Gestione Integrata del Malato Multiproblematico · E il manager? MMG,care-giver, case-manager, ......
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Gestione Integrata del Malato
Multiproblematico
Corso ASL 21-5-2011
Relatori: MMG: Belleri, Bettini, Infermiera UCAM: Libretti, Medici Distretto: Borsari, Licordari
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Obiettivi didattici (1)
INFORMATIVI Conoscere l’organizzazione e i
servizi fruibili a livello locale per il MMP
Tecniche e strumenti: lezioni frontali in plenaria, distribuzione di materiale informativo, scale, modulistica etc...
Sede e tempi: corso introduttivo distrettuale in grande gruppo propedeutico ai 5 gruppi di Formazione sul Campo
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Obiettivi didattici (2)
FORMATIVI PRATICI
Condividere le modalità di inquadramento clinico-assistenziale e gestionale del MMP
Tecniche e strumenti: discussione di casi clinici per inquadramento e soluzione di problemi pratici
Sedi e tempi: incontri in piccoli gruppi distrettuali di Formazione sul Campo (FsC), 5 di 2 ore autunno 2011
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Obiettivi didattici (3)
ORGANIZZATIVI
Migliorare l’integrazione tra tutti gli operatori coinvolti per garantire una valutazione multidimensionale e realizzare un piano globale di intervento per il malato MMP
Sedi e tempi: introduzione al tema in grande gruppo + discussione dei casi nella formazione sul campo
Cos'e' un'organizzazione?
La definizione: forma di azione collettiva basata su processi di differenziazione e di integrazione tendenzialmente stabili e intenzionali
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Le parole chiave: differenziazione
DIFFEREZIAZIONE: divisione del lavoro, distribuzione di compiti, la specializzazione funzionale etc
Gli attori organizzativi: assistito, familiari, badante, MMG, infermieri, volontari, fisioterapisti, amministrativi ASL, specialisti, farmacisti, strutture etc..
Quale ORGANIZZAZIONE per il MMP?
Un Sistema a rete
che si auto-organizza
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Le parola chiave: integrazione
stabile e intenzionale COME SI REALIZZA L'INTEGRAZIONE?
Le relazioni e i rapporti gerarchici,
La cultura: mission, valori, storia, lessico,
Documenti:compiti, procedure, protocolli,accordi etc..
Le pratiche di integrazione: UCAM, CIRS, MMSE, BARTHEL, diario clinico, PDTA, dimissioni protette, formazione comunicazione e conoscenza operatori etc.
E il manager? MMG,care-giver, case-manager, care-manager, etc..
Obiettivi pratici
Chi è il malato multiproblematico? Come lo si valuta? Come e chi lo prende in carico?
Quale è la rete di servizi dedicata?
Macro programma Dati DGD La presa in carico del paziente multiproblematico, la valutazione multidimensionale L’attivazione dell’ADI Come lavora l’UCAM La valutazione dello stato nutrizionale La rete dei servizi del territorio La formazione del caregiver
Pazienti assistiti in ADP o ADI e/o ADI (credit o voucher s.s) 2010
15.053 utenti In tutta l’ASL di Brescia
Alcuni dati di
Attività 2010
DGD 4
Distretto
DSS 5
ISEO
DSS 6
Palazzolo
DSS 7
Chiari
totale
utenti in ADI
Assistenza domiciliare
integrata
infermieristica
Credit-voucher
444
381
640
1.465
Utenti in
occasionali
38
1
226
277
Valutazioni e
rivalutazioni
multidimensionali per credit-voucher
2.189
2.005
3.159
7.343
Alcuni dati di attività 2010 della DGD 4
Distretto
DSS 5
Iseo
DSS 6
Palazzolo
DSS 7
Chiari
totale
Accessi
Infermieri
esterni
9.352
10.899
6.496
+
12.783
ASL
26.747
+
12.783
=
39.530
Accessi
FKT
esterni
1.623
1.369
2.199
+
703
ASL
5.191
+
703
=
5.894
Alcuni dati di attività 2010 della DGD 4
Distretto
DSS 5
Iseo
DSS 6
Palazzolo
DSS 7
Chiari
totale
Iscrizione
lista RSA
122
167
222
511
Re
iscrizioni
RSA
64
104
204
372
Inserimenti
RSA
77
155 gg
attesa
104
161 gg attesa
140
125 gg
attesa
321
media di
attesa
147 gg
Alcuni dati di attività 2010 della DGD 4
Dati di attività a confronto 2009
Tipologia di utenza Totale
Terminale 202
Cure palliative 71
Oncologici 634
Stato vegetativo 12
SLA 13
Dementi 791
Psichiatrici 123
Alcuni dati di attività della DGD 4 2010
CHI E’ L’AMMALATO MULTIPROBLEMATICO ?
