gennaio 1999

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AMICI DI GESU’ CROCIFISSO n. 76: gennaio 1999 “Voi siete miei Amici” Gv 15,14 Attirerò tutti a me “Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: “signore, vogliamo vedere Gesù”. Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: “E` giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome… Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”. Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire” (Gv 12, 20-33) Per la comprensione - L’episodio narrato da Giovanni avviene alla vigilia dell’ultima Pasqua del Signore: è come un preludio della passione, ma anche un annunzio dei frutti della passione. - Per S. Giovanni la glorificazione di Gesù coincide con la sua passione: Gesù è re, ma il suo trono è la croce; “Essere innalzato da terra” significa essere innalzato sulla croce. - “Attirerò tutti a me”, significa farsi riconoscere e accettare come signore, come maestro, come salvatore. Il cristiano è il discepolo di un Dio crocifisso per amore. Rifletti - Un padre, così come una madre, desidera avere sempre vicino a sé i propri figli, tenerli legati a sé, avere con essi un rapporto di amore: per questo non guarda a sacrifici, non si risparmia mai. - Dio ha cercato in tanti modi di attirare l’uomo a sé: gli ha dato tante prove di amore: la creazione, la continua provvidenza, la rivelazione, l’incarnazione del suo Figlio: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16). - Quanto ha fatto Gesù per attirare a sé gli uomini: si è fatto simile a ogni uomo, ha nascosto la sua gloria, ha voluto sperimentare tutte le difficoltà dell’uomo, ha insegnato la via per tornare a Dio, ha guarito i malati, ha sfamato gli affamati, ha avuto “compassione” di coloro che soffrono, ha risuscitato i morti, si è trasformato nel buon samaritano, ha cercato e portato sulle spalle la pecorella smarrita, ha avvicinato piccoli e grandi, innocenti e peccatori; ma ha ottenuto poco o nulla! Nel momento della prova tutti lo hanno abbandonato, anche i 12 apostoli. - Non gli è restato che dare la prova suprema di amore: dare la vita (Gv 15,13). “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Ma proprio nel momento supremo della umiliazione e del dolore, quando muore straziato sulla croce, gli uomini si rivolgono a Lui: prima il ladrone pentito, che sta morendo in croce con Lui, lo riconosce re e lo prega di ammetterlo nel suo regno (Lc 23,42), poi il centurione e i soldati romani che lo hanno crocifisso affermano: “Veramente costui era figlio di Dio” (Mt 27,54); “anche le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto”. (Lc 23,48). La natura stessa si sconvolge e piange la morte del suo Creatore (Mt 27, 51-53). - Essere “attirato” da Gesù Crocifisso significa seguirlo fino in fondo, anche quando la strada è in salita e porta al Calvario; significa amarlo sul serio, ascoltarlo, imitarlo; significa aver capito che il chicco di grano, se non muore, rimane solo e non porta frutto e che l’unica strada per salire al cielo è la croce. - “Sono sposa di Gesù Crocifisso”, diceva la Ven. Carla Ronci a chi le chiedeva come stesse e voleva dire: “La sposa deve stare come sta lo sposo; la sposa di uno Sposo Crocifisso non può essere che crocifissa”. Ma ogni cristiano è chiamato a seguire Gesù Crocifisso, a essere suo amico. - Per essere attirati da Gesù Crocifisso, è necessario fare continua memoria della sua passione, meditarla ogni giorno, avere la mente e il cuore pieni del suo ricordo, vivere la propria vita in una continua intimità con Gesù Crocifisso. L’esempio più bello lo abbiamo in San Paolo della Croce, sollevato in alto, abbracciato in una estasi di amore con Gesù Crocifisso. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.

