrutture e l’istruzione, compresa la formazione secondaria. La corruzione e le aliquote fiscali sono tra i problemi più citati dagli imprenditori.

Occupa una posizione bassa per le misure impiegate nella lotta alla corruzione, trovandosi al 136° posto dell’indice sulla Trasparenza.

L’alfabetizzazione è quasi al 100%, e l’aspettativa di vita a poco meno di 70 anni.

8 MalaysiaIl secondo più grande produttore di petrolio del sud-est asiatico ha ricevuto un contraccolpo nei ricavi a seguito dalla caduta dei prezzi mondiali, ma la Malesia negli ultimi anni è cresciuta notevolmente, diventando un’economia importante, che non si regge unicamente sulle esportazioni delle materie prime.

Il più recente rapporto della Banca Mondiale la descrive come un’economia “molto aperta, un Paese dal reddito medio alto”. Nel 2008 la Banca l’ha inserita in un elenco come una delle 13 nazioni che hanno registrato una crescita media del 7% all’anno per 25 anni o più, con la quota delle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà scesa dal 50% a meno dell’1% dal 1960.

L’anno scorso il governo del primo ministro Najib Razak ha approvato una legge popolare per sostenere il bilancio delle famiglie a basso reddito e tassare i ricchi, ma ha riconosciuto che le pressioni di bilancio persisteranno, a causa dei bassi prezzi del petrolio. L’anno scorso il ringgit (la valuta malese) è sceso del 18% nei confronti del dollaro.

Per quanto concerne la competitività, la Malesia si posiziona al 20° posto nel mondo. Ha una valutazione più alta rispetto alla media dei paesi del sud-est asiatico su ogni ambito della competitività, ottenendo valutazioni particolarmente elevate per lo sviluppo di servizi finanziari, le infrastrutture e l’istruzione.

I maggiori problemi citati dalle imprese sono la corruzione e l’accesso ai finanziamenti.

Il Paese ha una valutazione moderata per la lotta alla corruzione, posizionandosi al 50° posto dell’indice sulla Trasparenza.

Gli indicatori di salute e istruzione sono buoni, con un’aspettativa di vita di 74 anni e un tasso di alfabetizzazione del 93%.

Di Roberto Pucciano

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Gardel: la musica dei motori

Il suo cognome evoca il celebre tanguero, ma la musica che da sempre accompagna Gabriele Gardel è quella del rombo del motore

di un’auto o di una moto.

D opo una fantastica carriere come pilota, che continua, da quattro anni Gabriele ha intrapreso anche l’attività di imprenditore e anche nel suo nuovo settore punta all’eccellenza. Con Garage

Gardel sta sviluppando tanti nuovi concetti e soprattutto punta sul mercato che guarda al glorioso passato delle glorie motoristiche americane che hanno segnato un’epoca.

Il suo cognome evoca gli immortali tanghi di Buenos Aires, cantati dall’omonimo Carlos. Ma se si parla di Gabriele Gardel la colonna sonora non è composta da “Volver”, “Desden” e “Por una cabeza”, ma dal rombo di un V8 Jaguar o dal boato di una moto Indian.

Certo che con quel cognome, molte volte Gabriele si è sentito rivolgere la fatidica domanda: ma è parente o ha qualche legame con il famoso tanguero?

“No – spiega ridendo -, nessun legame con l’Argentina. Sono svizzero al 100% anche se nato a Milano perché mamma è di origine italiana, il cognome nel mio caso è di origine tedesca”.

Trentotto anni appena compiuti, Gabriele Gardel continua la sua carriera di affermato pilota in importanti competizioni internazionali, ma da quattro anni è anche un dinamico uomo d’affari che continua a realizzare il suo sogno di bambino: far diventare la propria passione una professione.

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Gardel: la musica dei motori

Il suo cognome evoca il celebre tanguero, ma la musica che da sempre accompagna Gabriele Gardel è quella del rombo del motore

di un’auto o di una moto.

D opo una fantastica carriere come pilota, che continua, da quattro anni Gabriele ha intrapreso anche l’attività di imprenditore e anche nel suo nuovo settore punta all’eccellenza. Con Garage

Gardel sta sviluppando tanti nuovi concetti e soprattutto punta sul mercato che guarda al glorioso passato delle glorie motoristiche americane che hanno segnato un’epoca.

Il suo cognome evoca gli immortali tanghi di Buenos Aires, cantati dall’omonimo Carlos. Ma se si parla di Gabriele Gardel la colonna sonora non è composta da “Volver”, “Desden” e “Por una cabeza”, ma dal rombo di un V8 Jaguar o dal boato di una moto Indian.

Certo che con quel cognome, molte volte Gabriele si è sentito rivolgere la fatidica domanda: ma è parente o ha qualche legame con il famoso tanguero?

“No – spiega ridendo -, nessun legame con l’Argentina. Sono svizzero al 100% anche se nato a Milano perché mamma è di origine italiana, il cognome nel mio caso è di origine tedesca”.

Trentotto anni appena compiuti, Gabriele Gardel continua la sua carriera di affermato pilota in importanti competizioni internazionali, ma da quattro anni è anche un dinamico uomo d’affari che continua a realizzare il suo sogno di bambino: far diventare la propria passione una professione.

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Una lunga strada, iniziata con i kart, che prosegue ancora.

“Ho cominciato a correre a 8 anni come tanti altri bambini con i kart, naturalmente con l’obiettivo di arrivare alla Formula Uno. Dal 1995 al 2002 ho fatto tutta la trafila delle classi più piccole, dalla F3 alla Formula 3000 dove correvo con tanti piloti che abbiamo visto in questi anni gareggiare in F1. Al termine di quel percorso mi sono reso conto che l’approdo alla classe più alta era difficile, soprattutto perché chi ha la possibilità di arrivare a certi risultati è supportato da famiglie che possono sostenere spese enormi. A quel punto è arrivato un colpo di fortuna perché sono passato al campionato GT con una Porsche ufficiale e, negli anni successivi, ho conquistato un secondo e un primo posto con la Ferrari nel campionato mondiale GT. Le soddisfazioni non sono mancate neppure in seguito: con l’Aston Martin ho vinto il campionato Le Mans Series, sempre nella LMS GT1 ho conquistato le 24 Ore di Le Mans con la Ford Saleem e la Corvette CR6. In questi ultimi anni è nata la collaborazione con Emil Frey, che voleva sviluppare il settore corse con la Jaguar e quindi continuo a gareggiare con grande passione e con buoni risultati nelle Blancpain Serie con una Jaguar GT3”.

Le resta un piccolo rammarico per non essere approdato alla F1?

“Solo in parte. Ritengo di aver avuto le caratteristiche giuste per quel mondo, anche se da giovani è facile sopravvalutarsi. Ma sono tutte esperienze che mi hanno fatto maturare. I risultati raggiunti in altre categorie mi hanno confermato che avevo delle buone qualità e che probabilmente avrei potuto fare bene in F1. Comunque i campionati GT sono stati una bellissima esperienza formativa”.

La F1 in questi ultimi anni ha conosciuto alti e bassi, resta ancora l’eccellenza del settore automobilistico?

“Non ho dubbi, è ancora la massima espressione del motorismo. La passione, l’esperienza e le capacità di sviluppo che esistono in F1 non hanno paragoni. Anche nei prototipi si è arrivati ad altissimi livelli, ma la Formula Uno è un’altra cosa”.

In questi ultimi anni all’attività di pilota professionista, si è affiancata quella di imprenditore, sempre nel settore che ha rappresentato la sua vita fin da giovanissimo.

“Nel 2011 si è presentata l’opportunità di rilevare l’attività di concessionario auto da uno dei miei storici sponsor e da lì è cominciata la mia nuova professione che attualmente mi occupa molto più delle corse. Con Garage Gardel siamo arrivati in pochi anni ad offrire una gamma di prodotti di alta qualità. Siamo concessionari di marchi affermati come Jaguar, Land Rover, Subaru e Mazda e abbiamo integrato questa attività con i servizi necessari per clienti esigenti. In questi ultimi mesi stiamo poi sviluppando un nuovo concetto…”

E qui spunta di nuovo la passione di Gardel per il mondo dei motori in tutti i suoi aspetti e non solo quelli legati alle quattro ruote.

“Siamo infatti entrati anche nel settore moto con delle proposte originali. Infatti ci occupiamo di restauro di vecchie Harley Davidson e moto americane in genere, ed inoltre siamo diventati rivenditori dello storico marchio Indian e delle Victory. In pratica, per quel che riguarda la Svizzera siamo il punto di riferimento delle moto americane e la stessa cosa succede per le auto d’epoca, sempre “made in Usa”,

Si tratta di un mercato molto particolare, con clienti molto esigenti.

“E’ un business che attira in Ticino molti clienti anche da altri paesi europei. In questo particolare settore, della motoristica americana, i più appassionati sono i tedeschi ed infatti tanti dei miei clienti vengono dal mondo

germanico. Il mio nome come pilota mi ha aiutato in questa attività, perché fra coloro che sono appassionati di questi particolari mezzi ci sono tanti miei ex compagni nelle competizioni automobilistiche”.

Sembra che la zona di Lugano, in particolare quella di Grancia rappresenti una sorta di “Silicon Valley” del settore motoristico?

“In effetti in uno spazio ristretto convivono alcune imprese d’eccellenza, tra le quali la nostra. Ci sono proposte di ogni genere e tutte al massimo livello per il settore. Siamo favoriti dall’avere un numero di potenziali clienti più elevato che in altre zone, visto che la Svizzera conosce alti livelli di benessere e attira tanti ospiti da ogni parte del mondo. Ma ci sono anche una forte cultura motoristica e delle professionalità di alto livello. Il Ticino è sempre stata una culla di piloti e la passione per le auto e le moto è sempre stata molto forte. Di conseguenza si sono sviluppate le competenze tecniche dei nostri collaboratori”.

Quante persone occupa la sua azienda?

“Abbiamo 26 collaboratori nel settore auto e 6 in quello delle moto di cui ci occupiamo da pochi mesi, quindi contiamo di svilupparci ulteriormente. Con Garage Gardel organizziamo anche eventi e manifestazioni per

offrire sempre più ai nostri clienti. La mia esperienza poi mi aiuta molto nella vendita e nei consigliare i clienti. E’ importante continuare a correre e sviluppare un certo tipo di automobili che poi propongo al cliente, come le Jaguar con cui competo sui principali circuiti internazionali”.

Quindi la sua esperienza di pilota la sta aiutando in questa attività.

“I campionati GT sono stati la mia scuola e mi hanno regalato una grande esperienza. Non si tratta solo di scendere in pista, ma di copartecipare all’organizzazione

di un team che si occupa di ogni aspetto della competizione: dall’officina agli sponsor. Insomma, una vera e propria azienda. Questo vissuto è stato fondamentale per la mia nuova attività”.

Tornando ai temi sportivi, la passione della velocità Le resta nelle vene anche per le altre attività sportive o nel tempo libero è più tranquillo?

“Sono un grande appassionato di sport estremi, mi piace e pratico il paracadutismo e lo snowboard”.

La stagione motoristica è vissuta sullo scontro epico tra Valentino Rossi e Marc Marquez con il terzo incomodo Jorge Lorenzo che, come succede di solito, è stato il beneficiario di questo litigio. Come valuta questa sfida?

“Valentino a mio giudizio è caduto nel tranello che gli ha teso Marquez, ed è strano vista la grande esperienza del centauro italiano. Comunque sono cose che in pista sono sempre successe, solo che quando accadono in un campionato come quello della MotoGp diventano di grandissima rilevanza. Anch’io ho vissuto episodi simili, ad esempio nel mondiale GT del 2005, con piloti pronti a far fuori altri in ottica titolo iridato. Sono cose che succedono normalmente, solo che, visti i personaggi in questione e gli interessi in gioco, c’è stato un rilievo mediatico eccezionale. Valentino è già passato alla storia per la sua straordinaria carriera, non importa se vince un titolo in più o in meno, l’importante è come si vince o come si perde”.

“Alla carriera di pilota adesso Gabriele affianca quella di imprenditore che punta all’eccellenza sia nelle auto che nelle moto ‘made in USA’”

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Una lunga strada, iniziata con i kart, che prosegue ancora.

“Ho cominciato a correre a 8 anni come tanti altri bambini con i kart, naturalmente con l’obiettivo di arrivare alla Formula Uno. Dal 1995 al 2002 ho fatto tutta la trafila delle classi più piccole, dalla F3 alla Formula 3000 dove correvo con tanti piloti che abbiamo visto in questi anni gareggiare in F1. Al termine di quel percorso mi sono reso conto che l’approdo alla classe più alta era difficile, soprattutto perché chi ha la possibilità di arrivare a certi risultati è supportato da famiglie che possono sostenere spese enormi. A quel punto è arrivato un colpo di fortuna perché sono passato al campionato GT con una Porsche ufficiale e, negli anni successivi, ho conquistato un secondo e un primo posto con la Ferrari nel campionato mondiale GT. Le soddisfazioni non sono mancate neppure in seguito: con l’Aston Martin ho vinto il campionato Le Mans Series, sempre nella LMS GT1 ho conquistato le 24 Ore di Le Mans con la Ford Saleem e la Corvette CR6. In questi ultimi anni è nata la collaborazione con Emil Frey, che voleva sviluppare il settore corse con la Jaguar e quindi continuo a gareggiare con grande passione e con buoni risultati nelle Blancpain Serie con una Jaguar GT3”.

Le resta un piccolo rammarico per non essere approdato alla F1?

“Solo in parte. Ritengo di aver avuto le caratteristiche giuste per quel mondo, anche se da giovani è facile sopravvalutarsi. Ma sono tutte esperienze che mi hanno fatto maturare. I risultati raggiunti in altre categorie mi hanno confermato che avevo delle buone qualità e che probabilmente avrei potuto fare bene in F1. Comunque i campionati GT sono stati una bellissima esperienza formativa”.

La F1 in questi ultimi anni ha conosciuto alti e bassi, resta ancora l’eccellenza del settore automobilistico?

“Non ho dubbi, è ancora la massima espressione del motorismo. La passione, l’esperienza e le capacità di sviluppo che esistono in F1 non hanno paragoni. Anche nei prototipi si è arrivati ad altissimi livelli, ma la Formula Uno è un’altra cosa”.

In questi ultimi anni all’attività di pilota professionista, si è affiancata quella di imprenditore, sempre nel settore che ha rappresentato la sua vita fin da giovanissimo.

“Nel 2011 si è presentata l’opportunità di rilevare l’attività di concessionario auto da uno dei miei storici sponsor e da lì è cominciata la mia nuova professione che attualmente mi occupa molto più delle corse. Con Garage Gardel siamo arrivati in pochi anni ad offrire una gamma di prodotti di alta qualità. Siamo concessionari di marchi affermati come Jaguar, Land Rover, Subaru e Mazda e abbiamo integrato questa attività con i servizi necessari per clienti esigenti. In questi ultimi mesi stiamo poi sviluppando un nuovo concetto…”

E qui spunta di nuovo la passione di Gardel per il mondo dei motori in tutti i suoi aspetti e non solo quelli legati alle quattro ruote.

“Siamo infatti entrati anche nel settore moto con delle proposte originali. Infatti ci occupiamo di restauro di vecchie Harley Davidson e moto americane in genere, ed inoltre siamo diventati rivenditori dello storico marchio Indian e delle Victory. In pratica, per quel che riguarda la Svizzera siamo il punto di riferimento delle moto americane e la stessa cosa succede per le auto d’epoca, sempre “made in Usa”,

Si tratta di un mercato molto particolare, con clienti molto esigenti.

“E’ un business che attira in Ticino molti clienti anche da altri paesi europei. In questo particolare settore, della motoristica americana, i più appassionati sono i tedeschi ed infatti tanti dei miei clienti vengono dal mondo

germanico. Il mio nome come pilota mi ha aiutato in questa attività, perché fra coloro che sono appassionati di questi particolari mezzi ci sono tanti miei ex compagni nelle competizioni automobilistiche”.

Sembra che la zona di Lugano, in particolare quella di Grancia rappresenti una sorta di “Silicon Valley” del settore motoristico?

“In effetti in uno spazio ristretto convivono alcune imprese d’eccellenza, tra le quali la nostra. Ci sono proposte di ogni genere e tutte al massimo livello per il settore. Siamo favoriti dall’avere un numero di potenziali clienti più elevato che in altre zone, visto che la Svizzera conosce alti livelli di benessere e attira tanti ospiti da ogni parte del mondo. Ma ci sono anche una forte cultura motoristica e delle professionalità di alto livello. Il Ticino è sempre stata una culla di piloti e la passione per le auto e le moto è sempre stata molto forte. Di conseguenza si sono sviluppate le competenze tecniche dei nostri collaboratori”.

Quante persone occupa la sua azienda?

“Abbiamo 26 collaboratori nel settore auto e 6 in quello delle moto di cui ci occupiamo da pochi mesi, quindi contiamo di svilupparci ulteriormente. Con Garage Gardel organizziamo anche eventi e manifestazioni per

offrire sempre più ai nostri clienti. La mia esperienza poi mi aiuta molto nella vendita e nei consigliare i clienti. E’ importante continuare a correre e sviluppare un certo tipo di automobili che poi propongo al cliente, come le Jaguar con cui competo sui principali circuiti internazionali”.

Quindi la sua esperienza di pilota la sta aiutando in questa attività.

“I campionati GT sono stati la mia scuola e mi hanno regalato una grande esperienza. Non si tratta solo di scendere in pista, ma di copartecipare all’organizzazione

di un team che si occupa di ogni aspetto della competizione: dall’officina agli sponsor. Insomma, una vera e propria azienda. Questo vissuto è stato fondamentale per la mia nuova attività”.

Tornando ai temi sportivi, la passione della velocità Le resta nelle vene anche per le altre attività sportive o nel tempo libero è più tranquillo?

“Sono un grande appassionato di sport estremi, mi piace e pratico il paracadutismo e lo snowboard”.

La stagione motoristica è vissuta sullo scontro epico tra Valentino Rossi e Marc Marquez con il terzo incomodo Jorge Lorenzo che, come succede di solito, è stato il beneficiario di questo litigio. Come valuta questa sfida?

“Valentino a mio giudizio è caduto nel tranello che gli ha teso Marquez, ed è strano vista la grande esperienza del centauro italiano. Comunque sono cose che in pista sono sempre successe, solo che quando accadono in un campionato come quello della MotoGp diventano di grandissima rilevanza. Anch’io ho vissuto episodi simili, ad esempio nel mondiale GT del 2005, con piloti pronti a far fuori altri in ottica titolo iridato. Sono cose che succedono normalmente, solo che, visti i personaggi in questione e gli interessi in gioco, c’è stato un rilievo mediatico eccezionale. Valentino è già passato alla storia per la sua straordinaria carriera, non importa se vince un titolo in più o in meno, l’importante è come si vince o come si perde”.

“Alla carriera di pilota adesso Gabriele affianca quella di imprenditore che punta all’eccellenza sia nelle auto che nelle moto ‘made in USA’”

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Page 12: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

non accadrà nulla – o accadranno cose cattive. Un’attenta selezione del vostro team di gestione (è essenziale). C’è un detto nella Silicon Valley: I giocatori di serie A assumono giocatori di serie A; i giocatori di serie B assumono giocatori di serie C. I giocatori di serie B sono meno sicuri, nella loro testa, per assumere persone che siano migliori di loro.”

“Il secondo è: avere un piano strategico realistico che possa essere comunicato. Se non sai dove stai andando e non sei in grado di comunicare con il mondo esterno e al tuo staff, tutto il resto non serve.”

“Il terzo è quello di stare attenti nell’impiego delle risorse, siano esse finanziarie o materiali. Purtroppo, quando ci sono soldi facili in giro come oggi, le persone tendono ad essere meno attente alle risorse. Ciò non significa che non si dovrebbe spendere – ma bisogna farlo con attenzione.”

“E’ sempre relativamente semplice. I principi del management non sono molto cambiati dalla rivoluzione industriale e il passaggio da un’economia agraria. Si seguono ancora queste tre semplici regole.”

Il suo primo grande successo è arrivato agli albori dell’era Internet, come amministratore delegato di Uniphase. Ha individuato il potenziale del nascente mondo del web nei primi anni 1990 e ha iniziato un’inversione di tendenza. La società che ha diretto aveva come prodotto di base una tecnologia che era sul punto di diventare obsoleta. Era specializzata nella produzione di laser di scansione per i supermercati, che utilizzavano un laser a gas, che stava per essere sostituito dal laser a diodi solidi.

“L’intero mercato era, chiaramente in declino. Così abbiamo iniziato un programma che guardava alle possibili alternative – ricorda. Mentre stavamo facendo questo è diventato sempre più chiaro che esisteva questa cosa strana chiamata Internet. Il problema con Internet era la velocità e la banda. Funzionava quasi tutto sulla rete in rame; o connessioni in fibra ottica ma che riuscivano a gestire solo una singola lunghezza d’onda della luce, quindi il costo era estremamente elevato. Abbiamo potuto vedere come questa tecnologia fosse gravemente ostacolata. Non poteva avere successo a meno che non fosse cambiata la tecnologia”.

Kevin Kalkhoven ha avuto un’educazione convenzionale da classe media ed è cresciuto con l’aspettativa di diventare un direttore di banca. Ma doveva diventare un imprenditore - e uno di quelli che non si

fanno trasportare via dal successo.

L a sua ricchezza degli ultimi dieci anni è stata stimata da Forbes in poco più di 250 milioni di dollari. Come la maggior parte degli imprenditori di successo, Kevin Kalkhoven parla in un linguaggio chiaro, evita tecnicismi e mantiene il suo modello di business

semplice. Possiede molte delle caratteristiche che sono comunemente associate agli imprenditori di successo – grinta, un’intelligenza acuta, la capacità di individuare tecnologie emergenti o di tendenza; e altre meno conosciute – la capacità di costruire una squadra, e di evitare l’orgoglio. Almeno l’orgoglio eccessivo: molte lingue hanno due parole che traducono la parola ‘orgoglio’ in inglese – con accezione positiva e quella di tipo più auto-indulgente.

C’è crescente consapevolezza che il successo nella leadership aziendale è riconducibile alle qualità che sono più sottili rispetto alle stereotipate nozioni degli avventurieri. John Mackey, il fondatore di Whole Foods, ad esempio, fa riferimento al “paradosso del profitto” – per il quale non si massimizzano i profitti con l’obiettivo di massimizzare i profitti; ma questo è una conseguenza del fare bene le cose per i propri clienti.

Kevin Kalkhoven arriva ad una conclusione simile quando dice che un “business leader” deve rimanere, se non umile, almeno con i piedi per terra: “Non si è mai così buoni, o così cattivi, come spesso si pensa. Ci può essere un calo e si può imparare da questo. E’ quando si ha successo che si è davvero in pericolo. Si comincia a credere nel successo, piuttosto che in quello che ti ha fatto arrivare al successo. Nel momento in cui si inizia a pensare che hai successo, si può dimenticare il motivo per cui si ha avuto successo, e si devono raddoppiare gli sforzi”.

Kevin pone anche un forte accento sull’importanza del team building – ancora una volta, questa sua visione è in contrasto con il popolare stereotipo dell’imprenditore visto come eroe solitario. Un tale sforzo collettivo è più visibile nel suo successo ottenuto con gli sport a motore. Il team di gara di Kalkhoven KV Racing , un gruppo relativamente giovane, è salito rapidamente ai vertici delle classifiche, vincendo la 500 Miglia di Indianapolis nel 2013, dopo aver iniziato con una sola macchina nelle corse KP solo dieci anni fa.

Il team ha creato un pilota vincente e popolare, anche nella leggendaria corsa delle 500 miglia. Il brasiliano Tony Kanaan, che all’età di 38 anni, ha partecipato per la 12° volta alla 500 Miglia di Indianapolis, e ha conquistato la vittoria, mettendo fine a un lungo periodo di incidenti mancati e vincendo una gara perfetta in tempo.

Come ogni pilota riconosce che la vittoria è un lavoro di squadra. Kalkhoven ricorda: “Vincere è stato il clou; solo una parte di ciò che significa vincere un campionato di Formula 1. Il momento migliore è stato poter contare su persone preparate, dagli ingegneri ai piloti. E ‘stata un’esperienza manageriale interessante; che ha prodotto risultati migliori di quanto sperato”.

Alla domanda su i principi chiave del successo aziendale, ne ha elencati tre, in un modo da unire chiarezza e precisione: le persone, la messa a fuoco e la disciplina. Queste qualità non sono cambiate e non lo saranno nemmeno in futuro.

“La prima cosa sono le persone. Quando ti cimenti e sperimenti la realtà di business, se non si ha la squadra giusta

MIRA IN ALTO…ma rimani con i piedi per terra

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non accadrà nulla – o accadranno cose cattive. Un’attenta selezione del vostro team di gestione (è essenziale). C’è un detto nella Silicon Valley: I giocatori di serie A assumono giocatori di serie A; i giocatori di serie B assumono giocatori di serie C. I giocatori di serie B sono meno sicuri, nella loro testa, per assumere persone che siano migliori di loro.”

“Il secondo è: avere un piano strategico realistico che possa essere comunicato. Se non sai dove stai andando e non sei in grado di comunicare con il mondo esterno e al tuo staff, tutto il resto non serve.”

“Il terzo è quello di stare attenti nell’impiego delle risorse, siano esse finanziarie o materiali. Purtroppo, quando ci sono soldi facili in giro come oggi, le persone tendono ad essere meno attente alle risorse. Ciò non significa che non si dovrebbe spendere – ma bisogna farlo con attenzione.”

“E’ sempre relativamente semplice. I principi del management non sono molto cambiati dalla rivoluzione industriale e il passaggio da un’economia agraria. Si seguono ancora queste tre semplici regole.”

Il suo primo grande successo è arrivato agli albori dell’era Internet, come amministratore delegato di Uniphase. Ha individuato il potenziale del nascente mondo del web nei primi anni 1990 e ha iniziato un’inversione di tendenza. La società che ha diretto aveva come prodotto di base una tecnologia che era sul punto di diventare obsoleta. Era specializzata nella produzione di laser di scansione per i supermercati, che utilizzavano un laser a gas, che stava per essere sostituito dal laser a diodi solidi.

“L’intero mercato era, chiaramente in declino. Così abbiamo iniziato un programma che guardava alle possibili alternative – ricorda. Mentre stavamo facendo questo è diventato sempre più chiaro che esisteva questa cosa strana chiamata Internet. Il problema con Internet era la velocità e la banda. Funzionava quasi tutto sulla rete in rame; o connessioni in fibra ottica ma che riuscivano a gestire solo una singola lunghezza d’onda della luce, quindi il costo era estremamente elevato. Abbiamo potuto vedere come questa tecnologia fosse gravemente ostacolata. Non poteva avere successo a meno che non fosse cambiata la tecnologia”.

Kevin Kalkhoven ha avuto un’educazione convenzionale da classe media ed è cresciuto con l’aspettativa di diventare un direttore di banca. Ma doveva diventare un imprenditore - e uno di quelli che non si

fanno trasportare via dal successo.

L a sua ricchezza degli ultimi dieci anni è stata stimata da Forbes in poco più di 250 milioni di dollari. Come la maggior parte degli imprenditori di successo, Kevin Kalkhoven parla in un linguaggio chiaro, evita tecnicismi e mantiene il suo modello di business

semplice. Possiede molte delle caratteristiche che sono comunemente associate agli imprenditori di successo – grinta, un’intelligenza acuta, la capacità di individuare tecnologie emergenti o di tendenza; e altre meno conosciute – la capacità di costruire una squadra, e di evitare l’orgoglio. Almeno l’orgoglio eccessivo: molte lingue hanno due parole che traducono la parola ‘orgoglio’ in inglese – con accezione positiva e quella di tipo più auto-indulgente.

C’è crescente consapevolezza che il successo nella leadership aziendale è riconducibile alle qualità che sono più sottili rispetto alle stereotipate nozioni degli avventurieri. John Mackey, il fondatore di Whole Foods, ad esempio, fa riferimento al “paradosso del profitto” – per il quale non si massimizzano i profitti con l’obiettivo di massimizzare i profitti; ma questo è una conseguenza del fare bene le cose per i propri clienti.

Kevin Kalkhoven arriva ad una conclusione simile quando dice che un “business leader” deve rimanere, se non umile, almeno con i piedi per terra: “Non si è mai così buoni, o così cattivi, come spesso si pensa. Ci può essere un calo e si può imparare da questo. E’ quando si ha successo che si è davvero in pericolo. Si comincia a credere nel successo, piuttosto che in quello che ti ha fatto arrivare al successo. Nel momento in cui si inizia a pensare che hai successo, si può dimenticare il motivo per cui si ha avuto successo, e si devono raddoppiare gli sforzi”.

Kevin pone anche un forte accento sull’importanza del team building – ancora una volta, questa sua visione è in contrasto con il popolare stereotipo dell’imprenditore visto come eroe solitario. Un tale sforzo collettivo è più visibile nel suo successo ottenuto con gli sport a motore. Il team di gara di Kalkhoven KV Racing , un gruppo relativamente giovane, è salito rapidamente ai vertici delle classifiche, vincendo la 500 Miglia di Indianapolis nel 2013, dopo aver iniziato con una sola macchina nelle corse KP solo dieci anni fa.

Il team ha creato un pilota vincente e popolare, anche nella leggendaria corsa delle 500 miglia. Il brasiliano Tony Kanaan, che all’età di 38 anni, ha partecipato per la 12° volta alla 500 Miglia di Indianapolis, e ha conquistato la vittoria, mettendo fine a un lungo periodo di incidenti mancati e vincendo una gara perfetta in tempo.

Come ogni pilota riconosce che la vittoria è un lavoro di squadra. Kalkhoven ricorda: “Vincere è stato il clou; solo una parte di ciò che significa vincere un campionato di Formula 1. Il momento migliore è stato poter contare su persone preparate, dagli ingegneri ai piloti. E ‘stata un’esperienza manageriale interessante; che ha prodotto risultati migliori di quanto sperato”.

Alla domanda su i principi chiave del successo aziendale, ne ha elencati tre, in un modo da unire chiarezza e precisione: le persone, la messa a fuoco e la disciplina. Queste qualità non sono cambiate e non lo saranno nemmeno in futuro.

“La prima cosa sono le persone. Quando ti cimenti e sperimenti la realtà di business, se non si ha la squadra giusta

MIRA IN ALTO…ma rimani con i piedi per terra

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A quel tempo, le fibre ottiche erano limitate a una singola lunghezza d’onda, così serviva una grande stazione di rigenerazione ogni 60 km o giù di lì. La tecnologia emergente era un amplificatore ottico; mediante il quale mentre la luce scendeva la linea un magnete avrebbe accelerarato il fascio luminoso.

“L’amplificatore, se fosse potuto essere prodotto su scala commerciale, avrebbe permesso due cose: l’eliminazione della stazione di rigenerazione, e lunghezze d’onda multiple. Quindi, il nostro programma consisteva nell’iniziare a sviluppare o acquisire il meglio della tecnologia in fibra ottica, che permetteva che ciò accadesse”.

La crescita è stata rapida dopo che Uniphase ebbe sviluppato la tecnologia, e si espansero i giganti della rete come Nortel e Alcatel appena internet è entrato nella sua enorme fase di crescita nel 1990. I ritorni in quel decennio sono stati fenomenali: le vendite sono cresciute da 23 milioni di dollari del 1991 a 394 milioni di dollari, come per il trimestre conclusosi il 31 marzo 2000. Durante questo periodo la capitalizzazione del mercato è balzata da 35 milioni a 100 miliardi di dollari. Internet è ormai interamente basato sulla fibra ottica, anche parti delle infrastrutture wireless, persino quando si utilizza un telefono cellulare le torri di trasmissione usano la tecnologia in fibra ottica.

