Gli «stati generali» delle telecomunicazioni · connessioni Internet con velocità di download e...

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Gli «stati generali» delle telecomunicazioni (Roma, 12 dicembre 2017) a cura di Giovanni Caraffini ALDAI Progetto Innovazione 22 febbraio 2018

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Gli «stati generali» delle telecomunicazioni

(Roma, 12 dicembre 2017)

a cura di Giovanni Caraffini

ALDAI Progetto Innovazione

22 febbraio 2018

Digitalizzazione in Italia vs. Europa

Il DESI (Digital Economy and Society Index) è un indice europeo che sintetizza cinque aree digitali:

1. Connettività: Banda larga fissa, banda larga mobile, velocità e prezzi della banda larga. 2. Capitale umano: Uso di internet, competenze digitali di base e avanzate. 3. Uso di internet: Utilizzo di contenuti, comunicazioni e transazioni online da parte dei cittadini. 4. Integrazione delle tecnologie digitali: Digitalizza-zione delle imprese e commercio elettronico (e-commerce) 5. Servizi pubblici digitali : Governo elettronico (e-governement)

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Glossario di base

BANDA LARGA (broadband): trasmissione e ricezione di dati ad una velocità di connessione superiore a 144 kb/s.

BANDA ULTRALARGA (ultra broadband): con la velocità di connessione effettiva in download di almeno 30 Mb/s.

BIT RATE: numero di bit trasmessi nell’unità di tempo lungo un canale di telecomunicazioni.

LATENZA: Tempo impiegato da un bit nel percorrere una certa distanza. Minore è la latenza più elevata è la qualità del servizio.

THROUGHPUT: Capacità massima di informazione che una rete può sostenere.

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Italia: superare il «digital divide»

Nel 2009 viene varato il Piano Nazionale Banda Larga per abbattere il digital divide, primo obiettivo dell’Agenda digitale europea: «garantire a tutti i cittadini una copertura del servizio di connettività ad almeno 2 Mbps». Target del piano sono i circa 8 milioni d’italiani che a fine 2008 si trovavano ancora in condizioni di divario digitale. A oggi il piano non è ancora concluso ma ha già portato l’accesso alla banda larga in oltre 6 mila località «bianche» del Paese, dove i costi dello sviluppo non potevano essere sostenuti dal mercato. Il Piano comprende tre linee di attuazione: A. Realizzazione di infrastrutture di nuova generazione. B. Investimenti in project financing nella rete di accesso (last mile). C. Sostegno agli utenti per l’acquisto di particolari terminali di utente in aree con

condizioni geomorfologiche particolarmente difficili.

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Europa: obiettivi generali di connettività

Secondo il benchmarking framework (quadro di valutazione comparativa) 2011-2015 approvato dagli Stati membri nel novembre 2009, gli obiettivi di connettività dell’Europa sono:

1. Banda larga di base per tutti entro il 2013: copertura con banda larga di base per il 100% dei cittadini dell'UE.

2. Banda larga veloce entro il 2020: copertura con banda larga pari o superiore a 30 Mbps per il 100% dei cittadini UE.

3. Banda larga ultraveloce entro il 2020: il 50% degli utenti domestici europei dovrebbe avere abbonamenti per servizi con velocità superiore a 100 Mbps.

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Raggiunto il primo obiettivo

Il 17 ottobre 2013 tutte le famiglie dell’Unione Europea avevano raggiunto la possibilità di accedere alla banda larga di base (2 Mbps) utilizzando le seguenti infrastrutture:

- il 96,1% su rete fissa (ADSL, VDSL, cavo, rame, fibra)

- il 99,4% su rete mobile (2G, 3G, 4G)

- il 100% su rete satellitare

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Nuovi obiettivi europei per il 2025

Il 14 settembre 2016 la Commissione ha adottato una serie di iniziative e proposte legislative per porre l'UE in prima linea nella connettività Internet. La Commissione pertanto ha proposto che entro il 2025:

• Le scuole, i centri di trasporto e i principali fornitori di servizi pubblici nonché le imprese ad alta intensità digitale debbano avere accesso alle connessioni Internet con velocità di download e upload di 1 Gigabit al secondo.

• Tutte le famiglie europee, rurali o urbane, dovrebbero avere accesso a reti che offrano una velocità di download di almeno 100 Mbps aumentabile a 1 Gbps

• Tutte le aree urbane e le principali strade e ferrovie dovrebbero disporre di banda larga wireless 5G a copertura continua.

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Esempi pratici di miglioramento

Nel 2016 Nel 2025 (20 Mbps) (FTTH a 0.4 Gbps)

• TAC 14 minuti 40 secondi

• Gioco a realtà virtuale 34 minuti 102 secondi

• Storage di smartphone 3.6 ore 11 minuti

• Video 4K 11 ore 33 minuti

• Ripristino server aziendale 28 giorni 33 ore

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Italia: il Piano Nazionale BUL

Il 3 Marzo 2015 il Governo italiano ha approvato la Strategia Italiana per la banda ultralarga (BUL) con i seguenti obiettivi:

• coprire entro il 2020 l’85% della popolazione con infrastrutture a velocità pari ad almeno 100Mbps;

• garantire al contempo al 100% dei cittadini l’accesso ad almeno 30Mbps.

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Italia: operazione recupero

• Al momento del varo del piano BUL l’Italia era sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali nell’accesso a più di 30 Mbps.

• Inoltre nessun operatore aveva un piano ufficiale per una copertura estensiva a 100 Mbps.

• Per cercare di rimediare a questo gap infrastrutturale e di mercato il Piano BUL ha concentrato l’intervento pubblico sulle reti a 100 Mbps, modulandolo in funzione del diverso punto d’incontro tra domanda e offerta nelle diverse aree del Paese.