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AMICI DI GESU’ CROCIFISSO n. 76: gennaio 1999

“Voi siete miei Amici” Gv 15,14 Attirerò tutti a me “Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: “signore, vogliamo vedere Gesù”. Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: “E` giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome… Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”. Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire” (Gv 12, 20-33) Per la comprensione - L’episodio narrato da Giovanni avviene alla vigilia dell’ultima Pasqua del Signore: è come un preludio della passione, ma anche un annunzio dei frutti della passione. - Per S. Giovanni la glorificazione di Gesù coincide con la sua passione: Gesù è re, ma il suo trono è la croce; “Essere innalzato da terra” significa essere innalzato sulla croce. - “Attirerò tutti a me”, significa farsi riconoscere e accettare come signore, come maestro, come salvatore. Il cristiano è il discepolo di un Dio crocifisso per amore. Rifletti - Un padre, così come una madre, desidera avere sempre vicino a sé i propri figli, tenerli legati a sé, avere con essi un rapporto di amore: per questo non guarda a sacrifici, non si risparmia mai. - Dio ha cercato in tanti modi di attirare l’uomo a sé: gli ha dato tante prove di amore: la creazione, la continua provvidenza, la rivelazione, l’incarnazione del suo Figlio: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16). - Quanto ha fatto Gesù per attirare a sé gli uomini: si è fatto simile a ogni uomo, ha nascosto la sua gloria, ha voluto sperimentare tutte le difficoltà dell’uomo, ha insegnato la via per tornare a Dio, ha guarito i malati, ha sfamato gli affamati, ha avuto “compassione” di coloro che soffrono, ha risuscitato i morti, si è trasformato nel buon samaritano, ha cercato e portato sulle spalle la pecorella smarrita, ha avvicinato piccoli e grandi, innocenti e peccatori; ma ha ottenuto poco o nulla! Nel momento della prova tutti lo hanno abbandonato, anche i 12 apostoli. - Non gli è restato che dare la prova suprema di amore: dare la vita (Gv 15,13). “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Ma proprio nel momento supremo della umiliazione e del dolore, quando muore straziato sulla croce, gli uomini si rivolgono a Lui: prima il ladrone pentito, che sta morendo in croce con Lui, lo riconosce re e lo prega di ammetterlo nel suo regno (Lc 23,42), poi il centurione e i soldati romani che lo hanno crocifisso affermano: “Veramente costui era figlio di Dio” (Mt 27,54); “anche le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto”. (Lc 23,48). La natura stessa si sconvolge e piange la morte del suo Creatore (Mt 27, 51-53). - Essere “attirato” da Gesù Crocifisso significa seguirlo fino in fondo, anche quando la strada è in salita e porta al Calvario; significa amarlo sul serio, ascoltarlo, imitarlo; significa aver capito che il chicco di grano, se non muore, rimane solo e non porta frutto e che l’unica strada per salire al cielo è la croce. - “Sono sposa di Gesù Crocifisso”, diceva la Ven. Carla Ronci a chi le chiedeva come stesse e voleva dire: “La sposa deve stare come sta lo sposo; la sposa di uno Sposo Crocifisso non può essere che crocifissa”. Ma ogni cristiano è chiamato a seguire Gesù Crocifisso, a essere suo amico. - Per essere attirati da Gesù Crocifisso, è necessario fare continua memoria della sua passione, meditarla ogni giorno, avere la mente e il cuore pieni del suo ricordo, vivere la propria vita in una continua intimità con Gesù Crocifisso. L’esempio più bello lo abbiamo in San Paolo della Croce, sollevato in alto, abbracciato in una estasi di amore con Gesù Crocifisso.

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Confronta - Gesù mi avrà attirato a sé, quando potrò dire anch’io con S. Paolo: “Sono stato crocifisso con Cristo, no sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). - Per essere “attirato” da Gesù Crocifisso debbo stare spesso ai piedi della sua croce, contemplarlo continuamente, rifugiarmi nelle sue preziose stimmate, fare tutto in Lui, con Lui, per Lui. - “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Gv 19,37). Contemplando il Crocifisso, ricorderò che sono stati anche i miei peccati a inchiodare Gesù in croce: piangerò e riparerò per essi; mi impegnerò a fuggire sempre il peccato, per non tornare a crocifigge di nuovo Gesù Cristo nel mio cuore.