Oltre al KV Racing, Kevin ha un altro interesse commerciale nel settore automobilistico: è co-proprietario della Cosworth, una casa inglese che produce motori, con una storia leggendaria negli sport a motore. Kalkhoven ha contribuito a far girare le sue fortune negli ultimi dieci anni, supervisionando la diversificazione fino a includere la consulenza ingegneristica e l’elettronica ad alte prestazioni. Una delle tecnologie che ha sviluppato è il rivestimento a ioni del plasma, che riduce l’attrito del motore e il peso, riducendo le emissioni di CO2. Il Centro di Produzione Avanzata a Cosworth, un investimento da 22 milioni di sterline, è stato inaugurato dal primo ministro David Cameron nel febbraio 2015. Kalkhoven ha fatto fare al primo ministro un tour delle strutture, e Cameron ha definito l’impresa come ‘esattamente il tipo di azienda ad alto valore aggiunto per potenziare le esportazioni che l’economia britannica aveva bisogno di sviluppare’.

Al giorno d’oggi l’imprenditorialità è celebrata dai leader politici ed è anche fortemente promossa dai reality show televisivi come Shark Tank negli Stati Uniti, Money Tigers in Giappone o Dragon’s Den nel Regno Unito. Non è stato sempre così, almeno in alcuni paesi europei. Kalkhoven è spesso descritto come un uomo d’affari australiano, ma ha ricevuto la sua educazione da una scuola molto tradizionale: la Whitgift a Croydon Surrey, nel sud di Londra. Nel 1960, i colletti bianchi inglesi non si sono lasciati trascinare né dal rock’n roll né dalla cultura d’impresa degli anni a seguire. L’aspettativa di allora voleva che gli studenti cercassero di perseguire una carriera con uno stipendio di tutto rispetto.

“Credo che mia madre volesse che io diventassi un direttore di banca”, ricorda Kalkhoven. “Ripensando alla società del 1960, ti rendi conto che l’immagine era importante. C’era ancora un forte pensiero diffuso che il fallimento era considerato come una vergogna sociale. Ero molto più attratto dalla Silicon Valley, dove

se non si tenta non si avrà successo; probabilmente fallirai ad un certo punto e imparerai dai tuoi errori. Così molte aziende hanno visto l’alternarsi di fallimenti e successi”.

Quella capacità di fallire senza vergogna sociale è sempre stata una caratteristica degli Stati Uniti. Gli imprenditori di successo, mentre da un lato hanno bisogno di evitare un eccessivo orgoglio, dall’altro hanno bisogno di essere in grado di visualizzare la capacità di recupero. Si tratta di una carriera nobile e necessaria, e per fortuna si è guadagnata il suo rispetto.

“Quando mi sono affacciato al mondo [del lavoro], fare l’imprenditore non era una cosa ben accetta ... la gente piccola non poteva pensare in grande, non era consentito – si doveva stare “al proprio posto” – dice Kalkhoven. “Cosworth oggi è di gran lunga più imprenditoriale rispetto al passato. Fa cose che sarebbero stato inconcepibili sotto Ford.

“Essere un imprenditore è ormai una carriera accettata. E che crea posti di lavoro. C’è stato un cambiamento nel nostro ambiente di lavoro negli ultimi 10-15 anni; sono stati creati un gran numero di posti di lavoro. La disoccupazione generale nel Regno Unito e negli Stati Uniti è scesa a livelli di successo, con enormi cambiamenti alla forza lavoro.”

Kevin Kalkhoven ha beneficiato di questo cambiamento nell’atteggiamento nei confronti degli imprenditori negli ultimi dieci anni. E forse ha contribuito a creare tale cambiamento.

Di Philip Whiteley

HEditionMag14

Page 15: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

A quel tempo, le fibre ottiche erano limitate a una singola lunghezza d’onda, così serviva una grande stazione di rigenerazione ogni 60 km o giù di lì. La tecnologia emergente era un amplificatore ottico; mediante il quale mentre la luce scendeva la linea un magnete avrebbe accelerarato il fascio luminoso.

“L’amplificatore, se fosse potuto essere prodotto su scala commerciale, avrebbe permesso due cose: l’eliminazione della stazione di rigenerazione, e lunghezze d’onda multiple. Quindi, il nostro programma consisteva nell’iniziare a sviluppare o acquisire il meglio della tecnologia in fibra ottica, che permetteva che ciò accadesse”.

La crescita è stata rapida dopo che Uniphase ebbe sviluppato la tecnologia, e si espansero i giganti della rete come Nortel e Alcatel appena internet è entrato nella sua enorme fase di crescita nel 1990. I ritorni in quel decennio sono stati fenomenali: le vendite sono cresciute da 23 milioni di dollari del 1991 a 394 milioni di dollari, come per il trimestre conclusosi il 31 marzo 2000. Durante questo periodo la capitalizzazione del mercato è balzata da 35 milioni a 100 miliardi di dollari. Internet è ormai interamente basato sulla fibra ottica, anche parti delle infrastrutture wireless, persino quando si utilizza un telefono cellulare le torri di trasmissione usano la tecnologia in fibra ottica.

Oltre al KV Racing, Kevin ha un altro interesse commerciale nel settore automobilistico: è co-proprietario della Cosworth, una casa inglese che produce motori, con una storia leggendaria negli sport a motore. Kalkhoven ha contribuito a far girare le sue fortune negli ultimi dieci anni, supervisionando la diversificazione fino a includere la consulenza ingegneristica e l’elettronica ad alte prestazioni. Una delle tecnologie che ha sviluppato è il rivestimento a ioni del plasma, che riduce l’attrito del motore e il peso, riducendo le emissioni di CO2. Il Centro di Produzione Avanzata a Cosworth, un investimento da 22 milioni di sterline, è stato inaugurato dal primo ministro David Cameron nel febbraio 2015. Kalkhoven ha fatto fare al primo ministro un tour delle strutture, e Cameron ha definito l’impresa come ‘esattamente il tipo di azienda ad alto valore aggiunto per potenziare le esportazioni che l’economia britannica aveva bisogno di sviluppare’.

Al giorno d’oggi l’imprenditorialità è celebrata dai leader politici ed è anche fortemente promossa dai reality show televisivi come Shark Tank negli Stati Uniti, Money Tigers in Giappone o Dragon’s Den nel Regno Unito. Non è stato sempre così, almeno in alcuni paesi europei. Kalkhoven è spesso descritto come un uomo d’affari australiano, ma ha ricevuto la sua educazione da una scuola molto tradizionale: la Whitgift a Croydon Surrey, nel sud di Londra. Nel 1960, i colletti bianchi inglesi non si sono lasciati trascinare né dal rock’n roll né dalla cultura d’impresa degli anni a seguire. L’aspettativa di allora voleva che gli studenti cercassero di perseguire una carriera con uno stipendio di tutto rispetto.

“Credo che mia madre volesse che io diventassi un direttore di banca”, ricorda Kalkhoven. “Ripensando alla società del 1960, ti rendi conto che l’immagine era importante. C’era ancora un forte pensiero diffuso che il fallimento era considerato come una vergogna sociale. Ero molto più attratto dalla Silicon Valley, dove

se non si tenta non si avrà successo; probabilmente fallirai ad un certo punto e imparerai dai tuoi errori. Così molte aziende hanno visto l’alternarsi di fallimenti e successi”.

Quella capacità di fallire senza vergogna sociale è sempre stata una caratteristica degli Stati Uniti. Gli imprenditori di successo, mentre da un lato hanno bisogno di evitare un eccessivo orgoglio, dall’altro hanno bisogno di essere in grado di visualizzare la capacità di recupero. Si tratta di una carriera nobile e necessaria, e per fortuna si è guadagnata il suo rispetto.

“Quando mi sono affacciato al mondo [del lavoro], fare l’imprenditore non era una cosa ben accetta ... la gente piccola non poteva pensare in grande, non era consentito – si doveva stare “al proprio posto” – dice Kalkhoven. “Cosworth oggi è di gran lunga più imprenditoriale rispetto al passato. Fa cose che sarebbero stato inconcepibili sotto Ford.

“Essere un imprenditore è ormai una carriera accettata. E che crea posti di lavoro. C’è stato un cambiamento nel nostro ambiente di lavoro negli ultimi 10-15 anni; sono stati creati un gran numero di posti di lavoro. La disoccupazione generale nel Regno Unito e negli Stati Uniti è scesa a livelli di successo, con enormi cambiamenti alla forza lavoro.”

Kevin Kalkhoven ha beneficiato di questo cambiamento nell’atteggiamento nei confronti degli imprenditori negli ultimi dieci anni. E forse ha contribuito a creare tale cambiamento.

Di Philip Whiteley

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L o sapevate che una donna fisico è riuscita a fermare la luce nel suo laboratorio? E che altre donne hanno scoperto la prima prova della materia oscura?

Un’altra ancora ha scoperto il quark top.La questione dell’uguaglianza femminile

è tale che, per certi versi, sembra vecchia.Nel mondo occidentale, almeno in teoria,

le donne sono accettate come aventi pari diritti in tutti i settori della vita. Tuttavia, mentre vi è l’accettazione di questa uguaglianza in linea di principio, nella pratica, resta molto da fare per assicurarsi che questa sia una realtà – come dimostrato da recenti statistiche che rivelano che la parità salariale di genere non è ancora stata raggiunta e altre che mostrano che la maggior parte delle migliori poltrone nel settore industriale e commerciale sono ancora detenute da uomini. Nel campo della scienza, le statistiche sono particolarmente sconfortanti – dato che Marie Curie ha vinto il suo premio Nobel nel 1911, e solo 15 donne hanno ottenuto il premio Nobel per attività scientifiche rispetto ai circa 500 uomini. Nel 2012, a parte l’Unione Europea, che le ha assegnato il Premio per la Pace, tutti i vincitori dei premi Nobel erano uomini. Se prendiamo in considerazione il premio Nobel per la fisica ci accorgiamo che la differenza di genere si fa particolarmente sentire – negli ultimi 50 anni, non una sola donna ha vinto.

Tuttavia, mentre la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica sono stati campi a lungo dominati dagli uomini, le donne stanno facendo parecchia strada in questo “vecchio club per ragazzi’ di quanta non ne abbiano fatta in passato. Se da un lato gli scienziati di sesso femminile rappresentano ancora solo una percentuale relativamente piccola della professione, dall’altra stanno lavorando in aree che sono da togliere il fiato per la loro complessità e per il loro potenziale di cambiamento della vita. Diamo uno sguardo a sei di loro.

DEBORAH JINLa ricerca di Jin va proprio al cuore di ciò che ci rende quello che siamo. Siamo tutti fatti di ‘materia’ – la materia è tutto ciò che sul pianeta ha una massa che occupa spazio. Jin è riuscita a creare un materiale che esiste quasi al punto in cui la materia si arresta completamente, non una sola volta, ma due – con sostanze diverse. Tutto ciò apre enormi implicazioni per la nostra comprensione di come funziona la materia. Ha vinto numerosi premi tra cui il MacArthur Fellowship “genius grant”, il “Research Leader of the Year” dello Scientific American, la medaglia dell’Istituto di Fisica Isaac Newton, e più di recente il Premio Cornstock per la Fisica del 2014.

JENA MEINCKEVincitrice del premio Very Early Career Female Physicist del 2015, la dottoressa Meinecke è un astrofisico che ricrea super-nova in miniatura nel suo laboratorio. Il suo lavoro è stato anche nominato nella Top Ten delle Scoperte Scientifiche Fondamentali del 2014, da Physics World. Conduce esperimenti per riprodurre i campi magnetici associati alle supernove, su scala minuscola, creando plasmi che sottopone ad onde d’urto e turbolenze. Il suo scopo è quello di capire come i piccoli campi magnetici creati nell’universo primordiale abbiano potuto aumentare la loro dimensione come quelli che conosciamo ora. Anche se al momento è felice nel suo laboratorio, i progetti per il futuro di Meinecke sono di più ampio respiro – sta preparando la domanda per il programma per astronauti della NASA e le piacerebbe andare sulla Stazione Spaziale Internazionale, spiega: “Io studio oggetti astronomici, quindi sarebbe una cosa molto più vicina alla mia ricerca.”

| WOMEN IN SCIENCE

DONNE INNOVATIVE

HEditionMag16

Page 17: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

L o sapevate che una donna fisico è riuscita a fermare la luce nel suo laboratorio? E che altre donne hanno scoperto la prima prova della materia oscura?

Un’altra ancora ha scoperto il quark top.La questione dell’uguaglianza femminile

è tale che, per certi versi, sembra vecchia.Nel mondo occidentale, almeno in teoria,

le donne sono accettate come aventi pari diritti in tutti i settori della vita. Tuttavia, mentre vi è l’accettazione di questa uguaglianza in linea di principio, nella pratica, resta molto da fare per assicurarsi che questa sia una realtà – come dimostrato da recenti statistiche che rivelano che la parità salariale di genere non è ancora stata raggiunta e altre che mostrano che la maggior parte delle migliori poltrone nel settore industriale e commerciale sono ancora detenute da uomini. Nel campo della scienza, le statistiche sono particolarmente sconfortanti – dato che Marie Curie ha vinto il suo premio Nobel nel 1911, e solo 15 donne hanno ottenuto il premio Nobel per attività scientifiche rispetto ai circa 500 uomini. Nel 2012, a parte l’Unione Europea, che le ha assegnato il Premio per la Pace, tutti i vincitori dei premi Nobel erano uomini. Se prendiamo in considerazione il premio Nobel per la fisica ci accorgiamo che la differenza di genere si fa particolarmente sentire – negli ultimi 50 anni, non una sola donna ha vinto.

Tuttavia, mentre la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica sono stati campi a lungo dominati dagli uomini, le donne stanno facendo parecchia strada in questo “vecchio club per ragazzi’ di quanta non ne abbiano fatta in passato. Se da un lato gli scienziati di sesso femminile rappresentano ancora solo una percentuale relativamente piccola della professione, dall’altra stanno lavorando in aree che sono da togliere il fiato per la loro complessità e per il loro potenziale di cambiamento della vita. Diamo uno sguardo a sei di loro.

DEBORAH JINLa ricerca di Jin va proprio al cuore di ciò che ci rende quello che siamo. Siamo tutti fatti di ‘materia’ – la materia è tutto ciò che sul pianeta ha una massa che occupa spazio. Jin è riuscita a creare un materiale che esiste quasi al punto in cui la materia si arresta completamente, non una sola volta, ma due – con sostanze diverse. Tutto ciò apre enormi implicazioni per la nostra comprensione di come funziona la materia. Ha vinto numerosi premi tra cui il MacArthur Fellowship “genius grant”, il “Research Leader of the Year” dello Scientific American, la medaglia dell’Istituto di Fisica Isaac Newton, e più di recente il Premio Cornstock per la Fisica del 2014.

JENA MEINCKEVincitrice del premio Very Early Career Female Physicist del 2015, la dottoressa Meinecke è un astrofisico che ricrea super-nova in miniatura nel suo laboratorio. Il suo lavoro è stato anche nominato nella Top Ten delle Scoperte Scientifiche Fondamentali del 2014, da Physics World. Conduce esperimenti per riprodurre i campi magnetici associati alle supernove, su scala minuscola, creando plasmi che sottopone ad onde d’urto e turbolenze. Il suo scopo è quello di capire come i piccoli campi magnetici creati nell’universo primordiale abbiano potuto aumentare la loro dimensione come quelli che conosciamo ora. Anche se al momento è felice nel suo laboratorio, i progetti per il futuro di Meinecke sono di più ampio respiro – sta preparando la domanda per il programma per astronauti della NASA e le piacerebbe andare sulla Stazione Spaziale Internazionale, spiega: “Io studio oggetti astronomici, quindi sarebbe una cosa molto più vicina alla mia ricerca.”

| WOMEN IN SCIENCE

DONNE INNOVATIVE

Page 18: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

CLARE BURRAGEBurrage è stata recentemente premiata con una medaglia e il premio Maxwell 2015 per il suo contributo alla ricerca nel settore dell’energia oscura. Il suo lavoro si incentra sulla potenza al centro del nostro universo. L’energia oscura è la sostanza misteriosa, che guida l’universo ancora in espansione. I precedenti tentativi di studiare l’energia oscura si concentravano sull’osservazione delle galassie che si evolvono su grandi distanze.

Burrage ha dimostrato che siamo in grado di conoscere l’energia oscura e come interagisce con altre particelle su scale di distanza molto più brevi – e ha aperto la strada allo sviluppo di tecniche che permettono agli scienziati di ricercare l’energia assorbita in esperimenti di laboratorio sapientemente progettati. Ha anche sviluppato nuovi test per l’energia oscura utilizzando osservazioni di luce da sorgenti astrofisiche, che sono ormai parte della “cassetta degli attrezzi” standard degli scienziati per la ricerca di energia oscura.

SARAH BOHNDIEKIl lavoro di Bohndiek l’ha posizionata in prima linea sia per la ricerca sul cancro che per la fisica. Ha vinto la medaglia e il premio Paterson 2014 per il suo impegno per lo sviluppo di tecniche avanzate di visualizzazione molecolare (MRI) e la loro applicazione ai problemi nel punto di incontro tra fisica, biologia e medicina.

Ha iniziato la sua carriera all’UCL dove ha studiato le capacità della visualizzazione con i raggi X, poi è entrata all’Istituto di Ricerca sul cancro di Cambridge dove ha fornito un contributo importante per gli effetti metabolici sul corpo della risonanza magnetica. Ora dirige il Laboratorio VISION, che opera in cooperazione con il Dipartimento di Fisica e l’Istituto di Ricerca sul cancro di Cambridge, dove il suo team sviluppa e convalida nuove tecnologie di visualizzazione che mirano a coniugare i nuovi sviluppi nel campo dell’imaging molecolare e modelli di malattia preclinici utili a capire meglio le reazioni terapia del cancro – resistenza ai farmaci.

JILL TARTARUna famosa astronoma, che conduce la ricerca di Intelligenze Extra Terrestri, Tartar è il direttore del Centro di Ricerca di Intelligenze Extra Terrestri (SETI) presso il SETI Institute in California. Ha dedicato la sua carriera alla ricerca di segni di esseri senzienti altrove nell’universo e il suo lavoro è stato importante per tutte le aree del settore. Guida inoltre il progetto Phoenix – che controlla da circa un decennio 750 sistemi stellari vicini. Tartar è anche stata d’ispirazione per il personaggio di Jodie Foster nel film Contact.

FABIOLA GIANOTTIAnnoverata tra le “100 donne più ispiratrici” secondo il The Guardian nel 2011, elencata tra le “100 donne più influenti” dalla rivista Forbes nel 2013, e considerata tra i “maggiori pensatori globali del 2013” dalla rivista Foreign Policy (2013), Gianotti è un’altra scienziata la cui ricerca è al centro delle domande cosa siamo e perché siamo qui. Il suo lavoro ruota attorno al ‘big bang’ da cui ha avuto inizio l’Universo in cui viviamo. E’ stata recentemente selezionata come la prima donna direttore generale del CERN (l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare).

Queste sono solo sei tra le tante donne che fanno progressi nel campo della scienza, che sono innovative – non solo nei loro campi, ma anche nella creazione di uno spazio per le donne all’interno del mondo – prevalentemente maschile – della ricerca scientifica. Come ha scritto la rivista Discover nel 2002, quando ha compilato la sua lista delle 50 donne più importanti nella scienza: “Leggere le loro storie vuol dire capire quanto sia importante che le barriere che affrontano le donne nella scienza possono infrangersi rapidamente e completamente. Se solo una di queste donne si fosse stufata e avesse mollato – come fanno molte – la storia della scienza sarebbe stata impoverita”.

Di Joanne Walker

EXPRESS YOURSELF!

BREAK THE RULES

G L O B A L P L A Y E R O F P A R T Y W A R E

@BBS_spafacebook.com/BBS-spawww.bbs.itNot Ordinary

Disposablewww

Page 19: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

CLARE BURRAGEBurrage è stata recentemente premiata con una medaglia e il premio Maxwell 2015 per il suo contributo alla ricerca nel settore dell’energia oscura. Il suo lavoro si incentra sulla potenza al centro del nostro universo. L’energia oscura è la sostanza misteriosa, che guida l’universo ancora in espansione. I precedenti tentativi di studiare l’energia oscura si concentravano sull’osservazione delle galassie che si evolvono su grandi distanze.

Burrage ha dimostrato che siamo in grado di conoscere l’energia oscura e come interagisce con altre particelle su scale di distanza molto più brevi – e ha aperto la strada allo sviluppo di tecniche che permettono agli scienziati di ricercare l’energia assorbita in esperimenti di laboratorio sapientemente progettati. Ha anche sviluppato nuovi test per l’energia oscura utilizzando osservazioni di luce da sorgenti astrofisiche, che sono ormai parte della “cassetta degli attrezzi” standard degli scienziati per la ricerca di energia oscura.

SARAH BOHNDIEKIl lavoro di Bohndiek l’ha posizionata in prima linea sia per la ricerca sul cancro che per la fisica. Ha vinto la medaglia e il premio Paterson 2014 per il suo impegno per lo sviluppo di tecniche avanzate di visualizzazione molecolare (MRI) e la loro applicazione ai problemi nel punto di incontro tra fisica, biologia e medicina.

Ha iniziato la sua carriera all’UCL dove ha studiato le capacità della visualizzazione con i raggi X, poi è entrata all’Istituto di Ricerca sul cancro di Cambridge dove ha fornito un contributo importante per gli effetti metabolici sul corpo della risonanza magnetica. Ora dirige il Laboratorio VISION, che opera in cooperazione con il Dipartimento di Fisica e l’Istituto di Ricerca sul cancro di Cambridge, dove il suo team sviluppa e convalida nuove tecnologie di visualizzazione che mirano a coniugare i nuovi sviluppi nel campo dell’imaging molecolare e modelli di malattia preclinici utili a capire meglio le reazioni terapia del cancro – resistenza ai farmaci.

JILL TARTARUna famosa astronoma, che conduce la ricerca di Intelligenze Extra Terrestri, Tartar è il direttore del Centro di Ricerca di Intelligenze Extra Terrestri (SETI) presso il SETI Institute in California. Ha dedicato la sua carriera alla ricerca di segni di esseri senzienti altrove nell’universo e il suo lavoro è stato importante per tutte le aree del settore. Guida inoltre il progetto Phoenix – che controlla da circa un decennio 750 sistemi stellari vicini. Tartar è anche stata d’ispirazione per il personaggio di Jodie Foster nel film Contact.

FABIOLA GIANOTTIAnnoverata tra le “100 donne più ispiratrici” secondo il The Guardian nel 2011, elencata tra le “100 donne più influenti” dalla rivista Forbes nel 2013, e considerata tra i “maggiori pensatori globali del 2013” dalla rivista Foreign Policy (2013), Gianotti è un’altra scienziata la cui ricerca è al centro delle domande cosa siamo e perché siamo qui. Il suo lavoro ruota attorno al ‘big bang’ da cui ha avuto inizio l’Universo in cui viviamo. E’ stata recentemente selezionata come la prima donna direttore generale del CERN (l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare).

Queste sono solo sei tra le tante donne che fanno progressi nel campo della scienza, che sono innovative – non solo nei loro campi, ma anche nella creazione di uno spazio per le donne all’interno del mondo – prevalentemente maschile – della ricerca scientifica. Come ha scritto la rivista Discover nel 2002, quando ha compilato la sua lista delle 50 donne più importanti nella scienza: “Leggere le loro storie vuol dire capire quanto sia importante che le barriere che affrontano le donne nella scienza possono infrangersi rapidamente e completamente. Se solo una di queste donne si fosse stufata e avesse mollato – come fanno molte – la storia della scienza sarebbe stata impoverita”.

Di Joanne Walker

EXPRESS YOURSELF!

BREAK THE RULES

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abbandonata. E più scopre cose riguardanti la natura della sua ricerca, più sospetta che altri sono dietro la sua scomparsa. Coffin Road segue tre viaggi pericolosi verso una verità sconvolgente – e la consapevolezza che l’ignoranza può ucciderci.

La facciata signorile di Hampstead a Londra è sconvolta da una serie di omicidi terribili, e la caccia della polizia che indaga è minacciata dalla politica interna, e da un triangolo amoroso fiorito all’interno della squadra investigativa. Pressato da alti ufficiali alla disperata ricerca di un risultato è chiaramente necessaria una nuova iniziativa, ma quale? Le analisi intellettuali e le procedure di polizia si contendono con l’istinto “da sbirro”, e l’aiuto sembra arrivare da una fonte molto improbabile un famoso detective. Un profilo

psicologico dell’assassino permette alla polizia di restringere la loro ricerca, ma Scotland Yard perderà la pazienza con la squadra prima di poter risolvere il caso? Lodato da amici autori e dai lettori, questo libro è un fatto di cronaca veramente originale, che parla ad un pubblico contemporaneo e si rifa alla età d’oro della narrativa poliziesca. Intelligente, eccentrico e affettato, è stato descritto come “una lettera d’amore al romanzo poliziesco”. Guy Fraser-Sampson è uno scrittore affermato, meglio conosciuto per la sua serie di Mapp e Lucia, romanzi che sono stati trasmessi dal canale Radio 4 della BBC e opzionati per i canali tv della BBC. Questa è la sua opera prima di narrativa poliziesca, e il primo titolo della serie di omicidi di Hampstead.

Lo scrittore best seller di thriller Lee Child ci propone il 20 ° romanzo di Jack Reacher!

Jack Reacher non ha alcun posto dove andare, e per tutto il tempo per arrivarci, da una mota stazione della ferrovia sulla prateria dal curioso nome di Riposo della mamma che sembra perfetta per un giorno di sosta senza meta. Si aspetta di trovare una lapide solitaria di un pioniere in un mare di grano quasi maturo ... ma invece trova una donna in attesa di un collega scomparso, una testo criptato di circa duecento morti, e una

cittadina piena di silenziose, persone vigili.Il giorno di sosta di Reacher si trasforma in una missione a tempo

indeterminato che porta a raggiungere i luoghi più remoti di internet, e proprio nell’incubo del cuore di tenebra.

“Ho fotografato il momento della morte di mio marito...” Inizia così Hold Still (Reggiti forte), un thriller da brividi dell’autore e best-seller Tim Adler. Quanto sappiamo veramente di coloro che amiamo? Kate sta visitando l’Albania con il marito Paul, un break davvero necessario per rigenerarsi dalle stressanti attività del sito web aziendale di Paul. “Reggiti forte”, dice Kate, mentre scatta una foto a Paul che va sul balcone della camera dell’hotel. “Staremo sempre insieme”, dice Paul. Improvvisamente si sente un urlo che

arriva dal basso e una lunga strombazzata di clacson. Kate guarda giù dal balcone e vede il corpo ferito del marito che giace senza vita in strada. Sopraffatta dal dolore, Kate non può accettare la verità della tragica morte di Paul, e riguarda l’incidente più e più volte, cercando nelle sue foto un indizio fondamentale per capire quello che è realmente accaduto. E’ solo quando incontra un enigmatico sacerdote ad un gruppo di sostegno del dolore, percorrono insieme in un mondo pericoloso di violenza e segreti, che Kate si rende conto cosa voleva dire veramente Paul quando diceva che non l’avrebbe mai lasciata….

L’autore della trilogia di Lewis che ha venduto milioni di copie riporta l’omicidio di nuovo alle Ebridi Esterne.

Un uomo è scaraventato su su una spiaggia deserta delle Ebridi, sull’Isola di Harris, vivo per miracolo e vicino all’ipotermia. Non ha idea di chi sia o come sia arrivato lì. L’unico indizio sulla sua identità è una mappa che traccia un percorso denominato Coffin Road (la strada della bara). Lui non sa dove lo porterà, ma pieno di terrore, paura e incertezza sa che deve seguirla.

Un detective attraversa mari atlantici agitati fino a raggiungere una roccia che dista venti miglia ad ovest delle Ebridi Esterne della Scozia. Con un senso di presagio muove dei passi sulla riva, dove tre guardiani del faro sono scomparsi più di un secolo prima – un mistero che rimane irrisolto. Ma ora c’è un nuovo mistero – un uomo trovato ucciso a randellate sulla stessa roccia, e il detective George Gunn deve scoprire chi è stato e perché.

Una ragazza adolescente sta nella sua camera da letto Edimburgo, disperata per scoprire la verità sulla morte di suo padre. Due anni dopo la scoperta della lettera di suicidio del pioniere scienziato, Karen Fleming ancora non riesce ad accettare che l’avrebbe volontariamente

booksDi Matthew SMith Urbane Publications

Sappiamo tutti che il crimine non paga – ma ciò non significa che non possiamo godere di un brivido leggendo un paio di libri del genere! Questo mese ho selezionato alcuni buoni titoli del genere criminale per voi – lettori accaniti che vi terrà attanagliati

fino all’ultima parola…

www.urbanepublications.com

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“Cercare di creare un’azienda è come fare le torte. Devi saper dosare bene tutti gli ingredienti”Elon Musk

AFFARI www.heditionmagazine.com

Page 22: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

I l marchio Gushlow e Cole nasce da molti anni di esperienza di lavoro con tradizionali metodi di fabbricazione inglese di shearling (montoni) all’interno dell’azienda di famiglia Cole, molto rispettata, che hanno arricchito con le loro

conoscenze specialistiche senza eguali e la competenza per i materiali scelti.

Il loro primo progetto, una piccola gamma di accessori, è stato venduta al mercato Spitalfields, ad est di Londra. La domanda era così alta che è diventata velocemente una tappa fissa per stilisti e media, che le ha portate a lanciare una collezione di accessori di lusso alla London Fashion Week. Hanno scoperto che il loro stile e le loro abilità uniche erano di grande interesse per gli acquirenti alla ricerca di un marchio con una forte identità britannica. Essendo ogni pezzo made in England e caratterizzati da un eccentrico design inglese, il loro look singolare si riconosce subito.

Gushlow e Cole hanno prodotto degli shearling e una collezione di accessori ogni inverno da quando è arrivato il successo. Avendo cura di utilizzare concerie etiche, tutte le pelli che usano sono un sottoprodotto e ogni articolo è fatto a mano in Inghilterra. Selezionando i migliori materiali, hanno posto l’accento sulla forma e la costruzione attraverso la padronanza del loro mezzo.

L’etichetta ha attirato una clientela di celebrità di alto profilo tra cui Angelina Jolie ed è presente in molti negozi di prestigio nel mondo.

Avete lavorato insieme per molto tempo! Cosa ha influenzato maggiormente il vostro design nel corso degli anni?

La più grande influenza sul nostro design è arrivata da mio padre e dal lavorare nella sua fabbrica. Abbiamo imparato dal basso come costruire shearling e conciare la pelle. E ‘un materiale così meraviglioso da lavorare – può essere così sensazionale. Da allora abbiamo lavorato su una vasta gamma di collezioni, da stilisti come Margaret Howell e Amanda Wakeley fino all’Aviation leatherwear.

Ogni collezione contiene un pezzo del nostro patrimonio. La rivista Vogue è stata anche di grande

ispirazione per la nostra estetica emergente, specialmente nei nostri primi anni. Ho ancora la prima copia che abbiamo acquistato nel luglio 1990!

Lo stile Gushlow & Cole è cambiato nel corso degli anni?

E ‘sorprendente quanto poco sia cambiato il nostro stile nel corso degli anni. Mi piace vederlo più come in evoluzione. Questo sottolinea che ciò che creiamo ha una durabilità e un certo fascino senza tempo. Abbiamo sempre dato un nuovo approccio ai prodotti che creiamo. Direi che il nostro è uno stile di lusso rilassato.

Siete una collaborazione di due individui (di grande successo). La vostra amicizia influenza i vostri affari? Come si fa a mediare tra le differenze che avete?