Il Signor Paolo di anni 83….
Questo non è un paziente multiproblematico
bensì un polipatologico
Perché non è multiproblematico?
Perché nonostante le numerose patologie …. è autosufficiente nell’ambiente domestico convive con una moglie autosufficiente in una abitazione adeguata ha una rete parentale efficace e presente, (1 figlia con lavoro part–time che abita a poca distanza e una nipote che abita nella stessa palazzina) ha un discreto benessere economico ha una vita relazionale e sociale normale
Condizioni di fragilità
Il paziente fragile è colui che utilizza tutte le riserve funzionali per la sopravvivenza di base e
non possiede riserve supplementari
per coprire eventuali situazioni di stress, anche minimo
LA GRAVITÀ DELLA MALATTIA DIPENDE
dalla gravità fisiologica e morfologica in termini del danno biologico, dal peso della malattia in termini emotivi, economici-sociali per il paziente, la famiglia e la società, dalla gravità funzionale, in termini di impatto sulle disabilità del paziente.
Aspetti sanitari
Disturbi cognitivo
comportamentali
Compromissione dell’autonomia
Problematiche socio
economiche relazionali
Paziente multi
problematico
Caso “clinico” 1 / MMG
La moglie di Paolo (83 anni, in politerapia per cardiopatia ipertensiva e fibrillazione atriale), mi avvisa che il paziente è stato ricoverato c/o l’ospedale di zona per “ictus cerebri ”
Quali iniziative dovrebbero essere prese dal MMG?
SONDAGGIO D’ AULA
Quando il MMG abitualmente viene a conoscenza del ricovero del paziente?
All’inizio del ricovero? Durante il ricovero? Lo stesso giorno della dimissione? Dopo la dimissione?
Caso “clinico” 1 / MMG
Recepire informazioni sul ricovero (modalità dirette e indirette: familiari, mail SISS) ?
Chiedere alla moglie di informarlo in caso di problemi durante la degenza?
Informazioni dall’ UCAM (unità continuità assistenziale multidimensionale) sul caso ?
PRIMA è MEGLIO è
Caso “clinico” 1 / MMG
Il MMG viene a conoscenza che il paziente dovrà essere trasferito in una struttura
riabilitativa
quali azioni potrebbero essere messe in atto?
chi organizza la rete ?
chi fa che cosa ?
MMG
Il paziente viene dimesso dopo 21 giorni di degenza in riabilitazione e presenta:
• Afasia globale
• Deambula con difficoltà per emiparesi sx.
• Deglutisce con qualche difficoltà
• Ha incontinenza urinaria
• Non si scarica da 4 giorni
A domicilio sarà assistito dalla moglie, 79 anni, affetta da poliartrosi aiutata dalla nipote e dalla figlia, non conviventi e lavoratrici
La continuità dell’assistenza ospedale-territorio
dopo 21 giorni di degenza, la struttura di riabilitazione, trasmette all’UCAM,via fax, la comunicazione della dimissione del sig. Paolo che avverrà dopo 2-3 giorni
La continuità dell’assistenza ospedale-territorio
dopo 21 giorni di degenza, la struttura di riabilitazione, trasmette all’UCAM, via fax, la comunicazione della dimissione del sig. Paolo che avverrà dopo 2-3 giorni e del quale l’UCAM era già a conoscenza per segnalazione telefonica intercorsa all’ingresso in struttura di riabilitazione
La continuità dell’assistenza ospedale-territorio
dopo 21 giorni di degenza, la struttura di riabilitazione, trasmette all’UCAM, via fax, la comunicazione della dimissione del sig. Paolo che avverrà in giornata o ………
……. che è già avvenuta
…….!!!!!! già avvenuta ??
