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Geosfera
Nel sistema geosfera sono compresi:
• Il suolo – cioè la parte superiore della crosta terrestre
interessata dai processi pedogenetici (pedos =suolo)
che garantisce l’esistenza della vita sul pianeta
• Il sottosuolo
Rappresentano una parte fondamentale del capitale
naturale che ha permesso e permette all’umanità di nutrirsi
(suolo) ed evolversi (materie prime del sottosuolo), ma
sono anche risorse finite cui, nel 2050, attingeranno
quasi 10 miliardi di persone.
Materie alimentari-fibre tessili- medicinali-legno
minerarie energetiche- minerarie non energetiche
IL SUOLO
Con il termine “suolo” si intende il sottile mezzo poroso e
biologicamente attivo che rappresenta “lo strato superiore della crosta
terrestre, costituito da componenti minerali, organici, acqua, aria e
organismi viventi.
Rappresenta l’interfaccia tra terra, aria e acqua e
ospita gran parte della biosfera” e che “…capace di sostenere la vita
delle piante, è caratterizzato da una flora e fauna propria e da una
particolare economia dell’acqua. Si suddivide in orizzonti aventi
caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche proprie”
Insieme con aria e acqua, il suolo è, quindi, essenziale per l’esistenza
delle specie viventi presenti sul Pianeta ed esplica una serie di
funzioni che lo pongono al centro degli equilibri ambientali
.
La superficie della terra emersa, a parte i ghiacciai, è di circa 13
miliardi d'ettari (1/3 della terra).
Il suo strato superficiale, detto Humus, determina la fertilità del terreno.
Un ettaro di suolo di buona qualità, in una zona temperata, contiene
una notevole quantità di batteri, insetti, lombrichi e varie creature
microscopiche.
Il suolo è, quindi, la parte superficiale del terreno, cioè lo strato della
crosta terrestre prodotto dall’azione degli organismi viventi e degli
agenti esogeni su rocce e terreno.
Il riconoscimento dell’importanza del suolo, anche sulla spinta delle
crescenti esigenze/emergenze alimentari, ha condotto a iniziative
di respiro internazionale
-A livello continentale, in continuità con i precedenti, il 7°Programma di
Azione per l’Ambiente (2014-2020)sottolinea come, al fine di
proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell’UE, i suoli
debbano essere gestiti in maniera sostenibile intensificando gli sforzi
per mitigare l’erosione, aumentare la sostanza organica, bonificare i siti
contaminati e azzerare, entro il 2050, il fenomeno del consumo di
suolo.
È attualmente in fase di discussione la proposta per la nuova PAC
2021-2027 in cui gli Stato membri possono adottare un sostegno
volontario per il clima e l’ambiente (regimi ecologici) tramite un
pagamento annuale per ettaro agli agricoltori che si impegnano
volontariamente a osservare pratiche agricole benefiche per il clima e
l’ambiente.
Il tema del monitoraggio del territorio è presente anche
nell’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e nei
relativi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development
Goals - SDGs), da raggiungere entro il 2030
Di particolare interesse è il target 15 che riguarda l’impegno da parte
dei paesi per :
Proteggere, ristabilire e promuovere l’uso sostenibile degli
ecosistemi terrestri, la gestione sostenibile delle foreste,
combattere la desertificazione, fermare e rovesciare la
degradazione del territorio e arrestare la perdita della biodiversità
Materie prime alimentari e fibre
tessili• Tra il 1962 e il 2002, la produzione cerealicola
mondiale è più che raddoppiata, passando da
933 milioni a oltre 2 miliardi di tonnellate annue.
Tale crescita della produzione è stata
determinata
• non dall'estensione della superficie coltivata,
aumentata di poco (da 653 a 658 milioni di
ettari),
• ma dal fatto che la resa dei terreni è più che
raddoppiata
La resa dei terreni è in genere maggiore nelle
regioni economicamente più sviluppate, dove si
raccolgono
• in media circa 3600 kilogrammi di cereali per
ettaro
• in confronto ai 2800 delle regioni meno
sviluppate.
• Stati uniti si producono su un ettaro in media
5570 kilogrammi di cereali,
• India se ne producono 2340.
• la produzione mondiale di cereali per ettaro sta per arrivare al suo tetto
massimo e non potrà essere ulteriormente incrementata.
• Dal 1950 le rese di grano per ettaro in tutto il mondo sono triplicate, con un
incremento del 2,2% all’anno fino al 1990. Da allora gli incrementi si sono
progressivamente ridimensionati, arrivando ad una crescita quasi dimezzata
intorno all’1,3%.
• Francia, Germania e Regno Unito, Paesi leader dell’Europa
occidentale nella produzione di grano, negli ultimi dieci anni gli incrementi
nella produzione sono stati marginali ed altri Paesi stanno per arrivare al
tetto della resa per ettaro.