La nostra amicizia influenza la nostra attività su tanti livelli. I nostri diversi tipi di stile lavorano all’unisono. Potrei creare il design di base, ma Emma aggiungerà il suo tocco, lo farà funzionare e, infine, avrà l’ultima parola. Le differenze che ci sono tra noi sono molto poche e distanti tra loro e si risolvono velocemente. Io la chiamo ‘The Wife’ (la moglie). Abbiamo una fiducia totale e un rispetto reciproco, che sono le chiavi di ogni partnership di successo.

ColeGushlowEmma Gushlow e Katrina Cole condividono la passione artigiana con la quale creano splendidi montoni e accessori. Le designers nate nel sud di Londra si sono incontrate a scuola all’età di quattro anni e hanno

lavorato insieme in modo creativo sin dalla laurea al London College of Fashion, cementando la loro collaborazione di design con una collezione che ha debuttato nel 2003.

HEditionMag22

Page 23: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

I l marchio Gushlow e Cole nasce da molti anni di esperienza di lavoro con tradizionali metodi di fabbricazione inglese di shearling (montoni) all’interno dell’azienda di famiglia Cole, molto rispettata, che hanno arricchito con le loro

conoscenze specialistiche senza eguali e la competenza per i materiali scelti.

Il loro primo progetto, una piccola gamma di accessori, è stato venduta al mercato Spitalfields, ad est di Londra. La domanda era così alta che è diventata velocemente una tappa fissa per stilisti e media, che le ha portate a lanciare una collezione di accessori di lusso alla London Fashion Week. Hanno scoperto che il loro stile e le loro abilità uniche erano di grande interesse per gli acquirenti alla ricerca di un marchio con una forte identità britannica. Essendo ogni pezzo made in England e caratterizzati da un eccentrico design inglese, il loro look singolare si riconosce subito.

Gushlow e Cole hanno prodotto degli shearling e una collezione di accessori ogni inverno da quando è arrivato il successo. Avendo cura di utilizzare concerie etiche, tutte le pelli che usano sono un sottoprodotto e ogni articolo è fatto a mano in Inghilterra. Selezionando i migliori materiali, hanno posto l’accento sulla forma e la costruzione attraverso la padronanza del loro mezzo.

L’etichetta ha attirato una clientela di celebrità di alto profilo tra cui Angelina Jolie ed è presente in molti negozi di prestigio nel mondo.

Avete lavorato insieme per molto tempo! Cosa ha influenzato maggiormente il vostro design nel corso degli anni?

La più grande influenza sul nostro design è arrivata da mio padre e dal lavorare nella sua fabbrica. Abbiamo imparato dal basso come costruire shearling e conciare la pelle. E ‘un materiale così meraviglioso da lavorare – può essere così sensazionale. Da allora abbiamo lavorato su una vasta gamma di collezioni, da stilisti come Margaret Howell e Amanda Wakeley fino all’Aviation leatherwear.

Ogni collezione contiene un pezzo del nostro patrimonio. La rivista Vogue è stata anche di grande

ispirazione per la nostra estetica emergente, specialmente nei nostri primi anni. Ho ancora la prima copia che abbiamo acquistato nel luglio 1990!

Lo stile Gushlow & Cole è cambiato nel corso degli anni?

E ‘sorprendente quanto poco sia cambiato il nostro stile nel corso degli anni. Mi piace vederlo più come in evoluzione. Questo sottolinea che ciò che creiamo ha una durabilità e un certo fascino senza tempo. Abbiamo sempre dato un nuovo approccio ai prodotti che creiamo. Direi che il nostro è uno stile di lusso rilassato.

Siete una collaborazione di due individui (di grande successo). La vostra amicizia influenza i vostri affari? Come si fa a mediare tra le differenze che avete?

La nostra amicizia influenza la nostra attività su tanti livelli. I nostri diversi tipi di stile lavorano all’unisono. Potrei creare il design di base, ma Emma aggiungerà il suo tocco, lo farà funzionare e, infine, avrà l’ultima parola. Le differenze che ci sono tra noi sono molto poche e distanti tra loro e si risolvono velocemente. Io la chiamo ‘The Wife’ (la moglie). Abbiamo una fiducia totale e un rispetto reciproco, che sono le chiavi di ogni partnership di successo.

ColeGushlowEmma Gushlow e Katrina Cole condividono la passione artigiana con la quale creano splendidi montoni e accessori. Le designers nate nel sud di Londra si sono incontrate a scuola all’età di quattro anni e hanno

lavorato insieme in modo creativo sin dalla laurea al London College of Fashion, cementando la loro collaborazione di design con una collezione che ha debuttato nel 2003.

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Page 24: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

Dall’alto in senso orario sinistra:SCIArPA A METà £ 249GIubbOTTO TAGLIATO £ 1.750GILET TAGLIATO GrOSSOLAnAMEnTE £ 665CAPPOTTO InCAPPuCCIATO £ 1.999SCIALLE £ 238GILET CrOMbIE CuCITO SuL rETrO £ 775

“Crediamo che sia importante conoscere e capire dove è fatto un prodotto. Le etichette ‘realizzato da’ celebrano le competenze individuali specialistiche che ognuno dei nostri artigiani ha. Abbiniamo il prodotto al produttore per garantire la massima qualità del lavoro artigianale”

approvvigionamento. Quindi lavoriamo solo con un paio di concerie europee di fiducia che forniscono shearling da solo il bacino europeo. Così siamo certi del benessere degli animali e i severi controlli ambientali europei garantiscono che una buona pratica etica è stata seguita. Poiché non crediamo nell’uso di pelli di animali che vengono allevati per la moda, anche noi usiamo solo le pelli che sono un sottoprodotto dell’industria alimentare.

Create una serie di bei cappotti, giacche, gilet sciarpe e accessori. Volete espandervi in altri settori della moda? Ci sono altri materiali che desiderate lavorare?

Quando le nostre collezioni si evolvono troviamo ispirazione, e la simmetria organica tra gli shearling e altri materiali naturali. Siamo diventati noti per aver armonizzato gli shearling con materiali naturali, ad esempio una lussuosa sciarpa a pelo lungo di shearling Toscana con del cashmere di Johnston of Elgin, o di un pannello posteriore di un gilet con una grossa maglia di lana d’alpaca. Quando il nostro brand cresce ci spostiamo naturalmente in altri settori della moda.

Siete già presenti in negozi di oltre 20 paesi – dove saranno i prossimi? Avete in programma di espandervi in altri paesi?

Siamo sempre alla ricerca di espanderci in nuovi mercati. Attualmente riforniamo oltre 40 regioni in tutto il mondo e questo dato è in continuo aumento. Il mercato online è un’altra enorme piattaforma per la crescita che permette ai nostri clienti internazionali di acquistare Gushlow & Cole. Ora abbiamo un nuovo grande negozio on-line per il lancio di nuovi prodotti per tutto l’anno, quindi andate a vederlo!

Quale sarebbe il vostro consiglio per un giovane designer inglese che ha in mente di creare la propria attività?

Date un’occhiata lunga e dura alla vostra gamma di prodotti e capite chi è il vostro cliente. C’è una grande richiesta di buon design britannico – e ancora di più per designer inglesi, quindi pensate a livello internazionale e visitate le mostre. uKFT (L’Associazione Tessile e quella della Moda del regno unito) sono di grande aiuto per qualsiasi progettista che sta cercando di esportare. Offrono un programma di membership che dà accesso alla consulenza che è altamente richiesta e un sostegno, che sono preziosi per ogni giovane designer. Ancora più importante, abbiate fede in voi stessi e il vostro prodotto e buttatevi – basta essere preparati per farcela nel lungo periodo.

Siete molto impegnate per l’industria manifatturiera britannica e gli abiti sono tutti realizzati nel Regno Unito da artigiani specializzati (i cui nomi sono presenti sulle etichette dei pezzi che creano). Come si fa a scegliere chi fa i vostri pezzi?

Crediamo che sia importante conoscere e capire dove è fatto un prodotto. Le etichette ‘realizzato da’ celebrano le competenze individuali specialistiche che ognuno dei nostri artigiani ha. Abbiniamo il prodotto al produttore per garantire la massima qualità del lavoro artigianale.

Il vostro schema di Apprendista mostra quanto sia importante per voi per garantire che i giovani siano addestrati nelle abilità necessarie per produrre i vestiti. Con la produzione di massa che sta diventando sempre più comune, pensate che vi è il pericolo per tali competenze di perdersi in futuro?

Purtroppo, c’è il reale pericolo che la produzione di shearling di lusso scompaia completamente dall’Inghilterra. L’industria della moda può essere davvero dura per le fabbriche, comprimendo i prezzi e spostando la produzione all’estero senza un pensiero per la fabbrica che si lasciano alle spalle. Le fabbriche specializzate, non solo di shearling, dovrebbero essere sostenute, nutrite e accudite sia dai designers che dal governo. Se non lo saranno li perderemo, e con esso anche parte del patrimonio di ciò che rende grande la moda inglese, per sempre.

Vi vantate della qualità dei vostri pezzi. Come si fa a garantire che la qualità sia sempre costante?

La qualità è parte integrante della creazione di lusso. Molti dei nostri artigiani e donne sono stati con noi per anni, e comprendono la nostra filosofia del marchio e l’importanza per la qualità. Emma ed io adottiamo un approccio “mettici le mani” a tutto – in particolare al processo di fabbricazione. Molto spesso saltiamo su una macchina per dimostrare come ci piace che le cose vengano fatte. Controlliamo tutto nei minimi particolari, dalla lunghezza di un bottone della gamba ai millimetri in un punto. Dato che indossiamo personalmente ciò che creiamo, siamo i nostri più grandi critici. Se c’è un problema di qualità, lo troveremo.

Seguire una buona pratica etica è chiaramente importante per voi. Come si fa a garantire la provenienza dei vostri shearling?

L’origine e l’autenticità dei nostri materiali e la buona pratica etica sono parti integranti del nostro

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Page 25: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

Dall’alto in senso orario sinistra:SCIArPA A METà £ 249GIubbOTTO TAGLIATO £ 1.750GILET TAGLIATO GrOSSOLAnAMEnTE £ 665CAPPOTTO InCAPPuCCIATO £ 1.999SCIALLE £ 238GILET CrOMbIE CuCITO SuL rETrO £ 775

“Crediamo che sia importante conoscere e capire dove è fatto un prodotto. Le etichette ‘realizzato da’ celebrano le competenze individuali specialistiche che ognuno dei nostri artigiani ha. Abbiniamo il prodotto al produttore per garantire la massima qualità del lavoro artigianale”

approvvigionamento. Quindi lavoriamo solo con un paio di concerie europee di fiducia che forniscono shearling da solo il bacino europeo. Così siamo certi del benessere degli animali e i severi controlli ambientali europei garantiscono che una buona pratica etica è stata seguita. Poiché non crediamo nell’uso di pelli di animali che vengono allevati per la moda, anche noi usiamo solo le pelli che sono un sottoprodotto dell’industria alimentare.

Create una serie di bei cappotti, giacche, gilet sciarpe e accessori. Volete espandervi in altri settori della moda? Ci sono altri materiali che desiderate lavorare?

Quando le nostre collezioni si evolvono troviamo ispirazione, e la simmetria organica tra gli shearling e altri materiali naturali. Siamo diventati noti per aver armonizzato gli shearling con materiali naturali, ad esempio una lussuosa sciarpa a pelo lungo di shearling Toscana con del cashmere di Johnston of Elgin, o di un pannello posteriore di un gilet con una grossa maglia di lana d’alpaca. Quando il nostro brand cresce ci spostiamo naturalmente in altri settori della moda.

Siete già presenti in negozi di oltre 20 paesi – dove saranno i prossimi? Avete in programma di espandervi in altri paesi?

Siamo sempre alla ricerca di espanderci in nuovi mercati. Attualmente riforniamo oltre 40 regioni in tutto il mondo e questo dato è in continuo aumento. Il mercato online è un’altra enorme piattaforma per la crescita che permette ai nostri clienti internazionali di acquistare Gushlow & Cole. Ora abbiamo un nuovo grande negozio on-line per il lancio di nuovi prodotti per tutto l’anno, quindi andate a vederlo!

Quale sarebbe il vostro consiglio per un giovane designer inglese che ha in mente di creare la propria attività?

Date un’occhiata lunga e dura alla vostra gamma di prodotti e capite chi è il vostro cliente. C’è una grande richiesta di buon design britannico – e ancora di più per designer inglesi, quindi pensate a livello internazionale e visitate le mostre. uKFT (L’Associazione Tessile e quella della Moda del regno unito) sono di grande aiuto per qualsiasi progettista che sta cercando di esportare. Offrono un programma di membership che dà accesso alla consulenza che è altamente richiesta e un sostegno, che sono preziosi per ogni giovane designer. Ancora più importante, abbiate fede in voi stessi e il vostro prodotto e buttatevi – basta essere preparati per farcela nel lungo periodo.

Siete molto impegnate per l’industria manifatturiera britannica e gli abiti sono tutti realizzati nel Regno Unito da artigiani specializzati (i cui nomi sono presenti sulle etichette dei pezzi che creano). Come si fa a scegliere chi fa i vostri pezzi?

Crediamo che sia importante conoscere e capire dove è fatto un prodotto. Le etichette ‘realizzato da’ celebrano le competenze individuali specialistiche che ognuno dei nostri artigiani ha. Abbiniamo il prodotto al produttore per garantire la massima qualità del lavoro artigianale.

Il vostro schema di Apprendista mostra quanto sia importante per voi per garantire che i giovani siano addestrati nelle abilità necessarie per produrre i vestiti. Con la produzione di massa che sta diventando sempre più comune, pensate che vi è il pericolo per tali competenze di perdersi in futuro?

Purtroppo, c’è il reale pericolo che la produzione di shearling di lusso scompaia completamente dall’Inghilterra. L’industria della moda può essere davvero dura per le fabbriche, comprimendo i prezzi e spostando la produzione all’estero senza un pensiero per la fabbrica che si lasciano alle spalle. Le fabbriche specializzate, non solo di shearling, dovrebbero essere sostenute, nutrite e accudite sia dai designers che dal governo. Se non lo saranno li perderemo, e con esso anche parte del patrimonio di ciò che rende grande la moda inglese, per sempre.

Vi vantate della qualità dei vostri pezzi. Come si fa a garantire che la qualità sia sempre costante?

La qualità è parte integrante della creazione di lusso. Molti dei nostri artigiani e donne sono stati con noi per anni, e comprendono la nostra filosofia del marchio e l’importanza per la qualità. Emma ed io adottiamo un approccio “mettici le mani” a tutto – in particolare al processo di fabbricazione. Molto spesso saltiamo su una macchina per dimostrare come ci piace che le cose vengano fatte. Controlliamo tutto nei minimi particolari, dalla lunghezza di un bottone della gamba ai millimetri in un punto. Dato che indossiamo personalmente ciò che creiamo, siamo i nostri più grandi critici. Se c’è un problema di qualità, lo troveremo.

Seguire una buona pratica etica è chiaramente importante per voi. Come si fa a garantire la provenienza dei vostri shearling?

L’origine e l’autenticità dei nostri materiali e la buona pratica etica sono parti integranti del nostro

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International primary and middle school curriculum

Co-educational day & boarding schoolfor children ages 9 to 18 years

Caring and supportive environment

International Baccalaureate (IB)Diplomaprogramme in the final two years

All instruction is in English

Small classes

I S C H L E R S T R A S S E 1 3 | 5 3 4 0 S T . G I L G E N | A U S T R I A | I N F O @ S T G I S . A T | + 4 3 ( 0 ) 6 2 2 7 2 0 2 5 9

W W W . S T G I S . A T

Page 27: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

EDUCAZIONEwww.heditionmagazine.com

“E’segno distintivo di una mente educata essere in grado di trattare un concetto senza accettarlo”Aristotle

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N 100 anni fa – e ciò ha un impatto diretto su almeno uno dei test di intelligenza (quello che richiede ai candidati di individuare dei disegni mimetizzati da una serie di linee e scarabocchi).

Un’altra influenza del ventunesimo secolo sullo sviluppo del talento e dell’intelligenza può essere spiegata dal fatto che i bambini di oggi hanno più probabilità di essere attivamente incoraggiati a seguire le cose che li appassionano. Mentre i ‘genitori invadenti’ e il fenomeno delle ‘Tiger Mother’ (madri molto esigenti nei confronti delle figlie affinché tirino fuori sempre il meglio in ogni campo) possono anche essere responsabili in parte di alcuni alti risultati raggiunti dai bambini, spesso sono i bambini stessi che sono ambiziosi e si vogliono migliorare e mettere alla prova – come nel caso della giovane Lydia che ha pregato i suoi genitori per oltre un anno affinché le dessero il permesso di sostenere le prove Mensa.

I bambini di oggi riescono anche ad avere più tempo per sviluppare il loro talento. E’ raro trovare un genitore fuori i cancelli della scuola che non vi dirà che ogni giorno si scapicolla per portare i loro bambini a scuola e alle lezioni di musica, danza o di sport, o anche a fare ripetizioni nelle materie scolastiche. Mentre forse 100 anni fa, i bambini dovevano aiutare a casa dopo la scuola, ora hanno tempo per imparare a suonare uno strumento, frequentare una scuola di ballo o fare sport di squadra o semplicemente leggere un libro.

L’aumento del tempo personale sembra abbia contribuito a questo aumento nelle loro capacità. Inoltre, come società civile ci sembra di dare sempre più valore al potenziale dei nostri bambini – nel Regno Unito ciò si riflette nel fatto che dal 2005 esiste un registro per “Abili, Dotati e Talentuosi”, che permette al 10% dei bambini che hanno ottimi voti in tutte le materie, di ricevere ulteriori lezioni e aiuti per imparare cose che non vengono insegnate in classe.

Sembra che questa combinazione di doti naturali e formazione fa sì che i nostri figli siano sempre più intelligenti e capaci di sviluppare i loro talenti – e che le generazioni future possano fare ancora meglio. Anche se tutto ciò è fantastico, per quelli di voi, che aiutano i figli con i compiti a casa, vi siete chiesti fino a quando potrete tenere il loro passo?

| NEWS

Mini Geni

el settembre 2015 la dodicenne Lydia Sebastian ha raggiunto il massimo punteggio possibile al test sul quoziente intellettivo di Mensa (l’associazione che raggruppa i “cervelloni” nel mondo) – un

risultato che è stato conseguito solo dall’1% della popolazione – di due punti superiore al punteggio raggiunto da Albert Einstein e Stephen Hawking.

Certo si tratta di un risultato notevole, è incredibile, ma Lydia non era la prima bambina inglese che ha raggiunto questo risultato nel 2015. Solo tre mesi fa, il giovane Aahil Jour, di appena 10 anni, ha ottenuto esattamente lo stesso punteggio. Nel frattempo, Alma Deutscher con i suoi dieci anni, aveva composto la sua prima opera breve all’età di sei anni e il suo primo concerto a 9.

Nel 2011 Joshua Beckford – di appena sei anni – è diventato la persona più giovane ad essere ammessa all’Università di Oxford. Ora, raggiunti i 10 anni, ha intenzione di diventare un neurochirurgo e un astronauta.

Anche se questi bambini sono davvero eccezionali, sembra che in questi giorni siamo circondati da un numero sempre crescente di bambini talentuosi e intelligenti. Può essere che i bambini dotati siano sempre esistiti ma ne riusciamo a vedere di più ora grazie alla visibilità che arriva dai media internazionali, e da genitori molto orgogliosi, ma questo aumento percepito può riflettere una reale crescita dell’intelligenza globale. Nel 1982 la ricerca di James Flynn in Nuova Zelanda, ha mostrato che mentre i test del QI sono diventati sempre più difficili, il punteggio medio del quoziente intellettivo (IQ) è rimasto lo stesso – indice che il tasso medio del QI deve essere in aumento.

Una ricerca più recente, del Kings College di Londra del 2015, suggerisce che l’intelligenza media dal 1950 è cresciuta di 20 punti del QI.

Un contributo a questo aumento dei livelli di QI può essere semplicemente legato al fatto che i moderni stili di vita richiedono un miglioramento in salute e nutrizione, che hanno entrambi un effetto diretto sullo sviluppo mentale e l’intelligenza. Si dice anche che il mondo di oggi, con i suoi giochi per computer, la televisione, la pubblicità e i simboli, utilizzati quotidianamente, sia un mondo più ‘visivo’ di quello di

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N 100 anni fa – e ciò ha un impatto diretto su almeno uno dei test di intelligenza (quello che richiede ai candidati di individuare dei disegni mimetizzati da una serie di linee e scarabocchi).

Un’altra influenza del ventunesimo secolo sullo sviluppo del talento e dell’intelligenza può essere spiegata dal fatto che i bambini di oggi hanno più probabilità di essere attivamente incoraggiati a seguire le cose che li appassionano. Mentre i ‘genitori invadenti’ e il fenomeno delle ‘Tiger Mother’ (madri molto esigenti nei confronti delle figlie affinché tirino fuori sempre il meglio in ogni campo) possono anche essere responsabili in parte di alcuni alti risultati raggiunti dai bambini, spesso sono i bambini stessi che sono ambiziosi e si vogliono migliorare e mettere alla prova – come nel caso della giovane Lydia che ha pregato i suoi genitori per oltre un anno affinché le dessero il permesso di sostenere le prove Mensa.

I bambini di oggi riescono anche ad avere più tempo per sviluppare il loro talento. E’ raro trovare un genitore fuori i cancelli della scuola che non vi dirà che ogni giorno si scapicolla per portare i loro bambini a scuola e alle lezioni di musica, danza o di sport, o anche a fare ripetizioni nelle materie scolastiche. Mentre forse 100 anni fa, i bambini dovevano aiutare a casa dopo la scuola, ora hanno tempo per imparare a suonare uno strumento, frequentare una scuola di ballo o fare sport di squadra o semplicemente leggere un libro.

L’aumento del tempo personale sembra abbia contribuito a questo aumento nelle loro capacità. Inoltre, come società civile ci sembra di dare sempre più valore al potenziale dei nostri bambini – nel Regno Unito ciò si riflette nel fatto che dal 2005 esiste un registro per “Abili, Dotati e Talentuosi”, che permette al 10% dei bambini che hanno ottimi voti in tutte le materie, di ricevere ulteriori lezioni e aiuti per imparare cose che non vengono insegnate in classe.

Sembra che questa combinazione di doti naturali e formazione fa sì che i nostri figli siano sempre più intelligenti e capaci di sviluppare i loro talenti – e che le generazioni future possano fare ancora meglio. Anche se tutto ciò è fantastico, per quelli di voi, che aiutano i figli con i compiti a casa, vi siete chiesti fino a quando potrete tenere il loro passo?

| NEWS

Mini Geni

el settembre 2015 la dodicenne Lydia Sebastian ha raggiunto il massimo punteggio possibile al test sul quoziente intellettivo di Mensa (l’associazione che raggruppa i “cervelloni” nel mondo) – un

risultato che è stato conseguito solo dall’1% della popolazione – di due punti superiore al punteggio raggiunto da Albert Einstein e Stephen Hawking.

Certo si tratta di un risultato notevole, è incredibile, ma Lydia non era la prima bambina inglese che ha raggiunto questo risultato nel 2015. Solo tre mesi fa, il giovane Aahil Jour, di appena 10 anni, ha ottenuto esattamente lo stesso punteggio. Nel frattempo, Alma Deutscher con i suoi dieci anni, aveva composto la sua prima opera breve all’età di sei anni e il suo primo concerto a 9.

Nel 2011 Joshua Beckford – di appena sei anni – è diventato la persona più giovane ad essere ammessa all’Università di Oxford. Ora, raggiunti i 10 anni, ha intenzione di diventare un neurochirurgo e un astronauta.

Anche se questi bambini sono davvero eccezionali, sembra che in questi giorni siamo circondati da un numero sempre crescente di bambini talentuosi e intelligenti. Può essere che i bambini dotati siano sempre esistiti ma ne riusciamo a vedere di più ora grazie alla visibilità che arriva dai media internazionali, e da genitori molto orgogliosi, ma questo aumento percepito può riflettere una reale crescita dell’intelligenza globale. Nel 1982 la ricerca di James Flynn in Nuova Zelanda, ha mostrato che mentre i test del QI sono diventati sempre più difficili, il punteggio medio del quoziente intellettivo (IQ) è rimasto lo stesso – indice che il tasso medio del QI deve essere in aumento.

Una ricerca più recente, del Kings College di Londra del 2015, suggerisce che l’intelligenza media dal 1950 è cresciuta di 20 punti del QI.

Un contributo a questo aumento dei livelli di QI può essere semplicemente legato al fatto che i moderni stili di vita richiedono un miglioramento in salute e nutrizione, che hanno entrambi un effetto diretto sullo sviluppo mentale e l’intelligenza. Si dice anche che il mondo di oggi, con i suoi giochi per computer, la televisione, la pubblicità e i simboli, utilizzati quotidianamente, sia un mondo più ‘visivo’ di quello di

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Page 30: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

S pesso si dice che alcune persone hanno il potere di cambiare o influenzare la vita di un’altra persona, ma nella realtà è raro trovare questo tipo di potere. M. Crist Fleming è una di queste rarità. Nel corso dei suoi 98 anni di vita ha avuto un grande impatto su migliaia di vite attraverso il suo grande lavoro, la sua grande determinazione e

la sua visione. E non è tutto, l’eredità che ha lasciato, le sue scuole, le persone che le gestiscono e che vi insegnano, porterà avanti anche negli anni a venire un’influenza estremamente positiva sulla vita di molti bambini.

Maria Crist Fleming nasce nel settembre del 1910 a Boston, nel Massachussetts, figlia unica di due insegnanti che erano i fondatori e responsabili di una scuola in Pennsylvania – un esempio che potrebbe aver influenzato il resto della sua vita. Inizia gli studi presso la scuola dei genitori e alla fine del 1920 trascorre un anno in una scuola di Losanna, in Svizzera, dove impara a parlare francese. Studia anche italiano a Perugia, partecipa al New England Conservatory of Music di Boston e si laurea al Radcliffe College, Università di Harvard, con una laurea in francese. Parla fluentemente francese e parla bene anche l’italiano ed il tedesco; riconosceva l’importanza di imparare le lingue. Nel 1984, in un discorso agli alunni del Radcliffe, mostra la sua preoccupazione relativamente alla “non curanza” degli americani verso lo studio di altre lingue affermando: “La comunicazione tra individui o nazioni è già abbastanza difficile in un mondo piccolo – la conoscenza della lingua di un’altra persona diventa quindi vitale. Quali altri modi esistono per superare le differenze culturali e gli atteggiamenti mentali?”

Mary Crist Fleming“Una vita ben vissuta”

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Page 31: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

S pesso si dice che alcune persone hanno il potere di cambiare o influenzare la vita di un’altra persona, ma nella realtà è raro trovare questo tipo di potere. M. Crist Fleming è una di queste rarità. Nel corso dei suoi 98 anni di vita ha avuto un grande impatto su migliaia di vite attraverso il suo grande lavoro, la sua grande determinazione e

la sua visione. E non è tutto, l’eredità che ha lasciato, le sue scuole, le persone che le gestiscono e che vi insegnano, porterà avanti anche negli anni a venire un’influenza estremamente positiva sulla vita di molti bambini.

Maria Crist Fleming nasce nel settembre del 1910 a Boston, nel Massachussetts, figlia unica di due insegnanti che erano i fondatori e responsabili di una scuola in Pennsylvania – un esempio che potrebbe aver influenzato il resto della sua vita. Inizia gli studi presso la scuola dei genitori e alla fine del 1920 trascorre un anno in una scuola di Losanna, in Svizzera, dove impara a parlare francese. Studia anche italiano a Perugia, partecipa al New England Conservatory of Music di Boston e si laurea al Radcliffe College, Università di Harvard, con una laurea in francese. Parla fluentemente francese e parla bene anche l’italiano ed il tedesco; riconosceva l’importanza di imparare le lingue. Nel 1984, in un discorso agli alunni del Radcliffe, mostra la sua preoccupazione relativamente alla “non curanza” degli americani verso lo studio di altre lingue affermando: “La comunicazione tra individui o nazioni è già abbastanza difficile in un mondo piccolo – la conoscenza della lingua di un’altra persona diventa quindi vitale. Quali altri modi esistono per superare le differenze culturali e gli atteggiamenti mentali?”

Mary Crist Fleming“Una vita ben vissuta”

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Questo amore per le lingue unito alla sua curiosità verso il mondo (e l’Europa in particolare) la portarono ad una delle sue prime avventure. Mostrando il senso dell’umorismo per il quale diventerà poi famosa, definì questa avventura “Fording Europe”. Trascorse due estati, attraversando tredici paesi europei, in una Ford V-8 Phaeton con altre cinque giovani donne. Non avrebbe potuto andare da sola, così si autoproclamò Chaperone delle cinque ragazze che descrisse come “cinque minuti più giovani” di lei. Portando diciotto bagagli e moltre altre cose che considerarono fondamentali – tra cui un kit da bar, composto da secchiello per il ghiaccio e shaker, per tutte le volte che avrebbero voluto un cocktail. Le avventure che seguirono, flirtare con gli ufficiali di Mussolini, una notte in un carcere ad Istanbul, diventare bravissima a cambiare le gomme della macchina, potrebbero facilmente riempire la pagine di un libro.

Affermò che che questo duplice amore verso l’apprendimento delle lingue e verso il vivere in altri paesi le ha dato “una profonda convinzione della necessità di unire i giovani di tutto il mondo per educarli insieme.” Probabilmente fu inevitabile che fosse attratta per il mondo dell’educazione e quindi per l’avventura per la quale è divenuta famosa – la fondazione della scuola americana in Svizzera (TASIS).

Le radici della TASIS potrebbero essere ritrovate nello Swiss Holiday Program che iniziò nel 1955. Dal 1943-1953 diresse la Frog Hollow Country Day School a Lansdale, Pennsylvania e ogni estate portò i suoi studenti in viaggio in Europa. Alla fine questo diventa lo Swiss Holiday Program, partito con quattro bus che si aprivano a ventaglio in tutta Europa fino ad arrivare a circa 22 bus, campeggio durante il percorso, e dopo un’escursione di una settimana in Francia, in Germania o in Italia si arrivava ad una bella villa nel sud della Svizzera. Durante un’escursione dello Swiss Holiday la signora Fleming scopre la bella ma abbandonata, e non arredata, villa a Locarno che sarebbe poi diventata il suo primo campus scolastico.

Fondando la TASIS, il suo amore per gli splendidi paesaggi circostanti e la sua famosa mancanza di pazienza (e la conseguente riluttanza nel leggere le istruzioni) le furono molto utili. A differenza delle persone inclini a seguire le procedure standard, la signora Fleming si tuffava direttamente al centro della questione, noncurante del fatto che sarebbe stato quasi impossibile ottenere i finanziamenti necessari.

La sua visione per il progetto fu tale che i dettagli che avrebbero scoraggiato le persone più deboli, ovvero per esempio rinnovare l’intera villa, non la toccarono minimamente. Avviò la scuola nel 1956, con soli 12 studenti, tre dei quali erano suoi figli. Dopo tre anni diventarono 50 studenti, decisamente troppi per il suo campus a Locarno – anche questo non fu un ostacolo, ma spostò semplicemente 20 di loro in un piccolo albergo che avrebbe dovuto chiudere, mentre lei convinse gli imprenditori a costruire nuovi dormitori nel Lower garden (non era in grado di ottenere un prestito per pagarli, ma erano così affascinati da tutta l’operazione che si fidarono di lei e decisero di andare avanti con il lavoro).

Entro la fine di questo terzo anno i costi di costruzione la portarono a finire i soldi e il suo consulente in banca la avvertì che avrebbe potuto andare in bancarotta. La sua risposta fu: “Giovanotto, non esiste l’espressione ‘non si puo’ nel mio vocabolario, e se lei la utilizza significa che lei non fa per me!” Andò negli Stati Uniti e raccolse il denaro di cui aveva bisogno. Il giovanotto in questione lavorò con lei per più di venti anni.