La continuità dell’assistenza ospedale-territorio
Perché la segnalano ?
Chi fa le spese di questa situazione é il paziente e il suo Medico di Medicina Generale, entrambi si troveranno a dover accettare il passaggio da un servizio all’ altro senza un progetto. la famiglia (se presente) dovrà inizialmente sostenere il carico dell’assistenza da sola, senza supporti organizzati. I servizi territoriali non hanno il tempo per organizzarsi.
La continuità dell’assistenza
Dimissione protetta per chi? Per il paziente
multiproblematico Quando? Appena si riscontra
il bisogno
perché? Per organizzare il territorio
Medico di Medicina Generale
Degenza post acuta e
riabilitazione
Ospedale per acuti
Stroke Unit UCAM
Servizi Residenziali e Semiresidenziali
RSA CDI
ADI assistenza domiciliare integrata
1 2
6 7 8
5 3
4
9 10
Sperimentare la continuità ospedale-territorio con una dimissione
protetta 2001
PAZIENTE FRAGILE
RIENTRA A DOMICILIO
con una dimissione ospedaliera pianificata
MMG UCAM
e tutta la rete dei servizi
SE LA PIANIFICAZIONE DELLA DIMISSIONE AVVIENE IN QUESTO MODO, ANCHE
L’ATTIVAZIONE DEI SERVIZI TERRITORIALI SI ATTIVANO IN FORMA PRECOCE E INTEGRATA PER
LA GESTIONE DEL PAZIENTE MULTIPROBLEMATICO NEL TERRITORIO
UCAM
L’UCAM
Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale
Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale
Metodo di lavoro: la valutazione
multidimensionale
Gli strumenti di lavoro: le scale di valutazione
Caso “clinico” 1 / MMG
L’UCAM avverte il MMG della segnalazione ospedaliera e.. L’UCAM riceve una telefonata dalla moglie del paziente che è a domicilio L’UCAM riceve la segnalazione dalla A.S. del Comune in quanto interpellata dalla moglie del paziente alle 15 di un prefestivo L’UCAM riceve la documentazione per la richiesta di attivazione dell’assistenza domiciliare dal MMG L’UCAM riceve la segnalazione da un famigliare che dice di non saper cosa fare quando il paziente verrà dimesso
UCAM
Una informazione completa
Garantisce stendere un piano assistenziale individualizzato (PAI)
Finalizzato alla conservazione delle autonomie personali e sociali
Questa modalità si chiama “valutazione multidimensionale” o “assessment geriatrico nell’anziano”
Caso clinico: il follow up del MMG
Alla dimissione il paziente viene inserito in assistenza ADP settimanale.
Si procede a compilare la certificazione telematica per l’invalidità civile.
Aggiornamento delle modalità
di prescrizione e attivazione dell’ADI
con “Credit” o “Voucher socio-sanitario”
In applicazione alle nuove indicazioni regionali
in merito al monitoraggio ministeriale dell’ADI
(documento validato dal Comitato Aziendale della Medicina Generale
del 23 settembre 2010)
Attivazione e aggiornamento
dei piani “ADI” Per attivare l’ADI con “Credit” o “Voucher Socio-Sanitario” è necessario utilizzare la ricetta SSR
nella quale il Medico di Famiglia riporta:
•almeno due diagnosi (definizione ICD9-CM)
significative, (quelle che comportano maggior
carico assistenziale) o i relativi codici (si
possono omettere, come la terapia se si allega sintesi clinica)
•data, timbro e firma MMG
•dizione ”Si propone attivazione ADI”
Per completare la pratica
E’ necessario predisporre
CIRS e Barthel
“Scheda del Medico per attivazione dell’UCAM”
Tale prestazione è remunerata automaticamente, tramite il “Progetto Domiciliarità”, con equiparazione ad un accesso ADI/ADP
Concordare incontro o contatto con l’UCAM
Materiale da fornire al domicilio del paziente
l’UCAM provvede che al domicilio dell’assistito ADI sia disponibile la seguente documentazione aggiornata:
copia o estratto della scheda sanitaria
informatizzata dell’assistito (o relazione clinica cartacea), quando già prodotta dal Medico di Famiglia
“Scheda Assegnazione Credit/Voucher”
(copia per l’assistito) a cura dell’UCAM
Materiale da fornire al domicilio del paziente
Diario per la documentazione dell’attività del Medico di Famiglia ad ogni accesso domiciliare, da utilizzare da parte di tutti gli operatori socio-sanitari domiciliari (MMG, Infermiere, OSS, MCA, Specialista etc.), secondo il modello unico per tutti i Distretti di cui all’allegato 4
eventuali altre informazioni utili alla
corretta realizzazione del piano individuale domiciliare
Attivazione e aggiornamento
dei piani ADP
Per l’attivazione dei soli piani ADP si conferma l’utilizzo delle scale
CIRS e Barthel da compilare in tutte le sue parti mentre non è necessario l’utilizzo
della ricetta SSR
Chi effettua la valutazione del paziente non ambulabile?