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ECHI DELLA CONSACRAZIONE Dalla paura all’amore “Caro padre, vorrei spiegarle perché sono ora a chiederle di essere ammessa alla consacrazione a Gesù Crocifisso. Ricordo quando poco più di due anni fa, ero turbata dal pensiero della Croce e da tutto ciò che essa rappresentava: morte, sofferenza, malattie, incomprensioni ecc. Per tanto tempo ero riuscita a ignorare questo problema; ma era giunto il tempo di risolverlo e così mi misi alla ricerca di qualcuno che mi aiutasse. Un giorno vidi un cartello alla porta della chiesa, che invitava a partecipare agli incontri degli “Amici di Gesù Crocifisso”. Decisi subito di andare a vedere e già immaginavo un padre che dall’altare della chiesa di S. Filippo spiegava vari brani del Vangelo. Mi dicevo: “Vado, mi siedo all’ultimo banco e vedo di che cosa si tratta; se mi interessa, tornerò”. Ma le cose non andarono così, perché l’incontro si svolse in sacrestia e quando aprii la porta, mi ritrovai in mezzo a un gruppetto di persone, che mi accolsero come in una famiglia. Tornai a casa con in mano la “Pagellina di iscrizione agli Amici di G.C” da compilare e la promessa di tornare il mese successivo. Ritornai, perché avevo capito che in questa “Fraternità” piano piano avrei trovato la soluzione ai miei problemi. Poi passarono i mesi e un giorno sentii parlare della Consacrazione e subito decisi che questa non era una grazia per me, perché pensavo che Gesù meritasse degli Amici molto speciali, mentre io non avevo niente di veramente buono da offrirgli. Ma con il tempo, la preghiera, la partecipazione agli incontri, la meditazione della Passione, ho scoperto proprio nella mia croce quel dono prezioso con il quale ora mi posso presentare, seppure indegnamente, dinanzi al Signore. Ora ripenso a tutto il cammino che ho fatto insieme agli “Amici di G.C.”, da quando avevo una grande paura della Croce a quando poi ho iniziato a conoscerla e ad amarla. Forse un giorno riuscirò a vedere nella mia piccola croce una grazia e allora di che cosa mi dovrò lamentare? Non sarò più triste , perché finalmente scoprirò che ogni lamento rovinerà e sciuperà un poco quella croce che ogni giorno di più mi sarà cara. Farò la consacrazione e pregherò la Vergine Addolorata, S. Gabriele, il B. Isidoro, perché con le loro preghiere mi rendano degna di far parte della loro bella Famiglia”. Uno scalino importante “Dopo un anno dalla prima consacrazione a Gesù Crocifisso, come laica, è arrivato il momento di rinnovare questa consacrazione. Sono immensamente felice, perché sto salendo verso Gesù uno scalino importante della mia vita. Mi sono sempre ritenuta una buona cristiana, ma ero una cristiana all’acqua di rose. Frequentare il cammino degli Amici di Gesù Crocifisso è stato per me un balsamo, perché mi ha totalmente trasformata. Ora dopo lunga riflessione e preghiera, io chiedo con tutto il cuore a Gesù la grazia di entrare a far parte della grande Famiglia Passionista. Grazie, Gesù, ti chiuderò per sempre nel mio cuore e sarò la figlia che si affida e confida sempre in Te. Te lo prometto”. Un cammino stupendo “La proposta di rinnovare la mia consacrazione è la cosa più bella e straordinaria della mia vita. L’impegno formativo e spirituale, con l’aiuto di Dio, sarà rafforzato sempre più; questo non mi costa nessun sacrificio, anzi mi gratifica pensare che questo passo aumenterà il mio amore per Gesù Crocifisso. Sono pronta a scegliere la via che Dio mi propone, perché voglio essere solo amica di Gesù Crocifisso e fare questo cammino di santità. Ora che il Signore mi vuole solo per sé, non mi resta che amarlo, ringraziarlo e lodarlo per tutti i miei giorni. Ringrazio il Signore, che, per mezzo della spiritualità di S. Paolo della Croce e della grande Famiglia Passionista, mi chiama a fare questo cammino di fede, così stupendo e pieno di amore”. Ho imparato a perdonare “Questo anno di consacrazione ho cercato di viverlo come Lui mi suggeriva. Facendo tutte le sere la meditazione della Passione di Gesù, mi rendevo conto ogni volta del suo amore per noi e con quanta gratuità ce lo dona. Oggi in particolare, dopo una giornata faticosa di lavoro, mi sono sentita offesa da una collega di lavoro; con il cuore a pezzi, trattenendo le lacrime, ho pensato a quello che Gesù ha provato quando lo insultavano e quando io stessa lo ferisco per qualcosa che a Lui non piace. Spesso queste cose mi fanno meditare sulla sua sofferenza e sul suo grande sacrificio fatto con amore per salvarmi; allora cerco di mettere in pratica il proposito di amare e perdonare per amore di Gesù, perché Lui lo ha fatto con me”.