Così, dove molte scuole avrebbero fallito, grazie al fascino della signora Fleming, alla sua determinazione e al suo buon umore, la TASIS non solo ebbe successo, ma si rafforzò e vennero aperti campus in tutta Europa. Questo non vuol dire che ogni avventura che intraprese fu un successo. Ammise allegramente che aveva iniziato e concluso molte iniziative relative all’arte e all’educazione, ma non aveva mai avuto paura di fallire ed era sempre pronta a ricominciare. Il suo spirito di avventura e di impegno è stato, e rimane oggi, il cuore della TASIS – che si vanta di formare cittadini

“ Io sono una sola, ma io sono una. Non posso fare tutto, ma posso fare qualcosa”

(Parole scritte nel 1897 nella parte anteriore della bibbia della madre di M. Crist Fleming)

del mondo a tutto tondo. La Mission sul sito web della scuola riassume questo aspetto e mostra come la sua visione domini ancora oggi la loro filosofia: “La TASIS si impegna a trasmettere il patrimonio di civiltà occidentale e le culture del mondo; le invenzioni, le conquiste, le tradizioni e le idee del passato, che offrono scopi nel presente e speranza per il futuro. Cercando di bilanciare la ricerca della conoscenza con l’amore della saggezza e promuovendo l’abilità di apprendimento permanente, la ricerca della bellezza e lo sviluppo del carattere. Ogni scuola unisce un programma accademico impegnativo ad opportunità di impegno artistico, l’attività fisica e il servizio agli altri.”

L’eredità della signora Fleming ha molte forme. Il suo fascino, l’umorismo, il carisma e la sua vision hanno ispirato una tesi di dottorato alla Boston University sulla leadership educativa, un romanzo popolare per i giovani, scritto da Sharon Creech, due libri sulla sua vita, e una lettera del Presidente americano George H.W. Bush, che osserva: “Il suo è stato un impegno nobile che dura da quasi sei decenni, e mi congratulo con lei per un lavoro ben fatto.” Sulla sua storia è stata anche realizzata una commedia musicale MCF: What a Life! con parole e musica del compositore Todd Fletcher.

Una storia riassume l’atteggiamento della signora Fleming verso la vita forse più di ogni altra. In tarda età, la sua auto ha un guasto mentre guida su una autostrada italiana da sola con il suo cane. Alla piazzola della chiamata di emergenza si ritrova davanti tre pulsanti di colore diverso. Preme tutti e tre pulsanti, convocando quindi tutti i servizi di soccorso a disposizione. Quando i suoi soccorritori, che comprendevano un camion di riparazione, una macchina della polizia, e un veicolo dei vigili del fuoco, le chiesero che cosa fosse successo, lei rispose: “Non lo so, è per questo che vi ho chiamato.” Finendo poi con il servire loro bevande e snack. Più tardi affermò che fondare la TASIS fu la stessa cosa: “spingi tutti i pulsanti.”

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Questo amore per le lingue unito alla sua curiosità verso il mondo (e l’Europa in particolare) la portarono ad una delle sue prime avventure. Mostrando il senso dell’umorismo per il quale diventerà poi famosa, definì questa avventura “Fording Europe”. Trascorse due estati, attraversando tredici paesi europei, in una Ford V-8 Phaeton con altre cinque giovani donne. Non avrebbe potuto andare da sola, così si autoproclamò Chaperone delle cinque ragazze che descrisse come “cinque minuti più giovani” di lei. Portando diciotto bagagli e moltre altre cose che considerarono fondamentali – tra cui un kit da bar, composto da secchiello per il ghiaccio e shaker, per tutte le volte che avrebbero voluto un cocktail. Le avventure che seguirono, flirtare con gli ufficiali di Mussolini, una notte in un carcere ad Istanbul, diventare bravissima a cambiare le gomme della macchina, potrebbero facilmente riempire la pagine di un libro.

Affermò che che questo duplice amore verso l’apprendimento delle lingue e verso il vivere in altri paesi le ha dato “una profonda convinzione della necessità di unire i giovani di tutto il mondo per educarli insieme.” Probabilmente fu inevitabile che fosse attratta per il mondo dell’educazione e quindi per l’avventura per la quale è divenuta famosa – la fondazione della scuola americana in Svizzera (TASIS).

Le radici della TASIS potrebbero essere ritrovate nello Swiss Holiday Program che iniziò nel 1955. Dal 1943-1953 diresse la Frog Hollow Country Day School a Lansdale, Pennsylvania e ogni estate portò i suoi studenti in viaggio in Europa. Alla fine questo diventa lo Swiss Holiday Program, partito con quattro bus che si aprivano a ventaglio in tutta Europa fino ad arrivare a circa 22 bus, campeggio durante il percorso, e dopo un’escursione di una settimana in Francia, in Germania o in Italia si arrivava ad una bella villa nel sud della Svizzera. Durante un’escursione dello Swiss Holiday la signora Fleming scopre la bella ma abbandonata, e non arredata, villa a Locarno che sarebbe poi diventata il suo primo campus scolastico.

Fondando la TASIS, il suo amore per gli splendidi paesaggi circostanti e la sua famosa mancanza di pazienza (e la conseguente riluttanza nel leggere le istruzioni) le furono molto utili. A differenza delle persone inclini a seguire le procedure standard, la signora Fleming si tuffava direttamente al centro della questione, noncurante del fatto che sarebbe stato quasi impossibile ottenere i finanziamenti necessari.

La sua visione per il progetto fu tale che i dettagli che avrebbero scoraggiato le persone più deboli, ovvero per esempio rinnovare l’intera villa, non la toccarono minimamente. Avviò la scuola nel 1956, con soli 12 studenti, tre dei quali erano suoi figli. Dopo tre anni diventarono 50 studenti, decisamente troppi per il suo campus a Locarno – anche questo non fu un ostacolo, ma spostò semplicemente 20 di loro in un piccolo albergo che avrebbe dovuto chiudere, mentre lei convinse gli imprenditori a costruire nuovi dormitori nel Lower garden (non era in grado di ottenere un prestito per pagarli, ma erano così affascinati da tutta l’operazione che si fidarono di lei e decisero di andare avanti con il lavoro).

Entro la fine di questo terzo anno i costi di costruzione la portarono a finire i soldi e il suo consulente in banca la avvertì che avrebbe potuto andare in bancarotta. La sua risposta fu: “Giovanotto, non esiste l’espressione ‘non si puo’ nel mio vocabolario, e se lei la utilizza significa che lei non fa per me!” Andò negli Stati Uniti e raccolse il denaro di cui aveva bisogno. Il giovanotto in questione lavorò con lei per più di venti anni.

Così, dove molte scuole avrebbero fallito, grazie al fascino della signora Fleming, alla sua determinazione e al suo buon umore, la TASIS non solo ebbe successo, ma si rafforzò e vennero aperti campus in tutta Europa. Questo non vuol dire che ogni avventura che intraprese fu un successo. Ammise allegramente che aveva iniziato e concluso molte iniziative relative all’arte e all’educazione, ma non aveva mai avuto paura di fallire ed era sempre pronta a ricominciare. Il suo spirito di avventura e di impegno è stato, e rimane oggi, il cuore della TASIS – che si vanta di formare cittadini

“ Io sono una sola, ma io sono una. Non posso fare tutto, ma posso fare qualcosa”

(Parole scritte nel 1897 nella parte anteriore della bibbia della madre di M. Crist Fleming)

del mondo a tutto tondo. La Mission sul sito web della scuola riassume questo aspetto e mostra come la sua visione domini ancora oggi la loro filosofia: “La TASIS si impegna a trasmettere il patrimonio di civiltà occidentale e le culture del mondo; le invenzioni, le conquiste, le tradizioni e le idee del passato, che offrono scopi nel presente e speranza per il futuro. Cercando di bilanciare la ricerca della conoscenza con l’amore della saggezza e promuovendo l’abilità di apprendimento permanente, la ricerca della bellezza e lo sviluppo del carattere. Ogni scuola unisce un programma accademico impegnativo ad opportunità di impegno artistico, l’attività fisica e il servizio agli altri.”

L’eredità della signora Fleming ha molte forme. Il suo fascino, l’umorismo, il carisma e la sua vision hanno ispirato una tesi di dottorato alla Boston University sulla leadership educativa, un romanzo popolare per i giovani, scritto da Sharon Creech, due libri sulla sua vita, e una lettera del Presidente americano George H.W. Bush, che osserva: “Il suo è stato un impegno nobile che dura da quasi sei decenni, e mi congratulo con lei per un lavoro ben fatto.” Sulla sua storia è stata anche realizzata una commedia musicale MCF: What a Life! con parole e musica del compositore Todd Fletcher.

Una storia riassume l’atteggiamento della signora Fleming verso la vita forse più di ogni altra. In tarda età, la sua auto ha un guasto mentre guida su una autostrada italiana da sola con il suo cane. Alla piazzola della chiamata di emergenza si ritrova davanti tre pulsanti di colore diverso. Preme tutti e tre pulsanti, convocando quindi tutti i servizi di soccorso a disposizione. Quando i suoi soccorritori, che comprendevano un camion di riparazione, una macchina della polizia, e un veicolo dei vigili del fuoco, le chiesero che cosa fosse successo, lei rispose: “Non lo so, è per questo che vi ho chiamato.” Finendo poi con il servire loro bevande e snack. Più tardi affermò che fondare la TASIS fu la stessa cosa: “spingi tutti i pulsanti.”

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in una cabina telefonica per più di 5 minuti, finiva per decorarla.Sono stata al suo fianco in quasi tutte le sue iniziative. Amava

avviare scuole e programmi. Mi ha dato grandi opportunità e ci si aspettava solo che io vi saltassi dentro facendo poi ciò che era necessario – avviare scuole, programmi estivi, college, programmi teatrali itineranti, ecc .; ristrutturazione di ville, palazzi, castelli, rovine, garage, serre, agriturismi, case padronali e Tudor italiane, inglesi, francesi; utilizzando le altre lingue.

Ero una brava studentessa, ma non una studiosa (come è invece il mio marito, professore universitatio), ma mi sono laureata al Barnard College, Columbia University, durante la rivoluzione del ‘68. Ho imparato facendo, il vecchio modo di apprendere, ed ho appreso da mia madre fin dal primo giorno.

Tu sei stata una dei primi bambini nella prima scuola della signora Fleming. Quali sono i tuoi ricordi di quel periodo?

Molto intensi – un periodo felice e avventuroso.

Devi aver incontrato delle persone fantastiche ed essere stata in alcuni luoghi meravigliosi nel corso degli anni? Hai qualche ricordo particolarmente prezioso?

Molti – Vivendo, viaggiano e lavorando al fianco di mia madre. Sono stata benedetta ad aver avuto la possibilità di passare molta della mia vita nel sud della Francia, in Toscana, e nella Svizzera francese e italiana, luoghi bellissimi che hanno mantenuto gran parte dell’armonia della civiltà classica e cristiana al loro massimo splendore. Parte della nostra mission, a partire da mia madre, è stata quella di circondare i giovani con la bellezza. Ho concepito e supervisionato, con il nostro architetto classico David Mayernik, la costruzione del nostro bellissimo campus Global Village (1996-2022).

La signora Fleming era particolarmente insistente riguardo a quanto fosse stata importante l’istruzione e l’apprendimento delle lingue per la comprensione della cultura e delle idee altrui. Dopo l’11 settembre tu hai parlato dell’istruzione come ‘l’unico modo per combattere il caos’. Questo dovrebbe diventare particolarmente importante per il clima internazionale di oggi?

Sì! Era una persona ‘non-alienata’, con valori che portò avanti e sviluppò nel corso degli anni con umorismo e forza.

Tua madre ha lasciato un’eredità relativa all’istruzione incredibile. Come sta lavorando oggi la TASIS per realizzare pienamente e sviluppare questa eredità?

Io e mio marito lottiamo costantemente per preservare questa eredità e cercare di avere i migliori membri del consiglio e di assumere amministratori di alto livello che si dedichino alla visione di mia madre – non è una sfida facile oggigiorno in cui vi è una cultura popolare nichilista che sta distruggendo i nostri giovani per il proprio profitto e dove l’istruzione è orgogliosamente “free-value.”

Guardate il nostro nuovo sito web TASIS.com alla voce “Chi siamo” per vedere i nostri documenti fondamentali, in particolare la nostra dichiarazione educativa Paideia. Nel pianificare la continuazione della TASIS al di là delle tre generazioni, e prima della morte di mia madre, la nostra famiglia ha donato la nostra eredità – campus e scuole in Svizzera e in Inghilterra – alla Fondazione senza scopo di lucro TASIS in Svizzera. Il trattato Paideia fu vitale in quel momento per la nostra decisione ed è ancora più importante ora per mantenere la filosofia ed i valori della visione e della missione di mia madre nelle scuole da lei fondate.

In molti modi attraverso la TASIS, con la sua attenzione olistica sull’istruzione della persona a 360 gradi, e non solo attraverso test, la signora Fleming ha creato una nuova teoria dell’istruzione. Come pensi che questo possa essere confrontato con quello che offrono oggi le altre scuole?

Non parlerei di una nuova teoria, ma di una modalità tradizionale di istruzione, animata dal suo fascino unico, dalla sua energia e dalla sua forza caratteriale, ed ora in contrasto sotto molti aspetti con quello che fanno le altre scuole. Le piaceva la frase: “I tempi cambiano; I valori no”; anche se forse sarebbe meglio dire, “le virtù no.”

Il sito web della scuola è pieno di bambini ed adulti che sono stati ispirati e trasformati dall’istruzione che hanno conseguito alla TASIS. Quali consigli pensi che la signora Fleming darebbe a queste persone?

Portare avanti i valori ed i costumi tradizionali, con l’energia, l’umorismo, e la tenacia: difendere ciò che è meglio in Occidente, la civiltà classica-cristiana, ed avere come obiettivi la giustizia e la gentilezza per tutti.

Tu hai contribuito personalmente al grande successo della TASIS in una molteplicità di ruoli nel corso degli anni. C’è qualcosa che pensi essere particolarmente importante per la filosofia della TASIS?

Sì, la nostra Paideia ed il suo mantenimento a fronte di quella che sembra una cultura occidentale decadente e del fanatismo brutale al di fuori di essa. Gentilezza, cortesia, e umorismo sono valori assolutamente necessari per vivere umanamente con gli esseri umani.

E ‘chiaro che la signora Fleming aveva un sacco di storie da raccontare sulle sue esperienze. Ne hai una preferita?

Molte – la mia vita intera, e molte altre avventure devono ancora essere vissute. Lei ha vissuto pienamente la sua vita; e così dovremmo fare tutti. La vita è breve.

Intervista di Joanne Walker

Essendo figlia della fondatrice, Lynn Fleming Aeschliman è stata coinvolta, in un modo o nell’altro, con la TASIS per tutta la vita. (I suoi nonni, Mr. e Mrs. HM Crist, i genitori della signora Fleming, sono stati anche fondatori e direttori scolastici.) Nel 1956, insieme con la sorella ed il fratello, era tra i dodici studenti del primo anno della Scuola quando il rapporto studenti-docenti era di 2:1.

LYNN FLEMING AESCHLIMAN

Nel 1996, la signora Aeschliman ha assunto la guida delle Scuole TASIS come direttrice esecutiva. In seguito, nel 2005, completata la donazione di tutte le scuole e di tutti i campus alla Fondazione TASIS, una fondazione educativa svizzera no-profit, la signora Aeschliman è stata eletta Presidente del nuovo Consiglio di Amministrazione, nonché Vice Presidente della Fondazione. Inoltre, è membro del Consiglio di Amministrazione della TASIS Inglese.

Nel 2005, la signora Aeschliman ha fondato con enorme successo anche la scuola elementare TASIS, la prima scuola elementare in lingua inglese nel Ticino.

Nel video sul sito web della TASIS relativo alla storia della TASIS, il calore umano e la personalità della signora Fleming è totale. Ho percepito chiaramente la sua curiosità, la sua determinazione e il suo senso dell’umorismo.

Questo è quanto: era una donna originale. Era anche molto più istruita della maggior parte delle donne della sua generazione, ed ha rifiutato di stare un passo indietro rispetto agli uomini come se fosse una cosa naturale.

E’ incredibile che una donna abbia raggiunto tali successi – soprattutto nel momento storico in cui lei li ha raggiunti. Come figlia eri consapevole di quanto fosse eccezionale?

Non molto, perché era tutto parte della nostra vita e sembrava tutto normale. Da noi figli ci si aspettava che non ci facessimo caso, aiutando dove e quando fosse necessario. Era una madre single, doveva fare sia da madre che da padre ai suoi 3 figli, senza alcun supporto da nostro padre, e ha lanciato l’impero TASIS dal nulla, se non per lo straordinario insegnamento dei suoi genitori, che hanno avviato la loro scuola negli USA prima della prima guerra mondiale.

Mia madre era un’avventuriera, un imprenditrice e amava la gente, di tutte le età e backgrounds. Ci ha insegnato sia “a salutare la regina” che “a pulire le toilettes” se necessario. Non l’ho mai vista giù di morale. Amava la vita e vi si lanciava pienamente. Da lei ho imparato che se ti impegni nella vita, ne ricevi molto generosamente. Amava la frase del Rev. Peale relativa al potere del pensiero positivo “Abbiamo avuto picnic meravigliosi, ovunque e da nessuna parte, estate o inverno, ma il posto doveva sempre essere bellissimo”, o lei lo avrebbe reso tale. Se si trovava

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in una cabina telefonica per più di 5 minuti, finiva per decorarla.Sono stata al suo fianco in quasi tutte le sue iniziative. Amava

avviare scuole e programmi. Mi ha dato grandi opportunità e ci si aspettava solo che io vi saltassi dentro facendo poi ciò che era necessario – avviare scuole, programmi estivi, college, programmi teatrali itineranti, ecc .; ristrutturazione di ville, palazzi, castelli, rovine, garage, serre, agriturismi, case padronali e Tudor italiane, inglesi, francesi; utilizzando le altre lingue.

Ero una brava studentessa, ma non una studiosa (come è invece il mio marito, professore universitatio), ma mi sono laureata al Barnard College, Columbia University, durante la rivoluzione del ‘68. Ho imparato facendo, il vecchio modo di apprendere, ed ho appreso da mia madre fin dal primo giorno.

Tu sei stata una dei primi bambini nella prima scuola della signora Fleming. Quali sono i tuoi ricordi di quel periodo?

Molto intensi – un periodo felice e avventuroso.

Devi aver incontrato delle persone fantastiche ed essere stata in alcuni luoghi meravigliosi nel corso degli anni? Hai qualche ricordo particolarmente prezioso?

Molti – Vivendo, viaggiano e lavorando al fianco di mia madre. Sono stata benedetta ad aver avuto la possibilità di passare molta della mia vita nel sud della Francia, in Toscana, e nella Svizzera francese e italiana, luoghi bellissimi che hanno mantenuto gran parte dell’armonia della civiltà classica e cristiana al loro massimo splendore. Parte della nostra mission, a partire da mia madre, è stata quella di circondare i giovani con la bellezza. Ho concepito e supervisionato, con il nostro architetto classico David Mayernik, la costruzione del nostro bellissimo campus Global Village (1996-2022).

La signora Fleming era particolarmente insistente riguardo a quanto fosse stata importante l’istruzione e l’apprendimento delle lingue per la comprensione della cultura e delle idee altrui. Dopo l’11 settembre tu hai parlato dell’istruzione come ‘l’unico modo per combattere il caos’. Questo dovrebbe diventare particolarmente importante per il clima internazionale di oggi?

Sì! Era una persona ‘non-alienata’, con valori che portò avanti e sviluppò nel corso degli anni con umorismo e forza.

Tua madre ha lasciato un’eredità relativa all’istruzione incredibile. Come sta lavorando oggi la TASIS per realizzare pienamente e sviluppare questa eredità?

Io e mio marito lottiamo costantemente per preservare questa eredità e cercare di avere i migliori membri del consiglio e di assumere amministratori di alto livello che si dedichino alla visione di mia madre – non è una sfida facile oggigiorno in cui vi è una cultura popolare nichilista che sta distruggendo i nostri giovani per il proprio profitto e dove l’istruzione è orgogliosamente “free-value.”

Guardate il nostro nuovo sito web TASIS.com alla voce “Chi siamo” per vedere i nostri documenti fondamentali, in particolare la nostra dichiarazione educativa Paideia. Nel pianificare la continuazione della TASIS al di là delle tre generazioni, e prima della morte di mia madre, la nostra famiglia ha donato la nostra eredità – campus e scuole in Svizzera e in Inghilterra – alla Fondazione senza scopo di lucro TASIS in Svizzera. Il trattato Paideia fu vitale in quel momento per la nostra decisione ed è ancora più importante ora per mantenere la filosofia ed i valori della visione e della missione di mia madre nelle scuole da lei fondate.

In molti modi attraverso la TASIS, con la sua attenzione olistica sull’istruzione della persona a 360 gradi, e non solo attraverso test, la signora Fleming ha creato una nuova teoria dell’istruzione. Come pensi che questo possa essere confrontato con quello che offrono oggi le altre scuole?

Non parlerei di una nuova teoria, ma di una modalità tradizionale di istruzione, animata dal suo fascino unico, dalla sua energia e dalla sua forza caratteriale, ed ora in contrasto sotto molti aspetti con quello che fanno le altre scuole. Le piaceva la frase: “I tempi cambiano; I valori no”; anche se forse sarebbe meglio dire, “le virtù no.”

Il sito web della scuola è pieno di bambini ed adulti che sono stati ispirati e trasformati dall’istruzione che hanno conseguito alla TASIS. Quali consigli pensi che la signora Fleming darebbe a queste persone?

Portare avanti i valori ed i costumi tradizionali, con l’energia, l’umorismo, e la tenacia: difendere ciò che è meglio in Occidente, la civiltà classica-cristiana, ed avere come obiettivi la giustizia e la gentilezza per tutti.

Tu hai contribuito personalmente al grande successo della TASIS in una molteplicità di ruoli nel corso degli anni. C’è qualcosa che pensi essere particolarmente importante per la filosofia della TASIS?

Sì, la nostra Paideia ed il suo mantenimento a fronte di quella che sembra una cultura occidentale decadente e del fanatismo brutale al di fuori di essa. Gentilezza, cortesia, e umorismo sono valori assolutamente necessari per vivere umanamente con gli esseri umani.

E ‘chiaro che la signora Fleming aveva un sacco di storie da raccontare sulle sue esperienze. Ne hai una preferita?

Molte – la mia vita intera, e molte altre avventure devono ancora essere vissute. Lei ha vissuto pienamente la sua vita; e così dovremmo fare tutti. La vita è breve.

Intervista di Joanne Walker

Essendo figlia della fondatrice, Lynn Fleming Aeschliman è stata coinvolta, in un modo o nell’altro, con la TASIS per tutta la vita. (I suoi nonni, Mr. e Mrs. HM Crist, i genitori della signora Fleming, sono stati anche fondatori e direttori scolastici.) Nel 1956, insieme con la sorella ed il fratello, era tra i dodici studenti del primo anno della Scuola quando il rapporto studenti-docenti era di 2:1.

LYNN FLEMING AESCHLIMAN

Nel 1996, la signora Aeschliman ha assunto la guida delle Scuole TASIS come direttrice esecutiva. In seguito, nel 2005, completata la donazione di tutte le scuole e di tutti i campus alla Fondazione TASIS, una fondazione educativa svizzera no-profit, la signora Aeschliman è stata eletta Presidente del nuovo Consiglio di Amministrazione, nonché Vice Presidente della Fondazione. Inoltre, è membro del Consiglio di Amministrazione della TASIS Inglese.

Nel 2005, la signora Aeschliman ha fondato con enorme successo anche la scuola elementare TASIS, la prima scuola elementare in lingua inglese nel Ticino.

Nel video sul sito web della TASIS relativo alla storia della TASIS, il calore umano e la personalità della signora Fleming è totale. Ho percepito chiaramente la sua curiosità, la sua determinazione e il suo senso dell’umorismo.

Questo è quanto: era una donna originale. Era anche molto più istruita della maggior parte delle donne della sua generazione, ed ha rifiutato di stare un passo indietro rispetto agli uomini come se fosse una cosa naturale.

E’ incredibile che una donna abbia raggiunto tali successi – soprattutto nel momento storico in cui lei li ha raggiunti. Come figlia eri consapevole di quanto fosse eccezionale?

Non molto, perché era tutto parte della nostra vita e sembrava tutto normale. Da noi figli ci si aspettava che non ci facessimo caso, aiutando dove e quando fosse necessario. Era una madre single, doveva fare sia da madre che da padre ai suoi 3 figli, senza alcun supporto da nostro padre, e ha lanciato l’impero TASIS dal nulla, se non per lo straordinario insegnamento dei suoi genitori, che hanno avviato la loro scuola negli USA prima della prima guerra mondiale.

Mia madre era un’avventuriera, un imprenditrice e amava la gente, di tutte le età e backgrounds. Ci ha insegnato sia “a salutare la regina” che “a pulire le toilettes” se necessario. Non l’ho mai vista giù di morale. Amava la vita e vi si lanciava pienamente. Da lei ho imparato che se ti impegni nella vita, ne ricevi molto generosamente. Amava la frase del Rev. Peale relativa al potere del pensiero positivo “Abbiamo avuto picnic meravigliosi, ovunque e da nessuna parte, estate o inverno, ma il posto doveva sempre essere bellissimo”, o lei lo avrebbe reso tale. Se si trovava

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| SOCIAL MEDIA

I l 21 marzo, Twitter ha festeggiato il suo decimo compleanno. Dal momento che il primo Tweet è stato inviato nel 2006, Twitter ha catturato l’immaginazione del Regno Unito ed è diventato parte integrante della vita quotidiana.

Che si tratti di un politico, un uomo d’affari, un attivista, un appassionato di calcio o di uno dei 15 milioni di utenti del Regno Unito, oggi è una grande occasione per celebrare gli utenti di Twitter che hanno fatto diventare la piattaforma quello che è oggi.

Con 500 milioni di tweets al giorno e 200 miliardi di Tweet all’anno, Twitter è diventato il posto dove ottenere una visione globale e la piattaforma di commento per i suoi utenti nel Regno Unito e non solo.

Si va da momenti sorprendenti condivisi con tutto il mondo come #JeSuisParis alle tendenze più bizzarre: come #DrummondPuddleWatch, una grande varietà di storie innovative e argomenti discussi sulla piattaforma ogni giorno.

Lewis Wiltshire, Senior Director di Media Partnership a Twitter, ha detto: “Sia che si tratti delle Olimpiadi di Londra 2012, la finale #GBBO, l’elezione generale o il BRIT Awards, quando si tratta di grandi eventi, questi esistono su Twitter. La profondità e l’ampiezza di contenuti condivisi dai nostri utenti attorno a questi grandi momenti l’ha resa la perfetta piattaforma per visualizzare in tempo reale i più grandi eventi al mondo. “

“E a dieci anni dal primo Tweet, il nostro compleanno ci dà anche una grande occasione per riflettere su quei grandi eventi, ma anche su quegli utenti di Twitter che ogni giorno si connettono in altri modi sorprendenti e suggestivi. Dagli aggiornamenti di @HerdyShepherd1 provenienti dalla sua azienda agricola a un pubblico mondiale di migliaia di persone, ai movimenti elettorali come #EverydaySexism, rimaniamo umili e ispirati dalle persone che hanno fatto il proprio Twitter “.

Di seguito riportiamo una cronologia di Tweets dal passato decennio così come esempi ispiratori di come gli utenti nel Regno Unito hanno reso Twitter proprio. Abbiamo anche dati specifici focalizzati su TV, sport, musica e intrattenimento buoni a sapersi se si è interessati a statistiche chiave e fatti relativi a tali aree.

Una sequenza temporale di Twitter nel suo 10° compleanno

2006: il Co-fondatore Jack Dorsey è il primo a twittare, quando il servizio si chiamava “Twttr.”

2007: Uno dei primi user, Chris Messina ha proposto l’uso di un hashtag per indicare le persone presenti allo stesso evento dal vivo.

2008: Quando il Mars Phoenix Lander ha trovato ghiaccio su Marte, la NASA ha utilizzato Twitter per dare la notizia.

2009: A uno dei primi utenti Janis Krums è capitato di trovarsi su un traghetto, nel momento in cui un aereo è caduto giù nel fiume Hudson.

2010: Prima tra i reali, Clarence House, dell’ufficio privato del principe di Galles, ha creato un account Twitter per annunciare il fidanzamento del principe William a Kate Middleton.

2011: Fino a tarda notte, Sohaib Athar inavvertitamente ha twittato in diretta il raid sul complesso di Osama bin Laden in Pakistan.

2012: Prima di apparire pubblicamente per affermare la sua seconda vittoria presidenziale, il presidente Obama lo ha scritto su Twitter. E in poche ore è diventato il più ritwittato dell’anno.

2013: Due bombe hanno scosso la maratona di Boston – e il mondo. Quando la notizia delle esplosioni e della caccia all’uomo si è diffusa, Twitter è diventato cruciale per giornalisti, polizia e cittadini.

2014: Il movimento #BringBackOurGirls è stato creato quando più di 250 studentesse sono state rapite nel Chibok, in Nigeria da parte di militanti di Boko Haram. Il Ministro federale Oby Ezekwesili ha portato alla dichiarazione dell’hashtag #BringBackOurGirls.

2015: Quando gli orribili attacchi hanno sconvolto Parigi a novembre, il mondo si è unito per sostenere le persone nella città della luce utilizzando gli hashtag #PrayForParis. Solo 10 mesi prima, i terroristi avevano attaccato gli uffici di Parigi della rivista satirica Charlie Hebdo. Dopo quell’incidente, i cittadini si sono riuniti intorno alla frase “Je Suis Charlie” per mostrare il loro sostegno e il dolore per le vittime.

2016: #Oscars: la vittoria di Leonardo DiCaprio come miglior attore in The Revenant ha generato 440.000 tweets al minuto, più del selfie del EllenShow due anni prima.

Twitter nel Regno Unito

Gli account britannici più seguiti su Twitter sono dominati dai musicisti – con gli One Direction in cima alla tabella. Adele è la donna più seguita nel Regno Unito, seguita da vicino da Emma Watson al numero 8.

1 @OneDirection – 27,6 milioni follower 2 @Harry_Styles – seguaci 27,5 milioni follower 3 @Adele – 25.6 milioni follower 4 @NiallOfficial – 24,7 milioni follower 5 @- Real_Liam_Payne – 22,4 milioni follower 6 @Louis_Tomlinson – 21,8 milioni follower 7 @BBCBreaking – seguaci 21.5 milioni follower 8 @EmWatson – 21,2 milioni follower 9 @ZaynMalik – 18,2 milioni follower 10 @EdSheeran – 16.8 milioni follower

Anche qui forniamo dieci grandi esempi dal Regno Unito, che mostrano come gli utenti qui abbiano preso Twitter e lo hanno personalizzato:

• #RoyalBaby: Quando il principe George è nato nel 2013, il palazzo ha dato la notizia in modo tradizionale su una lavagnetta affissa al di fuori di Buckingham Palace, e contemporaneamente twittando la notizia in tutto il mondo.

• Il libro col Tweet: In una pubblicazione precedente, l’autore David Mitchell (@ David Mitchell) ha scritto un racconto “The right sort” per i suoi fan, composto esclusivamente da Tweets.

• La regina twitta: La regina ha inviato il suo primo Tweet nel mese di ottobre 2014.