Barthel per sola ADP: valutazione da parte del
MMG
Barthel per ADI: valutazione da parte di UCAM
Aspetto clinico
sanitario Disturbi cognitivo
comportamentali
Compromissione dell’autonomia
Problematiche socio
economiche relazionali
Paziente multi
problematico
La presa in carico multidimensionale
Stabilità clinica
A fronte di stabilità della situazione clinico-funzionale (CIRS invariata)
l’aggiornamento periodico dei piani ADP fa riferimento all’ultima
CIRS prodotta dal Medico di Famiglia per il singolo assistito
Che in tale modo viene automaticamente confermata
Cosa permette di valutare una CIRS?
Grado di salute complessiva del paziente
Grado di comorbidità del paziente (indice di comorbidità)
Grado di gravità del paziente (indice di severità)
SONDAGGIO D’AULA
Cosa valuta la BARTHEL?
Grado di dipendenza del paziente
Grado di mobilità del paziente
Grado di autosufficienza del paziente
SONDAGGIO D’AULA
Aspetto clinico
sanitario CIRS Disturbi
cognitivo comportamentali
Compromissione dell’autonomia
Barthel
Problematiche socio
economiche Relazionali
La presa in carico multidimensionale
Paziente multi
problematico
La valutazione della complessità
AMBITO DI INDAGINE
STRUMENTO TEMPO (MIN)
SOGLIA COMMENTI
Scala per la valutazione globale delle malattie
CIRS
(Cumulative illness rating scale)
3 Indice di severità: media di tutti gli item (13) eccetto la categoria psichiatrica/14
Indice di comorbidità: numero di item con punteggio uguale o superiore 3 punti esclusa la categoria psichiatrica
gravità clinica
impatto funzionale
Grado di autonomia nelle attività di base della vita quotidiana
BARTHEL 10 Somma del punteggio di tutti gli item (0-100)
Minore punteggio =
Maggiore dipendenza
Le scale di valutazione
L’Indice di Barthel misura
la capacità di
eseguire
10 funzioni (attività)
di base
della vita quotidiana
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Funzioni di base = attività concrete
1. Mangiare. 2. Spostarsi dalla sedia al letto e tornare. 3. Toilette personale (lavarsi la faccia, pettinarsi,
farsi la barba, lavarsi i denti). 4. Sedersi e alzarsi dal w.c.(togliersi gli
indumenti, pulirsi, tirare l’acqua). 5. Fare il bagno. 6. Camminare in piano, spingere la sedia se il
soggetto non deambula. 7. Salire e scendere le scale. 8. Vestirsi,(incluso infilarsi e allacciarsi le scarpe). 9. Controllo della defecazione. 10.Controllo della minzione.