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Un cammino che dona pace “Appartenere agli Amici di G. C. è per me un grande privilegio e vorrei che tutti conoscessero questo cammino, che dona pace, amore, fiducia per continuare a vivere sotto la protezione della S. Croce. Non so se in questo primo anno di Consacrazione sia riuscita a mantenere i miei impegni. Ho cercato con tutta la buona volontà di amare Gesù, meditare spesso la sua Passione, rinnovando ogni giorno la Promessa di Amore e cercando di amare di più il mio prossimo” . Dalla croce mi attira a sé “Sono consapevole della grande grazia che Gesù mi ha fatto, per avermi chiamata ad essere consacrata a Lui Crocifisso e far parte dei suoi Amici. Agli occhi del mondo la Croce è una sconfitta per Lui e per noi. Invece ho capito e sto entrando a sentire sempre più nel cuore il suo grande amore e la pazienza che ha per me e per tutti quelli che lo cercano e lo vogliono e quanto sono importante per Lui. Il “Sì” che voglio rinnovargli mi fa sentire sempre di più la sofferenza per le offese, gli oltraggi che riceve ancora e perché pochi lo amano Crocifisso. Dalla Croce mi attira a sé e nelle prove mi dona la forza, per non sentirmi sola e rendermi conto che il peso più grande me lo porta Lui; così mi fa rimanere nella pace e nella gioia”. In quell’abbraccio di amore ci sono anch’io “In questi anni di cammino negli Amici di Gesù Crocifisso e nel primo anno da consacrata, ho imparato a meditare e amare la passione di Gesù con più profondità di cuore, per entrare di più in questo mistero di amore. A volte non riesco a trattenere le lacrime di gioia per quell’amore sterminato che ha voluto donarmi. Il mio pensiero si ferma a contemplare quell’amore infinito e mi chiedo: “Un Dio morto in Croce per me!”. Contemplando sulla croce le braccia allargate di Gesù, che abbraccia tutti gli uomini di tutti i tempi, sento una grande gioia, perché in quell’abbraccio di amore ci sono anch’io. Ti ringrazio, Gesù, di avermi messa a far parte di questo tuo amore, senza nessun merito. Gesù, dalla tua croce insegnami ad amare sempre più la croce, che è la rivelazione dell’amore. Grazie, perché mi stai trasformando in te, mi fai sentire che mi sei sempre vicino. Grazie, perché mi stai chiamando a fare del volontariato tra i “crocifissi”. Aiutami a offrire con amore quel poco che so donare e a riconoscerti in questi fratelli, perché tu ci dici: “Tutto quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me”. La mia vita è cambiata “Da quando sono iscritto agli Amici di Gesù Crocifisso la mia vita è cambiata, specialmente dopo aver fatto la prima consacrazione. Prego di più Gesù Crocifisso e medito la sua passione; accetto con più serenità la piccola croce che ha voluto darmi. Seguo con più attenzione tutti i riti religiosi, la Santa Messa, la spiegazione della Parola di Dio, mi sento più disponibile verso i fratelli, pregando per loro e aiutandoli anche con carità. Chiedo che il rinnovo della consacrazione a Gesù Crocifisso mi dia la forza e la fede di amarlo sempre più, insieme a Maria SS., sua e nostra Madre. Non chiedo altro, perché mi ha dato tutto”. Mi metto al servizio di Gesù “Ogni giorno mi viene un desiderio ardente di abbracciare la croce di Gesù e le mie piccole croci che ho in famiglia, perché sono certa che Gesù mi sta sempre vicino e mi chiede tutto per amore… Non chiedo solo di rinnovare la consacrazione, ma anche di mettermi a servizio di Gesù, come Lui vuole da me”. Vuole qualcosa di più da me “E’ passato quasi un anno dalla mia prima consacrazione come laica passionista. In questo anno ho camminato insieme a Gesù Crocifisso, portando la mia croce; alle volte, come Gesù, sono caduta, ma sofferente mi sono subito rialzata. Gesù ha continuato a riempirmi dei suoi doni. Sento che ora Gesù vuole qualcosa di più da me. Mi sussurra: “Figlia mia, io sono il Signore tuo Dio, non avrai altro Dio fuori di me”. E ancora: “Figlia mia, tu sei la mia serva, che io ho scelto, perché sappi credere e comprendere che Io Sono”. Il Signore mi chiama e vuole che io lo ami, faccia sempre la sua volontà, mi sacrifichi di più. Per questo nel rinnovare la consacrazione voglio aggiungere la promessa di obbedienza a