• L’incidente dell’elicottero a Vauxhall: Quando un elicottero si è schiantato a Vauxhall, Londra, abbiamo assistito a un esempio di giornalismo cittadino dal vivo, mentre le foto si diffondevano su Twitter e per le prime pagine dei giornali della sera.

• Olimpiadi 2012: Fate un passo indietro con la vostra mente alle #2012Olympics e i #SuperSaturday, i primi giochi olimpici veramente social, che si sono svolti qui a Londra. Dal Team GB al MoBot e il fulmine Bolt, abbiamo visto i giochi giocare su Twitter in tempo reale, rispecchiando il rombo globale della folla.

• Il Pastore Herdwick: l’agricoltore con 74.000 seguaci (@ HerdyShepherd1) e un fortunato libro basato sulle sui suoi fantastici Tweet dal Lake District. Ha accumulato un seguito di appassionati portando le sue storie di vita rurale ai seguaci di tutto il mondo.

• Elizabeth Line: Proprio l’altra settimana, la donna in carriera di New York Elizabeth Line si è svegliata e si è ritrovata come trend su Twitter per aver scoperto che CrossRail era stata rinominata Elizabeth Line dopo la regina. Ha risposto con un buon umore e la storia è volata in tutto il mondo.

• #NoMorePage3: In una campagna nata su Twitter, Rupert Murdoch si è impegnato in un dialogo diretto con gli attivisti che volevano che le modelle in topless venissero tolte dai suoi giornali.

• Simon Wheatcroft: il cieco, podista della super maratona Simon Wheatcroft utilizza Twitter per trovare compagni di corsa pronti ad affrontare sfide estreme con lui.

• Riots Cleanup: Dopo i disordini di Londra 2011, la gente ha utilizzato Twitter per organizzare la pulizia delle loro aree.

• #PrayforMuamba: quando Fabrice Muamba è crollato in campo per un attacco di cuore, i sostenitori di tutti i club rivali si sono riuniti su Twitter con questo hashtag.

Il decimo compleanno di Twitter

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| SOCIAL MEDIA

I l 21 marzo, Twitter ha festeggiato il suo decimo compleanno. Dal momento che il primo Tweet è stato inviato nel 2006, Twitter ha catturato l’immaginazione del Regno Unito ed è diventato parte integrante della vita quotidiana.

Che si tratti di un politico, un uomo d’affari, un attivista, un appassionato di calcio o di uno dei 15 milioni di utenti del Regno Unito, oggi è una grande occasione per celebrare gli utenti di Twitter che hanno fatto diventare la piattaforma quello che è oggi.

Con 500 milioni di tweets al giorno e 200 miliardi di Tweet all’anno, Twitter è diventato il posto dove ottenere una visione globale e la piattaforma di commento per i suoi utenti nel Regno Unito e non solo.

Si va da momenti sorprendenti condivisi con tutto il mondo come #JeSuisParis alle tendenze più bizzarre: come #DrummondPuddleWatch, una grande varietà di storie innovative e argomenti discussi sulla piattaforma ogni giorno.

Lewis Wiltshire, Senior Director di Media Partnership a Twitter, ha detto: “Sia che si tratti delle Olimpiadi di Londra 2012, la finale #GBBO, l’elezione generale o il BRIT Awards, quando si tratta di grandi eventi, questi esistono su Twitter. La profondità e l’ampiezza di contenuti condivisi dai nostri utenti attorno a questi grandi momenti l’ha resa la perfetta piattaforma per visualizzare in tempo reale i più grandi eventi al mondo. “

“E a dieci anni dal primo Tweet, il nostro compleanno ci dà anche una grande occasione per riflettere su quei grandi eventi, ma anche su quegli utenti di Twitter che ogni giorno si connettono in altri modi sorprendenti e suggestivi. Dagli aggiornamenti di @HerdyShepherd1 provenienti dalla sua azienda agricola a un pubblico mondiale di migliaia di persone, ai movimenti elettorali come #EverydaySexism, rimaniamo umili e ispirati dalle persone che hanno fatto il proprio Twitter “.

Di seguito riportiamo una cronologia di Tweets dal passato decennio così come esempi ispiratori di come gli utenti nel Regno Unito hanno reso Twitter proprio. Abbiamo anche dati specifici focalizzati su TV, sport, musica e intrattenimento buoni a sapersi se si è interessati a statistiche chiave e fatti relativi a tali aree.

Una sequenza temporale di Twitter nel suo 10° compleanno

2006: il Co-fondatore Jack Dorsey è il primo a twittare, quando il servizio si chiamava “Twttr.”

2007: Uno dei primi user, Chris Messina ha proposto l’uso di un hashtag per indicare le persone presenti allo stesso evento dal vivo.

2008: Quando il Mars Phoenix Lander ha trovato ghiaccio su Marte, la NASA ha utilizzato Twitter per dare la notizia.

2009: A uno dei primi utenti Janis Krums è capitato di trovarsi su un traghetto, nel momento in cui un aereo è caduto giù nel fiume Hudson.

2010: Prima tra i reali, Clarence House, dell’ufficio privato del principe di Galles, ha creato un account Twitter per annunciare il fidanzamento del principe William a Kate Middleton.

2011: Fino a tarda notte, Sohaib Athar inavvertitamente ha twittato in diretta il raid sul complesso di Osama bin Laden in Pakistan.

2012: Prima di apparire pubblicamente per affermare la sua seconda vittoria presidenziale, il presidente Obama lo ha scritto su Twitter. E in poche ore è diventato il più ritwittato dell’anno.

2013: Due bombe hanno scosso la maratona di Boston – e il mondo. Quando la notizia delle esplosioni e della caccia all’uomo si è diffusa, Twitter è diventato cruciale per giornalisti, polizia e cittadini.

2014: Il movimento #BringBackOurGirls è stato creato quando più di 250 studentesse sono state rapite nel Chibok, in Nigeria da parte di militanti di Boko Haram. Il Ministro federale Oby Ezekwesili ha portato alla dichiarazione dell’hashtag #BringBackOurGirls.

2015: Quando gli orribili attacchi hanno sconvolto Parigi a novembre, il mondo si è unito per sostenere le persone nella città della luce utilizzando gli hashtag #PrayForParis. Solo 10 mesi prima, i terroristi avevano attaccato gli uffici di Parigi della rivista satirica Charlie Hebdo. Dopo quell’incidente, i cittadini si sono riuniti intorno alla frase “Je Suis Charlie” per mostrare il loro sostegno e il dolore per le vittime.

2016: #Oscars: la vittoria di Leonardo DiCaprio come miglior attore in The Revenant ha generato 440.000 tweets al minuto, più del selfie del EllenShow due anni prima.

Twitter nel Regno Unito

Gli account britannici più seguiti su Twitter sono dominati dai musicisti – con gli One Direction in cima alla tabella. Adele è la donna più seguita nel Regno Unito, seguita da vicino da Emma Watson al numero 8.

1 @OneDirection – 27,6 milioni follower 2 @Harry_Styles – seguaci 27,5 milioni follower 3 @Adele – 25.6 milioni follower 4 @NiallOfficial – 24,7 milioni follower 5 @- Real_Liam_Payne – 22,4 milioni follower 6 @Louis_Tomlinson – 21,8 milioni follower 7 @BBCBreaking – seguaci 21.5 milioni follower 8 @EmWatson – 21,2 milioni follower 9 @ZaynMalik – 18,2 milioni follower 10 @EdSheeran – 16.8 milioni follower

Anche qui forniamo dieci grandi esempi dal Regno Unito, che mostrano come gli utenti qui abbiano preso Twitter e lo hanno personalizzato:

• #RoyalBaby: Quando il principe George è nato nel 2013, il palazzo ha dato la notizia in modo tradizionale su una lavagnetta affissa al di fuori di Buckingham Palace, e contemporaneamente twittando la notizia in tutto il mondo.

• Il libro col Tweet: In una pubblicazione precedente, l’autore David Mitchell (@ David Mitchell) ha scritto un racconto “The right sort” per i suoi fan, composto esclusivamente da Tweets.

• La regina twitta: La regina ha inviato il suo primo Tweet nel mese di ottobre 2014.

• L’incidente dell’elicottero a Vauxhall: Quando un elicottero si è schiantato a Vauxhall, Londra, abbiamo assistito a un esempio di giornalismo cittadino dal vivo, mentre le foto si diffondevano su Twitter e per le prime pagine dei giornali della sera.

• Olimpiadi 2012: Fate un passo indietro con la vostra mente alle #2012Olympics e i #SuperSaturday, i primi giochi olimpici veramente social, che si sono svolti qui a Londra. Dal Team GB al MoBot e il fulmine Bolt, abbiamo visto i giochi giocare su Twitter in tempo reale, rispecchiando il rombo globale della folla.

• Il Pastore Herdwick: l’agricoltore con 74.000 seguaci (@ HerdyShepherd1) e un fortunato libro basato sulle sui suoi fantastici Tweet dal Lake District. Ha accumulato un seguito di appassionati portando le sue storie di vita rurale ai seguaci di tutto il mondo.

• Elizabeth Line: Proprio l’altra settimana, la donna in carriera di New York Elizabeth Line si è svegliata e si è ritrovata come trend su Twitter per aver scoperto che CrossRail era stata rinominata Elizabeth Line dopo la regina. Ha risposto con un buon umore e la storia è volata in tutto il mondo.

• #NoMorePage3: In una campagna nata su Twitter, Rupert Murdoch si è impegnato in un dialogo diretto con gli attivisti che volevano che le modelle in topless venissero tolte dai suoi giornali.

• Simon Wheatcroft: il cieco, podista della super maratona Simon Wheatcroft utilizza Twitter per trovare compagni di corsa pronti ad affrontare sfide estreme con lui.

• Riots Cleanup: Dopo i disordini di Londra 2011, la gente ha utilizzato Twitter per organizzare la pulizia delle loro aree.

• #PrayforMuamba: quando Fabrice Muamba è crollato in campo per un attacco di cuore, i sostenitori di tutti i club rivali si sono riuniti su Twitter con questo hashtag.

Il decimo compleanno di Twitter

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“Nel settore del lusso, bisogna costruire sul patrimonio”Bernard Arnault

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Page 40: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

Ogni anno le agende con i nuovi modelli in uscita subiscono cancellazioni, sono posticipati o ritardano – ma ce ne sono sempre di nuovi che si vanno ad aggiungere all’offerta e apportano valore aggiunto al mercato, traendo vantaggio dagli imprenditori e dai gestori che cercano di servire. Diamo quindi un’occhiata ad alcuni dei velivoli d’affari più in vista del 2016…

Dassault Aviation: Falcon 8X La principale notizia dell’anno in termini di sviluppo e certificazione sarà probabilmente l’arrivo sul mercato del tanto atteso Falcon 8x, che è stato definito come il nuovo vanto tra i jet d’affari della flotta Dassault di fine 2016. Questo velivolo, progettato per voli ultra-lunghi, ha un costo di 58 milioni di dollari; è un aeromobile con un’ampia cabina, alimentato da tre reattori, che ha superato numerose fasi di sviluppo: dai vari banchi di prova per accumulare ore di test

di volo al raggiungimento di tutte le tappe necessarie ad una lenta e impeccabile marcia fino ad ottenere la certificazione.

La spaziosa cabina nella configurazione tipica potrà ospitare fino a 14 passeggeri all’interno di tre zone distinte. Disponendo di una fascia alta di prestazioni come una portata di 6,450 miglia nautiche e un’alta velocità di 370 nodi, il Falcon 8X potrà facilmente collegare Parigi a Tokyo in circa 14 ore senza scali, alloggiando otto passeggeri.

Se le previsioni di Frederic Petit, Vice Presidente di Dassault, sono esatte, il Falcon 8X potrà anche offrire costi operativi più bassi del 20% – 35% rispetto ai suoi competitor, rispettivamente il Gulfstream G550 e il Bombardier Global 6000.

Cirrus Aircraft: Vision SF50All’estremità opposta della gamma dei jet, nel 2016 è prevista anche la certificazione

del Vision SF50. Può sembrare piccolo, ma questo jet rappresenta un’altra grande evoluzione nell’arena dell’aviazione civile poiché sembra destinato a diventare il primo jet monomotore certificato per uso civile.

Progettato soprattutto per i piloti-proprietari (anche se ci si aspetta diventi molto popolare tra gli operatori di aerotaxi) il Vision SF50 Personal Jet riempie il vuoto tra gli aeromobili a pistone ad alte prestazioni e la categoria dei Jet molto leggeri, rendendo le prestazioni dei jet accessibili ad ancora più piloti e proprietari di aerei.

Può ospitare fino a sette passeggeri, questo “SUV con la potenza di un jet” raggiunge la velocità massima di 300 nodi e la portata massima di 1.200 miglia nautiche, che gli consentono di offrire un rapido, efficiente viaggio per un imprenditore o uomo d’affari e che collega Londra con St Tropez – per esempio – in circa 2 ore. (Che è praticamente il tempo che si perde durante i controlli di sicurezza e di attesa bagagli, lamentato da molti viaggiatori delle linee aeree commerciali).

Segni particolari di questo aeromobile sono la caratteristica coda dal design a ‘V’ e il sistema di paracadutaggio della Cirrus (CAPS).

Al momento è disponibile ad un prezzo di 1,96 milioni di dollari.

Diamond Aircraft: DA50-JP7Proseguendo lungo la via per consentire a piloti e proprietari di espandere le loro opzioni di viaggio, il Diamond Aircraft ha lavorato sul suo monomotore a pistoni DA50 per creare il DA50-JP7, alimentato da un unico motore controllato a turboelica

Gli Sviluppi dell’AviAzione d’AffAri per il 2016il 2016 sarà l’anno in cui troverete una migliore soluzione di viaggio?

ogni anno, ai principali convegni e fiere sull’Aviazione d’affari in tutto il mondo, i costruttori di aeromobili presentano nuovi programmi o derivati che offrono una soluzione alle lacune del mercato, prestazioni migliori o aeromobili più efficienti rispetto alla generazione che andranno a sostituire.

Alla pagina a fianco: il Falcon 8X di Dassault da 58 milioni di dollari In alto a sinistra: gli spaziosi interni.In alto a destra: Il Falcon 8X che dovrebbe essere consegnato nel 2016.Sotto: il jet monomotore Cirrus SF50 Vision da 1,96 milioni di dollari.

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Ogni anno le agende con i nuovi modelli in uscita subiscono cancellazioni, sono posticipati o ritardano – ma ce ne sono sempre di nuovi che si vanno ad aggiungere all’offerta e apportano valore aggiunto al mercato, traendo vantaggio dagli imprenditori e dai gestori che cercano di servire. Diamo quindi un’occhiata ad alcuni dei velivoli d’affari più in vista del 2016…

Dassault Aviation: Falcon 8X La principale notizia dell’anno in termini di sviluppo e certificazione sarà probabilmente l’arrivo sul mercato del tanto atteso Falcon 8x, che è stato definito come il nuovo vanto tra i jet d’affari della flotta Dassault di fine 2016. Questo velivolo, progettato per voli ultra-lunghi, ha un costo di 58 milioni di dollari; è un aeromobile con un’ampia cabina, alimentato da tre reattori, che ha superato numerose fasi di sviluppo: dai vari banchi di prova per accumulare ore di test

di volo al raggiungimento di tutte le tappe necessarie ad una lenta e impeccabile marcia fino ad ottenere la certificazione.

La spaziosa cabina nella configurazione tipica potrà ospitare fino a 14 passeggeri all’interno di tre zone distinte. Disponendo di una fascia alta di prestazioni come una portata di 6,450 miglia nautiche e un’alta velocità di 370 nodi, il Falcon 8X potrà facilmente collegare Parigi a Tokyo in circa 14 ore senza scali, alloggiando otto passeggeri.

Se le previsioni di Frederic Petit, Vice Presidente di Dassault, sono esatte, il Falcon 8X potrà anche offrire costi operativi più bassi del 20% – 35% rispetto ai suoi competitor, rispettivamente il Gulfstream G550 e il Bombardier Global 6000.

Cirrus Aircraft: Vision SF50All’estremità opposta della gamma dei jet, nel 2016 è prevista anche la certificazione

del Vision SF50. Può sembrare piccolo, ma questo jet rappresenta un’altra grande evoluzione nell’arena dell’aviazione civile poiché sembra destinato a diventare il primo jet monomotore certificato per uso civile.

Progettato soprattutto per i piloti-proprietari (anche se ci si aspetta diventi molto popolare tra gli operatori di aerotaxi) il Vision SF50 Personal Jet riempie il vuoto tra gli aeromobili a pistone ad alte prestazioni e la categoria dei Jet molto leggeri, rendendo le prestazioni dei jet accessibili ad ancora più piloti e proprietari di aerei.

Può ospitare fino a sette passeggeri, questo “SUV con la potenza di un jet” raggiunge la velocità massima di 300 nodi e la portata massima di 1.200 miglia nautiche, che gli consentono di offrire un rapido, efficiente viaggio per un imprenditore o uomo d’affari e che collega Londra con St Tropez – per esempio – in circa 2 ore. (Che è praticamente il tempo che si perde durante i controlli di sicurezza e di attesa bagagli, lamentato da molti viaggiatori delle linee aeree commerciali).

Segni particolari di questo aeromobile sono la caratteristica coda dal design a ‘V’ e il sistema di paracadutaggio della Cirrus (CAPS).

Al momento è disponibile ad un prezzo di 1,96 milioni di dollari.

Diamond Aircraft: DA50-JP7Proseguendo lungo la via per consentire a piloti e proprietari di espandere le loro opzioni di viaggio, il Diamond Aircraft ha lavorato sul suo monomotore a pistoni DA50 per creare il DA50-JP7, alimentato da un unico motore controllato a turboelica

Gli Sviluppi dell’AviAzione d’AffAri per il 2016il 2016 sarà l’anno in cui troverete una migliore soluzione di viaggio?

ogni anno, ai principali convegni e fiere sull’Aviazione d’affari in tutto il mondo, i costruttori di aeromobili presentano nuovi programmi o derivati che offrono una soluzione alle lacune del mercato, prestazioni migliori o aeromobili più efficienti rispetto alla generazione che andranno a sostituire.

Alla pagina a fianco: il Falcon 8X di Dassault da 58 milioni di dollari In alto a sinistra: gli spaziosi interni.In alto a destra: Il Falcon 8X che dovrebbe essere consegnato nel 2016.Sotto: il jet monomotore Cirrus SF50 Vision da 1,96 milioni di dollari.

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FADEC che la Diamond ritiene capace di offrire un consumo di carburante del 20% inferiore a quello di motori simili a turbina.

“Nello sviluppo di questo velivolo”, l’esperto del settore Dave Higdon ha dichiarato ad H-Edition: “la Diamond spera di catturare alcuni nuovi clienti sul mercato offrendo la possibilità di acquistare un aeromobile con motore monopistone ad alte prestazioni e i singoli jet a turboelica a prezzi che si spingono fino a 3 milioni di dollari. In caso di successo, la Diamond si garantirà una nicchia di mercato per il DA50 con la sua cellula che ancora non può essere replicata da nessun altro produttore”.

Offerti ai clienti in due varianti: la ‘tundra’, una versione da sette posti del DA50-JP7 costruita con un robusto carrello di atterraggio in grado di funzionare su piste non asfaltate, e una versione ad alte prestazioni, progettata assieme al proprietario-pilota.

Entrambi i derivati promettono una portata massima di 1.100 miglia ed una velocità massima di 213 nodi, che permettono dunque voli diretti tra Londra e Vienna – per esempio – in poco più di 3 ore e mezza. Per l’imprenditore schiacciato da ritmi pressanti, che ha bisogno di fare tanti brevi viaggi verso molteplici destinazioni, questo conveniente aeromobile a turboelica, venduto a una cifra stimata di 1 milione di dollari, potrebbe essere un’ottima soluzione.

In alto e al centro: il Cirrus’ SF50 Vision che può alloggiare fino a 7 passeggeri in cabina.Sotto: il DA50-JP7 di Diamond.

© Diamond Aircraft

RiassumendoAllora eccolo qui – il progresso con il Falcon 8X e il suo prossimo arrivo sul mercato faranno senza dubbio alzare l’asticella e l’attenzione sulle proposte dell’aviazione nel 2016, ma d’altra parte vale la pena dare uno sguardo a quella nicchia di mercato che sta consentendo a un numero crescente di aspiranti proprietari l’accesso ad aeromobili più potenti per i loro viaggi d’affari.

Mai prima d’ora è stato così redditizio godere dei benefici del jet e turboelica come una soluzione per i vostri impegni di viaggio. Il 2016 sembra destinato a rafforzare tutto ciò.

Di Matt Harris

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Page 44: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

Lamborghini VenenoLa Lamborghini più estrema mai costruita, con 3 esemplari in versione Coupé e 9 Roadster. Qualunque sia la vostra preferita a non cambiare è il fatto che la Veneno è spinta da un V12 in grado di erogare ben 750 CV, con uno 0 a 100 portato a termine in 2.9 secondi. Il suo stile è praticamente inimitabile ed indefinibile, come del resto la sua bellezza.

Il fascino delle supercar italiane Di Valentino De Pietro

Ferrari F12 berLinettaLa Ferrari F12 Berlinetta è un coupé biposto a tre porte, prodotto dalla casa di Maranello. Motore anteriore e trazione posteriore, lo stesso della 599 GTB Fiorano, la vettura che ha sostituito. Partendo dallo stesso schema, la casa del cavallino rampante è riuscita a portare la potenza del V12 a iniezione diretta di benzina a ben 781 CV, la potenza più alta mai messa in produzione su una macchina di serie dalla Ferrari.

Ferrari LaFerrariDopo la Enzo non poteva che esserci la sua erede, ovvero la Ferrari LaFerrari. Questo vero e proprio “mostro” su quattro ruote è caratterizzato da un complesso sistema ibrido in grado di erogare una potenza complessiva di 963 CV e 900 Nm di coppia. Questo, assieme a soluzioni tecniche prese direttamente dalla Formula 1, si traduce in prestazioni a dir poco inimmaginabili fino a qualche anno fa.

Ferrari 458 SpeciaLeLa versione radicale e migliorata di una vettura che è praticamente considerata la perfezione non poteva che essere un successo. Forse anche per questo la Ferrari 458 Speciale è tanto richiesta da aver mandato in tilt la fabbrica di Maranello. Caratterizzata da un V8 aspirato di 4.5 litri, il più potente mai realizzato in Ferrari, riesce a mettere a disposizione del pilota ben 605 CV.

Lamborghini aVentador Lp700Grazie ad un V12 in grado di produrre 700 CV e 690 Nm di coppia a 5.500 giri, la Lamborghini Aventador è in grado di andare da 0 a 100 in 2,9 secondi. E’ la diretta evoluzione della Murcielago e il nome, come di consueto, deriva dal nome di un toro da combattimento. Grazie alle sue prestazioni e ad uno stile avveniristico caratterizzato da portiere con apertura verticale e linee forti e decise, è riuscita ad entrare nel cuore degli appassionati.

Lamborghini huracan Lp610La supercar destinata a rimpiazzare la famosa e fortunata Gallardo è una muscolosa e tecnologica sportiva dotata di motore V10 da 5.2 litri e telaio in Carbonio. La Huracàn offre tre differenti modalità di guida, attivabili tramite il selettore sul volante: strada, sport e corsa. Attivandone una i sistemi della vettura subiscono delle modifiche, dalla reattività del cambio al suono del motore, adattandosi alla modalità scelta dal pilota. Il cambio automatico a sette marce sviluppa 571 CV che con la trazione integrale salgono a 610.

N ell’olimpo delle supercar non ci sono solo Bugatti, McLaren, Hennessey e Koenigsegg, anzi ultimamente sono le italiane a farla da padrone con marchi storici come Ferrari e

Lamborghini in grado ancora di stupire per design e prestazioni. E’ indiscutibile: l’Italia è ancora famosa nel mondo per il suo design ricercato, elegante e mai scontato. La Motorvalley dell’Emilia Romagna, ha il colore rosso del mito Ferrari e la grinta delle supercar Lamborghini e Maserati, le curve degli storici autodromi di Imola e Misano, le forme aggressive della Pagani. Un patrimonio

di genialità ricerca, tecnologia, produzione artigianale e industriale che – nonostante la crisi e la concorrenza giapponese e tedesca – ancora oggi si fa onore nei circuiti di Formula Uno, così come nei ricchi mercati delle auto sportive. In nessun altro posto al mondo esiste una concentrazione di marchi e miti motoristici di tale livello. Queste auto vantano un grande successo soprattutto fra gli appassionati dell’alta velocità e del design unico. Diamo allora uno sguardo a queste 10 incredibili supercar italiane da capogiro e iniziamo a sognare

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Lamborghini VenenoLa Lamborghini più estrema mai costruita, con 3 esemplari in versione Coupé e 9 Roadster. Qualunque sia la vostra preferita a non cambiare è il fatto che la Veneno è spinta da un V12 in grado di erogare ben 750 CV, con uno 0 a 100 portato a termine in 2.9 secondi. Il suo stile è praticamente inimitabile ed indefinibile, come del resto la sua bellezza.

Il fascino delle supercar italiane Di Valentino De Pietro

Ferrari F12 berLinettaLa Ferrari F12 Berlinetta è un coupé biposto a tre porte, prodotto dalla casa di Maranello. Motore anteriore e trazione posteriore, lo stesso della 599 GTB Fiorano, la vettura che ha sostituito. Partendo dallo stesso schema, la casa del cavallino rampante è riuscita a portare la potenza del V12 a iniezione diretta di benzina a ben 781 CV, la potenza più alta mai messa in produzione su una macchina di serie dalla Ferrari.

Ferrari LaFerrariDopo la Enzo non poteva che esserci la sua erede, ovvero la Ferrari LaFerrari. Questo vero e proprio “mostro” su quattro ruote è caratterizzato da un complesso sistema ibrido in grado di erogare una potenza complessiva di 963 CV e 900 Nm di coppia. Questo, assieme a soluzioni tecniche prese direttamente dalla Formula 1, si traduce in prestazioni a dir poco inimmaginabili fino a qualche anno fa.

Ferrari 458 SpeciaLeLa versione radicale e migliorata di una vettura che è praticamente considerata la perfezione non poteva che essere un successo. Forse anche per questo la Ferrari 458 Speciale è tanto richiesta da aver mandato in tilt la fabbrica di Maranello. Caratterizzata da un V8 aspirato di 4.5 litri, il più potente mai realizzato in Ferrari, riesce a mettere a disposizione del pilota ben 605 CV.

Lamborghini aVentador Lp700Grazie ad un V12 in grado di produrre 700 CV e 690 Nm di coppia a 5.500 giri, la Lamborghini Aventador è in grado di andare da 0 a 100 in 2,9 secondi. E’ la diretta evoluzione della Murcielago e il nome, come di consueto, deriva dal nome di un toro da combattimento. Grazie alle sue prestazioni e ad uno stile avveniristico caratterizzato da portiere con apertura verticale e linee forti e decise, è riuscita ad entrare nel cuore degli appassionati.

Lamborghini huracan Lp610La supercar destinata a rimpiazzare la famosa e fortunata Gallardo è una muscolosa e tecnologica sportiva dotata di motore V10 da 5.2 litri e telaio in Carbonio. La Huracàn offre tre differenti modalità di guida, attivabili tramite il selettore sul volante: strada, sport e corsa. Attivandone una i sistemi della vettura subiscono delle modifiche, dalla reattività del cambio al suono del motore, adattandosi alla modalità scelta dal pilota. Il cambio automatico a sette marce sviluppa 571 CV che con la trazione integrale salgono a 610.

N ell’olimpo delle supercar non ci sono solo Bugatti, McLaren, Hennessey e Koenigsegg, anzi ultimamente sono le italiane a farla da padrone con marchi storici come Ferrari e

Lamborghini in grado ancora di stupire per design e prestazioni. E’ indiscutibile: l’Italia è ancora famosa nel mondo per il suo design ricercato, elegante e mai scontato. La Motorvalley dell’Emilia Romagna, ha il colore rosso del mito Ferrari e la grinta delle supercar Lamborghini e Maserati, le curve degli storici autodromi di Imola e Misano, le forme aggressive della Pagani. Un patrimonio

di genialità ricerca, tecnologia, produzione artigianale e industriale che – nonostante la crisi e la concorrenza giapponese e tedesca – ancora oggi si fa onore nei circuiti di Formula Uno, così come nei ricchi mercati delle auto sportive. In nessun altro posto al mondo esiste una concentrazione di marchi e miti motoristici di tale livello. Queste auto vantano un grande successo soprattutto fra gli appassionati dell’alta velocità e del design unico. Diamo allora uno sguardo a queste 10 incredibili supercar italiane da capogiro e iniziamo a sognare

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maSerati aLFieri conceptLa concept porta il nome di Alfieri Maserati, meccanico dell’Isotta Fraschini che, nel 1914, fondò assieme ai fratelli Ettore ed Ernesto la “Società Anonima Officine Alfieri Maserati”, l’Alfieri omaggia i cento anni del costruttore italiano e al contempo vuol essere anche un manifesto del design Maserati dei prossimi anni. Quest’auto nasce come evoluzione della GranTurismo MC Stradale con cui condivide il telaio, il motore V8, e i 460 cavalli che riesce ad erogare. Un ottima frenata è garantita dai freni a disco carboceramici e dalle pinze Brembo.

pagani huayra 730 SForse stilisticamente è la vettura più bella mai realizzata dalla Pagani, la qualità dei materiali utilizzati è altissima ed ogni esemplare che esce dalla catena di montaggio è praticamente unico. La Pagani Huayra può vantare un propulsore V12 di

derivazione AMG capace di erogare una potenza pari a 730 CV e ben 1.000 Nm di coppia massima. E’ sicuramente la supercar più esclusiva, più emozionante, più divertente da guidare, che ci sia mai stata.

pagani Zonda reVoLucionUna supercar in tutto e per tutto, praticamente una Formula 1 con targa e fanali. Il potente motore V12, fornito da Amg è lo stesso adottato sulla Zonda R, ma potenziato fino a raggiungere gli 800 CV e di sviluppare una coppia massima di 730 Nm. Questo capolavoro di aerodinamica, è leggerissimo, pesa appena 1070 kg, cosa che, assieme al velocissimo cambio sequenziale a sei marce (due centesimi di secondo per il passaggio da un rapporto all’altro) e ai freni carboceramici, resi più leggeri del 15% rispetto alla Zonda R, gli permettono di gareggiare alla pari con qualsiasi auto da F1.

maZZanti eVantraSi tratta di un bolide super sportivo a due posti con motore centrale, che verrà prodotta in soli 5 esemplari ogni anno. Il suo motore è un V8 con ben 701 CV di potenza. La Mazzanti Evantra ha una linea che mescola elementi delle gran turismo degli Anni 50 e 60 con soluzioni stilistiche all’avanguardia. Il design è firmato dall’ungherese Tarnok Zsolt e lo stesso Luca Mazzanti, titolare della casa. A muovere questa silhouette attaccata all’asfalto è un V8 di 7 litri aspirato capace di erogare 701 CV a 6.600 giri e 848 Nm di coppia massima a 4.500 giri. La velocità massima è di 350 km/h con uno scatto 0-100 km/h in 3,2 secondi.