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Le scelte tecnologiche

• Per l’accesso ad almeno 30 Mbps, valorizzazione di tutta la gamma delle tecnologie in grado di offrire questa prestazione, in particolare le tecnologie radio (radiomobili, accesso radio fisse e satellitari) per coprire in modo economicamente sostenibile le zone a minor densità di business.

• Per l’accesso ad almeno 100 Mbps, concentrazione degli sforzi sulle aree a più alto potenziale di business, selezionando in modo oculato le tecnologie idonee.

• Adozione dell’accesso radio a larga banda (fisso, radiomobile e satellitare) soprattutto nelle aree a minore concentrazione delle utenze, dove è più lontano il ritorno degli investimenti per l’accesso cablato.

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Il sistema informativo

È parte integrante del piano BUL la definizione e l’attuazione, a cura del MISE, del “Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture del Sotto e Sopra Suolo (SINFI)”, per la formazione, la documentazione e lo scambio obbligatorio dei dati territoriali detenuti dalle amministrazioni competenti e dai soggetti titolari o gestori di infrastrutture.

L’ANCI assicura il coordinamento e l’uniformità di attuazione del Sistema informativo delle infrastrutture del sotto e sopra suolo nei comuni italiani.

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L’approccio per cluster

Ai fini del Piano BUL il territorio italiano è stato suddiviso in 10.400 aree, che definiscono un numero limitato di geotipi in base alla concentrazione della popolazione, alle caratteristiche del territorio, alla densità delle imprese e alla presenza di infrastrutture in banda ultralarga.

Questa opera di clusterizzazione ha permesso di indirizzare l’intervento pubblico in modo mirato rispetto alla tipologia di area e all’obiettivo di copertura individuato.

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Le linee d’azione

• Adozione di un modello aperto ad una pluralità di soggetti e di servizi e neutrale dal punto di vista tecnologico.

• Priorità allo sviluppo di infrastrutture con fibra per la rilegatura degli edifici (soluzione prioritaria: FTTB) ma anche per la connessione delle stazioni radio per servizi fissi e mobili cellulari.

• Valorizzazione delle tecnologie di accesso satellitari per la popolazione dislocata nelle zone meno favorevoli dal punto di vista del mercato.

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Banda larga e aiuti di stato

La Strategia italiana per la banda ultralarga prevede l’impiego di 6 miliardi di euro provenienti da fondi comunitari. Ai fini della valutazione degli aiuti di Stato distingue tra reti a banda larga di base (che comprendono varie piattaforme tecnologiche comprese quelle ADSL e satellitari) e reti NGA (Next Generation Access, basate in tutto o in parte su elementi ottici).

La Commissione europea ha infatti riconosciuto che gli obiettivi della strategia “Europa 2020” e dell’Agenzia digitale non potranno essere realizzati senza l’uso di fondi pubblici nelle aree dove gli operatori di mercato sono restii a fare investimenti. Per questo motivo distingue tra aree bianche, grigie e nere in base alla situazione dei mercati sia a lunga distanza che di accesso.

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Aree bianche

Aree bianche di base: le infrastrutture per la banda larga sono inesistenti ed è poco probabile che saranno sviluppate nel prossimo futuro. Fornendo sostegno finanziario, gli Stati perseguono pertanto obiettivi di coesione e di sviluppo economico.

Aree bianche NGA: sono sprovviste di reti NGA ed è improbabile che nei prossimi tre anni investitori privati provvederanno a svilupparle. Possono essere pertanto ammesse agli aiuti di Stato.

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Aree grigie

Aree grigie di base: è presente un unico operatore di rete ed è improbabile che sia installata un’altra rete. Si può ricorrere al sostegno statale qualora sia dimostrato che sono offerti servizi non adeguati o a prezzi non abbordabili e che gli stessi obiettivi non possono essere raggiunti con altre misure.

Aree grigie NGA: è presente o sarà sviluppata nei tre anni successivi un’unica rete NGA e nessun altro operatore ha in progetto di farlo. Si rende necessaria un’analisi più dettagliata per verificare se gli aiuti di Stato siano necessari, perché l’intervento pubblico comporta un rischio elevato di spiazzare gli investitori esistenti e falsare la concorrenza.

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Aree nere

Aree nere di base: vi operano oppure opereranno nel prossimo futuro almeno due diversi fornitori di servizi di rete a banda larga in condizioni di concorrenza. È di conseguenza molto improbabile che l’intervento pubblico apporti ulteriori benefici, mentre viceversa aiuti pubblici alla costruzione di un’altra rete falserebbero la concorrenza.

Aree nere NGA: zone in cui sono presenti o saranno sviluppate nei prossimi tre anni almeno due reti NGA di operatori diversi. Il sostegno di Stato a una rete NGA supplementare, equivalente e finanziata con fondi pubblici rischia di provocare gravi distorsioni della concorrenza.

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Esempio di «via libera» agli aiuti di Stato

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Previsioni di sviluppo della banda larga

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EU 2017 IT 2017 IT 2018 IT 2019 IT 2020 IT 2020 (prev)

%

2 Mbps

30 Mbps

100 Mbps

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Mappatura della banda ultra larga

Il portale di mappatura della banda larga in Italia, creato dal MiSE, fornisce dettagli sui livelli di copertura fino a quello di numero civico, le tempistiche degli interventi pubblici, i parametri tecnici, i profili dei permessi burocratici e il tipo di lavori pubblici effettuati in ciascun lotto.

http://bandaultralarga.italia.it/piano-bul/il-monitoraggio/

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Grazie per l’attenzione Domande?

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