• Le speranze di tornare ad incrementi significativi, secondo il rapporto, sono
tutte riposte nella genetica e nella possibilità di modificare la fotosintesi
delle piante per alzare ulteriormente i limiti di resa. ”Le rese per ettaro, ha
aggiunto Brown, non possono aumentare all’infinito, ci sono vincoli
naturali e non vi è alcuna soluzione per questo problema a meno che
non intervenga una riprogettazione delle colture”.
Gli effetti
Gli effetti più gravi dell'inquinamento del suolo sono legati,
• oltre che a fenomeni di accumulo nelle catene alimentari (in particolare di antiparassitari e di sostanze tossiche contenute nei fertilizzanti come impurezze, quali arsenico, cadmio, piombo),
• alla perdita di fertilità e alla predisposizione all'erosione accelerata con il grave rischio di desertificazione
Le attività industriali
Le attività industriali possono generare la contaminazione del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee
Le possibili cause di contaminazione sono numerose: smaltimento dei rifiuti, perdite da serbatoi o tubazioni, stoccaggio di materiali, dispersione accidentale o volontaria di sostanze, ecc..In Italia, la normativa nel campo dell'inquinamento del sottosuolo è stata emanata solo recentemente
1 Qualità del suolo
Gli indicatori costruiti per questo tema sono
relativi
• alla percentuale di carbonio organico
presente nei primi 30 cm dei suoli italiani,
• al contenuto di metalli pesanti nei suoli
agrari e
• al bilancio di elementi nutritivi (azoto e
fosforo) nel suolo.
percentuale di carbonio organico
La percentuale di sostanza organica
influenza tutte le proprietà fisiche del suolo
e la sua diminuzione è ritenuta una delle
problematiche prioritarie;
il carbonio organico costituisce il 60% della
sostanza organica presente nei suoli
Il livello di Carbonio Organico dovrebbe
essere, nei suoli agrari, del 2%
Il carbonio organico (OC - Organic Carbon) costituisce circa il 60%
della sostanza organica presente nei suoli e svolge un’essenziale
funzione positiva su molte proprietà del suolo:
• favorisce l’aggregazione e la stabilità delle particelle del terreno con
l’effetto di ridurre l’erosione, il compattamento, il crepacciamento e
la formazione di croste superficiali;
• si lega in modo efficace con numerose sostanze, potenziando la
fertilità del suolo e la sua capacità tampone;
• migliora l’attività microbica e la disponibilità per le piante
di elementi nutritivi come azoto e fosforo
La sostanza organica del suolo, composta per circa il 60% da
Carbonio Organico, è un dinamico, complesso e fondamentale
componente del suolo e del ciclo globale del carbonio.
Pur rappresentando solo una piccola parte percentuale del suolo
(generalmente tra 1% e 5%) ne controlla molte delle proprietà chimico,
fisiche e biologiche, risultando il costituente più importante e
l’indicatore chiave del suo stato di qualità. Favorisce l’aggregazione
e la stabilità delle particelle del terreno con l’effetto di ridurre l’erosione,
il compattamento, il crepacciamento e la formazione di croste
superficiali e l’immobilizzazione della CO2nel suolo; si lega in
modo efficace con numerose sostanze, migliorando la fertilità del suolo
e la sua capacità tampone; migliora l’attività microbica e la disponibilità
per le piante di elementi nutritivi come azoto e fosforo.
. Per quanto riguarda i suoli italiani, buona parte di
quelli di pianura e della collina coltivata presentano
concentrazioni di carbonio organico comprese tra l’1% e
il 2%, caratteristiche dei sistemi di coltivazione a
seminativo;
mentre per i suoli di collina non coltivata e montagna la
concentrazione di carbonio è compresa tra il
2% e il 5% (localmente tra il 5% e il 10%).
2- evoluzione fisica e biologica del suolo
I principali processi responsabili, nel tempo,
di forme di alterazione delle proprietà fisiche
e biologiche del suolo sono generalmente
riconducibili a:
• erosione, salinizzazione,
• sodicizzazione, compattamento,
• perdita di
sostanza organica e desertificazione
Desertificazione
La cartografia e i dati disponibili a livello nazionale e
regionale mostrano come in alcune regioni italiane siano
presenti aree a elevato rischio di desertificazione ,e
classifica le aree sensibili alla desertificazione in
• critiche, fragili, potenziali e non affette
attraverso la combinazione di vari parametri relativi a
quattro categorie di indici (indici di qualità del suolo, del
clima, della vegetazione e di gestione del territorio
Erosione
Il fenomeno dell’erosione del suolo è stato
identificato come quel processo naturale di
distacco e trasporto e sedimentazione delle
particelle di terreno ad opera degli agenti
atmosferici.
Ogni anno molti miliardi di tonnellate di terreno
finiscono in mare o vengono portati via dal vento.
Non conosciamo nessun sistema che ci consenta
di rimpiazzare lo strato fertile perduto del terreno.
L’erosione è un processo inevitabile, che ha
origine naturale ma è influenzato soprattutto
dalle attività umane.