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maSerati aLFieri conceptLa concept porta il nome di Alfieri Maserati, meccanico dell’Isotta Fraschini che, nel 1914, fondò assieme ai fratelli Ettore ed Ernesto la “Società Anonima Officine Alfieri Maserati”, l’Alfieri omaggia i cento anni del costruttore italiano e al contempo vuol essere anche un manifesto del design Maserati dei prossimi anni. Quest’auto nasce come evoluzione della GranTurismo MC Stradale con cui condivide il telaio, il motore V8, e i 460 cavalli che riesce ad erogare. Un ottima frenata è garantita dai freni a disco carboceramici e dalle pinze Brembo.

pagani huayra 730 SForse stilisticamente è la vettura più bella mai realizzata dalla Pagani, la qualità dei materiali utilizzati è altissima ed ogni esemplare che esce dalla catena di montaggio è praticamente unico. La Pagani Huayra può vantare un propulsore V12 di

derivazione AMG capace di erogare una potenza pari a 730 CV e ben 1.000 Nm di coppia massima. E’ sicuramente la supercar più esclusiva, più emozionante, più divertente da guidare, che ci sia mai stata.

pagani Zonda reVoLucionUna supercar in tutto e per tutto, praticamente una Formula 1 con targa e fanali. Il potente motore V12, fornito da Amg è lo stesso adottato sulla Zonda R, ma potenziato fino a raggiungere gli 800 CV e di sviluppare una coppia massima di 730 Nm. Questo capolavoro di aerodinamica, è leggerissimo, pesa appena 1070 kg, cosa che, assieme al velocissimo cambio sequenziale a sei marce (due centesimi di secondo per il passaggio da un rapporto all’altro) e ai freni carboceramici, resi più leggeri del 15% rispetto alla Zonda R, gli permettono di gareggiare alla pari con qualsiasi auto da F1.

maZZanti eVantraSi tratta di un bolide super sportivo a due posti con motore centrale, che verrà prodotta in soli 5 esemplari ogni anno. Il suo motore è un V8 con ben 701 CV di potenza. La Mazzanti Evantra ha una linea che mescola elementi delle gran turismo degli Anni 50 e 60 con soluzioni stilistiche all’avanguardia. Il design è firmato dall’ungherese Tarnok Zsolt e lo stesso Luca Mazzanti, titolare della casa. A muovere questa silhouette attaccata all’asfalto è un V8 di 7 litri aspirato capace di erogare 701 CV a 6.600 giri e 848 Nm di coppia massima a 4.500 giri. La velocità massima è di 350 km/h con uno scatto 0-100 km/h in 3,2 secondi.

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Page 48: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

Cannes Film Festival 2016Di Ciara Egan

’è solo una parola di senso compiuto per descrivere Cannes in Francia: ‘AFFASCINANTE’. Il frizzante Mar Mediterraneo, boutique raffinate e alberghi

opulenti sono solo alcuni dei motivi per cui questa città sulla Costa Azzurra è considerata un parco giochi per ricchi e famosi. L’attrazione più grande di Cannes è, naturalmente, il Festival del Cinema, assolutamente favoloso.

Le celebrità arrivano in massa a sorseggiare champagne a bordo piscina al leggendario Hotel du Cap, sui loro comodi yacht in bikini inconsistenti e partecipano alle sfavillanti anteprime in abbaglianti abiti firmati. Quest’anno il fattore fama è ancora più pompato rispetto al solito, dato che una serie di attori e attrici incredibilmente belli saranno a disposizione per promuovere i loro ultimi film.

Migliaia di giornalisti e fotografi frequentano il Festival del Cinema di Cannes e ricamano su ogni parola e gesto delle più grandi star cinematografiche del mondo. Pochi luoghi sono alla moda quanto il “red carpet” del Festival di Cannes, dove celebrità e altri clienti benestanti scendono dai loro alberghi a cinque stelle situati lungo la famosa Croisette.

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Cannes Film Festival 2016Di Ciara Egan

’è solo una parola di senso compiuto per descrivere Cannes in Francia: ‘AFFASCINANTE’. Il frizzante Mar Mediterraneo, boutique raffinate e alberghi

opulenti sono solo alcuni dei motivi per cui questa città sulla Costa Azzurra è considerata un parco giochi per ricchi e famosi. L’attrazione più grande di Cannes è, naturalmente, il Festival del Cinema, assolutamente favoloso.

Le celebrità arrivano in massa a sorseggiare champagne a bordo piscina al leggendario Hotel du Cap, sui loro comodi yacht in bikini inconsistenti e partecipano alle sfavillanti anteprime in abbaglianti abiti firmati. Quest’anno il fattore fama è ancora più pompato rispetto al solito, dato che una serie di attori e attrici incredibilmente belli saranno a disposizione per promuovere i loro ultimi film.

Migliaia di giornalisti e fotografi frequentano il Festival del Cinema di Cannes e ricamano su ogni parola e gesto delle più grandi star cinematografiche del mondo. Pochi luoghi sono alla moda quanto il “red carpet” del Festival di Cannes, dove celebrità e altri clienti benestanti scendono dai loro alberghi a cinque stelle situati lungo la famosa Croisette.

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Come viaggiare QA Jet

Iniziate il vostro viaggio di lusso a Cannes con il piede giusto – noleggiando un jet privato da qualsiasi parte del mondo per arrivare direttamente sulla Costa Azzurra. QA Jet ha accesso alla più grande rete di operatori di volo privato per consentirvi di scegliere il volo privato più adatto, efficiente ed economico sui jet charter ovunque nel mondo. Scegliete il vostro jet: da un Gulfstream a un Bombardier, troverete un jet che sia perfetto per un viaggio a Cannes. Anni di esperienza di QA Jet, combinati con il loro impegno per la sicurezza e affidabilità garantiscono un viaggio di lusso per voi e i vostri ospiti. www.qajet.com

Dove alloggiare Majestic Barriere

Essendo uno dei più eleganti hotel a cinque stelle di Cannes, l’Hôtel Majestic Barrière è conosciuto come “la seconda casa dell’industria cinematografica”. Tra le celebrità che hanno soggiornato qui ricordiamo Robert De Niro, Matthew McConaughey, Jane Fonda e Paris Hilton, solo per citarne alcuni. Il Majestic Barrière si trova sulla Croisette di Cannes, a 110 metri dal Palais des Festivals e il porto vecchio. È dotato di un casinò e una piscina all’aperto con una terrazza arredata. Gli ospiti possono accedere gratuitamente alla sala fitness e la spa. Progettato in stile Art Deco, il Majestic Barriere sta subendo un vasto programma di ristrutturazione. L’ anno passato l’Hotel ha anche aperto una spiaggia privata che ha una zona VIP riservata.

L’Intercontinental Carlton

L’Intercontinental Carlton di Cannes è situato in posizione ideale sul famoso viale “La Croisette”, vicino al Cannes Palais des Festivals e la famosa via dei negozi. Il Carlton Cannes dispone di 343 camere e 39 suite decorate con i colori della riviera francese. L’hotel si affaccia sul Mar Mediterraneo e offre una vista mozzafiato sulla baia di Cannes. Festeggiate la “Provenza” al ristorante Carlton, che vi accoglie tutti i giorni per la prima colazione, il pranzo e la cena. Il ristorante stagionale Carlton Beach offre un fantastico pranzo a buffet in estate con i piatti mediterranei più appetitosi. Il servizio di classe mondiale e l’arredamento veramente opulento in stile francese vi faranno andare in estasi.

L’ Hotel du Cap Eden-Roc

Le regalità di Hollywood che vogliono nascondersi dal gregge di paparazzi va al maestoso hotel Eden-Roc. I personaggi che hanno soggiornato qui nel corso degli anni sono Tom Cruise, John Travolta, Kevin Costner, Madonna e Sharon Stone. Situato sulla costa di Cap d’Antibes, proprio alla periferia di Cannes, l’Eden-Roc offre servizi a cinque stelle e scorci mozzafiato della baia. L’hotel è da sempre rinomato per le sue lussuose camere, suite e ville. L’esclusiva Eden-Roc Suite, situata in cima all’Eden-Roc Pavilion, offre un panorama eccezionale sul Mediterraneo da una grande terrazza privata dotata di vasca idromassaggio all’aperto. Offre una completa privacy e la migliore ospitalità, le due ville sono situate lontano dagli edifici principali e sono circondate da alberi e tranquillità. Quando il sole

tramonta, la piscina dell’Eden-Roc si trasforma nella prima tappa per party per celebrità e ospiti mondani.

Ville private

Molti dei nostri clienti apprezzeranno il soggiorno in ville private di lusso che sono completamente arredate e provviste di personale durante il film Festival. Una villa privata può garantire non solo la privacy, ma permette anche di rendere molto più intimo il dopo-festa e le cene. L’Atlas Club ha accesso ad alcune delle più belle ville di Cannes, molte delle quali sono proprio sull’acqua con una stupenda vista sulla baia.

Dove cenare La Mère Besson

Mere Besson è uno dei più amati ristoranti di Cannes ed è lì dal 1930. Nascosto, lontano dalla Croisette, la Mère Besson è un punto fisso per Cannes da tantissimi anni. La cucina è in stile provenzale, e include piatti tradizionali come l’Estouffade provenzale – un ricco stufato di manzo. Il ristorante è noto per aver mantenuto le tradizioni provenzali.

La Palme d’Or

Restate vicino all’azione all’Hotel Martinez, prenotando un tavolo al suo acclamato ristorante La Palme d’Or. L’elegante ristorante è decorato con fotografie delle leggendarie stelle del cinema in bianco e nero, ma è il cibo che ruba il centro della scena. I piatti mediterranei a base di pesce fresco dominano il menù – provate tra le tante opzioni il granchio di mare con contorno di tartufo e gamberi rossi, con fagioli zolfini e zucchine. Qui avrete la possibilità di cenare a fianco di celebrità, magnati e nobiltà.

Vesuvio

Situato in posizione strategica sulla Croisette tra il Martinez e il Carlton, il Vesuvio ha tutto – ottimo cibo, un servizio eccezionale e promette grandi sensazioni. Questo ristorante, che prende il nome da un’infame montagna italiana, è un’esplosione di Sapori italiani.

Dove fare festa Baoli

Dove troverete il più caldo mélange di attori, musicisti e bella gente: da Leonardo Di Caprio a Jessica Biel? Il Baoli è un posto di Cannes per ‘guardare e farsi vedere’. Anche il suo pesce è incredibile, ma le sua viste celestiali sono la sua carta vincente. Fra quelli che hanno spezzato il pane in questo ristorante chic ci sono Bono, Jay-Z ed Eva Mendes.

Nikki Beach

Durante tutto il festival del cinema, giorno e notte, Nikki Beach sarà presente con due sedi a Cannes sulla Croisette all’interno del Palais Stephanie, per offrire feste d’eccellenza e dj di fama internazionale. Nikki Beach è la location dove andare per le feste a Cannes e se vuoi far festa con i grandi dell’industria cinematografica, Nikki Beach è il posto da non perdere.

Eventi da non perdere Cerimonie di Apertura e di Chiusura

Le cerimonie di apertura e chiusura sono stravaganti eventi esclusivi, con location per lo più riservate a coloro che ricevono premi e VIP. Se vorreste partecipare a questi eventi esclusivi: dalla Amfar Cinema contro l’AIDS all’annuale festa del Trofeo Chopard al party di DeGrisogno o a quello di Vanity Fair e alla festa di Belvedere siete pregati di contattare il team di Atlas Club. Infine, mentre le principali proiezioni sono di solito private e aperte a professionisti del cinema accreditati e Celebrità, l’Atlas Club è in grado di creare un’esperienza di uno stile di vita di lusso durante il Festival per i viaggiatori più esigenti. Questi pacchetti su misura possono includere o ville di lusso, sistemazioni alberghiere, trasferimenti da e per l’aeroporto, biglietti per le prime del film, l’accesso a VIP party /galà esclusivi su yacht, prenotazioni per la cena / locali notturni e altro ancora.

Ci vediamo in Costa Azzurra! Buon viaggio! www.myatlasclub.com

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Come viaggiare QA Jet

Iniziate il vostro viaggio di lusso a Cannes con il piede giusto – noleggiando un jet privato da qualsiasi parte del mondo per arrivare direttamente sulla Costa Azzurra. QA Jet ha accesso alla più grande rete di operatori di volo privato per consentirvi di scegliere il volo privato più adatto, efficiente ed economico sui jet charter ovunque nel mondo. Scegliete il vostro jet: da un Gulfstream a un Bombardier, troverete un jet che sia perfetto per un viaggio a Cannes. Anni di esperienza di QA Jet, combinati con il loro impegno per la sicurezza e affidabilità garantiscono un viaggio di lusso per voi e i vostri ospiti. www.qajet.com

Dove alloggiare Majestic Barriere

Essendo uno dei più eleganti hotel a cinque stelle di Cannes, l’Hôtel Majestic Barrière è conosciuto come “la seconda casa dell’industria cinematografica”. Tra le celebrità che hanno soggiornato qui ricordiamo Robert De Niro, Matthew McConaughey, Jane Fonda e Paris Hilton, solo per citarne alcuni. Il Majestic Barrière si trova sulla Croisette di Cannes, a 110 metri dal Palais des Festivals e il porto vecchio. È dotato di un casinò e una piscina all’aperto con una terrazza arredata. Gli ospiti possono accedere gratuitamente alla sala fitness e la spa. Progettato in stile Art Deco, il Majestic Barriere sta subendo un vasto programma di ristrutturazione. L’ anno passato l’Hotel ha anche aperto una spiaggia privata che ha una zona VIP riservata.

L’Intercontinental Carlton

L’Intercontinental Carlton di Cannes è situato in posizione ideale sul famoso viale “La Croisette”, vicino al Cannes Palais des Festivals e la famosa via dei negozi. Il Carlton Cannes dispone di 343 camere e 39 suite decorate con i colori della riviera francese. L’hotel si affaccia sul Mar Mediterraneo e offre una vista mozzafiato sulla baia di Cannes. Festeggiate la “Provenza” al ristorante Carlton, che vi accoglie tutti i giorni per la prima colazione, il pranzo e la cena. Il ristorante stagionale Carlton Beach offre un fantastico pranzo a buffet in estate con i piatti mediterranei più appetitosi. Il servizio di classe mondiale e l’arredamento veramente opulento in stile francese vi faranno andare in estasi.

L’ Hotel du Cap Eden-Roc

Le regalità di Hollywood che vogliono nascondersi dal gregge di paparazzi va al maestoso hotel Eden-Roc. I personaggi che hanno soggiornato qui nel corso degli anni sono Tom Cruise, John Travolta, Kevin Costner, Madonna e Sharon Stone. Situato sulla costa di Cap d’Antibes, proprio alla periferia di Cannes, l’Eden-Roc offre servizi a cinque stelle e scorci mozzafiato della baia. L’hotel è da sempre rinomato per le sue lussuose camere, suite e ville. L’esclusiva Eden-Roc Suite, situata in cima all’Eden-Roc Pavilion, offre un panorama eccezionale sul Mediterraneo da una grande terrazza privata dotata di vasca idromassaggio all’aperto. Offre una completa privacy e la migliore ospitalità, le due ville sono situate lontano dagli edifici principali e sono circondate da alberi e tranquillità. Quando il sole

tramonta, la piscina dell’Eden-Roc si trasforma nella prima tappa per party per celebrità e ospiti mondani.

Ville private

Molti dei nostri clienti apprezzeranno il soggiorno in ville private di lusso che sono completamente arredate e provviste di personale durante il film Festival. Una villa privata può garantire non solo la privacy, ma permette anche di rendere molto più intimo il dopo-festa e le cene. L’Atlas Club ha accesso ad alcune delle più belle ville di Cannes, molte delle quali sono proprio sull’acqua con una stupenda vista sulla baia.

Dove cenare La Mère Besson

Mere Besson è uno dei più amati ristoranti di Cannes ed è lì dal 1930. Nascosto, lontano dalla Croisette, la Mère Besson è un punto fisso per Cannes da tantissimi anni. La cucina è in stile provenzale, e include piatti tradizionali come l’Estouffade provenzale – un ricco stufato di manzo. Il ristorante è noto per aver mantenuto le tradizioni provenzali.

La Palme d’Or

Restate vicino all’azione all’Hotel Martinez, prenotando un tavolo al suo acclamato ristorante La Palme d’Or. L’elegante ristorante è decorato con fotografie delle leggendarie stelle del cinema in bianco e nero, ma è il cibo che ruba il centro della scena. I piatti mediterranei a base di pesce fresco dominano il menù – provate tra le tante opzioni il granchio di mare con contorno di tartufo e gamberi rossi, con fagioli zolfini e zucchine. Qui avrete la possibilità di cenare a fianco di celebrità, magnati e nobiltà.

Vesuvio

Situato in posizione strategica sulla Croisette tra il Martinez e il Carlton, il Vesuvio ha tutto – ottimo cibo, un servizio eccezionale e promette grandi sensazioni. Questo ristorante, che prende il nome da un’infame montagna italiana, è un’esplosione di Sapori italiani.

Dove fare festa Baoli

Dove troverete il più caldo mélange di attori, musicisti e bella gente: da Leonardo Di Caprio a Jessica Biel? Il Baoli è un posto di Cannes per ‘guardare e farsi vedere’. Anche il suo pesce è incredibile, ma le sua viste celestiali sono la sua carta vincente. Fra quelli che hanno spezzato il pane in questo ristorante chic ci sono Bono, Jay-Z ed Eva Mendes.

Nikki Beach

Durante tutto il festival del cinema, giorno e notte, Nikki Beach sarà presente con due sedi a Cannes sulla Croisette all’interno del Palais Stephanie, per offrire feste d’eccellenza e dj di fama internazionale. Nikki Beach è la location dove andare per le feste a Cannes e se vuoi far festa con i grandi dell’industria cinematografica, Nikki Beach è il posto da non perdere.

Eventi da non perdere Cerimonie di Apertura e di Chiusura

Le cerimonie di apertura e chiusura sono stravaganti eventi esclusivi, con location per lo più riservate a coloro che ricevono premi e VIP. Se vorreste partecipare a questi eventi esclusivi: dalla Amfar Cinema contro l’AIDS all’annuale festa del Trofeo Chopard al party di DeGrisogno o a quello di Vanity Fair e alla festa di Belvedere siete pregati di contattare il team di Atlas Club. Infine, mentre le principali proiezioni sono di solito private e aperte a professionisti del cinema accreditati e Celebrità, l’Atlas Club è in grado di creare un’esperienza di uno stile di vita di lusso durante il Festival per i viaggiatori più esigenti. Questi pacchetti su misura possono includere o ville di lusso, sistemazioni alberghiere, trasferimenti da e per l’aeroporto, biglietti per le prime del film, l’accesso a VIP party /galà esclusivi su yacht, prenotazioni per la cena / locali notturni e altro ancora.

Ci vediamo in Costa Azzurra! Buon viaggio! www.myatlasclub.com

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Grand Hotel A Villa Feltrinelli

Lago di GardaV illa Feltrinelli è senza dubbio

uno degli hotel più importanti al mondo, che intrattiene alcune delle persone più esigenti del pianeta.

E’ stata acquistata negli anni ’90 dal leggendario albergatore Bob Burns, che l’ha prima trasformata in una perfetta casa estiva e poi l’ha aperta al pubblico come hotel nel 2001. Torri, affreschi, piscine di marmo e un salotto incantevole con pareti interamente a specchio, Villa Feltrinelli offre il meglio sotto ogni aspetto.

Disponendo di una ratio di 85 dipendenti per un massimo di 42 ospiti questo hotel garantisce un servizio straordinario. La Villa ricorda un’epoca di ricchezza, segreti e raffinatezza, dove alcuni dei più importanti statisti e donne importanti del pianeta hanno trascorso il loro tempo nel corso della storia. E’ un’esperienza straordinariamente ricca. Il sol fatto di essere qui ti fa sentire membro del più esclusivo club privato, discreto e magnifico a coloro che possono permettersi di spendere il proprio tempo qui. Il profumo delle belle lenzuola pulite, un giardino da attraversare lentamente, romanticismo a ogni boccata d’aria.

Mussolini ha passato molto tempo qui. La villa è stata la residenza estiva di una delle famiglie più ricche d’Italia alla fine del 1800, tra il 1943 e il 1945 il dittatore italiano ha vissuto qui durante l’esecuzione della fantomatica repubblica fascista di Salò (anche se la vista dell’acqua dalla sua camera da letto – ora nota come la Suite Magnolia – non lo faceva impazzire, Mussolini odiava i laghi). L’hotel dispone di solo 13 camere nella casa principale ma in tutto il parco ci sono gemme nascoste, così spettacolari che ognuna ha la propria storia. Mangiare qui è un must e il ristorante a due stelle Michelin è diretto dallo chef Stefano Baiocco, della scuola di Ferran Adrià a El Bulli. Di sicuro uno dei miei dieci locali preferiti.

Di Dina Aletras

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Grand Hotel A Villa Feltrinelli

Lago di GardaV illa Feltrinelli è senza dubbio

uno degli hotel più importanti al mondo, che intrattiene alcune delle persone più esigenti del pianeta.

E’ stata acquistata negli anni ’90 dal leggendario albergatore Bob Burns, che l’ha prima trasformata in una perfetta casa estiva e poi l’ha aperta al pubblico come hotel nel 2001. Torri, affreschi, piscine di marmo e un salotto incantevole con pareti interamente a specchio, Villa Feltrinelli offre il meglio sotto ogni aspetto.

Disponendo di una ratio di 85 dipendenti per un massimo di 42 ospiti questo hotel garantisce un servizio straordinario. La Villa ricorda un’epoca di ricchezza, segreti e raffinatezza, dove alcuni dei più importanti statisti e donne importanti del pianeta hanno trascorso il loro tempo nel corso della storia. E’ un’esperienza straordinariamente ricca. Il sol fatto di essere qui ti fa sentire membro del più esclusivo club privato, discreto e magnifico a coloro che possono permettersi di spendere il proprio tempo qui. Il profumo delle belle lenzuola pulite, un giardino da attraversare lentamente, romanticismo a ogni boccata d’aria.

Mussolini ha passato molto tempo qui. La villa è stata la residenza estiva di una delle famiglie più ricche d’Italia alla fine del 1800, tra il 1943 e il 1945 il dittatore italiano ha vissuto qui durante l’esecuzione della fantomatica repubblica fascista di Salò (anche se la vista dell’acqua dalla sua camera da letto – ora nota come la Suite Magnolia – non lo faceva impazzire, Mussolini odiava i laghi). L’hotel dispone di solo 13 camere nella casa principale ma in tutto il parco ci sono gemme nascoste, così spettacolari che ognuna ha la propria storia. Mangiare qui è un must e il ristorante a due stelle Michelin è diretto dallo chef Stefano Baiocco, della scuola di Ferran Adrià a El Bulli. Di sicuro uno dei miei dieci locali preferiti.

Di Dina Aletras

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Salisburgo è conosciuta principalmente per la cultura e il suo sapore da città boutique. Una città che vanta una serie di festival permanenti di musica classica di fama mondiale con sessioni estive dal 22 luglio fino al 31 agosto, dove gli artisti più famosi del mondo si riuniscono per celebrare l’amore per la musica.

Inoltre Salisburgo è in posizione strategica, ben posizionata per raggiungere le numerose zone sciistiche delle Alpi. Monaco di Baviera, Vienna e Venezia fanno di Salisburgo una destinazione perfetta per qualsiasi tipo di vacanza.

E ‘una rivelazione per i turisti ai quali si propone con hotel spettacolari tra cui scegliere per soggiornare, con hotel a 5 stelle a dir poco fantastici!

AlberghiLa mia raccomandazione è sicuramente l’hotel Goldgasse – l’ultimo nato a Salisburgo. Dispone di sedici camere, questa perla che sta nascosta nel bel mezzo della città vecchia e fa parte del gruppo Small Luxury Hotels. Aperto nel marzo 2015, la loro attenzione al dettaglio non è seconda a nessuno. Il ristorante principale serve cucina tradizionale austriaca con un tocco moderno che ci porta fino ad oggi. Non perdetevi il “Salzburger Nockerln” – un dessert tradizionale di questa zona del paese.

RistorantiL‘ Hangar 7 – Red Bulls è uno splendido ristorante gourmet che si trova proprio nell‘hangar dell’aeroporto, dove si avvicendano degli chef premiati che vengono ospitati a rotazione ogni mese. Quindi, entrate e controllate le ultime sorprese culinarie.

RelaxIn cerca di relax? A pochi minuti di distanza dalle porte della città si trova l’Hotel Vollererhof su un alto altopiano che domina la città e la valle del Salzach. Questo hotel dispone di un centro benessere straordinario. Famoso per le sue settimane detox e per i suoi incredibili terapisti – qui ci si può rilassare, rinfrescare e diventare parte di una esperienza culturale.

ShoppingPer tutti i seri appassionati di shopping che stanno leggendo questo articolo, consigliamo di fare un salto da “Stassny”, un negozio di moda di lusso austriaco che propone molti vestiti di moda in Austria.

Salisburgo Il gioiello della corona d’Austria

Salisburgo è una città austriaca sul confine tedesco, con vista sulle Alpi orientali. E’nota per aver dato i natali a Mozart e per essere stata teatro del film “The Sound of Music”. La città è divisa dal fiume Salzach, che separa gli edifici medievali e barocchi della

pedonale Altstadt (città vecchia) sulla sua sponda sinistra, da quelli del 19 ° secolo della Neustadt (la Città Nuova) a destra.

“Ovunque si vada, il paesaggio, l’orizzonte, la musica e la storia fanno esaltare il vostro spirito, meglio di quanto potrebbe fare con un vocalizzo in ottava Julie Andrews”

Alla pagina precedente: Veduta dall’Hotel GoldgasseIn questa pagina, in alto a sinistra: vista dall’Hotel VollererhofIn alto a destra: Il bagno dell’Hotel GoldgasseAl centro: l’Hotel GoldgasseIn basso: l’Hotel Vollererhof

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Salisburgo è conosciuta principalmente per la cultura e il suo sapore da città boutique. Una città che vanta una serie di festival permanenti di musica classica di fama mondiale con sessioni estive dal 22 luglio fino al 31 agosto, dove gli artisti più famosi del mondo si riuniscono per celebrare l’amore per la musica.

Inoltre Salisburgo è in posizione strategica, ben posizionata per raggiungere le numerose zone sciistiche delle Alpi. Monaco di Baviera, Vienna e Venezia fanno di Salisburgo una destinazione perfetta per qualsiasi tipo di vacanza.

E ‘una rivelazione per i turisti ai quali si propone con hotel spettacolari tra cui scegliere per soggiornare, con hotel a 5 stelle a dir poco fantastici!

AlberghiLa mia raccomandazione è sicuramente l’hotel Goldgasse – l’ultimo nato a Salisburgo. Dispone di sedici camere, questa perla che sta nascosta nel bel mezzo della città vecchia e fa parte del gruppo Small Luxury Hotels. Aperto nel marzo 2015, la loro attenzione al dettaglio non è seconda a nessuno. Il ristorante principale serve cucina tradizionale austriaca con un tocco moderno che ci porta fino ad oggi. Non perdetevi il “Salzburger Nockerln” – un dessert tradizionale di questa zona del paese.

RistorantiL‘ Hangar 7 – Red Bulls è uno splendido ristorante gourmet che si trova proprio nell‘hangar dell’aeroporto, dove si avvicendano degli chef premiati che vengono ospitati a rotazione ogni mese. Quindi, entrate e controllate le ultime sorprese culinarie.

RelaxIn cerca di relax? A pochi minuti di distanza dalle porte della città si trova l’Hotel Vollererhof su un alto altopiano che domina la città e la valle del Salzach. Questo hotel dispone di un centro benessere straordinario. Famoso per le sue settimane detox e per i suoi incredibili terapisti – qui ci si può rilassare, rinfrescare e diventare parte di una esperienza culturale.

ShoppingPer tutti i seri appassionati di shopping che stanno leggendo questo articolo, consigliamo di fare un salto da “Stassny”, un negozio di moda di lusso austriaco che propone molti vestiti di moda in Austria.

Salisburgo Il gioiello della corona d’Austria

Salisburgo è una città austriaca sul confine tedesco, con vista sulle Alpi orientali. E’nota per aver dato i natali a Mozart e per essere stata teatro del film “The Sound of Music”. La città è divisa dal fiume Salzach, che separa gli edifici medievali e barocchi della

pedonale Altstadt (città vecchia) sulla sua sponda sinistra, da quelli del 19 ° secolo della Neustadt (la Città Nuova) a destra.

“Ovunque si vada, il paesaggio, l’orizzonte, la musica e la storia fanno esaltare il vostro spirito, meglio di quanto potrebbe fare con un vocalizzo in ottava Julie Andrews”

Alla pagina precedente: Veduta dall’Hotel GoldgasseIn questa pagina, in alto a sinistra: vista dall’Hotel VollererhofIn alto a destra: Il bagno dell’Hotel GoldgasseAl centro: l’Hotel GoldgasseIn basso: l’Hotel Vollererhof

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| TRAVEL

OLTRE LA RELIGIONEBreve storia del Bhutan

l Bhutan è un paese molto diverso dagli altri. I suoi bellissimi paesaggi delle montagne sacre, valli lussureggianti, templi remoti e monasteri fortezza siedono in gran parte indisturbati, incorniciati dallo splendore dell’Himalaya. L’isolamento della ‘Terra

del drago tonante’ ha creato una cultura ricca di tradizioni uniche. In quale altro posto il governo pone la felicità del suo popolo prima del PIL, utilizzando invece il principio di Felicità Interna Lorda (FIL)?

La frase Felicità Interna Lorda è stata coniata da Sua Maestà, quarto re del Bhutan, Jigme Singye Wangchuck nel 1970. Il concetto è in realtà abbastanza semplice, che lo sviluppo sostenibile debba adottare un approccio olistico verso il progresso e dare uguale importanza agli aspetti non economici del benessere. Il concetto di FIL è stato spesso spiegato dai suoi quattro pilastri: il buon governo, lo sviluppo sostenibile socio-economico, il mantenimento della cultura e dell’ambiente.

E ‘questo approccio che ha plasmato lo sviluppo del Bhutan nel corso degli ultimi 45 anni, permettendo così di mantenere sia il suo ricco patrimonio, ma anche di entrare nel 21° secolo. Dopo tutto, il governo ha eliminato il divieto totale dell’utilizzo di televisioni e Internet solo nel 1999. Nel suo discorso, il re ha riconosciuto che la televisione è stata un passo fondamentale per la modernizzazione del Bhutan, nonché un importante contributo al FIL del paese, ma ha anche avvertito che l’ “abuso” della televisione potrebbe erodere i valori tradizionali bhutanesi. Accogliendo gli aspetti positivi della tecnologia, il Re stava trasferendo potere al suo popolo per garantire che il Bhutan mantenesse la propria identità.

Oggi questo bellissimo paese accoglie visitatori da tutto il mondo. Molti vengono a scoprire le fortezze imponenti e i monasteri, che ospitano migliaia di monaci buddisti dalle divise scarlatte. Nascosti sulle cime di remote montagne in valli segrete, che sicuramente giocano un ruolo enorme sia nella storia del Bhutan che per il suo futuro. Tuttavia, c’è molto di più da scoprire in questo paese misterioso e al contempo accogliente.

L’ultimo dei regni himalayani ha una raffinata gamma di biodiversità ed ecosistemi. Ospita animali selvatici

come la tigre reale del Bengala, il rinoceronte indiano, l’elefante asiatico, il leopardo delle nevi, e il panda rosso. Grazie, ancora una volta, alla sua politica FIL, il governo assicura che il 60% del paese rimanga coperto da foreste – vietando l’accesso a queste aree. Allo stesso tempo, il 40% di tutta la nazione è designato come zona di conservazione per la protezione della sua flora e fauna selvatica. Quanti paesi nel mondo occidentale sarebbero in grado di prendere soltanto in considerazione tali proposte? Con il suo pensiero lungimirante, il Bhutan ha un certo numero di politiche ambientali progressiste che gli hanno guadagnato una definizione secondo il capo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) che lo ha descritto come un’ “ispirazione e un modello per il mondo su come le economie e paesi diversi possano indirizzare i cambiamenti climatici e allo stesso tempo migliorare la vita del cittadino”.