= L’Indice di Barthel
Come si misura ?
quantificando l’aiuto che ha bisogno il paziente per
eseguire le attività di base
Valutazione dello stato
funzionale
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Autosufficienza NON
Autosufficienza + Età + perdita di abilità + bisogno di assistenza
L’uso delle scale di valutazioni aiuta a capire il tipo di bisogno quindi di
assistenza
supervisione Aiuto di 2 operatori
Aiuto di 1 operatore
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DIPENDENZA TOTALE: 0/20 DIPENDENZA SEVERA: 21/60 DIPENDENZA MODERATA: 61/90 DIPENDENZA LIEVE: 91/99 AUTOSUFFICIENZA: 100
Indice di Barthel
VALUTAZIONE DELL’AUTONOMIA
La valutazione della complessità
AMBITO DI INDAGINE
STRUMENTO TEMPO (MIN)
SOGLIA COMMENTI
Scala per la valutazione globale delle malattie
CIRS
(Cumulative illness rating scale)
3 Indice di severità: media dei primi 13 di 14 item
Indice di comorbidità: numero di item con punteggio uguale o superiore 3 punti
gravità clinica
impatto funzionale
Grado di autonomia nelle attività di base della vita quotidiana
BARTHEL 10 Somma del punteggio di tutti gli item (0-100)
Minore punteggio
= Maggior
dipendenza
Aspetti sanitari CIRS
Disturbi cognitivo
comportamentali
Compromissione dell’autonomia
Barthel
Problematiche socio
economiche Relazionali
La presa in carico multidimensionale
Paziente multi
problematico
Le scale di valutazioni
CIRS Cumulative Illness Rating Scale
(scala della morbilità e comorbilità)
È uno strumento per misurare l’impatto funzionale (perdita di autonomia) che il danno d’organo/apparato determina. Gli organi/appartati analizzati sono 14.
Attenzione: non valuta il solo danno d’organo ma la perdita di autonomia che quel soggetto ha sviluppato per quel tipo di danno d’organo
Aspetti sanitari CIRS
Disturbi cognitivo
comportamentali MMSE
Compromissione dell’autonomia
Barthel
Problematiche socio
economiche Relazionali
La presa in carico multidimensionale
Paziente multi
problematico
Il MMSE rappresenta un rapido e sensibile strumento per l'esplorazione della funzione cognitiva e delle sue modificazioni nel tempo, applicabile anche in forme gravi di deterioramento. Fra le versioni disponibili si propone quella validata dal gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia
(G.B.Frisoni, R.Rozzini, A.Bianchetti, M.Trabucchi: Principal lifetime occupation and MMSE score in elderly persons. Journal of Gerontology: Social Sciences 48:S310-S314, 1993)
Valutazione dello stato cognitivo
Mini-Mental State Examination (MMSE)
Area del gusto
Riconoscimento dei visi
È costituito da 11 item tramite i quali vengono valutate alcune funzioni cognitive:
orientamento temporale orientamento spaziale Memoria immediata (memoria di fissazione o registrazione)
attenzione e calcolo memoria di richiamo linguaggio-denominazione linguaggio-ripetizione linguaggio-comprensione orale linguaggio-lettura e comprensione scritta linguaggio-generazione di frase scritta copia di disegno (prassia costruttiva)
MMSE (Folstein 1975)
VALORE DEL PUNTEGGIO DEL MMSE (Folstein 1975)
0/6: deterioramento cognitivo molto grave, 7/12: deterioramento cognitivo severo, 13/18: deterioramento cognitivo moderato, 19/23: deterioramento cognitivo lieve-moderato, 24/26: deterioramento cognitivo lieve, 27/30: deterioramento cognitivo assente.
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
Psicosi: deliri,allucinazioni.
Alterazioni dell’umore:
depressione, euforia,labilità
emotiva, ansia.
Sintomi neurovegetativi:
alterazione del ritmo S-V,
dell’appetito, del comportamento sessuale
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
Disturbi dell’attività psicomotoria: vagabondaggio, affaccendamento, acatisia
Agitazione: aggressività fisica o verbale,
vocalizzazione.
Alterazioni della personalità:
indifferenza, apatia,disinibizione, irritabilità
Aspetti sanitari CIRS
Disturbi cognitivo
comportamentali MMSE
Compromissione dell’autonomia
Barthel
Problematiche socio
economiche Relazionali
La presa in carico multidimensionale
Paziente multi
problematico
ASPETTI SOCIO AMBIENTALI
L’ambiente, la casa,
Il caregiver, la gestione della casa,
Le risorse umane, strumentali, economiche,
Le relazioni, la socializzazione, I disturbi del comportamento, La stanchezza del caregiver
CIRS
Barthel
Problematiche
socio economiche Relazionali
Epicrisi multidimensionale
Perché ?