L’erosione di origine naturale è quella
geologica, mentre si definisce accelerata,
l’erosione influenzata dalle attività dell’uomo
che hanno disturbato un equilibrio.
L’erosione della sottile coltre di detrito che costituisce il terreno è forse l’impatto di maggior rilevanza e dannosità tra quelli di origine umana.
Nonostante sforzi nella ricerca e negli studi diretti a limitare la perdita di suolo lo squilibrio tra il processo di formazione del terreno e la perdita è nettamente a favore di quest’ultima.
I danni dovuti alla perdita di suolo sono enormi ma l'evidenza di questa asserzione è mascherata, particolarmente nei paesi ad agricoltura avanzata, dalla risposta positiva delle colture a forti somministrazione di fertilizzanti di sintesi.
L’attività umana accelera i ritmi dell’erosione:
la coltivazione di ripidi pendii senza terrazzamenti,
l’irrigazione poco razionale,
l’eccessivo utilizzo di pascoli e il conseguente sfruttamento del suolo.
In aggiunta a questo, occorre tenere conto della sottrazione della protezione degli alberi ad opera delle attività umane.
Il pascolo intensivo del bestiame e l'eccessivo calpestio del suolo fertile sono fra le cause più gravi del processo di desertificazione .
• diradamento o eliminazione della vegetazione;
• meccanizzazione delle lavorazioni;
• riduzione della stabilità della struttura a causa di frequenti lavorazioni;
• modificazioni orografiche;
• ampliamento dei campi;
• minori apporti letamici;
• prevalenza della monocoltura
Purtroppo noi spesso ignoriamo l’importanza del suolo ecosi lo danneggiano in continuazione.
Si possono distinguere almeno tre tipi di danni di cui l’uomomoderno è responsabile:
Il taglio indiscriminato dei boschi, per cui il terreno diventavittima di erosioni e desertificazione.
L’accumulo di sostanze tossiche per le piante, per glianimali e per l’uomo di concimi chimici diserbanti, pesticidi.
L’accumulo di quantità sempre maggiori di rifiuti.L'inquinamento del suolo si ritorce immediatamente control'uomo, attraverso la catena alimentare.
L’Unione Europea ha rivolto attenzione alla tutela dei suoli a partire
dagli anni ’70.
Nel 1972 il Consiglio d’Europa ha espresso la necessità di porre in atto
una serie di provvedimenti per salvaguardare i suoli da possibili
alterazioni di tipo biologico, chimico e fisico.
L’erosione ha effetti rilevanti in tutti i continenti.
E' rilevante che la percentuale più rilevante di terreni fortemente
degradati in cui la produttività è ridotta più del 50 % sia riscontrata nei
continenti in cui si ritrovano la maggior parte dei paesi in via di sviluppo
(Africa e Asia).
Erosione idrica
L’erosione idrica
rappresenta una
delle principali
minacce per la
funzionalità del
suolo
Impermeabilizzazione e consumo del suolo
Siti contaminati
I termini contaminazione del suolo,
siti contaminati
e bonifica dei siti contaminati, sono entrati ormai nell’uso comune a
indicare l’inquinamento e il recupero dei suoli, anche nella
normativa sia nazionale (D.Lgs. 152/06) sia internazionale,
Secondo i dati contenuti nella valutazione d’impatto
(SEC(2006)1165) della Strategia tematica per la protezione del
suolo (COM (2006) 231) condotta dai servizi della Commissione
Europea, il costo annuo rappresentato dalla contaminazione del
suolo è compreso in un range di 2,4-17,3 miliardi di euro.
La contaminazione può essere puntuale oppure diffusa.
La contaminazione puntuale del suolo è localizzata in aree
circoscritte, in corrispondenza di sorgenti di contaminazione note
(siti contaminati).
La contaminazione diffusa dei suoli, invece, è
ascrivibile ad apporti di sostanze contaminanti di cui non è
individuabile l’origine o dovuti alla presenza di molteplici
sorgenti, ad esempio pratiche agricole, traffico veicolare, processi
naturali di trasporto e diffusione di contaminanti
I Siti contaminati di Interesse Nazionale (SIN) sono 39 e
sono stati definiti, tramite appositi atti normativi, sulla
base delle caratteristiche del sito, della quantità e
pericolosità delle sostanze inquinanti, della Rilevanza
del rischio sanitario ed ecologico, nonché del
pregiudizio per i beni culturali e ambientali.
Per tali siti, il
procedimento di bonifica è sotto la responsabilità
amministrativa
del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del
mare (MATTM)
Oltre ai SIN, esistono poi diverse migliaia di siti contaminati
o potenzialmente contaminati di competenza regionale che,
sulla base
della normativa vigente, dovrebbero essere inseriti in
apposite
“Anagrafi regionali dei siti da bonificare”
I siti potenzialmente contaminati sono circa 32.000. Per
4.837 è stato accertato lo stato di contaminazione. Più di
3.088sono i siti
ad oggi bonificati.