A differenza di molti paesi, qui le auto elettriche sono state fortemente promosse e ora costituiscono il 10% di tutte le automobili. In virtù del potente sistema fluviale himalayano, il paese riceve la maggior parte della sua energia da fonti idroelettriche. Grazie a una vasta area boschiva, il Bhutan è uno dei due soli paesi

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OLTRE LA RELIGIONEBreve storia del Bhutan

l Bhutan è un paese molto diverso dagli altri. I suoi bellissimi paesaggi delle montagne sacre, valli lussureggianti, templi remoti e monasteri fortezza siedono in gran parte indisturbati, incorniciati dallo splendore dell’Himalaya. L’isolamento della ‘Terra

del drago tonante’ ha creato una cultura ricca di tradizioni uniche. In quale altro posto il governo pone la felicità del suo popolo prima del PIL, utilizzando invece il principio di Felicità Interna Lorda (FIL)?

La frase Felicità Interna Lorda è stata coniata da Sua Maestà, quarto re del Bhutan, Jigme Singye Wangchuck nel 1970. Il concetto è in realtà abbastanza semplice, che lo sviluppo sostenibile debba adottare un approccio olistico verso il progresso e dare uguale importanza agli aspetti non economici del benessere. Il concetto di FIL è stato spesso spiegato dai suoi quattro pilastri: il buon governo, lo sviluppo sostenibile socio-economico, il mantenimento della cultura e dell’ambiente.

E ‘questo approccio che ha plasmato lo sviluppo del Bhutan nel corso degli ultimi 45 anni, permettendo così di mantenere sia il suo ricco patrimonio, ma anche di entrare nel 21° secolo. Dopo tutto, il governo ha eliminato il divieto totale dell’utilizzo di televisioni e Internet solo nel 1999. Nel suo discorso, il re ha riconosciuto che la televisione è stata un passo fondamentale per la modernizzazione del Bhutan, nonché un importante contributo al FIL del paese, ma ha anche avvertito che l’ “abuso” della televisione potrebbe erodere i valori tradizionali bhutanesi. Accogliendo gli aspetti positivi della tecnologia, il Re stava trasferendo potere al suo popolo per garantire che il Bhutan mantenesse la propria identità.

Oggi questo bellissimo paese accoglie visitatori da tutto il mondo. Molti vengono a scoprire le fortezze imponenti e i monasteri, che ospitano migliaia di monaci buddisti dalle divise scarlatte. Nascosti sulle cime di remote montagne in valli segrete, che sicuramente giocano un ruolo enorme sia nella storia del Bhutan che per il suo futuro. Tuttavia, c’è molto di più da scoprire in questo paese misterioso e al contempo accogliente.

L’ultimo dei regni himalayani ha una raffinata gamma di biodiversità ed ecosistemi. Ospita animali selvatici

come la tigre reale del Bengala, il rinoceronte indiano, l’elefante asiatico, il leopardo delle nevi, e il panda rosso. Grazie, ancora una volta, alla sua politica FIL, il governo assicura che il 60% del paese rimanga coperto da foreste – vietando l’accesso a queste aree. Allo stesso tempo, il 40% di tutta la nazione è designato come zona di conservazione per la protezione della sua flora e fauna selvatica. Quanti paesi nel mondo occidentale sarebbero in grado di prendere soltanto in considerazione tali proposte? Con il suo pensiero lungimirante, il Bhutan ha un certo numero di politiche ambientali progressiste che gli hanno guadagnato una definizione secondo il capo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) che lo ha descritto come un’ “ispirazione e un modello per il mondo su come le economie e paesi diversi possano indirizzare i cambiamenti climatici e allo stesso tempo migliorare la vita del cittadino”.

A differenza di molti paesi, qui le auto elettriche sono state fortemente promosse e ora costituiscono il 10% di tutte le automobili. In virtù del potente sistema fluviale himalayano, il paese riceve la maggior parte della sua energia da fonti idroelettriche. Grazie a una vasta area boschiva, il Bhutan è uno dei due soli paesi

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(assieme a la Città del Vaticano), che è completamente indipendente dal carbone.

Per quanto idilliaco il Bhutan possa sembrare sta ancora affrontando delle sfide, proprio come il resto del mondo. Attualmente la disoccupazione giovanile e il debito pubblico sono entrambi alti, minacciando il futuro di questo regno isolato. La soluzione più semplice, alcuni sostengono, è di scartare la quotidiana tassa di soggiorno da 200-250 $, che limita il numero di visitatori che giungono ogni anno. Tuttavia, così facendo, c’è il rischio di rovinare tutto ciò che rende il Bhutan unico. Nuove strade, grandi catene alberghiere e ferrovie sarebbero costruite tutte con un costo ambientale.

Ad ogni modo le cose sono migliorate per il Bhutan. La crescita delle esportazioni idroelettriche in India, un settore tecnologico in rapida crescita, combinata con le prime fasi di un’industria del vino – possedendo il vigneto più alto dell’Asia a 2350 m, e uno dei campi da golf più spettacolari del mondo, promettono un futuro brillante per il paese.

Un viaggio per un viaggiatore esigentePer una visita unica e più appagante del Bhutan, perché non iscriversi a Brown + Hudson per guardare più in profondità rispetto al lato religioso di questo piccolo regno? Se da una parte il Buddismo svolge un ruolo chiave per la vita qui, e vorreste non evitare completamente i templi e monasteri, potreste ottenere un’esperienza molto diversa anche esplorando altrove.

Volate a Paro e viaggiate via terra fino a Punakha attraverso alcuni dei paesaggi più belli del Bhutan. Una guida sensazionale vi aspetta sul passo di alta

montagna di Dochu La, attraversate il 17 ° secolo a Simtokha Dzong e le antiche pitture murali del monastero Hongtsho Goemba. Fate trekking attraverso le foreste protette dell’area protetta, per osservare orsi, cervi, cinghiali e scimmie Rhesus.

Spostatevi quindi da Punakha per esplorare la valle Gompa di Gangtey, che ospita la gru dal collo nero in via di estinzione, il cui habitat da uccello appollaiato è minacciato dallo sviluppo della Cina. Lungo la strada, tenete gli occhi aperti per vedere i presbiti dal ciuffo e i panda rossi che vagano per le foreste. Da qui, si può salire in cima alle vette remote fino al villaggio di Chendebji, che ospita gli avvistamenti più segnalati del leggendario yeti. Qui la gente del posto afferma spesso di trovare impronte misteriose e persino pezzi di pelliccia che ritengono appartengano a questa creatura mitica. Unitevi agli abitanti del villaggio attorno ad una stufa panciuta e ascoltate i racconti del Migoi – come chiamano lo yeti qui – da persone che forse lo hanno avvistato.

Proseguite per Thimphu, capitale del Bhutan. Qui, alla periferia della città, è possibile visitare la riserva del Motithang Takin. Il takin – animale nazionale del Bhutan – è un grande, mammifero peloso parente del bue muschiato. Godetevi una vista ravvicinata a queste strane creature nel loro habitat naturale, e forse individuerete anche i sambar e i cervi rossi. Per una visione reale degli sforzi per la conservazione che sono stati fatti qui, visitate il sito del WWF Living Himalayas Initiative, con sede a Thimphu.

L’obiettivo principale del progetto è quello di promuovere mezzi di sussistenza sostenibile nel Bhutan centrale attraverso un eco-turismo ed esaminando nuovi

approcci per l’uso sostenibile delle risorse naturali.Qui, vi presenteremo Dasho Karma Ura, il

Presidente del Centro per Studi e Ricerche sul FIL in Bhutan a Thimphu. Egli offrirà spunti senza rivali per la comprensione della felicità del paese, come viene calcolata e che cosa esattamente significhi per le persone che vivono qui. Prima di partire, ci sarà tempo per fermarsi al Royal Thimphu Golf Course per nove buche, dove l’Himalaya mozzafiato fa da sfondo.

Ritornate a Paro e l’eco-friendly Nak-Sel Boutique Hotel & Spa. Situato a 8 km da Paro, questo affascinante hotel mette in mostra tutto ciò che c’è di giusto nel turismo in Bhutan. E’ stato costruito nel tipico stile architettonico dalla comunità locale. Ha finiture in legno intagliato e mattoni di fango occasionale, ma è dotato di tutti i moderni comfort. I bagni sono dotati di riscaldamento radiale sul pavimento e TV a schermo piatto, tuttavia i panorami mozzafiato attorno sono molto più allettanti di quanto uno schermo televisivo potrebbe mai essere. Il centro termale lenitivo è il luogo ideale per rilassarsi e distendersi dopo una lunga giornata di escursioni.

Fate trekking a Taktshang Goemba, più comunemente indicato come il “Nido della Tigre.” Probabilmente il più famoso e facilmente riconoscibile monastero in Bhutan, è uno spettacolo da non perdere. Il trekking di

quattro ore offre una vista spettacolare di questa area sacra arroccata su una scogliera, a 900 metri sopra il fondovalle. Qui gli unici rumori sono i mormorii del vento, l’acqua e il cigolio delle ruote di preghiera.

Per una contemplazione ancora più attenta, incontrate una delle Madri della regina (ce ne sono quattro). Lei sarà lieta di fornire una spiegazione del suo ruolo di ambasciatore per l’istruzione dei bambini e i problemi femminili. Trovate il tempo per discutere su l’economia del Buddismo, descritta da E.F. Schumacher nel 1955, su cui si basa il sistema FIL del paese. Il libro sostiene che l’economia buddista dovrebbe distinguere tra fonti rinnovabili e non rinnovabili e che una civiltà costruita su risorse rinnovabili è superiore rispetto a una costruita sulle risorse non rinnovabili.

Prima di partire, è possibile partecipare a una udienza privata con il Royal Lama, che vi darà una benedizione buddista e un auspicio di buon ritorno a casa. Brown + Hudson provvederà alla tutela nella tecnica yoga di respirazione profonda nota come pranayama e anche il potere di guarigione della meditazione.

Contattate Brown + Hudson per iniziare a pianificare la vostra avventura in Bhutan. I prezzi partono da 18.000 £ a persona per sette giorni, compresi i voli in business class.

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(assieme a la Città del Vaticano), che è completamente indipendente dal carbone.

Per quanto idilliaco il Bhutan possa sembrare sta ancora affrontando delle sfide, proprio come il resto del mondo. Attualmente la disoccupazione giovanile e il debito pubblico sono entrambi alti, minacciando il futuro di questo regno isolato. La soluzione più semplice, alcuni sostengono, è di scartare la quotidiana tassa di soggiorno da 200-250 $, che limita il numero di visitatori che giungono ogni anno. Tuttavia, così facendo, c’è il rischio di rovinare tutto ciò che rende il Bhutan unico. Nuove strade, grandi catene alberghiere e ferrovie sarebbero costruite tutte con un costo ambientale.

Ad ogni modo le cose sono migliorate per il Bhutan. La crescita delle esportazioni idroelettriche in India, un settore tecnologico in rapida crescita, combinata con le prime fasi di un’industria del vino – possedendo il vigneto più alto dell’Asia a 2350 m, e uno dei campi da golf più spettacolari del mondo, promettono un futuro brillante per il paese.

Un viaggio per un viaggiatore esigentePer una visita unica e più appagante del Bhutan, perché non iscriversi a Brown + Hudson per guardare più in profondità rispetto al lato religioso di questo piccolo regno? Se da una parte il Buddismo svolge un ruolo chiave per la vita qui, e vorreste non evitare completamente i templi e monasteri, potreste ottenere un’esperienza molto diversa anche esplorando altrove.

Volate a Paro e viaggiate via terra fino a Punakha attraverso alcuni dei paesaggi più belli del Bhutan. Una guida sensazionale vi aspetta sul passo di alta

montagna di Dochu La, attraversate il 17 ° secolo a Simtokha Dzong e le antiche pitture murali del monastero Hongtsho Goemba. Fate trekking attraverso le foreste protette dell’area protetta, per osservare orsi, cervi, cinghiali e scimmie Rhesus.

Spostatevi quindi da Punakha per esplorare la valle Gompa di Gangtey, che ospita la gru dal collo nero in via di estinzione, il cui habitat da uccello appollaiato è minacciato dallo sviluppo della Cina. Lungo la strada, tenete gli occhi aperti per vedere i presbiti dal ciuffo e i panda rossi che vagano per le foreste. Da qui, si può salire in cima alle vette remote fino al villaggio di Chendebji, che ospita gli avvistamenti più segnalati del leggendario yeti. Qui la gente del posto afferma spesso di trovare impronte misteriose e persino pezzi di pelliccia che ritengono appartengano a questa creatura mitica. Unitevi agli abitanti del villaggio attorno ad una stufa panciuta e ascoltate i racconti del Migoi – come chiamano lo yeti qui – da persone che forse lo hanno avvistato.

Proseguite per Thimphu, capitale del Bhutan. Qui, alla periferia della città, è possibile visitare la riserva del Motithang Takin. Il takin – animale nazionale del Bhutan – è un grande, mammifero peloso parente del bue muschiato. Godetevi una vista ravvicinata a queste strane creature nel loro habitat naturale, e forse individuerete anche i sambar e i cervi rossi. Per una visione reale degli sforzi per la conservazione che sono stati fatti qui, visitate il sito del WWF Living Himalayas Initiative, con sede a Thimphu.

L’obiettivo principale del progetto è quello di promuovere mezzi di sussistenza sostenibile nel Bhutan centrale attraverso un eco-turismo ed esaminando nuovi

approcci per l’uso sostenibile delle risorse naturali.Qui, vi presenteremo Dasho Karma Ura, il

Presidente del Centro per Studi e Ricerche sul FIL in Bhutan a Thimphu. Egli offrirà spunti senza rivali per la comprensione della felicità del paese, come viene calcolata e che cosa esattamente significhi per le persone che vivono qui. Prima di partire, ci sarà tempo per fermarsi al Royal Thimphu Golf Course per nove buche, dove l’Himalaya mozzafiato fa da sfondo.

Ritornate a Paro e l’eco-friendly Nak-Sel Boutique Hotel & Spa. Situato a 8 km da Paro, questo affascinante hotel mette in mostra tutto ciò che c’è di giusto nel turismo in Bhutan. E’ stato costruito nel tipico stile architettonico dalla comunità locale. Ha finiture in legno intagliato e mattoni di fango occasionale, ma è dotato di tutti i moderni comfort. I bagni sono dotati di riscaldamento radiale sul pavimento e TV a schermo piatto, tuttavia i panorami mozzafiato attorno sono molto più allettanti di quanto uno schermo televisivo potrebbe mai essere. Il centro termale lenitivo è il luogo ideale per rilassarsi e distendersi dopo una lunga giornata di escursioni.

Fate trekking a Taktshang Goemba, più comunemente indicato come il “Nido della Tigre.” Probabilmente il più famoso e facilmente riconoscibile monastero in Bhutan, è uno spettacolo da non perdere. Il trekking di

quattro ore offre una vista spettacolare di questa area sacra arroccata su una scogliera, a 900 metri sopra il fondovalle. Qui gli unici rumori sono i mormorii del vento, l’acqua e il cigolio delle ruote di preghiera.

Per una contemplazione ancora più attenta, incontrate una delle Madri della regina (ce ne sono quattro). Lei sarà lieta di fornire una spiegazione del suo ruolo di ambasciatore per l’istruzione dei bambini e i problemi femminili. Trovate il tempo per discutere su l’economia del Buddismo, descritta da E.F. Schumacher nel 1955, su cui si basa il sistema FIL del paese. Il libro sostiene che l’economia buddista dovrebbe distinguere tra fonti rinnovabili e non rinnovabili e che una civiltà costruita su risorse rinnovabili è superiore rispetto a una costruita sulle risorse non rinnovabili.

Prima di partire, è possibile partecipare a una udienza privata con il Royal Lama, che vi darà una benedizione buddista e un auspicio di buon ritorno a casa. Brown + Hudson provvederà alla tutela nella tecnica yoga di respirazione profonda nota come pranayama e anche il potere di guarigione della meditazione.

Contattate Brown + Hudson per iniziare a pianificare la vostra avventura in Bhutan. I prezzi partono da 18.000 £ a persona per sette giorni, compresi i voli in business class.

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Page 60: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

Pazzi d’amore per

LONDRA

L’esposizione floreale di CheLseAQuesta splendida esposizione floreale si svolge aChelsea dal 1912 ed è la mostra di fiori più famosa del Regno Unito che attrae visitatori datutto il mondo. Ammirerete uno spettacolo all’avanguardia con gli incredibili giardini progettati da alcuni dei nomi più prestigiosi del design floreale.24-28 Maggio 2016, Royal Hospital Chelsea

Il Festival londinese dell’ ARChitettuRA Questo evento si svolge ogni anno durante il mese di giugno e si concentra sull’importanza del design e dell’architettura nella città di Londra. Gli amanti dell’architettura possono partecipare a visite guidate, laboratori aperti, attività per la famiglia, mostre, proiezioni e molto altro.1-30 Giugno 2016, In diverse location in città

Festival della città di LONDRADurante questo festival annuale di arti Londra prende vita con un’emozionante gamma di spettacoli, concerti, proiezioni di film, conferenze, visite guidate e molto altro ancora. Molti degli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico, con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a chiunque. Il festival comprende anche una sfilata annuale di mille bambini che ballano per le strade della città indossando costumi e opere d’arte d’effetto.20 Giugno-7 Agosto 2016, In diversi luoghi della città

Carnevale di NOttiNg hiLL Partecipate al caos emozionante e rumoroso e fatevi coinvolgere dal festival di strada più grande d’Europa. Ogni anno le strade della zona ovest di Londra si trasformano in una festa colorata a tema caraibico, musica Calypso e delizioso cibo di strada. Quando nel 1964 si tenne il primo festival vi parteciparono circa cinquecento persone, oggi invece il weekend di carnevale attira più di un milione di persone.28-29 Agosto 2016, West London

Il BBC PROmsIl BBC Proms è considerato il più grande festival di musica classica del mondo, con due mesi di concerti tra cui anteprime mondiali di opere contemporanee e ospita un’ampia serie di artisti. Il termine “Prom” è abbreviazione di “Promenade Concert,” usato originariamente per descrivere i concerti all’aperto nei parchi divertimento di Londra.15 Luglio-10 Settembre 2016, Royal Albert Hall

Il Lord Mayor shOwSi tratta di uno dei più antichi festival tradizionali di Londra, risalente al 1215 e rintracciabile nelle opere di Canaletto, di Hogarth e nei diari di Pepys. La cerimonia prevede una parata stradale per dare il benvenuto al nuovo Lord Mayor (sindaco) di Londra, seguita in serata da uno spettacolo pirotecnico. L’evento sarà animato da bande musicali che suoneranno per le strade della città, acrobati e un’incredibile carrozza in cui viaggia il sindaco. Il corteo si svolge nella zona tra Bank e Aldwych, partendo dalla Mansion House.12 Novembre 2016, nel centro di Londra

Con tutti questi eventi emozionanti in arrivo a Londra, quest’anno sarà di sicuro un vero spasso!

| LIFESTYLE

Vivere a Londra significa non annoiarsi mai – c’è sempre qualche evento in corso. H Edition in associazione con TRULY Experiences vi illustrerà alcuni dei più

grandi eventi in calendario a Londra per il 2016.

Tour di BuCKiNghAm PALACe Quest’estate visitate Buckingham Palace, la residenza ufficiale della Regina a Londra. Buckingham Palace è uno dei pochi palazzi reali rimasti al mondo che ancora sono in attività – non perdete l’occasione di vederlo. Esplorate la riccamente arredata State Rooms, che contiene alcuni dei più grandi tesori della Collezione Reale.

23 Iuglio-2 Ottobre 2016

London Wonderground sOuthBANK CeNtReè una vetrina dei migliori talenti del circo, cabaret e del circuito del burlersque con alcuni nomi noti della commedia inseriti per avere un buon equilibrio. Questa manifestazione, sorella del vicino Festival Udderbelly, si svolge all’interno di un affascinante tendone in stile 1920. Con bar, bancarelle di cibo e passeggiate tra i tanti spettacoli che si susseguono, il London Wonderground offre alcuni tra i migliori intrattenimenti notturni durante i mesi estivi.

5 Maggio-25 Settembre 2016

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Pazzi d’amore per

LONDRA

L’esposizione floreale di CheLseAQuesta splendida esposizione floreale si svolge aChelsea dal 1912 ed è la mostra di fiori più famosa del Regno Unito che attrae visitatori datutto il mondo. Ammirerete uno spettacolo all’avanguardia con gli incredibili giardini progettati da alcuni dei nomi più prestigiosi del design floreale.24-28 Maggio 2016, Royal Hospital Chelsea

Il Festival londinese dell’ ARChitettuRA Questo evento si svolge ogni anno durante il mese di giugno e si concentra sull’importanza del design e dell’architettura nella città di Londra. Gli amanti dell’architettura possono partecipare a visite guidate, laboratori aperti, attività per la famiglia, mostre, proiezioni e molto altro.1-30 Giugno 2016, In diverse location in città

Festival della città di LONDRADurante questo festival annuale di arti Londra prende vita con un’emozionante gamma di spettacoli, concerti, proiezioni di film, conferenze, visite guidate e molto altro ancora. Molti degli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico, con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a chiunque. Il festival comprende anche una sfilata annuale di mille bambini che ballano per le strade della città indossando costumi e opere d’arte d’effetto.20 Giugno-7 Agosto 2016, In diversi luoghi della città

Carnevale di NOttiNg hiLL Partecipate al caos emozionante e rumoroso e fatevi coinvolgere dal festival di strada più grande d’Europa. Ogni anno le strade della zona ovest di Londra si trasformano in una festa colorata a tema caraibico, musica Calypso e delizioso cibo di strada. Quando nel 1964 si tenne il primo festival vi parteciparono circa cinquecento persone, oggi invece il weekend di carnevale attira più di un milione di persone.28-29 Agosto 2016, West London

Il BBC PROmsIl BBC Proms è considerato il più grande festival di musica classica del mondo, con due mesi di concerti tra cui anteprime mondiali di opere contemporanee e ospita un’ampia serie di artisti. Il termine “Prom” è abbreviazione di “Promenade Concert,” usato originariamente per descrivere i concerti all’aperto nei parchi divertimento di Londra.15 Luglio-10 Settembre 2016, Royal Albert Hall

Il Lord Mayor shOwSi tratta di uno dei più antichi festival tradizionali di Londra, risalente al 1215 e rintracciabile nelle opere di Canaletto, di Hogarth e nei diari di Pepys. La cerimonia prevede una parata stradale per dare il benvenuto al nuovo Lord Mayor (sindaco) di Londra, seguita in serata da uno spettacolo pirotecnico. L’evento sarà animato da bande musicali che suoneranno per le strade della città, acrobati e un’incredibile carrozza in cui viaggia il sindaco. Il corteo si svolge nella zona tra Bank e Aldwych, partendo dalla Mansion House.12 Novembre 2016, nel centro di Londra

Con tutti questi eventi emozionanti in arrivo a Londra, quest’anno sarà di sicuro un vero spasso!

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Vivere a Londra significa non annoiarsi mai – c’è sempre qualche evento in corso. H Edition in associazione con TRULY Experiences vi illustrerà alcuni dei più

grandi eventi in calendario a Londra per il 2016.

Tour di BuCKiNghAm PALACe Quest’estate visitate Buckingham Palace, la residenza ufficiale della Regina a Londra. Buckingham Palace è uno dei pochi palazzi reali rimasti al mondo che ancora sono in attività – non perdete l’occasione di vederlo. Esplorate la riccamente arredata State Rooms, che contiene alcuni dei più grandi tesori della Collezione Reale.

23 Iuglio-2 Ottobre 2016

London Wonderground sOuthBANK CeNtReè una vetrina dei migliori talenti del circo, cabaret e del circuito del burlersque con alcuni nomi noti della commedia inseriti per avere un buon equilibrio. Questa manifestazione, sorella del vicino Festival Udderbelly, si svolge all’interno di un affascinante tendone in stile 1920. Con bar, bancarelle di cibo e passeggiate tra i tanti spettacoli che si susseguono, il London Wonderground offre alcuni tra i migliori intrattenimenti notturni durante i mesi estivi.

5 Maggio-25 Settembre 2016

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YOUR TRADITION. OUR SPIRIT.

S I N C E 1 8 9 6

MAJESTIC AND ELEGANT, IN THE CENTRE OF ST. MORITZ, AT THE HEART OF THE SWISS ALPS.

THIS IS WHERE YOU FIND THE BADRUTT’S PALACE HOTEL. LEGENDARY, UNIQUE AND DISTINCTIVE!

SINCE 1896 GUEST WISHES HAVE BEEN ANTICIPATED AND FULFILLED, HOWEVER GREAT THEY MAY

HAVE SEEMED. WITH US YOU ARE THE GUEST AND WARMLY WELCOMED.Se

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193

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Badrutt’s Palace Hotel, Via Serlas 27, 7500 St. Moritz, Switzerland, Telephone: +41 (0)81 837 1000, Fax: +41 (0)81 837 2999Reservations: +41 (0)81 837 1100, [email protected], www.badruttspalace.com

BadruttsPalace, BadruttsPalace

Page 63: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

RAFFINATOwww.heditionmagazine.com

“ Il cibo conta tra il 50 e il 60 per cento in un’esperienza culinaria. Il resto lo fanno altre cose: l’umore, l’atmosfera, la musica, il feeling, il design, l’armonia tra ciò che hai nel piatto e quello che lo circonda”Alain Ducasse

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BadruttsPalace, BadruttsPalace

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L e stelle Michelin hanno raggiunto un tale potere che possono creare o distruggere la reputazione di un ristorante e sono viste da parte dei clienti e critica come una garanzia

di qualità e un marchio di prestigio. Tuttavia, mentre è senza dubbio un simbolo di successo riconosciuto a livello internazionale, in alcune delle migliori cucine del mondo, sembra che vi sia una crescente insoddisfazione per il sistema a stelle Michelin – che ha ridotto ad una manciata i migliori chef del mondo, divisi tra chi brama di ricevere o riconquistare le loro stelle Michelin e chi sostiene che non vogliono per niente la stella Michelin.

Viste come lo ‘standard aureo’ per la cucina, le stelle Michelin vengono assegnate in base a cinque criteri principali: la qualità degli ingredienti; l’estro e l’abilità nel preparare gli ingredienti e combinare i sapori; la personalità dello chef rivelata dalla sua cucina; il rapporto qualità-prezzo e la coerenza degli standard culinari. Secondo il rating Michelin una stella indica un ristorante “molto buono”, due stelle indicano un ristorante “eccellente” e le tre stelle – raramente concesse – sono il simbolo di una cucina “eccezionale”. La procedura per il conseguimento delle stelle è rigorosa: 120 ispettori anonimi di Michelin mangiano fuori una media di 250 volte l’anno e soggiornano in 160 hotel, mentre completano il loro lavoro. I Ristoranti stellati e quelli che sperano di ottenere le stelle sono visitati più volte l’anno e la pubblicazione di chi ha guadagnato e perso le stelle viene accolto con un misto

Buone e cattive stelle La prima stella Michelin è stata assegnata nel 1926 e nel corso degli ultimi 90 anni è

diventata probabilmente uno dei simboli più riconosciuti al mondo del successo culinario.

di speranza, terrore, eccitazione e paura da molti chef noti.

Se da una parte l’insistenza di Michelin sulla concessione delle stelle basandosi esclusivamente sulla qualità dei prodotti alimentari, è una parte essenziale del loro ethos, dall’altra può causare problemi per i vincitori. Sembra che, anche se le stelle guadagnate possono portare prestigio immediato e una clientela di base garantita, creano anche delle aspettative nei clienti di un certo tipo di esperienza culinaria. Ad esempio, nel 2011 alla Chef australiana Skye Gyngell è stata data una stella per il suo ristorante shabby-chic di Londra. Non molto tempo dopo questo premio sono cominciate ad arrivare le lamentele dei clienti: a quanto pare le persone attratte al ristorante dalla sua stella Michelin, erano soddisfatte della cucina, ma non altrettanto colpite dall’arredamento – di tavoli senza tovaglie, posati su un pavimento sporco. Definendo la sua stella una “maledizione” Gyngell ha spiegato alla rivista Weekend in Australia: “La gente ha determinate aspettative su un ristorante Michelin, ma noi non utilizziamo le tovaglie per i tavoli e il nostro servizio non è molto formale. Sai, se sono abituati a mangiare da Marcus Wareing, quando vengono qui si sentono delusi”.

In altri casi, l’essere premiato con una stella Michelin ha portato a spese enormi per i ristoranti, costretti a creare il tipo di arredamento e di servizio che i clienti attratti dalla stella si aspettano. Inevitabilmente, l’incremento dei prezzi del menu va di pari passo con questo investimento in arredamento e personale.

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Page 65: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

L e stelle Michelin hanno raggiunto un tale potere che possono creare o distruggere la reputazione di un ristorante e sono viste da parte dei clienti e critica come una garanzia

di qualità e un marchio di prestigio. Tuttavia, mentre è senza dubbio un simbolo di successo riconosciuto a livello internazionale, in alcune delle migliori cucine del mondo, sembra che vi sia una crescente insoddisfazione per il sistema a stelle Michelin – che ha ridotto ad una manciata i migliori chef del mondo, divisi tra chi brama di ricevere o riconquistare le loro stelle Michelin e chi sostiene che non vogliono per niente la stella Michelin.

Viste come lo ‘standard aureo’ per la cucina, le stelle Michelin vengono assegnate in base a cinque criteri principali: la qualità degli ingredienti; l’estro e l’abilità nel preparare gli ingredienti e combinare i sapori; la personalità dello chef rivelata dalla sua cucina; il rapporto qualità-prezzo e la coerenza degli standard culinari. Secondo il rating Michelin una stella indica un ristorante “molto buono”, due stelle indicano un ristorante “eccellente” e le tre stelle – raramente concesse – sono il simbolo di una cucina “eccezionale”. La procedura per il conseguimento delle stelle è rigorosa: 120 ispettori anonimi di Michelin mangiano fuori una media di 250 volte l’anno e soggiornano in 160 hotel, mentre completano il loro lavoro. I Ristoranti stellati e quelli che sperano di ottenere le stelle sono visitati più volte l’anno e la pubblicazione di chi ha guadagnato e perso le stelle viene accolto con un misto

Buone e cattive stelle La prima stella Michelin è stata assegnata nel 1926 e nel corso degli ultimi 90 anni è

diventata probabilmente uno dei simboli più riconosciuti al mondo del successo culinario.

di speranza, terrore, eccitazione e paura da molti chef noti.

Se da una parte l’insistenza di Michelin sulla concessione delle stelle basandosi esclusivamente sulla qualità dei prodotti alimentari, è una parte essenziale del loro ethos, dall’altra può causare problemi per i vincitori. Sembra che, anche se le stelle guadagnate possono portare prestigio immediato e una clientela di base garantita, creano anche delle aspettative nei clienti di un certo tipo di esperienza culinaria. Ad esempio, nel 2011 alla Chef australiana Skye Gyngell è stata data una stella per il suo ristorante shabby-chic di Londra. Non molto tempo dopo questo premio sono cominciate ad arrivare le lamentele dei clienti: a quanto pare le persone attratte al ristorante dalla sua stella Michelin, erano soddisfatte della cucina, ma non altrettanto colpite dall’arredamento – di tavoli senza tovaglie, posati su un pavimento sporco. Definendo la sua stella una “maledizione” Gyngell ha spiegato alla rivista Weekend in Australia: “La gente ha determinate aspettative su un ristorante Michelin, ma noi non utilizziamo le tovaglie per i tavoli e il nostro servizio non è molto formale. Sai, se sono abituati a mangiare da Marcus Wareing, quando vengono qui si sentono delusi”.

In altri casi, l’essere premiato con una stella Michelin ha portato a spese enormi per i ristoranti, costretti a creare il tipo di arredamento e di servizio che i clienti attratti dalla stella si aspettano. Inevitabilmente, l’incremento dei prezzi del menu va di pari passo con questo investimento in arredamento e personale.