Piano di
Assistenza
Individualizzato
MMSE
Caso “clinico” 1 / MMG
Al controllo domiciliare dopo 20 giorni il paziente presenta difficoltà di deglutizione ingravescente, mostra calo ponderale che corrisponde al 7% del peso alla dimissione, presenta inoltre circonferenza del braccio non dominante di 22 cm e segni di disidratazione.
Si prescrivono esami ematochimici, prelievo domiciliare da parte dell’infermiere e terapia infusiva (fisiologica+glucosata) al domicilio.
Caso “clinico” 1 / MMG
Era possibile prevenire la sarcopenia?
Quali parametri antropometrici e bioumorali di denutrizione a domicilio?
Qual è il valore di BMI al di sotto del quale si diagnostica una malnutrizione?
<19 <18.5 <18
SONDAGGIO D’ AULA
Variazioni di peso
Indici antopometrici di
malnutrizione
Esami ematochimici ALBUMINA: di sintesi epatica; emivita
di circa 20 gg; distribuita in tutto l’organismo, la maggior parte nel compartimento plasmatico.
Malnutrizione = riduzione della sintesi di albumina
VALORE NORMALE = 3,5 - 5 gr/dl RISCHIO NUTRIZIONALE = > 3,1 lieve > 2,1 medio = < 2,1 severo
Esami ematochimici TRANSFERRINA: di sintesi epatica;
trasporta ferro nel plasma; emivita di circa 8 gg.
Riflette in modo più accurato la variazione delle capacità di sintesi proteica dell’organismo grazie ad un’emivita più breve.
VALORE NORMALE = = > 230 mg.% RISCHIO NUTRIZIONALE = > 200 lieve > 160 medio = < 160 severo
Emocromo
EMATOCRITO (%)
V.N. RISCHIO
MASCHIO 42-52 <42
FEMMINA 37-47 <37
EMOGLOBINA (g/100ml.) RISCHIO
MASCHIO 14-18 <14
FEMMINA 12-16 <12
IL BMI
Classificazione IMC
sottopeso Inferiore 18,5
Normopeso 18,5 – 24,9
Sovrappeso 25 – 29,9
Magrezza lieve 17-18.49
Magrezza moderata 16-19.99
Magrezza grave <16
Caso clinico 1/ MMG
La valutazione dello stato nutrizionale del paziente
Il Mini Nutritional Assessment
(la proposta di una “metrica”)
STIMA DELLA NUTRIZIONE IN BASE AL MNA
PRESCRIZIONI AUSILI E PROTESI
DURANTE LA VALUTAZIONE A DOMICILIO SI RITIENE NECESSARIO LA PRESCRIZIONE DI
ALCUNI AUSILILA
Le modalità di richiesta per ausili (cartacea e informatica):
Caso “clinico” 1 / MMG
UN MESE DOPO LA DIMISSIONE …….. LA MOGLIE DEL PAZIENTE riferisce che sono venuti a meno l’aiuto della nipote che abita nella stessa palazzina e della figlia perché gravida….. Si sente stanca e non più adeguata per gestire il sig. Paolo a casa. La si invita ad un incontro con l'UCAM per l'orientamento della rete dei servizi territoriali
PAZIENTE FRAGILE NON A DOMICILIO
SERVIZI RESIDENZIALI:
RSA: residenza sanitario assistenziale (casa di riposo).
CASA ALBERGO.
IDR
HOSPICE
SERVIZI SEMIRESIDENZIALI:
CENTRO DIURNO INTEGRATO, (anche con posti Alzheimer).
CENTRO DIURNO + notturno.