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Lui e alla sua legge, per offrirmi come vittima di riparazione al suo Sacratissimo Cuore e al Cuore di Maria, per riparare i miei peccati e quelli di tutti gli uomini e per la salvezza di tante anime”. Un dono del cielo Questo anno è stato per me un dono dal cielo. Se penso alle moltissime paure avute nel momento della consacrazione, posso affermare, ora, che il Signore è grande e sa come consolarmi. Avere la certezza che è sempre al mio fianco, mi ha dato la forza di poterci parlare in ogni momento. Ho scoperto in questo anno che cosa significa amarlo e con esso amare i miei fratelli. Non ho bisogno di andare lontano o di cercare persone lontane per dimostrargli il mio amore. Ho iniziato con chi mi sta accanto ogni giorno, cominciando dal mio fidanzato. Per amore di Cristo Crocifisso cerco di essere tollerante. Non è sempre facile. Spero che con l’aiuto del Signore io possa migliorare. Con questo rinnovo non mi aspetto niente di sicuro, ma mi affido nelle mani di Gesù Crocifisso: Lui sa di che cosa ho bisogno”. Ho scoperto l’amore “Da quando ho incontrato Gesù, in quella chiesa di campagna che neppure conoscevo, sentivo un gran desiderio di andare a Messa e quando ricevevo l’Eucarestia non mi sentivo più sola. Una mattina ho sentito il desiderio di confessarmi dopo tanto tempo. Ho chiesto di lei; parlando , mi ha consigliato di partecipare agli Amici di Gesù Crocifisso. Da quando ho incominciato a partecipare, ogni giorno era diverso: ho scoperto l’amore per gli altri, ma soprattutto ho scoperto il grande amore che Gesù ha per noi, il grande dono della vita. Ora la croce di ogni giorno la porto con amore, perché le mie croci sono niente, se penso alla croce di Gesù. Ora che l’ho incontrato, voglio continuare ad amarlo con tutto il cuore. Per questo voglio consacrarmi a Gesù Crocifisso e far pare della grande Famiglia Passionista”. Ho aspettato tanto “Caro padre, ho aspettato tanto, prima di scrivere queste due righe, perché in me non c’era ancora chiarezza. Ora ringrazio il Signore che mi ha permesso di fare questa consacrazione a Gesù Crocifisso, al quale ho deciso di dare tutta la mia vita e la mia famiglia. Ho capito che la piena accettazione della sofferenza è fonte inesauribile di gioia e per questo fuoco che a volte divampa dentro di me vale la pena di rinunciare a tutto. Il mondo non ci offre niente di buono; anch’esso è una croce dalla quale vorrei scappare, ma dobbiamo amarlo lo stesso, perché attraverso questo mondo pieno di trappole Gesù ci offre le occasioni per poterci santificare. Ringrazio Dio per la pace che mi ha donato, per la fede, che è il dono più grande, e per la speranza che ha messo nel mio cuore di contemplarlo un giorno faccia a faccia. Io voglio a tutti i costi il Paradiso e Gesù Crocifisso mi aiuterà a conquistarlo, guidandomi giorno per giorno per la strada che Lui vuole farmi percorrere”.

NOTIZIE

Ricordiamo al Signore: - Polverini Severini Maria di Montelupone: deceduta il 05-10-1998 - Curletta Stizza Ester di Civitanova: una delle prime iscritte agli Amici, la prima ad organizzare in casa sua un bel Gruppo-Famiglia; aveva rinnovato la Consacrazione il 18 ottobre: deceduta il 1-12-98: è la consacrata che Gesù ha chiamato a sé. Ritiri mensili per gli AMICI: 07 febbraio; 07 marzo; 11 aprile; 09 maggio; 06 giugno: Consacrazione Solenne. NB. Per gli Amici di G.C. il Conto Corrente Postale rimane sempre il seguente: 13944624, intestato a PP. Passionisti - 62010 Morrovalle MC. Ringrazio per le offerte inviate per la rivista e per le spese di stampa.

P. Alberto Pierangioli

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