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Page 66: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

Il che significa che molti dei potenziali clienti sono semplicemente tagliati fuori dalla possibilità di visitare il ristorante. Il costo di gestione di un ristorante da una stella Michelin è tale che per molti chef, il loro famoso ristorante diventa spesso una perdita che li fa portare avanti il ristorante a dei prezzi inferiori a quelli giusti per ottenere profitti. Ad esempio, Oliver Dunne, capo chef del ristorante Michelin Bon Appetite, descrive il suo ristorante stellato come uno “spettacolo di pony”, ma aggiunge che la sua Brasserie, al piano di sotto, è stata la spina dorsale in grado di sostenere gli affari. Nel 2015, Dunne ha deciso che per la sua attività sarebbe stato meglio fondere il suo ristorante stellato Michelin con la sua Brasserie, pur sapendo che questa mossa gli sarebbe costata la sua stella. Citando la sua gratitudine per la Michelin per l’avvio che gli ha permesso e la sua clientela per aver continuato a preferirlo, Dunne descrive nel suo blog quanto è drammaticamente cambiato lo scenario da quando ha iniziato l’attività nel 2006 e che “gli sta bene” perdere la sua stella Michelin perché questo cambiamento migliorerà la sua redditività.

Un altro problema per gli chef può essere causato dal quinto criterio di “costanza” della Michelin. La maggior parte dei cuochi hanno successo grazie alla loro creatività. L’insistenza della Michelin sulla costanza può far sì che gli chef non si sentano in grado di modificare i menu e sentono la loro creatività soffocata dal loro menù approvato Michelin. Parlando alla rivista Vanity Fair, Daniel Boulud, spiega; “So che molti dei ristoranti Michelin con tre stelle non cambiano mai il loro menu in modo da avere una perfetta costanza…. Si tratta dunque di una cucina robotica; non si possono permettere di cambiare nulla, perché quella era la formula vincente. “Per la maggior parte dei cuochi ciò può essere frustrante. Come dice Boulud: “Emotivamente, ho intenzione di cucinare qualcosa di diverso da quello che ho fatto finora.”

Le stelle Michelin portano con loro anche il rischio. Mentre appena la guadagni senti un enorme riconoscimento, successivamente, la perdita può portare a devastazioni personali e finanziarie. Gordon Ramsey ha descritto come ha pianto quando il suo Ristorante di Manhattan “the London” è passato da due stelle a nessuna. Quando il ristorante a New York di Boulud, “Daniel”, ha perso la sua terza stella nel 2014 l’onda d’urto si è fatta sentire in tutto il mondo culinario. Boulud ammette di aver

pianto anche lui “per 24 ore”.Molti chef stanno anche discutendo la

rilevanza delle stelle Michelin per la loro clientela. Marco Pierre White è stato citato sul The Telegraph mentre diceva; “Quanto conta ancora Michelin? Non tanto. Non credo che la Michelin capisca ciò che sta facendo. “Questo sentimento è lo stesso condiviso da Rick Stein che crede che i clienti non si preoccupano più di tanto di questi premi. Parlando del successo del suo Ristorante “The Pig” nel 2015, egli ammette che le stelle contano davvero “alla fine, quando hai due o tre stelle Michelin”, ma aggiunge “Penso che i riconoscimenti sono in realtà più per attirare il personale che i clienti”.

Sembra inoltre che i clienti siano sempre più propensi a fare affidamento su fonti alternative per le loro recensioni e raccomandazioni per i ristoranti. Nei giorni antecedenti Internet, i critici di alto profilo dei giornali erano i principali concorrenti della Michelin, però, oggi le risorse online, come Yelp e Zagat stanno diventando sempre più influenti nel fornire recensioni, consigli e un intero nuovo sistema di stelle ai potenziali clienti. La Guida Michelin è anche on-line, ma, a differenza di Yelp e Zagat, non vi è alcuna possibilità per i commensali di aggiungere il loro parere o per discutere su Michelin. Molti commensali moderni apprezzano il taglio e la spinta delle recensioni fatte dagli utenti online. Sembra che, mentre la Guida Michelin rimane una delle più rispettate al mondo, i tempi stiano cambiando e le tendenze culinarie cambiano con esso.

Stelle Michelin? Gioie e dolori della ristorazione.

“Emotivamente, ho intenzione di cucinare qualcosa di diverso da quello che ho fatto finora”

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Page 67: H Ticino Spring - Italian Issue 2016

Il che significa che molti dei potenziali clienti sono semplicemente tagliati fuori dalla possibilità di visitare il ristorante. Il costo di gestione di un ristorante da una stella Michelin è tale che per molti chef, il loro famoso ristorante diventa spesso una perdita che li fa portare avanti il ristorante a dei prezzi inferiori a quelli giusti per ottenere profitti. Ad esempio, Oliver Dunne, capo chef del ristorante Michelin Bon Appetite, descrive il suo ristorante stellato come uno “spettacolo di pony”, ma aggiunge che la sua Brasserie, al piano di sotto, è stata la spina dorsale in grado di sostenere gli affari. Nel 2015, Dunne ha deciso che per la sua attività sarebbe stato meglio fondere il suo ristorante stellato Michelin con la sua Brasserie, pur sapendo che questa mossa gli sarebbe costata la sua stella. Citando la sua gratitudine per la Michelin per l’avvio che gli ha permesso e la sua clientela per aver continuato a preferirlo, Dunne descrive nel suo blog quanto è drammaticamente cambiato lo scenario da quando ha iniziato l’attività nel 2006 e che “gli sta bene” perdere la sua stella Michelin perché questo cambiamento migliorerà la sua redditività.

Un altro problema per gli chef può essere causato dal quinto criterio di “costanza” della Michelin. La maggior parte dei cuochi hanno successo grazie alla loro creatività. L’insistenza della Michelin sulla costanza può far sì che gli chef non si sentano in grado di modificare i menu e sentono la loro creatività soffocata dal loro menù approvato Michelin. Parlando alla rivista Vanity Fair, Daniel Boulud, spiega; “So che molti dei ristoranti Michelin con tre stelle non cambiano mai il loro menu in modo da avere una perfetta costanza…. Si tratta dunque di una cucina robotica; non si possono permettere di cambiare nulla, perché quella era la formula vincente. “Per la maggior parte dei cuochi ciò può essere frustrante. Come dice Boulud: “Emotivamente, ho intenzione di cucinare qualcosa di diverso da quello che ho fatto finora.”

Le stelle Michelin portano con loro anche il rischio. Mentre appena la guadagni senti un enorme riconoscimento, successivamente, la perdita può portare a devastazioni personali e finanziarie. Gordon Ramsey ha descritto come ha pianto quando il suo Ristorante di Manhattan “the London” è passato da due stelle a nessuna. Quando il ristorante a New York di Boulud, “Daniel”, ha perso la sua terza stella nel 2014 l’onda d’urto si è fatta sentire in tutto il mondo culinario. Boulud ammette di aver

pianto anche lui “per 24 ore”.Molti chef stanno anche discutendo la

rilevanza delle stelle Michelin per la loro clientela. Marco Pierre White è stato citato sul The Telegraph mentre diceva; “Quanto conta ancora Michelin? Non tanto. Non credo che la Michelin capisca ciò che sta facendo. “Questo sentimento è lo stesso condiviso da Rick Stein che crede che i clienti non si preoccupano più di tanto di questi premi. Parlando del successo del suo Ristorante “The Pig” nel 2015, egli ammette che le stelle contano davvero “alla fine, quando hai due o tre stelle Michelin”, ma aggiunge “Penso che i riconoscimenti sono in realtà più per attirare il personale che i clienti”.

Sembra inoltre che i clienti siano sempre più propensi a fare affidamento su fonti alternative per le loro recensioni e raccomandazioni per i ristoranti. Nei giorni antecedenti Internet, i critici di alto profilo dei giornali erano i principali concorrenti della Michelin, però, oggi le risorse online, come Yelp e Zagat stanno diventando sempre più influenti nel fornire recensioni, consigli e un intero nuovo sistema di stelle ai potenziali clienti. La Guida Michelin è anche on-line, ma, a differenza di Yelp e Zagat, non vi è alcuna possibilità per i commensali di aggiungere il loro parere o per discutere su Michelin. Molti commensali moderni apprezzano il taglio e la spinta delle recensioni fatte dagli utenti online. Sembra che, mentre la Guida Michelin rimane una delle più rispettate al mondo, i tempi stiano cambiando e le tendenze culinarie cambiano con esso.

Stelle Michelin? Gioie e dolori della ristorazione.

“Emotivamente, ho intenzione di cucinare qualcosa di diverso da quello che ho fatto finora”

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Bioggio, a pochi chilometri dal centro di Lugano sorge il Ristorante Grotto Antico “Ul Gruttin”, una piacevole novità nel panorama culinario ticinese. In quella che era nata come casa rurale

nel 1842, oggi lo chef Omar Martinelli, delizia i suoi clienti con piatti deliziosi in cui fonde fantasia e innovazione.

La sua cucina rispecchia il suo carattere: cordiale e disponibile con un’attenzione particolare ai clienti, che tende a mettere sempre a proprio agio per predisporli a degustare le sue specialità come il richiestissimo risotto allo champagne e altri piatti a base di selvaggina. Il ristorante è un luogo di incontro per tutti coloro che desiderano pace e tranquillità, dispone di due sale: una più grande e una più piccola chiamata “Ul Gruttin” che ospita cene organizzate.

Ci racconti brevemente la storia del ristorante, dal 1842 a oggi.

Nel 1842 il Grotto era una tipica casa di campagna in mezzo al vigneto che esiste ancora oggi. Negli anni 50 è iniziata una prima gestione come locale di ristorazione. Le pietanze erano soprattutto salumi e formaggi a quel tempo. Negli anni i locali sono stati ristrutturati, pur mantenendo la sala da cui prende il nome il ristorante, la cucina si è arricchita ed oggi io sono il terzo gestore.

Come sei approdato in Svizzera e a Lugano?

Quando ho terminato la scuola alberghiera a Luino, ho lavorato qualche anno in dei ristoranti in Italia, poi alcune conoscenze e amici mi hanno aiutato a trovare lavoro in Svizzera, in un momento in cui c’era molta richiesta di lavoro. Ho approfittato di questa occasione e sono molto soddisfatto della mia scelta, sia per la qualità della

OMAR MARTINELLIRistorante Grotto Antico

vita che mi ha offerto questo nuovo lavoro che per altri vantaggi, legati al territorio.

Chi è stato il tuo mentore? Dove hai imparato a cucinare?

Non ho mai seguito una persona in particolare, né una linea precisa nel modo di cucinare, mi è sempre piaciuto sperimentare e ho avuto la fortuna di poterio fare nei ristoranti dove ho lavorato. Prima presso il ristorante “La Madonnina” di Cantello, poi al “Gambero rosso” di San Vincenzo, dove mi sono formato anche seguendo i consigli degli chef da cui ho appreso molto.

Ci parli della tua famiglia? Chi cucina a casa?

Da quando ero bambino, mi piaceva giocare in cucina con mia nonna, e già a quattordici anni, ancora prima della scuola alberghiera, ho lavorato durante le vacanze estive in una cucina di un ristorante, avevo scoperto la mia passione. Quando sono a casa cucino io, sia per la mia compagna che per mio figlio, anche se mi piace anche provare la cucina di nuovi ristoranti.

Che tipo di cucina fai al Grotto Antico?

La cucina del Grotto è una cucina moderna con piatti del territorio fusi con la cucina internazionale. Di “Grotto” ha solo il nome, perché in realtà è un ristorante. Mi piace rivisitare la cucina tradizionale, integrandola con alimenti, spezie e frutta d’altri paesi, anche tropicali. Gli ingredienti che uso di più per i miei piatti sono le verdure di stagione che a volte insaporisco con pepe e zenzero.

Da quanti anni lavori qui?

Ho iniziato a lavorare al Grotto Antico nel 2012, come chef di cucina, poi il 1° Febbraio del 2015 ho preso in gestione il locale.

A

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Bioggio, a pochi chilometri dal centro di Lugano sorge il Ristorante Grotto Antico “Ul Gruttin”, una piacevole novità nel panorama culinario ticinese. In quella che era nata come casa rurale

nel 1842, oggi lo chef Omar Martinelli, delizia i suoi clienti con piatti deliziosi in cui fonde fantasia e innovazione.

La sua cucina rispecchia il suo carattere: cordiale e disponibile con un’attenzione particolare ai clienti, che tende a mettere sempre a proprio agio per predisporli a degustare le sue specialità come il richiestissimo risotto allo champagne e altri piatti a base di selvaggina. Il ristorante è un luogo di incontro per tutti coloro che desiderano pace e tranquillità, dispone di due sale: una più grande e una più piccola chiamata “Ul Gruttin” che ospita cene organizzate.

Ci racconti brevemente la storia del ristorante, dal 1842 a oggi.

Nel 1842 il Grotto era una tipica casa di campagna in mezzo al vigneto che esiste ancora oggi. Negli anni 50 è iniziata una prima gestione come locale di ristorazione. Le pietanze erano soprattutto salumi e formaggi a quel tempo. Negli anni i locali sono stati ristrutturati, pur mantenendo la sala da cui prende il nome il ristorante, la cucina si è arricchita ed oggi io sono il terzo gestore.

Come sei approdato in Svizzera e a Lugano?

Quando ho terminato la scuola alberghiera a Luino, ho lavorato qualche anno in dei ristoranti in Italia, poi alcune conoscenze e amici mi hanno aiutato a trovare lavoro in Svizzera, in un momento in cui c’era molta richiesta di lavoro. Ho approfittato di questa occasione e sono molto soddisfatto della mia scelta, sia per la qualità della

OMAR MARTINELLIRistorante Grotto Antico

vita che mi ha offerto questo nuovo lavoro che per altri vantaggi, legati al territorio.

Chi è stato il tuo mentore? Dove hai imparato a cucinare?

Non ho mai seguito una persona in particolare, né una linea precisa nel modo di cucinare, mi è sempre piaciuto sperimentare e ho avuto la fortuna di poterio fare nei ristoranti dove ho lavorato. Prima presso il ristorante “La Madonnina” di Cantello, poi al “Gambero rosso” di San Vincenzo, dove mi sono formato anche seguendo i consigli degli chef da cui ho appreso molto.

Ci parli della tua famiglia? Chi cucina a casa?

Da quando ero bambino, mi piaceva giocare in cucina con mia nonna, e già a quattordici anni, ancora prima della scuola alberghiera, ho lavorato durante le vacanze estive in una cucina di un ristorante, avevo scoperto la mia passione. Quando sono a casa cucino io, sia per la mia compagna che per mio figlio, anche se mi piace anche provare la cucina di nuovi ristoranti.

Che tipo di cucina fai al Grotto Antico?

La cucina del Grotto è una cucina moderna con piatti del territorio fusi con la cucina internazionale. Di “Grotto” ha solo il nome, perché in realtà è un ristorante. Mi piace rivisitare la cucina tradizionale, integrandola con alimenti, spezie e frutta d’altri paesi, anche tropicali. Gli ingredienti che uso di più per i miei piatti sono le verdure di stagione che a volte insaporisco con pepe e zenzero.

Da quanti anni lavori qui?

Ho iniziato a lavorare al Grotto Antico nel 2012, come chef di cucina, poi il 1° Febbraio del 2015 ho preso in gestione il locale.

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Da cosa traggono ispirazione le tue portate?

L’ispirazione la traggo dai prodotti di stagione, da riviste, internet e chiacchierando con i colleghi e il mio staff. In sala non abbiamo un menu cartaceo, ma una lavagna che aggiorniamo settimanalmente, così proponiamo sempre gli ingredienti più freschi. Ogni volta che un cliente torna al ristorante, si trova davanti ad una nuova scelta, ed è come un cerchio, loro si stupiscono ed io cerco di stupire loro, è una sfida che mi pongo, ma anche un piacere.

Nei tuoi piatti metti più fantasia o innovazione?

Senza fantasia non c’è innovazione. Nel nostro ristorante l’innovazione la mettiamo anche nel modo in cui prepariamo i piatti. Mi piace sperimentare con i diversi tipi di cottura o nei modi particolari di servire le pietanze.

Che rapporto hai con il tuo staff?

Senza il mio staff non sarei quello che sono. Grazie a loro riusciamo ogni giorno a soddisfare i nostri clienti: dall’accoglienza, alla scelta e l’abbinamento dei vini, fino al pasto in sé e ciò che ne segue. Vedere che un cliente torna ci spinge a migliorare, sia loro che me. Li apprezzo moltissimo.

La tua cucina è internazionale perché al ristorante vengono in prevalenza stranieri?

Sì, al ristorante lavoriamo molto con aziende dall’estero, e quindi anche i commensali vengono da tutte le nazioni.

Questo mi spinge anche ad ampliare il gusto della mia cucina, utilizzando ingredienti che provengono da diverse parti del mondo.

Come è cambiata la cucina del “Grotto Antico” negli anni?

Quando il Grotto ha aperto le sue porte, era un grotto a tutti gli effetti, cioè con una cucina semplice e tipicamente Ticinese. Oggi abbiamo voluto mantenere l’ambiente con un aspetto rustico ed elegante al tempo stesso, con una cucina più moderna e raffinata.

Come si fa a raggiungere il successo e a mantenerlo tra i fornelli?

Il successo l’ho raggiunto grazie al rapporto che ho con i clienti, con la professionalità e con la qualità. Mi sono reso conto che bisogna sempre soddisfare le loro richieste, in tutti i campi. È molto importante avere una buona conoscenza dei vini e saperli abbinare ai piatti. È anche essenziale motivare il team di lavoro ed essere supportato a livello personale da una famiglia che mi sostiene e capisce i difficili orari di lavoro.

Come e dove ti vedi fra cinque anni?

Sono aperto soltanto da un anno, dunque è ancora presto per saperlo, però spero di essere ancora qua. Il futuro non è scritto, è ciò che ci creiamo.

Di Valentino Salvatore De Pietro

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Da cosa traggono ispirazione le tue portate?

L’ispirazione la traggo dai prodotti di stagione, da riviste, internet e chiacchierando con i colleghi e il mio staff. In sala non abbiamo un menu cartaceo, ma una lavagna che aggiorniamo settimanalmente, così proponiamo sempre gli ingredienti più freschi. Ogni volta che un cliente torna al ristorante, si trova davanti ad una nuova scelta, ed è come un cerchio, loro si stupiscono ed io cerco di stupire loro, è una sfida che mi pongo, ma anche un piacere.

Nei tuoi piatti metti più fantasia o innovazione?

Senza fantasia non c’è innovazione. Nel nostro ristorante l’innovazione la mettiamo anche nel modo in cui prepariamo i piatti. Mi piace sperimentare con i diversi tipi di cottura o nei modi particolari di servire le pietanze.

Che rapporto hai con il tuo staff?

Senza il mio staff non sarei quello che sono. Grazie a loro riusciamo ogni giorno a soddisfare i nostri clienti: dall’accoglienza, alla scelta e l’abbinamento dei vini, fino al pasto in sé e ciò che ne segue. Vedere che un cliente torna ci spinge a migliorare, sia loro che me. Li apprezzo moltissimo.

La tua cucina è internazionale perché al ristorante vengono in prevalenza stranieri?

Sì, al ristorante lavoriamo molto con aziende dall’estero, e quindi anche i commensali vengono da tutte le nazioni.

Questo mi spinge anche ad ampliare il gusto della mia cucina, utilizzando ingredienti che provengono da diverse parti del mondo.

Come è cambiata la cucina del “Grotto Antico” negli anni?

Quando il Grotto ha aperto le sue porte, era un grotto a tutti gli effetti, cioè con una cucina semplice e tipicamente Ticinese. Oggi abbiamo voluto mantenere l’ambiente con un aspetto rustico ed elegante al tempo stesso, con una cucina più moderna e raffinata.

Come si fa a raggiungere il successo e a mantenerlo tra i fornelli?

Il successo l’ho raggiunto grazie al rapporto che ho con i clienti, con la professionalità e con la qualità. Mi sono reso conto che bisogna sempre soddisfare le loro richieste, in tutti i campi. È molto importante avere una buona conoscenza dei vini e saperli abbinare ai piatti. È anche essenziale motivare il team di lavoro ed essere supportato a livello personale da una famiglia che mi sostiene e capisce i difficili orari di lavoro.

Come e dove ti vedi fra cinque anni?

Sono aperto soltanto da un anno, dunque è ancora presto per saperlo, però spero di essere ancora qua. Il futuro non è scritto, è ciò che ci creiamo.

Di Valentino Salvatore De Pietro

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precedente, andiamo a trovare vini più eleganti, ricchi di alcol e lunghezza e, a differenza di molte riserve 2010 ancora chiuse troviamo vini già più serbevoli ma che, in molti casi, necessiteranno di un sapiente e doveroso affinamento.

Quella che sta per seguire è una mia classifica personale che per ogni tipologia di vino racconto cosa esprime, senza dare punteggio alcuno ma basandomi su quello che il vino, in quel momento sapeva offrire e trasmettere al futuro cliente con sensazioni ben delineate. La riserva che più mi ha sedotto è stata il Brunello di Montalcino Riserva 2010 Uccelliera che mostrava una potente intensità e persistenza olfattiva da fuori, classe corrisposta, poi, ad una medesima linea gustativa al palato con un’impronta alcolica ben definita. A seguire, la riserva Ugolaia Lisini anch’essa giocava sulla medesima linea di pensiero, con un Brunello dal tannino ruspante che non voleva svanire. Storia diversa, invece, per la Riserva Phenomena Sesti dove la parola d’ordine è speziatura, un viaggio ad occhi chiusi nelle spezie orientali indiane tra cumino, curry e cardamomo che, gustandolo, denuda una sapidità e freschezza che sicuramente proiettano il vino ad un futuro di grande raffinatezza. Altre etichette vivamente consigliate sono: Il Poggione Vigna Paganelli, Pietroso, Capanna, Cupano e Gianni Brunelli.

Proseguendo, invece, con la scia del Brunello annata 2011, possiamo trovare il Ragnaie VV di Riccardo Campinoti che svetta nella classifica, in questo caso il ventaglio gusto-olfattivo ci fa fare un salto interregionale ricordando a tratti il Nerello Mascalese siciliano per fumè, il Nebbiolo delle Langhe per il carattere fruttato e, andando fuori nazione, con il Pinot Noir della Borgogna nella sua totale signorilità: fantastico! Si diletta poi il Castello Romitorio Filo di Seta che gioca il poker d’assi con la sua solita finezza olfattiva seguita dalla degustazione di un vino maschio ma allo stesso tempo sapiente. Quello che si accoda è un brunello piuttosto “femminile” e sto parlando del Tiezzi Vigna Soccorso che, in maniera accattivante e dal giusto carisma, si presenta al degustatore con espressioni “terziarie” nette ed un giusto equilibrio che già mi fa apprezzare il vino tenendo aperta la finestra per il futuro prossimo. Come nel caso delle riserva 2010 altri brunelli 2011 molto interessanti sono: Palazzo che mostra il suo marchio di fabbrica con la piacevolissima nota olfattiva di grafite ed al palato muscolosa alcolicità e lunga persistenza tipica della zona in cui si trovano, Ferrero con un cocktail di frutta perfetto per un primo approccio a Montalcino e Mastrojanni Vigna Loreto un “culturista” dell’annata.

Chiudendo infine con un grande vino del panorama italiano che, ahimè, troppe volte viene sottovalutato dall

’immaginario delle persone come vino fratello minore del brunello, il Rosso di Montalcino vede nella Cantina Cerbaiola di Salvioni un rosso 2014 fuori dai canoni tradizionali esibendo un vino di grandissima intensità, struttura e persistenza con una successiva e sicura futura longevità. Due nuove entrate, invece, per me sono state la cantina Padelletti con il rosso 2013 e la Cerbaia rosso 2014 che in assoluto mi hanno dato il ricordo di un rosso di Montalcino, per il quale nasce, un vino floreale, con la carta d’identità di fruttato, fragranza e sapidità piuttosto accese e mai banali: complimenti!.

Durante il soggiorno in terra senese, ho avuto il piacere e la fortuna di essere ospite dalla famiglia Cinelli Colombini della Fattoria dei Barbi dove, durante la cena, si è navigato dolcemente coi loro vini, aprendo il magazzino delle emozioni con un “freschissimo” Brunello di Montalcino Vigna del Fiore 1998.

Il ricordo di questi 4 giorni passati in quest’angolo d’Italia lasciano spazio ad un senso di grandezza per potenzialità di territorio, di sapienza e di ricchezza che spero continueranno ad essere guidati dai tanti bravi produttori, una terra che accoglie con contemporanea signorilità il mondo intero e che trasmette l’enorme bagaglio che porta appresso, grazie!.

Di Giacomo Paolo Pellegrini

L ’appuntamento è di quelli che non puoi mancare, l’emozione è un po’ come per un teenager che si sta mettendo a lucido per il suo primo appuntamento amoroso e la similitudine è azzeccata in quanto, per

Montalcino, il mio è un amore.Valigia pronta, taccuino in valigetta, chiavi in

macchina e, da Brescia, si parte in direzione “terra santa”. Come mai tutta questa foga? semplice, nelle giornate dal 18 al 21 febbraio 2016 si è svolta la manifestazione “Benvenuto Brunello” dove si presentano i vini che andranno in commercio nelle prossime annate (Brunello di Montalcino annata, Brunello di Montalcino riserva, Rosso di Montalcino e Sant’Antimo).

Le aspettative per quest’anno erano molto ampie, dovute al fatto che la vendemmia 2010 è stata osannata dalla critica mondiale enologica come annata di riferimento e dopo il successo straordinario della “annata 2010” non vuoi che la Riserva 2010 possa essere ancor miglior? e già! In contemporanea veniva presentata anche l’annata 2011 che, dopo gli assaggi ormai consolidati dei cugini del Chianti Classico, mi si è innescato un sentimento d’interesse altissimo vista, a mio avviso, la grande eleganza di zone come Radda in Chianti che, come pensavo sono lo specchio per i vini di Montalcino. Qui, a mio parere, rispetto all’annata

Benvenuto Brunello 2016

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precedente, andiamo a trovare vini più eleganti, ricchi di alcol e lunghezza e, a differenza di molte riserve 2010 ancora chiuse troviamo vini già più serbevoli ma che, in molti casi, necessiteranno di un sapiente e doveroso affinamento.

Quella che sta per seguire è una mia classifica personale che per ogni tipologia di vino racconto cosa esprime, senza dare punteggio alcuno ma basandomi su quello che il vino, in quel momento sapeva offrire e trasmettere al futuro cliente con sensazioni ben delineate. La riserva che più mi ha sedotto è stata il Brunello di Montalcino Riserva 2010 Uccelliera che mostrava una potente intensità e persistenza olfattiva da fuori, classe corrisposta, poi, ad una medesima linea gustativa al palato con un’impronta alcolica ben definita. A seguire, la riserva Ugolaia Lisini anch’essa giocava sulla medesima linea di pensiero, con un Brunello dal tannino ruspante che non voleva svanire. Storia diversa, invece, per la Riserva Phenomena Sesti dove la parola d’ordine è speziatura, un viaggio ad occhi chiusi nelle spezie orientali indiane tra cumino, curry e cardamomo che, gustandolo, denuda una sapidità e freschezza che sicuramente proiettano il vino ad un futuro di grande raffinatezza. Altre etichette vivamente consigliate sono: Il Poggione Vigna Paganelli, Pietroso, Capanna, Cupano e Gianni Brunelli.

Proseguendo, invece, con la scia del Brunello annata 2011, possiamo trovare il Ragnaie VV di Riccardo Campinoti che svetta nella classifica, in questo caso il ventaglio gusto-olfattivo ci fa fare un salto interregionale ricordando a tratti il Nerello Mascalese siciliano per fumè, il Nebbiolo delle Langhe per il carattere fruttato e, andando fuori nazione, con il Pinot Noir della Borgogna nella sua totale signorilità: fantastico! Si diletta poi il Castello Romitorio Filo di Seta che gioca il poker d’assi con la sua solita finezza olfattiva seguita dalla degustazione di un vino maschio ma allo stesso tempo sapiente. Quello che si accoda è un brunello piuttosto “femminile” e sto parlando del Tiezzi Vigna Soccorso che, in maniera accattivante e dal giusto carisma, si presenta al degustatore con espressioni “terziarie” nette ed un giusto equilibrio che già mi fa apprezzare il vino tenendo aperta la finestra per il futuro prossimo. Come nel caso delle riserva 2010 altri brunelli 2011 molto interessanti sono: Palazzo che mostra il suo marchio di fabbrica con la piacevolissima nota olfattiva di grafite ed al palato muscolosa alcolicità e lunga persistenza tipica della zona in cui si trovano, Ferrero con un cocktail di frutta perfetto per un primo approccio a Montalcino e Mastrojanni Vigna Loreto un “culturista” dell’annata.

Chiudendo infine con un grande vino del panorama italiano che, ahimè, troppe volte viene sottovalutato dall

’immaginario delle persone come vino fratello minore del brunello, il Rosso di Montalcino vede nella Cantina Cerbaiola di Salvioni un rosso 2014 fuori dai canoni tradizionali esibendo un vino di grandissima intensità, struttura e persistenza con una successiva e sicura futura longevità. Due nuove entrate, invece, per me sono state la cantina Padelletti con il rosso 2013 e la Cerbaia rosso 2014 che in assoluto mi hanno dato il ricordo di un rosso di Montalcino, per il quale nasce, un vino floreale, con la carta d’identità di fruttato, fragranza e sapidità piuttosto accese e mai banali: complimenti!.

Durante il soggiorno in terra senese, ho avuto il piacere e la fortuna di essere ospite dalla famiglia Cinelli Colombini della Fattoria dei Barbi dove, durante la cena, si è navigato dolcemente coi loro vini, aprendo il magazzino delle emozioni con un “freschissimo” Brunello di Montalcino Vigna del Fiore 1998.

Il ricordo di questi 4 giorni passati in quest’angolo d’Italia lasciano spazio ad un senso di grandezza per potenzialità di territorio, di sapienza e di ricchezza che spero continueranno ad essere guidati dai tanti bravi produttori, una terra che accoglie con contemporanea signorilità il mondo intero e che trasmette l’enorme bagaglio che porta appresso, grazie!.

Di Giacomo Paolo Pellegrini

L ’appuntamento è di quelli che non puoi mancare, l’emozione è un po’ come per un teenager che si sta mettendo a lucido per il suo primo appuntamento amoroso e la similitudine è azzeccata in quanto, per

Montalcino, il mio è un amore.Valigia pronta, taccuino in valigetta, chiavi in

macchina e, da Brescia, si parte in direzione “terra santa”. Come mai tutta questa foga? semplice, nelle giornate dal 18 al 21 febbraio 2016 si è svolta la manifestazione “Benvenuto Brunello” dove si presentano i vini che andranno in commercio nelle prossime annate (Brunello di Montalcino annata, Brunello di Montalcino riserva, Rosso di Montalcino e Sant’Antimo).

Le aspettative per quest’anno erano molto ampie, dovute al fatto che la vendemmia 2010 è stata osannata dalla critica mondiale enologica come annata di riferimento e dopo il successo straordinario della “annata 2010” non vuoi che la Riserva 2010 possa essere ancor miglior? e già! In contemporanea veniva presentata anche l’annata 2011 che, dopo gli assaggi ormai consolidati dei cugini del Chianti Classico, mi si è innescato un sentimento d’interesse altissimo vista, a mio avviso, la grande eleganza di zone come Radda in Chianti che, come pensavo sono lo specchio per i vini di Montalcino. Qui, a mio parere, rispetto all’annata

Benvenuto Brunello 2016

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