Alcuni dati - anno 2010 -
NumeroP.L.
autorizzati
P.L.
accreditati
P.L. di
sollievo
/
notturni
Utenza
RSA 86 6.356 6.122 205 8.755
Lista attesa RSA* 4.065
CDI 48 968 888
CDI night 29 68 298
Cure Domiciliari 12.663
CeAD 12 336
* interessa 8 Distretti dell'ASL di Brescia, 3 dei quali sono della DGD 4
Cazzago
San Martino
Ab. 10.758
Coccagl io
Ab. 8.145Rovato
Ab. 16.754
Trenzano
Ab. 5.316ComezzanoCizzago
Ab. 3.450
Roccafran caAb. 4.519
Castrezzato
Ab. 6.577
Castelco vati
Ab. 6.455Rudiano
Ab. 5.375
Chiari
Ab. 18.363
Urago
d’OglioAb. 3766
SEDE
Palazzolo su ll’OglioAb. 18.917
SEDE
Pontoglio
Ab. 6.719
Cologne
Ab. 7.428
Erbusco
Ab. 8.190
AdroAb. 7.000
CaprioloAb. 8.918
IseoAb.9.055
SEDE
Paratico
Ab. 4.310
Corte
FrancaAb. 6.956
Provagliod’Iseo
Ab. 6.635
Monticell i Brusati
Ab. 4.175
Passirano
Ab. 6.933
SulzanoAb. 1.920
Sale
MarasinoAb. 3.346
Paderno
FranciacortaAb. 3.686
Monte
IsolaAb. 1.788
Marone
Ab. 3.248
Zone
Ab. 1.107
Distretto 5 Iseo
Distretto 6 Palazzolo
Distretto 7 Chiari
DGD 4 Superficie 464 km 2
Popolazione al 31-12-2010 208.924
sede
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Pontoglio
Adro
Capriolo
Erbusco
Cologne
Palazzolo
Sull’Oglio
Distretto S.S. Palazzolo
5 RSA 278 posti letto
CDI 45 posti letto
Az.Osp. M.M. 75
101
60
54
63
15
I.D R.
20
36 MMG, 6 PLS + 1 incaricato 15
20
km 2 89,39 59.629 abitanti
Mini alloggi protetti 20 posti
130 +20 Alzheimer,
7 RSA 429 posti L
34
80 56
47 31
31
6 CDI 110 posti L
20
10
30
D.Gnocchi
Trenzano
Comezzano Cizzago
Roccafranca
Rudiano
Sede Chiari
Castrezzato
Rovato
Coccaglio
Castelcovati
Cazzago S. Martino
Urago d’Oglio
Distretto S.S. Chiari 94.380 abitanti
193,88 Km 2
56 MMG, 12 PLS
15
8
6
2 Mini Alloggi Protetti con14 posti L
20
15
6.434 posti in RSA in tutta l’ASL Brescia 931 nella DGD 4 (14,47 %)
A.O. Mellino Mellini
La storia di Paolo proseguirà nei prossimi 5 incontri in gruppi
distrettuali, dove si svilupperanno argomenti inerenti alle cadute,
prevenzione e terapia delle lesioni da decubito, nutrizione artificiale,
altre valutazioni in geriatria, il paziente terminale, ecc
Buon lavoro
GRAZIE a tutti gli operatori dell’Unità Operativa Anziani e Cure Domiciliari della DGD 4
DSS 5 ISEO Michela Carrubba - Cristina Colombo – Carla Colosio – Anna Frassi – Pierluigi Risi. DSS 6 PALAZZOLO Elisabetta Bani – Claudia Lini – Anna Pagani - Margherita Ruggieiri – Gabriella Setti - Antonietta Tonetti DSS 7 CHIARI Loredana Aldeghi - Elisabetta Bani - Mariangela Bignetti - Rosalia Brocchetti - Francesca Camoni – Paola Carra - Rina Corsini - Virginia Daina – Serena Dalzini - Virginia Foglia - Annalisa Forti - Patrizia Galloni - Giovanna Libretti – Antonio Licordari - Ripalda Lo Russo – Luisa Massussi – Desiree Matteotti - Aurelia Murolo - Floriano Mazzoldi - Aldo Salogni – Dolores Venturini - Gabriele Zanieri
ASSISTERE IN FAMIGLIA IL MANUALE
http://www.aslbrescia.it/bin/index.php?id=1973
La formazione dei caregivers
La formazione dei caregivers
La formazione dei caregivers
I programmi di formazione per i caregivers familiari e non
Le esperienze di Brescia: la scuola di assistenza familiare
Le sedi delle UCAM/CEAD
ISEO - PALAZZOLO - CHIARI
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